Cpa Onlus - brochure 2017

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acceleriamo insieme

Progetto rrucche

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Progetto Parrucche


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Cancro Primo Aiuto

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Chi siamo S

ono centinaia le associazioni che in Italia si occupano dei malati di cancro. Per fortuna. Molte sono quelle che si interessano di prevenzione, altrettante quelle che hanno a che fare con la ricerca; sono di meno, però, le associazioni impegnate sul fronte della cura. Tra queste si distingue Cancro Primo Aiuto Onlus. Sostenuta da circa 150 sponsor, tra enti pubblici, associazioni imprenditoriali e soprattutto aziende private, l’Associazione brianzola estende la sua azione nell’ambito territoriale dell’intera Lombardia - in circa cinquanta strutture sanitarie in cui si è consolidata una collaborazione - e ha collegamenti anche con il “Gaslini” di Genova e l’Istituto Oncologico del Mediterraneo di Catania. «Siamo solo uomini che aiutano altri uomini» è lo slogan che contraddistingue l’Associazione. A coniarlo è stato Walter Fontana, un uomo geniale e generoso, nel nome del quale questa Onlus è nata e cresciuta. Grande imprenditore, fine politico, uomo di spirito, eletto senatore nel 1988 nel collegio di Monza, fu presidente di Federmeccanica e di Federlombarda e per ben dodici anni, dal 1979 al 1991, guidò l’AIMB (Associazione Industriali Monza e Brianza). Sempre vivo è il suo ricordo, il suo insegnamento basato sull’altruismo e sulla disponibilità nell’aiutare gli altri. E’ sull’esempio di questo uomo benefico che la figlia Mirella e i fondatori di Cancro Primo Aiuto oltre vent’anni fa hanno preso l’ispirazione per realizzare questa associazione che nel motto sintetizza la sua missione. Nel corso del 2016 hanno avuto rapporti con la Onlus circa 26 mila pazienti per un totale di quasi 52 mila prestazioni interamente gratuite. Sono più di 40 i collaboratori sostenuti economicamente dalla Onlus e oltre un centinaio i medici volontari collegati a Cancro Primo Aiuto.

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Walter Fontana. Cancro Primo Aiuto è nata oltre vent’anni fa per ricordare la sua figura di benefattore

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Cancro Primo Aiuto

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I vertici dell’Associazione

Da sinistra, Flavio Ferrari, Antonio Bartesaghi e Plinio Vanini, rispettivamente a.d., presidente e past president di Cancro Primo Aiuto

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l 2016 ha portato parecchie novità nella struttura di Cancro Primo Aiuto. A cominciare dal cambio ai vertici. Alla fine di novembre l’assemblea dei soci ha eletto il nuovo presidente: si tratta dell’imprenditore Antonio Bartesaghi, amministratore delegato della Omet di Lecco. Prende il posto di Plinio Vanini, patron di “Autotorino”, rimasto ai vertici dell’associazione per quasi tre anni, il quale ricoprirà il ruolo di past president. Bartesaghi è da anni membro del Consiglio di amministrazione della Onlus brianzola e già ricopriva l’incarico di


Cancro Primo Aiuto

vicepresidente e responsabile della sezione di Lecco. L’assemblea di Cancro Primo Aiuto, sempre guidata dall’amministratore delegato Flavio Ferrari, ha inoltre scelto Roberto Ciceri quale presidente vicario e Oriano Mostacchi come presidente di sede, mentre vicepresidenti sono stati designati Gabriella Meroni, Federico Lundari, Vinicio Peluffo, Matteo Salvini ed Ezio Trabucchi. Il tesoriere è Pierluigi Molla, mentre il segretario è Roberto Spiller. Da ricordare, infine, che l’associazione ha da sempre uno stretto legame con la Regione Lombardia, territorio dove è nata e con la cui istituzione ha portato avanti diversi progetti. Ecco perché ai vertici della Regione vengono sempre proposte alcune cariche onorarie della Onlus: la presidenza è stata accettata dal governatore lombardo, Roberto Maroni, presidente onorario vicario è l’assessore regionale all’Urbanistica, Viviana Beccalossi, mentre la vicepresidenza è stata affidata all’assessore regionale alla Salute Giulio Gallera e la vicepresidenza onoraria vicaria all’assessore al Reddito di autonomia Francesca Brianza. Inoltre, per selezionare i progetti da sostenere, economicamente e con varie iniziative, l’Associazione Cancro Primo Aiuto si affida alla valutazione di un Comitato tecnico-scientifico. Il gruppo è presieduto da Pasquale Cannatelli, già direttore generale di diversi ospedali lombardi, tra cui il Niguarda e il Sacco di Milano.

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Passaggio di consegne tra Dario Maggioni (a sinistra) e Pasquale Cannatelli, vecchio e nuovo presidente del Comitato tecnico-scientifico di Cancro Primo Aiuto

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Le iniziative di Cancro Primo Aiuto


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Il Progetto Parrucche

L’inaugurazione del Centro Parrucche a Seregno, aperto nel febbraio 2015, a cui si possono rivolgere le pazienti che non sono assistite nei centri dove è presente il “Progetto Parrucche”

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uando una donna malata di cancro si sottopone a un ciclo di chemioterapia, purtroppo subisce la perdita dei capelli. Per molte è un dramma non indifferente. Cancro Primo Aiuto ha pensato fosse necessario ridare un po’ di serenità a queste donne fornendo gratuitamente una parrucca. Il progetto è nato nel 2010 presso l’Ospedale di Lecco e si è diffuso rapidamente nel resto della Lombardia e non solo. Il bilancio dei primi sei anni di attività è significativo di come la parrucca sia un vero e proprio bisogno delle donne che si sottopongono a chemioterapia: ne sono state distribuite oltre settemila e il servizio è presente in


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Aiutaci anche tu! Per sostenere l’iniziativa e dare la possibilità ad altre donne di ricevere gratuitamente la parrucca puoi effettuare una donazione alla Onlus Cancro Primo Aiuto.

più di venti strutture ospedaliere. Nel corso del 2017 verrà esteso all’ospedale Niguarda di Milano, al San Martino di Genova e all’oc/c Post 32176273 spedale diale:Cremona. Il logo e il catalogo 5 per Non solo. accordo con un’amille codice In fiscale: 02822170961 che qualificano zienda produttrice di parrucche, l’offerta Cancro Primo Aiuto ha realizzaCodice Iban: IT 13 I 05216 20404 0000 0000 7665 del Progetto to uno specifico catalogo con Parrucche di Cancro prodotti, tagli e colori secondo Primo Aiuto le esigenze delle malate che si Associazione Cancro Primo Aiuto Onlus Via Ernesto Ambrosini, 1 20900 Monza MB - Tel. + 39 039 4989041 info@cpaonlus.org - www.c paonlus.org

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Progetto Parrucche

Vogliamo ridare un sottoporsi a chemioterapia: unapo’ di serenità alle donne ammalate di cancro che devono parrucca aiuta a ridurre il trauma della perdita dei capelli.

rivolgono ai nostri centri dove trovano nostre collaboratrici - spesso anche esperti acconciatori che si prestano volontariamente - che le aiutano nella scelta della parrucca, del modello e del colore, in maniera da evitare alle malate questo impegno che può essere fonte di ulteriore dolore e disagio. Nel febbraio 2015, poi, è stato aperto a Seregno (MB) un Centro Servizi a cui possono rivolgersi per avere una parrucca tutte le pazienti che non sono assistite in centri dov’è presente il Progetto Parrucche.


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L’acceleratore lineare può salvarti la vita

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a cura di molte forme tumorali passa attraverso la radioterapia. Per svolgere questi trattamenti sono necessari gli acceleratori lineari: avere macchinari moderni e all’avanguardia è fondamentale per valorizzare il processo di cura e garantire la guarigione. Si tratta però di macchine molto costose e delicate, con una “vita” limitata anche con un’opportuna manutenzione. Con le difficoltà che spesso le attanagliano, le nostre strutture ospedaliere a volte non sono in grado di acquistare nuovi macchinari o sostituire/adeguare quelli esistenti. Da qui è nata l’attenzione di Cancro Primo Aiuto verso questo settore e il suo impegno a coinvolgere

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Cancro Primo Aiuto

L’inaugurazione dell’acceleratore lineare all’Ospedale di Sondrio nell’aprile 2016. La specifica raccolta fondi lanciata da Cancro Primo Aiuto ha permesso di raccogliere 300 mila euro in Valtellina

i cittadini per affrontare e risolvere il problema. A inizio 2014 abbiamo, quindi, dato vita a una prima raccolta fondi per l’acquisto di un acceleratore lineare per l’ospedale di Sondrio: un’iniziativa andata a buon fine e che ha visto, nell’aprile 2016, l’inaugurazione del nuovo macchinario. La partecipazione dei cittadini è stata straordinaria: oltre 30.000 valtellinesi hanno dato il loro contributo e sono stati raccolti ben 300mila euro. Il resto è stato messo dalla Provincia di Sondrio e da Regione Lombardia.

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Una cena organizzata per raccogliere fondi per l’acquisto dell’acceleratore lineare all’Ospedale di Lecco


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Nel 2015 la stessa operazione è partita a Lecco per l’Ospedale Manzoni. In poco più di un anno sono stati raccolti 250mila euro che nel marzo 2016 sono stati consegnati ai vertici dell’ospedale. Anche in questo caso la mobilitazione è stata eccezionale e ha coinvolto associazioni, aziende, enti, sindacati e singoli cittadini. Nel frattempo hanno preso il via analoghi progetti all’Ospedale Niguarda di Milano, all’Ospedale San Gerardo di Monza e all’Ospedale Papa Giovanni XIII di Bergamo. Nel primo caso sono stati coinvolti anche importanti testimonial, dai calciatori dell’Inter ai cestisti della Pallacanestro Cantù, e sono stati allestiti appositi spettacoli (una serata al Teatro Elfo e un concerto al Conservatorio Giuseppe Verdi). A Monza, invece, ad oggi non sono mancate le manifestazioni sportive di sostegno (da quelle per i runner – come la “10 K”, la “Monza-Montevecchia”, “La Brianza che avanza run” e la “Monza-Resegone” - ai Derby d’Italia fino a una gara dello Skating Monza), i tornei di Burraco, il raduno di auto d’epoca, il contributo del Banco Desio... e persino un SMS solidale, organizzato da Mediafriends per il sociale, che ha avuto come testimonial d’eccezione la conduttrice Federica Panicucci, uno dei volti più noti del mattino di Canale 5: tanto che, a fine 2016, è stato consegnato il primo assegno da 100mila euro al direttore generale dell’Asst di Monza e Brianza, Matteo Stocco. L’ultima iniziativa, partita solo a fine 2016, è la raccolta fondi per l’aggiornamento tecnologico dell’acceleratore lineare utilizzato nella

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La consegna del primo assegno di 100mila euro raccolti da Cancro Primo Aiuto a favore dell’Ospedale San Gerardo di Monza per l’acquisto di un nuovo acceleratore lineare


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Medici, testimonial e promotori al lancio della raccolta fondi per l’aggiornamento dello Iort all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo

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radioterapia intra-operatoria (IORT) dell’Ospedale Papa Giovanni XIII di Bergamo, una macchina che consente di somministrare una dose elevata di radiazioni al momento dell’intervento chirurgico per distruggere eventuali microscopici residui tumorali nella mammella. L’obiettivo, particolarmente impegnativo, è quello di raccogliere l’intera cifra, 500 mila euro, necessaria per garantirne l’aggiornamento. In questo progetto, che vede come testimonial la giornalista Cristina Parodi, al fianco di Cancro Primo Aiuto ci sono l’Associazione Oncologica Bergamasca e l’Associazione Cure Palliative di Bergamo.

Cos’è un acceleratore lineare L’acceleratore lineare è una macchina che supera la classica radioterapia, attuando trattamenti complessi e precisi, adatti anche per le forme di cancro più gravi: è in grado di produrre fasci di raggi X di alta energia indirizzati sulla massa tumorale, con lo scopo di colpire solo le cellule malate e provocarne la morte salvaguardando i tessuti sani tutt’attorno. Si tratta, quindi, di una macchina che consente una precisione millimetrica. Inoltre, i trattamenti possono durare anche soltanto due o tre minuti, diminuendo in questo modo lo stress del paziente, già duramente provato, e consentendo la cura di un numero maggiore di malati.


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Il Progetto Trasporto Malati, da casa all’ospedale Taglio del nastro per la consegna del pulmino per il trasporto dei malati dell’Alta Valtellina, acquistato grazie all’iniziativa “Insieme per vincere” di Valdidentro

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na delle problematiche che interessa i malati che vivono in località di montagna è quella di raggiungere le strutture ospedaliere dove curarsi. Una difficoltà ancor più accentuata per coloro che hanno un cancro, visto che sono costretti a recarsi in ospedale per lunghi cicli di chemioterapia o, soprattutto, radioterapia: non sempre si hanno a disposizione amici o parenti che possano dedicare a questo impegno magari intere giornate, perché le distante sono significative. Per ovviare a questa situazione, Cancro Primo Aiuto ha dato vita a un servizio di trasporto dei malati, dall’abitazione all’ospedale. Il proget-

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La consegna del nuovo mezzo alla Comunità Montana di Tirano per il trasporto dei malati alle strutture ospedaliere

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to è presente da diversi anni in Alta Valtellina e poi si è esteso anche in Valcamonica. L’associazione brianzola si impegna ad acquistare i veicoli (auto o pulmini) necessari al trasporto e a sostenerne economicamente la manutenzione, mentre le associazioni locali assicurano i volontari per guidare i mezzi. A questo proposito, proprio nel 2016, Cancro Primo Aiuto ha dato un significativo contributo al rinnovo del “parco mezzi” valtellinese. Infatti, prima ha collaborato con “Insieme per vincere” ad acquistare un nuovo pulmino per l’Alta Valle che ha sostituito il precedente che, nel solo 2015, aveva percorso 41.200 km accompagnando 33 utenti ad effettuare la radioterapia, impegnando complessivamente 55 volontari per circa 300 giorni di servizio; poi ne ha consegnato un altro alla Comunità Montana di Tirano per affrontare lo stesso servizio in quell’area.


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Dello psicologo non si può fare a meno

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in dall’inizio delle sue attività, una delle principali preoccupazioni di Cancro Primo Aiuto è stata quella di dare un supporto psicologico ai malati e ai loro familiari. Perché quando il cancro colpisce, lascia i propri segni non solo sul corpo. Da qui la necessità di dare un sostegno che andasse al di là delle sole cure mediche e che si

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rivolgesse sì ai malati, ma anche ai loro famigliari. Infatti, sono spesso anche questi ultimi ad avere necessità di uno specifico aiuto psicologico, non sapendo come affrontare la nuova situazione e i rapporti con il malato. «I pazienti che si sottopongono a radioterapia, pur effettuando trattamenti della durata di pochi minuti, devono affrontare la quotidianità di una cura che dura almeno 40 giorni, che accresce ed amplifica un senso di stanchezza e spossatezza già ampiamente determinato da eventuali trattamenti chemioterapici precedenti spiega la psicologa Greta Pagani - E’ importante aiutare i pazienti a gestire l’impatto con l’apparecchiatura e ad affrontare eventuali reazioni di panico e di ansia. Vengono, inoltre, affrontati con i pazienti e i loro famigliari, la condizione di disagio determinata dagli esiti degli interventi chirurgici e medici, che riguardano l’aspetto e l’immagine


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corporea. Così come i timori connessi al rischio che la malattia si ripresenti e, talvolta, alla sua incurabilità». «Lo psicologo è a disposizione del paziente per tutta la durata del trattamento - afferma la collega Maria Paola Cremonesi - In particolare fa da tramite tra paziente e familiari e tra paziente e medico; spesso il malato riferisce informazioni che non osa affrontare col curante anche perché, in molti casi, il medico non ha le competenze specifiche per cogliere il disagio psicologico. Questo vale anche per la famiglia: frequentemente il malato non esprime le sue paure, le sue angosce ai parenti “per non farli soffrire”; assume quasi un ruolo protettivo verso i familiari, e questi ultimi non parlano liberamente in presenza del malato “per paura di angosciarlo ancor di più”. La funzione mediatrice può ovviare tale situazione di imbarazzo e rendere l’ambiente familiare più sereno nell’affrontare la malattia». Gli psicologi di Cancro Primo Aiuto sono presenti anche negli hospice. «Qui la valutazione psicologica e il successivo intervento sono finalizzati alla gestione della sofferenza nella sua globalità; al centro viene posto non solo il paziente ricoverato, ma anche il familiare sostiene la psicologa Caterina Magnani - A causa delle peculiarità delle cure palliative e della complessità che caratterizza i pazienti ricoverati e le loro famiglie non vi è un intervento psicologico standard pre-strutturato. Ecco perché è fondamentale il colloquio dello psicologo col paziente».

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“Non arrendersi. Mai!”, il libro per aiutare i malati di cancro e i loro familiari Uno strumento per aiutare i malati di cancro e i loro familiari ad affrontare la malattia, soprattutto sotto l’aspetto psicologico, è “Non arrendersi. Mai!”, il libro voluto da Cancro Primo Aiuto che cerca di fornire delle risposte alle tante domande che sorgono quando si scopre di avere un tumore, ma che può essere di aiuto anche a parenti e amici attraverso diversi suggerimenti necessari per assistere i loro cari che soffrono. Tanti gli interrogativi che vengono posti nel libro. «Perché proprio a me? Cosa ho fatto di male? E se non ce la farò? Potrò tornare come prima?», si chiede chi scopre di avere un cancro. «Meglio dirglielo o no? Non ho il coraggio di parlargli, sono in imbarazzo: cosa posso fare? Quali argomenti affrontare? Come posso aiutarlo?», sono, invece, le domande che si pongono i loro familiari. Scritto da Giuseppe Pozzi, responsabile della comunicazione di Cancro Primo Aiuto, in collaborazione con Greta Chiara Pagani, psicologa all’Ospedale San Gerardo di Monza, “Non arrendersi. Mai!” cerca di dare quelle risposte che difficilmente si possono trovare altrove. Certo, l’ideale sarebbe un confronto personale con uno psicologo; purtroppo, però, per molti non è accessibile, altri hanno paura o vergogna a parlarne... Il libro è reperibile presso la sede di Cancro Primo Aiuto (via Ambrosini, 1 - Monza te. 039/4989041) ed è leggibile gratuitamente sul sito dell’associazione (www.cpaonlus.org).


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La dietista on line: una risposta pronta per sapere come nutrirsi

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hi ha il cancro sa quanto sia importante una corretta alimentazione per affrontare in modo adeguato la malattia e le relative cure. Essere fisicamente pronti a sostenere un ciclo di chemioterapia può fare la differenza; e non essere in grado di tollerarlo, magari perchÊ fisicamente debilitati, può allontanare la guarigione o, addirittura, comprometterla. Ecco perchÊ Cancro Primo Aiuto ha deciso di mettere a disposizione

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La dr.ssa Martina Semeraro Bertozzi che risponde al servizio di Cancro Primo Aiuto

di tutti i pazienti un servizio che permetta di sapere qual è la dieta più adatta per ciascuno. Si tratta di una dietista consultabile on line dal sito dell’associazione (www.cpaonlus. org), anche in questo caso gratuitamente. Agli ammalati di cancro che vogliono porre delle domande in merito alla loro alimentazione, l’associazione ha messo a disposizione una dietista specializzata nel settore oncologico, la dottoressa Martina Semeraro Bertozzi, consulente presso il reparto di Oncologia dell’Ospedale Sacco di Milano. Le cure mi provocano nausea, cosa posso mangiare? Mi si è infiammato il cavo orale e faccio fatica a deglutire, cosa mi consiglia? Ho sempre le fauci secche: che rimedi alimentari posso prendere? Sono

La schermata che compare quando si accede al servizio “L’esperto risponde” dall’home page del sito di Cancro Primo Aiuto (www. cpaonlus.org)

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solo alcuni degli interrogativi che i malati di cancro possono mandare via email insieme a una scheda che saranno chiamati a compilare e in cui specificheranno alcuni dati e valori (peso, altezza, livelli di appetito, di nausea/vomito, dei dolori, dei sapori...), la diagnosi e la terapia o il tipo di intervento subito ed eventuali aspetti specifici; la dietista, poi, invierà al paziente, nell’arco di pochi giorni, i suoi consigli e la dieta da seguire. «Quando si sente parlare del rapporto tra dieta alimentare e cancro si pensa sempre ai cibi che possono aiutare a prevenire la malattia. E a questo proposito si trovano ovunque molti suggerimenti - spiega Flavio Ferrari, amministratore delegato di Cancro Primo Aiuto - Invece, non sempre si prende in considerazione quanto un’alimentazione adeguata possa aiutare le persone a cui il cancro è già stato diagnosticato, sia ad affrontare i malesseri provocati dalla malattia, sia a fronteggiare gli effetti collaterali delle cure e addirittura a contrastare la crescita o la ricomparsa del tumore. Da qui l’idea di mettere a disposizione dei malati una dietista che possa rispondere alle loro domande e alle loro esigenze in termini di alimentazione».

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Associazioni e ospedali che hanno ricevuto il nostro aiuto

La donazione di una carrozzina elettrica alla Cooperativa La Meridiana di Monza che porta avanti il progetto “SLAncio”

Le Associazioni

Nella sua storia, Cancro Primo Aiuto non ha mai mancato di collaborare con altre associazioni nel portare avanti i suoi progetti, così come ha sempre cercato di dare il proprio sostegno ad altre associazioni che ne hanno chiesto il supporto per iniziative a favore dei malati di cancro. Così è stato anche nel periodo 2015-2016. Innanzitutto per quel che riguarda le raccolte fondi per acquistare gli acceleratori lineari: ovunque siano state lanciate, a Sondrio, a Lecco,

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La consegna delle chiavi di un furgone per il trasporto dei malati alla presidente della Croce Rossa Italiana di Sondrio, Giuliana Gualteroni, da parte di Plinio Vanini

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a Milano, a Monza e a Bergamo, sono state coinvolte le altre associazioni che si occupano dei malati di cancro, molte delle quali hanno contribuito attivamente al successo dell’iniziativa, sia sostenendola economicamente sia mettendo a disposizione i propri volontari. Sono poi state diverse le Onlus che hanno beneficiato della generosità di Cancro Primo Aiuto. Tra queste, la Cooperativa La Meridiana di Monza, che porta avanti il progetto SLAncio, la quale nel febbraio 2015 ha ricevuto una carrozzina elettrica per disabili utilizzata sia dai malati di Sla sia dai ricoverati dell’Hospice. «La collaborazione con Cancro Primo Aiuto è importante e ci fa molto piacere - commentava il direttore generale della Cooperativa Meridiana, Roberto Mauri - Contiamo sul loro supporto anche per future iniziative». E così è stato. Infatti, un anno dopo alla Cooperativa La Meridiana è stata donata una vettura per effettuare l’assistenza domiciliare sul territorio brianzolo. Altre auto sono state donate alla sezione lecchese dell’Aicit Lecco (Associazione intervento contro i tumori) per trasportare gli ammalati di cancro dal proprio domicilio al reparto di Radioterapia dell’Ospedale Manzoni, alla Croce Bianca di Brescia, all’Associazione Oncologica Bergamasca e all’associazione Architetto Bruno Comi di Gravedona per portare assistenza agli ammalati di cancro dell’Alto Lario. «Se più associazioni uniscono le loro forze - ha commentato,


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nell’occasione, Bruno Bianchi, presidente dell’associazione di Gravedona - a guadagnarci sono gli ammalati». Infine, nel luglio 2015, Cancro Primo Aiuto ha donato alla sezione valtellinese della Croce Rossa Italiana un furgone per consentire il servizio di trasporto per i malati di cancro che devono recarsi all’Ospedale di Sondrio per sottoporsi alla radioterapia, da Piantedo lungo tutta la valle e anche oltre il capoluogo. «E’ un servizio che i nostri volontari effettuano da anni - ha spiegato la presidente della Cri, Giuliana Gualteroni - trasportiamo gli ammalati in ospedale, li aspettiamo mentre svolgono la loro terapia e poi li riportiamo a casa. E’ molto utile agli ammalati anche per socializzare tra loro: sul pulmino nascono amicizie, si scambiano opinioni e informazioni utili nell’affrontare la malattia. Grazie alla donazione di Cancro Primo Aiuto e alla disponibilità dei nostri volontari tutto questo potrà continuare».

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La donazione di una macchina per effettuare prelievi all’Ospedale di Desio

Gli Ospedali

Alla sede di Cancro Primo Aiuto arrivano spesso segnalazioni di particolari esigenze delle strutture sanitarie con le quali è in contatto (sono circa una cinquantina in Lombardia). E, nel limite del possibile, la Onlus monzese cerca di soddisfare questi bisogni. Negli ultimi due anni, oltre al grande lavoro a cui si è accennato per gli acceleratori lineari, sono stati regalati diversi altri macchinari. Ad esempio, sia al reparto di Chirurgia generale dell’Ospedale di Desio,

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La consegna al reparto di Oncologia dell’Azienda Ospedaliera Carlo Poma di Mantova di un Picc (Peripherally inserted central catheter)

sia al reparto di Reumatologia dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano, è stata donata una macchina che può aiutare gli operatori sanitari a effettuare i prelievi. Si chiama EasyVein e ne beneficiano tutti gli ammalati, soprattutto quelli cronici e quelli con particolari problemi nel reperimento delle vene. Al reparto di Oncologia dell’Azienda Ospedaliera Carlo Poma di Mantova guidato dal dottor Maurizio Cantore è, invece, stata donata una strumentazione che aiuta gli operatori sanitari a inserire perifericamente, nel braccio, un catetere venoso centrale agli ammalati di cancro che si sottopongono a chemioterapia: si tratta di un Picc (Peripherally inserted central catheter), cioè un catetere venoso centrale inserito perifericamente all’altezza del terzo braccio con l’aiuto di ecoguida.

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I convegni medici e le attività di formazione

L’incontro di giugno 2016 a Villa Walter Fontana sul tema della Breast Unit nella lotta al cancro al seno con, da destra, Riccardo Giovanazzi e Matteo Stocco

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er una cura adeguata dei malati, occorrono medici e operatori sanitari all’altezza, sempre aggiornati su quello che le scoperte mediche e tecnologiche mettono a disposizione per aiutarli a guarire. Ma occorrono anche pazienti sempre più consapevoli di cosa devono affrontare e delle novità che la medicina offre nel campo diagnostico e terapeutico. Per questo motivo negli ultimi anni Cancro Primo Aiuto ha sviluppato in maniera significativa anche la sua attività convegnistica e di formazione a Villa Walter Fontana a Capriano di Briosco.


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Nel luglio 2016 si è parlato di “Cardiooncologia, aspetti clinici e campi d’azione” con, da destra, Felice Achilli e Paolo Bidoli

Vanno in questo senso i convegni e i talk show proposti negli ultimi due anni, alcuni aperti a tutti, altri su invito per gli specialisti, altri ancora rivolti al grande pubblico e proposti anche in tv sulle reti locali come Telelombardia e Teleunica Sondrio-Lecco. A cominciare da quello sulla chirurgia laparoscopica svoltosi nel febbraio 2015 in collaborazione con l’Ospedale di Desio o quello, svoltosi il mese successivo, sul doTutto quello che c’è da sapere lore muscolo scheletrico. A “Cancro Point” è una nuova rubrica novembre 2015 si è parlato televisiva e on line per parlare di un de “La preservazione della fertilità nella dontema difficile ma che ci tocca tutti da na”, mentre il tumore alla prostata è stato l’arvicino come il cancro. Verrà proposta gomento affrontato, nel marzo 2016, da due lungo tutto il 2017 su Telelombardia (una esperti dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale “Sette Laghi Ospedale di Circolo di Varese”: Aldecina di appuntamenti lungo l’anno berto Marconi e Carlo Fugazzola. Nel giugno che permetteranno di conoscere meglio 2016 si è parlato della Breast Unit nella lotta al questa malattia) e riproposta in pillole sul cancro al seno con Matteo Stocco, dg dell’Asst sito dell’associazione: www.cpaonlus.org. di Monza, e Riccardo Giovanazzi, responsabile Sarà poi possibile, sempre sul web, porre della Struttura di Senologia e direttore deldomande ai medici di Cancro Primo Aiuto la Breast Unit dell’Ospedale San Gerardo di che risponderanno attraverso il sito. Monza; il mese successivo, Felice Achilli, direttore della Cardiologia, e Paolo Bidoli, direttore dell’Oncologia medica, entrambi dell’Ospedale San Gerardo di Monza, hanno trattato il tema “Cardio-oncologia, aspetti clinici e campi d’azione”; mentre a fine novembre è stata la volta di un convegno sul tema “Carcinoma mammario e reumatologia, dove due patologie croniche si incontrano” con l’intervento di Oscar Epis, direttore della Reumatologia dell’Ospedale Niguarda di Milano, e, ancora, di Riccardo Giovanazzi.

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Premiazioni e anniversari Il Premio Rosa Camuna di Regione Lombardia consegnato dal presidente Roberto Maroni (a sinistra) e dal presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo (a destra) a Flavio Ferrari, a.d. di Cancro Primo Aiuto

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opo l’Ambrogino d’oro, il riconoscimento più prestigioso del Comune di Milano, ricevuto nel 2011, e la Corona Ferrea, premio altrettanto ambito del Comune di Monza, nel 2014, Cancro Primo Aiuto ha ricevuto nel maggio 2015 il Premio Rosa Camuna di Regione Lombardia, consegnato dal presidente Roberto Maroni nelle mani di Flavio Ferrari, amministratore delegato dell’associazione. Ma per il biennio 2015/2016 va sicuramente segnalata anche la festa per i vent’anni di fondazione di Cancro Primo Aiuto. Sono stati ricordati in due occasioni: una con gli sponsor che da tempo sostengono la Onlus, circostanza nella quale sono state premiate le aziende e le associazioni che sin dal 1995 hanno appoggiato Cancro Primo Aiuto, cioè Confindustria Monza e Brianza, il Gruppo Colmar di Monza, 145x63.pdf 11-01-2017 11:54:49 il Gruppo Fontana di Veduggio e la Flexform di Meda; un’altra con

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La consegna dei riconoscimenti all’edizione 2015 del Premio Walter Fontana

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i medici, durante la quale sono poi stati premiati i direttori generali di Asl e Aziende Ospedaliere che collaborano con l’Associazione. Sia nel corso del 2015 che del 2016 è poi stato attribuito il Premio Walter Fontana che Cancro Primo Aiuto assegna a chi ha portato avanti particolari iniziative per sostenerne le attività: è andato ai maggiori sponsor dell’associazione, per il 2015 ad Alessandro e Roberto Ciceri, alla guida della Beta Utensili di Sovico, e a Massimo Panzeri, patron dell’Atala, per il 2016 a Plinio Vanini, patron di Autotorino, in particolare per il suo impegno nella raccolta fondi per l’acquisto dell’acceleratore lineare all’Ospedale di Sondrio.

Alcuni dei medici e direttori generali che collaborano con Cancro Primo Aiuto premiati in occasione del Ventennale dell’Associazione


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Grazie allo sport, visibilità e sostegno economico

Testimonial di Cancro Primo Aiuto e piccoli atleti premiati a una manifestazione organizzata a Livigno dalla Onlus brianzola

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olte delle iniziative portate avanti da Cancro Primo Aiuto per i malati si devono all’associazione “Oltre Cpa”, guidata dal presidente Paolo Mainetti e dal team manager Omar Galli. Sono, infatti, gli eventi sportivi organizzati a garantire una parte di quelle risorse che servono per sostenerle; inoltre, assicurano una notevole visibilità. Nella stagione invernale continua ad essere proposto il Memorial Walter Fontana di sci che ogni anno coinvolge circa 2.000 atleti provenienti da una ventina di Paesi di tutto il mondo. A inizio dicembre


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La squadra di Santiago in rosa che nel 2016 ha raggiunto il santuario della Madonna Nera di Czestochowa in Polonia Lo striscione di Cancro Primo Aiuto campeggia sul parterre della discesa libera di Coppa del Mondo a Santa Caterina

2016 è stata presentata la 23ª edizione che ha coinvolto le principali piste della Valtellina, ma anche altre importanti manifestazioni a cui ha collaborato o collaborerà Cancro Primo Aiuto: la Coppa del Mondo di sci alpino, la Coppa Europa Sci di Fondo, l’Alpen Cup Biathlon, la Coppa Europa di Snowboard, la Coppa Europa Sci Freestyle, il Criterium Campionato Italiano Cuccioli e la Coppa del Mondo di Sci d’erba. Sempre nella stagione invernale, a Valdidentro, si è svolta la manifestazione “Insieme per vincere” a cui ha collaborato anche Cancro Primo Aiuto: nel 2015 sono stati raccolti 81.550 euro, una parte dei quali sono serviti per sostenere la raccolta fondi per acquistare un acceleratore lineare per l’Ospedale di Sondrio, e in parte per acquistare un nuovo macchinario per il presi-


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Alcune atlete del Rugby Monza, team “gemellato” con Cancro Primo Aiuto

dio di Sondalo, mentre nel 2016 si sono raggiunti gli 82.500 euro, in parte serviti per acquistare un pulmino per il trasporto a Sondrio dei malati di cancro che devono effettuare la radioterapia. L’altro grande appuntamento di Cancro Primo Aiuto è “Santiago in rosa”, la manifestazione ciclistica che da anni ha fatto conoscere il nome dell’associazione brianzola in Italia e in Europa. Le mete degli ultimi due anni sono state Assisi (2015) e il santuario della Madonna Nera di Czestochowa (2016), mentre per il 2017 si prevede di tornare a Santiago de Compostela percorrendo la via a nord della Spagna. Sempre nel 2017 è in programma la prima edizione di un torneo di golf interamente dedicato a Cancro Primo Aiuto che avrà diverse tappe in Lombardia e in Sardegna. Restando nell’ambito sportivo vanno ricordati i “gemellaggi” con alcune società che consentono di far meglio conoscere le attività della Onlus. Oltre a quelli che vanno avanti da anni con il Basket Femminile Biassono, con l’Atletica Lecco, con il Rugby Lecco e con le squadre di calcio di Sondrio e della U.S.D. Brioschese, negli ultimi due anni sono stati avviati anche quelli con il Rugby Monza e con la Sanda Volley di Brugherio.

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Sciatore in azione in una gara dell’edizione 2016 del Memorial Walter Fontana


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La nostra patrona: santa Gianna Beretta Molla D

al settembre 2013 Cancro Primo Aiuto ha una patrona: santa Gianna Beretta Molla, una donna-medico ammalata di cancro che ha sacrificato la propria vita per dare alla luce la sua quarta figlia. Gianna Beretta Molla era nata da genitori profondamente cristiani, entrambi terziari francescani, ed era la decima di 13 figli, di cui tre si consacrarono a Dio. Laureatasi in Medicina a Pavia nel 1949, l’anno successivo apre un ambulatorio medico a Mesero. Si sposa con Pietro Molla nel 1955 e dalla loro unione nascono Pierluigi, Mariolina e Laura. Nel settembre 1961, verso il termine del secondo mese di una nuova gravidanza, i medici le diagnosticano un voluminoso fibroma all’utero. Prima dell’intervento operatorio di asportazione del fibroma, al chirurgo che le consiglia di abortire, Gianna dice che la sua priorità è salvare la vita che porta in grembo. E lo ripete pochi giorni prima del parto: “Se dovete decidere fra me e il bambino nessuna esitazione: scegliete - e lo esigo - il bimbo. Salvate lui”. Il mattino del 21 aprile, Sabato Santo, dà alla luce Gianna Emanuela. Già dopo qualche ora dal parto le condizioni generali di Gianna si aggravano: febbre, sempre più elevata, e sofferenze addominali atroci. All’alba del 28 aprile, viene riportata a casa sua, dove muore alle 8 del mattino. Ha solo 39 anni. La sua storia si diffonde rapidamente e dopo pochi anni, nel 1972, il cardinal Giovanni Colombo, Arcivescovo di Milano, ne promuove la causa di beatificazione che trova compimento il 24 aprile 1994 ad opera di Papa Giovanni Paolo II. Dieci anni dopo, sempre Giovanni Paolo II dichiara santa Gianna Beretta Molla, offrendola alla Chiesa quale modello di virtù, maternità, professionalità e devozione.


Cancro Primo Aiuto

Alcuni numeri di Cancro Primo Aiuto • 1995: anno di fondazione • 50: le strutture sanitarie, pubbliche e private, in cui si è consolidata una collaborazione • 26mila: i pazienti che hanno avuto a che fare con l’Associazione nel 2016 • 52mila: le prestazioni erogate nel 2016 • 40: i collaboratori (medici/psicologi/operatori) sostenuti economicamente nel 2016 • oltre 7.000: le parrucche distribuite dal 2010

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www.cpaonlus.org

Monza > Roma • 2014

“Saluto i pellegrini giunti in bicicletta dal milanese nel ricordo di Santa Gianna Beretta Molla, santa madre di famiglia, testimone del Vangelo della vita, e li incoraggio a proseguire le loro iniziative di solidarietà in favore delle persone più fragili.”

• 150: gli sponsor che sostengono l’associazione • 15 milioni di euro: la somma messa a disposizione delle strutture sanitarie dalla nascita della Onlus • 1.920: gli articoli di quotidiani e settimanali che hanno parlato di noi negli ultimi due anni • 316: i servizi televisivi che negli ultimi due anni hanno raccontato delle nostre attività • Oltre 100.000 visualizzazioni nel corso del 2016 sulle nostre piattaforme web

Riconoscimenti ricevuti

Ambrogino d’Oro 2011

Corona Ferrea 2014

Papa Francesco Angelus del 05 ottobre 2014

Rosa Camuna 2015


Par Per sostenerci: Credito Valtellinese - ag. Monza Iban: IT 13 I 05216 20404 0000 0000 7665 Conto Corrente Postale 32176273

Associazione Cancro Primo Aiuto Onlus

Via Ernesto Ambrosini, 1 - 20900 Monza MB - Tel. + 39 039 4989041

info@cpaonlus.org - www.cpaonlus.org


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