IL PRIMO FRANCOBOLLO DEDICATO AL SANTO ROSARIO di Roberto Saccarello
“I
l Rosario è un modo piissimo di orazione e di preghiera a Dio, modo facile alla portata di tutti, che consiste nel lodare la Vergine ripetendo il saluto angelico, per centocinquanta volte, quanti sono i salmi di Davide, interponendo ad ogni decina la preghiera del Signore, con meditazioni illustranti l’intera vita del Signore Gesù Cristo”. La Bolla Consueverunt di San Pio V, da cui è tratta la definizione, rappresenta una pietra miliare nella complessa storia della devozione mariana, le cui origini si fanno risalire al XIV secolo. Di Papa Ghislieri, appartenente all’Ordine dei Predicatori, è da ricordare ancora la bolla Salvatoris Domini, occasionata dalla vittoria di Lepanto, che istituiva la festa del 7 ottobre a ricordo del trionfo delle armate cristiane sulla Mezzaluna. Numerosi sono i successivi interventi del magistero in materia: Leone XIII si può dire meritatamente “Papa del Rosario” al pari di Pio V: portano infatti la sua firma dodici lettere encicliche e due lettere apostoliche sui temi della devozione; Giovanni XXIII esplicò il suo magistero sul salterio mariano a più riprese con discorsi ed encicliche, tra cui la Grata recordatio del 1959; Giovanni Paolo II ha invitato recentemente il popolo cristiano a recitare il Rosario per impetrare la pace. I Cavalieri di Malta, che in segno di particolare venerazione verso la Vergine pongono la corona del Rosario a ornamento del loro stemma, dedicano alla devozione mariana un francobollo da 10 Scudi e un foglietto da 20 Scudi riproducenti “La Madonna del Rosario con i Santi Domenico e Caterina” di Filippo Naldini (XVIII secolo). Il dipinto, armoniosamente incorniciato dalla serie di quindici scene che illustrano i Misteri del Rosario, è conservato nella Chiesa dei SS. Pietro e Callisto in Civitella d’Agliano (Viterbo). Per informazioni: Poste Magistrali, Sovrano Militare Ordine di Malta. via Bocca di Leone n.68, 00187 Roma - tel. 06.67581254
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