Lastre e profili
Le materie plastiche Conviviamo con le materie plastiche: questi materiali sono presenti in ogni atto della nostra vita, sono un completamento ormai indispensabile allo sviluppo e alla sicurezza dell’uomo moderno. Eppure le materie plastiche non sono conosciute dal grande pubblico e spesso, molto spesso, anche da parte di chi le usa per il proprio lavoro. Non esistono manuali semplificati perché spiegare le materie plastiche è molto complesso: o si fa un testo rigoroso, comprensibile solo agli addetti ai lavori, oppure si rischia di essere superficiali e banali. Abbiamo voluto correre il rischio, con l’idea di dare un utile strumento di lavoro a coloro che operano nella lavorazione e trasformazione delle materie plastiche.
Le resine si dividono in tre grandi comparti: RESINE TERMOPLASTICHE Rappresentano il 67% del totale resine. (Polietilene – Polipropilene – Poliestere – Polivinilico – Policarbonato – ecc.) Sono quelle resine che hanno un punto di rammollimento e un punto di viscoelasticità. Il prodotto che ne deriva, quando, con l’aumentare della temperatura, supera la soglia di viscoelasticità, può essere trasformato e modellato con normali tecniche di stampaggio e di estrusione. In altri termini le resine termoplastiche possono essere lavorate e rilavorate infinite volte; basta salire e scendere con la temperatura. Queste resine, quindi sono facilmente riciclabili. RESINE TERMOINDURENTI rappresentano il 16% del totale resine. (Fenoliche – Melamminiche – Ureiche – Epossidiche – ecc.) Sono quelle resine che possono essere lavorate e trasformate a caldo in una serie logica di operazioni successive fino a raggiungere lo stadio finale. A questo punto non è possibile un rinvenimento termico della resina. In altri termini non si ottiene più la termoplasticità con il calore, ecco perchè si chiamano termoindurenti e non sono riciclabili.
RESINE ELASTOMETRICHE (elastomeri) rappresentano il 17% del totale resine. E’ il grande comparto delle gomme naturali e sintetiche. Si possono trasformare con varie tecniche: stampaggio ad iniezione e a compressione, per estrusione e calandratura. Possono essere addizionate con gas per ottenere la struttura cellulare (gommapiuma). Le resine elastometriche sono in larga misura termoplastiche, quindi riciclabili.
Le Resine termoplastiche Le resine termoplastiche si suddividono in tante famiglie o gruppi; i più importanti sono: • ETILENICHE 37% • Polietilene (PE) • Polietilene alta densita’ (PE/HI) • Etilviniliche (EVA) • PROPILENICHE 13% • Polipropilene (P.P.) • STIRENICHE 12,5% • Polistirene (PS) • Polistirene Antiurto (PSB) • Stirene acrilonitrile (SAN) • Acrilonitrile Butadiene • Stirolo (ABS) • VINILICHE 22% • Cloruro di Polivinile (PVC)
• Derivati Vinilici • ACRILICHE 4,5% • Polimetilmetacrilato (PMMA) (tipo Plexiglas, Perspex, Vedril, etc.) • POLIESTERI 2,5% • Polietilentereftalato (PED) • Polietilentereftalato/Glicole (PET/G) • POLIAMMIDICHE 2% • Poliammidi (PA) (tipo Nylon) • Altre resine 6,5% • Resine Acetaliche • Resine Acetiche • Tecnopolimeri modificati
Ogni famiglia di resina si suddivide a sua volta in una vasta gamma di sottogruppi, ognuno dei quali con caratteristiche e specificità differenti in relazione ai vari campi di impiego finale cui il prodotto è destinato. Si potrebbe affermare che nella vastissima gamma delle resine termoplastiche c’è un prodotto per ogni singolo segmento d’impiego. A volte il prodotto non ha le caratteristiche sufficienti. Ciò è dovuto alla tipologia degli impianti utilizzati per la trasformazione, oppure alla scelta impropria del tipo di materia prima resina o, infine e questo è il caso più frequente, all’errato approvvigionamento di laminato da parte dell’ultimo trasformatore (industria grafica nel caso specifico).
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Le Resine
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