Anno 1 - numero 2 - dicembre 2010
IDEE PER IL NATALE NOVITÀ HI-TECH E IN LIBRERIA
UN SALTO NEL BIANCO VIAGGIO IN ITALIA TRA LE METE INVERNALI
ALESSANDRO BORGHESE
I CONSIGLI DELLO CHEF PER IL MENU DELLE FESTE
CAMILA MORAIS LA BRASILIANA DAL CUORE ITALIANO
EDI TO Che la RIA festa LE abbia inizio 25A Numero di registrazione 326/2010 del 22.07.2010 Edito da Edipress srl www.edi-press.com Via Crescenzio, 2 00193 Roma
di
Cosimo Santoro
Direttore responsabile Stefano Cocci Redazione Cosimo Santoro, Alessandro Mastroluca, Dario Morciano Responsabile pagine CC Lazio Dario Morciano Foto Si ringrazia LM Management per le foto e il servizio di copertina Progetto grafico e impaginazione Edipress: Samantha Fioranzato, Romana Ciavarella, Sabrina Controne, Cristina Sanna Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati da Edipress srl. Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione. Finito di stampare Dicembre 2010 Redazione, grafica e pubblicità Via Baldo degli Ubaldi, 229 00167 Roma Tel 06 39735230 - 06 39722444 redazione@edi-press.com advertising@edi-press.com Stampa CSC Grafica Via A. Meucci, 28 zona industriale Santa Sinforosa (Via Tiburtina km 18,300) 00012 Guidonia - Roma Tel 0774 353308 - Fax 0774 550179 www.cscgrafica.it info@cscgrafica.it prestampa@cscgrafica.it
Il 25 da sempre è simbolo del Natale, una festa che porta con sé gioia, novità ed emozioni. Emozioni che possono essere trasmesse da un viaggio che elimini le scorie di un lungo e faticoso periodo lavorativo o dall’attesa per i regali da scartare, per scoprire cosa si cela in quel pacco che da giorni giace sotto l’albero. Per ricreare l’atmosfera natalizia e quella ventata di novità e sentimenti, 25A parte da una terra calda ma profondamente devota come il Brasile, Paese di origine di Camila Morais, modella bellissima dal fascino tipico sudamericano, innamorata dell’Italia e degli uomini italiani. E proprio l’intera penisola sarà protagonista di un affascinante viaggio tra le sue montagne, dalle Alpi agli Appennini, dalle vette dolomitiche fino all’Etna. Nemmeno il tempo di riprendere fiato e si verrà subito catapultati dall’altra parte del mondo: in Australia, una terra infinita. Entreremo poi nella cucina di Alessandro Borghese, chef di livello internazionale, che ci consiglia delle ricette per le festività ormai alle porte. E con le feste scocca anche l’ora dei regali: tante le proposte da mettere sotto l’albero di parenti e amici, dalle novità dell’hi-tech a un buon libro da leggere, dallo champagne ai vini e dolciumi vari. Immancabile l’appuntamento con la sezione del Circolo Canottieri Lazio: protagonista di questo numero è Stefano Salvatori, medico sociale della Lazio. Andremo a scoprire come il Circolo si prepara ad accogliere le festività con una serie di eventi già in programma. Ci sarà anche spazio per i successi sportivi di Erika Bello, una delle punte di diamante della squadra del canottaggio, reduce dall’esperienza dei Mondiali neozelandesi.
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Anno 1 – N. 2 Dicembre 2010
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SO MM AR IO
25A
COVER
06 PREVIEW
14 SEGNI PARTICOLARI: BELLISSIMA
VIAGGI
SHOPPING
18 BIANCHE VERTIGINI
08 E SE FOSSE TECNOLOGICO?
SAPORI
LIBRI
22 IL LUSSO DELLA SEMPLICITÀ
10 LETTURE D’INVERNO
A ROMA
CINEMA
12 TU CHIAMALE, SE VUOI, EMOZIONI
26 DA VENEZIA CON SENSUALITÀ
26
18 22 C.C. Lazio Magazine IV
PERSONAGGI
LE TRE FACCE DI UN UOMO INTERVISTA A STEFANO SALVATORI, CHE RACCONTA LA SUA PASSIONE PER LA LAZIO E LA SUA PROFESSIONE DI MEDICO
VIII
INTERVISTA
ERIKA BELLO LA CANOTTIERA, REDUCE DALLA RECENTE SPEDIZIONE MONDIALE NEOZELANDESE SI RACCONTA A 360°
XI
LE DONNE DEL TEVERE
54 ANNI DI PASSIONE MARIA CRISTINA SANNARANDACCIO IERADI, LA SOCIA DI PIÙ LUNGA DATA DEL CANOTTIERI LAZIO, RIPERCORRE LA SUA STORIA ALL’INTERNO DEL CIRCOLO
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PREVIEW
25A PREVIEW NATALE È MILLE COLORI, È L’EMOZIONE DELL’ATTESA E IL GUSTO DELLA SCELTA, È LA GIOIA DI DARE E RICEVERE UN DONO CHE RACCONTA UN SENTIMENTO, UN PENSIERO. ED ECCO, ALLORA, I REGALI CHE GUARDANO LONTANO TRA SMARTPHONE DI CLASSE, LETTORI MULTIMEDIALI E NAVIGATORI SATELLITARI PER NON PERDERSI SUI CAMPI DA GOLF. MA ANCHE GLI EBOOK READER PER PORTARE I LIBRI SEMPRE IN TASCA E I BEST-SELLER DA NON PERDERE PER I TRADIZIONALISTI CHE ANCORA SI EMOZIONANO CON IL FRUSCIARE DEI FOGLI E IL PROFUMO DELLA CARTA. NATALE È ANCHE INDULGERE, PRENDERSI IL GIUSTO TEMPO PER SÉ, PER GODERE DELLE PASSIONI. E CONCEDERSI UNA SERATA A TEATRO, TRA COMMEDIE, MUSICAL E BALLETTI O UNA GIORNATA DEDICATA ALL’ARTE.
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PREVIEW SHOPPING
PROPOSTE HI-TECH SOTTO L’ALBERO: DAGLI SMARTPHONE ALL’E-BOOK READER FINO AL NAVIGATORE CON LE MAPPE DEI CAMPI DA GOLF
UNO SMARTPHONE ALLA MODA
PER NON PERDERSI SUL CAMPO DA GOLF
Dalla tecnologia più avanzata di Samsung Electronics e dallo stile inconfondibile di Giorgio Armani nasce il nuovo Smartphone Giorgio Armani Samsung Galaxy S. Le linee eleganti disegnate dallo stilista sono la cornice ideale per il display ultra brillante Super Amoled, che permette di riprodurre immagini e video con una qualità eccellente. Il dispositivo è impreziosito da ulteriori funzioni come la messaggistica integrata, il sistema Swype per scrivere più facilmente e l’Android Market, che permette di scegliere innumerevoli applicazioni gratuite e a pagamento.
Ecco i nuovi compagni di gioco sul green: il loro nome è Approach e sono tra le ultime novità tra i GPS Garmin. Con questi strumenti, gli amanti del golf potranno “navigare” tra le 18 o 9 buche con precisione e molto più divertimento. Due i modelli presentati sul mercato italiano: Approach G3 e Approach G5 entrambi con display touchscreen. Sui navigatori sono state caricate le mappe dei campi da golf di tutta Europa, comprese le cartografie dei green di circa 120 circoli di golf tra i più importanti del panorama italiano. È inoltre disponibile anche un modello da polso: l’Approach S1.
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IL PERSONAL TRAINER DA POLSO
UN LIBRO SEMPRE IN TASCA
Una proposta imperdibile per tutti gli appassionati di fitness e per chi svolge costantemente attività fisica. Polar ha realizzato il training computer FT80, un’idea regalo perfetta per il Natale per coloro che vogliono conquistare o mantenere la forma fisica e vogliono sapere con precisione quali esercizi svolgere per raggiungere gli obiettivi prefissati. Due le versioni del Polar FT80, con display bianco o nero, entrambe dal design moderno e sportivo e confortevoli anche durante gli allenamenti più impegnativi.
Kiwie presenta due interessanti soluzioni per gli e-book reader. Il primo è E-libro: leggero, sottile, con display da 6” con tecnologia e-ink, che elimina il disturbo della luminosità dei normali LCD; il dispositivo è arricchito con altre funzionalità come lo speaker, il lettore MP3, il riproduttore di fotografie e il calendario. Il secondo è Fivebook, compatibile con tutti i formati di e-book compreso il più diffuso EPUB. Il display è LCD a colori da 5” ad alta risoluzione e permette di visualizzare i testi con tre tipi di configurazione.
I LETTORI MULTIMEDIALI DI TENDENZA
VIDEOSORVEGLIANZA DA REMOTO
Da GBC arriva un’altra novità per gli appassionati della tecnologia audio video con i nuovi lettori multimediali portatili MP620 e MP815, con schermo da 1,8” il primo e 2,8” il secondo. Design cool e dimensioni ultra compatte ne fanno i compagni ideali per chi vuole avere sempre con sé 4 GB di musica, video e foto. Inoltre, l’autonomia non è più un problema grazie alle batterie Lithium-Polymer, ricaricabili via USB, che assicurano da 11 a 15 ore di riproduzione audio.
Un sistema di videosorveglianza grazie al quale monitorare la propria abitazione o ufficio anche attraverso Internet. È l’ultima trovata di Edimax Technology, che propone la nuova Internet Camera 11n Dual Mode IC-7000PTn. La telecamera trasmette le riprese in tempo reale tramite browser Internet, consente inoltre l’accesso a utenti multipli e la visualizzazione simultanea dello streaming video. Un’altra funzione permette alla telecamera di scattare un’istantanea e inviare l’immagine a una casella e-mail o a un server FTP nel caso venissero rilevati dei movimenti.
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PREVIEW LIBRI
Letture d’inverno
LE FESTE REGALANO PIÙ TEMPO PER SÉ, PER LA CURA ANCHE DELLA MENTE. I LIBRI SONO, NON A CASO, TRA I REGALI PIÙ GETTONATI. QUEST’ANNO DOMINANO THRILLER AVVINCENTI, CHE INDAGANO SULLE PROFONDITÀ OSCURE DELL’ANIMA
LO STRANO CASO DI STOCCOLMA
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AUTORE: Ian McEwan EDITORE: Einaudi «Il miglior modo per spiegare alla gente il mutamento climatico è la fiction» aveva detto Ian McEwan. E ha costruito un romanzo, basato sul global warming, bello, coinvolgente e soprattutto molto divertente. A rappresentare l’impegno ambientalista dell’autore di Espiazione Michael Beard, scienziato cinico, imbroglione e in malafede, che ha vinto il Nobel per la fisica per una ricerca giovanile sulla conflazione ma è diventato un burocrate della scienza che si gode le molte amanti e le cinque mogli. L’ultima diventa amante del giovane Tom Aldous, giovane entusiasta scienziato preoccupato dal global warming, che sta effettuando ricerche sulla fotosintesi artificiale per sfruttare l’energia solare. Beard diffida dei suoi studi, ma quando Aldous viene trovato morto a casa sua, Beard sfrutta la sua fama per imporsi di luce riflessa come il difensore della Terra.
AUTORE: Christoffer Carlsson EDITORE: Newton Compton Grazie a Stieg Larsson e al suo fulminante successo post-mortem della trilogia Millenium, dalla Svezia hanno iniziato a tracimare libri thriller in cui confluiscono violenza, sesso perverso e misteri underground. Non fa eccezione il libro di esordio del giovanissimo Christoffer Carlsson, Lo strano caso di Stoccolma, che anche da noi sta riscuotendo un notevole interesse. Si tratta di un thriller psicologico che colpisce al cuore, una storia di segreti e ambiguità, ambientata negli oscuri meandri della capitale svedese. Vincent, giovane tossicodipendente e spacciatore, trascina i suoi giorni in uno squallido appartamento nei bassifondi di Stoccolma. La sua triste routine viene scossa quando il suo amico Marko gli lascia in casa una ragazza legata e bendata, picchiata a sangue, di cui Vincent non sa nulla tranne il nome: Maria Magdalena.
XY
LA CADUTA DEI GIGANTI
AUTORE: Sandro Veronesi EDITORE: Fandango libri
AUTORE: Ken Follett EDITORE: Mondadori
AUTORE: Umberto Eco EDITORE: Bompiani
X e Y, uomo e donna, fede e scienza, si incontrano e si scontrano fin quasi a sovrapporsi in un’eroica liberazione dalla dittatura della ragione, umiliata dall’assurda danza del male di un evento terribile che sconvolge la vita di un piccolo villaggio, San Giuda, protagonista di una strage efferata e inspiegabile. Un romanzo che si richiama ai grandi scrittori dell’animo umano, come Balzac e Dostoevskij, che si nutrivano dei resoconti di delitti e processi, raccontato dalla penna indagatrice di Sandro Veronesi. L’autore intreccia gli avvenimenti con una scrittura avvolgente, disegnando curve stilistiche, regalando ai lettori momenti di esilarante bellezza e due nuovi personaggi indimenticabili: Don Ermete, parroco dei 42 abitanti del piccolo borgo a cui dovrà far ritrovare la fede in un santo a cui viene attribuito l’efferato massacro e Giovanna Gassion, psichiatra della ASL in fuga da un amore finito.
È il primo capitolo di una trilogia narrativa sul Secolo breve. La storia racconta i destini di cinque famiglie che si intrecciano tra il 22 giugno 1911, giorno dell’incoronazione di Giorgio V a Westminster e il 1924. La maggior parte del romanzo è però occupata dalla prima guerra mondiale. È lì che entra in crisi l’antico ordine delle caste, che la lotta di classe e la contrapposizione tra ideologie finiscono per diventare gli orientamenti della storia. Ruoli e posizioni sociali costituiscono il discrimine principale che divide i personaggi del romanzo, che si muove tra miniere di carbone e candelabri scintillanti, da Washington a San Pietroburgo, da Londra a Parigi. Una storia che si muove tra drammi privati e intrighi internazionali, tra protagonisti inventati e personaggi reali, come il presidente Usa Woodrow Wilson.
Il sesto romanzo di Umberto Eco potrebbe avere per sottotitolo: “come costruire un falso e far sì che il mondo lo creda vero”. È una storia di complotti e trame granguignolesche, di doppiezze e di “guittezze”, autentiche o solo inscenate. Il protagonista è Simone Simonini, l’unico personaggio inventato nel romanzo, esperto calligrafo, che impara dal notaio Rebaudengo l’arte di stilare documenti falsi. Odia tutto e tutti, e si mette al servizio di chiunque lo paghi bene: a lui Eco attribuisce l’invenzione dei 24 capitoli dei Protocolli dei Savi di Sion, la base teorica del più feroce antisemitismo e della soluzione finale hitleriana. Centrale, nel ritratto di Simonini, il doppelgänger, il doppio, che in questo caso è tutto interno al personaggio. Per questo Eco ha studiato i trattati di Charcot sull’isteria e la fenomenologia dell’io diviso.
IL CIMITERO DI PRAGA
APPUNTI DI UN VENDITORE DI DONNE AUTORE: Giorgio Faletti - EDITORE: Baldini Castoldi Dalai È il primo romanzo ambientato in Italia da Faletti, che ripercorre gli anni della sua Milano degli anni ’70, quelli del Derby, della “Milano da bere”, ma anche della banda Vallanzasca e di Turatello. In questo scenario, sullo sfondo degli echi del rapimento Moro, si muove Bravo, un uomo enigmatico che per uno “sgarbo” è stato menomato. La sua vita si muove di notte, e l’unica persona con cui ha un rapporto normale è Lucio, il chitarrista cieco suo vicino di casa. Nel clima della dolcevita meneghina, il suo business sono le donne. Ma le sue notti saranno sconvolte dall’incontro di una ragazza che, spinta dalla povertà, entra nel giro della prostituzione. Bravo finisce braccato dalla polizia, dalla malavita e da un’organizzazione terroristica, incastrato come capro espiatorio in una strage e in una serie di delitti.
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APPUNTAMENTI A ROMA
Tu chiamale, se TRA DICEMBRE E GENNAIO ROMA SI ACCENDE DI PASSIONI VARIEGATE. PER TUTTI I GUSTI
> ASTICE AL VELENO
> ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE
> ANTONIO PAPPANO
Uno spettacolo nello spettacolo. Astice al Veleno, con Vincenzo Salemme al Teatro Olimpico dal 14 dicembre al 23 gennaio, racconta una storia che si dipana tutta il 23 dicembre. Si svolge in un teatro dove la bella e addolorata attrice Barbara debutterà al fianco del regista dello spettacolo, sposato, di cui è innamorata. Ma il regista non vuole lasciare la moglie e l’attrice medita di invitarlo a cena e ucciderlo versando del veleno nel vino. A rovinare tutto Gustavo, che avrà il volto di Vincenzo Salemme, la classica vittima che entra in scena vestita da Babbo Natale per consegnare a Barbara il dono di una ditta teatrale ma un quartetto di statue viventi gli impediscono di uscire dal teatro. Previste agevolazioni per i soci del Circolo.
La magia visionaria dei romanzi di Lewis Carroll arriva in versione musical. Christian Ginepro, che ha curato la regia di Alice nel Paese delle meraviglie, si è concentrato sugli aspetti onirici dell’opera e ha voluto il mago Casanova nel ruolo del Cappellaio Matto. Ne emerge un personaggio rivoluzionato rispetto all’originale, che si libra nell’aria, cammina sulle pareti, lancia cappelli a cilindro e fa davvero volare la celebre teiera. Questo family show è arricchito da suggestioni di luci, da incantevoli scenografie ed effetti visivi. Sul palco ci sarà un cast di professionisti: Roberta Faccani (ex cantante dei Matia Bazar) sarà la Regina di Cuori, Gianfranco Phino il Bianconiglio mentre Laura Galigani interpreterà Alice grande.
Tre appuntamenti da non perdere con il grande direttore d’orchestra statunitense di origine italiana. Il 20 e 21 dicembre Pappano dirige l’Orchestra di Santa Cecilia nell’interpretazione del divertissement dal Guglielmo Tell di Rossini, della Cantata di Natale di Honegger e del secondo atto dello Schiaccianoci di Caikovskij. Un’esecuzione che tornerà anche il 23 per il classicissimo Concerto di Natale, che sarà completato con “Vuoto d’anima piena” di Ennio Morricone. Si tratta di una cantata composta per celebrare i mille anni di storia della Cattedrale di Sarsina, paesino tra Forlì e Cesena, musicando un testo di Francesco de Melis ispirato al poeta mistico afghano Rumi, fondatore della confraternita dei Dervisci rotanti.
TEATRO OLIMPICO 14 dicembre-23 gennaio Piazza Gentile da Fabriano www.teatroolimpico.it
GRAN TEATRO 18-23 dicembre Viale di Tor di Quinto www.ilgranteatro.it
ACCADEMIA DI SANTA CECILIA 20, 21 e 23 dicembre Viale Pietro de Coubertin www.santacecilia.it
vuoi, emozioni TRA CONCERTI DI MUSICA CLASSICA, COMMEDIE, MUSICAL, BALLETTI E GRANDI MOSTRE
> CHAGALL
> GIORGIO PANARIELLO
> LO SCHIACCIANOCI
“Se non fossi ebreo” ha scritto Chagall, “non sarei un artista”. A 25 anni dalla sua morte l’Ara Pacis celebra il pittore russo, surrealista sui generis, la cui produzione è inestricabilmente impastata con la sua sensibilità religiosa. La mostra, che sarà inaugurata il 22 dicembre, indaga il profondo e complesso lessico iconico dell’artista, quel “Mondo interiore” che dà il titolo all’esposizione, con 140 tra dipinti e disegni, anche inediti. Reinterprete del cubismo, che ha riletto in chiave personale e visionaria, Chagall ha vissuto la Rivoluzione Russa, è emigrato in America tornando in Francia solo nel ’48, quando ha preso casa a Saint-Paul de Vence, vicino a Matisse e Picasso. La sua è una pittura sensuale, un'arte trasfigurata dal sogno, dalla fantasia, dalla favola.
Per molti se non sei dentro la televisione non esisti. Ed è proprio su questo sdoppiamento di ruolo, e quasi di personalità,che Giorgio Panariello ha costruito il suo ultimo spettacolo, che debutterà il 27 dicembre all'Auditorium Conciliazione. Lo spettacolo, che si intitola “Panariello non esiste” parte dallo sdoppiamento tra l’uomo Giorgio e il personaggio Panariello. L’attore toscano si muove tra realtà e fantasia, racconta il quotidiano tra vecchie e nuove maschere. Ci saranno personaggi come Luiji, l’abitante di Scandiji reso celebre da una campagna di spot televisivi, che va in Brasile e torna inventandosi una professione (insegnante di danza) e un linguaggio tutto suo. Così tra gag e monologhi, l’attore toscano regala un’immagine satirica, ma forse per questo più vera, dell’Italia di oggi.
Dal 3 al 6 gennaio l’Auditorium Conciliazione festeggia i cinquant’anni di attività del Balletto di Roma con “Lo Schiaccianoci” nella nuova interpretazione drammaturgica del libretto firmata da Riccardo Reim. Il balletto vedrà anche la partecipazione straordinaria di Andrè de la Roche nel ruolo di Schiaccianoci/Fata Confetto. L’opera, che si avvale della coreografia di Mario Piazza e delle scene di Giuseppina Maurizi, mantiene la partitura musicale di Cajkovskij raccontando da un lato la dimensione magica dell’infanzia, dall’altro il difficoltoso abbandono del sicuro mondo dei giochi, il superamento di una linea d’ombra universale che segna il passaggio verso i sentieri tortuosi dell’adolescenza e della maturità.
MUSEO DELL’ARA PACIS 22 dicembre - 27 marzo Lungotevere in Augusta www.arapacis.it
AUDITORIUM CONCILIAZIONE 27-30 dicembre Via della Conciliazione, 4 www.auditoriumconciliazione.it
AUDITORIUM CONCILIAZIONE 3-6 gennaio 2011 Via della Conciliazione, 4 www.auditoriumconciliazione.it
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COPERTINA
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Segni particolari:
bellissima CAMILA MORAIS, MODELLA E SHOWGIRL BRASILIANA, GIÀ APPARSA IN DIVERSE TRASMISSIONI TELEVISIVE, SVELA IL PERCORSO CHE L’HA PORTATA AL SUCCESSO di Cosimo Santoro
L
a storia di Camila Morais inizia 25 anni fa in un piccolo centro del nord-est del Brasile, in una realtà dove la povertà continua ad essere un dramma diffuso e le possibilità di rifarsi una vita sono quasi nulle. Ci sono però tanti esempi di calciatori che, grazie al loro innato talento, dalle favelas sono arrivati a calcare i palcoscenici più importanti dello sport più popolare del mondo. La storia di Camila può essere accostata a quella di Ronaldinho, di Adriano e di tanti altri suoi connazionali: il suo talento non sta però nel saper prendere a calci un pallone, ma nella sua bellezza, nella sua simpatia e forse anche nella sua testardaggine – è lei stessa a definirsi testarda – che l’ha aiutata a sfondare nel mondo della moda prima e dello spettacolo poi. Nel 2006 arriva in Italia per lavorare come modella, l’anno successivo c’è la chiamata di Mediaset che la vuole come valletta di “Guida al campionato”: Camila lo supera e inizia la sua carriera televisiva che prosegue poi con “Scalo 76”, programma musicale trasmesso su Rai 2, e nel 2010 è la primadonna di “Ciao Darwin” al fianco di Paolo Bo-
nolis e Luca Laurenti. Come sei diventata modella? Ti ha spinto qualcuno o era un sogno che avevi da piccola? Lo pensavo già quando avevo quattro anni, quando sfogliavo le riviste e pensavo che un giorno avrei voluto esserci anch’io su quel giornale. Poi, un giorno, un agente mi ha notato alla “Settimana della Moda” che si tiene a Recife e mi ha portata in Italia. Ho avuto questa opportunità e l’ho sfruttata. È stato un vero colpo di fortuna, anche perché provengo da una famiglia povera. Vivevo in una cittadina piccola a un’ora da Recife e lì avevo davvero poche possibilità. Tornerai prima o poi a vivere in Brasile? Un giorno, quando sarò anziana però, e magari in una bella casa al mare. Come è stato il primo impatto con l’Italia? Sono arrivata a gennaio a Milano, ma era sempre grigio, faceva freddo e nevicava. Io vengo da un Paese caldo, e questo clima per me era una vera novità. Nonostante ciò, devo dire però che l’impatto è stato più che positivo. Cosa ti ha colpito di più del nostro Paese? So che è una banalità, ma ricordo ancora la prima volta che ho mangiato la pizza, sottilissima ma di dimensioni maggiori rispetto a quella che mangiamo in Brasile. Poi mi ha colpito molto la gente: io immaginavo gli italiani in un modo diverso, pensavo che fossero tutti grassi, con i baffi. E invece ho incontrato ragazzi bellissimi, da quando sono qui ho avuto solo fidanzati italiani.
“
GLI UOMINI ITALIANI SONO MAGNIFICI, RIESCONO AD ESALTARE IL TUO EGO
”
Ecco, gli uomini italiani… puoi darci un giudizio su di loro? Sono magnifici, ti fanno sentire sempre bella, esaltano il tuo ego. Faccio un esempio: se vai in giro per le strade brasiliane, nessuno ti ferma per farti i complimenti. Qui, invece, spesso mi capita di sentire qualcuno che mi dice: “Ah bella!” e questo mi rende felice. Gli italiani hanno un fascino particolare, diverso dagli altri così come il loro modo di vivere. E poi ho scoperto che se vai più a Sud i ragazzi sono più belli e anche più simpatici. Un giudizio sulle donne italiane? Bellissime, ma anche “conservatrici”. Le tue passioni? Senza dubbio l’architettura e l’arte. Quando mi capita di andare a New York, vado sempre al Moma e mi piace molto osservare le strutture gigantesche che mi si parano davanti agli occhi. Anche i viaggi sono una mia passione, anche se lo faccio perché “costretta” dal mio lavoro: di recente, sono stata una settimana alle Canarie, un’altra a Stoccarda, poi in Senegal e infine alle Mauritius. Insomma, viaggio moltissimo. C’è un personaggio a cui ti ispiri? Non ho un modello in particolare a cui mi ispiro. Mi piacciono molto Monica Bellucci per il suo fascino, Simona Ventura per la sua bravura, Alessia Marcuzzi, invece, è dolcissima, mentre Ilary Blasi la ammiro per la sua simpatia, però non l’ho ancora conosciuta. Cosa fai nel tempo libero? La domenica, quando mi è possibile, faccio un salto al mercatino di antiquariato a due passi da casa. Vado anche al cinema, dove vedo quello che capita. L’ultimo film che ho visto è stato Avatar, questo ti fa capire quanto tempo libero ho a disposizione (sorride, ndi). Bella o intelligente: qual è il complimento che preferisci? Intelligente, ovvio.
I SUCCESSI DI CAMILA Camila Morais nasce in Brasile il 23 dicembre 1985. Nel 2006 arriva in Italia, dove inizia a sfilare per le più importanti case di moda del nostro Paese prima di conquistare la ribalta televisiva come valletta della trasmissione sportiva “Guida al campionato” in onda su Italia 1 nella stagione 2007-2008. L’ultima sua apparizione in tv è a “Ciao Darwin” nel 2010. Ha recitato anche in un film: “A Light of Passion” (2008). Le sue “credenziali” sono di tutto rispetto: altezza 1,78, seno 86, vita 62, fianchi 90. Camila ha posato anche per tre calendari, di cui due dedicati completamente a lei. Negli scatti per il 2010, a detta del fotografo, la bella brasiliana è completamente “naturale”, senza alcun ritocco di Photoshop. Tra le sue conquiste, anche un servizio su Playboy Italia. E adesso la copertina di 25A.
Progetti futuri? Tornerai presto in tv? Spero di sì. Ho avuto delle proposte di lavoro, ma non le ho ritenute alla mia altezza. Il tuo sogno nel cassetto? Fare una campagna mondiale come modella oppure comprare un appartamento a Milano. Sei mai stata a Roma? Sì, è una bellissima città, mi hanno affascinato il Colosseo e la Fontana di Trevi.
Verresti un giorno a vivere nella capitale? Volentieri, anche perché i romani sono molto simpatici. Però c’è da dire pure che Roma è una città molto caotica, forse più di Milano: ricordo la folla in metropolitana, il traffico impazzito. Sul lavoro ho avuto la fortuna di conoscere due romani: Teo Mammucari, che è simpaticissimo, e soprattutto Paolo Bonolis, che è davvero molto bravo. Infine, tre aggettivi per definirti? Spontanea, ma al tempo stesso timida e anche testarda.
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VIAGGI
Bianche vertigini VIAGGIO NELL’ITALIA DELLE METE INVERNALI, DAI CLASSICI DELLE ALPI A GEMME NASCOSTE NELLA DORSALE APPENNINICA FINO ALLE SORPRESE SICILIANE di Alessandro Mastroluca
“S
opra di me le Alpi / i palazzi della Natura, le cui vaste pareti / dalle cime innevate incastonate tra le nuvole / hanno dato all’Eternità, tra saloni ghiacciati, un trono / di fredda sublimità / ... e dimostrato / come la Terra possa penetrare il Paradiso”. La bellezza delle Alpi sta tutta in questi versi, dal canto III del “Pellegrinaggio del giovane Aroldo” di Lord Byron. Una descrizione incantata della magia dell’arco innevato che fa da limite, barriera, confine, marchio identitario. Perle come il Monte Bianco, Courmayeur o Cortina d’Ampezzo, che fa parte del carosello Do-
lomiti Superski, che riunisce 12 località per un totale di 450 impianti e 1.220 chilometri di piste, teatro delle prime Olimpiadi invernali trasmesse in diretta tv, nel 1956. O come la Vialattea, comprensorio a metà tra Italia e Francia, che comprende Sestriere, Sauze d’Oulx, Sansicario, Cesana, Oulx, Claviere, Pragelato e Montgenèvre. La più grande novità, nel panorama delle piste che hanno fatto da sfondo ai Giochi di Torino 2006, è l’apertura della parte nuova della pista Cresta 27, sul Vallone del Rio Nero. Ma se “tutto questo è già più di tanto, più delle terre sognate”, per dirla con Ivano Fossati, non è ancora tutto. Anzi. La dorsale appenninica ha visto crescere l’offerta per il turismo invernale, come
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Nella pagina accanto una panoramica del comprensorio Vialattea. A sinistra Corno alle Scale, in Emilia. In basso snowbike a Cortina sotto “a spasso” sulla neve alle pendici dell’Etna
dimostrano gli attuali 50 chilometri di piste del Cimone, sull’Appennino tosco-emiliano, dove è possibile anche praticare snowboard, half-pipe, carving, bob, slittino e pattinaggio su ghiaccio. Sul versante toscano, poi, resiste l’eredità di Zeno Colò sulle piste dell’Abetone. Continuando a scivolare verso sud, la “montagna di Roma”, il Terminillo, rimane una delle mete più gettonate del Centro Italia insieme alle molisane Campitello Matese e Capracotta, la “regina degli Appennini”, che gode di ottimo innevamento e dispone di due impianti, rispettivamente per lo sci alpino e per il fondo. La peculiarità dei paesaggi innevati con il mare all’orizzonte rendono unica l’esperienza di sciare in Campania, in Calabria, in Sicilia. La località montana più nota è Camigliatello Silano, a 1270 metri sul livello del mare, a pochi chilometri dal lago Cecita e dal Parco Na-
zionale della Calabria. Ma si scia anche a Laceno, l’unica stazione sciistica campana, in una conca carsica immersa nel verde dei Monti Picentini. Per finire, anche la Trinacria circondata dal mare regala portali di roccia e altari di neve: le Madonie, i Nebrodi e l’Etna sono i vertici di un triangolo di emozioni tra sci, alpinismo e passeggiate panoramiche sulle ciaspole. Il nostro piccolo viaggio in Italia è giunto al capolinea. E ha confermato che Kant aveva ragione nell’affermare: “Quanto monotona sarebbe la faccia della Terra senza le montagne”.
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VIAGGI
IL TACCUINO del viaggiatore AUSTRALIA, LA TERRA INFINITA
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n viaggio, un continente. Il Paese “down under” offre al suo visitatore un’esperienza unica e indimenticabile. Dalla Barriera Corallina con i suoi inimitabili colori alla cena nel deserto con vista su Ayers Rock, il monolite famosissimo per la colorazione rossastra che al tramonto regala emozioni uniche. Ma anche le città di Sydney con la sua Opera House ed il famoso ponte Harbour Bridge, Melbourne, Perth, Adelaide, Cairns e Darwin, tutti nomi che richiamano la conquista di questo continente lontano. L’essenza della frontiera trova qui la sua spiegazione. Un Paese dove le distanze si calcolano in fusi orari, una landa sterminata, l’Outback (il cuore del continente) arido e desertico ma circondato dal mare al quale gli australiani o “aussie” sono profondamente legati. L'Australia incarna il
desiderio di avventura e le esperienze che ogni viaggiatore fa visitando questo Paese se le porta dietro per sempre. Il consiglio magari è di scoprirla portando con sè il libro di Bruce Chatwin “La via dei canti”, un romanzo, un saggio o forse un diario di viaggio che potrebbe diventare il vostro alla scoperta degli Aborigeni. Le ipotesi di offerte viaggio sono infinite. Città e Outback, la barriera corallina e i territori del nord, Ayers Rock, i 12 apostoli, Cairns, Katherine's Gorge, i pinnacoli, Shell beach e Monkey Mia sono solo alcuni dei nomi che potrete tracciare su una mappa del vostro viaggio da sogno per fare in modo che anche voi possiate vivere l’esperienza del “Dream Time”....il grande sogno australiano. Meridiano Viaggi ed i suoi professionisti sono pronti per “tagliare” il viaggio su misura per voi. Australia the land down under...
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SAPORI
CONSIGLI PICCOLI E GRANDI PER NATALE DA UNO CHEF D’ECCEZIONE: ALESSANDRO BORGHESE
Il lusso della semplicità
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l pubblico italiano ha imparato a conoscerlo con le trasmissioni televisive trasmesse sui canali satellitari e non. Alessandro Borghese, nato a San Francisco il 19 novembre 1976, è uno chef mediatico capace di declinare e giocare abilmente con la sua professione tra tv, web e stampa. Appassionato di cucina, sin da bambino, intraprende gli studi gastronomici e da sommelier. Lavora sulle navi da crociera e l’importante esperienza di navigazione per il mondo dona estro e ispirazione alle sue creazioni culinarie. Volto di numerosi programmi televisivi come L’Ost, Cortesie per gli ospiti e Cuoco gentiluomo, Fuori Menù e l'ultimo Cortesi per gli ospiti New York in onda su Real Time ogni lunedì alle ore 21.10. Nel 2009 ha pubblicato il suo primo libro di cucina edito da Rizzoli: “L’abito non fa il cuoco. La cucina italiana di uno chef gentiluomo”. Ci parli delle tradizioni natalizie della sua terra e della sua famiglia Le feste natalizie mi sono sempre piaciute, perché ricche di tradizioni, di auguri, di relax e di ottimi menu. A casa mia c’è un clima di festa, già dalla preparazione dell’albero che addobbo con gustose prelibatezze che appendo a ogni ramo. Dalle scatoline ripiene di cioccolato ai gingerbread cookies, i simpatici omini di pan di zenzero che preparo apposta. A volte non arrivano fino alla vigilia, si mangiano sempre prima e così mi tocca rifarli! Sono cresciuto con la tradizione sia napoletana per mio padre e sia tedesca/americana da parte della famiglia di mia madre. Per rendere più chiara la visione del banchetto di festa, mi vengono in mente le parole del cuoco e duca Ippolito Cavalcanti: “… per la Vigilia de lo Santo Natale ce vonne Vruoccoli zuffritti co l’alice salate…”. Beh, a casa mia, pur mantenendo la cucina napoletana alla cena della vigilia tra baccalà e capitone fritto, non mancano sulla tavola le pannocchie arrostite sul camino e le patate dolci americane ripiene di tante squisitezze. Il piatto natalizio a cui è più legato? All’insalata di rinforzo, meglio chiamata, ‘nzalata ‘e rinforzo, onnipresente durante tutto il periodo natalizio, secondo la tradizione napoletana. È ricca di verdure, a base di cavolfiore e sottaceti, si prepara con alici sotto sale, olive verdi e nere, mia nonna aggiungeva alle papaccelle ricce (peperoni piccoli) anche qualche tipo di frutta delle sue conserve sott’aceto. L’insalata di rinforzo compare sulla tavola alla vigilia di Natale e ci resta per tutto il periodo di festa, fino a quando non la si finisce di mangiare. Il lato più interessante è che gli ingredienti nel loro condimento di olio, aceto e sale restano saporiti. Provare per credere! Suggerisca un menu ai nostri lettori per il prossimo Natale? Natale vuol dire banchetto in grande stile. I cibi vengono presentati in modo elegante sulla tavola apparecchiata con i tessuti delle feste, in queste occasioni si usano i bicchieri e i piatti del servizio importante. Immaginiamo un banchetto medievale alla corte dei Tudors. Enrico VIII, salito al trono nel 1509, era anche famoso per i suoi pasti pantagruelici, tutto veniva servito in vassoi d’argento e di alabastro. C’era un trionfo di pesce e aragoste in bellavista, ma anche arrosto di bue di cui il Re ne era ghiotto. Ovviamente il tutto servito con vino che consiglio per una volta al banchetto natalizio e che può essere versato anche in caraffe pregiate. Festa vuol dire allegria, si festeggia insieme a parenti e amici. Il menu può variare dalla frittura di baccalà e capitone a uno gnocchetto rosso al ragù di vongole veraci e olive taggiasche. Un regalo per la cucina che suggerisce da mettere sotto l’albero? Il mio libro: L’abito non fa il cuoco (Ed. Rizzoli) dove ci sono gustose ispirazioni per la cena di Natale e tante altre ricette per le vostre serate di festa. Tanti auguri!
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NATALE VUOL DIRE ALLEGRIA, SI FESTEGGIA INSIEME A PARENTI E AMICI. IL MENU PUÒ VARIARE DALLA FRITTURA DI BACCALÀ E CAPITONE A UNO GNOCCHETTO ROSSO AL RAGÙ DI VONGOLE VERACI E OLIVE TAGGIASCHE
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SAPORI Informazione pubblicitaria
A Natale regalati lo champagne L’ENOTECA PELUSO OFFRE UN VASTO ASSORTIMENTO DI VINI, LIQUORI E SPECIALITÀ ALIMENTARI PARTICOLARMENTE INDICATE PER LE FESTIVITÀ NATALIZIE PRESENTANDO LE PIÙ PRESTIGIOSE ETICHETTE DELLE CASE INTERNAZIONALI CHE POSSONO SUGGERIRE MILLE IDEE PER I VOSTRI REGALI
Puntare su prodotti di alta qualità e di nicchia permette di distinguersi da ciò che offre la grande distribuzione: è la scelta a tutto campo delle Enoteche Peluso, che da oltre 90 anni operano nel settore dell’enogastronomia. I punti vendita sono due, strategicamente situati in quartieri tra i più eleganti e raffinati della Capitale: il primo a due passi da via Veneto, in Via Sardegna, 36/A; il secondo, sulla collina Fleming, in via Bevagna, 88 . In entrambi i negozi vi accoglie un vasto assortimento di vini, liquori italiani ed esteri con tantissime etichette per tutti i gusti. È curata in modo particolare la selezione degli champagne, certamente i migliori presenti sul mercato. Per quest’anno si è deciso di puntare su alcune prestigiose maison d’Oltralpe come Henriot, attiva dal 1808, e Boizel, entrambe a “conduzione familiare” che producono champagne per palati sopraffini. Troverete eccellenti brut sans anné, rosè e blanc de blancs, a condizioni estremamente favorevoli che attireranno sicuramente la vostra attenzione e non potranno mancare sulle tavole. Altra prestigiosa maison di champagne è Charles Heidsieck, attiva dal 1851 che si distingue per un millesimato notevole più volte premiato dagli organi competenti. Comunque i negozi Peluso non sono solo vini, champagne e spumanti, ma vi offrono un’ampia scelta di specialità alimentari, dolci tradizionali con panettoni e pandoro di alta pasticceria. I clienti possono trovare un catalogo con un’esposizione di cesti e confezioni assortite oltre a svariati oggetti accoppiati con raffinatezze vinicole e dolciarie. Al di là delle festività natalizie Alfredo Peluso cura in modo particolare amici e clienti durante l’intero anno organizzando con cadenza mensile cene nei migliori ristoranti romani con degustazioni di vini delle migliori aziende italiane; entra anche tu nel nostro circuito lasciando il tuo contatto all’indirizzo peluso.enoteca@alice.it. In conclusione un secolo di esperienza nel settore aggiunta ad eleganza e raffinatezza fanno delle enoteche Peluso un piacevole punto di incontro. Vi aspettiamo!
ENOTECA PELUSO Enoteca Peluso G.P. & Bar Import S.r.l. Via Sardegna, 36/A - 00187 Roma Tel. 06 42 74 25 74 www.enotecapeluso.com
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CINEMA
Da Venezia
con sensualità ARRIVA IN SALA DAL 17 DICEMBRE THE TOURIST, IL CHIACCHIERATO FILM DI FLORIAN HENCKEL VON DONNERSMARCK PER UN NATALE SEXY E PEPATO di Stefano Cocci ©2010 CTMG, INC
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ohnny Depp e Angelina Jolie insieme sullo stesso schermo. È uno dei grandi punti di forza di The Tourist, il film di Florian Henckel von Donnersmarck, regista premio Oscar per Le vite degli altri. Il mix di umanità e spionaggio deve aver convinto il produttore Graham King nella scelta, dopo che il destino del film era stato segnato da abbandoni eccellenti. Come quello di Charlize Theron, Tom Cruise e Sam Worthington, tra gli attori, e Lasse Hallström dietro la macchina da presa. Caduta la scelta su Depp, anche per la co-protagonista è stata data la preferenza a un altro pezzo da novanta di Hollywood. Per l’attore che ha recitato con Keira Knightley ne I Pirati dei Caraibi, Juliette Binoche in Chocolat, Kate Winslet in Neverland-Un
sogno per la vita, Penelope Cruz in Blow, Marion Cotillard in Nemico Pubblico, è giunto il momento di lavorare con Angelina Jolie per la pellicola che sarà in tutte le sale italiane dal 17 dicembre. In The Tourist, quest’ultima sarà un’agente dell’Interpol che usa Depp per catturare una criminale internazionale con cui un tempo ha avuto una storia. Il film ha suscitato molta curiosità proprio per la sua tematica, mentre dal set alcune indiscrezioni hanno raccontato di scene molto spinte che avrebbero rischiato di mettere a rischio il matrimonio di entrambi gli attori – tra l’altro traballanti da diversi anni. Non solo: parte del film è stato girato a Venezia e alcuni volti noti del cinema e della televisione italiana come Nino Frassica, Neri Marcorè e Christian De Sica.
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Altri FILM da non perdere © 2008 FOCUS FEATURES
AMERICAN LIFE Si è dovuto aspettare parecchio anche per vedere in Italia il film del Premio Oscar Sam Mendes (American Beauty), uscito in Usa nel giugno del 2009 e che noi vedremo solo dal 17 dicembre. È la storia di una coppia che decide di attraversare gli Stati Uniti per trovare il posto migliore per allevare il figlio che sta per nascere. È il segno dei tempi: una volta la vita on the road era sinonimo di sballo e di ricerca edonista del piacere, oggi è voglia di nido.
INCONTRERAI L’UOMO DEI TUOI SOGNI
LA BANDA DEI BABBI NATALE © MASIAR PASQUALI
In sala dal 3 dicembre, è uno dei piccoli eventi del dicembre 2010, il ritorno dietro la macchina da presa e, soprattutto, davanti alla macchina da scrivere, di Woody Allen, uno degli autori più amati di questo secolo e soprattutto di quello passato. Qui, dirige solo, lasciando ad Anthony Hopkins (di soli due anni più giovane) il compito di portare sullo schermo le sue idiosincrasie. Con lui, la meravigliosa Naomi Watts e il sempre bravo Josh Brolin.
TRON LEGACY Arriva il 29 dicembre uno degli eventi più attesi. Era da anni che si parlava del seguito di uno dei film più chiacchierati degli anni Ottanta. Tron è stato il primo scifi a raccontare la realtà virtuale e, soprattutto, il primo della Disney che facesse uso di effetti speciali computerizzati. Alle soglie del 2011 ecco Tron: Legacy che inizia dove finiva il primo film ma, soprattutto, riprende gli effetti speciali più amati della scorsa stagione, quelli di Avatar.
Natale è tempo per i cosiddetti “cinepanettoni”. Sebbene non brillino di particolare qualità è un sottogenere che riscuote un enorme successo, forse perchè lo scarso impegno mette d’accordo tutti, genitori, nonni, figli e nipoti. Oltre all’onnipresente Christian De Sica con Natale in Sudafrica, dal 17 dicembre insieme a Belen Rodriguez, lo stesso giorno esce anche La banda dei Babbi Natale con Aldo, Giovanni e Giacomo. Insomma, in bocca al lupo.
DISNEY ENTERPRISES
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SPORT Informazione pubblicitaria
Una squadra
speciale
LA BOREALE È UNA BELLA REALTÀ CALCISTICA DI ROMA NORD CHE VUOLE CONTINUARE A STUPIRE
Ci sono due zone sulla Terra, situate attorno ai poli magnetici, dove si può osservare un fenomeno tanto strano quanto affascinante: bande luminose, dalle svariate forme e colori, illuminano i cieli dando la sensazione a chi le osserva di trovarsi su un altro pianeta. Questo fenomeno particolare prende il nome di aurora, e, a seconda dell’emisfero in cui si manifesta, può prendere la denominazione di australe (sud) o boreale (nord). E Boreale è il nome di una società calcistica storica che illumina Roma Nord (appunto), una realtà che raccoglie dal lontano 1946 giovani talenti provenienti dalla zona intorno a Ponte Milvio: Flaminio, Cassia, Corso Francia. L’Unione Sportiva fu fondata da don Marino Marani insieme a Bernardino Passi, Vittorio Soldini e Orazio Marchetti. Oggi, con oltre sessant’anni di storia alle spalle, la Boreale, con a capo il presidente Fabrizio Grassi, continua a essere un punto di riferimento per i giovani calciatori e per i tifosi, che ora possono allenarsi o seguire la propria squadra presso i nuovi impianti sportivi in via di Tor di Quinto, 57/b, dotati di campi di allenamento in erba naturale ed erba sintetica. Tanti gli istruttori che seguono al meglio i ragazzi per aiu-
tarli a diventare più grandi non solo dal punto di vista calcistico. Il colore sociale della squadra è il viola perché indica l’umiltà, un valore che l’associazione tutta mette in campo. Un’associazione che vuole continuare a crescere, che punta sempre più in alto e, a testimonianza di ciò, c’è la prestigiosa partnership stretta con Dahlia Tv, astro nascente nel panorama delle pay-tv sul digitale terrestre. Per maggiori informazioni sulle attività della Boreale, potete contattare il 339 6297714 o scrivere una mail a info@usboreale.it.
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SICUREZZA Informazione pubblicitaria
Per un Natale
più sicuro
MILIONI DI ITALIANI TRASCORRERANNO LE FESTIVITÀ FUORI CITTÀ E LE CASE SI SVUOTERANNO: UN’OCCASIONE D’ORO PER I TOPI DI APPARTAMENTO Fotolia
Il Tenente in congedo dei Carabinieri Mario Giordano investigatore privato titolare della S. I. A. Security
Il furto in casa è un reato che ha sempre maggiore diffusione. In Italia chi ruba non corre rischi gravi, infatti resta impunito il 97% dei furti e si riesce a scoprire solo il 93% dei casi denunciati. Durante le festività questo reato si moltiplica e le chiamate alle forze di polizia aumentano del 70%. Il classico topo d’appartamento è generalmente di età giovane, perché deve essere agile e in grado di trasportare materiali rapidamente, audace perché deve saper affrontare eventuali reazioni impreviste. Per fortuna, di solito, i topi d’appartamento non portano armi e non rientra nei loro progetti la violenza. Cercano sempre di eseguire il furto in condizioni di sicurezza: si assicurano, infatti, che non ci siano sistemi d’allarme o videosorveglianza e dell’assenza dei proprietari. Ma in che modo ottengono queste certezze? Ad esempio, durante le vacanze e le festività fanno telefonate, osservano il luogo dall’esterno per vedere se le luci sono spente, ascoltano dietro la porta, controllano la posta e se l’auto è parcheggiata o meno. Ci sono poi i casi in cui gli abitanti sono anziani, e il furto viene spesso eseguito dopo aver narcotizzato con lo spray le persone durante il sonno. Il furto può essere compiuto anche quando si esce per attività occasionali: le vittime sono seguite da un complice che comunica i movimenti a chi “esegue il lavoro”. L’accesso nell’abitazione avviene aprendo o forzando finestre, calandosi dall’alto o salendo dalle tubature, perforando pavimenti o soffitti, o di-
rettamente dalle porte usando il piede di porco o un tubo innocente (usato per le impalcature) per forzare le serrature classiche da porta blindata. Per ridurre al massimo il rischio di essere vittime di furti, è opportuno contattare un’azienda specializzata in sicurezza che può dare consigli su come rendere inviolabili porte e finestre, e installare un sistema di antifurto e videosorveglianza. È preferibile non tenere in casa grosse somme di denaro o oggetti di valore, ed è comunque utile fotografare tutto ciò che potrebbe essere trafugato in modo da rendere più semplice un eventuale recupero della refurtiva. Si consiglia, infine, di non dare informazioni ad estranei riguardo le vacanze, installare dei timer sulle luci di casa con accensione automatica, lasciare radio o tv accesa con lo spegnimento a tempo programmato e, magari, per sentirsi ancora più sicuri fare un bel regalo di Natale al vicino, l’unico orecchio indiscreto ma utile per avvisare in tempo Carabinieri e Polizia.
Security Investigations Agency
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SALUTE Informazione pubblicitaria
Un’arma in più
contro l’invecchiamento
ALLA FARMACIA INTERNAZIONALE DI PIAZZA BARBERINI È POSSIBILE VERIFICARE CON UN TEST IL LIVELLO DEL PROPRIO STRESS OSSIDATIVO, UNO DEI FATTORI ALL’ORIGINE DELLA PRODUZIONE DI RADICALI LIBERI
L’obiettivo principale della medicina preventiva più avanzata è quello di combattere l’invecchiamento cellulare conservando efficienza e benessere il più a lungo possibile. I ritmi vorticosi di una vita piena di impegni, l’attività sportiva, a volte anche molto intensa, le ore passate nel traffico, in una parola le cause del temuto ma inevitabile stress sono all’origine della produzione dei radicali liberi che pro-
prio questo invecchiamento favoriscono ed accelerano. Brutta notizia ,certo… ma la buona notizia è che, attualmente, una serie di validissimi strumenti, a parte quelli squisitamente farmacologici, vengono in nostro aiuto, per contrastare con successo gli effetti negativi dello stress e recuperare o migliorare benessere ed energia, favorendo al contempo abitudini di vita più sane.
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“ Alla Farmacia Internazionale di Piazza Barberini, una consulente nutrizionale e naturopata ci guida in questo percorso, verificando con un test il livello del nostro stress ossidativo e dandoci consigli nutrizionali plasmati sulla nostra persona, sul nostro stile di vita di brillanti sportivi o, perché no, di irriducibili sedentari. Alcuni supplementi nutrizionali, tra i più moderni ed avanzati nella loro for-
UN CONSULENTE NUTRIZIONALE E NATUROPATA ESEGUE IL TEST IN FARMACIA E DÀ CONSIGLI NUTRIZIONALI PLASMATI SULLA PERSONA
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mulazione, scelti in modo mirato, oltre a favorire un maggior benessere, faciliteranno il recupero della forma fisica ed il miglioramento della performance. Pensiamoci per tempo! Ottima idea presentarsi all’appuntamento con gli impegni aggiuntivi legati alle festività natalizie e gli eccessi alimentari quasi inevitabili in questo periodo, in gran forma e pieni di energia!
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SALUTE Informazione pubblicitaria
I segreti
dello yoga
IL DOTT. ANDREA GRASSO CI SVELA BENEFICI E LIMITI DI UNA DISCIPLINA ANTICHISSIMA CHE AIUTA A RAGGIUNGERE LA CALMA INTERIORE E A CONQUISTARE UNO STILE DI VITA MENO STRESSANTE
Si può raggiungere la calma interiore grazie alle pratiche di meditazione? È vero che lo yoga dà benefici? Ed è sempre utile? Abbiamo approfondito l’argomento cercando, innanzitutto, di introdurre questa antica disciplina orientale e, in secondo luogo, chiedendo al dottor Andrea Grasso, ortopedico, se è proprio vero che lo yoga possa servire come terapia. Lo yoga fa parte della filosofia classica indiana e le sue origini risalgono alla tradizione orale tramandata dal maestro (il guru) ai discepoli (gli asceti) che per primi si interrogarono sulla natura della realtà e del mondo interiore. Secondo i maestri, questa disciplina è una ricerca spirituale che “costringe” a guardarsi dentro e durante la quale si ottiene anche salute, felicità e tranquillità. Durante la meditazione, infatti, si regola l’attività della mente, si ristabilisce il legame con il cuore e con l’universo e si trova una maggiore armonia. Lo yoga può essere dunque un valido strumento per le persone nervose o stressate che ricercano la calma e la tranquillità. Inoltre, sempre secondo gli esperti maestri, è in grado di rinforzare il corpo e calmare la mente, migliorare la lucidità, favorire la concentrazione, stabilizzare le emozioni. Lo yoga insegna che si può ottenere benessere attraverso le asana (posizioni yoga) e le pranayama (esercizi respiratori), che non sono semplici esercizi fisici, ma rinvigoriscono il sistema circolatorio e gli organi interni, stimolano il sistema endocrino e rafforzano il sistema immunitario. Come le altre discipline orientali, si tratta di una forma di ginnastica che non richiede una particolare resistenza, adatta a chi vuole avvicinarsi al movimento fisico in modo meno aggressivo, in un ambiente dedicato e silenzioso. Con lo yoga si rendono più elastici i muscoli e si rinforzano le articolazioni. Alcuni programmi possono alleviare disturbi specifici, come dolori mestruali, mal di testa, stress o problemi articolari. Dottor Grasso, lo yoga o le altre discipline orientali in cosa possono essere di aiuto? Si è evidenziata una certa efficacia delle terapie alternative sul trattamento dei disturbi d’ansia. I risultati sostengono la non nocività di pratiche meditative nel supporto di questi pazienti. Può essere inoltre utile indirizzare queste persone verso un approccio diverso utilizzando, per esempio, lo yoga per provare a raggiungere altri livelli di consapevolezza, sempre orientati al raggiungimento di uno stile di vita più adeguato.
Ma è sempre utile? Ci sono persone che per “struttura” non riescono a superare i tempi che lo yoga impone e si trovano, quindi, a provare un grande disagio. Come in tutte le situazioni probabilmente esiste un momento più o meno favorevole nel lasciarsi andare e nell’essere in grado di prendere contatto con quella parte più profonda di noi stessi, quindi, credo che non ci sia nulla di male se sentiamo che lo yoga “non suona al ritmo delle nostre corde”. L’importante diventa riuscire a modificare in qualche altro modo la nostra quotidianità, limitando lo stress e le situazioni di disagio.
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EDITORIALE\AGENDA DEI SOCI\STEFANO SALVATORI MONDANITÀ\ERIKA BELLO\MEMORIAL DAMIANI\ TORNEO SOCIALE\MARIA CRISTINA SANNAR A N D A C C I O I E R A D I \ L A V I TA D E G L I A LT R I
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edi to ria le
di Alfonso Rossi Presidente Canottieri Lazio
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n altro anno si sta per concludere e innanzitutto faccio tanti auguri di un buon Natale e felice anno nuovo ai tutti i consoci e alle consocie con l’illusione e la certezza di aver svolto anche quest’anno una grande azione propulsiva del nostro sodalizio e nella nostra città soprattutto dal punto di vista sportivo. Partendo dal settore calcistico, non ho timore nell’affermare che tutto il reparto – calcio a 11, a 8 e a 5 – rappresenta la punta di diamante del nostro sodalizio a livello nazionale. Il CC Lazio, infatti, è uno dei Circoli più vincenti, in grado di raggruppare nelle varie categorie ragazzi con grandi doti e qualità che hanno portato vittorie e trionfi. Ne sono un esempio le conferme nella Coppa Canottieri e la conquista, per la prima volta nella storia del nostro sodalizio, del gradino più alto nel Trofeo Caravella Tricolore. Per quanto riguarda il canottaggio, invece, c’è stata una netta inversione di tendenza e sono orgoglioso dei risultati ottenuti in campo internazionale da Erika Bello, che ha conquistato l’oro nei Campionati Europei e un ottimo piazzamento nei Mondiali in Nuova Zelanda. Bene anche i ragazzi che da vice-campioni hanno dato impulso e linfa a questo sport, da sempre vanto e prestigio per il CC Lazio. Soddisfazione anche per quanto riguarda il tennis. Finalmente si è avverato il nostro sogno di poter contare su una squadra totalmente composta da ragazzi del Circolo. Infine complimenti a tutti i consoci e al loro lavoro eccezionale che ci ha permesso di raggiungere la terza piazza, nelle “olimpiadi” dei circoli storici: Circoliamo. Mi preme, inoltre, sottolineare – nonostante i cambiamenti climatici che hanno provocato più inondazioni negli ultimi tre anni rispetto ai trentasei di cui sono socio - la realizzazione di una seconda sede del Circolo, nei pressi del Ponte Matteotti, provvista di due palestre, un pontile utile per il canottaggio e un’area verde che – anticipo già da ora – diventerà una zona estiva dove le consocie con prole potranno trascorrere delle belle giornate all’aperto. Rinnovo ancora i miei più sentiti auguri a tutti sognando per il nostro Circolo un 2011 di grandi riconferme e sempre vincente.
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AGENDA DEI SOCI
Un mese ricco di
C.C.LAZIO
MAGAZINE
Eventi
DICEMBRE AL CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO TRA LEZIONI DI BALLO, FESTE DI COMPLEANNO TRADIZIONALI SALUTI DI FINE ANNO E TORNEI DI BRIDGE E BURRACO
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i avvicina il Natale e le festività per il nuovo anno e il Circolo Canottieri Lazio si prepara alla tradizionale festa di saluto tra soci e al veglione del 31. Ma dicembre non sarà solo dedicato agli appuntamenti natalizi ma anche un mese ricco di eventi da non perdere, a partire dalle lezioni di danza che
proseguiranno sino al 28 con i corsi dedicati ai livelli principianti e intermedi con i maestri Simone di Pasquale e Daniela Ayala. Spazio alla cultura con la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo di Vincenzo Salemme “Astice al veleno”, per finire con la finale del torneo sociale di calcetto e i tornei di bridge e burraco.
Calendario LUNEDÌ 13 DICEMBRE Ore 12.00/15.00 Conferenza “Astice al veleno” di V.Salemme Ore 19.30 Buffet canottaggio e atleti vari MARTEDÌ 14 DICEMBRE Ore 13.30 Finale Torneo Sociale calcetto Ore 19.30/21.00 Ballo - Livello Principianti Ore 21.00/22.30 Ballo - Livello Intermedio
VENERDÌ 17 DICEMBRE Ore 21.00/01.00 Festa Compleanno Bernardino Cordeschi
MARTEDÌ 28 DICEMBRE Ore 19.30/21.00 Ballo - Livello Principianti Ore 21.00/22.30 Ballo - Livello Intermedio
SABATO 18 DICEMBRE Cena Sig.ra Caroleo
VENERDÌ 31 DICEMBRE Veglione di fine anno
LUNEDÌ 20 DICEMBRE Auguri di Natale
MERCOLEDÌ 15 DICEMBRE Ore 20.00/24.00 Festa 18 anni Beatrice Maurizi Torneo bridge
MARTEDÌ 21 DICEMBRE Ore 19.30/21.00 Ballo - Livello Principianti Ore 21.00/22.30 Ballo - Livello Intermedio
GIOVEDÌ 16 DICEMBRE Ore 18.30 Torneo di burraco
MERCOLEDÌ 22 DICEMBRE Ore 17.30/24.00 Consiglio Generale SS Lazio
CINZIA TAVANI I consoci ricordano con affetto la compianta Cinzia Tavani, socia da più di 20 anni, donna sorridente e accogliente da tutti considerata un’istituzione del CC Lazio.
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C.C.LAZIO MAGAZINE
PERSONAGGI
Le tre facce di un
UOMO STEFANO SALVATORI, INTERVISTATO DA 25A, RACCONTA LA SUA VITA PROFESSIONALE E NON TRA LA PASSIONE PER LA MEDICINA, I COLORI BIANCOCELESTI E IL CC LAZIO di Dario Morciano
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hi è Stefano Salvatori? Un ragazzo di 34 anni , sposato con una moglie adorabile che mi ha donato un figlio splendido (amo la mia famiglia più della mia vita). Cosa l’ha spinta e come ha maturato l’idea di diventare un medico? Sicuramente sono stato “spinto” da un’estrazione medica familiare: mio nonno materno era ginecologo, mio padre è anche lui ginecologo e per completare il quadro mia madre è anestesista. Sono cresciuto, quindi, con argomentazioni mediche fin da piccolo ed ho maturato conseguentemente il desiderio di seguire le orme della mia famiglia. Per me è stato naturale, non avrei potuto fare altro nella vita e questo tipo di scelta l’hanno presa successivamente anche mia sorella e mio fratello. Chi è stato il suo mentore professionale? Il Prof. Ernesto De Santis che è stato il mio Direttore quando ho frequentato la Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia presso il Policlinico Universitario A.Gemelli. Purtroppo è prematuramente scomparso all’età di 60 anni. A lui devo tantissimo. Chi per lei, oggi, è un esempio da seguire nel campo medico? Non mi viene un nome in particolare nonostante ci siano moltissimi colleghi che stimo professionalmente. Nonostante la sua giovane età è già un medico affermato e da 5 anni ricopre l’incarico di medico sociale di prima squadra presso la Società Sportiva Lazio Calcio. Da tifoso biancoceleste cosa significa ricoprire un ruolo così importante per la squadra di cui è anche tifoso? E cosa prova oggi dopo 5 anni di esperienza alle spalle? Ricordo ancora i primi tempi in cui entravo presso il Centro Sportivo a Formello e non mi sembrava vero, un sogno impensabile solo fino a qualche anno prima.
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Da tifoso biancoceleste sicuramente ha significato un coinvolgimento maggiore da un punto di vista emotivo e probabilmente un’imparzialità di valutazione in alcune occasioni. Dopo 5 anni molte cose sono cambiate, dal rapporto stesso con i giocatori a quello con i vari staff tecnici che si sono susseguiti nel tempo. Attualmente mi sento parte di un progetto di crescita di questa Società Sportiva, sono coinvolto professionalmente senza badare alla fede calcistica personale; i buoni risultati aiutano a creare un clima migliore ed è per questo motivo che si è comunque contenti indipendentemente dalla fede calcistica. Di questi cinque anni cosa si porta dentro? Quale il ricordo che non dimenticherà mai? Faccio un passo indietro di un anno (2004) e ricordo la prima annata con gli Allievi Nazionali come quella più emozionante. Ancora oggi porto nel cuore quell’annata, una stagione stupenda, composta da un gruppo di ragazzi fantastici guidata da un ottimo allenatore (Roberto Sesena) che attualmente riveste l’incarico di Responsabile tecnico del settore giovanile. Il ricordo che non dimenticherò mai, invece, è la vittoria della Coppa Italia all’Olimpico contro la Sampdoria, e l’abbraccio in campo con Kolarov, con cui avevo un legame particolare, che cercava di frenare il mio pianto ininterrotto di emozione. Pensare che otto anni prima avevo festeggiato la vittoria dello scudetto in campo sotto un'altra veste con gli amici, ha contribuito a rendere quella serata ancora più indimenticabile. Oltre ad aver unito la sua professione con la sua passione per il calcio e la Lazio, lei ricopre anche l’incarico di consulente ortopedico della S.S. Lazio Pallavolo. Quali sono i suoi prossimi obiettivi professionali? Non mi pongo mai dei limiti nell’ambito professionale, sono sempre pronto a nuove collaborazioni rispettando quelli che sono i miei impegni principali e soprattutto, a volte, la mancanza di tempo. Per carattere ed abitudine valuto sempre prima di dare una risposta defini-
tiva e chiudere una possibilità di collaborazione professionale ma è anche vero che spesso è il poco tempo a disposizione a condizionare le scelte. Oltre alla medicina e lo sport quali altre passioni nutre Stafano Salvatori? La lettura, e quando possibile la passione per i viaggi. Sono anche un grosso amante della cucina italiana. Come ha deciso di diventare uno dei soci del CC Lazio e chi l’ha avvicinata al sodalizio? Mio nonno era socio al Circolo Canottieri Aniene e più volte ha provato a portarmi lì. L’idea quindi di far parte di un sodalizio l’avevo maturata, ma negli anni poi questo non è avvenuto. Successivamente è stato un amico, nonché consocio, Federico Costantini, a propormi per primo la possibilità di entrare. All’epoca, nel 2003, era in atto una campagna promozionale per i giovani, il circolo aveva bisogno di un ricambio generazionale. Sono entrato con entusiasmo e mi sono subito trovato a mio agio, tanto da considerarla una seconda casa. Purtroppo la possibilità di frequentarlo e viverlo come un tempo oggi non è più la stessa. Quando non veste i panni da medico, quali attività svolge all’interno del Circolo? La palestra principalmente, ma non ho mai rinunciato a qualche partita a calcetto a pranzo o a qualche sporadica apparizione sui campi da tennis (il mio amato Tigre ne sa qualcosa). Per Stefano Salvatori cosa rappresenta il CC Lazio? È un luogo a cui sono molto legato per tutte le persone che sono diventate poi importanti nella mia vita, dove posso staccare la spina facendo sport, o incontrare gli amici o semplicemente leggere un giornale e rilassarmi in bagno turco. È una tappa a volte fondamentale di una giornata, quando per motivi professionali lo vivo meno ne sento subito la mancanza.
«Non mi pongo mai dei limiti nell’ambito professionale, sono sempre pronto a nuove collaborazioni»
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MONDANITÀ
Molto più di
una data NATALE È UNO STATO D’ANIMO, UN’EMOZIONE CHE IL CIRCOLO CELEBRA VESTENDOSI CON L’ALBERO E GLI ADDOBBI, CON LA SERATA DI AUGURI DEL 20 DICEMBRE E IL CLASSICO CENONE DI CAPODANNO FOTOLIA
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criveva Charles Dickens: “Ho sempre pensato al Natale come ad un bel momento. Un momento gentile, caritatevole, piacevole e dedicato al perdono. L'unico momento che conosco, nel lungo anno, in cui gli uomini e le donne sembrano aprire consensualmente e liberamente i loro cuori, solitamente chiusi”. Natale è una festa buona, a volte buonista, che unisce e riconcilia. Una festa che il Circolo Canottieri, sempre attento a cementare lo spirito di appartenenza dei soci e a diventare luogo di incontri e occasioni, la celebra con una serata dedicata allo scambio di auguri, il 20 dicembre. Naturalmente il Circolo ha indossato “il vestito della festa”. Sono stati addobbati l’ingresso, così da infondere subito lo spi-
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rito natalizio, e i principali spazi interni dove campeggia il tradizionale, immancabile, albero. Non sarà fiorito di stelle d’oro e d’argento, come Gianni Rodari lo sognava in ogni casa, ma rimane un segno identitario, un marchio di continuità nell’immagine del Circolo durante le festività natalizie. Festività che spandono sensazioni positive anche oltre il breve spazio che va dalla notte della vigilia a Santo Stefano. Natale, insomma, è uno stato d’animo più e prima che una data, un’emozione da non interrompere. E infatti prosegue con un altro degli immancabili appuntamenti, il cenone di Capodanno per salutare in compagnia l’arrivo della seconda decade del millennio. Perché chi sta bene insieme l’ultimo dell’anno, starà bene tutto l’anno.
SIMONE SALA L’ARTE DEI SUONI Definirlo solo un pianista sarebbe riduttivo. Il 27 novembre Simone Sala ha regalato al pubblico del Circolo una serata di musica e di grandi emozioni con il suo Trio. L’esperienza di questa formazione, con Pierluigi Barbato al basso e Oreste Sbarra alla batteria, è iniziata nel 2008 ed è stata favorita dalla comune passione per il jazz e per il groove sudamericano. Il trio, che si sta preparando al debutto discografico ufficiale, si è esibito con Antonio Di Donato come special guest. Sala ha confermato tutta la sua verve poliedrica e dimostrato di meritare appieno i grandi riconoscimenti che gli stanno arrivando in questo periodo e che ripaga con performance di crescente qualità. Si completa, così, la sua fama di artista completo, maturata soprattutto negli ultimi due anni, dopo la Laurea alla Southern Methodist University di Dallas, in cui ha trovato il linguaggio giusto per esprimere il suo personale e peculiare pensiero artistico attraverso la forma e i suoni.
POP-ART ROMANA
GRAZIE, PINO Una serata-regalo, per Pino Polenzan e per tutti i consoci che hanno voluto celebrare il massaggiatore del Circolo che ha scelto di lasciare il testimone alle nuove generazioni, su tutti Davide che ha condiviso con lui la sala massaggi. Un luogo che è diventato un punto di incontro in cui mentre ci si prende cura del corpo, si chiacchiera e si riflette, si scambiano idee e opinioni. Sono intervenuti anche Patrizio e il gruppo di Carlo Artico, che con specializzazioni tangenti completano e integrano la pratica dei massaggi. Molti anche gli omaggi dei soci storici per una serata sincera e senza malinconia.
Venerdì 19 novembre il Circolo ha ospitato “Angelo Pasquarelli Paintings”, vernissage nel quale il pittore e fotografo tiburtino ha esposto i suoi lavori. L’artista si ispira alla pop art, cui si è appassionato grazie a un viaggio a Berlino in cui ha ammirato i capolavori di Andy Warhol e Roy Lichtenstein, che hanno costruito il loro linguaggio con il collage, i fumetti, i colori pastello. Tra le idee di Pasquarelli, i ritratti di grandi personaggi come Mandela o il Dalai Lama.
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SPORT
Bello
Il lato del canottaggio ERIKA REDUCE DALLA RECENTE SPEDIZIONE MONDIALE IN NUOVA ZELANDA RACCONTA LA SUA VITA E IL SUO AMORE INCONDIZIONATO PER QUESTO SPORT
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hi è Erika Bello? Sono nata a Civitavecchia il 30 novembre 1975, figlia di Demetrio e Annarita e sorella di Leonardo, Micaela, M.Letizia, Alessandro e Angelo (quest’ultimo socio del CC Lazio da più di 15 anni). Sono laureata in Scienze Motorie, in più sono operatrice shiatsu, insegnante fitness, ma in questo momento sono solo atleta professionista di canottaggio al CC Lazio e nella Nazionale Italiana. Sono una ragazza determinata, testarda ma che dà il cuore e l’anima in tutto quello che fa. Partiamo dai tuoi ultimi impegni. Com’è andato il Mondiale in nuova Zelanda? Purtroppo non come pensavamo, perché il vento e le onde hanno fatto da padroni. Ho gareggiato in 2 specialità: una olimpica, il doppio categoria pesi leggeri (pl significa che il peso non deve essere superiore ai 59 kg, per il doppio e 4 è 57) e l’altra non olimpica, il 4 di coppia sempre pl. Il doppio non era la barca sulla quale il ct del-
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la nazionale aveva puntato almeno per quest’anno, quindi il nostro obiettivo visto che lo abbiamo preparato pochissimo, era arrivare tra le prime 10, e infatti io e Giulia Pollini (al suo primo Mondiale assoluti) siamo arrivate none. Per quanto riguarda il 4 di coppia, eravamo partite per vincere una medaglia invece siamo arrivate quinte anche per colpa della corsia sfavorita dal vento. Ti aspettavi di più da questi mondiali o sei soddisfatta cosi? Sinceramente mi aspettavo molto di più dal 4 di coppia, non solo per la mancata medaglia, ma dal rendimento dell’equipaggio in gara. Del doppio sì, se ci avessimo lavorato potevamo fare qualcosa di più. Quale il ricordo più bello, le sensazioni, che ti porti dentro di questi Mondiali? E cosa invece vorresti dimenticare o cancellare da questa “spedizione”? Il ricordo più bello di questi Mondiali è stata tutta la trasferta e anche la vacanza post-gare in giro per la Nuova Zelanda, e il fatto che il ct mi ha ringraziata pubblicamente per il lavoro svolto da me in questa
stagione avendomi affiancato delle giovani atlete, e quindi mi ha riconosciuto un po’ la leadership della squadra. Le sensazioni che mi porterò per sempre dentro è la tranquillità in partenza e la consapevolezza di essere stata un punto di riferimento e sicurezza per le giovani (Eleonora Trivella agli Europei e Giulia ai Mondiali). La cosa che vorrei cancellare, invece, la gara del 4 di coppia. Non tanto per il risultato ma per il distacco datoci negli ultimi 500 m. Il 2010 ti ha anche regalato la prima medaglia d’oro nei Campionati Europei. Cosa ricordi di quei momenti? Be’ vincere una medaglia d’oro è sempre un’emozione fortissima. Vincerla agli Europei con Eleonora, Giulia ed Enrica Marasca lo è stato ancora di più; il fatto di sapere che loro ripongono tanta fiducia in me e di essere per loro una guida mi ha dato una carica maggiore. Il ricordo più bello? Salire sul podio e vedere la nostra gara sullo schermo gigante mentre ci premiavano, davanti ai dirigenti federali e Presidente e ai genitori di Eleonora. Nella tua carriera agonistica, quale la soddisfazione più grande che hai avuto e quale la delusione più forte? La mia soddisfazione più grande è stata la medaglia di bronzo alla coppa del Mondo a Lucerna 2006 in singolo pl dopo 10 anni che non remavo più, (dopo le Olimpiadi di Atlanta ‘96 ho deciso di smettere per portare avanti lo studio, e nel 2005, a 29 anni e da 2 anni sposata, ho deciso di riprendere a remare a Civitavecchia col mio vecchio allenatore Tranquilli), e sempre nel 2006 il quarto posto ai Campionati del Mondo a Eton sempre in singolo. Ma al di là della medaglia, essere rientrata in nazionale e poter indossare di nuovo la maglia azzurra e subito essere stata cercata dall’ex presidente del circolo Buccioni. La delusione più cocente, invece, il Mondiale del 2007 in doppio con la mancata qualificazione olimpica ed essere arrivate dodicesime, quando invece avevamo perso la finale A per 1 secondo dalla Germania. Quando hai capito che il canottaggio sarebbe stato il tuo “compagno” di vita? L’ho capito da subito: a 13 e mezzo il mio ex allenatore mi disse di provare e, iniziando a gareggiare, è sbocciato l’amore tra me e il canottaggio. A 15 anni ho disputato la mia prima gara internazionale, e a 17 ho vinto la medaglia d’argento ai Campionati Mondiali juniores e nel ‘96 sono arrivata alle Olimpiadi (dodicesimi nel doppio pesi seniores). Il canottaggio è parte di me, sapevo che prima o poi avrei ricominciato! Nella vita di tutti giorni chi è Erika Bello? Sono una ragazza come tante altre, sono zia, amica, sorella, figlia, ma soprattutto moglie e casalinga con la passione della cucina e dei dolci in particolare. In più mi piace leggere, ascoltare la musica e studiare. Vorrei imparare a parlare bene l’inglese. Da quanto tempo sei al CC Lazio? Praticamente sono al circolo da sempre. Già nel 1993 gareggiavo con i colori della Lazio anche se di fatto ci allenavamo al Circolo Civitavecchia. Quando hai deciso di far parte del CC Lazio e cosa rappresenta per te? Non ho mai deciso io personalmente, perché la prima volta fu l’allenatore a decidere, mentre nel 2006 è stata la volontà dell’ex Presidente Buccioni a volermi di nuovo alla Lazio. Devo dire di essere felicissima di stare in uno dei circoli più importanti di Roma e d’Italia, ed essere diventata l’atleta di punta! Per me il circolo rappresenta la mia famiglia di adozione e quando sono lontana per via dei raduni sento la mancanza di tutti. A partire dai soci che mi sostengono e tifano sempre per me e mi coccolano, al Presidente Alfonso Rossi, al Vice Presidente Giuseppe Viggiano, al Direttore Sportivo del canottaggio Ubaldo Marco-
ni e al mio grande allenatore Giovanni Sorrentino, nonché a suo fratello Luigi. A tutti devo un grazie speciale per la stima e l’appoggio e il sostegno morale. Chi è la tua fonte di ispirazione, il tuo idolo? Da sempre i miei idoli sono stati i fratelli Abbagnale, soprattutto Agostino, con il quale sono molto amica, perché con lui nel ‘96 ho capito cosa vuol dire essere un atleta e campione. Ho appreso da lui come ci si deve allenare a certi livelli, ma anche da Ciccio Esposito, uno dei pesi leggeri più famosi nel mondo, che in carriera ha vinto ben 9 titoli Mondiali. Ma la mia fonte d’ispirazione è stata senza dubbio il mio papà che, nonostante a 37 anni gli avessero diagnosticato una malattia rara, ha sempre lottato per noi figli. Quali i tuoi prossimi impegni sportivi? A gennaio il Campionato Italiano Indoor di remoergometro dove vorrei provare a fare il mio record e poi la qualificazione Olimpica ai Campionati del Mondo a Bled a fine agosto.
« Il Circolo è la mia seconda famiglia, quando sono lontana per le gare mi manca»
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SPORT
Al CC Lazio è tempo di
Tornei
CONCLUSA LA SESTA EDIZIONE DEL MEMORIAL DAMIANI DI TENNIS: TRIONFA LA COPPIA CANTAGALLI-GIONTA
iornata di festa e di ricordi ancora vivi, il 5 novembre scorso, durante la quale si è concluso il VI Memorial di tennis dedicato al compianto Claudio Damiani, socio del Canottieri Lazio venuto a mancare prematuramente. Ad aggiudicarsi l’edizione 2010, la coppia Cantagalli-Gionta che, in una combattuta e avvincente finale, hanno avuto la meglio sulla collaudatissima coppia Merlino-Pecora. Il match, infatti, è stato in bilico sino all’ultima palla di gioco, con la coppia Cantagalli-Gionta che ha addirittura dovuto annullare un matchpoint prima di ribaltare le sorti della partita a proprio favore, chiudendo l’incontro
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con il punteggio finale di 9-8 allungando solo nel sofferto tiebreak, vinto con esperienza e personalità per 7-2. Alla fine del torneo - organizzato ancora una volta in maniera impeccabile dal Vicepresidente al tennis Nino Gargiulo e dal Consigliere Daniele Della Porta - il duo ha potuto alzare l’ambito trofeo ai bordi della piscina avvolti dal calore dei tanti ospiti e amici che hanno voluto dimostrare ancora una volta il proprio affetto nei confronti dell’indimenticabile Claudio Damiani. Doppia soddisfazione da parte di Gionta che ha ricevuto il premio dalle mani della figlia Francesca, visibilmente emozionata per il grande successo centrato dal papà Salvatore con il maestro Cantagalli.
Scatta l’ora del Torneo Sociale Poche parole e tanti fatti. È questa la sintesi del nuovo Torneo Sociale che sin dalla gara d’avvio ha messo in evidenza tutto la portata dell’evento: grande affluenza di pubblico sugli spalti nell’avvolgente arena della Fossa, spettacolo imperdibile, agonismo, grandi calciatori e giocate di gran classe. Una macchina perfetta la cui sapiente organizzazione è il frutto della paziente regia di Bonafaccia e Vicerè. Tra le squadre partecipanti, si è fatto apprezzare il Cagliari, apparsa già dalle prime battute del torneo, una squadra completa e molto dinamica, con un arma in più in campo, il portiere
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Imperiale, in grado di mettersi in luce con delle giocate da vero numero 1. Battaglia vera è stata, anche, tra le squadre di due simboli del CC Lazio, Minicucci e Ripesi che, nella prima semifinale in calendario, hanno regalato spettacolo ai tanti accorsi i quali hanno avuto la possibilità di assistere ad uno spettacolare incontro deciso solo nei minuti finali grazie all’estro e alle giocate di Minicucci che ha liberato in aria per ben quattro volte i suoi compagni, due delle quali sono alla fine risultate decisive. Spettacolo quindi e organizzazione perfetta per un altro Torneo Sociale targato CC Lazio.
LE DONNE DEL TEVERE
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54 anni di
Passione
MARIA CRISTINA SANNA-RANDACCIO IERADI, LA SOCIA DI PIÙ LUNGA DATA DEL CANOTTIERI LAZIO RIPERCORRE LA SUA STORIA ALL’INTERNO DEL CIRCOLO
ell’estate 1954 il nostro bel sodalizio consisteva ancora in una semplice casina di legno con pochi annessi, quando il grande Ing. Renzo Nostini riuscì a costruire su palificazioni una piscina di 25 m, sostituita solo due anni fa da quella odierna in occasione dei Mondiali di nuoto. Io ero una nuotatrice della SS. Sportiva Lazio e ho avuto il piacere e l’onore di partecipare alle gare per l’inaugurazione della piscina originaria, nella quale cominciammo ad allenarci, anche se i nuotatori alle ore 11 venivano invitati a lasciare la piscina perché arrivavano i soci del Circolo. Per questo motivo, nel 1956, chiesi e ottenni da mio padre di poter diventare anch’io socia per frequentare il circolo a mio piacimento, coinvolgendo a questo punto l’allora mio fidanzato e tuttora marito, Antonello Ieradi, anche lui nuotatore della SS. Lazio. Sono trascorsi 54 anni, sono nati i nostri figli ed i nostri nipoti, abbiamo festeggiato il 54° anno di appartenenza al sodalizio e nel circolo abbiamo festeggiato le nostre nozze d’oro. I nostri figli sono nati e cresciuti tra queste mura, ora sono grandi, hanno ricoperto e tuttora ricoprono varie cariche sociali; praticamente il Circolo è stato sempre ed è tuttora la nostra seconda casa. Io vivo ed ho sempre molto vissuto il nostro sodalizio, come sportiva, quando dal nuoto sono passata al tennis gareggiando ad un livello abbastanza onorevole, e anche ora continuo a giocare anche se non più agonisticamente, e mi occupo, da sempre, della sezione Bridge e in generale dei giochi di carte, con i vari Consigli Direttivi che si sono succeduti. Ho collaborato all’organizzazione della Club House, ma soprattutto, dopo l’elezione del Presidente Antonio Buccioni, sono stata, come lui diceva, il suo braccio destro e sinistro. Tra l’altro in quegli anni, anche in parte per mio impulso, abbiamo, con la preziosa direzione di Eolo Capacci, riportato in vita il giornaletto del Circolo “I Cinquecento” che ha illustrato e raccontato il nostro piccolo mondo, ma questa iniziativa è purtroppo attualmente sospesa. In questi decenni, al Circolo Canottieri Lazio, sono cambiati Presidenti e Consiglieri, e nelle occasioni di nuove elezioni anche le volte in cui ero all’opposizione, una volta formato il nuovo “governo” ho sempre remato con esso e mai contro. Ora sono orgogliosa di collaborare con l’attuale Consiglio e con l’efficientissimo Presidente Prof. Alfonso Rossi che sta dando una svolta ancor più positiva al nostro amato sodalizio. In conclusione ribadisco che per me esiste ed esisterà sempre solo il bene del mio Circolo, il Canottieri Lazio!
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LA VITA DEGLI ALTRI
I trionfi sportivi degli altri
circoli
DAI GRANDI SUCCESSI DEL CC ANIENE E CC ROMA AI CAMPIONATI DEL MONDO DI CANOTTAGGIO IN NUOVA ZELANDA ALLA RICONQUISTA DELLA COPPA TEVERE DA PARTE DEL CC TIRRENIA TODARO
CIRCOLO CANOTTIERI CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE TIRRENIA TODARO
CIRCOLO CANOTTIERI ROMA
Adriano Seghetti, Matteo Rampioni, Andrea Gorgoni, Simone Carloni, Alessandro Lacoangeli, Davide Cignarella, Tiziano Rossi, Giacomo Rossitto ed il timoniere Giacomo Bardi, è il gruppo che ha riportato la Coppa Tevere al Circolo Canottieri Tirrenia Todaro. La vittoria per i neroazzurri è arrivata lo scorso 10 ottobre dopo un acceso confronto con i rivali di sempre del Tevere Remo. Una finale che, nonostante la similitudine con quella dello scorso anno – contro il team blucerchiato ha avuto tutt’altro risultato, consegnando l’ambito trofeo all’equipaggio del capovoga Adriano Seghetti che ha avuto la meglio nelle due manches conclusive. Un trionfo netto che ha meravigliato e fatto esplodere di gioia il folto pubblico di appassionati giunti come sempre numerosi sulle sponde del Tevere.
Successo mondiale in terra neozelandese per l’8 pesi leggeri Scala, Riccardi, De Maria, Dell’Aquila, Pinca, Gallo, La Padula e Mascarenhas del Circolo Canottieri Roma. Ai campionati del Mondo di canottaggio, infatti, Bruno Mascarenhas e il suo team ha vinto la medaglia di bronzo e proprio il capovoga Mascarenhas, improvvisando una gara massimale, è riuscito a imprimere un ritmo martellante e ha dovuto arrendersi solamente a equipaggi fortissimi come la Germania (che aveva in barca tutto l’equipaggio campione del mondo sul 4-) e l’Australia. Mascarenhas ha iniziato a praticare il canottaggio all’età di 12 anni presso la società romana dove è rimasto fino ad oggi dopo aver conseguito risultati della massima importanza come la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atene 2004 sul “quattrosenza pesi leggeri”.
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Spedizione vincente per il Circolo Canottieri Aniene ai Campionati del Mondo di canottaggio in Nuova Zelanda. Un successo per il sodalizio del Presidente Malagò che ha portato a casa due medaglie d’argento. A salire sul secondo gradino del prestigioso podio neozelandese, Pierpaolo Frattini (CC Aniene) con Paolo Perino (Sportiva Murcarolo) insieme al timoniere Andrea Lenzi (Gavirate) per il “due con” e Elia Luini (CC Aniene) con Lorenzo Bertini (Fiamme Oro) nel doppio pesi leggeri. Ai piedi del podio “il due senza” di Niccolò Mornati (C.C. Aniene) e Lorenzo Carboncini (Fiamme Oro), mentre sesto si è piazzato il giovane equipaggio del “quattro senza” con Vincenzo Capelli e Andrea Palmisano (CC Aniene) insieme a Mario Paonessa e Francesco Fossi (Fiamme Gialle) che ha comunque chiuso la stagione con una finale ai Mondiali Assoluti, il titolo mondiale under 23 e il quarto posto agli Europei.
C’è un nuovo record da battere:
FASTWEB cambia la storia di Internet. Oggi si corre a 100 MEGA*: niente di meglio per chi ama la velocità. Per chi crede che la tecnologia migliore sia quella che supera sempre nuovi traguardi. Internet a 20 MEGA è stata una svolta verso il futuro. FASTWEB Fibra100 è l’Internet una generazione avanti.
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Il servizio prevede una velocità di connessione fino a 100 Mbit/s in ricezione e fino a 10 Mbit/s in trasmissione e potrà essere erogato previa verifica tecnica.