Nicole Magno Linea Gotica
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DEBORA LEONI CORIANO L’autista accosta e scendo dal pullman. Cammino verso l’inferriata circondata dalla mia classe. Si aprono le ante ferrose e con cautela ci prestiamo a entrare. L’ingresso ombreggiato vede un’ampia visuale sul prato tappezzato di lapidi marmoree. Mi muovo lentamente come per non far rumore. Sento il suono della natura, del silenzio. Gli steli d’erba attutiscono i miei passi mentre la mia mente si sofferma a pensare all’età di quei giovani la cui vita è scivolata dalle mani. Penso alle loro madri, ai loro occhi pieni di rancore mentre guardano i propri figli, ancora amanti della vita, allontanarsi dalla propria dimora senza alcuna certezza sul loro rientro. Volgo lo sguardo alcielo,èora di andare.
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LORENZO GREGGIO CIMITERO GUERKA E CORIANO Scendiamo dal pullman e ci troviamo davanti a un paesaggio insolito: un cimitero che rasenta la perfezione per l’accuratezza impiegata nel mantenimento del giardino. Prima di scattare le fotografie e di fare le riprese per il progetto, decidiamo di fare una visita individuale tra le varie lapidi, anch’esse, come il giardino, curate nei minimi dettagli e posizionate in maniera simmetrica. La lapide che più mi sconvolge è quella di un ragazzo scomparso a soli sedici anni. Scatto le foto, firmo il foglio delle presenze e ci dirigiamo in pullman verso il secondo cimitero, quello di Coriano Ridge. Siamo di fronte all’entrata.Noto che sia la struttura sia lo stile sono molto simili a quelle del Cimitero dei Gurkha, ma questo è più grande. Mi siedo, per la prima volta provo un senso di quiete e di armonia. Pur di rimanere in questo stato d’animo, mi metto a scattare le foto senza mai alzarmi. 15
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GABRIELE LATTANZIO CIMITERO GURKHA
Di questo luogo mi colpiscono soprattutto la sua tranquillità e l’ordine con cui è organizzato. Durante questo soleggiato pomeriggio ho l’occasione di esplorare questo dedalo di lapidi marmoree, sulle quali si possono trovare scolpite svariate informazioni sui soldati morti e in certi casi le decorazioni militari guadagnate.
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...Il nucleo di questo memoriale è costituito da un monumento slavato dal tempo dedicato ai caduti. La pace che circonda questo posto, come se fosse isolato dal mondo, mi dà la possibilità di riflettere e pensare a quanto la nostra esistenza sia insignificante rispetto agli avvenimenti che si sono verificati nel corso della storia e come oggi si dia cosÏ poca importanza al loro ricordo.
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LEONARDO MOIOLI BORGO A MOZZANO Due bravissime guide, Luciano e Giovanni, appartenenti al Comitato di recupero delle fortificazioni della Linea gotica, ci portano a esplorare le zone intorno a Borgo a Mozzano. Iniziamo a camminare e ogni fortificazione o luogo che incontriamo lungo il nostro cammino ci viene descritto dalle guide. Lungo tutto il tragitto, ci sono resti di fortificazioni e di bunker. Arrivati in cima al Monte dell’Elto vediamo o meglio immaginiamo come era organizzato il territorio. Riscendiamo verso valle per visitare l’interno di alcuni bunker,luoghi incredibili conservati ancora benissimo. Dei tre bunker che stiamo visitando, è incredibile vedere come erano ben organizzati gli appostamenti. C’erano stanze sicure, utilizzate per osservare, attaccare e come via di fuga in caso di attacco da parte del nemico. Continuiamo il nostro percorso fino al Museo della memoria. 22
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DEIVID VOYNOV BUNKER Sono davanti all’entrata di questo bunker, più basso di quello che mi aspettavo. Una volta entrato, mi ritrovo di fronte ad alcuni oggetti rimasti qui dal tempo in cui erano stati usati. Dall’interno non si vede l’esterno, e non si possono vedere riferimenti che possano far dire di trovarci ai nostri tempi, nel 2018. Camminare all’interno del bunker è stato il momento in cui più mi sono immerso nell’immaginazione, questa volta dalla parte dei nemici, i quali tenevano sotto controllo il territorio opponendosi ai partigiani italiani. Vedo maschere, proiettili, casse, annunci di come una persona sarebbe stata premiata se avesse tradito un conoscente denunciandolo ai tedeschi in cambio di viveri: mi chiedo se qualcuno l’abbia mai fatto. Penso a come sia stare qua dentro per giorni, oppure a come il rumore di una mitragliatrice possa rimbombare dentro questo bunker. 32
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ELENA VARIANI BORGO A MOZZANO E BUNKER Siamo appena arrivati sui luoghi delle fortificazioni di Borgo a Mozzano,Linea gotica.La guida ci sta accompagnando lungo il sentiero di montagna, spiegando a intervalli irregolari, ma il panorama mi distrae: si ammirano le montagne che si uniscono, il fitto verde dei boschi lungo le pendici, le casette minuscole a valle. Alberi che sanno la verità. Le guide sono veramente molto gentili e ci accompagnano a visitare anche i bunker e le zone sotterranee. Non è anche questa un’altra forma di violenza? Non riesco a smettere di pensare a quanto la guerra sia orribile, così orribile che non solo uccide esseri umani ma anche i luoghi, i territori, dove la vita può esistere. La verità è che durante una guerra perdono tutti. 35
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NICOLE MAGNO SANT’ANNA DI STAZZEMA Sant’Anna di Stazzema. Una frazione molto piccola situata a un’altezza di 600 m, conosciuta storicamente per essere stata il luogo di uno degli eccidi più efferati compiuti dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Ora stiamo andando al Museo della resistenza.Per andarci dobbiamo passare dalla piazza dove è avvenuto il massacro. Non bastano parole per esprimere ciò che penso. Penso che questo posto conservi un dolore immenso e insensato; penso che tutto qui debba essere conservato proprio perché non si ripeta più l’assurdo male di quella guerra. Tante persone sono morte lì, proprio dove sto mettendo i piedi io. Donne, anziani, ma soprattutto bambini...Il museo e l’ossario ci ricordano dolorosamente il massacro.Questo paese e le testimonianze che abbiamo ascoltato mi hanno riempito di forti emozioni. 44
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ELISA STREPPAROLA SANT’ANNA DI STAZZEMA Appena arrivati a Sant’Anna di Stazzema si sente regnare la pace; quella pace che un giorno del 1944 si interruppe quando i soldati tedeschi fecero irruzione fra questi monti silenziosi e uccisero i civili. Scendiamo dal pullman e raggiungiamo il centro del piccolo. Ci spostiamo al museo dove ci accoglie una guida molto solare e preparata. Finito il film la guida ci porta al piano superiore dove si trova il Museo della Resistenza. Conclusa la visita al museo, alcuni della classe rimangono ad intervistare la guida mentre noi ci incamminiamo verso l’Ossario, un monumento costruito per commemorare le vittime. Arrivati in cima c’è una vista spettacolare: alla sinistra si possono vedere le montagne, alla destra il mare. Il monumento è imponente e si può notare, sotto la “torre”,una scultura che raffigura una madre con in braccio il proprio figlio, in modo da proteggerlo. 47
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R I N G R A Z I A M E N T I : Un ringraziamento speciale alle due guide che ci hanno accompagnato e hanno saputo farci rivivere a pieno i momenti e le emozioni che provavano a gente negli anni della seconda guerra mondiale.
i
nostri
Un ringrazimento speciale anche ai nostri accompagnatori: professori Rozzoni e Foscati.
I N D I C E
T E S T I :
Pag10-11 CORIANO- Debora Leoni Pag14-15 CIMITERO GUERKA E CORIANO-Lorenzo Greggio Pag 16-17 CIMITERO GUERKA- Gabriele Lattanzio Pag22-23 BORGO A MOZZANO-Moioli Leonardo Pag32-33 BUNKER- Voynov David Pag34-35 BORGO A MOZZANO E BUNKER-Elena Variani Pag44-45 SANT’ANNA DI STAZZEMA-MAgno Nicole Pag46-47 SANT’ANNA DI STAZZEMA-Elisa Strepparola
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