La mia CASA dolce casa_ incentivi _ Saronno

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CASAdolce casa

Anno V | Numero 1 Febbraio 2024

La mia Inserto omaggio allegato al numero odierno di La Settimana

SPECIALE INCENTIVI FISCALI

BONUS 2024

Tra modifiche e conferme ristrutturare conviene ancora

PRIMA CASA

AMBIENTE

RISPARMIO

Cambiano le agevolazioni per chi acquista

I sistemi per produrre energia green

Consigli e informazioni sui bonus sociali


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CASAdolce casa

La mia

SPECIALE INCENTIVI FISCALI 2024, incentivi sulla casa sempre interessanti

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Bonus ristrutturazione. Confermato fino al 31 dicembre 2024

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Le tipologie degli interventi agevolabili

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Anche l’acquisto di una casa ristrutturata è agevolato

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Pagamenti solo con bonifico “parlante”

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Bonus casa: i documenti necessari per accedere alla detrazione

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Mutui agevolati per le categorie prioritarie

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La casa sostenibile minimizza gli sprechi e l’impatto ambientale

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Sisma bonus: l’agevolazione per la messa in sicurezza degli edifici

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Ecobonus: gli sconti per l’efficienza energetica

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Tipologie di intervento che danno diritto all’Ecobonus

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Bonus casa e reddito energetico, le agevolazioni per il fotovoltaico

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Bonus serramenti. Confermata la detrazione al 50%

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Barriere architettoniche. Bonus confermato con restrizioni 22 Editore: Dmedia Group S.p.A. | Via Campi, 29/L | Merate (LC) Finito di stampare: Febbraio 2024 Stampa: Ciscra S.p.A. | Via S. Michele, 36 Villanova del Ghebbo (RO) Pubblicità: Publi iN srl | Via Campi, 29/L | Merate (LC) Tel. 039.99891 Inserto omaggio alle testate del Gruppo Netweek

Chi beneficia del Bonus 75%

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IVA agevolata al 10% per gli interventi di recupero

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Bonus mobili. Nel 2024 importo massimo di 5 mila euro 26 Bonus verde. Giardini più belli con l’agevolazione

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Bonus per la famiglia

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Conto Termico 2024

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Soluzioni per produrre energia green

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2024

Incentivi sulla casa sempre interessanti Riqualificazione energetica e ristrutturazione edilizia le principali agevolazioni a disposizione dei contribuenti

Diciamo addio al Superbonus 110% Il Superbonus 110% prosegue nel percorso di ridimensionamento che lo porterà a esaurimento a fine 2025. Totalmente disincentivato dal Governo, quest’anno, nella misura del 70%, è previsto solo per alcuni interventi sulle parti comuni di edifici condominiali. In merito all’aliquota al 110%, è stata introdotta una piccola proroga per permettere il completamento dei lavori iniziati negli anni scorsi limitatamente ai contribuenti con ISEE inferiore a 15.000 euro.

nche nel 2024 lo Stato garantisce l’accesso a diverse detrazioni fiscali per ristrutturare o riqualificare energeticamente la propria casa.

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ficienza energetica della propria abitazione, installando caldaie di nuova generazione, coibentando muri perimetrali e coperture, o sostituendo gli infissi.

Bonus ristrutturazione

Bonus Mobili

Confermato con la stessa aliquota (50%) e lo stesso tetto di spesa degli anni precedenti (96.000 euro) il Bonus Ristrutturazione, incentivo studiato per facilitare il recupero del patrimonio edilizio esistente, che copre gli interventi inclusi nelle categorie specificate dall’Agenzia delle Entrate: tra questi, per esempio, rientrano opere edilizie, riqualificazione degli impianti, cablatura degli edifici, pannelli fotovoltaici, oltre all’acquisto di box e autorimesse pertinenziali.

In abbinamento al Bonus Ristrutturazione è possibile ottenere una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici ad alta efficienza energetica. Rispetto al 2023, da segnalare che il tetto di spesa è stato ridotto da 8.000 a 5.000 euro.

Ecobonus Come già previsto dalle normative, l’Ecobonus manterrà invariate le proprie caratteristiche fino al 31 dicembre 2024. L’incentivo prevede detrazioni variabili dal 50% al 65% in base alla tipologia dei lavori portati a termine: è particolarmente interessante per chi desidera migliorare l’ef-

Bonus barriere architettoniche Questo bonus ha subito sostanziali modifiche in senso restrittivo. Lo Stato infatti, rispetto al 2023, ha limitato il ricorso a sconto in fattura e cessione del credito esclusivamente ai lavori condominiali. Ha poi limitato anche l’accesso all’incentivo solo agli interventi di mobilità verticale (realizzazione di ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici). Da quest’anno non rientrano più nell’incentivo la ristrutturazione del bagno e la sostituzione dei serramenti.


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Bonus ristrutturazione

Confermato fino al 31 dicembre 2024 Per poter fruire della detrazione fiscale, le opere edilizie devono essere effettuate su fabbricati esistenti

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li interventi di recupero edilizio anche nel 2024 possono beneficiare del Bonus ristrutturazione, ossia la possibilità di detrarre dall’IRPEF fino al 50% delle spese sostenute con un tetto di spesa pari a 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare. L’agevolazione è fruibile sia quando si effettuano opere su singole unità abitative sia quando riguardano lavori su parti comuni di edifici condominiali. L’agevolazione deve essere suddivisa fra tutti i contribuenti che possiedono o detengono l’immobile e ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Per poterne fruire, le opere edilizie devono essere effettuate su fabbricati esistenti, cioè iscritti al catasto o con richiesta di accatastamento in corso. L’agevolazione spetta nei seguenti casi: • interventi di manutenzione ordinaria (solo sulle parti comuni di fabbri-

I SOGGETTI CHE POSSONO ACCEDERE ALL’AGEVOLAZIONE L’agevolazione spetta non solo ai proprietari degli immobili ma è estesa anche a chi è titolare di diritti reali/personali di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie), i locatari o comodatari, i soci di cooperative divise e indivise, gli imprenditori individuali per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce, i soggetti che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari). Hanno diritto alla detrazione, purché sostengano le spese e siano a loro intestati bonifici e fatture, anche: il familiare convivente del possessore dell’immobile (coniuge, parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado), il componente dell’unione civile, il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge, il convivente more uxorio non proprietario dell’immobile né titolare di un contratto di comodato.

cati pluri-familiari), di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia; • tutti i lavori per la ricostruzione o il ripristino di immobili danneggiati a seguito di eventi calamitosi; • realizzazione di ascensori e montacarichi per l’eliminazione delle barriere architettoniche compresa la realizzazione di strumenti che utilizzano la tecnologia più avanzata per favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap gravi; • realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali anche di proprietà comune; • interventi di sicurezza relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi; • interventi di bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere volte a evitare gli infortuni domestici; • interventi finalizzati alla cablatura degli edifici e al contenimento dell’inquinamento acustico; • interventi finalizzati al risparmio energetico, con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia come ad esempio l’installazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica; • adozione di misure antisismiche con particolare riguardo all’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica.



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È

possibile accedere alla detrazione fiscale al 50% (Bonus ristrutturazione) quando le opere rientrano nelle seguenti categorie di intervento: • manutenzione ordinaria solo sulle parti comuni di fabbricati residenziali. Si tratta di interventi che si limitano alla riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici, o eseguiti per integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti. Rientrano in questa categoria la sostituzione di: pavimenti, lattonerie, manto di copertura, infissi e serramenti con altri dalle stesse caratteristiche, la tinteggiatura di pareti e infissi a condizione che restino invariati il colore e i materiali, l’impermeabilizzazione di tetti e terrazze. Sono interventi di manutenzione ordinaria anche le installazioni di pompe di calore aria-aria di potenza termica utile nominale inferiore a 12 kW; • manutenzione straordinaria sia su singole unità immobiliari, sia sulle parti comuni di edifici pluri-familiari. Rientrano in questa categoria le opere e le modifiche

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Le tipologie degli interventi agevolabili necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici e per realizzare e integrare i servizi igienico/sanitari e tecnologici. Per esempio: l’installazione di ascensori e scale di sicurezza, l’adeguamento o la realizzazione di servizi igienici, la sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale e/o tipologia, il rifacimento completo dell’intonaco esterno, il rifacimento del tetto compresa la parte strutturale; • restauro e risanamento conservativo, ovvero tutti gli interventi edilizi rivolti alla conservazione e al recupero degli edifici o a un loro adeguamento funzionale mediante un insieme sistematico di opere,

Per non perdere l’agevolazione in caso di vendita Se l’immobile sul quale sono stati realizzati i lavori di ristrutturazione con detrazione fiscale viene venduto, il venditore ha la possibilità di scegliere se continuare a usufruire delle detrazioni non ancora utilizzate o trasferire il diritto all’acquirente (persona fisica) dell’immobile. In assenza di specifiche indicazioni nell’atto di compravendita, il beneficio viene automaticamente trasferito al nuovo proprietario. Pertanto se si vuole conservare il diritto alla detrazione è consigliabile l’inserimento di un’apposita clausola nell’atto notarile di compravendita.

nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’organismo edilizio. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio, l’inserimento di elementi accessori e degli impianti necessari alle esigenze dell’uso stabilito, l’eliminazione degli elementi estranei all’organismo edilizio; • ristrutturazione edilizia, vale a dire l’insieme sistematico di opere rivolte a trasformare un fabbricato in tutto o in parte diverso dal precedente. Rientrano nella categoria anche la demolizione e ricostruzione con mantenimento della volumetria ma con variazione della sagoma dell’edificio.


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Lavori solo sulle pertinenze È possibile beneficiare della detrazione al 50% anche se gli interventi vengono effettuati solo su una pertinenza, ovvero sui locali accessori a servizio dell’abitazione principale. Nella fattispecie sono considerate pertinenze: le cantine, i magazzini, i locali di deposito (categoria catastale C/2), le rimesse, le autorimesse, le stalle, le scuderie (categoria catastale C/6) e le tettoie chiuse o aperte (categoria catastale C/7). I lavori di ristrutturazione sono possibili anche in ambito condominiale. In questo caso possono accedere al bonus anche i possessori o i detentori di sole pertinenze. Condizione necessaria è che essi sostengano le spese per i lavori sulle parti comuni. Per quanto riguarda invece gli interventi sui box la normativa in materia specifica che gli interventi effettuati su tutte le tipologie di box (interrati o fuori terra, autorimesse collettive, posti auto coperti o scoperti) possono usufruire dell’agevolazione purché siano pertinenziali a una abitazione. Se le opere però determinano un cambio di destinazione d’uso, le somme spese non possono essere portate in detrazione.

Anche l’acquisto di una casa ristrutturata è agevolato

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onfermata fino al 31 dicembre 2024 la detrazione, nella misura del 50% entro l’importo massimo di 96.000 euro, per l’acquisto o l’assegnazione di immobili già ristrutturati. Anche per questo incentivo la detrazione va ripartita in dieci rate annuali di pari importo. La detrazione non si calcola sul valore degli interventi eseguiti, ma sulla base di un importo forfettario rappresentato dal 25% del prezzo dell’unità immobiliare risultante dall’atto pubblico di compravendita o di assegnazione. Quindi se si acquista un’abitazione ristrutturata e la si paga 200.000 euro, l’agevolazione si calcolerà sul 25% di tale valore, ovvero il 50% di 50.000 euro. Il prezzo comprende anche l’Iva addebitata all’acquirente. Il beneficio è valido solo quando si acquista un’unità abitativa di un fabbricato interamente ristrutturato o sottoposto a intervento di restauro e risanamento conservativo. Inoltre la ristrutturazione deve essere eseguita da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che, entro 18 mesi dalla data di fine lavori, provvedono alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile. Per avere diritto alla detrazione non è richiesto che siano cedute o assegnate tutte le unità immobiliari facenti parte del fabbricato, è però importante che nell’atto di acquisto o di assegnazione sia riportata la data di ultimazione dei lavori e la specificazione che si tratta di un immobile facente parte di un edificio interamente ristrutturato. Se tali dati non sono presenti, il contribuente è tenuto a richiedere all’impresa una dichiarazione che attesti la sussistenza delle condizioni previste.

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NOTIFICA PRELIMINARE ALL’ASL Per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, un adempimento richiesto per ottenere le agevolazioni fiscali, è la comunicazione all’Asl competente per il territorio, fatta eccezione dei casi in cui le norme sulle condizioni di sicurezza nei cantieri non ne prevedono l’obbligo. Può essere inviata in qualunque momento purché in data antecedente l’inizio dei lavori con raccomandata A.R. o PEC. Il documento deve contenere le seguenti informazioni: • generalità del committente dei lavori e ubicazione degli stessi; • natura dell’intervento da realizzare; • dati identificativi dell’impresa esecutrice dei lavori con esplicita assunzione di responsabilità, da parte della medesima, in ordine al rispetto degli obblighi posti dalla vigente normativa in materia di sicurezza sul lavoro e contribuzione; • data di inizio dell’intervento di recupero e durata presunta.

Pagamenti solo con bonifico “parlante” I diritti per concessioni, oneri di urbanizzazione, imposte di bollo, possono essere regolati con altre modalità

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li interventi di recupero del patrimonio edilizio per accedere all’agevolazione fiscale devono obbligatoriamente essere pagati mediante bonifico “parlante” bancario o postale (anche “online”) sul quale devono essere indicati: causale di versamento (articolo 16-bis del Dpr 917/1986), codice fiscale del soggetto che paga e codice fiscale o Partita IVA del beneficiario del pagamento. Al momento del pagamento del bonifico, banche e Poste Italiane Spa operano una ritenuta che, a decorrere dal 1.3.2024, passerà dall’8% all’11%, a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dall’impresa e/o dai professionisti coinvolti nell’intervento. La trattenuta si effettua solo sui pagamenti relativi ai lavori che beneficiano

delle detrazioni fiscali. Sui bonifici per lavori non agevolati non si addebita alcuna imposta. Si ricorda che il momento rilevante, ai fini fiscali, è quello in cui viene effettuato il pagamento e non quello in cui il beneficiario riceve la somma. I diritti pagati per concessioni, oneri di urbanizzazione, autorizzazioni e/o denunce di inizio lavori, imposte di bollo e ritenute fiscali sugli onorari dei professionisti possono invece essere pagati con altre modalità. Il contribuente deve conservare la ricevuta per poterla esibire in caso di accertamenti fiscali. Se i lavori vengono pagati mediante finanziamento, si potrà accedere alle detrazioni IRPEF se la società che eroga il finanziamento effettua anch’essa il versamento mediante bonifico “parlante”. La società che


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Bonus casa: i documenti necessari per accedere alla detrazione

P concede il finanziamento deve indicare nel bonifico bancario o postale la causale del versamento con indicazione degli estremi della norma agevolativa, il codice fiscale del soggetto per conto del quale è eseguito il pagamento, il numero di partita IVA del soggetto a favore del quale il bonifico viene effettuato. Ai fini della detrazione, l’anno di sostenimento della spesa è quello di effettuazione del bonifico da parte della finanziaria al fornitore della prestazione.

er usufruire del Bonus ristrutturazione, nella dichiarazione dei redditi, si devono indicare una serie di informazioni: dati catastali identificativi dell’immobile, estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo se i lavori sono effettuati dal possessore, oltre a tutti gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione. Da conservare ed esibire a richiesta degli uffici, sono invece i documenti stabiliti in apposito provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate che nella fattispecie sono: le abilitazioni edilizie in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (permesso di costruire, SCIA, CILA) o, in assenza, una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, la domanda di accatastamento per gli immobili non ancora censiti, le ricevute di pagamento dell’IMU (se dovuta), la comunicazione preventiva all’Azienda sanitaria locale contenente la data di inizio dei lavori (qualora la stessa sia obbligatoria), la delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori e tabella millesimale di ripartizione delle spese (per gli interventi sulle parti condominiali), dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori del possessore dell’immobile (per gli interventi effettuati dal detentore dell’immobile) se diverso dai familiari conviventi, le fatture e le ricevute fiscali relative alle spese effettivamente sostenute e le ricevute dei bonifici di pagamento. Per gli interventi di ristrutturazione che comportano anche un risparmio energetico, si devono trasmettere all’Enea le informazioni sui lavori realizzati. L’invio va effettuato entro 90 giorni dalla data di ultimazione dei lavori o del collaudo. La mancata o tardiva trasmissione della comunicazione non implica, comunque, la perdita del diritto alle detrazioni come chiarito nella risoluzione n. 46/E del 18 aprile 2019.

NON SOLO I LAVORI EDILI SI POSSONO DETRARRE Ai fini dell’agevolazione IRPEF al 50%, il cosiddetto Bonus ristrutturazione, è possibile portare in detrazione anche altre spese. Nella fattispecie sono detraibili i costi per la progettazione e le prestazioni professionali connesse, la messa in regola degli edifici ai sensi del DM 37/2008 (ex legge 46/90 impianti elettrici) e delle norme Unicig per gli impianti a metano (legge 1083/71), la realizzazione di perizie, sopralluoghi e relazioni di conformità, l’IVA, l’imposta di bollo, i diritti per le concessioni, le autorizzazioni, le denunce di inizio lavori e gli oneri di urbanizzazione oltre a tutte le altre eventuali spese strettamente collegate alla realizzazione degli interventi.


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Mutui agevolati per le categorie prioritarie Non solo “gli under 36” possono accedere alla garanzia dello Stato per l’acquisto della prima casa

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a Manovra 2024 ha confermato solo parzialmente il “bonus prima casa” destinato a coloro che hanno meno di 36 anni e un ISEE sotto i 40mila euro. Quest’anno infatti è stata confermata solo la possibilità di accedere a un mutuo agevolato con la garanzia del Fondo Consap. Questo potrà coprire fino all’80% (esteso all’85% e al 90% per alcune categorie) del finanziamento richiesto, entro un importo massimo di 250.000 euro. L’accesso al mutuo agevolato, da quest’anno, non è più riservato solo agli under 36 o a giovani coppie dove almeno uno dei due componenti non abbia superato i 35 anni, ma è esteso anche ad altre categorie di cittadini definite “prioritarie”, ovvero a: • nuclei familiari mono genitoriali con figli minori; • nuclei familiari che includono: 3 figli di età inferiore a 21 anni e ISEE non superiore a 40.000 euro annui; 4 figli di età inferiore a 21 anni e ISEE non superiore a 45.000 euro annui, 5 o più figli di età inferiore a 21 anni e ISEE non superiore a 50.000 euro annui; • conduttori (cioè chi usufruisce) di

alloggi di proprietà degli IACP, comunque denominati. Per accedere al mutuo è necessario possedere i seguenti requisiti: • l’ISEE del richiedente (fatta eccezione dei nuclei famigliari con 4 o più figli) deve essere pari o inferiore a 40.000 euro; • il richiedente, alla data di presentazione della domanda di mutuo agevolato, non deve essere proprietario di altri immobili ad uso abitativo, salvo quelli acquistati per successione mortis causa, anche in comunione con altri successori e in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli.

AGEVOLAZIONI PER L’ACQUISTO “PRIMA CASA” Per l’acquisto della prima casa sono in vigore, e valgono per tutti a prescindere dall’età e dal reddito, diverse agevolazioni. In particolare: • se si acquista da un privato o da un’impresa che vende in esenzione IVA, l’acquirente deve versare l’imposta di registro nella misura ridotta del 2%, l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale nella misura fissa pari a 50 euro; • se si acquista da un’impresa con vendita soggetta a IVA, l’acquirente deve invece pagare: l’ IVA ridotta al 4%, l’imposta di registro, l’imposta ipotecaria, l’imposta catastale, tutte pari a 200 euro. Per poter beneficiare delle agevolazioni, l’abitazione deve essere adibita ad abitazione principale, trovarsi nel comune in cui l’acquirente ha la residenza o intende stabilirla entro 18 mesi dall’acquisto e non essere di lusso, quindi non appartenere alle categorie catastali A1, A8 e A9.

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La casa sostenibile minimizza gli sprechi e l’impatto ambientale

L Mutui green: prestiti agevolati per chi ama l’ambiente I cosiddetti “mutui green” sono prodotti pensati per incoraggiare gli investimenti relativi all’edilizia ecologica e a sostegno dell’ambiente. Sono nati in Inghilterra, dove ormai da molto tempo esistono gli Energy efficient mortgages, prestiti per l’acquisto di appartamenti green che consentono ai proprietari di risparmiare poi sulle spese per l’energia elettrica. Sono prodotti particolarmente vantaggiosi rispetto ai mutui tradizionali. Le banche propongono infatti un tasso favorevole e condizioni contrattuali agevolate a chi mostra attenzione e cura per l’ambiente e sceglie di comprare o ristrutturare casa nell’ottica dell’efficientamento energetico. A tale proposito esistono tre tipologie diverse di mutui green: • per l’acquisto di una casa ecologica; • per la costruzione di una casa eco; • per la ristrutturazione di una casa per renderla ecologica. Un’analisi di “Facile.it” segnala non solo la convenienza dei mutui green di nuova erogazione ma anche delle surroghe. Sembra infatti che a gennaio 2024, i proprietari di abitazioni in classe energetica A o B (in alcuni casi anche in classe C), cambiando banca, siano riusciti ad abbattere le rate fino al 25% dell’importo.

a “casa green” o ecosostenibile è un edificio accogliente e confortevole che consuma il minor quantitativo di energia possibile, che minimizza gli sprechi e l’impatto ambientale. È dunque un’abitazione progettata per razionalizzare l’uso delle risorse e garantire: maggiore comfort tra le mura domestiche, temperature gradevoli in tutti i periodi dell’anno e in tutte le ore del giorno, oltre a bollette meno care. I materiali da utilizzare per la costruzione devono essere efficienti e rispettosi dell’ambiente. L’isolamento termico ad esempio deve essere realizzato con prodotti di origine naturale come la lana di roccia, il sughero e la lana minerale oppure con materiali antichi come la canapa, la calce e l’argilla. Il sistema di riscaldamento deve poter essere gestito in domotica e con sistemi avanzati di rilevazione della temperatura per adattare il consumo energetico alla reale necessità. Si possono utilizzare i quadri a parete riscaldanti, i collettori solari oppure i sistemi di riscaldamento a pavimento che richiedono temperature più basse di quelli tradizionali a termosifone. In una casa green è poi fondamentale non sprecare l’acqua, per questo motivo deve sempre essere presente l’impianto di recupero dell’acqua piovana. L’acqua così raccolta e filtrata può essere utilizzata per la pulizia della casa e per il bucato, per lo sciacquone del WC e per innaffiare orto e giardino. Inoltre, grazie ad appositi sistemi di raccolta, può essere utilizzata anche per l’igiene personale, per riempire la vasca da bagno e per lavarsi i denti, oltre che per la doccia.

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Percentuale di detrazione più elevata se si ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi

ZONE A RISCHIO SISMICO: ACQUISTO DELLA CASA AGEVOLATO Chi compra un immobile in un edificio demolito e ricostruito che ricade nei Comuni classificati a “rischio sismico 1, 2 e 3”, può detrarre dalle imposte una parte consistente del prezzo di acquisto. La spesa su cui applicare la percentuale non può superare i 96.000 euro per unità immobiliare, per ciascun anno, e il beneficio fiscale va ripartito in cinque quote annuali di pari importo. Gli interventi devono essere eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare, le quali, entro 18 mesi dalla conclusione dei lavori, devono provvedere alla vendita dell’immobile. La detrazione spettante agli acquirenti è pari al: • 75% del prezzo di acquisto della singola unità immobiliare, come riportato nell’atto pubblico di compravendita, se dalla realizzazione degli interventi deriva una riduzione del rischio sismico che determini il passaggio a una classe di rischio inferiore;

Sisma bonus:

l’agevolazione per la messa in sicurezza degli edifici

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l Sisma bonus è un incentivo fiscale che permette di scontare dalle imposte le spese sostenute per interventi antisismici con particolare riguardo alle opere per la messa in sicurezza statica degli edifici. E’ fruibile sia da soggetti passivi IRPEF sia IRES e consiste in una detrazione pari al 50% delle spese sostenute, con un ammontare massimo di 96.000 euro per unità immobiliare (per ciascun anno). L’agevolazione deve essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo. Se grazie agli interventi si ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi, più elevata è la percentuale (70 o 80%) del beneficio fiscale. Le opere devono essere realizzate sulle parti strutturali degli edifici o complessi di edifici collegati struttu-

ralmente e comprendere interi edifici. Gli interventi possono riguardare sia unità immobiliari a destinazione residenziale (non soltanto l’abitazione principale), sia fabbricati utilizzati per attività produttive (agricole, professionali, produttive di beni e servizi, commerciali o non commerciali). Unica condizione è che gli edifici siano situati in zone sismiche 1 e 2 (alta pericolosità) o in zona sismica 3 (a minor rischio). Quando gli interventi riguardano le parti comuni di edifici condominiali, la detrazione varia dal 75% all’85% in base al miglioramento della classe di rischio ottenuta, sempre da calcolare su un ammontare di spesa non superiore a 96.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.

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• 85% del prezzo della singola unità immobiliare, risultante nell’atto pubblico di compravendita, se la realizzazione degli interventi comporta una riduzione del rischio sismico che determini il passaggio a due classi di rischio inferiore.

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Ecobonus: gli sconti per l’efficienza energetica

Per le singole unità immobiliari i limiti massimi della detrazione dipendono dalle diverse categorie di intervento

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onfermato fino al 31 dicembre 2024 l’Ecobonus, incentivo concesso per gli interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici. Gli interventi possono usufruire di una detrazione, sia dall’Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) sia dall’Imposta sul reddito delle società (IRES), da ripartire in 10 rate annuali di pari importo. Le percentuali di detrazione dipendono dagli interventi effettuati, per la maggior parte è pari al 65%, per altri spetta nella misura del 50%. Condizione indispensabile per fruire della detrazione è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) esistenti, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali per l’attività d’impresa o professionale e che siano dotati di

INTERVENTI CONGIUNTI ECO-SISMA BONUS Per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali che si trovano nelle zone sismiche 1, 2 e 3, finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica, è prevista una detrazione ancora più alta, pari all’80%, se i lavori determinano il passaggio a una classe di rischio inferiore e all’85%, se gli interventi determinano il passaggio a due classi di rischio inferiori. Anche per questi interventi la detrazione è ripartita in 10 quote annuali di pari importo ma si applica su un ammontare delle spese non superiore a 136.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio.

impianto di riscaldamento. La detrazione non è cumulabile con altre agevolazioni previste per gli stessi interventi (come, ad esempio, la detrazione del 50% per il recupero del patrimonio edilizio). Per le singole unità immobiliari, i limiti massimi della detrazione (100.000, 60.000 e 30.000 euro) dipendono dalle diverse categorie di intervento. Tale limite è riferito all’unità immobiliare oggetto dell’intervento e, quindi, qualora ci siano più soggetti detentori o possessori dell’immobile che partecipano alla spesa, l’agevolazione si deve suddividere in ragione delle spese effettivamente sostenute da ciascuno. Per le parti comuni degli edifici condominiali, i limiti massimi delle detrazioni vanno calcolati su un ammontare di 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono il fabbricato.


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Tipologie di intervento che danno diritto all’Ecobonus Si possono detrarre anche i costi delle opere edili, la progettazione, le attestazioni e le asseverazioni

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e tipologie di intervento che danno diritto alla detrazioni fiscale Ecobonus sono:

• riqualificazione energetica di edifici esistenti volti a conseguire un risparmio del fabbisogno di energia primaria; • interventi sull’involucro degli edifici; • installazione di pannelli solari; • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale; • acquisto e posa in opera delle schermature solari; • acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili; • acquisto, installazione e messa in opera di dispositivi multimediali

per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, di produzione di acqua calda, di climatizzazione delle unità abitative; • acquisto e posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti; • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con

caldaia a condensazione; • acquisto e posa in opera di generatori d’aria calda a condensazione; Per tutte le tipologie di intervento, sono detraibili anche i costi per le opere edili connesse agli interventi, la progettazione dei lavori, il rilascio della certificazione energetica, del visto di conformità, delle attestazioni e delle asseverazioni richieste per ottenere la detrazione.

L’INCENTIVO A CHI SPETTA? Possono beneficiare della detrazione per la riqualificazione energetica degli edifici: • le persone fisiche proprietarie dell’immobile; • i titolari di un diritto reale sull’immobile, condomini in merito agli interventi sulle parti comuni condominiali, gli inquilini e coloro che hanno in comodato d’uso l’immobile; • gli esercenti arti e professioni; • i contribuenti con redditi d’impresa, quindi persone fisiche, società di persone, società di capitali associazioni tra professionisti; • gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;

• gli Istituti Autonomi Case Popolari (IACP) che sostengono le spese per interventi su immobili di loro proprietà adibiti ad edilizia residenziale pubblica. Il bonus spetta anche ai familiari che convivono con la persona che detiene o possiede l’immobile (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado) qualora siano loro a sostenere le spese per la realizzazione dell’intervento. I titolari di reddito d’impresa possono fruire della detrazione solo se gli interventi vengono realizzati sui fabbricati strumentali da essi utilizzati nell’esercizio della loro attività imprenditoriale.


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Bonus casa e reddito energetico, le agevolazioni per il fotovoltaico È agevolata l’installazione su tutti gli edifici residenziali, dall’abitazione unifamiliare al condominio

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el 2024 è possibile accedere a due principali incentivi per il fotovoltaico residenziale. Il primo è il bonus 50% rivolto sia a soggetti che sostengono i costi per l’installazione di un impianto fotovoltaico su una struttura residenziale, sia essa un’abitazione unifamiliare, un condominio o una casa per le vacanze; sia a condomini, come entità giuridica, che affrontano costi per l’installazione di un impianto fotovoltaico su un edificio condominiale; sia ad associazioni di condomini che affrontano costi per l’installazione di un impianto fotovoltaico su più edifici condominiali. Si tratta di una detrazione fiscale pari al 50% delle spese sostenute fino a un massimo di 96.000 euro da ripartire in 10 quote annuali di pari importo. Abbiamo poi il “reddito energetico” o “bonus fotovoltaico” ovvero l’incentivo destinato a nuclei familiari con reddito ISEE inferiore ai 15.000 euro annui o a nuclei famigliari con 4 o più figli e un ISEE inferiore a 30.000 euro per l’installazione di impianti fotovoltaici realizzati in assetto di autoconsumo. Gli impianti, per essere finanziati, devono rispettare le seguenti condizioni: • avere potenza nominale non inferiore ai 2 kilowatt e non superiore ai 6 e comunque, non andare oltre la potenza nominale in prelievo sul punto di connessione; • essere realizzati su coperture e superfici, aree e pertinenze, di cui il soggetto beneficiario sia titolare di un valido diritto reale; • essere collegati a utenze di consumo intestate al beneficiario o a un altro membro del nucleo familiare; • ogni beneficiario può presentare una sola domanda, una per nucleo familiare, e può ricevere l’agevolazione una sola volta.

Meccanismi di incentivazione per impianti da fonti rinnovabili Il D.M. 04/07/2019 promuove, attraverso un sostegno economico, la diffusione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili di piccola, media e grande taglia. Esso suddivide gli impianti in quattro gruppi in base alla tipologia, alla fonte energetica rinnovabile e alla categoria di intervento. • Gruppo A comprende gli impianti: - eolici “on-shore” di nuova costruzione, integrale ricostruzione, riattivazione o potenziamento - fotovoltaici di nuova costruzione • Gruppo A-2 comprende gli impianti fotovoltaici di nuova costruzione i cui moduli sono installati in sostituzione di coperture di edifici e fabbricati rurali su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto • Gruppo B comprende gli impianti: - idroelettrici di nuova costruzione, integrale ricostruzione (esclusi gli impianti su acquedotto), riattivazione o potenziamento - a gas residuati dei processi di depurazione di nuova costruzione, riattivazione o potenziamento • Gruppo C: comprende gli impianti oggetto di rifacimento totale o parziale: - eolici “on-shore” - idroelettrici - a gas residuati dei processi di depurazione

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Bonus serramenti

Confermata la detrazione al 50% AGEVOLAZIONI ANCHE PER LE SCHERMATURE SOLARI

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intervento di sostituzione di serramenti e infissi può usufruire, anche nel 2024, di una detrazione IRPEF o IRES pari al 50% delle spese sostenute da ripartire in 10 rate annuali di pari importo. Il limite di spesa è pari a 60.000 euro per unità immobiliare. Per accedere all’Ecobonus, i serramenti devono delimitare un volume riscaldato verso l’esterno o verso vani non riscaldati e l’edificio deve essere dotato di impianto di climatizzazione invernale. L’intervento si deve poi configurare come sostituzione di serramenti e infissi esistenti o di loro parti e non come nuova installazione. Nessuna agevolazione è concessa qualora in fase di ristrutturazione siano spostate le aperture o vengano realizzati nuovi vani porta o finestra.

Nel dettaglio gli interventi ammessi alla detrazione sono: • coibentazione o sostituzione dei cassonetti nel rispetto dei valori limite delle trasmittanze previsti per le finestre comprensive di infissi; • fornitura e posa in opera di una nuova finestra comprensiva di infisso o di una porta d’ingresso in sostituzione dell’esistente; • integrazioni e sostituzioni dei componenti vetrati; • fornitura e posa in opera di scuri, persiane, avvolgibili e relativi elementi accessori, sostituiti simultaneamente agli infissi (o al solo vetro) oggetto di intervento; • prestazioni professionali (produzione della documentazione tecnica necessaria, compreso l’Attestato di Prestazione Energetica - A.P.E., direzione dei lavori).

La fornitura e posa di schermature solari e di chiusure tecniche mobili oscuranti è agevolabile al 50% con un tetto massimo di detrazione pari a 60.000 euro per unità immobiliare. Per poter usufruire della detrazione fiscale, le schermature devono essere installate su edifici esistenti, ossia accatastati o con richiesta di accatastamento in corso. Le tende da sole, le veneziane, le tende a rullo e le tende a bracci, devono essere posate su facciate orientate da est a ovest passando per sud, sono escluse dall’agevolazione le installazioni a nord, nord-est e nord-ovest. Per le chiusure oscuranti (persiane, avvolgibili, tapparelle) sono invece ammessi tutti gli orientamenti. Le schermature devono inoltre avere un Gtot nella relazione fra schermo e vetro pari o inferiore a 0,35, possedere la marchiatura CE ed essere applicate in modo solidale con l’involucro edilizio o con i suoi componenti. Devono essere poste a protezione di una superficie vetrata, essere installate all’interno, all’esterno o integrate alla superficie vetrata, essere mobili e “tecniche”. Le chiusure oscuranti invece, possono essere poste in opera in combinazione con vetrate o in modo autonomo (aggettanti).


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Barriere architettoniche Bonus confermato con restrizioni IMPORTO DEI LAVORI La detrazione d’imposta del 75% si deve ripartire tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo e deve essere calcolata su un importo complessivo non superiore a: • 50.000 euro, per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno; • 40.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari; • 30.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.

Il nuovo Decreto Superbonus, per il 2024, agevola solo gli interventi che riguardano la mobilità verticale

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a detrazione al 75% destinata alla realizzazione di interventi finalizzati al superamento e alla eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici esistenti, con l’entrata in vigore del nuovo Decreto Superbonus, subisce un drastico ridimensionamento. Sono ammessi i lavori su tutti gli edifici e non solo quelli a destinazione residenziale ma restano agevolabili solo gli interventi che riguardino la mobilità verticale, quindi l’installazione di ascensori, servoscala, piattaforme elevatrici e la modifica di scale e rampe. Niente più detrazione per la sostituzione di infissi, il rifacimento dei bagni, gli interventi di do-

motica o di automazione. La cessione del credito e lo sconto in fattura sono consentiti solo ed unicamente per gli interventi che riguardano le parti comuni di fabbricati a prevalente destinazione residenziale e i lavori eseguiti nell’abitazione principale da persone fisiche, proprietarie o che abbiano un diritto reale di godimento sull’immobile, a condizione che non dispongano di un reddito superiore a 15.000 euro. Il limite reddituale non si applica nel caso in cui nel nucleo familiare sia presente una persona con disabilità accertata ai sensi dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104.

Salvi i lavori in corso Il Decreto salva dalla stretta su sconto in fattura e cessione del credito gli interventi per i quali, in data antecedente a quella della sua entrata in vigore: • sia stata presentata la richiesta del titolo abilitativo, ove necessario; • siano già iniziati i lavori se si tratta di edilizia libera; • i lavori non siano iniziati, ma sia stato stipulato un accordo vincolante tra le parti per la fornitura dei beni e dei servizi oggetto dei lavori e sia stato versato un acconto sul prezzo.


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IVA AGEVOLATA AL 4% Le prestazioni di servizi relative all’appalto di lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche, possono usufruire dell’aliquota IVA super-agevolata al 4% nella misura in cui le stesse rispondano alle peculiarità tecniche indicate dalla normativa (D.M. 236/1989) come evidenziato dall’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 3 del 2020. Questo significa che l’accesso all’agevolazione non è limitato solo alle persone con disabilità o ai familiari ai quali siano fiscalmente a carico. Quello che fa testo è la tipologia dell’intervento (opere direttamente finalizzate al superamento o all’eliminazione delle barriere architettoniche) indipendentemente dalla connotazione o dalle condizioni sanitarie del contribuente. Nel caso in cui siano previsti sia interventi di superamento delle barriere architettoniche sia di altri interventi, per il riconoscimento dell’aliquota agevolata è necessario che i corrispettivi relativi alle opere per la rimozione delle barriere architettoniche siano indicati nel contratto, o almeno in fattura, in modo distinto. Se manca tale distinzione, tutto il corrispettivo deve essere assoggettato all’aliquota IVA più elevata prevista per le singole prestazioni.

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Chi beneficia del Bonus 75%

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er usufruire dell’agevolazione gli interventi devono sempre rispettare i requisiti individuati dal D.M. n. 236/1989 in materia di prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, e l’effettivo rispetto degli standard, deve essere asseverato da un tecnico abilitato con una specifica dichiarazione. Sono ammesse alla detrazione le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni, gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, le società semplici, le associazioni tra professionisti e i soggetti che conseguono reddito d’impresa, siano essi persone fisiche, enti, società di persone o società di capitali. Condizione vincolante per accedere al beneficio è che i lavori siano pagati con bonifico parlante bancario o postale, eseguito su ap-

posito modulo per agevolazioni fiscali e detrazioni, sul quale dovrà apparire il codice fiscale sia dei beneficiari della detrazione che della ditta che ha eseguito i lavori, oltre che la causale del pagamento in base all’Art. 16/bis, DPR 1986 n° 917 con riferimento alla fattura.

QUORUM RIDOTTO PER I LAVORI IN CONDOMINIO Per le deliberazioni in sede di assemblea condominiale relative ai lavori di abbattimento delle barriere architettoniche è necessaria la maggioranza dei partecipanti all’assemblea che rappresenti un terzo del valore millesimale dell’edificio. Rispetto alle regole ordinarie che, per il quorum deliberativo, richiedono un numero di voti rappresentativo di almeno la metà del valore dell’edificio, si tratta di una facilitazione che favorisce l’approvazione dei lavori.


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“Beni significativi”, cosa sono? Si tratta di beni per i quali in via normativa è stata posta la presunzione che il loro valore assuma una certa rilevanza rispetto a quello delle forniture effettuate nell’ambito degli interventi (agevolati) di recupero del patrimonio edilizio. Dunque, i beni significativi sono quelli che rappresentano una parte consistente del valore complessivo della prestazione. Essi sono stati individuati ed elencati dal Decreto 29 dicembre 1999 e nel dettaglio sono: - gli ascensori e i montacarichi - gli infissi esterni e interni - le caldaie - i videocitofoni - le apparecchiature di condizionamento e riciclo dell’aria - gli apparecchi sanitari e la rubinetteria dei bagni - gli impianti di sicurezza L’Agenzia delle Entrate, con apposita circolare (n. 15/E del 2018), ha chiarito che i termini utilizzati per individuare i beni significativi devono essere intesi nel loro significato “generico” e non tecnico. Pertanto sono classificabili come beni significativi anche quelli che hanno la medesima funzionalità di quelli espressamente menzionati nell’elenco citato, ma che per motivi vari sono chiamati diversamente.

IVA agevolata al 10% per gli interventi di recupero Per ottenere la riduzione, il proprietario dell’immobile deve dichiarare la tipologia dell’intervento edilizio

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umerosi sono gli interventi sul patrimonio edilizio esistente che possono usufruire dell’aliquota IVA ridotta al 10%. L’agevolazione si applica sulle prestazioni dei servizi resi dall’impresa e, in alcuni casi, anche sulla cessione dei beni. Se l’intervento è riconducibile alle categorie di: • manutenzione ordinaria e straordinaria. L’IVA agevolata si applica solo sulle prestazione di servizi. Le cessioni di beni restano assoggettate all’aliquota ridotta solo se la relativa fornitura è posta in essere nell’ambito del contratto di appalto. Tuttavia, quando l’appaltatore fornisce beni di valore significativo, l’IVA ridotta si applica ai predetti beni soltanto fino a concorrenza del valore della prestazione considerato al netto del valore dei beni stessi. In pratica, l’aliquota del 10% si applica solo sulla differenza tra il valore complessivo della prestazione e quello dei beni stessi; • restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia e ristrutturazione urbanistica. L’IVA ridotta si applica sia per l’acquisto di beni finiti comprati direttamente dal committente dei lavori o dalla ditta che li esegue, sia per le prestazioni di servizi dipendenti da contratti di appalto. Per ottenere la riduzione, il proprietario dell’immobile deve rilasciare all’impresa che ha eseguito i lavori una dichiarazione che, pur non esentando completamente da responsabilità colui che ha effettuato la cessione di beni o la prestazione di servizi, è comunque indispensabile per dimostrare a posteriori la buona fede dell’impresa che ha ritenuto di dover applicare l’IVA ridotta.

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Bonus mobili

Nel 2024 importo massimo di 5 mila euro

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l Bonus mobili è la detrazione fiscale pari al 50% da applicare all’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo di un immobile oggetto di intervento di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. Rientrano nell’incentivo anche gli interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino di immobili danneggiati a seguito di eventi calamitosi. Per il 2024 si deve calcolare su una spesa massima di 5 mila euro da ripartire in dieci quote annuali di pari importo. Il limite massimo di spesa

riguarda la singola unità immobiliare comprensiva delle pertinenze, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari ha diritto più volte al beneficio. La detrazione non utilizzata in tutto o in parte non si trasferisce né in caso di decesso del contribuente né in caso di compravendita dell’immobile. Quindi, nel secondo caso, il credito rimane in testa a colui che ha acquistato i mobili. La detrazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare l’immobile, ma l’intervento cui è collegato l’acquisto, viene effettua-

SEMPRE AGEVOLABILE L’ACQUISTO DI ARREDI E GRANDI ELETTRODOMESTICI L’acquisto di letti, armadi, cassettiere, librerie, tavoli, sedie, divani, poltrone, materassi, apparecchi di illuminazione è sempre agevolabile. Le agevolazioni interessano anche l’ac l’acquisto di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A per i forni, alla E per le lavatrici, le asciugatrici e le lavastoviglie e alla classe F per i frigoriferi e i congelatori. Possono beneficiarne anche altre apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, a condizione che siano almeno in classe A. L’acquisto di grandi elettrodomestici sprovvisti di etichetta energetica è agevolabile, invece, solo se per quella tipologia non ne sia ancora previsto l’obbligo. Se si acquistano forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga e lavatrici è necessario inviare all’ENEA i dati relativi alla classe energetica e alla potenza elettrica assorbita. La dichiarazione deve essere inoltrata entro 90 giorni dalla data del pagamento.

L’agevolazione è associata agli interventi di recupero edilizio e non alle opere per il risparmio energetico to su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente. Sono ammessi anche i lavori di manutenzione ordinaria se riguardano le parti comuni di edifici plurifamiliari. In questo caso i singoli condòmini possono detrarre, in base alla pro-quota calcolata sui millesimi di proprietà, le spese sostenute per acquistare gli arredi delle parti comuni, come guardiole oppure l’appartamento del portiere.


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ra i vari bonus confermati e prorogati fino a tutto il 2024 rientra anche il Bonus verde, un incentivo che premia la manutenzione straordinaria di giardini, terrazzi e aree scoperte pertinenziali. Consiste in una detrazione IRPEF del 36% da ripartire in dieci quote annuali di pari importo, da calcolare su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare residenziale. La detrazione pertanto è pari a 1.800 euro (36% di 5.000) per immobile, con rate da 180 euro per anno. Il pagamento delle spese deve avvenire attraverso strumenti che ne consentano la tracciabilità (assegni bancari, postali o circolari non trasferibili oppure carte di credito, bancomat e bonifici). Hanno diritto all’agevolazione i contribuenti che possiedono o detengono l’immobile e che hanno sostenuto le relative spese. Sono agevolabili anche le spese sostenute per interventi eseguiti sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali fino a un importo massimo complessivo di 5.000 euro per unità immobiliare. In questo caso, il singo-

Bonus verde Giardini più belli con l’agevolazione Detrazione IRPEF del 36% per la manutenzione straordinaria di giardini, terrazzi e aree scoperte pertinenziali

I LAVORI CHE ACCEDONO AL BENEFICIO Il Bonus verde è riconosciuto per tutti gli interventi che rientrano nelle seguenti categorie di lavoro: • sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici residenziali esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni; • realizzazione di impianti di irrigazione e di pozzi; • realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. Sono agevolabili solo gli interventi straordinari, cioè le opere che si inseriscono in un intervento relativo all’intero giardino o all’area interessata e che portino alla sistemazione a verde ex novo o al rinnovamento dell’esistente. Possono essere incluse anche le spese di progettazione e manutenzione se connesse all’esecuzione delle opere suddette. La detrazione non spetta invece per le opere di manutenzione ordinaria e periodica dei giardini e per i lavori in economia.

lo condomino ha diritto alla detrazione nel limite della propria quota pro capite a condizione che la stessa sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi. L’amministratore condominiale deve rilasciare una dichiarazione che attesti di aver adempiuto a tutti gli obblighi previsti dalla legge e che certifichi l’entità della somma corrisposta dal condomino e la misura della detrazione. Se gli interventi sono realizzati su unità immobiliari residenziali adibite promiscuamente all’esercizio dell’arte o della professione, oppure all’esercizio di attività commerciali, la detrazione spettante è ridotta al 50%. Questo significa che la detrazione massima per gli interventi realizzati attraverso questo incentivo non sarà più di 1800 euro da ripartire in 10 anni, ma di 900 euro complessivamente.


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Bonus per la famiglia Bonus asili nido

Bonus trasporti

La Manovra 2024 ha potenziato l’aiuto per gli asili nido. Ha previsto, per una specifica fattispecie, un incremento del buono per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido, pubblici e privati e per forme di supporto domiciliare per bambini aventi meno di tre anni di età e affetti da gravi patologie croniche. Con riferimento ai nati dal 1° gennaio 2024, il bonus è stato innalzato a 3.600 euro. È riconosciuto alle famiglie con ISEE fino a 40.000 euro e con un figlio con meno di 10 anni.

Confermato il “bonus trasporti” da 60 euro. È destinato all’acquisto di abbonamenti ai mezzi pubblici e per il trasporto ferroviario. Nel 2024 possono beneficiarne solo per i possessori della social card “Dedicata a te” e che hanno un ISEE fino a 15mila euro.

Decontribuzioni per lavoratrici con figli Da gennaio debutta il nuovo “Bonus mamme”, ovvero una decontribuzione dedicata alle lavoratrici madri che hanno contratti a tempo indeterminato indipendentemente dal livello di retribuzione. Nel dettaglio, per il periodo 20242026, alle donne lavoratrici con 3 o più figli, è prevista la riduzione del 100% dei contributi IVS a carico fino al compimento del 18° anno di età del figlio minore (entro il limite annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile). Per il 2024, è esteso alle lavoratrici madri di due figli, fino al compimento del 10° anno di età del figlio minore.

Carta “Dedicata a te” In vigore per tutto il 2024 anche la carta solidale “Dedicata a te”. È una card elettronica da utilizzare per l’acquisto dei beni di prima necessità. Si ritira presso gli uffici postali ed è destinata a chi ha un ISEE entro i 15 mila euro.

Bonus psicologo Rinnovato anche il bonus psicologo, una misura introdotta per sostenere le persone in condizione di ansia, stress, depressione, fragilità psicologica. Al momento della presentazione della domanda è necessario essere residenti in

BONUS COLONNINE DI RICARICA Nel 2024 rimane in vigore il Bonus colonnine di ricarica. Il contributo è pari all’80% del prezzo di acquisto e posa delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici. Il limite massimo del contributo è di 1.500 euro per gli utenti privati e fino a 8.000 euro per l’installazione nelle parti comuni degli edifici condominiali.

Italia e avere un ISEE in corso di validità, con valore non superiore a 50mila euro. L’importo del bonus è determinato in base al reddito del richiedente, con un massimo di 1.500 euro per redditi con ISEE inferiore a 15mila euro, 1.000 euro per redditi con ISEE compreso tra 15mila e 30mila euro, e 500 euro per redditi con ISEE superiore a 30mila ma inferiore a 50mila.

Carta cultura giovani e Carta merito Debuttano due nuove carte: la Carta cultura giovani e la Carta merito. Entrambe da 500 euro, sostituiscono il Bonus App18. La prima è legata al reddito (con un Isee massimo di 35.000 euro). La seconda è collegata al raggiungimento del voto massimo, 100, all’esame di maturità. Sono separate, ma cumulabili fino a un massimo di 1.000 euro nel caso in cui i ragazzi rispettino entrambi i requisiti.

Ecobonus auto Nel caso di acquisto di un’auto elettrica, è possibile ottenere uno sconto massimo fino a 5.000 euro se si effettua anche la rottamazione di un’auto vecchia Euro 0-4. Se non si effettua la rottamazione, lo sconto è di 3.000 euro. Per coloro che hanno un Isee inferiore a 30.000 euro, lo sconto sale a 7.500 euro con rottamazione (4.500 euro senza rottamazione). Per l’acquisto di un’auto ibrida, lo sconto è di 4.000 euro con rottamazione e di 2.000 euro senza. L’architettura degli incentivi auto dovrebbe cambiare nelle prossime settimane/mesi.


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Non è una detrazione fiscale, ma un rimborso economico erogato dal Gestore Servizi Energetici (GSE)

Come richiedere il contributo

Conto Termico 2024

I Per accedere al contributo Conto Termico è necessario compilare e trasmettere la cosiddetta “scheda domanda” che si trova sul sito del Gestore dei Servizi Energetici. Il processo di valutazione della richiesta prevede la verifica tecnico amministrativa dei dati e delle informazioni forniti inerenti all’intervento. L’istruttoria si conclude entro 60 giorni dal ricevimento dell’istanza, al netto dei tempi impiegati dal Soggetto Responsabile per fornire eventuali integrazioni e/o osservazioni. Se a conclusione del processo di valutazione l’istanza viene accolta, il GSE trasmetterà una lettera di avvio incentivo. La comunicazione riporterà il valore dell’incentivo che sarà erogato sul conto corrente indicato nella scheda domanda. Se sono stati effettuati più lavori che danno diritto al rimborso, vanno realizzate più fatture, con pagamenti separati per ogni documento (ultimamente è stata proposta anche la possibilità di fornire una singola fattura con la lista di tutti gli interventi effettuati). Il pagamento dei lavori, poi, deve essere effettuato mediante bonifico ordinario.

l Conto Termico incentiva gli interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili di edifici o singole unità immobiliari accatastate e dotate di un impianto di riscaldamento. Non è una detrazione fiscale, ma un rimborso economico, che non può eccedere il 65% della spesa ammissibile sostenuta, erogato dal Gestore Servizi Energetici (GSE). Offre al contribuente la possibilità di recuperare parte della spesa sostenuta nel giro di poco tempo (2 mesi) qualora il contributo sia minore o uguale a 5.000 euro. Negli altri casi l’incentivo viene corrisposto in rate annuali costanti della durata compresa tra 2 e 5 anni, a seconda della tipologia di intervento e della sua dimensione. I soggetti privati (persone fisiche, condomini, soggetti titolari di reddito di impresa) possono accedere al Conto Termico per: • la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompe di calore; • l’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e/o ad integrazione dell’impianto di climatizzazione invernale; • la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore. L’accesso ai meccanismi di incentivazione può essere richiesto direttamente o tramite una ESCo (Energy Service Company) e la richiesta deve essere presentata entro 60 giorni dalla fine dei lavori, pena la decadenza del diritto all’incentivo.

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La mia CASA dolce casa | Speciale Incentivi

Soluzioni per produrre

energia green Sempre più diffuse le tecnologie che sfruttano il sole e la terra per riscaldare ed elettrificare la casa

L’

interesse per le soluzioni green per il riscaldamento e la produzione di energia elettrica è in costante crescita, poiché sempre più persone cercano modi per ridurre l’impatto ambientale e, allo stesso tempo, risparmiare sui costi energetici. Tra le soluzioni preferite dagli utenti rientrano gli impianti fotovoltaici (energia dal sole), le pompe di calore, la geotermia e i sistemi di cogenerazione.

Impianti Fotovoltaici Gli impianti fotovoltaici sono oggi sempre più diffusi. Questi sistemi sfruttano l’energia solare, convertendola in elettricità utilizzabile per alimentare l’intera abitazione grazie ad appositi pannelli. L’installazione di un impianto fotovoltaico consente di ridurre la dipendenza dalle fonti di energia tradizionali e di generare energia pulita e rinnovabile. Il risparmio sulla bolletta può variare dal 50% all’80% a seconda della presenza o meno di un sistema di accumulo.

Pompe di calore Le pompe di calore permettono di ottenere sia il riscaldamento, sia il

raffrescamento degli spazi abitativi. Questi sistemi sfruttano l’energia termica presente nell’aria, nel suolo o nelle acque sotterranee per produrre calore o freddo. Le pompe di calore sono in grado di trasferire l’energia termica da una sorgente a bassa temperatura all’interno dell’edificio, garantendo un riscaldamento efficace con un minor consumo energetico rispetto ai sistemi tradizionali. Ciò si traduce in un notevole risparmio economico e in una riduzione delle emissioni di gas serra.

Geotermia La geotermia permette di ricavare energia termica dal sottosuolo, dove la temperatura è costante tutto l’anno. Gli impianti geotermici sfruttano tecnologie evolute e sono assolutamente ecologici (emissioni zero),

silenziosi (decibel quasi uguali a zero), dall’impatto ambientale nullo (praticamente invisibili), operativi e autosufficienti senza necessità d´integrazione con caldaie tradizionali 12 mesi l´anno.

Cogenerazione I sistemi di cogenerazione, noti anche come CHP (Combined Heat and Power), consentono di produrre simultaneamente calore ed energia elettrica utilizzando una singola fonte di energia primaria. Questi sistemi sfruttano il calore residuo generato durante la produzione di elettricità per il riscaldamento di edifici o per scopi industriali. La cogenerazione offre un’efficienza energetica molto elevata rispetto ai metodi convenzionali, riducendo i costi energetici complessivi e l’impatto ambientale.


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