Rosarium 2006-01

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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art ,1 comma 2, DCB Bologna - Anno XXXIX - n.1 - I trimestre

Movimento Domenicano del Rosario - Provincia “S. Domenico in Italia”

1/2006


pellegrinaggi 2 aprile 2006

(1)

al Santuario della Santa Casa a Loreto in pullman (2); termine iscrizioni: 15/3/2006

22/25 aprile 2006

al Santuario di La Salette e Ars in pullman(2); termine iscrizioni: 15/3/2006

6/8 maggio 2006

al Santuario di Lourdes in aereo da Malpensa(3); termine iscrizioni: 15/3/2006

8/13 luglio 2006

al Santuario di Fatima in aereo da Bologna(3); termine iscrizioni: 15/4/2006

23/30 luglio 2006

in Grecia “sulle orme di S. Paolo” in traghetto da Ancona(3); termine iscrizioni: 30/4/2006

22/30 agosto 2006

al Santuario di Czestockowa in aereo da Malpensa(3); termine iscrizioni: 15/5/2006

per ogni informazione rivolgersi a Padre Mauro tel. 335 5938327 o consultare il sito internet “www.sulrosario.org” alla voce “Pellegrinaggi”

organizzazione: Eteria Viaggi


del rosario 16 settembre 2006

al Santuario S. Maria in Porto (RA) in pullman(2); termine iscrizioni: 10/9/2006

23 settembre 2006

all’Abbadia di Fiastra (MC) in pullman(2); termine iscrizioni: 17/9/2006

30 settembre 2006

al Santuario di Muris (UD) in pullman(2); termine iscrizioni: 24/9/2006

27 dicembre 2006 - 7 gennaio 2007

in Egitto e Giordania “sulle orme di Mosè” in aereo da Bologna o Malpensa (3); termine iscrizioni: 15/9/2006 (1) richiedendolo si potrà organizzare la partenza già l’1 aprile (2) valutando il luogo di partenza e il percorso in base alle richieste (3) se richiesto si valuterà se organizzare il trasferimento per e da aeroporto o porto

Con i nostri pellegrinaggi desideriamo offrire la possibilità di condividere fraterne “giornate di spiritualità” scandite dalle celebrazioni proprie di ogni Santuario, dalla meditazione e dalla preghiera.


LETTERA DEL PROMOTORE

ROSARIUM Pubblicazione trimestrale del Movimento Domenicano del Rosario

Proprietà: Provincia Domenicana S. Domenico in Italia via G.A. Sassi 3 - 20123 Milano Autorizzazione al Tribunale di Bologna n. 3309 del 5/12/1967 Direttore responsabile: P. Mauro Persici o.p. Rivista fuori commercio

Le spese di stampa e spedizione sono sostenute dai benefattori Anno 39°- n. 1 stampa: Tipolitografia Angelo Gazzaniga s.a.s. Milano - via P. della Francesca 38 Movimento Domenicano del Rosario Via IV Novembre 19/E 43012 Fontanellato (PR) Tel. 0521822899 Fax 0521824056 Cell. 3355938327 e-mail movrosar@tin.it

Gent.mi lettori, spero che l’ultima pagina di copertina di questo numero sia riuscita ad attirare la vostra attenzione, perché domenica 2 aprile al santuario della Santa Casa a Loreto vi attendo tutti per l’annuale Convegno del Rosario. Se già non fosse sufficiente la comprovata importanza che scaturisce dall’annuale incontro fra noi tutti... potremo inoltre considerare che: • andremo, come pellegrini, nel luogo in cui la Tradizione afferma sia avvenuta l’Annunciazione dell’Angelo a Maria... primo mistero del rosario e fondamento della storia della salvezza; • avremo anche, fra noi, il Padre Battista Cortinovis, Monfortano, che ci aiuterà a comprendere il significato della “consacrazione” che spesso, e a volte senza preparazione, ci viene offerta di fare nei vari incontri mariani. Spero che ognuno si senta responsabilizzato affinché l’iniziativa sia divulgata e tutti possano trovare un valido aiuto che favorisca la partecipazione... nell’attesa, invoco la protezione della Madre Celeste, regina del santo rosario. fr. Mauro

www.sulrosario.org CCP. 22977409

Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. L’invio delle fotografie include il consenso per una eventuale pubblicazione.

In copertina: Qumran, grotta in cui sono stati ritrovati frammenti di pergamene con brani del Vangelo in una foto di Paolo Gavina Foto di pag. 5 e seguenti: ROGIER VAN DER WEYDEN, Compianto su Cristo morto, L’Aia, Mauritshuis.

SOMMARIO Pellegrinaggi del Rosario

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Papa Luciani e il Rosario

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Mariologia (III): Maria presso i Santi Padri

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Gli incontri del Movimento del Rosario

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Incontro dei collaboratori

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Testimonianze

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Pagina della riconoscenza

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Nuovi iscritti

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Papa Luciani e il Rosario È risaputo che il Patriarca di Venezia Albino Luciani era un “catechista nato”, e, del catechista, aveva tutte le qualità: semplicità, vivacità, brio, esemplificazioni suadenti... Vediamo allora che cosa pensava del Rosario. 5


N

el 1973, esattamente il 7 ottobre, nell'omelia tenuta nella chiesa dei Gesuati, in occasione del IV centenario della festa del Rosario, rispondendo alle contestazioni al Rosario, così si esprime: “Il Rosario da alcuni è contestato. Dicono: è preghiera che cade nell’automatismo, riducendosi a una ripetizione frettolosa, monotona e stucchevole di Ave Maria. Oppure: è roba da altri tempi; oggi c’è di meglio: la lettura della Bibbia, per esempio, che sta al rosario come il fior di farina alla crusca! Mi si permetta di dire in proposito qualche impressione di pastore d’anime. Prima impressione: la crisi del Rosario viene in secondo tempo. In antecedenza c’è oggi la crisi della preghiera in generale. La gente è tutta presa dagli interessi materiali; all’anima pensa pochissimo. Il fracasso poi ha invaso la nostra esistenza. Macbeth potrebbe ripetere: ho ucciso il sonno, ho ucciso il silenzio! Per la vita intima e la dulcis sermocinatio, o dolce colloquio con Dio, si fa fatica a trovare qualche briciola di tempo. È un danno. Diceva Donoso Cortes: «Oggi il mondo va male perché ci sono più battaglie che preghiere». Continuamente si sviluppano le liturgie comunitarie, che sono certo un gran bene: esse però non bastano: occorre anche il colloquio personale con Dio. Seconda impressione. Quando si parla di “cristiani adulti” in preghiera, talvolta si esagera. Personalmente, quando parlo da solo a Dio e alla Madonna, più che adulto, preferisco sentirmi fanciullo; la mitra, lo zucchetto, l’anello scompaiono; mando in vacanza l’adulto e anche il vescovo, con relativo contegno grave, posato e ponderato per abbandonarmi alla tenerezza spontanea che ha un bambino davanti a papà e mamma. Essere – almeno per qualche mezz’ora – davanti a Dio quello che in realtà sono con la mia miseria e con il meglio di me stesso: sentire affiorare dal fondo del mio essere il fanciullo di una volta che vuol ridere, chiacchierare, amare il Signore e che talora sente il bisogno di piangere, perché gli venga usata misericordia, mi aiuta a pregare. Il Rosario, preghiera semplice e facile, a sua volta, mi aiuta a essere fanciullo, e non me ne vergogno punto.

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Terza impressione. Non debbo e voglio pensare male di nessuno, ma confesso che più volte sono stato tentato di giudicare che il tale o il tal altro si credeva adulto, unicamente perché sedeva in scranna a criticare dall’alto. Mi veniva voglia di dirgli: Macché maturo! Quanto a preghiera sei un adolescente in crisi, un deluso e un ribelle, che non ha ancora smaltito l’aggressività dell’età ingrata! Dio mi perdoni il giudizio temerario!”. Risposta alle obiezioni. Quindi, risponde a tutte e singole le obiezioni. “Preghiera a ripetizione il Rosario? Diceva Padre de Foucauld: «L’amore si esprime con poche parole e che ripete sempre». C’è la Bibbia? Certo, ed è un quid summum; ma non tutti vi sono preparati o hanno tempo di leggerla. A quegli stessi che la leggono, sarà poi utile, in certi momenti, in viaggio, in strada, in periodi di particolare bisogno, parlare con la Madonna, se si crede che Essa ci sia madre e sorella. Se la lettura della Bibbia non viene apprezzata che come puro studio, i misteri del Rosario meditati e assaporati sono Bibbia approfondita, fatta succo e sangue spirituale. Preghiera stucchevole? Dipende. Può essere, invece, preghiera piena di gioia e di letizia. Se ci si sa fare, il Rosario diventa uno sguardo gettato su Maria, che aumenta di intensità a mano a mano che si procede. Può anche riuscire un ritornello, che sgorga dal cuore e che, ripetuto, addolcisce l’anima come una canzone. Preghiera povera il Rosario? E quale sarà, allora, la preghiera ricca? Il Rosario è una sfilata di Pater, preghiera insegnata da Gesù, di Ave, il saluto di Dio alla Vergine a mezzo dell’angelo, di Gloria, elogio alla Santissima Trinità. O vorreste – invece – le alte elucubrazioni teologiche? Non si adatterebbero ai poveri, ai vecchi, agli umili, ai semplici. Il Rosario esprime la fede senza falsi problemi, senza sotterfugi e giri di parole, aiuta l’abbandono in Dio, l’accettazione generosa del dolore. Dio si serve anche dei teologi, ma per distribuire le sue grazie si serve soprattutto della piccolezza degli umili e di quelli che si abbandonano alla sua volontà”.

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Quanto al rapporto tra Rosario e Bibbia risponde semplicemente: “Il Rosario, in fondo, è tutto Bibbia: i misteri sono meditazioni sul Vangelo, l’Ave Maria e il Padre nostro sono Vangelo”. Il Papa Luciani, così devoto del Rosario, offre anche uno sguardo complessivo al contenuto del Rosario, cioè ai Misteri che vi si contemplano. Parlando a Pompei, nel centenario dell’immagine della Madonna del Rosario, il 1° ottobre 1975, così diceva: “(Misteri gloriosi)... Cristo non è un risorto solitario... subito dopo di lui viene la Madonna. (Misteri dolorosi)... Siamo... coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sofferenze di Cristo per partecipare anche alla sua gloria (Rom 8,17). Ecco perché nel Rosario contempliamo anche i dolori di Maria... in certi momenti le sue prove divennero acute... (Misteri gaudiosi)... Per fortuna, la vita, coi dolori, conosce anche le gioie; quelle di Maria, le ricordiamo nei Misteri gaudiosi. Nella Annunciazione la gioia non fu soltanto di sentirsi prescelta da Dio, ma di assumere con deliberata responsabilità una missione grandissima... La nascita di Gesù con le varie circostanze, le porta un gaudio inesprimibile...”. Qualcuno si chiederà: ma a cosa servono quei 5 grani in appendice alla corona, al disopra del piccolo crocifisso? Sono forse un ornamento? Ebbene, anche a questo quesito dà una risposta soddisfacente il Patriarca Luciani. Parlando alle Suore Canossiane di Sant’Alvise il 25-9-1976, trattando della preghiera, dice testualmente: “... Non si tratta di aggiungere nuove preghiere, piuttosto di utilizzare quelle comuni. Pochi, ad esempio, nel Santo Rosario sfruttano i primi grani della corona. Alcuni – è cosa del tutto libera – al primo grano recitano il Credo intendendo di star fermi nelle verità rivelate da Dio. I tre grani seguenti, indicano tre Ave Maria per conservare le tre virtù fondamentali: 1) Ave Maria..., perché aumenti la mia fede; 2) Ave Maria..., perché sviluppi la fiamma del mio amore; 3) Ave Maria..., perché renda più forte la mia speranza. L’ultimo grano, prima delle decine è un Gloria alla Santissima Trinità”. Diciamo sinceramente: e chi ci aveva mai pensato? G. M.

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Maria presso i Santi Padri (parte I)

P. R o b e r t o C o g g i

MARIOLOGIA

Mariologia Pa r t e I I I


MARIA PRESSO I SANTI PADRI L’argomento dello sviluppo della dottrina mariana nel pensiero patristico è assai ampio, e può essere affrontato in vari modi. Ad esempio secondo i vari temi, oppure esaminando singolarmente i diversi Padri dell’Oriente e dell’Occidente. È questa la via seguita dal Melotti1, ed è anche quella che seguiremo noi, naturalmente senza alcuna pretesa di completezza, ma soffermandoci soltanto sulle figure più rappresentative. Il periodo patristico può essere diviso in quattro parti2. Iniziamo con l’esame della prima.

DALL’INIZIO DELL’ERA PATRISTICA ALLA FINE DEL SECONDO SECOLO S. IGNAZIO DI ANTIOCHIA (+ 107) È una delle figure principali dell’antichità cristiana ed è il primo Padre apostolico che ci parla di Maria. Egli ne afferma decisamente la maternità divina e la verginità. La vera maternità di Maria è garanzia della verità dell’Incarnazione (contro il docetismo e l’incipiente gnosticismo): «Tappatevi le orecchie se qualcuno vi parla di Gesù Cristo in modo diverso da noi: egli è della stirpe di Davide, egli è da Maria; egli veramente nacque, mangiò e bevve, veramente fu perseguitato sotto Ponzio Pilato, veramente fu crocifisso e morì, veramente risuscitò dai morti»3. «Rimase occulta al principe di questo mondo la verginità di Maria e il suo parto, come pure la morte del Signore: tre clamorosi misteri che si compirono nel silenzio di Dio»4.

«Queste prime affermazioni intorno alla verità di Maria Santissima appaiono come un’incipiente riflessione teologica sulle affermazioni mariane contenute nella Sacra Scrittura. La concezione e il parto appaiono legati alla cristologia, come il modo dell’entrata del Verbo nel nostro mondo, che tocca radicalmente la verità della sua carne e la sua relazione con il genere umano; il mistero della verginità appare strettamente legato con altri misteri custodi1

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L. MELOTTI, Maria, la madre dei viventi, Elle Di Ci, Torino 1986, pp. 50 ss. A questo Autore e alla sua bella trattazione mi ispiro molto in queste pagine dedicate ai Santi Padri. G. JOUASSARD, Marie à travers la patristique, in Maria, I, Beauchesne, Parigi 1949, pp. 69-157. S. IGNAZIO DI ANTIOCHIA, Ai Tralliani 9, PG 5, 681 ID. Agli Efesini 19, PG 5, 660.

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ti nel silenzio di Dio e direttamente riferiti alla sua volontà salvifica riguardo agli uomini»5. S. IRENEO (+ c. 200) S. Ireneo, Vescovo di Lione, è giustamente ritenuto da molti come «il padre della mariologia». La sua teologia è una dottrina della storia della salvezza, che avviene mediante una «ricapitolazione», con cui si ristabilisce l’ordine violato dal peccato (aspetto di riparazione) e si supera l’abbozzo iniziale (aspetto di compimento e di superamento). In questa ricapitolazione domina ovviamente l’antitesi Adamo-Cristo, ma ha un’importanza fondamentale anche l’antitesi Eva-Maria (già abbozzata da Giustino). Secondo Ireneo la funzione di Maria è necessaria alla logica del piano divino. Vediamo il testo fondamentale6. Dopo aver enunciato le grandi linee del disegno di Dio, Ireneo vi ricollega la funzione di Maria con un consequenter (di conseguenza) così audace, così sconcertante che i traduttori molto spesso lo evitano:7 «Di conseguenza (...) troviamo Maria, la Vergine obbediente (...). Eva disobbedì quando era ancora vergine (...) e divenne per sé e per tutto il genere umano causa di morte (...); Maria invece divenne con la sua obbedienza, per sé e per tutto il genere umano, causa di salvezza (...). Vi è una ripresa retroattiva di Maria su Eva (una recirculatio). Infatti ciò che è legato non si scioglie se non seguendo l’ordine inverso del legamento (...). Per questo Luca, iniziando la genealogia del Signore, la portò fino ad Adamo, poiché non quegli antenati diedero la vita a lui, ma egli fece rinascere essi nel vangelo di vita. Parallelamente il nodo della disubbidienza di Eva fu sciolto dall’obbedienza di Maria, e ciò che la vergine Eva aveva legato con la sua incredulità, Maria lo sciolse con la sua fede».

Attingendo anche ad altri passi di S. Ireneo possiamo presentare il quadro seguente8: Eva Maria - vergine decaduta. - Vergine che ricapitola Eva - vergine sedotta - Vergine evangelizzata dall’angelo ribelle. dall’angelo fedele. - vergine disobbediente. - Vergine obbediente. - vergine causa di morte - Vergine causa di salvezza per sé e per il genere umano. per sé e per il genere umano. - vergine condannata. - Vergine avvocata di Eva.

J. L. BASTERO DE ELEIZALDE, María, madre del Redentor, Edizioni Università di Navarra, Pamplona 2004, p. 40. 6 S. IRENEO, Contro le eresie, III, 22 (PG 7, 958-960). 7 L’osservazione è del LAURENTIN, La Vergine Maria, Paoline, Roma 1983, p. 61. 8 Cf. L. MELOTTI, Maria, cit., p. 52 5

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Conclude il Laurentin:9 «Giustino e soprattutto Ireneo esplicitano un elemento dello sviluppo dottrinale, mettendo in risalto il significato di Maria nel piano della salvezza. Maria ha una funzione inaugurale analoga a quella di Eva: ciò implica tutta una teologia della donna, che non è passiva e di secondo piano, ma, sotto molti aspetti, attiva e di guida. In S. Ireneo questa linea si afferma con un vigore che non sarà mai superato. Gli scrittori posteriori allargheranno le basi del raffronto, ma sino ai nostri giorni nessuno l’ha espresso in modo più denso e più profondo».

DALLA FINE DEL II SECOLO AL CONCILIO DI NICEA (325) ORIGENE (+ 253) Con Origene siamo di fronte al più grande maestro della scuola alessandrina, e a una delle più grandi figure cristiane di tutti i tempi. La sua teologia mariana è caratterizzata soprattutto da tre punti: il concepimento verginale, la divina maternità e la verginità perpetua. Egli difende il concepimento verginale contro il pagano Celso, dicendo che non si tratta di un mito, ma di un fatto storico. Quanto alla divina maternità, che Dio sia nato da una donna non è disdicevole per Dio, tanto più se chi lo accoglie è la Vergine pura, adombrata dallo Spirito Santo. Sembra che Origene abbia usato il titolo di «Madre di Dio» (Theotókos), sebbene ciò non risulti direttamente dai suoi testi che ci sono rimasti. Il punto su cui egli però insiste maggiormente è quello della perpetua verginità di Maria; Maria è ai suoi occhi il modello della vita verginale femminile, come Gesù lo è di quella maschile. È celebre questo suo testo: «Io credo ragionevole che la primizia della purezza casta degli uomini sia Gesù, e delle donne Maria: non sarebbe infatti pio ascrivere ad altra che a lei la primizia della verginità».10

Maria comincia a essere vista come modello di virtù, e in particolare della verginità consacrata, secondo quella linea di pensiero che avrà in Occidente il suo più grande rappresentante in S. Ambrogio. Maria risplende poi per la sua fede e la sua carità. Per la sua fede («Beata colei che ha creduto», Lc 1, 45), anche se, a parere di Origene, la «spada che trafiggerà la sua anima» indicherebbe un venir meno di Maria nella fede ai piedi della croce (interpretazione questa che avrà un certo seguito presso alcuni Padri orientali). Per la sua carità, in quanto ella si presenta come modello di spiritualità e di apostolato, in particolare nella visita a Sant’Elisabetta, salendo «in fretta» (Lc 1, 39) verso le vette della santità. 9 10

R.LAURENTIN, La Vergine Maria, cit., pp. 62-63. ORIGENE, Commento a Matteo, X, 17, PG 13, 877.

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TERTULLIANO (+ dopo il 220) È uno dei primissimi scrittori cristiani di lingua latina. Nella sua dottrina mariana egli ritorna sul parallelismo-antitesi fra Eva e Maria, di cui loda la fede esaltandone il significato salvifico.11 Egli afferma chiaramente la concezione verginale di Maria, ma dice che il suo fu un parto normale (nega cioè la verginità nel parto), e forse nega anche la verginità dopo il parto (cioè afferma che Maria ebbe altri figli). Nega poi la perfetta santità di Maria. Commentando Mc 3, 43 e i passi paralleli («Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?»), egli vi vede quasi un ripudio di Maria da parte del Figlio, in quanto ella non avrebbe fatto parte dei suoi veri discepoli.12 Come si vede, Tertulliano non ha ancora colto tutte le conseguenze santificanti della maternità divina. Inoltre occorre tener presente che egli spesso si lascia guidare dalle sue idee personali più che dalla tradizione della Chiesa, anche a motivo dell’influsso rigorista dell’eresia di Montano, alla quale egli aderì negli ultimi anni della sua vita.

DAL CONCILIO DI NICEA AL CONCILIO DI EFESO (431) È il periodo d’oro della patristica. Sarà qui necessario distinguere i Padri dell’Oriente da quelli dell’Occidente. a) In Oriente Per quanto riguarda la verginità di Maria dopo il parto sembra che alla fine di questo periodo essa non sia ancora riconosciuta da tutti. Però ha dei grandi difensori in Atanasio, Epifanio, Giovanni Crisostomo. S. ATANASIO (+ 373) Partecipò come diacono al Concilio di Nicea e poi divenne vescovo di Alessandria. È denominato giustamente «il pilastro della Chiesa» e «il padre dell’ortodossia». Il suo pensiero mariano ha avuto influssi in campo dogmatico, liturgico e ascetico. In campo dogmatico S. Atanasio è il grande difensore della divinità del Verbo, «consostanziale» al Padre. Il riflesso in campo mariologico è ovviamente quello di un’accentuazione della maternità divina di Maria. È lei che ha dato al Verbo una vera natura umana, uguale alla nostra. In campo liturgico sembra che a lui appartenga la prima omelia mariana, in 11 12

TERTULLIANO, La carne di Cristo 17, CCL 2, 905. Cf. ibid., 7, CCL 2, 888 ss. A questo punto il Melotti, op. cit., p. 55, fa notare che «in questo periodo (prima metà del III secolo, a eccezione del concepimento verginale, l’idea che ci si fa della santità di Maria è tutt’altro che unanime, senza provocare lo scandalo del popolo cristiano, e senza suscitare reazioni da parte dell’autorità religiosa. All’inizio del IV secolo la situazione non sarà cambiata».

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cui tesse l’elogio di Maria ispirandosi al Magnificat: «Veramente la tua anima magnifica il Signore e il tuo spirito esulta in Dio tuo salvatore: in futuro ti loderà per tutta l’eternità ogni generazione (...). Te loda Adamo, chiamandoti “madre di tutti i viventi”. Te loda Mosè, contemplandoti come arca della nuova alleanza, da ogni parte rivestita d’oro. Davide ti acclama beata, dichiarandoti “città del gran Re”, “città del Dio degli eserciti”. Anche in futuro ti loderanno tutte le generazioni umane».13

Ma dove S. Atanasio si distingue in modo particolare è nel campo ascetico. Proseguendo sulla via già tracciata da Origene, egli vede in Maria il modello di tutte le virtù. È celebre questo suo ritratto della Beata Vergine, che anticipa quello di S. Ambrogio: «Maria era una vergine pura, di animo equilibrato (...). Amava le opere buone (...). Non desiderava essere vista dagli uomini (...). Pregava Dio da sola a Solo (...). Non gridava, e stava attenta a non sparlare di alcuno e a non ascoltare altri dir male di altri (...). Non si inquietava; non invidiava; non si vantava, ma era umilissima; non aveva alcuna malvagità nel cuore (...). Ogni giorno avanzava e progrediva (...). In luogo di pani visibili si riforniva delle parole di verità; al posto del vino teneva gli insegnamenti del Salvatore e in quelli si dilettava (...). Ecco l’immagine della verginità! E di fatto Maria fu tale»14.

S. EFREM (+ 373) Fu denominato «la cetra dello Spirito Santo». Canta in modo impareggiabile la santità di Maria, la sua verginità, la sua dignità e il suo ruolo nella storia della salvezza, aggiungendo elementi nuovi al parallelismo Eva-Maria. La Vergine è per lui senza alcuna macchia: «Tu solo (o Gesù) e tua madre siete di una bellezza che supera tutti: perché in te non c’è macchia alcuna e nessuna ombra in tua madre».15

Tuttavia, secondo S. Efrem, Maria dovette progredire nel cammino della fede, che non fu esente da prove e da dubbi. Con questo Autore inizia l’era dell’innografia mariana. In un inno dedicato al Natale leggiamo: «Maria effondeva il suo cuore con inimitabili accenti e cantava il suo canto di culla: “Chi mai diede alla solitaria di concepire e dare alla luce colui che insieme è uno e molti, piccolo e grande, tutto in me e tutto dovunque? Il giorno in cui Gabriele entrò presso di me povera, in un istante mi ha fatto signora e ancella. Perché io sono ancella della tua divinità, ma anche madre della tua umanità, o Signore e Figlio mio!”».16

Come canta il Natale, così S. Efrem ci dà anche una preziosa testimonianza, S. ATANASIO, Omelia sulla santa Vergine Madre di Dio, Le Muséon 71 (1958), 209-239. ID., Sulla verginità, CSCO 151, 58-62. 15 S. EFREM, Carmi nisibeni 27, 8, CSCO 219, 76. 16 ID., Inni sul Natale 5, 19-20, CSCO 187, 41-42. 13 14

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mantenutasi nella tradizione bizantina sino a oggi, dell’apparizione di Gesù risorto alla Madre: «Come Maria fu presente al primo miracolo, così ebbe le primizie della risurrezione dagli inferi». 17

I PADRI CAPPÀDOCI S. Basilio (+ 379), suo fratello S. Gregorio Nisseno (+ 394) e l’amico S. Gregorio Nazianzeno (+ 390) costituiscono un gruppo di Padri che ebbero un’importanza e un influsso eccezionali sul progresso del dogma e del pensiero teologico. Per quanto riguarda la mariologia, S. Basilio insiste in modo particolare sulla perpetua verginità di Maria, che pur non essendo indispensabile al progetto salvifico di Dio, tuttavia ne promana, secondo il senso comune dei fedeli. S. Gregorio Nazianzeno, detto «il teologo» per eccellenza, afferma con la massima decisione che Maria deve essere detta Madre di Dio: «Se uno non crede che Maria santissima è Madre di Dio (Theotókos), è escluso dalla divinità».18

Per lui poi Maria è tutta santa, e si colloca al vertice del cammino di perfezione. S. Gregorio Nisseno, «il mistico», «usa forse per primo l’analogia tra il parto verginale di Maria e la generazione eterna del Verbo come argomento contro le dottrine ariane: come infatti, nascendo da Maria, Cristo non corruppe la sua verginità fisica, ma nacque senza dolori di parto, così, anzi infinitamente di più, nascendo eternamente dal Padre il Verbo non indusse nel Genitore alcuna “passione” o situazione che l’abbia mutato (...). In tal modo Gregorio mostra che a quel tempo la dottrina del parto verginale era accettata dai cattolici e dagli ariani».19 EPIFANIO DI SALAMINA (+ 403) Questo Autore ha una grande importanza nel campo della mariologia sia per la strenua difesa della perpetua verginità di Maria, sia anche, e questo è il suo apporto più originale, perché affronta per primo il tema della fine terrena della Beata Vergine. Quanto al primo punto egli afferma che presso il popolo cristiano Maria è «la Vergine» per eccellenza: «Vi fu mai qualcuno che osasse nominare Maria santissima senza aggiungervi di proprio il titolo di “vergine”? Con tali appellativi si sogliono indicare le qualità personali. A ogni giusto infatti fu attribuito un nome che a lui conveniva. Ad

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ID., Spiegazione del Vangelo concordato (Diatèssaron), 20-28, CSCO 145, 232-236. S. GREGORIO NAZIANZENO, Lettera a Cledonio, PG 37, 177. E. TONIOLO, Voce «Padri della Chiesa» in NDM, p. 1062.

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Abramo fu dato il titolo di “amico di Dio”, né esso potrà mai venir meno. Giacobbe ebbe il soprannome di “Israele” (...). Così Maria Santissima è detta “ la Vergine”: mai tale nome le sarà mutato».20

Epifanio non ammette in Maria alcuna mancanza o debolezza. Ella è piena di grazia sotto tutti gli aspetti. Per quanto riguarda la sua fine terrena, la testimonianza di Epifanio è fondamentale, come fa notare il Laurentin, il quale scrive:21 «Egli pone per primo la questione della fine del destino terreno di Maria. Lo fa in modo del tutto occasionale, nella sua famosa lettera ai cristiani d’Arabia, che inserì nel suo Panarion nel 377.22 Cosa curiosa, questo testimone perfettamente informato delle più minute tradizioni palestinesi, si confessa sprovvisto di qualsiasi elemento di risposta. Non ha sentito parlare di una tomba di Maria a Gerusalemme, né della sua morte in questo luogo. Non sa neppure se Maria sia morta oppure no. Comprende solo che la sua fine fu degna di lei e intravede che ciò dovette implicare qualche prodigio. Ma, in assenza di ogni dato, preferisce imitare il silenzio dei libri santi. Infatti in essi non si trova, scrive Epifanio, «“né la morte di Maria, né se essa sia morta, né se sia stata seppellita, né se non sia stata seppellita (...). La Scrittura ha mantenuto un silenzio completo a causa della grandezza del prodigio, per non colpire con uno stupore eccessivo lo spirito degli uomini. Per parte mia, non oso parlarne. Conservo tutto ciò nel mio pensiero e taccio”».

Epifanio, continua il Laurentin, «dopo aver mostrato che Lc 2, 35 inviterebbe a pensare che Maria sia morta martire, e Ap 12, 14, al contrario, che sia stata trasferita viva in cielo», così prosegue: «“È possibile che ciò si sia compiuto in Maria. Non l’affermo, tuttavia, in modo assoluto, e non dico che essa rimase immortale. Ma non decido neppure che essa sia mortale. La Scrittura, infatti, si è posta al di sopra dello spirito umano e ha lasciato questo punto nell’incertezza, per riverenza verso questa Vergine incomparabile, per tagliar corto a ogni pensiero basso e carnale a suo riguardo. È morta? Lo ignoriamo”».

Conclude il Laurentin: «La lezione è che i veri servitori della fede non furono gli autori dei libri apocrifi, che improvvisarono delle risposte a forza di racconti mitici, in cui tutti i particolari della morte di Maria venivano raccontati, bensì il probo Epifanio, che pose il problema con un senso acuto del mistero e, più tardi, i teologi che passarono al vaglio dei criteri dogmatici i racconti leggendari della dormizione».

EPIFANIO DI SALAMINA, Contro le eresie 78, 6, PG 42, 705. R. LAURENTIN, La Vergine Maria, cit., pp. 72-73. 22 EPIFANIO DI SALAMINA, Panarion, haer. 78, 10-11 (PG 42, 716 AD). 20 21

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Gli articoli pubblicati su “Rosarium” sono tratti dal libro “La Beata Vergine TRATTATO DI MARIOLOGIA” di P. Roberto Coggi o.p. in vendita presso Edizioni Studio Domenicano Via Dell’Osservanza, 72 - 40136 Bologna Tel. 051/582037 - Fax 051/331583 esd@esd-domenicani.it 17


Gli incontri del

C

arissimo Padre Mauro, settembre tempo di “vendemmia”, sì, vendemmia anche delle cose dello Spirito e Marotta è stata quell’occasione per trovare un’oasi di pace, comunione di intenti e preghiera che cercavo da tempo. Per chi ha fede ogni evento è: Grazia di Dio. Non le nascondo l’emozione prima dell’incontro: l’attesa del viaggio, l’organizzazione in famiglia e al lavoro, tutto doveva accadere e riuscire bene. Trovarvi non è stato difficile anche grazie alle dettagliate indicazioni di Ilaria ed eccoci arrivati. È stato come essere accolti da una famiglia che ci stava attendendo, l’impressione subito ricevuta e provata è stata quella di dirmi: Stefania sei finalmente a casa! Nel Movimento del Rosario infatti ho finalmente incontrato ciò che stavo cercando, errando inquieta da un’associazione all’altra, da un movimento all’altro. Il mio cuore ha trovato

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Movimento del Rosario

finalmente riposo. Lei ha saputo subito rompere il ghiaccio delle presentazioni e, come un bravo padrone di casa, ci ha messi a nostro agio, pregando per noi nuovi arrivati, perché l’inizio del cammino intrapreso non abbia né soste, né ripensamenti, né dubbi sterili. Come non rendere grazie a Dio! Si sono condivisi vari argomenti, tutti molto concreti e di attualità: la carenza di forze giovani all’interno delle Parrocchie, l’esodo del dopo-Cresima, la mancanza di attenzione verso la preghiera non solo comunitaria ma anche, e forse, personale. Si sono susseguite le testimonianze, tutte molto belle e significative. Fraternamente ci si è passati quelle esperienze di vita propria o vissuta da altri, che aiutano a riflettere e a crescere. Il momento storico è urgente e grave, esige da parte di ogni cristiano la massima attenzione. La seconda parte dell’incontro, coronata nella bella cappella delle Suore Domenicane con la recita guidata e meditata del Santo Rosario e la celebrazione della Santa Messa, ha dato quella pennellata di Luce e Grazia a quanto ho potuto seguire nel suo evolversi.

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a Fontanellato,

Il viaggio di ritorno ha permesso di riordinare con calma tutta l’emozione accumulata nel breve spazio vissuto insieme ed ha confermato il mio proposito di continuare il cammino intrapreso. Come un naufrago gioisce nell’avvistare la nave del suo agognato ritorno in patria, così è stato per me incontrarla a Marotta. Mi è stata lanciata la scialuppa ed ora non mi resta che far parte della grande famiglia del Movimento del Santo Rosario. Maria, Regina delle Vittorie, saprà formarmi alla Scuola del Suo Amore, Gesù da Buon Maestro guiderà i miei passi e lo Spirito Santo fortificherà il mio proposito cresimale di essere sempre e comunque: «Soldato di Cristo, qualunque cosa accada». Grazie Padre Mauro per l’opportunità concessami e per la fiducia con cui mi ha accolta, spero e voglio essere all’altezza di quanto saprò e potrò fare nello spirito dell’ubbidienza che come diceva San Padre Pio è la strada giusta per arrivare alla Santità. Con stima e gratitudine, Stefania

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a Monte Santo,

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on Maria sul Monte… «Dì al popolo che qui mi costruisca una casa e chieda grazie». Queste sono le parole di Maria ad una pastorella, Orsola Ferligoi di Gargaro, alla quale apparve nel 1534 sul monte santo di Gorizia. Da allora migliaia di pellegrini si sono recati, e attualmente si recano, a ringraziare la Madonna per le Grazie ricevute. Padre Mauro, responsabile del Movimento Domenicano del Rosario, ha indetto il Raduno regionale del rosario di quest’anno rifacendosi allo stile degli incontri precedenti: incontri multietnici che sottolineano l’universalità dell’amore materno di Maria. «Dober dan»: con questo saluto (buon giorno in italiano) ci hanno accolto i francescani che custodiscono il Santuario ospitandoci in un oratorio di recente costruzione. Iniziando l’incontro, p. Mauro ha proposto una bella meditazione sui misteri gloriosi.

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e a Marotta Sottolineando l’importanza del santo rosario, come preghiera comunitaria, dopo averli meditati, ha invitato alcuni presenti a recitare i misteri non solo nella lingua italiana ma anche friulana e slovena. Desideriamo sottolineare alcuni passaggi riguardanti le meditazioni di P. Mauro: • ha evidenziato la concretezza e la coerenza di Maria come donna non sdolcinata e frivola come, purtroppo, lo è spesso la donna di oggi così coinvolta dalla secolarizzazione del mondo. • ha sottolineato la necessità di spogliarci delle nostre aspettative con Gesù che molte volte sono distanti dalle Sue. Prendendo ad esempio la parabola dei discepoli di Emmaus, ha detto che spesso anche noi rimaniamo delusi unicamente perché incapaci di ascoltare Gesù. • ha ribadito che, per sintonizzarci sulla volontà del Signore, dobbiamo metterci alla scuola di Maria. Dopo queste riflessioni sono seguite le testimonianze di alcuni presenti fra le quali una, molto significativa: quella di un giovane che lontano dalla Chiesa incontra nella casa di alcuni amici l’immagine della Madonna Pellegrina… quest’incontro per lui è stato l’occasione di una grazia senza misura: si è radicalmente convertito! È seguita un’agape fraterna che ci ha familiarizzato con tutti i presenti. Nel pomeriggio nella cappella del Santuario è stata celebrata la santa messa animata dai canti degli amici friulani. L’Adorazione Eucaristica ha concluso il nostro pellegrinaggio regionale. Prima di congedarci abbiamo pregato la Madonna di Monte santo con un’autentica orazione con la quale abbiamo chiesto la grazia della perseveranza e di un fervente amore di Dio. Cesare e Fulvia

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“N

on esiste un brano del vangelo, o un incontro, o un dialogo, che non abbia un significato vocazionale, che non esprima, direttamente o indirettamente, una chiamata da parte di Gesù”. Da quest’affermazione sorprendente del documento “Nuove vocazioni per una nuova Europa” è partita una vivace e partecipata riflessione sul mistero della vocazione, sabato 26 novembre 2005. L’incontro era iniziato alcune ore prima con l’arrivo presso il santuario di Fontanellato dei Collaboratori di fra Mauro, incuranti della neve, provenienti dalle diverse zone della Provincia San Domenico in Italia e anche da Napoli, la celebrazione del rosario meditato e dell’Eucaristia della prima domenica di Avvento. La riflessione iniziale del promotore provinciale della pastorale vocazionale ha sottolineato come a partire soprattutto dal concilio Vaticano II il concetto di “vocazione” ha ricevuto un notevole e importante ampliamento. “Avere la vocazione” non è più inteso come prerogativa esclusiva di preti, frati e suore, come se gli altri cristiani fossero al mondo un po’ per caso. Al contrario, la vocazione è il modo di relazionarsi di Dio, creatore e redentore, con ogni essere umano, chiamato (vocato) all’esistenza e alla figliolanza divina dal progetto di amore del Padre, in Cristo per mezzo dello Spirito. Chiarita questa importante verità, anche attraverso le domande poste dai presenti, abbiamo cercato di delineare i tratti specifici della vocazione in senso stretto, cioè della chiamata ad una speciale consacrazione nella vita religiosa, quale radicalizzazione della consacrazione battesimale. Missione della vita consacrata è quella di rivivere e riproporre, contestualizzandola, la vita che Gesù ha vissuto durante gli anni della sua vita terrena, nei suoi diversi aspetti e nella sua inesauribile ricchezza. Gli anni della vita nascosta a Nazareth – pensando al beato Charles De Foucault – la sua preghiera al Padre, la sua predicazione e il suo insegnamento per le strade della Palestina e tra i pagani, la sua compassione per i malati e per i poveri... Ogni carisma di vita consacrata è il frutto della

Incontri dei collaboratori

Vocazione? Sì, grazie!

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fecondità e della fantasia dello Spirito santo, che a seconda delle necessità del tempo e del luogo, suscita le forme più adatte di imitazione di Cristo, così che gli uomini di tutti i tempi e luoghi possano, non meno degli apostoli, “vedere e toccare il Verbo della vita” (1 Gv 1,1) . A questo punto la domanda c’era da aspettarsela ed è arrivata. La vita domenicana quale aspetto della vita di Cristo ri-attualizza? Quello espresso con tanta chiarezza e sintesi nel vangelo di san Marco: “Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demòni” (Mc 3,13-15). Scelti da Gesù per stare con lui, insieme da fratelli e per andare a predicare portando agli uomini il vangelo di liberazione dalla schiavitù antica: ecco il carisma della vita domenicana, essere come i Dodici i testimoni e i continuatori della missione stessa di Gesù. Tale missione dell’Ordine gli è riconosciuta dal magistero stesso della Chiesa, dai Papi che lo hanno confermato: Scrivendo a S. Domenico e ai suoi frati, papa Onorio III esprimeva il progetto dell'Ordine con queste parole: “Colui che feconda la sua Chiesa con prole sempre nuova, volendo conformare i tempi moderni ai più antichi e propagare la fede cattolica, vi ha ispirato un devoto desiderio per cui, abbracciata la povertà e professata la vita regolare, vi dedicate all'esortazione della parola di Dio, recando al mondo intero il buon annuncio del nome di nostro Signore Gesù Cristo” (Costituzione fondamentale, I). I “tempi antichi” sono appunto quelli apostolici. Le leggi dell’Ordine specificano poi le caratteristiche essenziali della sua fisionomia: Partecipi della missione degli Apostoli, ne seguiamo anche la vita nella forma concepita da s. Domenico, vivendo la vita comune con un cuore e un'anima sola, fedeli nell'osservanza dei consigli evangelici, fervorosi nella celebrazione comune della liturgia, specialmente dell'Eucarestia e dell'ufficio divino, e nella orazione privata, assidui nello studio, perseveranti nell' osservanza regolare. Tutte queste note caratteristiche

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della nostra vita non solo contribuiscono alla gloria di Dio e alla nostra santificazione, ma servono anche direttamente alla salvezza degli uomini, in quanto tutte insieme ci preparano e stimolano alla predicazione, a cui danno, e dalla quale a loro volta ricevono, vigore di vita (Costituzione fondamentale, IV). Un’ultima riflessione ha preso origine dalla sottolineatura della volontà da parte di Dio di affidare alla mediazione e alla collaborazione degli uomini il suo disegno di salvezza per l’umanità. “Come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi? E come lo annunzieranno, senza essere prima inviati? Come sta scritto: Quanto son belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene!” (Rm 10, 14-15) Così se è vero che la vocazione, la chiamata cioè all’esistenza e alla vita di grazia in un particolare progetto di vita nella Chiesa e nel mondo, viene solo da Dio, non è meno vero che, anche in questo ambito, Dio ha deciso di avvalersi dell’aiuto umano. Pertanto il cristiano che prende sul serio gli impegni assunti nel battesimo e nella confermazione diventa un testimone del vangelo di Cristo e come tale un apostolo che aiuta le persone che incontra a scoprire la propria vita come originata da un atto di amore di Dio e dalla sua chiamata. Ci ha chiamato per nome prima che il mondo fosse. Così, è stata la conclusione, il nostro apostolato, anche come propagatori della preghiera del rosario – oggi un autentico passpartout – , diventa la mediazione di cui Dio si serve per risvegliare nel cuore degli uomini contemporanei la voce della sua chiamata. Esperienza fatta e ri-fatta da tutti: il nostro lavoro è più gioioso e la nostra testimonianza assai più efficace se si lavora insieme, da fratelli, volendosi bene. E, tra l’altro, questo è molto... domenicano! Fra Paolo Lungo op promotore dell’apostolato vocazionale

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testimonianze

Potenza del Santo Rosario! L. entrò trafelata nell’ufficio dell’amica, lo sguardo spaventato e senza salutare le dice velocemente:- La sai l’ultima di M.? Mi ha urlato che se ne va di casa. Ha sedici anni e vuole andarsene! Un fiume di parole intessono un racconto amaro, fatto di silenzi, incomprensioni e parole piene di aggressività. Per L. poteva davvero essere troppo, specialmente ora, dopo il naufragio non voluto del suo matrimonio. L’amica restò ad ascoltarla con pazienza e con tenerezza, poi al termine le dice :-Affida tutto a Maria. Domani, giorno dell’Immacolata, pregherò per te e per tua figlia. Vedrai. Tu fa lo stesso, prendi il Rosario in mano e ovunque ti trovi, recitalo, non scoraggiamoci. Si lasciarono con la speranza nel cuore, fra loro un’amicizia datata e sincera. Dopo due giorni squilla il telefono e la voce di L. piena di gioia dice:- Sai con M. tutto a posto! Non posso dirti altro per telefono, la Madonna ci ha messo le mani. Ti racconterò tutto a voce, più tardi! La breve narrazione è accaduta realmente. Ogni volta Maria Santissima riesce a stupirci. Ciò che chiediamo attraverso la preghiera del Santo Rosario, se fatto con fede e abbandono alla Volontà del Padre, ottiene risposta. Si potrebbero citare un’infinità di casi difficili risoltisi positivamente: il lavoro riconfermato ad un giovane a rischio licenziamento, l’operazione al cervello risoltasi bene per una ragazza di 23 anni, l’armonia familiare ritrovata là dove regnava la disunione, il recupero degli affetti attraverso la capacità di perdonarsi reciprocamente, cambiamenti radicali di vita…storie dolorose con finale “celeste”. Viene in mente San Pietro che dimenticando se stesso, di notte, va incontro a Gesù camminando sulle acque del lago. Dovremmo anche noi imparare a camminare sulle acque della vita, con lo sguardo a Lui, fidandoci di Lui e scopriremmo che veramente il Regno dei Cieli è già fra noi. Potenza del Santo Rosario! Ancora oggi Maria dice al Figlio:- Non hanno più vino! Non hanno più pace, più amore, più coraggio, più forza… e puntualmente le giare si riempiono di vino buono, l’acqua delle lacrime tramuta in gioia, in speranza, in voglia di ricominciare. Facciamo nostra la potenza del Santo Rosario, abbandonandoci all’Amore di Maria, Provvidenza celeste del Padre. Oh potenza del Santo Rosario!

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19 agosto 2001, motonave in viaggio di ritorno da Spalato ad Ancona. Il ponte è gremito di persone abbronzate dal sole e che passano il tempo come possono, stretti come siamo per la calca. Sdraiati su due sedili e a terra, alcuni giovani assonnati e piuttosto malconci stanno parlando fra loro del più e del meno. Il nostro gruppo intanto, di ritorno da Medjugorje è sul ponte più alto impegnato fra canti e danze di gioia. Io e mio marito ci fermiamo proprio con i ragazzi che vediamo passan-

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testimonianze

in confidenza…


testimonianze

do e chiediamo di poterci accomodare accanto a loro, per poco, il tempo di riposare. Accettano con aria di sufficienza e noi non ci diamo peso. Al polso ho avvolto un rosario di plastica celeste, il colore di Maria: la Mamma Celeste. Mi è stato donato in una chiesa poco distante da Medjugorje, durante un pomeriggio di preghiera. Noto che uno dei giovani lo sta guardando con curiosità ed è un lampo: tolgo il Rosario dal polso e glielo dono. Il giovane dopo averlo osservato lo prende fra le sue mani ed inizia fra noi un dialogo nella reciproca accoglienza, alla presenza misteriosa di Lei. Le confidenze reciproche fanno breccia nel nostro cuore fino a comprendere quanto questo giovane dall’aria vissuta e stanca, andasse da tempo cercando. Studi interrotti, amici sbandati, amori senza futuro, esperienze non certo buone…tutto viene come improvvisamente a galla nella sua anima stanca. Noi ascoltiamo con attenzione e rispetto, scambiandoci al termine come casualmente gli indirizzi. Ancona pian piano si fa più vicina e a breve si sbarca. Passano due giorni, riceviamo una e-mail da quel giovane, breve messaggio: -“Sto recitando il S. Rosario. Appena sceso dalla motonave, ho lasciato gli amici di viaggio e sono andato da una zia suora di clausura e da lei mi sono trattenuto per una settimana. Avevo bisogno di pensare, qualche cosa è successo dentro di me. Dovevo capire”. Oggi quel ragazzo è laureato, sta avviandosi verso un lavoro di grande soddisfazione e… non solo recita il S. Rosario tutti i giorni, si reca a Messa appena possibile ed oltre il giorno della domenica, ma è andato lui stesso a Medjugorje a ringraziare la Madonna di tutto il bene ricevuto. È così innamorato di Maria che agli amici che con lui si aprono, non fa altro che donare loro un rosario dicendo: “Affida tutto a Lei”. Di tanto in tanto ci si sente per telefono, o ci si incontra per brevi visite e non finiamo mai di stupirci delle meraviglie che Maria sta compiendo nell’anima e nel cuore di questo giovane. C’è solo da ringraziare e da testimoniare le “Grazie” che il Rosario conduce a chi si affida e confida in esso. A noi personalmente ha cambiato la vita: non ci ha tolto le croci delle quali ogni essere umano fa esperienza, ma ci aiuta a portarle. Ci solleva dalla sfiducia e dalle umane preoccupazioni donando luce, pace, gioia. I misteri del Rosario sono anche i nostri misteri quotidiani ma visti attraverso l’Amore Misericordioso di Dio che ci ama così tanto da donarci la propria Madre oltre che il proprio Corpo e Sangue. Come allora tacere la bellezza e la potenza del Santo Rosario: la preghiera prediletta di Maria. Da cristiani di fede, dobbiamo imparare a toglierci di dosso il “rispetto umano” che ci impedisce di testimoniare la nostra vera missione di vita: esprimere la Grazia di Dio attraverso il nostro coraggio, la nostra fede, il nostro confidare in Lui, la nostra comunione fraterna espressione della Comunione Trinitaria! Siamo nati e stati proiettati nell’infinito di Dio per amarLo e farLo amare. Non c’è progetto più grande di questo ed ogni volta che un fratello ci viene donato, per noi in un casuale incontro, ricordiamoci che ce ne sarà chiesto conto quel giorno che viso a viso vedremo il Signore. In confidenza anch’io faccio parte di quella schiera dipendente da Maria Santissima, è un amore che pervade e dà soave gioia. Stefania

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Lucio Pantanali; Almarosa Colnago; Luca Antonimi; Carlo Leuzzi; Anna Altomare; Secondo Tacchetto; Gloriana Ciccarelli; Simonetta Moroni; Luigia Contendo; Augusti Elena; Sorelle Negri; partecipanti al ritrovo dei collaboratori del 26 novembre; Gruppo del rosario di Napoli; Gruppo del Rosario di Montodine (Cr); Renzo Stefanel; Claudia Rambaldi; Felicia Persico; Virgilia Colonnella; Maria Semproni; Antonio Riguzzi; Paola Grassi; Giovanna Torricini; Vittoria Colatori Valenzi; Gabriella Craboledda; Maria Liberti; Erminia Balena; Alba Bedina; Angelo Cangero; Ilva Ugolini; Paola Foresti; Beatrice Camoni; Famiglia Fava Cuoghi; Stefania Beduzzi; Cosimina Tampieri; Ermanno Boggio; Antonio Aliata; Gabriella Bertinelli; Giuseppe Brulli Placci; Carla Cappannari; Lucia Landonio Ramponi; Domenico Manferdini; Stella Minardi; Pietro Passera; Vera Pesalfini Capucci; Maria Bittante Tomasello; Umberto Renzi; Luigi Cernuschi; Rossella Di Matteo; Domenicane della Beata Imelda di Venezia; Suor Rosella Cosma; Gino Antonioni; Domenica Cangiotti; Partecipanti alla Peregrinatio Mariae di Castelnuovo nè Monti (Re); Olinda Concettoni; Maria Fasoli; Maria Gatti; Gabriella Lettieri; Roberto Marceca; Clementina Montanari; Lina Moretti con 100 abbonamenti; Giuliana Lazzari; Famiglia Oreficini; Michele Pagliaro; Stefania Pasquali; Antonio Petrelli; Jole Sedani; Silvia Vita Seppi; Francesco Terroni; Alfredo Tomassetti; Maria Toscani; Imelde e Alberta Sponticcia; Paolo Caleffi; Agnese Masenello; Giuseppe Martinello; Maria Teresa e Graziano Macor; Lucio Pantanali; Rita Ranzo; Maria Maddalena Rinaldi; Antonia Manelli; Famiglia Bertocchi Farnè; Maria Luisa Bignami; Giuseppina Bigoni; Maria e Gilda Carletti; Lidia Clai; Stefania Comelli; Fedele D’Alberto; Mirella Esposti; Antonietta Ferrara; Fausta Galli; Rocchina Giordano; Luciano Marinelli; Ida Mietto; Ottavio Ottaiano; Orietta Rabini; Andrea Rapalli; Caterina Sgattoni; Maria Rosaria Vairano; Fulvia Vatta; Irene e Piergiorgio Zanini; Miriam Zanuttig; Emilia Gallazzi; Domenicane di S.Caterina da Siena di Genova; Diana Angeloni Blasi; Carmine Bettini; Rosalba Chinellato; Giancarlo Di Marzio; Ermete Rebucci; Maria Santilli; Famiglia Ravaioli Lancellotti; Maria Antonietta Collazzoni; Giuliana Balietti; Celestina Cernieri Baleani; Irma Santoni; Luciano Maria Giancotti; Rita Bredice; Cristiana Bartolini; Giuseppina Bernardi; Paola Boiani; Lorenzo Cuccheri; Franco Ferretti; Paolo Fiani; Attilio Galli; Luciano Gattelli; Partecipanti al pellegrinaggio in TERRASANTA; Giunta Giovanni; Maurizio Guttagliere; Anna Maria Inga; Maria Teresa e Giuseppina Mancini; Cinzia Marini; Monastero Domenicano S.Nicolò; Dionisio Sparacio; Maria BeatriceViotti; Maria Luisa Staffolani; Angelo Frison; Ida Goi; Ines Ruscelli; Pina Sacchi con 19 abbonamenti; Nico Baggio; Tina Amodio; Francesco Artale; Baschetti Giampaolo; Natalina Bruttomesso; Claudio Campanella; Aurora De Dominicis; Adelina De Nadai; Regino Domaoa; Domenicane della B.Imelda di Villa Pace (Bo); Maria Donati; Alba Fabian; Suor Rosilda Favaretto; Concetta Gasparri; Enrico Lambertini; Jolanda Marconi; Emanuela Mammarella; Luigi Montenovo; Maria Negro; Danilo Ongaro; Vittorina Rizzoni; Giuseppe Rodolfi; Giuseppe Simini; Paola Soriani; Maria Vecchi; Ciro Bux; Carlo Carnovale; Gianluca Cremonesi; Teresa Maria Noè; Anna Stamerra; Farmacia S.Faustino di Modena; Antonio Autiero; Sergio Cavelli; Salvatore Francavilla; Teresa Gianoli; Famiglia Giorgietti; Maurizio Giuliodoro; Lucia Schiavo; Lodi Rizzini Vacchelli; Maria Laura Mainoldi; Simonetta Moroni; Nicola Fiasconaro; Massimo Restano; Parrocchia S.Michele Arcangelo; Natalia Belli; Maria Cristina Bettoli; Maria Bortoletto; Maria Rosa Civera; Elena Festa; Anna Fiengo; Maria Formaggio; Anna Maria Fortichiari; Giovanna Lo Nigro; Silvana Silimbani; Margherita Tonin;Imeldae Leonia Giuriceo; Maria Angeli; Oscar Rossi; Giuseppina Cavedaschi; Famiglia Feroldi Tagliaferri; Maria Grazia Grasso; Caterina Monti; Efrem Panelli; Lorenzo Pedrali; Armando Zatti; Maria Colucci; Carmela Liliana De Gori Papalia; Luigi Di Teodoro; Rosalia La Barbera; Giovanna Simoncini; Francesco Trombetta; Pier Raffaele Savarè; Roberto Poggi; Filippo Orati; Carlo Moracca; Valter Fabbro; Livio Cacitti; Claudio Bernardi; Maria Dionisi; Milena Gurioli; Claudio Molinari; Giampaola Negri; Secondina Perco; Domenica Verini; Giuliano Aimi; Maria Teresa Bocchini; Stellina Cevenini; Giovanni Dalla Casa; Federica Falanga; Gianna Gerin Peressin; Stefania Pasquali; Anna Valeria Ariozzi; Gabriella Bertinelli; Giorgio Bonotto; Mario Cappi; Anna Maria Iannotti Ciampa; Pietro Mazzara; Gabriella Previato con 9 abbonamenti; Edda Tamagnini; Gino Trombi; Edgardo Vietti; Valperto Mansutti; Giulio Pertile con 8 abbonamenti; Teresa Tirelli.

2) in memoria dei defunti, per preghiere, chiedere grazie o celebrazione di ss. messe:

Caterina Monti secondo le sue intenzioni; Sorelle Negri secondo le loro intenzioni; Gelsa Bartolini in suffragio dei suoi defunti; Debora Trombettoni in onore della Beata Vergine; Annunziata Borsini in suffragio dei suoi defunti; Elisabetta Rocchetti per defunta Melania; Mirella Novasio Ciarimboli in suffragio dei suoi defunti; Anna e Teresa Bolmini in suffragio dei suoi defunti; Zefferina Franceschelli per defunto Valentino Mezzanotte; Diana Angeloni Blasi; Partecipanti al pellegrinaggio in TERRASANTA; Lucia Schiavo per i figli; Annarosa Minto per Nereo; Giampaola Negri secondo le proprie intenzioni.

3) per acquisto di sussidi:

partecipanti all’appuntamento dei collaboratori del 26 novembre; Guido Mozzicafreddo; Parrocchia SS. Bernardo e Giuseppe; Don Enrico Liberatore; Luigi Oriano Bezzi; Don Mario Degaudenz; Parrocchia S.Stefano Protomartire; Giampietro Gasparotto; Guido Mozzicafreddo; Claudio Molinari.

4) per le adozioni a distanza:

Ambrogio Caserini per Ana Paula Ferriera Caetano; Ambretta Negri per Lucas Oliveira Riston; Giampaola Negri per Isabela Oliveira Riston; Paolo Vezil per William Cèsar Bucinsky; Dorotea Lancellotti per Ana Rubia Antonangelo dos Santos; Marcello Ravaioli per Igor Welinton Verissimo; Famiglia Giantomassi per Amanda Inacio Da Silva; Simonetta Cuttini e Prima Passuello per William de Paula Faustino; Famiglia Andrea Vanti e Maura Persici per Alex Aparecido Garcia e Tainara Cristina Ferriera; Famiglia Sandro Tittarelli per Isadora Lorena Matias de Oliveira; Anna Scarpenti per Ariane Batista de Souza; Ilde D’Agenio per Luiz Eduardo Brechò dos Reis; Tonina Magi per Gabriela Beatriz dos Santos; Carmen Giungi per Ariane Aparecida Fernandez; Rita Della Casa per Gabriela Martins da Costa; Ilaria Giannarelli per Vanessa Faustino Sant’Ana; Famiglia Farolfi Gaddoni per Oaissa Vitoria Lourenco; Ada Giacomello per Matheus Alves Siqueira.; Patrizia Mandrioli per Luiz Felipe Rodriguez Beraldo.

Hanno collaborato con la loro opera:

Fratini Fernando; Famiglia Boggio Carrera; Daniela Triaca e Angelo Gazzaniga; Anna Scarpenti; Enrico Veneziani; Maria Pia Bartoli; Ilaria Giannarelli; Elvio Barzotti; Vittoria Radi; Tania Rondani; Massimiliano Guerrini; Mariella Albertini; Stefania e Angelo Talamonti.

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pagina della riconoscenza

HANNO INVIATO OFFERTE: 1) per onorare la B.Vergine, sostenere ROSARIUM e il Movimento del Rosario:


nuovi iscritti al movimento domenicano del rosario

A) SONO STATI ISCRITTI ALL’ASSOCIAZIONE DEL ROSARIO VIVENTE: 1 . d a F r a n c e s c o S a n f i l i p p o d i P a l e r m o : Anna e Gioacchina Adelfio, Mauro Airò, Margherita Alibrandi, Nicolò Angileri, Pia e Giovanna Annaloro, Giovanni Bertolino, Viviana Bonomo, Salvatore Caccia, Carmela Cacioppo, Rosario Castrogiovanni, Giovanna e Valentina Catalano, Claudia Cicero di Palermo. 2. dalla segreteria: Beata Kotlarska-Rasponi di Cesena (Fc); Lorella Romagnoli, Anna Pucci, Mariettina Polverini e Umberto Buongarzoni di Polverigi (An); Paola Placci, Irene Palli, Giulia Cavina, Lino Ronchi e Antonietta Larosa di Castelbolognese (Ra); Francesco Gentile di Mottola (Ta); Gabriella Argnani di Fosso Ghiaia (Ra); Chiara Chiari di Modena; Anna Maria Mazzoni di S.Cassiano (Ra); Patrizia Tornincasa di Fabbrico (Re). 3. da Francesco Sanfilippo di Palermo: Rosario Crivello, Giuseppe D’Agostino, Giuseppina D’Espinosa, Giuseppe De Lisi, Maria Di Fresco, Natalia e Maria Dora Di Giovanni, Matilde e Antonina Di Paola, Emanuele Di Peri, Salvatore Distinti, Gina Fanara, Nunzio Favarò, Antonino e Giovanna Fazio di Palermo. 4. da Elvira Montanari di Longastrino (Fe): Fiorella Geminiani, Anita Coatti, Rita Baldi, Carla Bonafè, Sirleanna Zuffi, Valeria Felletti, Elena Dall’Olio, Franca Archintelli, Liliana Ballardini, Luisa Natali,Teresa Leoni, Elvira Montanari, Ada Cavallai, Claudia Cassani e Rosita Grassi. 5. da Francesco Sanfilippo di Palermo: fra Silvio della Croce di San Giovanni la Punta (Ct); Ninfa Firicano, Maria Concetta Garolfalo, Angelo Geloso, Rosetta Giannone, Rosalia La Barbera, Nicoletta La Tona, Giovanna Lo Nigro, Claudia Lodato, Salvatore e Giuseppina Luca, Tiziana Luparello, Stefano Savoca, Anna e Pietro Mazzara di Palermo. 6. dalla segreteria: Rosa D’Eredità di Mottola (Ta); Salvatore Rapisarda di Tremestieri Etneo (Ct); Raffaella Laudante di Roma; Carla Trebbi di Bologna; Maria Grazia Grasso di Cervia (Ra); Anna - Antonino e Margherita Pucci, Suor Miriam Brusca, Francesca Barca, Egidio Ruvio, Debora Sanfilippo, Vincenza Sinagra di Palermo; Erneste Rancati Santi e Davide Giuseppe Dall’Olmo di Cremona. 7. da Francesco Sanfilippo di Palermo: Salvatore Migliaccio, Gaetano Sarcì, Domenico Militello, Giovanna Mustazza, Giuseppe e Francesco Sanfilippo, Angela Sampino, Giacomo Pecoraio, Francesca Parisi, P. Nunzio Morello, P. Calogero D’Ugo, Giuliana Orecchio di Palermo; Gaspare Navarra di Favignana; Marzia Sanfilippo di Torre Annunziata (Na); Alessandra Trapani di Crawley (England). 8. da Salvatore Frischietto di Messina: Carmela Lombardo, Concetta Carrabino, Angela Gibilisco, Santina Ficara, Concetta Bellassai, Lucia Romano, Angela Catanusa Pizza, Lucia Tata, Carmela Petrolito, Lina De Caro, Alessandra Corretti, Tina Gentile, Pinella Perez, Giuseppe Correnti, Maria Zappulla di Floridia (Sr). 9. da Antonio Di Rosa di Pavullo (Mo): Catia Ninni di Formigine (Mo); Morena Gianaroli di Serramazzoni (Mo); Susanna Alabisso, Maria Chiodi, Marta Rossi, Marisa Breschi, Romano Domeniconi, Annamaria Ruggeri, Daniele Grandi, Rita Ruggeri, Giuliano Magagnoli, Maria Scarpuzza, Claudio Bonucchi, Maria Jolanda Verdi e Enzo Giuliani di Pavullo (Mo). 10. da Francesco Sanfilippo di Palermo: Mario Sole, Francesca – Rosaria e Salvatore Sottile, Dionisio Sparacio, Vincenzo Sucameli, suor Angela Felicia, suor Debora Luzzi, Marisa Tagliavia, Rosalia Conigliaro, Marisa Tagliavia, Giovanna Valdesi, Giovanna Varrica, Salvatore Vitrano, Rosalinda Trapani e Rosalia Scibetta di Palermo. 11. da Salvatore Frischietto di Messina: Lina Passarello, Gaetano Liistro, Franca Daidone, Elisa Gibilisco, Franca Romano, Loredana Roccasalvo, Salvatrice Bottaro, Alessandra Gangemi, Patrizia Matarazzo, Salvatore Mansueto, Maria Failla, Alessandrina Veglio, Paola Ficara, Lucia Caccamo, Cettina Tinè di Floridia (Sr). 12. da Antonio Di Rosa di Pavullo (Mo): Cristiana Gianelli di S.Antonio di Pavullo (Mo); Loretta Lenzini di Coscogno (Mo); Marilena Biochini di Gaiato di Pavullo (Mo); Filomena Tinelli, Nilde Bonvicini, Carla Montecchi, Angela Petrilli, Concetta Senatore, Lucia Bellei, Rita Procopio, Donatella Lutti, Giovanna Cola, Nadia Marieni, Vilma Amici e Maria Ida Bonacorsi di Pavullo. 1 3 . d a F r a n c e s c o S a n f i l i p p o d i P a l e r m o : Irene Castiglione di Licata (Ag); Loredana Bartolotta, Anna Maria e Rosaria Brusca, Rosaria Campanella, Giuseppe Campisi, Valentina Cangelosi, Valentina Catalano, Eleonora – Veronica e Vincenza Cavaretta, Agata Colliodoro, Giuseppa Cordaro, Marilena Costa e Lino Cusumano di Palermo.

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B) SONO STATI ISCRITTI ALLA FRATERNITA O GRUPPO DEL ROSARIO: 1 . d a l l a s e g r e t e r i a : Donatella Palazzo di Torrita Tiberina (Rm); Palma Civello di Palermo; Annarita Indino di Villa S.Martino (Ra); Giacomo Valenti di Casei Gerola (Pv); Renato Gabrieli di Calmiera (Le); Monica Franzoni di Andora (Sa); Giuliani Silvana di L’Aquila; Paola Pasqua di Paganica (Aq); Sergio Scandroglio di Parabiago (Mi); Suor Bertilla Pattaro di Padova; Stefano Coveri di Prato; Roberto Troiano di Chieti; Ornella Di Blasi di Caltanissetta; Marilena Gentili di Guidonia Montecelio (Rm); Carmela Conti di Acireale (Ct). 2. dalla segreteria: Graziella Rossi e Roberto Bassi di Cremona; Susanna Malvisti-Servalli dalla Florida (USA); Pietro Morigi di San Vittore di Cesena (Fc); Mauro Passarini di Marina di Ravenna (Ra); Maria Cristina Marozzi e Giorgio Acciarrini di San Elpidio a Mare (Ap); Massimiliano Guerrini di Campagnola (Re); Giuseppe Moscardini di Roma; Nunzia Gubitosa di Castellaneta (Ta); Stefania Trebbi di Pesaro; Mario Di Re, Patrizia Romeo e Giuseppa Scibona di Acireale (Ct); Tarcisio Bertocchi di Bagnatica (Bg). C) SONO STATI ISCRITTI ALL’ORA DI GUARDIA: Suor Bertilla Pattaro il giorno 29 del mese dalle 14,30 alle 15,30; Giuliani Silvana e Paola Pasqua il giorno 25 di ogni mese dalle 20 alle 21. D) SONO STATI NOMINATI ZELATORI O ZELATRICI: Gherlani Daria di Staranzano (Go); Francesco Sanfilippo di Palermo.

Ricordo che per gli iscritti (vivi o defunti) alle Associazioni del Rosario nella Basilica Patriarcale di S. Domenico a Bologna nelle prime quattro domeniche del mese, alle ore 18, viene celebrata una santa messa.

Al termine di questa missione dello Spirito, Maria diventa la "Donna", nuova Eva, "madre dei viventi", Madre del "Cristo totale" [Cf Gv 19,25-27 ]. In quanto tale, ella è presente con i Dodici, "assidui e concordi nella preghiera" ( At 1,14 ), all'alba degli "ultimi tempi" che lo Spirito inaugura il mattino di Pentecoste manifestando la Chiesa. (Catechismo della Chiesa Cattolica, 726)

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nuovi iscritti al movimento domenicano del rosario

14. da Salvatore Frischietto di Messina: Lucia Cappuccio Miraglia, Arcangela Santo Stefano, Rosa Forzoso, Raffaella Di Fede Giuliano, Lucia Dresda, Maria Formosa, Carmela Brunetti, Oriana Trigila, Tina MonteneriLucia Alvares, Giuseppina Armata, Silvana Consales, Gandolfa Gamgi, Pina Parlagreco Gozzo, Lina Marischidi Siracusa. 15. da Francesco Sanfilippo di Palermo: Antonia D’Amore, Rosaria Dentici, Maria Rita Di Noto, Anna e Vincenzo Gambino, Giuseppe e Lucia Iacolino, Rosaria Iacopelli, Rosalia Isgrò, Antonio Misseri, Vita Mosca, Salvatore Mulone, Giuseppe Parisi e Maria Teresa Romano, Elvira Paternostro di Palermo.


ore 09,30 Ritrovo nel piazzale di Porta Marina a Loreto ore 10,00 S. Rosario meditato nella Sala Paolo VI ore 11,00 Meditazione del P. Battista Cortinovis, Monfortano, sul tema “La consacrazione nell’ambito mariano” ore 11,45 Interventi dei partecipanti ore 12,30 Pranzo al sacco e momento di fraternità ore 14,30 Visita guidata al Santuario della Santa Casa ore 16,00 Celebrazione della S. Messa e adorazione conclusiva

3355938327 - www.sulrosario.org

Movimento Domenicano del Rosario

Programma

Prego vivamente coloro che organizzano dei gruppi di contattarmi preventivamente. Per ogni informazione rivolgersi a P. Mauro Persici tel. 335 5938327. Indossare possibilmente il “foulard del rosario”: li invierò a chi ne farà domanda!

Tutti sono invitati a partecipare

convegno del Rosario 2 aprile 2006 a Loreto

In caso di mancato recapito inviare all’ufficio di Bologna CMP detentore del conto per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa


Per te che desideri far conoscere ed amare il santo rosario Ami la Madonna? Hai accolto il Suo invito e mediti pregando con il santo rosario? Vorresti che la schiera di coloro che meditano pregando con il rosario s’accresca? Se ne avessi i mezzi, nel tuo piccolo, potresti farti promotore di questa vitale devozione? Vuoi unirti a noi in quest’opera benedetta?

Il Movimento Domenicano del Rosario ti offre un’opportunità inviandoti un pacco totalmente gratuito contenente materiale divulgativo

Così potrai fare opera di promozione fra i tuoi conoscenti, nel tuo gruppo, nella tua parrocchia, nelle chiese che avrai la possibilità di frequentare nonché ovunque tu possa trovare la benché minima possibilità!

Affrettati dunque, compila il modulo retrostante e spediscilo in busta chiusa ed affrancata a:

Movimento Domenicano del Rosario - Via IV novembre, 19/e - 43012 Fontanellato (PR)

E-mail: movrosar@tin.it


Sì, desidero approfittare dell’invito rivolto per collaborare, nel limite delle mie possibilità, alla promozione del rosario Perciò attendo che mi inviate gratuitamente (contrassegnare con una X la casella desiderata): ❏ una campionatura per prendere visione del materiale disponibile (sarà quindi inserita anche una copia di questo volantino per un eventuale nuovo ordine di materiale gratuito scelto fra quello visionato). ❏ un pacco postale contenente un assortimento misto del materiale disponibile. ❏ Il seguente materiale (specificando bene sia la quantità che gli articoli desiderati):

Il mio indirizzo è il seguente: Cognome e nome

Telefono

Via Località

n. Prov.

C.A.P.

Vogliamo informarLa che - ai sensi della Legge 675/96 “Tutela delle persone e altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali” - se non dovessimo ricevere comunicazione contraria ci riterremo autorizzati alla memorizzazione dei suoi dati personali in un archivio elettronico. Tali dati saranno utilizzati esclusivamente allo scopo di informare sulle iniziative in generale degli Enti di Culto: “Provincia Domenicana S. Domenico in Italia” con sede a Milano e non potranno in alcun modo essere utilizzate a fini commerciali o di vendita diretta ovvero per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale. Queste informazioni personali non verranno comunicate o diffuse a terzi e in ogni momento Lei potrà esercitare i diritti di cui all’art. 13 della legge 675/96 chiedendo di essere ragguagliato circa tali dati, richiederne la modifica o la cancellazione previa comunicazione allo scrivente.


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