2 minute read

Racconto della musica leggera

Sempre più protagonista delle nostre vite è la musica. Ascoltiamo canzoni per così tanto tempo e in così tanti luoghi che ormai probabilmente nemmeno riusciamo ad apprezzarla fino in fondo e a concepirla come ente a sé stante rispetto al “rumore” che ci circonda. È probabilmente con questa unica velleità che nasce la musica leggera: produzione musicale di consumo destinata ad intrattenere la massa e a diffondersi tra questa attraverso le casse di un centro commerciale, l’autoradio o, semplicemente, attraverso quelle cuffiette che ci isolano nelle nostre metropoli.

In Italia, la musica leggera è ormai universalmente riconosciuta come pop – dall’inglese popular – e trae le sue origini dalla canzonetta popolare, dal melodramma e dagli stornelli, ma con lo scorrere del tempo artisti e produttori ne hanno completamente sconvolto i ritmi e assottigliato i linguaggi al fine di confezionare atmosfere soft orecchiabili e disincantanti. Contestualizzando storicamente la

Advertisement

MUSICA LEGGERA RACCONTO DELLA Gigliola Cinquetti è l’artista più giovane ad aver vinto il festival di Sanremo, all’età di 16 anni . Era il 1964 e nello stesso anno bisserà la vittoria portandosi a casa anche l’ Eurofestival

Com’è nata, come si è diffusa e perché è ormai onnipresente nelle vite di tutti noi

di Alessio Boccali

nascita della musica leggera possiamo dire che la sua prima diffusione è strettamente collegata all’ascolto tra le mura domestiche. E a dare l’impulso decisivo a questa forma di fruizione musicale sono stati certamente i due primi grandi mezzi di comunicazione di massa: radio e TV. Parliamo quindi di anni ’20 del Novecento nel primo caso e di anni ’40, sempre del Novecento, nel secondo caso. Di lì in poi quella della musica leggera è divenuta una vera e propria industria, che tendeva ad espandersi a ritmi forsennati e a creare e coinvolgere sempre più professionisti del settore. Compatibilmente con la sua prima diffusione in radio e TV, vien da sé l’affermare che, inizialmente, la musica leggera era prerogativa delle classi ricche e quando poi il pop si stava avvicinando, perlomeno, alla classe borghese, la ghigliottina delle due Grandi Guerre bloccò la sua diffusione a favore delle canzoni di propaganda. La radio italiana del ventennio fascista, infatti, aveva un’impronta di esclusiva conservazione del controllo da parte del regime ed era totalmente chiusa a ogni influenza esterna. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, però, mode e stili musicali stranieri, prima censurati, travolsero il nostro paese sulle note di Frank Sinatra, Louis Armstrong e Cole Porter prima e di Elvis Presley e Paul Anka poi – tanto per citarne alcuni -. Contemporaneamente nasceva, nel 1951, la kermesse principe della Canzone Italiana: il Festival di Sanremo. Questa nascita segna non solo l’inizio di una vera e propria diffusione di massa della musica melodica italiana, ma anche l’affermarsi di una prima distinzione tra musica “leggera”, per l’appunto, e musica rock o comunque più “impegnata”. Negli anni successivi una miriade di generi hanno influenzato i nostri ascolti, ma quello della musica pop è rimasto sempre l’unico baluardo inattaccabile, mutando, lasciandosi influenzare, ma soprattutto influenzando generi alle origini così lontani come il già citato rock, e poi il cantautorato, la musica prog, il rap, la trap e addirittura la lirica, e portando tutti nel mercato mainstream. Naturalmente, uno zoccolo duro e puro e indipendente resta e resiste, ma la musica leggera è ormai padrona delle nostre orecchie.

This article is from: