Inizi lo spettacolo! Storia del cinematografo a Trento (1896-1918)

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Volume.p65

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07/01/02, 15.10


Mauro Bonetto - Paolo Caneppele

Inizi lo spettacolo! storia del cinematografo a Trento (1896-1918)

2001

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Premessa Il cinematografo può essere considerato come una sorta di metafora dello spirito aleggiante negli anni nei qual i questa nuova forma di spettacolo accrebbe e consolidò la sua diffusione. In questa semplice e condivisibile affermazione risiede una delle principali ragioni per la quale il Museo storico in Trento ha deciso di incoraggiare e sostenere la ricerca di Mauro Bonetto e Paolo Caneppele sulle vicende dello spettacolo cinematografico a Trento tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento e i cui risultati formano oggetto del presente volume. Un’indagine, in altre parole, che attraverso la ricostruzione attenta e minuziosa delle vicende del cinematografo a Trento è in grado di gettare nuova luce su quel processo di modernizzazione che investì anche la città di Trento e il territorio trentino a cavallo dei due secoli. Non è la prima volta che la collana di pubblicazioni del Museo storico in Trento ospita opere di simile argomento. Paolo Caneppele ha già prodotto un interessante volume sul cinema a Bressanone ed ora ritorna con questo nuovo volume scritto in collaborazione con Mauro Bonetto. Al centro una grande invenzione, che nelle sue enormi potenzialità e capacità documentarie ha in un certo modo non solo arricchito di un nuovo momento ricreativo il cosiddetto tempo libero delle persone, ma ha anche contribuito a rivoluzionare profondamente il lavoro stesso dello storico, l’universo di fonti cui attingere per la lettura e l’interpretazione del passato. Non resta pertanto che rivolgere ai due autori il più vivo ringraziamento per questa loro fatica che speriamo troverà risposta favorevole anche fra i lettori, dai più semplici curiosi ai più attenti studiosi. Il direttore del Museo storico in Trento

VINCENZO CALÌ

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Introduzione

Anche in Trentino, come in gran parte d’Europa, i decenni a cavallo tra Ottocento e Novecento, rappresentarono un periodo storico di grande importanza1. Le innovazioni tecnologiche già apparse nel corso dell’Ottocento, cominciarono ora ad avere maggiore diffusione con un’effettiva ricaduta sulla vita quotidiana. Indagare le vicende dei primordi del cinematografo ci permette di osservare, da una visuale solo apparentemente marginale, le fasi e l’impatto sociale di questo processo di modernizzazione. In questo senso possiamo considerare il cinematografo come una sorta di navicella che ci conduce, con le immagini proiettate e con gli strumenti necessari a tale proiezione, in un percorso dominato dalla modernità, dalla tecnologia. La stessa «onomastica dei cinematografi» ce li presenta figli del progresso. «Edison», «Volta», «Moderno», «Modernissimo» sono alcuni nomi di sale cinematografiche trentine, nomi che s’incontrano in questi anni in moltissime altre città italiane ed europee. Anche quando i filmati propongono immagini naturalistiche o scene di vita reale, i famosi «dal vero», la dimensione della macchina è sempre presente: le immagini sono nitide, il proiettore è silenzioso, come pubblicizzavano le inserzioni del tempo. Vista dall’obiettivo del cinematografo, la società del tempo manifestava anche altri mutamenti: le modalità di fruizione dello spettacolo cinematografico, che divenne rapidamente una prerogativa cittadina, erano singolari, soprattutto se paragonate a quelle, consolidate da tempo, del teatro. Il cinematografo può essere considerato, dunque, come una sorta di metafora dello spirito di quegli anni.

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La bibliografia sull’argomento è piuttosto ricca. Tra i testi utilizzati segnaliamo: LEONARDI 1976; G ARBARI 1985a; ADORNO 1985. Per una breve sintesi dell’evoluzione di Trento da un punto di vista architettonico e urbanistico dal 1883 al 1910 circa, cfr. G IOVANAZZI 1997: 25-31; MARTIGNONI 1990.

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PARTE PRIMA

Lo spettacolo ambulante a Trento

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1896-1908 fieranti e cinema ambulanti

Scrivere la storia degli spettacoli cinematografici delle origini impone al ricercatore di confrontarsi con fenomeni che, a prima vista, non sono connessi con la cinematografia vera e propria. Il cinema si diffuse lungo gli itinerari percorsi dai baracconi ambulanti che animavano le piazze europee in occasione di sagre e feste cittadine1. Nei grandi centri urbani europei sorsero abbastanza presto sale cinematografiche stabili, ma nei piccoli capoluoghi di provincia e nei centri minori il cinema rimase ospitato, almeno fino al 1909, nei padiglioni degli spettacoli ambulanti, nei caffè-concerto, nei varietà, nei saloni degli alberghi. Nella zona trentino-tirolese le sale stabili vennero inaugurate in questo ordine: Innsbruck (1 settembre 1907)2, Bolzano (21 dicembre 1907)3 , Bressanone (6 giugno 1908)4, Trento (9 gennaio 1909), Rovereto (26 dicembre 1909)5, Mezzolombardo (marzo 1910)6, e Riva del Garda (26 marzo 1910)7. Anche in regione, quindi, il cinema, nei suoi primi dieci-dodici

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Sugli spettacoli foranei cfr. PIAZZA 1959 in cui compare il saggio di P ALMIERI 1959; SANGA 1989, con il saggio di RAFFAELLI 1989: 103-112.

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SPORER HEIS 1995: 20.

3

KÖNIG 1995: 38.

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CANEPPELE 1995a: 98.

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CL, 25 dicembre 1909, n. 51: «Cinematografo permanente. Domani nei locali appositamente adattati in casa Masera sul Corso Nuovo incominceranno le rappresentazioni di un buonissimo Cinematografo permanente. Al proprietario signor Ezio Lui, che assicura programmi sempre interessantissimi, auguri di ottimi affari».

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RAUZI 1995b: 56.

7

CANEPPELE 1997: 70-71.

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anni di vita, si è fatto conoscere grazie alle imprese girovaghe e agli spettacoli foranei. Molti impresari che, precedentemente all’invenzione del cinema, gestivano un circo, un bersaglio, un panottico, un serraglio, un museo di stranezze o un labirinto, si convertirono al nuovo medium e, per un certo periodo, queste vecchie forme di intrattenimento convissero con gli spettacoli cinematografici. Mentre alcuni di questi impresari rimasero fedeli al nuovo divertimento, diventando proprietari di una sala, altri, esauritasi la fase pionieristica e il miraggio di un facile guadagno, abbandonarono il cinema 8. La fase storica che ci accingiamo ad esaminare obbliga a confrontarci anche con quelle variegate, strane ed ormai quasi del tutto dimenticate forme di intrattenimento preesistenti al cinema e che da esso furono fiancheggiate e quindi soppiantate. In questo capitolo abbiamo raccolto le indicazioni sui tipi di spettacolo foraneo che furono il tronco su cui il cinema s’innestò e si rafforzò fino a diventarne il ramo più rigoglioso. A Trento la concessione del suolo pubblico per gli spettacoli ambulanti era disciplinata dal «Regolamento pella concessione di posteggi sulle aree comunali di Trento», articolato in otto punti. Il testo, discusso ed approvato nel corso del 1895, recita così9: «1.Per ottenere un posteggio ogni aspirante deve insinuare la propria domanda in iscritto, indicando quanto sia lungo e largo il piazzale che desidera, per quanto tempo lo vuol tenere, e deve allegare alla medesima un programma delle produzioni che intende di dare. L’aspirante non può occupare il posteggio fino a che non abbia ricevuto il permesso in iscritto dal Municipio; questo permesso può anche venire rifiutato senza motivazione ed anche revocato se la Giunta municipale ritenesse che colle produzioni venga offesa la pubblica moralità. 2. A richiesta del Municipio, il concessionario dovrà prestare un avallo che può variare dalle 10 alle 40 Corone. Questo avallo serve di garanzia, che il petente occuperà il piazzale nel tempo indicato; che pagherà la tassa di posteggio prescritta, e che osserverà il presente regolamento.

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BERNARDINI 1980: 132-136.

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ACTN, V 4, 1895, 6 febbraio 1895, n. 1100, in cui si conservano le bozze preparatorie e numerosi esemplari del testo approvato.


PARTE SECONDA

I cinema stabili

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Il Cinema Edison Il primo cinematografo stabile a Trento venne inaugurato il 10 gennaio 19091. Il locale, che assunse l’altisonante nome di Cinema Edison, denominazione peraltro assai diffusa al tempo, era posto in via Lunga 42, l’odierna via Manci 40. Rispetto ad altre località del Tirolo meridionale, le sale cinematografiche stabili fecero la loro comparsa in Trentino con un certo ritardo. Innsbruck inaugurò il proprio cinema permanente l’1 settembre 1907, a Bolzano tra il 21 e il 22 dicembre dello stesso anno videro la luce due cinematografi, mentre a Bressanone l’evento si verificò il 6 giugno 1908; per contro si dovrà attendere il 26 dicembre 1909 per vedere un cinematografo stabile a Rovereto e il 26 marzo 1910 a Riva del Garda 2. Il gestore dell’Edison era Angelo Brinsek, il quale, il 23 novembre 1908 inoltrò al Municipio di Trento regolare domanda di utilizzo dei locali al piano terra della casa Pedroni, in via Lunga 42, per dare rappresentazioni col cinematografo3. Si trattava, peraltro, di una richiesta solo preliminare,

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AA, 11-12 gennaio 1909, p. 3; IT, 11 gennaio 1909, n. 7; IP, 11 gennaio 1909, a. X, n. 2602; cfr. anche RAUZI 1995a: 87-89; RAUZI 1995b: 56.

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CANEPPELE 1996b: 39.

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ACTN, XI, 531, 1908; IP, 31 dicembre 1908, a. IX, n. 2595. Vi sono diversi autori che segnalano il tedesco Karl Bocker quale realizzatore del cinematografo Edison (cfr.: P ACHER 1978: 108; DE MOZZI - LARCHER 1978: 28); anche il Bernardini, riferendosi peraltro a P ACHER 1978, tiene per valida l’informazione di quest’ultimo, specificando, tuttavia, che il nome corretto di colui che inaugurò la prima sala stabile a Trento fosse Carlo Böcher, che aveva gestito spettacoli cinematografici ambulanti, come abbiamo visto nella prima parte della presente ricerca, e che, in seguito, risulterà proprietario a Trieste di due sale fisse (cfr. BERNARDINI 1991: 72 e nota 69). La nostra attribuzione ad Angelo Brinsek quale proprietario del primo cinematografo permanente di Trento è avvalorata, oltreché dai documenti conservati presso l’Archivio storico del comune di Trento e l’Archivio di Stato di Trento, anche dall’elenco delle licenze concesse dalle autorità a quanti effettuavano spettacoli cinematografici, ambulanti e no, nel territorio dell’Impero. Il signor Angelo Brinsek risulta titolare di una licenza valida per il 1909, e successivamente rinnovata, di anno in anno, fino al 1912 compreso, mentre non figura alcun Karl Bocker o Carlo Böcher. Quest’ultimo viene invece citato come proprietario del cinematografo Edison in

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in quanto l’approvazione definitiva da parte del Municipio doveva avvenire solo dopo l’ultimazione dell’arredamento dei locali. Il sopralluogo da parte dell’autorità municipale fu fissato per il giorno seguente. All’ispezione presero parte il comandante dei pompieri, il rappresentante della sezione edile, il commissario di polizia e infine due ingegneri. L’esito dei controlli fu favorevole alla richiesta del Brinsek. Presso l’archivio del Comune di Trento sono conservate altre carte riguardanti Angelo Brinsek e il suo cinematografo4. Si tratta di una documentazione interessante, in particolare perché ci informa delle procedure amministrative, che venivano attuate in occasione della concessione di licenze commerciali; inoltre abbiamo modo di apprezzare la particolare attenzione posta già in quegli anni alla verifica di tutta una serie di misure di sicurezza, necessarie per poter gestire un cinematografo. Già il 20 novembre 1908 il signor Brinsek aveva chiesto al Municipio di Trento il permesso di installare nei sotterranei dell’edificio posto in via Lunga 42, un gruppo motore da 12 cavalli a gas illuminante e una dinamo capace di 115 volt. Questi macchinari erano naturalmente indispensabili per eseguire le proiezioni cinematografiche. La risposta dell’autorità cittadina fu particolarmente precisa nell’indicare tutta una serie di accorgimenti necessari per prevenire eventuali incidenti. Si prescrisse, ad esempio, che sia il motore che la dinamo fossero posti su appositi blocchi di cemento, isolati dalle pareti; per attutire il rumore, che immancabilmente si sarebbe prodotto, il motore doveva essere dotato di un apposito silenziatore; si segnalava inoltre la necessità di dotare il locale del sotterraneo, dove erano posti i macchinari, di un’illuminazione supplementare, da utilizzare in caso di emergenza.

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un articolo apparso su Il Trentino, che dà notizia di un incidente automobilistico occorso al signor Böcker (cfr. IT, 20 marzo 1911, n. 65 e IP, 21 marzo 1911, a. XII, n. 3257). A complicare la già intricata matassa su chi fosse il reale proprietario della sala trentina, riferiamo di un altro articolo, pubblicato sempre su Il Trentino, nel quale un certo signor Antonio Bianchi risponde alle critiche mossegli dal giornale per una programmazione discutibile (cfr. IT, 27 aprile 1910, n. 94. In IP, 31 marzo 1911, a. XII, n. 3265), Bocker e Bianchi sono infine indicati entrambi quali proprietari dell’Edison. Un documento conservato presso l’Archivio comunale di Trento, che riguarda una protesta elevata dai gestori dei tre cinematografi cittadini, indica nel signor Bianchi il direttore dell’Edison (cfr. ACTN, PCg 1911, 2). Dai documenti da noi consultati, siamo arrivati alla conclusione che il proprietario di questa sala fosse effettivamente Angelo Brinsek, mentre sia Antonio Bianchi che Carl Böcker erano impegnati nella conduzione del cinematografo stesso. Da qui l’identificazione di questi ultimi nel ruolo di proprietari dell’Edison. 4

ACTN, VII, 199, 1908.


Indice pag. pag. pag. » » »

5 Premessa 7 Introduzione 21 23 53 67

» 73 » 85 » 119 » 131 pag. 143 » 145 » 163 ». 175 » 197 » 215 » 239 » 263 » 281 » 297 » 307 » 313

PARTE PRIMA - Lo spettacolo ambulante a Trento – 1896-1908: fieranti e cinema ambulanti – Il cinema nel periodo 1895-1900 – Il pittore, fotografo e cineoperatore Carlo Righetti e la sua attività cinematografica nel Trentino – Il cinema nel biennio 1901-1902 – Gli anni 1903-1907 – La gente trentina «si mostra entusiasta parecchio del cinematografo» ovvero il cinema verso la stabilità – I cinematografi ambulanti tra il 1909 ed il 1911 PARTE SECONDA : I cinema stabili – Il Cinema Edison – Il Cinema Manzoni – Il Cine Moderno – L’Eden Maffei – Il periodo della guerra – Il cinematografo: aspetti di un’attività commerciale – Il cinematografo: una questione morale – E la vita diventa un cinematografo – Cinema e turismo – Conclusioni – Appendice

pag. 319 Bibliografia pag. 329 Indice dei nomi

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