DAL SACRO AL PROFANO

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AGNELLO

DARIO

dal sacro

al profano

Iitinerario artistico lungo la via

della perfezione

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Dal Sacro al Profano Una ricerca che l’artista Dario Agnello ha percorso in questi anni, ricercando in ogni sua manifestazione pittorica la via della perfezione. Perfezione sia come linea di composizione pittorica, sia come linea di rappresentazione emozionale. Il suo cammino, nell’arduo sentiero della pittura inizia ancor prima del suo trasferimento nella città di Milano. Nativo di Agrigento, bellissima città siciliana ove sono racchiusi bellissimi e supremi anni di storia e di bellezze culturali, Agnello inizia proprio da quel luogo a ricercare e produrre perfezioni emozionali. Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Palermo, fin da giovanissimo si è dedicato alla pittura, dipingendo opere di Arte Sacra, commissionate da diverse chiese Siciliane, *da evidenziare le tele dipinte per la parocchiale di San Rocco - Agrigento* Il suo trasferimento in una città cosmopolita come Milano ha allargato le sue composizioni e conoscenze, e si dedica esclusivamente all’Attività Artistica. Prende parte a numerose mostre collettive e partecipa, su invito, a rassegne d’Arte, ottenendo premi e riconoscimenti. La sua capacità viene subito premiata con una personale presso la Sala Olimpia Milano Brera - che lo fa conoscere più apertamente al pubblico. L’incontro con la New Artemisia Gallery (Bergamo) avviene tramite invito per partecipare ad una collettiva di Arte Sacra, (Maggio 2009) ed , a seguito di questo incontro, inizia per lui un cammino sempre più migliorativo che lo accompagna in diverse esposizioni, in italia ed all’estero. Oltre alla vena pittorica del sacro, sviluppa ancor più la sua capacità espressiva con la parte profana, dedicata sia alla figura che alla presentazione di alcune opere paesaggistiche che rappresentano al meglio i suoi luoghi natii. In questo catalogo si evidenzia il cammino intrappreso in questi anni e si intende portare a conoscenza la sua arte. Maria Grazia Frassetto Presidente ACAF-Artemisia Gallery

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LA LUCE CARAVAGGESCA.................

La luce caravaggesca illumina le membra e grazie ad essa, il corpo, coperto dal panneggio rosso, prende forma e forza……è l’Ecce Homo, l’ultimo capolavoro di Dario Agnello, che ispirandosi, questa volta, al vigore della pennellata manierista e seicentesca, ha creato un Cristo, vigoroso nella corporeità, quasi scolpita, ma al tempo stesso così palesemente fragile e sofferente nello sguardo, nelle palpebre chiare che si accompagnano tristemente alla smorfia del volto e all’abbandono delle braccia fragili e ossute. Le ombre e il fondo buio e cupo contrastano con i bagliori improvvisi che si fermano e si orientano verso il busto e al contempo rendono gli oggetti ancor più realistici e materici, umani e L’Ecce Homo ancor più spirituale e vicino all’anima, ancor più uomo. La drammaticità della passione di Cristo ed il momento del calvario emerge in tutta la sua forza espressiva e coloristica in Eloi, Eloi in cui l’artista ha scelto di rappresentare il momento tragico e disperato della morte di Cristo inquadrando solo una parte di esso e fermando con il pennello lo sguardo invocante, verso il cielo, l’aiuto di Dio e la bocca aperta in un profondo dolore e lamento. Anche in quest’opera, come in gran parte delle espressioni artistiche di Agnello, la luce riveste un ruolo regista e protagonista dando, essa stessa, profondità al corpo in tensione, accentuando le fattezze contratte del volto, i particolari anche minimi e lo sguardo supplichevole, mentre il fondo è “il nulla”, è il “non definito” lasciato volutamente come un sipario che fa da sfondo allo spettacolo del dolore. Meno pregno di sofferenza e di patos e più vicino, nella gentilezza della posa e nello sguardo assorto, ad un efebo classico o evocativo di un San Sebastiano mantegnesco è la seconda versione di Ecce Homo, che ad uno sguardo attento è quanto più somigliante al volto dell’artista nella sua celata volontà, forse, di creare un autoritratto nel corpo di Gesù. I bagliori, come in un copione, ritornano ad accarezzare ma non più a colpire, questa volta, i contorni , i profili e lasciano maggior spazio alle ombre cadenzate nella loro tonalità secondo il volere e le intenzioni dell’artista. La dove dunque aleggia il mistero di una mano seminascosta o di un ambiente sconosciuto e poco definito, l’ombra è appena accennata, smossa e vibrante, di per contro è cupa e profonda, definita e ferma quando l’artista vuole affidare la sostanza dell’opera all’espressione abbandonata del volto, alla forza dello sguardo di Cristo-artista che ci ricorda in eterno che lui guarda sempre verso di noi… Pasqua Dott.Enrica critico e storico dell’arte

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Elì Elì Lamà Sabactani acrilico su tela cm 60x80 - anno 2009

Agnello Dario, artista siciliano trasporta sulla tela con la tecnica a olio, la drammaticità della crocifissione e della flagellazione di Gesù, i colori del dramma si fondono nella tela con maestria e precisione trasportando allo sguardo dello spettatore pathos e dolore, la descrizione del tormento e della morte viene elaborata in forma di alta professionalità. Pasqua Dott.ssa Enrica critico e storico dell’arte

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Ecce Homo - Aspettando la Croce olio su tela cm 70x90 - anno 2010

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Ecce Homo n. 2 olio su tela cm 80x80 - anno 2011

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CHIESA DI SAN ROCCO COMUNE GROTTE DI AGRIGENTO Sorge sulla collina che sovrasta il paese ed il suo campanile a cuspide nana , emerge sul profilo panoramico di Grotte. La chiesa è sorta dall’ampliamento di una cappelletta votiva cinquecentesca (forse del 1575) dedicata a San Rocco mentre infieriva la peste. Venne riparata nel 1870 ma negli anni successivi subì un totale abbandono se non per lievi sporadici interventi di consolidamento. E’ la più piccola parrocchia. Ad una navata, alle spalle dell’altare troviamo la statua lignea di San Rocco. Dall’ingresso, sul lato destro troviamo le statue di Santa Rita e della Madonna di Fatima, sul lato sinistro le statue di San Giovanni Bosco e del Sacro Cuore. Ristrutturata negli anni 1963-65 e successivamente nel periodo 2001-2002 ha visto rinnovarsi notevolmente il proprio aspetto, pur conservando inalterate le dimensioni e migliorata la funzionalità. Altri recenti quadri, opera dell’artista DARIO AGNELLO arricchiscono la Chiesa.

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Chiesa di san Rocco Comune di Grotte - Siracusa

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IL CERCHIO E LA FEMMINILITA’ PERCETTIVA TRA COSTUME E SENSITIVITA’

Self Portrait N.67 olio su tela cm 60x40 - 2008 In primo luogo l’artista incentra il suo lavoro sul signidicato della Milano Sala Olimpia Artecultura Marzo 2009 Appare evidente come l’arte contemporanea del XX secolo sia stata segnata in profondità dallo sviluppo eccezionale (ma anche contradittorio) delle avanguardie con la loro aperta contestazione degli insegnamenti tradizionali ed accademici. Non che siano mancate forme di opposizione culturale e stilistica alla straordinaria novità - comunque la si giudichi - portata dalle avanguardie, ma spesso esse hanno avuto il sapore del rimpianto o dell’arroccamento, a parte la straordinaria eccezione di un De Chirico, pittore “tradizionalista” per tecnica e gusto espressivo, quanto sottilmente eversore sul piano dei contenuti o di un Morandi, genialmente sperimentatore oltre la vetrina del suo fare tipicamente da artigiano. Non di meno l’arte oggi tende ad essere tutto: sociologia, psicologia, filosofia, tecnologia, scienza e finisce per non essere niente, persa anch’essa in un suo involontario delirio di onnipotenza. A questo punto, però, è piacevole constatare che specialmente fra i giovani vi siano lungimiranti sintonie che avvertono, magari anche inconsciamente, la deriva verso cui sta andando sia l’arte che la società contemporanea. Fra questi è da considerare certamente Dario Agnello, pittore, diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Nella sua sensibile ricerca si può avvertire come primo elemento introduttivo al suo originale linguaggio il creativo contatto con la tradizione. La quale non è una convenzione di dogmi, ma un deposito storico di quanto l’uomo ha ideato, sperimentato nei secoli precedenti ed a cui si attinge con la personale curiosità ed ispirazione. a questo obbiettivo Agnello si attiene con rigore e saggezza.

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figura con particolare attinenza a quella umana. Il secolo appena trascorso ha avuto nei confronti della figura un atteggiamento che potremmo definire contraddittorio, da una parte ha alimentato la sua dissoluzione in favore di un’armonia del tutto astratta ed aniconica, dall’altra ha voluto deformare la figura in forme di estrema esasperazione (espressionismo, cubismo) o di una loro allucinata percezione (surrealismo): E’ mancata invece una valutazione della figura umana, del corpo, all’interno di una logica più razionale e meno emotiva. E questa è stata una grave mancanza dell’arte contemporanea, che ignora (volutamente o meno) il profondo insegnamento che il Rinascimento aveva condotto sulla figura umana, analizzandone proporzioni ed idealità. Da questo punto di vista allora la pittura di Agnello sembra voler contribuire a colmare quella lacuna, sviluppando il suo rapporto con la figura, prescindendo da valutazioni antropologiche o sociali oggi tanto in voga ma riflettendo un suo inedito rapporto tra figura e geometria. Partendo da questi presupposti culturali le figure dipinte da Agnello perdono la loro impronta naturalistica per acquisire un’altra più profonda, plasmata da esigenze interiori spirituali e che conferiscono all’immagine così concepita un segno metafisico. Il corpo umano possiede una sua intrinseca armonia che non è un rapporto con armonie di superficie ma è caratterizzata da un rapporto razionale di spazi e di volumi che si possono identificare, purchè naturalmente se ne possieda l’adeguata cultura e sensibilità, elementi che certamente non mancano alla limpida espressione pittorica di Agnello.

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Se poi si dovesse analizzare più in profondità la tecnica realizzativa dell’artista si coglierebbe con nettezza l’importanza della linea come elemento strutturale: Una linea che definisce il creativo incrocio tra schermi e forme in una particolare dialettica tra il contorno della figura umana e le linee rosse segnate dalla loro suggestiva purezza rossa e monocromatica.La figura umana, così definita , acquista una nuova risonanza, sembra come emergere da un altro tempo, simbolicamente suggeriti dai nerissimi fondi compositivi. Nel caso di Agnello la linea è sempre in funzione di un progetto di una pittura meditata e coerente con le sue finalità, estranea all’imperversare di tante improvvisazioni post-impressionistiche, espressioniste, informali che spesso senza obbiettive ragioni espressive, indeboliscono la realtà della pittura contemporanea. La forma, come coerenza strutturale e plastica, rivendica i suoi diritti e di questo Agnello ne è ben consapevol ed i suoi dipinti eloquentemente lo dimostrano. Da un punto di vista di natura storiografica nella pittura dell’artista si possono ravvisare elementi di affinità con la neo-figurazione almeno sulpiano stilistico invece in riferimento alla tenzione dei contenuti, alle motivazioni ideali più profonde, il risultato è ben diverso. Agnello sa benissimo che non si può naturalmente riprodurre la figura entro i canoni convenzionali della tradizione, ma nel contempo è pienamente convinto che non si può rompere, ex abrupto con la cultura classica dell’arte, ignorarla come se non fosse mai esistita. Piuttosto, ed è questa la strada che in maniera intelligente l’artista percorre, si può rinnovarla con forme e linguaggi nuovi, senza tradirne lo spirito. Ogni epoca e segnata dalla nascita di particolari linguaggi dall’adozione di specifiche tecniche di comunicazione. All’inizio del XXI secolo è innegabile che la presenza dell’energia elettronica in tutte le sue molteplici varianti tecnologiche influenzi l’immaginario sociale e collettivo e nel contempo anche la mentalità e la riflessione specifica degli artisti. A volte anche con singolari effetti pre-veggenti si pensi per esempio alla pittura neo-impressionista di Seurat che con singolare intuizione anticipa i linguaggi futuri della televisione, dei pixel. Quindi anche Agnello come uomo del suo tempo , si confronta con la realtà dell’informatica e questo lo si può comprendere nella sua particolare definizione del colore come le sue espressioni luminose, quasi fosforescenti “mappature”, che sembrano alludere alla rilevazione cromatica riscontrabile nelle apparecchiature elettroniche che scannerizzano il corpo umano proposito risulta estremamente indicativo il dipinto Stringimi, in cui la forma espressiva dipinta da Agnello giunge ad un’estrema sintesi che pone in rilievo un modo diverso di articolare toni e luminosità, stilizzando in un certo senso il classico chiaroscuro. Da queste premesse si evince chiaramente come la pittura dell’artista acquisti una sua tensione concettuale, del resto già Leonardo affermava che la pittura è cosa mentale con questo intendendo appunto, sottolineare il valore intelettuale della pittura, la sua capacità di essere conoscenza concreta e sperimentabile. Da queste considerazioni emerge il profilo di una ricerca pittorica dai tratti espressivi particolari e di affascinante coinvolgimento emotivo ed intelettuale. Per Agnello gli schemi della sua pittura non sono l’espressione di archetipi primordiali, ma il segno di una percezione culturale e stilistica tipica di una pittura dinamica, nel senso d’essere legata al movimento interiore del pensiero. Lo si avverte chiaramente a livello compositivo in cui l’insieme delle rap-

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presentazioni non si sviluppano per accademia di modellato ma ponendo l’accento linguistico e psicologico su linee forza di natura geometrica. Agnello si pone pertanto al di là di un gusto alla moda o di tendenza, segue piuttosto la sua personale ispirazione ed i suoi progetti visivi. Accentua il contrasto luminoso tra il nero e la luce, rendendo il suo dipinto quasi una sorta di magica quinta teatrale incui le figure si impongono con la loro misteriosa presenza. Quella presenza che l’artista comunica all’osservatore con eloquente forma spaziale determinata ad evocare un enigma che tutto e tutti coinvolge. Teodosio Martucci

Dario Agnello in compagnia del Maestro AMLETO BERDRAND

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Alcune opere esposte nella mostra personale - Arte e Cultura - MIlano

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2009 - Con New Artemisia Gallery - expo( luglio- settembre )presso Infantellina Gallery -BERLINO

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Senza limiti olio su tela cm 50x70

Abbraccio olio su tela cm 50x70

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2009 - SETTEMBRE - NEW ARTEMISIA GALLERY - BERGAMO COLLETTIVA “VENTI NUDI”

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Bersaglio Mobile olio su tela cm 50x70

Corsa verso l’infinito olio su tela cm 50x70

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NEW ARTEMISIA GALLERY OTTAVA EDIZIONE CONCORSO INTERNAZIONALE DI PITTURA “TROFEO G.B.MORONI” - NOVEMBRE 2009

PREMIAZIONE

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QUARTO PREMIO

L’abbandono olio su tela cm 50x50

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2009 - -Novembre con New Artemisia Gallery - “Art in Mind “ - presso “The Brick Lane” LONDRA

La galleria

La sensualità femminile e l’espressionismo delle forme si evince al meglio nei ritratti di Agnello Dario di Agrigento il quale trasporta dalla sua terra natia il sentimento e la passione forte e seducente della natura descritta nei suoi molteplici aspetti, umani, religiosi, unendo ad essa la competenza stilistica e disegnativa propria di un artista consapevole e conoscitore dell’universo artistico che lo circonda. Pasqua Dott.Enrica critico e storico dell’arte

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Corsa verso l’infinito olio su tela cm 50x70

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Rinascita olio su tela cm 50x70

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Sorelle d’Italia olio su tela cm 50x70

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2010 - Maggio - con New Artemisia Gallery - Expo alla Taormina Gallery - Taormina

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Etna olio su tela cm 50x50

I Faraglioni di Acitrezza olio su tela cm 50x60

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2012 - Aprile - con New Artemisia Gallery - Lions Club Vaprio d’Adda - Expo MARTESANA

Foto dell’artista e le sue opere

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VanitĂ olio su tela cm 70c80

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Spazio espositivo Martesana

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Spazio espositivo Martesana

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Ecce Homo n. 2 olio su tela cm 80X80

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Giugno-Luglio 2012 - con New Artemisia Gallery - expo alla Crisolart Gallery - BARCELLONA

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Elì Elì Lamà Sabactani acrilico su tela cm 60x80

Ecce Homo - Aspettando la Croce olio su tela cm 70x90

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ALTRE OPERE DELL’ARTISTA AGNELLO DARIO Passione che spazia dalla manifestazione e rappresentazione sensuale delle forme in Agnello Dario seducenti, moderne, e falsamente ingenue, dove il colore caldo della sua terra di Sicilia, si ritrova ad illustrare nuovamente in questo artista la linea continua della sua arte. Provocante e provocatoria Pasqua Dott.Enrica critico e storico dell’arte

Candita Armonia olio su tela cm 70x50

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Attesa olio su tela cm 80x60

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Il dubbio olio su tela cm 80x60

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Insinuazioni olio su tela cm 30x40

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La condanna olio su tela cm 50x70

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ACAF-ARTEMISIA GALLERY via Moroni 124 - 24122 Bergamo tel.035241481 - 3895563828 galleria.artemisia.bg@gmail.com www.galleryartemisia.com

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