NASH N°10 Dicembre\ Gennaio 2018
Tecnica
TOCCATA & FUGA LUNGHE DISTANZE
LA LUNGHEZZA
CHE SCEGLIAMO
I TAL I A E-ZI NE
Prove Pesca LOW MOON CHAIR LOGIX LOADER ZT PARKA
L’ESCA
PER IL FREDDO
SE SCAPPI...TI PRENDO!
ATTITUDE TO ADVERSE ELEMENTS
RE DEL COMFORT BOSS DELLO STILE
Nonostante la linea Zero Tolerance si sia guadagnata la sua reputazione in particolare per quanto riguarda l’abbigliamento durante condizioni estreme e quindi temperature rigide, l’essenza moderna di ZT è stata pensata per tutte le stagioni. Una linea di indumenti ad alta performance, pensata in ogni dettaglio e dando importanza alla scelta dei materiali. Gli indumenti ZT offrono soluzioni a tutto, dal vento fresco di prima mattina ai temporali improvvisi tipici della stagione estiva, passando dai venti gelidi invernali. Indossati, vi offriranno una comodità senza pari, tenendovi asciutti in qualsiasi condizione estrema. D u M e N t I A l L S e As O n P e R I l P e S c At O r E D i T u T t E L e S tA g I o N i
nashtackle.co.uk
In questo numero Editoriale pagina 4 Nash News pagina 59
Tutte le novità direttamente dall’Headquarter Nash, eventi, fiere italiane ed internazionali, manifestazioni ed incontri. Tutto, ma proprio tutto su qualsiasi iniziativa che vede la nostra partecipazione
Toccata e Fuga
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di Stefano Antonucci e David Bracaglia Il carpfishing solitamente, prevede un approccio di pesca statico, una sorta di “appostamento” fatto di attese più o meno lunghe, alla ricerca del pesce da sogno che ci ripaghi di tutti i nostri sforzi e del tempo speso lungo le sponde di laghi e fiumi.
L’esca per il Freddo
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di Graziano Giambastiani Durante i mesi più caldi, quando le temperatura dell’acqua raggiungono i livelli più alti, tutte le esche possono funzionare, ma quando l’acqua si abbassa sotto il limite dei 6-5 gradi, allora le cose si complicano e la scelta dell’esca deve essere mirata.
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Se scappi...ti prendo!!! pagina 49
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La lunghezza che scegliamo pagina 63
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Scelte alternative...ma vincenti pagina 77
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di Roberto Bussolari Affrontiamo ora un aspetto a mio avviso fondamentale del carpfishing. Cosa significa conoscere “la meccanica del terminale”? Significa indubbiamente essere consapevoli di ciò che facciamo mentre peschiamo a Carpfishing ma soprattutto, significa avere le idee abbastanza chiare di ciò che potrebbe avvenire sul fondo. di Steve Briggs traduzione di Rachele Pasquali Lanciate ancora con i soliti rig corti che usano tutti nel lago in cui pescate? Sembra che i rig corti rappresentino sempre la scelta giusta.. è davvero così? Il grande pescatore esperto di Big, Steve Briggs confronterà i meriti dei rig corti e quelli dei rig lunghi.
di Michele Talone e Maurizio Mariotti Nel periodo estivo, quando le temperature raggiungono livelli insopportabili e le nostre acque diventano bollenti, si potrebbe arrivare alla conclusione che forse sia meglio non pescare o magari aspettare perturbazioni e tempi più miti. Ma con le giuste accortezze e mentalità una soluzione si trova sempre! Come in questo caso...
Lunghe Distanze pagina 87
di Andrea Baronio Il carpfishing é forse una delle tecniche di pesca con più varianti per quanto riguarda la pesca in acqua dolce. Si può praticare a lancio cercando spot utilizzando un marker, facendo stalking costeggiando un lago, pescando a galla con lo zig o cercando punti d'interesse tramite natante, ecoscandaglio o facendo plumbing.
Nash Italia TV pagina 5 Fishing Test pagina 7 Nash Vetrina pagina 97
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L’IMBATTIBILE COMFORT http://www.nashtackle.co.uk/products/view/indulgence-5-season-sleeping-bag DELLA GAMMA INDULGENCE http://www.nashtackle.co.uk/products/view/indulgence-5-season-sleeping-bag
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http://www.nashtackle.co.uk/products/view/indulgence-5-season-sleeping-bag Il lussuoso comfort Indulgence nei sacchi a pelo foderati in tessuto felpato, imbottiti, per un calore unico. Disponibili in 4 stagioni e nella versione a doppio strato 5 stagioni; sviluppati per adeguarsi ad ogni stagione e condizione climatica in base alle proprie esigenze personali. Si adattano alla gamma delle brande Indulgence, ma offrono un adattamento univer sale per qualsiasi branda, grazie ai manicotti di sostegno posti in cima e sul fondo, con cinghia per lo schienale in modo da evitare la torsione del sacco a pelo. Disponibile in versione Standard e Wide Boy.
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Editoriale
NASH ITA LIA E -Z i n e
Il numero 10 è un numero speciale per noi italiani. Ci ricorda il calcio, i mitici numeri 10 che nella storia hanno fatto sognare gli appassionati di pallone. Mi ricordo Baggio, Matthaus, Maradona. Ho avuto la fortuna di vederli giocare. Scrivo questo editoriale dopo l’eliminazione ai campionati del mondo di calcio, un momento storico, sportivamente, bruttissimo, che si accumula al momento difficile economico del paese. Forse poteva essere l’unico momento di unione degli italiani, l’ho pensato veramente, che il calcio potesse essere l’unico motivo per cui gli italiani si potessero abbracciare ed essere patriottici. Poi mi sono fermato un attimo e ho pensato che ci sono migliaia di motivi in più per essere uniti, motivi molto più importanti. (meglio tardi che mai diranno alcuni? Lo pensavo da anni). Dispiace che l’anno prossimo non saremo davanti alla tv a tifare Italia al mondiale, ma sono anche un po’ contento di questo, alla fine ho visto vincere un mondiale con il goal di Grosso, ho visto il rigore di Baggio ad USA 94, ho visto la finale del terzo posto ad Italia 90 con
Anno 2- n° 10 Dicembre – Gennaio 2018 EDITORE MATTEO MARMOCCHI Numero Registro Operatori di Comunicazione 26536 Registrata presso la cancelleria del Tribunale di Bologna con il numero 8424 http://www.nashitalia.com
Schillaci che era partito panchinaro, calcisticamente la mia Nazione, mi ha dato tante gioie, ed anche alcune piccole
Direttore Responsabile
delusioni, ma non si può sempre vincere, provarci sì però! Dicevo che sono contento, sì, capita proprio in un momento dove, forse questo piccolo schiaffo, potrebbe far bene a tutta l’Italia. Ci ha fatto tornare con i piedi e la mente alle cose più importanti. Quando l’anno prossimo, le altre nazioni guarde-
Matteo Marmocchi (matteo.marmocchi@nashitalia.com)
ranno i loro paladini, sfidarsi per la coppa. Noi rifletteremo per noi stessi, sperando di essere uniti contro coloro che ci
Direttore Editoriale
stanno portando via tutto, rifletteremo di come mai solo poche persone si stanno battendo per ottenere qualcosa per tutti, in politica, in economia…nella vita in generale, le urla su facebook non servono a niente! Nella pesca, torniamo a pescare seriamente, torniamo a far vivere i nostri splendidi corsi d’acqua, uniamoci in associazio-
Graziano Giambastiani (graziano.giambastiani@nashitalia.com)
ni, in volontariato per cacciare chi delinque o chi non rispetta l’ambiente. Uniamoci per far cessare la pesca di professione nelle acque interne, o almeno per regolamentarla nel rispetto degli altri! Noi di Nash dobbiamo parlare di pesca, di carp fishing, speriamo ogni volta di farvi venir ancora più voglia di andare a
Direzione e redazione (magazine@nashitalia.com)
pescare, perché la pesca è davvero bella! Tutta! Ma tiriamo fuori il nostro numero 10, perché in fin dei conti, ognuno di noi ha sulle spalle un numero 10…
Matteo Marmocchi
Consulenti Graziano Giambastiani, Andrea Baronio, Roberto Bussolari, Stefano Antonucci, David Bracaglia, Steve Briggs, Oli Davies,
Sembra strano, ma quando parli con qualcuno della piaga che affligge il mondo della pesca sportiva
Michele Talone, Maurizio Mariotti, Alessandro Novo
(sto parlando naturalmente del bracconaggio) e chi dall'altra parte ti ascolta, ma non pratica nessun tipo di pesca, la risposta che ottieni alla fine più o meno è sempre la seguente: “a siiii in Italia ci sono
Progetto Grafico
i bracconieri? Mah, mai sentito niente del genere, io sapevo che c'era un pesce grosso, brutto e con i
Stefano Antonucci
baffi che mangia i cani, papere e a volte anche i bambini, ma dei bracconieri non so niente! Perché sono un problema?”
Traduzioni a cura di
Quando per più volte ricevi una risposta del genere, qualche domanda te la poni, ma soprattutto ti chiedi quanti sono quelli
Rachele Pasquali
che sanno, al di fuori del mondo della pesca, di cosa succede da anni in molte acque del nostro Paese. Capisco che in Italia ci siano tanti problemi che non trovano soluzione, problemi molto più gravi se paragonati alle specie ittiche delle nostra acque, ma è anche vero che dopo anni di battaglie, denunce, sequestri, articoli su quotidiani e sui social, servizi di denuncia sulle televisioni nazionali, convegni e quant'altro, gran parte delle persone che non praticano la pesca sportiva, o la praticano saltuariamente, siano totalmente ignari di questo fenomeno. Il mondo del Carpfishing è senza dubbio il più sensibile a questo problema, ci sono volontari che addirittura impegnano il proprio tempo libero per farsi una ronda notturna anziché dedicarlo alla propria passione o alla propria famiglia. Chi ha a cuore questo problema sa bene che è molto difficile combattere contro un nemico che agisce nell'oscurità della notte, nel buio, muovendosi come un ratto lungo gli argini con un solo scopo, quello di praticare in piena coscienza un'attività totalmente illegale, ma che a quanto pare non punita abbastanza dalla legge. A proposito, negli ultimi giorni, sempre leggendo di bracconaggio sui social, qualcuno ha esordito dicendo che forse (attenti perché qui viene il bello) una delle possibili soluzioni al bracconaggio potrebbero essere i pescatori sportivi che, sempre a quanto pare, sono le prime sentinelle delle nostre acque. Incredibile, fino a che punto può arrivare l'intelligenza umana, soprattutto quando uno esordisce dicendo “lo sapete, forse ho trovato la soluzione...ho scoperto l'acqua calda”. Quando leggi certe cose, forse ti fai un'idea del perché, stiamo parlando ancora di bracconaggio!
Graziano Giambastiani
Nash Italia E-Zine bimestrale è una pubblicazione MATTEO MARMOCCHI WWW.NASHITALIA.COM Proprietà MATTEO MARMOCCHI Tutti i diritti sono riservati L’invio di fotografie e materiale dattiloscritto alla redazione autorizza implicitamente la pubblicazione a titolo gratuito su qualsiasi pubblicazione della Nash Italia E-Zine. I manoscritti ed il materiale iconografico inviati in Redazione non verranno restituiti. Sono vietati la pubblicazione e l’utilizzo anche parziale di testi, foto e disegni, se non espressamente autorizzati da Nash Italia E-Zine.
NASH ITALIA E-ZINE 4
Nash Italia TV
Nash ITALIA TV
https://www.youtube.com/c/NashItaliaTV Clicca nelle immagini qui sotto per guardare il video, una nuova interessante novità per la rivista Nash Italia E-Zine, un collegamento diretto alla pagina video di Nash in italiano. In questo numero proponiamo 4 video che stanno riscuotendo successo! A cura della redazione
https://www.youtube.com/watch?v=yjgcmIK10Zg https://www.youtube.com/watch?v=yjgcmIK10Zg https://www.youtube.com/watch?v=yjgcmIK10Zg
https://www.youtube.com/watch?v=yjgcmIK10Zg NUOVO ABBIGLIAMENTO NASH ZT 2018 NUOVO ABBIGLIAMENTO NASH ZT 2018 Ampia panoramica di tutti i capi di abbigliamento della linea ZT, alta qualità, esteticamente bellissimi, tecnici e con materiali di ultima generazione per supportare tutti gli agenti atmosferici, clicca qui per guardare il video in italiano.
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https://www.youtube.com/watch?v=57f1FWGrQdQ NASH BANK LIFE GAZEBO Video in italiano di spiegahttps://www.youtube.com/watch?v=57f1FWGrQdQ zione del prodotto dell’anno, Il GaZebo di Nash! Fasi di montaggio e smontaggio https://www.youtube.com/watch?v=57f1FWGrQdQ con spiegazione dettagliata di ogni particolare! https://www.youtube.com/watch?v=57f1FWGrQdQ https://www.youtube.com/watch?v=jqxnYprjJlY https://www.youtube.com/watch?v=jqxnYprjJlY https://www.youtube.com/watch?v=jqxnYprjJlY
https://www.youtube.com/watch?v=jqxnYprjJlY https://www.youtube.com/watch?v=vw5TwJEES8s
BUFFETTERIA LOGIX
La prima vera buffetteria antiurti, la Logix, materiali resistenti agi urti, rigidi e imbottita nel suo interno, diversi formati e diverse borse per ogni esigenza, guarda il video di spiegazione in italiano.
NASH TRADE SHOW
Un video di 25 minuti dedihttps://www.youtube.com/watch?v=vw5TwJEES8s cato alla nuovissima gamma Nash del 2018, tante curiosità direttamenhttps://www.youtube.com/watch?v=vw5TwJEES8s te dal Trade show in Nash, video con sottotitoli in italiano, rimarrete sbalordihttps://www.youtube.com/watch?v=vw5TwJEES8s ti dalla qualità Nash 2018! Innovazione i continuo incremento per il carp fishing. NASH ITALIA E-ZINE 6
Fishing Test
NASH INDULGENCE 3 & 4 BEDS
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I nuovi lettini Indulgence rispecchiano la qualitĂ e lo standard innovativo degli ultimi anni. Oltre che ad essere esteticamente bellissimi, offrono un comfort senza pari, grazie al materasso costruito con la massima cura ed il supporto lombare. Questi lettini si posizionano tra i migliori lettini di sempre per il carp fishing. I lettini Indulgence vi offriranno diverse opzioni, tra le quali la misura Standard e quella Wide in strutture da tre o da quattro gambe. Le versioni da quattro gambe dispongono di un'estensione aumentata per una regolazione ottimizzata e di uno spazio ottimizzato in particolare nella parte inferiore per conservare i vostri strumenti. Tutti i modelli sono provvisti di un supporto lombare extra elasticizzato, permettendo al materasso di essere irrigidito facilmente se richiesto aumentando il confort individualmente.
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CARATTERISTICHE 3 LEGS: Dimensioni: (cm) 215 x 78 Peso:(kg) 10.3 Altezza gambe:(cm) 32-42 3 LEGS WIDE: Dimensioni: (cm) 215 x 95 Peso: (kg) 11.7 Altezza gambe: (cm) 32-42
• Materasso elegante con imbottitura ad alta densità per un maggiore comfort • Materasso imbottito e fibra centrale infossata per una maggiore azione di isolamento • Supporto lombare centrale migliorato in grado di evitare l’afflosciamento del materasso • Design unico in grado di diminuire le dimensioni di trasporto durante viaggi in qualsiasi tipo di veicolo o all'interno di carrelli • Cuscino integrale avvallato • Rifinito nello stile Nash Lake Legends camo
4 LEGS: Dimensioni: (cm) 215 x 78 • Doppie tasche in rete per conservare oggetti di valore, come ad esempio cellulari, telecomandi e Peso: (kg) 11.8 chiavi Altezza gambe: (cm) 38-52 • Piedi anti-fango piatti e pieghevoli con buchi per picchetti
4 LEGS WIDE: Dimensioni: (cm) 215 x 95 • Cinghie di compressione per imballaggio, ideali per una base di carico piatta. Peso: (kg) 13 Altezza gambe: (cm) 38-52 • Anelli elastici a rapido adattamento per cuscini e coperte Indulgence opzionali
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Fishing Test
NASH LOGIX CARRYALL
Nash ha ideato finalmente delle buffetterie antiurto con materiali scelti per durare molto più tempo. Dispongono di una base di carico solida in grado di darvi una versatilità giornaliera, tutti su misura per il pescatore che richiede la massima organizzazione, ampio spazio e facilità di trasporto. Combinati con i materiali più resistenti di altissima qualità, la loro etica si fonda sulla massima affidabilità a lungo termine. Zip e fibbie resistenti, maniglie per afferrare i borsoni con il massimo del carico. L'attenzione Nash sul dettaglio è ovunque. LOGIX LOW LOADER CARRYALL Dedicato al carpista che passa molto tempo in riva al lago, il Low Loader Carryall si adatta alla parte inferiore di tutti i lettini Nash e gli altri sistemi di pernottamento. E' stato creato per aumentare lo spazio anche nei rifugi più compatti. Dispone di tre cerniere a zip laterali sul coperchio. La base ad alta protezione ed il coperchio dispongono di un design ad incastro insieme a lati rigidi in grado di mantenere la forma del Low Loader sempre al suo posto, anche quando lo caricate parzialmente, possiede tre tasche laterali provviste di cerniera a zip in grado di offrirvi una maggiore flessibilità per i vostri accessori che scegliete di avere sempre a portata di mano, con una cinghia per spalla regolabile e removibile, la quale vi darà la possibilità di trasportare il vostro Logix Low Loader Carryall. Misure: 24.5 cm (Altezza) x 58 cm (Larghezza) x 30 cm (Profondità)
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LOGIX HIGH LOADER CARRYALL Il fratello maggiore del Low Loader. La base rigida e le parti superiori e laterali dello scompartimento principale, dispongono di un accesso a tre lati provvisto di cerniera a zip per permettere ai vostri accessori più grandi di essere conservati e posizionati ottimamente. Il design a tre lati provvisto di zip vi permetterà di accedere facilmente allo scompartimento superiore. Inoltre, presenta doppie tasche laterali in grado di conservare i vostri accessori, tenendoli a portata di mano. L'High Loader è provvisto di una cinghia per spalla imbottita, regolabile e removibile. Misure: 36.5 cm (Altezza) x 58 cm (Larghezza) x 30 cm (Profondità)
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Fishing Test
Una sedia innovativa che sta riscuotendo un successo enorme!!! La Moon Chair ora è disponibile anche nella versione “Low” con profilo basso e ingombro ancora più ridotto!!! 13 NASH ITALIA E-ZINE
NASH LOW MOON CHAIR
Dopo il successo della Moon Chair, dove in alcune zone è stata la regina delle sedie, abbiamo deciso di sviluppare un prodotto simile, ma dal profilo basso, in grado di esser trasportato nei carrelli o di esser messo dentro ai bagagliai della macchina agevolmente senza ingombro, sta sotto o sopra a tutto Un nuovo telaio con gamba pieghevole a forbice per produrre un basso profilo con seduta di lusso, pieghevole e dideale per i bivvy più bassi. Rifinita con il nuovo stile mimetico Nash Lake Legend camouflage. La comodità è di casa alla Nash! Chi si siede, se ne innamora! Dimensioni: (Larghezza) 100cm (Altezza) 24cm (Profondità) 100cm Peso: 6.3kg
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Nuovo campione del mondo
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Tecnica
TOCCATA
STEFANO ANTONUCCI
&FUGA DAVID BRACAGLIA
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TOCCATA & FUGA
Il carpfishing solitamente, prevede un approccio di pesca statico, una sorta di “appostamento” fatto di attese più o meno lunghe, alla ricerca del pesce da sogno che ci ripaghi di tutti i nostri sforzi e del tempo speso lungo le sponde di laghi e fiumi.
Al giorno d’oggi però, impegni lavorativi e doveri familiari, limitano spesso il tempo a disposizione da dedicare alla caccia delle big, ma non scoraggiamoci perché, con giusta preparazione, adeguata programmazione e scelte idonee, possiamo ottenere gli stessi risultati anche con i tempi ridotti. E’ vero, più tempo dedichiamo alla nostra passione e maggiori saranno le probabilità di successo, ma la tendenza 19 NASH ITALIA E-ZINE
sta cambiando, si sta adeguando al tran tran della vita quotidiana, e anche noi, grandi amanti delle long session, ci siamo dovuti, come dire, rivoluzionare, ma non per questo accontentare. Come detto già in precedenza, un approccio di pesca “toccata e fuga”, per avere gli esiti sperati, necessita di un adeguata fase di studio e preparazione, in relazione all’ambiente affrontato, al tipo di target che ci prefissiamo e all’
TOCCATA & FUGA
“Come detto già in precedenza, un approccio di pesca “toccata e fuga”, per avere gli esiti sperati, necessita di un adeguata fase di studio e preparazione...”
attrezzatura più idonea da utilizzare. Tutto ciò, se portato avanti nel migliore dei modi, garantirà gli stessi risultati ottenibili con sessioni di pesca di più giorni e più volte al mese. Noi ci credevamo, ci abbiamo provato e alla fine ci siamo riusciti. Per sessioni lampo, intendiamo una permanenza in pesca variabile dalle 12 alle 24 ore, anche in acque di dimensioni esagerate, come i famigerati laghi vulcanici del centro Italia: importante e fondamentale sarà aver studiato per
bene il “nemico” e sapere dove colpirlo. Ma cosa prevede questa fase di studio? In primis dobbiamo focalizzarci su una, massimo due acque da battere in questo modo, perché fare il pescatore errante adottando questo approccio di pesca, vi porterà solo tanti buchi nell’acqua. Dobbiamo valutare per bene lo spot, in base alle esperienze precedenti maturate in esso, la distanza da casa e le difficoltà logistiche, nonché il comportamento della fauna ittica in riferimento alle stagioni. Pensare di ottene-
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“La nostra scelta ricade sempre su acque che abitualmente, durante tutto l’arco dell’anno, frequentiamo con una certa costanza, così da immagazzinare quante più informazioni possibili” 21 NASH ITALIA E-ZINE
TOCCATA & FUGA re un minimo di risultato, trascurando o peggio ignorando questa fase, sarà uguale a fallimento. La nostra scelta ricade sempre su acque che abitualmente, durante tutto l’arco dell’anno, frequentiamo con una certa costanza, cosa che permette di immagazzinare quante più informazioni possibili, e di avere a portata di mano sempre, una sorta di resoconto stagionale per effettuare le scelte migliori. Se poi tra le nostre preferenze, ricade uno spot che stagionalmente è stato ben frequentato e ancor più, pasturato in adeguata maniera, abbiamo fatto bingo, e quelle “poche” ore di pesca potranno rivelarsi come tra le indimenticabili per molto tempo. Il tutto si baserà quindi su una profonda conoscenza degli spot dove calare i nostri inneschi, del comportamento dei pesci e dei loro spostamenti durante le stagioni, nonché del migliore approccio tecnico che ha reso nel tempo risultati. Conoscere il fondale, e quindi la presenza di ostacoli, erbai o di rotte migratorie dei pesci, velocizzerà la nostra entrata in pesca, così che, nel minor tempo possibile, saremo effettivamente pronti all’azione. La perfetta conoscenza delle abitudini della popolazione di carpe, ci permetterà di essere pronti negli orari ritenuti migliori e più proficui, senza perdite di tempo o corse forsennate, ma schematicamente sarà tutto ragionato. Personalmente, se peschiamo in acque che hanno visto la nostra presenza costantemente nell’arco dell’anno, e quindi una discreta introduzione delle
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TOCCATA & FUGA nostre esche, non cambiamo ne tipologia di boilie utilizzata e ne modalità di presentazione, perché cambiare se qualcosa funzionava e magari continua a farlo? In altri casi, possiamo apportare qualche modifica, come per esempio l’aumento di aroma, dolcificante o attrattori vari nella parte liquida del mix, per renderlo così più veloce nell’entrare in pesca oppure utilizzare inneschi potenziati con i vari food dip a base di estratti ed aminoacidi, sempre ben accetti dai pesci durante tutto l’arco dell’anno. Quello che subirà un drastico cambiamento sarà l’attrezzatura utilizzata, una riduzione di “carichi”, che si tradurrà in maggior maneggevolezza, facilità di trasporto e meno dolori alla schiena. Collaborando con una delle più prestigiose aziende a livello mondiale, abbiamo avuto la possibilità di utilizzare una
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linea completamente studiata per la pesca “veloce e pungente”. Nash, infatti, ha dato vita ad un nuovo concetto di carpfishing, moderno e funzionale, creando la linea SCOPE. La linea SCOPE prevede in catalogo tutto, ma proprio tutto, il necessario per adottare al meglio questo nuovo concetto di pesca alla carpa: dalla buffetteria, alle tende e alle brande, per arrivare perfino ad una canna progettata per contenere l’ingombro senza compromettere le prestazioni. Infatti, tra i vari gioielli annoverabili, non possiamo non menzionare le canne SCOPE, la prima canna da carpfishing da 9’ o 10’ retrattile fornita in vari libraggi per coprire ogni situazione di pesca, dalla classica 2,75 lb alla potente 4,5 lb: in sintesi, una canna già di per se più corta e quindi più pratica nell’utilizzo, ma che inoltre, prevede la prima sezione retrattile, ovvero richiudibile tramite un sistema di
TOCCATA & FUGA scorrimento al suo interno; quindi, da chiusa, otterremo un attrezzo che potrà essere sistemato comodamente nel bagagliaio di qualsiasi auto (anche utilitarie di piccole dimensioni…) grazie all’ingombro di circa un metro. Veramente un qualcosa di fenomenale, da provare, sia per chi pesca a lancio che per chi usa, come noi nel 90% dei casi, un’imbarcazione. Altre “chicche” sono le varie combinazioni applicabili a livello di buffetteria, dallo zaino con il quale comodamente trasporteremo tutta l’attrezzatura necessaria, fino ad arrivare ad una borsa che fungerà sia da carryall classico che da fodero porta canne montate!! Parlando sempre di attrezzatura, la parola d’ordine sarà NECESSARIO: quindi lasciamo a casa tutto il superfluo. Portiamo con noi solo il quantitativo di esche necessario, i barattoli o le buste di palline che sapremo di utilizza-
re, il giusto quantitativo di minuteria calcolando anche ipotetiche rotture, una branda di dimensioni contenute ed un ombrellone, spesso quando il meteo lo permette, lasciamo a casa anche quello, ci accontentiamo di un buon sacco a pelo mezza stagione e di un fantastico cielo stellato. Chiuderanno la cerchia un materassino di slamatura e l’immancabile fotocamera. Torneremo ancora su questo argomento in quanto stiamo cercando di dar vita a vere e proprie tecniche mirate e progettate esclusivamente per pescate non superiori alle 24h, il cammino è ancora lungo ma stiamo già riscuotendo un discreto successo, quindi a breve vi metteremo al corrente di tutto. Siamo finalmente pronti, non ci sembrerà vero, inizialmente avremo quella fastidiosa sensazione di coloro che hanno dimenticato qualcosa, ma sarà solo una questione di abitudine e di fare
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TOCCATA & FUGA l’occhio a questa nuova concezione. Vi assicuriamo tanto divertimento e meno fatica, vi promettiamo che se farete tutto per bene, i risultati ottenuti vi faranno gioire così tanto che il ritorno a casa dopo una sessione di pesca non sarà più quell’evento che di solito lascia sempre un po’ di amaro in bocca, a causa della nostra insaziabile voglia di carpe, ma un momento di soddisfazione raddoppiata, per aver ottenuto, intelligentemente, quello che molti, e nemmeno sempre, si ostinano a voler “raccogliere” impiegando più tempo e togliendone altrettanto, a molte altre meravigliose cose che la vita ci riserva.
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TOCCATA & FUGA
“Quello che subirà un drastico cambiamento sarà l’attrezzatura utilizzata, una riduzione di “carichi”, che si tradurrà in maggior maneggevolezza, facilità di trasporto e meno dolori alla schiena.” NASH ITALIA E-ZINE 26
Tecnica Durante i mesi più caldi, quando le temperatura dell’acqua raggiungono i livelli più alti, tutte le esche possono funzionare, ma quando l’acqua si abbassa sotto il limite dei 6-5 gradi, allora le cose si complicano e la scelta dell’esca deve essere mirata. di Graziano Giambastiani
L’ESCA PER
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L’ESCA PER IL FREDDO
Nei periodi intermedi della stagione, le carpe tendono a nutrirsi in maniera abbondante; in primavera, per reintegrare le energie spese per superare il gelo dell'inverno, in autunno per prepararsi ad affrontare il freddo; quindi in questi due specifici periodi della stagione le carpe si cibano maggiormente. Ma quando la temperatura scende e le carpe tendono a rallentare il loro metabolismo e la loro attività, è necessario pensare ad un’esca proteica, ma allo stesso tempo digeribile, per stimolare il pesce alla ricerca e superare l’apatia alimentare. Premetto che non credo nelle esche miracolose e che un' esca che funziona bene in un posto, possa funzionare bene ovunque, quindi non pensate alla grande, ma concentratevi in ciò che avete di fronte a voi. Inoltre mi sembra giusto ricordare di come sia importante
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dove andremo a collocare i nostri inneschi, perché è questa la cosa basilare per il successo della sessione. La ricerca dello spot può essere effettuata con ragionamento, con esperienza e anche per tentativi, ma la logica ci ricorda che i pesci cercheranno una temperatura dell'acqua più stabile possibile, in acque più profon
L’ESCA PER IL FREDDO
de durante la notte, e in zone meno profonde durante il giorno Quindi il primo tentativo da fare è quello di iniziare la nostra azione di pesca negli spot che ci hanno regalato catture nel periodo di fine autunno, per poi tentare in acque più profonde, ma senza mai perdere di vista il sotto riva o le acque medio basse, soprattutto nelle giornate soleggiate. PARLIAMO DI READY MADE Il mondo del ready made di Nash si è sviluppato davvero tanto in questi ultimi anni, io stesso faccio fatica a farmi un’idea di ciò che siamo in grado di offrire, ci sono talmente tante novità che a volte è difficile dare dei consigli perché è impossibile averle provate tutte. Per onestà questa volta, mi limiterò a parlare di quelle che solitamente utilizzo nelle mie sessioni. La prima ready made invernale di cui posso parlare (chi mi conosce sa perché lo dico) è la Scopex Squid, che la scorsa stagione ha sostituito la 4G, e che non finirà mai di stupirmi perché in realtà si tratta di una pallina che utilizzo bene e con successo non soltanto in inverno ma in tutta la stagione. E' in commercio da molti mesi e non ne ho mai sentito parlare male, neppure da chi solitamente utilizza ready made di altre aziende. Un'altra ottima esca da inverno e da inizio stagione estiva è la The Key Stabilised, l’esca studiata per il mercato Europeo che sfida 30 anni di boilies surgelate, un notevole investimento della Nash Bait, che ha introdotto nuove tecnologie di alimentazione, portando ad una svolta decisiva il concetto di esca HNV per il mercato globale. Utilizzando un nuovo processo, che non pregiudica la pre
Diciamo che non è una regola scritta, ma nelle stagione fredda e su fondali scarsamente ossigenati, è buona norma immergere l'innesco in un liquido attrattore che ne potenzia l'attrattività. NASH ITALIA E-ZINE 30
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L’ESCA PER IL FREDDO
digestione dell’esca o il valore nutrizionale che sono elementi fonda- “Sempre rimanendo in tema mentali per il successo, la Key Stabilised rispecchia il profilo nutrizionale freddo un'altra ottima delle Key Frozen, il cibo per carpe più esca è la Key Cray. avanzato di sempre. La stessa matrice di attrazione, amminoacidi, proteiSfruttando la naturale ne complesse, vitamine e minerali per ottenere alte prestazioni in qualattrattività dei gamberi siasi parte del mondo, ma senza doverle surgelare. Si tratta di un punto selvatici di acqua dolce, la di svolta! Grazie alla sua composizione di Key Cray è la prima esca farine idrolizzate, le The Key hanno HNV che utilizza una un aroma persistente, ma non eccesfonte di cibo naturale” sivo, e la loro forza è proprio la man33 NASH ITALIA E-ZINE
L’ESCA PER IL FREDDO
canza di aromi o elementi chimici, e sono in grado di rimane attive in acqua anche dopo molte ore. E' una pallina studiata proprio per le acque fredde, ma che può stupire in ogni periodo dell’anno. Sempre rimando in tema “freddo” un'altra ottima esca è la Key Cray. Sfruttando la naturale attrattività dei gamberi selvatici di acqua dolce, la Key Cray è la prima esca HNV che utilizza una fonte di cibo “naturale” molto ricercata dalla carpa. Combinando una buona percentuale di The Key HNV ad alte proteine, aminoacidi, vitamine e minerali, con l'aggiunta del gambero tritato della Nash Bait, si crea un mix unico ed esclusivo, che passerà alla storia come una delle esche per carpe più efficaci di sempre. Perché la farina di gambero d’acqua dolce è così efficace? Molti sanno quanto sia efficace la farina di pesce insieme a quella di gambero, ma sono fonti di cibo marine. Non si tratta di una fonte di cibo che le carpe trovano naturalmente nel proprio ambiente, il discorso invece cambia per le Key Cray grazie alla farina di gambero d’acqua dolce. E’ una fonte di cibo che le carpe riconoscono immediatamente. Tanto per farvi un'idea eccovi gli ingredienti: farina di gambero d’acqua dolce (Cray), farina di gambero, caseinato di calcio, lattoalbumina, farina di pesce LT90, due idrolizzati di proteine del pesce, complesso esclusivo di vitamine, minerali ed aminoacidi, mix di attrattori Meat Compound, polvere di formaggio, 3 lieviti, Talin. Nel caso di acque particolarmente fredde (sotto i 5°) è consigliabile “dippare” l’innesco per renderlo maggiormente attrattivo anche nei confronti delle carpe più freddolose. Un buon sistema, è quello di utilizzare un sacchetto di pva, riempito di palline finemente tritate e pellets, arricchiti con amminoacidi liquidi o anche lo stesso dip. In aggiunta potete anche inserire nel sacchetto un pizzico di sale grosso da cucina che è un vecchio sistema, ma sempre efficace. La nuova gamma di esche proposte dalla Nash sono in grado di soddisfare le esigenze di tutti i pescatori, da quelli che preferiscono le acque libere, con determinate caratteristiche, a quelli che amano pescare nelle acque private, dove spesso la pesca risulta difficile e selettiva. Questo grazie al lavoro dei tecnici e dei consulenti di tutta Europa.
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L’ESCA PER IL FREDDO ESCHE ALTERNATIVE In pieno inverno, quando i pesci disturbatori tendono a sparire, un buon innesco è il mazzetto di bigattini montati sulla maggot clip; a qualcuno non piacerà, ma forse cambierà idea quando sentirà suonare i segnalatori del pescatore a fianco che utilizza questo sistema. Anche in questo caso, un abbondante sacchetto di pva riempito di bigattini, non può che aumentare le nostre possibilità di attirare pesce nei pressi dell’esca. Quello invernale è uno dei periodi più belli della stagione, almeno per chi come me ama confrontarsi con ciò che lo ospita. L'inverno è una stagione non facile, sotto tutti i punti di vista, ma è necessario affrontarlo con il dovuto rispetto, perché il freddo deve essere un buon alleato e non un problema!
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Fishing Test
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NASH
CARIBOU PARKA Si presta ad essere uno dei capi di abbigliamento più ricercati. Eleganza, super qualità, è adatto sia per la pesca che anche per il tempo libero. Un prodotto bellissimo e caldissimo. Uno stile vintage per qualsiasi gusto, in grado di combinare resistenza e sistema a prova d’acqua. Il Caribou Parka dispone di un’imbottitura ad alta performance in fibre avvallate per trattenere calore, grazie anche agli strati in lana in grado di darvi un effetto di isolamento. Inoltre, dispone di un’olivetta in stile Montgomery mimetica e bottoni resistenti, complete del sistema Fractured Nature per un effetto di mimetizzazione senza pari, tasche ampie e tasche doppie nascoste in marsupi di sicurezza. Il Caribou Parka vi terrà lontani dai fattori esterni grazie ad una zip resistente sdoppiata, al risvolto anti-intemperie, al polsino con possibilità di regolazione, alla vita con chiusura a cordoncino ed al cappuccio anti-intemperie. • Guscio soffice esterno Poliestere 85%, Cotone 15%, 220gr/m2 • Sistema impermeabile 10,000 mm, traspirante 3000gr/m2 • Laminato con membrana TPU N.B.: Il cappuccio in finta pelliccia può essere rimosso Disponibile nelle taglie da S a XXXL
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KEY CRAY
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L’esclusive boilies Nashbait Key Cray, sfruttano l’attrazione ed il profilo nutrizionale dei gamberi selvatici d’acqua dolce, l’ingrediente migliore di tutti i tempi per la pesca alla carpa. Una risposta maggiore di alimentazione rispetto ad altri ingredienti a base di pesce o additivi derivati marini, Key Cray è l’esca che sta catturando carpe in tutta Europa.
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ZT
REVERSE HYBRID DOWN JACKET
Gli indumenti ZT adottano il principio degli strati per un sistema davvero resistente ad ogni intemperie, rispondendo ad ogni condizione di clima variabile. La base di strati è stata creata per eliminare l’umidità, evitando che venga trattenuta dalla pelle. I materiali sintetici a rapida asciugatura aiutano a prevenirla, combinando un sistema in grado di regolare la temperatura. Si tratta di indumenti con strati isolati, in grado di offrirvi una rapida sensazione di asciutto. Inoltre, sono traspiranti, caldi, in lana, provvisti di cappucci e dispongono di fibre tecnologiche avvallate, create per qualsiasi tipo di condizione. Lo strato esterno vi darà protezione dalle intemperie, disponendo di materiali a prova d’acqua e di vento ad alta performance, in grado di evitare l’ingresso dell’umidità anche durante le giornate più piovose, consentendo agli strati di base e di mezzo, di trattenere calore per il massimo del comfort. Le diverse configurazioni di questi tre elementi vi permetteranno di stare comodi in quasi qualsiasi posto nel mondo, e cosa ancora più importante, vi daranno la possibilità di usufruire della comodità durante quelle condizioni in cui il clima cambia velocemente. ZT RE-VERSE HYBRID DOWN JACKET Due stili in uno, la Re-Verse Hybrid Jacket è disponibile con il sistema di mimetizzazione Fractured Nature oppure nel colore verde opaco. Costruzione strutturata con imbottitura 3M Hybrid Hollow Down in grado di massimizzare che si sfibrino o si rovinino calore, con un guscio soffice esterno resistente alla pioggia. Il sistema Trademark ZT vi offrirà comfort laddove gli altri indumenti non riescono ad offrirvelo, insieme a zip a prova di vento, diaframma a zip nel colletto, cuciture estese posteriori per evitare che si sfibrino o si rovinino quando vi sedete su un secchio o su una sedia, polsini elasticizzati ed adattatore per vita con cappuccio. • Reversibile Nylon/Poliestere 100% con rivestimento in TPU • 3M Hybrid Hollow Down, performance ad alto isolamento • Impermeabile NASH ITALIA E-ZINE 42
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17-18 Febbraio 2018
Gonzaga - MN
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Fishing Test
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Instant Action
Strawberry CRUSH
Molti carpisti chiedevano una boilies alla fragola made in Nash, sono stati accontentati, ma la Nashbait è andata oltre Qualcuno si ricorderà le famose Amber Strawberry. Soliti ingredienti liquidi ed attrattivi che componevano quelle boilies, formulati per essere attivi in pesca nel minor tempo, avendo un’attrazione in stile Instant Action. Ottime palline per ogni stagione e la gamma si forma di boilies in confezioni da 200g, 1kg, 2,5kg e 5kg, nei diametri 12, 15, 18, 20mm. Di contorno popup, liquidi come il Booster Juice (oleoso) ed il Plum Juice più denso ed appiccicoso.
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Fishing Test
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Ecco la composizione di queste boilies: Semolino, Farina di Soia Tostata, Farina di Riso, Latte in polvere, Tiger nut tritate, Farina di Fegatto, Farina di Chufa, Lievito di Birra, Uova, Grano Cotto, Mais Soffiato, Glicole di Propilene, Sale. Additivi: Tre tipi di solvente per aroma alla fragola (olio gustativo, glicole, alcool) 10.29 mg/kg, Scopex 5.14 mg/kg, Aroma al Fegato Red Liver 4.29 mg/kg
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Tecnica
SE SCAPPI...
TI PRENDO! di Roberto Bussolari
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Affrontiamo ora un aspetto a mio avviso fondamentale del carpfishing. Cosa significa conoscere “la meccanica del terminale”? Significa indubbiamente essere consapevoli di ciò che facciamo mentre peschiamo a Carpfishing ma soprattutto, significa avere le idee abbastanza chiare di ciò che potrebbe avvenire sul fondo.
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Già vedo nasi storcersi o mani che si grattano la testa. La maggior parte dei pescatori non si pone tante domande, soprattutto quando catturano. Nella pesca alla carpa ci sono due correnti di pensiero abbastanza radicate per quanto riguarda il discorso “auto-ferrata”. La parola Auto-ferrata in questa tecnica, per come la vedo io, rappresenta il momento in cui l’amo si pianta nel labbro della carpa ancor prima di avvertire segnali dal sensore elettronico. Esistono purtroppo due ideologie, fortemente contrapposte, ma solo una corretta. Alcuni insinuano che l’auto-ferrata efficace, quella che scatena la reazione di panico sul pesce provocandone la fuga, avviene durante la fase di aspirazione/espulsione, mentre l’altra durante la fase di spostamento del pesce. La prima corrente di pensiero dice che una
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carpa, una volta aspirata l’esca (montata su hair-rig o simili, D-rig, ecc), accortasi poi dell’inganno, espellendo tutto…e qui viene il bello. Se il terminale è ben costruito in questo istante (l’espulsione!) dovrebbe avvenire la “puntura” fatale che scatena la fuga del pesce. La seconda corrente di pensiero, quella a mio
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avviso più che corretta, che spesso nei dibattiti vede un minor numero di sostenitori, dice che l’auto-ferrata avviene nel momento in cui il pesce, dopo aver ingoiato l’esca, compie un movimento con il corpo. Analizzando le due ipotesi superficialmente potrebbero essere simili ma a mio avviso sono abissalmente diverse. Innanzitutto premetto che personalmente appoggio pienamente la seconda ipotesi anche perché, ad essere onesti, non sono riuscito a trovare alcun dato, prova o riscontro che potesse minimamente farmi cambiare idea. Per i sostenitori della prima corrente di pensiero sottolineo che da sempre il “Palm-Test” avviene appoggiando amo e boiles sul palmo della mano mettendo poi in trazione il terminale con l’altra mano. Questo gesto ripropone abbastanza fedelmente quello che avviene sul fondo quando la carpa aspira e si muove ovvero: mette in trazione il terminale! Se il montaggio è ben fatto, l’amo si gira rapidamente e si conficca sulla bocca della carpa. Più la trazione è forte e più la penetrazione sarà profonda. Non discuto che a volte possa accadere che l’amo si punti anche in sola fase di espulsione. E’assolutamente improbabile però che la forza generata dall’attrito dell’acqua espulsa, sia sufficiente a consentire alla punta di penetrare efficacemente. In questo caso, alla seconda soffiata di espulsione il pesce riuscirà a liberarsi dell’amo aiutandosi scuotendo vigorosamente la testa. A mio avviso la questione è palese e assodata. Per generare un buon effetto di auto ferrata è fondamentale che il terminale entri in trazione in modo tale che il peso del piombo si “scarichi” sulla
Ci sono delle situazioni che richiedono particolare attenzione sia nella strategia di pesca che nell'uso dei materiali indispensabili per un corretto svolgimento della sessione. Nash mette a disposizione i migliori!!! NASH ITALIA E-ZINE 52
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punta dell’amo e generi una penetrazione sufficiente a rendere vano “Negli anni ho avuto decine qualsiasi tentativo di espulsione. Se la prima teoria avesse un ben che di esperienze in cui la minimo fondamento non vedo perché lunghezza del terminale sia necessario parlare di lunghezza del terminale. Basterebbe un termio il materiale con il nale di una lunghezza qualsiasi. Anche questo per me è un argomenquale veniva costruito, to chiave nel carpfishing. influivano in modo Diventa invece fondamentale la lunghezza del terminale in particolar assolutamente significativo modo quando si cerca di catturare carpe sospettose, che sanno dosare sull’esito della sessione” i loro movimenti al centimetro, ed evitano accuratamente di non portare il 55 NASH ITALIA E-ZINE
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terminale in trazione. La lunghezza ridotta ci dà maggiori vantaggi in quanto basta che il pesce alzi di pochi centimetri la testa o si sposti per far si che il terminale si tenda. Negli anni ho avuto decine di esperienze in cui la lunghezza del terminale o il materiale con il quale veniva costruito, influivano in modo assolutamente significativo sull’esito della sessione. Adoro tendenzialmente terminali semi-rigidi costruiti sia con fluorcarbon che con trecciati guainati tipo combi-link. Ritengo che la lunghezza “media” ideale del terminale in ogni situazione sia di 17-18cm. Sia su fondali morbidi che duri. L’accortezza su fondali morbidi sarà di ridurre il peso del piombo per non fare sprofondare l’innesco. Generalmente evito categoricamente di allungare un terminale oltre i 20cm. Altro fattore fondamentale è l’amo. Consideriamo che un amo piccolo si conficcherà con una forza ridottissima nella bocca del pesce e vi assicuro che avremo un numero di abboccate sicuramente superiore. Ovviamente non sempre potremo usare ami del n°6 o n°8. Maggiore saranno le dimensioni dell’amo, e maggiore dovrà essere il peso del piombo e più “intenso” dovrà essere il movimento da parte del pesce per ottenere una presa efficace. Questo ovviamente con pesci molto sospettosi raramente potrà accadere. Una elevata naturale diffidenza potrebbe aver dato loro autocontrollo a sufficienza da fermarsi appena sentono la puntura e solo in questi casi, se sono delle abili “soffiatrici”, avranno chances di liberarsi. Ecco il perché il cavallo di battaglia degli ami Nash è sempre stata la punta, lunga e super affilata, in grado di penetrare a sufficienza anche con la minima trazione. Questo ci darà la possibilità di catturare sicuramente più carpe, ve lo garantisco.
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I PESCI SI EVOLVONO Purtroppo i pesci imparano dai loro errori e prestano sempre più attenzione a non rimanere “fregati” dai nostri tranelli. Non più tardi di un mese fa pescavo in acque molto difficili popolate da pesci enormi. Almeno 2-3 volte il mio Siren R3 mi ha allertato con un paio di beep. Sono certo che il 90% dei pescatori avrebbe pensato al pesce di disturbo. Io sono certo che era una carpa che stava ferma e tentava di liberarsi del mio innesco. Purtroppo c’è riuscita! Fare tutto perfettamente, la scelta dello spot, la scelta dell’approccio, della pasturazione, dell’esca, arrivare a far si che assaggino la nostra esca e pensare che magari il pesce della nostra vita è li che sta tranquillamente provando a 57 NASH ITALIA E-ZINE
Sono certo che questa carpa sia rimasta ferma cercando di liberarsi dell’amo. Almeno 2\3 volte il mio Siren R3 mi ha allertato con un paio di beep. Il 90% dei pescatori avrebbe pensato al pesce di disturbo.
liberarsi del nostro amo è a dir poco inquietante, ma anche questo è lo stimolo che mi consente di non mollare e andare avanti. Mi consente di trovare stimoli sempre nuovi. Se le carpe hanno imparato che stando ferme, espellendo e scuotendo la testa riescono a liberarsi diventerà arduo catturare certi pesci. L’evoluzione di questa tecnica sta “generando” pesci sempre più furbi e questo dovrà impegnarci parecchio. L’obbiettivo che mi prefiggo ogni qual volta mi appresto a scrivere un articolo è quello di darvi delle basi e degli spunti, a volte
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anche piccoli aneddoti, per sviluppare ragionamenti e riflessioni più approfondite. Spero che anche in questo caso possiate avere idee più chiare, soprattutto se siete alle prime armi, ma soprattutto possiate imparare a farvi mille domande a pesca, a non dare mai nulla per scontato e a pensare che se non catturate la colpa è solo la vostra. Non c’è scusa che tenga. Siamo noi a sbagliare qualcosa….sempre!
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Nash News
CARPITALY 2018
Carpitaly è giunta al traguardo della sua 20° edizione e si terrà, come di consueto, presso Fiera Millenaria di Gonzaga, il 17 e 18 febbraio 2018. A cura della Redazione
Carpitaly è giunta al traguardo della sua 20° edizione e si terrà, come di consueto, presso Fiera Millenaria di Gonzaga, il 17 e 18 febbraio 2018. Molte le novità di quest’anno con ospiti sia nazionali che internazionali, nomi che ancora non possono essere svelati, come sempre tra i più conosciuti e importanti del settore. Miss Carpitaly e Mister Siluro, una volta erano separati, adesso saranno insieme sul palco e altra novità 2018 a giocare sul palco ci saranno anche padri e figli. Poi tanti angoli tecnici e spettacoli all’interno degli stand aziendali. Come ogni anno in sala conferenza il convegno, il sabato mattina alle 11.30. E poi best in show e tanto altro ancora...
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Carpitaly è la fiera mercato più grande d’Italia, oltre 12.000 presenze, 10.000 metri quadri di esposizione e 100 espositori presenti. Gonzaga è facilmente raggiungibile in auto, uscita Reggiolo sull’Autostrada del Brennero, oppure in aereo, l’aeroporto di Verona è a meno di mezz’ora. Un’edizione da non perdere, vi aspettiamo numerosi!
9° ENDURO NASH
Si è svolto nella cornice del bellissimo lago del Turano il nono enduro Nash, con la collaborazione del negozio Black Hook e Centro Pesca Turano. Panorama mozzafiato e 4 giorni bellissimi, caratterizzati da un tempo piacevole con giornate davvero di fine estate, benché si fosse in autunno. La prima cattura è stata una carpa gigantesca, la più famosa del lago del Turano, con la bilancia che ha passato i 30kg! Ma nonostante questo peso, la coppia, o meglio, il trio non è riuscita a portarsi a casa la vittoria, arrivando al secondo posto, resta comunque la cattura della Big Carp. Ricchissimi premi tutti made in Nash. La classifica prevede Boccia Maduli al primo posto, Quatrini Medde Compagnoni al secondo posto, Rossetti e Pezzotti nel gradino più basso del podio. Carpa più grossa assegnata a Medde. Tutti i partecipanti hanno avuto un premio e diverse sono state le coppie premiate, come anche premi per la carpa più piccola, la più veloce, il carpista che veniva da più lontano, il più giovane, e tanti tanti altri! Grazie a tutti
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Tecnica
LA LUNGHEZZA CHE
SCEGLIAMO di STEVE BRIGGS traduzione di RACHELE PASQUALI
Lanciate ancora con i soliti rig corti che usano tutti nel lago in cui pescate? Sembra che i rig corti rappresentino sempre la scelta giusta.. è davvero così? Il grande pescatore esperto di Big, Steve Briggs confronterà i meriti dei rig corti e quelli dei rig lunghi. 63 NASH ITALIA E-ZINE
Per molti carpisti la scelta del rig rappresenta quasi una vera e propria ossessione e non sono ancora sicuro su quale sia la misura giusta riguardo al vostro rig per catturare più carpe. Il mio punto di vista è leggermente diverso, quando monto un rig faccio di tutto perché mi dia il vantaggio di guadinare il pesce più grande del lago invece di montarlo per poi sperare di sentire due o tre beep. Durante il corso degli anni ho sicuramente semplificato il mio approccio, e ciò mi ha aiutato ad essere più coerente. Non uso Chod Rig e non ho nemmeno mai montato un Ronny Rig proprio perché non credo che mi aiuterebbe a catturare di più. Ma una cosa in cui credo assolutamente è l’importanza della lunghezza del rig. LA STESSA TECNICA.... Per la pesca a fondo siamo soliti usare un terminale lungo dai 15 ai 25cm – che rappresenterebbe la lunghezza giusta. Tuttavia, lo è davvero? Penso che se visitate la maggior parte dei laghi quasi tutti pescheranno sul fondo usando una lunghezza simile. Quando i pescatori cambiano qualcosa, tendono ad usare rig più corti, proprio perché pensano che il pesce venga allamato più velocemente. In ogni caso, penso anche che questa sia più una supposizione. Molti pescatori preferiscono usare un’esca brillante o troppo gustosa proprio perché pensano che attragga ancora di più il pesce. La stessa cosa vale per i terminali più corti, la logica direbbe che tutto giocherebbe a vostro favore.
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LA LUNGHEZZA CHE SCEGLIAMO
GUADINARE Anche io penso ed ho provato ad usare rig più corti. La volta che ne è valsa davvero la pena usarli è stato durante la prima World Carp Cup (la Coppa del Mondo delle Carpe) precisamente in Francia, al Fishabil Anche se ho limitato l’uso di sacchetti PVA fino a quel punto, durante una sessione di sperimentazione qualche settimana prima mi resi conto che i pesci rispondevano davvero bene ai sacchetti PVA ed alle pellets. Ultimamente non sembra che i pescatori usino molto i sacchetti PVA, preferiscono piccoli sacchetti in rete con rig più normali, ma nella situazione giusta i sacchetti PVA e le pellets possono avere effetti devastanti, così tanto devastanti che possono davvero farvi ottenere risultati strabilianti. Stavo pescando tra qualche tronco d’albero e mi sono assicurato che l’esca si presentasse bene sul fondale. Dato che tutto doveva essere ben schiacciato dentro al sacchetto, non avevo optato per un rig molto lungo e molti carpisti che conosco usano sacchetti PVA solidi, le classiche bombette, usano 65 NASH ITALIA E-ZINE
LA LUNGHEZZA CHE SCEGLIAMO
“Per la pesca a fondo siamo soliti usare un terminale lungo dai 15 ai 25cm, che rappresenterebbe la lunghezza giusta. Tuttavia, lo è davvero? ”
NIENTE RIG CORTI Non sono convinto di usare terminali corti per catturare le big. Ho provato lunghezze corte per un po’ di tempo al Rainbow Lake, in Francia. Sicuramente si tratta di un lago davvero sotto pressione rispetto a tante altre acque che conosco, difatti ogni spot è già prenotato per quasi ogni giorno dell’anno e quei pesci devono essere stati catturati tutti prima o poi. Per un momento ho pensato, come tanti altri hanno fatto prima di me, che se il pesce è molto agitato un terminale più piccolo potrebbe essere la risposta. Ho fatto un esperimento ragionevole, ma ho capito che i rig corti non aiutano del tutto. Ciò che iniziai a vedere con i rig corti consisteva nel ricevere parecchie catture ed allamature che non portavano a nulla, molti pesci che guadinavo erano tutti allamati in mezzo alle labbra. Per questo ho anche capito che scegliere un rig corto non dà vantaggi.Le mie scoperte mi hanno portato a sperimentare soprattutto i rig lunghi, molte delle quali più tardi. Non possiamo parlare di rig corti senza citare i Chod. Adesso non fatemi sbagliare, so che i Chod Rig hanno catturato moltissimi pesci per NASH ITALIA E-ZINE 66
LA LUNGHEZZA CHE SCEGLIAMO
“…Anche io penso ed ho provato ad usare rig più corti. La volta che ne è valsa davvero la pena usarli è stato durante la prima World Carp Cup in Francia ” 67 NASH ITALIA E-ZINE
LA LUNGHEZZA CHE SCEGLIAMO molte persone, ma esistono anche degli svantaggi. Il problema con i Chod Rig non è che non funzionano, visto che ho avuto molte esperienze positive con questi e ho anche avuto molte catture, ma il problema principale è che molte delle catture si slamavano! Dal mio punto di vista posso dire questo: dato che ho sentito diversi argomenti a favore dei rig corti, ma credetemi, ho provato tutti i metodi usati dai pescatori che me li hanno consigliati, ma alla fine della giornata probabilmente l’80% dei pesci che ho catturato con il Chod Rig si slamavano, ho deciso da quella volta di non usarli più. Non li ho più usati e non ho fatto così solamente io. In un recente viaggio in Polonia stavo pescando insieme ad alcuni amici nella stessa area e ogni giorno stavamo catturando in modo regolare. Ho usato i miei soliti rig ed ho catturato un pesce da 20. Solo un paio di pesci sono stati persi da due persone nella mia stessa area e stavano usando i Chod Rig. Ho raccontato loro la mia storia con quel rig e così decisero di cambiare rig, da quel momento non hanno più perso pesci. Una cosa ancora più importante è che non credo di avere catturato molti pesci usando i Chod Rig o qualsiasi rig corto.
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LA LUNGHEZZA CHE SCEGLIAMO DARE IMPORTANZA AI FILI La maggior parte dei pescatori usano i rig lunghi per la pesca in superficie o la pesca a zig. La lunghezza sta tra il metro e mezzo e i 3 metri. Sulla cima è importante mantenere la separazione tra il controller e l’innesco. Faccio la stessa cosa anch’io, ma non sono sicuro che i controller rendano sempre il pesce aggressivo, spesso cercano di inghiottire il galleggiante. A brevi distanze o in condizioni di buona illuminazione siamo in grado di vedere l’innesco. Tuttavia, alcune volte, quando la nostra attenzione non è delle migliori, il pesce scappa dopo essere stato allamato. Quindi un terminale lungo risulta abbastanza efficace in superficie, perché non dovrebbe fare la stessa cosa sul fondo? Il fatto è semplice, noi non vediamo che cosa fa sul fondo. Tornando al Rainbow, il rig corto si è rivelato inefficiente, quindi ho pensato di usare rig più lunghi di altri. Ho iniziato a sperimentare alcuni terminali lunghi circa 60 cm. Sembravano un po’ strani perché diversi dalla norma, ma vi dirò che funzionavano bene! Nella foto una classica retina di PVA riempita di pellets e boilies tritate. Niente di particolare, qualcuno potrebbe pensare, ma invece qualcosa di particolare c'è ed è la dimensione della retina. Specie nei periodi più freddi è consigliabile non esagerare con la pastura, la presentazione della pastura serve più che altro per alterare il PH sull'innesco.
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LA LUNGHEZZA CHE SCEGLIAMO
Durante una sessione invernale mi sono trovato nello Spot 19, era febbraio e non si stavano registrando molte catture. Stavo pescando insieme ad uno dei più grandi pescatori conosciuti qua, riuscì a catturare una piccola specchi durante tutto il viaggio. Non fraintendetemi, ho svuotato con fatica il posto, catturando circa mezza dozzina di pesci e tutti con la stessa canna, quella con cui stavo provando il terminale lungo! Molte volte ho usato fili lunghi per ottenere buoni risultati. Raccontai al mio amico olandese Ardy Veltkamp ciò che era successo e ci provò da solo. Il risultato fu che catturò la sua carpa più grande del Rainbow, la fantastica Ten Scales e pesava più di 30 kg grazie ad uno di quei rig lunghi. Quindi, leggendo queste esperienze potrete concludere che i rig lunghi sono efficaci per le big, ed io ci credo. Guardate i rig che usano i ragazzi del Wellington Country Park sono davvero lunghi, una misura quasi super. LUNGO E LENTO La misura delle carpe per la quale state pescando non è l’unico fattore che vi porta ad usare rig lunghi. Anche per pescare in fondali erbosi rappresentano un’ottima opzione. La prima volta che ricordo di aver usato rig ancora più grandi risale alla metà degli anni ’80, al Darenth Tip Lake, nel Kent. Un anno il lago era pieno di erba e non si riusciva nemmeno ad arrampicarsi sugli alberi per controllare gli spot puliti, in realtà non ce n’erano. Se volevamo pescare, dovevamo lanciare sui punti erbosi, ma alcune aree erano più scure di altre e non era facile trovare un’opportunità per presentare un’esca. Usai un rig un po’ più lungo con un’esca bilanciata. Funzionava bene e catturai molti pesci con quel rig lungo. NASH ITALIA E-ZINE 72
LA LUNGHEZZA CHE SCEGLIAMO Tutto ciò riuscì a darmi più fiducia per usare quello stesso tipo di rig in molte altre acque erbose. Il CoInbrook West era un piccolo lago che conoscevo abbastanza, il quale ospitava una buona quantità di pesci. Il problema era che era pieno di canali profondi che erano limpidi, ma era nei livelli e negli ostacoli più bassi che i pesci volevano mangiare ed erano pieni di limo scuro ed erba. L’erba ostacolerebbe qualsiasi rig che provate a lanciare, quindi dovreste lasciarlo nel punto in cui l’avete lanciato. Alcune aree erbose erano più spesse di altre e quindi non si è mai abbastanza sicuri di dove si pescherà. Le schiume PVA per ami erano usate abbastanza, ma anche a pesca con piccoli sacchetti in rete di pellets, le quali potrebbero aiutare a mascherare la punta dell’amo durante la caduta. Ho catturato molti pesci in quel punto, sempre grazie ai rig lunghi e funzionavano davvero bene, anche se non ho mai visto nessuno usare la mia tecnica.
“…. La prima volta che ricordo di aver usato rig ancora più grandi risale alla metà degli anni ’80, al Darenth Tip Lake, nel Kent.” 73 NASH ITALIA E -ZINE
LA LUNGHEZZA CHE SCEGLIAMO IL VINCITORE DEI FONDALI ERBOSI Penso che oggigiorno la prima scelta di migliaia di carpisti sia il Chod Rig, ma non è presente nella mia scatola delle attrezzature. Spesso sono in situazioni complicate e spesso i rig lunghi non rappresentano la risposta, quindi mi rimbocco le maniche. Nella prima parte dell’anno ho avuto la possibilità di pescare nel lago di Kevin, il Copse Lake in Essex. Molte persone che hanno pescato lì negli ultimi anni potranno dire quanto sia difficile quel lago, da fuori sembra facile finché non lanciate il primo rig. Sfortunatamente ho passato soltanto un paio di nottate a febbraio e non veniva catturato un pesce da circa due mesi. Anche se durante i mesi invernali il lago era pieno di erba, erano presenti alcuni spot limpidi difficili da localizzare, ma per la prima nottata riuscii a posizionare le canne proprio negli spot più nitidi. Il grande problema era che in nessuno di questi spot c’era una carpa! Mi sedetti fuori la mattina presto per sorseggiare una tazza di tè e mi resi conto che i pesci si trovavano tutti in un’unica area. Infatti si trovavano tutti in un piccolo angolo erboso nella parte opposta da dove avevo montato. Feci un paio di lanci vicino a quell’area, ma era naturale che volevano stare nella parte più ricca di erba, forse proprio per nascondersi da me, oppure solamente perché in quel punto si sentivano più comode e avevano più caldo. Quando mi avvicinai all’angolo per dare un’occhiata, non riuscivo a vedere il pesce, ma soltanto alcune aree di erba più dense, ed una volta che focalizzai dove si trovavano esattamente questi spot, mi venne in mente l’idea di lanciare qualche esca con i miei rig lunghi, le esche erano ad azione lenta di affondamento. In quel caso ho usato 50cm di un Combilink da 20 libbre con un rivestimento sottile per renderlo ancora più flessibi
LA LUNGHEZZA CHE SCEGLIAMO le. Un Fang Twister di misura 7 con un hair corto ed un piccolo Snowman da 15 mm Key Cray con le esche sminuzzate per fare in modo che il tutto affondasse molto lentamente. Per farla breve, la mattina seguente una delle mie canne partì e dopo una Battaglia movimentata catturai la mia prima carpa del Copse Lake, una fantastica Regina scura. Non si trattava della carpa più grande che avevo catturato, ma mi ha fatto un immenso piacere catturarla, così tornai a casa davvero contento! Penso che se avessi usato qualsiasi altro rig, avrei lottato davvero per catturare una carpa in quell’occasione. La misura del rig è davvero importante in alcuni casi, ed è per questo che mi sono guadagnato quel pesce. La maggior parte delle volte le mie presentazioni sono giustamente standard, ma tutto si fa per un motivo e continuo ad usare rig che mi permettono di catturare pesci in ogni momento. A volte una determinata situazione detta il bisogno di pensare in modo leggermente diverso e quindi di uscire dalla scatola per ottenere un determinato risultato, ed è molto più produttivo usare rig lunghi rispetto a rig corti, qualcosa che quasi tutti sembrano essersi dimenticati lungo il percorso.
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Tecnica
SCELTE ALTERNATIVE...
MA VINCENTI!!! 77 NASH ITALIA E-ZINE
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SCELTE ALTERNATIVE...MA VINCENTI
Nel periodo estivo, quando le temperature raggiungono livelli insopportabili e le nostre acque diventano bollenti, si potrebbe arrivare alla conclusione che forse sia meglio non pescare o magari aspettare perturbazioni e tempi più miti. Ma con le giuste accortezze e mentalità una soluzione si trova sempre! Come in questo caso...
L’IDEA... Eravamo in piena estate, ci sono all’incirca 30-35 gradi e il pesce quasi ovunque non sta rispondendo come dovrebbe. Ma proprio in questo periodo, sia io che il mio socio Michele abbiamo qualche giorno libero da sfruttare prima di tornare ai nostri impegni quotidiani. Cosi dopo qualche scambio di idee e opinioni decidemmo che sarebbe stato meglio optare per qualche bel lago situato dai 400 mt o anche oltre! A quasi due ore di macchina, avavamo la possibilità di pescare in un lago bellissimo, cosi senza pensarci due volte ci dirigemmo verso la nostra meta.
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LO SPOT Il lago in questione, è uno dei più famosi al sud Italia, conosciuto per la sua numerosa presenza di carpe, ma da qualche tempo le cose sono cambiate, anzi, i regolamenti sono cambiati. Ad esempio non si può più usare la barca, quindi si parla esclusivamente di pesca al lancio da riva! Ma per noi non è un problema, sia io che Michele amiamo pescare in questo modo. Arrivammo sul Lago e decidemmo di posizionarci nei pressi di una grande penisola che si era formata per colpa della siccità, una situazione favorevole in quanto in questo modo ci saremo trovati più centrali e di conseguenza più vicini ai fondali alti. Avevamo già deciso in precedenza che ci saremo divisi le zone, magari uno avrebbe pescato lanciando a circa 80 metri e l’altro a 60mt in modo da coprire più area possibile.
Quando si affrontano laghi importanti, dove gli spazi hanno bisogno di essere “letti” con grande attenzione, è molto importante affidarsi anche al proprio istinto di pescatori. Leggere l'acqua è molto importante soprattutto quando le regole per pescare sono restrittive.
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SCELTE ALTERNATIVE...MA VINCENTI
IN AZIONE! Io avevo optato per la pesca a corta distanza quindi in questo caso non mi sarebbero servite delle canne tanto lunghe ed optai per le mie Nash Scope 10 ft 3,5lb, per quanto possono sembrare piccole hanno una gran potenza! Michele a differenza mia, dato che lui avrebbe dovuto lanciare più lungo, optò per delle Nash Pursuit 12ft 3,5lb, ovviamente si parla di una canna completamente diversa ma nel suo caso ottima! Suddivise le zone cominciammo a sondare il fondale. Ci accorgemmo subito che sul fondo era presente abbastanza fango. Quindi decidemmo di non mettere piombi tanto pesanti e fare dei terminali un po’ più lunghi del normale. Il filo da terminale che usiamo sempre è
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Per riuscire a fare una buona selezione è importante utilizzare degli inneschi adeguati e soprattutto dei terminali in grado di “sparire” completamente sul fondo
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il nostro fidato Armourlink, e per andar sul sicuro un bel 35lb era la scelta giusta. Nel primo giorno le catture non tardano ad arrivare, avevamo suddiviso la pasturazione in tre parti. Prima di tutto un tappeto di formula Fish del 20mm ottime per fare avvicinare il pesce ma senza farlo subito riempire, dato che sono palline più scariche di aroma è molto digeribili. A tutto questo abbiamo innescato due tipologie di boilies diverse, sicuramente molto più attrattive le Scopex Squid e le Tg Active. Tutto andava per il verso giusto, la condizione era perfetta, ma qualcosa non ci convinceva, ci ricordavamo di alcune pescate precedenti e le catture erano molto più frequenti. Fortunatamente per noi il pomeriggio si alzò un forte vento che soffiava dalla diga a risalire il lago, ma in quel momento anche le turbine della diga erano accese e questo movi
Il fondale caratterizzato da pietre e detriti ci impone l'uso di terminali resistenti all'abrasione, come ad esempio l'ottimo Combilink!
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Solo grazie ad una accurata osservazione e ad una buona tecnica di lancio, i risultati sono arrivati
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mento di correnti mettevano chiaramente in risalto il percorso del vecchio fiume. Senza pensarci due volte attrezzammo una canna con un bel marker e la posizionammo proprio al centro di questa corrente, nel dubbio che forse avremmo potuto sbagliare, ci mettemmo solo due canne, ma era chiaro che il pesce stazionava in quella zona. Passarono all'incirca 20 minuti e Michele ebbe subito la prima partenza. A questo punto le cose erano molto più chiare, un po’ per il forte caldo e sicuramente per altri fattori naturali, il pesce pascolava proprio dentro il vecchio letto del fiume, dove avevamo trovato un fondale che variava dai 6 ai 8 metri. Stabilita la nuova strategia decidemmo di riposizionare le nostre lenze, con la nostra immaginazione pensavamo ad una specie di autostrada per le carpe! Quindi, presi i riferimenti giusti, posizionammo in fila a partire da monte una canna ogni 10 metri di distanza l'una dall'altra. Non passò molto, era più che chiaro che quello era il luogo dove i pesci stazionavano, e puntualmente ogni circa 2 ore partiva la una canna o a valle o a monte, e di conseguenza partivano le altre a seguire! Ora si cominciava a ragionare, finalmente avevamo trovato la il modo giusto di pescare, e nonostante le difficoltà che si possono incontrare pescando a lancio, le catture furono veramente tante e grazie a tutta una serie di piccole accortezze trascorremmo dei fantastici giorni di pesca.
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Tecnica
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Il carpfishing é forse una delle tecniche di pesca con più varianti per quanto riguarda la pesca in acqua dolce. Analizziamo una delle più affascinanti: la lunga distanza! di Andrea Baronio
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Il carpfishing é forse una delle tecniche di pesca con più varianti per quanto riguarda la pesca in acqua dolce. Si può praticare a lancio cercando spot utilizzando un marker, facendo stalking costeggiando un lago, pescando a galla con lo zig o cercando punti d'interesse tramite natante, ecoscandaglio o facendo plumbing. L'ultima citata é la variante che preferisco per più motivi, cercare le nostre baffute da vicino mi entusiasma molto, sentire l'avvisatore suonare dopo aver portato gli inneschi oltre i 300 metri di distanza dalla postazione per poi iniziare il combattimento salendo sul natante, e ultimandolo in mezzo al lago, è davvero emozionante. Il senso che si prova è il contatto diretto tra uomo e natura, in quell'istante sei esattamente sopra la loro casa, tra cielo ed acqua.
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Per poter affrontare al meglio questo tipo di approccio ovviamente ci sono alcuni aspetti molto importanti da tenere in considerazione: tipo di fondale, tipo di lenza, tipo di amo, tipo di piombo, tipo di esche.
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IL FONDALE É forse il punto più importante, perché in base ad esso andremo a scegliere come e con quali accorgimenti affrontare la sessione. Imparare a conoscerlo nei minimi termini risulterà fondamentale, sapere dove ci sono ostacoli o sedimenti di cozze, per citare alcune possibili "problematiche", ci aiuterà a capire che tipo di attrezzatura utilizzare e come usarla per evitare spiacevoli inconvenienti. Ovviamente oltre alle problematiche citate sarà essenziale cercare punti d'interesse dove poi calare gli inneschi, fondali prevalentemente duri a ridosso di erbai per esempio potrebbero essere una soluzione, come potrebbero essere i dislivelli del fondo comunemente chiamati "scalini", o zone ombreggiate nei periodi più caldi dove un grado può far la differenza e perché no le beneamate legnaie. TIPO DI LENZA La lenza madre, pescando a distanze considerevoli, dovrà essere in treccia, essendo priva di elasticità ci garantirà un immediato segnale in caso di mangiata . Inoltre, essendo a pari diametro molto più robusta rispetto al nylon, potremo riempire con più metri di filo i nostri mulinelli. Solitamente si usa creare uno shock leader in nylon di diametri generosi, lungo circa due volte la lunghezza della canna, funzionerà da ammortizzatore in caso di combattimento e ci garantirà una massima tenuta nel caso in cui il pesce si diriga in zone dove vi sono presenti pietre o parti taglienti.
L’R3 è un segnalatore intelligente: è dotato di un sistema di rilevazione all’avanguardia, in grado di distinguere un abbocata da una falsa segnalazione dovuta a vento o detriti in acqua NASH ITALIA E-ZINE 90
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Il nostro Snag Leader é senza dubbio un compagno di pesca che in questi casi non può di certo mancare. TIPO DI AMO L'amo dovrà essere robusto, il Fang Twister é quello che fa al caso nostro, la sua forma con una curva dell'occhiello di 30 gradi rivolto verso il basso ci garantirà un ottima "auto ferrata", se poi legato con l'Armourlink da 35lb, avremo la certezza di avere un ottimo alleato al nostro fianco. Per montaggi blow-out non esiste amo migliore! 93 NASH ITALIA E-ZINE
“La lenza madre, pescando a distanze considerevoli, dovrà essere in treccia, essendo priva di elasticità ci garantirà un immediato segnale in caso di mangiata ”
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TIPO DI PIOMBO Il piombo in questo caso gioca un ruolo davvero molto importante per la cosiddetta "auto ferrata". Una zavorra pesante ci garantirà il successo di essa, ma in fase di combattimento potrebbe crearci problemi sia per il peso che per il rischio che si incagli. Di conseguenza la soluzione potrebbe essere di utilizzare delle clip porta piombo che siano realmente in grado di farlo sganciare quando serve,come per esempio le Lead Clip abbinate ai conetti Lead Clip Tail Rubber. Un altra soluzione é quella di utilizzare il "sasso a perdere", basta realizzare un anello in gomma che di solito si ricava da vecchie camere d'aria di bicicletta, infilarlo nella clip porta piombo o in una girella e in esso infilarci un sasso, al momento della ferrata il sasso si sgancerà in automatico e di conseguenza affronteremo il combattimento senza alcun tipo di fastidio. TIPO DI ESCHE L'esca é davvero soggettiva, ognuno in base alle proprie esperienze decide che tipo di esca utilizzare, solitamente le cave che frequento sono ricche di gamberi killer e di conseguenza la scelta ricade sulle Kay Cray avendo all'interno appunto farina di gambero tritata. Diametri generosi essenziali, magari accompagnati da Tiger o esche fake nei periodi dove i gamberi sono in piena attività, creando inneschi di questo tipo le possibilità che rimanga qualcosa sul nostro rig saranno più alte, anche se non ne avremo mai la certezza.
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QUALCHE ACCORGIMENTO Molte volte capita di uscire con il natante e accorgersi di avere degli ottimi spot sulla sponda della nostra postazione dove arrivare risulta davvero complicato. In questi casi utilizzando dei semplici para bordi nautici, una fune, un peso di almeno 10 kg e un moschettone possiamo risolvere il problema facendo in questo modo: Partiamo col nostro natante e dirigiamoci a circa 20 mt di distanza dal punto di partenza. Leghiamo la fune al nostro peso e lasciamolo andare sul fondo. Una volta sul fondo prendiamo il para bordi e facciamo passare la fune al suo interno. Ora prendiamo il moschettone e leghiamolo alla fune all'estremità del para bordi cercando di farlo stare per metà sott'acqua. Una volta posizionato facciamo passare la nostra lenza nel moschettone e andiamo in direzione del sotto riva, in poche parole si crea un angolo, dove la punta di esso é il parabordi. Facendo in questo modo in caso di mangiata, da riva possiamo "pompare il pesce" e farlo uscire da eventuali rovi, il moschettone sarà il nostro punto di leva, che non potrà muoversi grazie alla zavorra che abbiamo adagiato sul fondo e avremo alte probabilità di portare il pesce in zone sicure. Per ora mi fermo qua, sta calando la luce e devo andare a calare gli inneschi, ciao a tutti!
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