Che cos’è la preghiera La preghiera è un atto che ci permette un incontro personale e intimo con il Signore; è un ponte fra noi e Dio nostro Creatore e Salvatore. La preghiera ci fa entrare in relazione d’amore con Dio, nostro Padre, con Gesù suo Figlio e nostro Redentore e con lo Spirito Santo Paràclito. La preghiera è uno slancio del cuore, un semplice sguardo gettato verso il cielo, un grido di gratitudine e di amore nella prova come nella gioia. (Santa Teresa di Lisieux) La preghiera è l’elevazione dell’anima a Dio o la domanda a Dio di beni convenienti.
È meglio pregare male piuttosto che non pregare. Non si deve pregare solo quando se ne ha voglia. È meglio pregare controvoglia che non pregare. Bisogna allenarsi alla preghiera. La preghiera e l’amore ottengono l’impossibile. Chi sa pregare bene, sa anche vivere bene. (Sant’Agostino)
Dove pregare Si può pregare ovunque. Il luogo proprio della preghiera liturgica è la chiesa dove nell’Eucaristia è sempre presente Gesù. Anche altri luoghi aiutano a pregare: un “angolo di preghiera” nella propria casa, un santuario, un centro di spiritualità, il contatto con il creato.
(San Giovanni Damasceno)
Le espressioni della preghiera Come pregare Non bisogna confondere pregare con “dire le preghiere”: le formule sono un mezzo utile per avviare il dialogo con Dio, ma non esprimono tutta la preghiera, come uno spartito non è ancora la musica. Si prega perché si vuol pregare, raccogliendosi interiormente, mettendosi al cospetto, disponendosi ad una “apertura” di cuore e mente, sia con la posizione del corpo, sia con il tono della voce, sia col silenzio che con il riserbo e il raccoglimento. A volte anche con stupore, rabbia e incertezza. Non tirate per le lunghe e non correte troppo; non alzate la voce e non bisbigliate, ma siate devoti; con grande dolcezza, con naturale semplicità offrite la vostra lode a Dio con tutto quanto il cuore e l’anima.
La preghiera vocale: Che la nostra preghiera sia ascoltata dipende non dalla quantità delle parole, ma dal fervore delle nostre anime. (San Giovanni Crisostomo)
La meditazione: È soprattutto una ricerca per poter comprendere il perché e il come della vita cristiana, per aderire e rispondere a ciò che il Signore chiede. È un incontro personale con Dio, fonte di luce, di amore e di vita. È bene leggere la Bibbia o qualche libro di vita spirituale. È necessario chiedere aiuto a Dio per comprendere la sua Parola e la sua volontà.
Prega incessantemente colui che unisce la preghiera alle opere e le opere alla preghiera.
L’orazione mentale: È uno sguardo di fede fissato su Gesù, un ascolto della Parola di Dio, un amore silenzioso. Realizza l’unione alla preghiera di Cristo nella misura in cui ci fa partecipare al suo Mistero. L’orazione mentale non è che un intimo rapporto di amicizia, nel quale ci si intrattiene spesso da solo a solo con quel Dio da cui ci si sa amati.
(Origene)
(Santa Teresa d’Avila)
(Beata Madre Teresa di Calcutta)
Siate sempre lieti, pregate ininterrottamente (1 Ts 5, 16-17)
Le diverse forme di preghiera La benedizione. È la risposta dell’uomo ai doni di Dio: noi benediciamo l’Onnipotente che per primo ci benedice colmandoci dei suoi doni. L’adorazione. È la disposizione fondamentale dell’uomo, che si riconosce creatura davanti al suo Creatore. Essa esalta la grandezza del Signore che ci ha creati e l’onnipotenza del Salvatore che ci libera dal male. È l’inginocchiarsi del nostro spirito davanti al “Re della gloria” (Sal 24, 9-10; Sal 95, 1-6). La lode. È del tutto disinteressata: si concentra su Dio, lo canta per se stesso, gli rende gloria perché egli è Dio (Sal 66). Il ringraziamento. Ogni gioia e ogni sofferenza, ogni avvenimento e ogni necessità può essere materia del rendimento di grazie: In ogni cosa rendete grazie (1 Ts 5, 18). Accostiamoci a Lui per rendergli grazie, a Lui acclamiamo con canti di gioia! (Sal 94,2). La domanda o supplica. Ha per oggetto la richiesta di perdono, come pure ogni vero bisogno sia spirituale sia materiale (Sal 50). Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù (Fil 4, 6-7). L’intercessione. È una domanda a favore di un altro. Non conosce frontiere e si estende anche ai nemici (Gen 18, 22-32).
Le obiezioni alla preghiera
Io non so pregare!
Le difficoltà nella preghiera, come le distrazioni e l’aridità, le concezioni errate, l’esperienza dei propri apparenti insuccessi, la delusione per non essere ascoltati secondo la propria volontà, portano talvolta al rifiuto di pregare.
Tutti possono raccogliersi interiormente e rivolgersi al Signore con le preghiere comuni della tradizione cristiana in modo particolare il rosario per rivolgersi a Gesù attraverso Maria imparando ad amarlo e conoscerlo come Lei lo ha amato e conosciuto; oppure con: - la lettura e la meditazione della Parola di Dio; - la preghiera della Chiesa dei Salmi biblici; - le preghiere composte dai Santi; - il canto.
•Le mie preghiere non sono ascoltate Non rammaricarti se non ricevi subito da Dio ciò che gli chiedi; egli vuole beneficarti molto di più per la tua perseveranza (Evagrio Pontico)
Quando pregare? La fiducia filiale viene messa alla prova quando si ha la sensazione di non essere sempre esauditi. Otterrete ciò che chiedete se domanderete con fiducia. Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per spendere per i vostri piaceri (Gc 4, 2-3). È inutile, mi annoio A queste tentazioni, che inducono a dubitare dell’utilità del pregare e perfino di non esserne capaci, occorre rispondere con umiltà, fiducia e perseveranza. Egli vuole che nella preghiera si eserciti il nostro desiderio, in modo che diventiamo capaci di ricevere ciò che egli è pronto a darci. (Sant’Agostino)
Non ho tempo per pregare È possibile, anche al mercato o durante una passeggiata solitaria, o anche mentre cucinate, fare una frequente e fervorosa preghiera. (San Giovanni Crisostomo)
Nello scorrere dei giorni ogni gesto può diventare preghiera. Si può pregare nel silenzio lasciando che a pregare sia il corpo, nella fatica, nelle lacrime, nei gesti di amicizia e di pietà.
Sempre, affinché possiamo chiedere e ricevere il dono dello Spirito Santo. È cosa buona pregare nelle diverse situazioni: nelle prove, nella salute e nella malattia, nella tribolazione e nella gioia, nei momenti lieti e in quelli tristi, per superare le tentazioni, in qualunque necessità. La Chiesa esorta i fedeli ad una orazione regolare: - nelle feste, partecipando alla Santa Messa, la forma più alta di preghiera perché fonte e culmine di tutta la vita cristiana; - al mattino e alla sera; - prima e dopo i pasti.
Perché e per chi pregare? - per avere uno sguardo e saper vivere di fede; - per uscire dal nostro egoismo e “superarci”; - per lasciarci amare con umiltà; - per chiedere la guarigione delle nostre ferite; - per accettarci e riconciliarci con noi stessi; - per i nostri cari, per chi ci vuole bene; - per chi ci è antipatico, per chi ci crea problemi; - per la nostra e l’altrui conversione; - per chi è perseguitato a causa della fede; - per il rispetto della vita… sempre; - per i giovani e le famiglie; - per tutti coloro che soffrono; - per tutti quelli che hanno perso la speranza; - per coloro che sono soli, abbandonati nelle tenebre; - per le anime del purgatorio.
Pregare Chi ama cerca tutte le occasioni per stare con la persona amata. Proprio come lo sposo e la sposa, quando tra loro c’è vero amore. Così è per la preghiera: più stai con Dio, più lo conosci, e più lo conosci più impari a fidarti ad abbandonarti a Lui. movimento domenicano del Rosario www.sulrosario.org Tel. 335 5938327 info@sulrosario.org