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Una Trachemys è per sempre!

Una storia che ci riguarda molto da vicino, perché la minaccia per questa specie è nei comportamenti di chi acquista un animale da compagnia senza conoscerne le reali esigenze. Ci sono storie che possono però essere riscritte, questa è una delle “10 storie di successo” *

“Vivo da sempre negli stagni italiani e d’Europa e da qualche anno devo combattere con le mie “cugine” americane. Il loro arrivo sta cambiando tutto il mio ambiente: non ho più cibo e sassi dove prendere il sole! Così non ce la faccio più... rischio di estinguermi!

Sono Emys, una testuggine palustre, e non mi confondete con Trachemys, appunto... lei è americana!

È molto famosa e piace tanto ai bambini che puntano i piedi per comprarla quando vanno al mercato con i loro genitori. Quando poi cresce e nell’acquario non entra più, la portano nel primo stagno che capita, ignari dei disastri che quella prepotente sa fare. Mangia praticamente tutto: girini e pulcini sono la sua passione! Piacciono molto anche a me, ma io sono più attenta e mangio molto meno. Per fortuna vivo in uno stagno della

Piana di Albenga, in Liguria, e un gruppo di esperti di zoo, acquari e università si è preso cura di me! Hanno spostato in un lago fatto apposta per loro tutte le Trachemys che invadevano il mio stagno e da allora posso stare tranquilla e scegliere dove prendere il sole.

Da qualche giorno sono arrivate altre Emys, nate in un centro specializzato.

Insieme potremo pian piano riprenderci tutti gli stagni e i fiumi di questa zona. Cosa dici? Vuoi aiutarci? È semplice! Ricorda queste parole: una Trachemys è per sempre! Se scegli un animale da compagnia devi accudirlo per tutta la sua vita e non abbandonarlo mai.”

Il Progetto

Ogni primavera tornano le feste e le fiere con banchetti che vendono un po’ di tutto: dolciumi, speciali attrezzi per la cucina, giocattoli e…animali! Quest’ultimo “articolo” attrae sempre tante persone di ogni età per curiosità o per volontà di acquisto di un animale da compagnia, spesso scelto sulle informazioni fornite da chi lo vende.

E’ così che minuscole tartarughe d’acqua (per onor di scienza dobbiamo chiamarle testuggini palustri e lasciare il nome “tartarughe” solo a quelle marine) sono elogiate per essere semplici da gestire, con poche necessità e soprattutto con la spettacolare capacità di restare PICCOLE!

La verità si svela dopo qualche anno se le testuggini, spesso del genere Trachemys (di origine americana), sopravvivono a quella che i veterinari chiamano “la bara delle tartarughe”, la vaschetta di plastica con la palma finta che poco ha a che fare con il terracquario che dovrebbe essere dedicato a questi rettili. Per fortuna molte persone scelgono di ospitare le loro nuove amiche in acquari con tutte le caratteristiche corrette per gestirle al meglio e la vita di queste testuggini per qualche anno è serena.

La crescita è lenta ma continua e già a 3 anni (circa 10 cm di grandezza) lo spazio non è più sufficiente: chi è ben informato dei fatti e ha la possibilità, costruisce uno stagno in giardino ma la maggior parte delle persone decide di “dare la libertà” all’ingombrante animale e l’abbandona in uno stagno.

Di carattere e costituzione forte la Trachemys sopravvive anche ai rigidi inverni e occupa l’habitat di una più timida testuggine, Emys, la testuggine palustre europea (Emys orbicularis) presente anche in Italia.

Le due specie competono per il cibo, lo spazio e i tronchi dove fare “basking”, i bagni di sole che tanto amano e che le ricaricano di energia.

Trachemys ha sempre la meglio tanto che Emys è classificata “quasi a rischio” d’estinzione dall’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura)

La sottospecie “ingauna”, che vive in una piccola area in Liguria (Albenga, Villanova d’Albenga e Garlenda), è stata dichiarata estinta per molto tempo finché nel 1994 il ritrovamento di alcuni esemplari ha permesso l’avvio di un progetto di allevamento al Centro Emys di Albenga.

Grazie al finanziamento della Comunità europea il Giardino Zoologico di Pistoia, l’Acquario di Genova, l’Università di Genova /DISTAV), Arpal e l’Ente Parco Monte Marcello hanno dato vita nel 2013 al progetto “Lifeemys” ottenendo importanti risultati per la sopravvivenza della testuggine palustre europea ingauna.

La prima azione è stata la riqualificazione dell’ambiente per le Emys, spostando 600 testuggini americane dagli stagni liguri ad un lago a loro dedicato presso il Giardino Zoologico di Pistoia. Successivamente sono state riportate negli stessi stagni 150 testuggini palustri europee, nate al centro Emys e allevate in sicurezza nelle vasche dell’Acquario di Genova. Seguite grazie alla tecnologia con l’uso delle trasmittenti radio attaccate al loro carapace, le giovani testuggini sono cresciute e piano piano hanno riconquistato i loro habitat originari.

La legge è intervenuta a favore delle Emys vietando l’importazione e la vendita delle testuggini americane con le orecchie rosse, ma, come si sa, “fatta la legge, trovato inganno” e così adesso vengono importate quelle con le orecchie gialle o arancioni e il problema non si risolve.

La battaglia per salvare dall’estinzione questa specie è di carattere culturale: è necessario far crescere nella società il valore del “non abbandono” degli animali da compagnia sia per il benessere dell’animale stesso sia per non creare problematiche ambientali come è accaduto nella storia raccontata. Ogni volta che desideri un animale da compagnia devi sceglierlo raccogliendo quante più informazioni possibili ed essere pronto ad accudirlo per tutta la sua vita.

Per questo motivo nell’ambito del progetto “Lifeemys” sono state fondamentali le attività di sensibilizzazione con attività sia per gli alunni delle scuole (più di 11.000 in tre anni) sia per i visitatori.

Unico obiettivo: aumentare la consapevolezza nella scelta di un animale da compagnia perché “una trachemys è per sempre!”

* “10 storie di successo” è una pubblicazione curata da UIZA (Unione Italiana Zoo e Acquari) come contributo al movimento Reverse the Red dell’IUCN (Unione Internazionale per la conservazione della Natura).

Per saperne di più QR

Pistoia com’era (Prima parte)

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