25A MAGAZINE_MARZO/APRILE

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Anno 2 - numero 1 - Marzo/Aprile 2011

QUATTRO RUOTE DI ELEGANZA ECCO LA NUOVA CADILLAC SRX

LAVINIA MENNUNI UNA CAPITALE A MISURA DI DONNA

NATALIE PORTMAN LE NUOVE SCELTE DEL PREMIO OSCAR

IL LATO VERDE DEL BENESSERE

VIAGGIO NEI CENTRI ECOSOSTENIBILI


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EDI TO RIA LE

Quella sottile linea rosa di

Cosimo Santoro

25A Numero di registrazione 326/2010 del 22.07.2010. Edito da Edipress srl www.edi-press.com Via Crescenzio, 2 00193 Roma Direttore responsabile Stefano Cocci Redazione Cosimo Santoro, Alessandro Mastroluca, Dario Morciano Responsabile pagine CC Lazio Dario Morciano Progetto grafico e impaginazione Edipress: Samantha Fioranzato, Romana Ciavarella, Cristina Sanna Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati da Edipress srl. Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione. Finito di stampare Marzo 2011 Redazione, grafica e pubblicità Via Baldo degli Ubaldi, 229 00167 Roma Tel 06 39735230 - 06 39722444 redazione@edi-press.com advertising@edi-press.com Stampa CSC Grafica Via A. Meucci, 28 zona industriale Santa Sinforosa (Via Tiburtina km 18,300) 00012 Guidonia - Roma Tel 0774 353308 - Fax 0774 550179 www.cscgrafica.it info@cscgrafica.it prestampa@cscgrafica.it

«Essere donna è così affascinante. È un'avventura che richiede un tale coraggio, una sfida, che non finisce mai» scriveva Oriana Fallaci. Ed è una donna chiamata a un ruolo importante, quello di sostenere la categoria, perpetuare la lotta per una più completa emancipazione e difendere i diritti conquistati nel corso della storia. Una donna eletta dai cittadini e insignita dal sindaco Alemanno di un incarico tanto importante quanto strategico: è Lavinia Mennuni, consigliere comunale con Delega per le Pari Opportunità, la cover woman di questo numero. Il fascino e la sensualità tipicamente femminili impregnano la rivista come un liquido che attraversa i vasi comunicanti e sono esemplificate della bellissima Natalie Portman, fresca vincitrice di premio Oscar con il capolavoro “Il Cigno Nero” e della lussuosa Cadillac SRX, una “signora macchina” aggressiva come una donna che sa ciò che vuole e spigolosa al tempo stesso. Si parte poi per un viaggio nelle oasi del benessere sparse in Italia dove concedersi un periodo di relax con la propria consorte, se invece non si vuole rinunciare allo sport ecco un pacchetto completo che prevede sci e golf tutto insieme. Se non si ha voglia di lasciare la capitale, vi consigliamo un salto al Maxxi per ammirare una nuova bellezza architettonica che va ad aggiungersi alle infinite bellezze della nostra città: l’Onda Parametrica. Oppure si può approfittare per scoprire cosa c’è dietro una delle tendenze del momento che ha fatto breccia soprattutto tra i più giovani con l’Italia Beer Festival. E, infine, immancabile la sezione dedicata al Circolo Canottieri Lazio con interviste, eventi, successi e iniziative interessanti che hanno visto da poco la luce.


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Anno 2 – N. 1 Marzo/Aprile 2011

COPERTINA 14 METTI UNA DONNA AL POTERE...

PERSONAGGI

SO MM AR IO

18 UN ASSESSORE GUERRIERO

ARTE 20 L’ARCHITETTURA DÀ I NUMERI

VIAGGI 22 PRIMAVERA IN MONTAGNA

AUTO 26 L’ELEGANZA CHIEDE SPAZIO

CINEMA 28 NATALIE PORTMAN

WELLNESS 30 CACCIA A UN BENESSERE VERDE

14

SAPORI 32 TRE GIORNI A TUTTA BIRRA

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30

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C.C. Lazio Magazine V

PERSONAGGI

UN SOCIO AL VOLANTE intervista a Marcellino Mariucci volto noto Rai che racconta la sua vita, le sue passioni lavorative e l’amore per il Circolo

VII

SPORT/1

IL CIRCOLO SALE SUL RING Massimo Maci illustra i dettagli che hanno reso realtà un sogno: la palestra per il pugilato

IX

SPORT/2

UNA STAGIONE TRIONFALE Dopo la promozione in Serie A2, il Canottierilazio Futsal conquista la Coppa Italia di Serie B


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PREVIEW

25A PREVIEW LE EMOZIONI CI ACCOMPAGNANO PER L’INTERA VITA E PRENDONO FORMA DA SITUAZIONI TANTO DIFFERENTI TRA LORO QUANTO COINVOLGENTI. COME SOLCARE MARI E OCEANI CON UN’IMBARCAZIONE TUTTA PER SÉ O STARSENE COMODI NELLA PROPRIA DIMORA A LEGGERE UN BUON LIBRO. O RESTANDO IN CITTÀ AD AMMIRARE UNA BELLA MOSTRA, ASSISTERE A UNO SPETTACOLO TEATRALE, SCATENARSI AL CONCERTO DEL CANTANTE PREFERITO. PERCHÉ, COME DICEVA GAUGUIN: «INNANZITUTTO, L’EMOZIONE! SOLO DOPO, LA COMPRENSIONE».


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PREVIEW LUXURY

Il mare da vivere con la famiglia

Possibilità di motorizzazioni

Godere del nostro mare Mediterraneo, con la bellezza delle sue coste, il suo clima ideale, l'intera famiglia a bordo. questo il motto con cui Lema si rivolge al suo pubblico di amanti del mare e chi nutre la passione di solcare le acque a bordo di barche confortevoli e a misura di famiglia. Tutte le imbarcazioni realizzate nei cantieri Lema seguono questa fedele filosofia e sono conosciute per il loro stile, design, qualità di navigazione, cura maniacale dei particolari e per i più alti livelli di sicurezza. Un tratto distintivo creato in linea con quelle che sono le qualità dei cantieri Lema: strutture moderne e spaziose, con dedizione totale ad un lavoro professionale, che presta attenzione a ogni dettaglio e ad ogni aspetto che rendono tutte le barche Lema speciali. Imbarcazioni piacevoli, attraenti, dal carattere pratico, pensate per crociere con la famiglia e la vitalità di un motoscafo di ottime prestazioni sempre in equilibrio perfetto tra spaziosità e adattabilità. La cura dei particolari è evidente in tutte le componenti delle barche Lema sia in coperta che degli interni per una navigazione comoda 6-8 persone. Parabrezza in vetro Securit, che offrono grande visibilità, così come le eleganti linee della barca. Un’area di governo ergonomico, ottima visibilità degli strumenti di bordo, compatta e moderna. Anche i bagni sono moderni e spaziosi, comodi posti a sedere, tappezzeria di alta qualità e finiture di alto pregio. Il comfort in cabina è una conseguenza della grande altezza interna, nei comodi e grandi letti matrimoniali, che sono prodotti con materiali pregiati e fibra di legno. Lema offre a tutti la possibilità di vivere un sogno in mare aperto, avvolti da ogni comfort e in totale sicurezza, cullati a bordo di un “nido familiare” galleggiante.

VOLVO BENZINA 5,7 gie/dps 320 hp - iniezione 5,7 gxie/dps 320 hp - iniezione 2 per 4,3 gxi/dps (2 x 225 hp) - iniezione 2 per 4,3 gxie/sx (2 x 225 hp) - iniezione 2 per 4,3 gxie/dps (2 x 225 hp) - inizione

€ 85.795 € 88.125 € 92.710 € 92.840 € 95.505

VOLVO DIESEL D4 dph 300 hp 6i - common rail D6 dph 330 hp 6i - common rail 2 per d3 sx (2 x 140 hp) 5l - common rail 2 per d3 dps (2 x 170 hp) 5l - common rail

€ 98.300 € 102.040 € 99.760 € 106.755

MERCRUISER BENZINA 350 magnum alpha 1 300 hp 8 v 350 magnum bravo 3 300 hp 8 v 2 per 4,3 tks (2 x 190 hp) 6v carburatore 2 per 4,3 mpi alpha 1 (2 x 220 hp) 6 v iniezione

€ 84.205 € 86.740 € 85.025 € 88.585

I prezzi si intendono iva e trasporto esclusi

Specifiche tecniche Lema boats Modello duna 290 Lunghezza fuori tutto 9,10 Lunghezza al galleggiamento 7,48 Larghezza 3,13 Motorizzazioni benzina da 1 x 300 hp a 2 x 225 hp Motorizzazioni diesel da 1 x 300 ha a 2 x 170 hp Capacita' serbatoio carburante lt. 390 Capacita' serbatoio acqua lt. 110 Altezza in cabina 1,90 Portata persone 8 Omologazione CE - Rina Categoria design b 2 cabine separate di ottima abitabilità


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PREVIEW LIBRI

Genio

e respiro d’antico DALL’AUTORE DE “LE CORREZIONI”, JONATHAN FRANZEN, UN NUOVO GRANDE ROMANZO AMERICANO SULLA DIFFICILE ARTE DI CRESCERE: “LIBERTÀ”

Autore: Jonathan Franzen Editore: Einaudi 626 pagine

Ci sono due grandi categorie di lettori. Ci sono quelli che inseguono la trama, il cui interesse precipuo è: come andrà a finire? E ci sono quelli che si siedono, si rilassano e si godono il viaggio, che apprezzano stile e scelte lessicali, ritmo e punto di vista. Solo gli appartenenti al secondo gruppo dovrebbero leggere “Libertà”, il nuovo romanzo di Jonathan Franzen (Einaudi). La storia si pone nel solco de “Le correzioni”, la sua opera di debutto, e sulla scia della narrativa americana contemporanea. Nella prosa ampia ed elegante, nelle frasi armoniose, nel racconto di una famiglia piccolo-borghese di una oscura cittadina perbene e perbenista del Midwest c’è, con le dovute traslazioni culturali e geografiche, la storia di Nathan Zuckerman, nella Newark ebraica di Philip Roth. In fondo, “Libertà” è una pastorale dell’America che vive nel limbo segnato dall’attacco alle Twin Towers e dalla guerra in Iraq. È un romanzo antico e insieme contemporaneo, che sembra però arrivare da un’epoca pre-iPad. E non è un caso che Franzen, nelle dieci regole per un romanziere che ha pubblicato sul Guardian, abbia espressamente dichiarato: “dubito che chiunque abbia una connessione a internet dove lavora possa scrivere buona narrativa”. È la storia di una famiglia, i Berglund vista con gli occhi di Patty, “il tipo super-colpevole di liberale che ha bisogno di perdonare tutti così che le venga perdonata la propria ricchezza; a cui manca il coraggio del proprio privilegio”. Patty racconta la storia dopo aver attraversato depressione e alcolismo e lo fa, questo il presupposto narrativo, come strumento terapeutico su suggerimento del suo analista. Emerge il conflitto con il figlio Joey, quello di cui lei parla di più, come se solo attraverso la contrapposizione definisca il ruolo e il senso di madre agli occhi delle famiglie del vicinato. Il suo Joey che contesta le basi stesse dell’autorità, che sostiene come i genitori non possano imporgli di spegnere la luce di notte prima che l’abbiano fatto loro stessi perché, in fondo, siamo tutti uguali e tra adulti e adolescenti non c’è differenza. Franzen analizza con precisione i tormenti e i compromessi dell’età adulta e la catarsi del sabotaggio del sé in una storia popolata di personaggi di contorno. E in questo ha pochi rivali. Ha una capacità innata, raggiunta forse dal miglior Roth, di dar loro vita e fisicità. “Libertà” è, dunque, il manifesto del potere che possono ancora esercitare i romanzi all’antica. Quello di raccontare storie che, come diceva David Foster Wallace, fanno sentire i lettori meno soli.


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FRATELLI DI RUGBY

L’ULTIMO DELLA DINASTIA

UN ROMANTICO A MILANO

AUTORE: Mauro e Mirco Bergamasco EDITORE: Ponte alle Grazie

AUTORE: Edward M. Kennedy EDITORE: Mondadori

AUTORE: Giuseppe Pederiali EDITORE: Garzanti

Mauro e Mirco Bergamasco raccontano la magia e i valori di uno sport di affascinanti contraddizioni. A partire dall’aspetto principale, sintetizzato nel titolo, “Andare avanti guardando indietro” (edizioni Ponte alle Grazie). Il rugby è filosofia e metafora di vita, esaltazione del sacrificio individuale per il bene collettivo, sublimazione dell’impulso primigenio di aggressività in un’energia positiva per raggiungere la meta. Ma dove il contatto fisico è duro sì, ma mai gratuitamente violento. Il merito del libro è di Matteo Rampin, medico, psichiatra, psicoterapeuta e consulente personale di atleti, allenatori e manager che l’ha ideato e ha coinvolto i fratelli più glamour del rugby italiano collaborando anche alla stesura del testo. Non è un manuale per neofiti, non è un romanzo sul rugby, non è un’autobiografia. E’ uno sguardo nuovo sulla logica antica che svela dall’interno i risvolti umani e morali spesso nascosti tra fango e placcaggi.

“Eravamo tutti, benché distinti e autonomi gli uni dagli altri, fusi in un unico nucleo, un universo autosufficiente di amore e verità profonde. La mia storia è la loro storia e la loro è la mia”. C’è la storia di un uomo, di una famiglia mai come le altre, dell’America intera in “Tenere la rotta” (edito da Mondadori), autobiografia di Edward Kennedy, ultimo dei nove figli di Joseph P.Kennedy e Rose Fitzgerald. Racconta gli affetti privati, traccia un inedito ritratto di JFK e di Bob e non tralascia episodi controversi come lo scandalo di Chappaquiddick (finisce in mare con l’auto, si salva ma non presta aiuto alla donna che viaggiava con lui e che morì annegata). Ma è anche la storia della tenacia del suo impegno politico: dai diritti civili al Vietnam, dal Watergate al progetto per la pace nell’Ulster all’elezione di Barack Obama.

C’è la poesia della parola e la nostalgia del passato nella Milano intima e personale che fa da sfondo all’ultimo romanzo di Giuseppe Pederiali, “Il ponte delle sirenette” (edito da Garzanti). Una bambina abbandonata viene trovata sul ponte che dà il titolo all’opera e raccolta da una suora che la chiama Sirena Colombo. Dopo l’orfanotrofio iniziano anni durissimi: prima cameriera presso una famiglia che la maltratta, poi costretta a prostituirsi durante la guerra, finisce addirittura internata in manicomio con l’accusa di aver venduto la figlia. La salva Delio Tessa, autore di poesie dialettali. Sirena sogna di fare la cantante e si rifà una vita incontrando Ignazio, ebreo in fuga, comparso il giorno di Ferragosto 1943 con due valigie di libri che celano un tesoro. Sarà un’altra Sirena Colombo, che canta le poesie di Tessa al cabaret, a illuminare il passato.

IL RE DELL’AVVENTURA AUTORE: Wilbur Smith - EDITORE: Longanesi Ha l’aspetto bonario Wilbur Smith, che dalla Rhodesia ha attraversato il mondo: la sua biografia, così piena di colpi di scena, è in linea con le vite avventurose dei suoi personaggi. Il suo trentatreesimo romanzo, “La legge del deserto” (edizioni Longanesi) è ispirata ai recenti atti di terrorismo internazionale. Al centro del racconto un gruppo di pirati islamici che assalta lo yacht della miliardaria Hazel Bannock, erede della Bannock Oil Corp, produttore di petrolio tra i più grandi del mondo, e rapisce la figlia diciannovenne Cayla. Il peggio deve ancora venire: i pirati chiedono un riscatto astronomico per la sua liberazione e la sottopongono a orribili torture. Hazel capisce che c’è una sola persona a cui si può rivolgere: Hector Cross, il capo della security. A lui spetta la missione di salvare Cayla, a qualunque costo.


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PREVIEW A ROMA

Tu chiamale, se APRILE ACCENDE LA CAPITALE DI PASSIONI: TANTI APPUNTAMENTI PER TUTTI I GUSTI TRA

> 100 CAPOLAVORI DALLO STÄDEL MUSEUM

> ROMA CAVALLI

> PATTY PRAVO

Una delle più ricche e prestigiose raccolte europee d’arte antica e moderna, le collezioni del celebre museo di Francoforte saranno presentate a Roma al Palazzo delle Esposizioni. La selezione proposta sarà un excursus sulla porzione ottonovecentesca della collezione tedesca e offrirà una panoramica sulla storia dell’arte europea dai Nazareni ai Romantici, dal Realismo all’Impressionismo, dal Simbolismo alle Avanguardie. Una mostra articolata in sette sezioni stilistico cronologiche che esporrà, tra gli altri, capolavori di Tischbein, Koch, Corot, Monet, Degas, Renoir, Van Gogh, Cézanne, Böcklin, Feuerbach, Moreau, Redon, Hodler, Munch, Beckmann, fino allo sperimentalismo visionario di Max Ernst, Paul Klee e Pablo Picasso che offrono una panoramica d’eccezione sul confine novecentesco della modernità.

Dopo il grande successo dell’edizione 2010 torna anche quest’anno, Roma Cavalli, l’appuntamento con il mondo dell’equitazione, gli appassionati e tutti coloro che amano questo bellissimo animale. Dal 7 al 10 aprile presso i padiglioni della Fiera di Roma saranno tante le novità a partire dagli espositori, oltre 200, in rappresentanza delle più importanti e significative aziende del settore internazionale e nazionale. Un calendario ricco di appuntamenti in cui il cavallo è il grande protagonista e dove le gare, le presentazioni, gli incontri, gli spettacoli e la gastronomia ne fanno un appuntamento unico all’insegna del divertimento, dello sport e dell’eccellenza. 1800 cavalli saranno i protagonisti con esemplari appartenenti alle principali razze di cavalli Italiani, Spagnoli, Arabi e Americani.

Torna dal vivo una delle voci più rappresentative del panorama musicale nazionale: Patty Pravo. Accompagnata dalla sua band, l’icona di ben quattro generazioni di pubblico nonché regina delle vendite con oltre 120 milioni di dischi venduti in carriera, porta l’11 aprile sul palco del Teatro Sistina, Nella terra dei pinguini tour, lo spettacolo che prende il titolo dall’ultimo lavoro discografico di inediti da poco pubblicato. Uno show che viaggia tra i generi musicali dal pop al rock e che propone le hits del passato come La Bambola, E dimmi che non vuoi morire passando per Pensiero stupendo a Pazza idea fino alle ultime incisioni come le bellissime Uniscono di Giuliano Sangiorgi e il brano presentato alla kermesse canora sanremese, Il vento e le rose.

PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI 1 aprile - 17 luglio Via Nazionale, 194 www.palazzoesposizioni.com

FIERA DI ROMA 7 - 10 aprile Via Portuense, 1645 www.romacavalli.it

TEATRO SISTINA 11 aprile Via Sistina www.ilsistina.com


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vuoi, emozioni CONCERTI DI MUSICA NAZIONAL-POPOLARE, RISATE, MUSICAL E UNA GRANDE MOSTRA

> SONO ROMANO MA NON È COLPA MIA

> FLASHDANCE

> MASSIMO RANIERI

Emozioni e sentimenti che danno vita ad uno show esilarante, in cui, Enrico Brignano da voce ai suoi ricordi di famiglia e d’infanzia. Una discendenza che di nonno in nonno arriva fino a Romolo, primo re di Roma. Lo spettacolo, dal 12 aprile al Palalottomatica, è diviso in due atti e ripercorre tutta la storia della città eterna, con uno sguardo sempre attento agli affetti familiari, anche quelli più lontani nel tempo. Battute e sketch per tutti, riflessioni e speranze per il futuro, con un’ispirazione sempre educata a volte surreale e mai volgare, che ha come unica grande pretesa, quella di far trascorrere una serata divertente. L’artista romano mette, così, alla berlina vizi e virtù degli uomini di oggi, dalle paure alle manie che ciascuno serba in cuore.

Arriva in Italia Flashdance, il musical basato sulla storia che ha fatto sognare intere generazioni e avvicinare alla danza milioni di persone. A un anno dal suo debutto in Italia lo spettacolo, prodotto da Stage Entertainment, racconta in una prospettiva tutta italiana la storia, portata al cinema nel 1983, della giovane e determinata Alex, di Pittsburgh: operaia di giorno, ballerina di lap dance di notte per realizzare il suo grande sogno, entrare nella prestigiosa Accademia di Danza Shipley. Torneranno a risuonare i brani che hanno segnato gli anni Ottanta, “What a feeling”, “Maniac”, “Gloria”. La supervisione è dell’americano Glenn Casale, celebre nome di Broadway e già regista de La Bella e la Bestia, la regia è affidata a Federico Bellone, Gail Davies firma le coreografie.

Torna a grande richiesta sul palco del Gran Teatro, il 16 e il 17 aprile, Canto perché non so nuotare…da 500 repliche!, lo spettacolo di Massimo Ranieri. Uno show che ha conquistato milioni di spettatori in più di quattro anni di esibizioni, diventato ormai un cult che esalta le platee di tutta Italia. Nello spettacolo, scritto con Gualtiero Peirce, il “cantattore” canta, balla e recita raccontando tappe emozionanti della sua vita. Suo compagno di viaggio è anche il piccolo Lele D’Angelo, campione del mondo di tip tap, nei panni di un amico immaginario che sorprenderà gli spettatori con un numero degno di Broadway. Come sempre lo show-man canta i suoi brani più famosi ma per la prima volta esegue anche alcune fra le più belle canzoni d’autore degli ultimi decenni: brani di grandi cantanti come Battisti, Battiato, Mina ed altri.

PALALOTTOMATICA 12 – 17 aprile Piazzale dello Sport www.palalottomatica.it

TEATRO OLIMPICO 13 aprile - 22 maggio Piazzale Gentile da Fabriano, 17 www.teatroolimpico.it

GRAN TEATRO 16 – 17 aprile Viale di Tor di Quinto, 1 www.ilgranteatro.it


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COPERTINA

Metti una donna

al potere… LAVINIA MENNUNI, CONSIGLIERE COMUNALE CON DELEGA PER LE PARI OPPORTUNITÀ, ANALIZZA LA CONDIZIONE FEMMINILE NEL NOSTRO PAESE: DALLA MANCANZA DI POLITICHE ADEGUATE ALLE RECENTI MANIFESTAZIONI FINO AI DRAMMATICI CASI DI VIOLENZA IN CITTÀ, UN TEMA FORTE SU CUI IL CAMPIDOGLIO HA GIÀ APPRONTATO DELLE INIZIATIVE di Cosimo Santoro

U

na vita spesa per la politica: già nel 1993 l’onorevole Lavinia Mennuni si impegna attivamente per la candidatura a sindaco di Roma dell’attuale presidente della Camera, Gianfranco Fini. Quattro anni più tardi, è eletta Consigliere nel II Municipio, carica confermata ancora nel 2001 e nel 2006. Il grande salto arriva nel 2008, quando forte di ben 3.600 preferenze, diviene consigliere di Roma Capitale con Delega per le pari opportunità e i rapporti con il mondo cattolico. Perché ha intrapreso la carriera politica? L’ha spinta qualcuno o è stata una decisione presa in assoluta autonomia? Ho iniziato a fare politica fin da giovanissima spinta da una grande passione. È stata una decisione che ho preso in assoluta autonomia. Chi è e cosa fa Lavinia Mennuni fuori dalla vita politica? Sono una madre di famiglia con due figli piccoli cui dedico molte energie. La crescita dei figli dà mol-


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“ to da lavorare. Come concilia l’impegno politico con la vita di tutti i giorni? Con grande fatica e con l’aiuto dei miei familiari, senza i quali sarebbe difficile riuscire a conciliare entrambi gli aspetti. Dalla lettera di Veronica Lario alle recenti manifestazioni in piazza, si sono innescate delle discussioni riguardo le candidature femminili in politica. Lei, che ha fatto una lunga gavetta, come vive la selezione delle donne nelle liste elettorali del suo partito? Credo non sia tanto una questione di genere, quanto una questione di serietà e professionalità. Chi sceglie l’impegno politico come attività ha una grande responsabilità nei confronti della cittadinanza e deve avere capacità, preparazione e contenuti. La qualità è fondamentale in questo lavoro se si vogliono ottenere risultati concreti e duraturi. In tal senso sarebbe importante investire maggiormente anche sulle nuove generazioni. Secondo il presidente Napolitano, le donne italiane sono ancora lontane dall’aver conquistato la parità in molti campi. A cosa è dovuto secondo lei? E dove occorre intervenire per colmare questo gap con altri Paesi sviluppati e avanzati come il nostro? La donna, nella maggior parte dei casi, si trova a rivestire il duplice ruolo di lavoratrice e di madre e al giorno d’oggi è sempre più difficile conciliare i tempi di vita e di lavoro. È basilare porre la famiglia come destinatario centrale delle politiche sociali proprio in virtù del ruolo fondamentale che questa riveste nella società. In Francia, ad esempio, dove da 30 anni si attuano politiche in tal senso, coesistono due primati quali il più alto tasso di natalità fra i Paesi europei, con due figli per donna, e il più alto tasso di inserimento delle donne nel mondo del lavoro. In Italia il tasso di natalità è fermo a 1,3 figli per donna e i dati sull’occupazione non sono soddisfacenti. Il dato statistico per cui la maternità cresce dove il lavoro femminile è sicuro e tutelato impone l’adozione di politiche che garantiscano non solo uguali possibilità di carriera, ma anche adeguate condizioni me-

CHI SCEGLIE DI FARE POLITICA HA UNA GRANDE RESPONSABILITÀ NEI CONFRONTI DELLA CITTADINANZA E DEVE AVERE CAPACITÀ, PREPARAZIONE E CONTENUTI

diante le quali le donne possano conciliare i tempi di lavoro con quelli di madre. Rispondendo ai problemi della prima infanzia, occorrono supporti importanti quali l’ampliamento di posti negli asili nido. Ci si sta lavorando, ma molto resta ancora da fare. Che effetto le ha fatto vedere tante donne in Piazza del Popolo lo scorso 13 febbraio? Pensa che sia servita? Cosa condivide della manifestazione e cosa no? Ritengo che in questa manifestazione le donne siano state più che altro un “instrumentum imperii”. La centralità del ruolo della donna è un tema che non ha un colore politico e non deve essere strumentalizzato per andare contro un governo. Per lei cosa vuol dire “dignità della donna”? Dignità della donna significa rispetto della persona. Su questo tema abbiamo promosso una campagna contro la pubblicità lesiva della dignità della donna. Una campagna volta a tutelarne i diritti attraverso norme etiche e giuridiche che contrastino la pubblicità fondata su stereotipi di genere. A Roma abbiamo vietato di affiggere immagini lesive di tale dignità. Negli ultimi mesi si sono registrati diversi casi di violenza sulle donne. Quali sono le iniziative in Campidoglio per prevenire questi fenomeni? Molte sono le iniziative che l’Amministrazione ha approntato, a partire dalla costituzione di parte civile del Comune di Roma nei procedimenti penali relativi ai reati di violenza sessuale, passando per l’isti-


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tuzione del servizio SOS donna h 24 che opera su due filoni: la presa in carico immediata con personale specializzato della donna che ha subito abusi nel caso di violenza extra-domestica e l’asse operativo rappresentato dalla linea telefonica e telematica dedicate, attive 24 ore su 24, volte essenzialmente all’emersione del fenomeno della violenza domestica. Abbiamo avviato pronto soccorsi antiviolenza nelle strutture sanitarie, come quello del Gemelli, finanziamo centri anti-violenza, abbiamo previsto l’istituzione di un Fondo di solidarietà destinato al risarcimento delle vittime, laddove sussista l’incapienza patrimoniale da parte dell’autore del reato. Abbiamo portato avanti diverse

Anche in questo ambito c’è sempre molto da fare e non si deve mai abbassare la guardia. Per sostenere quale battaglia sui diritti delle donne pensa che potrebbe accettare di fare fronte comune con le colleghe dell'opposizione in consiglio comunale? Credo che su questi temi sia necessaria una forte coesione tra tutte le forze politiche, ci sono battaglie come quella contro la violenza sulle donne o quella a favore della promozione della donna nella società che devono essere affrontate senza preconcetti di partito. Nomini una collega dell'opposizione, nel consiglio comunale o in generale nel paese, che stima e perché? Anna Finocchiaro perché è una donna di cultura e stimo molto le colleghe consigliere comunali di Roma. Siamo tre su sessanta, ma ci facciamo valere. Qual è il retaggio culturale delle battaglie per l'emancipazione della donna che accetta come patrimonio culturale comune tra destra e sinistra e quello che invece proprio non condivide? Non avrei condiviso la battaglia a favore dell’aborto perché ritengo che la vita debba essere tutelata fin dal concepimento. Avrei condiviso la battaglia per l’emancipazione femminile con la conquista del diritto attivo e passivo di voto. Roma è sempre più una città multietnica, multi confessionale, con donne che provengono da realtà difficili dove spesso sono considerate “un gradino sotto”. Poi vengono in Italia e la situazione non cambia. In che modo le istituzioni e l’amministrazione capitolina in primis possono aiutare queste donne a risollevare la propria condizione?

NEL NOSTRO PAESE C’È UN GRAVE PROBLEMA DI RAPPRESENTANZA FEMMINILE: AD ESEMPIO, NEL CONSIGLIO COMUNALE SIAMO SOLO TRE DONNE SU SESSANTA ELETTI

campagne di sensibilizzazione e istituito un tavolo tecnico, che prevede incontri periodici, finalizzato a creare una fitta rete collaborativa tra le autorità istituzionali per porre in essere strategie e soluzioni condivise al fine di intervenire in modo efficace e concreto, sostenendo la vittima sin dall’inizio e in tutti gli ambiti. Siamo intervenuti anche sul piano della sicurezza, varando il provvedimento che prevede per i tassisti romani l’attesa in vettura delle donne sole, accompagnate in orari notturni, sino a quando non abbiano fatto ingresso all’interno dell’indirizzo di destinazione.


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Credo sia importante l’interlocuzione con le ambasciate e le comunità straniere al fine di andare incontro a chi mette le proprie radici nel nostro Paese e possa far proprie le nostre leggi. È necessario lavorare molto sul processo di integrazione di queste donne in Italia. Stiamo collaborando bene in tal senso con i consiglieri aggiunti ed in particolare con la consigliera Tetyana Kuzyk. Secondo una ricerca del Censis, nel Lazio è in aumento la disoccupazione tra le donne laureate. Come si può invertire, secondo lei, questo trend? Il problema occupazionale purtroppo oggi coinvolge tutti. Un dato interessante emerge dall’ultimo rapporto di Unioncamere secondo il quale le imprese rosa crescono più di quelle maschili e resistono meglio alla crisi. Questo dimostra che la donna ha grandi capacità ed è una risorsa che, contribuendo attivamente alla crescita del Paese, deve essere valorizzata. Per questo credo sia importante ampliare le possibilità di fare impresa. Un problema enorme in Italia è quello di avere troppi laureati in settori ormai saturi in ordine alla loro capacità di assorbimento, ci si dovrebbe orientare laddove maggiore è la possibilità di impiego. Ad esempio lo scorso anno abbiamo sperimentato l’attivazione di un corso di alta sartoria che costituisce, tra l’altro, uno dei settori primari che contraddistinguono il made in Italy a livello internazionale, per donne in condizioni di disagio. L’iniziativa è nata infatti proprio nell’ambito della promozione dell’occupazione e della qualità del lavoro femminile, e ha voluto fornire un’opportunità formativa, di elevata professionalità e di avviamento al lavoro nel settore della moda. I risultati conseguiti sono stati ottimi. È in esame al Parlamento il ddl sulle “quote rosa” nei Cda e negli organi di controllo delle società quotate in Borsa. Cosa ne pensa di questo strumento e, secondo lei, può essere applicato an-

che in politica? Ritengo che nel nostro Paese vi sia un oggettivo grave problema di rappresentanza femminile. Ad esempio, come dicevo, il Consiglio comunale su 60 eletti può contare al suo interno sole 3 donne. Un dato obiettivamente scarso. Alla luce delle difficoltà che comporta un sistema elettorale proporzionale a preferenza singola e del taglio a 48 consiglieri, previsto dalla riforma su Roma Capitale, potremmo in tal senso ipotizzare l'applicazione di un sistema che favorisca l'incremento della presenza di donne nelle istituzioni attraverso l'applicazione della doppia preferenza di genere. Personalmente non sono per le quote rosa, ma ben vengano se è l’unico sistema per aprire una porta e offrire alle donne l'opportunità di mettere le loro competenze a disposizione della comunità cittadina e nazionale. Di recente ha dichiarato: «Per quanto attiene al numero di assessori donne presenti in Provincia, resterò veramente impressionata solo quando vedrò un Presidente donna». Sta facendo un pensierino per le prossime elezioni a Palazzo Valentini? Volevo sottolineare che troppo spesso si hanno donne preparate e capaci che però vengono relegate ad occuparsi di temi femminili. Penso che ciò che conti sia la preparazione e la tenacia. Se vi sono queste caratteristiche si può rivestire qualsiasi incarico, a prescindere dal fatto di essere uomini o donne.

ROMA INSIEME Anche quest’anno il Campidoglio ha messo a disposizione 10 pulmini itineranti per effettuare la raccolta di beni utili (generi alimentari, vestiario e giocattoli) sull’intero territorio comunale, distribuiti poi, con l’ausilio di volontari, a parrocchie, enti di assistenza e case famiglia durante le festività natalizie. Roma Insieme, questo il nome dell’iniziativa, è stata curata dall’onorevole Lavinia Mennuni in collaborazione con la Caritas Diocesana di Roma, il Circolo San Pietro, la Comunità di S. Egidio, Mo.D.A.V.I. – Federazione Provinciale di Roma Onlus e con l’associazione I diritti civili nel 2000 – Salvabebè Salvamamme.


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PERSONAGGI

Un assessore guerriero

INTERVISTA A “LELE” CANGEMI, CHE RACCONTA IL SUO IMPEGNO IN POLITICA, LE SUE PASSIONI E L'AMORE PER I COLORI BIANCOCELESTI

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iuseppe Emanuele Cangemi, per gli amici “Lele”, è tra gli assessori più giovani della giunta Polverini. Inizia a fare politica da giovanissimo, una passione innata che lo porterà anche a compiere gesti eclatanti: durante la protesta contro lo stato di abbandono del borgo medievale di Cesano, dormì per più di dieci giorni in una tenda in pieno inverno. Ora, fa parte del mondo istituzionale e può portare avanti le sue battaglie “dall’interno”. Lei è Assessore alla Sicurezza e agli Enti Locali da quasi un anno. Può elencare le iniziative più importanti in materia di sicurezza che ha proposto? Nel comparto sicurezza abbiamo da subito attivato una serie di procedure per finanziare attività rivolte alla lotta, alla microcriminalità e per interventi diretti nei confronti dei Comuni per la sicurezza integrata. Abbiamo attivato l’Osservatorio tecnico scientifico per la sicurezza e la legalità, il numero verde contro l’usura, finanziato attività per i diritti dei detenuti e progetti per la formazione per la polizia locale e penitenziaria. A breve nomineremo l’agenzia Abecol che gestirà i beni confiscati alla criminalità organizzata. Quali invece le proposte che presto vedranno la luce? Nei prossimi mesi sarà riconfermato il Patto per Roma Sicura che il Presidente Polverini vorrà allargare all’intera Regione Lazio, l’Istituzione dell’ICAM (Istituto Custodia cautelare per le ragazze madri) che permetterà ai bambini sotto i tre anni, ora detenuti insieme alle madri, di vivere in un contesto meno violento. Entro la fine della legislatura ci proponiamo di realizzare la Scuola di Formazione della Polizia Locale, addirittura penso ad una Accademia. Da quanto tempo è socio del Circolo Canottieri Lazio?


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Se non ricordo male… dal 2003. Come è arrivato a far parte del Sodalizio? Devo la mia iscrizione ad Alfonso Rossi, attuale Presidente e all’amore per i colori bianco-azzurri. Frequenta spesso il Circolo? Quali sono gli sport che pratica nei locali di Lungotevere Flaminio? Prima dell’incarico regionale ero un assiduo frequentatore del Circolo con il tradizionale giro dei ponti e l’immancabile calcetto del giovedì e della domenica. Ora, infatti, soffro molto l’impossibilità di fare sport come un tempo. Chi sono i soci con cui ha stabilito un legame particolare? Senza dubbio: Rossi, Spagnoletto, Erriquez, Gionta, Crostelli, Proietti e Lucentini; potrei citarne ancora altri ma la lista sarebbe troppo lunga. C’è un aneddoto legato al Circolo che ricorda con piacere? Certamente! Il “Lele Day” che ogni anno festeggia il mio compleanno al Circolo. Si organizza un triangolare a calcetto e, secondo i “maligni”, la squadra che si deve aggiudicare la vittoria finale è la mia. Il Tevere è da sempre un compagno d’avventura dell’intera città. Negli ultimi tempi, però, spesso, ha messo paura. Quali sono le iniziative da parte della Regione per la salvaguardia del “fiume dei romani”? Grazie alla collaborazione con il Circolo presenteremo a breve un progetto che coinvolgerà tutti i Circoli storici che si affacciano

STO SCRIVENDO UN RACCONTO CHE NARRA DI SOLDATI ITALIANI IN AFRICA, SPERO DI CONCLUDERLO AL PIÙ PRESTO

sul Tevere nel controllo quotidiano degli argini del fiume contro il degrado e gli insediamenti abusivi. Quali sono le sue passioni, i suoi hobby? Sono attratto da tutto ciò che ruota intorno all’universo maschile. Colleziono da diversi anni sigari rigorosamente cubani e soldatini di piombo, oltre, ovviamente, alla passione per la Lazio! Da cosa o da chi è stata dettata la scelta di entrare in politica? La mia militanza parte da giovanissimo, appena 15 anni, con i movimenti studenteschi. Nel corso degli ultimi 10 anni ho ricoperto diversi incarichi: dal Municipio alla Provincia di Roma per poi essere nominato nel Consiglio di Amministrazione di AMA e al Vice Coordinamento del Popolo della Libertà per la città di Roma. C’è un’esperienza o una vicenda che le ha cambiato la vita? Può raccontarla? Sicuramente l’esperienza militare: per quattro anni sono stato ufficiale della brigata paracadutisti “Folgore”, partecipando alla missione estera di peacekeeping in Somalia dove mi è stato conferito anche un “Encomio Solenne”. È vero che sta scrivendo un romanzo che racconta dei soldati italiani in Africa? A che punto è? Sì, da qualche tempo sto cercando di ultimare questo racconto che narra storie presunte e vere di soldati italiani in Africa. Manca poco e con un pizzico di tempo in più mi auguro di concluderlo presto.


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ARTE

L’architettura... dà i numeri IL MAXXI SI DOTA DI UNA NUOVA STRUTTURA: L’ONDA PARAMETRICA, REALIZZATA DALLO STUDIO KAMI CUSTO & MANTRICI

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el 1973, nella richiesta di impeachment contro il presidente Nixon, la prova numero 1 presentata dall’accusa fu una foto dall’alto del Watergate. In pochi forse sanno che il sinuoso complesso affacciato sul Potomac, allora di proprietà del banchiere Michele Sindona, porta la firma di un grande architetto italiano, Luigi Moretti, l’inventore dell’architettura parametrica. Pupillo di Mussolini, per cui firmò la palestra del Foro Italico, Moretti fondò nel 1957 l'Istituto per la Ricerca Matematica e Operativa applicata all'Urbanistica proprio per sviluppare la sua dottrina che si rifà all’applicazione delle teorie matematiche nella progettazione urbanistica. Uno stile che mira alla ricerca di “soluzioni incentrate sui “parametri”

quantizzabili, dei fenomeni che costituiscono le funzioni per le quali cerchiamo le forme “parametri” che di conseguenza, singolarmente e nelle loro interrelazioni, anche esse quantizzabili, fissano i limiti entro i quali si individuano, si disegnano, le forme che quelle funzioni esaudiscono”. In questo modo evidenzia le sue radici funzionaliste, pone il suo studio delle relazioni dimensionali dello spazio sulla scia degli approfondimenti di Le Corbusier sul modulor e la sezione aurea. Sullo stesso principio, la connessione tra estetica e geometria, si basa il progetto dello studio d’architettura romano Kami Custo & Mantrici che ha realizzato l’Onda parametrica all’interno del MAXXI. La nuova struttura, che svolge la funzione di parete audio-video e consultazione dell’archivio fotografico, ottimizza l’acustica della sala: la morfologia,


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infatti, è stata determinata dall’analisi matematica delle onde sonore. Attraverso software specifici, infatti, il loro andamento è stato studiato in combinazione con la morfologia della parete così da assorbirne l’urto ed evitare fenomeni di riverbero. Nasce così un’architettura iper-organica, che dà vita a forme che si avvicinano a quelle degli elementi naturali, che attraverso le geometrie frattali rimandano agli universi della geologia e della biologia. In questo modo si ha un oggetto sensibile che partecipa attivamente alla funzione dello spazio. Una visione che ha già ispirato, ad esempio, “La cellula”, il Museo di Arte Contemporanea di Shenzen, in Cina, le cui forme si ispirano al processo di mitosi. La progettazione è prevedibilmente assistita dalla tecnologia. In questo caso sono stati utilizzati sistemi di controllo numerico computerizzato, tecnologie che traducono i dati matematici dell’oggetto in un modello tridimensionale di poliuretano, successivamente trattato con vetroresina, verniciatura a caldo e finitura superficiale. Questa concezione digitale dell’architettura, che salta la fase artigianale della costruzione dei modelli, è già utilizzata nell’ingegneria nautica, che si basa sull’indagine e la realizzazione di forme curve e sinuose, per il design degli yacht. Ed è proprio guardando a questo settore che nasce lo sviluppo di oggetti e soluzioni ispirati da morfologie ergonomiche come l’onda parametrica. Proprio il MAXXI nella sua totalità può essere considerato un esempio di questa concezione architettonica. La visione di Zaha Hadid ha creato una modulazione di linee ascendenti che richiamano il flusso dinamico di un liquido. Un contesto ideale per sperimentare nuovi equilibri e connettere estetica e geometria.


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VIAGGI

Primavera in montagna SCI & GOLF, E NON SOLO, NEI DINTORNI DI MERANO. UN’IDEA ORIGINALE PER UNA VACANZA AD APRILE

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ci e e golf. Due sport apparentemente lontani, che hanno in comune il prolungato contatto con la natura, ma che è possibile unire a Merano e dintorni, grazie all’apertura anticipata dei due Golf Club della zona, vale a dire il Golf Club Lana e il Golf Club Val Passiria. Il Golf Club Lana (www.golfclublana.it), ha aperto la stagione a metà febbraio, con un percorso di 9 buche, lungo 2.793 metri (Par 35), reso particolare da una serie di dislivelli che rendono ancor più emozionante provare le proprie capacità e sfidare gli altri. Il Golf Club è stato costruito sotto le rovine del castello "Brandis" e da ogni angolo del campo si può godere di una impareggiabile vista sulla Val d’Adige. Il Club è facilmente collegato all’aeroporto di Bolzano ed è distante solo 10 minuti dalla città di Merano. Presso il Golf Club di Lana si trova anche un’elegante “Area lounge”, con ristorante ed enoteca, per chi si vuole riposare, dopo una giornata all’aria aperta. A circa mezz’ora di auto dal Golf Club Lana si possono raggiungere gli impianti della Val d’Ultimo, tutti alimentati con energia prodotta in valle. Con oltre 25 km di piste ottimamente preparate

e una vista meravigliosa dai quasi 2.600 metri del Mutegg, il comprensorio sciistico Schwemmalm è diventato negli anni un luogo ricercato dagli appassionati di sport invernali, che vogliono trascorrere una giornata in tranquillità sulla neve ma lontano dal turismo di massa. Invece, il Golf Club Val Passiria (http://www.golfclubpasseier.com), ha aperto il percorso a 18 buche nel mese di marzo. Il golfcourse è inserito in un’incantevole e rilassante paesaggio di montagna e ha una lunghezza totale di 5.719 metri (Par 71), mentre, la driving range, è dotata di ben 20 piazzole di tiro (10 delle quali protette dal sole e dalla pioggia). Nella Club House un’eccellente ristorante offre cibi dai sapori tradizionali e vini scelti e nella terrazza panoramica è allestito un servizio bar e ristoro. A pochi passi dal Golf Club Passiria, sorge l’Hotel Golf & Spa Resort Andreus, circondato dalla natura incontaminata dei boschi e dei prati della Val Passiria. Alla fine della Val Passiria si trova anche la stazione sciistica di Plan (www.pfelders.info), dove, dal 2007, è stato realizzato un progetto di “mobilità dolce” che ha eliminato il traffico in paese, creando un'offerta innovativa di trasporto che consente di arrivare sulle piste senza inquinare. Un trenino gom-


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mato, 2 minibus e romantiche carrozze trainate da cavalli, sono i soli veicoli che si possono incrociare per le vie di Plan. Grazie alla Merano SkiCard è possibile sciare nelle cinque località del meranese con un solo pass, risparmiando e godendo delle tante opportunità delle diverse stazioni che fanno parte dell’Ortler Ski Arena. Tra queste anche la Val Senales, terra d’incalliti sciatori che qui possono sciare quasi tutto l’anno, grazie al Ghiacciaio, sfruttando i 35 km di piste, i tantissimi fuoripista e il grande SnowPark (www.valsenales.com). L’area turistica di Merano, per naturale predisposizione climatica e geografica, vive durante tutto l’anno: in primavera, con la floricoltura e il risveglio della natura, in estate, con le attività sportive e il clima temperato, in autunno, con le manifestazioni culturali e quelle legate al vino e in inverno, infine, con le attività sportive e gli eventi per celebrare le Festività. La vicinanza con le montagne, gli altopiani e i massicci rocciosi, offre la possibilità di avere un contatto diretto con la natura e di praticare molti sport e molte attività all’aria aperta, senza rinunciare alle comodità e ai servizi che solo una città è in grado di offrire.


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VIAGGI

ALLA SCOPERTA dell’Europa

MERIDIANO MOMENTS: LA NUOVA LINEA DI MERIDIANO VIAGGI E TURISMO CHE SUGGERISCE ITINERARI PARTICOLARI ALLA SCOPERTA DEL MONDO

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a primavera è sempre un buon momento per tornare a scoprire la cara vecchia Europa. Le giornate si allungano, la luce riprende a colorare più a lungo le città, i monumenti e le piazze più famose e storiche del nostro Continente. Parigi, la “Ville Lumiere”: camminare lungo i Boulevards, girare per gli “arrondissement” lungo le due rive della Senna (rive gauche o rive droite), sostare a Montmartre, cenare al Quartiere Latino o magari fare shopping a caccia di rarità vintage e pezzi unici nel Marais, sono solo alcune delle attività che si possono fare durante un breve “ponte” in questa splendida città. Se invece si cerca un’esperienza più dinamica allora si può puntare verso Londra (sede delle prossime Olimpiadi 2012), la “swinging London” oggi si prepara alle nozze reali e si fa sempre più bella e

moderna. Un giro sulla London Eye, la ruota panoramica che permette di godere di una vista impareggiabile sulla città, un salto a Notting Hill, magari una cena sushi da Nobu o magari nel nuovo Ubon by Nobu situato nella moderna zona di Canary Wharf sono alcuni suggerimenti by Meridiano Moments. Per chi cerca un respiro più “classico” ecco le celebri mete di Vienna e Praga. Due città uniche nel loro genere. Palazzi splendidi, cattedrali, taverne e ristoranti rinomati, pasticcerie storiche ma anche birra di qualità. A Vienna è sempre consigliata una visita al Museums Quartier non solo per il Leopold Museum con le opere di Schiele ma anche la Kunsthalle e il Museo d’arte Modena e by Meridiano Moment suggerisce anche delle soste nei locali trendy della zona. Queste ed altre proposte le potete trovare sul nostro sito www.meridiano.it e nelle migliori agenzie di viaggio.


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AUTO

L’eleganza chiede spazio NUOVO CROSSOVER SRX: AFFASCINANTE E SPORTIVO, UNA CADILLAC A TUTTI GLI EFFETTI

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na nuova generazione di Cadillac sta per nascere. SRX impone i suoi nuovi canoni estetici: sportiva e spaziosa e con un alto livello nelle rifiniture, caratteristiche che distinguono da sempre la famosa casa americana. SRX è un crossover affascinante, frutto di un progetto totalmente nuovo, sia nel design, sia nella gamma dei propulsori, tutti hi-tech e ad alta efficienza, e rappresenta un'assoluta novità per lo stile, la raffinatezza tecnologica ed esecutiva, riuscendo a sintetizzare in modo ottimale sia una forte carica emotiva che un grande rigore funzionale. elementi tipici del mar-

chio Cadillac. Il nuovo modello vuole avvicinarsi ancora di più al mercato europeo, dopo il fortunato sbarco del modello Cts berlina che ha conquistato da subito i palati più fini, che chiedono qualcosa di più del “semplice” lusso. In ciò Cadillac è una delle poche aziende automobilistiche al mondo che non delude mai le aspettative. La SRX sbarca in Italia mostrandosi più contenuta anche nei consumi; spigolosa e aggressiva, sarà disponibile in due versioni (2.8 V6 sovralimentata da 300 CV e 3.0 V6 da 260 CV) e sarà dotata anche del rinnovato cambio automatico con sei marce per entrambe e la scelta tra trazione anteriore ed integrale. Il marchio Cadillac, vanta da sem-


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ENTERTAINMENT Cadillac SRX stupisce anche nella tecnologia, utilizza infatti di serie equipaggiamenti e dispositivi elettronici di assoluta avanguardia anche nei sistemi di informazione e intrattenimento, come il navigatore con display 3D a scomparsa, la compatibilità Bluetooth, un hard disk di grande capacità integrato per la gestione dei brani registrati, due monitor video per i posti posteriori.

pre uno stile e una personalità spiccata e la nuova SRX è la sintesi di tutto ciò, confermando l'originale concetto di stile "Art & Science" che in questa versione è stato ulteriormente sviluppato per creare un prodotto di grande fascino estetico. Il profilo laterale mostra linee estremamente caratterizzate, che conferiscono grande dinamicità anche a vettura ferma e la calandra a scudo, incorniciata dai classici gruppi ottici verticali tipici di Cadillac, con le sottili luci di posizione, nonché i proiettori adattativi, sono il “volto” del nuovo SRX, inserito in un corpo carrozzeria sinuoso e fluido, rastremato nella sezione posteriore, quasi come quello di una berlina sportiva. All'interno dell'abitacolo del nuovo SRX, la tradizionale cura artigianale e la precisione della moderna tecnologia si fondono in soluzioni raffinate, come l'elegante rivestimento della plancia, o il sistema di illuminazione interna, che sottolinea la classe e il comfort dell'abitacolo. Nella consolle centrale sono integrati i comandi per il sistema di climatizzazione e per quello audio, mentre il display del sistema di navigazione, quando attivo, si solleva al centro del cruscotto. Un esempio dell'attenzione che i designer hanno riservato ai dettagli è evidenziato dal logo Cadillac inserito nella soglia d'ingresso di acciaio cromato che si illumina alla apertura delle portiere anteriori. I fari adattativi ed il portellone posteriore ad apertura assistita e regolabile su vari angoli, sono alcu-

ne altre dotazioni che equipaggiano di serie il nuovo SRX 2010. I sistemi di protezione includono sensori antiribaltamento, airbag a tendina, frontali e laterali, cinture di sicurezza anteriori con pretensionatori e limitatori di carico, pedaliere di sicurezza, sistema di stabilizzazione del rimorchio. A tutto ciò inoltre va aggiunto che il nuovo SRX 2010 è stato progettato per rispondere ai parametri europei in fatto di sicurezza dei pedoni.


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CINEMA

Come mi rovino la carriera dopo l’Oscar NATALIE PORTMAN E LE CATTIVE SCELTE DOPO AVER VINTO LA STATUETTA PIÙ IMPORTANTE

di Stefano Cocci

Dale Robinette

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n effetti non è neanche corretto raccontarlo in questi termini. Nessun attore può controllare il primo film che uscirà dopo la notte degli Oscar, soprattutto se ha vinto la statuetta. I distributori corrono per mettere in sala titoli in cui scrivere nel manifesto “con il premio Oscar...”. Poco importa se il riconoscimento è arrivato con tutt’altro film, tutt’altro genere, tutto un altro tipo di ambientazione. È accaduto a Reese Witherspoon che dopo aver vinto l’Oscar come miglior attrice nel 2006 con Quando l’amore brucia l’anima (in una delle peggiori cinquine di attrici femminili che si ricordi nella storia degli

Academy Awards), si ritrovò nelle sale con la pessima commedia Se solo fosse vero. Anche lei non poteva credere fosse vero. Sta accadendo la stessa cosa, almeno nel nostro paese, a Natalie Portman, bella e brava protagonista de Il cigno nero, giustamente premiata il 27 febbraio e che dal 25 marzo è nelle sale italiane con Amici, amanti e... dimenticabile commedia in cui è al fianco del signor Demi Moore, al secolo Ashton Kutcher, in una storia di sesso che potrebbe trasformarsi in amore. Francamente sembra una nemesi, dopo essere stato un cigno bianco sedotto e corrotto dalla paranoia nel capolavoro di Aronofsky; lei


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Alex J. Berliner

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DALLE SUGGESTIONI IN PUNTA DI PIEDI DE IL CIGNO NERO, IL PREMIO OSCAR 2011 NATALIE PORTMAN PASSA AL SESSO SENZA AMORE DI AMICI, AMANTI E...

IL MEGLIO DI NATALIE PORTMAN

Leon di Luc Besson – 1994 Indimenticabile esordio a soli 13 anni. Tutti dicono I love you di Woody Allen – 1996 Con un Maestro del cinema. Mars Attacks di Tim Burton – 1996 Capolavoro sottovalutato della filmografia burtoniana. Guerre Stellari Episodio I di George Lucas – 1999 Entra nella mitologia della fantascienza hollivudiana. La mia vita a Garden state di Zach Braff - 2004 Piccolo gioiello giovanilistico. Closer di Mike Nichols – 2004 La prima candidatura agli Oscar. V per vendetta di James McTeigue – 2006 1984 in salsa predicatoria. Un bacio romantico di Wong Kar-vai – 2007 Romantico tributo d’autore. Il cigno nero di Darren Aronofskty – 2010 La consacrazione definitiva.

che ha incarnato la principessa Amidala, la madre di Luke e Leia Skywalker nella esalogia di Guerre Stellari, in cui si innamora proprio del signore del lato oscuro della Forza, Anakin Skywalker. In Amici, amanti e... è Emma che, dopo aver trascorso una notte di sesso con l’amico di vecchia data Adam, decide di intraprendere una relazione “No Strings Attached” (come nel titolo originale della pellicola), senza alcun legame: niente gelosia, nessuna aspettativa, nessun litigio, niente fiori, niente bambini. La commedia prende la china del romanzetto rosa e il misero 49% raccolto al pomodorometro del sito Rotten Tomatoes (ovvero la percentuale di recensioni positive ottenute) indica come la leggerezza del film non abbia superato la prova del premio Oscar. Ma non basta perchè a fine aprile la Portman sarà nel cast del superfumettone hollivudiano Thor, nei panni di Jane Foster, l’infermiera che s’innamora di Don Blake, ovvero il mortale che si na-

sconde dietro il potente Thor. Insomma, sembra proprio che la Portman abbia deciso di lottare con la sua immagine da artista impegnata. Vegetariana dall’età di otto anni e vegana dal 2009, è un’attivista PETA (organizzazione non-profit a sostegno dei diritti animali che secondo il Dipartimento dell’Agricoltura americano andrebbe considerata come organizzazione terroristica) e democratica convinta, sostenitrice di campagne contro la povertà e a sostegno delle popolazioni del Ruanda. Ha studiato psicologia ad Harvard, più o meno negli stessi anni in cui Mark Zuckerberg inventava Facebook, tanto che tutti gli addetti ai lavori conoscono i suoi preziosi consigli allo sceneggiatore di The Social Network Aaron Sorkin per descrivere l’ateneo negli anni Novanta. Stai a vedere che dopo aver fatto campagna elettorale per il senatore democratico John Kerry nel 2004 e la Clinton nel 2008, alle prossime presidenziali americane non sceglie di sostenere l’ultraconservatrice Sarah Palin...


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WELLNESS

Caccia a un benessere verde TRA LAMPADE A BASSO CONSUMO E ALIMENTAZIONE BIOLOGICA, NASCE UN NUOVO MODO DI CREARE E VIVERE LE VACANZE: ECOSOSTENIBILE

Theiner’s Garten Bio Vitalhotel Via Andreas Hofer 1, I-39010 Gargazzone - Tel. 0473.490880 info@theinersgarten.it

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Relais Bella Rosina Via Senatore Giovanni Agnelli 2, 10070 Fiano (TO) - Tel. 011.9233600 info@bellarosina.it

siste un modo di fare turismo del tutto nuovo e dalle prospettive estremamente affascinanti: è il “turismo ecosostenibile” che, a colpi di lampade a basso consumo, di alimenti naturali e di letti senza chiodi, è promosso con l’obiettivo di preservare l’ambiente e di promuovere un nuovo equilibrio tra uomo e natura. In Italia sono diffusi esperimenti in tal senso. A Gagazzone, nei pressi di Merano, nel cuore della più grande area coltivata a frutta di tutta Europa,nasce il Theiner’s Garten Bio Vitalhotel, un meraviglioso cinque stelle realizzato in legno massiccio se-

La Melosa Resort Strada provinciale 157, Km.22 Roccastrada (Grosseto) - Tel. 0564.563349 info@lamelosa .it

condo le più severe norme dell’edilizia biologica, privo di giunzioni con chiodi o colla. Da oltre 25 anni inoltre, il terreno dell’hotel viene coltivato esclusivamente secondo i criteri dell’agricoltura biologica. Relax e rigenerazione sono garantiti da un’area benessere di 1000 metri quadrati circa, dotata di un’ampia piscina coperta e vasca all’aperto, sauna finlandese, bagno turco, sauna biologica alle erbe, vasca con acqua fredda e percorso Kneipp con accesso diretto al giardino mediterraneo. E ovviamente, in questo Beauty e Vital Resort, vengono impiegati esclusivamente prodotti biologici certificati.


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Stessa filosofia e stessa attenzione all’ambiente le ritroviamo in Piemonte nel Relais Bella Rosina, meraviglioso albergo a quattro stelle immerso in una tenuta privata di 25 ettari all’interno del parco Regionale della Mandria, a pochissimi chilometri dalla Reggia di Venaria e dal centro di Torino. Immersa in un’oasi di pace, la beauty farm accoglie l’ospite in un’atmosfera calda e accogliente anche grazie ai suoi colori tenui e alla luce naturale che aiuta a ritrovare l’armonia e il rilassamento interiore in un continuo dialogo con la natura. I percorsi proposti sono sempre personalizzati, e puntano sul rilassamento e sulla rigenerazione, anche grazie ad uno staff di professionisti specializzati nel ristabilire l’equilibrio fisico-mente-spirito attraverso il recupero e l’ottimizzazione dei flussi di energia vitale. L’area benessere è dotata di 6 cabine per i vari trattamenti più una vasta zona “Acqua e Relax” che comprende: sauna finlandese con cromoterapia, idromassaggio tradizionale e a vortice, cabine nebulizzate, docce scozzesi e bagno di vapore. Arriviamo nella Maremma Toscana, a 35 chilometri da Grosseto. Qui sorge il La Melosa Resort che, circondato da boschi di lecci secolari, racchiude al suo interno un romantico hotel con 12 stanze personalizzate da affreschi che evocano antiche storie e leggende, un esclusivo centro benessere e un prestigioso ristorante. Un insieme di strutture volte a restituire al cliente il giusto equilibrio tra anima, mente e corpo, in totale armonia con la natura. In quest’ottica La Melosa, membro dal 2009 del circuito Ecoworldhotel, ha deciso di aderire all’adozione di politiche e programmi a difesa del territorio nell’intento di contribuire ad assicurare il miglioramento della qualità ambientale e nel contempo del benessere stesso del cliente. A tal fine ha sottoscritto una serie di impegni tra cui quello di prevenire e ridurre l’inquinamento legato alle proprie attività ( acque reflue, rifiuti..) e incentivare l’uso razionale delle risorse idriche ed energetiche anche attraverso un’attenta opera di sensibilizzazione del cliente. Ma soprattutto dotandosi di un impianto fotovoltaico che le garantisce il completo approvvigionamento di energia pulita.

DA MERANO ALLA MAREMMA TOSCANA, PICCOLI GIOIELLI DI BENESSERE NEL RISPETTO DELLA NATURA


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SAPORI

Tre giorni a tutta birra DAL 15 AL 17 APRILE TORNA A ROMA L’ITALIA BEER FESTIVAL. NELLA CORNICE DI VILLA PICCOLOMINI CORSI E DEGUSTAZIONI DELLE MIGLIORI ETICHETTE DEI MICROBIRRIFICI ITALIANI di Alessandro Mastroluca

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a birra, scriveva Shakespeare, è un pasto da re. Per Benjamin Franklin è addirittura la prova che Dio ci ama e vuole che siamo felici. È una bevanda tra le più antiche: la prima testimonianza chimica nota è del quarto millennio a.C. Si hanno notizie di produzione di birra presso gli antichi Sumeri e

qualche storico ha visto nella sua invenzione, coeva a quella del pane, la ragione che ha portato l’uomo ad abbandonare il nomadismo per la vita sedentaria. Da almeno un quindicennio l’Italia, che pure ha una cultura più marcatamente eno-gastronomica, ovvero legata al vino, sta vivendo una stagione di costante e crescente successo nella produzione di bir-


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ra. Lo dimostra il fatto che “la bionda” rappresenti il 22% del consumo di alcolici sul territorio nazionale, i 13 milioni di ettolitri prodotti (di cui il 13,5% esportati) e la nascita di oltre 300 microbirrifici che hanno reso la birra artigianale un business redditizio quanto apprezzato. Un’ulteriore conferma è arrivata dai 30 mila visitatori che hanno partecipato al capitolo milanese dell’Italian Beer Festival al Palasharp, in cui i giudici dell’Associazione Degustatori di Birra, che organizzano l’evento, hanno premiato la Zest di Extraomnes, presentata in anteprima per l’evento meneghino. Dal 15 al 17 aprile si replica nella capitale. Dopo il successo otte-

temente pilsner e presenta la novità Ambaradan ottenuta con i fichi secchi, e il nuovo BrewFist di Codogno. Non mancheranno i birrifici che stanno costruendo una reputazione di qualità tra gli appassionati. Tornerà, ad esempio, Croce di Malto, marchio novarese medaglia di platino ai Mondiali di birra artigianale a Strasburgo nel 2009 con la Triplexxx, ambrata doppio malto di ispirazione abbaziale ottenuta con la fermentazione di tre diversi cereali che ha riscosso un entusiasmo contagioso al Festival dell’anno scorso. La loro ultima novità è la Due Mondi, realizzata in collaborazione con Birrificio Italiano: una Dopplebock (doppio malto tedesca con finale fruttato e forti note di banana) reinterpretata con luppoli americani, che regalano un retrogusto più amaro, aggiunti in fermentazione. Presenti anche i reatini di Birra del Borgo, di Borgorose, sul Lago della Duchessa. E proprio Duchessa è la loro etichetta più apprezzata, una bionda dai riflessi aranciati, prodotta con il farro, dall’aroma ampio e floreale. La geografia della birra rappresentata tocca anche Città della Pieve (Baccherotti), Correggio (Dada), Notaresco (Opperbacco), Fidenza (Toccalmatto) e Roma, con ‘Na Birretta. Come di consueto, in parallelo con le degustazioni, l’Associazione Degustatori Birra organizza corsi per neofiti e laboratori per trovare il giusto abbinamento tra cibo e birra. Domenica 17, poi, è in programma la terza edizione del Campionato Italiano Home Brewer. Possono partecipare tutti i produttori casalinghi: basta portare entro sabato 16 un campione di un litro e mezzo della loro produzione a Villa Piccolomini. La giuria di degustatori e professionisti dell’Associazione valuteranno ed eleggeranno il vincitore domenica sera. Il primo classificato riceverà in premio un buono acquisto per i materiali da 100 euro e la possibilità di effettuare una cotta in un birrificio. La tre giorni romana conferma che il poeta inglese Alfred Edward Housman aveva davvero ragione: “il malto può fare più di Milton per giustificare le vie del Signore agli uomini”. Basta bere con moderazione.

IN ITALIA, QUELLO DELLA BIRRA ARTIGIANALE È UN BUSINESS SEMPRE PIÙ REDDITIZIO: SONO OLTRE 300 I BIRRIFICI SPARSI PER LO STIVALE

nuto nel 2010, negli ex impianti industriali delle Officine Farneto, quest’anno la location è in linea con l’aumentato prestigio della manifestazione: Villa Piccolomini. I visitatori riceveranno all’ingresso un Teku, il bicchiere universale per la degustazione di birre nato dalla stretta collaborazione tra Teo Musso, birraio del Baladin, e Kuaska (Lorenzo Dabove), il più esperto degustatore italiano. Il Festival è l’occasione per degustare birre ottenute con prodotti del territorio, come basilico o tartufo, per apprezzare le etichette realizzate con le tecniche di birrificazione belga o quelle legate al mondo enologico, come le lambic o quelle ottenute usando botti, barrique e mosto d’uva. A Roma, tra gli altri saranno presenti il birrificio toscano Amiata di Arcidosso, uno dei primi a usare le castagne per aromatizzare i propri prodotti, il milanese Bauscia che realizza prevalen-


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SALUTE Informazione pubblicitaria

Un fastidio sempre più frequente IN QUESTO NUMERO IL DOTT. GRASSO CI PARLA DELLA “LOMBALGIA” , PATOLOGIA CONOSCIUTA COMUNEMENTE CON IL TERMINE “MAL DI SCHIENA”

Dott. Grasso può spiegarci cos’è e da cosa è provocato il mal di schiena? Circa quindici milioni di italiani soffrono di mal di schiena in modo più o meno grave e, statisticamente è ormai noto, che questa è la prima causa di assenteismo dal lavoro e la seconda causa di invalidità permanente. Storicamente, da quando abbiamo perso la posizione “quadrupedica”, la colonna lombare ha subito una serie di adattamenti meccanici per i quali non era stata inizialmente “concepita”: ciò contribuisce alla comparsa della lombalgia, un problema “tipico” della razza umana. Perché è così frequente il mal di schiena? I dolori alla colonna vertebrale sono un disturbo frequente perché la schiena lavora continuamente durante il corso della nostra vita e sviluppa delle disfunzioni che producono sofferenza. La colonna vertebrale è un insieme di oltre trenta ossa che sostengono tutto il corpo e che lo rendono mobile e flessibile. A questo articolato sistema vertebrale costituito da ossa, muscoli e legamenti è funzionalmente collegato tutto il complesso viscerale e psico-emozionale. La colonna vertebrale è una delle strutture più forti del nostro corpo, che deve assolvere a numerosi ed importanti compiti: stabilità, mobilità, contenimento. Queste funzioni sono in contraddizione tra di loro. Così questa struttura è forte ma anche “fragile” ed estremamente complessa. Può spiegarci più dettagliatamente? Per la maggior parte delle persone con mal di schiena non c’è alcun problema specifico che possa essere identificato come la causa del dolore. Tuttavia, ci sono una serie di fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare dolore alla schiena, o aggravare tale condizione. Questi includono: i disordini posturali, le scorrette abitudini come sollevare pesi e trasportare carichi pesanti, l’ansia e lo stress, il sovrappeso e un inappropriato stile di vita alimentare. È possibile prevenire il mal di schiena? Una corretta postura, uno stile di vita sano che preveda un giusto esercizio fisico e un’alimentazione equilibrata, la correzione del gesto atletico per lo sportivo agonista, sicuramente possono aiutare a prevenire questa pa-

tologia. Come già detto, siamo destinati per natura a soffrirne. Quindi dei controlli correttamente programmati e che inizino possibilmente dall’età evolutiva possono correggere in corsa atteggiamenti e abitudini sbagliate. In questo proposito tengo a sottolineare che ogni individuo presenta il “suo” dolore che si manifesta con le proprie caratteristiche. Quindi, un approccio preventivo-terapeutico globale e personalizzato al singolo paziente è la chiave del maggior successo per la cura di questa insidiosa patologia.

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EDITORIALE\ AGENDA DEI SOCI\MARCELLINO MARIUCCI\ PALESTRA PUGILATO\ CANOTTIERILAZIO FUTSAL\ADIDAS LEAGUE\ DERBY


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DELL’AMICIZIA\DANIELE DELLA PORTA\M A R IA CAROLEO GRIMALDI\CONGRATULAZIONI\ L A V I TA DEGLI ALTRI


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edi to ria le

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di Alfonso Rossi Presidente Canottieri Lazio

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ari consoci, sicuramente vi sarete accorti che da pochi mesi sono sorte, nella parte sinistra del nostro Circolo, una nuova serie di strutture sportive e non solo che ampliano l’offerta del nostro Sodalizio e approfitto per esortare tutti a visitarle perché di fatto è sorto un nuovo Circolo. Più spazio, quindi, a tutte quelle attività ritenute “minori” e maggiore possibilità di aree ecologiche per tutti coloro che amano la solitudine. In buona sostanza, la parte “nuova” è composta da un campo di footvolley in sabbia dove è possibile svolgere tutte le attività di carattere sportivo legate essenzialmente ai giochi estivi. È, anche, sorta una nuova palestra per il pugilato e per le pratiche di difesa personale, da subito, diventata un punto di raccolta di diversi consoci che si riconoscono in questo cartello. È, inoltre, sempre più attiva la palestra atleti definita, da me, palestra di sudore e fatica, luogo ideale per chi vuole faticare in modo energico e costante. Ricordo con fierezza l’apertura a tutti i consoci del secondo pontile, attivato con il varo del nuovo galleggiante. Uno spazio, questo, che viene visitato soprattutto durante il periodo estivo in parallelo alla Coppa dei Canottieri ma che mi piacerebbe fosse sentito dai soci come un nuovo e continuativo “centro” alternativo dedicato al nostro benamato Circolo. Inoltre, come già promesso a diversi consoci, sottolineo come in questo spazio sarà garantito, nel periodo estivo, un’area apposita in cui potranno essere ospitati i figli dei soci con alcuni opportuni accorgimenti di carattere didattico che consentiranno alle mogli dei soci e ai soci stessi di poter svolgere tutte le soluzioni messe a servizio mentre i loro figli vengono curati in questo spazio a loro riservato. Una serie di strutture e di opportunità aggiuntive, quindi, che rappresentano un ulteriore ampliamento di quelle che sono le offerte di carattere sportivo e non solo del nostro Circolo. Un ampliamento che, insieme alle attività esterne dedicate agli eventi, proietta il nostro Sodalizio ai vertici nell’ambito dei circoli romani, come una reale entità a livello sportivo e culturale. In ultimo, sottolineo un’importante iniziativa, partita nel mese di marzo in collaborazione con la regione Lazio e l’Assessorato alla Sicurezza, il progetto i “Rangers del fiume” che vede il CC Lazio in prima fila per quanto concerne la tematica della sicurezza oltre a essere il Circolo pilota di questa manifestazione di supporto ad una città che punta in modo sempre maggiore al decoro urbano.


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AGENDA DEI SOCI

Un mese ricco di

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MAGAZINE

Eventi

TANTI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE AL CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO TRA SPORT, LEZIONI DI BALLO, SFILATE E GIORNATE ALL’INSEGNA DELLA CULTURA E DELLA LETTURA D’AUTORE

Calendario MARTEDÌ 5 APRILE ore 13.00 Uscita Sociale di canottaggio ore 17.00 Francesca Benedetti e Manuela Kustermann leggono testi di Byron, Keats, Shelley ore 19.30 Corso di Ballo (Bouvette) GIOVEDÌ 7 APRILE Ore 18.30 Rotary (Patrizia Nostini), sfilata e cena SABATO 9 APRILE ore 18.30 Presentazione libro “Generazione tradita” di Pier Luigi Celli MARTEDÌ 12 APRILE ore 13.00 Uscita Sociale di canottaggio ore 19.30 Corso di Ballo (Bouvette)

EOLO CAPACCI MARTEDÌ 19 APRILE ore 13.00 Uscita Sociale di canottaggio ore 19.30 Corso di Ballo (Bouvette) MARTEDÌ 26 APRILE ore 13.00 Uscita Sociale di canottaggio ore 19.30 Corso di Ballo (Bouvette) VENERDÌ 20 MAGGIO ore 17.00 Allievi e diplomati dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” propongono la lettura a confronto dei poeti del “Dolce StilNuovo”e delle liriche inglesi ad essi ispirate

I consoci e il CC Lazio tutto ricordano con affetto il compianto Eolo Capacci. Celebre giornalista sportivo, romano e romanista da sempre, ha speso una vita per il calcio ospitando sui suoi salotti sportivi conduttori e giocatori della capitale, mostrando la faccia pulita del calcio “romantico”. Allegro, gentile e sempre disponibile con tutti, di lui si ricorda, inoltre, l’interpretazione, da attore, nella parte di un cronista, nel film “Fuga per la vittoria”, con Pelè, Ardiles, Bobby Moore e Sylvester Stallone. Straordinarie, anche, alcune riviste interne del circolo che lui creava con amore e idee eccezionali.

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Un socio

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IL VOLTO RAI DELLE QUATTRO RUOTE RACCONTA LA SUA VITA, LE SUE PASSIONI LAVORATIVE E L’AMORE PER IL SODALIZIO BIANCOCELESTE di Dario Morciano

arcellino Mariucci. Un uomo con la passione del volo, della vita militare e soprattutto della Lazio. La squadra del cuore che non va a vedere allo stadio ma preferisce seguire in tv in compagnia degli amici del Circolo perchè lì, dice, «c’è un’atmosfera simpatica di gioco e di goliardia». Lei è laureato in giurisprudenza ed è anche un ex ufficiale della Marina Militare. Come ha deciso di intraprendere la carriera nel mondo dello spettacolo? Sì, sono laureato in giurisprudenza ed ex ufficiale della Marina Militare – 77° corso AUCL (allievi ufficiali di complemento per laureati). Il mio carattere ribelle – non riesco molto a sottostare a regole e a regolamenti – mi ha portato verso un’altra strada. Ho così iniziato a scrivere qualcosa, coltivando anche la mia passione per il cinema e per il teatro. Il suo debutto in tv l’ha vista protagonista come attore di film con registi del calibro di Pupi Avati. Poi è arrivata l’esperienza in radio. Come è, infine, maturata l’idea di condurre un programma dedicato alle 4 ruote? Ho partecipato a due film di Pupi Avati ma con ruoli minori rispetto ai veri protagonisti del film come il premio Oscar F. Murray Abraham oltre chiaramente a Raul Bova e Carlo Delle Piane, poi altre piccole cose nelle fiction, Distretto di Polizia 4 e 7 e non solo, e anche “I due Carabinieri” di Verdone e Montesano quando avevo 17 anni. Poi, però, uno si deve specializzare e ho iniziato con la radio, pian piano nelle varie reda-

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PERSONAGGI

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«SE IL CIRCOLO FOSSE UN’AUTO SAREBBE UNA MASERATI QUATTROPORTE, ELEGANTE E PER POCHI»

zioni come collaboratore di testi fino a che non è nata l’opportunità, nel 2001, con Luana Ravegnini di Easy Driver grazie all’attuale Direttore di Raidue, all’epoca ex Capo Struttura, Massimo Liofredi. Se le venisse data la possibilità di condurre un programma nuovo, preferirebbe continuare a trattare il tema auto? Quale delle trasmissioni attualmente in onda vorrebbe condurre? E perché? Mi piacerebbe molto trattare il tema della natura. Mi piacciono programmi come Mistero o Voyager ma anche tutto ciò che riesce a narrare la storia. Un bellissimo programma, in questo senso, è quello degli Angela che riescono a “dare” qualcosa di educativo a chi li ascolta. Quindi, se potessi scegliere, guarderei a questo genere. Con Easy Driver ha già messo alle spalle diverse puntate, cosa si porta dentro di queste edizioni? Quale il ricordo più bello e quello che non dimenticherà mai? Ho un ricordo simpatico di quando facevamo delle riprese negli Stati Uniti. A un distributore di benzina mentre stavamo aspettando una parte della troupe si sono avvicinati due ragazzi di colore minacciandoci perché o io o chi era con me assomigliava a qualcuno che in realtà non era e quindi si agitavano. Per la prima volta, pur parlando bene l’inglese, non capii nulla e ci trovammo in una situazione imbarazzante che ci portò a chiuderci in macchina per cercare di sfuggire ai quei due che si scaldavano sempre di più. Quali sono i luoghi che ha visitato per lavoro e che le sono rimasti più nella mente? Sono innamorato della Sardegna e dell’Alto Adige. L’Italia è bella tutta, ma, se dovessi scegliere, in un anno passerei sei mesi in Sardegna e sei in Alto Adige, i due luoghi più suggestivi del nostro Paese. Se dovessi guardare all’estero, invece, gli Stati Uniti sono molto belli e apprezzabili ma Londra è l’unica città per cui metterei le “corna” a Roma. Quali sono le sue passioni? Adoro il cibo e il mangiare sano, assaporare dei vini e dei cognac. Ma anche gli orologi. Di quest’ultimi mi appassiona l’oggetto in sé,

la sua estetica e la tecnologia che racchiude all’interno. Lei è anche uno dei soci del CC Lazio? Quando ha deciso di entrare a far parte del Sodalizio di Lungotevere Flaminio e chi l’ha avvicinata al Circolo? Il CC Lazio è un sogno realizzato nel 2005 grazie ad un socio, Paolo Marconi, che mi ha fatto conoscere un posto fantastico. Lo ricordo benissimo perché è stata una delle estati più belle che abbia mai vissuto. Ad agosto, infatti, non c’è veramente nessuno. Uno arriva al Circolo e ha a disposizioni saloni, piscina e ovviamente il Tevere che regala una piacevole brezza nel tardo pomeriggio mentre il sole scende. Quindi, chi meglio di me! Forse solo qualche emiro a Dubai. Quando non è impegnato con il lavoro e le registrazioni del suo programma, quali attività svolge all’interno del CC Lazio? Vengo ad allenarmi, faccio palestra oppure gioco a tennis, sport che ho ritrovato dopo quasi dieci anni di inattività. Solitamente devo aspettare le vacanze di Natale perché purtroppo non trovo mai tempo per via del mio lavoro. Coltivo comunque un sogno: il derby di canottaggio, ma sono anche consapevole che se non ci si allena non lo si può fare. Cosa, nella vita di tutti i giorni, rappresenta il CC Lazio per lei? Un punto fermo, un luogo dove si incontrano persone che sono amiche e dove ci si può confrontare, chiedere qualche consiglio o dove si riesce magari ogni tanto a concludere anche qualcosa con delle persone che ti possono dare un aiuto a livello professionale. È sempre molto meglio qui che fuori. Cosa vuol dire per lei essere un socio del Sodalizio laziale? È un sogno che si è realizzato. Una “conquista” talmente importante che mi porta a essere fiero di far parte di un Circolo che difendo in ogni modo. Se il Circolo fosse un’auto, che tipo di auto sarebbe e perché? Sarebbe sicuramente una Maserati Quattroporte. Una vettura elegante, fortunatamente per pochi e che capiscono in pochi.

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SPORT

Il Circolo sale

sul ring

LA PALESTRA PER IL PUGILATO, UN SOGNO DIVENTATO REALTÀ: MASSIMO MACI, DELEGATO ALLE PALESTRE DEL CANOTTIERI LAZIO, ILLUSTRA I DETTAGLI DI QUESTA BELLA INIZIATIVA

Maria “Smart” Caroleo Grimaldi e Bonalla “Bona” Boschi incrociano i guantoni prima di un combattimento

Francesco “Chicco” Leone e Alessandro “Paco” Pacifici si allenano alla “guardia”

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lo si arricchisse di un polo che favorisse la pratica di un’altra disciplina sportiva. Questo ha contribuito ad alleggerire la pressione sulla palestra “Soci” che è di gran lunga la zona sportiva del Circolo più frequentata durante l’arco della giornata. La quotidiana presenza del Vicepresidente vicario Nino Gargiulo, incaricato dal Presidente di coordinare i lavori, ha permesso che tutto si realizzasse in tempi molto rapidi. Quali obiettivi vi siete posti? Innanzitutto quello di creare un gruppo di consoci che seguisse, sotto la guida esperta del maestro Davide Gori, un ciclo completo di lezioni per comprendere lo spirito più profondo del pugilato e le sue tecniche. All’interno della struttura è già possibile cimentarsi anche con altre discipline, ad esempio le arti marziali? Attualmente è possibile iscriversi (oltre al pugilato) al corso di difesa personale, maschile e femminile, che comprende più tecniche e per il prossimo anno stiamo pensando di attivare corsi per diverse discipline di arti marziali. Come si svolgono gli allenamenti? Ci sono degli istruttori che seguono gli atleti? Gli allenamenti si svolgono durante i giorni dispari dalle 13.30 alle 14.30 e sempre sotto la direzione del maestro Davide Gori, apprezzato boxeur romano e già campione italiano professionisti di Full Contact, coadiuvato dal consocio Stefano Marconi per tutti noi “Marconcino”, maestro di ring, esperto pugile formatosi alla scuola del compianto maestro

l Canottieri Lazio è giunto il momento di incrociare i guantoni. Grazie alla nuova palestra per la boxe, per i consoci, da qualche tempo è possibile emulare le gesta dei grandi Cassius Clay e Rocky Marciano, dei nostri Primo Carnera e Nino Benvenuti. Tra gli artefici di questo successo c’è Massimo Maci, delegato alle palestre del Canottieri Lazio, al quale abbiamo rivolto alcune domande. Quando e perché nasce l’idea di fondare una palestra per il pugilato all’interno del Circolo? L' idea è venuta, circa 10 anni fa, al mio carissimo amico e consocio Francesco (Chicco) Leone che, da vero amante dello sport, voleva cimentarsi anche nel pugilato. Per un lungo periodo abbiamo avuto solamente un sacco da allenamento nella palestra “Soci”, poi su mio impulso il Presidente Alfonso Rossi ha dato il via libera per una vera palestra per il pugilato con tanto di ring. A questo punto, ho incaricato il consocio Stefano Marconi nella doppia veste di architetto ed ex pugile di supervisionare la direzione lavori e gli allestimenti insieme al nostro allenatore Davide Gori e così in pochi mesi abbiamo realizzato l' idea visionaria di Chicco: avere un ring per la boxe e una palestra dedicata alla “nobile arte”. Chi sono i soci che hanno contribuito maggiormente alla riuscita di questa iniziativa? Il Presidente Alfonso Rossi, da grande sportivo, ha voluto che il Circo-

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SPORT

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Dino “Buffoni” Cordeschi si allena alla guardia alta con Maurizio “Farma” Alicicco

Il “mitico” ring

Guido Fiermonte della palestra pugilistica Salario. Le lezioni seguono un calendario ben preciso di allenamenti diversificati per garantire un progresso e un miglioramento dello stato fisico e della tecnica. Per quanto riguarda la sicurezza, un tema molto dibattuto sulla boxe, quali misure sono adottate all’interno della palestra? Innanzitutto per partecipare alle lezioni occorre presentare un certificato medico e poi, solamente dopo un lungo periodo di allenamenti, si sale sul ring indossando tutte le protezioni previste che garantiscono un’ assoluta sicurezza e sempre sotto l’occhio vigile del maestro. Sembra che la nuova palestra abbia riscosso un discreto successo tra soci e socie. Può confermare quest’impressione? Ad oggi siamo circa trenta tra uomini e donne e il corso di pugilato continua a riscuotere adesioni. Il successo è andato oltre ogni aspettativa. Il numero degli iscritti è aumentato di giorno in giorno, ma questa poteva essere la spinta della novità, mentre invece è stata la soddisfazione più grande. Infatti tutti gli iscritti sono sempre presenti alle lezioni e questo vuol dire che si è creato quel gruppo di amici che volevamo si formasse. Le lezioni sono diverse per tipologia di allenamento ogni volta e, devo dire, anche molto dure però non molla nessuno ed in particolar modo le donne con i loro guantoni rosa non “mollano mai”! C’è una possibilità che venga fondata una sezione apposita della Po-

lisportiva o parliamo di una pura e semplice utopia? Questo sinceramente non saprei dirlo. Certamente c' è entusiasmo, partecipazione, voglia di migliorare e forse questi elementi potrebbero far nascere qualcosa di nuovo che però dipende anche da altri fattori. Ma, conoscendo lo spirito sportivo che anima il presidente Rossi ed il presidente Buccioni della Polisportiva Lazio non escludo nulla. Dopo i tanti successi conseguiti in diverse discipline come calcio, tennis e canottaggio, è in arrivo anche il momento del pugilato? Alcuni elementi tra i partecipanti al gruppo che pratica il pugilato potrebbero non sfigurare sul ring in combattimenti veri, magari un giorno questa disciplina verrà inserita in Circoliamo, l’ “Olimpiade” dei circoli storici, e allora noi faremo la nostra parte. Per ora ci alleniamo con costanza, serietà e siamo il primo, tra i Circoli Storici, ad avere una palestra e un ring dedicati esclusivamente al pugilato e questa è una grande soddisfazione.

Il maestro Davide Gori (a dx) applica con attenzione le fasciature ad Andrea “Anelka” Pannunzi

Laura “Lally” Roccella “alle prese” con le fasciature

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cAnottierilazio futsal

una stagione da incorniciare

PER LA SQUADRA DI MISTER RIPESI IN UNA SETTIMANA ARRIVANO LA PROMOZIONE IN A2 E LA VITTORIA IN COPPA ITALIA DI SERIE B CELEBRATA NELLA NUOVA ARENA COSTRUITA DAI FRATELLI RANALDI

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n trionfo. Dopo la promozione in serie A2, il Canottierilazio Futsal ha regalato il bis alzando al cielo anche la Coppa Italia di serie B dopo un dilagante 8-1 alla BiTecnology Reggiana. Un match che ha confermato, se mai ce ne fosse bisogno, il valore tecnico di categoria superiore del gruppo messo a disposizione del tecnico Ripesi, a partire da capitan Romano, Gimenez, Leonaldi e soprattutto Ivan Alves Junior, talento cristallino che con una doppietta ha aperto la goleada in finale. Per lui, sceso in campo nonostante un infortunio, ultimo di una serie di piccoli acciacchi che ne hanno condizionato il finale di stagione, il tempo sembra essersi fermato. Campione classe 1972, il brasiliano ha sintetizzato in due parole le virtù principali che la squadra ha messo in mostra dall’inizio della stagione: allegria e compattezza. Non è mai facile vincere, ha sottolineato Ripesi dopo la vittoria, a maggior ragione quando si scende in campo con la pressione di essere considerati da tutti i grandi favoriti, quando si gioca sapendo di dover essere all’altezza di aspettative molto alte. Per la società di lungotevere Flaminio, autentica culla del calcio a 5 nella provincia di Roma grazie alla pionieristica attività di “Babbo” Valiani, la soddisfazione è stata tripla. Le Final Eight di Coppa Italia, infatti, si sono giocate nella nuovissima Arena Futsal voluta dal presidente Alfonso Rossi e costruita dai fratelli Ranaldi. Il successo di pubblico che ha calorosamente accompagnato la cavalcata del Canottierilazio Futsal è un premio ulteriore allo sforzo organizzativo della società e la conferma della salute crescente di una disciplina che sta allargando sempre più la sua base di appassionati e di praticanti, di tutte le età e a tutti i livelli.

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SPORT

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UN SOGNO CHIAMATO ADIDAS LEAGUE Il Circolo Canottieri Lazio, grazie alla miglior difesa nella stagione regolare, ha ottenuto il pass per i playoff Sui campi del Futbolclub è scesa in campo la storia recente dei derby romani. Per l’Adidas League, il torneo di calciotto dei circoli romani, giunto all’ottava edizione, si sono rivisti in campo Aldair, Candela, Gigi Di Biagio, Roberto Muzzi, Guerino Gottardi, Marco Delvecchio che insieme a Andrea Silenzi e Oberdan Biagioni hanno dato lustro all’Olgiata che ha chiuso in testa la prima fase del torneo ed è dunque direttamente qualificata per le semifinali dei playoff. Con loro, Francesco Dell’Anno, Stefano Desideri, Cesar, Alessandro Cucciari, Stefano Impallomeni hanno aumentato il tasso tecnico della manifestazione, giunta ai playoff, con il Circolo Canottieri Lazio tra i protagonisti. Con la miglior difesa del torneo (solo 7 reti subite nelle dieci partite giocate), ha chiuso la regular season al terzo posto, anche se a pari merito e con la stessa differenza reti con il Futbolclub, considerato secondo per l’attacco più prolifico. Al momento di andare in stampa, la squadra del Circolo aspetta il ritorno dei quarti di finale di post-season contro il Villa Aurelia, battuto per 3-1 all’andata con il gol di David Leggi e la doppietta di Giulio Angella, che sale a quota cinque in classifica marcatori ed è il secondo miglior bomber della squadra dietro Felice Valente, quasi irraggiungibile a quota 12 con la media di un gol a partita. Una prolificità che gli vale, al momento, la seconda piazza nella graduatoria dei goleador del torneo, guidata dall’uomo-derby Marco Delvecchio a 18. In semifinale, possibile lo scontro con il Futbolclub: sarebbe un’importante occasione di rivincita contro la squadra che ha inflitto al Circolo l’unica sconfitta della stagione regolare. La finale è in programma lunedì 18 aprile con fischio d’inizio alle 21.30.

IL DERBY DI CANOTTAGGIO: SUL TEVERE VINCE L’AMICIZIA

A DANIELE DELLA PORTA IL PREMIO CONI 2010

Anche quest’anno si è svolto, in concomitanza con il derby di calcio dello Stadio Olimpico, il tradizionale appuntamento di canottaggio tra le imbarcazioni biancocelesti e giallorosse. Una stracittadina lontana dai campi di calcio, un derby tra due dei Sodalizi storici della capitale, CC Lazio e CC Roma, che si sono sfidati sulle acque del Tevere con equipaggi misti: 4 di Coppia Maschile, 4 Jole Maschile, 4 Jole Femminile e 8 Jole Maschile per dare un messaggio positivo a Roma città.

Grande soddisfazione al CC Lazio per il Dirigente del settore tennis del Sodalizio, Daniele Della Porta, che a metà marzo ha ricevuto dal CONI Provinciale di Roma il Premio CONI Roma 2010 nel ricordo dell’ex consocio Claudio Damiani. Proprio per il lodevole lavoro svolto nell’organizzazione del tradizionale torneo di tennis dedicato alla memoria del compianto Maestro, il Memorial Claudio Damiani, giunto quest’anno alla settima edizione, gli è valso il riconoscimento da parte del CONI. Daniele Della Porta, infatti, si è saputo distinguere, negli ultimi sei anni, nel ruolo di dirigente del settore tennis del CC Lazio e ha ricevuto il premio durante una cerimonia emozionante presieduta dal Presidente del Comitato Provinciale di Roma, il Dott. Riccardo Viola, il Presidente della Provincia Nicola Zingaretti, l’Assessore Patrizia Prestipino e tanti altri. Un riconoscimento importante per tutto il Circolo così come ha sottolineato il Presidente Alfonso Rossi che durante la cerimonia ha voluto ringraziare di persona Della Porta per il lavoro encomiabile svolto per il settore proseguendo un percorso iniziato con Claudio Damiani nel 2000.

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LE DONNE DEL TEVERE

I miei primi 10 anni

al Circolo

MARIA CAROLEO GRIMALDI SVELA I RETROSCENA DEL SUO APPRODO A LUNGOTEVERE FLAMINIO E RACCONTA LA SUA STORIA ALL’INTERNO DEL SODALIZIO BIANCOCELESTE

residente della Commissione Eventi, sono entrata al Circolo Canottieri Lazio in punta di piedi. La mia storia con il Sodalizio biancoceleste è una storia relativamente recente rispetto a molti altri consoci ed è iniziata in maniera del tutto casuale in concomitanza con un evento alla Belle Arti. Inizialmente, devo essere sincera, entrare a far parte di questo Circolo non era nelle mie intenzioni e soprattutto non rappresentava una priorità nella mia vita. Ma poi, si sa, i veri amori sono quelli che non ti aspetti e la possibilità di varcare la porta al Lungotevere Flaminio è stato un vero e proprio evento inaspettato. Il merito è tutto di un caro amico di famiglia, l’ex Presidente del Circolo Canottieri Lazio, Antonio Buccioni, che mi ha coinvolto ai colori della lazialità e “trascinato” in un’iniziativa sportiva, le Donne Rosa, nell’ambito del canottaggio 8 con. Tutto è successo per caso e in un periodo particolare della mia vita, circa dieci anni fa, così ho colto l’opportunità offertami dal Presidente anche se ogni volta che mi recavo al Circolo per svolgere gli allenamenti puntualmente mi distraevo

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perché venivo travolta dalle bellezze che il nostro amato Tevere riesce a regalarci soprattutto in particolari momenti dell’anno. Una volta diventata socia del CC Lazio, sono stata accolta da tutti in un modo veramente apprezzabile in particolar modo dal Consigliere Bernabei che mi volle per la cura della Casina. Una cosa che mi preme sottolineare e che ha segnato in parte il mio approccio all’interno del Circolo è stato il darsi del Tu tra i soci, un modo confidenziale a cui non ero preparata. Oggi quel Tu lo leggo esattamente nel modo opposto ovvero come una forma di affetto ed è forse la cosa che più di tutto mi piace del nostro Circolo. Lo stesso Circolo che ha cambiato la mia vita perché mi ha dato la possibilità di conoscere tanta gente interessante ma anche di farmi conoscere, oltre ad avermi aiutato a crescere come persona. Il Circolo mi ha regalato momenti unici che custodisco dentro di me e ricordo felicemente come l’inaugurazione della piscina – una sfida vinta da tutti – o l’incanto di un Tevere che si accende dei colori del tramonto.


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FUORI CIRCOLO

C.C.LAZIO

MAGAZINE

Successi nella vita

di tutti i giorni LE CONGRATULAZIONI DEL CC LAZIO AI CONSOCI CHE HANNO OTTENUTO INCARICHI IMPORTANTI O HANNO TRIONFATO NELLO SPORT

FESTA PER GASPERINI Già a 19 anni entra nella politica attiva, divenendo segretario della sezione di San Saba della Democrazia Cristiana. A 27 anni è eletto per la prima volta consigliere comunale di Roma. Nel gennaio scorso l’ultimo traguardo di una carriera politica ricca di soddisfazioni: Dino Gasperini è nominato Assessore alla cultura del Comune di Roma. E il Circolo Canottieri Lazio, con il presidente Alfonso Rossi in primis, ha voluto dedicare al consocio una serata di festa, tenuta nei locali di Lungotevere Flaminio il 21 gennaio.

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C.C.LAZIO MAGAZINE

LA VITA DEGLI ALTRI

Le conquiste degli altri

CIRCOLI DALL’INCONTRASTATO DOMINIO NEL NUOTO DEL CC ANIENE AL TRIONFO NELLA STANLEYBET CUP DELLA TEVERE REMO. SENZA DIMENTICARE IL CC ROMA CHE SI APPRESTA AD ACCOGLIERE LE GIOVANI PROMESSE DEL TENNIS MONDIALE Insidefoto

RCC TEVERE REMO

CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE

CIRCOLO CANOTTIERI ROMA

Dopo una finale al cardiopalma, la prima edizione della Stanleybet Cup, torneo di calcio a otto, va al Reale Circolo Canottieri Tevere Remo. Nell’ultimo atto della rassegna organizzata dal TC Parioli, i ragazzi di Lungotevere in Augusta hanno sconfitto 11-10 ai calci di rigore i padroni di casa. La Tevere Remo è partita forte portandosi subito sul 2-0 con le reti di Rosati e De Matteis. La reazione dei “pariolini” non si fa attendere e il primo tempo si chiude in parità grazie ai gol di Capuano e Gattai. Nella ripresa, Signorelli riporta in vantaggio la Tevere Remo, ma Gattai pareggia trascinando la gara ai supplementari. Nell’extratime, gli ospiti si fanno nuovamente raggiungere sul pareggio (reti di Haas e Valentini), è poi la lotteria finale a decretare il vincitore di un torneo che ha visto la partecipazione di tutti i Circoli storici della capitale, compreso il CC Lazio.

“Coppa Brema” da record per gli atleti del sodalizio del presidente Malagò. Doppio trionfo, sia in campo maschile che in quello femminile con la conquista dello scudetto invernale del nuoto. E, ancora una volta, si è assistiti all’ennesimo exploit di Federica Pellegrini, che ha stabilito il nuovo record italiano dei 400 stile libero, portandolo a 3’57’’59. Per le ragazze, la rassegna è stata un vero e proprio trionfo: 101 i punti conquistati, grazie alle vittorie di Elena Di Liddo (50 farfalla), Elena Gemo (50 e 100 dorso), Caterina Giacchetti (200 misti e 100 farfalla), della già citata Pellegrini (400 e 800 stile libero), della staffetta 4x50 mista e della 4x50 stile libero. Tra gli uomini, la gara è stata più combattuta e vinta solo per mezza lunghezza (88 contro 87,5) dopo un appassionante testa a testa con le Fiamme Oro: decisivi i 9 punti conquistati nell’ultima gara, i 1.500 stile libero, da Gianlorenzo Parmigiani.

Le giovani promesse del tennis mondiale tornano nella Capitale: anche quest’anno, il Circolo Canottieri Roma organizza i Campionati Internazionali BNL d’Italia Giovanili Under 12 Nicola Pietrangeli, che si svolgono in concomitanza con gli Internazionali d’Italia. Il torneo, giunto alla seconda edizione e inserito nel Tennis Europe, si terrà dal 9 al 14 maggio e vedrà la partecipazione sia in campo maschile che femminile dei migliori 32 giocatori del ranking internazionale ITF. Quest’anno è prevista inoltre una fase di qualificazione (7-8 maggio). Il circuito Tennis Europe Junior Tour è universamente ritenuto il trampolino di lancio per i futuri tennisti avviati alla carriera internazionale. I più grandi giocatori mondiali, da Ivan Lendl a Steffi Graf, da Roger Federer a Justine Henin, da Lindsay Davenport a Andy Roddick, hanno trovato la via del successo partecipando a questi tornei.

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