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Da Didentro Mostra a Firenze
FLAVIO BARTOLOZZI MARCELLO DEL SOLDATO STEFANO DONATI NAZARIO SCELSI
Il maestro pistoiese Flavio Bartolozzi espone allo spazio Idea park delle
Murate di Firenze dal 10 al 19 marzo, con Marcello Del Soldato, Stefano
Donati e Nazario Scelsi
FLAVIO BARTOLOZZI MARCELLO DEL SOLDATO STEFANO DONATI NAZARIO SCELSI
DA UNA IDEA DI ROSANNA OSSOLA
Espongono dal 10 al 19 marzo 2023
Sabato 11 marzo inaugurazione ore 17,00
Orario di apertura: dal lunedi al venerdì dalle ore 9,30 alle 18,30 sabato e domenica dalle 10,30 alle 18,30 dell'Agnolo, sentendo la presenza delle alte mura del carcere. quell'edificio è restituito “a nuova vita” nella città, riaprendo quegli spazi che sono liberamente fruibili da tutti. Libera...mente! “Da'didentro” esprime il senso interiore di libera espressione, per dare valore a gli intenti artistici di Flavio Bartolozzi, Marcello Del Soldato, Stefano Donati e Nazario Scelsi che a loro volta “Da'didentro”, del loro intimo pensiero, quasi vicino alla loro anima, dialogano, fruiscono, con quanto li circonda; reinterpretando la vita di tutti i giorni con i loro di”segni” colorati o monocromi; in quello stare insieme di legami, indissolubili, con il disegno, con i colori e la forza espressiva.
D A ' D I D E N T R O propria indagine sulla potenzialità della matita colorata affrontando preferibilmente temi e soggetti legati alla figura umana o al mondo animale che divengono “sogni rappresentati su carta” o “immagini che nascono sulla matita”. L’intensità del colore e le immagini dipendono da tensioni e dal ductus impressi dall’artista, rivelando il processo esecutivo nel suo farsi e quindi la personalità stessa dell’autore;
Stefano Donati che è attento alla “missione” comunicativa proposta dalla materia cromatica e dalla sua stessa stesura che la problematizza, avviandone al tempo stesso una selezione ove più di recente si intuisce un crescente recupero della figura;
Le Murate fanno parte della vita dei fiorentini, il nome evoca momenti di dolore ma soprattutto di timore al sol pensiero di essere rinchiusi, nelle allora, celle. Ormai tutto questo è storia che rimane “di dentro” ad ognuno di noi, di quelli che passavano, tra Via Ghibellina e Via
A. Frintino, nel testo “Educazione all'arte e Educazione attraverso l'arte”, a compendio del catalogo “I Segni” del Bartolozzi, ne evidenzia la linea di congiunzione tra l'estetica e la pedagogia.“Quindi il valore delle forme, dei segni, dell'uso cromatico gestiti dall'apprendimento (pedagogia), al continuo esercizio del disegno, come voler trascrivere, annotare quanto ci è dintorno (estetica)”. U. Barlozzetti sottolinea, ancor più, l'aspetto significativo del Maestro pistoiese,”vale a dire la sua capacità rispettando l’originalità della ricerca creativa. In Bartolozzi ciò è accompagnato all’attenzione sia al “saper fare” come della coscienza del ruolo etico dell’operatore estetico ossia nel credere in quel che si fa”. Sempre Barlozzetti scrive recentemente di:
Marcello Del Soldato che sviluppa la
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Nazario Scelsi che si è definito come segno la figura umana, punto di equilibrio tra suggestive soglie verso l’onirico e il surreale e misura ordinatrice ….. di suggerimenti al meditare.
Jacopo Chiostri riassume, di loro, la consapevolezza che essere artisti non significa una sterile presa di distanza dalle cose del mondo, anzi implica responsabilità. Continuando che “Nelle opere....non c’è solo il riassunto di un percorso artistico, o una panoramica, sia pure esaustiva, di differenti sensibilità e poetiche, c’è di più: il racconto di esistenze che hanno fatto della forza espressiva del segno, autorevole, ricco di significato, e della potenza evocativa del colore, una