C'era una Svolta - ottobre 2014

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anno I numero 06 ottobre 2014

GIÙ LA MASCHERA spazio riservato all’indirizzo

Spedizione in abbonamento postale per l’interno. Stampe periodiche - Aut. N. 1346 del 07.06.2013 - Poste San Marino


EVENTI

EVENTI E INCONTRI Giovedì 16 ottobre ore 21:00

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presso sede RETE

“30 Consiglieri, 0 Commissioni, 1,5 milioni risparmiati La ricetta di RETE per tagliare i costi della politica e renderla efficiente” Tagliando il numero di Consiglieri e i finanziamenti ai partiti, riducendo il numero dei Segretari, abolendo le Commissioni, i vitalizi e fissando un tetto a stipendi e gettoni non solo si velocizza l’attività politica ma è possibile risparmiare oltre 1.500.000,00 euro all’anno. Durante l’incontro pubblico RETE spiegherà i contenuti della propria proposta di riforma costituzionale. Un pacchetto normativo per modernizzare le istituzioni, renderle efficienti e rappresentative, tagliare i costi ed eliminare gli sprechi.

COMUNICARCI... se ricevi due o più copie del giornale (può capitare che tu e il/la tuo/a partner siate entrambi sul database…)

presso sede RETE

“Chiacchierata sulla sovranità” con Anselm Jappe Un incontro informale per parlare del tema della sovranità con il filosofo Anselm Jappe. Sovranità alimentare, energetica, monetaria, istituzionale. Perché è importante? Come si concilia con la globalizzazione e con le esigue dimensioni di una Repubblica nel cuore delll’Italia?

SCRIVI A RETE Abuso a Borgo

Com’è andata a finire?

S

e vi ricordate, la prima segnalazione di questa rubrica riguardava il terrazzone posto al di sopra dei portici di via Oddone Scarito a Borgo Maggiore. Secondo alcuni cittadini, la terrazza sarebbe stata indebitamente occupata da alcuni residenti del centro storico che, senza permesso, ne avrebbero recintato alcune parti impossessandosene a titolo privato. Abbiamo richiesto informazioni all’Ufficio Urbanistica che, a sua volta, ha inoltrato la segnalazione all’ufficio di competenza: l’Ispettorato di Controllo del Territorio.

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Questo significa che ci hai fornito il tuo nominativo (direttamente o tramite l’amicizia su Facebook) e quindi il tuo indirizzo è nel nostro database. In qualsiasi momento, puoi scrivere a ceraunasvolta@movimentorete.org o telefonare allo 0549.907777 per:

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Di seguito pubblichiamo la risposta pervenutaci dal Dirigente Lorenzo Battistini in data 28 agosto 2014.

“Confermando che, da accertamenti catastali, la proprietà risulta pubblica, ben più complessa rimane la vicenda sui diritti d’uso della terrazza. Questo è oggetto di lunga e intricata querelle tra i proprietari delle unità affacciate sulla stessa, dal momento in cui iniziarono i lavori per il collegamento della piazza Grande con la terrazza, nel 1980. A seguito della sospensione dei lavori intimata dal Commissario della Legge e successive vertenze, non risulta mai raggiunto l’accordo (trattativa amichevole) contemplato nella delibera del Congresso di Stato n. 35 del 5 maggio 1983, a seguito di quanto emerso in sede giudiziaria. Pertanto la questione sollevata è in via prioritaria di pertinenza degli organismi istituzionali. Tengo a precisare che l’intempestività del riscontro è dovuta alla complessità della ricerca degli atti, in contradditorio con le parti.” numero 06 ottobre 2014

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EDITORIALE

EDITORIALE DEL MESE di Marianna Bucci

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ulcinella, Colombina, Arlecchino sono alcune delle maschere più note nella tradizione italiana. Forse non tutti sanno che anche San Marino vanta una serie di maschere che, nonostante non siano altrettanto famose, ormai sono entrate a far parte della nostra quotidiana commedia (o quotidiana tragedia). Vediamone alcune. Maschera del politico che opera per il bene del paese: vestito inamidato e sorriso altrettanto inamidato, questa maschera è una di quelle più in voga nella nostra Repubblica. Si manifesta in tutto il suo splendore nel periodo di campagna elettorale per abbindolare gli elettori con vane promesse, bussando alle loro case in cerca di consenso per poi scomparire del tutto una volta entrata in Consiglio. Quando una sua collega maschera viene arrestata, si affretta a fabbricare ogni sorta di giustificazione e rassicurazioni di vario genere circa la totale estraneità ai fatti, rinnegando il passato, il presente e anche il futuro. La maschera del “politico che opera per il bene del paese” si nutre della disattenzione della popolazione e, in molti casi, del suo debole per il soldo facile. Dedica la maggior parte del tempo a emanare leggi in apparenza democratiche e dedica altrettanto tempo a rendere vuote le stesse normative che approva, a rendere inefficaci i controlli, a fare condoni e sanatorie invece di pretendere il pagamento delle sanzioni. I suoi amici sono: Criminalità Organizzata, Conflitti d’interesse, Clientelismo, Indifferenza della popolazione. I suoi nemici sono: Trasparenza, Equità, Giustizia, Cittadini Consapevoli.

Utilizzando in maniera distorta la sua professionalità, la “maschera del giornalista” è in grado di manipolare l’informazione in modo tale da rendere la popolazione indifferente o impaurita, affinché rimanga passiva e schiava di un sistema che appare troppo complesso per essere cambiato. Per farlo utilizza i suoi superpoteri, ossia: “raggio laser distraente” per deviare l’attenzione dei lettori su notizie inutili come l’arrivo delle rondini e la vita segreta degli acari della polvere; la temibile “lingua felpata”, per non diffondere notizie scomode che riguardano i propri padroni (siano essi politici o banche). I suoi amici sono: Tanti soldi, Pregiudizio, Superstizione. I suoi nemici sono: Etica, Coerenza, Competenza, Cittadini Consapevoli. Queste maschere si aggirano da talmente tanti anni per la Repubblica che hanno finito per fondersi e confondersi con i volti reali, inducendo la popolazione a pensare che essere parte di un sistema corrotto sia normale…che sia normale domandare ed elargire favori; che sia normale bussare alle case per chiedere il voto; che sia normale evadere le tasse; che sia normale che un governo conceda le licenze a proprio piacimento e che occupi il suo tempo a cercare investitori esteri (magari pregiudicati,

come nel caso dell’ungherese pronto a trasferire 6 miliardi di dollari dal Giappone a San Marino). Per fortuna, le maschere non servono solo a celare il volto delle miserie umane. Spesso nascondono l’identità di supereroi: persone che in un territorio sano dovrebbero rappresentare la normalità e che invece finiscono per diventare perle rare meritevoli di ammirazione in un paese come San Marino, in cui l’ascesa politica sembra essere direttamente proporzionale al livello di corruzione di cui si è portatori o sostenitori. I supereroi nostrani sono le persone che non svendono il proprio voto in cambio di un lavoro nella P.A., quelle che continuano a denunciare gli abusi pur sapendo che nessuno li ascolterà, quelle che scelgono di approfondire gli argomenti invece di limitarsi ad ascoltare opinioni preconfezionate. Sono quelle che si impegnano ogni giorno a non cedere ai ricatti camuffati da compromessi. Sono queste le persone a cui dare spazio, in attesa che il carnevale finisca e che si possa cominciare a ripulire la sporcizia accumulata da decenni di bagordi. Una festa riservata a pochi invitati e durata troppo a lungo.

Maschera dell’imprenditore virtuoso: si presenta ben vestita e pettinata, spesso tenta di mimetizzarsi tra i veri imprenditori per sfruttare la loro credibilità. Coltiva amicizie nelle alte sfere e mira a indossare la maschera del “politico che opera per il bene del paese” facendo leva sulle proprie presunte capacità imprenditoriali e tecniche. Utilizza populismo e malcontento per promuovere la propria immagine di unico detentore delle soluzioni per risollevare il paese (Berlusconi docet). I suoi amici sono: Incentivi a pioggia, Condoni e Sgravi, Controlli inefficaci, Licitazione privata, Mazzette. I suoi nemici sono: Trasparenza, Bandi pubblici, Ordine normativo, Cittadini Consapevoli. Maschera del giornalista: è il braccio destro delle maschere precedenti perché contribuisce, tramite i mezzi di comunicazione, a propagandare la loro immagine come credibile e affidabile.

Greg Guillemin numero 06 ottobre 2014

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TRASPARENZA

CITTADINANZA CONSAPEVOLE Quando mafia e istituzioni vanno a braccetto

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ughiamo i dubbi una volta per tutte: la criminalità organizzata a San Marino esiste da decenni e continua a operare. Basti pensare che risalgono ai primi anni ’90 i processi conclusi dal nostro Tribunale per reati di truffa ai danni dello Stato (sammarinese, italiano e anche della CEE) commessi attraverso frodi finalizzate all’evasione dell’IVA e all’illecita percezione dei contributi comunitari da parte di operatori sammarinesi con la complicità di soggetti provenienti dalla Campania e dalla Puglia. Lo riporta la relazione della Commissione Antimafia del 2014 che rileva, ancora oggi, la presenza in Repubblica di persone appartenenti o riconducibili a varie organizzazioni criminali: campane, calabresi, pugliesi, siciliane, cinesi, russe e dell’est Europa. Tutte sono interessate allo svolgimento di attività imprenditoriali e al sistema bancario e finanziario, e hanno come scopo principale il riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite. Detto questo proviamo ad analizzare (senza avere la pretesa di essere esaustivi, visto che il fenomeno è molto complesso) alcuni punti deboli del nostro sistema, per comprendere meglio come è possibile che l’infiltrazione mafiosa non solo non sia stata debellata, ma abbia rinsaldato le proprie radici. Per farlo, partiamo da alcune considerazioni che prendono spunto dagli interventi di autorevoli magistrati e rappresentanti delle istituzioni durante il Premio Ilaria Alpi che si è tenuto a Riccione il mese scorso, e a cui abbiamo partecipato. “La criminalità organizzata ha i soldi ma non ha la capacità di inserirli nel tessuto economico. È qui che si inseriscono gli uomini-cerniera cioè i professionisti: commercialisti, avvocati e bancari compiacenti.” (Magistrato Stefania Di Rienzo) È un’informazione preziosa per una Repubblica cresciuta sulla proliferazione di banche e finanziarie. Addirittura la nostra Commissione antimafia ha sottolineato che l’aiuto di un operatore economico sammarinese è indispensabile

per le triangolazioni tra imprese e frodi carosello. Già nel 1993 il giudice Emiliani denunciava che “si è venuta formando un’imprenditoria parassitaria, del tutto marginale ma assai agguerrita, contornata da professionisti compiacenti, mediatori e profittatori, faccendieri”. Il ruolo di commercialisti, avvocati, imprenditori e prestanome è fondamentale per creare una artificiosa rappresentazione dei fatti gestionali. A titolo di esempio pensiamo all’arresto di Moris Faetanini, accusato di riciclaggio e considerato il prestanome di Fiorenzo Stolfi. Nonostante la politica conosca perfettamente, da anni, le lacune del sistema, non sembra molto efficace negli interventi. Non solo, nella relazione antimafia si legge anche che “La P.A. è rimasta legata a vecchie logiche e non ha assecondato il percorso verso la trasparenza (…) Soggetti presenti in società revocate sono riusciti ad aprire nuove società, magari in altri settori, ma con le stesse modalità operative”. Alla luce di tutto ciò, dovrebbe far sobbalzare quanto affermato dal Consigliere Giancarlo Capicchioni (PSD) che, durante l’ultima seduta del Consiglio, ha ammesso candidamente “c’era tutto l’interesse di fare in modo che l’Ufficio Tributario non funzionasse”. Probabilmente la folta presenza di avvocati e commercialisti in Consiglio Grande e Generale non aiuta ad affrontare adeguatamente questa problematica, perché il rischio di conflitto di interesse è sempre in agguato quando un politico è chiamato a legiferare sulla categoria di cui fa parte.

“La mafia si nutre del consenso sociale e cammina a braccetto con la società” (Nicola Gratteri, Procuratore Aggiunto di Reggio Calabria) Coloro che continuano a sminuire il problema o a fingere che non esista sono, con tutta probabilità, un ingranaggio del sistema mafioso. Per quanto sia amaro dover prendere in considerazione la possibilità che un nostro vicino di casa, un collega o un nostro parente possa essere, più o meno inconsapevolmente, invischiato in questo genere di vicende, è giunto il momento di prendere coscienza che questa eventualità non è così remota. Perché siamo un paese minuscolo in cui, ormai è assodato, la criminalità organizzata ha attecchito grazie alla connivenza di una parte della popolazione. Perciò ostinarsi a negare la presenza della criminalità organizzata e il suo peso all’interno delle decisioni della politica significa darle modo di perpetuare. In questa cornice è evidente la responsabilità dei partiti e delle istituzioni che preferiscono minimizzare episodi anche gravi che coinvolgono i propri rappresentanti, facendoli passare come “normali”. Basti pensare all’arresto di Fiorenzo Stolfi, che ha portato a una semplice “sospensione” dal direttivo del PSD fino alle inchieste che hanno chiamato in causa il Segretario DC Marco Gatti in questi anni: Seven Eleven (nell’ambito della quale sono stati sequestrati documenti nel suo studio commerciale), Fil Rouge e E-Vox non sono bastate al suo numero 06 ottobre 2014

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TRASPARENZA

partito per chiederne le dimissioni. Così come è stata fatta apparire “normale” la telefonata intercorsa tra Francesco Mussoni (DC), nella sua veste di Reggente, al noto faccendiere Valter Lavitola, ora in carcere a Poggioreale. L’intercettazione telefonica del 2009, pur non evidenziando reati, svelava una confidenza e un metodo molto poco ortodosso di ottenere un incontro con l’allora Presidente del Consiglio italiano per il quale si chiedeva l’intercessione di Lavitola e “la sua benevolenza”. Anche le indagini sul Conto Mazzini, che coinvolgono molti esponenti del partito Unione per la Repubblica (ex DC) non hanno avuto come conseguenza le dimissioni dei Consiglieri indagati, ancora tutti in carica. Senza dimenticare il Segretario alle Finanze Claudio Felici (PSD) che, dopo essere stato accusato di aver ricevuto una tangente da 200mila euro, non si è neppure preoccupato di denunciare per diffamazione l’accusatore (Giuseppe Roberti, ritenuto dai magistrati colui che gestiva i libretti del conto Mazzini) a tutela dell’istituzione che rappresenta. Tutte queste vicende contribuiscono ad alimentare ombre e sospetti sulla classe politica e soprattutto contribuiscono a far apparire come normali arresti, frequentazioni e indagini che di normale non hanno proprio niente. Il rischio,

gravissimo, è quello di abituarsi a convivere con un realtà malsana dove da un lato si estende quella “zona grigia” - così come l’ha definita il Comandante della Guardia di Finanza Venceslai - in cui si annida la criminalità; dall’altro lato vengono a mancare una decisa condanna sociale e il conseguente impegno sociale cioè gli unici elementi in grado di combattere efficacemente il radicamento della criminalità organizzata. A cosa mira la criminalità organizzata: al profitto, attraverso il controllo del territorio e la gestione dei posti di lavoro. (Magistrato Di Rienzo) Il rischio legato al controllo del territorio e alla presenza della criminalità organizzata nelle “stanze dei bottoni” emerge con forza nell’ordinanza del giudice delle appellazioni che ha respinto la richiesta di scarcerazione di Stolfi. Tra i tanti motivi che hanno reso necessario l’arresto viene evidenziato il connubio degli indagati del Conto Mazzini con la classe dirigente attuale: “una fitta rete di conoscenze e amicizie con soggetti investiti di cariche istituzionali pronti a intervenire, se richiesti, in aiuto degli indagati, in cambio dei favori ottenuti o promessi o auspicabili, visto il potere che le

persone alle quali è contestata l’associazione a delinquere hanno esercitato per decenni, dicono i giudici” (da L’Informazione). La gestione dei posti di lavoro è un altro tema caldo. Avviene, nel concreto, attraverso la competizione al di sotto dei costi che determina l’uscita dal mercato delle imprese legali. A San Marino questo genere di concorrenza sulla pelle dei lavoratori è stato addirittura legalizzato. A partire dal famigerato decreto Mussoni del 2011 che ha permesso alle aziende di assumere lavoratori in mobilità facendo loro perdere fino a tre livelli, per arrivare all’altrettanto famigerata legge Belluzzi del 2014 che dà la possibilità alle aziende di aumentare la propria competitività grazie a contratti sottopagati ed esenzioni dai versamenti contributivi. Una corsa al ribasso in cui i lavoratori sono abbandonati a se stessi e costretti a scegliere tra un lavoro sottopagato o l’assenza di sostegni salariali. Fonti:

• Relazione Commissione Consiliare per il Fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata 2014 • Interventi Premio Ilaria Alpi 2014 Documenti disponibili sul sito www.movimentorete.org numero 06 ottobre 2014

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CONSIGLIO

LAVORI CONSILIARI Al cittadino non far sapere

di cosa parla il Consigliere

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ai come in questa seduta del Consiglio abbiamo avvertito così fortemente il senso di frustrazione dovuto alla mancanza di trasparenza del comma comunicazioni. È questo il primo comma di ogni Consiglio Grande e Generale e prevede che ogni Consigliere possa parlare liberamente, per un tempo indefinito. Il problema è che non viene trasmesso in radio e, quindi, chi non riesce a partecipare fisicamente alla seduta può solo basarsi sui resoconti delle agenzie di stampa. Per questo RETE, sin dal primo giorno in Aula, pubblica sul proprio sito i file audio degli interventi. Per cercare di aprire a tutti la possibilità di ascoltare ciò che dicono i propri rappresentanti politici. Perché, come diciamo spesso, il diritto e dovere degli elettori non si esaurisce il giorno delle elezioni: occorre che siano messi in grado costantemente di verificare il lavoro dei politici e capire i processi decisionali. In questo modo si aiuta il cittadino ad esprimersi consapevolmente al momento del voto, che non è solo un diritto ma una vera e propria responsabilità.

a delinquere e riciclaggio. Sul primo, in particolare, gravano anche accuse di voto di scambio, corruzione, clientelismo, condizionamento delle istituzioni e del libero esercizio di voto. Ciò significa che gli attuali partiti al governo (DC, AP, NS, PSD) – e con tutta probabilità anche dei governi passati – avrebbero beneficiato direttamente (o indirettamente) dei pacchetti di migliaia di voti incriminati, rendendo di fatto illegittimo il risultato delle elezioni e quindi illegittima la presenza di moltissime delle persone in Consiglio. Di conseguenza, diventano illegittime anche le leggi che quelle persone hanno approvato. Stolfi e Podeschi vantavano rispettivamente 1364 e 1208 voti negli anni d’oro: chi avrà beneficiato dei loro pacchetti di voti durante le ultime elezioni, visto che loro due non si sono presentati? Se le accuse Utile per venissero confermate significherebbe che sia Cancellare: PSD che DC hanno ancora nei luoghi chiave il passato, delle istituzioni rappresentanti che hanno le infiltrazioni sfruttato il sistema di riciclaggio e corruzione mafiose, il voto per ottenere un beneficio personale e di scambio, le cordate, probabilmente per dare continuità agli la corruzione e il riciclaggio. Prodotto e distribuito da: San Marino Bene Comune interessi dei due personaggi una volta allontanati fisicamente dal Consiglio. Imbarazzanti le dichiarazioni dei membri di maggioranza, volte a rimarcare come Stolfi e Podeschi rappresentino il passato e che oggi Governo scadente trasparenza e onestà sarebbero di nuovo in auge. Un tentativo maldestro e ipocrita aturalmente la maggior parte del di cancellare con un colpo di spugna dibattito ha riguardato l’arresto di Fiorenzo Stolfi (PSD), ora in carcere ai ogni sospetto sull’attuale classe politica, per evitare di misurarsi con le proprie Cappuccini insieme a Claudio Podeschi (DC). responsabilità. Entrambi sono accusati di associazione

Arresti eccellenti

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Goin

In Repubblica conviene (evadere le tasse)

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rmai è noto che San Marino sia l’antica terra dei paradossi. Tralasciando il fatto che ci è risultato molto arduo discutere in Aula leggi che sono prodotte da persone che secondo noi non hanno nessun diritto di ricoprire incarichi di governo, risulta ancora più avvilente constatare che il Bene Comune continua a coincidere con il bene di pochi. In particolare, con il bene degli evasori a cui, ancora una volta, il governo regala un bel condono (chiamandolo però “transitorio fiscale”). Grazie alla legge sull’assestamento di bilancio, chi ha evaso le tasse nel 2011, 2012 e 2013 avrà la certezza, pagando pochissimo, di non ricevere alcun controllo. Addirittura l’art. 18 stabilisce che chi è già in tribunale per controversie con lo Stato per non aver pagato quanto dovuto, basta che paghi il 60% ed è a posto. Quindi, ad esempio, poniamo che io dal 2011 in poi abbia dichiarato un reddito netto fasullo, evadendo le tasse per 100.000 euro ogni anno. Vengo beccato e mandato in tribunale. Grazie all’art. 18 mi basta pagare 180.000€ e sono a posto... ma significa che evadere mi è convenuto, perché ho risparmiato 120.000€! Allora perché non dovrei dichiarare il falso dato che a cadenza triennale viene fatto un condono che mi permette di farla franca? Dunque il messaggio è chiaro, cari sammarinesi: evadete, non pagate, eludete. A voi ci penserà sempre qualche santo in paradiso, che magari è nelle vostre stesse condizioni! numero 06 ottobre 2014

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CONSIGLIO

(D)Istanza d’Arengo

la copertura del ponte di accesso e valutare la possibilità di un ampliamento del plesso. per la scuola di Falciano Queste richieste sono state respinte dalla maggioranza che ha continuato a ribadire che dimostrazione di quanto l’attuale la scuola è a norma, dando praticamente dei classe politica sia distante dalle esigenze della popolazione, riportiamo bugiardi ai firmatari, non prendendo neppure per un attimo in considerazione le necessità il caso del plesso scolastico di Falciano. da loro manifestate. Ecco cosa hanno detto Una struttura costruita nel 2008 e che sin alcuni dei partiti che hanno votato contro dall’inizio è stata oggetto di segnalazioni: l’istanza: errori di costruzione, viabilità, una fogna a cielo aperto che passa tra la scuola e il parco. Vladimiro Selva (PSD): In un’istanza d’Arengo esaminata nell’ultimo Come si fa a dire che la scuola non è Consiglio, i firmatari hanno evidenziato le adeguata alle persone diversamente abili? difficoltà di accesso ai bambini portatori Chi fa affermazioni del genere dovrebbe di handicap e l’inadeguatezza degli spazi per documentarsi. le attività scolastiche, tale da costringere ad Stefano Canti (DC - NS): improvvisare “aule temporanee” ubicate La struttura scolastica risponde a tutte le nell’area dell’ingresso e del refettorio, norme urbanistiche, tra cui quella della piena con i conseguenti disagi e potenziali pericoli accessibilità per i portatori di handicap. in caso di emergenze. Hanno quindi chiesto al Consiglio di intervenire per l’abbattimento Segretario di Stato al Territorio delle barriere architettoniche, per rendere Antonella Mularoni (AP): agibili gli ingressi anche per quanto concerne Il plesso è conforme alla normativa in

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materia di abbattimento delle barriere architettoniche. Si fa però presente che questa scuola è stata progettata facendo grande attenzione al tema. Al limite si può pensare alla creazione di un posto auto per disabili. Copertura passerella non può essere realizzata solo per la singola scuola di Falciano. Andrebbero valutate tutte le altre strutture. E a quel punto diventerebbe investimento troppo oneroso.

Diritti civili in ostaggio

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e donne sammarinesi continueranno ad essere punite con la prigionia nel caso decidano di interrompere la gravidanza. Lo dice il governo di Bene Comune (DC-APNS-PSD) che ha respinto l’istanza che chiedeva la depenalizzazione dell’aborto, lasciando in vigore una legge del 1974. Con questo voto, viene ribadito che il corpo della donna è di proprietà del governo di turno, in barba al diritto all’autodeterminazione. Un voto che conferma il totale asservimento di una parte politica, la DC, al suo protettore/ procacciatore di elettori prediletto: la diocesi. Con buona pace del PSD, che continua a spacciarsi per difensore dei diritti civili salvo poi non perdere occasione per sottomettersi al volere del suo padrone. Su un’istanza che, tra l’altro, è stata depositata da un membro della sua Segreteria. Respinta anche l’istanza che chiedeva il riconoscimento dei matrimoni tra persone dello stesso sesso (contratti anche all’estero). Nata dall’esperienza di un cittadino sammarinese, Federico Podeschi (ne abbiamo parlato in C’era una Svolta n.1/2014), l’istanza cercava di dare voce alle centinaia di cittadini che ogni giorno sono costretti a vivere segretamente le loro relazioni affettive con i/le propri/e partner, quasi come se l’omosessualità fosse una vergogna.

RETE è uno strumento, usatelo!

I file audio degli interventi dei Consiglieri sono disponibili sul nostro sito. www.movimentorete.org - sezione LAVORI CONSILIARI numero 06 ottobre 2014

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DIRITTI CIVILI

DI QUALUNQUE GENERE LO STEREOTIPO

Quando il senso comune diviene realtà di Michele Pazzini

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l senso comune è l’ovvietà delle ovvietà che ognuno sperimenta quotidianamente nella propria vita sociale. Il senso comune circola continuamente nelle arterie culturali e finisce per essere assunto, condiviso e trasmesso come pura verità. Prendiamo ad esempio i generi, femminile e maschile, e vediamo come il senso comune attribuisca a uomini e donne due diverse dimensioni: quella sentimentale, femminile, dovuta all’instabilità provocata dai cambi di umore uterini; quella dell’azione, maschile, fatta di impulsi e aggressività causati dal livello di testosterone nel sangue. Scientificamente, dette dimensioni, non sono dimostrabili. Sarebbe come affermare che la donna è per natura inferiore all’uomo perché nata da una sua costola. Nessuno si sognerebbe mai di scrivere e diffondere una simile stoltezza! Lo stereotipo è una credenza, esagerata, un giudizio di valore difficile da mutare, che consente a noi umani – dopo aver categorizzato gli individui in gruppi – di assegnare i medesimi tratti ad ogni persona che rientra in un preciso gruppo. Alcuni esempi: gli uomini sono violenti, le donne sono emotive, di conseguenze tutte le donne lesbiche sono rudi e litigiose mentre gli uomini gay sono sensibili e bravi nei lavori domestici. Le persone di cittadinanza albanese sono tutte pericolose, chi vive in Calabria è ozioso, gli svizzeri sono tutti puntuali, le donne romene sono tutte alla ricerca di un ricco anziano da ripulire, chi va in chiesa è una brava persona, i musulmani sono tutti kamikaze e via dicendo.

Qual è lo scopo dello stereotipo?

proprie ideologie.

Pre-ordinare la realtà ancor prima di averla esperita. E questo, in un modo o nell’altro, ci rassicura. In un modo o nell’altro, perché gli stereotipi sono sia negativi sia positivi. Ebbene sì, lo ammetto, anche io soffro di ipergeneralizzazione – ma nel mio caso la malattia presenta aspetti positivi, non negativi – e pur non avendo mai messo piede in Norvegia, pensavo ai norvegesi come persone tutte indistintamente socievoli, rispettose delle differenze, dediti all’uguaglianza sociale… poi è arrivato Anders Breivik, l’autore della strage di Utoya e la mia idea pre-ordinata si è modificata. Perché? Perché avevo dimenticato nella formazione del mio stereotipo – basato, come tutti gli altri, su uno o più elementi reali – di includere le eventuali probabilità. Nel mio caso si è trattato di un mutamento dello stereotipo da positivo a meno positivo ma, inutile raccontarsela, ascoltatevi intorno per accorgervi che sovrabbondiamo di stereotipi negativi.

Tornando quindi alle questioni di genere e alle sue differenze, è ben chiaro come e quanto gli stereotipi sul femminile e sul maschile si siano biologizzati nel tempo, tanto da costruire delle aspettative sociali verso l’uomo e la donna. Lo stereotipo dunque non solo descrive bensì prescrive alle persone come dovrebbero essere.

L’aspetto più inquietante è che lo stereotipo è, del pregiudizio, solo il nucleo. Lo stereotipo, pensato, condiviso e trasmesso per generazioni, lo usiamo per distinguerci da un’alterità. Ma in quest’operazione distintiva ciò che è scorretto è trasformare la diversità dell’alterità in un tratto biologico. E il passaggio successivo, socialmente deprecabile, è il comportamento che i/le fan del pregiudizio attuano: discriminazione, emarginazione, basate entrambe sulle loro

Se li mettessimo entrambi sui piatti di una bilancia, potremmo vedere facilmente come pesino maggiormente gli stereotipi sulle donne. È un dato di fatto, questo. Nessuno intende qui fare della compassione o fomentare il vittimismo di alcune categorie sociali, come ho sentito purtroppo dire da alcune donne paraocchiute. È possibile però affermare che nell’attuale periodo post-femminista, gli stereotipi sono sì diventati meno pesanti ma non per questo meno pericolosi. Sono solamente più sottili ma più duri da abbattere perché mischiano aspetti benevoli a comportamenti riprovevoli. Un ultimo esempio sulle donne? Se sono apprezzate le loro capacità di relazione, mediazione, di essere pragmatiche, non appena esse si discostano dal loro ruolo tradizionale per potenziare il proprio status ed usare le proprie capacità, vengono aspramente criticate. Sarà forse perché gli uomini non vogliono che quei ruoli sociali, che essi stessi considerano una loro prerogativa, sia svolti da altre? Pensateci su!

Già dire queste cose è problematico, ma il problema più serio nasce quando la nostra mente che, ahinoi, utilizziamo sempre e solo parzialmente, trasforma queste immagini semplificate in qualcosa di dato per certo; poi, non contenta, attraverso il linguaggio, le condivide e le massifica. numero 06 ottobre 2014

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ATTUALITÀ E CULTURA

SPAZIO CULTURA Suscitare interesse, una sfida possibile di Annamaria Testa

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he cos’è l’interesse? Lo racconta Annie Murphy Paul in un bell’articolo uscito su Internazionale: è uno stato psicologico di coinvolgimento vissuto in un preciso momento, ma anche la predisposizione a cimentarsi ripetutamente con determinate idee, eventi o oggetti nell’arco del tempo. È ciò che ci induce ad avvicinarci a quanto è nuovo e originale.

L’interesse che proviamo non solo diversifica la nostra l’esperienza, ma ci aiuta anche a metterla a fuoco e, poi, a farla nostra. L’interesse è sempre associato a emozioni positive, predispone a prestare attenzione, a pensare in modo più strutturato e approfondito, a lasciarsi coinvolgere. Aiuta a superare qualsiasi difficoltà (è l’interesse a spingere accademici e premi Nobel a ignorare la propria dislessia, sforzandosi di leggere fino a raggiungere risultati straordinari). Come suscitare interesse? Questa domanda accumuna tutti coloro che hanno bisogno di coinvolgere qualcuno in qualcosa, siano partiti politici o aziende, insegnanti, attivisti o pubblicitari (e, per certi versi, qualsiasi essere umano desideroso di fidanzarsi).

che già i programmi didattici del 1955 segnalavano che scopo essenziale della scuola non è tanto quello di impartire un complesso determinato di nozioni, quanto di comunicare al fanciullo la gioia ed il gusto di imparare e di fare da sé, perché ne conservi l’abito oltre i confini della scuola, per tutta la vita. A parte l’uso del termine “fanciullo”, sembra scritto da Ocse, oggi. Altri modi per suscitare interesse: far partecipe qualcun altro di una propria passione. Far leva sullo humour. Esaltare la componente ludica, giocosa. Evitare di forzare le persone a far qualcosa: un interesse imposto non è più un interesse, è un obbligo. Come si mantiene l’interesse? Offrendo feedback positivi e aiutando le persone a diventare intimamente consapevoli del fatto che il loro impegno ha procurato (sta procurando, procurerà) dei risultati. Calibrando in modo progressivo la difficoltà, man mano che crescono competenze e conoscenza. Alimentando la curiosità attraverso la varietà degli stimoli offerti, e aggiungendo una componente di sfida, di imprevisto, di mistero o di sorpresa. Dopotutto, il motivo per cui continuiamo ad aprire con trepidazione il più irrisorio regalo impacchettato, è proprio questo: siamo curiosi, perché c’è dentro qualcosa, e non sappiamo cos’è. www.nuovoeutile.it

Ma andiamo per ordine. Che cos’è potenzialmente “interessante”? Provate a pensarci: niente di ciò che è troppo facile o già noto o già visto è “interessante”. L’interesse, ricorda Murphy Paul, nasce da una sfida possibile: quanto viene proposto dev’essere nuovo, complesso e comprensibile. Le persone devono sentirsi in grado di venirne a capo se ci si mettono, e ci si metteranno a patto di sentirsi in grado. Questo vuol dire che complessità e comprensibilità di un argomento o di un compito vanno, ogni volta, calibrate sulle conoscenze di base delle persone da interessare. Ma, in primo luogo, le persone devono sentirsi incuriosite. Come suscitare interesse? Per dirla in modo sbrigativo: l’interesse nasce quando si intuisce l’esistenza di qualcosa (un’abilità, un’informazione, un’idea, un’opportunità, un ambito di conoscenza) che ha valore, che non si possiede e che ci si potrebbe realisticamente – anche se con un certo sforzo – procurare. Nasce da un senso di privazione. Quindi, per suscitare interesse bisogna far leva sulla privazione: porre problemi, non offrire soluzioni. Fare domande, e non dare risposte (se tutto ciò vi ricorda il metodo socratico, be’, avete ragione). L’interesse nasce dalla curiosità: un istinto vitale all’esplorazione che condividiamo con gli animali superiori e che è strettamente connesso con la creatività. Tra l’altro: mi è sembrato magnifico che il nome scelto per il robottino della Nasa che ancora si sta aggirando sul suolo di Marte fosse Curiosity. Del suscitare curiosità a scuola parla Umberto Tenuta ricordando

Annamaria Testa si occupa di comunicazione e di creatività. È titolare della società Progetti Nuovi. È docente universitaria e scrittrice. È giornalista pubblicista dal 1988. Collabora con diverse testate e con Rai e si occupa di comunicazione politica. Dal 2008 cura il sito non profit Nuovo e utile, dedicato a teorie e pratiche della creatività. Dal 2012 scrive per Internazionale. numero 06 ottobre 2014

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ESTERO

FLASH DAL MONDO Dall’Azerbaijan con amore

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aku, capitale dell’Azerbaijan, ha ospitato nel mese di ottobre il forum internazionale del movimento No hate speech (letteralmente, No ai discorsi di odio). L’istigazione all’odio, così come definita dal Consiglio d’Europa, è espressione di tutte le forme di diffusione e incitazione all’odio razziale, alla xenofobia, all’antisemitismo e ad altre forme di intolleranza; espressione di nazionalismi, discriminazione nei confronti di minoranze e migranti. Altre forme di discriminazione comprendono la misoginia, l’islamofobia, la cristianofobia e tutte le forme di pregiudizio circa l’orientamento sessuale e di genere. Tra i 250 partecipanti provenienti da 47 Stati membri del Consiglio d’Europa, c’era anche una piccola rappresentanza della Repubblica di San Marino. Un’occasione per condividere esperienze, risultati, aspettative e di contribuire al

Piano antimalaria

per i bambini del Chad

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edici senza Frontiere (MSF) è un’organizzazione che fornisce assistenza medica alle popolazioni colpite da conflitti, epidemie, catastrofi naturali o escluse dall’assistenza sanitaria. In Chad da più di trent’anni, MSF è attualmente impegnata in una strategia per combattere la malaria nei distretti di Moissala e Bouna, dove la malaria è la causa principale di mortalità tra i bambini di età

consolidamento del movimento No hate speech che ha tra i suoi obiettivi la riduzione dei livelli di accettazione di discorsi di odio e linguaggi ostili e la promozione dei diritti umani, sia sulla carta stampata che nei contenuti internet. Un argomento molto attuale anche nel nostro paese, considerato che spesso e volentieri i quotidiani locali e alcune testate on line non si fanno problemi a diffondere messaggi apertamente discriminatori e

lesivi della dignità delle persone. Il ruolo dei mass media nella diffusione di una corretta informazione, capace di prevenire la violenza e la discriminazione di genere è talmente importante che è stato riconosciuto anche dalla Legge sulla prevenzione e repressione della violenza sulle donne e di genere (Legge n. 97/2008) che, all’art 3, dice chiaramente: “I mezzi di comunicazione sociale devono promuovere la protezione e la tutela dell’uguaglianza tra uomini e donne e devono evitare ogni discriminazione tra loro.”

inferiore ai cinque anni. A luglio e agosto, i primi due cicli di chemioprofilassi antimalarica hanno raggiunto 78.000 bambini sotto i cinque anni. I risultati ottenuti sono stati molto incoraggianti: il trattamento ha ridotto significativamente il contagio del virus, oltre a contribuire all’abbattimento dei tassi di malnutrizione. La profilassi rappresenta un’azione preventiva progettata per integrare alcune strategie già impiegate per combattere la malaria come, ad esempio, la distribuzione di zanzariere.

*La Repubblica del Chad è situata nell’Africa centrale e ha una popolazione di 12,5 milioni di abitanti. Nel 2012 l’indice di sviluppo umano (IHD) delle Nazione Unite colloca il Chad al 184º posto sui 187 paesi classificati. L’alfabetizzazione è per gli uomini al 56% mentre al 39,3% per le donne. Reddito pro capite annuo: 2.474 $. numero 06 ottobre 2014

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ASSOCIAZIONI

SPAZIO DELLE ASSOCIAZIONI Apologo sull’onestà del cittadino sammarinese e anche di quello italiano

“C’

era un paese che si reggeva sull’illecito. Non che mancassero le leggi, né che il sistema politico non fosse basato su principi che tutti più o meno dicevano di condividere. Ma questo sistema, articolato su un gran numero di centri di potere, aveva bisogno di mezzi finanziari smisurati (ne aveva bisogno perché quando ci si abitua a disporre di molti soldi non si è più capaci di concepire la vita in altro modo) e questi mezzi si potevano avere solo illecitamente cioè chiedendoli a chi li aveva, in cambio di favori illeciti. Ossia, chi poteva dar soldi in cambio di favori in genere già aveva fatto questi soldi mediante favori ottenuti in precedenza; per cui ne risultava un sistema economico in qualche modo circolare e non privo d’una sua armonia” (Italo Calvino, Tratto da Romanzi e racconti – volume 3°, Racconti e apologhi sparsi, i Meridiani, Arnoldo Mondadori editore. Uscito su la Repubblica, 15 marzo 1980, col titolo “Apologo sull’onestà nel paese dei corrotti”).

I cittadini sammarinesi, oggi, stanno probabilmente provando le stesse sensazioni. A partire dallo scorso febbraio, infatti, una serie di personalità politiche di rilievo nella politica del piccolo stato sono stati chiamati a comparire davanti al giudice in quanto indagati all’interno dell’operazione Conto Mazzini (che ha preso avvio dalle vicende legate ad un libretto al portatore anonimo intestato al patriota italiano). Il prosieguo delle indagini ha portato poi all’arresto di alcuni degli indagati tra cui l’ex Segretario di stato, e Quando la corruzione è frutto di un caso isolato, una necessità, un’irrefrenabile sete di potere o di denaro, essa è deprecabile, ma non consigliere (l’equivalente sammarinese del nostro parlamentare) della Democrazia Cristiana, Claudio Podeschi e, più di recente, di un è un problema. Basta individuare quanto accaduto, isolarlo e cercare altro ex Segretario di Stato ed ex consigliere del Partito dei Socialisti di fare il possibile per impedire che si ripeta. Ovviamente mettere in e dei Democratici, Fiorenzo Stolfi. I due sono stati tra i maggiori moto questo processo è molto più difficile che delinearlo sulla carta ma, in ogni caso, non possiamo dire di trovarci di fronte ad una grande protagonisti della politica del Titano durante gli ultimi trent’anni. minaccia per la società. Il sistema che emerge da queste indagini è desolante. Riciclaggio, Il problema vero comincia quando la corruzione diventa acquisizione di attività economiche, condizionamento delle istituzioni sistemica, quando lo scambio di favori, di cariche e di potere diventa e dell’autorità di vigilanza bancaria, condizionamento della libertà il collante, il lubrificante che fluidifica l’intera macchina statale. di voto. Il tutto condito da una serie di nomine grottesche come I cittadini italiani, nei primi anni ‘90 hanno avuto l’impressione quella del greco Kallakis chiamato a rappresentare l’antica Repubblica di trovarsi di fronte ad una serie di scandali che rendevano l’Italia in Brunei, la nomina di Sarkissian a ministro dell’ambasciata di tremendamente simile al “paese dei corrotti” immaginato da San Marino nella Federazione Russa (per cui, come fatto notare Calvino. prontamente da Mosca, sarebbe stato preventivamente necessario aprire un’ambasciata nel paese), quella di Horace Ngan, risultato privo di recapiti, o quella di Restis all’ambasciata il quale, dopo aver “dimenticato” di menzionare le proprie attività economiche personali all’interno di quel paese, si accreditò dichiarando che “i polacchi amano viaggiare e promuoveremo San Marino come destinazione”. Al termine del racconto di Calvino un’insospettabile classe di individui conquista piano piano il proprio spazio, è quella della “controsocietà degli onesti” coloro che “non per qualche speciale ragione […] erano onesti per abitudine mentale, condizionamento caratteriale, tic nervoso. Insomma non potevano farci niente se erano così, se le cose che stavano loro a cuore non erano direttamente valutabili in denaro, se la loro testa funzionava sempre in base a quei vieti meccanismi che collegano il guadagno col lavoro, la stima al merito, la soddisfazione propria alla soddisfazione d’altre persone”. In Italia, da oltre vent’anni, siamo alla ricerca di questa controsocietà. Da domani anche i cittadini sammarinesi potranno aiutarci in questo compito.

Il documentario “Romagna Nostra: le mafie sbarcano in Riviera” racconta l’infiltrazione delle mafie in Romagna e a San Marino. Il dvd è disponibile presso la sede di RETE (offerta libera per il G.A.P.)

CONTATTI gap.rimini@gmail.com - www.gruppoantimafiapiolatorre.com Cerca il G.A.P. su: Facebook, Twitter, Google+, Picasa e Youtube numero 06 ottobre 2014

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Liberi pensieri

solo mercimonio di manodopera e risorse più o meno naturali.

Pubblichiamo volentieri questa lettera inviataci via email in forma anonima, con l’augurio che anche nel nostro paese sia possibile, prima o poi, esprimere liberamente i propri pensieri senza celarsi dietro pseudonimi per timore (fondato) di incorrere in ritorsioni personali e lavorative. La redazione

Domandina: perché il lavoro dell’uomo è sempre più tassato mentre quello delle macchine no? Perché un automa che lavora sulle 24 ore (sottraendo manodopera umana), non paga nulla? Perché un computer che sostituisce 15 impiegati non è tenuto a versare le trattenute sociali, la riduzione di stipendio, le trattenute sindacali, fiscali, fondiss, imponibile e conguaglio?

dalla P.A.

N

el mio lavoro incontro molte persone. Quando qualcuno di coloro che per necessità si rivolge al mio ufficio e io, in qualità di funzionario pubblico, mi accorgo che l’ufficio ha fallito, non ha dato servizio, né aiuto, né speranza, allora provo un senso d’amarezza.

Il lavoro è lavoro e deve essere equiparato e uguale per tutti, uomini e macchine. Oppure devo credere che siamo diventati servi delle macchine? Tre: non desiderare la libertà. Quattro: ricordati di lavorare le feste.

È molto difficile fare le cose in modo Ho sempre cercato di dare qualcosa agli diverso. Osservo la rabbia negli sguardi educati di quelli più giovani di me. altri, e nella misura che la mia indole Hanno la stessa rabbia che ho sempre e le mie modeste forze ammettono, avuto nei riguardi delle ingiustizie. darò ancora. Ma se c’è una cosa che Ho 45 anni di ingiustizie sulle spalle, mi fa incazzare molto è constatare che, mentre da un lato ci sono persone ma sono certo che ognuno si sente titolare di una ingiustizia maggiore… che si ammazzano di lavoro per pochi d’altra parte se fosse possibile un gesto soldi e nessuna o poca soddisfazione, d’altruismo, a quanti importerebbe? dall’altra ci sono persone senza lavoro che si logorano a furia di pensieri vuoti, La nostra è una società cinica basata sul preoccupazioni o rabbia profonda. profitto, e il signor Renzi, che incarna magnificamente questi precetti, ha Ed ecco, a me fa incazzare il fatto che detto che LORO non sono filosofi, ma vorrei donare la metà delle mie ore lavorative, perché potrei vivere bene lo gente che lavora. E che meraviglia di stesso e far stare bene qualcuno che ne stronzata vorrebbe insinuare? Che quelli alla John Lennon sono dei drogati ha proprio bisogno: ma non posso. Le debosciati illusi stupidi e farneticanti? leggi che ci siamo dati (o meglio, che qualcuno ci ha imposto) non ci lasciano Forse occorrerebbe ricordare a noi stessi la potestà del lavoro che realizziamo. quello che desideriamo veramente, che Io non sono titolare del mio lavoro, sono due semplici cose alla base della vita. Queste due cose sono il desiderio ma della scrivania, della sedia e di di felicità e d’amore… roba che non si un orario cronometrico scandito vende, roba che non si possiede, roba da un timbratore. Siamo tutti che si può solo dare. macchinette umane che eseguono ordini collegati a un terminale elettrostatico; e mediante l’applicazione di software e di programmi a norma di legge, opprimiamo costantemente la libertà nostra e del prossimo, favorendo uno status quo non concorrenziale in virtù o economia. Uno: non farai nulla che non sia elettrificato da un sistema informatico. Due: non esiste altro valore all’infuori dell’Euro. Eccoli, sono i nuovi comandamenti del dio monetario che Gesùcristo prese a calci in culo nel tempio. Non è possibile (tranne in rari casi) scambiare le merci, scambiare servizi, se non per mezzo di una moneta proveniente dalla perversione teutonica e nazistoide di chi desidera controllare popoli e nazioni. Non vedo nobiltà nel controllo forsennato, non c’è nessuna forma d’amore a me nota, né altruismo, ma

Lennon, non necessariamente John

Direttrice

Anno I - mensile Numero 06 Ottobre 2014 Marianna Bucci

Progetto grafico Andrea Bastianelli Impaginazione Roberto Giardi Foto copertina Andrea Giani Collaboratori

quelli di RETE

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