TURISMO 2020 In vacanza nel Paese più bello del mondo
Gravedona
Lago di Como
Una bellezza che scalda il cuore
N
Il simbolico campanile di Santa Maria Maddalena
La Greenway tra Colonno e Cadenabbia
Lasciata alle spalle Sala Comacina e superato il ponte sulla valle di Premonte si fa l’ingresso a Ossuccio. Nella frazione di Spurano la sosta si chiama chiesa di San Giacomo (X-XII secolo) e il suo campanile a vela, per poi risalire verso il santuario della Madonna del Soccorso. Per scendere a Isola (un’altra frazione) serve attraversare il paese. La fermata è doverosa alla chiesa romanica di Santa Maria Maddalena, famosa per il
Chi vuole apprezzare fino in fondo questo vero e proprio angolo di paradiso deve muoversi lentamente, a piedi. E non c’è maniera migliore, allora, che quella di percorrere la “Greenway”, un itinerario di una decina di km sulla sponda comasca, in un universo fatto di scorci che affascinano lo sguardo e fanno respirare l’anima, da Colonno a Sala Comacina, per poi continuare con Ossuccio, Lenno, Tremezzo, Mezzegra e fermarsi a Cadenabbia di Griante. Un percorso facile che si percorre con calma in 3-4 ore con precise segnalazioni e indicazioni: dalle piastre in metallo con il logo ai segnavia in pietra, passando per i cartelli direzionali riportanti anche la distanza ancora da percorrere. Si parte a sud di Colonno, si attraversa il centro storico del paese, la piazza principale e il ponte sul torrente Pessetta, e camminando tra appezzamenti terrazzati e piccoli uliveti si arriva al nucleo storico medioevale e il porticciolo di Sala Comacina. La parte più caratteristica è al di sotto della parrocchiale di San Bartolomeo a cui si accede tra ripide stradette a gradini.
suo campanile del Trecento che è diventato uno dei simboli delle bellezze artistiche dell’intero lago. Chi ha buone gambe, potrebbe mettere in conto una salita (impegnativa) al Sacro Monte della Beata Vergine del Soccorso, che fa parte del gruppo dei nove Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia inseriti nel 2003 dall’UNESCO nella lista dei Patrimoni dell’umanità. Ma proseguiamo e superato il ponte sul Perlana, eccoci a Lenno:
on è un caso se le star di Hollywood, oggi, i più noti scrittori, ieri, e i grandi della finanza o dell’aristocrazia internazionale, da sempre, l’hanno scelto per una vacanza o addirittura per trascorrere una parte della loro vita. È talmente bello ed emozionante, i suoi scorci così meravigliosi e unici che il successo del Lago di Como non è una sorpresa. Allora inoltriamoci anche noi alla sua scoperta. Partendo dal cuore del Lario.
“Venite sul Lario, troverete ristoro e nuove forze” Nella storia della nostra terra vi è una devastante distruzione in epoca medievale che ancora oggi viene ricordata, a distanza di più di otto secoli, con l’evento che apre l’estate di Tremezzina e di tutto il lago. Il Comune di Tremezzina porta nel suo stemma il fuoco dell’incendio e l’araba fenice che risorge dalle sue ceneri. Come dopo quell’incendio, la Tremezzina, dopo l’emergenza, rendendo omaggio e rispetto al dolore e alle sofferenze che ha portato, è pronta a rinascere e si prepara a scrivere una nuova straordinaria pagina di arte, cultura e bellezza. Abbiamo ricominciato e ci stiamo impegnando per rendere più sicuro e al contempo più accogliente il nostro territorio: l’invito per i turisti è quello di venire sul Lago di Como e trovare ristoro e nuove forze nella bellezza dei nostri panorami e dei nostri siti culturali. Mauro Guerra Sindaco di Tremezzina
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vicoli e discese a lago, fra ville storiche, la chiesa di Santo Stefano e il romanico battistero di San Giovanni. Qui è d’obbligo una deviazione alla punta della penisola di Lavedo per ammirare un edificio che ha incantato Hollywood: Villa Balbianello. La sua terrazza a lago dominata da un enorme leccio potato a ombrello, semplicemente unica, così come la loggia, dalla quale si gode di una vista mozzafiato sono state al centro di diverse produzioni cinematografiche: da Star Wars di George Lucas, al James Bond, interpretato da Daniel Craig in “Casino Royale”.
Torniamo alla Greenway e passata la passerella sul torrente Pola si arriva prima a Tremezzo e poi a Mezzegra: il sagrato della chiesa di Sant’Abbondio, offre ai passanti uno spaccato idilliaco sul lago e sul promontorio di Bellagio. Poi ci sono il settecentesco Palazzo Brentano, situato a Bonzanigo. quindi Palazzo Rosati. Mentre a
Menaggio Tremezzina
Varenna
Lecco Como
Bonzanigo, grazie ad alcuni artisti locali, all’interno di un’antica casa padronale si possono ammirare diversi presepi realizzati artigianalmente.
Villa Carlotta. Da non perdere E poi c’è lei, Villa Carlotta, incastonata fra montagne e splendidi scorci sulla penisola di Bellagio. La costruzione risale intorno al 1690 e così lo splendido giardino all’italiana che fronteggia la villa, con scale, balaustre, una fontana e lo straordinario pergolato di agrumi. Poi il collezionista Giambattista Sommariva la arricchì con opere di Canova, Hayez e Thorvaldsen, mentre la famiglia Sassonia-Meinigen ne sviluppò il giardino paesaggistico che negli anni ha ottenuto fama internazionale: dalla fioritura dei rododendri alle oltre 150 varietà di azalee è uno spettacolo di floricoltura senza eguali. Non si può non visitarla! Nell’ultimo tratto della Greenway s’incontrano il Parco di Villa Mayer, il centro Tremezzo, con i suoi portici e l’imbarcadero, e infine Cadenabbia con la straordinaria frazione di Griante. Una conclusione davvero accattivante se in parecchi si sono fatti ammaliare dal fascino ispiratore di questo luogo. Bisognerebbe chiederlo a Stendhal, che vi ambientò alcuni passi de “La Certosa di Parma”, o a Giuseppe Verdi, che compose alcune arie della Traviata nella villa degli editori musicali Ricordi, o ancora allo scrittore e poeta statunitense Henry Wadsworth Longfellow che dedicò parecchie arie a Griante...
Tra i borghi della Tremezzina Se la Greenway vi ha entusiasmato, da queste parti vi suggeriamo anche il Percorso dei Borghi, bellissimo, facile e adatto a tutti. Si parte da Portezza, piccola frazione a lago situata fra Tremezzo e Lenno, e si prosegue verso Giulino di Mezzegra, dove venne eseguita la condanna a morte di Mussolini il 28 aprile del 1945. Si entra poi in Bonzanigo, una delle frazioni più ricche di storia di tutta Tremezzina e si prosegue per Viano, dove si incontrano i resti della Filanda Triulzi, attiva dal 1854 al 1877 nella lavorazione della seta. Passata la frazione di Intignano, si entra in Volesio, con le sue vecchie corti seicentesche, la Chiesa di San Pietro e Paolo, e numerosi edifici antichi tra cui il magnifico palazzo Mainoni. Percorrendo l’acciottolato che apre ampie vedute sui palazzi nobiliari, si prosegue per Balogno che si distingue per i suoi edifici architettonici risalenti al Seicento e al Settecento di proprietà di famiglie locali che hanno fatto fortuna in centro Europa e ci si ricongiunge alla greenWay sul lungolago di Tremezzo, ricco di palazzi sei-settecenteschi.
TURISMO 2020
Vedere il lago… dal lago Per poter conoscere le località che si affacciano sul Lago di Como, potrebbe essere un’ottima idea quella di scoprirle dal battello. Innanzitutto nel primo bacino di Como, tra i paesi di Torno - Moltrasio - Cernobbio e la città di Como: un orario cadenzato con partenze ogni 30 minuti circa, permette ai turisti di effettuare un breve itinerario di un’ora circa nel primo bacino, con possibilità di fermate. Nella zona del Centro Lago, un servizio navetta con partenze ogni 60 minuti circa consente di effettuare un interessante percorso alla scoperta delle più rinomate località turistiche situate in quest’area: Lenno, Tremezzo, Bellagio, Menaggio e Varenna. La zona del Centro Lago è inoltre raggiungibile, nel periodo estivo, sia da Como che da Lecco. A chi desidera trascorrere un’intera giornata sul battello è data l’opportunità, partendo da Como o da Lecco, di raggiungere l’Alto Lago, ammirando la regione lariana dalla sua prospettiva migliore: dal lago.
Como e il Chilometro della conoscenza Una passeggiata tra i parchi di Villa Olmo, Villa del Grumello e Villa Sucota
S
e il Lago di Como è affascinante ed entusiasma il suoi visitatori, il capoluogo lariano non è da meno. Como è una città ricca di storia e di angoli da scoprire, ideale per lo shopping e per passare la serata in un grazioso ristorante o in un tipico caffé. Ha un grande patrimonio artistico-culturale: da alcune chiese romaniche come Sant’Abbondio, San Fedele e San Carpoforo, al Broletto, dalla Cattedrale, una delle principali cattedrali del Nord Italia, alle architetture moderne della “Casa del Fascio” di Giuseppe Terragni fino alla nuovissima The Life Electric scultura disegnata da Daniel Libeskind collocata sulla diga foranea. A contraddistinguerla sono anche le sue ville, innanzitutto Villa Geno sulla sua riva orientale e Villa Olmo su quella occidentale. E’ qui che prende il via il Chilometro della Conoscenza.
Il Chilometro della Conoscenza Si tratta di una straordinaria passeggiata aperta nel 2016 da Villa Olmo a Villa Sucota, passando per Villa del Grumello, un incomparabile percorso pedonale che unisce le tre prestigiose ville che si affacciano sul Lago di Como, passando attraverso i sentieri nei rispettivi parchi secolari di rara bellezza e pregio paesaggistico, punteggiati da serre, cappelle, limonaie, opere d’arte e rarità botaniche. Si parte da Villa Olmo, la più importante tra le molte ville sette e ottocentesche che caratterizzano il bacino comasco del Lario. In stile neoclassico tipicamente lombardo è stata costruita a partire dal 1782 per la famiglia degli Odescalchi su progetto dell’architetto ticinese Simone Cantoni. Al parco romantico si accede attraversando due aperture laterali, al fianco della Villa. Passando tra cedri del Libano, ippocastani e platani si raggiunge il Ponte del chilometro, un ponte pedonale lungo 42 metri a un’unica campata
che conduce alle Serre e a Villa del Grumello che ospitò illustri personaggi, tra cui Vincenzo Monti, Alessandro Volta e soprattutto Ugo Foscolo, le cui frequenti visite alla famiglia Giovio sono ricordate da un busto collocato nel giardino. Di particolare rilievo è il parco, da cui si hanno scorci bellissimi sul primo bacino del lago di Como e della città. Presenta numerose piante di pregio, come tassi, faggi, sequoie e un esemplare centenario di Ginko Biloba. Tre i percorsi nel parco che si possono seguire: quelli dedicati a Paolo Giovio e a Ugo Foscolo e quello dedicato a Paolo Celesia, che è stato completato con l’apertura di un collegamento panoramico con Villa Sucota, consentendo di attraversare il parco del Grumello a diverse quote offrendo punti di vista inediti sul paesaggio e permettendo di scoprire le tante essenze e le varie anime del parco. Straordinario anche il parco di Villa Sucota, sede della Fondazione Antonio Ratti (FAR), un giardino romantico con splendide viste sul lago. Della Villa sono accessibili il pa-
diglione della musica, la limonaia, il belvedere, la cappella e le serre e andare alla scoperta delle opere d’arte contemporanea create appositamente per il parco da artisti che hanno collaborato negli anni con la FAR: come Gerry Bibby, Jimmie Durham, Liliana Moro, Richard Nonas e Matt Mullican.
Quel ramo del Lago di Como di manzoniana memoria “Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno” ha sicuramente tanto da offrire al turista. Certo i luoghi manzoniani dei Promessi Sposi, dalla Villa Manzoni di Lecco al borgo di Pescarenico con la chiesa dell’ex Convento dei Cappuccini e la suggestiva piazza Era, dove si può ammirare la “Lucia”, tipica imbarcazione lariana, fino, magari in bicicletta, a Vercurago dove si ammirano i resti del Castello dell’Innominato e il Santuario di San Girolamo. Ma anche
tanto altro. A cominciare dalla bellissima Varenna, un borgo unico della riviera orientale del Lago di Como. L’elenco delle sue attrattive è ricchissimo: il Castello di Vezio a picco sopra l’abitato, Villa Cipressi e Villa Monastero coi loro giardini botanici fronte lago che offrono viste suggestive e singolari; numerose chiese, tra cui spiccano la Prepositurale di San Giorgio e quella di San Giovanni, tra le prime erette sul Lario. E per chi ama camminare, tanti tracciati montani e collinari, tra cui spiccano il Sentiero del Viandante e l’ultima arrivata, la nuova Greenway dei Patriarchi, un percorso dolce e affascinante alla portata di tutti. Qui si deve mettere in conto di prendere il traghetto per raggiungere Bellagio, località conosciuta in tutto il mondo, che si trova all’estremità del promontorio che divide in due rami il Lago di Como. Meta privilegiata di uomini illustri, Bellagio si distingue per le bellissime ville (da non perdere sono i giardini della celebre Villa Melzi e Villa Serbelloni) e le piccole case addossate le une alle altre. Tornati a Varenna val la pena proseguire fino alla cima del lago, magari con una sosta presso quel luogo incantato che è Corenno Plinio, un piccolo e suggestivo borgo medievale con il suo castello recinto, realizzato nel XIV secolo, e la chiesa di San Tommaso di Canterbury. E poi finire in bellezza, ma anche in pace e tranquillità, sulla punta del promontorio di Olgiasca, visitando la bellissima Abbazia benedettina di Piona con un suggestivo chiostro realizzato intorno al 1242 in uno stile di passaggio tra il romanico e il gotico.
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TURISMO 2020
Passeggiate vista lago
Un’esperienza indimenticabile
Bellano, il suo Orrido, Vitali e... Foto di Carlo Borlenghi
U
n viaggio tra realtà e fantasia, tra bellezze e leggende che si rincorrono. La visita di Bellano è tutto questo e ancora di più. La realtà e la bellezza di un luogo unico come l’Orrido, scavato tra gole profonde e misteriose dal fiume Pioverna, e le leggende che gli girano intorno insieme alla fantasia di cui è ricca questa località grazie a uno scrittore come Andrea Vitali che qui vive e che, proprio grazie a Bellano e ai suoi abitanti, dà vita ai suoi fantastici personaggi. Ma andiamo con ordine.
Una gola naturale che lascia a bocca aperta L’Orrido di Bellano vale un viaggio. Soprattutto ora che si sta ampliando e sarà reso più agibile con spettacoli unici e fino a ieri non accessibili. Dall’11 luglio si potrà tornare a visitarlo e, probabilmente da agosto, si potranno percorrere anche nuove passerelle sospese che proprio in questi giorni stanno montando. Quello che il poeta bellanese Sigismondo Boldoni definì un “Orrore di un’orrenda orrendezza” è un viaggio tra cascate, pozze, gole,
ponti e improbabili passerelle che lasciano davvero stupiti i visitatori di questa gola naturale formatasi 15 milioni di anni fa. Già all’entrata si entra nel mistero perché si incontra subito una torre esagonale alta quattro piani, chiamata “Cà del Diavol” (Casa del Diavolo), risalente a parecchi secoli fa. Il nome non sembra lasciar adito a dubbi: infatti, leggenda vuole che al suo interno si svolgessero non meglio identificati riti satanici. Insomma, tanto basta per rendere ancor più suggestivo questo luogo affascinante. Addentriamoci allora in questo percorso adatto a tutti, grandi e piccini. Si passa su suggestive passerelle ancorate alla parete rocciosa, davanti a cascate mozzafiato, sopra ponticelli che guardano su grandi mar-
mitte con le acque dai colori sempre diversi in base alla presenza o meno della luce del sole, in mezzo al silenzio inter-
Sulle tracce di… Andrea Vitali
rotto solo dal rumore, a volte sarebbe meglio dire dalla “musica”, generato dall’acqua del Pioverna che scorre impetuoso tra le rocce. Un percorso che toglie il fiato per la sua bellezza e imprevedibilità.
Alla scoperta di Bellano Ma Bellano merita una visita anche per altro. Quando si esce dall’Orrido, ci si trova dietro la chiesa dei santi Nazaro e Celso, riconosciuta come monumento nazionale, a cui si consiglia di dare uno sguar-
L’ORRIDO RIAPRE Una gola naturale creata dal fiume Pioverna con suggestive spelonche. Una passerella consente al visitatore di ammirarne la bellezza.
3Ingresso Intero: Euro 4,00 3Ragazzi (fino ai 12 anni): Euro 3,50 3Comitive oltre 25 componenti: Euro 3,00 cad. 3Bambini fino a 5 anni: ingresso gratuito Per informazioni e prenotazioni
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do alla facciata che presenta decorazioni marmoree a fasce bianche e nere, un pregevole rosone di grandi dimensioni e un’edicola gotica impreziosita da una statua di Sant’Ambrogio. Poi non si può non dare un’occhiata anche alla chiesa di santa Marta che dà sulla stessa piazza. Al suo interno, nella cappella del Santo Sepolcro, vi è un prezioso Compianto sul Cristo morto, un gruppo di nove statue a grandezza naturale in legno dipinte che mette in scena la deposizione di Gesù Cristo dalla croce e vede rappresentati vari perso-
Bellano vuol dire chiaramente Lago di Como, le sue spiagge, gli sport d’acqua… Ma, soprattutto dopo la fusione con Vendrogno, anche tante possibilità per gli amanti delle passeggiate e del trekking. Da Vendrogno sono molteplici gli itinerari che scendono verso la Valsassina, passando per la storica località di Comasira e che salgono, attraversando le piccole e suggestive frazioni di Inesio, Mosnico, Noceno, Sanico e Mornico, Lornico e Busè, fino agli alpeggi di Tedoldo, Camaggiore, e Chiaro, alla sommità del Monte Muggio. Ma senza salire così in alto, vale la pena percorrere un pezzo del Sentiero del Viandante che passa vicino anche all’Orrido di Bellano. Si tratta di un’antica mulattiera, segnalata da cartelli indicatori arancioni, risalente al periodo romano, che percorre la costiera orientale del Lago di Como, lungo le prime pendici dei monti. Il sentiero comincia ad Abbadia Lariana presso la chiesetta di S. Martino e prosegue verso Morbegno. Bellano, quindi, si trova praticamente al centro del percorso e si può scegliere se percorrerne un tratto verso Varenna, oppure dirigersi a nord, verso Dervio. In entrambe le direzioni troverete dei panorami sul lago impareggiabili: vi segnaliamo, per chi va a nord, il bel terrazzo panoramico che si incontra presso il santuario di Lezzeno.
il coupon
naggi: Gesù sorretto da Maria e altre donne, Maria Maddalena inginocchiata ai suoi piedi, san Giovanni in piedi a sinistra e Giuseppe d’Arimatea in piedi a destra. L’opera, grazie al sostegno economico della Fondazione Comunitaria del Lecchese, è stata recentemente restaurata ed è tornata al suo massimo splendore. Sbrigatevi, però, a visitarla, perché nel prossimo mese di ottobre partirà alla volta del Louvre di Parigi dove farà bella mostra di sé nella rassegna “Il corpo e l’anima, da Donatello a Michelangelo. Scultura italiana del Rinascimento”.
Ma se siete a Bellano è quasi d’obbligo aggirarsi tra deliziosi cortili e le strette viuzze ricche di suggestioni della parte più storica del paese, spesso con scorci sul lago che lasciano senza fiato e quasi obbligano a fermarsi e a fare una foto. Magari, per chi conosce lo scrittore Andrea Vitali e i suoi libri tutti ambientati tra le vie di Bellano, potrebbe essere anche una piacevole occasione per andare alla scoperta delle abitazioni di qualcuno dei suoi personaggi: come la casa della signorina Tecla Manzi dell’omonimo romanzo che gli fece vincere il Premio Dessì, o quella del prevosto, con la onnipresente perpetua, che
nei suoi racconti non mancano quasi mai. Pensando poi a quante volte l’immancabile maresciallo Maccadò avrà percorso quelle strade, soprattutto passando a fianco del vecchio cotonificio Cantoni, anche lui onnipresente nelle storie di Vitali. Per aiutare i turisti a riconoscere i luoghi dei romanzi, grazie a un contributo di Regione Lombardia è stata creata una una vera e propria guida turistica con relativa specifica app “I luoghi sono reali”, che coinvolge anche i vicini territori di Vendrogno, Parlasco e Taceno, che propone tre diversi itinerari con foto, video e audio dello stesso Vitali che dà specifiche indicazioni su come muoversi e sul rapporto tra i luoghi visitati e i suoi romanzi.
Il paese degli artisti Lo scrittore Andrea Vitali, ma non solo. Bellano ha deciso di fregiarsi di un brand impegnativo “Il paese degli artisti”, ma a ragion veduta e non per presunzione. Sulle sponde di questa zona del Lario, infatti, sono nati e cresciuti personaggi famosi. Oltre al romanziere, tra i viventi vanno senz’altro citati l’attrice Maria Amelia Monti, il fotografo Carlo Borlenghi (sue sono le immagini di questa pagina) famoso per i suoi libri dedicati al mare e alle regate, Roberto Gianola, considerato uno dei più giovani e interessanti direttori d’orchestra della nuova generazione che ha debuttato a soli 34 anni nella prestigiosa Carnegie Hall di New York, e l’artista Velasco Vitali, pittore e scultore molto apprezzato da quel genio di Giovanni Testori che lo volle, nei primi anni Ottanta, appena 24enne, alla mostra “Artisti e Scrittori” presso la Rotonda della Besana di Milano. E poi suo padre, il maestro Giancarlo Vitali, morto solo un paio di anni fa, un pittore che, come scriveva Vittorio Sgarbi, «corteggia la materia e in essa si immerge con euforia, esaltazione, ebbrezza anche nel soggetto più macabro, rivitalizzando i modelli di Chain Soutine e di Willy Varlin». E andando indietro nel tempo citiamo almeno Luciano Lombardi, giornalista pubblicista e poeta, Tommaso Grossi, scrittore e poeta amico di Carlo Porta e di Alessandro Manzoni, l’archeologo Bartolomeo Nogara che fu direttore dei musei vaticani e Antonio Balbiani, scrittore e giornalista, le cui pagine di “Como e il suo lago (Guida del viaggiatore)” brillano ancora oggi per la precisa e acuta promozione turistica di tutto il territorio del Lario e anche di Bellano.
Ripartire dalla cultura
© Daniele Marucci myLakeComo.co - LacMus Festival
TURISMO 2020
Tutti gli eventi lariani in un calendario unico
Sopra, un’immagine del LacMus Festival 2018 a Villa Balbianello
C
omo, Lecco, il lago e tutto il territorio lariano da sempre sono luogo di rigenerazione dello spirito. Si riapre il forziere di un tesoro racchiuso in questi splendidi borghi, musei, dimore e giardini, centri storici, rimasti sopiti per tante settimane. Sono tantissime le opportunità per chi ha voglia di viaggiare in maniera esclusiva e originale valorizzando un grande patrimonio culturale. Per aiutare il turista a trovare e scegliere gli appuntamenti sul Lago è stato organizzato un calendario unico, che per la prima volta unisce ben due province per far circolare pillole di cultura nei luoghi di bellezza. Tutti gli appuntamenti su www.lakecomo.is. Ma ecco solo alcuni dei principali eventi che si potranno vivere sul Lario questa estate.
LacMus Festival 2020 LacMus (acronimo per Lago di Como, Musica) è il festival che dal 2017 porta la musica classica sulle sponde lariane del territorio della Tremezzina. I concerti si svolgono in luoghi suggestivi, tra i quali il Santuario della Beata Vergine del
Beethoven. Gli ascoltatori riceveranno delle cuffie Wi-Fi e potranno muoversi in gruppi organizzati nei giardini e all’interno della Villa. Info: www.lacmusfestival.com.
Happy hour al tramonto a Villa Balbianello
Soccorso di Ossuccio, sito del patrimonio Unesco, Villa Carlotta, Villa del Balbianello – bene Fai tra i più visitati in Italia, lo storico palazzo del Grand Hotel Tremezzo con i suoi giardini “Belle Époque”, la Greenway del Lago di Como e l’Isola Comacina. LacMus Festival 2020 si svolgerà dal 19 al 23 agosto 2020. Sarà un’edizione in forma ridotta a causa dell’epidemia Covid-19 ma permetterà di riprendere, con le dovute cautele e nel rispetto delle prescrizioni, l’attività musicale all’aperto. Il programma renderà omaggio ai 250 anni dalla nascita di Ludwig Van
Un’apertura serale per poter godere del tramonto nella splendida cornice di Villa del Balbianello accompagnati da un aperitivo e da musica di sottofondo. L’appuntamento è il 19 e il 26 luglio, e il 2, 9 e 30 agosto, dalle 19.15 alle 21.30. Partenza e ritorno solo via lago dal Lido di Lenno. Evento con prenotazione obbligatoria. Per info: m.sormani@fondoambiente.it.
Manzoni nel cuore Una mostra speciale su Alessandro Manzoni e la sua famiglia è allestita fino al 30 agosto al Palazzo delle Paure di Lecco. Nella mostra saranno esposte opere d’arte in gran parte inedite legate a Manzoni, alla sua famiglia e alla sua opera provenienti da collezioni private non solo lecchesi.
Obbligo di mascherina e guanti. Obbligatoria la prenotazione via email a segreteria.museo@comune.lecco. it. Info: www.museilecco.org.
LakeComo International Music Festival 2020 La musica sul Lago di Como è tornata! Fino al 27 settembre il LakeComo International Music Festival, organizzato dall’associazione Amadeus Arte, offre una serie di concerti negli spazi raccolti e intimi di ville e giardini affacciati sul lago di Como (Villa Carlotta a Tremezzina e Villa Melzi a Bellagio), nel centro storico di Como e in alcune ville e teatri della Brianza. Il Festival ha sempre dato spazio sia al repertorio classico che alla nuova musica sviluppandosi sul filo della tradizione e dell’innovazione. Info: lakecomofestival.com.
EscapeTour EscapeTour è un’iniziativa originale ed eccitante per visitare Lecco e i suoi tesori. Grazie alla mappa che verrà consegnata si potrà scoprire l’itinerario risolvendo i 13 quiz e trovare la via di fuga a Jonathan e Alex, due ragazzi che, viaggiando in mondi paralleli, si ritrovano in queste affascinanti città con l’incognita se mai ritorneranno a casa. Un’attività per scoprire le bellezze e curiosi aneddoti della città in modo insolito; un gioco a enigmi da risolvere interagendo con la città e mettendosi alla prova per vincere il premio finale; una formula innovativa adatta a tutti: dalle aziende alle scuole, dai turisti ai cittadini, dai più grandi ai più piccoli, dalle famiglie agli amici. Prenotazione obbligatoria. Info: www.escapetour.info.
TURISMO 2020 In vacanza nel Paese più bello del mondo
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Tutti al mare!
Nel nostro Paese ci sono spiagge da sogno e acque limpidissime
on più di 8.000 km di costa, l’Italia è il Paese ideale per gli amanti del mare. L’estrema varietà delle sue coste infatti la rende perfetta per ogni tipo di vacanza e di viaggio all’insegna della natura, del divertimento e del relax.
Le Bandiere Blu 2020 E la bellezza del mare nostrano è riconosciuta anche a livello internazionale, come attestano le Bandiere Blu, che quest’anno sono aumentate: nel 2020 sono 195 i comuni che hanno ottenuto il riconoscimento dedicato alle località marinare e lacustri con le acque più pulite e il maggior rispetto dell’ambiente. In totale, le spiagge Bandiere Blu nel 2020 sono 407. Le località premiate nel 2019 sono state tutte riconfermate, mentre ci sono state ben 12 new entry. Nel 2020 hanno ottenuto il riconoscimento anche 75 approdi turistici, 3 in più rispetto al 2019. Le Bandiere Blu sono attribuite
ogni anno dalla ong internazionale Fee (Fondazione per l’educazione ambientale), sulla base di quattro parametri: educazione ambientale e informazione, qualità delle acque, gestione ambientale, servizi e sicurezza. Non potendo girare tutta l’Italia in queste pagine, presentiamo alcune delle località più vicine a noi.
Sestri Levante
Liguria da record Il record italiano non è che una conferma: la Liguria, per l’undicesimo anno consecutivo, è in cima alla classifica per la qualità delle spiagge. Sono ben 32 le località liguri in cui nel 2020 sventolerà la Bandiera Blu. Fare tutto l’elenco sarebbe impossibile, perciò citiamo alcune località, partendo dalla new entry di Ponente. La spiaggia di Diano Marina è color dell’oro, lunga più di tre chilometri, inizia accanto al porto turistico e termina ai piedi delle scogliere di Capo Berta: qui il mare, quando è
di buon umore, sa assumere colori davvero “caraibici”. Morbida e calda è la sabbia finissima, bassi i fondali marini, adattissimi ai bambini: gli stabilimenti balneari dianesi sono
la location ideale per appassionate partite di beach volley o per corsi di acquagym. Proseguendo nel Savonese, abbiamo la Baia dei Saraceni a Varigotti,
frazione di Finale Ligure, la spiaggia più amata della Liguria. Lunga, ampia, libera, di sabbia bianca granulosa e dal mare limpidissimo con tonalità turchese e smeraldo. Proprio a ridosso della meravigliosa scogliera rocciosa di Capo Noli. Passiamo in provincia di Genova, con l’altra novità 2020: il borgo di Sestri Levante è unico al mondo per il suo lungo promontorio e la bellezza delle due spiagge che viste da Punta Manara sembrano quasi toccarsi. La Baia delle Favole, animata e attrezzata, con vista aperta sul mare. Più riservata, l’incantevole Baia del Silenzio, con un mare trasparente, poco profondo, le casette sulla spiaggia che vi riflettono i colori pastello e decine di barche di pescatori ancorate sull’acqua. Infine, lungo il sentiero delle Cinque Terre ci sono molte baie meravigliose, accessibili via mare o lungo sentieri per esperti camminatori. Scendendo una piacevole scalinata, passo dopo passo, si apre la vista della spiaggia di Eco del Mare a Lerici.
Veneto, 150 km di coste per tutti i gusti Quest’anno sul litorale veneto sventoleranno nove Bandiere Blu. Per la prima volta la spiaggia di Porto Tolle va ad aggiungersi a quelle di Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino-Treporti, Lido di Venezia, Sottomarina e Rosolina. Qui ne vediamo solo alcune. Caorle è annoverata tra i Borghi Storici Marinari - Gioielli d’Italia, località dalla forte tradizione peschereccia che fonde tra loro cultura ed enoCaorle gastronomia, natura e ben 18 km di spiagge Bandiera Blu e Bandiera Verde. Un piccolo gioiello dell’Alto Adriatico, custode di un fascino senza tempo e di una storia antica: le abitazioni dai colori vivaci, le piccole calli e i campielli ricordano una piccola Venezia e la sua architettura, mentre il porto e la laguna narrano di un antico villaggio di pescatori. Presso il Porto Peschereccio ancora oggi è possibile assistere al rituale dell’asta ad orecchio che si ripete da secoli al Mercato Ittico Comunale. E proprio il pescato freschissimo rende Caorle meta gourmet dell’Alto Adriatico, tutta da scoprire grazie al progetto Gusta Caorle. Suggestive sono, infine, le aree naturalistiche oggi protette, come la laguna, Vallevecchia e l’Oasi Marina, mentre l’arte e la scultura danno vita ad una delle più belle passeggiate del litorale: ScoglieraViva. Con i suoi tre centri turistici - il Centro, il Faro e la Pineta - Jesolo Jesolo offre ai suoi ospiti paesaggi naturali e occasioni di svago diversi. Spiagge ampie e attrezzate per rilassanti bagni di sole o per esaltanti esperienze sportive, una pineta che invita alle passeggiate immersi nella quiete e nella frescura, la campagna attraversata dai placidi corsi d’acqua del Sile e del Piave, luoghi ideale per escursioni in bicicletta. La nona Bandiera blu del Veneto sventola a Porto Tolle, all’interno del Parco Regionale del Delta del Po. La località è stata premiata per la bellezza e la pulizia delle spiagge di Boccasette, Barricata e delle Conchiglie.
Toscana, turismo e ambiente a braccetto Mare cristallino, acque limpide, spiagge ben tenute e che offrono il massimo del comfort e dei servizi, mantenendo sempre il rispetto per l’ambiente. Sono le 20 località balneari della Toscana che hanno conquistato la Bandiera Blu 2020. Partendo da nord, segnaliamo alcune località. In provincia di Massa-Carrara, bagnata dalle onde, nel comune di Montignoso, si trova Cinquale, ideale per rilassanti vacanze alle terme o in spiaggia, sempre suggestiva in queste zone con i picchi dei monti alle spalle. Viareggio, la città del Carnevale ma anche la perla della Versilia, si è aggiudicata la Bandiera Blu per la sua spiaggia e per quella di Torre del Lago Puccini. La costa pisana è per chi ama il relax e le spiagge più riservate, lontane dal caos e dalla folla: spiagge sabbiose, mare limpido e vaste pinete mediterranee si trovano a Marina di Pisa, Tirrenia e Calambrone. Il Parco Naturale della Sterpaia nel territorio di Piombino è conosciuto anche per il suo ricco ecosistema ambientale, costituito da dune, aree agricole e una interessante foresta umida. Tanti tesori da scoprire anche sul Monte Argentario, un’isola mancata, collegata alla Toscana da un lembo di terra. Qui si trovano meravigliose scogliere, baie Viareggio
TURISMO 2020
nascoste, ma anche spiagge con stabilimenti balneari per chi desidera ogni servizio e comfort.
Emilia Romagna, non solo divertimento L’Emilia Romagna conferma le 7 località eccellenti dello scorso anno. La Bandiera blu dunque continua a sventolare a Comacchio (Ferrara), a Ravenna e Cervia (Ravenna), a Cesenatico (Forlì-Cesena) e, in provincia di Rimini, a Igea Marina, Misano Adriatico e Cattolica. Venire in Emilia Romagna è un viaggio da fare lentamente, tuffandosi nel blu dell’Adriatico, visitando le celebri città d’arte come Ravenna e Rimini, immergendosi nelle bellezze naturali del Parco del Delta del Po o andando alla scoperta di antichi borghi costieri come Cervia, Cesenatico, Comacchio, o di quelli dell’immediato entroterra, come Bertinoro o Santarcangelo di Romagna. Da queste parti il cibo e il vino sono molto più di un nutrimento: sono arte e scienza. La costa adriatica dell’Emilia Romagna è anche la Riviera del divertimento: di giorno sa sorprendere con tantissime attività e sport che si possono praticare sulle sue spiagge dorate; di notte si trasforma nella culla della movida d’Italia con tantissimi locali, cocktail bar e discoteche dei dintorni di Milano Marittima, Rimini e Riccione.
Riviera romagnola: un’estate al mare in piena sicurezza Ci sono le spiagge più famose d’Europa, un mare pulito e sicuro, il divertimento più trendy, un’ospitalità impareggiabile, l’amore e il rispetto per la natura, e infine un grande patrimonio di arte, cultura ed enogastronomia da scoprire. In Romagna ci sono 110 km di spiaggia con free Wi-Fi, grandi parchi di divertimento, paradisi termali, tesori artistici e archeologici, sport e grandi eventi come la Notte Rosa e la Notte del Liscio. Ma anche qui sarà un’estate diversa dal solito? «La nostra Regione, in anticipo sulle altre, ha messo a punto protocolli specifici che dettano le misure di sicurezza per ogni ambito della vacanza, dalla spiaggia all’albergo, dal food ai parchi divertimento – ci spiega l’assessore regionale a Mobilità e Trasporti, Infrastrutture, Turismo e Commercio della Regione Emilia Romagna, Andrea Corsini - Per esempio, per gli ombrelloni in spiaggia si prevede un’area minima di 12 metri quadrati a ombrellone per garantire il massimo distanziamento e abbiamo introdotto la figura dello steward di spiaggia, che controlla la corretta osservanza delle regole sull’arenile da parte dei bagnanti». Alberghi, stabilimenti balneari, ristoranti: sono pronti ad accogliere i turisti? E come? «Tutti i nostri operatori hanno reagito prontamente impiegando il lockdown per attrezzarsi adeguatamente allo scopo di garantire la qualità della vacanza ai nostri ospiti, ma in totale sicurezza. Distanziamento, detergenti per le mani, obbligo di mascherina negli spazi comuni, check in online negli alberghi e pagamenti elettronici: tutto per garantire la salute - e una vacanza serena - ai turisti». Per superare le eventuali difficoltà organizzative di operatori e famiglie sarà possibile allungare la stagione? Avete in programma qualche cosa di diverso dagli anni passati? «Sicuramente molti alberghi protrarranno la stagione, anche tenendo conto del fatto che Cesenatico tanti eventi di inizio estate sono stati “riprotetti” nei mesi di settembre e ottobre e quindi ci aspettiamo turisti anche al termine della normale stagione balneare. Anche la Notte Rosa, appuntamento fisso dal 2006 del primo weekend di luglio, è stata spostata dal 3 al 9 agosto e al posto dei grandi concerti proporrà eventi in grandi spazi aperti, atmosfere lounge all’insegna della dolcezza e del romanticismo, lunghe cene in riva al mare, concerti “unplugged”, suggestioni oniriche fra atmosfere circensi e spettacoli di street art e giocoleria, suoni, luci e fuochi d’artificio sul mare. E protagonisti saranno anche i borghi e i suggestivi paesaggi dell’entroterra».
In Friuli Venezia Giulia tra sabbia, laguna e rocce Mare e spiagge dorate, laguna, riviere di scogli e baie solitarie. Una costa lunga 130 chilometri in grado di soddisfare gusti ed esigenze di tutti i tipi, da chi desidera relax e benessere a chi vuole abbinare alla voglia di sole anche attività e scoperta del territorio. Bike, natura, nautica e outdoor: non manca nulla nell’offerta dedicata al mare del Friuli Venezia Giulia, che Lignano Sabbiadoro si presenta quest’anno sul portale www.marefvg.com con un migliaio di esperienze “live” adatte a tutti gli ospiti, dalle famiglie ai giovani agli appassionati di sport. Le località balneari offrono infatti diverse opportunità per praticare sport acquatici tra kitesurf, windsurf, vela, canoa, kayak e sup, con un piede nell’Adriatico e l’altro nella laguna, tra paesaggi e paradisi naturali, e rappresentano anche il punto di partenza ideale per numerose escursioni. Tra queste “Sea&Taste”, sette esperienze per conoscere la regione attraverso l’enogastronomia e la Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia, senza dimenticare arte, cultura e tradizioni. Il Friuli Venezia Giulia conferma anche quest’anno le sue due Bandiere Blu. Un’oasi in cui abbinare il relax a ogni tipo di divertimento: è questa l’essenza di Lignano, a metà strada tra Venezia e Trieste, con 8 Grado chilometri di spiaggia fine e dorata e un mare tranquillo. Grado è un’elegante cittadina di mare con un centro storico dal fascino veneziano che si rivela tra campielli e vicoli su cui si affacciano le pittoresche case dei pescatori. È nota come isola del sole, perché i suoi tre chilometri di spiaggia, rivolti a sud, non sono mai in ombra e anche perché, grazie al suo particolare microclima, il sole qui non manca mai.
Anche nella famosa Costa Smeralda si tutela la salute di tutti i turisti
Arzachena, spiaggia di Capriccioli
In questa estate post emergenza Covid-19, il Comune di Arzachena punta a garantire massima tutela della salute e una vacanza serena per i visitatori. L’immagine di una Sardegna sicura è l’obiettivo prioritario. Nel centro storico, nelle località balneari più note, come Porto Cervo e la Costa Smeralda, ma anche nei borghi di Baja Sardinia e di Cannigione sono stati incrementati i controlli della polizia municipale per verificare il rispetto delle disposizioni sul distanziamento in spiaggia e nei locali pubblici. Un importante passo in questa direzione è stato fatto anche grazie all’accordo dell’ente con i titolari di concessioni balneari, che si prestano a mantenere ordine sui litorali e a comunicare alle Forze dell’ordine eventuali comportamenti scorretti dei bagnanti. Stesso discorso vale per la gestione delle strutture ricettive e dei ristoranti che, come stabilito a livello nazionale, hanno riorganizzato l’attività per assicurare il miglior servizio possibile ai clienti. A sostegno delle attività di bar e ristoranti colpiti dalla crisi economica dovuta al lockdown, poi, il Comune ha concesso gratuitamente l’utilizzo di più ampi spazi pubblici per allestire tavoli e salottini all’aperto e azzerato la relativa tassa. Gel e mascherine non inficeranno la qualità e la magia dell’esperienza di viaggio nella destinazione. Anche dal punto di vista degli eventi Arzachena si mostrerà ospitale e coinvolgente. Tra cinema sotto le stelle, installazioni artistiche, manifestazioni sportive, presentazioni teatrali e degustazioni, tutto organizzato col bollino anti Covid, fino a ottobre l’intrattenimento sarà garantito. Porto Cervo
TURISMO 2020
«Tanti italiani stanno scoprendo com’è bello il nostro lago» Il presidente del Consorzio Luigi Alberti è convinto si tratti di un’opportunità da non perdere «Il Lago di Garda è unico e indimenticabile. Noi lo sappiamo, ma ci stiamo accorgendo che anche sempre più turisti italiani lo stanno riscoprendo e apprezzando, specialmente in questo periodo. Per noi, operatori del turismo, è un’opportunità da cogliere, offrendo servizi di qualità e continuando a fare squadra». Di questo periodo complicato a causa del Covid-19, il presidente del Consorzio Lago di Garda Lombardia, Luigi Alberti, vuole vedere soprattutto il bicchiere mezzo pieno e non solo le difficoltà. «In questo inizio luglio abbiamo registrato un ritorno positivo di turisti stranieri nelle nostre strutture ricettive, in particolare da Germania, Olanda e Austria – assicura Alberti – Ma la piacevole notizia è che, in particolare nei week end, da venerdì pomeriggio a domenica sera, stiamo facendo il boom di italiani: molti lombardi, ma anche piemontesi, veneti, emiliani e di altre regioni. Tanti che non avevano mai visto il nostro lago: si tratta di nuovi clienti che si meravigliano delle bellezze che visitano e che quindi siamo speranzosi possano ritornare». Le strutture ricettive sono funzionanti a pieno regime per l’80% e nei fine settimana praticamente si riempiono. Buone anche le prenotazioni per agosto-settembre. «Insomma, la stagione non è del tutto persa come si temeva solo qualche mese fa – continua – E se tutti siamo bravi a mantenere alta la qualità dei servizi sono convinto che trarremo dei vantaggi inaspettati anche per il futuro». Il Consorzio Lago di Garda Lombardia assicura che farà la sua parte. «Prevediamo di aumentare la promozione del nostro territorio – garantisce il presidente – soprattutto all’estero dove magari c’è ancora qualche timore in termini di sicurezza».
Lago di Garda Un angolo di Mediterraneo ai piedi delle Alpi Da Limone a Sirmione, un territorio unico dove la vacanza è sport e relax, spiagge e movida, cultura e arte, natura ed enogastronomia
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osto nel centro dell’Europa, fisicamente e culturalmente, il Garda, il più grande dei laghi italiani, è un mare d’acqua dolce sul quale si affaccia una terra ospitale e disponibile al nuovo, ma forte delle sue antiche e solide radici. Il territorio del Garda lombardo offre mille pretesti e mille occasioni per dedicarsi alla scoperta di antiche testimonianze che conducono il visitatore in un avvincente viaggio nella storia e nell’arte, per praticare sport a contatto con una natura selvaggia e incontaminata, per trascorrere serate all’insegna della movida, per lanciarsi alla ricerca di un prodotto tipico e di nuove esperienze. L’ambiente di quest’oasi di Mediterraneo è quanto mai vario. A nord il lago è chiuso come un fiordo da alte catene montuose che fanno da corona ai centri abitati di Limone, Gargnano, Toscolano Maderno e
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Concediti la libertà che ti meriti Ti faremo sentire cittadino del Garda
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Gardone Riviera. Adagiati sugli altopiani a picco sulla distesa azzurra del Benaco, ecco Tignale e Tremosine, vere e proprie balconate naturali sul Garda, mentre nell’entroterra montano, tra boschi e vette incontaminate, sorgono i borghi di Magasa e Valvestino. Da Limone fino al golfo su cui si
affaccia la città di Salò, la capitale della Magnifica Patria, scrigno di testimonianze che raccontano di un passato di gloria e splendore, il territorio è salvaguardato dal 1989 dalla legge che ha istituito il Parco Regionale dell’Alto Garda bresciano, meta ideale per gli amanti dello sport e del turismo Green. Più a sud, il paesaggio prealpino lascia il posto alle dolci e sinuose colline moreniche che caratterizzano il territorio della Valtenesi e la porzione più meridionale del Garda. Qui il paesaggio è disegnato dai campi coltivati a vigneto e oliveto, sui quali dominano incontrastati i castelli medievali dei sette borghi della Valtenesi: San Felice, Manerba, Moniga e Padenghe lungo la riviera e, tra le colline dell’entroterra, Puegnago, Polpenazze e Soiano. Un territorio votato all’accoglienza, celebre per le sue spiagge ampie e assolate, le
sue produzioni enogastronomiche, il suo paesaggio rurale e agrario di grande bellezza. L’ampio anfiteatro morenico a sud del Garda abbraccia le celebri località di Sirmione, che domina il basso lago dalla punta di un’incantevole penisola, e Desenzano, la capitale del Garda, mentre Lonato e Pozzolengo sono adagiate nel primo entroterra. Le proprietà curative della preziosa acqua termale e le importanti vestigia romane fanno di Sirmione uno dei poli turistici più importanti del Garda. Desenzano è una moderna città dotata di un meraviglioso centro storico pedonalizzato, preziose testimonianze d’arte e numerose opportunità per lo svago e il divertimento. Lonato domina il lago con la sua imponente Rocca, testimonianza del lungo dominio della Repubblica di Venezia. Infine, al centro dell’anfiteatro morenico prospiciente il basso Garda, ecco Pozzolengo, centro tranquillo e ospitale circondato dal verde dei vigneti. Da non dimenticare che la posizione strategica del Lago di Garda permette interessanti visite alle vicine città di Brescia, Mantova e Montichiari che offrono al visitatore il piacere e il fascino di passeggiare tra belle piazze, portici, musei, palazzi. Questo il territorio del Consorzio «Lago di Garda - Lombardia», un territorio privilegiato, dal fascino unico e irripetibile, dove troverai tutto ciò che serve per un soggiorno indimenticabile.
TURISMO 2020
Lago d’Iseo Storia, natura, sport, relax e buon cibo
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ituato tra le province di Bergamo e Brescia, tra la Valle Camonica con le sue incisioni rupestri e la Franciacorta famosa per le bollicine, si trova il Lago d’Iseo: passeggiate romantiche, panorami mozzafiato, limpide acque per fare sport o rilassarsi in spiaggia, e ovviamente buon cibo. I borghi e i paesi sul lago sono gioielli di viuzze e negozi, tra storia e natura. Innanzitutto Iseo, da cui il lago prende l’attuale nome. Si tratta di un borgo medioevale, ricco di chiese e con l’antico castello del quale rimangono le grosse mura e le quattro torri. Procedendo verso ovest si costeggia la Riserva Naturale Torbiere del Sebino e si giunge a Sarnico: tanti gli angoli suggestivi, così come le bellezze artistiche e architettoniche da vedere, come la Pinacoteca Gianni Bellini presso Palazzo Gervasoni o la Torretta Civica. Risalendo la costa si arriva a Predore e Tavernola Bergamasca, centri molto antichi e dai quali si ha una visuale mozzafiato sul Lago d’Iseo, soprattutto se si sale al Santuario della Madonna della Neve (o di San Gregorio) oppure in vetta al Corno di Predore. Sempre sul versante occidentale del lago, tra Riva di Solto e Castro si vedono le pareti a
Una gita in battello per scoprire il Sebino Il modo migliore per conoscere il Lago d’Iseo è attraverso il lago. Infatti, per il turista la via di comunicazione più emozionante per scoprire il Sebino è proprio navigare nelle sue acque. Una gita in battello è un modo perfetto di iniziare a esplorarlo. Si può ammirare il paesaggio comodamente e scendere ai porti delle cittadine che si scelgono come tappe per le passeggiate. Si possono solcare le acque da sud a nord. Imbarcarsi a Sarnico, dopo aver passeggiato nella piccola piazza di fronte alla chiesa, dove sorge la torre dell’orologio. Volendo, si può arrivare fino a Lovere, località dal bellissimo lungolago e che ospita l’Accademia Tadini, con opere di Canova, Tiepolo e Bellini. Non si può non dedicare almeno una sosta alla meravigliosa Montisola, per lasciarsi affascinare dai borghi di pescatori e dall’atmosfera tranquilla di questo isolotto al riparo dalla frenesia del mondo. Per chi preferisce organizzare in autonomia le proprie gite, si può utilizzare il servizio di traghetti di linea. In alternativa, è possibile affidarsi ai tour proposti dalla compagnia di navigazione.
poi a Marone, operoso centro non lontano da Monte Guglielmo (il più alto intorno al Lago d’Iseo). Si arriva infine a Sale Marasino, con la sua Villa Martinengo e la Chiesa Parrocchiale di S. Zenone. E di fronte ecco Montisola, la più grande isola lacustre d’Europa, un gioiello verde dove le auto sono bandite.
Monte Isola, il suggestivo cuore del lago Sarnico
strapiombo chiamate “Bogn”: lastroni rocciosi a picco sull’acqua, imponenti e spettacolari. Da non perdere l’Orrido del Bogn. Più a nord c’è Lovere, con il suo porto turistico e l’Accademia di belle arti Tadini, che conserva prestigiose opere di Antonio Cano-
va. Si arriva poi a Costa Volpino, posizionato esattamente all’inizio della Valcamonica, dove il fiume Oglio trova sbocco nel bacino lacustre. Scendendo sulla costa orientale si giunge a Pisogne, un centro antichissimo, dove sono state ritrovate tracce di insediamenti preistorici, e
Monte Isola sorge dalle azzurre acque del Lago d’Iseo ed è contemporaneamente montagna e isola (come dice il nome), con le gradazioni di colore dalla natura e soprattutto la quiete. È l’isola lacustre più grande d’Europa, raggiungibile solo in barca da tutte le principali località del lago. Nel 2016, per tre settimane, milioni di turisti ci sono andati anche a piedi, camminando sui Floating Piers del famoso artista Christo. E nel 2019 questa località è stata premiata come la terza migliore destinazione europea, considerata «il paradiso in terra», in grado di «sedurre famiglie, amanti, escursionisti e tutti coloro che vogliono rilassarsi, provare autenticità, calore umano e rispetto per la natura». Monte Isola ha messo al bando le auto da molto tempo ed è stata premiata dalla Commissione europea come European Destination of Excellence per il suo impegno per il turismo sostenibile e il mantenimento della produzione locale. Infatti, a Monte Isola, tra i borghi più belli d’Italia, si circola solo a piedi, in bicicletta e in autobus. Il periplo misura nove chilometri. Le 12 frazioni che compongono il Comune hanno ognuna la sua storia e le sue caratteristiche e quelle sul monte sono diverse da quelle sul lago. Punto di partenza è generalmente Peschiera Maraglio, dove attracca il battello proveniente da Sulzano. Qui merita una visita la chiesa di San Michele del XVII secolo. Costeggiando il lago si arriva a Sensole, proprio di fronte all’isola di San Paolo. Siviano, in quota, è un punto panoramico imperdibile rivolto alla sponda bergamasca del lago. Di nuovo sul lago ecco Carzano, borgo di antiche case di pescatori che guarda verso l’alto Sebino, proprio di fronte all’isola di Loreto. Sulla sommità del monte, a 600 metri di altezza, sorge il Santuario della Madonna della Ceriola, da dove si gode la più bella vista di tutto il lago. Santuario della Madonna della Ceriola
LagodiMergozzo
TURISMO 2020 Sul Sentiero Azzurro che porta a Montorfano Località di partenza: Mergozzo lungolago (200 m) Località di arrivo: Montorfano (335 m) Dislivello: 150 m circa solo andata Distanza: 3 km solo andata Tempo di percorrenza al netto delle soste: 1 ora solo andata Tipologia di percorso: misto (asfalto, selciata) Segnaletica: cartelli “Sentiero Azzurro” Realizzatori del percorso: Franco Voglino, Annalisa Porporato e la piccola Nora Voglino. Fonte: Distretto Turistico dei Laghi Scrl. Info: www.distrettolaghi.it
Alla scoperta di piccoli tesori nascosti tra il blu del lago e l’azzurro del cielo
Una passeggiata che dai vicoli medievali del delizioso borgo di Mergozzo porta al suo piccolo lago, e poi sale alla chiesa romanica di Montorfano con un panorama unico sul Lago Maggiore
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rima di avviarsi lungo la passeggiata che parte dal Lungolago si consiglia di percorrere alcuni dei vicoli interni di Mergozzo che partono dalla Chiesa dell’Assunta (XVII sec), caratterizzata da un grande impianto quasi incastrato tra gli stretti vicoli, con una solenne scalinata che anticipa il portico ed affiancata da un porticato che ripara una Via Crucis (XIX sec). Poco distante si trova la bella Chiesa di Santa Marta, in un puro romanico (XII sec), a due passi dall’area del lungolago. Il lungolago offre panchine e ampi spazi pedonali, oltre ad un vecchio Olmo di ben cinque secoli di vita! Ponendosi di fronte all’acqua si va verso destra fino ad imboccare Via Borzoni (cartello marrone “Sentiero Azzurro”) e poi subito a sinistra. Quindi si risale la scalinata selciata, arrivati in cima si prende a sinistra per via Maffioli arrivando all’Oratorio di Santa Elisabetta del 1623 (fontana). Dietro l’orato-
Foto: Marco Benedetto Cerini
Foto: Franco Voglino
rio si prende per un momento a sinistra per via Nostrani per poi imboccare subito dopo via Montorfano a destra, in salita lungo larghi e profondi gradini (cartelli “Sentiero Azzurro”). Si passa quindi su asfalto procedendo in salita in mezzo alle villette per diventare sterrata con un dedalo di segni (cartelli, segni bianco/rossi, bolli blu, frecce gialle). Quando il tracciato diventa finalmente una vera selciata si procede in om-
bra affiancati da muretti a secco. Dopo una salita si raccorda su una selciata un po’ più ampia e si prosegue a sinistra (cartelli), subito dopo di nuovo a sinistra in leggera discesa che porta all’affaccio sul Lago di Mergozzo, con panchine e fontane. Il sentiero percorre il versante nord del Montorfano, monte alto appena 794 metri che ha la peculiarità di essere un unico blocco di granito
bianco-verde, cosa che spiega la presenza di numerose cave d’estrazione attive da secoli. Il granito di Montorfano è stato usato anche per le colonne di San Paolo Fuori le Mura, a Roma. Il percorso si snoda piacevole con andamento graduale, quasi sempre a vista sulle acque del lago, poi con una salita più netta si arriva ad una strada asfaltata. Si prende la strada asfaltata a sinistra, in salita, passando davanti al piccolo cimitero e arrivando ad un parcheggio. Si segue la sterrata a destra che porta ai prati che anticipano la bellissima Chiesa di San Giovanni di Montorfano (fontana e tavolini) che sorge isolata in tutta la sua purezza architettonica di stile romanico (XI-XII sec). Essa sorge sui resti di un edificio religioso del IX secolo, ma recenti scavi han portato alla luce resti di una chiesa ben più antica risalente ai secoli V-VI. La si trova aperta in orario di messa. Dopo la visita si prosegue in mezzo alle
abitazioni del paese fino a confluire in un passaggio delimitato da pietre deviando verso la pista erbosa sulla sinistra che sale fino al magnifico belvedere sul Lago Maggiore. Il ritorno avviene sulla medesima via dell’andata.
Per saperne di più
Foto: Demelas Angelo
Lago o golfo? Il Lago di Mergozzo era già abitato nell’antichità e i reperti ritrovati risalgono al 6000 a.C. Ma all’epoca era un golfo facente parte del Lago Maggiore. Solo nel XV secolo è diventato un lago a sé stante e la “colpa” sarebbe del fiume Toce che, poco alla volta, avrebbe portato così tanti detriti da creare lo sbarramento che oggi divide i due bacini. Museo Archeologico ed Ecomuseo del Granito Situato in via Roma 8, a Mergozzo, presenta una raccolta di reperti offrendo in due piani una carrellata della storia locale che spazia dalla preistoria all’epoca romana. In una delle sale viene invece descritta la storia del granito e dei metodi di lavorazione (www.ecomuseogranitomontorfano.it). Poco distante, nella frazione Candoglia, la cava di marmo utilizzato da secoli per la costruzione e la manutenzione del Duomo di Milano, attiva tutt’oggi.
TURISMO 2020 In vacanza nel Paese più bello del mondo
Ollomont e Valpelline InValle d’Aosta, l’ideale per chi ama immergersi nella natura.
Ma anche per chi apprezza la buona cucina e i prodotti locali, unici e irripetibili. Senza trascurare la possibilità di una crescita culturale.
Per i buongustai la Fontina Dop Valpelline, un tempo nota per la sua industria mineraria e per la sua fonderia di rame, oggi è conosciuta soprattutto per la produzione della Fontina Dop e per i suoi magazzini di stagionatura scavati nella roccia, uno dei quali ricavato proprio all’interno dell’antica miniera di rame. Si tratta del più famoso dei prodotti caseari valdostani, un formaggio realizzato con latte crudo e intero e dal sapore dolce e un aroma fragrante che si accentua con la stagionatura. La sua produzione è regolamentata da un rigido disciplinare che le ha permesso, nel 1996, la Denominazione di Origine Protetta (DOP). E domenica 26 luglio c’è la Sagra della Seupa à la Vapelenentse, un’opportunità per gustarla in una versione particolare: si tratta di una festa tradizionale dedicata a questo piatto tipico della cucina locale, preparato con pane bianco raffermo, brodo, cavolo e, appunto, abbondante Fontina. Quest’anno la sagra viene riproposta in maniera “speciale”: sarà possibile degustare la Seupa su prenotazione con la modalità di pranzo in loco oppure piatto d’asporto. Se volete saperne di più il Centro visitatori Fontina è un vero e proprio museo di questo straordinario formaggio, dove ne viene illustrata la storia e le modalità di lavorazione: la visita al museo comprende anche gli spettacolari magazzini di stagionatura delle fontine scavati nella roccia.
E’
quello che possono offrire le località valdostane di Ollomont e Valpelline. Situate a nord di Aosta, sono due centri turistici non ancora contaminati dal turismo di massa, immersi in ampie conche verdi ricche di specchi d’acqua e torrenti e circondati da alte cime e imponenti ghiacciai.
Escursioni per tutti i gusti A chi piace camminare è il posto giusto. Ci sono itinerari validi per tutti, dai grandi ai più piccini. Con tutta la famiglia, ad esempio, si può salire alla Conca di By, coronata da una serie di bellissime cime, dal Chenaille al Vélan, dalla Grande Tête de By al Morion, e così ammirare l’omonimo lago
artificiale: si parte da Glassier, frazione di Ollomont, dove si trovano due parcheggi, e si sale per una mulattiera per poco più di un’ora superando un dislivello di circa 400 m. Il lago si può raggiungere anche in mountain bike lungo una piacevole strada sterrata che parte da Chatelair. Sempre da Glassier, ci sono diversi altri laghi raggiungibili a piedi, anche se i percorsi sono un po’ più impegnativi: i laghi di Thoules, a cui si arriva proseguendo per un’altra ora e mezza oltre la Conca di By, il lago Fenêtre proseguendo ancora per un’oretta, e il lago Cornet che si raggiunge in circa 2 ore e mezza seguendo il percorso n. 6. I più piccoli si possono portare anche alla cascata che sembra precipitare sull’abitato di Barliard e che si incontra una volta superato il villaggio di Vaud, ove è ancora visibile un caratteristico mulino ad acqua. Per gli escursionisti più esperti, invece, si consiglia la salita alla Becca di Viou (2859 m) da cui si gode un panorama unico su Aosta e sull’alta valle centrale: partendo da Valpelline si affronta un itinerario di circa 6 ore che parte dai bellissimi boschi di conifere per passare ai vecchi alpeggi con i verdi pascoli e poi arrivare al lago d’Arpisson con le pietraie che caratterizzano la parte finale dell’itinerario. Da queste località sono inoltre raggiungibili diversi rifugi come l’Amianthè e l’Adolfo Letey, da cui si gode un’ottima panoramica sul Grand Combin e sul Mont Gelé.
Cari pescatori, c’è una riserva tutta per voi
La palestra di roccia di Vaud e la falesia Barliard Nel territorio di Ollomont, nella frazione di Vaud, c’è una parete di arrampicata molto nota tra gli amanti del bouldering, ideale per l’iniziazione all’arrampicata. La parete di Vaud è stata attrezzata dalle guide locali, e l’amministrazione comunale ha contribuito nelle spese di richiodatura. Inoltre, in caso di maltempo, in paese esiste una struttura d’arrampicata al coperto chiamata Maison Grimpe con 30 vie. I più esperti si possono, invece, cimentare sulla falesia Barliard, nata solo due anni fa ad opera dello storico chiodatore di vie d’arrampicata Massimo Bal, che ospita 35 vie.
È stato da poco inaugurato un nuovo maneggio in località Rey per chi ama passeggiare a cavallo. Il maneggio sorge proprio all’imbocco dell’ippovia, che si sviluppa su oltre 40 chilometri a una quota compresa tra i 1.300 e i 2.200 metri, nei Comuni di Ollomont, Doues, Allein e Valpelline, salendo fino al Col Fenêtre.
Dove mangiare e dormire
A Ollomont e a Valpelline si rinnova anche questa estate l’occasione per partecipare a “Combin en musique”, il Festival musicale ai piedi del Grand Combin giunto alla terza edizione. Partita il 22 luglio, la rassegna prevede diversi appuntamenti nelle due località valdostane. Ecco date e orari:
Ollomont e Valpelline sono due località di piccole dimensioni, insieme hanno meno di mille abitanti, ma sono ricche di strutture ricettive e, durante la stagione estiva, possono accogliere centinaia di turisti. Diverse le possibilità di scelta su dove alloggiare. A Valpelline, ad esempio, si può prendere una stanza a Le Petit Relais Chambres d’Hôtes & Spa (www.petitrelaisvaldaosta.it), originale struttura nata dal recupero di due affascinanti rustici costruiti tra il Seicento e il Settecento sulla roccia viva e ora collegati tra loro, oppure a Le Lièvre Amoureux (www.lievre.it), ristorante hostellerie che propone, oltre a camere e chalets, un centro benessere, una palestra e una piscina esterna, oppure ancora a La Maison de Franco (www. lamaisondefranco.it), con le sue camere arredate in stile valdostano che portano il nome di una montagna della zona. Per chi, invece, viaggia in camper o roulotte o preferisce l’uso della tenda c’è il Camping Grand Combin (www.grandcombin.com) che occupa una superficie di oltre 3 ettari ed è disposto su un terreno erboso a terrazze con ampie piazzole ombreggiate. A Ollomont, si può alloggiare in una delle cinque camere proposte dalla Locanda delle Miniere (www.locandadelleminiere. it), un’antica casa rurale del 700 ristrutturata in locanda dove si possono gustare anche i piatti della tradizione valdostana. Invece, per fare la spesa, bere un caffè o un aperitivo con gli amici si può passare nel bar alimentari Da Olga (m.facebook.com/ daolgabar) che si trova nella piazza principale di Ollomont.
• 6 agosto, ore 16 - Maison Farinet, By, Ollomont “La nuova vita delle Alpi”;
COMBIN EN MUSIQUE Festival musicale ai piedi del Grand Combin | III edizione
Fabio Rinaudo • cornamuse Claudio De Angeli • chitarra in collaborazione con Cooperativa Produttori Latte e Fontina Possibilità di degustazione di prodotti tipici su prenotazione
• 10 agosto, ore 22 - Prato delle Cascate, Barliard, Ollomont “Promenade tra le stelle nella notte di San Lorenzo”
Estate 2020
Direzione artistica Federico Bagnasco
22 LUGLIO, ORE 18 CENTRO VISITATORI FONTINA, FRISSIONIÈRE, VALPELLINE
RACCONTI DI CORNAMUSE... ANTICHI SUONI DELL’ARIA
28 LUGLIO, ORE 17.30 CHAMP MORT, DOUES
OMAGGIO A JAMES TAYLOR Andrea Maddalone • voce e chitarra
10 AGOSTO, ORE 22 PRATO DELLE CASCATE, BARLIARD, OLLOMONT
PROMENADE TRA LE STELLE NELLA NOTTE DI SAN LORENZO Valentina Messa • pianoforte
13 AGOSTO, ORE 18 CENTRO STORICO, VALPELLINE
OLTRE SWING Nunzio Barbieri • chitarra Francesco Barbieri • clarinetto
16 AGOSTO, ORE 21 31 LUGLIO, ORE 18 PLAN DÉTRUIT, DOUES
PASSE-TEMPS FOR 4 Diego Di Mario, Vincent Lepape, Matteo De Luca, Devid Ceste • tromboni
INGRESSO DELLE MINIERE, LA COU, OLLOMONT
DEEP CONVERSATIONS Ares Tavolazzi • contrabbasso Federico Bagnasco • contrabbasso
19 AGOSTO, ORE 21 ANFITEATRO, CENTRO STORICO, DOUES
ESPERANTO
6 AGOSTO, ORE 16 MAISON FARINET, BY, OLLOMONT
Luca Falomi • chitarra, Riccardo Barbera • contrabbasso, Rodolfo Cervetto • batteria
LA NUOVA VITA DELLE ALPI
• 13 agosto, ore 18 - Centro storico Valpelline “Oltre swing”
Enrico Camanni • letture Martin Mayes • corno e corno delle alpi Gigi Biolcati • percussioni
23 AGOSTO, ORE 18 LE FONDERIE, LA FABRIQUE, VALPELLINE
CELLO RIBELLE - ALMOST3 Flavia Barbacetto • voce, Stefano Cabrera • violoncello
Tutti gli eventi sono gratuiti È preferibile la prenotazione tramite accesso al sito: www.combinenmusique.com info: combinenarts@gmail.com +39 3474909926 combin en musique combin_en_musique
• 16 agosto, ore 21 - Ingresso delle miniere, La Cou, Ollomont “Deep Conversations” • 23 agosto, ore 18 - Le Fonderie, La Fabrique, Valpelline “Cello ribelle – Almost3” Tutti gli eventi sono gratuiti, ma è preferibile la prenotazione tramite accesso al sito: www.combinenmusique.com
Info: www.visitgrandcombin.it | Tel. 0165.73437 Comune di Valpelline
E per chi ama andare a cavallo…
Spazio a musica e cultura
(in collaborazione con il festival CHAMOISic)
Comune di Ollomont
A Valpelline gli appassionati di pesca hanno a disposizione una riserva, ad una quota intorno ai 1000 metri, che si estende per circa 3 km lungo il corso del torrente Buthier nel tratto che va dalla presa del Ru Pompillard in località Prailles alla presa canale in località Champette. Il torrente, a cui si accede facilmente, nasce dai ghiacciai delle Grandes Murailles e offre la possibilità di pescare trote di taglia superiore ai 500 grammi. I pescatori potranno sicuramente trovare l’habitat ideale perché sono presenti sia interessanti ambienti a buca, che ben si prestano alla pesca al tocco o allo streamer, sia ampie lame e tratti veloci in cui sbizzarrirsi con spinning o mosca secca. Oltre al torrente, la riserva comprende anche un piccolo bacino lacustre, creato da una chiusa artificiale.
TURISMO 2020
Val di Fassa
Avventura, benessere, cultura e gastronomia nel patrimonio naturale delle Dolomiti
B
oschi a perdita d’occhio, montagne di scenografica perfezione, prati vellutati, specchi d’acqua che quasi si confondono con l’azzurro del cielo: questa è la Val di Fassa, nel Trentino nord-orientale, uno straordinario patrimonio naturale incastonato tra le più spettacolari e famose cime delle Dolomiti. La varietà delle formazioni geologiche, la ricchezza della flora e della fauna, i differenti aspetti culturali e artistici, l’originalità delle proposte sportive, enogastronomiche e wellness fanno della Val di Fassa una meta perfetta per una vacanza in montagna. Per ogni ulteriore informazione: www.fassa.com.
Attività per tutti i gusti In particolare, in estate si possono fare tante attività diverse, in grado di accontentare proprio tutti, dalle famiglie con bambini ai patiti della
biker in alcune delle località in quota più affascinanti delle Dolomiti. Inoltre, da giugno ad ottobre scatta un fittissimo calendario di eventi in tutti i paesi, come Campitello, Canazei, Mazzin, Moena, Pozza e Vigo. E dopo una giornata trascorsa in montagna, cosa c’è di meglio di una rigenerante sauna, di un bagno turco o di un rilassante massaggio per far evaporare ogni fatica? Diverse le terme e i centri benessere presenti nella valle.
forma fisica, ai più pigri che vogliono solamente rilassarsi, godendosi magari uno dei tanti paradisi segreti della valle, dove il mormorio di un ruscello accompagna a voce bassa la musica della natura. Trekking, arrampicata e bike sono gli sport più gettonati, ma non mancano poi altre proposte più “soft”, da praticare anche nel fondovalle.
Per una vera vacanza secondo natura bisogna rivolgersi ai rifugi in quota, preziosi punti di riferimento per gli escursionisti, dove lasciarsi viziare dall’ospitalità genuina e ammirare panorami straordinari. Nella valle ladina sono in funzione una trentina tra funivie, cabinovie e seggiovie per portare, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, escursionisti e
Sosta obbligata a rifugi, baite e malghe In estate la Val di Fassa propone una serie infinita di possibilità di ristoro sia in alta quota che sulle distese prative dei pascoli nelle convalli laterali. Veri e propri rifugi alpini situati oltre 2.200 metri, sul Catinaccio, sul Pordoi e il Sassolungo, sulla Marmolada, sui Monzoni o all’Alpe di Lusia, offrono lo stesso comfort, ma soprattutto la consueta tradizionale ospitalità e generosità delle baite o malghe che accolgono gli ospiti a quote più modeste, dove una visita è d’obbligo anche all’alpinista meno esperto per degustare il sapore genuino dei prodotti del posto o di cibi cucinati all’antica maniera, spesso anche all’aperto.
Un parco giochi a cielo aperto La Val di Fassa è un enorme parco giochi a cielo aperto, con proposte di divertimento per bambini e famiglie. La valle offre itinerari favo-
Buona musica da ascoltare in alta quota Prosegue fino al 27 agosto la sesta edizione del “Val di Fassa Panorama Music”, la rassegna che propone concerti in alcune delle località dolomitiche più belle raggiungibili in pochi minuti con gli impianti a fune. Ogni evento musicale, naturalmente, si svolge nel rispetto delle normative per la tutela della salute. I concerti, tutti gratuiti, organizzati di giovedì o di domenica alle ore 11, sulle distese prative accanto ad alcuni rifugi, offrono al pubblico diversi generi. Ad esempio il 13 agosto, al Col Margherita del San Pellegrino, Silvia Donati presenta uno spettacolo ladino, mentre per gli amanti del jazz il 2 agosto al Col Rodella di Campitello ci sarà il Mauro Beggio Trio, oppure il country di Charlie Cinelli l’11 agosto al Ciampedie di Vigo.
losi, come il “Sentiero delle leggende” dove, come per magia, si vivono le avventure di re, principesse, streghe e pastori. Boschi incantati si raggiungono, poi, anche con bici o mountain bike lungo la semplice “Pista ciclabile delle Dolomiti”. Mentre per trasformarsi come Spiderman basta seguire i corsi delle guide alpine che, con corda e moschettone, insegnano ad arrampicare pareti verticali a superare ponti tibetani e “scivolare” in teleferica. Chi ama gli animali nelle malghe può incontrare mucche, vitelli, capre, pecore, galline e asini, visitare le stalle e assistere alla preparazione del formaggio. Durante i percorsi in quota ci si può imbattere in caprioli, camosci, mufloni e volpi. Frequenti gli avvistamenti delle simpatiche marmotte che scorrazzano sui prati. S i può anche vivere il
sogno di volare con la “Flyline” del Ciampedìe, che parte a monte della seggiovia Pian Pecei a 1.998 m e arriva alla partenza dell’impianto (1.805 m). Per i più piccoli sono ideali sia le passeggiate di fondovalle da compiere con mamma e papà a bordo del passeggino sia i parchi giochi, dotati di belle strutture lignee dove arrampicarsi, scivolare o dondolare, che si trovano in tutti i paesi della Val di Fassa o gli speciali babypark a fondovalle e pure in quota.
L’arte circense arriva sulle Dolomiti Dopo il successo della prima edizione, torna nell’estate 2020 “Circen Dolomites Festival” e si amplia pure. Per un’intera settimana, precisamente dal 2 al 9 agosto, la Val di Fassa ospita affermati artisti di strada e bravi interpreti della giocoleria internazionale. Sono le piazze dei paesi di Pozza e Vigo, ma anche località in quota di particolare bellezza come Roda di Vael, Val San Nicolò e Belvedere di Canazei a diventare palcoscenici per esibizioni stupefacenti, per abilità e inventiva. Show che, ovviamente, avvengono nel rispetto della salute pubblica. Le esibizioni circens saranno numerose, il programma si sviluppa lungo tutta la prima settimana di agosto con diversi appuntamenti per dare la possibilità a molte persone di ammirare gli artisti, senza creare assembramenti. A chi ha voglia di svegliarsi presto, si consiglia lo spettacolo del 7 agosto alle 6 del mattino al Rifugio Belvedere. Sulla sommità del monte, a 600 metri di altezza, sorge il Santuario della Madonna della Ceriola, da dove si gode la più bella vista di tutto il lago.
TURISMO 2020 In vacanza nel Paese più bello del mondo
Valle d’Aosta
Tanto sport all’aria aperta e un’impareggiabile cucina
U
n’occasione unica per assaggiare un formaggio o un salume che non trovereste da nessun’altra parte. Magari dopo un’arrampicata o una passeggiata all’aria aperta. La Valle d’Aosta è il luogo più adatto per godere di queste opportunità: un ambiente straordinario per praticare tanti sport outdoor, immersi in paesaggi indimenticabili, e una terra ricca di prodotti unici, in grado di soddisfare anche i palati più sofisticati. Insomma, il posto giusto per sportivi e buongustai.
Tanto sport all’aria aperta Chi adora avventurarsi nei boschi piuttosto che sui dorsali di un monte, buttarsi con una canoa o un gommone lungo le correnti di un fiume, arrampicarsi su una parete rocciosa o ancora inforcare gli sci in piena estate non può che trovarsi a suo agio in Valle d’Aosta. Gli amanti del trekking possono scegliere addirittura tra oltre 5.000 km di percorsi escursionistici lungo più di 2.000 sentieri ben tracciati che conducono a laghi alpini, valichi montani, bivacchi e rifugi. Ci sono itinerari adatti a tutti, bambini compresi, e quelli più impegnativi che richiedono buone gambe ed esperienza. Competenza e capacità non devono sicuramente mancare a chi le grandi montagne della Valle d’Aosta, dal Monte Bianco al Cervino, dal Rosa al Breithorn, le vuole affrontare guardandole in faccia, aggrappandosi alle rocce, scoprendo gli itinerari che portano a raggiungere vette e ammirare panorami dalla bellezza indescrivibile. Tra i percorsi meno difficili c’è quello che porta in circa 3 ore al Breithorn Occidentale arrivando da Cervinia con la funivia, un ottimo punto panoramico sull’intero gruppo del Monte
Rosa, del Cervino e delle montagne del Vallese. In 6 ore gli esperti alpinisti riescono ad arrivare in cima al Gran Paradiso partendo dalla Valsavarenche e facendo tappa al rifugio Vittorio Emanuele oppure al rifugio Federico Chabod. Più difficile è, invece, l’ascesa alpinistica al Monte Bianco: si impiegano due giorni partendo dal Lac Combal, passando su ghiacciai e percorrendo anche tratti esposti. Casco, moschettoni e imbragatura e chi ama le arrampicate in Valle d’Aosta troverà di che divertirsi con arrampicate e vie ferrate di ogni genere: tra le pareti naturali più affascinanti, la palestra di Molliet, situata nella piccola ed incontaminata Valgrisenche, mentre la ferrata di Casimiro a Rhêmes-Notre-Dame, incantevole borgo nella zona del Gran Paradiso, propone
un percorso emozionante che attraverso diverse combinazioni permette a tutti di immergersi in un paesaggio suggestivo tra ponti tibetani e arditi passaggi. Dicevamo, poi, della possibilità di praticare lo sci estivo: basta salire ai 3.500 metri di Plateau Rosà, sopra Breuil-Cervinia, e si avranno a disposizione 25 km circa di piste adatte a tutte le esigenze tecniche, sci alpino e anche snowboard, nel comprensorio sciistico estivo più grande d’Europa. Per chi, invece che salire lungo i pendii, preferisce scendere lungo qualche corso d’acqua, che qui non mancano, spazio al rafting a bordo di gommoni, oppure al kayak fluviale o, ancora, alla canoa canadese.
E una cucina indimenticabile Dopo una giornata di sport non c’è niente di meglio che sedersi a tavola in compagnia. E l’offerta culinaria della Valle d’Aosta è tale da poter soddisfare qualsiasi esigenza. Propone, infatti, prodotti unici ed eccezionali. Si pensi al Lard d’Arnad, dal 1996 unico lardo d’Europa a Denominazione di origine protetta (Dop), che, se abbinato alla dolcezza del miele e alla croccantezza del pane di segale, diventa una prelibatezza indimenticabile. Oppure alla Fontina Dop, il più
famoso dei prodotti caseari valdostani, che viene realizzata tra la Valle del Gran San Bernardo e la Valpelline. Se vi capita di passare da queste parti, non potete non assaggiare la celebre Seupa à la Vapelenentse, zuppa gratinata al forno a base di pane e, appunto, fontina. Tra gli altri salumi da gustare, si ricorda la tipica motsetta, un antico salume costituito da un pezzo di carne di muscolo o di coscia essiccata e debitamente insaporita con erbe e spezie locali e il Jambon de Bosses, un prosciutto crudo speziato con erbe di montagna, mentre tra i formaggi si segnala il salignön, una ricotta dalla consistenza cremosa e grassa, dal colorito rosato e dal sapore piccante e speziato. Per i vini citiamo almeno il Vallée d’Aoste Donnas, il primo vino valdostano ad aver ottenuto la Doc.