Incendio Sassofeltrio - Rapporto Protezione Civile RSM

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SERVIZIO PROTEZIONE CIVILE Dipartimento Territorio e Ambiente

CAUSE E MODALITÀ DI SPEGNIMENTO L'incendio si è sviluppato lo scorso 7 gennaio, all'interno dello stabilimento della ditta ECOPFU, chiusa dal 2011 e situata in via Panoramica - n.24/26, nel Comune di Sassofeltrio. In tale edificio erano presenti notevoli quantitativi di carcasse di fil di ferro, tela e residuati gommosi derivanti dalla lavorazione dei pneumatici fuori uso. L'innesco pare sia conseguente alle operazioni del carico di tali materiali che facevano seguito all'ordine di smaltimento impartito dalla curatela fallimentare. Grazie all'intervento immediato e massiccio di uomini e mezzi dei Vigili del Fuoco, l'incendio e la colonna di fumo, dopo i primi 2 giorni, sono risultati notevolmente abbattuti e ridimensionati anche se a tutt'oggi l'incendio non risulta completamente estinto. I Vigili del Fuoco hanno impiegato acqua, schiume e anche cannoncini ad acqua che non sono risultati risolutivi in quanto la massa ardente è piuttosto voluminosa ed accumulata all'interno e sul fondo di un capannone che a seguito delle fiamme e delle alte temperature costituisce serio motivo di rischio per crollo in relazione alla sicurezza degli operatori. Hanno quindi deciso di impiegare mezzi meccanici che consentono di estrarre porzioni di materiale, stendendolo successivamente sul piazzale per poi spegnerlo con irrorazione di acqua. Questa procedura necessità di tempistiche alquanto lunghe, poiché una volta esaurito il raggio d'azione dei mezzi meccanici, senza mettere a rischio l'incolumità degli operatori, si deve procedere via via alla demolizione parziale delle strutture dello stabile per realizzare un varco di maggiore penetrazione dei mezzi in sicurezza. A questo si aggiungono altre problematiche connesse con il rispetto delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro per gli operatori chiamati ad intervenire in condizioni di urgenza. Più recentemente si è dovuto porre altresì attenzione anche alle norme di tutela ambientale con particolare riferimento alla necessità di dover raccogliere le acque di spegnimento utilizzate dai Vigili del Fuoco per evitare che queste possano percolare nel terreno ed inquinare le falde acquifere. L'insieme di queste problematiche fa presupporre che le attività di spegnimento si protrarranno ancora per qualche giorno. INIZIATIVE INTRAPRESE DELL'AMBIENTE

PER

LA

SALVAGUARDIA

DELLA

SALUTE

PUBBLICA

E

Non appena informati dell'incendio, per avere un rapido aggiornamento sulla situazione e sull'evolversi dell'evento, abbiamo preso immediatamente contatto con: - il Sindaco di Sassofeltrio Francesco Formoso; - il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Pesaro, nella persona dell'ing. Rampino; - il Direttore di Dipartimento della Protezione Civile della Regione Marche dott. Roberto Oreficini; - il Direttore Arpam delle Marche dott. Claudio Pizzagalli; - il Direttore Arpa di Rimini dott. Mauro Stambazzi. Nella mattinata di giovedì 9, a seguito di sopralluogo sul posto, abbiamo contattato il Dipartimento Prevenzione nelle persone del dott. Maurizio Berardi, Direttore di Dipartimento, e del dott. Omar Raimondi, Responsabile UOS Tutela dell’ambiente naturale e costruttivo, ed il Comandante della Polizia Civile Albina Vicini, allo scopo di avviare un monitoraggio costante della situazione.

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Particolare attenzione è stata rivolta da subito al monitoraggio dei fenomeni meteorologici con riferimento specifico alla circolazione dei venti dominanti e alle direttrici che possono rappresentare rischi per il nostro territorio. Abbiamo altresì acquisito informazioni e tutti i documenti o atti formali emessi in riferimento all'evento dai vari soggetti competenti o riferiti a verbali delle "unità di crisi" di volte in volta convocate (vedi allegato A), poi trasmessi puntualmente anche al dott. Maurizio Berardi, Direttore del Dipartimento Prevenzione. Dai documenti di cui sopra è da subito emerso un quadro rassicurante per il territorio sammarinese in quanto i primi dati delle analisi sulle matrici ambientali (aria e acqua) riferiti a zone di prelievo in prossimità dell'epicentro dell'incendio hanno evidenziato valori inferiori ai limiti di legge stabiliti (vedi allegato B). Le sole misure restrittive adottate a Sassofeltrio hanno riguardato l'evacuazione di alcune famiglie di un unico edificio, confinante con lo stabilimento; ordinanza per altro ignorata dagli abitanti dello stesso che, constatato il ridursi delle fiamme e della colonna di fumo, hanno deciso di rimanere all'interno della propria abitazione. A queste misure si è aggiunto il divieto di consumare verdure coltivate nella zona ove si constatava la ricaduta delle ceneri e delle polveri, oltre all'obbligo di tenere chiuse le finestre delle abitazioni esposte ai fumi di combustione e di rimuoverne le ceneri di ricaduta. Oltre alle verifiche sulle matrici ambientali, sono state effettuate anche analisi sui metaboliti prelevando campioni di urine sulle persone particolarmente esposte, quali i Vigili del Fuoco, continuamente impegnati nello spegnimento, ed i residenti più prossimi allo stabilimento. Tale misura all'interno del nostro territorio non si è ritenuta assolutamente necessaria da parte del Dipartimento Prevenzione. Abbiamo inoltre compiuto sopralluoghi quotidiani presso lo stabilimento di Sassofeltrio al fine di constatare direttamente la situazione e richiedere continui aggiornamenti a tutti i responsabili presenti in servizio. Nell'occasione si è sempre effettuata una ricognizione in prossimità delle nostre aree di confine più prossime e più esposte. Per quanto riguarda il territorio sammarinese abbiamo altresì richiesto alla Polizia Civile e alla Gendarmeria, con particolare riferimento alla brigate di Montegiardino e Faetano, di essere aggiornati costantemente sul riscontro visivo e direzionale della colonna di fumo oltre alla percezione olfattiva.

L'aggiornamento più recente è riferito all'incontro presso il Comune di Sassofeltrio (allegato A), svoltosi nella mattinata di martedì 14 gennaio, al quale abbiamo avuto l'opportunità di partecipare (dott. Fabio Berardi e ing. Pietro Falcioni), alla presenza dei responsabili regionali di protezione civile e delle ARPA di seguito elencati: - dott. arch. Francesco Formoso, Sindaco del Comune di Sassofeltrio; - dott. ing. Francesco Salvatore, Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Pesaro; - dott. Giampiero Pieretti, medicina lavoro Asur Marche area vasta 1 Urbino; - dott. Massimo Mariani, dirigente ARPAM Pesaro; - dott. Roberto Oreficini, Dirigente Protezione Civile Regione Marche; - dott. Giorgio Alocci, Direttore Vigili del Fuoco Regione Marche; - dott. Claudio Pizzagalli, Direttore ARPAM Pesaro;

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- dott. Giovanni Cappuccini, direttore Dipartimento Prevenzione area vasta 1 Urbino; - Claudio Santini, ditta CTR di Misano Adriatico. Dall'incontro emerge una situazione che fa ragionevolmente ritenere che ad oggi non vi siano rischi per il territorio di San Marino. Nell'occasione il dott. Giovanni Cappuccini riferisce che i prodotti della combustione sono riconducibili alla categoria degli IPA (idrocarburi policiclici aromatici) che sono classificati dallo IARC come 2B potenzialmente cancerogeni per esposizioni professionali prolungate. Vista la particolare situazione orografica e la dispersione dei fumi in atmosfera si possono escludere forme di intossicazione di tipo acuto e cronico sulla popolazione del Comune di Sassofeltrio. Il dott. Berardi ha chiesto di inserire a verbale la possibilità di poter acquisire tutti gli ulteriori dati ed aggiornamenti relativi alla analisi di ARPA Rimini e ARPAM Marche, nonché quelle sanitarie. Il dott. Roberto Oreficini ha inoltre riferito in relazione all'evento che per loro le condizioni al momento non sono tali per la dichiarazione dello stato di emergenza per cui, pur in presenza di evento transfrontaliero, non è stato necessario attivare le formali procedure di comunicazione nei confronti di San Marino. Dai prossimi giorni il dott. Pizzagalli ha altresì assicurato che effettueranno analisi su campioni anche in territorio sammarinese, in stretta collaborazione con l'ARPA di Rimini ed in accordo con il nostro Dipartimento Prevenzione. Nel frattempo, nella mattinata di martedì 14, è iniziato un piano di campionamento aria; le sonde sono state posizionate a cura del Dipartimento Prevenzione a Montegiardino, Castello più prossimo alla sede dell'incendio. Per fornire un'adeguata informazione alla popolazione è stato redatto, il 9 gennaio scorso, un comunicato stampa dal Servizio di Protezione Civile (allegato C), diramato dalla Segreteria di Sato alla Protezione Civile. Inoltre sono state rilasciate interviste a più testate giornalistiche compresa l'intervista in diretta al tg di San Marino RTV nell'edizione delle 14:15 di venerdì 10 gennaio e la partecipazione all'edizione delle 19:30 di sabato 11 gennaio. Più recentemente è stato diramato il comunicato stampa congiunto, Servizio di Protezione Civile e Dipartimento Prevenzione, del 14 gennaio (allegato C). CONCLUSIONI In relazione all'incendio della ditta ECOPU presso il Comune di Sassofeltrio, sviluppatosi il 7 gennaio scorso e tutt'ora attivo, per quanto sopra esposto ed in riferimento alle valutazioni condotte in accordo con le competenti autorità esterne ed il nostro Dipartimento Prevenzione, ai sopralluoghi effettuati, alle analisi sulle matrici ambientali pervenute, nonché in relazione alla distanza ed alla circolazione dei venti dominanti, ad oggi non risultano pericoli o rischi immediati per la salute pubblica e l'ambiente di San Marino. Sarà comunque nostra cura assicurare e coordinare con le strutture di protezione civile un monitoraggio continuo e costante fino a quando non saranno concluse tutte le operazioni di spegnimento e l'incendio sarà completamente estinto. Successivamente spetterà al Dipartimento Prevenzione, in collaborazione ed in accordo con ARPA e ARPAM, completare il quadro delle analisi sulle matrici ambientali conseguenti ad eventuali effetti

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cumulativi sui terreni e sui cicli biologici.

Allegati: A) n.3 verbali "unitĂ di crisi" riunitasi nel Comune di Sassofeltrio; B) esito analisi ARPA e ARPAM; C) comunicati stampa del 9 e del 14 gennaio; D) cartografia con distanze e rosa dei venti; E) documentazione fotografica.

dott. Fabio Berardi Capo della Protezione Civile

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