Trento le sue forme, il suo ventre la cittĂ nei secoli XVIII-XX
Museo storico in Trento
Mappe catastali asburgiche d’impianto di Trento. 1855. China acquerellata. 4 fogli (71x58 cm ognuna) (Provincia autonoma di Trento, Esposizione storica del libro fondiario e del catasto di Trento)
le sue forme, il suo ventre la cittĂ nei secoli XVIII-XX
catalogo della mostra Trento, 1 ottobre-5 novembre 2006
Museo storico in Trento 2006
Trento Le sue forme, il sue ventre la città nei secoli XVIII-XX
mostra e catalogo a cura di Patrizia Marchesoni Rodolfo Taiani
1 ottobre - 5 novembre 2006 Trento
ricerche di Christian Bonazza Elena Libardi Sonia Pinato testi di Christian Bonazza Elena Libardi Patrizia Marchesoni Cristina Pasolli Sonia Pinato Massimo Scartezzini Rodolfo Taiani percorsi Cristina Pasolli progetto di allestimento Studiobbs Claudio Battisti Marco Brunelli Massimo Scartezzini progetto grafico Mattia Micheletti coordinamento tecnico Gianni Thiella collaborazione tecnica Squadra allestimento logistica e arredi del Comune di Trento Massimo Nicolussi Alessandro Pedrotti fotografie Claudia Marini
Enti e privati prestatori Archivio storico S.A.T - Biblioteca della montagna Biblioteca comunale di Trento/Archivio storico del Comune di Trento Biblioteca provinciale dei padri cappuccini, Trento Cassa Rurale di Trento Castello del Buonconsiglio-Monumenti e Collezioni Provinciali Collezione privata c. l., Levico Terme Collezione privata r. l., Trento Collezione privata Rita ved. Paolo Tomasi, Trento Collezione privata Umberto Oberosler, Trento Collezione privata William Menestrina, Piedicastello, Trento Museo diocesano tridentino Museo storico in Trento Provincia autonoma di Trento, Esposizione storica del libro fondiario e del catasto di Trento Provincia autonoma di Trento, Soprintendenza Beni storico-artistici, Archivio fotografico storico Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum, Innsbruck Si ringraziano per l’aiuto e per la disponibilità offerti Claudio Ambrosi, Lorenzo Andreatta, Valentina Benini, Luisa Brighenti, Anna Bruschetti, Franco Cagol, Lia Camerlengo, Mara Chiesa, Silvana Chistè, Laura Dalprà, Adriana Fedel, Dino Franzoi, Wanda Giovannini, Silvano Groff, Alexander Guano, Mauro Hausberger, Fabrizio Leonardelli, Flavio Margonari, Franco Marzatico, Lino Mocatti, Veronica Nicolini, Roberto Paoli, Rita Pastore, Diego Pedrotti, Lorenzo Pevarello, Ugo Pistoia, Meinrad Pizzinini, Domenica Primerano, Roberta Rossano, Renato Scartezzini, Meri Spadi, Paola Stefani, Caterina Tomasi. mostra e catalogo sono realizzati con il contributo di
COMUNE DI TRENTO
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO ASSESSORATO ALLA CULTURA
realizzazioni video Matteo Gentilini Valentina Miorandi musiche originali Emilio Galante ispirate al «Corale in modo frigio» dalla Seconda Sonata «Lux Aeterna» op. 91 di Giovanni Terrabugio (1842-1933) e alla danza «La Dragona» da una raccolta di balli popolari del 1819 riediti da Antonio Carlini nel 1985 (DAMS, Bologna) © Museo storico in Trento onlus ISBN 978-88-7197-085-1
Indice 7
Premessa di Alberto Pacher
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Presentazione di Giuseppe Ferrandi
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La cittĂ di Trento nei secoli XVIII-XX: spunti di lettura
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Trento antica e moderna
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Per una descrizione di Trento negli anni trenta dell’Ottocento: la guida Toneatti
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Le vie di Trento: breve dizionario toponomastico fra passato e presente
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Suggerimenti archivistici e bibliograďŹ ci
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Il materiale in mostra
Progetti di teatro cittadino su commissione di Felice Mazzurana. 1816 ca. Autore: Giovanni Filippini. China e colore. 47x57,5 cm (Biblioteca comunale di Trento, Fondo Dal Bosco, A 4 e 7/4)
Trento. Le sue forme, il suo ventre
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Premessa La storia della città torna ad essere proposta dal Museo storico in questa nuova importante mostra dedicata, in modo accattivante ed evocativo, a Trento, alle sue “forme” e al suo “ventre”. È ormai un impegno che si rinnova da qualche anno e che conferma, da parte del Museo di cui sono Presidente in qualità di Sindaco, una specifica vocazione cittadina e municipale. Quella del Museo in rapporto alla città è infatti un’azione che si sta consolidando e ampiando: investe la vita culturale e le “memorie” delle singole circoscrizioni, riguarda la dimensione della ricerca storica di argomento urbano, contribuisce, tramite la propria azione didattica e divulgativa, alla diffusione della conoscenza di Trento nel corso dei secoli. In questi ultimi anni, a fianco di altre importanti linee di ricerca, si è occupato della storia delle “forme” cittadine, dei suoi spazi e delle sue istituzioni, ma anche quella della sua gente, delle donne e degli uomini che la città, vivendola e operandovi, l’hanno resa così. L’Amministrazione comunale non può che incoraggiare questo lavoro, inve-
stendo nello specifico della storia della città e pensando, insieme al Museo, come questa storia possa essere interpretata e raccontata. Quello di un percorso espositivo permanente in grado di descrivere la storia della città è un obiettivo ambizioso e non di facile realizzazione. Basti pensare che Trento non ha, in una veste editoriale e scientifica appropriata, una specifica “storia della città”. Non per questo motivo il progetto è da rinviare o da non intraprendere: questo vuoto è semmai un ulteriore stimolo. In questo contesto e alla luce di queste esigenze la mostra “Trento: le sue forme, il suo ventre” potrebbe rappresentare un tassello fondamentale, proponendo un nucleo di temi, prospettive e suggestioni che poi potranno essere meglio approfonditi e ripresi. L’esigenza di un’ampia riflessione sulla storia e la memoria cittadina non è infatti solo percepita dai (tanti) appassionati e cultori della materia, ma è per noi strategica. È uno degli strumenti che permettono alla città di vivere, pensare ed agire in un tempo di così grandi cambiamenti e forti trasformazioni. Alberto Pacher Sindaco di Trento Presidente del Museo storico in Trento
Trento. Piazzetta del Duomo (ora via Verdi). La casa dell’Ecce homo. 22 dicembre 1888. Autore: Giovanni Battista Unterveger. FotograďŹ a (Biblioteca comunale di Trento, s.n. inv.)
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Presentazione Con la mostra “Trento: le sue forme, il suo ventre” prosegue l’impegno “civico” del Museo storico in Trento: fornire ad una città coinvolta in un grande processo di cambiamento e di trasformazione alcuni spunti per ricostruire il proprio passato e, con esso, le radici del proprio presente. A differenza delle due mostre organizzate nel 2004 e nel 2005, che hanno affrontato, con l’ausilio delle immagini fotografiche, temi tardo ottocenteschi e soprattutto novecenteschi, il nuovo evento espositivo arretrerà al Settecento e si spingerà fino al primo decennio del Novecento. Un periodo “lungo”, che comprende fasi diverse della storia cittadina: cambia la politica con il mutare dei regimi e degli uomini alla guida della città, si trasforma la società e il tessuto economico, muta, infine, la città nei suoi aspetti urbanistici. Il sottotitolo della mostra suggerisce proprio questa stratificazione di trasformazioni e di permanenze. Le forme, visibili in superficie e ad uno sguardo d’insieme, sono quelle dettate dalla politica, dalle istituzioni, dal potere. Sono le forme che ha assunto la città esteriormente, a partire dal suo assetto urbano, dalle vie, dalle piazze, dai palazzi. Il ventre, immagine presa a prestito dallo scrittore francese Emile Zola, indica qualcosa di più profondo, ma anche di meno rappresentabile (e quindi presentabile). Appartengono a questa dimensione “sotterranea” i molteplici e contradditori aspetti della vita quotidiana, la storia sociale e quella che una volta si definiva storia “dal basso”, tentando di rappresentare anche le mentalità e l’immaginario di quelle donne e di quegli uomini che hanno abitato in quei tre secoli i quartieri e i sobborghi di Trento. Per documentare questi due livelli è venuta in soccorso la struttura stessa di Palazzo Thun: a livello della strada la nobile sala del caminetto, mentre di sotto, con le cantine di torre Mirana, lo spazio permetterà di rappresentare la dimensione più sotterranea, che è anche quella più strutturale. Nel percorso espositivo particolare spazio verrà dato alle collezioni del Museo storico, che avrà così modo di valorizzare il proprio patrimonio storicodocumentario legato alla città, oltre all’apporto di istituzioni quali il Landes Museum Ferdinandeum di Innsbruck, la Biblioteca e l’Archivio storico di Trento, il Museo Diocesano tridentino, l’Esposizione storica del libro fondiario e del catasto, il Castello del Buonconsiglio. La mostra sarà costituita da dipinti, stampe, mappe, piante topografiche della città, nonché fotografie, manoscritti e documenti che mettano in evidenza i
cambiamenti storico-politici, sociali e culturali avvenuti nella città nel corso dei due secoli. In primo piano il passaggio storico dalla città capitale alla municipalità, che assume inevitabilmente anche le funzioni di centro amministrativo dipendente da un forte potere centrale. In parallelo a questi cambiamenti la trasformazione urbana e il complesso mutamento che investe i rapporti tra la città e il suo territorio circostante. Dentro i confini, gli spazi, le forme in cui la città si articola e si trasforma, c’è anche il suo contenuto sociale ed economico, ci sono le manifestazioni della sua religiosità, i problemi sanitari, le emergenze abitative, oltre alle mille espressioni della soggettività, i volti e i sentimenti dei suoi “cittadini”. In questo senso la mostra “Trento: le sue forme, il suo ventre” si collega alle mostre e alle iniziative degli anni precedenti. Per quanto riguarda il rapporto con la storia della città di Trento, oltre alla mostra sui bombardamenti realizzata nel 1995, il Museo ha avviato a partire dal 2004 un’attività di ricerca per contribuire allo sviluppo del Progetto memoria per la città di Trento promosso dal Comune di Trento. Tale progetto, presentato in occasione della realizzazione della prima mostra dedicata alla storia della città “Trento: immagini e memorie della città. 1858-1966”, è consistito nel lanciare l’appello alla cittadinanza per la raccolta di immagini e testimonianze relative alla storia e alle memorie della città. L’iniziativa ha avuto un buon successo e sia il mondo associazionistico che anima la vita culturale dei quartieri di Trento sia i singoli cittadini hanno messo a disposizione della collettività i loro ricordi (documenti, fotografie, cimeli, testimonianze). Questa raccolta di memorie ha portato ad un secondo appuntamento espositivo realizzato con la mostra “Trento si racconta. Frammenti di immagini e di storie della città”. Tutto ciò si lega anche al programma di attività didattiche che il Museo propone da alcuni anni al mondo della scuola e della formazione per adulti: sono ormai disponibili tre percorsi storici della città: “Per le strade di Trento: il periodo fascista”, “Trento a fine Ottocento: alla ricerca del fiume perduto” e “Trento cittàfortezza: le fortificazioni del Passo del Cimirlo e del monte Celva”. Rispetto alla città il Museo storico non nasconde le sue ambizioni: Trento, da oggetto di studio e di esposizioni temporanee sulla storia urbana, potrebbe diventare protagonista di un vero e proprio museo che racconta e rappresenta una così ricca storia della città. Giuseppe Ferrandi Direttore Museo storico in Trento
Con la mostra “Trento: le sue forme, il suo ventre” prosegue l'impegno “civico” del Museo storico in Trento: fornire ad una città, coinvolta in un significativo processo di cambiamento e trasformazione, alcuni spunti per comprendere il proprio passato e con esso, le radici del proprio presente. Le forme e il ventre cui si fa riferimento nel titolo intendono suggerire le trasformazioni e le permanenze stratificatesi nel corso del tempo e che la città contemporanea ancora custodisce e testimonia. Le forme, visibili in superficie ad uno sguardo d’insieme, sono quelle dettate dalla politica, dalle istituzioni, dal potere. Sono le forme che ha assunto la città esteriormente, a partire dal suo assetto urbano, dalle vie, dalle piazze, dai palazzi. Il ventre, immagine presa a prestito dallo scrittore Emile Zola, indica qualcosa di più profondo, ma anche di meno rappresentabile (e quindi presentabile). Appartengono a questa dimensione “sotterranea” i molteplici e contradditori aspetti della vita quotidiana, la storia sociale e quella che una volta si definiva storia “dal basso”, tentando di rappresentare anche le mentalità e l’immaginario di quelle donne e di quegli uomini che hanno abitato nei secoli XVIII-XX i quartieri e i sobborghi di Trento.
ISBN 978-88-7197-085-1
€ 5,00