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Risultati economici e fidicia del consumatore: la filiera dell’Integratore esce rafforzata dalla pandemia

Risultati economici e fiducia del consumatore: la filiera dell’Integratore esce rafforzata dalla pandemia

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Un settore solido e dinamico che investe in Ricerca e Sviluppo, a confermarlo la consueta Indagine Federsalus sul comparto

Pochi comparti nel 2020 possono vantare, come quello degli Integratori alimentari, una tenuta dei fatturati, dell’occupazione e degli investimenti. A rivelarlo la consueta Indagine sulla filiera condotta da Federsalus su un campione pari al 51% degli associati, 240 aziende nazionali e multinazionali distribuite su tutto il territorio nazionale. Si tratta per 2/3 di aziende per le quali gli Integratori alimentari rappresentano oltre il 50% del fatturato industriale. Il 59% di quelle che, tra il 14 maggio 2021 e il 4 giugno 2021, ha partecipato alla ricerca, ha dichiarato un aumento del fatturato industriale relativo agli Integratori alimentari nel 2020. Tale quota è pari al 75% con riferimento all’andamento del fatturato dichiarato nel 2019 rispetto al 2018. Da notare, però, nella lettura dei dati, una riduzione della quota di aziende che ha dichiarato una dinamica positiva rispetto a quanto rilevato negli anni precedenti. È aumentata la quota di aziende che ha dichiarato una diminuzione del fatturato nell’ultimo anno (23)% e la quota che ha dichiarato un andamento costante (18%). A fare da traino ai risultati positivi il fondamentale contributo dell’innovazione, che ha sostenuto quel +2,8% in valore riportato dal mercato in un anno complesso come quello appena trascorso. Premiante la maggiore consapevolezza dei consumatori nella gestione e nel mantenimento del proprio stato di benessere e salute, che li ha orientati a rafforzare gli acquisti in una categoria di prodotti deputata proprio a soddisfare queste finalità. In quali aree di benessere si è concentrata l’attenzione dei consumatori nell’ultimo anno? Il rafforzamento del sistema immunitario e la gestione di specifiche esigenze, come il Benessere del sonno e il Rilassamento sono i comparti che hanno registrato le migliori performances. La gran parte del valore del mercato si è sviluppato come sempre in Farmacia, dove gli Integratori rappresentano la seconda categoria dopo il farmaco soggetto a prescrizione: il 50% dei farmacisti ha dichiarato un aumento della richiesta di consiglio su questa categoria di prodotti durante la pandemia. Occupazione e investimenti hanno continuato a registrare segnali positivi, mentre la nota decisamente stonata riguarda come prevedibile l’export che, nel 2020, ha registrato un trend a valore negativo del - 4,2%: la diffusione della pandemia ha avuto, infatti, un impatto negativo sull’export per il 43% delle aziende. Tuttavia, le aziende guardano ai mercati esteri con grande interesse, perché l’attività oltreconfine rappresenta per loro una leva di crescita fondamentale con ampi margini di sviluppo. In conclusione, se è vero che alcuni fattori come gli investimenti in tecnologie digitali (47%), una cultura digitale diffusa (36%) e l’adozione del lavoro agile/smart working (32%) avviati prima della pandemia hanno consentito alle aziende di affrontare la situazione di emergenza sanitaria con risultati positivi, è altrettanto vero che, quello che le aziende del settore si aspettano per il futuro è più che mai il concreto sostegno delle Istituzioni.

Silvana Sassi

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