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Partner Ospitante: Intervista con il Col. Gianluca Chiriatti, Comandante del 41° Stormo e del Comando Aeroporto Sigonella
Intervista con il Col. Gianluca Chiriatti, Comandante del 41° Stormo e del Comando Aeroporto Sigonella
Janine Scianna /Ufficio Pubblica Informazione NAS Sigonella
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Photo courtesy Sigonella Air Base Public Affairs
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U.S. Navy photo by Janine Scianna
Quando si vive all’estero, e specialmente su un’isola, ci si può facilmente trovare incatenato in uno stato di chiusura mentale. Si vive una routine quotidiana, si va al lavoro e poi si torna a casa. Ogni giorno sempre lo stesso. Ma se ci si sofferma un attimo per fare un passo indietro, ci si rende conto della complessa rete di funzioni, comandi e partnership di Sigonella. “Il Centro Nevralgico del Mediterraneo” necessita di un numero impressionante di organizzazioni e ruoli per svolgere efficacemente le molteplici missioni dell’installazione.
La Stazione Aeronavale della Marina USA di Sigonella (NAS Sigonella) ospita un incredibile numero di assetti appartenenti a tutte le Forze Armate americane ad eccezione della Guardia costiera -36 per essere precisi - e non è tutto. La NAS Sigonella stessa è in realtà un comando ospitato dalla Base aerea italiana di Sigonella che ha un’estensione più grande e che concede parte della sua superfice alle Forze Armate statunitensi, a seguito di accordi tra Governi.
Il colonnello pilota Gianluca Chiriatti, il quale comanda sia l’Aeroporto di Sigonella che il 41° Stormo dell’Aeronautica Militare Italiana, è stato recentemente intervistato dallo staff dell’Ufficio Pubblica Informazione della NAS Sigonella per spiegare le opportunità e le sfide legate al suo ruolo.
Chiriatti, responsabile dei coordinamenti con tutti le realtà della base, proprio come il comandante della NAS Sigonella, è un pilota esperto con alle spalle una lunga carriera su aerogetti. Proprio come avviene nel lato americano della base, ci sono catene di comando separate che gestiscono le operazioni (il 41 ° Stormo svolge le missioni anche con la Marina italiana) mentre l’installazione stessa dipende dall’Aeronautica Militare. Oltre al 41 ° Stormo, che svolge principalmente attività di sorveglianza marittima con i velivoli P-72A, Sigonella ospita anche tanti altri reparti tra i più importanti il 61° Gruppo Volo, che opera il velivolo Predator a pilotaggio remoto; un reparto di manutenzione velivoli tra i più importanti dell’Aeronautica, altre unità dell’Aeronautica italiana, distaccamenti della Marina italiana e unità dei Carabinieri. Da ricordare che a Sigonella è in continua fase di implementazione la NATO AGS Force e al momento sono presenti distaccamenti di Spagna, Polonia e Lussemburgo nell’ambito di EUNAVFORMED.
Inoltre, il Col Chiriatti sovrintende anche il controllo del traffico aereo non solo militare, ma anche civile, il quale include gli spazi aerei della Sicilia orientale e di Catania. Quando i velivoli, militari o civili, sorvolano la Sicilia orientale, vengono assistiti dai controllori del traffico aereo dell’Aeroporto di Sigonella i quali gestiscono gli atterraggi e i decolli negli aeroporti di Catania, Comiso e Sigonella. L’anno scorso, l’aeroporto di Catania Fontanarossa ha ospitato 10 milioni di passeggeri collocandosi al quinto posto degli aeroporti più trafficati di Italia.
Come si può immaginare, la sfida principale di Chiriatti è bilanciare e gestire le richieste dei reparti ospitati sotto la sua competenza.
“La mia sfida principale è affidare alle persone giuste o al reparto competente tutto ciò che deve essere fatto”, ha detto Chiriatti. “A volte per fare una cosa, devi parlare con diverse persone, e devi mediare tra di loro per farla accadere.”
Chiriatti ha inoltre messo in evidenza le problematiche che accompagnano la presenza in base di un numero crescente di personale e le relative richieste operative necessarie al supporto dei vari paesi e delle forze alleate. La storia dimostra che la posizione geografica di Sigonella la rende adatta ad ospitare le operazioni militari nella regione.
“Sigonella è come una portaerei nel mezzo del Mediterraneo, un crocevia di culture ed è stato così per secoli”, ha detto Chiriatti. “Puoi vederlo ovunque, come nel caso dell’architettura barocca.”
Nonostante le problematiche derivanti dalla sua posizione, Chiriatti non vede l’ora di sviluppare ulteriormente le relazioni e la fiducia all’interno della base per risolvere in modo innovativo i problemi. Un esempio attuale è lo snellimento delle procedure di risposta alle emergenze tra i reparti italiani e statunitensi.
Chiriatti vorrebbe anche incrementare le opportunità di scambi interculturali tra i due paesi. Ha notato che tale scambio culturale rappresenta un beneficio per tutti i militari. Vuole incoraggiare tutti i militari che svolgono servizio qui a conoscere ed esplorare la Sicilia e trarre il massimo da questa esperienza in Territorio Italiano.
“Conosci il posto in cui vivi. Goditelo. E renditi conto di tutto il sostegno che stai dando al tuo familiare in uniforme “, ha detto Chiriatti.