la tavola: altare della famiglia
I
l televisore acceso mentre si pranza è cosa comune in molte famiglie: un rito irrinunciabile che chiude la bocca a chi potrebbe cogliere l’occasione del pranzare insieme, per scambiare serenamente i piccoli o grandi accadimenti della giornata. La comunicazione sta languendo e sempre più ci si allontana dai problemi e dalle gioie reciproche. Così un bel giorno ho proposto alla famiglia di tenere spento l’apparecchio televisivo durante i pasti, per ritrovarci a parlare fra noi. La cosa non fu presa con entusiasmo, tuttavia riuscii nell’intento. In principio un silenzio imbarazzante rotto a tratti da frasi smozzicate ci sorprese un po’ tutti, poi, con il trascorrere dei giorni, iniziammo a far partecipi gli uni gli altri dei vari accadimenti, belli e meno belli. Abbiamo riscoperto la gioia della condivisione, anche nella divergenza di opinione. L’importante è guardarsi negli occhi e parlare comunicando, affidandosi gli uni agli altri, partecipando gli uni con gli altri. Il clima in famiglia è tornato quello dei miei tempi, di quando da bambina, a tavola, ci si scambiavano pezzi di vita, e decisamente oggi troviamo la cosa molto piacevole. Ora, per comunicare fra noi, bisogna quasi prenotare il proprio turno e del silenzio imbarazzante dei primi giorni neanche l’ombra. Famiglia è anche questo, mettere in disparte uno strumento divenuto così invadente, riscoprendo la gioia dello stare insieme. Penso alla famiglia di Nazareth, alla soavità che trasmetteva a ciascun membro e all’esterno. Penso alle parole della Madonna di Medjugorje quando in un suo messaggio chiede di spegnere il televisore per insegnarci il dono reciproco del tempo, impagabile dono! Essere di Maria vuol dire imitare Maria anche nelle piccole cose del quotidiano, ricordando che la famiglia è “la piccola chiesa domestica” sempre, anche quando si ritrova attorno alla tavola: altare che le è proprio. Stefania
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