Programma Operativo Regionale FESR 2007-2013 Asse 4 "Tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale" Scheda B1 - Allegato 1_Dossier Territoriale
Basiglio Cascina Vione La Cascina Vione è una "grangia", una di quelle strutture agricole che i monaci cistercensi nel XIII secolo trasformarono in nuclei rurali organizzati come veri e propri villaggi dotati di uno status giuridico con privilegi speciali. Ancora oggi, una lunga cinta muraria esterna lambita da un fossato rievoca il suo aspetto di centro agricolo fortificato, mentre all'interno lo spazio si articola in numerose corti attorno all'architettura centrale della chiesetta di S. Bernardo. Documentata anche la presenza di una fornace per la cottura di mattoni necessari alla costruzione di case. Nel dicembre 2006 il parco Agricolo Sud Milano ha rilasciato il parere favorevole al piano di recupero per l'intero complesso cascinale.
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Il sistema delle cascine: cascina Vione Basiglio
Il sistema delle cascine: cascina Salterio Zibido San Giacomo
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Zibido San Giacomo Palazzo Salterio Il complesso denominato Palazzo Salterio, è frutto di un progetto unitario realizzato nell'800 su preesistenze settecentesche. La realizzazione del complesso è in stretta relazione con l'apertura del naviglio Pavese, realizzata nel 1819, lungo il quale il palazzo si affaccia in prossimità di Moirago. Il complesso svolgeva diverse funzioni: la funzione di rappresentanza della famiglia proprietaria, con la grande corte centrale e la casa padronale, la funzione di vetrina agricola, attraverso il lungo stallone e la Pila, la funzione di residenza dei lavoratori salariati. Il complesso, cui si accede da un ingresso principale sottolineato da una lunga cancellata sul naviglio, consta, in particolare, della casa padronale, con corte d'ingresso e giardino, tuttora utilizzata e ben conservata dai proprietari, della casa del fattore, attualmente disabitata, delle case dei salariati, occupate da affittuari, della Pila, edificio utilizzato per accumulo e lavorazioni di prodotti agricoli, in buone condizioni, e infine dello stallone, in pessime condizioni statiche per il parziale crollo della copertura. Palazzo Salterio è situato, come si è detto lungo il Naviglio Pavese, sulla destra idrografica del corso d'acqua, ed è inserito in un contesto rurale di pregio, che è stato individuato dal P.T.C. del Parco come area a Parco Naturale. Nelle vicinanze è possibile andare ad osservare il nido dove l'unica coppia stabile di Cicogna bianca del territorio del Parco, alleva da alcuni anni i suoi piccoli. Il nido si trova sul campanile della chiesa di Mairano, in comune di Noviglio, e allo scopo di evidenziare e valorizzare al meglio l'eccezionale evento, sul posto il Parco ha installato in collaborazione con la L.I.P.U. 2 bacheche didattiche che illustrano la biologia di questi animali. Al fine di rafforzare l'esigua popolazione nidificante, il Parco, sempre in collaborazione con la L.I.P.U. ha realizzato una stazione di ambientamento per la cicogna nella frazione di San Pietro Cusico di Zibido, visitabile ad una certa distanza onde evitare disturbo agli uccelli.
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Cascina Salterio, 1722
Cascina Salterio, 1866
Il sistema delle cascine: i Catasti storici
Cascina Vione
1722
1855
1866-87
1901
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I Catasti lombardi Il complesso della documentazione catastale conservato all'Archivio di Stato di Milano (AS) contiene atti dal 1718 al 1902 (con allegati risalenti al secolo XV) relativi alle tre rilevazioni catastali: il catasto di Maria Teresa, ordinato nel 1718 da Carlo VI d'Asburgo e attivato nel 1760; il catasto iniziato per le province rimaste prive di censo teresiano durante il regno d'Italia (1807) terminato negli anni 1852-1853, detto catasto lombardoveneto; il ricensimento delle province lombarde di censo teresiano ordinato nel 1854 e attivato a varie date successive all'Unità fino al 1888. L'archivio catastale ebbe definitivo ordinamento tra il 1888 e il 1902 presso la direzione compartimentale del catasto di Milano e fu conservato dall'ufficio tecnico erariale fino al 1939, anno di versamento all'Archivio di Stato. Decentrato durante la guerra, quando venne riportato in sede nel 1946 non accompagnato dal corrispondente inventario, ebbe una nuova numerazione che ne alterò l'originaria fisionomia. L'archivio è stato accresciuto nel 1969 di un secondo versamento di mappe e registri censuari sette-ottocenteschi per la provincia di Milano, che in seguito alla riorganizzazione degli uffici finanziari dopo l'unità (r.d. 26 luglio 1865, n°2455) erano passati, per la conservazione, alla direzione provinciale delle imposte (il sito Internet dell'Archivio di Stato di Milano).
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1997 - Mosaico Informatizzato degli Strumenti Urbanistici Comunali, scala 1:10.000. Regione Lombardia. Direzione Generale del Territorio e Urbanistica
Mosaico dei Piani Regolatori comunali al 1997
Il mosaico dei piani regolatori comunali, anche se datato, descrive con efficacia le risultanze della correlazione tra dinamiche insediative e sistema dell'accessibilità. I Navigli nel passato, le ferrovie in un'epoca più recente e la rete stradale oggi, risultano i fattori determinanti per indirizzare la concentrazione degli insediamenti umani, siano essi residenziali o produttivi (l'autostrada e la tangenziale hanno assunto oggi quel ruolo). I Navigli rappresentano le direttrici privilegiate di concentrazione insediativa, oggi più intensa nell'approssimarsi all'edificato di Milano: risultato di una espansione del capoluogo e dell'incremento dei comuni di prima corona. A ridosso dai Navigli, e tra di
essi, la prevalente destinazione agricola (fatti salvi alcuni nuclei sparsi che progressivamente si consolidano) testimonia il permanere della prevalente vocazione rurale del contesto.
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La Provincia di Milano ha realizzato un archivio elettronico che contiene la cartografia informatizzata degli strumenti urbanistici comunali rappresentata secondo una legenda unificata, detto MISURC (Mosaico Informatizzato degli Strumenti URbanistici Comunali). Il MISURC, realizzato dal Centro Studi PIM, consente di elaborare, attraverso le procedure del GIS, informazioni alfanumeriche e spaziali e di associarle alle altre banche dati del SIT. Il MISURC è uno strumento che rappresenta in forma omogenea i contenuti dei differenti PRG. La legenda sintetica e unificata, con cui vengono rappresentati i PRG secondo una procedura standard, contiene azzonamenti e vincoli riportati dal piano (principali destinazioni funzionali, strumenti attuativi, infrastrutture della mobilità, sistema del verde, ecc.). La struttura delle informazioni contenute nel MISURC permette di classificare il territorio secondo differenti modalità: *per destinazioni d'uso (residenziale, produttiva…) con eventuali sottocategorie (aree per attrezzatureparcheggi); *per stato di attuazione (consolidato, trasformazione, espansione…); *per modalità di intervento (piano di lottizzazione, piano di zona…). Il MISURC riporta inoltre le aree sottoposte a vincolo e le fasce di rispetto da considerare nell'edificazione. Le informazioni riguardano sia il territorio urbanizzato sia quello non urbanizzato, con l'individuazione dei parchi urbani e dei parchi locali di interesse sovracomunale. Le informazioni contenute nel MISURC costituiscono una sintesi ed interpretazione degli strumenti urbanistici comunali. Il MISURC è stato realizzato nel periodo 1996-1999 e risulta in continuo aggiornamento. (http://urp.provincia.milano.it/ schede/MISURC; e http://www.pim.mi.it/sit/sit_prg.htm).
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quadro ambientale creando un ambiente di specchi d'acqua e impoverendo il manto vegetativo e arboreo (scomparsa di filari e vegetazione di ripa e maggiori dimensioni della pezzatura delle parcelle agricole). Fino a qualche decennio fa la media pianura irrigua dei fontanili rappresentava lo storico paesaggio della marcita, ormai quasi del tutto scomparso.
Media Pianura Irrigua e dei Fontanili È rappresentata dalla media pianura occidentale e da quella orientale della fascia dei fontanili. Gli elementi che caratterizzano questa Unità paesisticoterritoriale sono le numerose teste e aste di fontanili che formano un fitto reticolato idrografico con direzione generalmente nord-ovest/sud-est, nella parte occidentale, e con andamento prevalente nord-sud, nella porzione orientale. Alla rete dei fontanili si sovrappone un articolato sistema di rogge derivate dal naviglio Grande, da altri derivatori del canale Villoresi e dal naviglio Martesana, che completano la rete irrigua. Soprattutto nella media pianura orientale i fontanili attualmente presenti sono quanto rimane di una vasta rete di risorgenze. Molti fontanili sana infatti scomparsi, tra gli anni '80 e la prima metà degli anni '90, a causa dell'abbassamento della falda e dell'abbandono di numerose teste a seguito di cambiamenti nelle pratiche agricole. La media pianura irrigua presenta un substrato costituito da sabbie e sabbie limose ed è caratterizzata da una vocazione prettamente agricola che mantiene gli elementi del paesaggio ben riconoscibili anche se, intorno ai maggiori centri urbanizzati, continuano a svilupparsi le espansioni urbanistiche. Le colture prevalenti sono i seminativi, soprattutto a mais e a foraggere intercalari e, in alcune zone, sana frequenti i pioppeti. Nella parte occidentale appare il paesaggio della risaia che modifica il
PTCP della Provincia di Milano: il sistema del paesaggio
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Unita paesistico-territoriali - In base alle analisi del territorio provinciale sono state elaborate le Unità paesisticoterritoriali […], rappresentative di ambiti in cui, per conformazione geomorfologica, copertura vegetazionale, tipi di uso del suolo, si determinano situazioni territoriali riconoscibili come contesti geografici omogenei. Sono state individuate 8 Unità paesistico-territoriali articolate in 28 sotto-unità che descrivono il contesto ambientale e paesistico più specifico […].
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Provincia di Milano Piano Territoriale di Coordinamento (2003) Sistema Paesistico Ambientale Tav. n. 3
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PTCP della Provincia di Milano: il sistema ambientale La Rete ecologica provinciale La Rete ecologica rappresenta il progetto di rete ecologica provinciale, un sistema di connessioni tra ambienti naturali con differenti caratteristiche ecosistemiche, in grado di assicurare un soddisfacente livello di biodiversità . I principali elementi della rete sono i gangli, ambiti sufficientemente vasti e ricchi di elementi naturali, ed i corridoi ecologici, fasce territoriali di connessione che presentano una buona presenza di vegetazione. I varchi della rete sono invece i punti cruciali in cui l'urbanizzazione ha determinato un restringimento degli spazi aperti, mettendo a rischio la connessione ecologica tra i vari ambienti. Il quadro del Sistema paesistico-ambientale è costituito da una serie di tavole in scala 1:25.000, in cui sono individuati gli
ambiti di rilevanza paesistica e naturalistica, gli insediamenti rurali e urbani di interesse storico e paesistico, diverse categorie di beni storico-culturali e paesistici e una serie di percorsi di interesse paesistico. [‌] il PTCP è atto paesistico a maggior definizione del Piano Territoriale Paesistico Regionale, ai sensi delle norme di attuazione del piano regionale.
Provincia di Milano Piano Territoriale di Coordinamento (2003) Rete Ecologica Tav. n. 4
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PTCP, elaborato dal Centro Studi PIM, 3 agosto 2000
Il Parco Agricolo Sud Milano è sicuramente, tra i Parchi regionali che insistono sul territorio della nostra provincia, quello che da più tempo assorbe le maggiori energie dell'istituzione provinciale. Il motivo di ciò non risiede solamente nel fatto che la Provincia risulta essere, secondo la l.r. n. 24/90, l'Ente Gestore del Parco stesso ma nella complessità e vastità di un progetto che interessa circa un terzo del territorio provinciale e sessantuno Comuni. Un Parco che intreccia, in un'esperienza forse unica a livello europeo, motivi di salvaguardia e tutela del territorio con la difesa di una funzione economica come quella agricola che ha segnato la storia dello sviluppo economico di quest'area; un Parco che deve tenere conto di una domanda sociale sempre più ampia o alla ricerca di spazi aperti, fruibili e ricchi di significativi valori culturali, il tutto in un contesto di area metropolitana tra le più sviluppate del Paese. Ci troviamo infatti in un territorio che già a partire dal Medio Evo ha visto l'uomo operare modificandone la qualità del paesaggio. "Un paesaggio costruito" come scriveva il Cattaneo, a cominciare dalle opere idrauliche e dall'utilizzo della risorsa acqua di cui è ricca questa provincia. L'opera dell'uomo tenacemente, costantemente si è sforzata di regolare e modellare il corso delle acque valorizzandone il suo utilizzo a fini militari, agricoli, di vie di commercio e di traffico. Nel corso dei secoli il territorio si è andato organizzando attorno a questa risorsa primaria: in principio furono le Abbazie (Chiaravalle, Mirasole, Viboldone), poi vennero i castelli (Rocca Brivio, Melegnano, Bussero, Cusago), in epoche più recenti Ville e Cascine (Villa Invernizzi, Villa Ca' Resta, Cascina Grande), l'ultimo secolo un'edilizia brutta e disordinata oltre all'inquinamento diffuso delle acque, al degrado di vaste aree ai margini dei centri abitati. Obiettivo fondamentale è il governo dello sviluppo entro criteri di compatibilità ambientale e nel rispetto della sua vocazione agricola, prima compito impossibile proprio in assenza di un strumento unitario come il Parco stesso.
Piano Territoriale di Coordinamento Parco Agricolo Sud Milano
PTCP, elaborato dal Centro Studi PIM, 1993
Atelier Zuidvleugel, Den Haag, maggio 2007
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Il Parco Agricolo Sud Milano
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predisposizione del progetto definitivoesecutivo è stata stilata la lista delle specie arboree, arbustive ed erbacee autoctone da utilizzare negli interventi di rinaturalizzazione. I criteri di scelta hanno tenuto conto, oltre che di considerazioni puramente fitogeografiche, escludendo a priori tutte le specie non autoctone della bassa pianura, anche delle caratteristiche ecologiche stazionali delle aree di progetto, nonché della facilità di attecchimento e della disponibilità del Centro per la Flora Autoctona a tentare, sulla base dell'esperienza pregressa, sperimentazioni sulla coltivazione, in particolare per quanto riguarda le piante erbacee.
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19 progetti per il Parco Agricolo Sud Milano Nell'ambito dell'Accordo Quadro 2002, tra il Ministero dell'Ambiente, Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica e la Regione Lombardia, nel dicembre 2002 sono stati resi disponibili fondi per interventi nelle aree protette regionali finalizzati ad acquisti di aree di pregio naturalistico, a progetti di riqualificazione, a studi faunistici, ed ambientali finalizzati a produrre relazioni e piani di gestione per la conservazione degli habitat e delle specie. Tra gli interventi previsti, il Parco e la Regione hanno concordato le linee guida e le finalità del progetto denominato "Interventi di riqualificazione ambientale - Forestazione e riqualificazione floristica nel Parco Agricolo Sud Milano". Nel corso della stesura del progetto preliminare il Parco ha coinvolto i 61 comuni del Parco affinché collaborassero rendendo disponibili aree di proprietà comunale o, comunque, di cui i comuni avessero la disponibilità, sulle quali realizzare gli interventi. Con l'Accordo di Programma Quadro Ambiente ed Energia Atto Integrativo tra il Ministero dell'Ambiente, Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica e la Regione Lombardia è stato avviato, tra gli altri, il progetto di riqualificazione floristica e forestale nel Parco Agricolo Sud Milano. Le finalità del progetto, concordate con la Regione Lombardia, riguardano: a.) la forestazione di aree incolte e la riqualificazione floristica di aree forestali già esistenti. Le specie vegetali da mettere a dimora sono state scelte dai tecnici del Parco, dell'ERSAF e del Centro Regionale per la Flora Autoctona, che collabora al progetto, tra le piante autoctone dei boschi planiziali lombardi. b.) la creazione di 2 poli per la didattica ambientale e la fruizione naturalistica presso il Lago di Basiglio e il Parco dei Fontanili di Rho. c.) il rafforzamento e la riqualificazione dei corridoi ecologici del Parco. Nel corso dei lavori per la
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Piano Territoriale di Coordinamento Parco Agricolo Sud Milano Parte Seconda
Interventi di riqualificazione ambientale, forestale e floristica, Apat 2006
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Azioni in corso per una fruizione sostenibile: Camminando sull'acqua
Milano: la qualificazione dell'ambiente (e la valorizzazione della qualità del paesaggio); la fruizione pubblica degli spazi agrari da parte dei cittadini; una considerazione del territorio di scala ampia (cfr. PIM, 2005)". Oggi i Comuni coinvolti nel progetto di "Camminando sull'acqua" sono: Gaggiano, Lacchiarella, Zibido San Giacomo, Assago, Buccinasco, Noviglio, Vernate (per una significativa massa critica rappresentata da oltre 80.000 abitanti). "Camminando sull'acqua" è divenuto un rimando fondamentale per i piani d'area e i progetti a valenza territoriale nell'ambito del sud milanese. Le prospettive future sono quelle di un rilancio di questa importante iniziativa, che le amministrazioni hanno individuato in quattro sfere/obiettivi di progetto: 1. ricostruzione della biodiversità; 2. fruizione durevole e sostenibile; 3. promozione del territorio; 4. comunicazione e formazione.
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"Camminando sull'acqua": correlazioni e sinergie Un ulteriore elemento di "contatto" per l'attivazione e lo sviluppo del POR è rappresentato dall'iniziativa "Camminando sull'acqua". Si tratta infatti di un progetto concreto indirizzato alla valorizzazione delle potenzialità del territorio in oggetto. "Il progetto "Camminando sull'acqua" nasce del settembre 2000 quando i comuni di Gaggiano, Lacchiarella, Zibido San Giacomo, Basiglio e Buccinasco, per favorire l'attuazione degli indirizzi espressi dal PTC del Parco Agricolo Sud Milano, hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per la realizzazione di un progetto generale, definibile "di scenario", per un intervento coordinato di riqualificazione territoriale, ambientale e fruitiva di rilevanza sovracomunale. Il "progetto quadro" (elaborato dal Centro Studi PIM e presentato dai Comuni nel 2002), è formulato per orientare e coordinare le azioni locali, ma si presta anche per individuare possibili forme di promozione degli interventi e per attrarre provvedimenti di sostegno da parte di livelli istituzionali di scala territoriale superiore, in primo luogo Parco Sud, Provincia e Regione. Allo scopo il progetto è accompagnato da un repertorio di occasioni e di idee per la partecipazione ad eventuali bandi, indetti in sede nazionale o comunitaria o per accedere a sostegni finanziari a favore del livello locale. Il progetto è orientato a sostenere e sviluppare in primo luogo le componenti ambientali del territorio ed in particolare: interventi di recupero degli ambienti naturali e/o antropizzati esistenti; interventi per la salvaguardia del paesaggio agricolo; valorizzazione del patrimonio rurale, storico e architettonico e recupero dal punto di vista ambientale e ricreativo delle aree degradate soggette a escavazione; raccordo con le aree protette limitrofe attraverso la creazione e/o il mantenimento di corridoi ecologici e di percorsi ciclo-pedonali di fruizione. Il progetto, inoltre, riprende e sviluppa "temi forti" del Parco Agricolo Sud
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La vocazione turistica e culturale del sud milanese
"Obiettivo prioritario per gestire i beni culturali è comunicare il loro valore e l'esigenza di conservarli per la comunità ospitante e per i visitatori. È un diritto e un privilegio al contempo quello di gestire bene e ragionevolmente l'accesso al patrimonio e allo sviluppo culturale sia di natura fisica, che intellettuale e/o emotiva. Ciò porta con sé l'obbligo al rispetto dei valori, all'interesse e al senso di equità verso la comunità ospitante, custodi locali o proprietari dei beni storici, e verso i paesaggi e la cultura da cui tali beni sono emersi" (Carta Internazionale del turismo Culturale, Icomos, 1999)
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Il PIA "Camminando sull'acqua - terre fertili": cardine tra passato e futuro
Il "Programma Operativo Regionale Competitività 2007-2013", per quanto attiene gli obiettivi, "si propone di sviluppare progetti integrati e multifunzionali che abbiano una connotazione sovracomunale, la cui finalità sia identificata nell'integrazione tra la tutela e la valorizzazione del sistema delle risorse culturali e ambientali con la possibilità di creare condizioni per lo sviluppo imprenditoriale e la crescita economica. In particolare, i progetti sono mirati ad accrescere le potenzialità e la fruibilità turistica del territorio attraverso l'integrazione delle risorse storiche e culturali con il sistema dei valori e delle qualità ambientali di eccellenza che connotano le aree di elezione al finanziamento". Inoltre "ciascun PIA deve prevedere azioni di sistema per la
promozione e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale a supporto della fruizione turistica della realtà oggetto di interventi". Ed ancora rilevanza particolare è attribuita (anche in sede di valutazione) alla "Congruità e coerenza del Pia con le priorità espresse negli strumenti di programmazione regionale e locale relativi ai settori oggetto di intervento"; cioè alla verifica "della congruità e della coerenza del PI con le priorità espresse negli strumenti di programmazione locale o regionale quali, a titolo esemplificativo: Rete ecologica provinciale e regionale, PTCP Provinciali, Piani di Sviluppo Turistico, Piano di Sviluppo Regionale, Documento di Programmazione Economica e Finanziaria Regionale, Strumenti di Programmazione negoziata".
Questo scenario operativo e concettuale identificato dal Bando POR, in realtà si colloca, per il presente Pia, in un ambito già interessato da processi di cooperazione e coordinamento istituzionale e programmatorio. L'unitarietà del contesto non è quindi rappresentata solo dai comuni caratteri territoriali: ambientali, paesaggistici, culturali, economico-produttivi, …. È determinata anche dalle molte iniziative consolidate che possono trovare con il POR un rafforzamento e rinnovamento (soprattutto sul versante della fruizione dei diversificati beni esistenti). Particolare significato assume in questo scenario l'esperienza di "Camminando sull'acqua" (cfr. Tavola 18 del presente Atlante territoriale).
Questa tavola illustra le sinergie nel territorio interessato dal PIA. Schematizza alcuni significativi avvenimenti del contesto prima e dopo il POR 2007-2013, documentando l'importanza strategica dell'eventuale finanziamento. Per la prosecuzione della politica di coordinamento in essere, e per la valorizzazione delle risorse culturali e ambientali esistenti.