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Speciale Salute

SABATO 4 FEBBRAIO 2017

La Gazzetta della Martesana

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STILE DI VITA Pubblicati di recente alcuni utili consigli pensati per favorire la prevenzione

12 regole per ridurre il rischio cancro Tra gli altri non fumare, evitare la vita sedentaria e seguire una dieta sana mantenendo un peso salutare

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(afm) Non fumare, segui una dieta sana, usa protezioni solari. E ancora. Fai in modo di mantenere un peso salutare e limita il tempo che trascorri seduto. Sono alcune delle 12 regole per ridurre il rischio di cancro che tutti possono seguire. Dodici suggerimenti inclusi nel Codice europeo contro il cancro e pubblicati sul sito dell'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc). Si tratta di un'iniziativa della Commissione Europea nata per informare i cittadini delle azioni che possono essere intraprese da ognuno nella propria vita quotidiana per diminuire il rischio di sviluppare un tumore. Pubblicate anche sul canale salute di ADNkronos (www.adnkronos.com), le riportiamo di seguito. 1) Non fumare. Non fare uso di tabacco. Il tabacco è la principale causa evitabile di malattia e morte nel mondo ed è anche la principale causa dello sviluppo di cancro. 2) Non fumare in casa. Appoggia le politiche contro il fumo sul luogo di lavoro. Studi condotti su non fumatori hanno evidenziato come il fumo passivo raddoppi il rischio di sviluppare un tumore del polmone anche per chi non ha mai preso in mano una sigaretta. 3) Fai in modo di mantenere il peso salutare. Rimanere normopeso seguendo una dieta sana e un regime di attività fisica regolare, orientandosi con il proprio indice di massa corporea,

può aiutare a prevenire non solo alcuni tipi di tumore, ma anche problemi cardiaci e il diabete. 4) Sii fisicamente attivo tutti i giorni. Limita il tempo che trascorri seduto. Essere fisicamente attivi diminuisce il rischio di ammalarsi di tumore al colon-retto, alla mammella e all'endometrio indipendentemente dal proprio peso corporeo, ma i benefici sulla linea contribuiscono alla protezione di altri organi dal tumore (reni, pancreas, esofago e vescica). 5) Segui una dieta sana. Mangia principalmente cereali integrali, legumi, verdura e frutta. Limita i cibi ad alto contenuto calorico (cibi con alto contenuto di zuc-

cheri e grassi) ed evita le bevande zuccherate. Evita la carne conservata; limita la carne rossa e i cibi ad alto contenuto di sale. 6) Se bevi alcolici, limitane l'assunzione. Per la prevenzione del cancro non è consigliabile bere alcolici. Il consumo di alcol è correlato allo sviluppo dei tumori della bocca, della gola, del colon-retto e del seno. Più bevande alcoliche si consumano, più il rischio si innalza. 7) Evita lunghe esposizioni al sole, con particolare attenzione ai bambini. Usa le protezioni solari. Non utilizzare lampade solari. I raggi ultravioletti (UV) causano danni alla pelle che possono portare, nel tempo, allo sviluppo di

tumori. I tumori della pelle sono i più diffusi tra le popolazioni con la pelle chiara e la loro incidenza è aumentata negli ultimi decenni anche per la moda dell'abbronzatura e l'utilizzo di lettini solari. 8) Sul luogo di lavoro, proteggiti dall'esposizione ad agenti cancerogeni seguendo le istruzioni in merito alla sicurezza. 9) Controlla se in casa sei esposto ad alti livelli di radiazioni radon. Attivati per ridurre i livelli di esposizione al radon. 10) Per le donne: l'allattamento riduce il rischio di cancro nella donna. Se puoi, allatta il tuo bambino. Allattare i bambini fino al sesto mese di età li protegge da malattie tipiche dell'età infantile e da patologie croniche da adulti. Inoltre diminuisce il rischio per la madre di sviluppare un tumore alla mammella. La terapia ormonale sostitutiva (HRT) aumenta il rischio di alcuni tipi di cancro. Limita l'uso dell'HRT. 11) Assicurati che il tuo bambino sia vaccinato per Epatite B (per i neonati) Papillomavirus (HPV) (per le ragazze). Circa un quinto dei casi di tumore nel mondo sono provocati da agenti infettivi, inclusi virus e batteri. 12) Aderisci ai programmi di screening per cancro all'intestino (uomini e donne) cancro al seno (donne) cancro alla cervice (donne). I programmi di screening permettono di individuare alcuni tipi di tumore ancora prima che compaiano i sintomi, quando sono più curabili.

ww ODONTOIATRIA Malocclusioni e problematiche allo scheletro

Basta un bite e il dolore passa

ww FISIOTERAPIA Porta grande beneficio a pazienti affetti da svariate patologie

(afm) E’ molto stretto il legame tra malocclusioni e problematiche scheletriche. Lo sanno bene i dentisti che diagnosticano sempre più spesso problemi ai denti causati da errate posture e viceversa, scompensi scheletrici provocati da patologie orali. Il paziente con questi problemi non sempre si accorge di soffrire: i disturbi infatti, in molti casi, si mantengono a lungo al di sotto della soglia avvertibile. Quando però i dolori si manifestano, solitamente lo fanno in modo importante, creando disorientamento anche perché i sintomi possono essere vaghi e non chiari, per esempio non a livello dei denti, ma della cervicale. La diagnosi di eventuali pa-

(afm) La fisioterapia ha acquisito negli anni importanza fondamentale. Oggi grazie a essa è possibile intervenire con grande beneficio dei pazienti, in diversi campi: ortopedia, neurologia, reumatologia, geriatria, cardiologia, pneumologia, pediatria, stomatognatica urologia e ginecologia. Il fisioterapista agirà in accordo con il medico specialista andando a pianificare un ciclo di sedute personalizzato per le diverse esigenze. Diversi gli scopi del trattamento: riduzione e annullamento del dolore, nonché di altri sintomi e segni di sofferenza; normalizzazione delle strutture; neuro-muscolo-scheletriche disfunzionali e sintomatiche; riabilitazione funzionale. I risultati ottenuti vanno integrati nella funzionalità quotidiana, con recupero della più normale vita di relazione e lavorativa.

tologie in questi casi deve essere effettuata ad ampio raggio, senza soffermarsi esclusivamente sul distretto orale. Spesso all’odontoiatra è sufficiente chiedere al paziente di mantenersi in posizione eretta per verificare l’esistenza di eventuali asimmetrie scheletriche che determinano le malocclusioni, altre volte occorre un consulto: ortopedico, fisiatra e osteopata possono lavorare in equipe col dentista garantendo diagnosi ancora più accurate. Occorre effettuare indagini approfondite, rilevando i dati antropometrici di vari settori del corpo, valutare la mobilità articolare e ricorrere alla pedana stabilometrica. Anche l’elettromiografia ed eventuali studi chinesiogra-

Spesso la posizione eretta permette di verificare l’esistenza di asimmetrie scheletriche

fici possono rivelarsi molto utili per risalire alle reali condizioni di salute del paziente. A ogni buon conto, una volta effettuata la diagnosi precisa, sarà possibile risolvere il problema. Certamente la guarigione non avverrà in una sola seduta, ma si riuscirà a centrare l’obiettivo per gradi. L’odontoiatra per migliorare la situazione dovrà riuscire a eliminare le interferenze che agiscono sul piano occlusale della bocca creando tensioni tra i muscoli del viso e del collo. Ci sono però anche casi nei quali è difficile arrivare a una diagnosi esatta. Qualora ciò accada si procede solitamente con approcci diversi: tra gli altri si rivela spesso efficace l’applicazione di un bite disegnato per eliminare le interferenze, modificandolo di volta in volta al raggiungimento dei diversi obiettivi.

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NEMICI SILENZIOSI Basta osservare semplici accorgimenti per prevenire brutte sorprese

Colesterolo e ipertensione, nemici silenti A tutt’oggi negli italiani regna l’inconsapevolezza e sono ancora troppe le persone vittime di queste patologie (afm) Inconsapevoli. Sono gli italiani alle prese con il colesterolo e l’ipertensione arteriosa. Due su 3 non lo misurano e uno su 2 non fa prevenzione del rischio cardiovascolare. Ma poi la metà di questa quota che fugge scopre di avere livelli preoccupanti (sopra i 200 mg/dl) o una pressione superiore ai canonici 120/80. Gli italiani risultano ancora sospesi fra la consapevolezza dell'importanza della prevenzione e la sottovalutazione del valore di controlli periodici eppure entrambe le malattie sono silenziose. L’ipertensione, da sola, colpisce tra il 30 e il 40% degli adulti e uccide più di 7 milioni di persone ogni anno in tutto il mondo. .«Alcune osservazioni portate a termine - spiegano gli esperti ad ADNkronos - hanno permesso di confermare come il colesterolo di chi fa attività fisica regolare sia nettamente più basso, così come quello di coloro che hanno un regime alimentare equilibrato. Nonostante ciò, più della metà delle persone coinvolte nei check-up ha dichiarato di non seguire una dieta equilibrata (52%) e di non fare regolarmente attività fisica (53%). Ancora tanti i fumatori: il 24% del campione». Nelle visite di controllo si misurano la pressione arteriosa, i valori di glicemia e colesterolo, l'indice di massa cor-

grassi saturi; fare il pieno di fibre, frutta e verdura, legumi, pesce e carni senza grassi.

poreo e s’indaga su stile di vita, abitudini alimentari e alcuni parametri di performance funzionale (come ad esempio, la forza muscolare), per rilasciare al termine una scheda con i risultati delle valutazioni e una serie di raccomandazioni. Un corretto stile di vita può aiutare a controllare in modo sostanziale i fattori di rischio. Cosa bisogna fare per prevenire le pericolose malattie? In primo luogo adeguare lo stile di vita abbandonando la sedentarietà e diete squilibrate, poi effettuare periodicamente il controllo della pressione e del colesterolo in mo-

do da prendere immediatamente le misure adeguate in caso di necessità. L’importanza della dieta Ecco alcuni suggerimenti per un’alimentazione equilibrata: - Limitare i pasti preconfezionati e cibi industriali, crackers, patatine e altri snack. - Ridurre l'assunzione di carni, formaggi e pane, e cibi che contengono sale "nascosto" - Evitare di bere acqua minerale ricca di sodio - Evitare di salare il cibo a tavola. Il sale può essere ben sostituito da spezie. Preferire olii vegetali, limitare i

Il controllo del peso Mangiando meglio riusciremo a ottenere un miglior controllo del peso perché un peso equilibrato è segno di buona salute. Se poi si riuscisse a mantener costante l’ago della bilancia, allora il livello di benessere sarebbe ottimale. Il sovrappeso è un fattore di rischio cardiovascolare e di rischio di aumento incontrollato della pressione sanguigna. Più è elevata la massa corporea, più tempo ci mette il sangue per ossigenarla tutta. Di conseguenza il cuore è sempre sotto sforzo. Idealmente, l’indice di massa corporea (BMI) dovrebbe rimanere compreso tra 18,5 e 25, e la circonferenza addominale dovrebbe rimanere inferiore a 102 cm per gli uomini e a 88 cm per le donne. Attività fisica Passeggiate, jogging, escursioni in bicicletta e nuoto sono le attività che più di altre aiutano ad abbassare la pressione sanguigna. In generale, è consigliabile eseguire 30-60 minuti di attività fisica di moderata intensità 4-7 volte la settimana, in aggiunta all’attività quotidiana. Facendo sport, inoltre, si riduce la tensione e si favorisce il rilassamento.

ww INSONNIA Fastidioso disturbo che colpisce oltre la metà degli italiani

Il materasso è la felicità

Qual è la definizione di insonnia? «Difficoltà ad addormentarsi e a conservare il sonno, risveglio prematuro, o impossibilità di sentirsi riposati nonostante una sufficiente opportunità di dormire» (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) L’insonnia è cronica se questi sintomi persistono per almeno un mese. Le statistiche mostrano che circa il 51% degli italiani soffre di insonnia: di questi il 16% lamenta insonnia transitoria e il 13% insonnia cronica. Questa malattia rappresenta una delle condizioni mediche e psichiatriche più diffuse. Numerosi studi segnalano il legame tra insonnia e diverse patologie. Tra queste: cardiopatia, ipertensione, diabete, malattie neurologiche, problemi respiratori, problemi urinari, dolori cronici, problemi gastrointestinali e disordini mentali.

(afm) Non è necessario essere degli scienziati per capire che nel letto trascorriamo circa un terzo della nostra vita. Basta fare una semplice divisione matematica partendo dal dato certo quasi per tutti che della giornata composta da 24 ore, circa un terzo (8 ore) le trascorriamo a letto. Ne consegue che quella di un riposo di qualità è un'esigenza di fondamentale importanza per il nostro benessere. E come centrare l'obiettivo del suddetto riposo benefico? Senza alcun dubbio ricorrendo a un «sistema letto» confacente alle nostre esigenze. Secondo gli addetti ai lavori è indispensabile che la scelta sia ragionata. Per esempio: sapete che i materassi troppo rigidi sono da evitare? Contrariamente a quello che si pensava fino a pochi anni fa, infatti, i materassi eccessivamente rigidi sono controindicati per chi soffre di mal di schiena e problemi al collo. Gli esperti del Centro di Medicina del Sonno dell'ospedale S. Raf-

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ww BENESSERE I professionisti del settore danno ottimi consigli

faele di Milano consigliano piuttosto un materasso che non sia ne troppo rigido ne troppo morbido. Occorre individuare un prodotto che consenta alla schiena di mantenere le proprie naturali curvature. In realtà, dunque, la scelta del materasso, sempre su rete a doghe (meglio se di legno di faggio perché elastico e resistente allo stesso tempo), è particolarmente delicata. Un buon materasso deve cedere dove serve, ma allo stesso

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tempo anche sostenere il corpo. I materiali consigliati oggi sono il lattice, il viscoelastico. Ottimi anche i materassi a molle insacchettate e a molle semplici. Tutti hanno superfici a zone di compattezza differenziate affinché meglio si adattino al profilo del corpo. Poiché quello del materasso è un mondo ampio e complesso, dove orientarsi non è facile, il nostro consiglio è quello di rivolgersi esclusivamente a veri professionisti del settore.

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IMPLANTOLOGIA A CARICO IMMEDIATO, CE NE PARLA IL DOTTOR PAOLO CAVELLINI

Sorridere a sole 48 ore dalla riabilitazione: oggi si può! Risultati rapidi e duraturi nel tempo che restituiscono alla bocca la piena funzionalità e la miglior estetica (afm) Gli impianti dentali post-estrattivi a carico immediato sono quanto di meglio oggi l’odontoiatria sia in grado di mettere a disposizione a tutti quei pazienti che, a causa delle patologie legate alla placca batterica (parodontite, carie) o a traumi hanno perso gli elementi dentari delle arcate compromettendo così la funzionalità della bocca e l’estetica del sorriso. Parliamo dei loro vantaggi con il dottor Paolo Cavellini, medico odontoiatra esperto in parodontologia, implantologia e protesi dentaria, ogni giorno al lavoro negli studi Vito e Nadia Mezzena presenti in Lombardia. - Dottore, è vero che con gli impianti dentali post-estrattivi si riescono a risolvere anche i casi più complicati? «Confermo. Molte sono le persone che per diversi motivi risultano avere condizioni di perdite dentali parziali o addirittura totali e che grazie a queste radici artificiali possono ritornare a masticare e a sorridere. Con le innovative tecniche chirurgiche oggi a disposizione dell’implantologo e grazie alle più avanzate tecniche riabilitative protesiche si è in grado di risolvere la maggioranza dei casi, dai più semplici ai più complessi, in tempi ridotti con risultati sensibilmente migliorativi, minori complicanze e riduzione dei costi rispetto al passato». - E conferma anche che bastano 48 ore per ottenere questo straordinario risultato? «Certo, l’esito più eclatante del percorso terapeutico è proprio questo. Indipendentemente dal grado di compromissione delle arcate (che possono anche essere completamente senza denti, ndr) i pazienti ritornano a sorridere e masticare entro le 48 ore dalla

Chi è il dottor Paolo Cavellini (afm) Il dottor Paolantonio Cavellini dal 1994 ad oggi dirige gli Studi Dentistici “Vito e Nadia Mezzena“ con diverse sedi sul territorio. Dopo una lunga formazione in Parodontologia, Implantologia e Protesi dentaria con i maggiori esperti internazionali, dal 2008 frequenta corsi di aggiornamento di «Advancing Dentistry» presso il Kois Center di Seattle USA, centro di eccellenza mondiale in riabilitazioni occlusali, protesiche fisse ed implanto- protesiche, presso il quale nel 2012 ottiene il titolo di «Graduate» e di «Prosthodontist Recognised Specialist» e nel 2015 quello di «Mentor» ed è membro attivo del «Kois Center Alunni». Nella pratica professionale si dedica esclusivamente a riabilitazioni implantari e dento-protesiche. chirurgia. Non è un miracolo, ma una metodica scientificamente testata e documentata, che si basa sui tempi della guarigione ossea, sfruttando la stabilità primaria della radice artificiale posizionata in bocca e misurata con la macchina utilizzata per inserire l'impianto. La corretta stabilità primaria, ovvero la forza impressa nell'avvitamento dell’impianto espressa in newton-centimetri (NC), è la chiave del successo della terapia, perché permette di protesizzare l'impianto stesso, mettendo il paziente nelle condizioni di poter masticare immediatamente». - Com’è possibile questo miracolo? «Attraverso la tecnica del carico immediato che sfrutta la finestra temporale di stabilità primaria compresa tra 0 e 72 ore. In questa fase è possibile finalizzare l'impianto senza rischi di interferire nella guarigione dell'osso che inizia dopo

le 72 ore. Anche in caso di estrazioni dentarie multiple o totali l'atto chirurgico è unico, con il posizionamento delle radici artificiali e le rilevazioni di impronte per la realizzazione del manufatto protesico, consentendo al paziente di subire in una singola seduta tutte le fasi di una riabilitazione orale complessa, con una limitazione nell'assunzione dei farmaci e riduzione delle complicanze post operatorie che con le precedenti tecniche venivano moltiplicate per il numero delle sedute». - Quali sono i passi da compiere prima di procedere con l’intervento? «Bisogna eliminare le cause che hanno determinato la parodontite e/o le lesioni cariose, cioè i batteri. Proprio questi ultimi, infatti, provocano le principali patologie odontostomatologiche. I batteri proliferano più velocemente all’interno del cavo orale grazie all’umi-

dità costante e alla temperatura corporea presente di circa 37 gradi. I danni causati sono di due tipi possono colpire i denti, inducendo le lesioni cariose (danni alla struttura dentale), e/o al parodonto (tutto ciò che circonda il dente, gengiva, legamento ed osso) provocandone un’infiammazione cronica, definita gengivite qualora l’infiammazione sia superficiale e le gengive si presentino più gonfie, scure e sanguinanti. Si parla invece di parodontite, qualora la compromissione sia più profonda e vada ad intaccare l’osso». E come si rimuovono i batteri? «Attraverso la terapia causale che ha come scopo il raggiungimento di due obiettivi. Il primo è quello di rimuovere placca e tartaro sopra e sotto-gengivale; questo viene svolto dall’odontoiatra/igienista durante le sedute in ambulato-

rio. Il secondo obiettivo è quello di insegnare al paziente le manovre di igiene orale per la rimozione quotidiana della placca. La terapia si svolge in numero di sedute variabile da un minimo di 2 fino ad un massimo di 6 in relazione ai denti rimasti e alla gravità del caso. Salvo casi particolari, le sedute hanno frequenza settimanale. In seguito a essa, che normalmente si fa una volta nella vita, il paziente entra in un programma di mantenimento personalizzato, ossia richiami di igiene orale prima mensili e poi ogni 3-6 mesi in base alla gravità della compromissione, in cui si valuta come sta lavorando a casa e si controlla la carica batterica». Fatto questo si procede con l’intervento? «Grazie alla terapia causale e con i supporti diagnostici radiografici (status RX, T.A.C.), nonché i modelli studio del caso, si pianifica un piano di trattamento, che può comprendere varie terapie per curare ripristinare i denti esistenti mantenibili o sostituirli con impianti dentali. La riabilitazione protesica può essere su impianti e/o su denti naturali. Rappresenta la conclusione delle terapie odontoiatriche, essendo la fase di ripristino della funzione e/o dell’estetica successiva al danno o alla perdita di uno o più elementi dentali naturali». - Ci spiega invece in cosa consiste la tecnica flap-less? «Tradotto dall’inglese “flap-less” significa “senza lembo” ed è una procedura che rappresenta senza dubbio un ulteriore passo in avanti nel mondo dell’odontoiatria. Essa permette il posizionamento degli impianti senza esporre come una volta la cresta ossea cioè non usando più

nè il bisturi, nè le suture. Tutto ciò favorisce il decorso post-operatorio limitando i disagi e soprattutto i trattamenti a rischio per quei pazienti con problemi della coagulazione sanguigna determinati da varie patologie metaboliche o che assumono quotidianamente farmaci per problemi cardiaci o vascolari, riducendo enormemente il rischio di emorragie post operatorie e nei casi più gravi senza l'interruzione delle terapie farmacologiche». Dato per acquisito che con la tecnica a carico immediato si riconquista la piena funzionalità della bocca, che ne è dell’estetica? Il sorriso ritrovato ha davvero un aspetto naturale? «Certamente. Il posizionamento dell'impianto nella fase post estrattiva non solo riduce tempi e disagi al paziente ma ne migliora notevolmente il risultato estetico, poiché nella successiva fase di riabilitazione protesica, anch’essa realizzata con tecniche avanzate, è impedito il collassamento e la conseguente perdita dei tessuti molli che erano sostenuti dalla parte sopra ossea del dente estratto». Allora siamo davvero di fronte a una grande conquista per la salute della bocca! «Si tratta di un grande passo in avanti perché riduce enormemente i tempi rispetto alle tecniche degli ultimi vent’anni. Esteticamente il lavoro è più efficace con contemporanea riduzione di costi, tempi e disagi per il paziente e grazie all’indispensabile valutazione dei rischi una prognosi a lungo termine più affidabile e predicibile». E il prezzo? «Oggi recuperare il proprio sorriso più naturale è agevole, sicuro e, dettaglio fondamentale in periodo di crisi, sostenibile dal bilancio famigliare».

IL CASO CLINICO Paziente femmina di 50 anni soggetta ad una parodontite cronica (piorrea) aggressiva, risulta avere gli elementi di entrambe le arcate dentarie compromessi da un severo riassorbimento osseo orizzontale. Dopo essere stata sottoposta al protocollo di terapia causale (igienizzazione profonda e settoriale con insegnamento di tecniche di mantenimento di igiene domiciliare). Visionato lo status radiografico, la tac dentalscan e i

modelli studio, la paziente viene sottoposta alla riabilitazione chirurgica implanto-protesica; in un unica mattinata sono stati estratti i denti di entrambe le arcate ormai compromessi, sono stati inseriti gli impianti (le radici artificiali) e al loro posto, raggiunta la stabilità primaria delle radici artificiali, è stata eseguita l’impronta. Rilevate le relazioni occlusali, due giorni dopo le sono state consegnate le protesi totali fisse avvitate sugli impianti

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