Li valuta li discute li esamina e trae alla fine le sue conclusioni

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... li valuta, li discute, li esamina e trae alla fine le sue conclusioni ... me lo ha ricordato in questi giorni, in maniera prepotente, un magnifico libro: “DICONO CHE È RISORTO” DI VITTORIO MESSORI, pubblicato dalla SEI (Società Editrice Internazionale) di Torino. Da anni, Vittorio Messori, grande scrittore, serenamente e gioiosamente cattolico, s’impegna in straordinarie inchieste su eventi della fede. E i suoi libri sono conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Basti pensare alla sua celebre intervista a Giovanni Paolo Il, “Varcare le soglie della speranza”, pubblicata da Mondadori, che è stata tradotta in 53 lingue. Il libro che ora Messori ha scritto riguarda appunto la Risurrezione di Gesù. Il sottotitolo dice “Indagine sul Sepolcro vuoto”. «È la conclusione di un mio percorso di ricerca iniziato 24 anni fa con “Ipotesi su Gesù”», mi ha spiegato lo scrittore. “Io sono un convertito. La mia formazione intellettuale si è completata all’Università di Torino dove mi sono laureato in Scienze Politiche, allievo dei grandi maestri dell’agnosticismo italiano. Quando ho cominciato a sentire il richiamo della fede, mi sono immerso nella lettura dei Vangeli e mi interrogavo. Mi chiedevo se era razionalmente possibile dare credito storico a quei racconti sulla vita di Gesù. Nacque così “Ipotesi su Gesù” libro uscito in sordina e che poi è diventato una specie di “caso” in quanto è stato pubblicato e ripubblicato, tradotto in una cinquantina di lingue. Evidentemente i dubbi e gli interrogativi che si affacciavano alla mia mente affliggevano tante altre persone, e la mia ricerca ha aiutato molti a risolverli» .

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Messori aveva imboccato una strada che si era subito rivelata importantissima. Il suo stile chiaro e concreto da rigoroso giornalista, la sua preparazione intellettuale severa e vasta, erano doti preziosissime al servizio di un argomento troppo spesso maltrattato. Si rese conto che “doveva continuare”. «Ho voluto, quindi, interrogarmi sul mistero pasquale di Cristo: la sua passione e morte» dice ancora Messori «ed ho scritto “Patì sotto Ponzio Pilato?”. Anche qui, accanto al titolo ho messo un punto interrogativo per far capire che si tratta di un’inchiesta, di una ricerca, dove niente viene dato per scontato. E alla fine ho affrontato la Risurrezione con questo “Dicono che è risorto”». La caratteristica straordinaria di questi libri, come Messori stesso sottolinea, sta nel fatto che l’autore non si pone di fronte ad una verità accettandola con rispetto e commentandola con devozione. Si cala nei panni di chi è pieno di dubbi e va alla ricerca di tutti gli argomenti favorevoli o contrari. Poi li valuta, li discute, li esamina e trae alla fine le sue conclusioni. Conduce, in questo modo, il lettore per mano, in un lungo viaggio, documentato, rigoroso, attento, intelligente. E anche il lettore prevenuto, il più dubbioso, il più scettico, non può non condividere le scelte di percorso perché Messori è informatissimo, aggiornatissimo, spietato, freddo, imparziale. «Ho dedicato otto anni di lavoro a quest’opera», mi dice lo scrittore. «La Risurrezione di Cristo è il tema principale del cristianesimo, quello su cui si basa tutta la Fede. Insegna una verità così grande da essere a volte ritenuta impossibile perfino da teologi cattolici. Ce ne sono diversi, infatti, nel nostro tempo, che non hanno il coraggio di testimoniarla apertamente insinuando che, forse, la Risurrezione potrebbe essere solo un fatto spirituale, simbolico. Ma questo è il più grande errore che si possa commettere. I Vangeli ci hanno testimoniato proprio il contrario. Essi insegnano senza indecisioni questa verità, che è la più sconvolgente, la più rivoluzionaria, la più straordinaria che si possa immaginare: Cristo è risorto nella sua persona, anima e corpo, e si trova in Cielo, cioè in quella dimensione che noi non siamo in grado, ora, di concepire, con il suo corpo di carne. San Paolo diceva che questo era scandalo per gli ebrei e follia per i pagani. Ma aggiungeva che: “Se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede”. Proprio perché Cristo non è risorto per se stesso, ma per l’uomo, per dare all’uomo la vita eterna dello spirito e del corpo. A pensarci bene, è veramente una follia credere ad una cosa del genere, ma non dobbiamo dimenticare che questo è il fondamento della fede cristiana. Se crolla questo, crolla tutto, il Cristianesimo non avrebbe più alcun senso». In quasi trecento fitte pagine, dove non una parola è ovvia, inutile, superflua, Vittorio Messori esamina con pignoleria e passione i racconti evangelici della Risurrezione di Cristo e ci offre uno dei più significativi libri che siano stati scritti sull’argomento, certamente il più chiaro e aggiornato. Renzo Allegri

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