Le Imprese di Raccontano Ed. Milano/Monza

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Le imprese

si raccontano Edizione Milano | Monza e Brianza


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Le imprese

si raccontano

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ilano e la Brianza sono territori fiorenti di aziende che trascinano l’economia e creano ricchezza per l’intero Paese. Questo grazie a imprenditori coraggiosi e lungimiranti che hanno saputo affrontare nel modo migliore la difficile situazione economica di questi ultimi anni: non piangendosi addosso, ma trasformando la crisi in un’opportunità per crescere. E ora sono tra i più reattivi in una situazione economica che sembra evolversi positivamente. Questa pubblicazione, che trovate allegata al vostro settimanale di riferimento del Gruppo Netweek, vuole farvi conoscere alcune di queste storie di eccellenza, raccontate direttamente dalla voce dei protagonisti. Vi accorgerete di come ci sono spesso elementi o caratteristiche che li accomunano e li contraddistinguono, spiegando anche le ragioni del loro successo: innanzitutto il lavoro, tanto lavoro; poi la passione o, se preferite, il “cuore”, che ha spinto molti di loro a non tirarsi mai indietro e ad affrontare sacrifici altrimenti inspiegabili; non manca il coraggio, che serve per portare avanti investimenti che a tanti farebbero tremare i polsi; ma c’è anche tanta lungimiranza unita alla giusta moderazione, quella che non ti fa compiere il “passo più lungo della gamba” e nello stesso tempo ti permette di restare sul mercato e di essere competitivo. Non importa il settore in cui si sono impegnati: qui vi raccontiamo le storie di aziende di diverso genere, dalla metallurgia al tessile, dalla ristorazione alla gestione dei servizi energetici fino alle banche. Tutti questi imprenditori, però, sono alla guida di imprese che sono cresciute e hanno creato valore. Il nostro compito, una mission per il Gruppo Netweek, è quello di raccontarvi le loro storie: a voi leggerle, per conoscerle e coglierne i segreti e magari, perché no, emularle.


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L’analisi congiunturale della Camera di Commercio di Milano-Monza Brianza-Lodi

La dinamica positiva dell’industria milanese e brianzola

I

mprese che crescono, che non temono il conL’area metropolitana milanese fronto delle concorrenti straniere, anzi si affacAndamento favorevole per Sul piano produttivo continua il percorso di sviciano con successo su nuovi mercati. E spesso luppo dell’area metropolitana milanese anche assumono nuovo personale. Il quadro delle indu- la manifattura, sia sul piano se non corre parallelo a quello della Lombardia. produttivo sia riguardo strie milanesi e brianzole a inizio 2018 è sostanIl ritmo di crescita della produzione milanese, inzialmente positivo. Certo, qualcuno si cura ancora fatti, è più contenuto rispetto alle dinamiche ria fatturato e ordini le ferite che ci trasciniamo da una decina d’anni; ma levate in Lombardia sia su scala trimestrale che chi è riuscito a superare la crisi, iniziata nel 2008, su base annua. Però Milano cresce di più nella oggi è più forte e ha sviluppato una serie di anticorpi che gli consentono richiesta di nuovi ordinativi, mentre si rileva un allineamento tra area di guardare con un po’ di ottimismo al futuro. metropolitana e regione per quanto concerne la dinamica trimestraSono i numeri più recenti a giustificare questa visione positiva. Infatti, le del fatturato. secondo i dati raccolti a livello congiunturale dalla Camera di Com- Il quadro degli indicatori congiunturali certifica un significativo diffemercio di Milano-Monza Brianza-Lodi, il primo trimestre 2018 registra renziale di espansione tra mercato estero e interno. La domanda profondamentalmente un quadro complessivo favorevole per l’industria veniente dal perimetro extradomestico registra una fase di crescita, manifatturiera, sia sotto il profilo della produzione industriale che in re- che si evidenzia attraverso una progressione più intensa (+2,4%) se lazione al fatturato e agli ordini, soprattutto nei raffronti anno su anno. raffrontata al mercato interno (+1,1%). Tuttavia, entrambe le componenti del portafoglio ordini si incrementano in misura sensibilmente più ampia se paragonata alle analoghe grandezze regionali, dove solo la componente estera rileva un aumento (+1%) mentre la domanda interna è pressoché nulla. Nel confronto annuale, il quadro complessivo per la manifattura milanese registra un andamento positivo sia sul piano della produzione (+2,9%) sia riguardo al fatturato (+3,8%) e agli ordini (+3,9%). A fungere da traino è ancora la domanda espressa dai mercati esteri (+4,9%), mentre gli ordini di matrice domestica sono significativamente inferiori in termini di crescita (+3,3%). Tuttavia, se confrontiamo Milano con la Lombardia si rileva un differenziale significativo di performance a vantaggio della regione. Buone notizie dagli indicatori relativi al mercato del lavoro della manifattura milanese che registrano nel primo trimestre 2018 una


ripresa della dinamica occupazionale: il saldo tra nuove assunzioni e dimissioni di personale è infatti positivo (0,9%), ed è ascrivibile a un tasso di ingresso in espansione (2,4%); in chiave storica è il miglior risultato dal 2008, mentre il tasso di uscita (1,5%) si è mantenuto a un livello di poco inferiore rispetto alla media dell’anno 2017. Relativamente all’utilizzo della Cassa integrazione guadagni (CIG), le indicazioni per il settore manifatturiero tendono a evidenziare un minor ricorso allo strumento da parte delle imprese manifatturiere: per i casi di crisi aziendali si conferma il trend discendente, e la quota di imprese che ne ha effettivamente usufruito si è ulteriormente ridotta rispetto al trimestre precedente (4,9% contro il 5,2% del quarto trimestre 2017).

Le previsioni per il secondo trimestre 2018 in provincia di Milano Il quadro complessivo delle previsioni delle imprese manifatturiere per il secondo trimestre 2018 registra una sostanziale stabilizzazione della tendenza positiva espressa fino ad oggi. L’indicatore sintetico trimestrale delle aspettative (che riepiloga le previsioni qualitative espresse dalla imprese sulla produzione industriale, l’occupazione e la domanda interna ed estera) mostra una lievissima diminuzione rispetto al precedente trimestre, imputabile a un’involuzione delle stime riguardo all’occupazione. Oltre il 56% degli operatori del campione si attende una stabilità dei volumi produttivi, mentre la progressione del saldo trimestrale (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione per il successivo trimestre) registra una netta prevalenza di operatori ottimisti (il 33,6%) rispetto ai pessimisti (10,1%). Relativamente alle stime sull’occupazione, la quota di imprese che non prevedono alcuna variazione dei livelli occupazionali rispetto al precedente trimestre è ancora consistente (80,1%), mentre per la restante quota di imprese sono prevalenti le ipotesi di diminuzione nel trimestre successivo. In merito alla domanda espressa dai mercati, le aspettative sono in netto miglioramento dal lato dei mercati esteri, mentre sono stabili riguardo la dimensione interna.

UN’ECONOMIA CHE CRESCE

Monza Brianza Milano

3,0 2,9

Produzione industriale

Le imprese si raccontano

3 3

Lombardia

3,6 5,9

Fatturato totale

3,8 4,9 7,7

Fatturato estero

5,3 4,8 4,9

Fatturato Interno

3,2 4,5 4,2 3,9

Ordini totali

5,2 4,2

Ordini esteri

4,9 6,3

4,2 3,3

Ordini interni

4,4 2

4

6

L’evoluzione in Brianza Nel primo trimestre 2018 la manifatturiera brianzola registra una lieve frenata della produzione industriale a livello congiunturale, ma resta sempre un quadro positivo della dinamica tendenziale e di aspettative complessivamente fiduciose. L’incremento su base annua della produzione nel trimestre segna, infatti, una crescita del 3%, piuttosto importante seppure in decelerazione rispetto alla dinamica di fine 2017; il dato congiunturale registra invece un lieve decremento della produzione dello 0,1% . L’apporto più rilevante alla dinamica di crescita proviene ancora una volta dalle vendite realizzate all’estero: nel trimestre in esame i mercati esteri rappresentano il 36,4% del fatturato dell’industria manifatturiera brianzola, dato positivo benché inferiore al 40% lombardo.Su base annua, gli ordini e soprattutto il fatturato registrano una performance estremamente positiva. La variazione rispetto al primo

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PRODUZIONE INDUSTRIALE, FATTURATO E ORDINI IN PROVINCIA DI MILANO, DI MONZA E BRIANZA E IN LOMBARDIA (I trimestre 2018, variazioni percentuali congiunturali destagionalizzate) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera


Le imprese si raccontano

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un incremento in termini di ore utilizzate nel trimestre in esame, pari

contro un 11,7% che si aspetta una diminuzione, per un saldo positivo di 18,2 punti al 2,8%;[grafico un dato13]. cheLaappare particolarmente elevato se prevede raffrontato percentuali maggioranza degli operatori (58,4%) comunvalori vicini trimestre allo zero del riscontrati trimestriindustriale appena passati. queai per il secondo 2018 unanei produzione stabile. Riguardo all’occupazione, prevale come di consueto la previsione di stabilità (77,7% dei rispondenti): tra coloro che esprimono un giudizio di incremento o di diminuzione sono Le previsioni per il secondo trimestre 2018 in Brianza comunque in netta maggioranza gli ottimisti (15,1% contro 7,2%).

Le aspettative degli imprenditori dell’industria brianzola per il secondo trimestre del 2018 confermano sostanzialmente il clima di relativa fiducia emerso già nelle scorse rilevazioni. trimestre del 2017 è in terreno positivo per gli ordini totali (+4,2%), Un terzo degli imprenditori si dichiara ottimista (29,9%) sulle aspetsebbene si tratti di una crescita inferiore a quella registrata in regio- tative della produzione industriale contro un 11,7% che si aspetta ne (+5,2%). una diminuzione, per un saldo positivo di 18,2 punti percentuali. La Relativamente al fatturato, la crescita tendenziale si conferma più maggioranza degli operatori (58,4%) prevede comunque una produrobusta di quella della produzione (+5,9% contro +3%), superando zione industriale stabile. Riguardo all’occupazione, prevale come di peraltro di un punto percentuale il dato lombardo (+4,9%). Separan- consueto la previsione di stabilità (77,7% dei rispondenti): tra coloro do la componente interna da quella estera, osserviamo che il fattu- che esprimono un giudizio di incremento o di diminuzione sono corato estero (+7,7%) contribuisce alla crescita più di quello interno munque in netta maggioranza gli ottimisti (15,1% contro 7,2%). (+4,9%). Per quanto riguarda gli ordinativi, poco meno dei due terzi (65,7%) Concludendo l’analisi aspettative sulla domanda, le attese Qualche ombra dai dati sul mercato del lavoro: l’industria manifattu- si pronuncia percon unal’osservazione previsione didelle stabilità della domanda interna, a migliorano di pari passo con la crescita degli ordinativi vista in precedenza. riera brianzola denuncia nel primo trimestre del 2018 un utilizzo della fronte di un 20,4% che si aspetta un miglioramento e un 13,9% chePoco meno dei due terzi (65,7%) si pronuncia per una previsione di stabilità della domansi aspetta un peggioramento. la domanda estera con il che CIG in crescita, specie se misurato in termini di ore utilizzate. Però da interna, a fronte di un 20,4% cheVa si meglio aspettaper un miglioramento e un 13,9% 58,4%un degli intervistati Le cheaspettative prevede stabilità, a fronte di un 32% di aumenta anche il saldo occupazionale tra entrate e uscite dal mer- si aspetta peggioramento. sulla domanda estera si confermano di quelle sulla domanda nazionale: le previsioni di stabilità ottimisti e solamente un 9,6% di pessimisti, per un saldoscendono positivoinfatti di cato del lavoro (+0,7%), in linea con la tendenza che emerge anche a migliori al 58,4% degli intervistati, a fronte di un 32% di ottimisti e solamente un 9,6% di livello regionale. Riguardo alle situazioni di crisi aziendale, si osserva 22,4 punti percentuali . pessimisti, per un saldo positivo di 22,4 punti percentuali [grafico 14].

ASPETTATIVE SU DOMANDA INTERNA ED ESTERA IN PROVINCIA DI MILANO (anni 2007-2018, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

GRAFICO 7 Aspettative su domanda interna ed estera in provincia di Milano (anni 2007-2018, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

Con riferimento ai saldi tra previsioni di aumento e di diminuzione, il quadro di detLA DINAMICA DELL’INDUSTRIA LODIGIANA taglio registra pertanto una progressione del trend per la domanda espressa dal canale estero (24,5%), mentre per la domanda di matrice interna il saldo previsivo

GRAFICO 13 Aspettative su produzione industria e occupazione in provincia di Monza-Brianza (anni 2007-2018, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

ASPETTATIVE SU DOMANDA INTERNA ED ESTERA GRAFICO 14 Aspettative su domanda interna ed DELL’INDUSTRIA estera dell’industria manifatturiera MANIFATTURIERA DI Monza-Brianza MONZA - BRIANZA (anni 2007-2018, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione (anni 2007-2018, saldiStudi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano trimestrali) Monza-Brianza Lodi su dati UnioncaFonte:mere elaborazione Lombardia – Indagine Industria Studi, Manifatturiera Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera


L’indagine di Assolombarda

22

47

39

43

48

46

25

3,9

5,2 l 59% delle aziende di Milano, Lodi, Monza e Brianza ha chiuso l’anno con un fatturato in crescita rispetto al 2016, la quota più elevata 27 dal 2008; in parallelo, la percentuale di imprese che registra una ri28 30 32 33 39 38 duzione si attesta al 18%, la quota più bassa dal pre crisi. Le imprese 53 manifatturiere ottengono le performance migliori (il 61% di esse ha 66 un fatturato 2017 in aumento). 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 E’ quanto risulta dalla consueta indagine semestrale portata avanti da Assolombarda su circa 300 imprese del manifatturiero e del tersi attendono ricavi in aumento da appena il 37% (rilevato ad ottobre ziario innovativo e relativa all’ultima parte del 2017. Per quanto riguarda le previsioni per il 2018, la metà delle imprese 2017) al 50% (rilevato ad aprile 2018). In particolare, leggermente più intervistate si attende vendite in crescita sul 2017, a fronte del 10% ottimiste per il 2018 sono le imprese del terziario innovativo (il 52% si attende vendite in crescita). che segnala una diminuzione. Rispetto alla riIl 2018 si apre con un’intonazione ancora positilevazione di ottobre 2017 - quando il 25% delle va sul territorio lombardo. Infatti, la produzione imprese intervistate non si era (sorprendenteE metà delle aziende mente) pronunciata riguardo alle proprie attese manifatturiera in Lombardia cresce tra gennaio prevede un incremento e marzo del +1,1% rispetto al quarto trimestre di fatturato per il 2018 - questi risultati evidendelle vendite nel 2018 2017 (quando l’accelerazione è stata pari al ziano come l’incertezza percepita allora si sia +1,9%) e del +3,6% su base annua. Ricordiamo riassorbita, portando la quota di imprese che che nel complesso del 2017 la crescita lombarda è stata del +3,7%, quasi tre volte quella del 2016 (+1,3%). Alla luce di questa ottima performance, il gap rispetto al pre crisi si riduce al -2,0% (rispetto alla media italiana che è ancora sotto del -18% al quarto trimestre 2017). A livello di classi dimensionali di impresa, le grandi allungano il passo rispetto picco al pre crisi (+9,3%), le medie quasi chiudono il gap (-1,0%), mentre le piccole si confermano sotto del -12,3%.Le indicazioni provenienti dalle indagini sulla fiducia delle imprese manifatturiere e del terziario innovativo del nostro territorio sono di un proseguimento di questa fase espansiva, con prospettive di domanda in aumento anche nei prossimi mesi.

18

50 37

Previsioni

46

44

59

Prev. ott. 2017

I

53

Preconsuntivi ott. 2017

Per tre imprese su cinque fatturati in crescita

5

10

18

2017

2018

FATTURATO DELLE IMPRESE MANIFATTURIERE E DEL TERZIARIO INNOVATIVO

Le imprese si raccontano

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Le imprese si raccontano

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I numeri della Camera di Commercio di Milano-Monza Brianza-Lodi/1

Il mondo delle imprese gode di buona salute

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a quante sono le imprese milanesi? E quelle brianzole? Basta navigare sul sito della Camera di Commercio di Milano-Monza Brianza-Lodi e la fotografia della situazione appare chiara.

di una metropoli come Milano. Lo stesso si può A Milano superata quota dire per il settore del commercio che raccoglie oltre 75mila imprese. Una forte incidenza (40.641 trecentomila, oltre la metà aziende) ha il settore delle costruzioni, seguito del settore dei servizi. dal manifatturiero (30.987). Da segnalare le 3.563 In Brianza boom di ditte imprese agricole, collocate soprattutto nel Sud Milano, prevalgono le società di capitale Milanese, che riescono ancora a sopravvivere in individuali LE IMPRESE ATTIVE Alla fine del 2017 si registravano quasi 300mila imun’area fortemente urbanizzata. PER SETTORE E AREA GEOGRAFICA prese, oltre un terzo di tutte le imprese lombarde. Sotto l’aspetto della forma giuridica, Milano e proANNO 2017 Numeri, peraltro, in continua crescita, visto che nel primo trimestre vincia si caratterizza per la significativa presenza di società di capitale, Fonte: elaborazione dell’anno, a fronte di 1.403 imprese che hanno cessato la loro attività, ne ben 121.242 a fine 2017, oltre il 40% del totale, la metà di tutte quelle Servizio Studi, statistica e programmazione sono nate 1.974, con un saldo positivo di 571 aziende che ha permesso di presenti in Lombardia e oltre un decimo di quelle nazionali. Questa forCamera di Commercio superare la barriera delle 300mila iscritte alla Camera di Commercio. ma giuridica viene superata, ma di poco, dalle ditte individuali (124.872, di Milano Monza Brianza Il settore dei servizi è quello che registra il maggior numero di imprese, pari al 41,6%) che, invece, nel resto del territorio lombardo e dell’intero Lodi su dati Registro Imprese praticamente oltre la metà (149.414), ma è scontato visto che parliamo Paese registrano percentuali nettamente più elevate. Si ferma intorno al 15% il valore delle società di persone. A fine 2017 in provincia di Milano lavoravano Imprese attive SETTORE Milano Monza e B. Lodi Mi-Lo-MB Lombardia Italia 2.128.185 addetti. Diversamente, però, da molte altre province lombarde, la maggior Agricoltura, silvicoltura pesca 3.563 899 1.328 5.790 46.243 745.156 parte degli occupati milanesi lavora in grandi aziende: infatti, sono 1.125.978 i lavoraAttività manifatturiere e altre industrie 30.987 9.172 1.568 41.727 99.913 515.176 tori di aziende con oltre 250 addetti (pari a Costruzioni 40.641 11.907 2.957 55.505 133.501 744.164 quasi il 53% del totale). E’ una caratteristica tipica di questo territorio: basti pensare Commercio 75.009 16.403 3.488 94.900 196.318 1.400.825 che nell’intera Lombardia i lavoratori nelle Servizi 149.414 25.512 5.248 180.174 339.523 1.742.577 aziende con oltre 250 addetti sono poco più del 36% del totale. Si suddividono, invece, Imprese non classificate 267 26 4 297 458 2.251 in modo abbastanza uniforme, tra i 300 e Totale 299.881 63.919 14.593 378.393 815.956 5.150.149 i 360mila lavoratori ciascuna, le altre tre classi di addetti (le piccole imprese fino a 9


Classe addetti

Milano

fino 9 addetti

360.586

89.079

21.020

470.685

1.111.185

6.829.955

10-49 addetti

300.975

56.105

9.442

366.522

766.026

3.623.132

50-249 addetti

340.646

34.987

7.104

382.737

670.603

2.416.035

oltre 250 addetti 1125978

52243

4723

1.182.944 1.448.068

4.025.481

Totale addetti

2.128.185

ADDETTI ALLE SEDI DI IMPRESA PER CLASSI DI ADDETTI - ANNO 2017 Fonte: elaborazione Servizio Studi, statistica e programmazione Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Registro Imprese

Imprese attive Monza e B. Lodi Mi-Lo-MB Lombardia

Italia

232.414 42.289 2.402.888 3.995.882 16.894.603

addetti, quelle tra 10 e 49 e le medie aziende che occupano tra i 50 e i 249 lavoratori). In termini occupazionali è il settore dei servizi a farla da padrone con i suoi 1.238.742 addetti, di cui quasi un terzo nel comparto del noleggio, agenzie di viaggio e supporto alle imprese, seguita dal settore dell’informazione/comunicazione con 177.580 lavoratori e da quello dell’alloggio e della ristorazione con 137.180 dipendenti. L’ancora forte presenza di fabbriche nel territorio milanese determina che il comparto industriale si confermi, con i suoi 476.815 addetti, il secondo settore con il maggior numero di occupati, seguito dal commercio (404.818 lavoratori). E per quel che riguarda i fatturati? Anche in questo caso, stando ai bilanci 2016, a prevalere sono le aziende dei servizi con oltre 191 miliardi di euro che coprono quasi l’84% del fatturato di settore di tutta Lombardia e oltre il 31% a livello nazionale. Sono, invece, oltre 156 miliardi i ricavi del commercio e sfiorano i 116 miliardi di euro i fatturati del settore manifatturiero.

Brianza, le ditte individuali sono la maggioranza Ben più contenuti i numeri dell’area brianzola, pur ricca di attività imprenditoriali. Nel 2017 si contavano 63.919 aziende con una prevalenza, anche in questo caso, di quelle del settore servizi che sfiorano il 40% del totale, con le imprese manifatturiere, però, che a livello percentua-

le contano di più che a Milano (14% contro il 10%). Peccato che i dati del primo trimestre 2018 indichino una piccola contrazione (63.745 le imprese attive registrate a fine marzo). Sotto l’aspetto della forma giuridica, al contrario di Milano le società di capitale hanno un’incidenza nettamente inferiore in Brianza (26,9%) a favore, invece, delle società di persone (19,4%) e soprattutto delle ditte individuali che sfiorano il 52% del totale, a testimonianza di quella voglia di mettersi in proprio che caratterizza da sempre quest’area del Paese. Significativo il dato sulla distribuzione degli addetti per capire il diverso mondo delle imprese brianzole rispetto a quelle milanesi: dei 232.414 addetti, 89.079 (38,2%) lavorano in aziende fino a 9 dipendenti, mentre nelle imprese con oltre 250 dipendenti lavorano in 52.243 (22,5%), un dato nettamente inferiore non solo a Milano ma anche all’intera Lombardia. Un quadro che diventa ancor più chiaro vedendo che nelle imprese medio-piccole, da 10 a 49 dipendenti, gli occupati sono 56.105 (24,1%). Ancora maggiori le differenze se ad essere presi in considerazione sono i fatturati: a farla da padrone sono le imprese del settore manifatturiero con 17,6 miliardi di euro, seguite da quelle del commercio (15,3 milioni) e, a lunga distanza, dalle aziende dei servizi (5,3 milioni). ATECO 2007 Imprese

Milano

Monza e B. Lodi

111.381

17.328

2.919

Le imprese si raccontano

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I NUMERI DELLE IMPRESE MILANESI E BRIANZOLE PER FATTURATO Ricavi delle vendite in migliaia di euro Dati riferiti alle sole società attive che hanno depositato il bilancio nel 2016. Elaborazione Studi, Statistica e Programmazione a febbraio 2018 su dati Aida - Bureau Van Dijk

Mi-Lo-MB Lombardia 131.628

Italia

234.733

1.174.619

2.686.879

24.301.545

Ricavi delle vendite (migliaia di €) Agricoltura

710.266

Manifatturiero

115.818.182

Altre industrie

26.012.126

Costruzioni

18.110.671

29.891

38.021

778.178

17.640.452 1.795.810 135.254.444 251.613.750 806.824.831 727.553

128.133

26.867.812

37.237.574 194.679.014

1.330.088 227.676 19.668.435 30.033.394 110.514.586

Commercio

156.455.214 15.305.478 943.359 172.704.051 228.029.781 723.222.626

Servizi

191.369.405

5.334.710 945.592 197.649.707 228.211.183 614.473.836


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I numeri della Camera di Commercio di Milano-Monza Brianza-Lodi/2

Tante imprese artigiane e boom di start up innovative

N

capitoletto a parte merita il settore delle start onostante la presenza di grandi gruppi up innovative che tanto possono incidere sull’atindustriali e colossi multinazionali dell’eTradizione tuale situazione economica. Sotto questo punto conomia mondiale, in provincia di Milano e innovazione. di vista Milano e la sua provincia si caratterizcontinua a vivere e a reggere il mercato, anche A Milano e in Brianza zano come una vera fucina di idee. Basti dire se in percentuale inferiore rispetto ad altre aree che qui, alla fine di novembre 2017, si contavano lombarde, una preziosa e insostituibile struttura il connubio funziona 1.283 aziende di questo genere, pari addirittura artigianale. Delle ormai 300mila imprese milamolto bene e i dati al 69,3% di tutta Lombardia, dov’erano 1.851, e nesi, infatti, quasi 70mila sono artigiane. Anche raccolti dalla Camera del 15,6% a livello nazionale dove se ne contain questo caso si tratta soprattutto di aziende vano 8.091. Anche in questo caso si registra una del settore servizi (27.331 pari al 40%), seguite di Commercio di presenza nettamente prevalente nel settore dei a ruota dal settore delle costruzioni che, con le Milano-Monza Brianzaservizi con ben 1.066 start up, quasi metà delle sue 25.593 imprese, arriva al 37% del totale. Le Lodi lo testimoniano quali impegnate nelle produzione di software e attività manifatturiere sfiorano quota 13mila consulenza informatica e quasi 200 nell’attività (19%), mentre il commercio si ferma poco più dei servizi d’informazione. Da sottolineare, infidi tremila aziende (4%). Un discorso che vale ancora di più per l’area brianzola: qui le imprese artigiane sono ad- ne, come nell’area milanese molte di queste imprese facciano capo dirittura 35% del totale, ben 22.388 su 63.919. A prevalere sono le a giovani (263, pari al 20,5% del totale delle start up), a donne (149, aziende artigiane impegnate nel settore delle costruzioni, ben 9.185 pari all’11,6%) e a stranieri (51, pari al 4%). Sotto questo punto di vi(41%), seguite, ma a notevole distanza, da quelle dei servizi (6.588, sta, Monza e provincia devono ancora crescere: le start up innovative pari al 29%) e del comparto manifatturiero (5.544, pari al 25%). Un brianzole a novembre dello scorso anno erano solo 63.

Numero start up innovative a

nov-17

dic-16

ott-16

feb-16

feb-15

1.283

1.046

943

779

486

Lodi

22

21

21

16

12

Monza e Brianza

63

45

40

36

23

13

12

MiLoMb

1.368

1.112

1.004

831

521

254

194

Lombardia

1.851

1.509

1.400

1.142

705

355

277

8.091

6.724

6.433

5.182

3.208

1.792

1.365

Milano

Italia

mar-14 236

nov-13 180

52


Rapporto 2018 su “Il lavoro a Milano”

Dopo il calo del 2016, nel 2017 gli avviamenti hanno registrato un rimbalzo (+11%), in linea col trend nazionale (+12%) e lombardo (+10%)

Occupazione in crescita Secondo le dichiarazioni UNIEMENS presentate dai datori di lavoro del settore privato e relative ai propri dipendenti, nel 2017 le assunzioni in Italia hanno sfiorato i 7 milioni, ben 1,1 milioni in più (+18,8%) del 2016 e un numero superiore anche al picco di 6,3 milioni del 2015. Di questi 7 milioni, 1.176mila (il 17%) sono state a tempo indeterminato: le assunzioni stabili sono diminuite di ulteriori 100mila unità (-7,8%), dopo le 700mila in meno già registrate lo scorso anno rispetto al 2015. Così risulta dal rapporto 2018 su “Il lavoro a Milano”, curato dalle strutture tecniche di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, e dalle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil. In Lombardia le assunzioni sono state complessivamente quasi 1,3 milioni, in aumento del 14% rispetto al 2016. In particolare le assunzioni a tempo indeterminato sono state 240mila, in calo dell’8,7% rispetto alle 260mila del 2016, quando già erano diminuite di oltre

AVVIAMENTI COMPLESSIVI

il 30% rispetto al picco di 388mila del 2015. Quelle, invece, a tempo determinato (incluse le stagionali) sono state quasi un milione, mentre le assunzioni in apprendistato – pur registrando numeri molto più bassi – proseguono il sentiero di forte crescita già imboccato lo scorso anno: +28,1% rispetto al 2016, quando già erano cresciute del 25,9% rispetto all’anno prima. In due anni le assunzioni sono quasi raddoppiate, dalle 32mila del 2015 alle 52mila del 2017. La composizione del flusso di assunzioni per tipo di contratto è caratterizzata in Lombardia dalla netta prevalenza di contratti a termine che rappresentano i 3/4 del totale e dalla quota molto ridotta di contratti in apprendistato (comunque cresciuta dal 3% al 4%). L’incidenza delle assunzioni a tempo indeterminato nel 2017 è scesa al 17% dal

Italia

Lombardia

15% 6%

3%

1% -4%

-6%

6%

13% 4%

-8% 2013

12%

7%

-10%

-15% 2012

2013

Milano/Brianza/Lodi

2015

10% 10%

-7% -6%

2016

2017

Variazione % rispetto all’anno precedente

Le imprese si raccontano

9


Le imprese si raccontano

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22% del 2016. Per quel che riguarda il territorio di Milano, dopo il calo del 2016, nel 2017 gli avviamenti hanno registrato un rimbalzo (+11%), in linea col trend nazionale (+12%) e lombardo (+10%), mentre l’incremento a Monza Brianza (+5%) e Lodi (+3%) è stato più contenuto. Dalla scomposizione per tipo di contratto emerge come l’incremento delle assunzioni complessive sia l’effetto di due opposte tendenze: - da un lato le assunzioni a tempo indeterminato continuano la discesa, iniziata nel 2016, dai picchi raggiunti nel 2015: -9% in Lombardia (più del -8% italiano), con punte del -10% a Monza Brianza; - dall’altro aumentano significativamente le assunzioni a tempo determinato: +16% Italia, +17% Lombardia, +18% nel territorio esaminato, con punte del +19% a Milano. In forte crescita anche le assunzioni in apprendistato che, dopo il crollo del 2015, bissano l’ottima performance del 2016 segnando in Lombardia un +24% (contro il +21% della media nazionale); mentre Milano e Monza crescono in linea col dato regionale, Lodi registra un +15% (in parte dovuto all’effetto confronto col +57% dell’anno prima).

Incremento anche del numero di imprese Se il lavoro, comunque, cresce, sicuramente lo si deve anche all’incremento del numero delle aziende. Secondo i dati di Movimpresa, l’analisi statistica della nati-mortalità delle imprese condotta a cadenza trimestrale da InfoCamere rielaborata nel rapporto 2018 su “Il lavoro

a Milano”, curato dalle strutture tecniche di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, e dalle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil, le imprese italiane registrate nel 2017 risultano essere oltre 6 milioni; tra queste, quelle attive ammontano a poco più di 5 milioni. Le nuove iscrizioni avvenute nel corso dell’anno sono state 357mila, a fronte di 289mila cancellazioni alle quali bisogna aggiungere 53mila cancellazioni d’ufficio che riducono il saldo positivo da 39mila a 15mila. Il numero di imprese attive, a calcoli fatti, è aumentato di 4.154 unità (+0,3%). La variazione registrata in Lombardia è in linea con la media nazionale: +0,3%, corrispondenti a un saldo positivo di 710 unità. Le tre province che fanno capo ad Assolombarda contribuiscono al risultato regionale in misura molto diversa: Milano realizza un saldo positivo di ben 3.450 imprese attive in più rispetto al 2016 (+1,4%), Monza Brianza registra un risultato inferiore ma comunque positivo (+0,5%, corrispondente a 175 imprese attive in più) mentre Lodi si conferma in controtendenza vedendo ridursi lo stock di imprese attive sul territorio di altre 147 unità (-0,6%). Nel loro insieme le imprese attive del territorio considerato aumentano di 3.478 unità, corrispondenti al +1,2%. A livello di settore, il 2017 ha registrato un ulteriore, generale ridimensionamento del numero di imprese manifatturiere, compensato da una diffusa crescita del settore dei servizi alle imprese e degli altri settori (universo ampiamente differenziato cui sono stati ricondotti per semplicità tutti i settori diversi dal manifatturiero e dal terziario avanzato: agricoltura, edilizia, commercio, ecc.). Nell’insieme di Milano + Monza Brianza + Lodi il manifatturiero cede solo il -0,5%, contro il -0,9% italiano e il -1,2% lombardo: tra le province incluse nel territorio la performance peggiore è quella della Brianza, dove il numero di imprese manifatturiere attive nel 2017 è sceso dell’1,4%. Tra i pochi comparti con andamenti positivi e uniformi sul territorio nazionale ci sono riparazione, manutenzione e installazione macchine (+3,2%) e bevande (+2,5%). A livello provinciale Monza Brianza si contraddistingue per l’incremento dell’automotive (+5,3%) e Lodi per il balzo della chimica (+14,3%).


I giovani (15-24 anni) e il mercato del lavoro, l’evoluzione è positiva, anche se... Tra i giovani (15-24 anni) la disoccupazione è oggetto di specifico monitoraggio. Nel 2017 il fenomeno ha registrato un’evoluzione positiva: a livello nazionale il tasso di disoccupazione giovanile è diminuito dal 38,6% al 34,7% (8 punti percentuali in meno dal picco del 42,7% del 2014), mentre in Lombardia ha accentuato la discesa iniziata nel 2016 avvicinandosi al 20%. Nell’ultimo anno l’indicatore risulta in forte calo anche in tutte e tre le province considerate: Milano dal 33,3% al 26,6% (-7 punti percentuali), Lodi dal 28,7% al 22,7% (-6 punti percentuali), Monza dal 31,5% al 26,3% (quasi 5 punti percentuali in meno). Segnale ancor più indicativo del disagio giovanile arriva dal tasso di mancata partecipazione, che misura la quota di individui disponibile a lavorare. Nel 2017 tra gli under 24 l’indicatore si abbassa di quasi 6 punti percentuali in Lombardia (dal 39,9% al 33,7%), anche se non si è ridotto il delta aggiuntivo di 10 punti rispetto al tasso di disoccupazione. Tipico tra i giovani è il fenomeno dei Neet, acronimo di «Not in Employment, Education or Training» con il quale vengono indicati i giovani che, all’indagine dell’Istat, si dichiarano non occupati e non inseriti in percorsi di istruzione e formazione. Anche questa condizione caratterizza nel nostro Paese molti giovani: tra le regioni avanzate la Lombardia è nuovamente scavalcata dalla Cataluña (con cui dal 2015 si alterna come fanalino di coda) nonostante la quota di Neet nel nostro territorio sia

scesa dal 15% al 14,2% (la regione spagnola ha fatto meglio, col 13,7%). Particolarmente significativa è la scomposizione dei Neet tra “attivi” e “inattivi”: i primi coincidono con i disoccupati (esclusa la piccola parte che, mentre cerca lavoro, è anche impegnata in corsi di formazione), gli altri sono giovani che, pur avendo terminato gli studi e non avendo ancora un lavoro, tuttavia non lo cercano. Qualche numero può aiutare a comprendere meglio il fenomeno. In termini assoluti in Lombardia i giovani fra i 15 e 24 anni sono 924mila, di questi 587mila sono studenti e 197mila hanno un lavoro: i rimanenti 140mila vivono ai margini del mercato del lavoro, tra Neet (130mila) e disoccupati che non rientrano tra i Neet perché impegnati in corsi di formazione (poco meno di 10mila). COMPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE 15-24 ANNI IN LOMBARDIA

Totale popolazione 15-24 anni: 924.094 - Lombardia, 2017 Disoccupati 58.535 (6,3%) Cercano lavoro e studiano 8.147 (0,9%) Non studiano e non cercano lavoro 80.814 (8,7%)

Occupati 197.400

(21,4%)

Studenti 587.345 (63,6%)

Non studiano ma cercano lavoro 50.388 (5,5%) NEET 131.202 (14,2%) Fonte: Elaborazione Assolombarda-Cgil-Cisl-Uil su dati Istat

Le imprese si raccontano

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Le imprese si raccontano

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Assocaaf Assistenza fiscale certificata per favorire la tranquillità di aziende e contribuenti Nella foto a destra, il presidente di Assocaaf Floriano Botta. Sotto, il direttore generale Simona Arosio con il responsabile relazione tecnica organizzativa Andrea Borroni Ripamonti. Nella pagina a lato una parte dello staff di Assocaaf e gli uffici di piazza Diaz 6 nel centro di Milano

L

e imprese sono la vera forza dell’Italia. Piccole, medie e grandi, producono ricchezza e lavoro nei rispettivi territori. Con l’obiettivo di agevolarle, a loro si rivolge Assocaaf di Confindustria, centro di assistenza fiscale che grazie ai propri servizi sta conquistando nuovo spazio anno dopo anno. «Siamo nati nel 1993 quando l’Agenzia delle Entrate decise di intervenire in ottica di semplificazione - afferma il presidente di Assocaaf Floriano Botta - Per vocazione vicini alla piccola, media e grande impresa, fin dall’inizio abbiamo perfezionato competenze idonee a dare risposte concrete alle esigenze delle aziende e dei loro collaboratori, nonché dei liberi professionisti e di tutti i contribuenti che hanno l’esigenza di compilare modelli e dichiarazioni fiscali». Oggi, dagli uffici direzionali nel cuore di Milano, si controlla e coordina l’erogazione di un numero di servizi molto elevato ogni giorno: «Dei sette Caf a livello nazionale che afferiscono a Confindustria il nostro, per numero di clienti e fatturato, è il più importante - riprende il presidente La filosofia operativa che ci guida è semplice e lineare: essere presenti nel momento di maggior necessità, ovvero con l’approssimarsi delle scadenze, continuando però a seguire tutti gli assistiti anche durante il resto dell’anno».

Fiore all’occhiello di Assocaaf, è il servizio di compilazione dei modelli direttamente in azienda, con propri esperti, su tutto il territorio nazionale: «Sembra una banalità, in realtà il servizio a domicilio, laddove è stato sperimentato, ha migliorato in modo straordinario la relazione d’impresa. Il meccanismo è semplice: i professionisti che collaborano con noi, nel giorno e all’ora stabiliti, si recano nel luogo convenuto. Qui, in uno spazio messo a disposizione dall’azienda, incontrano singolarmente tutti quei collaboratori che hanno scelto di rispondere positivamente all’invito diramato dalla direzione. Se la documentazione presentata è ritenuta in regola e sufficiente, i nostri consulenti procedono subito alla compilazione del modello dandone copia definitiva al contribuente.

Questo servizio, così come impostato, ci sta dando grandi soddisfazioni, perché permette all’azienda di mettere a disposizione uno strumento efficiente (un vero e proprio benefit, ndr), consentendo contemporaneamente a dipendenti e collaboratori di assolvere ai propri doveri fiscali» ci dice Simona Arosio, direttore generale di Assocaaf nell’accogliente sede di piazza Diaz a Milano. I vantaggi per chi si affida ad Assocaaf non finiscono qui: «Per effetto delle normative, siamo responsabili di ogni dichiarazione che inviamo all’Agenzia delle Entrate e diventiamo interlocutori diretti di quest’ultima in caso di controllo, sollevando così il contribuente da ogni incombenza. Qualora dalle verifiche si riscontrino errori, rispondiamo direttamente sia delle sanzioni, sia dell’ammontare d’imposta non versata allo Stato. Insomma, imprese e persone fisiche che si affidano a noi, una volta sottoscritta e inviata la propria dichiarazione dei redditi attraverso i nostri uffici, possono dormire tra due guanciali». Il caf delle Confindustrie lombarde offre anche altri servizi: «A seconda del contribuente - conferma Arosio mettiamo a punto proposte differenti. Per le aziende possiamo preparare tutte le dichiarazioni fiscali previste dalle normative vigenti e che necessitano


Le imprese si raccontano

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del visto di conformità come, per esempio, i rimborsi IVA. Nel caso delle PMI, offriamo pacchetti “full service” amministrativi, contabili e fiscali. Per ogni persona fisica ,invece, anche IMU, TASI, ISEE, modulo Red, successioni e pratiche per colf e badanti. Ci occupiamo inoltre di assistenza fiscale per chi lavora all’estero e di tanto altro ancora». La vera forza dei servizi Assocaaf sta nella competenza e nella professionalità: «Da anni abbiamo ottenuto la Certificazione UNI EN ISO 9001 – conclude la dirigente – e, per mantenerci allo standard più elevato, monitoriamo costantemente la soddisfazione dei clienti. Il nostro staff è sempre proiettato al futuro con l’obiettivo di offrire ogni volta più consulenza come ad esempio nell’elaborazione dei quadri aggiuntivi del modello Redditi Persone fisiche, riguardanti redditi esteri e stock option; in questo periodo, nel quale si parla ovunque di fatturazione elettronica, infine, è già al lavoro per capire come fare per favorire la semplificazione anche su questo fronte».


Le imprese si raccontano

14 Anni attività:

55

Top brand:

16

Collaboratori:

15

Andrea Paternostro Gioielliere Grazie alla stretta collaborazione con prestigiose maison del lusso le sue boutique sono punto di riferimento per i collezionisti In basso, la boutique di Legnano. A centro pagina, Andrea Paternostro con

Gioiellerie:

2

la moglie Emilia. Nella pagina a lato, il laboratorio e gli interni dell’atelier

B

rilla dal 1972 la stella di Andrea Paternostro Gioielliere, che fin dall’inizio ha voluto accostare il proprio nome a quello delle più altisonanti maison di gioielleria e orologeria a livello mondiale. L’azienda con boutique a Legnano e Rho, è l’esempio di come passione, formazione, progettualità e una corretta strategia operativa possano contribuire in modo determinante al conseguimento di risultati di rilievo nel settore del lusso, anche in un territorio di provincia. «Il segreto della nostra crescita sta nella passione per il lavoro – spiega Andrea Paternostro, 70 anni, al timone dell’azienda insieme alla moglie, Emilia Mercandelli – Quando, ancora ragazzino, il parroco del mio paese mi chiese se volevo frequentare un laboratorio orafo a Milano per apprendere l’arte della gioielleria, accettai senza immaginare che pronunciando quel “sì” sarei entrato in un mondo che per valenza estetica e sottofondo culturale, mi avrebbe subito conquistato. Infervorato dalla passione iniziai a lavorare a gran ritmo, frequentando contemporaneamente i corsi serali di gioielleria all’Umanitaria. Questo percorso, tanto determinante per la mia formazione

personale, mi permise anche di risparmiare a sufficienza per mettermi in proprio. Fu così che nel 1972 alzai la saracinesca del mio primo negozio a Pogliano Milanese. Rispetto ai colleghi dei dintorni avevo il vantaggio del laboratorio interno, ero infatti in grado di portare a termine personalmente e di presenza ogni lavorazione di gioielleria e orologeria. Questa peculiarità è ancora oggi il fiore all’occhiello della mia impresa: sia il laboratorio orafo, sia quello orologiero propongono servizi di qualità molto richiesti dalla clientela». Ci conferma Paternostro. Negli anni seguenti, la crescita fu esponenziale: «Aprii negozi a Parabiago, Rho e Legnano confermando la scelta di proporre solo top brand. Li aggiungevo man mano che aumentava la mia capacità di sostenerne l’acquisto. In breve, nell’area compresa tra Milano e Varese divenni praticamente l’unico gioielliere a proporre marchi quali Bulgari, Jaeger LeCoultre, IWC, Cartier, Omega, Longines, Franck Muller, Piaget, Girard Perregaux, Breitling, Montblanc, Pomellato, Vhernier, Chantecler, Crivelli, Buccellati, Damiani. Per acquistare le creazioni di queste prestigiose maison, i clienti


Le imprese si raccontano

15

avevano solo due possibilità: i miei negozi o via Montenapoleone a Milano». Poi ecco l’esigenza di razionalizzare: «Con il tempo capii che quattro gioiellerie erano troppo dispersive, meglio mantenerne solo due, esclusive ed eleganti, possibilmente nei centri storici delle città più importanti. Decisi quindi di chiudere Pogliano e Parabiago, tenendo solo le boutique di Rho e Legnano, entrambe in posizione centrale. Questa è stata un’operazione di alto valore strategico perché grazie a essa negli ultimi quattro anni il nostro fatturato è raddoppiato. Non solo, attualmente nei due punti vendita trovano lavoro ben 15 validi collaboratori in costante aggiornamento». Durante l’intervista lo smartphone di Paternostro squilla più volte: «Ogni giorno vengo contattato da numerosi collezionisti», spiega l’imprenditore. «Mi chiamano da tutta Italia perché sanno che, grazie ai rapporti diretti con le case madri coltivati nei decenni fino a trasformarli in vere e proprie importanti amicizie, riusciamo a reperire pezzi che per altri sono introvabili». Non è certo un caso, allora, che un marchio come Jaeger LeColutre, nel 2008 abbia voluto celebrare i 20 anni di collaborazione con Andrea Paternostro Gioielliere tirando un’edi-

L’Azienda in breve

zione limitata di soli 20 pezzi di Reverso, il suo leggendario masterpiece. Ennesima conferma del trentennale proficuo sodalizio è stata la serata evento del 7 giugno 2018 organizzata dalla maison svizzera per rendere omaggio a un concessionario d’eccellenza in occasione del 50° anniversario della nascita dell’orologio Polaris. Dallo scorso anno Andrea ed Emilia hanno dato vita a una loro collezione di orologi personalizzati col proprio logo che sta riscuotendo un grande successo.

Andrea Paternostro, fondatore dell’omonima «Andrea Paternostro Gioielliere» è da 55 anni operativo nel settore del lusso. Oggi con due gioiellerie, a Legnano in Piazza San Magno e a Rho in Piazza San Vittore, è uno dei pochi punti di riferimento sul territorio della città metropolitana milanese, in grado di procurare i pezzi più rari e preziosi di Brand quali Bulgari, IWC, Omega, Jaeger LeCoultre, Vhernier, Pomellato e altri. Ogni giorno al lavoro insieme alla moglie Emilia, Andrea ha costruito il proprio successo intorno alla qualità di prodotti e servizi, oltre che sull’innato savoir faire che fin dall’inizio gli ha permesso di rapportarsi con fornitori e clienti con naturalezza e famigliarità. Info: www.andreapaternostro.it


Le imprese si raccontano

16 Filiali:

BCC Milano

56 Soci:

21.151

La più grande Banca cooperativa della Lombardia, oggi come ieri, al servizio del territorio

Patrimonio:

312mln € Volumi intermediati:

6 mld €

«F

avorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione, (...) nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio...». In queste parole, contenute nello Statuto di BCC Milano, nata ufficialmente il 1° luglio 2017 dalla fusione tra la Banca di Credito Cooperativo di Carugate e Inzago e quella di Sesto San Giovanni, è sintetizzata la missione di questa speciale cooperativa che coniuga la tradizionale attività bancaria, finanziaria e assicurativa con la cura delle

persone e il sostegno del territorio. La sua storia è iniziata nel 1953, anno di fondazione della Cassa Rurale e Artigiana di Carugate: «Per due decenni siamo stati una piccola banca monosportello e solo nel 1973 abbiamo aperto la prima filiale fuori da Carugate, a Bussero – racconta il presidente Giuseppe Maino – Dagli anni Ottanta la crescita è stata costante e a metà degli anni Novanta siamo diventati Banca di Credito Cooperativo. Quindi ecco il nuovo Millennio, caratterizzato da grandi trasformazioni che hanno modificato radicalmente il quadro intorno a noi non più basato sull’economia rurale, ma sull’industria e sui servizi. Abbiamo raccolto le nuove sfide e modificato il nostro


Nella pagina a lato la filiale principale di BCC Milano a Carugate e il presidente Giuseppe Maino. Qui sotto la sede della Banca, sempre a

L’Azienda in breve

Carugate. BCC Milano è nata il 1° luglio 2017 dalla fusione della BCC di Carugate e Inzago con la BCC di Sesto San Giovanni

approccio al mercato mantenendo però saldi i nostri valori e valorizzando le nostre radici di cooperativa di credito. Nel 2002, quando sono diventato presidente della Banca, ho ereditando una struttura in piena salute, come evidenziato dal suo sempre più cospicuo patrimonio, rivelatasi in grado di affrontare con successo tutte le importanti sfide degli anni a venire. Eccoci allora da un lato protagonisti nel sostenere lo sviluppo del territorio continuando a dare credito alle famiglie e alle piccole e medie imprese locali anche nei momenti più difficili, dall’altro chiamati ad assumerci importanti responsabilità verso il Movimento di Credito Cooperativo incorporando, dal 2006 al 2018, quattro banche “consorelle” che avevano evidenziato difficoltà salvando e rivalutando importanti esperienze locali: BCC Lissone nell’ottobre 2006, BCC Inzago nel dicembre 2013, BCC Sesto San Giovanni nell’estate 2017 e, la più recente, Credicoop di Cernusco sul Naviglio nella primavera 2018». Ora, come si prospetta il futuro? «Siamo cresciuti molto, ma con costanza e coerenza - conclude Giuseppe Maino - Nel breve dovremo consolidare le fusioni non solo dal punto di vista tecnico, ma anche della compagine sociale. Entro fine anno, completeremo l’iter per entrare nel nuovo Gruppo Bancario Cooperativo ICCREA con un ruolo da protagonista, come compete alla prima BCC della Lombardia e quinta in Italia. Questo ci permetterà di elaborare una programmazione a lungo termine con serenità, senza tradire le nostre origini. Siamo sempre proiettati verso il futuro: tra i nostri obiettivi c’è quello di cavalcare i cambiamenti restando sempre fedeli ai valori del Credito Cooperativo e all’impegno di portare valore alle comunità dove operiamo. Mettiamo al primo posto la relazione con la clientela, mantenendo una strategia manageriale dinamica e aperta alle innovazioni di canale e di servizio».

La Banca di Credito Cooperativo di Milano, con un patrimonio di 312 milioni di euro e un montante (raccolta e impieghi) di 6 miliardi di euro, è la prima BCC lombarda e una delle prime cinque a livello nazionale. Grazie ai suoi numeri può contare su un indice di solidità patrimoniale (CET1) del 17,85%, oltre cinque punti superiore alla media del Sistema Bancario nazionale. La Cooperativa conta 21.151 soci e opera con 515 dipendenti e 56 sportelli in 124 comuni di 7 province lombarde (Milano, Monza e Brianza, Lodi, Como, Lecco, Cremona, Bergamo). È una presenza forte e stabile del Credito Cooperativo in grado di fornire, a 90 mila clienti residenti nel suo ampio territorio di competenza, un servizio efficace, moderno e capillare. Info: www.bccmilano.it

Le imprese si raccontano

17


Le imprese si raccontano

18 Fatturato 2017:

90mln €

BrianzAcque

Dipendenti:

L’utility del servizio idrico brianzolo, una realtà con numeri in perenne crescita

323

Comuni serviti:

56

Investimenti 2018:

33mln € A lato Enrico Boerci, presidente di BrianzAcque

I

comuni serviti sono 56 (tutti nella provincia di Monza e Brianza tranne Cabiate, nel Comasco), per una popolazione complessiva di 866.076 persone. La rete idrica si compone di 3.091 km, quella fognaria di 3.188 km. Quattrocento pozzi per 115 milioni di metri cubi di acqua erogata. Sono numeri importanti quelli di BrianzAcque, l’azienda pubblica che gestisce il ciclo idrico integrato nella provincia di Monza e Brianza. Parliamo di una “partecipata”, controllata direttamente dai Comuni soci secondo il modello in house providing. La monoutility gestisce industrialmente l’intera filiera dell’H2O: dall’acquedotto alla fognatura, passando per la depurazione. Ed è tra le realtà italiane con il più basso tasso di dispersione idrica: solo il 12% a Monza città contro una media nazionale del 41,4%. Per comprendere meglio cosa è oggi, bisogna però fare un passo indietro: l’azienda è nata il 12 giugno 2003 ed è diventata operativa nel 2007. Nel 2011 ottiene dall’Ato di Monza e Brianza, l’affidamento del servizio idrico integrato. Quindi, dà inizio ad un complesso percorso aggregativo societario che, at-

traverso una serie di acquisizioni , di incorporazioni, di superamento delle gestioni in economia, la porta a diventare un’azienda fortemente patrimonializzata, dinamica ed efficiente, in grado di competere e di stringere partnership con numerosi player del settore. Oggi conta 323 dipendenti. Nel 2017 ha fatturato 90.735.761 euro. Al timone di BrianzAcque c’ è Enrico Boerci, 48 anni, di Vedano al Lambro, con alle spalle un’esperienza consolidata nel mondo dell’industria idrica, che lo ha portato a ricoprire diversi incarichi. Sotto la sua guida, iniziata nel 2015, l’azienda cresce e si sviluppa. Lo scorso 6 giugno, l’assemblea dei soci gli rinnova la fiducia, confermandolo presidente e nominandolo amministratore delegato per il prossimo triennio. «Come dimostrano i numeri, molto abbiamo fatto, molto c’è da fare e molto faremo. Siamo impegnati a lavorare per sviluppare un’azienda dell’acqua pubblica più forte e competitiva - spiega Boerci - ci focalizzeremo sull’innovazione tecnologica quale asset strategico fondamentale, sull’implementazione degli investimenti che, da qui al 2021,


L’Azienda in breve

quasi raddoppieranno. E ancora sull’ottimizzazione del servizio reso ai cittadini e ai nostri comuni soci con i quali tesseremo relazioni sempre più proficue». Ed è proprio sugli investimenti che vale la pena di focalizzare l’attenzione: nel 2017 sono stati 27.640.000 di euro, con un incremento del 40% rispetto all’anno precedente , mentre nel 2018 saliranno a 33 milioni di euro, fino ad arrivare ai 42 milioni previsti per il 2021, corrispondenti a un investimento per ogni cittadino di 47,5 euro all’anno. Per l’immediato futuro c’è in programma un massiccio investimento di infrastrutturazione idrica. «La nostra è una società sana, moderna e in continua evoluzione – sottolinea il presidente di BrianzAcque - Oggi siamo in grado di realizzare investimenti complessi e di erogare servizi di alta qualità, creando valore per la comunità e il territorio. Di fatto, molti interventi sono orientati alla programmazione e all’implementazione delle infrastrutture idriche in considerazione degli effetti dovuti ai cambiamenti climatici, all’efficientamento energetico, all’innovazione con i progetti sui big data in

partnership con il Dipartimento di ingegneria, bioingegneria e robotica dell’Università di Genova e all’efficientamento del telecontrollo. Sono da inquadrare in chiave di sostenibilità ambientale le attività rivolte alla realizzazione dei pozzi di prima falda per innaffiare aree verdi e campi da gioco senza spreco di acqua potabile e l’installazione di erogatori di H2O a Km 0 nelle scuole, negli uffici pubblici comunali e nelle biblioteche». Sul versante della ricerca e dello sviluppo in evidenza c’è il progetto BrianzaStream con cui viene affrontato il tema degli scarichi di acque reflue nei corsi idrici. L’iniziativa prevede l’utilizzo di droni d’ispezione degli argini di fiumi, torrenti e fossi, attraverso il volo radente, per l’individuazione degli scarichi anomali.

La valorizzazione della risorsa idrica è al primo posto nei pensieri di BrianzAcque. E in particolare va ricordato che la società è impegnata sul fronte della sostenibilità con la gestione di oltre 50 casette dell’acqua sul territorio. Nel 2017 hanno erogato 9.168.000 litri d’acqua a km 0, consentendo un positivo impatto economico e ambientale dal momento che il quantitativo di risorsa idrica distribuita corrisponde a un risparmio di oltre 6 milioni di bottiglie di plastica. L’utility dell’acqua brianzola si trova a Monza, in viale Enrico Fermi 105. Per informazioni è possibile consultare il sito www.brianzacque.it, chiamare lo 039.262301 oppure scrivere a informazioni@brianzacque.it (PEC brianzacque@legalmail.it). I numeri verdi: 800.661.330 (autolettura), 800.005.191 (servizio clienti) e 800.104.191 (pronto intervento).

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Le imprese si raccontano

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Potenza sviluppata:

60MW Rete teleriscaldamento:

39 km

Risparmio per utenza:

20%

Brianza Energia Ambiente Spa In basso, il presidente di Brianza Energia Ambiente, Daniela Mazzuconi. In queste pagine l’impianto di Desio e la sua moderna

Comuni aderenti:

11

centrale di controllo

L

a termovalorizzazione diventa risorsa grazie a Brianza Energia Ambiente Spa (Bea), azienda che è la naturale evoluzione del consorzio tra comuni del territorio brianteo istituito nel 1964 con lo scopo di costruire e gestire l’impianto per l’incenerimento dei rifiuti di Desio. Società per azioni 100% a capitale pubblico, oltre che dalla Provincia di Monza e Brianza, è partecipata anche da undici municipalità localì, che condividono obiettivi di ecosostenibilità e tutela ambientale. Poiché in altri contesti strutture simili hanno suscitato più di una perplessità nei cittadini, il presidente Daniela Mazzuconi tiene subito a chiarire la mission aziendale: «Valorizzare i rifiuti solidi

urbani ricavandone energia, abbattendo i costi e contribuendo alla riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera – spiega – Tutto questo in un quadro di trasparenza e apertura totale nei confronti della nostra comunità». E con l’energia prodotta che si fa? «Nei decenni abbiamo attivato una rete di teleriscaldamento che oggi si estende su 39 km permettendo a famiglie, edifici in generale ed enti pubblici di riscaldarsi, con un taglio netto della bolletta energetica del 20%». Attiva nei comuni di Desio, Bovisio Masciago, Varedo e Nova Milanese, oggi la rete è in grado di sviluppare una potenza pari a 60 MW. Ma l’espansione è in corso ed entro il 2020 si raggiungeranno i 50 km di condotte,

ampliando il bacino di utenza di un ulteriore 30% e portando la potenza a 90 MW grazie al completamento dei lavori di ampliamento a Varedo e all’adesione dei comuni di Muggiò e Cesano Maderno. «Il teleriscaldamento ci permetterà di limitare sempre più il consumo di risorse naturali e di contribuire alla realizzazione di una politica ambientale all’avanguardia, che integra la raccolta differenziata, il fotovoltaico e la termovalorizzazione, nel rispetto dei più moderni standard europei», afferma il presidente Mazzuconi. Con numeri che la pongono ai primissimi posti in Italia, Brianza Energia Ambiente, oltre a mantenere gli occhi aperti sull’evoluzione e sullo sviluppo dei processi di raccolta, confe-


La rete di teleriscaldamento arriverà a 50 km di lunghezza grazie all’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti di Desio L’Azienda in breve

rimento e termovalorizzazione dei rifiuti, ha recentemente approntato il Bilancio di Sostenibilità. «E’ un documento innovativo che ci permette di indicare come il trattamento dei rifiuti possa essere eseguito nel pieno rispetto dell’ambiente e quanto il nostro termovalorizzatore sia una risorsa per la provincia – riprende la massima dirigente del consorzio brianzolo – Scorrendone le pagine ci si imbatte in indicatori molto utili come l’impatto della struttura sul mercato del lavoro locale, il rapporto con le scuole e la generazione di risorse economiche a livello territoriale. Sono aspetti importanti che senza questo documento non troverebbero adeguato risalto. Inoltre, il Bilancio di Sostenibilità avvia un confronto

con esperienze di società pubbliche simili alla nostra, permettendoci di attuare una serie di osservazioni dalle quali scaturiranno nuovi obiettivi da conseguire». Realizzato dal Politecnico di Milano, il documento da poco pubblicato traccia il profilo di un’azienda dinamica e positiva: «Grazie ai dati omogenei e certi contenuti nelle sue pagine – aggiunge Mazzuconi – all’occorrenza sarà possibile impostare eventuali percorsi correttivi con facilità. Gli studi attendibili e le comparazioni riportati confermano nero su bianco la straordinaria utilità e l’impatto positivo del nostro impianto sul territorio». Nel frattempo, nello scorso mese di marzo lo stesso Politecnico di Milano ha consegna-

to agli azionisti di Brianza Energia Ambiente gli esiti di uno studio sul reale impatto delle emissioni del termovalorizzatore sulla qualità dell’aria a Desio e nei Comuni limitrofi. Ne è emerso un quadro più che confortante: rispetto all’inquinamento prodotto dal traffico veicolare nella zona di Desio, infatti, le emissioni sono risultate essere 100 volte inferiori per gli ossidi di azoto, 1.000 volte inferiori per le diossine e 10.000 volte inferiori per le polveri sottili (PM10). Da tutto questo è chiaro come le politiche ambientali locali abbiano oggi in Bea Spa un cardine di straordinaria rilevanza, destinato a diventare ancora più strategico nei prossimi anni.

Brianza Energia e Ambiente è oggi un cardine imprescindibile nello sviluppo delle politiche ambientali in Brianza. Con il suo termovalorizzatore che dai rifiuti estrae l’energia necessaria ad alimentare una rete di teleriscaldamento attualmente estesa su ben 39 km, ma destinata a toccare i 50 km entro il 2020, contribuisce a limitare il consumo di risorse naturali riducendo così l’inquinamento atmosferico, grazie anche all’integrazione con la raccolta differenziata e alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Il costo della bolletta energetica per ogni utenza di teleriscaldamento grazie a Bea è inferiore del 20% rispetto agli impianti tradizionali. Ultimamente l’azienda ha pubblicato il Bilancio di Sostenibilità, documento dal quale si evince come l’impatto della struttura sul territorio sia ampiamente positivo da ogni punto di vista. Info: tel. 0362.39131, www.beabrianza.it

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Le imprese si raccontano

22 Comuni serviti:

196

Dipendenti:

813

Lunghezza rete idrica:

6.492 km Investimenti 2017 per abitante:

45,4 €

Gruppo CAP

N

ovant’anni e non sentirli. Correva l’anno 1928 quando i Comuni di Paderno Dugnano, Cusano Milanino, Limbiate e Cormano costituirono il Consorzio per l’Acqua Potabile ai Comuni del bacino del Seveso: la società nacque per «portare l’acqua nelle case dei milanesi». Nel 1932 si trasformò in Consorzio per l’Acqua Potabile ai Comuni della Provincia di Milano, CAP appunto. Oggi, lungo quasi un secolo di storia, Gruppo CAP è per patrimonio la prima monoutility del panorama nazionale: stiamo parlando della principale azienda di gestione del servizio idrico integrato nei ter-

Novant’anni di storia per il gigante dell’oro blu ritori della Città metropolitana di Milano (ad eccezione del capoluogo). A questi si aggiungono alcuni Comuni delle province di Monza e Brianza, Pavia, Varese e Como. Gruppo CAP garantisce il servizio idrico integrato a un bacino di 2,5 milioni di abitanti, oltre che gestire il patrimonio di reti e impianti, pianificando (e realizzando) investimenti e opere di manutenzione, ordinarie e straordinarie. Dietro alla scrivania più importante della realtà che ha sede ad Assago, c’è Alessandro Russo. Si tratta del presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP: «Siamo

una delle prime aziende in Italia e abbiamo mantenuto la caratteristica di essere totalmente pubblici. I nostri proprietari sono circa duecento Comuni che detengono delle quote di proprietà - spiega il manager -. Dal 1928 ad oggi abbiamo scritto una storia che non riguarda solo il lavoro che facciamo ma che si intreccia con la storia e lo sviluppo delle nostre città». Sostanzialmente Gruppo CAP offre due prodotti, come ricorda Russo: «Il primo, l’acqua potabile, lo offriamo ai cittadini; il secondo, quello dell’acqua depurata, lo offriamo all’ambiente. L’acqua che utilizziamo è inte-


23 Le imprese si raccontano

In basso a sinistra un primo piano di Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP

ramente prelevata da pozzi profondi ed è di fatto incontaminabile. Si tratta di acqua che in alcuni casi trattiamo ma che presenta caratteristiche molto buone, riconosciute sia dai nostri 22mila controlli che facciamo ogni anno sia da soggetti terzi come le autorità sanitarie che fanno ovviamente anch’esse dei controlli». A proposito di qualità, va ricordato che il futuro è dietro l’angolo. «Abbiamo deciso di accettare la sfida della Comunità Europea per rendere l’acqua ancora più sicura. Siamo la prima azienda in Italia che ha adottato il Water Safety Plan: si tratta di programmi sulla sicurezza dell’acqua che ci permettono di utilizzare dei controlli specifici comune per comune, territorio per territorio, e andare a riconoscere quali sono i potenziali fattori di rischio e anticiparli ancora prima che si pos-

sano produrre. Non più analisi a valle della filiera di controllo, ma un approccio preventivo. Questo ci garantisce di essere sempre certi che l’acqua sarà ancora più controllata, sicura e preservata per il futuro e per le nuove generazioni». Il bilancio consolidato 2017 ci aiuta a comprendere la dimensione di Gruppo CAP: ricavi sopra i 335 milioni di euro, un saldo di gestione che supera i 30 milioni, con 96,79 milioni di margine operativo lordo. Inoltre lo scorso anno gli investimenti in infrastrutture a servizio del territorio hanno raggiunto quota 84,6 milioni di euro (+5% rispetto al 2016), generando una distribuzione di valore aggiunto pari a 235 milioni di euro (+16% sull’anno precedente). Il capitale umano si compone di 813 dipendenti, a cui l’azienda ha fornito in totale 20mila ore di formazione nel 2017. «Si tratta di un bilancio molto importante, perché porta risultati positivi e la volontà di reinvestire gli utili prodotti – conclude il presidente Russo -. In aggiunta va ricordato che il 33% della spesa della bolletta serve per la realizzazione dei nuovi impianti, tubi e reti fognarie, mentre la media del Nord-ovest è del 22%. Questo significa che ogni anno ci sono sempre più tubi e impianti nuovi nei Comuni gestiti da Gruppo CAP. E non bisogna scordare che l’acqua dell’area metropolitana di Milano oggi ha un costo fra i più bassi d’Europa».

L’Azienda in breve

Gruppo CAP è la realtà industriale che opera secondo il modello in house providing, ossia garantendo il controllo pubblico degli enti soci nel rispetto dei principi di trasparenza, responsabilità e partecipazione. La natura pubblica della risorsa idrica e la sua gestione sono coniugate con un’organizzazione manageriale del servizio idrico in grado di realizzare investimenti sul territorio e di accrescere la conoscenza attraverso strumenti informatici. Per ulteriori informazioni sul novantesimo di fondazione di Gruppo CAP c’è un sito dedicato: https://90anni.gruppocap.it. Il sito ufficiale è invece www.gruppocap.it, la sede legale e amministrativa di CAP Holding si trova ad Assago, in via del Mulino 2 (Palazzo U10). Per altre info chiamare lo 02.825021, scrivere a info@gruppocap.it (PEC capholding@legalmail.it).


Le imprese si raccontano

24 Anno fondazione:

1988 Fatturato:

4,3mln € Dipendenti:

30

Superficie sede:

2.100mq

CD Elettrica

S

e si domanda alle imprese dell’Alto Milanese a chi si sono affidate per la costruzione degli impianti elettitolare e fondatore trici e tecnologici delle loro aziende, dell’azienda; nelle c’è un nome che emerge come punto di rifealtre foto alcune rimento nel settore: CD Elettrica, la società fasi della di elettrotecnica industriale di Villa Cortese lavorazione che è stata una vera e propria protagonista dello sviluppo economico di quel territorio negli ultimi trent’anni. Qualche numero per inquadrarne la dimensione: 30 dipendenti, un sito produttivo di 2.100 metri quadrati coperti e un fatturato di 4,3 milioni di euro nel 2017 (+8% rispetto

Mauro Colombo, cinquant’anni,

Protagonisti dell’elettrotecnica industriale all’anno prima). Se i numeri sono industriali, CD Elettrica non dimentica però l’artigianalità che la contraddistingue, e che oggi vuol dire seguire il cliente in ogni sua esigenza, con un servizio impeccabile e personalizzato. «CD Elettrica è nata nel 1988 per volontà mia e del mio ex socio Giuseppe De Privitellio – racconta il titolare Mauro Colombo -. Oggi ci occupiamo di costruzione e installazione di impianti elettrici e tecnologici, prevalentemente dedicati al settore dell’industria manifatturiera e meccanica, ma abbiamo cominciato da zero, nel garage di mio papà. All’epoca avevo solo 19 anni e un sogno preci-

so: diventare un’azienda leader nel settore». Il primo lavoro importante arriva nel 1989 e viene assunto il primo dipendente, «poi il secondo, il terzo, e così via – continua Colombo –. Fino ad arrivare al 1994, quando abbiamo assunto risorse specializzate per poter affiancare all’impiantistica un nuovo settore: la costruzione di quadri elettrici per la distribuzione di energia». Da qui, step-by-step, l’azienda cresce, evolve, si diversifica. Negli anni CD Elettrica acquisisce professionalità, investe in innovazioni tecnologiche e di processo, ottiene tutte le certificazioni necessarie per essere


competitiva in mercati sempre più specializzati e selettivi. Fra le referenze oggi ci sono A2A, MM (Metropolitana Milanese), Bosch, Rexroth, EI Towers (Mediaset), Mondadori, Tenova, Pietro Carnaghi, Imeas, Omsg, RAI, e tante altre. Per affrontare la crisi CD Elettrica ha puntato tutto sul bene più prezioso per un’impresa: le persone. «Oggi diamo lavoro a trenta dipendenti fra tecnici, project manager, amministrativi e personale operativo – spiega Colombo –. Mentre molte altre ditte del nostro settore sono state costrette a chiudere o a ridimensionarsi, noi dopo trent’anni siamo ancora qui grazie a diversi processi di innovazione e cambiamento che negli anni

abbiamo saputo intraprendere, e per i quali voglio ringraziare tutti i miei collaboratori». Da sempre infatti l’azienda, pur creando anche un importante indotto per le realtà esterne, ha scelto di puntare il più possibile su personale dipendente, curando lo sviluppo del proprio know-how e facendo crescere tante professionalità. Alcuni dei dipendenti “storici” sono ancora oggi in azienda, ad affiancare le nuove leve. Una mentalità che mette CD Elettrica sulla strada giusta per centrare gli obiettivi futuri, ora che l’automazione diventa sempre più centrale e l’elettrotecnica si candida a essere protagonista di una nuova rivoluzione industriale.

L’Azienda in breve

CD Elettrica è una delle più importanti realtà del territorio specializzata nelle costruzioni di impianti e apparecchiature elettriche industriali. Una squadra di persone esperte e appassionate pronte a portare ai propri clienti tecnologia e innovazione nella realizzazione di impianti elettrici e tecnologici, quadri elettrici di distribuzione e di automazione, fotovoltaico, videosorveglianza e domotica. L’azienda di Villa Cortese vanta trent’anni di esperienza che hanno accompagnato la crescita di molte imprese produttive nell’Alto Milanese e non solo. Contatti: tel. 0331.436010; indirizzo mail info@cdelettrica.it; sito internet www.cdelettrica.it.

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26 Anime di ComUnica:

ComUnica

3

Una realtà, tre anime complementari come media content creator

Anni esperienza:

100

Professionisti al servizio della comunicazione:

120

Qui sotto Andrea Della Bella, amministratore delegato di

Contenuti Sisal gestiti al giorno:

ComUnica

500

P

uò una società nata all’inizio del 2018 vantare oltre cento anni di storia? Sì, se si tratta di ComUnica Srl. Sommando il passato delle tre aziende che compongono il gruppo si ottiene oltre un secolo di attività: stiamo parlando dell’agenzia di comunicazione ComLab, della casa di produzione Tecnomovie e di Reggiani Arti Grafiche, specializzata nella stampa offset e digitale. Ma che cos’è ComUnica? L’ab-

biamo chiesto direttamente ad Andrea Della Bella, amministratore delegato della realtà con sede a Milano. «Siamo una “agienda”, ossia la sintesi fra un’agenzia di comunicazione, smart e agile, e un’azienda, strutturata con proprie risorse e gestita con efficienza, che produce e realizza contenuti e idee creative». In sostanza ComUnica è in grado di scegliere fra differenti media, dalla stampa alle piattaforme digitali, dai canali tradizionali a quelli online, mantenendo come obiettivo l’indi-

viduazione delle soluzioni più adatte per le aziende committenti: «Ci rivolgiamo a chi ha una storia da raccontare, un marchio, un prodotto da promuovere o una fiera a cui partecipare - spiega Della Bella - facciamo comunicazione a 360°, con creatività e tecnologia». Facciamo ora un passo indietro, andando a comprendere il perché della nascita di ComUnica. Inutile nascondere che oggi la comunicazione è sempre più complessa, esistono infiniti canali, piattaforme, formati e interlocutori. «Per le aziende che producono beni o forni-


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scono servizi questa è un’attività sempre più onerosa, sia in termini di tempo che di risorse - continua l’amministratore delegato - noi proponiamo un’unica regia per una gestione semplice, efficiente e ottimizzata, realizzando una comunicazione contraddistinta da un’uniformità di stile, immagine e linguaggio». Ecco dunque il perché di ComUnica: «Abbiamo pensato di unire le competenze delle tre aziende per dare vita a un’unica realtà che semplifichi la gestione e consenta di ottimizzare i tempi di intermediazione con i fornitori e dare una

massima uniformità di realizzazione». Sono proprio le diverse (ma complementari) esperienze di ComLab, Tecnomovie e Reggiani Arti Grafiche a rappresentare uno dei principali punti di forza di ComUnica, realtà capace di entrare nell’universo della comunicazione proponendo un servizio completo e integrato. Continua Della Bella: «Abbiamo un dna di azienda e questo ci permette di confrontarci con gli imprenditori e i loro manager con lo stesso approccio con cui loro affrontano e vincono le sfide del mercato di riferimento.

Siamo diretti all’obiettivo e con una gestione delle risorse guidata dal principio di spendere meglio e non solo meno. In particolare siamo al fianco delle aziende e ci proponiamo come media content creator». Il quadro generale è stato tracciato, serve ora capire concretamente, tramite case history di successo, qual è l’impegno di ComUnica. Il fiore all’occhiello è la gestione (dal 2005) del Sisal Media System, ossia una piattaforma multimediale composta oggi da 12.500 in-store tv e 35.000 Customer Display per il Digital Signage che trasmettono in media più di 500 contenuti al giorno all’interno dei punti vendita. «I contenuti grafici, testuali e audiovisivi creati da ComUnica per Sisal sono realizzati e aggiornati in tempo reale - prosegue Della Bella - distribuiti all’interno di palinsesti personalizzati a seconda del canale di comunicazione, con la possibilità di essere segmentati per area geografica». E ancora, per concludere: «In ambito televisivo abbiamo prodotto “Magnifica Italia”, un progetto video-editoriale composto da una serie di 68 puntate da 30 minuti impostate a itinerario, nelle 20 Regioni italiane. Oggi rappresenta una library unica al mondo costituita da oltre 1.000 ore di riprese aeree in alta definizione. Si tratta di una risorsa fondamentale per ComUnica, perché offre ampie possibilità di sfruttamento per produzioni televisive e multimediali dedicate a monumenti e tesori paesaggistici, itinerari turistici, sport, cultura enogastronomica, fashion e lifestyle».

Le imprese si raccontano

e cento anni di storia: una “agienda” che si rivolge alle imprese

L’Azienda in breve

Offrire contenuti innovativi attraverso tecnologie innovative, dopo averle selezionate con attenzione e utilizzandole sempre e solo come strumenti e non come fine. Questa è la mission di ComUnica Srl, società che racchiude ComLab (Agenzia di comunicazione), Tecnomovie (Media Company specializzata nel Digital Signage e nella Digital Experience) e Reggiani Arti Grafiche (stampa). L’obiettivo è individuare soluzioni adeguate ed efficaci per le aziende che intendono comunicare con creatività e tecnologia. Per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina Facebook “ComUnica”, chiamare lo 02.26.88.22.22, scrivere a info@ comunicamedia.it oppure recarsi direttamente a Milano, in viale Monza 12.


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28 Fatturato:

2,5 mln

CSA | Centro Studi Ambientali

Clienti:

Ambiente e sicurezza i cardini attorno ai quali ruota l’attività dell’evoluta azienda monzese

10mila Mq. amianto bonificato/anno:

100mila

Raccolta rifiuti industriali/anno:

10mila ton.

Q

uelli legati ad ambiente e sicurezza sono temi che ogni azienda dovrebbe mantenere sempre al centro dell’attenzione. «Leggi a parte, si tratta di fronti caldi su cui tutti hanno l’obbligo di concentrarsi quotidianamente per garantire il miglior futuro al pianeta e alla comunità nel suo insieme» afferma Cristiano Crippa, direttore generale e commerciale di CSA - Centro Studi Ambientali di Monza. «Poiché sul fronte normativo il legislatore ha emanato nel tempo regole complesse - riprende il dirigente - sono nate aziende come la nostra, specializzate proprio nel fornire alle attività produttive e di servizi le migliori soluzioni operative. Su questi temi vogliamo essere i consulenti dei nostri clienti come, in materia amministrativa e fiscale, lo sono i commercialisti. Garantire il rispetto delle leggi e mantenere ai massimi livelli la produttività aziendale di chi si affida a noi sono gli obiettivi del nostro agire quotidiano». In materia ambientale CSA è operativa a 360

gradi: «Il nostro servizio - spiega Crippa - spazia dalla presa in carico dei rifiuti aziendali fino all’elaborazione e presentazione di tutte le pratiche burocratiche relative al rilascio dei permessi per le emissioni di inquinanti in atmosfera, acqua e suolo derivanti dal ciclo produttivo. Per conto dei nostri clienti ci rapportiamo direttamente con Arpa, Province e Comuni nel rispetto delle direttive previste dalla Legge 152. Non solo, grazie al nostro laboratorio di analisi interno, possiamo classificare direttamente i rifiuti per definirne la composizione (attribuzione del codice Cer, ndr) e quindi stabilire le adeguate modalità di conferimento e smaltimento. A tal proposito ricordiamo che disponiamo già di un centro di stoccaggio sul territorio e che entro fine anno apriremo un secondo centro per rifiuti non pericolosi e pericolosi ad Arcore dove sarà possibile portare a termine anche alcuni trattamenti necessari per agevolare lo smaltimento e il recupero. Ogni anno i nostri mezzi raccolgono circa


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10.000 tonnellate di scarti che poi smaltiscono nel rispetto delle opportune modalità». Anche in ambito di sicurezza l’azienda monzese è all’avanguardia: «La legge 81 (ex 626) impone grande attenzione al luogo di lavoro - commenta il dirigente - La nostra gamma di servizi è completa: indipendentemente dal settore operativo, infatti, la consulenza che offriamo alla clientela comincia dalla redazione del Documento di Valutazione del Rischio, per spingersi fino all’organizzazione di tutti i corsi di formazione e aggiornamento (primo soccorso, antincendio, muletto, RLS, RSSP) come previsto dalla legge, che svolgiamo presso la sede del cliente. Ci occupiamo anche di tutte le valutazioni specifiche richieste dalla legge 81 (rumore, polveri, vibrazioni e così via)». Il direttore spiega che l’azienda è attiva anche su un altro fronte oggi sempre più d’attualità: «Si tratta del progetto “Zero amianto”, per la bonifica e lo smaltimento del pericoloso materiale - conferma - In merito

Nella pagina accanto, il direttore generale di CSA Cristiano Crippa e la sede dell’azienda. Sopra lo staff e il laboratorio di analisi interno. A sinistra il rilevamento dei dati dal fonometro

stiamo totalizzando numeri di tutto rispetto, considerando che siamo a circa 100.000 metri quadrati di eternit bonificati ogni anno. Oltre a rimuovere l’amianto nel rispetto delle rigide normative, gli operatori che agiscono per nostro conto si occupano anche della posa delle nuove coperture». Un consistente contributo al conseguimento dei circa 2,5 milioni di fatturato aziendale annuo è dato infine da CSA Engeenering: «Disponiamo di un team di ingegneri e pro-

fessionisti sempre pronto a supportare i clienti anche nel momento in cui hanno l’esigenza di trasferire la propria attività mantenendo il più possibile inalterata la produzione - riprende il direttore - In questo ambito la nostra consulenza può essere letteralmente chiavi in mano, supportando il cliente dalla scelta dell’area su cui costruire il nuovo insediamento produttivo, fino alla progettazione completa di tutti gli impianti necessari alla corretta operatività. Il nostro ruolo è quello del general contractor, supportando chi si rivolge noi fino alla consegna della nuova azienda, offrendo un servizio chiavi in mano che ha l’obiettivo di permettere continuità della produzione anche durante le delicate fasi del trasloco».

CSA – Centro Studi Ambientali di Monza è un’azienda operante a 360 gradi nei settori dell’ambiente, della sicurezza e della bonifica dell’amianto. Grazie a uno staff altamente specializzato, è anche attivo il ramo CSA Engeenering per la progettazione di aziende chiavi in mano. Negli anni questa positiva realtà con sede a Monza ha sviluppato competenze ed esperienze tali da farne un insostituibile partner per i propri clienti. Dalla raccolta dei rifiuti alle analisi nel laboratorio interno, dalla bonifica dell’amianto al complesso fronte della sicurezza sul lavoro, l’azienda ha fatto della personalizzazione dei servizi, il proprio miglior biglietto da visita. La sede è a Monza, nella zona industriale ex-Singer, in via G.B. Stucchi, 62/10, tel. 039.2847737. Info: www.csamonza..it.

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30 Clienti:

20mila Dipendenti:

6

Show room:

3

Dan Moris Carpenteria e Automazioni Da padre in figlio un bell’esempio di azienda a conduzione famigliare Oltre 40 anni di esperienza al servizio soprattutto dei privati Sotto il titolare Moris Dan. In basso a destra il fondatore, Mario Dan, a lato lo show-room

Anni di attività:

40

di Misinto. Nella pagina a fianco l’officina e alcuni mezzi

L

a Dan Moris Carpenteria e Automazioni offre lo spunto per approfondire il tema dell’impresa a conduzione famigliare come motore trainante dell’economia e dell’industria in Brianza. «Ho iniziato l’attività nel 1977 - racconta Mario Dan, padre dell’attuale titolare, Moris – Fondai l’azienda perché proprio in quell’anno nacque mio figlio e scommisi fin da allora sul fatto che una volta cresciuto mi avrebbe dato una mano». Così Mario iniziò la produzione di grate, cancelli, inferriate, basculanti e sezionali non più da dipendente, ma da imprenditore: «Dico la verità - racconta - da allora a oggi non abbiamo mai conosciuto crisi. In breve tempo, dal piccolo box di Barlassina siamo passati nel 1984 alla sede di Camnago di Lentate sul Seveso. Nel 1990, per esigenze commerciali, ho aperto la A.D. Automatismi Dan Snc con due negozi per la vendita a Ospiate di Bollate e Fino Mornasco. Infine, nel 2010, è nata la “Dan Moris”, ditta individuale di mio figlio, nella nuova sede di Misinto con produzione annessa.». Un servizio che si spinge dal sopralluogo gratuito

alla produzione su misura, fino all’installazione chiavi in mano comprensiva di opere murarie ed eventuali impianti elettrici, oltre alla capacità di non fare mai il passo più lungo della gamba, sono i pilastri sui quali la Dan Moris sta costruendo il proprio percorso di crescita: «Ma la nostra forza è data anche dai sei dipendenti che ci affiancano ogni giorno. Insieme riusciamo a rispondere, senza esitazioni, alle


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commesse della clientela esaudendo spesso e volentieri anche le richieste più particolari ed eventualmente non convenzionali». Moris precisa che nella sua azienda tutto è fabbricato internamente, quasi a “km 0”: «Partendo dalle barre di ferro e dalle lamiere, grazie alla professionalità dei nostri collaboratori, realizziamo ogni prodotto nel rispetto dell’antica arte della carpenteria, ma in abbinamento alle tecniche più innovative. Taglierina, trancia, pressopiegatrici, calandre, seghe a nastro, saldatrici e tig ci permettono di effettuare lavorazioni di qualità, mentre un’efficiente flotta di automezzi è a disposizione per i trasporti. Disponiamo anche di tutto l’occorrente per le opere edili (escavatori, gru

e altro ancora) per garantire il vero servizio chiavi in mano alla clientela». Due le scelte che hanno permesso all’impresa di Misinto di prosperare nel tempo: «Per prima cosa, fin dall’inizio abbiamo orientato i nostri servizi intorno alle richieste del settore domestico e privato - affermano padre e figlio - Questo ci ha permesso di alimentare le entrate e di innescare il virtuoso processo del passaparola che continua anche oggi a portarci un gran numero di clienti. La seconda scelta vincente è stata quella di affiancare il nostro nome a FAAC, azienda leader nel settore dell’automazione. Oggi siamo tra i 100 FAAC Specialist d’Italia, installatori autorizzati e vero e proprio punto di riferimento

per l’installazione e manutenzione delle tecnologie legate a questo marchio. C’è infine una terza componente che ci ha permesso di continuare a crescere nel tempo nonostante la crisi: gli incentivi fiscali. In questi anni, infatti, molti clienti hanno deciso di rivolgersi a noi spinti proprio dalla possibilità del recupero fiscale del 50%». Infine, un cenno agli show-room: la Dan Moris Carpenteria e Automazioni, infatti, ne ha ben tre. «Uno è a Fino Mornasco, il secondo a Ospiate di Bollate e il terzo a Lentate sul Seveso – conclude il titolare - Grazie a essi veniamo oggi contattati da una clientela ampia ed eterogenea, proveniente da gran parte della Lombardia».

Nata nel 1977 per iniziativa di Mario Dan e rilevata nel 2010 dal figlio Moris, oggi la Dan Moris Carpenteria e Automazioni è una delle realtà di riferimento nel proprio settore sul territorio lombardo. Fiore all’occhiello dell’azienda il servizio “chiavi in mano”, assicurato con personale e mezzi propri, curando ogni commessa dal sopralluogo iniziale all’installazione vera e propria. Cancelli anche automatizzati (Dan Moris è FAAC Specialist), recinzioni, basculanti, sezionali, portoni industriali, persiane e porte blindate sono solo alcune delle produzioni dell’azienda che può contare sull’esperienza e la professionalità di otto collaboratori e su efficienti macchinari all’interno dell’officina di circa 500 metri quadrati. La Dan Moris è in via Dei Guasti 6 a Misinto (Tel. 02.96721092). Info: www.danmoris.it.

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32 Dipendenti:

Eredi di Bellasio Eugenio

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Cavatori da quattro generazioni, con una parola d’ordine: riqualificare, diversificando l’offerta per la clientela

Dimensioni sito:

Oltre

20ha

Autocarri:

La cava Bellasio

20

si trova a Cascina Madonnina, a cavallo fra Pregnana Milanese

Potenziale movimentazione annuale:

1mln di m

3

e Vanzago

I

n origine era un mix fra agricoltura ed estrazione di materiali di cava; oggi ha fatto della diversificazione dell’offerta il suo punto di forza. La ditta “Eredi di Bellasio Eugenio” affonda le sue radici nei primi anni Trenta del Novecento ed è giunta alla quarta generazione di cavatori. Nel corso degli anni l’impresa ha investito le proprie risorse in nuove tecnologie e in

attrezzature di ultima generazione: l’obiettivo è sempre stato quello di offrire il meglio alla clientela, stando al passo coi tempi. Il capostipite di questa attività di successo è Eugenio Bellasio, colui che fondò l’azienda quasi novant’anni fa. «D’estate si dedicava all’agricoltura, d’inverno alla cava: andarono persino in Albania e in Etiopia per costruire strade e ponti - racconta Giuliano Bellasio

- Fra questi c’era anche un ragazzino che si prese pure la malaria, ossia mio nonno Pasquale, figlio di Eugenio». Giuliano, con il fratello Fabrizio e la sorella Tiziana, rappresenta oggi la quarta generazione dei Bellasio che manda avanti la realtà di famiglia, con i genitori Enrico e Giuseppina. «Nel dopoguerra l’attività è cresciuta ancora di più, arrivando addirittura a lavorare


L’Azienda in breve contemporaneamente con quasi cinquecento persone, dal momento che la manodopera all’epoca era indispensabile”. Tra loro c’era Pasquale Bellasio, il quale ereditò una porzione di terreno a Pogliano Milanese, dove costruì la propria dimora, ora attuale sede legale. «Nostro nonno si lanciò poi nell’acquisto delle licenze di autotrasportatore, sia nazionali che internazionali, mandando in pensione il trasporto con cavallo, carretto e carriola e passando all’utilizzo di furgoncini - prosegue - iniziò a lavorare anche papà Enrico, come sabiunè». Nel frattempo Pasquale, con i propri figli ed un cognato, acquistò anche un piccolo terreno a Pregnana Milanese, per poi acquistare appezzamenti anche a cavallo con Vanzago: è la zona di Cascina Madonnina, dove ancora oggi si trova la “Eredi

di Bellasio Eugenio”. «Tornò a fare estrazione, trovando materiale ottimo, per un giacimento con una miscela perfetta di sabbia e ghiaia», racconta Giuliano. Oggi la ditta, oltre ai prodotti abituali derivati dall’estrazione mineraria, offre diversi servizi come scavi, demolizioni, riempimenti e rilevati stradali, bonifiche, ripristini ambientali, il nolo cassoni scarrabili, nolo a caldo e a freddo di mezzi e attrezzature e trasporti. Il tutto utilizzando mezzi sempre in perfetta efficienza e con particolare attenzione al rispetto delle normative vigenti sia in materia ambientale sia di sicurezza. A testimonianza di tutto ciò c’è l’importante ruolo recitato per Expo Milano 2015 nella movimentazione delle terre. «È un po’ il nostro fiore all’occhiello di questi ultimi anni –

assicura - Sono servite diverse certificazioni di qualità e la presentazione di pratiche per rispettare il protocollo di legalità. La nostra partecipazione ad Expo è sicuramente un sigillo dell’importanza del nostro lavoro». Nonostante una storia di lunga data a Giuliano l’entusiasmo non manca: «Questo è il lavoro più bello del mondo, perché ci permette di spaziare su diversi ambiti d’intervento, dal mondo dell’agricoltura alla botanica, passando per le costruzioni, il trasporto e la bonifica. Da sempre sperimentiamo tantissimo, è nel nostro dna, non ci limitiamo soltanto alla cava». E il futuro parla ancora la lingua dei Bellasio: «Da piccoli io, Tiziana e Fabrizio venivamo in vacanza alla cava, ora la storia si ripete con la quinta generazione: è già pronta…».

La ragione sociale completa è “Eredi di Bellasio Eugenio s.n.c. di Bellasio Enrico & C.”.: con lui, nell’azienda a conduzione familiare, ci sono la moglie Giuseppina e i figli Giuliano, Tiziana e Fabrizio. L’attività storica è quella legata all’estrazione, alla lavorazione e alla vendita del materiale inerte. Si parla dunque di sabbia e ghiaia, proveniente sia dal giacimento di Cascina Madonnina che da cantieri esterni all’area di cava. Dopo il passaggio nei vari impianti, il materiale viene lavorato e selezionato per classi granulometriche, stoccato e destinato alla vendita. Durante queste fasi si verifica un processo di lavaggio del materiale, con l’arrivo a un prodotto finito di alta qualità. Per informazioni è possibile chiamare lo 02.93590915, scrivere a info@cavabellasio.it oppure recarsi direttamente nella sede operativa di Pregnana Milanese, a Cascina Madonnina.

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Gruppo Fassina

D

a pilota vincente e personaggio vip del jet-set a imprenditore di successo... il passo è breve? Per la risposta chiediamo a Tony Fassina, che ha fatto di queste due attività il cardine della propria storia. Prima pilota dunque, e di gran livello (campione italiano di rally su Lancia Stratos per due anni consecutivi oltre che vincitore della prestigiosa Targa Florio nel 1984). Poi capace imprenditore: ha creato il Gruppo Fassina, tra i più noti concessionari auto multi-marche, che oggi ha undici punti vendita distribuiti fra Lombardia e Veneto e dà lavoro a 350 persone tra venditori, meccanici, impiegati, tecnici, più l’indotto. I suoi punti di forza? Una passione per le auto che l’ha spinto a dedicare anima e corpo al suo progetto; e la strutturazione dell’a-

Dipendenti:

350

Auto/anno:

24.000 Fatturato:

20 mln

Nelle foto: la sede centrale di Milano, il fondatore con i figli

Filiali:

11

e mentre autografa il suo libro. Nella pagina accanto, un briefing informale in ufficio e un trionfo da pilota

zienda secondo criteri manageriali. «Io sono sempre a servizio della mia attività, adesso come agli inizi - assicura - Il mio slogan, che ho trasferito in modo positivo a tutta l’azienda, è “La passione ci guida”. Se non hai la passione che ti spinge ad alzarti alle 6 del mattino per andare a lavorare, anche alla mia età, non otterrai mai successo. Le giuro: preferisco venire in ufficio che andare in ferie. Otto giorni di vacanza? Sì, magari ci vado; ma non volentieri. Qui invece sto bene, sono nel mio mondo». Così ci spiega come si diventa protagonisti in un settore tanto concorrenziale quale quello delle vendite di automobili. «Bisogna avere le capacità, le intuizioni giuste al momento opportuno, avviare l’attività nel periodo favorevole e occuparsi di un settore in espansione – racconta Fassina - Conosco imprenditori bravissimi che non hanno avuto successo perché si sono occupati del comparto sbagliato. Io e le macchine siamo una cosa sola. Prima le


Tony e le auto: da pilota vincente a imprenditore di successo guidavo da pilota, poi le ho vendute e adesso le faccio vendere. Conosco di questo settore ogni centimetro quadrato, ogni minuzia. Ecco perché il Gruppo Fassina è in costante crescita da trent’anni. Facciamo numeri davvero ragguardevoli: vendiamo 24mila macchine all’anno e a volte anche di più». Dagli inizi al momento della svolta, fino al successo, prima amplificato dagli spot televisivi e adesso dai digital e dai social: «L’anno della svolta è stato il 1997 - continua - quando ho comprato un immobile molto grande in Corso Sempione, ben inserito nella città di Milano: siamo passati da concessionari di provincia a vera realtà metropolitana. Il resto poi è venuto grazie al lavoro e all’im-

pegno costanti, senza mai fermarsi, privilegiando sempre l’azienda rispetto al resto. I soldi? Bisogna lavorare per crescere, non per arricchirsi. La ricchezza personale non serve. Preferisco realizzare qualcosa di grande che resti nel tempo, piuttosto che avere denaro e spenderlo in altro modo». Con un occhio al sociale, com’è tipico della “vecchia” imprenditoria milanese. «Mi piacerebbe fare qualcosa di nuovo, non legato al business - ci confida - Il mese scorso

insieme ad alcuni amici abbiamo devoluto 70mila euro per costruire un orfanotrofio in Sudan. Avevo anche creato la Fassina for children Onlus, ma problemi burocratici mi hanno convinto a lasciar perdere». Insomma, s’è capito, il piglio e il carattere sono quelli giusti, la verve è quella tipica di un giovanotto (e l’età corre verso i 73): «Da pensionato non mi ci vedo proprio - l’ultima battuta di Fassina - Forse andrò in pensione..., ma fra vent’anni! Poi magari mi dedicherò al triathlon. Sa che esiste una categoria di triathlon per Over 70? Non escluderei di poter partecipare a qualche gara. Per adesso mi mantengo in forma». Ovviamente, lavorando.

L’Azienda in breve

L’Azienda in breve Il Gruppo Fassina comprende undici punti vendita multi-marche distribuiti fra la Lombardia e il Veneto. La sede è a Milano in via Grassi, mentre sempre nel capoluogo lombardo si trovano altre due sedi in via Arona e via Kuliscioff. In Veneto il marchio Fassina è presente a Belluno, Pordenone, Padova e Conegliano. Multimarca, propone una gamma di automezzi a 360 gradi: dalle utilitarie più economiche ai Suv più potenti e costosi, con un’attenzione costante per le esigenze della clientela e un’organizzazione “scientifica” (nella sede centrale c’è anche lo sportello dell’agenzia di assicurazioni). L’azienda è stata fondata da Antonio (Tony) Fassina nel 1983 partendo da una ventina di addetti: oggi ne conta ben 350. Da sempre lo slogan vincente è “La passione ci guida”. Contatti: tel. 02.345431; mail infoauto@gruppofassina.it; sito internet www.gruppofassina.it.

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Fatturato 2017 in Italia:

12mln €

Ultimi 5 mesi:

+37% Dipendenti:

65

Impianti realizzati:

12mila Eugenio Furlan, 57 anni, amministratore di Garaventa Lift

Garaventa Lift Dalla stessa tecnologia utilizzata per costruire le grandi funivie nascono soluzioni personalizzate per la mobilità verticale

A

pparentemente le differenze tra la grande funivia e il piccolo servoscala a uso domestico sembrano enormi, ma a guardar bene le tecnologie che garantiscono il funzionamento dei due dispositivi sono molto simili. Il primo a esserne convinto è Eugenio Furlan, 57 anni, amministratore di Garaventa Lift srl che ripercorre

sinteticamente le tappe che hanno portato alla nascita di questo ramo d’azienda di cui è alla guida: «Era il 1974 quando un progettista di Garaventa intuì che sarebbe stato possibile costruire soluzioni per il superamento delle barriere architettoniche, come rampe di scale o dislivelli domestici, semplicemente replicando in proporzione ridotta gli stessi meccanismi che permettono alla grande funivia di raggiungere un’alta vetta alpina. Fu così che la nostra storica azienda, fondata nel 1927 per costruire impianti di risalita sulle montagne svizzere, prese la decisione di sviluppare prodotti come servoscala e piattaforme elevatrici diventando presto uno dei player più importanti al mondo nel settore dell’accessibilità». I numeri sono notevoli. «Dall’inizio dell’attività, avvenuto nel 1999, abbiamo già realizzato oltre 12.000 impianti – assicura l’amministratore - Nella nostra sede lavorano

ben 65 dipendenti tra impiegati e operai specializzati e abbiamo un fatturato di circa 12 milioni di euro». Nell’ultimo anno solare, inoltre, i risultati sono stati sorprendenti: «A maggio 2018 rispetto a maggio 2017 abbiamo totalizzato un incremento del 37% conferma Furlan – Questa evoluzione ci ha portato ad assumere altre 15 persone». La crescita a due cifre è l’esito della straordinaria professionalità espressa da Garaventa Lift in Italia: «I nostri reparti di progettazione, product management, produzione e marketing da sempre lavorano in simbiosi. Nel tempo hanno dimostrato competenze così elevate e costanti, da aver convinto la Casa madre a promuoverci nel ruolo di European Support Center - aggiunge l’amministratore - Proprio a Lainate dunque, dal gennaio 2017 progettiamo e realizziamo soluzioni per la mobilità destinate sia alla clientela italiana, sia a quella europea e del bacino del Mediterraneo. Solo due altri centri al mondo sono simili al nostro: uno si trova a Vancouver in Canada ed evade le richieste del mercato americano, l’altro a Shangai, per il mercato dell’Estremo Oriente». La forte espansione di Garaventa Lift nel nostro Paese non è dovuta solo all’elevata qualità dei prodotti, ma anche alla valenza sociale della sua mission:


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«Oltre ai tecnici, a essere particolarmente efficiente è tutto il settore commerciale – spiega Furlan - Non tanto per la capacità di vendere servoscala e piattaforme elevatrici, quanto per la sensibilità che dimostra nei rapporti con la clientela. L’obiettivo dei nostri consulenti non è quello di raggiungere una quota di fatturato, ma di aiutare persone e famiglie a risolvere i loro problemi di mobilità migliorandone così la qualità di vita». Obiettivi per il futuro? «Il prossimo anno sarà quello del ventesimo anniversario. Lo festeggeremo lavorando per consolidare la nostra posizione in Italia (Il 55% della produzione dello stabilimento di Lainate è già destinato al nostro Paese, ndr) ed essere ancora più capillari in Europa». Per chiudere ecco dove nel mondo è possibile trovare soluzioni per il superamento di barriere architettoniche realizzate da Garaventa Lift: «Vicino a noi, nelle stazioni della Metropolitana Milanese, più lontano troviamo servoscala a Shangai, Pechino, Santiago del Cile e Città del Messico. Siamo presenti con i nostri prodotti, inoltre, alla Casa Bianca, Buckingham Palace, Sacro Cuore di Parigi e al Parlamento di Canberra».

L’Azienda in breve

Nata per iniziativa di Garaventa, multinazionale leader nel settore della realizzazione di impianti a fune, Garaventa Lift è operativa a Lainate, in via Pogliano 22, dal 1999. Specializzata in soluzioni per il superamento delle barriere architettoniche, a tutt’oggi ha già realizzato oltre 12.000 impianti in Italia, tra servoscala e piattaforme elevatrici. Punto di forza dell’azienda la competenza e la flessibilità applicate in fase di progettazione e realizzazione, personalizzando ogni soluzione alle reali esigenze dei committenti. La rete commerciale, infine, è sempre pronta a supportare i clienti nell’individuazione della soluzione più adatta e a supportarli anche nelle successive fasi di installazione e assistenza. Per informazioni, numero verde 800.395385, www.garaventalift.it.


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38 Fondazione:

1987

Giemme Costruzioni

Case costruite nel milanese:

Case e appartamenti di qualità al top dell’edilizia da oltre trent’anni

1.500+ Dipendenti:

10+

Daniele Mossini, 34 anni, amministratore unico di Giemme Costruzioni; nelle altre foto, appartamenti in via di costruzione e finiti; nella foto piccola il fondatore Giuliano Mossini in cantiere negli anni ‘80

D

a giovane gli studi da geometra, poi un lungo percorso di affiancamento in cantiere, conseguire l’esperienza necessaria per passare da apprendista a responsabile, proseguire il cammino lavorativo oltre oceano, negli Stati Uniti, per inserirsi nel mondo della Real Estate con successo, fino a diventare amministratore delegato. Un sogno per molti, un’ambizione per tanti. E’ la storia di Daniele Mossini, 34 anni appena, che a dispetto della giovane età

è a capo di una fra le locali imprese edili più note. La “Giemme Costruzioni” di Cernusco sul Naviglio nasce nel lontano 1987 grazie all’abilità di Giuliano Mossini (padre di Daniele) la cui esistenza fu basata su un susseguirsi di successi imprenditoriali, fino a potersi vantare di aver realizzato oltre 1.500 appartamenti nella sola Martesana. Senza sosta, i cantieri aprono e giungono al completamento sempre rispettando i tempi di consegna, così da consentire ad acquirenti soddisfatti di arredare e vivere con gioia la loro nuova casa. Immobili all’avanguardia in campo tecnologico, ma forse non è questo il punto più importante. «Quello che mi preme evidenziare maggiormente – dichiara Daniele – è che questa realtà, che oggi conta ben dieci dipendenti oltre ad un indotto di maestranze non quantificabile, è tutto merito di mio padre. E’ stato commerciante, consigliere comunale, da costruttore è stato nominato sia Cavaliere del lavoro che Commendatore della Repubblica, ha sempre avuto grande attenzione per il sociale. In questo

periodo cade l’anniversario della sua morte: dal giugno 2016 ci manca, ma il suo spirito ci accompagna ogni giorno nelle nostre azioni, rivive nel nostro lavoro. La sua sensibilità per la beneficenza è rimasta immutata e trasferita a noi: io e la mia famiglia abbiamo sempre approvato e sostenuto le tante donazioni benefiche e continuiamo uniti in questo solidale percorso. In India papà ha realizzato una struttura per minorenni in situazioni difficili, con scuola e orfanotrofio: vorrei in futuro riuscire a creare una Fondazione che si occupi in pianta stabile di aspetti come questo». Tornando a Daniele, come si diceva, vive le realtà di cantiere fin dalla più tenera età: «Ero un bambino quando papà mi portava nei suoi cantieri a vedere lo stato dei lavori, come procedevano le costruzioni delle case. Da ragazzo poi, durante le vacanze estive, ho sempre dato il mio contributo in cantiere: scaricavo i furgoni, portavo le piastrelle ai piani alti, guardavo gli operai per carpire le malizie del lavoro. Finché, conseguito il titolo di studio, sono passato


L’Azienda in breve

da aiuto geometra a geometra, fino a quando, raggiunta la maturità professionale, ho potuto organizzare personalmente il lavoro. Per questo posso asserire di conoscere le più frastagliate sfaccettature di questa affascinante professione». Il mercato immobiliare è in lieve ripresa, ma lo scorso decennio è stato

davvero difficile: un baratro per molti. Non per Giemme, la cui esperienza trentennale ha consentito di condurre in porto la nave. «In particolare gli ultimi cinque-sei anni ci hanno fatto disperdere molte energie. Adesso sembra che il peggio sia alle spalle e il mercato ricominci a riprendersi. Prima della crisi

costruivamo 100 appartamenti all’anno, nel periodo più buio siamo arrivati a realizzarne appena la metà.». Nell’ultimo cantiere in classe A di Cernusco sul Naviglio, l’edificio in costruzione si colloca esattamente a specchio rispetto all’ala già finita e abitata, così da fungere da esempio del costruendo edificio. E ci sono anche diverse novità frutto dell’esperienza fatta all’estero. Una spicca tra tutte per innovazione e singolarità: la realizzazione, lungo il marciapiede del nuovo cantiere e perfettamente accessibile, di un appartamento campione finito e arredato in cui i clienti e potenziali acquirenti, possono entrare e rendersi conto di come sarà la loro futura casa. L’impatto è assicurato. «Sì è una bella idea – conclude Daniele – ma non è l’unica. Invito chiunque voglia avvicinarsi al pianeta casa a contattarci. La nostra “mission” è trasformare ogni richiesta in una soluzione su misura, unica ed esclusiva».

Giemme Costruzioni ha sede a Cernusco sul Naviglio, nella centralissima via Roma al civico 13. Fondata nel 1987 da Giuliano Mossini e guidata oggi dal figlio Daniele, è una solida realtà che conta dieci dipendenti in pianta stabile più l’indotto di maestranze che arrivano anche di volta in volta a cinquanta lavoratori in fase di cantierizzazione. L’impresa edile si caratterizza per l’elevata qualità del costruito e per l’attenzione alle innovazioni tecnologiche. Fortemente radicata sul territorio dell’hinterland milanese, Giemme Costruzioni rappresenta un’eccellenza nel settore dell’imprenditoria edile. Contatti: telefono 02.92111839. Indirizzo di posta elettronica ufficiovendite@giemmecostruzioni.it. Sito Internet www. giemmecostruzioni.it.

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40 Le imprese si raccontano

Evac di Idrocentro Con le sue specializzazioni, il Gruppo può realizzare un edificio dalle fondamenta fino all’ultima tegola del tetto

Lavoratori:

450

N Nelle foto: sopra, l’interno dell’azienda. A sinistra, alcuni prodotti di EVAC, a destra, il

Capitale sociale:

22mln

fondatore di Idrocentro Spa Antonio Cussino con la moglie Alda (foto Guido Galisano per “Idea”) Nella pagina accanto,

Marchi distribuiti:

500

Filiali in Italia:

50

alcuni addetti al lavoro

ata nel 1976 dall’intuizione e dall’iniziativa imprenditoriale del fondatore Antonio Cussino, l’azienda “Idrocentro” conta oggi ben 50 sedi in Italia ed altre all’estero in Romania (Timisoara) e Francia (Nizza). In questi quarant’anni e più, l’azienda è diventata un vero e proprio gruppo industriale con oltre 450 addetti impiegati nei vari settori in cui la realtà produttiva si differenzia. Tra questi la divisione Evac “Tecnologie dell’Aria”, cavallo di battaglia del Gruppo Idrocentro che si occupa della produzione di canalizzazioni ed accessori aeraulici, per impianti di aspirazione, ventilazione e condizionamento sia per il settore residenziale che per il terziario-industriale. Come già detto Idrocentro è molto di più: a partire da “Unimetal” per le grandi coperture e la lattoneria in genere; “Abitare” per la fornitura di materiale edile, “Esi” che si occupa dell’irrigazione oltre che di piscine, “Aa Energy” specializzata in pannelli fotovoltaici e pompe di calore, “Sourge des eaux” per il trattamento


L’Azienda in breve

acque e “Alge” per l’arredobagno in tutte le sue declinazioni e sfaccettature. La rete commerciale dell’azienda distribuisce circa 500 marchi che sono veri e propri tasselli che costituiscono il “collosso” Idrocentro, capace di affermarsi sul mercato grazie alla qualità dei prodotti proposti. Il desiderio dell’azienda è quello di semplificare la vita dei clienti e garantire un servizio di qualità. Idrocentro affianca professionisti qualificati seguendo e anticipando le evoluzioni del mercato, per soddisfare ogni esigenza del cliente. La capillare presenza nel territorio che vede la dislocazione di magazzini sparsi in tutto il Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Toscana, Sardegna, Emilia Romagna, in Francia e in Romania, garantisce un servizio al cliente senza eguali. Torre San Giorgio, in provincia di Cuneo, è la sede del quartiere generale di Idrocentro, dove grazie alla fantasia e all’operosità imprenditoriale dell’irrefrenabile Antonio Cussino, è nata un’iniziativa commerciale chiamata Expotorre, una fiera delle novità in tutti i settori trattati da Idrocentro che si svolgerà nel 2019 nei padiglioni del gruppo a Torre San Giorgio.

Quarant’anni di affidabilità e operosità imprenditoriale, nel segno del suo fondatore Antonio Cussino Tratteggia tutto questo nel corso di una dettagliata intervista l’architetto Luca Murgioni, dell’Ufficio tecnico di Evac: «Il nostro marchio esiste da molti anni e sta registrando in questo ultimo periodo un soddisfacente trend di crescita. Produciamo canalizzazioni ed accessori per il trasporto aria, sia per climatizzazione che per sola ventilazione, operiamo per soddisfare le esigenze del cliente sia in ambito residenziale (ventilazione meccanica controllata) che in ambito terziario (supermercati, ristorazione) ed industriale (ricambio aria e convogliamento reflui). Attualmente i materiali più usati sono la lamiera zincata e il cosiddetto pannello-sandwich, che nascendo già coibentato presenta notevoli vantaggi. Abbiamo recentemente fatto investimenti in macchinari d’avanguardia,

e puntiamo molto sull’assistenza ed il supporto tecnico. Come già accennato per noi lo “standard” è sempre “su misura”. Eseguiamo qualsiasi tipo di realizzazione per soddisfare le più svariate esigenze operative. Al cliente viene fornito un servizio di consulenza tecnica continuativo, dalla preventivazione alla messa in opera delle componenti dell’impianto. Commercializziamo unità per il trattamento dell’aria di ogni genere, tipo o misura, e disponiamo di una linea di prodotti a nostro marchio. Siamo in grado di fornire soluzioni chiavi-in-mano che comprendono la messa in opera di canalizzazioni in loco. Idrocentro, con le sue specializzazioni, è in grado di realizzare un edificio dalle fondamenta fino all’ultima tegola del tetto». Ma come ha reagito una realtà così fortemente strutturata alla famigerata crisi che ha colpito l’economia negli ultimi anni? «La crisi c’è stata, anche nel nostro settore – conclude Murgioni - ma il nostro titolare Cussino ha preso le decisioni giuste. Credendo nell’attività e nelle persone. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti».

Idrocentro Spa e l’affiliata Evac si trovano a Torre San Giorgio, in provincia di Cuneo, in via Giolitti 92. Realizzano e commercializzano una gran quantità di prodotti legati all’edilizia, e non solo. L’azienda fu creata nel 1976 da Antonio Cussino e dalla moglie, i quali conducono tuttora il gruppo che comprende varie affiliate. Le sedi sono sparse in tutta Italia (per lo più al Nord ma anche in Toscana e Sardegna) e all’estero in Francia e Romania. Gli addetti occupati sono oltre quattrocento. Contatti: tel. 0172.921022; indirizzo mail amministrazione@evac.it oppure info@idrocentro.com; sito Internet www.evacclima.it.

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42 Le imprese si raccontano

Indutex S.p.A.

S Fondazione:

1977

Nella foto in alto la sede centrale di Indutex Spa a Corbetta (Mi); qui sotto il fondatore Mario Rossin con il figlio Paolo; nella pagina accanto, addetti al lavoro per il confezionamento e il design di abbigliamento protettivo

Tipi e prodotti:

12.000 Fatturato:

20 mln Filiali:

3

e centinaia di medici nel mondo possono affrontare le emergenze infettive e le epidemie più terribili è anche grazie alle tute protettive della Indutex, leader europeo nella produzione e vendita di indumenti a protezione chimica, biologica e da particelle contaminate da radiazioni. A questo punto l’immaginario collettivo potrebbe facilmente andare alle immagini di “Virus letale”, film del 1995 con Dustin Hoffman e Rene Russo che combattono contro un’epidemia incontrollabile indossando delle tute “spaziali”. Mentre la ragione spingerà a pensare a Paesi come Sierra Leone o Nigeria in cui il mortale virus Ebola ha sterminato migliaia di persone e dove è necessario proteggere gli operatori sanitari che lo combattono.

«Quando si ha a che fare con un virus che si trasmette anche solo toccandosi con la mano, o con gas letali – spiega Paolo Rossin, direttore generale di Indutex – non c’è altra alternativa se non chiudersi dentro vestiti a tenuta stagna. Quelli che produciamo noi». E a un livello qualitativo davvero alto. «Durante un intervento di emergenza in Francia, quando si verificò una fuga di gas fenolo che per l’uomo è letale - ricorda - sono state usate 400 tute prodotte da noi e neanche una si è bucata o danneggiata. Uno standard di elevata qualità, raggiunto grazie ai molteplici controlli che effettuiamo e alla grande attenzione che poniamo nei dettagli». La Indutex, che ha sede a Corbetta (Mi), possiede anche altre due unità produttive (in Romania e in Tunisia), dà lavoro a circa cinquecento persone tra dipendenti e indotto e ha chiuso il 2017 con circa 20 milioni di euro di fatturato. Nonostante le dimensioni in continua crescita, rimane a conduzione familiare come nel lontano 1977, quando fu creata da Mario Rossin, oggi arzillo 81enne dalla verve coinvolgente, che continua a lavorare in ufficio come un giovane dirigente rampante. «Mio papà è una forza – continua Paolo -. Quello che ho imparato lo devo a lui, e questa azienda va avanti bene grazie esclusivamente ai nostri sforzi e alle nostre intuizioni». Indutex vanta partnership e collaborazioni con le più importanti realtà di tutto il mondo.


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Per lavorare al sicuro da qualsiasi rischio e contagio Sembra quasi impossibile che da quel grande edificio isolato in mezzo ai campi dell’estrema periferia lombarda vengano ordinati prodotti di eccellenza che poi salvano vite ovunque: dagli scenari di guerra (con i famigerati gas chimici) alla gestione di emergenze civili (le tute dei Vigili del Fuoco, quelle della Polizia Scientifica) fino alle operazioni umanitarie (Emergency, Croce Rossa). «Siamo molto soddisfatti, sia per la qualità e l’apprezzamento che ci vengono riconosciuti da tutti i nostri clienti, sia per come si sta prospettando il futuro. Proprio in questi giorni un importante ospedale di New York, il Bellevue Hospital Center, ci ha commissionato una fornitura di indumenti di protezione biologica personalizzati. A volte, infatti, biso-

gna adattare i nostri prodotti alle esigenze di chi compra. Ma il nostro motto è questo: “Di solito ce l’abbiamo, altrimenti lo creiamo”. Infatti è così». Tutto è “fatto in casa” e si parte

dall’inizio: dalle solette sottoscarpe tagliate con una pesante pressa, al disegno tecnico dell’indumento proprio come fosse un capo alla moda, per finire con l’immagazzinaggio e il carico-scarico. Indutex produce e commercializza ben 12.000 diversi prodotti e tipi di indumenti: dai semplici copriscarpe (quelli che si usano anche per entrare negli spogliatoi delle piscine) ai ben più complessi scafandri a tenuta stagna. Tutto in un flusso ben congegnato, che non lascia niente al caso e che permette alla famiglia Rossin di condurre un’attività assolutamente unica nel panorama non solo italiano ed europeo ma addirittura mondiale: «Dalla rimozione dell’amianto agli interventi in zone contaminate da gas chimici - conclude Paolo Rossin - non temiamo rivali».

L’Azienda in breve

Indutex Spa si trova a Corbetta (Mi) in via San Francesco 8 e produce indumenti di protezione. Creata nel 1977 da Mario Rossin e dalla moglie, è oggi condotta dal figlio Paolo e dallo stesso fondatore. Importanti le partnership e gli enti anche istituzionali che si servono da Indutex: dai Vigili del Fuoco alle organizzazioni umanitarie come Emergency e Croce Rossa, fino al Ministero degli Interni e alle unità di pronto intervento. Contatti: tel. 02.97238711; indirizzo mail info@indutexspa.com; sito Internet www.indutexspa.com.


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44 Fondazione:

1948

Fattoria L’Agricola

Dipendenti:

140

Il titolare Aldo Santacatterina; a destra i cuochi, il reparto macelleria,

Posti ristorante:

200

Dal produttore al consumatore:

0 km

il caseificio e, nella foto piccola, un’immagine del 1948

“D

alla terra alla tavola” recita lo slogan della Fattoria “L’Agricola” di Lainate (Mi). E mai motto fu più azzeccato: tutto, infatti, qui è a chilometro zero. Dal produttore al consumatore, si diceva un tempo; ed è proprio questo lo spirito che il titolare Aldo Santacatterina incarna appieno. Ogni prodotto venduto o consumato nei grandi spazi a disposizione della clientela arriva direttamente da... dietro l’angolo. Nel senso più letterale del termine: al pianterreno, infatti, ci sono un caseificio, una macelleria con reparto insaccati e una bottega con centinaia di prodotti assolutamente genuini; all’esterno, negli spazi circostanti l’azienda, ci sono le capre e le mucche che producono buon latte subito utilizzato; ai piani superiori un ottimo ristorante con duecento coperti disponibili; infine, nell’edificio di fronte, un bar-gelateria e un’amburgheria che serve sempre prodotti nati e lavorati in loco. «Vado molto fiero della realtà che ho creato e che sto conducendo insieme a mia moglie Anna e ai miei figli Andrea, Fabio e Stefano – dice Santacatterina -. Io sono nato qui, in una camera dell’azienda agricola, nel 1953 quando ancora eravamo una semplice cascina con allevamento. Adesso siamo una realtà importante che dà lavoro a 140 persone». Detto che “provare per credere” rimane il miglior modo per

rendersene conto, cerchiamo di descrivere le molteplici proposte per la clientela. A cominciare da qualcosa che, purtroppo, a parole non si può descrivere: i sapori. Ciò che si mangia alla Fattoria “L’Agricola” ha un gusto particolare, perché viene preparato pochi minuti prima di essere consumato: le degustazioni che settimanalmente animano il settore ristorazione parlano da sole, e chi ha provato può testimoniarlo. «Siamo una realtà unica alle porte di Milano – continua il titolare -. I formaggi che il cameriere ti porta al tavolo sono fatti qui sotto, lo stesso giorno in cui vengono consumati». Il tutto controllato secondo le rigide norme di qualità Hccp. «La carne arriva dai migliori allevamenti piemontesi e lombardi; dopo l’appropriata frol-


Da semplice “cascina” a eccellenza della ristorazione Qui i prodotti sono veramente a chilometro zero

latura, la tagliamo e cuciniamo su ordinazione. Ecco perché da noi il cibo è così gustoso». Non serve la data di scadenza, perché tutto ciò che viene servito in tavola è talmente fresco da sorprendere anche i palati più fini. Solo per fare un esempio, il latte utilizzato per fare il gelato in vendita al bar-gelateria viene munto dalle vacche dell’azienda, quindi trattato e subito utilizzato. Vuoi mettere il gusto? Idem come sopra per tutto il resto. E la clientela gradisce: «La gente si accorge quando gli servi prodotti di qualità, soprattutto in Italia dove la cucina è un’eccellenza. Anche per questo siamo sempre pieni: il nostro ristorante ha ottimi cuochi, la bottega propone prodotti di prima categoria e per tutti i gusti, nei nostri campi produciamo i

cereali che poi maciniamo per fare il pane e la polenta». Insomma, tutto ciò che riguarda la filiera agroalimentare qui è rappresentato al meglio e servito in guanti bianchi. Con qualche soddisfazione di non poco conto anche per i titolari. «Lo scorso anno – gongola Santacatterina – abbiamo vinto il premio come miglior formaggio di capra al mondo. La cerimonia di premiazione si è svolta in Inghilterra e il nostro cremoso di capra si è classificato al primo posto. A questo proposito devo dire che i prodotti derivati dalla capra, sia latte che carne, ultimamente stanno riscuotendo un ottimo successo di pubblico. Forse perché risultano più digeribili e sicuramente più saporiti. Fatto sta che la capra, nel setto-

re dell’agroalimentare, ha un grande futuro e in questo comparto noi siamo all’avanguardia». Un successo pieno, dunque, che lascia poco spazio ai rimpianti: «Sono soddisfatto, anche se la mia vita è praticamente tutta in azienda. Lavoro dalle 7 del mattino alle 10 di sera tutti i giorni, comprese le domeniche. Ma non mi pesa. Piuttosto, il nostro impegno è anche valorizzare e dare responsabilità ai giovani. Lo scorso anno abbiamo dato lavoro a circa quaranta nuovi addetti: non è poco. Però mi piacerebbe più spirito d’iniziativa, che spesso invece oggi manca. Insomma, per dirla alla milanese, vedo poca gente disposta a dirmi “ghe pensi mì”. Ma va bene così, l’importante è che i miei clienti siano soddisfatti».

L’Azienda in breve La Fattoria “L’Agricola” si trova a Lainate, alle porte di Milano. Qui si produce formaggio fresco, pane, carne e insaccati a Km zero. A disposizione della clientela un ampio parcheggio che serve gli avventori del bar-gelateria, dell’amburgheria e della bottega con prodotti genuini per tutti i gusti. Macelleria, caseificio, panetteria e salumeria per la spesa quotidiana. Quindi un ristorante con 200 coperti adatto anche per ricevimenti o matrimoni. E, per i più piccolini, un percorso nella fattoria didattica tra decine di animali da osservare e uno splendido parco giochi protetto in cui divertirsi. Contatti: tel. 02.9373286; mail reservation@l-agricola.com; sito internet www.l-agricola.com.

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Melina Carrelli

L’ Dipendenti:

25

Nella foto in alto l’interno del capannone di Vignate (Mi). Qui sotto, alcuni dei mezzi aziendali per la consegna. Nella pagina a lato, in basso, Antonio, Angela e Domenico Melina, titolari e condirettori dell’azienda

Sviluppo area:

10.000 mq Fatturato 2017:

10 mln

Numero Carrelli:

3.000

insegna di “Melina carrelli elevatori” si staglia luminosa sul grande capannone di Vignate, dove la ditta ha sede dal 2006. Ma l’azienda ha radici ben più in là nel tempo, all’inizio degli anni Settanta. Oggi è una realtà di medie dimensioni, con un ampio parco mezzi a disposizione. Fondatore e spina dorsale del business è Antonio Melina, 70 anni ben portati, modi affabili e idee chiare: «Ho iniziato facendo il riparatore: andavo nelle grandi aziende come Falck e Pirelli per fare manutenzione - ricorda Melina - Se penso ai primi passi dell’attività... Nel ‘74 a Cernusco eravamo un’officina, niente più. Ma da lì è partito tutto. Ho iniziato a fare assistenza e le prime vendite: poche, ma è stata la svolta. Ho sempre lavorato tanto, mettendo al primo posto le esigenze dei clienti e non le mie. Credo che per ottenere qualcosa di grande nella vita bisogna fare sacrifici e dedicarsi completamente al lavoro». Melina, dotato di una profonda conoscenza dei prodotti e di uno spirito d’iniziativa non comune, iniziò ad affiancare l’attività di riparazione e manutenzione dei carrelli elevatori con quella di ven-

dita. Senza strafare e senza forzare i tempi. «Non ho mai fatto il passo più lungo della gamba - dice oggi orgogliosamente seduto dietro la scrivania padronale - e non ho mai respinto un pagamento. Di questo sono fiero: in tutti questi anni ho sempre onorato gli impegni senza un giorno di ritardo sia verso i miei dipendenti, sia verso fornitori e clienti». Il boom del settore arriva a cavallo degli anni ‘80, quando la “Milano da bere” dava impulso alle molteplici attività che gravitavano attorno alla metropoli. «In quel periodo il volume d’affari si è notevolmente incrementato e ho continuato a investire i ricavi in azienda. Certo la nostra zona, l’hinterland milanese, si è rivelata ideale per la mia attività: grandi fabbriche, ottime infrastrutture e soprattutto poli di interscambio merci e attività legate alla logistica, il che ha reso il carrello elevatore uno degli articoli più richiesti». Intorno al 1992, ad Antonio si aggiungono i due figli Angela e Domenico, tuttora impegnati nella conduzione dell’attività lavorativa: «Sono contento che i miei figli lavorino con me. C’è voluta pazienza e tempo per formarli, ma la soddisfazione è grande perché significa condividere con loro il progetto della mia vita». Tra la fine degli anni ‘90 e primi anni 2000 l’espansione continua e da un capannone si passa a due. «Avevamo due sedi, a Cassina de’ Pecchi e a Cassano d’Adda - prosegue il


Antonio, i due figli e un business ben riuscito racconto del fondatore -. Poi ci siamo trasferiti a Vignate per ottimizzare vari aspetti dell’attività. Oggi siamo in grado di evadere il 98% delle richieste della clientela: praticamente abbiamo tutto quello che ci viene chiesto!». Entrando nel merito dell’attività, Melina Carrelli si colloca tra i leader del settore, soprattutto per quel che riguarda il noleggio. «Il 90% dei clienti vuole carrelli in affitto, il 10% invece li acquista - continua - Noi assicuriamo manutenzione e assistenza, attività particolarmente apprezzata dai nostri clienti. Tant’è vero che circa la metà dei miei dipendenti è sempre in giro per intervenire in loco sui carrelli. Serviamo circa mille ditte in tutta Italia, da Pordenone a Roma. La concorrenza? C’è,

L’Azienda in breve

L’Azienda in breve

eccome; ma, grazie alla nostra esperienza e all’affidabilità che in tutti questi anni abbiamo sempre garantito, non temo rivali». Infine, una battuta sull’invidiabile performance

imprenditoriale: «Le opportunità che mi si sono presentate le ho sempre colte, senza lasciare mai niente di intentato; e i risultati si vedono».

Melina Carrelli elevatori si trova a Vignate (Milano) in via Cassanese; si occupa di vendita, noleggio, assistenza e manutenzione di carrelli elevatori e propone la gamma completa “Jungheinrich”, uno dei più importanti produttori mondiali del settore. Anche per l’usato, Melina dispone di 10.000 mq di esposizione con oltre 500 unità in pronta consegna, un programma di ricondizionamento scrupoloso e la scelta fra le migliori marche. Contatti: tel. 02.95938566; n° verde 800-801288 (da lunedì a venerdì 8.30-12.30 e 14-18); indirizzo di posta elettronica info@melinacarrelli.it e sito Internet www.melinacarrelli.it.

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Metallurgica Legnanese

N Dipendenti:

42

Area coperta:

35.000 mq Fatturato:

50 mln Sedi:

3

Qui sotto, il fondatore e amministratore unico Siro Della Flora, 72 anni; nella pagina a destra, addetti al lavoro nella ditta di Rescaldina

on veste Armani o Valentino, usa un vecchio modello di telefonino e ogni tanto butta lì qualche parola in dialetto milanese. Ma sulle capacità imprenditoriali di Siro Della Flora, 72 anni, non si discute: i tre capannoni su cui si distribuisce l’attività della Metallurgica Legnanese, da lui fondata e di cui è amministratore unico, sono lì a testimoniarlo. E lui ne è pienamente cosciente. «Lavoro nel settore dell’acciaio da ben 59 anni – esordisce – Se non me ne intendo io vorrei sapere chi ne capisce. Quando ho cominciato eravamo in due, io e il mio socio dell’epoca che poi decise di mollare. Solo dopo quattro anni di duro lavoro ci siamo concessi il lusso di assumere un dipendente. Adesso la mia azienda conta 42 assunti, tre sedi, per un totale di 35.000 metri quadrati di superficie produttiva, e 32 carri-ponte per la preparazione dell’acciaio». La storia di Della Flora è evidentemente singolare, ma per certi versi simile a quella di altri imprenditori che hanno deciso di scommettere e investire sulle proprie capacità negli anni del boom economico. All’epoca, con enormi sacrifici e a costo di

dedicare tutta la propria vita al lavoro, si riuscivano a raggiungere risultati straordinari. «Nessuno mi ha regalato niente - afferma orgoglioso - e se sono riuscito a costruire tutto questo devo dire grazie solo ai miei famigliari e a un paio di fornitori che all’inizio dell’attività hanno avuto la pazienza di aspettare i miei pagamenti». La “filosofia” che gli ha permesso di raggiungere il successo non ha segreti. «Io vivo per lavorare – dichiara - Ho dedicato tutta la mia vita all’azienda e ho fatto sacrifici che non so quanti altri sarebbero disposti a fare. D’altronde, quando da bambino si è in nove in famiglia e per andare in bagno devi correre in cortile, capisci che per cambiare la tua condizione devi darti da fare. E così ho fatto! A sette anni facevo il garzone da un salumiere, a nove andavo a spazzare la piazza di Legnano dopo il mercato per tirar su quattro soldi. Poi sono entrato in fabbrica e ci sono rimasto per un bel po’... Giusto l’altro giorno facevo due conti: se avessi continuato a fare il dipendente sarei già in pensione dal 1994!». Invece? «Invece mi sono licenziato e ho iniziato la mia attività». Cos’è cambiato da allora, dopo i successi economici raggiunti e i traguardi produttivi


La storia di un’azienda d’acciaio conseguiti? «Le dico cosa non è cambiato: il mio impegno. Alle sei e un quarto sono già in azienda perché alle nove arrivano i lavoratori e devo aver già pronto tutto il giro dei carichi, delle consegne, delle pratiche da evadere... E guardi che so fare tutto, perché è giusto così. Chi sta al vertice, sia egli il datore di lavoro, un direttore o un manager, non deve restare ostaggio del lavoratore. A gennaio, per esempio, avevo i magazzinieri ammalati: allora cosa ho fatto? Li ho sostituiti io. Perché l’azienda deve andare avanti». E’ probabilmente anche perché alla sua guida c’è un uomo di questo genere che la Metallurgica Legnanese è un punto di riferimento nel

settore e non sembra risentire neppure della spietata concorrenza con gli occhi a mandorla. «La produzione sale e i prezzi scendono un pochino - spiega Della Flora - i nostri rivali

L’Azienda in breve più agguerriti sul mercato sono i cinesi e i russi, ma la domanda di acciaio è aumentata e il quadro per noi è positivo. Chiudiamo l’anno con un confortante +38% in volumi di vendita e il fatturato vanta un buon margine positivo. Direi che possiamo guardare con ottimismo al futuro». A questo punto sembra evidente che non è la prospettiva del guadagno ad aver spinto Siro Della Flora. «Non sono certo i soldi la mia motivazione - conclude - Volevo creare qualcosa di grande, di duraturo, che rimanesse per testimoniare quello che sono stato capace di fare. Questa è la mia maggiore soddisfazione».

L’Azienda in breve

La Metallurgica Legnanese si trova a Rescaldina (Milano) in via Resegone; si occupa di lavorazione e commercio di acciai e vanta una gamma di proporzione unica: oltre 6.000 dimensioni di taglio differenti (da 2 mm a barre pesanti 25 tonnellate). L’azienda, a conduzione familiare, è in grado di offrire anche la consegna con mezzi propri (Tir) ai clienti. Contatti: tel. 0331.576231; fax 0331.576608; indirizzo di posta elettronica mail@metallurgica.it.

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Clienti:

Nuovenergie Spa

30mila M3 gas metano:

60mln

In basso, da sinistra a destra,

Megawatt:

20mila

la sede di Rho di Nuovenergie e il presidente Giuseppe D’Urso. Nella pagina a lato il ricevimento

Fatturato:

28mln €

clienti allo sportello e alcuni dipendenti al lavoro

«L’

energia della tua città»: in questo claim è racchiuso il core business di Nuovenergie. Ovvero, la vendita di gas ed elettricità prevalentemente alla clientela retail, e l’attenzione al territorio inteso come tessuto socio-economico e culturale sul quale l’azienda insiste. Fondata nel 2003 dai comuni di Rho, Settimo Milanese e Pero, Nuovenergie ha raccolto l’eredità dell’ex azienda dei servizi municipalizzati di Rho punto di riferimento in città per tutta la seconda metà del secolo scorso. Oggi il pubblico ha a dispo-

sizione cinque punti vendita a Rho, Settimo, Bareggio, Cornaredo e Magenta. L’11 luglio è stato inaugurato lo sportello di Lainate con il marchio “Lainate Energie”. Il presidente Giuseppe D’Urso, in carica dall’aprile 2018, conosce a fondo l’azienda per aver lavorato a lungo al suo interno come amministratore unico e membro del Cda prima: «Oggi Nuovenergie è tornata a far registrare indici in crescita – racconta - segno che la strada che abbiamo voluto intraprendere negli ultimi anni è quella giusta». In effetti al momento sono ben 30.000

i clienti della Spa. «Si tratta di un dato per noi molto prezioso – riprende D’Urso – risultato dell’impegno e della costanza con cui portiamo avanti la nostra mission. La nostra strategia punta tutto sul cliente perché non potendo praticare forti sconti sulle materie prime, abbiamo scelto di mettere la persona al centro, circondandola di attenzioni. Siamo apprezzati per il servizio chiavi in mano che permette di agevolare e velocizzare ogni fase dell’attivazione. In più, una volta completati gli allacciamenti, restiamo a disposizione, pronti a interfacciarci direttamente


La società, attiva su tutto il territorio nazionale, privilegia criteri di risparmio, economicità e trasparenza L’Azienda in breve

con i gestori della rete di distribuzione in caso di guasti o altre necessità. I nostri consulenti, infine, possono dare consigli per il risparmio energetico e sullo sfruttamento delle rinnovabili, oltre che fornire supporto nella scelta dell’offerta migliore in base alle abitudini di consumo». Ad attestare il livello di qualità raggiunto dall’azienda, il conseguimento del Bollino Etico Sociale per la trasparenza. «Si tratta di un impegno che portiamo avanti con determinazione perché ci consente di far crescere la fiducia nei nostri confronti – aggiunge D’Urso – Poiché, inoltre, sul territorio vogliamo essere un punto di riferimento forte e presente, sponsorizziamo sempre volentieri i principali

eventi sportivi e culturali che vengono organizzati. Siamo anche sponsor di diverse squadre locali, ciascuna con centinaia di atleti». E le strategie per il futuro? Un attento studio del mercato attuale e il desiderio di impostare un percorso di crescita progressiva hanno fatto nascere l’esigenza di trovare un partner privato che garantisce forniture regolari di materie prime e prezzi stabili: «Per individuare il nuovo socio che ha acquisito la quota di minoranza del 30% (Rho, Settimo e Pero insieme arrivano al 70%) è stato indetto un apposito bando vinto dalla Spigas, azienda di La Spezia controllata dalla tedesca NWG di Lipsia. Il nuovo ingresso nella compagine sociale migliorerà ulterior-

mente la nostra efficienza». Nuovenergie oggi dà lavoro a 22 dipendenti. «Uno staff giovane, sempre attento e preparato – racconta il presidente – Il clima in azienda è molto sereno e questo si riflette sul rapporto con la clientela. E’ sintomatico il fatto che abbiamo ottenuto la certificazione Great Place to Work, dedicata alla qualità del posto di lavoro». Infine un cenno al futuro. «Stiamo gettando le basi del nuovo piano industriale. Sul tavolo anche l’ipotesi di allestire aree di servizio con distributore di gas metano, gpl e colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, nonché la riqualificazione delle aree dismesse con l’installazione di parchi solari».

Nuovenergie, Spa a capitale pubblico la cui maggioranza è detenuta dai comuni di Rho (48%), Settimo (21%) e Pero (1%), è punto di riferimento sul territorio per la fornitura di energia elettrica e gas metano anche da fonti rinnovabili. L’azienda garantisce alla clientela servizi efficienti chiavi in mano e massima trasparenza nelle comunicazioni in ottica di semplificazione. Oggi, con l’ingresso nella compagine sociale di Spigas, che ha il 30% delle quote, Nuovenergie può guardare al futuro con serenità, proseguendo nel percorso di rafforzamento iniziato da qualche anno.Da sempre attento al territorio, il gruppo dà lavoro a 22 dipendenti a disposizione del pubblico nei sei punti vendita di Rho, Settimo, Bareggio, Cornaredo, Magenta e Lainate. La sede centrale è a Rho in corso Garibaldi, 91, tel. 800.917796. Info: www.nuovenergiespa.it

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52 Negozi:

Centro Ottico Pegaso

4

Collaboratori:

13

«I

Anni di attività:

32

Superficie totale dei negozi:

600m

2

IPaolo Mucedola e Maria Pia Donati. e alcune immagini dei loro negozi

l segreto del nostro successo? Alzarsi presto la mattina, lavorare tanto, usare sempre il cervello e un pizzico di cuore, cercando di trasmettere sentimento». Paolo Mucedola ha una mente matematica ma per lui clienti, collaboratori, fornitori e occhiali non sono mai stati solo numeri. Al suo fianco c’è la moglie Maria Pia Donati: sono i titolari del Centro Ottico Pegaso, realtà d’eccellenza del territorio a ovest di Milano, attiva da ben 32 anni e localizzata in quattro negozi: due a Rho, uno a Inveruno e un altro a Pogliano Milanese.

La storia dei quattro centri ottici è indissolubilmente legata a quella di Paolo e Maria Pia. «Io studiavo Ingegneria aeronautica, lei Scenografia a Roma. Nel 1983 abbiamo deciso di provare a frequentare la Scuola di Ottica e Optometria - racconta Mucedola - Gli studi sono andati benissimo: per me il funzionamento dell’occhio è sempre risultato di facile comprensione e di conseguenza ci siamo appassionati sempre più alla materia». Si sposano nel 1984 e due anni dopo aprono il primo negozio in via Madonna 78, a Rho: il primo mattone era stato piazzato, con Paolo più orientato sull’area tecnica e Maria Pia su quella estetica. Dieci anni dopo, nel 1996, ecco il secondo centro ottico a Inveruno, mentre nel 1999 arriva il terzo a Pogliano Milanese. Nel dicembre 2003 apre il secondo negozio a Rho, in via Matteotti, mentre il 19

marzo 2016 Paolo e Maria Pia lasciano la storica struttura di via Madonna 78 per trasferirsi al civico 14, in una nuova sede più grande e accogliente. Una vera e propria impresa famigliare, fortemente radicata sul territorio e che non teme il confronto con le major del settore. «Siamo arrivati a questo livello lavorando onestamente. Il nostro compito è capire chi si ha davanti, dando poi consigli ad hoc per fornire la migliore soluzione possibile ai problemi spiega Paolo - Non mi piacciono le forzature: se una persona necessita di un occhiale noi ci siamo, ma se non ne ha bisogno sono il primo a dirglielo. Non abbiamo mai inseguito la vendita a tutti costi e questo mi permette di vivere sereno». Quando parla dei suoi collaboratori (13, distribuiti sui quattro negozi) Paolo mette in


Trentadue anni di storia e quattro negozi fra Rho, Inveruno e Pogliano Milanese: quando il lavoro è intelligenza e cuore mostra la stessa trasparenza: «Nel 1986, quando abbiamo iniziato, eravamo solo io e Maria Pia; poi è arrivato il nostro primo collaboratore, Claudio Ostuni. Veniva ad imparare il lavoro, quindi quando il giro d’affari è cresciuto l’abbiamo assunto. Oggi lavora ancora con noi e ormai da anni è il mio braccio destro. Claudio è l’esempio concreto del mio pensiero: quando trovo la persona giusta me la tengo stretta. L’importante è avere un gruppo affiatato, stare bene insieme. Io e mia moglie crediamo nel lavoro di squadra: insieme non dob-

biamo creare problemi, ma risolverli». Ciò che continua a cambiare sono gli allestimenti dei centri ottici, in costante evoluzione. «Il cambiamento è vitale: vogliamo stimolare l’utente e per questo continuiamo ad investire per rinnovare l’aspetto dei negozi - prosegue - Anche l’arredamento per noi è importante: tutti i mobili sono realizzati su misura, sono similari come estetica, ma personalizzati negozio per negozio». Un grazie speciale da parte dei titolari va a Remo Cornacchia, l’arredatore che si è occupato del loro primo

negozio. «Lavora ancora con noi. Anche in questo campo sono un fedelissimo: se una persona lavora bene con me, non vedo perché dovrei cercare altro». Il ringraziamento più grande va però ai clienti, sia da parte di Paolo che di Maria Pia: «È loro che dobbiamo ringraziare per il nostro successo: hanno creduto in noi dandoci una grossa mano nel corso degli anni. E col passare del tempo tanti clienti sono diventati amici…». L’ultima battuta riguarda il futuro: «Ho 57 anni e ancora tanta grinta e voglia di fare… e poi c’è nostra figlia, ha solo 15 anni: vedremo che cosa sceglierà di fare».

L’Azienda in breve

Acquistare un paio di occhiali da vista o da sole ma anche sottoporsi a un controllo optometrico o chiedere l’applicazione di un qualsiasi tipo di lenti a contatto. Il Centro Ottico Pegaso, nelle sue quattro declinazioni a Rho (via Madonna 14, 02.93500781, e via Matteotti 25, 02.9305263), Inveruno (piazza San Martino 24, 02.97288535) e Pogliano Milanese (piazza Tarantelli 5/A, 02.93548638), è un punto di riferimento sul territorio. Nei suoi centri, oltre alle montature più famose e prestigiose, si possono trovare anche occhiali più esclusivi e di nicchia, produzioni francesi, danesi e giapponesi d’eccellenza. Per ulteriori informazioni consultare www.centrootticopegaso.it e la pagina Facebook “Centro Ottico Pegaso”.

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Realimmobiliare Anni di attività:

37

Un nome per tre generazioni: a Monza, Fenaroli è un’istituzione

Generazioni di immobiliaristi:

3

Esordio di Fabio Fenarolii:

1990 Sedi:

1

«S

ono cresciuto non a pane e salame ma a pane e mattone». A dirlo è Fabio Fenaroli, titolare di Realimmobiliare: uno che il mercato immobiliare ce l’ha nel sangue sin da quando è nato. La sua storia è quella della sua impresa e prima ancora della sua famiglia: correva l’anno 1981 quando suo padre Franco aprì l’agenzia, presa poi in carico dal figlio. Ancora prima il nonno Guglielmo, immobiliarista e

commerciante, vendeva case quando le trattative andavano in scena nei bar e nelle piazze e si completavano con una stretta di mano. Per chiudere il cerchio va citato il nonno materno Benito Padovani, impresario edile, che ovviamente collaborava coi Fenaroli. Di conseguenza è semplice intuire che Fenaroli non è un nome qualsiasi a Monza, ma si intreccia indissolubilmente da decenni con la compravendita di immobili di pregio. Insomma,

la casa è un bene rifugio e su questo assunto c’è chi ha costruito un’impresa e naturalmente delle vite. «Mio padre ha iniziato nel 1978, quindi nell’81 ha aperto la sua agenzia. Io mi sono diplomato nel 1990 e da lì ho iniziato a frequentare la Realimmobiliare - spiega Fabio Fenaroli - In parallelo mi sono iscritto all’università, alla facoltà di Scienze Politiche, ma ero più portato e incline al mondo del lavoro. Ho fatto un anno di militare nei carabinieri, quindi dal 1992 sono entrato stabilmente in agenzia, impegnandomi con grande serietà e a tempo pieno». L’inizio è dalla gavetta, dagli affitti e dalle piccole operazioni: «Il lavoro era molto diverso da com’è oggi: chi cercava una casa guardava la rubrica del telefono e chiamava le agenzie oppure andava direttamente in sede, come succedeva con noi, perché ci conosceva - continua - Ora si deve investire in pubblicità, specialmente su internet; chi cerca casa lo fa online, andando a caccia di più informazioni possibili, anche se ancora oggi tanti si rivolgono a noi perché ci conoscono». Da tre generazioni un Fenaroli vende case a Monza e dintorni: non è così difficile trovare dunque famiglie intere che si sono rivolte a Guglielmo, Franco e Fabio. «Conosco persone i cui nonni hanno comprato casa dal mio, i cui padri l’hanno acquistata dal mio e a cui io stesso ho venduto l’abitazione - afferma - Trentasette


Fra i ricordi di famiglia c’è una singolare curiosità: si tratta di una cambiale da 500 milioni di marchi

L’Azienda in breve

che il nonno di Fabio, Guglielmo Fenaroli, ricevette in cambio di alcuni terreni. Datata 1923, è lunga un metro e mezzo per via di tutti i bolli presenti: non ha mai potuto incassarla per via del crollo del marco ma ancora oggi è conservata con cura dal nipote

anni di attività sono sinonimo di garanzia e affidabilità: noi non andiamo a citofonare a casa della gente, non telefoniamo a nessuno, ma sfruttiamo la nostra storia, il nostro nome e la nostra reputazione. Sono le case che vengono da me». Oggi l’agenzia, oltre che da Fabio Fenaroli, è composta da una persona che si occupa di affitti e da due impiegate che si alternano in ufficio. «Negli anni della crisi qualcuno ha chiuso, qualcuno ha cambiato nome, noi ci siamo ancora. Certo, abbiamo attraversato il cosiddetto periodo di vacche magre ma siamo ancora qui - prosegue - Da due o tre anni il mercato si è ri-

preso, ma i prezzi non torneranno mai più quelli di una volta: le case hanno perso parecchio valore anche a Monza e provincia». Inoltre, circa cinque o sei anni fa, sono cambiati i gusti e si è riscoperto l’appeal dei centri urbani: «Negli anni Ottanta e Novanta c’è stato un decentramento verso la Brianza, tutti volevano abitare dove c’era un po’ di verde; ora, invece, il desiderio è quello di essere più vicini ai servizi, senza utilizzare la macchina per gli spostamenti». Nel 2000 Fabio Fenaroli ha costituito anche una società in franchising, composta da sei agenzie in tutta la Brianza: «Ma ognuno guar-

dava solo se stesso e così è stata chiusa nel 2008. Soltanto l’agenzia di Villasanta ha tenuto il marchio, ma con loro non c’entro più nulla; però hanno capito che il nostro è un marchio da sfruttare». L’ultima battuta è sul futuro: «Ho un figlio di quattordici anni, è libero di fare ciò vuole ma chissà che non possa dar vita alla quarta generazione di Fenaroli in questo settore…».

Fabio, Fenaroli, destra, e il padre Franco, a sinistra

Se si parla di intermediazione immobiliare a Monza, il riferimento va immediatamente alla Realimmobiliare di Fabio Fenaroli. In particolare l’agenzia, che da 37 anni ha sede in piazza Citterio 2 a Monza, è in prima fila per quanto riguarda gli immobili di pregio, nonostante tratti anche altre tipologie di abitazioni. Tradotto significa compravendita e affitti in residenze di alto livello, nel centro storico della città e nei suoi eleganti palazzi, così come in altri comuni della provincia. Per maggiori informazioni consultare il sito www. realimmobiliaremonza.com, chiamare lo 039.324303 o scrivere a info@ realimmobiliaremonza.com.

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Centro odontoiatrico Dott. Giorgio

Romano

Q Dipendenti:

25

Collaboratori:

20 Sedi:

3

Prestazioni nel 2017:

30mila

ualcuno dice che tre è il numero perfetto. Di certo, più di trent’anni fa, il dottor Giorgio Romano non poteva immaginare che avrebbe dato vita a tre centri dentistici. E nemmeno che queste strutture avrebbero chiuso il 2017 con ben 30mila prestazioni erogate, fra otturazioni, visite di pulizia dentale e interventi più complessi. Classe 1952, leccese di origine (per la precisione di Cutrofiano), ma emigrato a Milano in tenera età, il dottor Romano negli ultimi tre decenni della sua storia ha saputo costruire un’attività che è a tutti gli effetti una vera e propria impresa.

Basterebbe prendere in considerazione il numero di dipendenti, venticinque, a cui vanno aggiunti i collaboratori, una ventina. «Dopo la laurea al Policlinico di Milano, nel 1987 mi sono specializzato in odontostomatologia, aprendo in solitaria quello che all’epoca era un piccolo studio monoprofessionale a Lainate. Col passare del tempo mi sono dotato di un collaboratore, arrivando poi ad avere ben cinque unità operative - spiega il dottore - Nel 2008 ho raddoppiato aprendo a San Lorenzo di Parabiago, quindi nel giugno 2015 è stato inaugurato il mio terzo centro, a Rescaldina». Le tre strutture sono impostate sull’attività monospecialistica, sfruttando il medesimo sistema operativo. «Visito personalmente i pazienti ed elaboro i piani di cura, quindi li “dirotto” ai miei colleghi, a singoli professionisti specializzati. È mol-


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Lainate, San Lorenzo di Parabiago e Rescaldina: un’avventura che funziona da più di trent’anni to difficile che un operatore possa specializzarsi in tutte le branche dell’odontoiatria: questa pluralità di interventi mirati probabilmente è uno dei nostri motivi di successo». Il dottor Romano, specializzato in sindromi posturali, sindromi dolorose cranio facciali oltre che in medicina naturale, mentre parla è perfettamente a suo agio nel classico studio dentistico, fra la poltrona odontoiatrica e un monitor dove spicca l’elaborazione di una panoramica: imprenditore sì, ma comunque sempre impegnato sul campo. «Sin da quando sono partito avevo il piacere di realizzare qualcosa: non immaginavo un punto d’arrivo e man mano che le richieste e la soddisfazione dei pazienti aumentavano mi sono quasi visto

costretto ad espandermi - continua - Oltre alla professionalità, le caratteristiche principali che non mi hanno mai abbandonato sono elasticità e tolleranza: non sono rigido con i clienti, creo una certa empatia con loro. Lo stesso vale per il rapporto con i dipendenti, prediligo il dialogo all’imposizione». Lainate, Parabiago e Rescaldina: i centri in questione dispongono di attrezzature di qualità (e la presenza di tre strutture è un vantaggio per i grossi acquisti di materiali, che si riversa anche sui pazienti), professionisti competenti e mettono in mostra persino l’adozione di una pratica di nicchia, ossia l’odontoiatria biologica integrata. Ma il “modello Romano” oggi è replicabile

nel campo odontoiatrico? «Ora è difficilissimo fare impresa: è necessario fronteggiare altissimi costi, non solo in termini economici ma anche dal punto di vista amministrativo e gestionale. Questi possono essere sostenuti soltanto da gruppi finanziari che investono in odontoiatria per mero fine di profitto - conclude - Vedo poche possibilità per un privato. Io ce l’ho fatta, ma il mondo e il mercato nel frattempo sono cambiati. Il mio sogno è che cambino le regole: mi piacerebbe che noi operatori sanitari potessimo operare solo nel nostro campo, senza dover sfidare la burocrazia, senza studiare leggi e senza interpretare codici, lasciando tali incombenze al nostro commercialista».

L’Azienda in breve Il dottor Giorgio Romano è titolare e direttore sanitario dei centri dentistici di Lainate, San Lorenzo di Parabiago e Rescaldina. Le tre strutture offrono servizi di igiene e profilassi, nella terapia conservativa, in quella ortodontica, chirurgica, endodontica, paradontale e protesica. Spazio poi all’implantologia e alla valutazione occlusale e posturale, oltre che all’odontoiatria biologica integrata e alla pratica della sedazione cosciente. Spicca il servizio “Dal dentista con l’autista” che permette ai pazienti disabili e agli anziani che hanno difficoltà a muoversi di avere a disposizione un’auto con autista per il tragitto domicilio-studio e studiodomicilio. Per maggiori informazioni consultare il sito www.studioromanogiorgio.it o chiamare lo 02.9371521.


Le imprese si raccontano

58 Clienti

Teodori Spurghi

10mila Comuni serviti:

50

Qui sotto il titolare di Teodori Spurghi Marco Bonetti

Mezzi specializzati:

6

e i mezzi per gli interventi sulle reti fognarie. Nell’altra pagina il particolare

Anni di attività:

42

di un impianto di sollevamento liquami e una delle autobotti in azione

Q

uello degli spurghi e delle attività correlate è un settore in continua evoluzione, nel quale competenza e tecnologia sono oggi i migliori partner delle imprese specializzate. In questo ambito operativo, Teodori Spurghi di Melzo è un punto di riferimento sul territorio. «Siamo nati nel 1976 per iniziativa di mio padre Luigi e mia madre Giuseppina Teodori – spiega Marco Bonetti, oggi titolare dell’azienda – Da allora le richieste di intervento sono andate costantemente aumentando, nonostante una concorrenza sempre più agguerrita». All’inizio con una sola autobotte, oggi con quattro mezzi per il pronto intervento e due furgoni, l’azienda conta ormai più di 10.000 clienti. «Credo che a fare la differenza siano la flessibilità dimostrata

nell’affrontare ogni situazione, la tempestività e, soprattutto, l’ottimo rapporto tra prezzo e qualità che da sempre cerchiamo di garantire», conferma il responsabile. Privati, condomini, aziende ed enti pubblici si rivolgono a Teodori Spurghi ogni volta che riscontrano problemi nei collegamenti alla rete idrico-sanitaria. «Nel momento in cui ci contattano, i nostri operatori specializzati entrano subito in azione – riprende Bonetti – Nel tempo abbiamo perfezionato un servizio che da un lato punta a risolvere i problemi immediati, dall’altro alla rimozione delle cause. Possiamo infatti eseguire videoispezioni televisive istantanee con adeguate tecnologie (diverse telecamere per ogni esigenza e tipo di tubazione; presto in arrivo una nuova attrezzatura di videoispezione per i collet-

tori di grande diametro) per individuare perdite, ostruzioni e rotture, mentre sui nostri mezzi abbiamo introdotto ugelli di ultima generazione per una pulizia più accurata e veloce. Personalmente, infine, metto a disposizione la mia competenza professionale per consulenze relative all’efficienza degli impianti, mentre in ambito comunale siamo sempre più spesso contattati dagli enti pubblici per l’esecuzione di vere e proprie mappature della rete fognaria là dove ancora non esistono». L’acquisizione di nuovi clienti e la salvaguardia di quelli già registrati sono i pilastri alla base della filosofia operativa di Teodori Spurghi. «Crediamo che la fidelizzazione sia determinante – sostiene il titolare – Non guardiamo tanto al fatturato, quanto alla


Professionalità e tecnologie a disposizione della clientela per l’efficienza degli impianti e delle reti fognarie

soddisfazione di chi si rivolge a noi. Dalla villetta al condominio, dall’ospedale alle scuole e altri edifici pubblici, fino alle grandi industrie, disponiamo di soluzioni mirate per ogni tipologia di problema». Tanta efficienza deriva da un lato dalla passione, dall’altro dalla grande importanza che, a livello dirigenziale, si attribuisce alla formazione continua obbligatoria e facoltativa dello staff. «Tutti i nostri operatori sono tenuti a seguire periodici corsi di aggiornamento – conferma Bonetti – Questo gli permette di affrontare ogni situazione con competenza ed efficacia, in tempi rapidi. Altro plus del nostro servizio è la possibilità di indirizzare immediatamente i clienti a imprese qualificate, a disposizione per portare a termine gli eventuali interventi

di manutenzione il prima possibile». E il futuro cos’ha in serbo per Teodori Spurghi? «Il futuro non può prescindere da una continua attenzione all’evoluzione tecnologica e dal perfezionamento di servizi sempre più personalizzati a seconda delle esigenze – conclude Bonetti – Per quanto riguarda il nostro percorso di crescita, intravvedo ancora margini per proseguire nell’espansione. Dal 1976 a oggi, infatti, pur dovendo affrontare ogni giorno richieste sempre più specializzate, la nostra evoluzione è sempre stata caratterizzata da un trend ampiamente positivo. Poiché la passione e la voglia di impegnarci sempre di più nel nostro settore non ci mancano, credo che anche nei prossimi anni proseguiremo su questa strada».

L’Azienda in breve

Teodori Spurghi è un’azienda specializzata in interventi di manutenzione delle reti idricosanitarie di ogni tipo su un territorio composto da 50 comuni nella Città Metropolitana di Milano e in provincia di Monza e Brianza. Oggi dotata di tutte le tecnologie più evolute, con il proprio qualificato staff interviene con tempestività ed efficienza effettuando non solo le necessarie opere di accurata pulizia, ma anche, all’occorrenza, videoispezioni televisive istantanee utili per individuare rotture, perdite od ostacoli. Punto di riferimento per oltre 10.000 clienti, l’azienda ha tutt’oggi nella fidelizzazione e nel passaparola gli autentici punti di forza che le permettono di mantenere costante il trend di crescita, nonostante una concorrenza sempre più agguerrita sul territorio. Tra i plus di Teodori Spurghi, la cui sede è a Melzo in via Pasta 30, tel. 02.9552247, la capacità di garantire servizi di elevato valore aggiunto, al miglior prezzo possibile. Info: www.teodorispurghi.it

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Le imprese si raccontano

60 Fatturato

2miloni €

Da 50 anni il clima giusto

Interventi/anno:

13mila Clienti:

18mila Tecnici e collaboratori:

15

Pamela e Riccardo Mauri, titolari di Termotecnica Monzese, azienda che nel 2018 taglia il prestigioso traguardo dei 50 anni di attività

C

on il clima giusto si lavora meglio. Lo sanno bene Riccardo e Pamela Mauri di Termotecnica Monzese, azienda specializzata nella manutenzione di impianti di riscaldamento e condizionamento che proprio quest’anno taglia il prestigioso traguardo del 50° di attività. «Mezzo secolo è lungo - raccontano i due fratelli – Ci sono stati alti e bassi, ma complessivamente il trend di crescita è stato costante almeno fino al 2006. Poi è iniziata la crisi in cui abbiamo smesso di guardare ai ricavi preferendo puntare al consolidamento e alla salvaguardia dei posti di lavoro. Negli anni più duri non abbiamo licenziato nessuno e oggi, anche grazie a questa scelta nonché ai forti investimenti sostenuti in ambito di aggiornamento e formazione, i nostri tecnici qualificati sono sempre a disposizione della clientela garantendo interventi tempestivi e professionali. Da un paio d’anni, dettaglio che certo non guasta, abbiamo anche riportato i bilanci in attivo». Due milioni di fatturato nel 2017 e circa diciottomila clienti attivi sul territorio della Brianza sono lo specchio dello stato di forma attuale dell’azienda. «Fondatori di Termotecnica Monzese, nel lontano 1968, furono nostro padre Giulio con il socio Luciano Bontempo - ricorda Riccardo


Termotecnica Monzese - All’inizio, nella vecchia sede sotto al ponte di San Rocco, l’attività era condotta a livello artigianale e abbinava alla manutenzione delle caldaie anche la realizzazione di impianti idraulici. Il giorno in cui Bontempo decise di uscire dall’azienda gli subentrammo io e Pamela rilevandone le quote. Nel frattempo il settore idraulico era diventato marginale, mentre quello dell’assistenza termica preponderante; così, grazie anche al sodalizio nato proprio in quegli anni con Ferroli, marchio leader nel settore della produzione di caldaie, prendemmo la storica decisione di seguire solo ed esclusivamente la manutenzione programmata e straordinaria di queste ultime». Le parole di Riccardo tracciano il profilo di una realtà sempre sulla cresta dell’onda che ha vissuto da protagonista la storia monze-

se degli ultimi 50 anni. «Nel 2000 abbiamo traslocato nell’area ex-Singer - continua il titolare – Avevamo bisogno di nuovi spazi per continuare a garantire servizi di qualità. In quell’epoca abbiamo introdotto il centralino, l’informatizzazione e il telecontrollo: spostarci dove siamo oggi è stato un passo avanti nella direzione dell’efficienza». Ecco allora delineati tutti i cardini che ancora oggi determinano il successo di Termotecni-

ca Monzese: la coerenza nel portare avanti le scelte, la gestione famigliare, la flessibilità indispensabile per rispondere sempre in modo concreto alle mutate esigenze della clientela, la qualificazione professionale e, infine, la monzesità, ovvero il senso di appartenenza al proprio territorio (l’azienda è anche tra gli sponsor del Calcio Monza e di numerose associazioni sportive dilettantistiche locali), grazie al quale nasce spontanea la capacità di fare rete. «Abbiamo sempre lavorato in sinergia con gli altri professionisti del nostro settore – spiega Mauri - Essenzialmente installatori della Brianza. Questa collaborazione continua ancora oggi a dare frutti positivi». Azienda con certificazione di qualità ISO9002, Termotecnica Monzese è in grado di gestire la manutenzione di ogni tipo di impianto termico con personale che dispone di tutti i brevetti e le abilitazioni necessarie. Mauri ci saluta con poche frasi che racchiudono la sintesi della sua azienda: «I nostri operatori affrontano ogni giorno decine di interventi lavorando con competenza su tecnologie tradizionali e innovative, azionate da combustibili fossili, gas o da fonti energetiche rinnovabili. Tutto questo per garantire a ogni nostro cliente la qualità di vita migliore possibile in ogni stagione dell’anno».

L’Azienda in breve

Termotecnica Monzese, fondata nel 1968 da Giulio Mauri e Luciano Bontempo, è oggi un punto di riferimento in materia di manutenzione di impianti di riscaldamento. Con 15 collaboratori, di cui 12 tecnici qualificati a disposizione della clientela anche per il pronto intervento, l’azienda si è sempre adeguata con tempestività a ogni innovazione tecnologica. La Certificazione UNI EN ISO 9002/1994 conseguita nel 1998 permette ai suoi operatori di intervenire per servizi di manutenzione sia su impianti di climatizzazione tradizionali sia azionati da fonti rinnovabili come il solare termico e la geotermia. La sede è a Monza, in via G.B. Stucchi 62/17 – Viale delle Industrie Tel. 039.2022220 www.caldaieriscaldamentomonza.it.

Le imprese si raccontano

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Le imprese si raccontano

62 Dipendenti:

Vicsam Group

65

Fatturato 2018 (previsione):

7miloni €

Qui sotto Oreste Panzeri, presidente di

Clienti serviti:

2.500

Vicsam Sistemi Srl. Nella pagina accanto, a sinistra: Emilio Mainardi, socio di Panzeri

Superficie sede:

2mila mq

in Vicsam Sistemi e Tiziana Lari, presidente di InterJob

P

artiamo da tre numeri che non lasciano indifferenti: un fatturato previsto per il 2018 di 7 milioni di euro, 65 dipendenti e 2.500 clienti serviti. Questa è Vicsam, un’azienda che affonda le sue origini nel 1980, quando la Vicsam Sistemi Srl iniziò le sue operazioni sul mercato. Oggi, in realtà, parliamo di un gruppo di aziende che fanno capo a Vicsam Group, con sede a Veduggio (MB). Una di queste è la “storica” Vicsam Sistemi; ed è proprio il suo presidente Oreste Panzeri a fare luce sull’intera organizzazione: «Ci rivolgiamo alle grandi aziende ma anche a piccole e medie imprese, senza scordarci dei negozi. Siamo attivi prevalentemente nelle province di Monza, Milano, Como, Varese e Lecco: da quest’area proviene il 90% della nostra clientela». Più di trent’anni fa ad ideare il tutto fu il trio composto dai signori Villa, Gatti e Sironi: Panzeri iniziò a lavorare in Vicsam Sistemi giovanissimo, nel 1984, per poi diventarne socio nel 1997. Agli albori la realtà di Veduggio si occupava di fotocopiatrici, macchine da scrivere e di

tutta la parte “office” di quegli anni: attualmente le cose sono parecchio cambiate. Vediamo dunque quali aziende compongono il gruppo. La Vicsam Sistemi, azienda principale di Vicsam Group, è operativa con quattro business unit: la prima è attiva nel mondo informatico e hardware (computer, server e tutto ciò che è assistenza per sistemi e sicurezza); la seconda riguarda la stampa, ossia l’universo copy; la terza tratta software gestionali (ERP, CRM - Customer Relationship Management, business intelligence, archiviazioni documentali, ecc.) includendo la parte consulenziale nella fornitura e installazione dei prodotti; la quarta, infine, è dedicata al retail, ossia a registratori di cassa, ma anche a software e hardware specializzati per negozi, bar e ristoranti. Ecco poi QLT, nata nel 1996, e operante nel campo della software selection e project management. L’azienda interviene nei progetti informatici di revisione organizzativa, anche all’interno delle aziende, occupandosi della parte consulenziale. Il viaggio in Vicsam Group prosegue con Interjob: si tratta di una realtà fortemente indirizzata alla comunicazione (dalle aziende verso l’esterno) e si occupa di siti internet, e-commerce e social network. Poi troviamo Keis, l’ultima arrivata: è una società nata dalla partnership con

uno studio di commercialisti, impegnata nel seguire le aziende nel controllo di gestione e revisione dei processi in ambito gestionale (il cosiddetto facility management). Filo rosso che accomuna tutte le realtà del gruppo è la particolare attenzione rivolta al personale, vero e proprio punto di forza di Vicsam, come testimoniato da Panzeri: «Condividiamo spazi e momenti, abbiamo una palestra interna, organizziamo momenti di socializzazione: insomma, il personale è il nostro valore aggiunto, ne siamo convinti». E il numero dei lavoratori continua ad aumentare. «Abbiamo fatto grossi investimenti sull’ufficio software, facendolo passare da quattro a ventidue persone negli ultimi quattro anni, realizzando un approccio più consulenziale per il cliente».


Quattro società formano una realtà in continua rampa di lancio: fra outsourcing, consulenza e IT Services «Nel corso dei decenni siamo cresciuti parecchio, anche grazie a delle acquisizioni societarie - spiega Panzeri - ma una delle modalità più importanti che utilizziamo per gestire assistenze e collaborare con aziende è l’outsourcing». Grazie all’esternalizzazione Vicsam Group gestisce i servizi informatici della clientela in completa autonomia e tramite un costo mensile in grado di racchiudere tutte le esigenze dall’azienda stessa: «Così facendo diamo una mano alle imprese a compiere le

proprie scelte strategiche, aiutandole a far guidare l’informatica all’interno di queste decisioni». L’ultima battuta non poteva che riguardare il futuro: «Vogliamo acquisire altre realtà simili a noi, che ci aiutino ad ampliare e completare la nostra offerta: stiamo lavorando in questa direzione - conclude il presidente di Vicsam Sistemi - Il nostro obiettivo è far crescere il gruppo, fornendo assistenze sempre più importanti e aggiornate ai nostri clienti».

L’Azienda in breve

La direzione è tracciata, ed è quella digitale. L’obiettivo è tanto semplice quanto complesso, ossia fornire soluzioni e non prodotti. Per fare tutto ciò servono dei pilastri su cui basare un’attività: outsourcing, consulenza e IT Services, le tre parole chiave che definiscono Vicsam Group. La realtà avente sede a Veduggio con Colzano, in corso Milano 18/20, propone soluzioni complete per le aziende, dai software gestionali al noleggio macchine, dalla cancelleria ed arredo uffici alla creazione di spazi web e il miglior posizionamento sui motori di ricerca. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.vicsam.it, la pagina Facebook “Vicsam Group”, chiamare lo 0362.998686 o scrivere a info@vicsamgroup.it.

Le imprese si raccontano

63


Le imprese si raccontano

64

Le imprese

si raccontano

01

Introduzione

02

• La dinamica positiva dell’industria milanese e brianzola

05 • Per tre imprese su cinque fatturati in crescita

06 • Il mondo delle imprese gode di buona salute

08

• Tante imprese artigiane e boom di start up innovative

08

• Occupazione in crescita

Editore: Netweek Via Campi 29/L 23807 Merate (LC) www.netweek.it

Stampa: Reggiani Arti Grafiche srl Brezzo di Bedero (VA)

Pubblicità Publi iN Via Campi 29/L 23807 Merate (LC) T. 039/999891

12 14 16 18 20 22 24 26 28

Assocaaf Andrea Paternostro Gioielliere BCC Milano BrianzAcque Brianza Energia Ambiente Spa Gruppo CAP CD Elettrica ComUnica CSA – Centro Studi Ambientali

30 32 34 36 38 40 42 44 46 48 50 52 54 56

58 60 62

Dan Moris Eredi di Bellasio Eugenio Gruppo Fassina Garaventa Lift Giemme Costruzioni Evac Indutex Spa Fattoria L’Agricola Melina Carrelli Metallurgica Legnanese Nuovenergie Spa Centro Ottico Pegaso Realimmobiliare Centro odontoiatrico dott. Giorgio Romano Teodori Spurghi Termotecnica Monzese Vicsam Group


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