N.5_2011_Nea Polis_Energy

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INTERVISTA A FABIO BELLINI PRESIDENTE DEL MUNICIPIO XVI INTERVISTA ALL’ON. MASSIMO VANNUCI , COMMISSIONE BILANCIO DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

PROFESSIONISTI multe per chi apre la domenica, basta!

NOTIZIE DAI MUNICIPI...

FOCUS Conosci tutte le alternative energetiche? Come realizzare un mini impianto fotovoltaico

CURIOSITA’ energia dall’etere

Il nuclerare conviene davvero?

E MOLTO ALTRO....



SOMMARIO

N.° 5 -Anno II - MAGGIO 2011

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ROMA REDAZIONE Editore: Claudio Napoli

Direttore Responsabile Elio Tomassetti Direttore Commerciale Carlo Famiglietti Comitato scientifico:

Prof. B.Amoroso, Prof. G. Chinnici, Edy Viola, A. Tancredi, F. Napoli

La copertina è di Xenograffik xenograffik@gmail.com Grafico: Daniele Palone Collaboratori:

Enrico Gandolfi, Luca Iacolina, Marco Senzacqua, Massimo Minnetti, Laura Napoli, Valeria Pucci, Sabrina Numini, Jessica Giaconi, Viviana Vannucci, Federico Monti, Lorenzo Sigillò, Paolo Migotto, Giorgio Zussini, Laura Andina Salvo accordi scritti, la collaborazione con il mensile Nea Polis Roma è da considerarsi a titolo gratuito Foto ed Immagini sono tratte dal web

Tipografia: Spedalgrafstampa s.r.l. v. Cupra, 23 00157 Roma Registrazione Tribunale di Roma: n. 360/2010 del 17 settembre 2010 N° iscrizione ROC: 20384

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320.22.84.368 Email: pubblicita@neapolisroma.it info@neapolisroma.it

EDITORIALE La soluzione alla crisi Nel prossimo numero 30 dove trovo la rivista 30

redazione@neapolisroma.it

Focus

NOTIZIE DALLA CAPITALE

ENERGIA

Intervista all’On. Vannuci: la crisi è passata?

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Municipio XVI

Intervista a F. Bellini, Presidente del Municipio XVI: dietro le questioni più spinose .7 L’ultimo saluto a Mario di Carlo

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Mercato dei Capasso, siamo alla svolta? .9 Municipio XVII

M. Caliste, Assessore al Commercio: per ora slitta il pedaggio al GRA .10 Intervista a Luigi Avveduto (PDL): “Ognuno di noi, da solo non vale nulla” .11 Municipio XVIII

Ancora tanta mondezza per strada

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Il Grifone, protagonista dello sport all’Aurelio .13 ASSOCIAZIONE

L’Associazione Nea Polis ti invita alla visita guidata .9 Offerte di lavoro

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Il Nucleare conviene davvero?

Conosci il Torio?

Come realizzare un mini impianto fotovoltaico

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La bolletta ti manda in rosso? .17

La produzione di energia da rifiuti: il male minore .18

Conosci l’energia geotermica .18

“Ho poca batteria. Ti chiamo appena esce il sole” .19 Lo Yogurt, il PIl e la decrescita felice .20

Tutto è energia

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Sviluppare il potenziale energetico: il coaching

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Fonte di energia: La Pasta! . 22

PROFESSIONISTI S.O.S multe L’amministratore risponde Soli dopo il compromesso

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società & relazioni

Tutti d’accordo sulle rinnovabili, ma fatti “zero” .26 Nativi ed Immigrati digitali

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NEA CULTURA

ARTE & SOLIDARIETA’ Grande successo del pittore Sarandrea .23

Progetto Casa Famiglia

Nucleare in Italia?

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Energia dall’Etere

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NEA Cinema Come avverare unsogno. Intervista a Diego Botta

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Che Meraviglia: via Anastasio II, 86 (Piazza Pio XI), Orario: 06.00 l 2.00

Berti Bar: via Natale del Grande, 46/47 (vicino piazza S. Cosimato/Trastevere) Orario 06.00 | 24:00

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Maggio 2011

E DI TOR I A L E

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LA SOLUZIONE ALLA CRISI: CREARE UNA COMUNITA’ DELL’ENERGIA IN SENO ALL’ONU

di Claudio Napoli (Economista, Spec. Internazionale)

Non c’è energia quanta ne servirebbe e considerata la crescita di paesi emergenti come Cina ed India ne servirà sempre di più. Gli Stati lo sanno e la corsa all’approvvigionamento determina crisi e conflitti. Non è una novità, tant’è che le prime comunità europee furono la CECA e l’EURATOM fondate proprio per gestire le risorse (Acciaio, Carbone e Nucleare) che erano state all’origine di numerosi conflitti. I padri fondatori dell’Europa di oggi ebbero una grande intuizione: considerare le risorse “non nazionali” ma “comunitarie”. Da quel momento tra i paesi partecipanti al processo d’integrazione europeo non ci sono stati più conflitti bellici. Si parla di globalizzazione ma nel settore energetico siamo lontani dal gestire queste risorse in modo globale. Attualmente, il mercato dell’energia è in mano a pochi soggetti/paesi (oligopolio) ed i prezzi che paghiamo non sono spesso allineati ai costi veri di produzione ma piuttosto il frutto di speculazioni internazionali. Energia è sinonimo oggi anche di “ambiente”. Lo stesso Jeremy Rifkin al Comitato dei Nobel ha affermato che: “siamo in un'era diversa, quella della consapevolezza che viviamo tutti nella medesima biosfera e le vere minacce sono quelle che la mettono in pericolo. Cambiamento climatico in testa. Perché può significare potenzialmente l'estinzione della specie". Ad esempio, il surriscaldamento globale in atto da anni è tra le cause della diminuzione della produzione agricola che a sua volta determina

un aumento dei prezzi ed una maggiore scarsità dell’acqua. Per chi non se lo ricordasse, la rivolta araba è cominciata proprio a causa degli aumenti dei prezzi dei cereali! Il mondo andrà verso un crescendo dei conflitti se non si applicherà il metodo europeo al resto del globo. Per evitare ciò, l’Europa deve farsi carico della creazione di una Comunità dell’Energia in seno alle Nazioni Unite (ONU) finalizzata a regolamentare il settore per evitare le speculazioni. Inoltre, è auspicabile unire all’energia anche le nuove tecnologie per favorire la creazione di un mercato di scambio “energia VS tecnologie”, in considerazione del comune obiettivo ambientale e per coinvolgere tanto i paesi produttori di energia quanto quelli poveri di risorse ma ricchi di tecnologie pulite.

IN QUESTO NUMERO si parla di Energia,

in tutte le sue forme (geotermia, solare, termica, ecc) ma anche di energia interiore perché nulla cambia se non siamo noi i primi a cambiare Per questo troverete utili istruzioni che vi guideranno al risparmio energetico (e anche economico). Continuano le notizie dai Municipi 16, 17 e 18 per informare i cittadini su quanto avviene perché l’informazione locale è quella più vicina a tutti. Questo e molto altro...BUONA LETTURA!!

Il tuo commento è importante, vai su www.neapolisroma.it, lasciane uno o scrivici. Lo pubblicheremo!! redazione@neapolisroma.it


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NOTIZIE DALLA CAPITALE

Maggio 2011

LA CRISI E’ PASSATA?

Intervista all’On. Massimo Vannucci, membro Commisione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati Abbiamo rivolto alcune domande all'On. Massimo Vannucci (PD), membro della V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati sulla gestione del nostro Paese della crisi economica e lo sviluppo dell’imprenditoria.

Come l'Italia ha affrontato la crisi economica? Dopo la crisi l'Europa si è dotata di nuove regole per arrivare ad una maggiore integrazione politica, che riteniamo necessaria anche per lo sviluppo economico del nostro Paese. Ma dobbiamo considerare che l'Italia è arrivata impreparata e sta presentando proposte deludenti. Al momento stiamo discutendo il DEF (Documento Economico Finanza) che contiene il piano nazionale delle riforme e le scelte per la stabilità economica. Da questo documento è possibile prevedere una crescita intorno al 1% l'anno, al di sotto della media europea e il Piano delle Riforme non contiene le scelte strutturali che possono aiutare ad incentivare lo sviluppo economico.

Cosa può dirmi sull'imprenditorialità? Nel Piano delle Riforme manca una politica industriale in grado di sostenere le imprese e creare nuovi posti di lavoro. Il problema dell'imprenditorialità italiana credo che riguardi soprattutto una scarsa considerazione del made in Italy. L'ISTAT ha constatato che sono in aumento le importazioni di beni da paesi esteri che potrebbero essere prodotti anche in Italia.

Parliamo della disoccupazione giovanile. E' un problema diffuso in Italia, cosa può dirmi a riguardo? Credo che sia il vero dramma del Paese. Per cercare di risanare il problema bisogna investire di più sulla ricerca, sull'innovazione ed adottare riforme più concrete. Solo incidendo sulle corporazioni, sui monopoli e sui privilegi si possono allargare le possibilità di lavoro ed offrire nuove prospettive ai giovani. Quello che il governo non dovrebbe fare è investire nelle infrastrutture, perché in questo modo incentiverebbe il debito pub-

blico e lascerebbe una pesante eredità alle nuove generazioni.

Oggi si parla molto di energie rinnovabili, lei cosa ne pensa? Quando ho parlato di una mancante politica industriale mi riferivo a questo, cioè riconvertire la nostra industria verso la green-economy come stanno facendo altri paesi: risparmio energetico, efficienza energetica, minori emissioni, più produttività dalle fonti rinnovabili. Purtroppo sugli incentivi al fotovoltaico e all'eolico c'è stata una battuta d'arresto, ma ci stiamo battendo affinché vengano adottate le misure necessarie per concretizzare la produzione di energie dalle fonti inesauribili, come il sole e il vento.

Ci sono novità sui pensionamenti? Le scelte fatte in passato e le ultime per l'adeguamento dell'età pensionabile delle donne sembrano sufficienti a mantenere la situazione in equilibrio. Personalmente ritengo che si potrebbe ancora intervenire sulle pensioni altissime di decine di migliaia di Euro al mese di alcuni che non sono eque. Un vero scandalo! Viviana Vannucci


Maggio 2011

NOTIZIE DALLA CAPITALE

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Municipio XVI (Portaportese-Monteverde-Bravetta-Pisana-Massimina)

Dentro le questioni più spinose del Municipio XVI

Intervista a Fabio Bellini, Presidente del Municipio XVI

Il Residence Roma per anni ha rappresentato una piaga per il quartiere . Dopo lo sgombero e l’abbattimento della struttura, rimangono palazzoni inquietanti. Quanto si deve attendere per far partire i lavori?

La prima notizia da sapere è che ancora non è stato votato dall’attuale amministrazione regionale il Piano d’assetto della Valle dei Casali Detto questo, si deve aggiungere che lo scorso anno si è conclusa la Conferenza di servizi con la Regione Lazio per stabilire il cambio di destinazione d’uso del complesso. Ora, pur mancando il Piano di assetto di riferimento si è deciso in quella sede di destinare la prima palazzina (quella più vicina alla strada) totalmente a servizi pubblici. In particolare si è pensato a servizi destinati alle fasce giovanili. Con tre piani a disposizione, infatti, si potrebbe innanzitutto realizzare una sala destinata ad attività teatrali e cinematografiche. Poi di potrebbe sistemare su un intero piano una ludoteca, e su un altro una biblioteca. Va infatti evidenziata la mancanza di biblioteche fornite e di grandi dimensioni nel territorio del nostro Municipio. Per ora, tutto questo è fermo in Comune. Attendiamo che l’iter si sblocchi, dato che non servono varianti al Piano regolatore generale.

Altro problema nel nostro Municipio è quello della discarica di Malagrotta. Saprebbe dirci qual è il problema reale e cosa si potrebbe proporre per venirne a capo? Malagrotta ha subito varie proroghe, l’ultima scade il prossimo giugno. Va chiarito un punto: le proroghe, di cui molto si è parlato, sono in relazione a una direttiva comunitaria che vieta il deposito in discarica di rifiuti tal quale. Ed è proprio questo il problema di Malagrotta: l’enorme e continuo deposito di rifiuti tal quale. La discarica sarà satura tra pochi mesi, quindi ulteriori proroghe sono impensabili. Come fronteggiare allora la situazione? La risposta è quanto mai ovvia: attivare gli impianti di trattamento dei rifiuti che sono già stati costruiti proprio a Malagrotta ed iniziare, contemporaneamente, la

riqualificazione dell’area circostante. Precisamente, a Malagrotta ci sono due impianti per la produzione di CDR (combustibile da rifiuti) che potrebbero trattare, a pieno regime, 1500 delle 4000 tonnellate che ogni giorno arrivano in discarica (consideriamo poi che altri impianti dovrebbero essere attivati nella provincia). Inoltre c’è anche un gassificatore che, se venissero attivate entrambe le linee, potrebbe bruciare 500 tonnellate di CDR al giorno. Ad oggi funziona una sola linea perché, di fatto, per l’utilizzo dell’altra non sono state ancora fissate le tariffe.

Da anni il Municipio XVI attende la costruzione diel mercato di via Capasso e la riqualificazione di Piazza San Giovanni di Dio. Riguardo il mercato di P.zza San Giovanni di Dio, la Conferenza di servizi si è chiusa addirittura tre anni fa. Si prevede un intervento privato: il costruttore realizzerebbe l’opera insieme a dei parcheggi sotterranei e ad un piano commerciale. Tuttavia, l’amministrazione comunale non è stata capace di far partire i lavori. Per Capasso dopo tanto impegno da parte di questo Municipio che da tempo ha preparato un progetto a riguardo, pare si stiano sbloccando dei fondi di Roma Capitale. La partita va però giocata insieme a quella della riqualificazione di Piazza Visconti. Se non si restituisce anche questo spazio al quartiere, l’opera rimane a metà. Non a caso, dopo vari sopralluoghi dei Vigili urbani, il Municipio provvederà a togliere i primi banchi da questa piazza che sono ormai da anni inutilizzati. L’idea è far diventare Capasso la vera agorà di Bravetta-Pisana, considerando anche la presenza del centro anziani, del parco e del campo sportivo. Il tutto, poi, legato all’altra grande trasformazione che deve riguardare Bravetta legata alle vicende del Residence Roma che sopra ho descritto. Elio Tomassetti


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NOTIZIE DALLA CAPITALE

Maggio 2011

Municipio XVI (Portaportese-Monteverde-Bravetta-Pisana-Massimina)

L’ultimo saluto a Mario Di Carlo

Lo scorso 25 aprile è morto il consigliere regionale Mario Di Carlo. Le cose che ha fatto e i traguardi che nella vita ha raggiunto non sta a noi elencarli. Ci preme dire che il dolore è tanto, e non possiamo esimerci da un ultimo breve commiato per chi ha dato tanto alla nostra città. Chi come noi si relaziona spesso con la politica e quindi lo ha conosciuto non può non riconoscergli due caratteristiche rispetto agli altri: il carisma, che si traduceva in una assoluta indipendenza durante la propria attività nelle istituzioni; e l’essere rimasto uomo di popolo. Già, nonostante abbia ricoperto incarichi di vertice nel Lazio, non aveva mai perso il modo di pensare di un comune cittadino, di immedesimarsi nei problemi e di parlare ore ed ore

con i giovani e con le persone che incontrava per strada. L’uomo di popolo che, come ha ricordato Silvio Di Francia su L’Unità, non si è mai messo pubblicamente una cravatta se non quando varò il progetto definitivo della Metro C a Roma (e quando finalmente la vedremo attiva, sarebbe giusto rivolgere un pensiero a Mario Di Carlo), e che pensava con orgoglio alla sua esperienza come Presidente Ama perché il padre, che con tanti sacrifici lo educò, era netturbino. Questo e tanto altro si potrebbe dire. Forse ora la mente è ancora troppo confusa. O forse semplicemente le parole non servono. Tutti in piedi. Esce di scena Mario. Claudio Napoli & Elio Tomassetti

Mercato dei Capasso: siamo alla svolta? Il consigliere De Luca intervenuto alla manifestazione ha spiegato che in Commissione Roma Capitale sono stati sbloccati i fondi necessari Il 15 aprile si è tenuta in via dei Capasso una manifestazione finalizzata a sensibilizzare la cittadinanza sul mercato che dovrebbe sorgere “in loco”. L’iniziativa è stata presa dal PD Pisana Bravetta, che si sta battendo da tre anni affinché, dopo i box e gli oneri concessori versati dal privato per acquisire il diritto di superficie dei parcheggi, il Comune provveda a questa importante opera per il quartiere. Era il gennaio 2009 quando partirono i lavori per i box, e ad oggi del mercato neanche l’ombra. L’evento è stato molto partecipato a dimostrazione dell’interesse dei cittadini per i problemi ce interessano il territorio. Il segretario del PD locale, Roberto Sgammini, ha introdotto e mediato l’incontro. Sono intervenuti i consiglieri municipali di zona, il Presidente del Municipio XVI Fabio Bellini, l’assessore Augusto Rossi ed il consigliere comunale Athos De Luca (PD). Quest’ultimo ha spiegato come ormai la vicenda sembra arrivata ad una svolta: un emen-

damento da lui presentato in Commissione Roma Capitale ha permesso di trovare gli 800.000€ necessari per il mercato, a cui si aggiungono 200.000€ richiesti dal collega in Campidoglio Fabrizio Panecaldo per la contemporanea riqualificazione di Piazza Visconti. Ma, chiaramente, le accuse alla Giunta Alemanno sono state frontali. Perché si sono dovuti attendere 3 anni, senza il minimo impegno dei consiglieri PDL in Comune? Perché gli oneri concessori versati nel 2009 dal privato non sono stati investiti per quest’opera? Ricordiamo che il Municipio XVI da tempo aveva elaborato un progetto tecnico per il mercato. Gli interventi del Presidente Bellini e dell’Assessore Rossi sono serviti per fare il punto su altre tematiche “calde” nel quartiere che il Municipio sta cercando di risolvere attraverso un dialogo non facile con il Comune: Residence Roma e Forte Bravetta su Laura Napoli tutte.


Maggio 2011

ASSOCIAZIONE

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VISITA GUIDATA

Ricerca personale per importante studio legale internazionale Si ricercano le seguenti figure professionali:

L'Associazione Nea Polis organizza domenica 15 MAGGIO ore 16 la visita guidata alla meravigliosa Basilica di San Lorenzo in Lucina. Non perdere quest’occasione! Per informazioni e prenotazioni chiama il numero: 3478487371 L’appuntamento è alle h 15.45 in P.zza S. Lorenzo in Lucina.

1) Praticanti senza esperienza 2) Praticanti avvocati, italiani e stra- Per info visita: www.neapolisroma.it nieri oppure scrivi a: associazione@neapolisroma.it 3) Avvocati italiani e stranieri L'Associazione Nea Polis ha il piacere di invitarvi alla vi4) Stageur di segretaria sita della meravigliosa chiesa in Campo Marzio consaIl curriculum e la lettera di presentazione crata a San Lorenzo martire. La basilica di San (e/o il video curriculum) dovranno essere Lorenzo in Lucina è uno dei più antichi Tituli di Roma risalente al V secolo. L'interno ha mantenuto l'impianto inviati al seguente indirizzo: paleocristiano, mentre la facciata e il campanile sono selezioneavvocato@yahoo.it romanici dell'epoca del pontificato di Pasquale II. In tempi Nell’oggetto indicare la figura professionale recenti è stata scavata l'Insula di età imperiale su cui si è insediata la basilica paleocristiana che giungeva sino al alla quale ci si candida: 1) Selezione Praticante Senza Esperienza limite dell'antico recinto dell'Ara Pacis. Nel Medioevo era una delle trenta chiesa di Roma dedicate al Diacono di 2) Selezione Praticante Avvocato. origine iberica Lorenzo, del cui martirio avvenuto nel III 3) Selezione Avvocato. secolo si conserva lo strumento della Graticola, mentre 4) Stage Segreteria. l'antichissimo toponimo “in Lucina” si riferisce alla donna Per magigori informazioni visita proprietaria della Domus dove sorse la primitiva Ecclesia. www.neapolisroma.it Secondo un'altra tradizione la chiesa sarebbe sorta su un clicca su Orietamento al lavoro precedente tempio dedicato a Giunone Lucina, madre del oppure www.linkatwork.it dio Marte cui il campo era dedicato. La visita prevede la spiegazione della parte medievale e di quella rinasciOrientamento e Assistenza mentale e barocca della chiesa con il Battistero settecenLegale. Patrocinante Avvocato: tesco. Nel periodo in cui venne affidata ai Padri Consulenza GRATUITA Caracciolini la basilica si arricchì di molte cappelle genti06.39366449 cell. 3334700413 lizie e di un nuovo Altar Maggiore disegnati dai massimi architetti del tempo ed arricchiti dai dipinti di alcuni maestri del Seicento, come Bernini, Rainaldi, Simon Vouet, PER IL TUO ANNUNCIO PUBBLICITARIO E LA TUA Guido Reni e Carlo Saraceni. Una basilica in cui è avvenuta la fusione tra le più importanti epoche storiche di VISIBILITÀ Roma dal Tardo Impero paleocristiano al romanico al riCHIAMA IL 3202284368 nascimento maturo sino all'età neoclassica. Viviana Vannucci Critico d’Arte


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NOTIZIE DALLA CAPITALE

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Municipio XVII (Prati- Trionfale)

MAURO CALISTE, ASSESSORE AL COMMERCIO del Municipio xvii:

Per ora slitta il pedaggio sul Grande Raccordo Anulare (GRA), niente ticket dal 1° maggio

Slitta l’introduzione dei pedaggi su alcuni tratti stradali italiani, tra cui il Grande Raccordo Anulare e la Roma - Fiumicino, originariamente previsti a partire dal 1°Maggio. Non ci sono infatti i tempi tecnici per rispettare la scadenza, anche perché non è ancora pronto il necessario decreto, cui stanno lavorando il ministro dei Trasporti Altero Matteoli e il ministro delle Finanze Giulio Tremonti.

solo una questione di soldi: solo pensare come e dove verranno installati i caselli per il pedaggio sul Grande Raccordo Anulare fa venire il mal di testa agli automobilisti romani.

Il GRA infatti, nonostante le sue code incessanti, scarica di fatto il traffico delle strade di ingresso a Roma e se da un lato con il pedaggio vedrebbe sicuramente diminuire gli autoveicoli in transito, ovviamente dall’altro li riverseIl decreto dovrà contenere rebbe sulle consolari, che, a loro l’elenco delle strade dove appli- volta, non sono predisposte per care il balzello e le modalità di pagamento, passaggi essenziali affinché l’Anas possa dare il via all’operazione che comprenderà anche l’installazione degli impianti. La frenata è dovuta probabilmente anche alla concomitanza con le elezioni amministrative in molti comuni italiani: l’auspicio è quello di non ritrovarci dopo le elezioni amministrative, previste per fine maggio, ad una accelerazione del decreto alla conseguente installazione degli impianti per il pedaggio. Ad oggi ancora non si conosce l’elenco completo delle strade interessate né si conoscono le modalità di pagamento. Ma non è

ricevere un incremento ulteriore dei flussi veicolari.

Per non parlare poi dei costi ulteriori sopportati da quei pendolari che in molti casi si sono trasferiti fuori Roma per necessità non potendosi più permettere il peso di una casa nella Capitale, lavoratori che si sobbarcano un duro viaggio andata e ritorno e che si ritroveranno un nuovo balzello tra capo e collo. Oltre al danno insomma, anche la beffa. Mauro Caliste


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NOTIZIE DALLA CAPITALE

Maggio 2011

Municipio XVII (Prati - Trionfale)

“Ognuno di noi da solo non vale nulla” Intervista a Luigi Avveduto (PDL), Presidente della Commmissione Controllo Garanzia e Trasparenza

Consigliere Avveduto Lei è stato eletto nel 2001 con il massimo dei consensi e riconfermato nel 2006 raddoppiando i suoi voti. Ci racconta meglio da dove nasce la sua voglia di fare politica? La politica nella mia vita nasce da una passione che ho sempre coltivato sin dalla prima gioventù per la cosa pubblica, oggi divenuta missione e non una semplice professione come molti intendono. Da qui nasce il desiderio che si tramuta in volontà di non essere più un passivo spettatore della politica. Accanto alla passione vi è naturalemnte l'interesse di cercare di migliorare le tante cose che non funzionano in particolar modo nei nostri territori. Per quanto concerne il mio percorso politico tengo a precisare che non provengo dai salotti della politica ma dal basso ossia dalla strada, cosa che mi ha consentito di mantenere vivo e costante il rapporto con il mio elettorato. Di questo ne vado fiero e nel contempo critico i tanti personaggi politici costruiti e manovrati come marionette senza un minimo di personalità e di autonomia d'azione. Ovviamente e per fortuna, ci tengo a sottolienare che non sono l'unico. Nel 2008 è stato premiato dal vertice del suo partito ricevendo la prestigiosa candidatura quale presidente del Municipio XVII, ma non raggiungendo il risultato per uma manciata di voti. Oggi come vive questa sconfitta e cosa pensa le riservi il suo futuro politico? Lei parla di sconfitta, io direi che "non ho vinto per 8 voti", sembra uguale come concetto ma non lo è in quanto mi sempra più una mancata vittoria. Attualmente il Municipio XVII è amministrato dal centro-sinistra ed in democrazia i risultati vanno accettati in quanto fa parte del "gioco". Riguardo al mio futuro, desidero continuare a rimanere me stesso andando anche controcorrente

ma forte della vicinanza alla gente e lottando contro logiche partitocratiche e di palazzo.

Attualmente Lei ricopre la carica di Presidente della Commmissione di Controllo Garanzia e Trasparenza, ci spiega in cosa consiste? Il mio compito attuale è quello di vigilare che tutte le procedure amministrative (gare d'appalto, trattative private,ecc.), a partire dal sociale passando per i lavori pubblici continuando per la cultura e lo spettacolo, si svolgano in maniera regolare e trasparente. In parole povere svolgiamo un'azione di verifica su tutti gli atti amministrativi che il Municipio partorisce.

In questi anni Lei ha condotto diverse battaglie per il suo territorio.Ci illustra qualche sua iniziativa? Dal 2001 sono state numerose. Tuttavia, posso ricordare la mozione che chiedeva di istituire un ufficio centrale di coordinamento sui lavori pubblici a Roma al fine di evitare lo spreco di denaro e disagi per la cittadinanza; le mie lotte contro gli “angoloni” che riducono lo spazio di sosta; l’odg nel quale veniva richiesto di istituire un ufficio di assistenza ai separati; le battaglie contro i PUP (parcheggi) a distanza ravvicinata dai palazzi abitati ai fini della staticità e sicurezza dei palazzi; il posizionamento del busto dedicato a TOTO’; il documento che impegnava questa maggioranza ad istituire la commissione sicurezza; la modifica del senso di marcia di via Cav. del Santo Sepolcro dando la possibilità alle autoambulanze provenienti dall’ospedale S.Spirito di proseguire la loro marcia verso il quartiere Prati.

Se dovesse scegliere oggi uno slogan quale sceglierebbe? Ognuno di noi da solo non vale nulla. Laura Napoli (spec. Comunicazione)


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NOTIZIE DALLA CAPITALE

Maggio 2011

Municipio XVIII (Gregorio VII - Boccea - Valle Aurelia - Casalotti - Montespaccato

Ancora tanta mondezza per strada di Laura Napoli spec. in Comunicazione

Rifiuti o rifiuto dei cittadini? Il sacchetto “appeso” nel Municipio XVIII rimane un nostro vicino di casa. Ogni anno nel mondo si producono miliardi di tonnellate di rifiuti e la loro collocazione rappresenta da sempre una difficoltà ambientale di dimensioni rilevanti. Nell'ultimo secolo la crescita demografica e lo sviluppo industriale e tecnologico hanno provocato un aumento dei consumi sia in termini di qualità che di quantità di prodotti, ovviamente a discapito dell’ambiente e dell’uomo. In Italia lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani è stato portato avanti principalmente attraverso lo stoccaggio in discariche controllate (90%), meno del 10% è incenerito e solo il 3% viene riciclato, a fronte di Svizzera e Giappone che inceneriscono il 70-75% dei rifiuti. Il mercato illegale dello smaltimento dei rifiuti è piuttosto diffuso in Italia: il fatturato degli smaltimenti illeciti ammonta a circa 5-6 mila miliardi/anno ed inoltre il 50% dei rifiuti tossico-nocivi sfugge al sistema legale; 1381 sono le discariche abusive censite dal Ministero dell'Ambiente. La raccolta differenziata risolve solo in piccola parte i problemi legati ai rifiuti ed al loro smaltimento. L'Agenda 21 focalizza per il problema dei rifiuti in quattro punti di azione: minimizzazione dei rifiuti, massimizzazione del riuso e del recupero, smaltimento ambientale compatibile, incremento di qualità dei servizi di gestione. In Italia, ed ad esempio a Roma l’avvio della raccolta porta a porta, avviata solo in alcuni quartieri è ancora lontana dai modelli delle nostre vicine metropoli europee e dagli standard internazionali. È ancora molto facile vedere come paesaggio cumuli di sacchetti appesi e rifiuti per strada. Allora nasce spontanea una riflessione: i cassonetti sono pieni di spazzatura normalmente, quindi quando ci sono i giorni di festa è meglio cambiare città perché si accumula fino ad occupare strada e marciapiede. Se in alcune zone del Municipio XVIII ancora non c’è la differenziata, figuriamoci quando si farà la raccolta porta a porta, se sono venti anni che si parla di chiudere una discarica, ci chiediamo quando questa sarà esaurita

o chiusa dove metteremo i rifiuti prima di aver terminato i lavori di una nuova. Perché si adottano documenti come “Il Piano rifiuti” senza tradurlo in un’azione concreta? La situazione nel Municipio XVIII Per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti nel Municipio XVIII la situazione è tragica. Da più parti i cittadini segnalano cassonetti pieni e rifiuti che si accumulano sui marciapiedi; insomma le cose invece di andare meglio, stanno peggiorando e di molto. A tal fine, si invitano i cittadini a chiamare l’Ama invitandola a ritirare la spazzatura, cosa che dovrebbe essere un servizio (che noi paghiamo) ma che nel Municipio XVIII non può essere chiamato tale. A rischio, oltre che il decoro, la nostra dignità, il rispetto che ci dovrebbero è un peggioramento delle condizioni igienico sanitarie e di vita dei cittadini di questo territorio.


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NOTIZIE DALLA CAPITALE

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Municipio XVIII (Gregorio VII - Boccea - Valle Aurelia - Casalotti - Montespaccato

L’ASSOCIAZIONE

“IL GRIFONE” PROTAGONISTA DELLO SPORT ALL’ AURELIO L’Associazione Sportiva Dilettantistica “il Grifone” dal 2003 organizza tornei di calcio (in via M. Battistini, 2) che appassionano giovani e meno giovani, accumunati dalla voglia di giocare e stare insieme. Infatti, ai tornei partecipano squadre sia amatoriali che di livello agonistico, questo consentire a tutti di giocare un calcio al proprio livello e allo stesso tempo soddisfare le aspettative di tutti i partecipanti. Seguitissimi sono i tornei serali come ad esempio la Coppia dei Campioni dove il Nea Polis gioca in uno dei gironi. Il torneo è ben organizzato, con arbitri professionali ed una struttura (campi, spogliatoi, bar, ristorante, piscina) di tutto rispetto. Ogni settimana le squadre con il nome di una delle formazioni che gioca in Coppa dei Campioni (Manchester, Milan, Liverpool, ecc) scendono in campo per affrontarsi con lealtà e rispetto ma anche con tanta BUONO voglia di divertirsi e vincere. Il torneo primaverile, suddiviso in due gironi, comincia a marzo e termina a giugno. Al termine della fase gironi, le prime classificate accedono alla finale della Champions League mentre le ultime giocano la Coppa UEFA. Insomma, anche chi arriva ultimo nel proprio girone, giocando nella fase UEFA potrebbe uscirne vincitore. Quindi, al di la dei risultati, tutte le squadre continuano a giocare fino alla fine (luglio). Questo è uno degli aspetti ben congegnati che caratterizzano positivamente il Torneo. Con l’avvicinarsi della 6° giornata su 11 prima dell’inizio della fase finale, la classifica vede primeggiare nel Girone A: Manchester United e Manchester City a 12 punti seguite da Città del Vaticano e Villareal. Per quanto riguarda il girone B, i capolista sono: Milan e Valencia a 12 punti, seguite da Roma e Glasgow (per ulteriori informazioni è a disposizione il sito: www.grifonecalcio.com).

Rivolgendo alcune domande a Yari Anconitani, Vice Presidente dell’Associazione sportiva, gli chiediamo come stanno andando i tornei serali e la scuola di calcio per i bambini: “i tornei serali sono da anni un gran successo, non abbiamo mai avuto nessun tipo di problema e registriamo costantemente un maggiore interesse da parte di persone interessate a giocare INSIEME perché lo SPORT diverte ed è un modo per non perdersi di vista mai” Per quanto concerne la scuola calcio, credo che molti genitori ci abbiano preferito non solo per l’insegnamento calcistico tecnico e fisico ma anche per il nostro continuo sforzo di trasmettere educazione e valori etici Viviana Vannicci nel calcio.

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Maggio 2011

Nucleare in Italia? Il 12 e 13 Giugno si vota per abbrogare le norme che consentono di portare il nucleare in Italia, tu che fai? fai La tragedia accaduta in Giappone ha riaperto la questione la cui risposta si dava quasi per scontata sulle centrali nucleari in Italia. Ora la domanda che echeggia da ogni parte è:

se il paese del Sol Levante, così organizzato in caso di calamità naturale ha avuto problemi a gestire impianti nucleari, come può l’Italia (con impianti elettrici che con due gocce di pioggia vanno in tilt, che non è stata in grado di gestire i fondi per il terremoto in Irpinia, che non riesce a far decollare la rinascita de L’Aquila dopo il terremoto di un anno fa) garantire alla popolazione livelli di sicurezza ottimali in caso di imprevisti anche meno tragici del Giappone?

Che ci sia emergenza di approvvigionamento energetico nel nostro Paese non è un segreto; che finora abbiamo comprato petrolio, gas ed elettricità dalle nazioni limitrofe spendendo un patrimonio è una verità che tutti conosciamo e la soluzione più logica e pratica sembrerebbe il nucleare, ma dovremmo chiederci se potremmo mai gestirlo. Il geologo Mario Tozzi ha le idee molto chiare in proposito: «In Italia non sappiamo affrontare gli eventi naturali e non si capisce perché in futuro dovrebbe andare meglio, visti anche i tagli ai fondi per il rischio idrogeologico. Questo terremoto in Giappone ci dice chiaramente che nel nostro Paese bisogna puntare sulle fonti rinnovabili». Dunque energia autoprodotta sì, ma ecologica e rinnovabile. L’Italia dispone di vento e sole, due forze della natura che imbrigliate a dovere producono elettricità infinita, e ad una certa profondità abbiamo anche acqua bollente surriscaldata dal nucleo terrestre: nei paesi del nord sono ormai decenni che riscaldamento ed elettricità vengono ricavati con le centrali geotermiche. Adesso che abbiamo esposto le alternative, passiamo a semplificare la domanda che ci sarà posta nel referendum che riguarda la legge sul nucleare: “intendi sopprimere (abrogare) la legge

che prevede la costruzione di centrali nucleari sul nostro territorio?".

Quindi chi vuole che le centrali NON vengano costruite deve votare SI. E anche se in un periodo così in subbuglio tutto questo può suonare utopico, facciamo nostra la consapevolezza del cambiamento perché le nuove generazioni non paghino decisioni prese da una classe dirigente anziana e in decadenza che non vivrà le conseguenze delle sue scelte, mentre noi SI!. Vota SI! Valeria Pucci

GUIDA AI 4 QUESITI DEL REFERENDUM DEL 12 E 13 GIUGNO

Il primo ed il secondo quesito riguardano le normative sulla gestione e tariffazione dell’acqua potabile. Esiste una legge che intende, entro la fine del 2011, privatizzare il servizio idrico. Votando “SI” si intende eliminare questa legge o parte di essa per far rimanere pubblico il servizio. Votando “NO” al contrario si vota per la privatizzazione. Il terzo quesito riguarda l’energia nucleare. Al momento esistono leggi che consentono la realizzazione di centrali nucleari sul territorio italiano. Il referendum vuole annullare parzialmente queste norme. Dunque votando “SI” si è d’accordo ad eliminare le leggi o parte di esse. Votando “NO” al contrario si mantengono in vigore. Il quarto quesito riguarda il “legittimo impedimento” a comparire in udienza. In parole semplici esiste una legge che riserva un trattamento particolare ai membri del Governo che dice che, i Ministri e il Presidente del Consiglio, se coinvolti in un processo, possono essere esentati dall’andare in aula qualora impegnati a svolgere il proprio lavoro. Votando “SI” si toglie questo trattamento particolare ai membri del Governo che saranno invece considerati come tutti i cittadini. Votando “NO” al contrario si mantiene il trattamento. V. V.


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FOCUS: ENERGIA

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IL NUCLEARE CONVIENE DAVVERO? Qualche gruppo industriale si illude che sia possibile acquistare elettricità nucleare a prezzo di costo. Ne è una prova la centrale nucleare che sta per essere ultimata in Finlandia (con notevole ritardo, e sono finaldesi!!) e viaggia verso un raddoppio dei costi. Secondo una nota di Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo Greenpeace Italia, il Dipartimento USA dell'energia (DOE) nell'estate 2010 ha presentato la proiezione (annuale) dei costi industriali dell'elettricità da nuovi impianti previsti in linea al 2020, espressi in centesimi di dollari correnti. Secondo queste previsioni l'elettricità da nucleare è stimata quella con il costo industriale più alto: 11,15 centesimi di dollaro al kWh, contro i 9,6 dell'eolico i 10,56 del carbone e gli 8,0 del gas (Fonte: Annual Energy Outlook 2010 > Electricity Demand). A novembre però le stime del costo di capitale sono state riviste ulteriormente verso l'alto (US EIA_DOE, Updated capital cost estimates for electricity generation plants, November 2010). Per il nucleare l'aumento più consistente: 5.339 $/kW un aumento di quasi 37%. L'eolico registra un aumento del 21% a 2.438 $/kW e per gli impianti a polverino di carbone avanzati un aumento del 25% a 2.844 $/kW. Per il gas naturale si assume

invece una stima un aumento marginale (1%) a 1.003 $/kW. Secondo il DOE, il divario dei costi stimati aumenta per il nucleare, che sale a 14,37 centesimi al kWh contro gli 11,32 dell'eolico, i 12,49 del carbone, mentre il gas rimane a 8,05. La differenza di costo tra nucleare ed eolico sale dal 16% della prima stima a quasi il 27% di quella che viene dalla revisione dei costi di investimento del DOE. Se invece si assume per l'EPR il costo accettato dal governo USA per approvare la copertura statale per le banche sulla base del piano finanziario dell'impianto proposto da Constellation Energy in consorzio con EDF in Unistar, si dovrebbe assumere un costo per un nuovo impianto di 5.8006.000 dollari al kW. In questo caso il costo conseguente del chilowattora da nucleare salirebbe fino a 15,82 centesimi di dollaro, con un maggior costo rispetto all'elettricità da eolico del 40% e del 96% rispetto al gas). Se si considerano anche i costi della CO2 un mix eolico e gas a ciclo combinato appare la scelta più saggia. Perché non prenderne atto? Federico Raimondi, consulente energetico

hai mai sentito parlare del Torio? Il torio è un materiale radioattivo dagli indubbi vantaggi rispetto all'uranio. Innanzitutto le scorie, benché ancora radioattive dopo alcune migliaia di anni, finito il loro utilizzo industriale e trascorsi 30-40 anni non sono più pericolose per la salute umana. Poi per alimentare una centrale al torio è sufficiente una tonnellata l'anno contro le 200 di uranio, considerando anche che la quantità di torio presente in natura è circa 10 volte superiore a quella dell'uranio. Di qui diciamo che le riserve di uranio saranno esaurite tra non più di 60-70 anni, fermo restando il numero di centrali nel mondo, mentre il torio sarà in grado di garantire la produzione di energia elettrica per altri 2.000 anni. La cosa più interessante è che il torio è presente un pò in tutto il Mondo e l’Italia centrale ne è ricchissima!!! Di centrali al torio se ne stava occupando il Prof. Rubia quando era al CNR, ma

venne "misteriosamente" sollevato dall'incarico. Oggi se ne sta occupando per conto di altri governi, fra cui quello spagnolo. Mi si permetta una malignità: una volta esaurito il suo ciclo produttivo, l'uranio - opportunamente trattato - viene trasformato in plutonio, che come è noto è usato per la realizzazione delle testate nucleari militari. Visto che gli Usa non vedono di buon occhio il torio per motivi che, a questo punto, sono fin troppo evidenti, è una coincidenza l'epurazione del Prof.Rubia? E perché nemmeno il "verde" Obama ne parla? E non solo lui, ma tutti. Anche in Italia l'argomento è del tutto sconosciuto, sia alla carta stampata, sia alle testate televisive. Perché? Gli interessi da tutelare sono troppi?Massimo Digiacomantonio


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Maggio 2011

Come realizzare un mini-impianto fotovoltaico di Giorgio Zussini spec. in Comunicazione

Energia solare in miniatura e fai da te

Quando si parla di pannelli solari si pensa alle grandi installazioni che ogni tanto si vedono sui tetti delle abitazioni o di altre strutture, ma l’energia solare può anche essere usata in piccolo. Si trovano ad esempio in commercio modellini di automobili e aeroplani, giochi di vario genere e altri oggetti in miniatura che si alimentano ad energia solare; oppure dei kit, molto utili, costituiti da pannellino solare richiudibile e collegamento per l’accendisigari: grazie all’energia solare si mantiene la carica della batteria, evitando così di ritrovarsi nelle mattine d’inverno con la macchina che non si accende. Molto in voga ed economiche sono poi le torce solari, reperibili anche per cinque euro, da utilizzare per illuminare oppure… da smontare e rimontare, per divertirsi e soprattutto capirne il funzionamento; presentano infatti gli elementi di base di un sistema fotovoltaico: un piccolo pannello, una batteria e luci al led montate in serie. ISTRUZIONI PER L’USO

Chi ama particolarmente il fai da te può divertirsi a costruire un impianto vero e proprio ma di piccole dimensione e facilmente realizzabile, molto utile in caso in caso di black-out, o se installato in case isolate dove serve luce e corrente soltanto per qualche ore al giorno. Ecco

quello che occorre: 1) uno o più pannelli solari, dalla cui potenza dipenderà naturalmente la potenza dell’impianto e soprattutto il costo finale: ce ne sono anche di molto piccoli, da 10W (circa 40 euro), sufficienti a mantenere accesa una luce a basso consumo per diverse ore al giorno, oppure per caricare, ad esempio, un pc portatile in caso di black-out. Si possono acquistare i singoli pannelli, o pacchetti che includono anche gli elementi elencati nei punti successivi; 2) un regolatore di carica da 5A, da posizionare tra il pannello e la batteria affinché ad essa venga fornita la giusta quantità di energia elettrica, evitando così possibili danneggiamenti; 3) una o più batterie da 12V; vanno bene quelle delle automobili, ma per l’energia fotovoltaica sono più indicate quelle al gel (queste ultime durano 4/5 anni, le prime più o meno 2); 4) un inverter (o invertitore), necessario se si vuole ottenere energia a 220V e quindi collegare al sistema fotovoltaico i normali apparecchi che abbiamo in casa (quelli dotati di spina per intenderci); 5) dei cavi elettrici (sezione minima da 10 pollici), un fusibile da posizionare tra la batteria e l’inverter per evitare sbalzi di tensione, e quel che serve per i collegamenti.

Un’ultima curiosità: in rete si trovano guide per fabbricare in casa persino un pannello fotovoltaico (quello del punto 1); tra le creazioni più interessanti vanno menzionati un pannello costruito utilizzando lattine vuote di Coca Cola e il ProgettoMeg: l’ideatore spiega passo dopo passo come realizzare con meno di 50 euro un pannello solare modello “Panda”. Perché questo nome? La superficie trasparente che serve a ricoprire il pannello è proprio il vetro parabrezza… di una vecchia Fiat Panda.


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FOCUS: ENERGIA

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LA BOLLETTA DI LUCE E GAS TI MANDANO IN ROSSO? di Laura Napoli, spec. in Comunicazione

Risparmiare è importante, soprattutto in tempi di crisi. Grazie a piccolissimi accorgimenti riusciamo a “racimolare” qualche euro da mettere nel salvadanaio e contribuiamo nel nostro piccolo a salvaguardare l’ambiente, già molto danneggiato dall’azione irresponsabile dell’uomo. È importante sapere quanto consuma ogni elettrodomestico in casa e conoscere le piccole accortezze che ci permettono di risparmiare. Ad esempio per quanto riguarda l’illuminazione è meglio preferire le lampadine fluorescenti compatte: costano di più ma durano fino ad 8 volte le lampadine a incandescenza e fanno risparmiare il 70%; o anche preferire un unico punto luce: una lampadina da 100 watt illumina come 6 lampadine da 25 watt ma consuma il 50% in meno. Ovviamente il primo accorgimento è quello di spegnere la luce quando si lascia una stanza per andare nell’altra. Dobbiamo poi ricordarci di staccare dalle prese di corrente il caricabatterie del cellulare che “zitto zitto” nell’angolo della casa consuma, e spegnere le spie rosse di accensione di tv e dvd. Eliminare lo stand-by di tv, computer, stereo, ecc. ci permette di risparmiare il 10% di energia. Come? Acquistando una ciabatta multi presa con interruttore! Per quanto riguarda gli elettrodomestici è utile dire che si deve prediligere la classe A rispetto alle altri classi di energia. Per lavatrici e lavastoviglie alcuni punti da seguire per risparmiare fino al 45% sono quelli di fare il pieno di carico senza il prelavaggio ed evitare di lavare tutto quello che ci capita se il carico non è particolarmente sporco. Il lavaggio di lavatrice e lavastoviglie è soprattutto consigliato dopo

Impara ad avere alcune accortezze e segui i consigli per risparmiare energia!!

le 19.00 oppure il sabato o la domenica perché le tariffe sono più basse. Lasciando ormai la stagione invernale alle spalle, ci dobbiamo ricordare che il condizionatore consuma e quindi si deve usare nei casi di estrema necessità. I consigli per gli impianti di riscaldamento per il prossimo anno sono quelli di prediligere l’impianto centralizzato ed applicare i contabilizzatori di calore ai termosifoni: si adotta la temperatura che si vuole e quando si vuole (e si paga quanto si consuma). Anche nel caso di riscaldamento autonomo, preferire il termostato su ogni calorifero. È consigliabile non superare i 21°. Ogni grado in più significa un aumento del consumo del 7% e non è salutare.

Importante è eliminare le possibili dispersioni di calore mediante guarnizioni supplementari agli infissi, doppi vetri, doppi serramenti, isolamento dei cassonetti e, quando diventa buio, abbassando le tapparelle (riduzione del 50% della dispersione di calore). Altra bolletta salata arriva dal consumo di acqua e, anche alla luce del fatto che l’acqua è ormai diventata una risorsa preziosa e scarsa, è necessario consumarla con parsimonia stando attenti agli “sprechi”. Ecco alcuni consigli utili: chiudere bene i rubinetti e controllarne la buona tenuta, preferire la doccia al bagno, usare l’acqua calda della cottura della pasta per lavare i piatti, chiudere il rubinetto quando si lavano i denti ed evitare la doccia lunga. Con questi piccoli accorgimenti ed altri se vi vengono in mente, possiamo tutti contribuire alla salvaguardia delle risorse preziose che sono intorno a noi e riuscire così anche a risparmiare soldini.


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FOCUS: ENERGIA

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LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA RIFIUTI: IL MALE MINORE

Le esigenze della moderna società dei consumi ci pongono di fronte a numerose problematiche di carattere energetico-ambientale che necessitano una soluzione. Una tra tante che negli ultimi tempi è andata assumendo proporzioni preoccupanti, specie in aree dove non è stata fatta una seria programmazione in tal senso, è quella dei rifiuti. Nei casi peggiori abbiamo assistito a territori le cui città erano assediate dai rifiuti, anche con problemi di ordine pubblico e rischi di epidemie, in veri e propri scenari infernali. Questo problema è possibile risolverlo attraverso politiche lungimiranti che prevedano raccolta differenziata, impiego di materiali biodegradabili, accorgimenti che portino ad una minore produzione di rifiuti, e non solo. La moderna tecnologia ha reso possibile un contributo alla risoluzione di entrambi questi problemi, attraverso la realizzazione di impianti in grado di ricavare energia dai rifiuti. Il problema è però, anche in questo caso, l’emissione di sostanze tossiche a seguito del processo di combustione, che comunque può essere risolto sempre con il progresso tecnologico, mediante la collocazione di impianti di rilevazione delle sostanze e di abbatti-

mento dei residui tossici, cosa che in altri Paesi è ormai pratica consolidata. Importante è anche il monitoraggio continuo della salute delle persone che lavorano negli impianti e degli abitanti nelle zone limitrofe (gli stessi impianti dovrebbero essere, comunque, realizzati in zone il più possibile isolate e lontane dai centri abitati). In conclusione, la soluzione della produzione di energia da rifiuti appare accettabile, perché, come visto, consente di risolvere due problemi, quello energetico e quello ambientale, costituiti dalle conseguenze nefaste delle discariche, a patto di un monitoraggio costante degli effetti sulla salute e seri controlli sulle emissioni di questi impianti, a cura di competenti autorità pubbliche. L’alternativa è la devastazione del territorio vista finora, specie in certe regioni, e una maggiore spinta verso il nucleare, catastrofico sotto ogni punto di vista, nonché la sempre più difficile uscita dalla dipendenza da fonti fossili (petrolio). Alessandro Ranieri, Economista

Conosci l’energia geotermica? La geotermia è la fortuna energetica dell'Islanda anche se non tutti sanno che il più grande complesso geotermico al mondo si trova in Italia a Monte Amiata (l'impianto ha un potenziale di 1400 MW, sufficiente a soddisfare le richieste energetiche dell'area attorno ad essa). L'energia geotermica costituisce oggi meno dell'1% della produzione mondiale di energia (January 2007 IEA Fact sheet: "Renewables in Global Energy Supply"). Tuttavia, uno studio condotto dal Massachusetts Institute of Technology afferma che la potenziale energia geotermica contenuta sul nostro pianeta si aggira attorno ai 13.000 ZJ e che con le attuali tecnolo-

gie sarebbe possibile utilizzarne "solo" 2000 ZJ. Tuttavia, poiché il consumo mondiale di energia ammonta a un totale di 0,5 ZJ all'anno, con il solo geotermico, secondo lo studio del MIT, si potrebbe soddisfare il fabbisogno energico planetario per i prossimi 4000 anni rendendo quindi inutile qualsiasi altra fonte non rinnovabile attualmente utilizzata (MIT - The Future of Geothermal Energy).

Valeria Pucci


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FOCUS: ENERGIA

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“Ho poca batteria. Ti richiamo appena esce il sole”

Se vi capitasse di ricevere un sms del genere non è il mondo che sta impazzendo: è la nuova realtà dei telefoni ad energia solare.

“Ho poca batteria. Ti richiamo appena esce il sole” Se vi capitasse di ricevere un sms del genere non è il mondo che sta impazzendo: è la nuova realtà dei telefoni ad energia solare.

Siamo ancora lontani dai cellulari alimentati con acqua e zucchero – che pure sono stati progettati – ma qualche passo ecologico anche l’industria telefonica lo ha fatto. Ecco due modelli sul mercato che vogliono bene all’ambiente un po’ più degli altri. Il primo è firmato Postemobile, che per chi non lo sapesse è l’operatore di Poste Italiane che da diversi anni fa concorrenza a Vodafone, Tim e le altre compagnie storiche. L’apparecchio, modello PM1005-eco, è piccolo e leggero, adatto a utenti senza troppe pretese: mancano fotocamera, internet e mega-display di ultima generazione – tutte mancanze controbilanciate dal prezzo, meno di 60 euro. I suoi punti di forza sono infatti altri: i componenti sono prodotti per il 75% con materiali riciclati, e così la scatola e gli imballaggi; ma soprattutto, il PM1005 dispone di un piccolo pannello solare installato sul retro, che in condizioni ottimali ricarica completamente la batteria in 6-8 ore (non spaventatevi: nella confezione c’è anche un normale caricatore). È

acquistabile online e in tutti gli uffici postali. Per chi invece non volesse rinunciare a schermo touch-screen, videocamera e quant’altro (e di conseguenza a un prezzo ben più elevato, intorno ai 300 euro), c’è il Samsung S7500 Blue Heart, anch’esso parzialmente realizzato con plastica di bottiglia riciclata e dotato di pannellino solare in miniatura per la ricarica; in più, il modello dispone di una funzione “eco-mode”, che riduce al minimo i consumi energetici, e di altri accessori che se non proprio utili sono almeno simpatici, come il contapassi che indica quanta emissione di CO2 state evitando spostandovi a piedi anziché in macchina. Giorgio Zussini, Spec. Comunicazione

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Maggio 2011

LO YOGURT, IL PIL E LA DECRESCITA FELICE di Giorgio Zussini, spec. Comunicazione

Cosa pensereste, se in televisione, per ipotesi, sentiste dire che la produzione di yogurt italiano nell’ultimo semestre ha ripreso a crescere? In molti annuirebbero compiaciuti, ritenendolo un fatto assolutamente positivo; tirerebbero per istinto un sospiro di sollievo, immaginando nelle nostre fabbriche grandi macchinari che riprendono a muoversi dopo mesi di forzata inattività, e grandi masse di operai felici perché sfuggiti alla falce della cassa integrazione. Il sistema economico dell’Occidente industrializzato ci ha abituati a pensare alla produzione come a un fattore di benessere: un paese che produce molto è molto ricco, perché maggiore è il suo Prodotto Interno Lordo (PIL), maggiore è la capacità d’acquisto/consumo del cittadino, perciò la sua felicità. Dunque “più yogurt uguale più felicità per tutti”. Tuttavia, approfondendo l’argomento si scopre che esiste un Movimento per la decrescita felice che sconfessa l’equazione “più uguale meglio”. Secondo Maurizio Pallante, tra i fondatori del movimento, «la produzione non può crescere all’infinito, perché le risorse del pianeta non lo sono, e non è infinita la sua capacità di metabolizzare le sostanze di scarto emesse dai processi produttivi, dai prodotti nel corso della loro vita e dai rifiuti in cui prima o poi si trasformano». Nessuno pensa, ad esempio, agli effetti negativi della produzione industriale di yogurt: i vasetti in plastica sono prodotti con il petrolio (ne servono due chili per uno di plastica), e sempre grazie al petrolio si muovono i camion che trasportano questi vasetti da un’industria all’altra e poi dai centri di produzione a quelli di vendita; senza considerare che più camion sulla strade significano più traffico, più emissioni di CO2 e anche maggiore possibilità di incidenti. Se estendiamo questo discorso a tutta la produzione, siamo ancora sicuri che un PIL alto porti benessere?

Secondo i sostenitori della decrescita la risposta è no. La soluzione? Sviluppare al massimo il

concetto di autoproduzione (lo yogurt è semplicissimo da fare in casa!), rifiutare il consumo e lo spreco abbracciando la formula produttiva del “meno uguale meglio”.

Ma non è tutto. Il discorso diventa ancor più interessante per l’ambiente se rapportato all’energia. Secondo Pallante la ricerca di fonti di energia rinnovabili – cioè l’aumento dell’offerta di energia– non è una soluzione efficace, se non dopo aver ridotto la domanda. Come? Liberalizzando il mercato dell’energia e limitando l’alta dispersione dovuta al suo trasporto, ovvero favorendone l’autoproduzione; il che significa creare fonti di energia sparse sul territorio, tutte connesse tra loro in un sistema di distribuzione a corto raggio, in modo tale che l’eccesso di produzione, poniamo, di una casa, non venga disperso ma distribuito tra quelle limitrofe.

È un progetto che ridisegna completamente il nostro sistema energetico, annullando la distanza tra consumatore e produttore, riducendo al minimo le perdite di trasmissioni, evitando l’impatto ambientale che le grandi centrali elettriche, anche quelle ad energia pulita, inevitabilmente hanno sull’ambiente. E non fa una piega.


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tutto è energia di Beatrice Chiapponi, scrittrice

La nostra materialità è solo apparente, un'indefinitezza mascherata dietro l’inganno di una vacillante stabilità. Siamo consapevoli dei confini fisici di un corpo che nasconde un mistero più ampio e profondo, un regno misterioso che a stento percepiamo, quando decidiamo di accettarne l’esistenza. Tutto è energia. Lo riflette ogni angolo del Creato. Siamo talmente immersi nell'energia da non rendercene conto. Utilizziamo l'energia per asciugarci i capelli o cuocere il nostro cibo, ma non riusciamo a vedere che, in ogni istante della nostra esistenza, ci alimentiamo di energia, scambiamo energia in ogni gesto che compiamo. Questa è la nostra vera essenza, un'essenza di luce che è il fondamento della nostra stessa vita. L'uomo può imparare a riscoprire questo flusso in continuo movimento, a riequilibrarlo direzionandolo a proprio piacimento. L'uomo può prendere contatto con la sua vera essenza cosmica, entrando sempre più nelle profondità del proprio essere. La verità è sempre sotto i nostri occhi, accessibile e visibile a chi lo desidera davvero. A volte gode anche di sussidi più prettamente razionali. Quando si parla di energia tutto sembra incerto, infondato, quasi un atto di fede. Eppure sono proprio quelle scienze cui tanto facciamo affidamento, come baluardi della nostra razionalità più elevata, a dimostrare quello che discipline antichissime sostengono da sempre: l’uomo è un si-

stema energetico complesso immerso in un più vasto meccanismo energetico intelligente che reagisce sulla base di regole ben precise ad impulsi elettromagnetici. La chimica dimostra ogni giorno come la fisiologia del corpo umano si basi su un corretto scambio elettrolitico che è alla base di tutti i processi vitali. La stessa nutrizione altro non è che la trasformazione e il rilascio di un quantitativo di energia necessario per la sopravvivenza. Ma ciò vale anche per i meccanismi spirituali più complessi. La fisica ha ampiamente dimostrato come ad un’azione corrisponda una reazione, una conseguenza logicoenergetica basilare per spiegare e sostenere il valore spirituale delle leggi del karma, in un universo in cui l’energia non può crearsi ma solo trasformarsi in continuazione, dando vita a costanti mutamenti di forma. Il dubbio è un compagno fedele e stimolante per il ricercatore spirituale. Ma guardiamoci bene dalla sua forma deviata ed esasperata, quello scetticismo puro che obbedisce solo ad un dogma precostituito ed è la via più sicura per l’immobilità.

La pasta: fonte di energia per il nostro corpo Considerata la nemica numero uno della linea, la pasta è la prima a venir eliminata quando si deve dimagrire. Ed è questo l'errore più comune nel quale è facile cadere. Corrotti dalle parole di falsi nutrizionisti o da aspiranti taglie 36, privarsi di questo sano e genuino alimento è terrificante. La pasta, emblema per eccellenza dell'italianità, apprezzata e richiesta rappresenta più di ogni altro alimento il vero "carburante" per il nostro organismo. Sappiamo che la pasta è costituita principalmente dal frumento e che come tutti i cereali appartiene al gruppo dei carboidrati, i quali sono la principale fonte di energia per l'organismo e non possono mancare in un’alimentazione sana ed equilibrata. Inoltre i carboidrati si presentano come legami chimici, facilmente spezzati dall'apparato digerente e non producono scorie, quindi, non affaticano il fegato, l'organo deputato allo smaltimento delle scorie metaboliche. Per questa ragione i carboidrati sono uno degli alimenti più digeribili. In una dieta equilibrata devono coprire il 55% del fabbisogno energetico. Consumati in quantità insufficiente costringono l'organismo a rifornirsi di energia attraverso i grassi. Questo provoca l'accumularsi nel sangue di residui, i cosiddetti corpi

chetonici, che sono causa di malesseri come: mal di testa, problemi di memoria, affaticamento dei reni. Importante è poi la funzione plastica assunta dai carboidrati, cioè la capacità di costruire i tessuti dell'organismo. Contribuiscono, infatti, alla formazione di alcuni tipi di aminoacidi (molecole semplici prodotte dall'assimilazione delle proteine) che sono fondamentali per la costituzione dei tessuti. Un altro elemento a favore della pasta è "psicologico": infatti contiene un aminoacido, il triptofano, che stimola la produzione di serotonina, neurotrasmettitore che agirebbe sull'umore, dando una sensazione di benessere e appagamento. Appurato che la pasta non è nemica del nostro giro vita e della bilancia, cosa attenta seriamente la nostra linea? E' il condimento, per questo bisogna stare attenti ai fritti. Per gli appassionati delle calorie ricordiamo che un piatto di pasta di semola di grano duro per 100 grammi di prodotto rilevano circa 350 calorie, se si adotta una dieta di circa 1300 calorie al giorno, per il pranzo o la cena, possiamo permetterci 60 grammi di pasta di grano duro condito con verdure bollite o grigliate e un cucchiaino di olio extravergine Federica De Angelis di oliva. Buon appetito!


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FOCUS: ENERGIA

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un metodo per sviluppare il potenziale energetico: il coaching di Massimo Minnetti, filosofo

Spesso si sente dire che una persona è dotata di un determinato “potenziale” ma cosa significa? Lo studioso Zucchi definisce il potenziale come: “ciò che c’è e non c’è”. In pratica intende l’insieme delle energie, capacità e attitudini presenti in un determinato individuo, ma che non sono richieste o utilizzate dalla posizione che egli ricopre.

Esiste una metodologia con la quale si può sviluppare il potenziale che esiste in c iascuno di noi ed è il Coaching.

Il coaching è un rapporto di collaborazione che si stabilisce tra coach e cliente con lo scopo di aiutare quest’ultimo ad ottenere risultati ottimali in ambito sia lavorativo che personale. Grazie all’attività svolta dal coach i clienti sono in grado di apprendere ed elaborare le tecniche e le strategie d’azione che permetteranno loro di migliorare sia la performance che la qualità della propria vita. Non è uno strumento che viene applicato solo in ambito aziendale ma ha un ambito di applicazione più ampio perchè si rivolge a chiunque voglia ampliare o chiarire la propria visione della vita, risolvere conflitti interpersonali, orientare le proprie

scelte di lavoro. Il coach lavora inoltre sulle “resistenze al cambiamento” insite nell’allievo e di conseguenza deve infondergli autostima e coraggio di cambiare con equilibrio il corso della propria vita, per realizzare le autentiche potenzialità. In pratica il coaching è una forma di consulenza in cui il coach stimola, supporta e accompagna l’allievo a: risolvere problemi legati alla performance e all’ambiente lavorativo; esprimere le proprie migliori potenzialità; produrre risultati desiderati nel modo desiderato e comunque in sintonia con l’ambiente in cui si agisce; definire obiettivi motivanti; identificare competenze trasversali necessarie al raggiungimento degli obiettivi.


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ARTE & SOLIDARIETA’

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GRANDE SUCCESSO PER L’ARTISTA PIETRO SARANDREA Un nuovo successo dellʼ artista Pietro Sarandrea nella suggestiva Chiesa Romanica di S. Francesco a Capranica (VT). Inaugurata il giorno 9 aprile e commentata dal critico dʼ arte Giorgio Palumbi, ha avuto parecchi plausi da parte del pubblico presente; le opere presentate fanno parte dellʼ ultimo periodo creativo; gli spazi vuoti lasciati dal pittore creano giochi fantasiosi nella mente del fruitore formando svariate interpretazioni. Riuscitissima anche la performance di pittura telepatica che si eʼ svolta il giorno seguente, che ha visto protagonisti lʼartista con una persona del pubblico. Dopo una breve con-

centrazione, lʼ artista si gira e si mette seduto in terra e, inconsapevole di ciòʼ che avviene alle sue spalle, invita il pubblico a scegliere da una delle riviste, una pagina e concentrarsi su di essa. Da questo momento inizia una comunicazione telepatica tra i due; lʼartista comincia così a dipingere sulla tela precedentemente preparata. Lʼopera finita risulterà avere molte analogie con lʼ immagine trasmessa. Interessante anche lʼ interpretazione musicale del 14 aprile del Maestro Giulio Iaccarino che ha eseguito con tromba, sax e pianoforte brani improvvisati ispirandosi ai quadri esposti. Il 16 aprile si è svolta la presenta-

zione di due libri molto interessanti: ʻʼ STELLA DEL MATTINOʼʼ di Fiorella Silvestri e ʻʼ ILVIAGGIO DEL TUO PROFUMOʼʼ di Nicolò Merendino. Ha presenziato alla manifestazione anche il sindaco di Capranica Paolo Oroni. In serata, fuori programma, il coro polifonico ʻʼOrazio Vecchiʼʼ di Capranica ha eseguito brani del Risorgimento Italiano ottenendo un grande successo. Viviana Vannucci

PROGETTO CASA FAMIGLIA PER ANZIANI, RAGAZZE MADRI E DISABILI: E’ QUESTO IL MOMENTO PER DARE UN CONTRIBUTO!

La Comunità S. Pio ha già un terreno e chiede il tuo aiuto per aprirvi una casa Famiglia. La Comunità S. Pio, unʼassociazione senza alcuno scopo di lucro, nasce nel 2005 ad opera del Signor Ercole Fedrizzi, un uomo come tanti, lavoratore e padre di famiglia, che, tuttavia, ha deciso di guardare più lontano della sua piccola realtà. Oggi, a distanza di sei anni molte persone hanno deciso di seguire il suo esempio e si sono raccolte intorno a questa associazione al solo scopo di fare del bene sociale. Proprio a partire da questo obiettivo sono già stati raggiunti molti risultati. Ora nasce il nuovo progetto di realizzare una “Casa Famiglia per anziani, ragazze madri e disabili” dove persone con un triste passato alle spalle possano, nel presente, aspirare a un futuro migliore, sentendosi finalmente a casa. Lʼassociazione è già attiva nel cercare di raggiungere questo nuovo, importantissimo, obiettivo di solidarietà; attualmente, dispone di uno splendido terreno, grazie alla gentile donazione di una signora. Che cosa manca per portare a termine lʼopera? Beh manchiamo noi, che con solo un piccolo contributo, possiamo aprire le porte di unʼesistenza migliore a noi e a coloro che un giorno abiteranno

la casa famiglia. I membri dellʼassociazione e il suo Presidente, Ercole Fedrizzi, ringraziano anticipatamente tutti i lettori di questo articolo e invitano chiunque sia interessato ad avere maggiori informazioni sul progetto a contattarli. I recapiti sono: Associazione COMUNITAʼ S. PIO, Via Singen n° 43 00040 Pomezia (Roma). C.F. 97382760581cellulare 3409153201. “Vi è più gioia nel donare che nel ricevere. Dio benedice chi dona con gioia” S. Pio di Pietrelcina

Vanessa Pinato


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PROFESSIONISTI

S.O.S. MULTE LʼAssociazione “Quelli della Domenica” si batte dal 1989 per chiedere lʼapertura facoltativa dei negozi nei festivi e fornisce assistenza ai negozianti.

Capita a molti di girare per Roma durante i giorni festivi e di trovare di fatto i negozi chiusi, anche in pieno centro storico. Forse non tutti si soffermano su quello che è un problema per i turisti e, soprattutto, per i commercianti, che non possono sfruttare giornate dove il flusso di persone è altissimo. Ma la legge davvero dice che i negozi romani devono rimanere chiusi nei festivi? Lʼassociazione “Quelli della Domenica”, costituita da operatori pionieri delle aperture festive dei negozi, si batte dal 1989 su questo tema. Da anni il copione è lo stesso: alcuni commercianti aprono durante i festivi, arrivano i vigili e fanno la multa, di lì scatta il ricorso al Giudice di Pace. Grazie soprattutto al battagliero vice presidente dellʼassociazione, Riccardo Conte, sono stati vinti tanti ricorsi contro il Comune, invocando il d lgs 114/1998 (cosiddetta legge Bersani sul commercio) che allʼarticolo 12 recita così:”…nei comuni ad economia prevalentemente

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turistica e nelle città dʼarte gli esercenti determinano liberamente gli orari di apertura e di chiusura e possono derogare allʼobbligo di cui allʼarticolo 11 comma 4..” ossia di chiusura festiva. Come può non catalogarsi Roma come città dʼarte e quindi permettere agli esercenti di scegliere liberamente se aprire o meno durante le feste? E non a caso di recente è stata ottenuta una storica vittoria dinanzi al Giudice di Pace. Questo, con sentenza n. 95592/09 depositata in Cancelleria lʼ11 febbraio scorso, ha attestato la legittima apertura dei negozi in relazione alla Pasquetta del 2003 proprio invocando il decreto suddetto, in accoglimento di un ricorso di un commerciante contravvenzionato. Addirittura si legge che “…si condanna il Comune di Roma alle spese di € 150,00 oltre accessori di legge”.Quando il Comune metterà ordine con una delibera sulla questione, ponendo fine a questo inutile teatrino di contravvenzioni puntualmente annullate dinanzi agli organi competenti? LʼAssociazione, premiata nel ʼ90 dallʼEnte Provinciale per il Turismo con diploma e medaglia dʼonore per aver garantito una migliore accoglienza ai visitatori attraverso una più larga disponibilità delle attività commerciali, può essere contattata al 3331881467. Elio Tommassetti

L’AMMINISTRATORE RISPONDE

Cosa sono e come si deliberano i lavori di manutenzione straordinaria?

Con il termine "manutenzione straordinaria" si intendono quei lavori che esulano dall’ordinaria manutenzione del condominio. I lavori di manutenzione ordinaria sono ad esempio la sostituzione di lampadine non più funzionanti, la riparazione dell’impianto citofonico, ecc..., a cui provvede l’amministratore senza bisogno di alcuna delibera dell’assemblea. Invece, per quanto attiene alla “manutenzione straordinaria”, è esclusivamente l’assemblea dei condomini, ad avere il diritto di deliberare sull’esecuzione di eventuali lavori straordinari e su forme e modi di pagamento della spesa. E’ pertanto illegittima una qualsivoglia delibera che demandi tale decisione ad un gruppo di condomini. Sarà compito dell’amministratore far redigere, o redigere egli stesso, un capitolato delle opere da sottoporre alle varie imprese: ciò permetterà ai condomini di operare una scelta sui preventivi forniti dalle varie ditte per lo stesso tipo di intervento, comparando prezzi, materiali e modalità. Una volta deciso a chi affidare l’esecuzione dei la-

vori, l’assemblea dovrà fissare un tetto massimo di spesa entro il quale andrà calcolato il compenso – straordinario - dovuto all’amministratore. Qualora i lavori fossero tali da necessitare di un lungo periodo per la loro realizzazione (parecchi mesi o anni), è buona prassi che l’amministratore periodicamente relazioni ai condomini, per iscritto o verbalmente, sullo stato delle opere. Solo per lavori straordinari non prevedibili – ad esempio il crollo di un cornicione del tetto - l’amministratore è tenuto ad eseguire immediatamente, e senza alcuna autorizzazione dell’assemblea dei condomini, i lavori necessari per la messa in sicurezza della zona interessata. Contestualmente l’amministratore convocherà un’assemblea straordinaria per decidere sul da farsi. Dopodiché si procederà secondo la prassi prevista per i lavori straordinari, così come sopra argomentato.

Paolo Migotto (amministratore) email: paolomigotto@gmail.com cell. 3317077542


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PROFESSIONISTI

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Soli dopo il compromesso: il punto di vista dell'acquirente

Nascono nuovi servizi per tutelare chi acquista un immobile E' arrivato il grande momento: la casa è quasi nostra, il venditore ha accettato la proposta fatta e presso l'Agenzia Immobiliare è stato firmato il compromesso di vendita, a questo punto l'oggetto dei desideri sembra a portata di mano, ma non è esattamente così. Infatti l'Agenzia Immobiliare con la firma del compromesso di vendita termina il proprio incarico di intermediazione immobiliare, ma per poter effettuare il rogito presso lo studio notarile, l'atto formale che ci trasformerà da acquirenti in proprietari, è necessario che siano rispettate dalle parti numerose condizioni, delle quali il Notaio è garante e che possono risultare del tutto inattese. Questo momento di transizione è particolarmente delicato, perchè il “basta, non se ne fa più niente!” costa all'acquirente l'intera caparra versata, salvo rifarsi con lunghe e complesse procedure legali. Non è semplice identificare una via sicura, conviene affidarsi ad un'apposita Società di Consulenza, ma qualche piccola cautela può rendersi utile: 1) Concordare una caparra confirmatoria all'atto della proposta inferiore alle spettanze attese dall'Agenzia immobiliare;

2) Richiedere fin dall'inizio e come condizione per proseguire nella trattativa l'esatta situazione relativa a condoni o contenziosi; 3) Visitare l'immobile con un tecnico di fiducia che con occhio esperto saprà valutare molti particolari invisibili ai non addetti ai lavori, fra tutti lo stato degli impianti e la loro rispondenza alle norme; 4) Oltre alle visure catastali, che ordinariamente sono disponibili presso l'Agenzia Immobiliare, richiedere le planimetrie catastali per verificare cosa si stia realmente comprando 5) Richiedere prima del compromesso la documentazione tecnica dell'immobile, ad esempio la certificazione energetica, la certificazione dell'impianto elettrico, la situazione di pagamento delle utenze del condominio. 6) Cercare in tutti i modi di entrare in contatto diretto con il venditore e cercare di sapere il più possibile dell'immobile: storia, danni subiti, rapporti buoni e cattivi con i vicini. 7) Parlare con i vicini, col portiere ed il verduraio all'angolo per sapere quanto più possibile sull'immobile ed i suoi dintorni. Questi sono alcuni semplici e parziali orientamenti, come sempre si raccomanda di rivolgersi a professionisti competenti che gestiscano fiduciariamente l'operazione.

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S O C I E TA’ & R E L A Z I O N I

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TUTTI D’ACCORDO SULLE ENERGIE RINNOVABILI, MA “FATTI” ZERO! di Lorenzo Sigillò, sociologo membro ANS E’ in quel famoso limbo tra il “dire” ed il “fare” che ci andiamo a porre con la nostra pretesa di trovare una sociologia nelle e delle risorse rinnovabili.

Perché un ovvio sistema energetico basato su queste risorse non viene implementato? Perché qualcosa che migliorerebbe palesemente la qualità della vita sulla Terra non si riesce ad attuare? Quello che stupisce chi guarda con occhio da studioso il fenomeno, è che l’interesse delle persone verso l’energia pulita è altissimo, ma poi non si decide nulla, si creano anzi resistenze e regressioni, dietro magari ad interessi personali. Dopo la tragedia nipponica, oggi il dibattito è più vivo che mai, ma sono scene già viste ciclicamente: cosa ferma ogni volta la 5° rivoluzione industriale, quella ecologica? La risposta dell’ “uomo della strada” sarà quella buona per tanti argomenti: colpa delle lobby e della politica. Certamente, ma non solo. Proprio per questo, una delle prime convinzioni della nostra cultura dovrebbe essere quella di azzerare i pregiudizi e cercare di capire concettualmente che l’autonomia energetica è causa ed effetto di sé stessa. L’opinione pubblica può essere facilmente influenzabile dagli eventi naturali e dalle conseguenze devastanti, come naturalmente è avvenuto a seguito dei fatti di Fukushima, ed è impossibile permeare qualcosa di diverso dal concetto di sicurezza in situazioni come queste. Oggi nucleare vuol dire devastazione, eppure ‘teorica...per sapere COSA E COME FARE TUTTO (pratiche burocratiche, linea editoriale, gra fica, pratiche commerciali, utilizzo softwares, ecc).

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mente’ non è cambiato niente da due mesi a questa parte, ma un evento di quel genere fa scattare un meccanismo psicologico di paura e quindi di difesa e di ricerca di sicurezza. Ed ancora: nessuno più si ricorda la tragedia di Chernoybil? La cura del tempo aveva fatto dimenticare molte cose che oggi sono riaffiorate e sembra che oggi gli interessi di chi parla, siano solo di pochi. Chi difende oggi il nucleare è perché fa parte del ‘giro’, chi ora accelera sulle altre risorse, cavalca l’onda emotiva. Fin troppo chiaro che oggi il sistema delle energie è gestito da oligarchie fatte da multinazionali appoggiate da governi accomodanti che fanno sembrare impossibili altri direzioni, dove tutti potrebbero invece localmente dare il proprio contributo. Le stesse oligarchie che oggi tacciono aspettano che si plachi la tempesta, perché oggi avrebbero solo da perdere. Si chiama ‘realtà’ ed è l’unica cosa che può risvegliare le nostre menti e far ragionare gli individui fuori dagli schemi imposti; l’informazione diventata ormai disinformazione deve così inchinarsi a quello che gli occhi non possono mentire di vedere. Poi il ‘pallino’ sta al nostro libero arbitrio e capire, avendone le possibilità, se gli italiani sono capaci di sfruttarle…se gli essere umani ne sono capaci: per qualsiasi decisione bisogna fidarsi di individui come noi, è questa la cosa più difficile da riuscire a fare.


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S O C I E TA’ & R E L A Z I O N I

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Nativi ed immigrati digitali di Federico Monti, scrittore

I nuovi traguardi tecnologici telematici sulla comunicazione, stanno assumendo sempre più un aspetto preponderante nella nostra vita quotidiana. Dai cellulari super tecnologici, ad internet passando per i vari social network, primi fra tutti il famoso Facebook, a seguire Twitter, ecc.

Nativi ed immigrati a confronto Sabato 26 marzo l’Università Roma3 a Piazza della Repubblica, è stata sede di un convegno storico, un incontro tra genitori e docenti delle scuole elementari e medie. Argomento del dibattito: confronto tra nativi digitali ed immigrati digitali, intendendo con i primi le nuove generazioni e nello specifico i nati a partire dalla fine degli anni ’90 in poi, e con i secondi gli adulti nati prima di tale epoca. Il focus del convegno è stato proprio quello di discutere sui punti di contatto delle generazioni a confronto. Per i giovanissimi l’era tecnologica è vissuta in maniera del tutto naturale essendoci nati, un pò come la tv per noi a confronto con l’era dei nostri genitori. Insomma ognuno è figlio dei suoi tempi, ma in questa epoca dove la tecnologia fa ogni giorno passi da gigante, la generazione degli adulti, legata ancora ad un passato dai ritmi meno rapidi, non a torto si sente come un immigrato che approda in un nuovo mondo, suscitando i più svariati atteggiamenti, talvolta di spavento o d’indifferenza, forse perché il cambiamento si avverte come troppo complicato da comprendere, o forse per pigrizia rimanendo comodi nelle proprie abitudini e restitii verso nuovo.

Il problema allora è proprio quello di evitare la scelta di rimanere su due fronti diversi, contrapposti, senza comprendere la portata delle innovazioni, gestendo ed integrando il nuovo che avanza, entrando in contatto con i “nativi digitali”. Al convegno sono intervenuti esperti del settore come la neuro psichiatra infantile Irene Sarti, specialista dei problemi dell’età evolutiva e delle difficoltà che incontrano genitori e docenti nel comunicare; è poi intervenuta Serenella Pre-

sutti, dirigente scolastico e rappresentante delle scuole della rete del progetto Netpupils; Agostino Quadrino, direttore della Garamond, esperto di editoria digitale (gli e-book che cambieranno i libri di testo già dal prossimo anno); ed infine Maurizio Scarabotti, presidente della Sysform Editore e responsabile del progetto Netpupils, il social network creato per bambini e ragazzi dalla 4° elementare alla 3°media.

Il progetto sperimentale Netpupils, supportato dall’Assciazione Sysform, vincendo un bando dalla Regione Lazio per educare all’uso dei Social Network, coinvolge al momento sette scuole romane, 2000 alunni che hanno creato 1010 gruppi, tra nutellosi, squadre del cuore, fiction, e amanti di pasta al pesto e tanti altri, inserendo più di 5 mila foto e 900 video, creando al suo interno dei comitati di controllo gestiti dai stessi ragazzi e supervisionati, con un ruolo di supporto, da adulti non invasivi ed esperti del settore. Ma allora quale può diventare il ruolo eticoeducativo dell’adulto e nello specifico del docente in questo nuovo scenario sociale in continua evoluzione? La risposta nasce dal buon senso e dalla consapevolezza di dare adito alle esigenze dei nostri ragazzi, sussistendo sempre la necessità di trasmettere loro i “valori” di un’educazione che gli eviti di perdersi tra realtà virtuali e superficialità, pericoli che comunque esistono.

Credo che la soluzione sia nel trovare un approccio che sia in grado di contenerli in una dimensione emotivo-affettiva, facendo sentire loro la nostra presenza, cosa di cui hanno pur bisogno, evitando però l’invasione e l’autoritarismo, aprendo i nostri orizzonti e non rimanendo miopi ad un mondo in continua evoluzione, accompagnandoli insieme nel futuro e nel progresso per non restarne esclusi, preservandogli però il pericolo di perdercisi rimanendone travolti.


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NEA CULTURA

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ENERGIA DALL'ETERE L'auto elettrica di Tesla di Carlo Famiglietti

Una rubrica che tratta argomenti innovativi suscita certamente curiosità, spesso anche attenzione, talvolta perplessità. Ecco perché ci sembra opportuno chiarire il nostro punto di vista circa la scelta dei temi che trattiamo. Anzitutto l'esplorazione, lo sforzo di indicare nuovi sentieri. Il nostro intendimento è, infatti, quello di richiamare l'attenzione dei nostri lettori su alcuni argomenti che ci sembrano non solo interessanti, ma anche facenti parte di un possibile patrimonio prossimo futuro della nostra civiltà. Si tratta infatti di studi avanzati, non completamente divulgati, spesso ancora relegati nell'ambito delle ricerche top secret. Ovviamente la selezione degli argomenti avviene in tutta umiltà, e soprattutto prendendo a prestito concettuale del nostro impegno una definizione del grande Mallarmé: “definire è uccidere, suggerire è creare”. Premesso ciò, possiamo adesso raccontare una storia tuttora poco chiarita che ha avuto come protagonista Nikolas Tesla, uno dei più grandi scienziati del secolo scorso, scarsamente ricordato ed onorato. Un vero genio, volutamente incompreso, probabilmente perché artefice di scoperte spaventose. Tralasciando ogni altra invenzione e considerazione, vogliamo parlare di una sua auto elettrica sperimentale. Era una Pierce-Arrow Eight del 1931 della Studebaker Corporation che, su progetto di Tesla, venne dotata, con l'appoggio della Westinghouse electric - che aveva comprato i brevetti dello scienziato - di un motore a corrente alternata progettato per raggiungere 1800 giri al minuto. Si trattava di un motore senza spazzole, raffreddato ad aria attraverso una ventola frontale e con due attacchi di alimentazione inseriti sotto il cruscotto. Sul retro dell'auto era stata fissata un'antenna alta 1,83 metri. Durante l'estate del 1931 Tesla ed un suo giovane parente, Petar Savo, raggiunsero in treno Buffalo, nel nord dello stato di New York, e si recarono in un garage dove era custodita le Pierce-Arrow. Tesla,

dopo aver regolato il motore a corrente alternata custodito sotto il cofano dell'auto, si recò in una camera d'albergo poco distante dall'autorimessa ove montò 12 valvole termoioniche in un dispositivo di sua creazione contenuto in una scatola lunga 61 centimetri, alta 15 e larga 30,5. All'interno della scatola erano contenuti i circuiti elettrici e le resistenze. Dalla scatola uscivano due terminali per creare il collegamento con gli attacchi dell'auto. I due uomini tornarono all'autorimessa e, mentre Petar Savo si metteva alla guida, Tesla collegò, con l'ausilio di un voltometro, il suo dispositivo agli attacchi dell'auto. “Abbiamo l'energia,” disse, al termine del breve lavoro, consegnando la chiave del cruscotto al nipote. “Adesso possiamo partire”. Il motore, una volta avviato, risultò estremamente silenzioso e quel giorno guidarono per circa 80 chilometri senza combustibile. La sperimentazione durò altri 8 giorni, nei dintorni di Buffalo, e l'auto venne lanciata fino a 150 km/ora. “Con questo dispositivo,” confidò Tesla al nipote, “possiamo alimentare quest'auto per sempre, e con l'energia che avanza possiamo soddisfare anche i bisogni energetici di un'abitazione.”

Tesla gli confidò anche che il suo dispositivo era semplicemente un ricevitore capace di catturare “una misteriosa radiazione che proviene, in quantità illimitata, dall'etere” capace di alimentare treni, navi, velivoli senza alcun costo aggiuntivo. Subito dopo questa sperimentazione, il silenzio. Su questo tema oggi molti studi sono indirizzati verso l'energia che esiste in uno spazio, già noto nel 1899, detto “cavità di Schumann” formata dalla superficie terrestre e dalla ionosfera ove si accumulano risonanze elettromagnetiche globali eccitate dalle scariche elettriche dei fulmini. Tesla, attraverso i suoi studi, e probabilmente sfruttando tale conoscenza, aveva sicuramente individuato una possibile modalità per ottenere energia gratuita dall'etere. Dati i tempi, non sarebbe male diciamo “approfondire” anche gli studi di Nikolas Tesla.


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NEA CINEMA

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"COME AVVERARE UN SOGNO - dal Kino al David di Donatello". Intervista a Diego Botta di Laura Andina (Responsabile Produzione Cinematografica)

Diego, regista e sceneggiatore trasferitosi a Roma, non si è lasciato intimorire dal "pessimismo cosmico" degli addetti ai lavori e ha realizzato due progetti vincenti senza attendere alcun aiuto dall'alto: un cineclub autofinanziato (Kino) e un cortometraggio premiato con il David di Donatello. Sei ancora convinto di poter vivere facendo cultura in Italia?

In Italia la cultura e l'innovazione in generale non sono ben accolte. Siamo un paese piuttosto conservatore, ma poi ripartiamo, siamo banderuole al vento insomma... ci innamoriamo di qualcosa che per un po' diventa il nostro unico campo di interesse e ne diventiamo immediatamente tifosi. La maggior parte delle volte è un problema, altre non è così male...ma siamo fatti così, che vuoi farci? Per quel che riguarda la cultura in questi anni ci sono stati tagli al fondo unico per lo spettacolo (FUS), ma soprattutto non è ancora stata fatta una legge di sistema che regolamenti l'industria e che promuova il nostro prodotto cinematografico, come hanno i nostri cugini francesi. Dopotutto, un paese come il nostro che campa sul turismo ne troverebbe un bel giovamento. Non sappiamo esportare solo pizzerie...

Sei d'accordo con chi tra i tuoi colleghi continua a parlare di morte del cinema?

Ma morte del cinema mai, semplicemente ci siamo resi conto che era il momento di cambiare mentalità. Ci siamo detti che se nessuno ci dava uno spazio per esprimerci, era il caso di prenderselo e non solo per farne un cinema, ma anche un punto di incontro. Abbiamo pensato che questo spazio, per essere libero da condizionamenti dovesse essere economicamente indipendente e così abbiamo fatto. Abbiamo creato un luogo dove poter vedere bei film (il concetto è il festival permanente), gustandosi un buon vino che fosse il più possibile spazio di scambio tra persone vere, non virtuali. Questa nostra idea in realtà sta funzionando sotto tutti i punti di vista, ma ti assicuro che nei mesi in cui lavoravamo tra i calcinacci, con le spese che aumentavano esponenzialmente, non è stato facile continuare a crederci anche perché ci si conosceva a mala pena. Ora quando ospitiamo registi, sceneggiatori o produttori italiani e stranieri ci accorgiamo di aver davvero fatto qualcosa di grande. Faccio solo un esempio: Matieu Amalric (attore francese di Lo Scafandro e la farfalla e regista di Tournée) è letteralmente impazzito per il Kino. Quando era a Roma per il festival di cinema francese, dopo l'incontro fatto nel nostro Bistrot, non se ne andava

più dal locale. Questo ci dà fiducia sulla bontà del progetto, quando c'è un consenso così diffuso dallo studente di cinema alla star internazionale, non possiamo che esserne contenti. Io stesso e i miei amici associati lavoriamo a turni al Kino, gratuitamente, dopo aver sborsato una cifra iniziale per costituirci, per cui fa piacere... E la tua vocazione di regista e sceneggiatore? L'inspirazione e il talento, se non si confrontano con la realtà, a volte si tramutano in sabbie mobili... o in lavori fiacchi. Come difendi e come alleni la tua vocazione?

Anche i premi aiutano. Nel mio caso, questo David di Donatello appena assegnato mi dà solo uno stimolo in più a continuare con più energia. Il nostro mestiere è molto faticoso, nonostante quello che si pensi, si lavora sempre, spesso a discapito di altre cose, Joice diceva che "La cosa più difficile è spiegare a mia moglie che lavoro anche quando guardo fuori dalla finestra". I premi allora aiutano a focalizzare sugli obiettivi con più forza e un po' più di consapevolezza e fiducia sulle proprie capacità. Per quel che riguarda noi indipendenti, siamo tanti, tra registi, sceneggiatori, produttori, attori, montatori, insomma tutte le categorie ci si è un po' abituati a destreggiarsi in questo contesto. Non è né bello né facile, a volte riesce a volte no...ma ci si dà un gran da fare. Continueremo, il motto del Kino "Siamo pazzi, arrendetevi" è un po' una provocazione, ma non è così distante dalla realtà...L'importante è crederci sempre! Il Kino era un sogno di 55 pazzi e si è realizzato il David di Donatello era totalmente inaspettato ed è arrivato. Che posso dirti? Il sogno continua...


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NEL PROSSIMO NUMERO

nel Focus di GIUGNO si parlerà di...

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DOVE TROVO LA RIVISTA

a nn i d’ I T A L I A

- FOCUS -

- 150 anni d’Italia: dove primi e dove ultimi? - Il federalismo municipale e comunale - la riforma della Costituzione - la famiglia nell’Italia di oggi - la Mafia nel 3° Millennio

- C UL T U RA -

- Un paese moderno a metà Conosci Roma?

- PR O F E S SI O NI ST I -

Clientelarismo e Meritocrazia

- N O TI ZI E DAL L A CAP I TA LE E DA I MUN I CIP I

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