NO CENSURED
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Nadia Carosella Accademia di Belle Arti di Roma Aprile 2019 2
NO CENSURED
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Per la mia identitĂ . Per la mia felicitĂ 4
NO CENSURED
7 ANATOMIA 64
7.1 GENITALI FEMMINILI 66 7.2 GENITALI MASCHILI 70 7.3 SENO 74
8 IDENTITÀ 78
8.1 ORIENTAMENTO SESSUALE 80 8.2 CLASSIFICAZIONE 82
9 TABÙ 84
9.1 MASTURBAZIONE 86 9.2 SESSO E MESTRUAZIONI 88 9.3 SESSUALITÀ IN CASI PATOLOGICI 88
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4. ORMONI SESSUALITÀ 40 Dati sulla sessualità 44 5. EDUCAZIONE SESSUALE 48 5.1 MTS 50 6. METODI CONTRACCETTIVI 52 Scheda tecnica 62 3.1 EIACULAZIONE 36
3. ORGASMO 32
2.1 ATTO SESSUALE 30
1. SESSUALITÀ 18 2. SESSO 28 Intro. 7 Progetto. 8 Premessa. 10
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Intro. Non dovremmo mai farci troppi problemi a chiedere. È vasto l'elenco di interrogativi con cui ho assediato in questi mesi conoscenti, amici e motori di ricerca a caccia di opinioni e risposte sui temi che dovrebbe trattare un manuale di educazione sessuale. Addentrandomi talvolta in particolari anche molto imbarazzanti, in curiosità insolite e in domande che non sempre hanno trovato risposta. Lavorando a questo progetto ho avuto sicuramente l’opportunità di studiare un po’ più a fondo come funziona il corpo umano e perchè è necessario conoscerlo. Indagando sui come e sui perché che permeano il fare sesso mi sono da subito imbattuta in una fitta serie di discipline diverse: certamente la medicina e lo studio ravvicinato delle cellule che compongono i nostri tessuti, ma anche la psicologia, le neuroscienze, la chimica, la fisica, le scienze dei materiali e sicuramente qualche aspetto di antropologia. Grazie all’eccezionale sinergia di questo intreccio di prospettive e informazioni ho potuto esplorare a far mia la complessità di questo lato così appassionante, mai banale e in gran parte ancora misterioso della nostra vita. E ho deciso di riversarlo nella quotidianetà che ci circonda. Senza censura, nella normalità dell'esperienza di tutti i giorni. Agibile e appetibile per tutti. Dai primi sintomi dell’attrazione a ciò che avviene dentro di noi durante un rapporto sessuale, passando attraverso l’eccitazione, le forme del corpo umano, atterrando sulla pista dei Tabù sessuali. Quello che mi auguro è di riuscire a trasmettervi curiosità e stupore. Obbiettivo del manuale è spiegare non tanto il sesso, ma quanto sia normale e lecito parlarne.
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Progetto
SENZA CENSURA
Un invito all’impertinenza Da che io ricordi, ho sempre provato una sincera curiosità verso certe questioni per così dire “inappropriate”, e non ho mai avuto timore a manifestarla ad alta voce, con domande molto serie, che però, ho notato, hanno il brutto vizio di far fuggire i miei interlocutori. Con gli anni, se da un lato sto acquisendo - seppur molto lentamente - parte di quelle capacità relazionali imprescindibili, dall’altro mi sono scoperta sempre più attratta da come le persone svincolino un discorso naturale come il sesso. Mi piacerebbe vivere in un mondo senza dogmi e tabù, in cui non esistano discorsi troppo scomodi da affrontare, in cui possa trovare una risposta a tutte le mie domande e riesca a conquistare una identità sessuale più consapevole. Da qui nasce questo progetto. Credo fortemente nell'informazione come unica arma contro il disinteresse e credo fortemente nel pensiero critico come unica arma contro la disinformazione. Viviamo in un Paese che censura una fondamentale parte dell'educazione. Quella sessuale. A scuola non ho mai ricevuto un orientamento su come dovessi iniziare a vivere la mia identità sessuale. A casa speravano se ne parlasse a scuola. E a scuola credevano fosse più consono parlarne in casa. Il sesso si impara, come si impara a parlare una lingua straniera, a suonare uno strumento musicale o ad andare in bicicletta. E la cosa più bella è che alla portata di tutti.
Obiettivo del manuale: Promuovere L ’educazione sessuale senza censura
L ’eccitazione è innata, la sessualità si impara. Il sesso è un’avventura, una conquista, e non nuoce affrontarla con un bagaglio d’informazioni. Sapere di cosa si tratta non solo garantisce il divertimento, ma libera questo fenomeno, perno della vita, dal cassetto sotto chiave in cui viene stipato. 8
Il sesso è un aspetto naturale della vita, uno dei più "fisiologici" peraltro, ed è gioioso, divertente, poetico, se non viene rovinato da ignoranza e modelli avvilenti. Sul benessere sessuale della popolazione c'è un totale disinteresse delle istituzioni; non c'è voglia di informare su educazione sessuale, prevenzione, comportamenti sbagliati. Un disinteresse che porta a parlare di sesso solo quando già è a rischio o quando una ragazza si suicida per aver girato un video erotico. Imbarazzo, vergogna, sono tanti i sentimenti che impediscono di parlare di sesso e di chiedere informazioni. Il benessere sessuale è invece fondamentale per la salute stessa e la felicità delle persone; non solo, ma ha anche un evidente impatto positivo sulle società e i Paesi. Questo progetto non si propone di educare alla sessualità, ma sicuramente di sensibilizzare chi di dovere a farlo senza censura. E' un percorso visivo, a cui fa da supporto un catalogo-manuale che tratta i temi principali della sessualità, coadiuvato dalla tecnologia del QR CODE, che permette di cancellare la censura dagli oggetti e di scoprire qualcosa di nuovo, spesso dati tangibili; Le immagini che supportano la campagna di sensibilizzazione sono oggetti comuni, con cui ho voluto rappresentare la sessualità e con cui molte delle persone con le quali ho scambiato due chiacchiere guardano alla sessualità. L'anomalia è la censura a cui vengono sottoposti gli oggetti selezionati. Perché censurare qualcosa di quotidiano, naturale e di cui tutti facciamo uso? Lascio censurata la risposta.
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L’educazione sessuale dovrebbe includere l’educazione emotiva ed affettiva, per un’aspetto, quello della sessualità, che è parte integrante della salute e del benessere di ogni individuo.
Premessa
EDUCAZIONE SESSUALE
La sessualità include molti aspetti che vanno oltre il mero comportamento sessuale. Educazione affettiva ed emotiva dovrebbero accompagnare e completare l’educazione sessuale. La sessualità è un aspetto centrale dell’essere umano lungo tutto l’arco della vita e comprende il sesso, le identità e i ruoli di genere, l’orientamento sessuale, l’erotismo, il piacere, l’intimità e la riproduzione. La sessualità viene sperimentata ed espressa in pensieri, fantasie, desideri, convinzioni, atteggiamenti, valori, comportamenti, pratiche, ruoli e relazioni. La sessualità è influenzata dall’interazione di fattori biologici, psicologici, sociali, economici, politici, etici, giuridici, storici, religiosi e spirituali.
Considerazioni Personali Cos’è l’Educazione Sessuale
Quando si vuole educare alla sessualità quindi, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, non ci si deve confondere con l’educazione riguardante il solo “comportamento sessuale”, ma si devono comprendere molte aree. L’ educazione affettiva ed emotiva dovrebbe accompagnare e completare l’educazione sessuale. Le molteplici emozioni che esperiamo quotidianamente sono rappresentate dai desideri, dalle simpatie/antipatie, dagli innamoramenti e dagli amoriche ci mettono in gioco.
Risulta a mio avviso di fondamentale importanza estendere l’educazione alla funzione relazionale della sessualità, che è rappresentata dall’impegno a stabilire un rapporto di ascolto di noi stessi e dalla capacità di riconoscere gli “altri” come persone, imparando il rispetto per l’altro/a sia nella dimensione dell’amicizia e dell’intimità, sia nell’esperienza dell’amore e dello scambio sessuale. 10
Educazione sessuale significa apprendere relativamente agli aspetti cognitivi, emotivi, sociali, relazionali e fisici della sessualità. L’educazione sessuale inizia precocemente nell’infanzia e continua durante l’adolescenza e la vita adulta e mira a sostenere e proteggere lo sviluppo sessuale. Gradualmente essa aumenta l’empowerment di bambini e ragazzi, fornendo loro informazioni, competenze e valori positivi per comprendere la propria sessualità e goderne, intrattenere relazioni sicure e gratificanti, comportandosi responsabilmente rispetto a salute e benessere sessuale propri e altrui. Tutti gli individui, durante lo sviluppo, hanno diritto ad accedere all’ educazione sessuale adeguata alla loro età come affermato dai diritti umani ratificati a livello internazionale in particolare dal diritto all’accesso a informazioni adeguate relative alla salute.
Gli Standard per l’Educazione Sessuale in Europa suggeriscono una concezione olistica dell’ educazione sessuale, che comprende non solo la semplice prevenzione dei problemi di salute, ma si focalizza anche sulla sessualità come elemento positivo del potenziale umano e come fonte di soddisfazione e arricchimento nelle relazioni intime.
Tradizionalmente l’educazione sessuale si è concentrata sui potenziali rischi della sessualità, un tale focus negativo che suscita paure e risponde al loro bisogno dei ragazzi di essere informati e di acquisire competenze; ancora, fin troppo spesso il focus negativo semplicemente non è di alcuna rilevanza per la vita di bambini e ragazzi. Un approccio olistico, basato sul concetto di sessualità come un’area del potenziale umano, aiuta a far maturare in bambini e ragazzi quelle competenze che li renderanno capaci di determinare autonomamente la propria sessualità e le proprie relazioni. L’ educazione sessuale fa anche parte dell’educazione più generale e influenza lo sviluppo della personalità del bambino. La natura preventiva dell’educazione sessuale non solo contribuisce a evitare possibili conseguenze negative legate della sessualità, ma può anche migliorare la qualità della vita, la salute ed il benessere, contribuendo, così, a promuovere la salute generale
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Dal documento “Piano Nazionale di interventi contro HIV e AIDS” del 2018 emerge la percezione di criticità nell’affrontare l’argomento sessualità a scuola, a causa di punti di vista che spesso entrano in conflitto con le proposte e le ostacolano.
Educazione sessuale: un processo di apprendimento che dura tutta la vita
Introdurre l’educazione sessuale nelle scuole non è sempre facile: molto spesso si incontrano resistenze basate principalmente su paure ed idee erronee. Emerge spesso il timore di affrontare l’argomento prematuramente. Sarebbe importante considerare quanto affermato dall’Istituto Superiore di Sanità, ovvero che la scuola, essendo il luogo più frequentato da ragazzi, può essere il teatro ideale per dibattere questi argomenti e divulgare i modelli comportamentali sani. Secondo i già citati Standard per l’ educazione sessuale in Europa dell’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS e BZgA pubblicati nel 2010 sarebbe importante inserire l’ educazione sessuale come materia curricolare e considerarla materia d’esame. L’obiettivo di questo cambiamento è dare sufficiente attenzione ed importanza agli argomenti proposti, favorendo la motivazione degli studenti. Inoltre i programmi di educazione sessuale dovrebbero essere trattati in maniera multidisciplinare, ovvero da più insegnanti sotto diversi punti di vista, e non dovrebbero essere facoltativi per gli alunni.
INFORMALE & FORMALE, EDUCAZIONE SESSUALE A SCUOLA
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Inoltre tale studio dimostra che tra gli studenti che ricevono insegnamenti di educazione sessuale, non aumenta la percentuale di frequenza di attività sessuale né di malattie sessualmente trasmesse. Nell’Europa occidentale la sessualità non è percepita principalmente come un problema o un pericolo, bensì come una preziosa fonte di arricchimento per la persona. In Europa l’educazione sessuale come materia scolastica curricolare ha una storia di oltre mezzo secolo. È nata ufficialmente in Svezia, dove divenne obbligatoria in tutte le scuole nel 1955. A partire dagli anni ‘70 del secolo scorso molti altri paesi dell’Europa occidentale introdussero l’educazione sessuale come materia obbligatoria in 19 Stati membri (The SAFE Project, 2006). Solamente in pochi Stati tra quelli appartenenti alla vecchia Unione Europea, specialmente nell’Europa meridionale, l’ educazione sessuale non è ancora stata introdotta nelle scuole.
L’OMS suggerisce che l’educazione affettiva e sessuale è un percorso continuativo e si basa sul concetto che lo sviluppo della sessualità è un processo che dura tutta la vita. L’ educazione sessuale non è un evento singolo, ma è basata su un progetto, e risponde alle mutevoli situazioni di vita. In Europa l’età d’inizio dell’ educazione sessuale è molto varia. Secondo il rapporto SAFE si va dall’età di 5 anni in Portogallo ai 14 anni di Spagna, Italia e Cipro (The SAFE Project, 2006). Nel leggere questi dati va tenuta in considerazione la variabilità dei programmi educativi proposti e della differente definizione di educazione sessuale.Laddove inizia ufficialmente nella scuola secondaria, solitamente è utilizzata una definizione di educazione sessuale molto più ristretta, in termini di “contatti sessuali”, mentre nei paesi dove inizia prima, la definizione e i programmi vengono estesi e comprendono non solo gli aspetti fisici e relazionali della sessualità e dei contatti sessuali, ma anche una gamma di altri aspetti come l’amicizia o i sentimenti di sicurezza, protezione e attrazione. Da una prospettiva storica generale, i programmi di educazione sessuale possono essere raggruppati fondamentalmente in tre categorie: tipo uno - si focalizzano principalmente sull’astinenza dai rapporti sessuali prematrimoniali, conosciuti come programmi “how to say no” ; tipo due - comprendono l’astinenza come una scelta possibile ma dedicano anche attenzione alla contraccezione e alle pratiche sessuali sicure; tipo tre - che comprendono gli elementi del programma di tipo due ma li collocano nella più ampia prospettiva della crescita e dell’evoluzione personale. Negli Stati Uniti d’America spesso viene promossa l’astinenza come solo metodo contraccettivo, mentre in Europa occidentale sembra predominare il terzo tipo di programmi. Tuttavia, da uno studio comparato sui risultati è emerso che, per gli adolescenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni, i programmi “solo astinenza” non hanno alcun effetto positivo sui comportamenti sessuali o sul rischio gravidanza in adolescenza.
Nel cercare studi riguardanti l’efficacia dei programmi di educazione sessuale nelle scuole europee e conoscenze scientifiche in merito si incontrano diverse difficoltà. La maggior parte delle pubblicazioni sono redatte nelle lingue nazionali e risultano dunque poco accessibili. Tra la letteratura recente troviamo un interessante articolo, pubblicato nel 2017, che riporta i risultati di uno studio che ha coinvolto 3781 studenti di età compresa tra i 15 e i 16 anni, residenti in Galles (UK). Gli autori hanno preso in analisi i dati di 59 scuole raccolti attraverso questionari online che riguardavano l’ambiente scolastico e la salute sessuale dei ragazzi. Le domande riguardanti la salute sessuale erano solo 3 ed indagavano se la persona avesse mai avuto rapporti sessuali, a quale età risalisse il primo rapporto ed infine seurante l’ultimo rapporto avessero utilizzato il preservativo.
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Per quanto riguarda l’ambiente scolastico, le domande erano le seguenti: “Chi si occupa di insegnare educazione sessuale e alle vrelazioni? È presente, nella tua scuola, uno sportello di ascolto specifico per dare consigli legati alla salute sessuale? La tua scuola offre un servizio di distribuzione gratuita di preservativi?” Dallo studio è emersa un’interessante associazione tra migliori risultati di salute sessuale (tra questi, l’uso del preservativo) e la presenza di personale non docente come formatore per i percorsi di educazione sessuale e alle relazioni. Inoltre, l’uso del preservativo all’ultimo rapporto è risultato associato alla presenza dello sportello relativo alla salute sessuale ma non alla distribuzione gratuita di preservativi. Un’ipotetica spiegazione della maggiore efficacia offerta dal personale non docente è che la presenza di un estraneo modifichi le dinamiche del gruppo-classe, nel quale ogni partecipante dovrebbe auspicabilmente sentirsi al sicuro e che sono molto importanti perché il programma vada a buon fine. Tali risultati possono offrire spunti interessanti nella progettazione di programmi di educazione sessuale anche per il nostro Paese. Educazione sessuale in Italia
L’Italia, come accennato in precedenza, rientra tra i paesi dove l’ educazione sessuale viene introdotta più tardi. I programmi di prevenzione proposti dalle aziende sanitarie sono rivolti a ragazzi di età compresa tra i 13 e i 14 anni. Al momento attuale tali programmi non sono obbligatori e la scelta di aderirvi rimane dei singoli Istituti, determinando disomogeneità nell’educazione sul territorio nazionale. Il rapporto sull’educazione sessuale nelle scuole dell’Unione Europea (The SAFE Project, 2006) dedica un paragrafo al nostro Paese.
Vi si legge che molte proposte di Legge per introdurre l’educazione sessuale obbligatoria a scuola sono state respinte, probabilmente a causa dell’influenza delle posizioni della Chiesa Cattolica. Viene inoltre descritto che l’argomento, se trattato, è dedicato agli alunni di età compresa tra i 14 e i 19 anni e trova solitamente lo spazio di una sola lezione all’anno.
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In primo luogo dall’esperienza estera emerge la necessità di proporre alle scuole programmi che si basino su un’educazione sessuale di tipo olistico, che accanto all’informazione prevedano spazi di riflessione e sviluppo delle competenze affettivo-emotive. L’esperienza di alcuni stati esteri, dove l’educazione sessuale viene introdotta già dalla scuola primaria come materia curricolare, potrebbero ispirare l’organizzazione e la progettazione di una formazione educativa scolastica anche in Italia. Per capire quanto quello che finora viene proposto nelle scuole del nostro Paese sia utile, servirebbero più studi sull’efficacia dei programmi attualmente realizzati. Questo potrebbe aiutare a capire anche come poter personalizzare una proposta formativa, in modo che si possa adattare alla cultura del nostro Paese. Come già citato, condividiamo la proposta degli Standard per l’Educazione Sessuale in Europa e le linee guida OMS sostenendo che i progetti di educazione sessuale, se visti come integrazione a più ampi percorsi di educazione all’affettività, adeguati alle età dei destinatari, possano fornire strumenti molto utili allo sviluppo della persona. È importante considerare gli effetti positivi che un’educazione all’affettività e alla sessualità può avere anche su comportamenti e situazioni a rischio, quali bullismo, cyberbullismo e omofobia. Infatti attualmente vengono spesso esclusi dai programmi di educazione affettiva e sessuale argomenti importanti per il benessere psicologico, come ad esempio l’orientamento sessuale, le questionidi genere e dei ruoli. Essere consapevoli che esistono diversi orientamenti sessuali e conoscere persone con esperienze diverse dalla nostra può avere un effetto normalizzante ed è una delle strategie utilizzabili all’interno di un’efficace educazione all’affettività e sessualità ad ampio raggio. In conclusione, offrire ai bambini ed ai ragazzi l’opportunità di partecipare a programmi di educazione sessuale può permettere loro di maturare consapevolmente un progetto di vita che tenga conto del benessere anche sessuale ed affettivo.
Conclusioni e Considerazioni
Alla luce di quanto emerge da questa ricerca sui programmi di educazione sessuale all’estero ed in Italia possiamo fare alcune considerazioni.
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Capitolo 1.
SESSUALITÀ
Complesso dei caratteri sessuali e dei fenomeni che concernono il sesso. Nel genere umano, il complesso dei fenomeni psicologici e comportamentali relativi al sesso. Tali comportamenti sono diretti alla ricerca del piacere fisico e dell’appagamento psicologico mediante l’attivazione delle funzioni fisiologiche proprie degli organi genitali maschili e femminili, nonché l’insieme delle percezioni, istinti e desideri legati alla consapevolezza del proprio sesso.
Definizione Contestualizzazione
La sessualità giunge a maturazione insieme al realizzarsi della funzione riproduttiva degli organi genitali, all’epoca della pubertà, quando i meccanismi ormonali determinano la comparsa dei caratteri sessuali secondari. In quest’età della vita, anche gli istinti sessuali divengono particolarmente intensi e sono corroborati dall’attrazione per persone di sesso opposto (eterosessualità) o omologo (omosessualità).
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XXX SEX NO CENSURED
ANTROPOLOGIA
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Attraverso lo studio delle diverse culture umane, l’antropologia ha potuto constatare da un lato l’importanza della diversità sessuale per l’organizzazione di ogni società e dall’altro l’estrema variabilità dei contenuti attribuiti localmente alle idee sull’uno o l’altro sesso. La differenziazione sessuale piuttosto che essere ritenuta un dato naturale, immutabile per forma e contenuto, è considerata un punto di partenza estremamente manipolabile, sul quale, e attraverso il quale, vengono messe in atto continue operazioni di elaborazione simbolica. L’idea, propria delle moderne società occidentali, che la dicotomia sessuale costituisca un dato biologico immutabile e non manipolabile, non è affatto condivisa da altre società.
Per esempio, in alcuni gruppi della Nuova Guinea (area in cui il concetto di identità di genere appare estremamente lontano da quello occidentale) l’identità sessuale di un individuo può mutare nel corso delle diverse fasi della sua vita. In particolare, tra i Bimin-Kuskusmin una donna anziana che sia stata sposata e che abbia ormai allentato i rapporti con il marito e il suo gruppo di parentela, se svolge il ruolo rituale di iniziatrice in alcune cerimonie di iniziazione maschile del proprio gruppo di parentela, può divenire uomo. Una simile possibilità è legata a un’idea dell’individuo in cui questi è costituito dall’equilibrio, temporaneo e manipolabile, di sostanze fisiologiche e simboliche maschili e femminili. Lo spargere sangue maschile del proprio gruppo nel corso delle cerimonie, e l’essersi costantemente liberata di sostanze maschili appartenenti al gruppo del marito dopo aver procreato molti figli, mutando l’equilibrio fisio-simbolico della donna, ne cambia l’identità e con questa il sesso.
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Più spesso la differenza sessuale è concepita in termini di asimmetria e gerarchia, in cui il sesso maschile è sempre rappresentato come dominante. In alcune società (Baruya, Gimi e altre della Nuova Guinea, Merina del Madagascar) particolari rituali sembrano mettere in scena un costante annullamento simbolico dell’identità sessuale femminile: i maschi si riappropriano, su un piano metaforico, di tratti importanti della fisiologia femminile (il latte, il sangue mestruale, il sangue del parto) allo scopo, sembra, di controllare le capacità riproduttive delle donne; in questi casi si tende ad avere una forte separazione tra i due sessi, con forme marcate di segregazione femminile. Altre società, come quelle degli Indiani delle Praterie, si mostravano più elastiche, ammettendo e istituzionalizzando la possibilità di avere più sessi; tipica, a riguardo, era la figura del berdaches, uomo divenuto donna o viceversa, cui erano affidate importanti funzioni religiose. 20
PSICOLOGIA Il contributo della psicanalisi
La concezione comune che definisce la s. come un istinto, vale a dire come un comportamento preformato, caratteristico della specie, con un partner (in genere del sesso opposto) e una meta (unione degli organi genitali nel coito) relativamente fissi, non fornisce una spiegazione sufficiente e completa del fenomeno. Per questo, una teoria della s. che voglia essere il più possibile completa deve far riferimento da un lato alle conoscenze anatomo-fisiologiche e alla genetica, dall’altro ai dati forniti dall’etnologia e dalla psicoanalisi. Nell’esperienza e nella teoria psicoanalitiche, la s. non designa soltanto le attività e il piacere che dipendono dal funzionamento dell’apparato genitale, ma tutta una serie di eccitazioni e di attività, già presenti nell’infanzia, che procurano un piacere irriducibile al soddisfacimento di un bisogno fisiologico fondamentale (come quelli della respirazione, nutrizione, escrezione ecc.) e che si ritrovano come componenti nella forma cosiddetta normale dell’amore sessuale.
L’estensione del concetto di s. deriva sia dagli studi compiuti, già alla fine del 19° sec., da alcuni psicopatologi (lo psichiatra tedesco R. Krafft-Ebing, 1840-1902; il sessuologo inglese H.H. Ellis, 1859-1939), relativamente alla grandissima varietà che esiste nelle perversioni sessuali (nella scelta dell’oggetto sessuale come nel tipo di attività utilizzato per ottenere il soddisfacimento), sia dalla rivoluzionaria scoperta freudiana della sessualità infantile. Una volta affermato che la s. non è riducibile alla genitalità è stato necessario attivare una nuova definizione dei criteri utili per determinare ciò che sarebbe specificamente sessuale in tali differenti attività. Parlando di s. infantile, non si intende soltanto riconoscere l’esistenza di eccitazioni o di bisogni genitali precoci, ma anche di attività che sono affini alle attività pervertite dell’adulto o perché adoperano zone somatiche (zone erogene) diverse dalle zone genitali, o in quanto cercano un piacere (per es. suzione del pollice) indipendentemente dall’esercizio di una funzione biologica (per es. nutrizione). In questo senso gli psicoanalisti parlano di s. orale, anale ecc. Nel ‘manifesto’ della s. psicoanalitica (Tre saggi sulla teoria sessuale, 1905), S. Freud fa precedere, provocatoriamente, la sua teoria evolutiva della s. da una elaborata trattazione delle perversioni. Ne consegue un effetto incrociato per il quale le anomalie si ‘normalizzano’ trovando i loro presupposti nello sviluppo infantile, mentre la s. dei bambini, caratterizzata da immaturità anatomica e funzionale, relativamente autonoma, sterile e finalizzata al piacere autoerotico, si rivela «perversa e polimorfa». L’intenzione del fondatore della psicoanalisi era dimostrare che ciò che appare patologico nell’adulto costituisce la normalità per il bambino. Già alla nascita, il piccolo è dotato di una precisa organizzazione sessuale e di un’energia sessuata. Inizia, successivamente, un percorso di maturazione che conduce alla genitalità ma che comporta un cammino tutt’altro che lineare. Le organizzazioni sessuali immature in parte evolvono spontaneamente in quelle successive, in parte vengono rimosse. Le pulsioni sessuali infantili, parziali e anarchiche, sono destinate a recedere di fronte alle barriere del pudore, del disgusto e della moralità che la società innalza nei loro confronti.
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L’estensione del concetto di s. deriva sia dagli studi compiuti, già alla fine del 19° sec., da alcuni psicopatologi (lo psichiatra tedesco R. Krafft-Ebing, 1840-1902; il sessuologo inglese H.H. Ellis, 1859-1939), relativamente alla grandissima varietà che esiste nelle perversioni sessuali (nella scelta dell’oggetto sessuale come nel tipo di attività utilizzato per ottenere il soddisfacimento), sia dalla rivoluzionaria scoperta freudiana della sessualità infantile. Una volta affermato che la s. non è riducibile alla genitalità è stato necessario attivare una nuova definizione dei criteri utili per determinare ciò che sarebbe specificamente sessuale in tali differenti attività. Parlando di s. infantile, non si intende soltanto riconoscere l’esistenza di eccitazioni o di bisogni genitali precoci, ma anche di attività che sono affini alle attività pervertite dell’adulto o perché adoperano zone somatiche (zone erogene) diverse dalle zone genitali, o in quanto cercano un piacere (per es. suzione del pollice) indipendentemente dall’esercizio di una funzione biologica (per es. nutrizione). In questo senso gli psicoanalisti parlano di s. orale, anale ecc. Nel ‘manifesto’ della s. psicoanalitica (Tre saggi sulla teoria sessuale, 1905), S. Freud fa precedere, provocatoriamente, la sua teoria evolutiva della s. da una elaborata trattazione delle perversioni. Ne consegue un effetto incrociato per il quale le anomalie si ‘normalizzano’ trovando i loro presupposti nello sviluppo infantile, mentre la s. dei bambini, caratterizzata da immaturità anatomica e funzionale, relativamente autonoma, sterile e finalizzata al piacere autoerotico, si rivela «perversa e polimorfa». L’intenzione del fondatore della psicoanalisi era dimostrare che ciò che appare patologico nell’adulto costituisce la normalità per il bambino. Già alla nascita, il piccolo è dotato di una precisa organizzazione sessuale e di un’energia sessuata. Inizia, successivamente, un percorso di maturazione che conduce alla genitalità ma che comporta un cammino tutt’altro che lineare. Le organizzazioni sessuali immature in parte evolvono spontaneamente in quelle successive, in parte vengono rimosse. Le pulsioni sessuali infantili, parziali e anarchiche, sono destinate a recedere di fronte alle barriere del pudore, del disgusto e della moralità che la società innalza nei loro confronti.
sesso genetico o cromosomico sesso gonadico o ormonale sesso anatomico o corporeo sesso sociale con la funzione di ruolo funzionale sesso fantasmatico o fantasmomitico ecc.
Patologia sessuale
Se attraverso la psicanalisi il concetto di funzione o di attività sessuale si è notevolmente esteso, congiungendosi alle nozioni di desiderio (strettamente dipendente da un supporto corporeo e il cui soddisfacimento dipende da condizioni fantasmatiche), di seduzione e di libido, il punto di vista antropologico, dimostrando l’universalità del mito di Edipo (con il suo correlato, cioè il complesso di castrazione), ha fatto dell’incesto e della sua proibizione la legge più generale del matrimonio e della parentela, quindi il primo 22
RELIGIONE Numerose e complesse sono nelle diverse culture religiose le implicazioni della sfera sessuale, intesa sia nei suoi aspetti biologici (come per il valore religioso o magico conferito all’atto sessuale, agli organi sessuali, al sangue mestruale, allo sperma ecc.) sia nei suoi riflessi nell’organizzazione sociale (in rapporto alla istituzionalizzazione dell’unione sessuale nel matrimonio, ma anche in conseguenza della divisione sessuale del lavoro) nonché a livello simbolico (si pensi ai riferimenti all’amore, all’unione sponsale, o anche all’orgasmo, propri del linguaggio dei mistici).
per es., nell’induismo a posizioni decisamente ascetiche si affiancano le dottrine tantristiche, di segno decisamente opposto, mentre nello stesso cristianesimo la mistica si riappropria del linguaggio e della simbologia sessuale per esprimere l’unione con Dio.
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Probabilmente è a causa della sua intrinseca connessione con la sopravvivenza della specie che la s. è stata assunta nella sfera del sacro, con tutte le classiche opposizioni dialettiche di quest’ultima (sacro-profano, puro-impuro ecc.). Ciò determina peraltro l’ambivalenza con cui è intesa la vita sessuale sul piano religioso: da una parte, l’energia che si esplica negli atti sessuali è benefica o quanto meno vitale, e quindi positiva; dall’altra, le varie società tendono a determinare i vincoli e le leggi che condizionano la sua libera esplicazione, sia in funzione di precise norme culturali sia per la condizione in cui si trova chi compie gli atti sessuali (per es., durante le mestruazioni, la gravidanza, il puerperio). Di norma l’unione sessuale, che si riconosca o no la sua funzione riproduttiva, è istituzionalizzata nel matrimonio. Nelle religioni delle culture cosiddette superiori i fatti sessuali possono essere diversamente valutati. Alcune esprimono l’esigenza della rinuncia alla vita sessuale, o almeno a certi specifici comportamenti al suo interno, come è stato a lungo, per un complesso di cause, nella tradizione cristiana. Altre possono conferire agli atti sessuali un valore liberatorio. Non si esclude peraltro che una stessa religione possa determinare esiti opposti nei confronti del sesso.
Capitolo 2.
SESSO
Il termine sesso rimanda per noi occidentali a significati molteplici che oltrepassano il campo delle scienze empiriche e rinviano all’antropologia, alla psicoanalisi, alla sessuologia, all’etica, alla politica. È avvenuto inoltre, nel tardo Novecento, un ulteriore slittamento nell’uso scritto e parlato di questo termine.
Il termine Gli ambiti della ricerca
Parlare di sesso, pensare al sesso, indagare il sesso, cercare sesso, fare sesso sono altrettanti modi, con sfumature più o meno vernacolari, per marcare da un lato la sovrapposizione del termine sesso al termine sessualità, dall’altro l’attenzione da parte della letteratura e della pubblicistica, nonché del senso comune, ai rapporti sessuali come soddisfazione individuale o di coppia, slegata dalla procreazione. Invece un’espressione come sesso in provetta indica comunemente i progressi scientifici nel campo della riproduzione, e quelle come sesso commerciale, sesso tecnologico o sesso virtuale rispecchiano mutamenti di costume nella fruizione di rapporti sessuali mercificati o di consumo. Ancora, in campo sociologico e filosofico, la parola sesso abbinata o contrapposta alla parola genere dà conto delle ultime ricerche sulla sessualità umana e sul rapporto tra i s., attribuendo a sesso un puro significato biologico e a genere la significazione più complessa di identità e ruolo, maschile o femminile, storicamente costruiti. Infine, i termini trans-sesso e trans-genere indicano l’emergere di pratiche e teorie sulla possibilità di discostarsi dall’attribuzione sessuata genitale, e dal ruolo di genere a essa connesso, per superare la polarizzazione tra s. maschile e s. femminile, mettendo in discussione i tradizionali capisaldi etico-biologici della differenza sessuale.
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Il Novecento è il secolo in cui il termine sesso assume una discorsività pubblica particolare, sotto l’impulso della fondazione della psicoanalisi e degli sviluppi della sessuologia, ma anche per il verificarsi di eventi scientifici (per es., la scoperta della pillola anticoncezionale femminile), e di temperie politiche, come il biennio 1968-69 della contestazione giovanile e poi del femminismo, che hanno modificato irreversibilmente i comportamenti sessuali di uomini e donne. Tuttavia, all’inizio del 21° secolo, non è facile tracciare un bilancio compiuto, sia per la mancanza di analisi storiche adeguate, e quindi di fonti, sia per il continuo mutare dei comsoggetto (Baldaro Verde 1997).
sessuologia si presenta come un territorio non tanto di patologia quanto di esercizio di cura. Tale territorio è assai ampio e complesso ed è attraversato da una serie di ‘emergenze’ strettamente collegate al contesto ambientale. Non c’è dubbio infatti che i temi enunciati da Porto siano di stretta attualità: l’educazione sessuale, per giovani e adulti, si pone come necessità di difesa soggettiva e sociale di fronte all’acuirsi delle malattie sessualmente trasmissibili, in particolare l’AIDS (v. immunodeficienza acquisita, sindrome da, in questa Appendice); l’orgasmo femminile, come problematica a sé stante, non ha avuto nella ricerca sessuologica la stessa attenzione riservata all’orgasmo maschile, tanto dal punto di vista descrittivo quanto da quello terapeutico, cosicché gli interventi terapeutici, clinici e farmacologici sono in larga misura destinati alla cura delle disfunzioni sessuali maschili; l’amore come dinamica affettiva fondante dell’identità individuale, della coppia e della famiglia, guadagna il suo spazio di attenzione dopo decenni di ‘materializzazione’ dei rapporti sessuali dovuta all’evolversi rapido e contraddittorio dei costumi; la solitudine sessuale e affettiva è il risultato di una società sempre più individualistica per via dell’avanzare delle nuove tecnologie della comunicazione, della progressiva disgregazione del legame sociale, dell’allungamento della vita; la denatalità da un lato e, dall’altro, le tecniche di fecondazione artificiale nei paesi ricchi nord-occidentali hanno cambiato lo statuto della riproduzione umana e si accompagnano al fenomeno nuovo dell’aumento dell’infertilità maschile; il tempo, infine, liberato dalla tecnologizzazione del lavoro, è un elemento da tener ben presente in una disciplina che persegue il benessere nelle attività sessuali umane.
SESSUOLOGIA Secondo R. Porto, membro della European Federation of Sexuology di Marsiglia, la sessuologia per il terzo millennio dovrà porre nel proprio programma terapeutico le seguenti tematiche emergenti: l’educazione sessuale, l’orgasmo femminile, l’amore tra esseri umani, la solitudine, la riproduzione e il tempo da dedicare all’attività sessuale. Il campo di ricerca e di intervento della sessuologia, fin dalla sua affermazione come disciplina indipendente dalla medicina intorno alla metà del 19° secolo, è la sessualità. Ma se dai pionieri della sessuologia della seconda metà dell’Ottocento e del primo Novecento, i “protosessuologi” (Béjin in Sexualités occidentales, 1982), l’indagine sulla sessualità era vista come descrizione delle patologie sessuali, catalogazione dei comportamenti sessuali aberranti e criminali e classificazione degli effetti delle malattie veneree, alla fine degli anni Novanta il campo di ricerca e di intervento della 25
2.1
ATTO SESSUALE
L’atto sessuale è un processo ben strutturato, con tappe comuni persino ai più passionali, disinibiti, ai più fantasiosi e anche ai più distratti. È dunque un processo biologico e meccanico scandito da diverse fasi in cui in corpo è sottoposto a diversi mutamenti fisiologici: la sudorazione, la cromia, l’aumento del flusso sanguigno. Non sono poche le persone che si sono prestate a copulare o a masturbarsi al di fuori delle proprie mura domestiche in nome della scienza, e che hanno esibito i propri corpi nudi e ansimanti nel bel mezzo di un laboratorio. Apripista di questo filone di ricerca, il ginecologo William Masters e la sessuologa Virginia Johnson che, a dispetto del fuoco di critiche dell’epoca dedicarono, a partire dal 1957, anni a osservare dal vivo (e sempre più da vicino), cosa succedeva nel corpo umano durante l’atto sessuale. Tra le pratiche portate avanti nella propria clinica di St. Louis, un’attenta analisi visiva dei cambiamenti dei vari distretti del corpo dall’inizio alla fine del rapporto: le aree più propense alla sudorazione durante i momenti più intensi, i segnali muscolari nel raggiungere l’apice del piacere, persino le variazioni cromatiche di ogni piccolo distretto dell’area genitale. È a loro (e ovviamente ai 312 uomini tra i 21 e gli 89 anni e alle 382 donne tra i 18 e i 78 che hanno accettato di farsi analizzare, fotografare e persino filmare); Il loro modello della risposta sessuale umana è alla base dello studio delle disfunzioni sessuali ancora oggi. Si tratta di una sequenza di quattro fasi in successione, delineata sulla base dei cambiamenti fisici, registrati nel corso dell’incontro sessuale così come nella masturbazione in solitaria. Eccitamento, Plateau, Orgasmo e Risoluzione sono presenti sia negli uomini sia nelle donne, con le dovute flessibilità rispetto alle tempisti che e alle intensità, che possono differire anche di molto non solo tra i due sessi ma anche da persona a persona.
Fasi dell’atto sessuale
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Eccitamento
Plateau
Tempo
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Orgasmo
Si ripristinano le condizioni di partenza. Intervallo in cui sale il tasso di prolattina, un ormone che appiattisce il livello di testosterone.
Diversi parametri corporei raggiungono i massimi livelli: Frequenza cardiaca, pressione sanguigna, tensione muscolare, temperatura corporea.
Eccitamento amplificato. Pressione e polso continuano a salire; muscoli del viso, del ventre e delle estremità contratti. Massima erezione. Vasocongestione vaginale aumentata. Movimenti del coito spontanei e pelle arrossata.
Inizia all’iniziare della stimolazione fisica o psicologica. Ritmo cardiaco inizia a farsi più intenso, pressione aumentata, respirazione affannosa. Tensione muscolare. Primi riflessi nell’area genitale.
Infografia
ECCITAZIONE X TEMPO
Risoluzione
Capitolo 3.
ORGASMO
Un’ondata o una scossa che percorre il corpo, accompagnata da una sensazione di piacere molto profonda: una situazione soggettiva, «Una scarica di tensione neuromuscolare all’apice della risposta sessuale» (Alfred Kinsey); «Un breve episodio di rilascio fisico della vasocongestione e della muscolatura in risposta a stimoli sessuali» (Masters e Johnson).
Cos’è l’orgasmo Dal punto di vista scientifico Cosa succede nel cervello
Dal punto di vista scientifico, si definisce orgasmo l’insieme di eventi psico-fisiologici che si presentano al culmine dell’eccitamento sessuale: un vero e proprio riflesso che scatta in seguito alla stimolazione dei genitali o di altre zone erogene o a pensieri erotici, così come tutte queste cose insieme. Durante l’orgasmo, infatti, il processo di aumento del flusso sanguigno nei genitali si inverte, si rilasciano le tensioni muscolari tipiche dell’eccitamento e, subito dopo, il corpo viene riportato più o meno alla condizione di partenza. L’orgasmo prende forma, e questo avviene sia negli uomini sia nelle donne, attraverso una serie di azioni neuromuscolari gestite dal sistema nervoso autonomo, la porzione della rete di neuroni che controlla le funzioni involontarie dell’organismo come il battito cardiaco, la digestione e, appunto, l’eccitamento sessuale.
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FASI FISICHE E CEREBRALI In entrambi i sessi
È noto che vi siano sostanziali differenze tra uomo e donna nell’elaborazione degli stimoli tattili che conducono all’eccitazione, e quindi nelle aree di corteccia sensoriale coinvolte. Le aree attivate (o disattivate) durante l’orgasmo sono invece perlopiù comuni ai due sessi.
Il battito cardiaco accelera, raggiungendo la massima velocità rispetto a tutto il resto del rapporto e così il respiro, sempre più affannoso. I muscoli dell’area pelvica (nel maschio, in particolare, lungo il pene, l’uretra, i muscoli pelvici e l’ano) tendono a contrarsi ritmicamente, a intermittenza, possono sprigionarsi movimenti e spasmi involontari in varie parti del corpo, in generale, la sensazione di euforia tocca il massimo dell’intensità. È generalmente il momento, per l’uomo, dell’eiaculazione, cioè dell’emissione dello sperma dall’uretra, e la sua tensione sessuale gradualmente, ma molto rapidamente, sfuma. Anche nella donna si manifestano alcuni fenomeni motori, in particolare sul fondo della vagina, sulle pareti dell’utero e in prossimità dell’ano, così come secretori.
{ Non è da molto che abbiamo cominciato a studiare cosa succede nel cervello durante un orgasmo. È infatti solo da quando esistono mezzi diagnostici come la risonanza magnetica funzionale e la tomografia a emissione di positroni (la cosiddetta PET, una tecnica di medicina nucleare che realizza mappe dei processi interni all’organismo), che gli scienziati hanno potuto indagare su quel che avviene all’interno del cranio in questa fase della risposta sessuale. Tuttavia, per il momento, vi sono ancora significativi limiti sperimentali: l’impiego di tecniche per la stimolazione non del tutto omogenee tra i vari gruppi di ricerca, per esempio, o la durata estremamente ridotta dell’orgasmo in sé, che rappresenta un problema non indifferente per gli scienziati. Non possiamo dunque costruire una mappa delle aree cerebrali che conocorrono a costruire le sensazioni dell’orgasmo, ma sappiamo che l’orgasmo investe svariate aree della corteccia, attivandone più di una trentina.
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Alcune porzioni del cervelletto attivandosi sono responsabili sia della componente emozionale dell’orgasmo che di alcuni segmenti della corteccia prefrontale dove, al contrario, l’attività si affievolisce; l’amigdala è quell’area dove l’attività rallenta e che (in particolare nei maschi) riesce a smorzare gli istinti più aggressivi; infine, l’ipotalamo.
In tal modo, si crea un’aspettativa che favorisce il rapporto. In questo modo, l’attivazione cerebrale viene potenziata dal contatto fisico, che in un contesto di eccitamento provoca tremiti sessuali che attraversano corpo e cervello.
Si tratta di un fatto piuttosto curioso, che ha sorpreso gli scienziati ma che allo stesso tempo era stato in parte anticipato da un’indagine svolta nel 1976, quando le moderne tecniche di neuroimaging ancora non esistevano, e apparsa su “Archives of Sexual Behavior”.
IPOTALAMO
I ricercatori raccolsero le testimonianze di una cinquantina di individui, metà uomini e metà donne, concentrandosi in particolare sulla descrizione delle sensazioni vissute in prima persona durante l’orgasmo. Sottoponendo le descrizioni a 70 “giudici” – professionisti come ostetriche, ginecologi, psicologi e via dicendo – risultò chiaro che era impossibile per questi risalire al sesso del candidato dalle sue risposte, a suggerire che in fondo le sensazioni percepite durante l’orgasmo femminile si sovrapponevano molto bene a quelle dell’orgasmo maschile. Per tale ragione, un’immagine mentale o fisica ad alto contenuto sessuale riesce ad accendere il centro cerebrale del piacere, il nucleo accumbens.
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Le rilevazioni ormonali effettuate su persone in astinenza da 3 settimane hanno portato alla luce un lieve aumento dei livelli di testosterone rispetto ai soggetti sottoposti regolarmente a orgasmo ed eiaculazione. Non si sono evidenziati incrementi rilevanti di ormone luteinizzante; la differenza tra astinenza e non astinenza sembra essere al massimo di 0,5ng/ml (nanogrammi su millilitro). L’eiaculazione determina un’impennata significativa dei livelli di prolattina (circa 10-15ng/ml), da subito dopo e fino a 10-20 minuti più tardi, dopo di che inizia a calare.
Questo picco dipende fondamentalmente dall’eiaculazione, poiché non avviene in caso di eccitazione non-orgasmica. E’ possibile che questa reazione abbia lo scopo di sopprimere ulteriori desideri sessuali. Osservando alcuni parametri cardiovascolari e la produzione di catecolamine si è riscontrato un aumentato della frequenza cardiaca, della secrezione di adrenalina e di noradrenalina in seguito all’orgasmo, sia per il sesso che per la masturbazione. Si osserva un lieve aumento anche durante l’eccitazione. I vari marcatori biochimici non si distinguono in maniera significativa quando rilevati in seguito a un orgasmo prodotto con o senza astinenza.
AMIGDALA
Si sono verificati alcuni lievi aumenti della frequenza cardiaca e dei livelli di catecolamine (soprattutto adrenalina) in caso di astinenza, ma possono essere dovuti semplicemente a una maggior eccitazione. Il testosterone sembra avere una correlazione minima con l’orgasmo, ma d’altro canto, come la dopamina, è da considerare come un regolatore positivo del desiderio sessuale e della libido. Altri composti che aumentano i livelli di dopamina o si comportano come la stessa possono aumentare la frequenza delle erezioni e l’eccitazione sessuale soggettiva. La prolattina agisce in maniera opposta ed è un regolatore negativo dell’appetito sessuale.
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Col verbo eiaculare, dal latino “gettare fuori”, si esprime l’espulsione dello sperma dal pene attraverso il tratto inferiore dell’uretra.
Sottocapitolo
EIACULAZIONE
La fisiologia dell’eiaculazione parte tutta dalla contrazione, in seguito alla stimolazione nervosa della muscolatura dell’epididimo (una struttura a forma di virgola che si trova appoggiata sopra al testicolo, e dove sono immagazzinati gli spermatozoi), dei dotti deferenti (ad esso collegati), della prostata e delle vescichette seminali. In questo modo le cellule spermatiche e le sostanze prodotte da ciascuno vengono fatte defluire nella porzione terminale, come dicevamo, dell’uretra. Questa fase viene chiamata emissione. Nel momento in cui le pareti dell’uretra si dilatano, di riflesso si innesca una scarica di contrazioni intermittenti di diverse componenti della muscolatura perineale, in totale da 3 a 10, ciascuna per una durata di 0,6-1 secondo e al ritmo di 0,6 secondi di distanza l’una dall’altra. Queste forniscono la spinta grazie alla quale l’eiaculato, il mix delle sostanze prodotte dalle strutture che abbiamo visto sopra, scorre fino all’esterno del corpo. È questa la fase dell’eiaculazione vera e propria, dove lo sperma viaggia verso l’esterno grazie a una perfetta coordinazione dei muscoli coinvolti. Inclusi quelli degli sfinteri, come per esempio quello all’ingresso della vescica che, serrandosi al momento giusto, impedisce al liquido seminale di prendere la direzione sbagliata.
Fluidi del piacere Fisiologia e composizione chimica
Le quantità di eiaculato? Mediamente, tra i 2 e i 6ml A mollo in ogni millilitro di eiaculato ritroviamo da 35 a 200 milioni di spermatozoi.
Ciononostante, la presenza degli spermatozoi occupa appena il 5 per cento del volume dell’eiaculato: il resto di questo fluido è componente liquida. Gli spermatozoi sono infatti immersi nel cosiddetto plasma, una combinazione di liquidi di secrezione provenienti dalle diverse ghiandole della zona. La frazione più abbondante è quella prodotta dalle vescicole seminali, che è ricca di fruttosio (la principale fonte di energia degli spermatozoi) . 32
EIACULAZIONE FEMMINILE
Anche le donne eiaculano. Non succede a tutte, ma è accertato che in corrispondenza dell’orgasmo alcune donne emettono una certa quantità di fluido lattiginoso dall’uretra, proprio come in una piccola eiaculazione. Questa emissione straordinaria di umore durante il rapporto sessuale, rispetto alla solita lubrificazione, riguarda molte donne. Da dove arriva l’eiaculato e qual è la sua composizione? Dalle prime ricerche, sembrerebbe proprio semplice urina, o comunque un fluido proveniente dalla vescica. Studi più recenti (anche se sempre su campioni molto ristretti di candidate) vi hanno invece identificato anche una certa quantità di fosfatasi acida prostatica (o PAP) e altre molecole presenti normalmente nello sperma e provenienti dalla prostata. Non vi è ancora, insomma, un consenso nella comunità scientifica su questo misterioso fluido, e per ora l’ipotesi più probabile è che si tratti di un mix di fluido della vescica assieme a diverse secrezioni analoghe a quelle prostatiche e tipiche dell’eiaculazione maschile. L’origine di tali secrezioni ci conduce, secondo alcuni esperti, direttamente alle ghiandole di Skene, o parauretrali, che hanno sede nella cute della parete anteriore della vagina proprio in prossimità dello sbocco dell’uretra e che, per similitudine nei tessuti, sono spesso chiamate prostata femminile: saranno proprio loro le misteriose responsabili dello squirting? Ma vi sono molti altri interrogativi ancora aperti sull’argomento: perché è osservabile solo in alcune donne e non in tutte, per esempio, e quale sia la sua funzione fisiologica. Alcuni fatti sono ormai molto chiari. È da escludere, innanzitutto, che si tratti di una qualche forma di incontinenza urinaria dovuta all’eccitazione, come si è dato per scontato per molto tempo
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{
Analisi eiaculato maschile: Volume medio: Numero di spermatozoi: pH leggermente alcalino: OsmolaritĂ : Colore:
{
Analisi eiaculato femminile: urea acqua ione solforico ione ammonio creatinina acido ippurico PSA glucosio
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3/5 ml 300 a 500 mil 7.2/8. iso-osmotica opalescente.
18 g 40 g 3,2 g 2,3 g 2,6 g 1,3 g 4,2 g 1,8 g
L ’ATTRAZIONE è’ un fenomeno chimico che coinvolge gli individui dal punto di vista sessuale. I nostri ormoni sessuali lavorano in funzione di questo fenomeno. Come funziona?
Capitolo 4.
ORMONI SESSUALI
-Al primo incontro, il mesencefalo, l’area cerebrale che controlla i riflessi visivi e uditivi, inizia a rilasciare dopamina, neurotrasmetittore legato a sensazioni di piacere ed euforia. L’ipotalamo comanda al corpo di inviare segnali di attrazione: le pupille si dilatano, il cuore pompa più sangue, facendo arrossare il viso, un leggerissimo sudore copre la pelle, rendendola più luminosa. Se l’altro reagisce positivamente a questi segnali, si rafforzano i circuiti cerebrali che collegano la sua presenza a sensazioni di PIACERE.
Prinicipi dell’attrazione
-Ad ogni nuovo incontro i livelli di dopamina aumentano ancora, intensificando il desiderio per l’altra persona, il ricordo del piacere provato e la voglia di goderne ancora, e crescono i livelli d’altri due neurotrasmettitori legati alla dopamina : noradrenalina e feniletilamina, inducendo uno stato di ECCITAZIONE e di leggera vertigine, L’abbassamento contemporaneo dei livelli di serotonina favorisce l’insorgere di un sentimento di ossessione. Secondo questa lettura biochimica, anche fare sesso non è mai al riparo dai rischi, non solo fisici, ma anche psicologici. -Via via che il rapporto si approffondisce, l’ipotalamo stimola la produzione dell’ ormone ossitocina, che stimola sentimenti di tenerezza e calore, rafforzando inoltre i recettori cerebrali legati al circuito delle emozioni. Baci, carezze e altri rapporti sessuali fanno aumentare ulteriormente i livelli di ossitocina. Un altro ormone, la VASOPRESSINA, collegato alla memoria, spinge alla fedeltà e alla monogamia.
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ORMONI SESSUALI
PRINCIPALI ORMONI SESSSUALI Sono prodotti dalle ghiandole del sistema riproduttivo del maschio e della femmina e la loro sintesi viene modulata dagli ormoni ipofisari.
Estrogeni 17b Estradiolo Estrone Estriolo
Gestageni Pregnenolone Progesterone –
Vi sono tre classi di ormoni steroidei sessuali: Estrogeni, Gestageni (Progestinici),Androgeni.
{
Androgeni Testosterone Androstenedione Deidroepiandrosterone Diidrotestosterone
L’orgasmo può incidere, positivamente o negativamente, sui livelli ormonali nel sangue. A riguardo, sono stati svolti diversi studi, ma attualmente i dati sembrano insufficienti o parzialmente incompleti. L’interesse dei ricercatori si è focalizzato soprattutto sui seguenti elementi:
Testosterone. Prolattina. Adrenalina Noradrenalina. Dopamina. Vasopressina. Follicolo-stimolante. Luteinizzante. Serotonina. Ossido nitrico. Pressione sanguigna Frequenza cardiaca.
Esaminiamo più attentamente i principali ormoni sessuali responsabili dell’attrazione.
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Testosterone Un ormone di origine steroidea ricavato dall’elaborazione del colesterolo. Si tratta di un increto tipicamente maschile, che viene prodotto in quantità modeste anche nell’organismo femminile. Il testosterone è direttamente coinvolto in diverse funzioni metaboliche e sessuali: Incrementa l’anabolismo (crescita dei tessuti). Riduce l’insulino resistenza dei tessuti. Ottimizza le capacità cognitive. Migliora l’erezione del pene. Favorisce la circolazione. Prolattina/ PRL Un ormone tipicamente femminile prodotto dall’ipofisi, che svolge la funzione di stimolare la mammella. Se presente in eccesso per lungo tempo segnala una condizione di stress psico fisico molto rilevante .
Dopamina Un neurotrasmettitore facente parte delle catecolamine e prodotto in varie parti del cervello; inibisce la produzione di prolattina ed è responsabile dell’innesco del vomito (emesi), oltre a incrementare sia la pressione del sangue che la frequenza cardiaca.
Leggi strane sul
SESSO
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omosessuali ancora illegali, il privato è Età del consensosono nel Mondo pubblico e viene trattato ampiamente nel diritto di tutto il mondo.
Legislazione Di seguito analizziamo quali sono alcune tra le leggi sul sesso più strane nei vari paesi.
SINGAPORE
Nell’isola-stato del sud-est asiatico non si può stare nudi vicino alla finestra. Infatti, apparire senza vestiti in un luogo privato che sia però “esposto al pubblico” è un crimine.
CINA
Le donne non possono camminare nude nelle stanze degli hotel e possono spogliarsi soltanto in bagno.
LIBANO
È vietato avere rapporti sessuali con animali. Ma solo con quelli di sesso maschile, per qualche non meglio precisato motivo.
PERÙ
Adrenalina e noradrenalina Neuro ormoni o neurotrasmettitori facenti parte delle catecolamine; vengono secrete prevalentemente dalle ghiandole surrenali in situazioni di stress.
Che si tratti della definizione di stupro, dell’età DATI SULLA SESSUALITÀ del consenso o dei paesi in cui i rapporti tra
REGNO UNITO
Fino agli anni ’70 i cuochi non potevano cucinare usando salsa chili o spezie piccanti perché il governo aveva paura che l’uso delle spezie avesse un effetto eccitante e afrodisiaco sugli internati. A Londra è vietato fare sesso su una motocicletta parcheggiata. Non è ben chiaro se il divieto valga anche nel caso in cui uno riuscisse ad accoppiarsi su una moto in corsa.
In una delle città del piccolo paese del Sud America, Georgetown, la punizione per chi viene scoperto nell’atto di fare il bagno in uno specchio d’acqua pubblico nudo è molto specifica: il criminale viene ricoperto di pittura, portato nella periferia della città e lasciato a sé stesso. Ancora peggiore quanto accade a chi viene scoperto a fare sesso in acqua: in questo caso i due vengono dipinti, attaccati a un asino e poi portati a fare un tour del villaggio, poi portati in periferia e intimati di non mettere più piede in città.
Nella città di Cali è richiesto per legge che l e madri siano presenti nella stanza delle figlie per la loro prima notte di Nozze.
GUYANA
COLOMBIA
In questi due paesi asiatici è proibito guardare film che mostrano simulazioni di sesso o gli organi genitali di donne e uomini.
NEPAL E BANGLADESH
In Arizona l’adulterio è ancora illegale, mentre in Alabama il sesso anale e orale è legale soltanto tra persone sposate. In Georgia, invece, queste due pratiche sono illegali in qualsiasi caso. A Fargo, nel Nord Dakota, fare il bagno nudi diritto èillegale chiamatasolo età tra del consenso nel Red River In è invece le 8 del l'età a cui una persona è considerata capace di dare mattino e le 9 di sera. un consenso informato ai rapporti sessuali. Nell’Idaho, ancora oggi avere rapporti fuori dal matrimonio può portare a 300 euro di multa L'età del consenso non va confusa con o 6 mesi in prigione. la maggiore età, e neanche con l'età minima Nell’Indiana, è illegale avereper erezioni evidenti richiesta contrarre matrimonio. in pubblico, anche se attraverso mutande e pantaloni.
STATI UNITI Arizona Georgia Dakota Idaho Indiana
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Il moderno concetto di Salute Sessuale, derivato dalla definizione di base dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), comprende non solo l’ assenza di malattia, disfunzione o infermità ma anche l’acquisizione e il mantenimento di uno stato di benessere fisico, emozionale e sociale.
Capitolo 5
SALUTE SESSUALE
La salute sessuale è ormai riconosciuta come un diritto essenziale che concorre al raggiungimento di quello “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale” che definisce il concetto di salute secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Gli aspetti emozionali e psicologici hanno un grosso peso nelle questioni legate alla salute sessuale, poiché, come puntualizza l’OMS, la salute non è “riducibile all’assenza di malattia, disfunzione o infermità”. Le disfunzioni sessuali, in particolare, derivano spesso da un intrecciarsi di cause organiche e psicologiche.
Organizzazione Mondiale della Sanità Concetto di Salute Sessuale
A causa di questo, la salute sessuale non è condizionata soltanto da ciò che riguarda il sesso e la sessualità, ma anche dagli aspetti sociali, psicologici ed emozionali che influenzano l’individuo. Il concetto sopracitato è stato espresso dall’OMS nel 1974 nella definizione di salute sessuale: “La salute sessuale è l’integrazione degli aspetti somatici, affettivi, intellettuali e sociali dell’essere sessuale in modalità positivamente arricchenti e che valorizzano la personalità, la comunicazione e l’amore”. La salute sessuale è condizionata dai diritti sessuali, intesi come “diritti umani relativi alla salute sessuale”. Questi includono il diritto di tutte le persone a: raggiungere il più alto livello di salute sessuale; ricevere e diffondere informazioni sulla sessualità; educazione sessuale; rispetto dell’integrità fisica; scelta del partner; relazioni sessuali consensuali; matrimonio consensuale; decidere se essere sessualmente attivi o meno; decidere se e quando avere figli; perseguire una vita sessuale piacevole e sicura.
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DICHIARAZIONE DEI DIRITTI SESSUALI
{
Riconoscendo che i diritti sessuali sono essenziali per l’ottenimento del miglior standard di salute sessuale raggiungibile, la World Association for Sexual Health (WAS):
DICHIARA che i diritti sessuali sono basati sui diritti umani universali già riconosciuti nei documenti internazionali e regionali, nelle costituzioni e leggi nazionali, fra gli standard e i principi sui diritti umani e nelle conoscenze scientifiche relative alla sessualità umana e alla salute sessuale. RIAFFERMA che la sessualità è un aspetto centrale dell’essere umano nell’arco di vita e comprende il sesso, le identità e i ruoli di genere, l’orientamento sessuale, l’erotismo, il piacere, l’intimità e la riproduzione. La sessualità è sperimentata ed espressa attraverso pensieri, fantasie, desideri, credenze, attitudini, valori, comportamenti, pratiche, ruoli e relazioni. Mentre la sessualità può includere tutte queste dimensioni, non tutte vengono sperimentate o espresse. La sessualità è influenzata dall’interazione di fattori biologici, psicologici, sociali, economici, politici, culturali, legali, storici, religiosi e spirituali. RICONOSCE che la sessualità è una fonte di piacere e benessere e contribuisce a un senso di realizzazione e soddisfazione generale. RIAFFERMA che la salute sessuale è uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale correlato alla sessualità; non è semplicemente l’assenza di un disturbo, di una disfunzione o di una malattia. La salute sessuale richiede un approccio positivo e rispettoso alla sessualità e alle relazioni sessuali, così come alla possibilità di vivere esperienze sessuali piacevoli e sicure, libere da coercizione, discriminazione e violenza. RIAFFERMA che la salute sessuale non può essere definita, capita o resa operativa senza un’ampia conoscenza della sessualità.
RIAFFERMA che i diritti sessuali di tutte le persone devono essere rispettati, protetti e soddisfatti affinché la salute sessuale sia ottenuta e mantenuta. RICONOSCE che i diritti sessuali sono basati su un’intrinseca libertà, dignità e uguaglianza di tutti gli esseri umani e includono un impegno alla protezione dalla sofferenza. DICHIARA che l’uguaglianza e la non discriminazione sono fondamentali per la protezione e promozione di tutti i diritti umani e includono la proibizione di qualsiasi forma di distinzione, esclusione e restrizione per ragioni di razza, etnia, colore, sesso, lingua, religione, opinioni politiche o di altro tipo, origine nazionale e sociale, ricchezza, nascita o di altra condizione, compresi la disabilità, l’età, la nazionalità, lo stato matrimoniale e familiare, l’orientamento sessuale e l’identità di genere, lo stato di salute, la residenza, la situazione economica e sociale. RICONOSCE che l’orientamento sessuale, l’identità di genere, l’espressione di genere e la diversità fisica delle persone richiedono la protezione dei diritti umani. RICONOSCE che tutti i tipi di violenza, molestia, discriminazione, esclusione e stigmatizzazione sono violazioni dei diritti umani e incidono sul benessere degli individui, delle famiglie e della comunità. AFFERMA che l’obbligo di rispettare, proteggere e soddisfare i diritti umani è applicato a tutti i diritti e le libertà sessuali.
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Le Malattie Sessualmente Trasmesse, dette MST, sono infezioni molto diffuse, alcune banali, altre molto più gravi, che è indispensabile conoscere per potersi difendere adeguatamente.
Sottocapitolo
MTS
Il contagio avviene attraverso i rapporti sessuali (per alcune non solo, per altre esclusivamente). Malgrado i successi raggiunti dalla medicina, in particolare per la sifilide che, nei secoli scorsi, fu un vero e proprio flagello, queste malattie sono lontane dall’essere debellate del tutto, anzi, per alcune si constata perfino un aumento, sia per la progressiva resistenza acquisita dai batteri nei confronti degli antibiotici sia per la maggiore libertà sessuale non sostenuta da un corretto utilizzo di metodi di barriera. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, vi sono 330 milioni di nuovi casi ogni anno in tutto il mondo e le malattie che colpiscono di più sono la tricomoniasi, la clamidia, la gonorrea e la sifilide. L’incidenza nei paesi europei è nettamente inferiore rispetto agli Stati Uniti, ma le infezioni sessualmente trasmesse sono comunque in aumento anche da noi, soprattutto tra i giovani.
Malattie Trasmissibili Sessualmente
Le MST possono colpire sia uomini che donne, di tutti gli strati sociali e di tutti i livelli economici. Tuttavia, tendono ad essere più frequenti nel sesso femminile, tra gli adolescenti e i giovani adulti. Circa i due terzi di tutte le MST si presentano in persone al di sotto dei 25 anni. Tra le giovanissime, il maggior rischio ha anche basi fisiologiche, sia ormonali sia dovute ad una maggiore fragilità del tessuto che riveste il collo dell’utero (epitelio colonnare) nei confronti dei germi aggressori rispetto al tessuto presente in età adulta (epitelio squamoso), che risulta più resistente e meno permeabile ai microrganismi. I rapporti sessuali a rischio sono uno dei maggiori veicoli per il contagio di MST.
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Come si trasmettono le MTS? Qualsiasi tipo di rapporto sessuale non protetto con partner malati, partner occasionali o anche con un partner stabile che, a sua volta, abbia avuto rapporti a rischio. Durante questo tipo di rapporto è possibile contrarre una malattia a trasmissione sessuale. Come esprime la moderna denominazione di MST, queste malattie si trasmettono per lo più attraverso un rapporto sessuale a rischio, in presenza di un partner infettato. I germi possono essere presenti sulla cute e sulle mucose delle aree genitali, nello sperma o nelle secrezioni vaginali e della cervice uterina. I germi possono passare dalla vagina della donna al pene dell’uomo e viceversa. Il contagio può avvenire anche in un rapporto senza penetrazione. Può bastare un semplice contatto. In presenza di germi, anche il sesso orale e la penetrazione anale è a rischio di MST. Altre vie di contagio Alcune MST non si trasmettono soltanto con i rapporti sessuali, ma anche attraverso il sangue, ovvero dopo il contatto con una ferita, anche piccola, oppure con siringhe infette). È il caso, per esempio dell’AIDS, dell’epatite C o B. Quest’ultima può trasmettersi anche attraverso la saliva. Alcune infezioni possono propagarsi anche attraverso il contatto con indumenti umidi, biancheria o sanitari già infetti. Ricorda che molte malattie sessualmente trasmesse, compresi AIDS ed epatite B, possono essere contratte da persone del tutto insospettabili e apparentemente sane.
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Per contraccezione si intendono dei metodi o dei dispositivi utilizzati per prevenire il concepimento o per proteggersi da malattie sessualmente trasmissibili (sesso sicuro).
Capitolo 6.
METODI CONTRACCETTIVI
Il controllo della fertilità umana viene realizzato con tecniche differenti, farmacologiche o meccaniche, che impediscono la maturazione o l’incontro delle cellule sessuali (gameti), l’impianto nell’utero dell’uovo fecondato o il suo sviluppo successivo all’impianto. I criteri per una scelta informata e consapevole di un metodo contraccettivo sono diversi, in base alle differenti necessità ed esigenze, tue e del tuo partner. Di seguito ne vengono elencati alcuni, tra i principali da tenere presenti:
Come scegliere quello giusto I diversi metodi
L’età, lo stile di vita e le abitudini sessuali, le “aspettative riproduttive”, le quali mutano nel corso della vita. La valutazione del rischio di eventuali malattie trasmissibili sessualmente, le controindicazioni mediche personali e le posizioni ideologiche e religiose individuali o familiari. Affidabilità/Efficacia contraccettiva Innocuità/Buona tollerabilità Adeguatezza ed accettabilità Reversibilità Facilità di applicazione Costo
Valutare bene i criteri elencati significa anche valutare un metodo contraccettivo rispetto ad un altro in funzione del nostro corpo, del periodo della nostra vita e delle rispettive esperienze.
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Rappresentano tutti i sistemi contraccettivi che tendono a impedire il concepimento grazie all’applicazione di una barriera tra gli spermatozoi e l’ovulo da fecondare. Sono tra i metodi più antichi, se ne parla già nei papiri dell’antico egitto e negli scritti di casanova. Il principale metodo di barriera è il preservativo maschile che oltre all’efficacia contraccettiva (inferiore a quella dei metodi ormonali) offre – unico tra i metodi anticoncezionali – una buona protezione contro le infezioni trasmesse per via sessuale (ist) quando utilizzato in modo corretto.
METODI BARRIERA Preservativo Femminile Preservativo Maschile Coppetta Cervicale Diaframma Spugna
METODI ORMONALI
Si basano sulla assunzione di ormoni femminili, estrogeni e progestinici (ormoni estro-progestinici), che possono essere preparati in diverse formulazioni, dosaggi, associazioni e modalità. Commercializzata sin dagli anni ’60, la pillola ha avuto una notevole evoluzione, mirata soprattutto a migliorarne il profilo di tollerabilità clinica, e dunque l’accettabilità da parte delle donne. Rispetto alle pillole iniziali, la ricerca è riuscita a ottenere una drastica riduzione della dose totale degli ormoni somministrati in un ciclo di trattamento, mantenendo un elevato livello di efficacia contraccettiva e migliorando il profilo di sicurezza e affidabilità del metodo. La contraccezione ormonale offre alla donna in età fertile numerosi vantaggi e benefici, non solo contraccettivi ma anche per la salute in generale (effetti extra-contraccettivi).
Cerotto a rilascio Transermico Impianto sottocutaneo Pillola d'emergenza Anello Vaginale Pillola
METODI NATURALI
Non prevedono l’assunzione di contraccettivi. Insegnano a riconoscere qual è il periodo fecondo durante ciascun ciclo mestruale, in modo da evitare i rapporti sessuali in quei giorni. i metodi naturali si basano sull’osservazione di alcuni indici (per esempio il muco cervicale e la temperatura interna) e delle loro variazioni che segnalano quando avviene l’ovulazione. sono metodi piuttosto impegnativi, con molte regole da rispettare, mediamente efficaci, che richiedono una buona confidenza e conoscenza del proprio corpo e richiedono un corso di apprendimento del metodo
Temperatura Basale Coito Interrotto Ogino-knaus Picco LH Bilings
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METODI BARRIERA Protegge dall’HIV e MST E’ facilmente reperibile Semplice da utilizzare E’ un contraccettivo affidabile solo se vengono seguite scrupolosamente le regole di utilizzo
PRESERVATIVO MASCHILE
efficacia
82%
durata
OGNI VOLTA
{ È una fine guaina di lattice, sottile e flessibile, delicata ma resistente, chiusa a una estremità, destinata a ricoprire il pene durante il rapporto sessuale e a raccogliere il liquido seminale al momento dell’eiaculazione. Applicato al pene in erezione lo ricopre completamente, impedendo agli spermatozoi il contatto diretto con la vagina. Ha il grande vantaggio di offrire un’efficace protezione nei confronti dell’HIV e delle malattie a trasmissione sessuale. È un metodo contraccettivo affidabile solo se vengono seguite scrupolosamente le regole d’uso. In questo caso la sua efficacia anticoncezionale è buona, anche se inferiore a quella della pillola, della spirale e di alcuni metodi naturali applicati con determinazione. 46
TIPO DI METODO
PARTNER
Uomo
APPLICAZIONE
Manuale, sul pene eretto Applicato al pene in erezione lo ricopre completamente, impedendo agli spermatozoi il contatto diretto con la vagina.
MECCANISMO D’AZIONE
Ogni preservativo va usato per un unico rapporto e non è riutilizzabile per alcun motivo
DURATA
INIZIO DEL METODO
Va indossato subito dopo l’erezione, prima del contatto con la vagina
SITUAZIONI DI UTILIZZO
Adolescenti Primi rapporti Rapporti occasionali Rapporti imprevisti Rapporti con partner multipli Allattamento
REVERSIBILITÀ
IMMEDIATA
EFFICACIA CONTRACCETTIVA
MEDIO/ALTA
INFLUENZA SULLA FERTILITÀ FUTURA
NO
PROTEZIONE DELLE MTS
SI Allergia al lattice (-> utilizzo di profilattici di poliuretano) Riduzione dell’eccitabilità da parte di alcuni uomini Resistenze psicologiche Utilizzo di medicazioni vaginali che possono compromettere l’integrità del preservativo
COMPLICAZIONI
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SCHEDA TECNICA
Fine guaina, in genere di lattice, che ricopre il pene durante il rapporto sessuale e raccoglie il liquido seminale al momento dell’eiaculazione.
{
METODI BARRIERA Protegge dall’HIV e dalle malattie sessualmente trasmesse (MST), come il preservativo maschile In Italia è poco conosciuto e difficile da reperire
PRESERVATIVO FEMMINILE
efficacia
79%
durata
OGNI VOLTA
{ Il preservativo femminile o femidom è una guaina lunga 17 cm da inserire in vagina prima del rapporto sessuale. È realizzato in poliuretano trasparente con due anelli flessibili: il primo di 5 cm di diametro serve per introdurre in vagina il dispositivo e per mantenerne il fondo chiuso contro il collo dell’utero. L’altro anello, di circa 7 cm di diametro, costituisce invece l’apertura della guaina e, una volta che il preservativo è correttamente posizionato, si viene a trovare all’esterno della vagina, in modo che parte della guaina ricopra la vulva, permettendo di mantenere il profilattico in sede. 48
TIPO DI METODO
PARTNER
Donna
APPLICAZIONE
In profondità nella vagina A forma di sacchetto, funziona come una barriera che impedisce agli spermatozoi di risalire fino all’utero.
MECCANISMO D’AZIONE
Ogni preservativo va usato per un unico rapporto e non è riutilizzabile per alcun motivo
DURATA
Va indossato subito dopo l’erezione, prima del contatto con la vagina
INIZIO DEL METODO
Donne che sono allergiche al lattice dei preservativi maschili In associazione a lubrificanti acquosi od oleosi Donne che hanno molta familiarità con il proprio corpo
SITUAZIONI DI UTILIZZO
REVERSIBILITÀ
IMMEDIATA
EFFICACIA CONTRACCETTIVA
MEDIO/ALTA
INFLUENZA SULLA FERTILITÀ FUTURA PROTEZIONE DALLE MST
NO SI/MINORE DEL PRESERVATIVO M Richiede un addestramento Riduzione dell’eccitabilità da parte di alcuni uomini Resistenze psicologiche Riduzione della naturale lubrificazione femminile
COMPLICAZIONI
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SCHEDA TECNICA
Guaina di poliuretano trasparente, lunga 17 cm, simile al preservativo maschile, ma più spesso, e con due anelli flessibili alle estremità.
{
METODI ORMONALI Va assunta tutti i giorni alla stessa ora Può ridurre intensità e dolore delle mestruazioni Può essere assunta per periodi di tempo molto prolungati senza alcun effetto sulla fertilità È molto efficace e affidabile (~100% di sicurezza contraccettiva)
PILLOLA
efficacia
79% 91%
durata
OGNI GIORNO
{ La pillola estroprogestinica contiene un’associazione di due ormoni femminili (steroidi): un estrogeno (in genere etinilestradiolo o estradiolo valeriato o micronizzato) e un progestinico (per esempio levonorgestrel, gestodene e altri) La pillola estroprogestinica agisce principalmente inibendo l’ovulazione attraverso il blocco della sintesi di due ormoni: FSH e LH, denominati gonadotropine e prodotti dall’ipofisi, una piccola ghiandola che si trova alla base del cervello. La pillola provoca, inoltre, un ispessimento del muco cervicale e un assottigliamento dell’endometrio, la mucosa dell’utero, che diventa quindi meno adatto all’ eventuale impianto dello zigote (nome dell’ovulo fecondato).
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PARTNER
Donna Assunzione quotidiana per 28 giorni senza interruzione
APPLICAZIONE
Meccanismo d’azione multiplo: inibendo l’ovulazione, impedisce la maturazione della cellula uovo e il suo rilascio dall’ovaio
MECCANISMO D’AZIONE
Ogni preservativo va usato per un unico rapporto e non è riutilizzabile per alcun motivo
DURATA
Iniziare ad assumere la pillola il giorno dopo l’intervallo senza trattamento
INIZIO DEL METODO
Per tutte le donne sane, senza specifiche controindicazioni. Per le adolescenti, grazie alla sua elevata efficacia e alla presenza di numerosi benefici extracontraccettivi
SITUAZIONI DI UTILIZZO
REVERSIBILITÀ
MEDIO/ALTA
EFFICACIA CONTRACCETTIVA
MOLTO ALtA
INFLUENZA SULLA FERTILITÀ FUTURA
NO
PROTEZIONE DALLE MST
NO Regolarizza i disturbi del ciclo Riduce il rischio di anemia Riduce il rischio di tumore benigno alla mammella Favorisce la risoluzione della sindrome premestruale Riduce l’insorgenza di cisti ovariche funzionali
BENEFICI
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SCHEDA TECNICA
Contiene un’associazione di due ormoni femminili: un estrogeno e un progestinico.
TIPO DI METODO
{
SCHEDA TECNICA
CONTRACCETTIVO D'EMERGENZA E’ un metodo di prevenzione secondaria, da utilizzare per ridurre il rischio di gravidanza se un metodo fallisce o viene dimenticato
efficacia
58%
Non ha effetti su una gravidanza in corso E’ efficace se utilizzato nei tempi corretti Per le donne maggiorenni è reperibile in farmacia senza ricetta
durata
QUANDO SERVE
SPERMICIDI Hanno un’efficacia molto bassa
efficacia
72%
Non vanno considerati metodi contraccettivi: possono essere utilizzati con altri metodi barriera (preservativo, diaframma, cappuccio cervicale) per aumentarne l’efficacia
durata
Si comprano in farmacia senza ricetta
OGNI VOLTA
SISTEMA INTRAUTERINO A RILASCIO DI PROGESTINICO (LNG-IUS)
È un piccolo sistema di plastica morbida e flessibile, a forma di T, che viene inserito nell'utero dal ginecologo
efficacia
99%
Ha un'efficacia del 99,8%: è uno dei metodi contraccettivi più efficaci disponibili in commercio
durata
Contiene una bassissima dose di progestinico che agisce solo a livello locale.
5 - 10 ANNI
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SPIRALE AL RAME (IUD)
È un piccolo dispositivo in plastica contenente un filamento di rame Protegge a lungo: 3-10 anni, a seconda del tipo di prodotto
efficacia
99%
Puoi decidere di rimuoverla quando vuoi: l’effetto contraccettivo termina rapidamente Può essere indicata per le donne che non tollerano l’assunzione di estrogeni
durata 3 -10 ANNI
SPUGNA CONTRACCETTIVA E’ un metodo barriera, meno efficace di preservativo e diaframma
efficacia
76%
Richiede una certa pratica nell’utilizzo Difficile da reperire in Italia Può interferire con la spontaneità del rapporto
durata
Poco reperibile in Italia
30 ORE
ANELLO VAGOINALE E’ un contraccettivo ormonale che si introduce in vagina: contiene un’associazione di estrogeno e progestinico
efficacia
91%
E’ molto efficace Rappresenta un’opzione per tutte quelle donne, anche adolescenti, che non vogliono assumere una pillola ogni giorno.
durata QUANDO SERVE
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L’apparato genitale è l’insieme di organi fisiologici preposti alla riproduzione. Esso comunica col sistema endocrino in quanto tali organi contribuiscono alla liberazione di ormoni sessuali.
Capitolo 7
ANATOMIA
A differenza della maggior parte degli apparati, negli apparati riproduttori vi sono significative differenze tra i sessi. Queste differenze consentono la combinazione del materiale genetico dei due individui, al fine di generare una prole con maggiore idoneità genetica. Il sistema riproduttivo umano di prevede la fecondazione interna tramite rapporti sessuali. Durante il processo riproduttivo, il maschio inserisce il suo organo copulatore, il pene, in quelli femminile, la vagina, rilasciando lo sperma attraverso l’eiaculazione. Gli spermatozoi in seguito attraverso la vagina e la cervice uterina o nelle tube di Falloppio, dove arriva alla fecondazione dell’ovulo. Dopo la fecondazione e l’impianto, la gestazione del feto poi si verifica all’interno dell’utero della femmina per circa nove mesi. La gestazione termina con la nascita, che avviene mediante il parto.Le malattie del sistema riproduttivo umano sono molto comuni e diffuse, in particolare le malattie sessualmente trasmissibili. Il sistema riproduttivo femminile ha due funzioni: il primo è quello di produrre cellule uovo e il secondo è quello di proteggere e nutrire la prole fino alla nascita. Il sistema riproduttivo maschile ha la funzione di produrre e depositare lo sperma. Gli esseri umani hanno un alto livello di differenziazione sessuale. Oltre alle differenze in quasi tutti gli organi riproduttivi, esistono numerose differenze nelle caratteristiche sessuali secondarie. L’apparato genitale è composto da tre organi distinti:
Gli Apparati Riproduttori Genitali Maschili Genitali Femminili
le gonadi (rappresentate dai testicoli nei maschi e dalle ovaie nelle femmine); gli organi genitali esterni; i gonodotti.
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Il sistema riproduttivo femminile è composto da una serie di organi localizzati principalmente all’interno del corpo e attorno alla regione pelvica, che contribuisce al processo riproduttivo. Il sistema riproduttivo femminile umano è composto di tre parti principali: la vulva, che conduce alla vagina, l’apertura vaginale, l’utero e le ovaie. I seni sono coinvolti durante la fase di riproduzione, ma nella maggior parte delle classificazioni non sono considerati parte del sistema riproduttivo femminile. La vulva comprende le labbra, il clitoride e l’uretra; durante il rapporto sessuale quest’area è lubrificata dal muco secreto dalle ghiandole di Bartolini. La vagina si collega all’utero attraverso la cervice, mentre l’utero si collega alle ovaie attraverso le tube di Falloppio. Ogni ovaia contiene centinaia di ovociti o ovuli. Approssimativamente ogni 28 giorni , la ghiandola pituitaria rilascia un ormone che stimola alcuni degli ovuli a svilupparsi e crescere. Un ovulo viene rilasciato e passa attraverso la tuba di Falloppio nell’utero. Gli ormoni prodotti dalle ovaie preparano l’utero a ricevere l’ovulo, che attenderà lo sperma e la fecondazione. Quando non viene ricevuto nessuno spermatozoo per la fecondazione, il rivestimento dell’utero, chiamato endometrio, e le uova non fecondate vengono eliminate attraverso il processo delle mestruazioni. Se l’ovulo viene fecondato dallo sperma, si attacca all’endometrio, dove comincia lo sviluppo del feto.
{
Apparati Riproduttori A rappresentare il genere maschile è il simbolo astronomico del pianeta Marte, cui sin dalle prime osservazioni della volta celeste degli studiosi della Mesopotamia è associato l’omonimo dio della guerra. Con il cerchio e la freccia venivano indicati proprio lo scudo e la lancia del dio. A rappresentare il genere femminile è il simbolo del pianeta Venere, associato alla dea dell’amore e della bellezza. In riferimento a quest’ultima, il segno descrive la forma di uno specchio circolare, dotato di manico
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{
Il sistema riproduttivo maschile è composto da una serie di organi situati all’esterno del corpo e attorno alla regione pelvica, che contribuisce al processo di riproduzione. La principale funzione del sistema riproduttivo maschile è di fornire lo sperma per la fecondazione dell’ovulo. La produzione degli spermatozoi avviene nei testicoli, contenuti nello scroto. Lo sperma immaturo viaggia verso l’epididimo, dove avviene lo sviluppo e l’immagazzinamento. Le ghiandole produttrici di liquido eiaculatorio comprendono le vescicole seminali, la prostata e il dotto deferente. Gli organi usati per la copulazione e la deposizione degli spermatozoi all’interno della femmina includono il pene, l’uretra, il dotto deferente e ghiandola di Cowper. Generalmente, le principali caratteristiche sessuali secondarie dell’uomo includono: la statura più grande e muscolosa, la voce più profonda, la maggior quantità di peli nel viso e nel corpo e lo sviluppo del pomo d’Adamo. Gli ormoni sessuali dei maschi sono gli androgeni e in particolare il testosterone.
7.1
GENITALI FEMMINILI La vagina è la parte interna dell’apparato genitale femminile; la parte esterna della vagina visibile ed esposta si chiama vulva. La vagina è un canale di circa 8 centimetri che va dalla cervice uterina situata in profondità fino alla vulva. La vulva è nota anche con il nome latino di pudendo muliebre. Oggi fa quasi sorridere pensare che il significato sia “qualcosa di cui le donne devono vergognarsi”. ANATOMIA Quando parliamo di vulva indichiamo l’apparato che comprende il monte di Venere, il clitoride, le piccole labbra, le grandi labbra e l’apertura uretrale. Il monte di Venere si trova in corrispondenza del pube femminile e ne è un sinonimo. È la regione della vulva oggetto della vanità femminile a partire dalla pubertà. In posizione anatomica corretta, la vulva della donna è sporgente nella parte anteriore perineale, al davanti della sinfisi pubica ma risulta in parte nascosta dall'accostamento delle cosce. La vulva appare come un rilievo impari mediano, di forma piriforme, che inizia a livello della parte superiore della sinfisi pubica e si estende verso il basso lungo le branche ischio-pubiche, terminando a circa 1 centimetro dall'apertura anale. La palpazione di queste formazioni alla loro base d'impianto, permette di apprezzare la sede delle parti nascoste degli organi erettili e delle formazioni ghiandolari annesse, chiamate ghiandole vestibolari.
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MONTE DI VENERE CLITORIDE
VULVA
PICCOLE LABBRA GRANDI LABBRA
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XXX SEX NO CENSURED
LE PICCOLE LABBRA In alcuni casi le piccole labbra sono più grandi delle grandi labbra.La verità è che hanno in rari casi una conformazione sporgente e talvolta anche asimmetrica. Si tratta di due pieghe di cute con il margine frastagliato e irregolare, che non sono coperte da peli. Sono localizzate nella vulva all’interno delle grandi labbra. A separare le piccole labbra dalle grandi labbra c’è un solco, detto ninfo-labiale. Sono un involucro a protezione dell’uretra e del clitoride che circondano e nascondono.La lunghezza è in media di 3 centimetri, la larghezza di 1 centimetro e lo spessore di mezzo centimetro. Sono un tessuto particolarmente elastico, e questo rende possibile la loro dilatazione durante i rapporti sessuali.
{
{ LE GRANDI LABBRA Le grandi labbra sono le due ampie pieghe cutanee esterne nella vulva, quelle coperte di peli che vanno dal perineo (a pochi centimetri dall’ano) fino al pube. Ogni donna ha grandi labbra fatte a suo modo per dimensioni e forma. Vengono chiamate anche valve o labbra maggiori. Ciascuna delle grandi labbra misura circa 7 centimetri di lunghezza. Il colore della pelle delle grandi labbra è in moltissime donne più pigmentato (quindi scuro) del resto del corpo: niente di insolito, sappilo. Qual è la loro funzione, oltre che proteggere come un guanto la parte più interna della vulva? Le grandi labbra sono la parte della vulva che produce una secrezione sebacea capace di richiamare sessualmente il partner. 58
IL CLITORIDE Il clitoride è l’organo erettile femminile, comparabile al pene maschile. Il clitoride ha infatti la stessa origine embrionaria del pene, è fatto quindi dello stesso tessuto e funziona quindi nello stesso modo, solo “in miniatura”. Il clitoride è composto da due radici interne non visibili e il corpo che termina in un rigonfiamento detto glande clitorideo. Quando non siamo eccitate il clitoride è coperto dal prepuzio clitorideo, o cappuccio della clitoride.
LA VULVA E L’ORGASMO Si sente parlare spesso di orgasmo clitorideo e di orgasmo vaginale. I fattori implicati nel raggiungimento dell’orgasmo femminile sono svariati e complessi; non sono solo anatomici ma soprattutto psicologici. Ci sono donne che raggiungono l’orgasmo anche con la sola stimolazione mammaria, altre con la sola penetrazione profonda, quando viene in qualche modo toccato il collo uterino. Secondo gli scienziati l’anatomia della vulva (e la sua conoscenza intima, che porta anche a scegliere le posizioni e i comportamenti più idonei al piacere) è senz’altro il fattore più rilevante nel raggiungimento dell’orgasmo. Conformazione e posizione del clitoride, che cambia di donna in donna, sarebbero l’elemento che rende facilissimo in alcune, e più arduo in altre, arrivare all’apice della soddisfazione sessuale. Se il clitoride è molto distante dall’apparato urinario (indicativamente oltre i 3 centimetri) sarà difficile raggiungere l’orgasmo attraverso il sesso penetrativo. Per questo motivo la stimolazione del clitoride, nella maggior parte delle donne, dovrebbe essere parte integrante di qualsiasi rapporto sessuale, prima, durante e dopo la penetrazione (o anche in assenza di penetrazione).
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{
Collo dell'utero Ovaia Orifizio interno Orifizio esterno Canale del corpo
{
Glande clitorideo Radice Corpo Cavernoso Bulbo del vestibulo Orifizio vaginale
7.2
GENITALI MASCHILI Sin dalle culture più antiche il pene ha assunto una forte importanza in quanto simbolo di fertilità utilizzato anche in cerimonie religiose per propiziare la capacità riproduttiva di uomini e bestie, ad esempio nel paganesimo romano era venerato il dio Priapo caratterizzato da un enorme fallo. ANATOMIA I genitali maschili si sviluppano sia verso l’interno che l’esterno del corpo. All’esterno sono presenti pene e scroto, una sorta di sacca che contiene testicoli e epididimi. Gli organi non visibili, invece, sono: vie spermatiche, che hanno la funzione di consentire e facilitare il transito degli spermatozoi e favorirne la maturazione; vescicole seminali, due ghiandole situate al di sopra della prostata, con il compito di secernere una sostanza vischiosa che insieme agli spermatozoi, alle secrezioni della ghiandola prostatica e delle ghiandole bulbouretrali, forma lo sperma; ghiandole bulbouretrali; prostata, o ghiandola prostatica, formata da un tessuto fibroso e muscolare, ha il compito di produrre e conservare liquido seminale, espulso con l’eiaculazione; testicoli, sebbene siano di fondamentale importanza per il corretto funzionamento dell’organo maschile sono posti all’esterno e non all’interno del corpo ben protetti, perché le alte temperature corporee interferiscono con la produzione degli spermatozoi; pene, che costituisce l’ultimo tratto dell’organo riproduttivo maschile e delle vie urinarie, è privo di ossa e cartilagini, ma costituito da un tessuto del tipo spugnoso, ossia i corpi cavernosi, irrorato da molti vasi sanguigni.
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GLANDE MEATO URINAIO CORONA PREPUZIO
CORPO CAVERNOSO VENA DORSALE PROFONDA URETRA
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XXX SEX NO CENSURED
IDRAULICA DEL PENE Quella che porta all’erezione del pene è una sequenza di processi psico e fisiologici estremamente complessa. per capirla, dobbiamo percorrere gli impulsi elettrici lungo i neuroni, analizzare la fluidodinamica dei vasi sanguigni, misurare persino l’angolazione raggiunta in vista della penetrazione: studiare il primo step dell’eccitazione maschile, insomma, è un percorso attraverso le neuroscienze, la fisica e persino la geometria. Il viaggio verso l’erezione ha inizio con la stimolazione tattile delle zone erogene. Il segnale corre lungo i nervi erigentes, che attraversano la regione pelvica e collegano il midollo spinale al pene, e può essere amplificato o attenuato attraverso aree superiori del sistema nervoso centrale che elaborano le sensazioni e le variabili psichiche.
{
{
È agli impulsi di queste fibre nervose che dobbiamo il primo effetto fisiologico del desiderio a livello degli organi genitali: il rilascio di ossido nitrico (la sua formula chimica: NO), una molecola che induce il rilassamento della muscolatura liscia delle pareti dei vasi sanguigni locali. Le piccole arterie che vascolarizzano il pene si dilatano e, di conseguenza, aumenta il volume ematico delle strutture all’interno dell’organo. All’interno del pene, a partire dalla radice che lo salda al resto del corpo e fino al glande (ossia la sua estremità), allineate come le canne di una doppietta troviamo due strutture cilindriche, i corpi cavernosi, che occupano gran parte dello spazio. Si tratta di strutture ricche di cavità che, nel corso del rilassamento dei vasi situati al proprio interno, si lasciano permeare dal volume addizionale di sangue. I due corpi allungati si espandono, e di conseguenza il pene aumenta bruscamente di volume, dilatandosi sia nel diametro sia in lunghezza.
62
CURIOSITÀ Come avviene generalmente nei mammiferi, insomma, anche nell’essere umano i testicoli si trovano all’esterno, cioè sporgono rispetto alla cavità del corpo. Il motivo? È strettamente legato alla loro funzione. Da un lato i testicoli sono deputati alla secrezione, ossia alla liberazione nel circolo sanguigno degli ormoni androgeni (testosterone in primis), responsabili del mantenimento dei caratteri sessuali secondari maschili come la barba, la voce profonda e la muscolatura robusta. Dall’altro, sono le fabbriche degli spermatozoi: all’interno di ciascuno, in un groviglio di tubuli ricchi di cellule germinali, avviene la spermatogenesi, letteralmente la formazione dei gameti maschili, che segna l’inizio della pubertà e prosegue per l’intero corso della vita. Affinché la spermatogenesi vada a buon fine è fondamentale che la temperatura dei testicoli si mantenga attorno ai 35 gradi centigradi, cioè un paio di tacche al di sotto rispetto a quella del resto del corpo. È per questo che sono “custoditi” in una postazione periferica, dove possono mantenersi più freschi, ed è proprio per la stessa ragione che ai maschi viene sconsigliato di lavorare con il laptop appoggiato sulle gambe, in prossimità dello scroto, che surriscaldandosi potrebbe mettere in pericolo la fertilità.
VESCICA
URETRA
TESTICOLO
{
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Vescicola urinaria Orifizi ureterali Cresta uretrale Collicolo seminale Orifizi dei condotti eiaculatori Uretra prostatica Uretra membranosa Corpo cavernoso dell'uretra Corpo cavernoso del pene Muscolo sfintere Prostata Orifizio uretrale Trigono vescicale
SENO La mammella è una organo ghiandolare che nelle femmine di mammifero secerne il latte. Nel genere umano l'organo femminile, oltre che strumento di nutrizione, a seguito dello sviluppo nel telarca, è anche una caratteristica sessuale secondaria nella donna e può essere visto anche nella sua valenza simbolica. In italiano, tale organo viene comunemente e meno precisamente chiamato seno. ANATOMIA Seno, o seni, sono le mammelle, due organi ghiandolari che si sviluppano nelle femmine durante la pubertà, periodo in cui iniziano a sporgere sul torace, più o meno all’altezza dei muscoli pettorali. Sono colme di tessuto adiposo al cui interno si collocano le ghiandole mammarie, deputate alla secrezione del latte. L’intera struttura viene sostenuta da un’impalcatura fibrosa, che le dona una consistenza piuttosto soda. Sono svariate le ipotesi, alcune in apparenza bizzarre, che provano a fornire una spiegazione evolutiva sul perché le donne possiedano due masse così voluminose proprio sul davanti. Per esempio, c’è chi suppone che un seno prosperoso sia indice di una buona capacità di immagazzinare il grasso e, quindi, possa fornire a colpo d’occhio informazioni sulle condizioni di salute e sulla fertilità di una donna. Un’altra ipotesi si fonda sulla similitudine della forma delle mammelle con quella dei glutei, che le identifica come un possibile “sostituto” del di dietro nel mediare anche frontalmente l’attrazione. Il seno potrebbe essersi evoluto, insomma, nel passaggio dei nostri antenati alla stazione eretta, a voler mimare sul davanti le linee dei glutei, ora sicuramente meno esposti che in passato. In generale, le ipotesi convergono sul fatto che il seno non abbia sviluppato per nulla a caso le sue sembianze, ma sia propriamente uno strumento di seduzione e un continuo richiamo sessuale per il partner.. 64
GABBIA TORACICA MUSCOLO PETTORALE TESSUTO ADIPOSO
AREOLA DOTTI LOBULI
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XXX SEX NO CENSURED
{
{
Nel caso degli uomini, gli studi hanno invece dimostrato che solo il 50 per cento, o poco più, trova eccitante farsi stimolare i capezzoli. Una domanda sorge spontanea: se per i maschi della nostra specie, che come sappiamo non allattano, i capezzoli non sono poi così indispensabili neppure per raggiungere il piacere, allora perché li hanno? L’ipotesi, secondo gli scienziati è che, pur non fondamentali per gli uomini, siano così importanti per le donne e sia allo stesso tempo così poco “costoso” conservarli in entrambi i sessi da non esserci un valido motivo per farli scomparire in uno dei due. Il fatto che gli esseri umani li possiedano, insomma, sarebbe così importante nel caso delle femmine (per la necessità di nutrire la specie, appunto) che è probabile che questo carattere si sia conservato di default, pur senza comportare un v anche sulle mammelle del sesso opposto. In poche parole, se i maschi hanno i capezzoli potrebbe anche essere solo “perché li hanno anche le femmine”.
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CAPEZZOLI Sorgono proprio al centro della superficie di ciascuna mammella, laddove la pelle si fa più pigmentata ed è provvista di un’apposita muscolatura che, contraendosi, consente al lattante di succhiare il latte dalla mamma. Sono i capezzoli, due formazioni cutanee che, oltre a questa funzione, possono essere anche un prezioso indicatore dell’eccitazione nel corso di un rapporto sessuale. Quella dei capezzoli è una delle superfici più sensibili del corpo, dove la cute è fitta di fibre del sistema nervoso autonomo: può bastare il contatto con un tessuto, o anche solo un piccolo calo della temperatura, a innescare l’indurimento di uno o di entrambi questi piccoli “pulsanti”, che in questa fase si fanno ancora più sporgenti e più sensibili rispetto che “a riposo”.
Anche se vi è una sostanziale variabilità dovuta alla diversa sensibilità individuale, e anche alla fase del ciclo mestruale (tanto che durante l’ovulazione sono più ricettivi), è ormai noto che la stimolazione dei capezzoli, nelle donne, possa generare sensazioni così intense da scatenare persino l’orgasmo. Svolgendo risonanze magnetiche funzionali durante le quali ad alcune donne veniva chiesto di stimolare le proprie zone “calde”, una a una, direttamente all’interno del macchinario, gli scienziati sono giunti di recente a una spiegazione plausibile del fenomeno: gli stimoli percepiti sulla superficie dei capezzoli giungono attraverso le vie nervose alle stesse regioni del cervello degli stimoli percepiti nell’area genitale, e in particolare a livello di vagina, clitoride e cervice uterina.
TESSUTO ADIPOSO
GABBIA TORACICA
MUSCOLO PETTORALE
AREOLA
DOTTI
LOBULI
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Ampolla Condotto Lattifero Lobuli Ghiadolari
Il progresso culturale e scientifico degli ultimi decenni ha messo in discussione l’idea che gli esseri umani si distinguano in due sole categorie di genere: oggi sappiamo che l’identità sessuale di un individuo si definisce attraverso categorie diverse, i cui confini sono possono essere flessibili o addirittura inesistenti.
Capitolo 8
IDENTITÀ
Identità sessuale è un termine ‘’ombrello’’ nato allo scopo di riunire sotto un’unica definizione le numerose componenti coinvolte quando si parla degli esseri umani nel loro essere sessuati. Il termine indica quell’insieme di elementi che sono parte fondamentale della comprensione profonda che ciascuno di noi ha di se stesso come essere umano sessuato. Le categorie dell'identità sessuale non sono definibili quantitativamente o qualitativamente, prendendo in considerazione la varietà delle sfaccettature psicologiche dell'essere uano. Data la complessità dell’argomento, può essere utile specificare i costituenti, a livello teorico, della nostra identità sessuale. Classicamente, si distinguono quattro componenti: il sesso biologico, l’identità di genere, il ruolo di genere, e l’orientamento sessuale.
Sesso biologico Identità di genere Ruolo di genere Orientamento sessuale
Due esempi: la Sindrome adreno-genitale e la Sindrome di Morris. Nel primo caso, la mutazione in uno degli enzimi deputati alla sintesi degli ormoni steroidei favorisce un aumento della produzione di ormoni androgeni: nelle femmine la diagnosi può essere fatta precocemente per la presenza di ambiguità genitali o in assenza della prima mestruazione, mentre nei maschi solitamente si manifesta attraverso un processo puberale molto precoce. Chi ha la Sindrome di Morris, invece, possiede un corredo cromosomico XY (genotipo maschile) ma sviluppa caratteristiche sessuali femminili (fenotipo femminile).
Sesso biologico Determinato delle caratteristiche genetiche, ormonali e anatomiche che definiscono l’appartenenza al sesso maschile, femminile o a una condizione intersessuale. Con "intersessuale" si indica tutta quella serie di condizioni per cui non è possibile determinare in modo univoco se l’individuo è maschio o femmina. In natura sono evidentemente previste condizioni della sessualità non dicotomiche. Viene immediatamente in mente l’ermafroditismo, una condizione di copresenza di entrambi gli apparati sessuali completi e funzionanti, comune in alcune specie animali ma che è rarissima negli esseri umani. Nella nostra specie si parla di “pseudo-ermafroditismo” o di Disordini della differenziazione sessuale. 68
Orientamento sessuale L’orientamento sessuale è l’unica delle quattro componenti costitutive dell’identità sessuale il cui focus non è centrato esclusivamente sul soggetto in prima persona – ovvero su qualcosa che appartiene all’individuo sul piano fisico o sul piano di una appropriazione interiore di significati sociali- bensì sul legame tra il soggetto e gli altri. L’orientamento sessuale, infatti, può essere definito come la direzione stabile e prevalente dell’attrazione affettiva e/o sessuale verso le altre persone. Si definirà eterosessuale chi percepisce tale attrazione verso chi ha un sesso differente dal proprio, omosessuale chi invece tale attrazione la vive verso chi ha il proprio medesimo sesso di appartenenza e, infine, chi non distingue una prevalenza dell’una o dell’altra attrazione nella propria esperienza si definisce come bisessuale.
Identità di genere Il genere e la costruzione di una relativa identità, sono concetti determinati esclusivamente da una variabile psicologica e culturale. Per “genere” si intende l’aderenza e la vicinanza di un individuo alla definizione che culturalmente viene data di maschio o femmina. Ciascun essere umano, in qualsiasi contesto socio-culturale sia inserito, riceve una serie indicazioni, implicite ed esplicite, più o meno rigide, su che cosa sia appartenente al genere maschile e che cosa sia invece appartenente a quello femminile e vi si relaziona in cerca di somiglianze e differenze con ciò che sente. Una menzione specifica va rivolta, nell’ambito dell’identità di genere, alla tematica delle identità transgender. Sono sempre più note quelle situazioni di persone il cui vissuto soggettivo è differente rispetto al sesso biologico di appartenenza. All’interno di questo quadro bisogna distinguere tra coloro i quali ritengono che l’alternativa migliore sia sottoporsi a un processo di adeguamento del proprio sesso alla propria identità di genere, persone definibili come transessuali, e altri, invece, forse meglio definibili come transgender, i quali pur percependo quella discrepanza di cui sopra tra sesso e identità, ritengono che la sfera della sessualità e del genere debbano essere considerate in modo fluido e non dicotomico, e a fronte di ciò decidono di sostare in una condizione di non definizione nei termini esclusivi di maschile o femminile. Ruolo di genere Con questo termine si intende l’insieme delle aspettative sociali su ciò che è considerato adeguato e appropriato per uomini e donne. In altre parole, se l’identità di genere è l’esito di un processo di appropriazione soggettiva che ciascuno di noi compie rispetto al proprio essere maschile e femminile, il ruolo di genere è l’insieme delle “prescrizioni” e aspettative che la cultura di riferimento indica o impone su ciò che va bene per i maschi e su ciò che va bene per le femmine. 69
ORIENTAMENTO SESSUALE
Per esempio, in alcuni gruppi della Nuova Guinea (area in cui il concetto di identità di genere appare estremamente lontano da quello occidentale) l’identità sessuale di un individuo può mutare nel corso delle diverse fasi della sua vita. In particolare, tra i Bimin-Kuskusmin una donna anziana che sia stata sposata e che abbia ormai allentato i rapporti con il marito e il suo gruppo di parentela, se svolge il ruolo rituale di iniziatrice in alcune cerimonie di iniziazione maschile del proprio gruppo di parentela, può divenire uomo. Una simile possibilità è legata a un’idea dell’individuo in cui questi è costituito dall’equilibrio, temporaneo e manipolabile, di sostanze fisiologiche e simboliche maschili e femminili. Lo spargere sangue maschile del proprio gruppo nel corso delle cerimonie, e l’essersi costantemente liberata di sostanze maschili appartenenti al gruppo del marito dopo aver procreato molti figli, mutando l’equilibrio fisio-simbolico della donna, ne cambia l’identità e con questa il sesso.
Con il termine orientamento sessuale si indica l'attrazione emozionale, romantica e/o sessuale di una persona verso individui di sesso opposto, dello stesso sesso o entrambi. Il termine può inoltre fare riferimento ad un senso d'identità sociale che la persona si crea sulla base di queste attrazioni e dei comportamenti che ne derivano. Gli studi scientifici effettuati nell'arco di decenni hanno dimostrato che l'orientamento sessuale ha un range specifico, che può variare dalla completa attrazione verso persone dello stesso sesso alla completa attrazione verso persone del sesso opposto; ciononostante, vengono utilizzate solitamente tre categorie per definire l'orientamento sessuale: eterosessuale, omosessuale (lesbico, gay) e bisessuale - rispettivamente, attrazione verso persone del sesso opposto, dello stesso sesso e di entrambi i sessi. Viene considerata un orientamento sessuale anche l'asessualità.
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Sebbene sia uso comune discutere dell'orientamento sessuale considerandolo una caratteristica strettamente personale, al pari del sesso biologico o dell'età, ciò non è del tutto corretto: l'orientamento sessuale si definisce infatti tramite relazioni interpersonali, e va spesso a determinare il tipo di individui che una persona sceglie di frequentare e in cui si aspetta di trovare una relazione sentimentale soddisfacente, cosa fondamentale per la realizzazione personale per molti individui. Va anche distinto dalla pura e semplice attività sessuale, che può anche non esprimere l'orientamento sessuale di una persona. Tutti i tipi di orientamento sessuale sono forme normali con cui gli esseri umani intrecciano legami affettivi. Il termine "preferenza sessuale" è usato soprattutto da coloro che sostengono la fluidità intrinseca del desiderio sessuale e che la sessualità contenga un qualche elemento di scelta.
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una scelta, così come non esiste alcuna evidenza che esso possa essere modificato artificialmente (tramite le cosiddette "terapie riparative", che anzi risultano spesso negative per le persone che vi sono sottoposte). La percezione del proprio orientamento sessuale comincia generalmente a definirsi tra la media infanzia e la prima adolescenza, ma varia enormemente da persona a persona ed è indipendente dall'attività sessuale vera e propria: ad esempio, un individuo può identificarsi come eterosessuale, bisessuale o omosessuale anche prima di avere avuto rapporti sessuali, e viceversa[1]. Va inoltre considerato che la presenza di pregiudizio e discriminazione nella società costituiscono un impedimento, per le persone con orientamento sessuale omosessuale o bisessuale, a comprendere appieno il loro orientamento.
Stante la conoscenza scientifica attuale, l'orientamento sessuale si definisce solitamente durante la prima infanzia; non esiste però un consenso definitivo tra gli scienziati su quali siano le esatte ragioni per cui una persona sviluppa un orientamento sessuale eterosessuale, bisessuale od omosessuale. Tendenzialmente le cause sono ricercate in una combinazione di influenze genetiche, ormonali e ambientali, ma non sono emerse prove definitive al riguardo[1][6]; per quanto concerne l'opinione diffusa secondo cui abusi sessuali, eventi traumatici o una cura o educazione errata dei figli possano influenzare lo sviluppo dell'orientamento sessuale, essa è priva di evidenze scientifiche. È invece largamente condiviso fra gli studiosi il fatto che l'orientamento sessuale non sia frutto di 71
CLASSIFICAZIONE DEGLI ORIENTAMENTI SESSUALI Eterosessualità è il termine sociale applicato a quelle persone che si sentono attratte sentimentalmente ed eroticamente verso persone del sesso opposto: etimologicamente si basa dal greco heteros ("altro", "differente", da cui anche "etera", quindi colui che dirige la propria attenzione a chi è differente da sé). Costituisce l'orientamento sessuale prevalente (sia fra gli esseri umani che in quasi tutte le specie animali, salvo alcune eccezioni, definendo la capacità riproduttiva delle specie.
Eterosessualità
L'orientamento sessuale eterosessuale è rappresentato dalla comparsa nella sfera della coscienza (consapevolezza piena) di una preponderanza di sentimenti, pensieri erotici e fantasie sessuali (nella maggioranza dei casi a partire dalla pubertà) che riguardano individui di sesso opposto. L'omosessualità è il termine sociale applicato a quegli individui che esprimono attrazione psicofisica per individui dello stesso sesso: si basa sul greco homos ("stesso", "uguale", dunque colui che dirige la propria attenzione a chi è uguale a sé). Definisce in modo specifico la relazione intercorrente tra un maschio con un altro maschio (genericamente indicata oggi con il termine "gay") oppure la relazione intercorrente tra una femmina con un'altra femmina (genericamente indicata con il termine "lesbica").
Omosessualità
L'orientamento omosessuale è rappresentato dalla comparsa nella sfera della coscienza (consapevolezza piena) di una preponderanza di sentimenti, pensieri erotici e fantasie sessuali che riguardano un individuo dello stesso sesso. È da non confondere con l'effeminatezza - sebbene le due cose vengano popolarmente spesso accostate -, che non costituisce un carattere peculiare dell'omosessualità, anche se può rappresentarne una delle forme.
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Bisessualità
La bisessualità è definita come attrazione verso più generi. L'orientamento bisessuale è rappresentato dalla comparsa nella sfera della coscienza (consapevolezza piena) di sentimenti, pensieri erotici e fantasie sessuali che riguardano indistintamente, sia persone di sesso omologo, sia persone di sesso differente.
Asessualità
È la totale assenza di attrazione verso qualsiasi genere/sesso. Il movimento asessuale ha evidenziato l'esistenza di due elementi dell'attrazione, quello erotico e quello romantico, che nell'ambito dell'orientamento individuale possono esistere anche separatamente. Oltre a chi non prova nessuna forma o grado di attrazione la comunità asessuale include coloro la cui attrazione è priva della componente erotica e coloro che hanno uno scarso livello di attrazione.
Pansessualità
Esistono ulteriori modi di considerare l'orientamento sessuale, utilizzati perlopiù da chi rigetta le definizioni "rigide" correntemente utilizzate per la sessualità umana, pansessualità e polisessualità: la prima è adottata da quelle persone che considerano di poter essere attratte da una persona indipendentemente dal suo sesso o genere, mentre la seconda viene adoperata dalle persone che ritengono di poter essere attratte da persone di sesso e genere diverso, ma rifiutano la netta divisione tra sesso maschile e sesso femminile. Tuttavia entrambe le distinzioni sono incluse nel concetto di bisessualità e sono nate da un'errata concezione della bisessualità e rientrano pertanto sotto quest'ultima.
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Un tabù è una tendenza a evitare certe parole o locuzioni per motivi di decenza, di rispetto religioso o morale, di convenienza sociale.
Capitolo 9
TABÙ
In etnologia e in storia delle religioni un tabù è un' interdizione o divieto sacrale di avere contatto con determinate persone, di frequentare certi luoghi, di pronunciare determinate parole imposti per motivi di rispetto, per ragioni rituali, di decenza o per altri motivi. In psicanalisi, il termine indica ogni atto proibito, oggetto intoccabile, pensiero non ammissibile alla coscienza.
Origine etimologica Origine storica
Per quanto riguarda molte delle sue sfaccettature, la sessualità è paradossalmente ancora un tabù. II comportamento sessuale dell’uomo, anche se biologicamente predeterminato, ha subito nel tempo l’influsso dei significati e dei valori che l’uomo gli ha attribuito. Quale essere pensante, l’uomo si è infatti distaccato dal semplice atto istintivo ed ha inserito nel comportamento sessuale tutta una serie di significati, fino ad elaborare codici di comportamento che si evolvono nel tempo a seconda delle culture di appartenenza. Civiltà diverse hanno avuto modi diversi di vivere la propria sessualità; spesso i contatti, gli scambi commerciali, le guerre, hanno prodotto influenze reciproche, che si sono riflesse sulle abitudini sessuali. Ciò che caratterizza l’evoluzione degli usi e dei costumi sessuali è quasi sempre il conflitto tra la soddisfazione istintiva dei bisogni e l’interpretazione umana, sociale e religiosa che l’uomo attribuisce al sesso e che oscilla fra sacro e profano, tra lecito ed illecito. Oggi i ruoli sessuali, che nelle trascorse generazioni erano chiaramente definiti, sono confusi. Assistiamo ad una generale libertà sessuale, che è però solo illusoria. L’esperienza sessuale è collocabile nel fluire della storia personale di ognuno, basandosi sui sistemi di significati e di valori che l’essere umano ha imparato ad utilizzare nel74
la cultura in cui vive. La sessualità è una parte e un aspetto della personalità di ogni individuo: la soddisfazione sessuale è il prodotto di un’espressione emotiva all’interno del particolare modo di vivere del soggetto. I tabù sul sesso spesso nascono da influenze culturali e abitudini sociali a non chiedere, non parlarne. La stessa educazione sessuale, che dovrebbe essere un processo di crescita attuato fin dalla pubertà, diventa un tabù, qualcosa di scomodo,che provoca imbarazzo. Oggi un po’ più facilmente di sesso, tuttavia ci sono ancora alcuni argomenti che sono considerati tabù. In realtà tutte le pratiche all’interno della sessualità sono accettabili, purché siano condivise dai partner e non comportino dolore né fisico né psicologico.
Superare i tabù sessuali richiede un profondo desiderio di cambiare la situazione ma anche disponibilità a vivere nuove esperienze e aprire la mente. È necessario capire che il sesso, la curiosità e il piacere sono naturali e non hanno nulla di immorale o scorretto.
Tra una lista di spunti argomentativi, analizziamo una serie di tabù più comuni nella nostra società di cui farebbe bene parlare senza censura: 75
"SE TI TOCCHI DIVENTERAI CIECO!"
Nel sesso maschile, viene stimolato principalmente il pene, ma anche lo scroto, l’ano e i capezzoli possono essere oggetto di attenzione. Uno dei gesti abituali è quello di impugnare, con una o con entrambe le mani, o stringere tra due dita, o sfregare contro il ventre o contro una superficie, il pene, compiendo movimenti ritmici più o meno veloci e intensi nel senso della sua lunghezza, fino a raggiungere l’orgasmo e l’eiaculazione. Se lasciato incontrollato è un processo molto rapido, che può esaurirsi in 2-3 minuti, e alcuni uomini possono concluderlo anche in soli 30 secondi. Tuttavia di solito si tende a rallentare o addirittura frenare la manipolazione poco prima dell’eiaculazione per poi ripeterla, rendendo in questo modo l’esperienza più prolungata, suddividendola in “intervalli”.
Toccarsi i genitali e le altre zone erogene per generare piacere, eccitazione. La masturbazione è da sempre una pratica, oggetto di critiche e innumerevoli bufale nel corso della storia.
La tecnica
Per la maggior parte delle donne, masturbarsi significa invece sfiorare o premere il clitoride e stimolare le grandi e piccole labbra, con movimenti dall’alto verso il basso, laterali oppure anche circolari e con pressioni e velocità soggettive e anche in questo caso sempre diverse. Solo il 20 per cento circa delle donne sfrutta anche il canale vaginale, dove inserire le dita o oggetti, mentre moltissime cercano l’eccitazione anche attraverso la palpazione dei seni e dei capezzoli. La durata media è di circa quattro minuti, ma in alcuni casi l’orgasmo viene raggiunto anche solo dopo una trentina di secondi, come capita ai maschi più celeri. A differenza degli uomini, le donne hanno la possibilità di proseguire dopo il primo orgasmo e averne altri, in successione. Quasi tutti, e in tutto il mondo, prima o poi fanno questa esperienza. In maniera pressoché inconsapevole, già da bambini, attraverso lo sfregamento dei genitali, anche se in realtà si ipotizza che un abbozzo di masturbazione possa avvenire già nel feto, cioè ancora nel pancione. Ne acquistiamo piena padronanza durante l’adolescenza, dove la pratica può tranquillamente essere richiamata per diverse volte nell’arco della giornata e dove inizia il collegamento alle fantasie sessuali vere e
Chi si masturba?
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proprie. Una volta raggiunta l’età adulta la maggioranza delle persone, maschi e femmine, single o accoppiati, continua a farlo o a desiderare di farlo, anche se generalmente con una frequenza via via minore dai 17 anni in su. Anche se può essere condizionata da problemi di salute, fattori religiosi o altre questioni personali, l’attività masturbatoria può tranquillamente proseguire fino all’età avanzata, sia nella forma in totale autonomia che in quella condivisa con il partner. Insomma: non esiste un’età ben definita in cui iniziamo a farlo, né un’età in cui ufficialmente smettiamo, né tantomeno esistono età considerate più o meno lecite per dedicarvisi.
La prima testimonianza della masturbazione dell’essere umano, infatti, è nientemeno che un reperto archeologico risalente a 28.000 anni or sono: un oggetto in pietra dalla forma perfettamente fallica e dalla superficie levigata, ritrovato nella caverna di Hohle Fels, in Germania. Molto probabilmente un rudimentale pene giocattolo per la stimolazione femminile. E invece, a cominciare dal periodo tra Settecento e Ottocento, masturbazione e auto-stimolazione non sono state viste di buon occhio fino quasi ai giorni nostri. Ricercare il piacere carnale senza volersi per forza riprodurre, insomma, a un certo punto della storia è diventato improvvisamente sbagliato, sporco e fonte di malattia.
Già negli anni quaranta, negli Stati Uniti, il 94 per cento dei maschi e il 40 per cento delle femmine ammetteva di essersi masturbato fino a procurarsi l’orgasmo, e da allora sembra che i dati siano solo cresciuti. In uno degli studi più recenti sul tema, condotto in Svezia e pubblicato nel 2016 sul “Journal of Sex Research”, circa il 15 per cento delle ragazze e appena l’1 per cento dei ragazzi tra i 18 e i 22 anni ha risposto “no” alla domanda “ti sei mai masturbato?”, a sottolineare una certa differenza di genere nelle fasce di età più giovani, ma comunque una grande adesione alla pratica.
Grazie alla ricerca clinica oggi possiamo affermare che la masturbazione è una pratica non solo positiva, ma proprio necessaria, per l’individuo. Dal punto di vista fisico, mentale, e anche emotivo. Fornisce una valvola di sfogo contro lo stress, offre la possibilità di tenere allenati i muscoli pelvici, è un analgesico naturale. In più, offre una prospettiva privilegiata per una conoscenza approfondita del corpo e delle zone erogene, sia le proprie sia quelle del partner, e consente, per chi invece al momento è solo, di alleviare con una certa disinvoltura la tensione sessuale accumulata.
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SESSO E MESTRUAZIONI
Considerato un problema per i rapporti e persino ritenuto un comportamento impuro per alcune culture. Un tempo si credeva che la donna fosse impura durante le mestruazioni; si trovano diversi riferimenti a questo nella Bibbia e anche nella storia greca e romana. I nostri tabù si portano dietro ancora le influenze delle antiche credenze. Fare sesso durante il ciclo è soltanto una questione di scelta. Studi medici accertano che comporti innumerevoli benefici per la donna. Dipende dal rilascio di ossitocina, dopamina ed endorfine che vengono prodotte con l’orgasmo Questi ormoni agiscono come anti-dolorifici naturali. l'utero di contrae e i crampi mestruali vengono alleviati. Eppure, retorica vuole che fare sesso con una donna con il ciclo sia al massimo tollerabile, non certo preferibile.
C’è un’area del sesso che in particolare resta tabù: quello che si fa (o non si fa) durante il ciclo mestruale. Le donne spesso si trovano a disagio anche a parlarne, lo nascondono, evitano i rapporti intimi.
Nella disciplina chiamata “Karezza”, una sorta di tantra occidentalizzato, il ciclo mestruale è considerato un’opportunità per accresce l’intimità fra i partner. Nel folklore vudù si crede che fare sesso orale con una donna mestruata leghi l’uomo alla sua vita per sempre. Il sesso durante le mestruazioni sembra, secondo un parere diffuso, una cosa più intima del sesso, da 'una volta ogni tanto'. Come se ci fossero delle gerarchie dei fluidi corporei. "È solo sangue, comunissimo sangue umano come ce l'hanno tutti," dice. "Ci va bene scambiarci la saliva, il muco e lo sperma, ma il sangue no? È un insulto trattare il sangue come fosse vomito o urina. A meno che a uno piacciano, eh. Non giudico nessuno."
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SESSUALITÀ IN CASI PATOLOGICI
In casi patologici la sessualità diventa un tabù poichè il disabile viene visto nella nostra società come un eterno bambino e come tale, privo di bisogni sessuali. Viene dunque infatilizzato dalla famiglia e dalle istituzioni. Qualunque sia l’handicap, fisico o psichico, diagnosticato alla nascita oppure causato da improvvisi o inaspettati incidenti di percorso nella fase evolutiva, c’è sempre una certa difficoltà tra le persone normodotate ad affrontare questa tematica, che diventà così un tabù.
Quando si parla in generale di relazione intima e sessuale, raramente si osserva una serena e chiara affermazione della sessualità tra e per le persone con disabilità.
Nell’immaginario collettivo, sembra comune la fantasia che le persone con disabilità non possano vivere un’intimità erotico-sessuale di coppia e autoerotica. Spesso, a prescindere dal genere sessuale, si trovano a vivere gravi sentimenti d’inferiorità con conseguente paura di una non accettazione da parte del sociale. La disabilità di tipo psichico ha invece tutta un’altra caratteristica in quanto gli individui hanno sviluppi psico-fisici differenti. A livello cognitivo possono rimanere lontani dall’età biologica, mentre a livello corporeo e sessuale rispettare i tempi della pubertà, dell’adolescenza, dell’esperienza erotico-sessuale. La sessualità è “relazione, contatto, desiderio, piacere e sofferenza” e tutto questo passa inevitabilmente attraverso il corpo e con il corpo viene sperimentata. L’ evoluzione di questi individui è costantemente monitorata dai rischi dei fattori socio-culturali e dalla percezione e immaginazione sociale ad essi associati. Appare quindi scontato che ancor più degli handicap motori, gli individui con disabilità psichica e mentale, oltre a subire maggiori restrizioni e privazioni in campo sessuale, vivranno una certa limitazione e quindi negazione dalla stessa sessualità. E' possibile però non rimanere ancorati ai giudizi e pregiudizi nei confronti della sessualità nella disabilità psichica, abbattendo false credenze e stereotipi culturali, permettendoci di dare un significato più “umano” e degno di una società evoluta.
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Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS e BZgA Standard per l’Educazione Sessuale in Europa: Guida alla realizzazione
Bibliografia
L’educazione sessuale e affettiva nella scuola dell’obbligo: Tesi di Master II Livello Sessologia - Università di Pisa National Survey of Sexual Health and Behavior. ll rapporto “Sexual Education in Europe” Netter, atlante di anatomia umana Frank H. Netter 2014 Archives of Sexual behaviur, International Academy of sex research 2017 Hot, la scienza sotto le lenzuola Alice Pace Le forme del desiderio. Saggi sul sesso e altri tabù. Bering Jesse Scegli tu.it Società italiana di Ginecologia e Ostetria
Sitografia
SIC.it Società italiana contraccezione SISES.it Associazione di Sessuologia societasessuologia.it. Wikipedia.it Was.com World Association for Sexual Health OMS.it Orgazione Mondiale della Sanità TRECCANI.it Enciclopedia & Dizionario online 83