Alla ricerca delle emozioni perdute C’era una volta su un’isola sperduta il magico mondo di Emoziolandia. In questo regno il re e i suoi sudditi vivevano felici e contenti, sapete perche? Le emozioni lo popolavano. I loro colori, come un arcobaleno, illuminavano e coloravano la vita di tutti.
Un giorno nel regno di Emoziolandia giunse una strega insensibile, la Strega Senzacuore. La strega era invidiosa delle emozioni e della felicitĂ che tutti provavano nel regno e, con una polvere magica, riuscĂŹ ad intrappolare in una scatola le emozioni e poi le nascose in giro per il mondo, ma nessuno sapeva dove.
Gli abitanti del regno furono immediatamente avvolti da un velo grigio e scuro. I loro cuori non provavano alcuna emozione perciò non si sentivano tristi ma non riuscivano nemmeno ad essere felici, non piangevano più, ma non ridevano neanche più … La loro vita era diventata monotona perché ogni giorno era uguale all’altro senza emozioni!
Il re disperato convocò nel regno i folletti del cuore, che erano i custodi delle emozioni, e chiese loro aiuto per ritrovare le emozioni perdute.
I folletti accettarono con entusiasmo l’incarico del re, felici di riportare l’armonia nel regno. Essi consigliarono al re di arruolare dei marinai forti e coraggiosi che, a bordo di un grande veliero, andassero in giro per gli oceani alla ricerca delle emozioni.
I folletti del cuore guidarono i marinai tra le onde degli oceani per giorni e giorni finché giunsero su un’isola a forma di cuore. Erano sicuri che la strega Senzacuore avesse nascosto le emozioni lì perché quell’isola non era mai stata di quella forma.
Appena sbarcati, i marinai iniziarono l’esplorazione dell’isola alla ricerca delle emozioni scomparse. Una recluta, guidata dal folletto nero, riuscì a scovare, rinchiusa in una gabbia, nascosta nella folta chioma di un albero, l’emozione della Paura. All’inizio i marinai erano spaventati dalla paura ma poi iniziarono a parlare con essa e capirono che non bisogna vergognarsi di aver
paura, che tutti provano la Paura ma che essa può essere affrontata e superata. Spesso basta parlarne e insieme la si può sconfiggere in un baleno.
Il folletto rosso poi guidò un marinaio su una spiaggia deserta. Indicò un punto preciso e gli chiese di scavare. Il marinaio con una grande pala scavò e scavò finché non trovò un grande baule rosso. Lo aprì e subito uscì la Rabbia che urlava e scalciava per liberarsi dalle corde che la legavano. Tutti si allontanarono spaventati ma il folletto rosso la liberò spiegando loro
che provare Rabbia è normale. Poi calmò la Rabbia dicendole che non bisognava scatenare tutta la sua energia per non combinare qualche guaio di cui si sarebbe pentita. La Rabbia si calmò e i marinai la portarono con loro.
Due marinai si addentrarono nella boscaglia e, guidati dal folletto viola, sentirono un debole lamento. Si avvicinarono e scovarono, coperta da un logoro straccio viola, nascosta tra le radici di un albero, la Tristezza che piangeva perchĂŠ era sola. I due marinai la raccolsero e la consolarono spiegandole che essere tristi e avere voglia di piangere capita a tutti ogni tanto.
Improvvisamente si sentirono, provenienti dal centro dell’isola del cuore, delle fortissime grida di gioia. Tutti accorsero e videro che un marinaio aveva trovato, grazie al folletto giallo, un baule dorato dal quale era uscita la Felicità . Il marinaio e il folletto non riuscivano a resistere a questa emozione: ballavano,
giravano, si abbracciavano e saltellavano. Felicità allora abbracciò anche la Tristezza e tutti i presenti capirono che quando c’è la Tristezza, la Felicità è sempre pronta a consolarla e a prendere il suo posto.
Il folletto azzurro fece notare a tutti i presenti che in cima ad un albero c’era un grosso frutto azzurro. Un marinaio molto agile si arrampicò sull’albero e lo raccolse, poi lo aprì e vide che all’interno c’era l’Autostima che dormiva. Appena essa si svegliò, si diffuse tra i marinai un senso di soddisfazione e di pienezza. Essi capirono in un battibaleno quanto fosse
importante la loro missione, compresero quanto valesse ciascuno di loro e cosÏ nessuno pensò piÚ di non valere niente.
I marinai erano quasi soddisfatti di ciò che avevano trovato e tornarono sulla spiaggia. Ad un tratto però un marinaio vide sulla riva una grossa conchiglia che si agitava nell’acqua e decise di aprirla. All’interno c’era nascosta la Timidezza e non voleva uscire a nessun costo, anche se tutti la chiamavano. Con un filo di voce, la Timidezza disse che per
uscire aveva bisogno del Coraggio che era stato rinchiuso in un’altra grossa conchiglia e indicò il punto in cui si trovava. I marinai allora lo liberarono e il Coraggio aiutò la Timidezza a venire fuori. Timidezza e Coraggio erano molto amici e, quando con la Timidezza qualcuno si bloccava, per esempio nel fare nuove amicizie, interveniva sempre il
Coraggio che suggeriva di provare a rompere il ghiaccio, ripetendo che era bello fare nuove amicizie e che provando si possono avere piacevoli sorprese.
Improvvisamente sull’isola a forma di cuore spuntarono milioni e milioni di fiori rossi: erano i fiori dell’Amore. L’Amore era stato nascosto in profondità nell’isola dalla strega Senzacuore e ora, con tutte le emozioni ormai libere, anche l’Amore non resisteva più a rimanere nelle profondità della terra e trovò il modo di uscire fuori sottoforma di fiori.
I marinai felici li raccolsero e portarono tutto il loro prezioso carico sul veliero.
In viaggio erano felici perché la loro missione aveva avuto successo e non vedevano l’ora di trasmettere le emozioni al re e a tutti gli abitanti del regno. Tornati nel loro regno, i marinai furono invece accolti con freddezza e indifferenza da tutti perché loro ancora erano privi di emozioni, ma questo durò per poco …
Appena il re aprÏ il sacco delle emozioni uscirono luci , colori, suoni, musica, energia, sorrisi, pianti, balli‌ Le emozioni ben presto si diffusero e si mescolarono tra gli abitanti e tutti ritornarono a sorridere, a piangere, a spaventarsi, a sorprendersi, ad essere tristi e felici!
Tutti gli abitanti e il re fecero una grande festa che durò per tutta la notte perchÊ capivano di aver ritrovato una cosa molto preziosa per la loro vita. Pian piano il regno ritornò alla normalità : gli abitanti a volte erano tristi e altre allegri, a volte erano arrabbiati e altre volte contenti, a volte avevano paura, altre volte erano coraggiosi.
Impararono cosÏ a gestire di nuovo le emozioni e ad affrontarle ‌ Capirono che tutte, ma proprio tutte, le emozioni sono importanti per vivere in armonia .
Ideato, scritto e illustrato dagli alunni delle classi terze dell’Istituto Comprensivo “San Giuseppe da Copertino” A.S. 2016/17 Il racconto è il risultato di un percorso di riflessione e di consapevolezza delle proprie emozioni, in raccordo con il percorso in verticale d’istituto inserito nel PTOF sulle competenze socio – emotive “Da grande voglio diventare felice”, che ha portato gli alunni all’accettazione delle emozioni positive e negative. Durante il percorso didattico è emerso che a volte alcune emozioni sono difficili da gestire; dal confronto con i compagni gli alunni hanno però compreso che tutte le emozioni sono importanti per vivere in armonia. Il progetto è stato sviluppato attraverso una didattica laboratoriale, che ha visto diversi momenti di lavoro a classi aperte, durante i quali gli alunni hanno potuto allargare le proprie relazioni e sviluppare le proprie competenze sociali.