Il beato bartolo longo

Page 1

3

IL BEATO BARTOLO LONGO


Bartolo Longo un laico al servizio di Dio

IL BEATO BARTOLO LONGO

B

artolo nacque a Latiano (Br) il 10 febbraio 1841, fu battezzato il 13 febbraio e questa data gli fu sempre cara perché ritenuta la nascita alla vita vera. La famiglia era una delle più in vista di Latiano e la condizione economica era agiata. Sin da piccolo Bartoluccio aveva mostrato una intelligenza viva e spesso con atteggiamento da burlone. La madre lo educò alla religione cattolica e alla devozione per la Madonna con la recita del S. Rosario. A sei anni la sua vita cambiò: fu mandato a studiare a Francavilla Fontana presso il collegio diretto dai Padri Scolopi, così come era usanza per i figli della borghesia. A dieci anni, quando era ancora in collegio, morì il suo papà. Verso la fine del 1859 Bartolo fu mandato dal patrigno a studiare a Lecce presso un giurista. Il periodo storico era effervescente a preludio della caduta dei Borboni. Con l’avanzata di Garibaldi, Longo, che aveva manifestato l’idea liberale, dovette abbandonare la città pugliese. Intanto la legge “Casati” aboliva lo studio universitario privato e perciò Bartolo proseguì i suoi studi a Napoli dove trovò docenti universitari che tuonavano contro il papato e la Chiesa, il clima era profondamente anticlericale. Longo aderì anche ad una associazione dedita allo spiritismo; voleva cercare Dio. Così Longo ricorda quel periodo “Travolto anch'io, nel bollor di mia giovinezza, negli errori contro la Fede e contro la vera Chiesa, … blandito da sorrisi di Professori, cristiani snervati o peggio sfratati ed apostati, adescato all'amo della libertà di coscienza di pensiero, sedotto dalla novità delle Scienze, e fatto sicuro rombo di certi nomi di Professori, … tutti d'accordo nel negare la Persona di Dio, la Chiesa Cattolica, gli Ordini Religiosi, il Papa, i Sacramenti ed il resto delle verità della fede, odiai anch'io e Frati e Preti e Papa, e segnatamente i Domenicani, oppositori più formidabili ed accaniti di quei più grandi Professori moderni, che l'Università proclamava figli del progresso, difensori della Scienza…” Si laureò nel 1864 ma il suo fisico era debilitato anche per i continui digiuni che la “setta” gli imponeva. Aveva la tempesta nell’anima, era angosciato, oppresso. Aprì il suo cuore ad un amico di Latiano, il Prof. Pepe, insegnante a Napoli che lo esortò ad abbandonare lo spiritismo e poi gli suggerì di incontrare il domenicano Padre Radente: ecco il primo incontro con l’ordine di San Domenico che condizionò tutta la sua vita. Il suo incontro con Padre Radente, il 29 maggio del

4


5

IL BEATO BARTOLO LONGO

1865, non è dei più semplici: il Padre alla vista di Longo nella sacrestia della bella chiesa di S. Domenico Maggiore ha un momento di sussulto e di diffidenza dovuta all'aspetto di Longo che aveva gli occhi stralunati e il pizzo alla garibaldina; sembrava uno di quelli che operavano aggressioni fisiche ai religiosi, pratica a quei tempi diffusa. Il buon Padre Radente, chiarito l'equivoco, lo accolse con amorevolezza: “venite Bartolo, il professore Pepe mi ha raccontato di voi. Conosco bene le angosce del vostro cuore.” Longo ormai non era più abituato all'amorevolezza e subito d'istinto chiese di confessarsi. Il saggio Padre Radente con finezza fece notare che prima di parlare di confessione è bene studiare come farvi uscire dal vostro stato di ansia e dallo spiritismo e a ridarvi la giusta istruzione religiosa con lo studio del catechismo. Ci vorrà tempo e solo Dio sa quanto. Quali siano stati i loro colloqui prima della confessione avvenuta dopo un mese lo si può solo immaginare. Certo che Padre Radente gli parlò del Santo Rosario e dell’Ordine Domenicano a cui Longo si ispirò. Ma per questa conversione molti hanno pregato, anche le suore domenicane del Rosariello di Portamedina, e solo il 23 giugno dello stesso anno Longo si comunica e torna alla vera fede. Da quel giorno si assiste ad un cambiamento radicale della vita di Longo che inizia un lungo periodo di recupero verso la fede con la vicinanza di sante figure presenti a Napoli; p. Radente, p. Ribera, padre Ludovico da Casoria, francescano, che lo educò alla carità. Era ammesso anche in casa Volpicelli, centro di spiritualità, dove conosce la Contessa De Fusco, che aveva preferito, dopo essere rimasta vedova con cinque figli, condurre una vita nella preghiera anche se questa scelta la lasciava in una precaria condizione economica visto che i suoi contadini non le corrispondevano il canone di affitto dei possedimenti terrieri ereditati dal marito a Valle di Pompei. Il giovane avvocato Longo si offrì di curare gli affari amministrativi della contessa e, recatosi a Pompei, constatò di persona la miseria, l’arretratezza e l’ignoranza dei contadini di Pompei dove regnavano i pregiudizi, la superstizione, le fattucchiere e le false credenze. Era presente solo una piccola chiesetta diroccata per circa 100 anime, “con un solo altare composto di assi di legno con topi e scarafaggi”. Bartolo sentiva il peso degli errori commessi nella giovinezza, cercava di salvare la sua anima: la sua irrequietezza era palpabile. “Con l’audacia della disperazione, oso sollevare la faccia e le mani al cielo e grido: se è vero che Tu hai promesso a S. Domenico che chi propaga il Rosario si salva; io mi salverò, perché non uscirò da questa terra di Pompei senza aver qui propagato il Rosario.” Così, per farsi accettare dai contadini della Valle, organizza per tre anni (1873-75), ad ottobre, feste


IL BEATO BARTOLO LONGO

con luminarie, fuochi d’artificio, banda musicale, lotterie con premi di natura religiosa che raccoglieva a Napoli e celebrazioni religiose e recita del Rosario nella piccola chiesetta ripulita. Per onorare la Vergine serviva un’immagine, un dipinto ad olio della Madonna del Rosario, e poi voleva fondare la Confraternita del Rosario anche per accompagnare religiosamente i defunti. Longo decise così di acquistare un quadro della Madonna a Napoli, ma incontra per le vie della città Padre Radente che gli regala un suo quadro custodito da Suor Maria Concetta De Litala, domenicana, presso il Conservatorio del Rosario a Porta Medina. La suora gli mostrò la vecchia tela logora che rappresentava la Madonna con San Domenico a destra e Santa Rosa a sinistra: “Il viso della Madonna meglio che di una Vergine benigna tutta santità e grazia pareva piuttosto quello di un donnone ruvido e rozzo” tant’è che non lo espose se non dopo un restauro in cui successivamente fece tramutare il personaggio di S.Rosa in S. Caterina da Siena. (Fine prima parte) Claudio Spina

6


Riportiamo un articolo di Bartolo Longo in cui il Beato propone la singolare relazione: a noi il compito di continuare

“Q

uale segreta relazione vi è tra il Rosario e l’Eucarestia? Il Rosario è il Vangelo ridotto a un poema di tre cantiche. Ora nei vasti firmamenti della preghiera questi tre gruppi di misteri sono come tre sistemi planetari, che girano ciascuno intorno ad un grande centro. Osservate il sistema planetario dei Misteri Gaudiosi: il suo centro è Betlem. L’Annunciazione, la scena segreta e delicata che ispirerà alla patristica sublimi commenti e che fiorirà come la più leggiadra rosa dell’arte sotto il pennello e lo scalpello degli artisti… L’Annunciazione non è che un prologo; un prologo è pure la Visita di Maria ad Elisabetta, come nella musica della Provvidenza il Magnificat non è che la meravigliosa sinfonia del Gloria in excelsis. Similmente la Purificazione è il Bambino di Betlem, la cui oscurità è irradiata d’un tratto da una gran luce di profezia; come la Disputa fra i Dottori e quel medesimo Bambino, divenuto appena adolescente, che da se stesso rischiara il mistero del suo silenzio, rivelandosi di fronte all’Ebraismo come la Sapienza di Dio Padre. Osservate ancora il sistema planetario dei Misteri dolorosi: il suo centro è il Golgota. In questa seconda parte della Mariana trilogia si canta il Divino Sacrifizio. I Misteri dolorosi sono una Via Crucis ridotta, una Via Crucis a cinque stazioni, e il punto d’arrivo è il Calvario. La mente vi giunge dopo aver pellegrinato dal Getsemani, attraverso scene di tristezza, d’umiliazione, di crudeli spasimi, scene che le hanno ispirato tenerezza, gratitudine, compunzione … si ferma ai piedi della Croce e sitibonda di luce accoglie le divine parole, sitibonda di perdono accoglie le stille del prezioso Sangue. Considerate finalmente il sistema planetario dei Misteri Gloriosi: il suo centro è il Cielo. In questa terza cantica s’inneggia alla glorificazione degli eletti. Gesù risorge, vestito di luce e di bellezza: trionfatore della morte, Egli comunicherà ai redenti la forza di una eterna vita. Ascende per i cieli tersi… spalanca a tutti gli uomini l’universale Redenzione. Lo Spirito Santo discende sulla terra per essere la forza della nostra debolezza; Egli ci pone nel cuore la grazia, il seme dell’eterna gloria. Ebbene, come il Rosario, così l’Eucarestia è un ricordo perenne della vita di Gesù. … Entrambi sono una meravigliosa trilogia: Betlem, il Calvario, il Cielo. Oggi, che il Santo Padre ha introdotto anche i Misteri della Luce, come possiamo integrare la riflessione di Longo?

7

IL BEATO BARTOLO LONGO

Il Rosario e l’Eucarestia: due trilogie: Betlem, il Calvario, il Cielo


IL BEATO BARTOLO LONGO

Preghiera per la canonizzazione del Beato Bartolo Longo Dio, Padre di misericordia, noi ti lodiamo per aver donato alla storia degli uomini il Beato Bartolo Longo, ardente apostolo del Rosario, e luminoso esempio di laico impegnato nella testimonianza evangelica della fede e della carità. Noi ti ringraziamo per il suo straordinario cammino spirituale, le sue intuizioni profetiche, il suo instancabile prodigarsi per gli ultimi e gli emarginati, la dedizione con cui servì filialmente la tua Chiesa e costruì la nuova città dell’amore a Pompei. Noi ti preghiamo, fa’ che il Beato Bartolo Longo sia presto annoverato tra i Santi della Chiesa universale, perché tutti possano seguirlo come modello di vita e godere della sua intercessione.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.