Manuale essenziale sanscrito-italiano per lo yoga

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MANUALE FONDAMENTALE SANSCRITO-ITALIANO ad uso degli studenti incasinati con i nomi degli asana, con l’augurio che possa tornare utile.


Yoga: Metodo, disciplina,

o anche strumento, “indicatore con il quale vengono segnalati i modi di procedere ordinati e metodici”. (Cfr. F. Squarcini, Yogasutra, Einaudi, 2015, pag. xiv e xv)

Cominciamo coi numeri: Eka: uno,

come in Eka Pada (piede) Sirsasana, o Eka Pada

Sarvangasana.

Dvi: due, come in Dvi Pada Viparita Dandasana. Tri: tre, Trikonasana

= Tri + Kona (angolo) + asana.

Chatur: quattro, Chaturanga, Chatu + anga (arto). Ashta: otto, Ashtanga, gli otto rami dello yoga. Questi non presentano grossi problemi, le radici sanscrite sono abbastanza simili alle nostre.

Poi i nomi delle varie parti del corpo: Anga: arto, ma anche corpo, oppure parte (di qualcosa di più complesso) o ramo, (come in ashtanga), che, unito alla parola successiva:

Sarva: tutto, intero,

forma Sarvangasana, Sarva + anga + asana, cioè “posizione di tutto il corpo”. Unita al prefisso Salamba (=sostenuto) significa che tutto il corpo è sostenuto. Gli americani chiamano questa


posizione “Shoulder Standing”, noi “ Sulle Spalle”, in quanto il peso del corpo è sostenuto dalle spalle.

Angustha: pollice,

in Uttitha Hasta Padangusthasana, significa il pollice del piede, cioè l’alluce.

Hasta: mano, in Urdhva Hastasana, mani verso l’alto. Janu: ginocchio, Janu Sirsasana, cioè testa al ginocchio. Jathara: stomaco, Jathara Parivartanasana. Karna: orecchio,

in A-karna Dhanurasana la mano tira il piede verso l’orecchio (A = prefisso che indica “vicino” o “verso, in direzione di”, come “ad” in italiano: “ad-durre) (Dhanu = Arco), come l’azione di un arciere, o anche in Karnapidasana, dove le ginocchia stringono le orecchie (pida = pressione).

Pada: Piede, (rar. gamba) come in Padangusthasana. In questo campo le radici ci aiutano poco. Tranne che in Pada e Janu in cui la somiglianza è evidente, per il resto tocca impararli a memoria. E’ vero però che Sirsasana e Sarvangasana si fanno sempre, quindi sono più facili da memorizzare.

Sirsa: testa, Sirsasana, anche Head Standing o “Sulla Testa”. Movimenti nello spazio: i nomi degli asana spesso sono associati a queste “direzioni”, o “caratteristiche”. Memorizzarle aiuterà ad avere chiarezza nella posizione.

Adho: in giù, Adho Mukha Svanasana.


Uhrdva: in su, Urdhva Mukha Svanasana. Utthita: esteso, disteso, allungato,

Utthita Hasta Padasana, Utthita Hasta Padangustasana e nelle posizioni in piedi come Trikonasana e Parsvakonasana, per distinguerle dalle medesime in versione “Parivritta”, cioè ruotate.

Parivritta: voltato, ruotato,

Parivritta Trikonasana, Posizione

del triangolo ruotato.

Parsva: laterale,

Parsvakonasana, Parsva + Kona + Asana, posizione dell’angolo laterale.

Prasarita: esteso, allungato; Prasarita Padottanasana. Paschima: occidente, o, anche la parte posteriore del corpo, quindi “dietro”, Paschimottanasana, ( Pashima + ut + tan + asana, intenso allungamento della parte posteriore del corpo).

Purva: oriente, o, anche, la parte anteriore del “davanti”, Purvottanasana (Purva + ut + tan +

corpo, quindi asana = intenso

allungamento della parte anteriore del corpo).

Upavishta: seduto,

Upavishta Konasana, posizione seduta ad

angolo.

Supta: supino, sdraiato,

Supta Konasana, posizione sdraiata ad

angolo.

Viparita: inverso, contrario, Viparita Karani.


Ancora aggettivi vari (quantitativi, qualitativi ecc.) e preposizioni: Paripurna: intero, completo,

Paripurna Navasana. Di solito negli asana c’è anche la versione Ardha, cioè a metà.

Ardha: metà, Ardha Navasana. Bandha: legato, unito assieme,

viene usato quando certe parti del corpo vengono unite e controllate, Mula Bandha.

Sama: dritto, in piedi, Samasthiti. Sthiti: stabilità,

Samasthiti (Sama + sthiti). Tutti i vari Asana sono poi divisi in categorie: le posizioni in piedi sono “Utthishta Sthiti”, quelle sedute “Upavishta Sthiti”, quelle capovolte “Viparita Sthiti”, e così via.

Tan: estendere, tirare,

insieme a “ut” forma parole come Uttanasana (allungamento intenso), o Paschimottanasana, in cui si uniscono “Pashima”, cioè la parte posteriore del corpo, “ut” e “tan”. Significa una intensa estensione della parte dietro del corpo. Notare che “ut” in questo, come in altri casi, diventa “ot”.

Ut: è particella intensiva, come “en” in greco (energia: en-ergeion, una forte capacità di agire, en-tropia ecc.). Ut-tan come in Uttanasana, Paschim-ottanasana ecc. Ubhaya: entrambi, Ubhaya Padangusthasana, entrambi gli alluci.


Salamba: sostenuto, con sostegno, Salamba Sarvangasana. Niralamba: non sostenuto, senza sostegno, Sarvangasana.

Ora passiamo agli animali: Baka: gru, uccello acquatico, Bakasana. Bekha: rana, Bekasana. Bhujanga: serpente, Bhujangasana. Garuda: aquila, anche il veicolo di Visnu, Garudasana.

Go: mucca, Gomukasana (Go + Mukha + Asana). Kukkuta: gallo, Kukuttasana. Salabha: locusta, Salabhasana. Svana: cane, Adho Mukha Svanasana. Ustra: cammello, Ustrasana. Ancora altri termini utili: Asana: posizione, stasi, il terzo stadio dello yoga.

Niralamba


Baddha: legato, trattenuto, Baddha Konasana. Bharadhvaja: figura mitologica, Bharadvajasana Chandra: luna, Ardha Chandrasana. Danda: bastone, Dandasana. Dhanu: arco, Dhanurasana. Hala: aratro, Halasana. Kona: angolo, Baddha Konasana, Trikonasana. Maha: grande, nobile, Maha Mudra. Marichy: Figlio di Brahama, Marichyasana. Matsya: pesce, Matsyasana. Matsyendra: Dio dei pesci, Matsyendrasana. Mudra: chiuso, sigillato, ma anche un gesto simbolico, Maha Mudra.

Mukha: viso, faccia, aspetto,

Adho Mukha Svanasana.


Mula: Base, fondamenta. Mulabandha. Nava: barca, Navasana. Namastè: è un saluto tradizionale, e, al contempo, un mudra, Namaskarasana. Padma: loto, Padmasana. Parvata: montagna, Parvatasana. Tada: montagna, Tadasana. Setu: ponte, Setu Bandha è la costruzione di un ponte. Siddha: nobile saggio, Siddhasana. Vira: eroe, Virasana. Virabhadra: Eroe potente creato da Shiva,

nato da un suo

capello, Virabhadrasana.

Vrksa: albero, Vrksasana. Altri termini che potrete trovare nel corso della vostra pratica, non strettamente legati ai nomi degli asana, ma che potranno comunque servirvi:


Aum: tutto,

ha un significato molto ampio, dalla medesima radice del

latino “omnis”.

Atman: L’anima Suprema. Ayama: lunghezza, espansione ecc,

pranayama (prana +

ayama).

Jiva: essere vivente. Prana: respiro, fiato, ma anche energia, vita ecc. Karma: azione. Sutra: è una maniera di scrivere in prosa con il massimo numero di informazioni e con il minimo numero di parole. Nascono per preservare il sapere ed essere memorizzati. Questo Vademecum è stato compilato da Fabio Furlan, insegnante certificato Iyengar Yoga®, responsabile del Centro Arte Yoga di Mestre. L’idea nasce dalla constatazione che gli allievi, principianti ma non solo, i nomi degli asana proprio non se li ricordano. Gli asana sono uno degli aspetti dello yoga e sono talmente tanti che qui sono state prese in considerazione solamente le parole che costituiscono l’insieme di quelli più praticati e dei più importanti. Non ha la pretesa, come già il titolo suggerisce, di essere esaustivo. Vuole semplicemente essere un supporto, un mattone, un aiuto in più. Per quel che riguarda la traslitterazione dal sanscrito al nostro alfabeto: in questa compilazione sono stati usati i termini come scritti in “Teoria e pratica dello yoga” di B.K.S. Iyengar, Ed. Mediterranee, 2006, a cura di Gabriella Giubilaro (che sempre ringrazierò per avermi indicato la strada e alla quale va tutto il mio affetto) e Giovanni Corbo.


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