NASH N°1 Giugno\Luglio 2016
I TAL I A E-ZI N E
Passione
Fiume Tattiche per
acque correnti!
Tecnica Blow Out Rig
Special Edition
Fishing Test Echo Sounder Bag The KEY Stabilised
Vetrina
Chod Link Ezi Glide Back Leads
In questo numero Editoriale
pagina 4
Una nuova sfida..una nuova avventura...Graziano e Matteo ci racconteranno la genesi di questo nuovo progetto, le idee, le prospettive future, e con orgoglio, introdurranno a tutti voi questo primo numero del Nash Italia E-zine!!!
Nash News
pagina 5
Tutte le novità direttamente dall’Headquarter Nash, eventi, fiere italiane ed internazionali, manifestazioni ed incontri. Tutto, ma proprio tutto su qualsiasi iniziativa che vede la nostra partecipazione
Il Fiume la mia passione
pagina 7
di Graziano Giambastiani Non c'è niente da fare è sempre la solita storia. Ogni volta che affronto una sessione in fiume l'entusiasmo sale alle stelle, un po' come succede quando porti un bambino al parco divertimenti.
Blow Out Rig
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pagina 13
di Matteo Marmocchi Utilizzo questa montatura da molto tempo e, a parte rari casi, ho sempre avuto allamate perfette. La sua caratteristica? Evita le slamature grazie alla leggera elasticità del “Kicker” che gli dona sia l’effetto line aligner, sia la giusta mobilità quando la carpa aspira, anticipando il rigetto dell’esca.
Spring Set up
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pagina 19
di Stefano Antonucci e David Bracaglia La stragrande maggioranza dei carpisti, e dei pescatori in generale, nei periodi più freddi ripone con cura la propria attrezzatura per poi rispolverarla in primavera quando le giornate si allungano ed il clima torna mite e più gradevole.
Grandi Squame Dorate
pagina 25
di Steve Briggs Uno dei viaggi annuali che desideravo di più era il ritorno al Rainbow Lake, esattamente in uno dei miei spot preferiti da sempre, la postazione 18, bramata da tutti. Adoro pescare ovunque in questo lago, ma lo spot 18 mi ha sempre dato qualcosa in più, anche per lo stile di pesca che uso, un estremo “colpisci e cattura” davvero eccitante, uno spasso davvero senza pari!
BIG Il giusto approccio
pagina 39
di Roberto Bussolari Chi non sarebbe disposto ad ammettere che ha iniziato a praticare il carpfishing per poter catturare pesci da sogno che difficilmente con altre tecniche sarebbe riuscito a prendere?
Gary Bayes allo scoperto
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di Gary Bayes traduzione di Rachele Pasquali Un’intervista ad una delle più grandi personalità del mondo delle esche per carpe a livello mondiale. Gary Bayes produce esche dalla metà degli anni ‘80....
Dolce Risveglio
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pagina 53
di Davide Vallese L’inverno ormai si è quasi concluso, le giornate lentamente si allungano, anche se i capricci del clima sempre più pazzerello ogni giorno regalano qualche sorpresa.
Nash Fishing Test pagina 31 Nash Vetrina pagina 60
60 NASH ITALIA E-ZINE 2
Editoriale Lavoro da oltre vent'anni nel mondo della pesca sportiva, ma non mi ritengo un semplice “appassio
NASH ITA LIA E -Z i n e
nato”. Il mio lavoro è un qualcosa che va oltre la semplice passione, il mio lavoro è la comunicazione. Le mie esperienze passate mi hanno reso più forte, più preparato, più attento, quelle presenti invece
Anno 1- n° 1 Giugno – Luglio 2016
mi permettono giorno per giorno, mese dopo mese, anno dopo anno di entrare in contatto con migliaia di appassionati, di condividere quel mondo che mi appartiene, e che fa parte del mio essere. Io sono
EDITORE MATTEO MARMOCCHI
questo, niente di più. Ma nonostante siano trascorsi molti anni e sia passata tanta acqua sotto i ponti, la mia passione è sempre grande, come
Direttore Responsabile
quel primo giorno di 47 anni fa quando mio Babbo mi regalò la prima canna da pesca, avevo 6 anni, non potrò mai dimen-
Matteo Marmocchi
ticarlo.In oltre vent'anni di attività editoriale e gli ultimi 4 da Produttore per il canale Pesca di Sky, credo di aver contribui-
(matteo.marmocchi@nashitalia.com)
to, con i miei articoli, con le mie storie e con i miei racconti, alla formazione di tanti giovani appassionati. Ma nonostante tutto, in questi ultimi anni ho sentito crescere dentro di me il bisogno di fare qualcosa di ancora più grande, qualcosa che
Direttore Editoriale
potesse entrare nelle case di tutti, nei computer, sui tablet e sui cellulari, che potesse servire a condividere la nostra passio-
Graziano Giambastiani
ne a costo zero. Ed ecco allora che nasce l'idea, un'idea realizzata soltanto grazie ad una grande azienda leader del
(graziano.giambastiani@nashitalia.com)
settore... questa azienda si chiama Nash. Ma il primo passo lo abbiamo fatto con Matteo, senza di lui non sarebbe stato possibile neanche partire. Successivamente, dopo che l'idea aveva iniziato a prendere forma, abbiamo lavorato con i nostri
Direzione e redazione
ragazzi del Team, il mitico Team Nash Italia, perché non dobbiamo dimenticare che in tutto questo loro hanno un ruolo
(magazine@nashitalia.com)
fondamentale, quello di raccontare loro stessi e come vivono la loro passione, affidandosi solo ed esclusivamente alla qualità dei prodotti Nash. Ecco che a distanza di alcuni mesi il nostro progetto, chiuso da tempo in un cassetto, ha
Consulenti
finalmente preso vita, ed è una grande soddisfazione presentarvi il primo numero del Nash Italia E-Zine, la prima e unica
Matteo Marmocchi, Graziano Giambastiani,
rivista on line dedicata interamente al Carpfishing e magari in futuro anche alle tecniche Specialistiche, dove si parla di
Roberto Bussolari, Stefano Antonucci,
pesca, di esche e inneschi, dove l'obiettivo principale è quello di pescare e divertirsi, senza nessun tipo di polemica, aiutati
Davide Bracaglia, Alessandro Novo, Davide
e coadiuvati dalla professionalità di un Team esperto e dalla qualità dei prodotti di casa Nash.
Marinelli, Michele Talone, Davide Vallese,
Graziano Giambastiani
Alan Blair, Steve Briggs, Gary Bayes. Progetto Grafico
Quando Graziano mi chiamò, qualche mese addietro per propormi una rivista tecnico/aziendale,
Stefano Antonucci
pensai a come avevo fatto a non pensarci prima, un team serve per lo sviluppo e per lo scambio di opinioni, sia nel bene che nel male, tutto serve nella crescita di un gruppo, di un’azienda oppure come
Traduzioni a cura di
semplice persona. In un’epoca dove internet è presente ovunque, consultabile da ogni dispositivo
Rachele Pasquali
elettronico con una rete, avere sempre a disposizione una rivista on-line, dove raccogliere informazioni tecniche e curiosità sui prodotti Nash, penso sia una cosa positiva, anzi, sono sicuro che lo è! Lo scopo non è solo quello di informare con il nostro bagaglio tecnico o di farvi conoscere più in dettaglio i prodotti, ma è soprattutto, farvi crescere la voglia, o almeno farvela venire, di andare a pescare. In questo periodo storico dove tutto sembra più complicato, dove appare chiara una crisi economica ed anche di identità, dove il problema dei bracconieri mette a rischio il nostro ambiente, dobbiamo essere forti e non perdere la speranza di godere dei nostri momenti liberi,
Nash Italia E-Zine bimestrale è una pubblicazione MATTEO MARMOCCHI WWW.NASHITALIA.COM
delle nostre passioni. Questi devono essere difesi con le armi che abbiamo, salvaguardiamo i nostri territori, non deleghiamo gli altri, la pesca è importante per ognuno di noi e nessuno ha il diritto di toglierci qualcosa che scorre nelle nostre vene, la passione è qualcosa che non si tocca, ma ci fa vivere meglio ogni giorno, soprattutto quando le giornate al lavoro possono sembrare interminabili. Ogni piccola o grande cosa, come lo è in questo caso anche la rivista, deve aiutarvi a
Proprietà MATTEO MARMOCCHI Tutti i diritti sono riservati
capire che la pesca, per i veri appassionati, è qualcosa di estremamente bello! Noi vi proporremo articoli stranieri tradotti in italiano dei più esperti angler europei che fanno parte della famiglia Nash,
L’invio di fotografie e materiale dattiloscritto alla
come Kevin Nash, Alan Blair, Ronny De Groote, Gary Bayes, Simon Crow, Steve Briggs e tanti altri. Ci sarà un angolo
redazione autorizza implicitamente la pubblicazione a
tecnico di costruzione dei terminali, articoli italiani dal nostro Team Italia scritti periodicamente, rubriche, news prodotti
titolo gratuito su qualsiasi pubblicazione della Nash
e sicuramente, quando avremo finito il rodaggio, ci sarà spazio anche per voi, con i vostri articoli e le vostre esperienze.
Italia E-Zine.
Una nuova avventura, gratuita per tutti, ed un impegno da parte nostra per offrirvi qualcosa di nuovo.
I manoscritti ed il materiale iconografico inviati in
La rivista la potete sfogliare, la potete salvare sul vostro computer, sul vostro smartphone, la potete cercare in internet e
Redazionenon verranno restituiti.
potete guardare anche le riviste dei mesi precedenti con un intero archivio a vostra disposizione.
Sono vietati la pubblicazione e l’utilizzo anche parziale
Ora non mi resta che augurarvi una buona lettura e mi raccomando di scriverci le vostre opinioni a magazine@nashita-
di testi, foto e disegni, se non espressamente autorizzati
lia.com
da Nash Italia E-Zine.
Matteo Marmocchi
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Nash News CARPSHOW & SPECIALIST 12 E 13 DICEMBRE 2015 Un evento giunto alla sua quarta edizione, e che fin dal primo giorno ha avuto una grande partecipazione di negozi specializzati sia nel Carpfishing, che nella pesca al Siluro o in altre tecniche specialistiche. Per noi della Nash, sempre molto vicini alle esigenze di migliaia di appassionati Italiani, crediamo che la partecipazione dei negozi sia di fondamentale importanza per un evento del genere che si è svolto a pochi giorni da una importante festività. In questo nuovo evento, che sta suscitando ogni anno sempre più interesse, Nash ha presentato in anteprima una gamma completa di nuovissimi prodotti, un occasione ghiotta per le migliaia di “specialisti” che hanno approfittato dell'occasione per poterli toccare con mano. Quello di Nash è stato, anche in questa occasione, uno degli stand più visitati di tutta la fiera. Tantissimo interesse per quanto riguarda le nuove esche ready made, l'atten-
zione del pubblico si è concentrata sulle nuove Citruz, una boilies estremamente efficace grazie alla sua composizione, alle farine di agrumi e all' olio essenziale agli agrumi. Indiscutibile il successo e l' interesse per le irresistibili 4G Squid e le TG Active, dalla loro prima comparsa in Italia non hanno mai smesso di regalare grandi soddisfazioni. Per quanto riguarda la buffetteria molto interessante la linea Scope Black Ops, una gamma di prodotti esclusivi Nash nel quale
vengono impiegati materiali militari per la realizzazione di borse e zaini modulabili. Tra gli accessori molto interessante la Nash Cutter, una forbice dentata e molto affilata in grado di tagliare in modo preciso trecciati fibrosi e oggetti duri. Grande partecipazione anche da parte dei ragazzi del Team Nash Italia che nei due giorni della manifestazione hanno offerto spiegazioni e consigli utili su come utilizzare al meglio i numerosi prodotti della linea Nash.
Parc Des Expositions
MONTLUÇON
2 016
Anche per questo 2016 l'appuntamento con Montlucon, uno dei più attesi a livello Europeo, non ha tradito le aspettative. C'è lo aspettavamo, era un successo annunciato già da tempo. Ancora una volta è stato battuto il record di presenze, migliaia di appassionati, giunti da tutta Europa, si sono dati appuntamento per quello che sembra essere l'appuntamento più atteso per quanto riguarda tutte le tecniche specialistiche. Presente come da “tradizione” il marchio di Nash che, con uno stand di 200 m2 e più di 30 consulenti, è stato letteralmente “assalito” da migliaia di appassionati curiosi di toccare con mano tutte le novità i questo 2016. Un grande lavoro è stato fatto anche dai consulenti della Nash che hanno risposto ininterrottamente per tutto il week-end alle domande degli appassionati! Come sempre, non poteva mancare l'appuntamento che negli anni ha riscontrato un enorme successo: la presentazione del Terminal Tackle da parte degli esperti della Nash del calibro di Alan Blair, Ronny De Groote o Jocelyn Dupré...è stato un successo. Un ottimo lavoro anche da parte dei negozi, esclusivisti del marchio Nash, che hanno offerto la possibilità di acquistare i prodotti con uno sconto fiera riservato all'occasione. Una nuova, bella edizione per uno dei più grandi saloni di pesca alla carpa nel mondo!
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CARPITALY 2016 Anche la diciottesima edizione di Carpitaly si è conclusa e non rimane che parlare di numeri...siamo arrivati a quota 12.000! In questo importante contesto anche la presenza di Nash col suo team di esperti e le sue novità ha contribuito ad aumentare l'interesse di migliaia di appassionati. E' stata una cosa incredibile: quando tenti di passare da una parte all'altra dello stand e non ci riesci perché c'è talmente tanta gente, significa che sei “nel cuore” di una manifestazione di grande interesse. Una massa imponente di appassionati ha caratterizzato questa diciottesima edizione di uno degli appuntamenti fieristici più importanti d'Europa. Partecipare al Carpitaly è come festeggiare un evento con una grande famiglia, che cresce e si allarga ogni volta di più. Ottima la partecipazione da parte dei visitatori per votare il Best in Show 2016, e come sempre un grande successo per la Nash che si è aggiudicata ben tre prodotti su quattro: le Citruz come migliori boilies, il Carp Cadle come miglio materassino e la Indulgence Air Frame SS4 come miglior branda. All'interno del grande stand i prodotti esposti hanno creato grande interesse, ma alcuni hanno fatto veramente la differenza, come ad esempio le nuove canne Scope Black Ops, totalmente realizzate in carbonio con le rifiniture in nero opaco. In questa nuova serie il primo anello è da 50mm per agevolare il lancio e l'apicale è Fuji anti groviglio. Disponibili in 6-9 e 10’ in diversi libraggi. Grande interesse per le nuove The Key Stabilised, una boilies di altissima qualità realizzata con materie prime naturali per alimentazione umana. Questa boilie è composta da derivati del latte e di carne, con base al pesce. Una boilie che deriva da uno studio meticoloso della lavorazione degli enzimi con diverse temperature e con diverse farine ed estratti nel mix. Questa versione è creata e sviluppata per essere immessa sul mercato europeo. Apprezzatissima anche la nuova linea Indulgence Chair, le nuove sedie di casa Nash. Sono diverse dal solito, e oltre al design molto particolare, con l’imbottitura nei punti giusti ed esteticamente molto belle, offrono un sistema di supporto lombare regolabile in grado di essere utilizzato da qualsiasi pescatore ed ottenere un comfort mai avuto prima. Leggere e resistenti, sono disponibili in diverse misure con o senza braccioli. Alla fine, tirando le conclusioni, e visto il grande interesse, possiamo soltanto dire che è stato uno dei più bei Carpitaly degli ultimi anni.
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Tecnica
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IL FIUME
LA MIA
PASSIONE
Non c'è niente da fare è sempre la solita storia. Ogni volta che affronto una sessione in fiume l'entusiasmo sale alle stelle, un po' come succede quando porti un bambino al parco divertimenti. Testo e foto di Graziano Giambastiani Il fiume per me significa tanto, molto di più rispetto al semplice piacere di affrontarlo. Il fiume è stata la mia palestra, la mia infanzia, le mie prime grandi soddisfazioni. Vorrei tornare indietro di 40 anni per rivivere quelle sensazioni pescando in un fiume ricco di tanti pesci e meno violentato dalla cattiveria dell'uomo. Ma concentriamoci su quello che dobbiamo affrontare in questa sessione, un fiume con una notevole portata d'acqua, un fiume con una forte corrente e un fondale molto sporco dove i pesci tenderanno sicuramente a rifugiarsi una volta allamati. Naturalmente non tutti gli spot hanno le stesse caratteristiche e neanche i fiumi sono tutti uguali, quindi approfondirò l'argomento sulla base di ciò che ho affrontato in questa mia uscita.
te. Dove il cibo naturale tenderà a depositarsi sarà sicuramente il punto migliore, ma anche quello più sporco e ricco di detriti sommersi. Io amo affrontare il fiume pescando a lancio, ed è sicuramente il modo più bello, ma anche il più difficile, per affrontarlo. Ma ci sono anche dei corsi d'acqua, dove i regolamenti consentono
UN FIUME CON TANTA ACQUA Questo in certi casi e in certe stagioni può essere il problema più difficile da affrontare. Tanta acqua significa anche tanta difficoltà nell'individuare un eventuale passaggio di pesce oppure una zone dove, il cibo naturale tende a concentrarsi trasportato dalla corren-
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l'utilizzo della barca e allora in questo caso, prendendo naturalmente tutte le precauzioni di sicurezza, sarà più facile individuare le zone migliori del fiume dove calare i propri terminali. Ricordate però che per affrontare certe situazioni, in ambienti con tanta portata d'acqua, occorre anche una barca con un motore adeguato e non è mai una buona idea azzardarsi con mezzi non idonei. La sicurezza prima di tutto perché l'acqua non perdona gli errori stupidi. Direi dunque di affrontare le sponde pescando a lancio e cercando, nei limiti, di individuare delle buone zone dove lanciare. Pescando in fiume leggere l'acqua risulta fondamentale. L'acqua ha un suo linguaggio e saperlo decifrare vi sarà molto utile. Non è poi così difficile anche se sarà il tempo e l'esperienza a darvi le risposte giuste. Quando la portata dell'acqua è tanta è necessario tenere in considerazione il sotto riva, punti interessati da grosse pietre o vecchi alberi sommersi. I punti ricchi di grosse pietre sommerse, anfratti o vecchi tronchi saranno i punti da cercare e di conseguenza concentrare la pastura, ma attenzione, è qui che entra in gioco la forza della corrente.
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L'NXT D-CAM è un monofilo in nylon eccezionale. Caratterizzato dalla tecnologia Diffusion Camo, ha una ridotta elasticità, ideale durante le fasi di combattimento.
QUANDO L'ACQUA SPINGE MOLTO Come ho detto precedentemente, non tutti i tratti e non tutti i fiumi hanno le stesse caratteristiche. Il Tevere, ad esempio, nel tratto periferico della città di Roma, ha un alveo abbastanza contenuto ma è caratterizzato da una forte corrente. In condizioni di “corrente” normale è possibile affrontarlo con piombi che possono variare dai 170 ai 250 grammi, piombi dentati naturalmente, anche perché fondamentalmente l'alveo è formato da lunghi tratti sabbiosi. In queste condizioni le punte delle canne vanno assolutamente rivolte a favore di corrente così da evitare il più possibile l'attrito dell'acqua sulla lenza. In molti di questi grossi corsi d'acqua, che scorrono attraversando le grandi città, trascinano a valle grandi quantità di sporcizia che inevitabilmente va a depositarsi sui fili. Il mio consiglio è quello di usare nylon e non treccia, lo sporco si accumula meno sul nylon. Con un buon Nxt D-Cam dello 0,42 eviterete di mettere lo shock leader, non accumulerete sporcizia al nodo e, in caso di incaglio, lascerete meno roba in acqua. La piombatura dovrà essere sostenuta quindi qualsiasi altro piombo non piatto e non dentato è assolutamente sconsigliabile.
LA PASTURAZIONE Anche la pasturazione deve essere adeguata al tipo di fiume che affrontiamo, nel caso del Tevere, visto che la portata d'acqua è tanta e anche la corrente è molto forte, occorrono molti chili di palline per riuscire a portare sotto i pesci. Sarà la corrente stessa a rendere meno concentrata la pasturazione. Poi dobbiamo anche considerare che il fiume è popolato di altre specie che possono entrare in competizione con le grosse carpe, quindi una parte della pastura servirà a sfamare i pesci disturbatori. Esche singole di grosso diametro oppure inneschi doppi da 20 mm possono essere molto efficaci. In questi ambienti non si va troppo per il sottile perché quando il pesce entra in pastura, quello che trova mangia. Pescando in fiume si tende a preferire le zone “sporche” ad esempio a ridosso delle piante sommerse. Un contesto particolarmente interessante, ma che va affrontato usando i materiali giusti.
OCCHIO ALLE CANNE Una delle caratteristiche che mi fanno letteralmente impazzire delle carpe di fiume è proprio la loro “violenza” nelle partenze. Non è la prima volta che qualcuno si vede sfilare letteralmente la canna dal pod o dai picchetti e finire in acqua. Visto che in queste condizioni di corrente forte, la frizione del mulinello è quasi sempre serrata, basta una partenza improvvisa per far ribaltare la canna sul segnalatore trascinandola inevitabilmente in acqua. I Siren R3 di Nash vi aiuteranno sicuramente a risolvere questo problema. Le due asticelle poste in testa al segnalatore( sono disponibili anche nella misura più lunga) eviteranno un accidentale ribaltamento della canna sia che la carpa parta lateralmente verso destra o verso NASH ITALIA E-ZINE 10
sinistra. Se poi volete stare ancora più tranquilli Nash ha ideato i Butt Locks che serrano perfettamente il calcio della canna ed evitano che possa saltare via bruscamente. I Butt Locks si aprono soltanto se il movimento della canna è quello tradizionale della ferrata,cioè dal basso verso l'alto. Alzando la punta per ferrare si attiva una “cam action” che apre istantaneamente il Butt Lock. Possono sembrare piccoli dettagli ma vi garantisco che non bisogna mai sottovalutare la potenza di questi pesci.
I Nash R3 sono sicuramente i segnalatori perfetti per chi ama pescare in fiume, e non solo. Grazie alla loro affidabilità e alle loro “antenne” mantengono la canna sicura anche in caso di “fulminee” partenze laterali.
AMI E TERMINALI Oggi i trecciati hanno raggiunto direi la perfezione. Ad esempio l'Armourlink nelle misure 15-20-e 25 lb in base alle sue caratteristiche è un trecciato in grado di affrontare qualsiasi situazione e qualsiasi tipo di fondale. Le tre colorazioni coprono cromaticamente ogni tipo di fondale.Viene prodotto anche nella misura da 35lb, ma è più indicato nel caso ci sia una grossa presenza di cozze taglienti sul fondo. Se poi si vuole una presentazione un po' più rigida allora la scelta può ricadere sull'ottimo Combilink che, grazie alla sua guaina protettiva, è forse più indicato per i fondali caratterizzati da grosse pietre e ciottoli. Anche gli ami devono avere certe caratteristiche, una fra tutte l'affidabilità che deve garantire al momento della mangiata. Personalmente per questi approcci e per questi ambienti ci sono due ami che rasentano la perfezione: uno è il Fang Uni e l'altro è il Fang Twister nelle rispettive misure che variano dal 4 al 2. Due ami a filo molto resistente in grado di penetrare facilmente anche le bocche più callose. Quando adagio sul materassino una bella carpa di fiume, qualsiasi sia la sua taglia o il suo peso, rivivo le stesse sensazioni di molti anni fa quando da ragazzo calpestavo le rive del fiume della mia città, lo stesso fiume che mi ha insegnato tanto e che mi ha fatto maturare negli anni. Sono quelle sensazioni che non si possono dimenticare ed è questa per me è la vera essenza della pesca, questa è la mia vera, grande passione.
“Personalmente per questi approcci e per questi ambienti ci sono due ami che rasentano la perfezione: uno è il Fang Uni e l'altro è il Fang Twister nelle rispettive misure che variano dal 4 al 2...”
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Mondo Rig
BLOW OUT RIG
CON DOPPIO TUBICINO E KICKER Utilizzo questa montatura da molto tempo e, a parte rari casi, ho sempre avuto allamate perfette. La sua caratteristica? Evita le slamature grazie alla leggera elasticita’ del “Kicker” che gli dona sia l’effetto line aligner, sia la giusta mobilita’ quando la carpa aspira, anticipando il rigetto dell’esca. Testo e foto di Matteo Marmocchi
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NASH ITALIA E-ZINE 14
Passo per passo la sequenza fotografica per il corretto montaggio del terminale, ideale per esche affondanti o ad omino di neve.
COSA SERVE:
▪ Combilink: trecciato inguainato di alta qualità ▪ Fang Twister: amo affilato e resistente ▪ Tubing 1.00 mm: tubicini già tagliati in pvc rigido e trasparente D-Cam ▪ Hook Rig Ring: anellini di plastica leggera per hair rig ▪ Hook Kickers: conetto elastico ▪ Hooklink Tails Diffusion Camo: cono anti-groviglio ▪ Forbici, ago e spella guaina ▪ Bait floss, Knot puller
REALIZZAZIONE: Per questo montaggio è possibile usare anche l’Armourlink (trecciato molto resistente)
1.Tagliare il
COMBILINK per una lunghezza di 40cm circa
2.Sguainare almeno 10cm
3.Inserire l’HOOK
4.Creare una
semplice asola con l’anellino appena inserito
RIG RING di plastica per creare l’hair rig, questo permetterà di innescare più esche grazie al BAIT FLOSS (filo interdentale)
5.Prendere due
6.Inserirli
dall’altro capo
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tubicini BLOW OUT TUBE ed inserirli nel Tube Threader, ideale per facilitarne l’inserimento nel terminale.
7.Prendere un amo Fang Twister, in
questo caso misura 4 per facilitare la sequenza fotografica.
8.Facendo
attenzione a non rovinare il filo inserire l’amo partendo dalla punta rovesciata, come mostrato in foto
9.Attenzione a questo passaggio. Posizionare i tubi-
cini come mostrato in figura, uno parallelo all’ardiglione ed uno appena finisce la curvatura. Posizionare la lunghezza dell’hair rig facendo lambire il nodo alla punta, come mostrato in figura, così facendo non si creerà l’effetto ombra e l’esca si fermerà proprio sotto il nodo, bloccandosi.
10.Iniziare il nodo senza nodo partendo dall’esterno verso l’interno, fare 4-5 giri come mostrato in figura, dipende la lunghezza del gambo dell’amo e la sua grandezza, ma 4 giri sono più che sufficienti. Ripassare il filo dall’esterno verso l’interno per la seconda ed ultima volta finite le spire.
11.Prendere un HOOK KICKER. Aiutarsi con il Tube Threader come mostrato in figura e passare il Kicker dall’altra estremità del filo nel verso mostrato in foto.
12.Il KICKER seguirà l’angolatura dell’occhiello
dell’amo, modellandolo con le mani otterremo l’effetto line-aligner, come mostrato in foto. E’ un accessorio molto versatile per ogni presentazione
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13-14.Finita la parte dell’amo, sguainare gli ultimi 10cm circa del filo.Aiutandosi con un ago a punta fine e con cappio ad uncino, prendere un HOOKLINK TAILS DIFFUSION CAMO , questo sarà utilissimo per un terminale anti-groviglio e mimetico grazie alla colorazione Diffusion Camo. Inserire il filo dentro all’HOOKLINK TAILS DIFFUSION CAMO nel verso mostrato in foto, serrare il nodo con il KNOT PULLER, la parte più grande si andrà a bloccare nella girella o nell’anellino di collegamento con la clip del piombo.
Fase di Innesco
Prendere un pezzo lungo 15-20cm di filo interdentale BAIT FLOSS, in base alla quantità di esche da inserire. Inserire le boiles e fermare il tutto con un boilie stop. Ecco il risultato finale, mi raccomando di seguire bene le indicazioni per la corretta distanza
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Tecnica
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SPRING Set Up
La stragrande maggioranza dei carpisti, e dei pescatori in generale, nei periodi piĂš freddi, ripone con cura la propria attrezzatura per poi rispolverarla in primavera, quando le giornate si allungano ed il clima torna mite e piĂš gradevole. Testo e foto di Stefano Antonucci e David Bracaglia
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Il periodo invernale appena trascorso, rappresenta spesso una sorta di “transizione”, molti approfittano del freddo per produrre grandi quantitativi di esche da utilizzare in questi momenti ritenuti migliori, altri vanno alla ricerca di mete da affrontare e da studiare in modo da avere nuovi spot per le proprie sessioni, altri ancora si “rinchiudono” nei negozi di pesca, impegnando il proprio tempo in lunghe chiacchierate da bar oppure navigando ore ed ore sul web divenendo residenti fissi sui vari forum dedicati ai carphunters. Per quanto ci riguarda, cerchiamo come al solito di ottimizzare il nostro tempo in maniera intelligente, dedicandolo alle varie “faccende” che riguardano la nostra passione senza trascurare impegni lavorativi ed affettivi, pianificando il tutto per ricavare il massimo da ciò che abbiamo a disposizione. Tutto ciò si traduce in qualche sessione “mordi e fuggi”, studiata a tavolino, con l’intento di ottenere la massima resa con il minimo dispendio psicofisico, tanto per saziare quella “fame di pesca” che ognuno di noi, a stento riesce a placare, e organizzando al meglio la nuova stagione che coincide di solito con l’avvento della primavera. Ottimizzare quindi, sarà la parola d’ordine: investire il nostro tempo libero nella preparazione, in un periodo transitorio come quello di gennaio-febbraio, ci permetterà di presentarci pronti più che mai sulla griglia di partenza quando sarà il momento giusto.
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Gli ami Fang Uni hanno un filo particolarmente robusto e una curva studiata per garantire una buona affidabilità anche in condizioni di forte trazione. Tutti gli ami della serie Fang sono affilati chimicamente e ben distribuiti un una comoda confezione.
NON TRASCURARE NIENTE Per quanto ci riguarda, il primo passo da fare, sarà quello inerente la programmazione: non ci piace vagabondare, non amiamo le scelte last minute, odiamo trovarci con del tempo a disposizione per la pesca senza sapere dove investirlo. Quindi dopo un attenta analisi delle varie acque a disposizione, scegliamo quelle da battere, prendendo come riferimento il periodo che va dall’inizio della primavera fino all’estate inoltrata, ipotizzando, calendario alla mano, il tempo a disposizione e di conseguenza, la strategia più idonea per ognuna di esse. Pasturazioni preventive a medio\lungo termine, pasturazioni “bomba” pre sessione, oppure lunghe sessioni da appostamento, richiedono approcci differenti, come differenti tipologie di esche e quantità. Fatte le dovute scelte, si comincerà quindi a
rispolverare il proprio inventario, facendo scorta delle esche preferite, se la nostra scelta ricade sulle ready made, oppure stoccando le varie farine ed ingredienti vari che saranno la base dei nostri mix self. Di solito in base ai ragionamenti precedenti e alle scelte effettuate, stimiamo un quantitativo di esche X, necessario ad affrontare nel migliore dei modi l’intero periodo di pesca, magari abbondando leggermente, per non trovarci impreparati in caso di aumentato fabbisogno.
INIZIA LA PRODUZIONE
In automatico, per i primi sei mesi dell’anno, provvediamo alla preparazione di circa 150 kg di mix secco, ripartito in egual misura in due tipologie. Solitamente optiamo per un sostanzioso birdfish ed un gustoso birdfood, da usare singolarmente o anche insieme. Dopo un’accurata selezione delle materie prime, procediamo con la preparazione dei mix e la conseguente conservazione in bidoni a tenuta ermetica, per far si che, grazie ad un certo periodo di “riposo” dei vari ingredienti amalgamati, avvenga un perfetto connubio tra di essi, facendo sempre attenzione che non si verifichi un' alterazione delle proprietà di ognuno. Stesso discorso per i vari elementi liquidi che intenderemo utilizzare: cercate di avere tutto a portata di mano per non dover cambiare idea in corsa, per mancanza di reperibilità...fidatevi, può essere controproducente e altamente fastidioso, specialmente quando a terminare è qualcosa che effettivamente funziona. Conseguentemente, a seconda della disponibilità temporale di entrambi, organizzeremo varie sedute di rullaggio, che senza troppa fatica, ci permetteranno di preparare la nostra riserva di palline fresche e sempre pronte all’uso, conservate in sacchi di plastica da 10 kg “stoccate” in un capiente congelatore. Sempre per quanto riguarda il discorso esche, diamo uno sguardo alla nostra borsa degli inneschi: ognuno ha i suoi vari cavalli di battaglia, che da un lato per mistiche credenze, dall’altro per effettiva efficacia, non devono mai mancare nelle nostre sessioni. Inoltre, cerchiamo di avere tipologie di esche che possano coprire tutte le varie necessità in pesca, considerando le tipologie di fondale che affronteremo, le linee aromatiche che ci sono più congeniali e le varie dimensioni.
Per essere maggiormente dinamici, o semplicemente per affrontare brevi sessioni, il nuovo Groundhog Brolly vi proteggerà da ogni tipo di intemperie. Leggero, comodo e confortevole è l'ideale anche per essere semplicemente protetti dal vento.
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GLI ACCESSORI GIUSTI
La nostra borsa degli inneschi “ideale”di solito contiene un numero di esche abbastanza limitato, forse meglio dire ragionato, perchè vogliamo avere con noi tutto il necessario lasciando a casa il superfluo. Quindi, boilies affondanti ma più dure e dall’aromatizzazione marcata, boilies bilanciate ad assetto neutro, boilies pop up: tutte seguendo solitamente la linea aromatica delle palline utilizzate per la pasturazione (con una , massimo due varianti da usare come jolly in casi estremi), rullate nei diametri 20 mm e 24 mm, in colorazione naturale, eccetto per le pop up che amiamo sopratutto in colori fluo o pastello, come le Nash Citruz, in tutti i diametri disponibili. Si aggiungono alla lista, un barattolo con delle tiger nuts ed un altro con delle “big balls” da più di 30 mm, utili nei casi in cui la battaglia si faccia più dura del previsto.
CANNE, MULINELLI & Co.
Archiviato il laborioso discorso esche, è nostra consuetudine dedicarci alle attrezzature, sempre con l’intento di non trovarci in difficoltà, magari proprio sul più bello. A tutti è capitato almeno una volta nel passato...non tutto il male viene per nuocere, quindi, facciamo tesoro dell’esperienza. Considerando l’unione delle attrezzature di entrambi si può contare su una discreta disponibilità: canne e mulinelli di riserva, tende a due posti oppure monoposto per gli spazi più angusti, due escoscandagli, due motori elettrici, tante batterie e sopratutto, come nel nostro caso, di due tipologie di imbarcazioni, una pieghevole comoda e manegevole, nel caso sia necessario l’uso esclusivo dei remi, ed una stabile e spaziosa, come ad esempio un gommone, utile per sessioni in grandi bacini o dove sia necessario trasbordare tutto il materiale per raggiungere postazioni particolarmente scomode o isolate. Il tutto è a disposizione completa di entrambe e viene selezionato accuratamente a seconda del tipo di acqua da affrontare e della situazione che si presenterà. Stesso discorso per minuteria e affini: se sappiamo già che ci troveremo ad affrontare situazioni di pesca a lunga distanza per esempio, facciamo una bella scorta di zavorre dal peso consistente. Idem per ami e filati, dove consigliamo di non risparmiare mai, perchè il successo è racchiuso proprio in quegli ultimi centimetri, che spesso si traducono, come una vittoria o una sconfitta. Su questo punto di vista, difficilmente andremo per la leggera, quindi, come consuetudine, ci troviamo a fare scorta di metri e metri di Nash Combi Link nelle varie colorazioni disponibili, nel diametro 35 lb, da armare con l’ormai consolidato, ed affidabilissimo, Nash Fang Twister, nelle misure del 2 o del 4. Ultimamente, un altro amo che stiamo utilizzando con molto successo, sopratutto su fondali molto sporchi e sassosi, è il Nash Fang Uni sempre nelle misure 2 e 4. Il filo molto robusto, nonchè la punta rientrante, ne fanno un amo perfetto per la pesca in luoghi ingombri di ostacoli, dove l’amo può spuntarsi e rovinarsi, e a maggior ragione, dove i pesci vengono catturati in prossimità di quest’ultimi, obbligando ad un’azione di recupero, specialmente nei primissimi minuti, molto ardua. 23 NASH ITALIA E-ZINE
ANALIZZARE GLI AMBIENTI
Per affrontare ambienti ricchi di difficoltà, le parole approssimazione, superficialità, disorganizzazione, non fanno altro che rendere negativa la sessione di pesca. Meglio pianificare prima tutto, soprattutto su cosa portarsi dietro, per non essere condizionati dal superfluo che troppo spesso è solo un peso inutile.
A seguito delle nostre esperienze, alcune dal buon esito, altre ricordate per le sonore bastonate, abbiamo constatato che il periodo primaverile rimane il più “particolare”, considerandolo come quello che necessita più di ogni altro, di una profonda e particolare azione di studio ed analisi. Tutto ciò, ci porterà negli anni, ad essere sempre più organizzati per affrontare al meglio questa situazione, anche se i nostri ragionamenti hanno come scopo esclusivo, quello di dare consigli, di far conoscere il nostro punto di vista e dare semplici linee guida. Quindi non interpretateli come fossero la Bibbia, la pesca non è una scienza esatta, non dimenticatelo mai. In primis, perchè i vari cambiamenti climatici ci costringono ad affrontare stagioni dalle caratteristiche sempre diverse, e poi perchè, come ormai abbiamo tutti appurato, ogni acqua fa storia a se. La chiave di volta per ottimizzare al meglio le nostre pescate primaverili, sarà quindi, una precedente analisi di alcuni parametri, per noi fondamentali, e che ancora una volta vogliamo ribadire: condizioni meteo\climatiche dell’anno corrente; scelta della tipologia di acqua da affrontare; studio degli spot; comportamento della popolazione di carpe presenti; tattica di pesca e conseguente organizzazione logistica. Ognuno di essi è importante e strettamente correlato all’altro; e anche l’ordine in cui li abbiamo citati non è casuale, ma rispecchia per filo e per segno, la nostra “scaletta mentale” che ormai abbiamo imparato a rispettare alla lettera per ottenere ottimi risultati.
QUESTO SPAZIO POTREBBE ESSERE TUO!!!
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Tecnica
GRANDI SQUAME
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DORATE
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Testo e foto di Steve Briggs Uno dei viaggi annuali che desideravo di più era il ritorno al Rainbow Lake, esattamente in uno dei miei spot preferiti da sempre, la postazione 18, bramata da tutti. Adoro pescare ovunque in questo lago, ma lo spot 18 mi ha sempre dato qualcosa in più, anche per lo stile di pesca che uso, un estremo “colpisci e cattura” davvero eccitante, uno spasso davvero senza pari!
Pescare al Raimbow non è facile come sembra, ma se lo si affronta nel modo giusto, catturare un pesce non risulterà un'impresa impossibile...
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E' stato come un déjà-vu ritrovarmi nel posto di sempre, a parte il livello dell'acqua che risultava moto alto, qualcosa era cambiato. L'area principale, (la più produttiva), in realtà non era cambiata un granché, c'era sempre un grande isolotto di fronte a me, a circa 100 metri, insieme a qualche albero caduto lungo i margini, a causa di una violenta tempesta che ebbe luogo nel 2009. Non c'era da sorprendersi se quegli alberi caduti formavano una grande area di raggruppamento per le carpe. E' una delle aree più profonde del lago, arriva fino a 35 piedi e la maggior parte delle carpe preferisce cibarsi negli spot più superficiali e, non a caso, tutte zone vicine agli alberi in questione. Dire che il Rainbow è un lago facile in cui pescare, è davvero un grande errore. E' però sicuramente il lago più richiesto in cui ho pescato per quanto riguarda strumenti e tattiche. C'è chi pensa di pescare come nessun altro ha mai fatto, ma poi ne rimangono delusi. Pescare qua non è facile come sembra, ma se lo si sa far bene, catturare un pesce non risulterà un'impresa impossibile...e che bei pesci ci sono dentro al Rainbow!
Nella pesca tutto deve essere tenuto sotto controllo, non sto scherzando. La lenza principale che uso, solitamente è una treccia Nash Bullet Braid da 25 libbre, insieme ad un leader Cling-On da 40 lb, oppure un semplice leader di nylon da 40lb. Il leader Cling-On da 40lb viene anche usato per alcuni dei miei terminali, dato che è molto resistente ed affonda come un sasso. Un piombo Tractor da 8 oz mette il rig al suo posto insieme alla parte finale del rig, che si conclude con un amo Fang Twister di misura 2. E' l'unico amo che uso al Rainbow, resistente, affilato e davvero affidabile! Per pescare in un ambiente ricco di ostacoli sommersi, è necessario affidarsi a prodotti di qualità.
L'intramontabile Coconut Creme della linea Instant Action, è risultata “infallibile” anche in acque molto pressate!
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“Il Cling-On leader da 40lb viene anche usato per alcuni dei miei terminali, dato che è molto resistente ed affonda come un sasso.”
Ho sentito dire che molti pesci sono stati catturati nella posta 21, nella parte più lontana, ma non è una novità visto che il livello dell'acqua più alto ha fatto sì che le insenature si trasformassero nell'habitat perfetto per le carpe. Da quella parte tutti stavano catturando bene, anche dagli spot meno profondi. Il mio spot non possedeva il lusso di essere poco profondo, era di circa 10 piedi e profondo 21, ma avevo fiducia nelle mie capacità ed ero sicuro che prima o poi un pesce sarebbe venuto ad assaggiare la mia esca. Io non ho segreti, anche per questa sessione mi sono affidato alle mie Instant Action Coconut Crème oltre alle pellets e ad un mix di granaglie molto gustoso. Non ci volle molto perché la mia azione iniziasse a funzionare alla perfezione. Passò a trovarmi una bella regina da 35 libbre, che fu presto seguita da una grossa 42 libbre, sebbene precedentemente non avessi visto troppa azione nello spot. Entrambi i pesci provenivano dalle zone meno profonde, da circa10 piedi, in cui erano posizionate le canne. Una canna rimase quieta. Mi spostai così a 9 piedi, a dire il vero ero un po' preoccupato, ma pensavo che avrei potuto tranquillamente correre questo rischio. Detto fatto, nel giro di due ore la canna partì, e dopo un bel combattimento riuscii a guadinare una bella Specchi da 31 libbre, sana e forte. Tutti i pesci erano davvero forti e lottavano molto. La temperatura dell'acqua sembrava volesse aumentare il livello di energia dei pesci e la prima parte di ogni combattimento fu una vera e propria guerra!
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Ad essere onesto, la pesca durante i giorni seguenti si rivelò stabile, senza azioni significative. Ogni giorno succedeva qualcosa, tipo una o due catture la mattina presto o la sera tardi, quando il livello dell'acqua era molto basso. Le condizioni climatiche umide ed afose stavano penalizzando la sessione e, anche se le giornate si alternavano tra sole e pioggia, le condizioni non erano tali da poter condurre una pesca perfetta. Ci voleva un po' di vento per fare in modo che il giorno potesse chiamarsi “Un martedì di grande pesca!” Finalmente riuscii a sentire il vento, era ancora quasi buio quella mattina, e prima che la luce del giorno si facesse più intensa, mi ritrovai a lottare con una fantastica Specchi da 56 libbre e 4 oz...per fortuna riuscii a portarla dentro al guadino. Questa cattura mi colpì non solo per la taglia, ma anche perché proveniva da livelli d'acqua più profondi, (21 piedi). Ebbi così la dimostrazione che quando il pesce ha fame, mangia negli spot in cui ha sempre mangiato regolarmente. Lo spot mi diede così più sicurezza. Il vento si mosse ed alle 13:30 mi trovai nuovamente a lottare con un altro bel pesce! Dalle squame dorate mi resi subito conto che si trattava di una grande Regina. Verso le 4:30 del pomeriggio ebbi un'altra bella partenza, ma la persi. Si trattava di una carpa davvero forte. Era senza dubbi un giorno da ricordare davvero, ma il giorno seguente il vento aveva continuato a soffiare e ci fu grande azione. Iniziai alle 10 del mattino con una bellissima Regina da 61 libbre, 2 oz. Più tardi si fece vedere un'altra Regina da 42 libbre, 4 oz. Riuscii a guadinare anche due spettacolari Specchi da 55 libbre, 4 oz e da 59 libbre 2 oz, mentre Joan era occupato con due Specchi da 51 libbre, 8 oz e da 37 libbre, 12 oz! Non avevo parole, le catture più belle hanno chiuso questo mio viaggio al Rainbow Lake. In realtà il viaggio non era finito, visto che dovevamo trascorrere un'altra settimana nell'Island insieme a Simon Crow, ma lascerò a lui raccontare come è andata la nostra sessione. Dopo avere aspettato così tanto tempo per questa grande esperienza, posso dire che stile, esche, strumenti e tattiche hanno dato i loro frutti. Come ho detto all'inizio, non è facile pescare in questo bellissimo lago, ma ottenere dei buoni risultati è possibile, e questo è stato un viaggio che ricorderò per tutta la vita.
Fishing Test
INSTANT ACTION LIVER and GARLIC
La linea InstantAction si arricchisce di nuove aromatizzazioni tra cui spicca la “Liver and Garlic” un must per gli amanti degli odori pungenti Una delle ultime nate in casa Nash Bait, la Liver and Garlic va ad aggiungersi alla gamma Instant Action, distintasi sul mercato per esche ad alta attrazione, ideali per chi necessita di risultati in tempi brevi. Analizzandola più da vicino, notiamo subito una particolarità di questa esca: una trama esterna che permette un veloce assorbimento dell’acqua al suo interno e, di conseguenza, un veloce rilascio degli attrattori presenti nell’elemento liquido. Al tatto la boilie risulta della giusta consistenza, in modo da garantire la permaneza in pesca per più ore anche in presenza di temperatura dell’acqua sostenuta. Il mix, dallo spiccato odore carnoso, è stato potenziato con l’aggiunta di olio all’aglio e 13 diversi esaltatori di gusto, oltre all’olio di semi di sesamo tostati, sutdiato proprio migliorare questa esca sotto il profilo nutrizionale, migliorando anche le prestazioni con acque fredde. Disponibili in confezioni da 200 g, 1 kg, 2,5 kg e 5 kg nei diametri 10mm, 15mm e 20mm.
Il Food Dip, così come il Booster, disponibili nella stessa linea, contribuiscono ad aumentare ulteriormente il potere attrattivo di queste fantastiche esche, specialmente in pescate veloci. Ricchi di aminoacidi e sostanze liquide ad altissimo potere attirante, saranno un vero e proprio segnale di cibo all’interno dell’elemento liquido.
Le Liver and Garlic pop up è costituita in gran percentuale con lo stesso mix della sorella affondante, dando così la possibilità di offrire un innesco accattivante e totalmente identico alle esche usate in fase di pasturazione. Disponibili nei diametro 10 mm, 15 mm e 20 mm per soddisfare ogni necessità.
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NASH BAIT Novità 2016!!!
Tra le novità NASH BAITper il 2016 le fenomenali THE KEY Stabilised e le ormai famose 4G Squid e TG Active nella versione “Cultured” Risultato di una minuziosa ricerca nelle più recenti tecnologie dell’industria alimentare, THE KEY Stabilised replica le spiccate qualità nutrizionali delle THE KEY, ma in un format pronto all’uso direttamente utilizzabile senza preventiva refrigerazione. Un esca che sta già catturando enormi carpe in U.K. così come in tutta Europa, THE KEY Stabilised sta cambiando l’ormai superata credenza che una boilie congelata conservi meglio le proprie qualità nutritive :” E’ un grande passo avanti - afferma Gary Bayes, manager di Nash Bait - questa esca garantisce le stesse peculiarità di un esca fresca senza aggiunta di conservanti, non alterando minimamente le proprietà intrinseche delle materie prime utilizzate, non condizionando così l’utilizzatore in qualsiasi momento. Stiamo utilizzando un nuovo processo che non pregiudica la predigestione dell’esca, parametro fondamentale del successo di questa esca. Abbiamo investito ingenti somme su delle nuove tecnologie che permettono, tramite il controllo della temperatura e di altri parametri fondamentali, la lavorazione di esche di questo livello che contengono proteine nobili, alti livelli di aminoacidi e minerali sensibili”. E se lo dice lui ci possiamo fidare.... Le CULTURED sono esche equilibrate di diametro 15mm o 20mm nella loro base, che hanno subito un processo di stratificazione ripetuto per 20 volte in sei giorni, tramite particolari metodiche che lo rendono un vero e proprio innesco vivente con una “pelle” esterna che contiene aminoacidi sensibili, vitamine, minerali e proteine solubili. Queste esche sono incredibilmente speciali ed inviano naturali segnali di alimentazione tanto da essere identificate come CIBO dalle carpe! Una volta in acqua, il rivestimento comincerà a sciogliersi nel giro di qualche ora, fino a scoprire l’esca bilanciata al suo interno.
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Fishing Test
Echo Sounder Bag IL SALVA
ECO
Ormai è assodato, i tecnici Nash Tackle sono sempre un passo avanti.... Forse il segreto di questo grande successo sarà nell’aver un orecchio sempre teso verso le richieste dei carpisti di tutta Europa e di conseguenza nel riuscire a traformare in realtà qualsiasi desiderio. E’ andata proprio così per questo pratico oggetto, fortemente richiesto circa un paio di anni orsono dai carpisti soliti nell’uso dell’imbarcazione, quest’anno in una versione restyling ulteriormente migliorata. Una borsa di trasporto pratica e perfetta per contenere ecoscandagli di qualsiasi marca, grazie alla sua ampia capienza. Un oggetto che preserverà le vostre preziose apparecchiature da acqua, umidità e polvere, permettendovi inoltre un accurata lettura del fondale in ogni condizione atmosferica. Un design accattivante e funzionale completano questo prodotto unico sul mercato.
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Fronte
orteR
La parte frontale di questo innovativo accessorio permette la lettura del nostro ecoscandaglio in ogni condizione meteo, grazie ad un pannello plastico protettivo rimovibile ed il pannello di apertura che, tramite cinga in velcro, funge da riparo per i raggi solari. Nel capiente vano principale trovano agevolmente spazio un ecoscandaglio con relativa batteria di alimentazione, collegabili alla sonda tramite un apertura posteriore, dove tra l’altro troviamo una tasca con chiusura a zip.
Occhio ai particolari
Come in ogni prodotto Nash, la cura nei dettagli è massima. Sui lati della borsa troviamo delle comode tasche in rete perfette per il contenimento di oggettistica utile in barca, come marker o forbici. Il tessuto è totalmente waterproof, con base rinforzata semirigida e chiusure fornite di grandi cerniere che non temono l’usura. Un prodotto innovativo, che siamo sicuri, risulterà utilissimo per i carpisti soliti alle battute di pesca nei grandi bacini dove l’uso di barca ed eco risultano indispensabili.
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FisFhisnhginTgesTtest
SCOPE SCOPEBLACK BLACKOP OP Le caratteristiche dei prodotti della linea Scope sono quelle di essere affidabili, tecnicamente ben studiati e contenuti nella dimensione e nel trasporto. Una delle ultime novità è proprio lo Scope Black Ops RDS, rapido da montare e da richiudere, leggero da trasportare e sicuro come una vera tenda. 35 NAS H ITALIA E-ZINE
Il nuovo Scope Black Ops RDS è un riparo super veloce (si apre in 2 secondi), lo si attacca a qualsiasi branda e lo si picchetta al terreno. Un perfetto riparo per le sessioni veloci o per affrontare gli ambienti con poco spazio e ricchi di vegetazione. Telo in Aqua Sense Hydra per essere performante in ogni situazione ed in ogni condizione. Per garantire la massima riservatezza è stato realizzato con un disegno mimetico, perfetto per camuffarsi in mezzo alla vegetazione ed essere perfettamente invisibili. Grazie alla sua caratteristica ha un ingombro veramente minimo, ed è perfetto sia da trasportare sulla posta senza troppa fatica, sia nel caso uno abbia una macchina poco spaziosa. Pensate, una volta chiuso lo si può riporre dentro ad una sedia o in una branda.
S RDS PS RDS
Il riparo ideale per il carpista che ama la discrezione, per il pescatore itinerante, per quello che ha bisogno di un riparo o per essere veloce in pesca sia a montare che a smontare.
La sequenza mostra come in pochissimo tempo è possibile preparare un “tetto” sicuro per la notte, o un riparo per un temporale improvviso, o più semplicemente per essere riservati in ambienti con poco spazio a disposizione. La cosa incredibile è che lo si può trasportare chiuso dentro la branda!
Fishing Test
Nash Scope Black Ops
PATROL
Nash è uscita sul mercato con una serie di buffetterie completamente impermeabili e anti strappo. Una serie in esclusiva di derivazione militare denominata Black Ops. Un’altra importante particolarità è la possibilità di modulare lo zaino, delle bande cucite a più strati lungo tutto il perimetro, permettono di agganciare delle pratiche borsette di diverse misure. Queste possono contenere qualsiasi cosa. Il Patrol è un cubo/zaino/borsa, è 3 prodotti in uno. Lo si può utilizzare come borsa, lo si può usare come zaino arrotolando lo strato inferiore ed una volta in pesca lo si può dividere per poterlo mettere sotto alla branda. Tutto questo grazie ad una pratica zip. Oltretutto c’è la possibilità di inserire esternamente i picchetti anche con già montati i segnalatori. L’interno è ideale per ogni cosa, ci stanno cassette porta minuterie, abbigliamento, qualsiasi cosa e perfino esche, grazie allo scomparto termico.
Caratteristiche tecniche: - Capienza di trasporto Full Ops, con un design unico e modulare per aumentare lo spazio sotto le vostre brande. - Colonna idrostatica 5000 mm, tessuto impermeabile 600 D - Parte posteriore imbottita con supporto imbottito - Cinghie per spalla anti-scivolo e cinghia per petto che si mimetizza sotto la base - Design unico a due sezioni –basta staccare le zip e separare le due unità, per conservarle sotto il vostro lettino, oppure togliete la sezione frontale per quando viaggiate - La sezione frontale dispone di un ampio scompartimento principale con coperchio resistente a tre lati - La sezione posteriore dispone di due scompartimenti resistenti a zip a tre lati, uno dei quali si presenta con azione di isolamento termico - Le sezioni frontali e laterali dispongono del nostro sistema di attacco borse aggiuntive SL (Speedload) per fornirvi più configurazioni di attacco - La parte superiore dispone di fibbia e clip da adattare insieme ad un set aggiuntivo di reti e fibbie per conservare il vostro abbigliamento o un materassino standard - Entrambi i pannelli laterali dispongono di tasche elastiche per picchetti in grado di conservare fino ad otto BankSticks e segnalatori - Maniglie di trasporto in camoscio sulla parte superiore ed inferiore 37 NASH ITALIA E-ZINE
Tecnica
BIG IL GIUSTO APPROCCIO prima parte
Chi non sarebbe disposto ad ammettere che ha iniziato a praticare il carpfishing per poter catturare pesci da sogno che difficilmente con altre tecniche sarebbe riuscito a prendere? Testo e foto di Roberto Bussolari
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Penso che il carpfishing non è solo “big” e che anche le carpe di taglia medio piccola fanno, e devono continuare a fare, la gioia di un carpista. C’è una enorme differenza nell' andare a “caccia” di pesci di taglia con serenità ad ambizione, ed andarci con l’ansia di non prenderli per poi inventarsi scuse senza senso. Il carpfishing in Italia è una pesca malata e martoriata, una pesca dove carpe da 6kg sono considerate meno di alborelle. Detto ciò non mi formalizzo nel scrivere un articolo mirato alla ricerca del pesce di taglia, della fantomatica “BIG”, perché andare a caccia di grosse carpe non deve essere un problema, ma una soddisfazione. La differenza la fa l’approccio del carpista e di conseguenza la tecnica. Fino ad un paio di anni fa capitava di frequente che almeno una volta al mese tenessi serate dimostrative in alcuni club del nord Italia. Uno degli aspetti che mi ha sempre più entusiasmato erano le discussioni tecniche che si generavano nel corso delle serate, lasciando pian piano alla spalle tutto l’aspetto commerciale. Indubbiamente uno degli argomenti che maggiormente ha animato le serate è stato proprio quello riguardante l’approccio in pesca rivolto alla cattura specifica di esemplari di taglia. Non c’è nulla di più bello che un confronto diretto con ragazzi pieni di entusiasmo e voglia di pescare. Il confronto è il “motore” principale delle relazioni interpersonali e l’incontro, il dialogo, la discussione ed il riportare le proprie esperienze senza pregiudizi, sono i fattori determinanti per ottenere legami veri tra amici carpisti. Ricordo di serate veramente avvincenti. Nessun maestro, tutti allo stesso livello, proprio come piace a me. Negli anni mi sono reso conto che grazie a questi dibattiti ho portato alla luce tutta una serie di mie convinzioni e valutazioni relative alla ricerca di pesci di taglia, che solo frammentariamente avevo riportato sulle pagine delle vecchie riviste. Ho pensato quindi che fosse giunta l’ora di farlo nuovamente.
L'immagine suggestiva dell'alba, la nebbia che sale sopra la superficie dell'acqua...un momento magico, ma che deve essere affrontato con il giusto approccio, altrimenti i risultati difficilmente arriveranno. Il silenzio, e una corretta pasturazione, sono sicuramente alla base di tutto!
BIG....NON UN MIRAGGIO Ricercare le grandi carpe nelle acque libere può essere un’impresa avvincente ma allo stesso tempo assai estenuante. La chiave dei miei piccoli traguardi è stata proprio l’analisi profonda di tutti i dettagli osservati e raccolti nel corso di tutte le mie sessioni ed il confronto con altri carpisti, oltre che una scrupolosa osservazione dello spot di pesca prima di posizionare le canne. Mi soffermo velocemente su quest’ultima affermazione. L’osservazione dello spot è a dir poco fondamentale prima di ogni sessione. A mio avviso lo è ancora di più durante il corso della pescata in quanto, non è raro che, la prima valutazione possa essere errata e saper interpretare i segnali delle carpe ci aiuta spesso a stravolgere tutto. L’avrò ripetuto mille volte, non vorrei cadere nel patetico, ma troppa gente passa le ore in riva all’acqua a fare baldoria o a dormire, piuttosto che tenere sotto controllo ciò che avviene fuori della tenda. Un salto, una serie di bolle, ecc, identificano segnali fondamentali ed unici. Non c’è nulla di più concreto che un salto di una carpa per identificare la sua presenza. Spesso i segnali che i pesci lasciano sono molto più evidenti di quello che possiamo immaginare. In molti, troppi anzi tantissimi credono che l’indice primario sia dato dal numero di partenze ma non è così! Il più delle volte non vengono notati perché sono impercettibili e non convenzionali, come salti e rollate. La regola fondamentale per individuare i pesci sia da riva che dalla barca è muoversi con la massima cautela ed il massimo silenzio. In barca dovremo prestare molta attenzione alle variazioni di colorazione dell’acqua nelle aree con bassi fondali, dove l’acqua è leggermente più torbida si possono trovare pesci in attività. Alcune volte ci può venire il dubbio che sia stato il vento a generare l’intorbidimento dell’acqua, ma basteranno pochi minuti di osservazione per capire se vi è la presenza di carpe. Piccole erbe o canneti che si muovono a scatti più o meno accentuati identificano sicuramente la presenza di pesce che si nasconde tra di essi e si fa largo passandovi attraverso. Le rive e tutti i settori marginali sono i miei preferiti. Innanzitutto sono ottime aree di osservazione, inoltre non di rado, è facile distinguere e localizzare gli spot di alimentazione. Non è neppure così raro osservare i pesci mentre si alimentano o osservare i segnali del loro passaggio. C’è una cava che frequento dove i punti di alimentazione in alcune aree sono veramente palesi. Nei pressi di un lungo canneto il fondo è tendenzialmente ricoperto da uno strato di deposito omogeneo, scuro e “tristemente” regolare. Solo in due piccole posizioni, vicino alle radici di un albero, si nota che il fondale in quei punti è visitato dai pesci perché l’aspetto è chiaro e brillante, si intravede il bagliore dei gusci rotti, e si notano i buchi generati dall’aspirazione delle carpe sul fondale morbido. Questo è solo un esempio per individuare a vista i punti di passaggio e alimentazione dei pesci. Ricordiamoci che la regola chiave per catturare grosse carpe è individuare 41 NASH ITALIA E-ZINE
oltre la loro presenza anche la presenza di elevati giacimenti di cibo naturale. Molti laghi e fiumi sono miniere di cibo, soprattutto nel nostro paese dove il clima è piuttosto temperato. In queste acque ricordatevi che il cibo non è mai distribuito in modo uguale ed uniforme. Ci sarà sempre un’area con più cibo o con più tipologie di cibo rispetto ad un’altra in funzione dei venti, delle correnti acquatiche generate dalle sorgenti , della morfologia del fondale e delle rive. E’ banale e riduttivo illuderci che la carpa si alimenta solo sui fondali duri o che va ricercata solo su di questi. Ogni ragionamento deve suscitare in noi un' azione e ogni risultato deve stimolare al ragionamento. Nei fondali duri troviamo un tipo di alimento come gamberi, cozze, ecc, mentre sui
“La regola fondamentale per individuare i pesci sia da riva che dalla barca è muoversi con la massima cautela ed il massimo silenzio. In barca dovremo prestare molta attenzione alle variazioni di colorazione dell’acqua nelle aree con bassi fondali. Dove l’acqua è leggermente più torbida si possono trovare pesci in attività” fondali morbidi si può trovare un’infinità di larve e vermi indispensabili per la dieta dei ciprinidi. Ci sono momenti in cui cercare i pesci nei fondali duri, ma in realtà la maggior parte dell’anno i pesci andrebbero cercati su fondali morbidi o limacciosi dove regna l’alimento principe, ovvero il ver de vase. A volte ci capitano davanti situazioni “miste” con varie tipologie di spot e fondale. Una grande area che presenta sia aree con ciottoli, con limo, con sabbia e canneti oltre a qualche settore di riparo è sicuramente meta sporadica o giornaliera di grandi carpe. Quindi prestiamo attenzione anche alla tipologia dei fondali, alla loro profondità ed alla loro esposizione ai venti. Ad esempio le cozze, si sviluppano molto di più in quelle zone ricche di sedimento sospeso in acqua, piuttosto che in settori limpidi e placidi. Dove il vento porta i detriti, oltre che a condurre le carpe, conduce anche le colonie di piccole cozze in fase di crescita e sviluppo. Dove verranno depositate attecchiranno, proprio perché quella sarà anche una zona idonea al loro sviluppo. Aree torbide con particelle sospese sono idonee allo sviluppo dei bivalvi in quanto hanno maggior cibo in sospensione da poter filtrare. Le carpe le seguiranno di conseguenza. Quindi se dovessi scegliere un punto in cui calare una canna su una bella punta che si allarga verso il lago aperto, non sceglierei mai il lato esposto direttamente al vento, ma sempre l’altra metà. Come dicevo prima, un ulteriore NASH ITALIA E-ZINE 42
punto di forza per un carpista è il confronto con gli altri pescatori e l’analisi di tutto ciò che ci circonda. Questo modo di fare, mi ha permesso di compiere un grandissimo e personale passo in avanti, che mi ha aiutato ad avere un approccio critico e valutativo relativamente ai vari piani d’acqua, nelle diverse occasioni. Banale ed alquanto scontato, è il fatto che per catturare pesci di taglia bisogna pescare dove questi ci sono. Se poi un carpista ne vuole catturare molti sarà il caso che si impegni a trovare luoghi dove ve ne sono molti. Se riflettete, molti carpisti pescano in luoghi avari di carpe di taglia o in luoghi dove suppongono ci siano pesci record ma non ne hanno assolutamente la certezza. Ricercare un pesce di 25 kg in una cava, in un lago grande o piccolo che sia non è certo semplice se è l’unico oltre i 20 kg. Negli anni, valutando le esperienze avute in molte acque, ho iniziato a selezionare alcuni luoghi, che potessero contenere un potenziale di carpe di taglia oltre i 15kg abbastanza elevato. La ricerca delle big è molto difficoltosa anche nei luoghi dove c’è una elevata presenza di questi pesci. Immaginiamoci come può essere nei luoghi dove c’è ne sono veramente pochi. Ovviamente ognuno di noi ha un determinato concetto di carpfishing e di ricerca delle proprie prede. C’è anche chi preferisce ricercare un singolo pesce per un anno intero, se lui è felice è libero di farlo! Io di certo non condivido questo approccio ma non lo condanno. Ognuno di noi in questa pesca cerca una valvola di sfogo, e lo fa nel modo che più lo appaga. Questa deve essere la regola basilare, è ovvio che tutto deve avvenire nel rispetto degli altri e dei pesci.
Quando si parla del giusto approccio, non ci si riferisce soltanto alla ricerca dello spot o alla pasturazione. E' importante utilizzare prodotti testati e di elevata affidabilità. Ami, trecce e accessori sono indispensabili per il nostro successo!
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Non dobbiamo mai dimenticare che non esistono acque di categoria A o di categoria B, ogni acqua richiede il giusto approccio. Come non ci sono acque troppo facili oppure acque particolarmente difficili da affrontare, sta a noi riuscire a capirle e a mettere in pratica il giusto approccio
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IL BRANCO Molte acque italiane contengono una elevata presenza di carpe oltre i 15, 20kg. In molti luoghi però risulta difficile catturarli, un po’ per la loro naturale diffidenza e a volte soprattutto per la nostra incapacità di leggere le situazioni. Ricordatevi che in quasi tutte le acque ci sono piccoli spot dove questi magnifici esemplari si radunano per alimentarsi. Non crediate che con una buona pasturazione sia possibile prendere un bel pesce senza che si peschi in zone perlomeno “decenti”. Sono convinto che le carpe di taglia vivano in una sorta di mondo parallelo, e solo in determinati periodi dell’anno si mescolano alle altre. Decine di esperienze mi hanno fatto arrivare a questa conclusione. Spesso ho notato che diversi carpisti si avvicinano ad un bacino e pescando, trovano il modo di catturare alcuni pesci di taglia medio-grande ripetutamente o comunque con una frequenza soddisfacente. La maggior parte di questi carpisti difficilmente abbandonerà questo spot che gli assicura pesci, per andare chissà dove senza garanzie di catture. Molto probabilmente quella porzione di lago o di fiume non gli offrirà mai di catturare pesci oltre i 12kg-15kg. Ricordatevi però che dove catturate oggi con cadenza e regolarità, catturerete quasi sicuramente anche domani. Non fraintendetemi, significa, che abbandonare una postazione proficua per ricercarne una migliore, può solo giovare al pescatore che in fin dei conti ha sempre la possibilità di tornare sui suoi passi e valutare nuove strategie acquisite. Per il momento mi fermerei qua, riprenderemo a parlare di Big, di strategie e di tecnica sul prossimo numero di Nash Italia E-Zine. Ciao ragazzi, alla prossima uscita!
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Foto 1) Il Kaptive retainer sling è una comodissima sacca di contenimento galleggiante. Foto 2) Adagiare il pesce in acqua risulta molto semplice. Foto 3) Con le “sacche” galleggianti le vostre catture se ne staranno tranquille e in sicurezza.
I Big della pesca
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Allo Scoperto
Un' intervista ad una delle più grandi personalità del mondo delle esche per carpe a livello mondiale, Gary Bayes produce boilies dalla metà degli anni '80. In seguito troverete ciò che non sapevate su questo grande uomo riguardo alle sue esche firmate Nashbait... Traduzione a cura di Rachele Pasquali MEGLIO CONOSCIUTO COME... La maggior parte delle persone mi conosce come l'uomo della Nash Bait, sperando che ciò rappresenti una valutazione positiva nei miei confronti, sono stato l'uomo che ha catturato la prima carpa britannica da 60 libbre. Più specificamente, sono conosciuto come l'uomo delle “multi-specie”. A livello commerciale, produco esche da quasi 30 anni e penso di aver prodotto più boilies di qualsiasi altra persona nel commercio di esche per carpe.
L’ESCA O IL PRODOTTO DI CUI VAI PIU’ FIERO? Decisamente la Scopex Squid ed i suoi derivati, proprio perché con questo tipo di esca si cattura da 20 anni, fa bene alla carpa e anel'ambiente ha prodotto grandi record per quanto riguarda i pesci più grandi. Noto che quando pasturo negli stagni dove allevo le mie carpe o negli acquari con queste boilies – lo faccio quasi sempre con le Scopex Squid – i filtri hanno bisogno di pulizia ogni 19 mesi, ma se pasturo con altri tipi di pellet commerciale, i filtri hanno bisogno di pulizia ogni 3 mesi. Lo sviluppo nasce dal mio desiderio di un'esca in grado di soddisfare tutti i parametri di alimentazione della carpa, se ogni nutriente è presente all'interno dell'esca, sarà in grado di soddisfare completamente ogni esigenza nutrizionale di cui ha bisogno la carpa. Non esistevano i computer tanti anni fa, quindi mi dovetti procurare schede scientifiche cartacee inerenti all'alimentazione, dato che avevo bisogno di più informazioni possibili per creare qualcosa di davvero efficace e sano. È stato un lavoro davvero impegnativo, ma allo stesso tempo molto interessante. Quando dico che vado fiero delle Scopex Squid, mi riferisco anche all'intera famiglia delle esche, includendo anche le nuove 4G Squid – che dispongono di livelli nutrizionali diversi, ma gli ingredienti sono sempre gli stessi. Lo sviluppo delle The Key e delle nuove Key Stabilised ha richiesto davvero tantissimo tempo. NASH ITALIA E-ZINE 48
Le The Key Cultured e le The Key Stabilised sono un altro importante traguardo raggiunto da Gary nella sua lunga carriera. La qualità e la digeribilità delle The Key Stabilised è garantita dalla genuinità degli ingredienti selezionati dopo lunghi periodi di test.
QUALCHE ESCA DI CUI PUOI SENTIRTI RESPONSABILE DI QUALCHE GAFFE? Probabilmente le boilies Whisky. Le abbiamo testate assiduamente e sono riuscite a far catturare a molti pescatori davvero tante carpe in modo rapido, il problema sta nel fatto che le ho create con un numero di testers davvero ristretto. Queste esche sono riuscite a far catturare grandi carpe velocemente, anche in laghi diversi. In seguito, realizzammo che la loro attrazione, a causa degli attrattori che si consumavano così rapidamente, era in grado di funzionare perfettamente solo per sei mesi. Un altro esempio, una volta causammo trambusto ad un cliente francese, sbagliai a leggere qualcosa nella ricetta ed il risultato fu una base mix sbagliata, insieme ad attrattori errati. Oops! La prima volta che sbagliai con gli enzimi, ma la prima ricetta che provai funzionò alla grande, però non a causa della mia conoscenza, è stato un vero colpo di fortuna. La combinazione vincente fu la base di un'esca chiamata Enzyme Mix, con la quale ho catturato l'Amphibian nella tenuta Essex Manor, è stata la mia prima carpa del Conningbrook. Tristemente, la compagnia smise di vendere gli additivi di cui avevamo bisogno, così l'esca fu ritirata dopo essere stata disponibile solamente per mezza stagione.
LA PEGGIORE ESCA MAI CREATA?
lI Long Chops, un flop mai venduto che però è stato un peccato perchè disponeva di un'eccellente presentazione, le carpe lo mangiavano con fiducia ed i beep erano molto più facili da ottenere rispetto alle boilies tonde. Inoltre, avevo ricevuto feedback positivi sia da pescatori che da molti tester. Le continuo a fare per uso personale, le vedo come un beneficio extra e continuo a produrle anche per molti tester, ma dal punto di vista commerciale sono inutili. Potete produrre un innesco di questo tipo anche fai da te, prendendo due Key da 10 x 15 mm e tagliandole sull'hair. Nella foto a fianco il mitico Gary con una delle sue nuove creazioni, le Citruz. Queste esche agli agrumi, possono fare veramente la differenza grazie allo loro “acidità”, un dettaglio da non sottovalutare quando si affrontano acque tendenti ad un PH basico.
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“Non esistevano i computer tanti anni fa, quindi mi dovetti procurare schede scientifiche inerenti all'alimentazione, dato che avevo bisogno di più informazioni possibili per creare qualcosa di davvero efficace...”
PENSI CHE UNA BOILIE SIA UNA SEMPLICE ESCA COMODA, OPPURE CREDI CHE SIA LA MIGLIOR ESCA PER CARPE? Sono sicuramente le esche migliori per catturare big carp, ma rappresentano anche un'esca comoda. Dal punto di vista della carpa, sono più desiderate rispetto alle esche come ad esempio il mais, dato che rappresentano la miglior ricompensa con il minor sforzo. Ma quanto siano efficaci le boilies, dipende anche dal tipo di lago o tenuta e dalla carpa in sé. La pesca al pesce bianco di Fen Drayton è diversa dal carp fishing poichè si basa sull'uso di pezzetti di esche come ad esempio vermi e limo, dato che è in questo modo che i pesci di quella specie mangiano. Non potete dire che le carpe non stanno mangiando perchè non state catturando con le boilies.
UN ESCA O UN PRODOTTO CHE NON TI PIACE ASSOLUTAMENTE? Mi piace l'odore ed il sapore di quasi tutto ciò che metto in un'esca, ma qualsiasi cosa con all'interno cozze spezzettate è davvero fastidiosa, anche se avete bisogno di pesarne un kilo, dovrete mettervi la maschera protettiva anti-polvere, perchè si tratta di una polvere fine davvero irritante. Il processo di mescolatura delle boilies è diretto, ma ogni esca ha le sue personali caratteristiche nella fase di miscelazione e nella fase di creazione delle palline, per esempio, la Key tende a gonfiarsi leggermente quando viene tirata fuori, quindi per essere sicuri che sia perfettamente tonda, abbiamo bisogno di precise bocchette per il mix.
I REGOLAMENTI EUROPEI RENDONO IL COMMERCIO DELLE ESCHE ALL’ESTERO PIU’ DIFFICILE OGGIGIORNO?
Sì, ma se capisci i regolamenti non è così difficile, ciò significa che hai bisogno di prendere tempo per capirli e di aggiornarti su tutti i cambiamenti. Il problema più difficile è l'imballaggio, ad esempio, in un piccolo pacchetto da 200 grammi di materiale è necessaria la traduzione in cinque lingue – e se non è presente, significa che non hai rispettato la legge, perché il prodotto per essere venduto deve obbligatoriamente avere tutte le informazioni necessarie al riguardo, scritte nella lingua del paese in cui viene venduto. Ma dal punto di vista dell'esca, se non è conforme a tutte le regole ed i controlli di sicurezza, questa non verrà venduta nel paese in cui è destinata. Ogni imballaggio di boilies deve avere un unico numero di lotto che poi può essere tracciato, e deve inoltre disporre di una data di scadenza, insieme all'analisi dettagliata degli ingredienti. Dobbiamo pagare un analisi realizzata da un laboratorio indipendente per ogni singolo prodotto- quindi dovrà esserci un'analisi diversa per ogni boilies Instant Action ad esempio, più un'altra analisi diversa per le corrispondenti pop up, Bait Soaks, esche affondanti, qualsiasi cosa. Prima potevamo produrre qualsiasi cosa destinata alla vendita, inoltre dobbiamo dare l'okay ad una NASH ITALIA E-ZINE 50
Quando si parla delle popolari Scopex Squid, è giusto ricordare che, anche le nuove 4G Squid hanno in comune le stesse caratteristiche e le stesse potenzialità, anche se alle 4G sono state apportate delle modifiche strutturali come ad esempio una granulometria molto più accentuata in grado di lavorare perfettamente non solo in condizioni di acqua ottimali, ma anche con acque particolarmente fredde.
ricetta perchè non possiamo cambiarla in un secondo momento, anche perchè nel caso l'analisi risulterebbe sbagliata. Infine, l'idea che la gente si interessi e possa vedere di che cosa è composta l'esca, mi piace.
DOVE SONO I PIU’ GRANDI MERCATI DI BOILES?
Il Benelux rappresenta il più grande mercato d'Europa, a loro piacciono i prodotti inglesi, mentre la Repubblica Ceca si sta espandendo ed abbiamo venduto molto anche in Russia. Ho archiviato moltissimi ordini per tanti paesi, ma l'Olanda ed il Belgio sono i più consistenti. Una volta ci arrivò un ordine dalla Croazia, ho subito pensato che fosse una cosa strana perchè non sapevamo niente di quel paese, anzi, credevamo che fosse ancora in guerra– adesso invece è diventato uno dei paesi più attivi nel mondo della pesca. La scala di produzione è qualcosa che molte persone non apprezza – se riempiamo un autoarticolato di boilies, questo pesa 24 tonnellate e ci metterebbe un quarto di secolo per arrivare!
QUAL’E’ LA COSA PIU’ IMPORTANTE RIGUARDO ALLE ESCHE CHE IL CARPISTA INTENDITORE NON CONOSCE? Probabilmente capire la pasturazione, più che pasturare – per anni abbiamo pescato con 50 esche attorno ad un innesco e nessuno ha mai capito il motivo per cui lo faceva. Se riuscite a pasturare bene, avrete solo bisogno di un'esca fuori dal pacchetto. Poco e spesso è una regola perfetta, da tenere come esempio di cambiamento che molti carpisti dovrebbero adottare, non pasturate solamente una volta. Lo sapete quale è la vera passione di Gary? Non importa essere dei geni per indovinarlo...andare semplicemente a pesca!
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IL PIU’ GRANDE SEGRETO DELL’ ESCHE? SOLO UNO.... Non disdegnate la pasta. Ne uso una quantità ragionevole e molti dei miei amici non lancerebbero la canna se non avessero attorno alla propria boilie un po' di pasta. Le Cultured Hookbaits rappresentano un modo facile per ottenere lo stesso effetto, probabilmente migliorato.
UN ACCESSORIO DI NASH DEL QUALE NON PUOI FARE A MENO... I Fang Twisters, li ho usati appena abbiamo iniziato a venderli. Ho perfino usato il primo set di campioni. Li valuto davvero positivamente, sono la prima scelta per le pop up e le esche affondanti.
NELLE MIE CANNE POTRAI TROVARE....
Il tubo Cling-On Tungsten Tubing, lo uso finchè posso infilare – rompo un pacchetto di due metri in lunghezze da due o da tre piedi con un Weed Lead Clip ed il conetto Tail Rubber con un trecciato Combilink. Spesso uso anche i piombi Pear Leads. Con i piccoli piombi ho perso molti beep. Opto per una misura da 6 oz, fa davvero una grande differenza. Sono convinto del fatto che si sentano molte più partenze usando i piombi più grandi
“Queste esche sono riuscite a far catturare carpe ovunque e anche velocemente. Sono sicuramente le esche migliori per catturare le Big carp, e oltretutto rappresentano quella tipologia di esche molto versatili e adatte a tutte le stagioni...” UNA DRITTA PER SENTIRE PIU’ BEEP QUANDO LA SITUAZIONE SI FA DIFFICILE... Molte persone usano le pop up o qualcosa di diverso quando pasturano, come ad esempio Toppers (cilindri), Snowmen (omini di neve), ma non pensano con che cosa pasturano veramente. Ne usano sempre almeno uno se stanno pasturando con due canne. Gli inneschi Cultured Hookbaits rappresentano davvero una grande dritta, tutto dipende dall'attrazione del rivestimento vivente. Non è una questione di colore, i tanti segnali di cibo stimolano i recettori della carpa molto di più di quello che farebbe un normale innesco.
PARLACI DI GARY BAYES LONTANO DA NASH...
Ha tutto a che fare con la pesca, ogni vacanza che faccio deve avere a che fare con la pesca, sono appena tornato dal fiume Ebro. Amo perlustrare i miei laghi, costruirmi il mio spot personale, piantare arbusti, ho appena sfidato due laghi, il Fen ed un altro piccolo lago dell'Essex. Vedere la gente sorridere per un record personale davanti a fotocamere è una sensazione unica. È ancor meglio rispetto a quando catturo io una grande carpa. Mi piace leggere gialli, mi piaceva scrivere ed ogni tanto lo faccio ancora. Ho dei pesci a casa, amo il mio giardino. Mi piace costruire cose, ma solo se c'è uno scopo. Non mi piace la folla e non mi piacciono le città, vicino a me ho l'autostrada M25 e certo, mi piace andare a Londra, ma la città che mi è piaciuta di più è Sydney, piena di spazi all'aperto, un porto e pesci ovunque.
DOVE TROVARMI...
Mi piace stare con me stesso, ma rispondo sempre ad ogni richiesta su esche genuine. Non posso fare abboccare il pesce all'amo per qualcuno, ma posso certamente aiutarlo nell'obiettivo. Inviatemi richieste sulle esche al seguente indirizzo e-mail: info@nashtackle.co.uk, specificando il mio nome.
UNA CURIOSITA’...
Dicembre 2013: Gary ha partecipato ad un'organizzazione benefica per raccogliere la cifra di £2,500 per l'Istituto per Malati Little Havens Hospice, che si occupa di curare bambini che hanno gravi malattie in Essex. Gary, uno dei più grandi umili carpisti del mondo, è stato trasformato in un grande e raffinato personaggio, in stile Gary Barlow, ammirato da tante donne di classe. Ben fatto, Gary! NASH ITALIA E-ZINE 52
Tecnica
Dolce
Risveglio L'inverno si è concluso e le giornate si sono allungate, ma nonostante i capricci di un clima sempre più pazzerello, ogni giorno può regalarci una gradita sorpresa... Testo e foto di Davide Vallese
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Se prima con giornate primaverili e poi con perturbazioni e sbalzi climatici repentini, è stato un inverno piuttosto mite e breve, le prime belle giornate che regalano temperature piacevoli, risvegliano in me un istinto primordiale innato che come ogni anno per magia mi induce a volare, dapprima con la fantasia, sognando lunghe sessioni di pesca e baffute gigantesche tra le mie braccia e, successivamente mi spinge a partire alla ricerca delle mie ''prede'' preferite ovunque vi sia acqua. Tutto questo anche solo con l'intento e il gusto di vedere una “bollicina”, un cenno di attività, una lenta e graduale ripresa che in questo periodo è adrenalina allo stato puro. Le ore trascorse lungo fiumi, laghi o cave non si contano, nonostante il tempo a mia disposizione con gli anni sia diventato sempre meno. Ma ritagliarsi qualche spazio da dedicare all'osservazione per godersi il risveglio della natura, per fortuna si riesce ancora a trovare così da non mancare mai ai primi appuntamenti che sono quelli che ti fanno battere forte il cuore e, anno dopo anno, fomentano sempre più la passione che c’è in me nonostante i tanti impegni di tutti i giorni. La stessa adrenalina che ti porta a fare chilometri su chilometri per qualche piccolo istante di gioia, è la stessa che corre ormai da anni nelle mie vene, ed è la stessa che ogni primavera mi porta a fare mille progetti che vorrei poter realizzare in un solo giorno. La verità però è un'altra e lo so, ne sono pienamente consapevole, ma faccio finta di niente perché in fondo è così bello poter progettare, sognare e vivere tutto questo in piena libertà. Così succede che dei mille progetti studiati, pensati e sognati, spesso ne riesco a portare avanti forse uno, quando va bene, facendo mille peripezie e mille sacrifici per poter incastrare tutti gli impegni lavorativi e della famiglia. Detto tutto ciò, è finalmente arrivato anche per quest'anno il momento di rimettersi all'opera e partire.
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Nella foto a destra due inneschi doppi montati su due terminali diversi. La scelta di variare la presentazione è dovuta principalmente al punto dove si dovrà calare l'innesco tenendo in considerazione la quantità di sporco presente o il tipo di fondale.
A caval donato....
Ormai da un paio d'anni a causa di problemi lavorativi mi sto concentrando maggiormente nella pesca in cava che è sicuramente più gestibile per i miei impegni e soprattutto perché ho la fortuna d'averne molte non distanti da casa. Così per questa uscita decido di scegliere quella che mi ispira di più poco distante da casa mia. Questa cava è grande quanto basta da lasciarti incantato quando la vedi, selvaggia abbastanza da potermi mettere a dura prova e creare gli stimoli giusti.
Sono pronto, si parte! Ma nemmeno il tempo di scegliere il posto dove poter iniziare l'avventura che tutto crolla come un castello di sabbia. Il lavoro porta dei cambiamenti e stravolge tutti i miei piani lasciandomi ben poco tempo a disposizione, così devo ricominciare da capo. Lascio per il momento in sospeso il progetto e, dato che la stagione va avanti e l'aria nuova di primavera mi fa sentire il bisogno di attivarmi al più' presto, cercherò di sopperire all'astinenza che ho accumulato durante i mesi freddi. Decido allora di aprire la stagione nello stesso posto dove ho terminato la mia ultima sessione. Scelgo un ambiente decisamente più piccolo e consono alle mie esigenze, un ambiente che conosco abbastanza bene per poter ottimizzare i miei tempi nel migliore dei modi. Si tratta comunque di una cava, di piccole dimensioni come estensione superficiale, ma con un enorme massa d'acqua avendo una profondità che varia dai cinque ai ventuno metri. Un imbuto. Un'ambiente piccolo ma estremamente selvaggio dove in ogni angolo si nasconde un'insidia oppure lo spot perfetto. Un bacino d'acqua sorgiva popolato da pesci magnifici, ma estremamente sospettosi e diffidenti, che sanno il fatto loro e che non amano molto farsi fotografare. Decido quindi di partire per una piccola sessione veloce, un giorno e una notte, riduco al minimo l'attrezzatura per evitare di spaccarmi la schiena visto il poco tempo a mia disposizione. Quando si pesca in ambienti molto tecnici, dove le sponde sono ricche di vegetazione sommersa e gli erbai sono fitti e consistenti, saper leggere bene l'eco scandaglio permetterà di calare gli inneschi nei punti giusti
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Siamo ancora ad inizio marzo e nonostante il clima sia già primaverile e le temperature spesso fuori dalla media stagionale, l'acqua e' ancora fredda, anche perché durante le ore notturne il termometro segna ancora temperature invernali. La scelta dello spot non è delle più semplici proprio a causa della conformazione del fondale della cava, per di più non si vedono cenni d’attività, non vi sono segnali che mi aiutino nella scelta dello spot. Mi lascio quindi guidare dall'istinto e mi fermo in una piccola ansetta ricca d'ostacoli, un posto che l'anno passato mi regalò qualche bella soddisfazione. Spinto dalla voglia di pescare e l'adrenalina a mille, scarico la macchina in un lampo e percorro quei duecento metri che mi separano dall'acqua senza nemmeno provare un briciolo di fatica nonostante la strada non sia delle più comode, questi sono gli effetti della passione E' incredibile quanto l'eccitazione di poter fare ciò che si ama, ci renda immuni da fatica e dolori, regalandoci gioia e piacere come se fossimo bambini con i propri giocattoli. Apro le mie piccole 9 piedi e man mano che faccio scorrere il filo negli anelli, inizio a imparentarmi con l'ambiente. Parlo dentro me, cerco di arrivare alla soluzione giusta che mi possa portare ad ottenere ciò che voglio, ricordando esperienze passate, la malizia giusta, la mossa azzeccata. Dopo tanti dubbi e incertezze finalmente scelgo la mia tattica. Armo le 3 canne con trecciati morbidi ma tenaci visto che andrò a ricercare i pesci nei punti un po' meno profondi, nei pressi di legnaie e radici e non sarà di sicuro facile portarli fuori da quelle zone. Consapevole di ciò cerco di garantirmi comunque una presentazione molto mobile e naturale. L'acqua ancora molto fredda mi porta a credere che inneschi piccoli bilanciati o eventualmente piccole pop up, possano essere la scelta giusta in questo momento, magari proponendo colori con tonalità più accese vista anche la limpidezza dell'acqua, tutto rivolto alla possibilità di poter stimolare la curiosità di qualche esemplare già in movimento. Opto per una tattica mirata, poca pastura, concentrata vicino l'innesco per aumentare al massimo le mie possibilità e concentrare il più possibile l'attenzione dei pesci vicino al mio inganno. Lancio le miei insidie in tre punti differenti a profondità diverse per poter effettuare la mia azione di pesca mai nelle stesse condizione e magari poter così riuscire ad intercettare qualche bel pesce. Tutto è pronto, sono in pesca. Ora non mi resta che sedermi dentro il mio Brolly e gustarmi un bel thè caldo, godendomi le ultime ore di luce che sono quelle che amo di più. La mia mente comincia a volare e sognare in preda alla frenesia e alla speranza d'aver fatto tutto per il meglio. Ripasso tutti gli attimi della preparazione. Mille domande, mille dubbi, mille ''se'' e mille ''ma'' corrono all'impazzati come impulsi nervosi dentro la mia testa, incertezze create forse più dalla voglia di sentir suonare quel benedetto avvisatore che da ciò che posso aver sbagliato realmente. In un attimo e già buio e mi trovo con un piatto caldo tra le mani. Il tempo di rilassarmi e sono già chiuso nel sacco a pelo al caldo a godermi il tepore che mi regala. Mi rilasso, ascolto il silenzio che solo in questi posti posso trovare, un silenzio rotto dai canti degli uccelli notturni, un silenzio rotto dai primi rituali d'amore degli Svassi. In questa magia a fatica riesco a sbarazzarmi della tensione e dell’eccitazione che ho prodotto in questa giornata, ma provo comunque a lasciarmi andare in un profondo sonno. La notte passa veloce, purtroppo senza i risultati sperati. Con un po' di delusione raccolgo armi e bagagli e torno con la coda tra le gambe a casa, con tante domande e poche risposte che possano giustificare l'insuccesso. Consapevole anche del fatto che la stagione è appena iniziata e che il posto non è mai stato generoso di catture, ma non mi butto giù di morale, anzi, progetto già la prossima pescata. Sono trascorsi dieci giorni e sono di nuovo in viaggio con la macchina carica verso la stessa cava, con un conto in sospeso da risolvere e una voglia matta di pescare. Le temperature sono aumentate sia esternamente che per quanto riguarda l'acqua, anche per 57 NASH ITALIA E-ZINE
Vediamo nel dettaglio la presentazione: come treccia l'ottimo Armourlink da 25 lb, molto resistente all'abrasione, l'amo è un affilatissimo Fang X montato con un piccolo Metal Rig Rings, e a copertura dell'occhiello dell'amo un Hooklink Sleeves Slim che crea un effetto Line alaligner. L'hair rig è staccato di circa un centimetro per evitare un eventuale effetto ombra.
questo decido di cambiare spot e scelgo la sponda opposta a quella della scorsa volta, una porzione della cava che rimane sempre esposta al sole dal mattino alla sera e che quindi potrebbe regalarmi un piccolo vantaggio in termini di temperature. Anche questa volta ho poco tempo a disposizione solo una notte e devo cercare di ottimizzare i tempi anche in questa occasione. Così in men che non si dica scarico tutto l'attrezzatura e percorro un bel pezzo a piedi lungo la sponda che ho scelto. In solo dieci giorni molto è cambiato, i colori, i profumi, l’acqua, sembra che tutto abbia preso vita. Nemmeno il tempo di fare questa considerazione dentro me che una meravigliosa specchi salta poco distante. Non potevo avere un benvenuto migliore di questo. Aumento il passo perché' dopo quello che ho visto un brivido mi è sceso lungo la spina dorsale e mi ha dato una scossa, non sto più nella pelle e devo assolutamente mettermi in pesca. In questa occasione mi trovo in un angolo dove alla mia destra ho un centinaio di metri di sponda inaccessibile, la vegetazione è fittissima sia fuori che dentro l'acqua. Il fondale degrada rapidamente e a quattro cinque metri da riva si hanno sette otto metri di profondità e la cosa più bella è che il fondale è una vera e propria foresta sommersa. Alberi interi, rami, tronchi arredano alla perfezione l'intera sponda creando un habitat perfetto per le carpe che stazionano qui su ogni strato, ma allo stesso tempo ai nostri occhi troviamo un vero e proprio inferno. Inutile dire che due canne scelgo di posizionarle lungo questa sponda armando due terminali totalmente differenti dalla scorsa volta. Su una preparo un combi composto da uno sezione dello 0.80 e la parte finale da un trecciato da 35 lb montato su un amo del 2. Sulla seconda canna opto per un inguainato da 35 lb sguainando gli ultimi tre centimetri dove vado a montare anche qui un amo generoso. La scelta ricade su questi tipi di terminali e materiali perché non ho molte scelta viste le condizioni in cui vado a ricercare i pesci, avrei sicuramente preferito utilizzare terminali più sottili, ma non voglio assolutamente rischiare di sprecare qualsiasi possibilità mi venga concessa e l'unico modo che ho è quello di utilizzare ''armi pesanti''. Un discorso un pochino diverso lo faccio per la terza canna che decido di andare a sistemare a sinistra nei pressi di una piccola legnaia sui sei metri d'acqua. Dato che riesco a pescare in uno spot pulito mantengo un terminale morbido che avevo montato la volta scorsa. Aumento un pochettino le dimensioni degli inneschi rendendoli leggermente più generosi, ma rimango comunque su esche pop up dato che sul fondale inizia a formarsi un leggero strato di vegetazione che potrebbe infastidire la presentazione. Non cambio invece la strategia di pasturazione e continuo a mantenerla concentrata intorno agli inneschi in quantità moderate. Lanciata l'ultima canna arriva il momento di rilassarsi e godersi con un bel thè l'attesa, che spero non sia troppo lunga. Tra un salto e l'altro, e qualche scatto rubato ad un ambiente che lentamente prende vita, la giornata vola e in un attimo mi trovo a veder scendere il sole davanti ai miei occhi. L'ora dorata regala scatti unici, mozzafiato e man mano che il sole si nasconde dietro le maestose Alpi, anche le temperature seguono l'andamento del sole e scendono fino ad obbligarmi ad indossare il giubbotto e chiudermi in tenda per la cena. Giusto il tempo di preparare la pentola per la pasta e far bollire l'acqua che una delle canne parte rompendo il silenzio. Quasi non ci credevo. Salto fuori e ferro la canna che è a due passi da me. E’una delle due lungo la sponda di destra. Il pesce per mia fortuna prende il centro del lago e io lo lascio andare perché è quello che voglio, lo lascio correre anche perché non posso fare altrimenti vista la sua andatura. Più che una carpa sembra d'avere dall'altra parte una locomotiva senza nessuna intenzione di fermarsi. Dopo avermi preso filo a volontà’, riesco finalmente a fermare la fuga. Il cuore mi
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batte all'impazzata e finalmente il momento tanto atteso è arrivato. Faccio un grande respiro e lentamente inizio il recupero e, ad ogni giro di manovella, sento sempre più l'importanza del pesce che ho dall'altra parte. I minuti passato veloci esattamente come il sangue che scorre nelle mie vene. Il pesce ormai è vicino e quando ormai penso di poterlo vedere e magari poter impugnare il guadino, riparte come un missile nell'unica direzione dove non doveva andare. Trenta, forse quaranta metri dividevano me e il pesce da quell'inferno che avevo sulla mia destra e credo che quella carpa abbia messo tutta la sua forza per poter percorrere quel pezzo in un niente senza poterla fermare in nessun modo. La conclusione è stata pessima e l'unica cosa che ho potuto fare è stata quella di trattenere le imprecazioni, non potevo far altro. Con molta delusione innesco di nuovo la canna, e mentre preparo un piccolo sacchettino in pva, cerco in me stesso di trovare la positività in tutto ciò che ho fatto e mi convinco che nulla è ancora perso, anche se la prima partenza è andata nel peggiore dei modi. Rilancio la canna e mi metto in tenda a godermi la cena e il tepore regalatomi dal pasto caldo, poi via nel sacco. Il nervoso e l'adrenalina non mi lasciano dormire e mi fanno rivivere ogni istante del combattimento. Lentamente mi lascio andare nelle braccia di Morfeo cullato dai suoni della notte e dalle speranze. E quando ormai sono nel più profondo dei sonni è proprio li che mi si gela il sangue all'improvviso. Una partenza infinita mi sveglia e mi costringere a prendere un po' di freddo nel pieno della notte. Anche questa volta è la canna sulla sponda di destra e ancora una volta il pesce parte verso il centro e ancora una volta assecondo la sua partenza. E' un combattimento più lento della partenza precedente e mi sembra che sia un buon pesce di taglia. La fuga finisce e arriva il momento di entrare in azione. Questa volta scelgo di forzare un pochino il recupero per accelerare i tempi e scongiurare qualsiasi imprevisto. Arrivo velocemente nel sotto riva e immediatamente lui risponde con potenti ripartenze che cerco di limitare il più possibile. E' grande, e continua incessantemente a cercare il fondo in cerca di qualche ostacolo dove rifugiarsi. Questa volta però non ci sto è chiudo quel tanto che basta la frizione, lavorando il pesce con la mia 9' che asseconda ogni testata e ogni ripartenza piegandosi all'inverosimile. Dopo qualche minuto di combattimento intenso, il pesce si arrende e viene a galla lasciandosi ammirare in tutto il suo splendore. Ancora un piccolo sforzo, un ultimo colpo di reni ed è dentro il guadino. Poso la canna sul picchetto e lentamente mi sporgo sulla rete per vederla meglio, accendo la pila e vedo una schiena immensa. La gioia che ho in quegli attimi ripaga di tutti gli sforzi fatti e cancella in un attimo tutto ciò che era accaduto solo qualche ora prima. Sono ormai le quattro passate, decido di mettere il pesce in sacca per fare qualche bella foto di rito subito con le prime luci dell'alba, ma anche per farla riprendere dal duro combattimento. Sono le sei e mezza e ormai mi giro e mi rigiro nel sacco da un po', ho dormito ben poco dopo quella partenza. L’eccitazione, la gioia e la voglia di tenere in braccio di nuovo un pesce così meraviglioso a distanza di mesi mi hanno tolto il sonno. Ormai è chiaro, mi preparo un buon thè e mi siedo a fissare il lago che fuma creando un contesto fantastico, quasi surreale e mentre lo guardo ogni tanto vedo saltare qualche pesce. Mi chiedo davvero come possa essere tutto così magico e fantastico, sembra impossibile, a volte stento a crederci. Sta di fatto che a me tutto questo mi ha rubato l' anima e il cuore da molti anni e non riesco a farne più a meno, è un bisogno viscerale che ho dentro, un bisogno che ha la mia mente di star qui a contatto con la terra, con la natura, con me stesso. Tutto questo mi regala energia, sollievo e benessere nonostante non ci sia quasi nulla di salutare in tutto quello che faccio qui. E' una passione che va vissuta, capita e perché no, quando si può, anche tramandata sempre nel migliore dei modi. E' una passione che va protetta e salvata da ciò che ogni giorno accade e che pian piano la danneggia e rischia di distruggerla. In tutto questo, in tutta questa magia non esistono eroi o eroine, non esistono professori e allievi, non esistono vecchi o nuovi dovrebbero solo esistere persone grandi o meno grandi che vanno tutti in un'unica direzione, condividendo un hobby che va tutelato e portato avanti con amore così da poterlo raccontare e condividere giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno. Avventure che non possono far altro che farci emozionare.
Vetrina NASH EZI GLIDE BACK LEAD
Un’accessorio fondamentale che spesso viene sottovalutato da molti carpisti è il back leads. Molte volte carpe piu’ sospettose, sentendo la presenza di fili in acqua, sono più diffidenti a mangiare, per questo stendere la lenza il più possibile sul fondo è fondamentale per creare meno ostacoli possibili. NASH con i suoi tendi filo con l’escusivo “EZI GLIDE”, che permette lo scorrimento veloce su qualsiasi tipo di lenza (sia trecciato sia monofilo) vi permetterà di essere quanto più discreti, con inoltre la possibilità di cambiare zavorra alla base delle clip. Forniti in confezioni da 3pz in grammature di 10g, 15g, 25g e 40g.
NASH CHOD LINK
Molte volte, si pensa a come realizzare il nostro terminale, per far si che esso sia il più performante, mimetico sul fondo e ultra resistente all’abrasione. Nash oggi realizza il nuovo Chod-link Diffusion camo, perfetto per realizzare chod rig e terminali combi . Costruito secondo la tecnologia D-cam che sta per Diffusion camo, la quale lo rende invisibile al 100% su ogni tipo di fondale, con una massima resistenza all’abrasione, fornito in due misure 20lb e 25lb. Molte catture avvenute sono state realizzate mediante Chod-link abbinato con Armourlink, realizzando quindi terminali combi. I nostri terminali sono stati fatti per essere calati su fondali con una leggera presenza di erba, e con l’aggiunta di un’eccezionale pop-up CITRUZ questo è stato il primo risultato di una lunga serie.
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