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Falso cibo italiano
Inganno per consumatori, doppio danno per agli agricoltori.
Sequestrati nel pistoiese 140 tonnellate di generi alimentari
‘marchiati’ Italia, ma prodotti all’estero
Si imitano le cose buone e preziose. E la fabbrica del falso cibo italiano è molto attiva, producendo inganni per i consumatori, doppio danno per gli agricoltori. La conferma è il maxi sequestro operato in provincia di Pistoia da parte della Guardia di Finanza di circa 140 tonnellate di generi alimentari (140 tonnellate, mica bruscolini!!!) riportanti segni e simboli tipici del Made in Italy, ma in realtà interamente prodotti in altri Paesi dell’Unione europea.
“I prodotti agroalimentari targati made in Italy sono un valore aggiunto riconosciuto dai consumatori –spiega
Michela Nieri, di Coldiretti Donne
Impresa-. Purtroppo questo valore aggiunto fittizio (perché di italiano non c’è nulla) non è appannaggio di chi produce eccellenze agroalimentari sui nostri campi. Sono fattori che rendono ancor più strategici la rete dei mercati Campagna Amica dove i produttori agricoli vendono direttamente i consumatori”.
L’ennesimo sequestro di falsa produzione agricola italiana operato dalle nostre forze dell’ordine (funghi, olive, pomodori, verdure), oltre ad ingannare in consumatori, crea un doppio danno agli agricoltori: diretti perché la presenza di merce ‘fasulla’, falsa le regole del mercato e riduce il reddito; indiretti perché i consumatori finiscono per credere che il ‘gusto’ del pomodoro estero sia quello italiano. Falso made in Italy che non viene venduto solo in Italia, ma soprattutto all’estero. Gli ultimi dati raccontano che sale a 120 miliardi il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo con gli Stati Uniti che si classificano come il Paese dove le produzioni tricolore taroccate registrano i più elevati fatturati. Anche per questi motivi è quanto mai essenziale che la rete della vendita diretta da produttore agricolo e consumatore si intensifichi ancor di più: l’urgenza e i benefici dei mercati di Campagna Amica si fanno sempre più marcati. parole.
In breve, nel testo si faceva presente che una città come Pistoia, annoverata tra le provinciali, ha tra i suoi artisti, “gente” che ha dedicato capitoli importanti della propria arte, al verbo del Cristo, quali Umberto Buscioni, con le vetrate in San Paolo; Iorio Vivarelli, con i suoi Crocefissi, Flavio Bartolozzi con la Via Crucis della Vergine e altro ancora. Con la risposta, quanto mai attesa e ancor più gradita, il Santo Padre ringrazia e benedice tutte le persone pistoiesi che hanno favorito questo momento.