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Nell’attesa del disamore, così t’amo
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Copyright Titolo: Nell’attesa del disamore, così t’amo Autore: Nando Taccogna Proprietà letteraria riservata dell’autore Fotografie prelevate dal web Caserta, maggio 2013 3
Poesie
Nando Taccogna
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Alla mia nuvola, quando la primavera non depone le armi tutto si complica.
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Sementi Non ti ho baciata bensÏ ho semplicemente sfiorato una nuvola non una, non due non solo tre volte ma per una interminabile manciata di secondi d’eternità .
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Senza peso - Sei senza peso m'ha sussurrato la luna l’ultima notte trascorsa sul divano, incuriosito l'ho fissata nel buio più profondo degli occhi per carpirne il segreto ma sono rimasto ancor più abbagliato da quella maledetta luce blu. Non riuscivo a decifrare un segnale, un codice, lei ha cercato nei miei inoltrandosi nel giardino con la punta della lingua scoprendo con meraviglia quante strade inesplorate ci siano nelle stagioni di ognuno di noi. A nostra insaputa le mani erano segretamente legate. Ci siamo baciati così fino all’alba.
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Senza ragione Ho imparato a dipingere il tuo viso sotto la pioggia al riparo di un ombrello, hai bussato sul mio petto con tutta la tua presuntuosa faccia tosta ed il tuo bel fondoschiena. E’ possibile pensare che una persona sia sempre esistita per te e solo per te questo non posso giurartelo ma ti assicuro che è stato bello come dissetarsi da giorni di sete. Cosa porti i nostri baci ad incollarsi sulle labbra di brace, senza un motivo, dove fosse mai scritto che spalle al muro t'avrei inchiodata senza ragione per consumarti ed amarti, amarti cosÏ come non era accaduto mai?
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Ragnatele Talvolta bozzolo altre tela sopraffina che tessiamo ogni giorno. Chi sia ragno e chi preda non ci è dato di sapere pervasi dall'odore, intrisi del nostro umore come l’alba e la notte ci alterniamo senza ragione
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Non hai idea Non hai idea del mare che ci circonda quando stai per annegare, del dubbio che ci assale quando si è soli davvero, non hai idea del male allo stomaco quando sei a digiuno dei suoi baci e tutto è confuso, buio e luce non hanno confini. Non hai idea della bellezza dei suoi occhi chiusi in quell’attimo, dell’apice di possedersi così come una cosa sola, di cosa sia un segno delle sue dita sul viso, del suo respiro quando lo spasmo è l’ultimo a morire. Non hai idea da dove provenga quel tocco magico della pelle che sfiora la sua e tutto diviene davvero così divino da credere che stia vivendo in un sogno e male che vada cadrai a terra sì con le ossa rotte ma dopo aver toccato il cielo. 11
Non sono io Non sono io che t'amo sei tu che sai farti amare e perchĂŠ sia capitato a te cara, chiedilo al vento non alle mie labbra quando sulle tue si posarono. Non sono io che ti perdo quando te ne vai sei tu che lasci il profumo della tua pelle che ritrovo sulla mia ancora, sei tu che mi seduci quando taci, sei tu che leghi il tuo sguardo alle sbarre di questa ringhiera, sei tu che sparisci dalla mia vita ogni sera e bruci. Eh sĂŹ, sono certamente io che dal frigo raccolgo gli avanzi di una cena imprevista e tutto si ricompone la luna. le parole fra lenzuola disfatte luci di candele ed aromi poi il buio ed il tuo sguardo triste che va sempre via.
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L’amorcattivo Perché l’amore è fatto di dubbi, incomprensioni, inganni e malintesi, di cattive intenzioni, dell’ultimo bacio così simile al primo, d’un disamore che tarda a venire e tutto resta intatto come sempre. Perché l’amore come il sudore scivola davanti alle parole supera i confini della decenza senza pudore viene a cercarti, consapevole anche di far del male, allerta i rami e le sue foglie t’abbraccia tenero come calza una scarpa comoda, come una voglia ti prosciuga e non fa rumore. Tace. Quando l’amore partorisce si salva dal ventre suo materno e non sa mai dove la sua brace s'acquieterà perché l’amore è un desiderio, una dannazione cattiva ed una buona, adesso l'una talvolta l'altra perché è scaltro, sono quei baci che non riuscivi a dare mai, è nell’averti solo per un’ora lunga un tempo interminabile. 14
Sono le mani quando si cercano all’improvviso per rubare il meglio, inondarsi senza sapere chi vince o chi perde. Puro amore. E’ adesso quando deve partire, mentre dici che non t’appartiene, è nell'impossibile che non puoi avere, l'amorcattivo che non sa finire.
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Si dice Si dice sia un dolore, un’apnea, un’attenzione, si dice che il re faccia felice ogni sua regina, intanto l’ape sugge il polline dai fiori e tu mi consoli, mi consoli eccome se mi consoli! Se ogni bacio è diverso, non uno solo andrebbe perso e quando ogni bacio è un bacio così vuol dire che sei fottuto! Amarsi lacera dentro ma è bellissimo, offusca la ragione, brucia e vedi dalle sue labbra urlare mute, bacio su bacio tutte le corde di questa maledetta perdizione.
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Insolitudini Talvolta mi sovviene il senso di immensitĂ e grandezza, insolitudine... e come tra tanti milioni di esseri umani ci si trovi un giorno a parlarsi e non solo, a desiderarsi. Ci fa male stare lontani si farnetica, si sogna... si arranca per una vita, a cercare la propria essenza, potevi incontrare un'anima persa, fredda, razionale. Ho deciso, per dimenticarti domani ti scopo cosĂŹ scompari, come scompare la polvere, come scompaiono le nuvole spinte dal vento, come s'asciuga la terra dopo la pioggia, come scompare il sole nella notte quando si fotte la luna!
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Fottutissimo amore E’ amore, maledetto amore, di cui parlano i poeti sublime, doloroso, incredibile, impossibile, cattivo amore. E devi essere talmente presuntuosa altrimenti che gusto c'è a conquistarti, desiderarti, contro la tua fottutissima volontà .
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Il disamore Non ti amo perchè devo amarti, t’amo perchè so di amarti. Mi basterebbe non amarti nè desiderarti per dimenticarti. Tutto concorre e depone a nostro sfavore, cara in questo modo il disamore non avrà scampo, morirà prima.
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Dei mestieri minori Io sono un rigattiere, riciclo tessuti e bende di lino per rivestire lune disperse, legarle ai polsi e tirarle giÚ, nottetempo panettiere, impasto acqua e crÏscito rovistando nel fondo dei sacchi di farina. Chianchiere di carni tremule adoro il sangue caldo pulsante nelle vene del collo, sapessi quanto mi sazi berlo attraverso i baci rubati la notte nell’androne dei portoni. Ladro di lune svelate sotto piogge impreviste, arrotino di sogni andati a male, cardatore delle sopracciglia da accudire prima di dormire, adesso che ho tanta sete lattaio di voglie mai sopite, maniscalco dei tuoi piedi scalzi quando mi vengono a cercare. Io fioraio, giardiniere, sarto talvolta filibustiere di versi e tu capera fra le mie mani che non s’arrende 22
fra incudine e martello di un fabbro sconosciuto che cesella e forgia sulle labbra baci che non saprebbero dove andare a morire. Polline Quando la primavera non depone le armi tutto si complica, il polline impazzisce, l’ape disperde confusa da un beffardo arcobaleno il suo nettare nell’aria che ricade inconsapevole ovunque, provocando tempeste impreviste.
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Il cielo capovolto Anche i tuoi denti voglio baciare e le tempie sono solo mie due fili d’erba fra i capelli ed il cielo capovolto come un abisso da farti venire le vertigini. Spettinata controvento senza pensieri, senza parole, labbra mai sazie di baci e la mano oltre i confini della realtà, quando anche il polline non trova più spazio sul collo allora vuol dire che il tempo non esiste più davvero, ami come la prima volta, ti piace perderti e un attimo diviene eternità.
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Cerchi d’acqua In cerca di quiete s'appartano la mano cinge il collo dell'amata e spinge le sue labbra contro le sue, le sussurra all’orecchio di calmarlo. La inebria, stordisce e cede, le piace sollevarla da dietro, sfiorarle la schiena mentre spia se qualcuno li scopra, chissà cosa penseranno gli uccelli tra i rami. Lei alza lo sguardo per cercarli quando cinguettano, sicuramente spiano, apprendono stupiti il piacere di bersi l'anima mentre si disseta dai suoi seni. I baci scorrono sulle pietre come acqua di ruscello, si sentono pianta e lei era terra che si sbriciola sotto i piedi ad ogni bacio le sue radici penetrano le carni e rinasce.
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Nebbie diradate Perchè se amare per le rondini è come sputare la terra sotto i tetti così per noi è stato baciarsi sotto la pioggia, appendere una tela alla parete disegnarci i nostri occhi, le labbra, prendersi un malanno, oltre l’abbraccio di quella luna puttana… gridare nell’auto mille volte al cielo che non era possibile e finire un giorno a tagliare a pezzi queste fragole continuandosi a cercarsi oltre la follia e non sapere cosa mai sia successo, chi abbia pronunziato maledettamente la prima volta la parola amore. Quando tutto era una nebbia, i nostri corpi non si conoscevano poi tutto è diventato nitido anche se continuiamo a chiederci come faremo ad amarci alla luce del sole.
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E’ vero il contrario E’ vero il contrario che la luna risplenda di luce riflessa si rispecchi nell’acqua per affogare insieme ai suoi occhi t’induce a peccare, si spoglia, impasta la lingua sulla sua bocca e ti dice ti amo senza pudore, senza fiatare. E’ vero il contrario che non riesca ad amarti, che non voglio solo scoparti eppure ti sento che non ce la fai a mandarmi via senza un perché. Chi muova le mani nel cielo per disporre le stelle e le nuvole, vorrei saperlo almeno solo per capire dove e quando fosse scritto che noi dovevamo incontraci quel maledetto giorno. Allora prendi la vita così come viene e tutto questo tempo lo bevi succhiando l’anima attraverso le labbra baciando e spergiurando che sia sempre l’ultimo sapendo benissimo che è vero il contrario. 28
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Nemmeno più la luna saprà di noi Dimmi tu cosa potevo saperne io della primavera, delle strade bagnate, di due gocce di rugiada e delle tue cosce avvinte alle mie? Cosa del vento, della tua faccia di bronzo, della sera che cala dietro le tende, di questa musica dei Police che sale e tu che scendi le scale come le nuvole. Abbiamo poco tempo per amarci, tanta la voglia di scopare, dovremmo anche mangiare eppure spelliamo questa vita consumando di baci i nostri visi, intanto cesello quel collo di Venere. Ho un presentimento, credo che questo treno non faccia più fermate, non abbia una destinazione, trasporti solo i nostri corpi nudi in una bellissima stazione con i fiori sui balconi l'alba che sorge senza timore, affinchè nessuno mai saprà mai della nostra passione, nemmeno più la luna seguente.
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Baci alla luna Stasera ho notato tre cose. Ero felice e sicuro sul marciapiedi sapendo che saresti arrivata da me col tuo tormento da consumare. Bellissima al chiarore della luce quando hai scoperto meravigliata che fosse la luna in cielo su di noi e non un lampione, mi hai fatto tanta tenerezza, avrei voluto rotolarti nell'erba. Stasera pi첫 delle altre volte quando mi baciavi eri persa, calda, morbida, le labbra sembravano un vulcano e la saliva lava incandescente. Ho dato mille baci alla luna e non abbiamo capito pi첫 niente come al solito.
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Anima spoglia Dove sei? voglio entrare nella tua anima. Credi di averla perduta, ne ho un pezzo qui con me spudoratamente essenziale, resta cosÏ. Anima spoglia, animalesca. Mettersi a nudo è tua prerogativa, anima spudorata! Anima silente, anima latente, anima insolente. Indolente.
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Metti due note così Metti due note sul cuscino questa sera così... è con queste che percepisco il sapore dei tuoi baci, volevo dirtelo da un bel po’. Se andassi via da me non accadrebbe nulla perchè finalmente piangerei un'altra volta per amore, sei una maledetta, amante mia per questo ti cerco e sarà più bella la primavera perchè fiorita da lontano, quasi in novembre. Sappilo, quando ti avrò fra le mani farò piangere te!
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Tutto è già scritto Piove governo ladro lo dicon tutti ormai per cui non me ne frega niente sono quel che sono perché ti ho trovata sulla mia strada e non ti lascerò andare via. Solo baci da oggi in poi patti chiari, basta scoparti dobbiamo pensare anche a cibarci tanto va a finire sempre che disubbidiamo a questa promessa! Ripeti di non credermi più lo so ma vedrai che solo baci ti darò per sempre così finalmente piangerai, se ti riempissi di soli di baci vedrai che finalmente piangerai. Vorrei capire perchè ti cerco così, perchè ci cerchiamo così? Sento ancora la tua presenza qui da me, sarà suggestione ma salendo le scale mi muovo davvero come se dovessi trovare sempre te da qualche parte, giro con maggiore circospezione poi mi rendo conto che non c'è nessuno, ingoio le parole e proseguo. 35
E’ la verità io vivo così il silenzio e mi fotto la mancanza ma tu non devi soffrire per questo a me piace da morire aspettarti anche fino all'eternità, solo per vederti, fosse solo per un minuto. Se tu ti rendessi conto quanto ti aspetti mi ameresti più di quanto se mi avessi sempre con te.
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Dove sei tu Tanto t'ho immaginata fantasticando che sei diventata vera all'improvviso senza che sapessi nulla di te, mi faccio paura, lo so per questo ti chiedo descrivimi il posto dove sei ora. Così le nuvole presuntuose si sono divertite a piovere sulla terra tutti i loro sorrisi e le lacrime diventavano pioggia salvifica, avevo occhi solo per te e l’ombrello non serviva. Se ho perso tutto questo tempo a cercarti e sei arrivata così senza un segnale non è stata colpa mia, so anche che fai tanti ragionamenti per venirne a capo, poi ti arrendi, tiri il tuo letto davanti alla tv e t'addormenti.do Spergiuri che sei serena, tranquilla ma non avresti mai pensato di rivivere emozioni sopite, dimenticate, adesso che davi tutto per scontato nella tua vita. Solo per questo sogno non ti dimenticherò mai non parleremo mai dei nostri baci, nessuno saprà quanto ci siamo presi, visti e per sempre adagiati su questo letto di nuvole. Dove sei solo tu. Dove sono solo io. 38
Amo quel bacio Amo solo quel bacio quello sussurrato, quella piega del viso ad occhi chiusi verso le labbra, amo il pensiero di quel bacio. Concedere una parte importante di noi, il privilegio di un bacio, quel bacio, o quando ne parli del senso da dare a quel bacio e non credi che poi mai lo avresti dato o ricevuto davvero. Talvolta si aderisce alle aspettative altrui perfidamente assecondando le proprie perversioni!
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Senza ragione Ho imparato a dipingere il tuo viso sotto la pioggia al riparo di un ombrello, hai bussato sul mio petto con tutta la tua presuntuosa faccia tosta ed il tuo bel fondoschiena. E’ possibile pensare che una persona sia sempre esistita per te e solo per te questo non posso giurartelo ma ti assicuro che è stato bello come dissetarsi da giorni di sete. Cosa porti i nostri baci ad incollarsi sulle labbra di brace, senza un motivo, dove fosse mai scritto che spalle al muro t'avrei inchiodata senza ragione per consumarti ed amarti, amarti cosÏ come non era accaduto mai?
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Come amarti dovrei Vorrei portarti sulle scale del mondo per dimostrarti il mio amore, vorrei amarti in mezzo alla gente, baciarti come fanno gli uccelli cercarti come le farfalle coi fiori senza pudore e senza dovermi nascondere, accarezzarti la fronte, sfiorarti i capelli mentre mi baci e mi stringi il collo e vorrei spingere il mio respiro nella tua bocca per seppellire per sempre la mia passione, ecco come amarti dovrei per dimostrarti che il mio desiderio si nutre di te. Non vuoi che t’ami e per questo mi ami.
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Quando mi ami Quando ci si dimena si ha sempre torto, quando il vento crea bufera vuole cambiare le carte in cielo, se disegni arabeschi intricati e ne conosci ogni sentiero sei sulla buona strada vuol dire che l’ami senza condizioni. Quando le lancette s’incrociano senza sfiorarsi vuol dire che l’ami e riesci a spiccare il volo come le rondini sapendo dove ritrovarsi senza dire una parola. Anche quando sono morto non ho detto una parola, una sola bugia per salvarmi, non ho implorato il tuo perdono e non t’ho detto t’amo solo per baciarti.
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Entri dentro come il respiro Senza voce in questa stanza silenziosa non riesco a dimenticare le mani sulla mia schiena, il tuo sorriso disteso sul cuscino e questo amore che mi piove addosso come una tempesta imprevista. Respiro a ritmo della musica che sale, sento questa nuvola che scivola e cresce a dismisura dentro, mi fa scoppiare il torace, ti prego non rispondere ai miei dubbi, tienimi così per sempre finchè puoi e lasciami bere da questi seni così pieni di passione. Cosa dovrò inventarmi ancora per riuscire a spiegare quale nome dare a due amanti dipinti così bene su questa tela dimenticata sotto la pioggia e perchè mai il cielo abbia deciso che tutto ciò diventasse amore.
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Sai Sai... a volte penso di aver aspettato da sempre te, sei così riconoscibile. Voglio farti del male: mi manchi, mi manchi perchè non sento il sapore dei tuoi baci, mi mancano i tuoi seni, il tuo collo, il tuo lasciarti andare, il tuo essere così amabilmente dòmina, la mia.
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Il fatto è questo L’amore s’aggrappa ad un chiodo, chiede all’altra parte di venirti a trovare in una sala da ballo, in auto, in un motel o sotto un portone, quando s’appende ad un ombrello come la pioggia che scivola via allora vuol dire che ha smarrito la rotta, ad amarsi così ci vuole coraggio, ti bacia, ti tocca la pelle e strofina le labbra come le nuvole fanno col vento, si beve il cervello e dice ti amo a chi ti scrive due versi lungo la schiena, imbroglia le stelle per fottere anche quelle e tutto sembra una lotta leggera contro la noia e la malinconia. A quel punto ti accorgi che il tuo amore ha due occhi ed un sorriso bellissimo, la notte come la luna nel lago cade nel piatto, l’apparecchi nel suo vassoio di stelle e sistemi fra i seni frutta e dolciumi poi lo mangi fra le cosce come mordi una pesca, tutto ha il sapore della terra arata di fresco, ti perdi, ti uccidi e rinasci come un perfetto cretino innamorato della sua bellezza inaspettata 47
Siamo tutti mancanza di qualcosa Disse la falena al suo amante notturno - come faremo ad amarci alla luce del sole? – Non avevano previsto che prima o poi l’inverno sarebbe finito e la pioggia con l’oscurità dopo aver lavato i loro visi sarebbe risalita nelle nuvole e andata via. Da dietro i vetri appannati la baciò come un amore e finalmente una lacrima inseguì le gocce che scivolavano verso il pavimento, era bellissima come sempre non una smorfia, non un sussulto solo uno scatto repentino del collo a protendersi verso le sue labbra ed il cielo si schiarì all’improvviso finalmente pianse tutte le lacrime mai piante e smise di essere solo mancanza.
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Sono quello che Sono quello che ti brucia il cervello, bussa alla schiena e tu gliela concedi, sono lo spazio sottile fra i tuoi denti, quello che mi dai e quello che prendi quando ti bacio, dici - ancora poi come se nulla fosse confermi di essere la mia troia scivoli via dal letto ogni volta e te ne vai. Eh già sono quello che ti ha rotto l’anima e non solo quella eppure al segnale convenuto concedi il collo alle mie lusinghe, all’amarti mio cattivo a dio che non viene mai a prenderci e portarci giù all’inferno perché solo noi sappiamo che quando ti sussurro nell’orecchio - ti amo mi baci prima col sorriso, poi con gli occhi e come sempre apri le gambe e te ne vai. Sono quello che ti uccide di giorno, su cui stendi la notte la tua pelle nuda come rose spinate pianti le carni 50
nelle mie, coi polpastrelli accarezzi la mia schiena ed ubriachi di un amore che non ha un nome ci consumiamo ore ed ore senza sapere dove mai un giorno finiremo, se sulla sponda opposta di questa vita o ci troveranno seduti sulla punta della lingua a contemplare il nostro futuro bellissimo come i tuoi occhi blu di questa sera dove la prima volta i miei si sono persi.
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Ondadivieni Sei onda, un’ansa segreta, un anatema, catena sospesa che lega la voce all’intimo respiro, risacca che percuote, trasgredisce lo scoglio ed ubbidisce all’istinto, piacere più feroce nascosto nel soddisfare l’urlo stremato che risale nel cosmo verso le stelle e diviene sublime tuo orgasmo.
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L’essenza di te
Ti amo fin dal primo risveglio del mattino a quando te ne vai sull’ultimo bacio. Ti amo negli occhi chiusi mentre ti spogli senza un perché quando più non ci sei. Amo di te il sorriso quando la carne s'arrende, quando cedi ai miei desideri e rugiada divieni, respiro che affonda sulle mie labbra, luna che si dona all’ultimo piacere dell’alba. Amo la nuvola che va e che viene, il mistero di come sei entrata nella mia vita, la parte migliore di te che mi concedi. Amo un sogno che non è solo mio. L’essenza di te.
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Tu lo sai bene
Tu lo sai bene, adorabile stronza che quando ti guardo, ti bacio, ti prendo ti odio e mi senti come se fossi l’ultimo treno che passa, mi baci come si colgono i fiori, mi sazi e mi stracci come si stracciano le mani quando lavano i panni sporchi e mi strattoni, strizzi mille baci al minuto allora mi fermo e attendi il prossimo treno, ti prego scendi dal mio cazzo e dammi le labbra come sai fare voglio respirare la tua pelle e cosÏ voglio morire. Tu lo sai bene quanto mi costi non poterti amare eppure uccidi, uccidi qui, qui sulla mia faccia tutto il bene che non possiamo scambiarci ma ci danniamo come due stupidi a prenderci l’anima imbrogliando mille volte cielo e stelle che non siamo eterni ma solo due teneri amanti indifesi in balia del vento, mentre sappiamo quanto siamo stronzi a fotterci cosÏ la carne e non solo. 55
Eppure tu lo sai bene quanto sei bella sul divano con le braccia distese, i seni esposti e tutte le mie risposte che rimbalzano sui tuoi occhi mentre ti tocchi ed arrovello il cervello per non dirti mai quella parola che si contorce in gola e vorrei dirla al mondo intero invece non posso e allora ti chiedo di piovermi addosso come una nuvola, come una maledetta bugia che non vuole andare via. Non sa trovare la porta per uscire eppure è qui sulla punta della lingua la trascino a te con la saliva e tracima nella tua bocca, mentre mi baci e taci, taci tutte le paure fin dentro la gola, scivola sulla pelle, dal tuo odore di terra bagnata e solo dall’ultimo respiro finalmente urla il suo disperato grido: Ti amo!
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Segreti svelati
Talvolta un segreto diventa cosĂŹ grande che vorresti svelarlo al mondo intero. Anche se lo nascondi fra migli aia di stelle temi che qualcuno lo scopra al tavolo di un bar, lo faccia svanire come evapora la pioggia ed i tuoi occhi fissano il vuoto come ora mentre ti riempie di baci, ti svuota il cervello e scuote il ventre come una furia. Talvolta la nebbia dirada e vedi il suo viso come un sogno mai fatto, ti taglia le vene senza pudore mentre la passione brucia tutte le luci, solo il silenzio sussurra che un segreto resta per sempre quando gli amanti si abbracciano nel buio.
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Gli amanti perfetti Non promettiamoci amore eterno tanto meno dubbio ci assalga se mai dovessimo perderci un giorno perché la mera eventualità che possa non durare tanto o allontanarci per altre sponde distoglierebbe l’attenzione per quello che nutriamo adesso oltre la mai sopita essenza, seppure nella remota ipotesi del solo pensiero che ciò avvenga tanto più nell’immanenza del presente.
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Dell’amare cattivo Si dice dell'amare cattivo di quello che quando ti prende vorresti nasconderlo nei meandri della cantina della tua mente, al buio, al riparo da tutti, quello in cui ami in modo malvagio sapendo che ti farai lasciare prima o poi, ti lasci baciare e l'altro riscopre invece un amore diverso di cui tu hai perso memoria, godendoti l’attimo. Ami e odi senza confini mentre di baci ne vorresti ancora ad oltranza, le sue mani fra le tue non riescono mai a dirsi addio eppure, non riesci a scoparci solamente, qualcosa va storto, ci cadi dentro e quell’amare cattivo si scioglie nel sorriso bellissimo di una nuvola in balia del vento chiusa dentro una stanza senza un valido motivo.
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Gli occhi di Venere Nei sogni non ci si perde mai non c'è terra nè cielo ci sono le nuvole, il vento i baci che ci scambiamo ed i tuoi occhi di Venere che mi fanno compagnia per dirmi sempre dove sei.
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Insomnia Quando le stelle si dispongono nel cielo dandoti la schiena è il momento propizio per prenderle, trascinarle sul tuo letto, cercare quella più silenziosa baciarle i seni poi la linea sottile che congiunge le labbra e farla brillare sulle tue coi capelli spettinati. Dopo averla inondata del tuo desiderio, si spoglia e bendata dischiude il suo scrigno di sogni, dilaga sulle lenzuola stille di rugiada. Con i polsi legati vola nella volta celeste a disegnare nuovi firmamenti, sorride, protende il collo a mille baci, si brucia, inarca la schiena come un’orsa maggiore mai vista e disperde la scia in queste notti d’insonnia dove m’aggrappo, la raggiungo, la stringo, la copro di baci per non farla sfuggire, ammutolisco i suoi perché, per sempre, solo per me.
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Ecco chi sei Però, cavolo mi piaci, meno fai, meno dici, meno ti conosco e piÚ mi piaci, come i baci che mi dai. Tu mi fai venire poesia, ma di quella marcia e maledetta, quella che non si può dire, ed allora la scrivo, adorabile stronza.
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Dritti all’inferno Cosa ci porti dritti all'inferno non possiamo chiederlo a nessuno, chi ci consegni le chiavi per un’ora di sesso e d’amore, chi ci spinga, ci leghi e ci fotte la pancia, ci dice che un bacio è troppo poco e mille son tanti per questo saliamo le scale facendoci sentire come farfalle. Andiamo dritti all'inferno sapendo soltanto che il piacere risiede nell'argine rosso delle labbra che dilagano a dismisura sotto un cielo di stelle chiuso dentro un portone. Tutto s'acquieta e rivedi le sue forme perfette avvinghiate a quella ringhiera come nuvole pioverti addosso la sua rugiada di sera mentre leggera riveste la sua pelle di seta.
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Ardite corolle L’ape al mormorio dei petali che la scrutavano mentre suggeva il nettare dai seni dei fiori rallentò il respiro. Si giustificarono i papaveri, erano solo increduli della concessione di tanto ardire
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Senza parole All’inizio tutte le cose non hanno un nome, un senso, ed hai voglia di batterci il muso ma non ne capisci il perchÊ se ti ritrovi le sue labbra di sera a travolgerle di baci come non hai fatto mai, disegnando asterischi improbabili con la punta della lingua nel cielo. Tutto ti prende, ti avvolge come in un gioco indecente, ogni respiro è prezioso, le mani sui seni scoprono brividi di piacere uno ad uno mentre i suoi occhi ti mangiano cercando centimetri di pelle sul collo da conquistare, le dita seguono i contorni del viso proteso ancora nell’ultimo bacio che non vorrebbe finire mai.
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I suoi occhi hanno un’anima di cristallo Come una nuvola si lascia trascinare dal vento essendo già divenuta poesia, - o è la nuvola che trascina il vento? presuntuosa nuvola potrebbe accadere di tutto sotto questo cielo: occhi di ghiaccio! Talvolta le scrivo sulla pelle, altre le verso il caffè sui seni, altre volte ancora le sollevo i capelli e le bacio il collo. Lei si ritrae perché non vuole piovere tutta in una notte poi s’abbandona, mi prende per il bavero e mi bacia ad occhi chiusi. Tutto torna, le mie dita percorrono il profilo del suo viso, ha la pelle chiara, incrocio le sue labbra e finalmente si sfiorano senza aprirsi come le foglie s’adagiano sulla terra bagnata. Di nuovo mi tuffo sul collo cesellando baci a modo mio, lo mordo, la sua pelle freme, i fianchi sono finalmente fra le mie mani ed i corpi fino a poco fa sconosciuti 70
si dipingono l’uno nell’altro. Può bastare anche una notte Può bastare anche una notte, una pioggia sottile a spogliarti, farti restare immobile contro la portiera dell’auto a puntare quelle lanterne roteanti nel buio e tacere un pensiero indecente. Può bastare un sorriso clemente a sognarti, rivestire di vento le tue forme perfette e voltare le spalle, sparire come sei comparsa dal nulla, da un verso da un segreto svelato solo ad un bacio non dato. Può bastare anche un diniego, un battito accelerato del cuore, uno sguardo furtivo oltre i capelli, così la pioggia riveste la sua pelle facendola scivolare sulla strada bagnata da presagi di uno sguardo che va via come sempre.
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Sai che la solitudine Cosa abbia portato a te questo vento, a luci spente mi sembri più vicina anche se non scendi le scale come sempre della tua voce afona ne intuisco dal labiale la sua solitudine... ad ogni corda un bacio vola via e sulle tue labbra si consola, quando non ti posseggo ho imparato a camminare a testa bassa fra la gente ed il mio pensiero a te s’intreccia, cieco si diverte a legarti i capelli al collo, oblio e tenerezza come spine s’avvinghiano e bevo alla tua salute, solo alla mia tavola. Cosa spinga l’uomo nella sua tana a compiere l’atto d’amore più sublime quello di eleggere a confine della sua paura l’alito di vento di quel bacio che come fu dato più non sa ritornare e tu l’aspetti per ucciderlo nascosto alle tue certezze per dargli un nome ma non troverai una ragione, senza, non arrenderti alla sua tentazione.
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Ognuno ha la sua spina Tutti hanno una bellissima spina che s’insinua ogni sera nel cervello prima di dormire, non va via nemmeno all’alba entra ed esce dalla pelle, punge come un freddo mattino, scalda come una febbre, accarezza le sopracciglia, si contorce nelle carni. Se chiudi gli occhi appare il suo viso, vola fra le nuvole, s’inabissa nel mare poi rotola sulla terra coperta di foglie, urla il suo piacere e muore ogni volta fra le mani, in un bacio, in un soffio sul collo, fra i capelli, in un abbraccio interminabile e tra le labbra si consola. Quella spina 74
è il nostro segreto, la bellissima primavera che non andrà mai via da ognuno di noi.
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Indice 5 6 7 9 10 11 13 15 17 18 19 21 23 25 26 27 29 30 31 33 34 37 38 39 41 42 43 45 46 47 49
Sementi Senza peso Senza ragione Ragnatele Non hai idea Non sono io L’amorcattivo Si dice Insolitudini Fottutissimo amore Il disamore Dei mestieri minori Il cielo capovolto Cerchi d’acqua Nebbie diradate E’ vero il contrario Nemmeno più la luna saprà di noi Baci alla luna Anima spoglia Metti due note così Tutto è già scritto Dove sei tu Amo quel bacio Senza ragione Come amarti dovrei Quando mi ami Entri dentro come il respiro Sai Il fatto è questo Siamo tutti mancanza di qualcosa Sono quello che 76
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Ondadivieni L’essenza di te Tu lo sai bene Segreti svelati Gli amanti perfetti Dell’amare cattivo Gli occhi di Venere Insomnia Ecco chi sei Dritti all’inferno Ardite corolle Senza parole I suoi occhi hanno un’anima di cristallo Può bastare anche una notte Sai che la solitudine Ognuno ha la sua spina
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Nando Taccogna nato a Terzigno il 15 aprile 1956 vive a Caserta facebook: taccogna nando *** Libri ed ebook: www.lulu.com/spotlight/poesiemurales
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