Il rosario contro le ideologie

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il rosario...


... contro le ideologie fr. Vincenzo Rosario M. Avvinti OP

L

’anno del rosario ha segnato una ripresa abbastanza forte del senso di questa preghiera che, tra le pratiche di pietà, stando alle parole del Magistero, è la più alta; ripresa avvenuta sia da parte della Chiesa universale che delle chiese locali, dei vescovi, dei teologi e dei fedeli laici. Sicuramente ha posto l’interrogativo sulla validità di questa ai nostri giorni e ha portato a una riscoperta della sua storia e della teologia della quale è sintesi e compendio. Il mondo cristiano negli ultimi tempi non ne ha parlato più di tanto anche se tra i fedeli si è sempre continuato a pregare con questo. Il clero, però, cercando metodi e elementi per attrarre la odierna società aveva distolto l’attenzione da questa preghiera perché ritenuta sorpassata e forse un po’ noiosa, forse per la ripetitività nelle sue preghiere. L’ideologia di sottofondo portava a guardare con occhi progressisti anche i contenuti dottrinali e, ovviamente, il rosario, che li presenta tutti in forma semplice e sintetica, era da sottomettere alle nuove prospettive. Tali ideologi, male interpretando il messaggio del Concilio, con libertinaggio esagerato, hanno esasperato alcune espressioni della fede cristiana tradizionale con ciò che questa comportava. Tra queste, in primis, rientrava anche il rosario quale preghiera che, come dicevo prima, appariva pesante per il tempo che la Chiesa si apprestava ad aprire. Finalmente lo Spirito di Dio si è di nuovo fatto sentire in maniera forte e attraverso il Santo Padre Giovanni Paolo II ha dato, con la Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, uno scossone che ha fatto risvegliare un po' dal sonno teologico - dottrinale e di preghiera. La storia, nostra maestra di vita, ci ha dimostrato che, da quando questo è stato ufficializzato, ha salvato la Chiesa dagli attacchi ereticali proprio perché in sé presenta, in maniera elementare e a mo’ di flash, attraverso i misteri, tutta la dottrina cristiana: Trinitaria, Cristologia, ecclesiologia, Mariologia, dogmatica, escatologia, sacramentaria, morale e liturgia; perciò anche ai nostri giorni credo che questo mezzo di preghiera possa riportare il giusto equilibrio, spazzando via ogni posizione protestantizzante e comunista e ripresentando la vera teologia che esige serietà e coerenza di vita con ciò che si crede e che si annuncia. Forse queste ideologie sono nate a causa della serietà che Cristo esige da chi accetta e decide di seguirlo e che il rosario nella preghiera ribadisce. Ai più libertini questo appare come un peso talmente gravoso da scrollare con tutte le proprie forze e capacità intellettualistiche. Un esempio di questo può essere la neonata teologia liberale che di rosario non ne vuole sentire nella maniera più assoluta. Spero che questo cammino intrapreso dalla Chiesa magisteriale il 16 ottobre 2002 non si fermi, solo perché chiuso l’anno del rosario, ma nella pratica di vita possa continuare per portare i frutti che Dio vorrà donare per il bene della sua chiesa e di ogni uomo di buona volontà. Su tutto questo imploro l’intercessione della B. V. Maria che sempre assiste i suoi figli. alla pagina seguente testimonianza della vocazione religiosa dell’Autore

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testimonianze

la vocazione religiosa di fra Vincenzo Avvinti Non vi parlerò dell’Italia domenicana perché siamo noi, dell’Italia rosariana perché siamo noi, vi parlerò piuttosto di come mai un giovane alla mia età, 24 anni, si dedica a queste cose. Noi abbiamo sentito parlare i Padri con numeri enormi di aderenti, anche noi abbiamo numeri grossi, anche in Italia, solo che forse non abbiamo più questo entusiasmo. Oggi ne stiamo parlando perché il Papa ce lo ha gridato, perché ci viene gridato da Padre Mauro, ci viene gridato da altri promotori, però siamo capaci noi di cercare altre 14 persone? Ciascuno di noi? Per fare momenti di preghiera? C’è la Madonna pellegrina adesso che ha cominciato P. Mauro, ed è una grande opportunità. Ma come si spiega che io ora mi trovo a fare questo ministero? Intanto vi do anche la mia testimonianza vocazionale. Perché io ero un ragazzo immerso nella mondanità di questo secolo, frequentavo sempre discoteche, i sabati e le domeniche li passavo sempre in discoteca, ero fidanzato e mi mancavano tre mesi al matrimonio, in Sicilia ci si sposa presto, a 20 anni. Avevo già organizzato tutto per il matrimonio, ma il Signore ha voluto diversamente. Entrando in una chiesa ho trovato delle persone, come voi, che recitavano il rosario, io in chiesa non ci andavo mai. C’ero andato per la Prima Comunione, per la Cresima, e poi per il corso prematrimoniale, ma non mi interessava niente. Ma è successo che quelle persone, che recitavano il Rosario, mi hanno sconvolto la vita. Intanto le ho prese in giro, sono uscito dalla chiesa prendendole in giro, dicevo “ma che fanno questi, ripetono sempre la stessa cosa, ma non si annoiano?”. Questa cosa, però, mi diede inquietudine per tutta la notte. Feci finta di niente e continuai la vita di sempre, restai fidanzato però lei mi cominciò a dire che stavo cambiando. Io non me ne rendevo conto, per me ero sempre quello che lei conosceva, però lei mi diceva “sei diventato freddo, sei distaccato, perché non mi abbracci?”. Per me non c’erano motivi per non farlo, ma nel mio cuore c’era chi stava lavorando. Piano piano questa situazione mi portò a sentirmi in catene, non perché non avessi il coraggio di abbracciare la vita matrimoniale, ma perché la Madonna mi chiamava a donarmi non ad una sola persona in particolare, ma a tutti in modo particolare e non in maniera superficiale, perché se così fosse stato, avrei potuto fare una vita comoda, tranquilla, studiando e basta, ma in maniera particolare a tutti e a ciascuno in modo totale. Il Rosario mi tormentò per sei mesi, io allora cominciai un dialogo con la persona che stava guidando il Rosario quella prima volta. Chiesi “ma cosa la spinge a dire sempre la stessa cosa?” lei mi disse “niente!” e allora le dissi “allora perché lo fate?”, rispose “per niente” continuai “ma in cosa credete?” rispose “in niente” allora dissi “signora ma mi dice qualcosa o sa dire solo la parola niente?”. Quel “niente” mi riempì la vita, mi svuotò del “tutto” che avevo e mi riempì del “niente” che è il tutto perché è Dio. Scusate questi giochi di parole, ma è la realtà. Lei mai mi disse “guarda il Rosario è questo o quello” perché altrimenti io sarei scappato. Perché mi sarei spaventato, troppo complicato, troppo lungo, troppe cose da fare e non volevo impegni, spirito libertino come ero proveniente dalle discoteche. Eppure Lei con questa prova mi ha strappato da una situazione brutta e di perdizione, perché con la vita che conducevo non sarei andato troppo lontano, forse sarei approdato alla droga, e Lei mi ha salvato con questa corona... mi ha tirato su e mi ha mostrato Dio. Avevo un lavoro, ero giornalista al Giornale di Sicilia, avevo la casa, la macchina, avevo tutto quello che volevo, ma ero triste. Credevo di essere felice, ma ero solo nella gioia non nella felicità, ora non ho niente e sono felice perché ho trovato il vero Dio, quello che voi ogni giorno incontrate con queste Ave Marie che fate scendere dalle vostre mani, quel Dio che voi ripetete, meditate, contemplate quando vi presentate davanti ad un mistero. Il Mistero apparentemente è niente, ma dietro la ricchezza di Dio, quel Dio che ci ha creati, quel Dio che per la sua potenza potrebbe distruggere il mondo in un momento, ha cura di ciascuno, ha avuto cura di me. E se tu andrai a cercare altre persone, raccontando la tua storia di salvezza, il tuo essere rosariante, il tuo vivere il rosario salverai un altro e chi salva un altro salverà se stesso. Auguri! 8


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