Quinto Antonelli e Gianfranco Bettega
Quinto Antonelli e Gianfranco Bettega
Il prete, il podestà, la guerra
Questo libro si compone di due diari scritti entrambi tra il maggio 1915, quando l’esercito italiano muove contro l’Austria, e la fine del conflitto. I due testi si richiamano, si sovrappongono e si completano a vicenda. I due scriventi, don Enrico Cipriani, cooperatore a Mezzano, ed Enrico Koch, già podestà di Fiera di Primiero, registrano gli eventi bellici che progressivamente coinvolgono i due paesi, le valli del Cismon e del Vanoi, le catene di monti che le sovrastano. Prendono nota di ciò che direttamente vedono, ma anche di ciò che sentono e, in vari modi, vengono a sapere, riportano le «voci» e le «dicerie», che si diffondono tra la popolazione suscitando allarmi e timori; confidano al diario le loro personali apprensioni ed esprimono piuttosto liberamente valutazioni e giudizi. Sommario: Un racconto a due voci, di Quinto Antonelli e Gianfranco Bettega; Primiero, 1915-1918: i diari di don Enrico Cipriani ed Enrico Koch; La Grande Guerra tra storia «maggiore» e storia «minore», di Enrico Maria Massucci; Indice dei nomi; Indice dei luoghi. Quinto Antonelli è responsabile dell’Archivio della scrittura popolare presso la Fondazione Museo storico del Trentino, nonché autore di numerosi studi nei quali si è occupato perlopiù delle cosiddette scritture «minori» e popolari, ma anche della formazione del senso comune, dell’immaginario folklorico, di storia della scuola e dell’alfabetizzazione. Gianfranco Bettega, vive e lavora a Primiero in provincia di Trento. S’interessa in particolare per questa realtà di storia del territorio e del cibo, temi sui quali si è impegnato nella progettazione di interventi di ricerca e di pubblicazioni.
Museo storico in Trento onlus
www.museostorico.it – info@museostorico.it – tel. 0461.230482 - fax 0461.237418
ISBN 978-88-7197-108-7 E 16.80
Il prete, il podestà, la guerra Primiero, 1915-1918
17 testi
Il prete, il podestĂ , la guerra Primiero, 1915-1918 i diari di don Enrico Cipriani ed Enrico Koch
a cura di
Quinto Antonelli e Gianfranco Bettega con un intervento di
Enrico Maria Massucci
2008
III
In copertina: Valle del Cismon, Imer (TN): autoambulanze utilizzate per lo smistamento dei feriti durante la Grande Guerra (Fondazione Museo storico del Trentino) Si desidera ringraziare sentitamente Maddalena Longo e Federica Pionti che hanno collaborato alla trascrizione e correzione dei testi.
Antonelli, Quinto Il prete, il podestà, la guerra : Primiero, 1915-1918 : i diari di don Enrico Cipriani ed Enrico Koch / a cura di Quinto Antonelli e Gianfranco Bettega. – Trento : Museo storico in Trento, 2008 (stampa 2007). – XVIII, 177 p., [16] c. di tav. : ill. ; 21 cm. – (Pubblicazioni del Museo storico in Trento) (Archivio della scrittura popolare. Testi; 17) 1. Guerra mondiale 1914-1918 – Diari e memorie – Val di Primiero – 1915-1918 2. Cipriani, Enrico – Diari e memorie 3. Koch, Enrico – Diari e memorie I. Bettega, Gianfranco 945.385 409 2 (21. ed.) ISBN 978-88-7197-108-7 Scheda catalografica a cura dell’Archiblioteca del Museo storico in Trento Coordinamento editoriale: Rodolfo Taiani Impostazione grafica: Bruno Zaffoni Impaginazione e composizione: Antonio Mariotti Finito di stampare nel dicembre 2007 dalla tipolitografia «La Grafica» di Mori (TN) Il volume è pubblicato con il contributo di: Provincia autonoma di Trento
Comune di Trento
I lettori che desiderano informarsi sulla produzione editoriale del Museo storico in Trento possono consultare il sito internet <www.museostorico.it> e iscriversi nella home page al servizio di newsletter per ricevere via email le segnalazioni delle novità; diversamente possono scrivere, inviando il proprio indirizzo a Museo storico in Trento, via Torre d’Augusto 41, 38100 Trento.
IV
ISBN 978-88-7197-108-7 © 2007 by Museo storico in Trento, Trento È vietata la riproduzione anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzato.
Un racconto a due voci 1. I due diaristi Questo libro si compone di due diari che si richiamano, si sovrappongono e si completano, scritti entrambi tra il maggio 1915, quando l’esercito italiano muove contro l’Austria, e la fine del conflitto. I due scriventi, don Enrico Cipriani, cooperatore a Mezzano, ed Enrico Koch, già podestà di Fiera di Primiero, registrano gli eventi bellici che progressivamente coinvolgono i due paesi, le valli del Cismon e del Vanoi, le catene di monti che le sovrastano. Prendono nota di ciò che direttamente vedono, ma anche di ciò che sentono e, in vari modi, vengono a sapere, riportano le «voci» e le «dicerie» che si diffondono tra la popolazione suscitando allarmi e timori; confidano al diario le loro personali apprensioni ed esprimono piuttosto liberamente valutazioni e giudizi. I punti di vista dei due diaristi sono a volte divergenti: per età, ruolo, condizione sociale, sono indotti a privilegiare (a «ritagliare» dal contesto) certi eventi e non altri. Forse anche la destinazione delle note è diversa: il carattere più privato del diario di Enrico Koch emerge dalla scrittura diretta, schietta fino al turpiloquio. Al contrario il testo di don Cipriani sembra nascere già con una destinazione semi-pubblica a stretto confronto con la redazione del più ufficiale Libro cronostorico della parrocchia. 1.1. Don Enrico Cipriani era nato a Novaledo nel 1889. Ordinato sacerdote nel 1913, nell’ottobre del medesimo anno aveva raggiunto la sede di Mezzano, come cooperatore del parroco don Giovanni Tonini1. Nel 1915, quando inizia il diario, è un giovane di 26 anni, coetaneo dei tanti soldati italiani che vedrà passare per il paese, frequentare la chiesa o giocare rumorosamente sulla piazza antistante. Ma il ruolo di vice-parroco lo colloca immediatamente tra i protagonisti della vita pubblica del paese, tra la ristrettissima cerchia di notabili (il sindaco, il segretario comunale, il medico) 1
Una nota biografica in Fontana 1966: 60.
V
con i quali tengono relazione gli ufficiali italiani di passaggio. A orientare inoltre il suo sguardo e il suo giudizio concorrono la formazione clericale, la rigida cultura teologica tridentina, la generale diffidenza del clero nei confronti dell’Italia risorgimentale, laica e massone. Don Enrico Cipriani ci sembra l’autore, in realtà, di una doppia registrazione: di quella diaristica e privata che qui si pubblica e di quella più formale, più sintetica ed ufficiale che troviamo depositata nel Libro cronistorico della parrocchia di Mezzano2. Benché il suo nome non appaia e la cronaca sia stata spesso attribuita al parroco don Giovanni Tonini, un semplice confronto tra le due scritture rimanda senza esitazione ad un unico autore. Ciò che nel diario di don Cipriani è raccontato con dovizia di particolari, nella cronaca quindicinale è riassunto in poche righe che conservano però il punto di vista, il lessico, l’ironia della sua scrittura diaristica (persino alcuni tic linguistici). E dunque ci sembra giustificato ricorrere al Libro cronistorico quando con le note del 17 novembre 1917 don Cipriani chiude il suo diario personale. 1.2. La biografia di Enrico Koch è più complessa. Era nato a Salisburgo nel 1845 e, dopo un lungo servizio militare, nel 1871 era giunto a Primiero come impiegato dell’ufficio delle imposte. Si era stabilito a Fiera, aveva sposato Matilde Weiss, di due anni più giovane, e con lei aveva avuto nove figli: Giovanni (1873), Enrico (1874), Isabella (1876), Giuseppe (1877), Rodolfo (1879), Ugo (1880), Catia (1882), Angelo (1885), Maria (1887). Ben inserito nella vita amministrativa del paese, era diventato membro della rappresentanza comunale e per due volte aveva assunto la carica di podestà. Si era fatto promotore, non senza strascichi polemici, di varie opere pubbliche, tra cui il primo acquedotto del paese e il primo impianto idroelettrico della valle3. Nel maggio del 1915, Enrico Koch ha settant’anni e una famiglia divisa tra Austria e Italia: i figli Giovanni, Rodolfo e Angelo sono arruolati nell’esercito austro-ungarico, mentre Ugo, già in Italia allo scoppio della guerra, si arruolerà volontario nell’esercito italiano (artiglieria di campagna) il 4 2
3
VI
Archivio parrocchiale di Mezzano, Libro cronistorico [annotazione sul frontespizio: «Visto, nella Visita canonica / Mezzano, 26 sett.bre 1932 / Celestino Arciv.»]. Grosselli 2003. Polemiche e tensioni sono riflesse nei tanti articoli che la stampa dedica, all’inizio del novecento, all’amministrazione della valle: si veda la raccolta delle corrispondenze nel volume Ci 2005.
giugno 1915. Anche la figlia Catia che aveva sposato un magistrato veneto, Giacomo Boschieri, è in Italia (e nel Regno si rifugerà anche Isabella sposata con Romano Obrelli). In casa oltre alla moglie, che morirà nel 1916, c’è solo, per ora, la figlia più giovane, Maria. La famiglia dell’ex funzionario asburgico rappresentava un caso non raro nel Trentino d’anteguerra di meticciato linguistico e culturale, dove era possibile parlare tedesco e italiano, frequentare (per i maschi) l’università di Vienna e iscriversi alla Sat (la Società degli alpinisti tridentini), chiamarsi Koch e partecipare alle iniziative della Lega nazionale, come nel caso di Catia e di Maria. Ma con la guerra ciò che era un punto di forza diviene, come si vedrà, causa di diffidenza. Dunque anche Enrico Koch, come don Cipriani, guarda agli avvenimenti dalla posizione privilegiata del piccolo notabile che ha accesso alle confidenze degli ufficiali e alle «voci» diffuse tra la ristretta cerchia degli amministratori. Ma a dispetto del nome e della provenienza, Koch non è affatto prevenuto nei confronti degli italiani, anzi sembra progressivamente maturare una sincera adesione alla causa della «redenzione», mantendo sempre equilibrio, buon senso e una sostanziale obiettività di giudizio.
2. L’amministrazione italiana La storia di Primiero e della sua gente, nel contesto della Grande Guerra, si divide nettamente in due periodi: con l’avanzata dell’esercito italiano che già il 5 giugno 1915 occupa la valle del Cismon e, meno saldamente, la valle del Vanoi inizia il lungo periodo dell’amministrazione italiana che terminerà bruscamente con la rotta di Caporetto, quando, nei primi giorni del novembre 1917 ritornerà in Primiero l’esercito imperale. Ha qui inizio il secondo periodo segnato dalla ripristinata amministrazione austriaca che durerà un anno fino al tracollo finale. Questi due tempi scandiscono, in misura diversa, anche i diari di don Enrico Cipriani e di Enrico Koch, che però si aprono entrambi con l’antefatto del 22/23 maggio, quando gli austriaci, ritirandosi strategicamente dal fondovalle, lasciano terra bruciata dietro di sé: minano la strada dello Schener, fanno saltare i ponti sul Cismon, appiccano il fuoco agli alberghi di San Martino. Prima ancora, nella notte tra il 20 e il 21 maggio, come ricorda Enrico Koch, la Gendarmeria aveva arrestato in tutta fretta ed inviato a Katzenau alcuni esponenti del notabilato liberale e filoitaliano locale: Giacomo Bonetti (1857, negoziante) Giuseppe
VII
Primiero, 1915-1918 i diari di don Enrico Cipriani ed Enrico Koch
1
Il volume, come si vedrà, è il risultato dell’intreccio dei due diari: il testo di Enrico Koch appare stampato in tondo, mentre quello di don Enrico Cipriani è riprodotto in corsivo e rientrante a sinistra.
2
Il diario di Enrico Koch, scritto su una piccola agenda di 146 pagine, è di proprietà della famiglia Costanzo Boschieri di Biadene (Treviso), depositato in copia presso l’Archivio della scrittura popolare del Museo storico del Trentino. Il diario di Enrico Cipriani, steso su quattro quaderni, è conservato nell’archivio personale di don Stefano Fontana presso l’Archivio parrocchiale di Siror e, in copia, presso l’Archivio della scrittura popolare del Museo storico del Trentino. I testi sono stati trascritti in modo del tutto conforme ai manoscritti originali. In parentesi quadra abbiamo collocato i nostri interventi di restauro e di integrazione. Allo stesso modo abbiamo segnalato le parole che sono risultate illegibili. In alcuni rarissimi casi abbiamo ritenuto di dover sopprimere qualche epiteto infamante e di oscurare la riconoscibilità delle persone: i punti sospensivi fra parentesi quadre [...] segnalano l’ommissione.
[21 maggio 1915] [Enrico Koch] [1] Guerra! 21/5 – Venerdì Grande agitazio[ne] nella poca truppa di Primiero – si scorge prossima la guerra coll’Italia. [22-23 maggio 1915] 22/5 – Preparativi per minare la strada di Primiero-Pontet costruzione frettolosa di reticolati e chiusura della strada sotto il Sasson. Durante la notte si odono colpi di mina dallo Schenero e verso le 2 ½ mattina uno scroscio terribile dal ponte di S. Silvestro fatto saltare. 23/5 – I festa di Pentecoste. Visibili preparativi per la partenza della truppa verso San Martino. – (anche gli impiegati) verso le 10 ½ notte si fa saltare il ponte di Transacqua, del Forno, quello di Fiera e Siror sotto dirotta piova. Si provarono di mettere incendio alle seghe e stazio legname a Siror ma non riuscirono per la pioggia diluviale. / [Don Enrico Cipriani] Maggio 22 e 23 – 1915. – [1] Alle 11 ¼ di notte s’odono i primi colpi di mina: gli austriaci fan saltare la strada dello Schener (in un punto solo), il ponte di S. Silvestro. Da lì ad un’ora s’odon altre detonazioni e così di seguito fino verso le ore 3 ant. del g[iorno] 23: son altri ponti: delle Vederne, di Val Noana, che sono fatti saltare. I soldati di stanza ad Imer, i gendarmi si ritirano ancora quella notte alla Fiera. [24 maggio 1915] 24/5 – [2] Si appicca incendio a tutti gli alberghi di S. Martino coll’aiuto della Gendarmeria e della truppa incendiaria (minatori) ripetendo 12 ore dopo l’operazione laddove non riusciva del tutto bruciarono carrozze, carri e automobili, dopo aver condotti in via quei pochi cavalli rimasti. Paneveggio e Rolle totalmente incendiati, abbattuti tutti i ponti da S. Martino in via. L’idea espressa di bruciare tutti i paesi di Primiero ancor prima della partenza della truppa fu dimessa causa la frettolosa dipartita di questa verso S. Martino, e non meno perché qualcuno sparso la nuova (chauffeur del Völker) che gli Italiani abbiano già varcato il confine a Pontet.
3
Indice
Un racconto a due voci
V
Primiero, 1915-1918: i diari di don Enrico Cipriani ed Enrico Koch
1
La Grande Guerra tra storia «maggiore» e storia «minore», di Enrico Maria Massucci
143
Indice dei nomi
163
Indice dei luoghi
173
179
Quinto Antonelli e Gianfranco Bettega
Quinto Antonelli e Gianfranco Bettega
Il prete, il podestà, la guerra
Questo libro si compone di due diari scritti entrambi tra il maggio 1915, quando l’esercito italiano muove contro l’Austria, e la fine del conflitto. I due testi si richiamano, si sovrappongono e si completano a vicenda. I due scriventi, don Enrico Cipriani, cooperatore a Mezzano, ed Enrico Koch, già podestà di Fiera di Primiero, registrano gli eventi bellici che progressivamente coinvolgono i due paesi, le valli del Cismon e del Vanoi, le catene di monti che le sovrastano. Prendono nota di ciò che direttamente vedono, ma anche di ciò che sentono e, in vari modi, vengono a sapere, riportano le «voci» e le «dicerie», che si diffondono tra la popolazione suscitando allarmi e timori; confidano al diario le loro personali apprensioni ed esprimono piuttosto liberamente valutazioni e giudizi. Sommario: Un racconto a due voci, di Quinto Antonelli e Gianfranco Bettega; Primiero, 1915-1918: i diari di don Enrico Cipriani ed Enrico Koch; La Grande Guerra tra storia «maggiore» e storia «minore», di Enrico Maria Massucci; Indice dei nomi; Indice dei luoghi. Quinto Antonelli è responsabile dell’Archivio della scrittura popolare presso la Fondazione Museo storico del Trentino, nonché autore di numerosi studi nei quali si è occupato perlopiù delle cosiddette scritture «minori» e popolari, ma anche della formazione del senso comune, dell’immaginario folklorico, di storia della scuola e dell’alfabetizzazione. Gianfranco Bettega, vive e lavora a Primiero in provincia di Trento. S’interessa in particolare per questa realtà di storia del territorio e del cibo, temi sui quali si è impegnato nella progettazione di interventi di ricerca e di pubblicazioni.
Museo storico in Trento onlus
www.museostorico.it – info@museostorico.it – tel. 0461.230482 - fax 0461.237418
ISBN 978-88-7197-108-7 E 16.80
Il prete, il podestà, la guerra Primiero, 1915-1918
17 testi