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859908 2017 N.PIMAZZONI 2018 i nuovi paesaggi dell’acqua
S.PENDINI POLITECNICO DI MILANO
AUIC
in uno scenario di cambiamento climatico
Pimazzoni Nicolò 859908 Politecnico di Milano AUIC | Progettazione dell’architettura Polo di Mantova Anno Accademico vvv 2017/2018 Tesi di laurea triennale 12 Settembre 2018 Pendini Stefano Relatore
Caro lettore, Esiste un mondo in cui le persone non lasciano che le cose accadano. Le fanno accadere. Non dimenticano i propri sogni nel cassetto, li tengono stretti in pugno. Si gettano nella mischia, assaporano il rischio, lasciano la propria impronta. È un mondo in cui ogni nuovo giorno e ogni nuova sfida regalano l’opportunità di creare un futuro migliore. Chi abita in quel luogo, non vive mai lo stesso giorno due volte, perché sa che è sempre possibile migliorare qualcosa. Le persone, là, sentono di appartenere a quel mondo eccezionale almeno quanto esso appartiene loro. Lo portano in vita con il loro lavoro, lo modellano con il loro talento. V’imprimono, in modo indelebile, i propri valori. Forse non sarà un mondo perfetto e di sicuro non è facile. Nessuno sta seduto in disparte e il ritmo può essere frenetico, perché questa gente è appassionata – intensamente appassionata – a quello che fa. Chi sceglie di abitare là è perché crede che assumersi delle responsabilità dia un significato più profondo al proprio lavoro e alla propria vita. Benvenuto in quel mondo.
Q U O T A + 4 8 1 7
abstract l’emergere di u n a c i v i ltà i d r i c a
A livello globale, l’acqua – troppa o poca – rivela la dinamica dei cambiamenti climatici di questo mondo sempre più caldo e popolato. L’innalzamento del livello del mare, le alluvioni, la siccità, rappresentano solo alcuni dei problemi più grandi che dovremo affrontare nei prossimi cinquant’anni. Abbiamo bisogno di una forza capace di dar forma in modo sostenibile e resiliente ai territori europei del futuro. Dobbiamo guardare al cambiamento climatico come un catalizzatore in grado di definire nuovi approcci e relazioni. Pensare alla rete delle acque come una struttura portante lo spazio aperto e costruito è l’ipotesi che costruisce la ricerca. Lo studio di casi esemplari all’interno di un contesto europeo è intesa a comprendere e chiarire il futuro ruolo dell’acqua nella costruzione della metropoli globale. Definire una sintesi di nuovi paesaggi dell’acqua è il nostro prossimo passo. Una civiltà idrica appare all’orizzonte.
Globally, water – too much or too little – reveals climate change dynamics in our overbuilt and overheated world. Sea level rise, flooding, drought represent only some of the main problems we’re going to face in the next fifthy years. We need a force able to shape european territories toward a sustainable and resilient way. We must look at climate change as a connector, a global think capable of defining new relations and approches. Thinking of water system as carrying structure of the urban landscape is the hyphotesis that construct the research. The study of exemplary cases of several urban systems supported by the hydraulic frame is intended to understand and clarify the importance of water in the global metropolis. Define a syntax of new urban waterscapes is our next step. An hydraulic civilization arise.
0
2. Il cambiamento climatico a diverse quote d’Europa.
1. Il ciclo dell’acqua. Muovendoci dal mare al cielo e dal cielo alla terra, localizzeremo l’acqua prima nell’universo, poi sul Pianeta attraverso le varie forme che essa può assumere. La geografia di posizioni e la palette di colori che ne risulteranno saranno fondamentali per avvicinarci al fatto che il cambiamento climatico è ora in atto. Una nuova era appare all’orizzonte: siamo entrati nell’ Antropocene.
In uno scenario dove l’uomo si è reso capace, con la sua attività, di influenzare la vita del Pianeta, il ciclo dell’acqua si è accelerato. Ciò ha condotto a una serie di conseguenze che leggeremo attraverso una nuova metrica: l’altitudine. La quota metterà in evidenza, oltre chè problematiche di natura ambientale, la dimensione sociale del tessuto europeo. Come leva per la trasformazione, ci domanderemo che ruolo potrà svolgere l’acqua nella sviluppo di questi territori.
3. più spazio per il fiume, più spazio per il mare, più spazio per la pioggia. Come prerogativa per la sicurezza, farle più spazio può allo stesso modo dar vita a paesaggi attrattivi. Lavorando in modo capillare attorno alle infrastrutture dell’acqua più che sulle stesse conduce ad una serie di benefici per l’uomo, l’economia e l’ecosistema. Attraverso una componente fisica, l’hardware ed una morbida, il software la sostanza liquida, da problema, può divenire risorsa capace di strutturare il territorio europeo.
verso quota 4817 q u at t r o pa s s i v e r s o il futuro dell’acqua.
4. Una cassetta degli attrezzi per l’architetto e lo spazio dell’acqua del futuro. Da materia di scarto intubata, nascosta, segregata sotto terra cosa succede se, da architetti, cominciamo a farle più spazio in superficie? Come materia da costruzione, essa si configura dando forma sia allo spazio aperto che a quello costruito. Emergono degli strumenti operativi capaci di spostarsi in quota assumendo l’identità del luogo nel quale vengono calati.
0
2 eventi lenti
cc +
4
+
0
Antropocene
8 1 FRAN E
0
! ! +2.0° !
+1.0°
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acqua come risorsa per..
0
+ 1 0 0 0 CALO TURIS MO INV ERNA LE
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ciclo acqua
0
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ciclo dell’acqua accelerato
°C
1
+ 2 0 0 0 SCIO GLIMENTO GHIAC C IA I +
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uomo
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S OF TWA RE
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0 3 0 0 IN CEN DI BOSCHIVI
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C O N D E N SA Z I O N E
+ 0 6 0 0 RIDUZ IONE ENERGIA IDROELE TTRICA
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P R EC I P I TA Z I O N E
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I N F I LTR A Z I O N E
+
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0 0 0 7 IN ON DAZION I
regolare il ciclo
+ 0 0 0 1 IN NA LZA MENTO L IVELLO MA RE
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0
0
0
E VA P O R A Z I O N E
mare cielo terra
7 HA RDWA RE
quota clima
idraulica
il ciclo
il cambiamento
p i ù s pa z i o p e r i l f i u m e
dell’acqua.
c l i m at i c o a d i v e r s e
p i ù s pa z i o p e r i l m a r e
q u o t e d ’ e u r o pa .
p i ù s pa z i o p e r l a p i o g g i a .
4
5
alta quota
TORRE G HIACCIO
1 5 0 0
N EO - TURBINA
quota media
S ERBATO IO VERDE
P O ST - TURBINA
+0 3 0 0
P OST - BO CAGE
PA R C O U M I D O NEO - BO CAGE PIAZZA D ’ ACQUA
bassa quota
BIO - PISC INA
- 0 0 0 7
aqua summa
acqua-futuro
u n a c a s s e t ta d e g l i at t r e z z i
un mosaico di nuove tessere
p e r l ’ a r c h i t e t t o e l o s pa z i o
p e r l a c i v i ltà i d r i c a
dell’acqua del futuro.
che verrà.
0
l’acqua come leva
.1 35 34 .4
una nuova lente
.2
.7 .6 .5 .4 .3 .2 .1
.3 .2 .1
.2 .1
1
.0
l’alta quota
33 32 .3
bianca marron
.2
verde
.1
blu
terra > mare .2
mare > cielo
del suolo
.1
.1
del cielo
.2
del mare
la geografia
mare cielo terra
.1 27 26 .0
.2 .1
+0300 -0007 domani
fornire servizi ecosistemici produrre economie creare paesaggi abitabili
software
43 42 .2
+0300 -0007 oggi
.2 .1
la bassa quota
29 28 .1
della terra
.3
la quota media
31 30 .2
cielo > terra
+1500 +0300 domani +1500 +0300 oggi
azzurra
.1
.3
17 14
grigia
il ciclo
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+4817 +1500 oggi
.1
la palette
23 20 .2
19 18
nera
+4817 +1500 domani
la nuova metrica .2 .1
una nuova era
l’indice
2
39 38 .0
forme
hardware
42 40 .1
la nuova questione
strutture
come leggere l’acqua più spazio per l’acqua
l’acqua struttura
3
quota clima
idraulica
.2 .2 .1
79 76
.1
Banyoles Old Town
.4
67 64
.2
59 56
.2 .1
.3 .2 .1
superfici linee
51 48
punti
le figure
4
aqua summa
Naturbad Riehen
.1
+0068 Laasby Sea Park
un parco umido
.3
un neobocage
.2
+0267
.5
+0017 Eco-quartièr Bottière-Chênaie
Dove l’acqua riposa
una biopiscina
.1
.1
.0
.2
+0166
+1003
un serbatoio verde
.7
un postbocage
.2
47 46
.9 .2
75 72
Pontresina Ice Stupa
una torre di ghiaccio
.1
Centrale di Saumont
.6
.1
83 80
+0629
una postturbina
.2
55 52
Ragn d’Err Zentrale
.8
.1
63 60
.1
un neoturbina
.2
71 68
+1222
+2007
-0007 Benthemplein Water Square
una piazza d’acqua bibliografia
87 86 85 84
.0
acqua & quota
5
acqua futuro
mare cielo terra
cielo: 1. zona più o meno ampia di volta celeste che si trova sopra una determinata regione. (Treccani) terra: 1. la parte compatta, solida, della superficie terrestre, la massa che emerge dalle acque. (Treccani)
+1.0°
0.0°
+2.0°
°C
ciclo acqua
C O N D E N SA Z I O N E
P REC I P I TA Z I O N E
I N F I LTR A Z I O N E
E VA P O R A Z I O N E
“Non è l’ultima goccia che svuota la clessidra, ma tutta l’acqua che è trascorsa prima.” Seneca
mare: 1. la parte della superficie terrestre coperta d’acqua - ad eccezione delle acque continentali - e quindi, il complesso delle acque salate che circondano i continenti e le isole. (Treccani)
.7 .6 .5 .4 .3 .2 .1 23 20
grigia bianca marrone verde azzurra blu
.2 .1
terra>mare cielo>terra mare>cielo
19 18
il ciclo .4 .3 .2 .1
17 14
.2
la palette .3
La percentuale di umidità sulla Terra non è mai cambiata nella storia. L’acqua che i dinosauri hanno bevuto milioni di anni fa è la stessa che oggi cade come pioggia. In un pianeta sempre più caldo e popolato, quale sarà il suo ruolo?
nera
.1
del suolo della terra del cielo del mare
.0
la geografia
il ciclo dell’acqua
1
14
la geografia r a p p r e s e n ta z i o n e g r a f i c a del nuovo petrolio
Il pianeta terra non è l’unico luogo nel sistema solare che contiene acqua, come abbiamo scoperto quando, nel 2003, il ghiaccio è stato trovato sulla Luna. Come è stato rilevato dalle recenti missioni spaziali in cerca di forme di vita, lune di altre pianeti potrebbero risultare ancora più umide. Ad esempio, i geyser che spruzzano vapore fotografati dalla sonda Cassini sul satellite di Saturno Encelado accennano a una fonte liquida sotto la superficie, mentre l’oceano sotto la crosta ghiacciata di Giove potrebbe ospitare una quantità d’acqua doppia rispetto al nostro pianeta. L’acqua esiste sul pianeta principalmente perché la nostra atmosfera è capace di trattenerla dal fluttuare o dall’essere disintegrata dalle radiazioni solari. Questo giustifica il motivo il quale, al di là della terra, essa si presenta principalmente come ghiaccio, come si è visto dai poli di Marte o nei crateri riparati di Mercurio. Nonostante ciò in alcuni luoghi, come le riserve liquide sulla luna di Saturno, Titanio, che potrebbero essere circa 15 volte quelle della terra, alcune sostanze chimiche sarebbero capaci di abbassare il punto di congelamento e sostenere oceani salmastri. La domanda che risulta lecito porsi è: possono queste riserve d’acqua al di là della terra diventare utili? Gli scienziati dicono che un giorno gli astronauti potrebbero bere ghiaccio della Luna fuso e convertirllo in ossigeno o carburante per raggiungere Marte. Nel frattempo, più impariamo come e dove l’acqua sopravvive facendosi spazio, più comprendiamo la crescente rilevanza della fonte di vita più importante del pianeta terra.
Mercurio
,0000002 Luna
,00000000002 Terra
1.386.000.000km
2
Cerere
,14
Marte
,003 Europa
2,9x
Callisto
27x
Ganimede
36x
Encelado
,02x
.0
15
Titano
29x 1
fiumi
paludi
vapore
laghi
liquida
,001
sotterranea
ghiaccio
dolce
salata
%
,0002 % ,0008 %
,0 1 3 % ,1 % 1% 2% 3%
del mare Si stima che circa 1.338.000.000 chilometri cubi, dei 1.386.000.000 chilometri cubi di acqua presente in totale sulla Terra, sono nei mari. Oltre a questo 96,5 per cento immagazzinato, la restante parte è in movimento nel ciclo dell’acqua. Si stima anche che i mari forniscono circa il 90 per cento dell’acqua evaporata che entra nel ciclo idrologico. Durante i periodi con clima più freddo, si formano calotte glaciali e ghiacciai più grandi e dell’acqua globale se ne accumula come ghiaccio una parte sufficiente a ridurre le quantità .1
% 16
la geografia r a p p r e s e n ta z i o n e g r a f i c a del nuovo petrolio
delle altre parti del ciclo dell’acqua. Nei periodi caldi succede l’inverso. Durante l’ultima era glaciale, i ghiacci coprivano circa un terzo della superficie terrestre; il livello dei mari era circa 122 metri più basso di oggi. Circa tre milioni di anni fa, quando la Terra era più calda di oggi, il livello dei mari era probabilmente 50 metri più in alto di oggi. del cielo Sebbene l’atmosfera risulti come un grande magazzino, è la “super-autostrada” usata per spostare l’acqua intorno al mondo. C’è sempre acqua nell’atmosfera: le
.2
nuvole, costituite da goccioline piccolissime, sono la forma più visibile di acqua atmosferica; l’aria limpida contiene acqua sotto forma di vapore, in molecole separate, troppo piccole per essere viste. Il volume di acqua nell’atmosfera è circa 12.900 milioni di chilometri cubi. Se tutta l’acqua nell’atmosfera piovesse in una sola volta, coprirebbe la superficie terrestre con uno spessore di 2,5 centimetri. della terra Escluso dalla quantità d’acqua presente sulla superficie della terra l’acqua salata, la restante, il 4 per cento, è dolce. Tale acqua si presenta sotto diverse forme, occupando volumi differenti. Su tutta quest’acqua dolce, oltre il 68 per cento è bloccata nei ghiacci delle calotte e dei ghiacciai.
.3
La stragrande maggioranza, circa il 90 per delle masse glaciali della terra è in Antartide, mentre il ghiacciaio continentale della Groenlandia contiene circa il 10 per cento della massa di ghiaccio totale del globo. I ghiacciai coprono il 10-11 per cento di tutte le terre emerse. L’acqua dolce superficiale, presente nei laghi, nei fiumi, nei bacini di raccolta artificiali, nelle canalizzazioni maggiori e minori, ammonta a soli 93.100 chilometri cubi, circa 7 millesimi dell’1 per cento dell’acqua totale. Tuttavia, i fiumi ed i laghi costituiscono la fonte della maggior parte dell’acqua che l’uomo usa tutti i giorni. del terreno Voi vedete acqua intorno a voi ogni giorno come laghi, fiumi, ghiaccio, pioggia e neve. Vi
.4
sono anche grandi quantità di acqua che non si vede, acqua che si trova e si muove nel terreno. Tale riserva nascosta costituisce il 30 per cento d’acqua dolce presente nel pianeta. La gente ha utilizzato quest’acqua per migliaia di anni a continua ad usarla oggi, soprattutto per bere e per irrigare. La vita sulla terra dipende dall’acqua sotterranea proprio come dall’acqua di superficie.nel terreno. Tale riserva nascosta costituisce il 30 per cento d’acqua dolce presente nel pianeta. La gente ha utilizzato quest’acqua per migliaia di anni a continua ad usarla oggi, soprattutto per bere e per irrigare. La vita sulla terra dipende dall’acqua sotterranea proprio come dall’acqua di superficie.
.0
17
1
+1.0°
0.0°
+2.0°
°C
ciclo acqua
C O N D E N SA Z I O N E
P REC I P I TA Z I O N E
I N F I LTR A Z I O N E
18 E VA P O R A Z I O N E
il ciclo gioco di equilibrio
Dalla terra al cielo per tornare nel mare. Funziona più o meno così il ciclo dell’acqua, conosciuto a livello scientifico come ciclo idrologico. Questo processo è molto importante, perché garantisce la rigenerazione dell’acqua che, altrimenti, una volta consumata si esaurirebbe. Dobbiamo sapere che una molecola d’acqua trascorre mediamente in atmosfera, nella forma di vapore o all’interno di un cristallo di ghiaccio o di una gocciolina di nube, poco più di una decina di giorni, prima di ricadere sulla superficie terrestre come precipitazione solida o liquida. E se non ci fosse più acqua a disposizione, le condizioni di abitabilità che hanno fatto della Terra il luogo che rappresenta tutt’oggi cesserebbero. L’acqua, infatti, è una risorsa vitale per tutti: esseri umani e biota. Il ciclo dell’acqua si sviluppa in quattro fasi: evaporazione, condensazione, precipitazione e infiltrazione. La circolazione tra questi diversi “serbatoi” si realizza mediante passaggi di stato costantemente alimentati dall’energia del Sole e dalla forza di gravità.
mare > cielo Il ciclo idrologico, in quanto processo in continuo divenire, non ha un punto di partenza, ma un buon posto dove cominciare è il mare. In questa prima fase, il sole scalda l’acqua dei mari e dei fiumi trasformandola in vapore. L’incremento dell’effetto serra causato dall’uomo e il conseguente aumento della temperatura media dell’aria hanno avuto tra i primi effetti quello di accellerare il riscaldamento delle masse d’acqua. Oltre a questo sia le piante, per evapotraspirazione, che gli esseri viventi, per sudorazione, contribuiscono a questa fase. Dallo stato liquido, l’acqua passa quindi a quello gassoso ed evapora. Le correnti d’aria sollevano quindi il vapore in alto, nell’atmosfera, dove la temperatura è più bassa. .1
cielo > terra Una volta raggiunti gli strati più alti dell’atmosfera, dove le temperature sono molto basse, il vapore acqueo – che invece è caldo e leggero – si raffredda. Si formano così tante piccole gocce che, unendosi, vanno a comporre le nuvole. Più le varie goccioline si aggregano, più le nuvole diventano grandi e pesanti. A un certo punto, dal momento che il loro peso è aumentato troppo, le gocce cominciano a cadere come pioggia a bassa quota, oppure come neve ad alta quota, a seconda della temperatura che c’è nell’aria. In quel momento l’acqua subisce una nuova trasformazione, solidificandosi e ritornando dolce.
.2
terra > mare Se una parte rimane immagazzinata sotto forma di ghiaccio nelle Alpi,
.3
un’altra precipita sul terreno, dove viene assorbita fino a grandi profondità. Ma la città, con le sue superfici impermeabili e l’assenza di vegetazione, ostacola tale processo modificandone gli equilibri. Infiltrandosi e scorrendo attraverso il suolo rimasto fino alle rocce, l’acqua alimenta le falde idriche, diventando acqua minerale naturale. Attraverso sorgenti o pozzi, l’acqua riaffiora in superficie per via naturale o attraverso i prelievi effettuati dall’uomo per renderla disponibile alla vita delle città. In questa fase di ritorno alla terra va a depositarsi formando superfici d’acqua ferma, i laghi, o corsi d’acqua in movimento, i fiumi che, scorrendo da quote più alte a quote più basse, aumentano di portata fino a raggiungere i mari e gli oceani.
.1
19
1
acqua blu L’acqua, nel suo stato più puro, liquida e in superficie. Tale fonte non è importante solo per l’uomo, ma per ogni forma di vita presente sul pianeta. Animali e vegetazione, proprio come facciamo noi, utilizzano l’acqua per far funzionare i propri metabolismi. È utilizzata dall’uomo per bere, per irrigare, per produrre elettricità e come fonte di energia meccanica, per allontanare rifiuti liquidi dopo averli tratti, per trasportare mercanzie e persone, e per ricavarne cibo. .1
azzurra
verde
marron
20 blu
la palette territorio idrico a colori
Saper leggere l’acqua tra gli spazi abitabili significa andare al di là del suo aspetto. Come fa il rabdomante per ricercarne la sua presenza, possiamo metterci degli occhiali particolari per provare a distinguere, attraverso il colore, tutti le varie sfumature che l’acqua assume sul pianeta Terra. In questa fase di scoperta, una serie di flussi idrici, superficiali e sotterranei, appaiono alla vista.
acqua verde L’acqua contenuta all’interno delle piante. Veicolando l’acqua attraverso la traspirazione, il processo attraverso il quale l’umidità è trasportata attraverso dalle radici ai piccoli pori sulla faccia inferiore delle foglie dove si trasforma in vapore e viene rilasciata nell’atmosfera, la vegetazione produce circa il 10% dell’umidità contenuta nell’atmosfera. La quantità d’acqua verde varia molto sia a livello geografico che temporale. Per esempio, con l’aumento delle temperature la traspirazione aumenta, specialmente durante la stagione vegetativa, ovvero quando l’aria è più calda e le piante sono in crescita. Al contrario, con l’incremento dell’umidità relativa intorno alle piante, la traspirazione diminuisce.
.3
acqua marrone L’acqua sotterranea, non visibile. Dappertutto nel mondo, parte dell’acqua che precipita come pioggia o neve s’infiltra nel sottosuolo, ricaricando gli acquiferi. Questi sono formati da una zona satura in basso ed una zona non satura in alto. La parte più alta è costituita dal suolo che veicola l’acqua piovana attraverso le radici delle piante fino alla zona non satura. Nella zona satura, l’acqua occupa completamente gli spazi nella roccia e nel suolo fomando gli acquiferi, dal quale l’uomo l’estrae scavando pozzi. L’acqua marron può percorrere lunghe distanze o rimanere in un acquifero per lungo tempo prima di ritornare in superficie o filtrare verso una massa d’acqua di diverso colore, come la verde o la blu.
.4
acqua azzurra L’acqua ghiacciata, immagazzinata ad alta quota. In tutto il mondo, il ruscellamento dato dalla fusione della neve è una parte rilevante nel ciclo dell’acqua, soprattutto in primavera ed estate. Il cambiamento di temperatura indotto dal riscaldamento globale ha avuto conseguenze dirette su tali ghiacciai, riducendone velocemente, nel corso di 30 anni, metà del volume, che è divenuto perciò acqua blu. Lo scioglimento rapido dell’acqua trasparente può innescare frane o alluvioni nei fondovalli giaciali, minando la sicurezza delle sue popolazioni.
.2
.2
21
1
acqua bianca L’acqua meteorica, proveniente dal cielo. Data la scarsa presenza di impurità, quest’acqua non è nociva per la salute. Ciò nonostante, iI trattamento al quale è soggetta generalmente nelle città, come un refluo comune in una fognatura di tipo misto nel quale si mischia ad acque nere, conduce a sovraccarichi dei sistemi di
.5
bianca
grigia
nera 22
la palette territorio idrico a colori
smaltimento in caso di eventi di precipitazione estrema. Una divisione delle linee di scarico così come una captazione più intelligente può condurre al riutilizzo dell’acqua bianca all’interno della stessa residenza o per irrigare nel campo dell’agricoltura. acqua grigia L’acqua di scarico utilizzata per l’igiene personale, anch’essa acqua bianca. Proveniente dal lavabo, dalla doccia, dalla vasca o dal bidè, l’acqua grigia costituisce circa il 30% del consumo idrico di acqua potabile – blu - in un’abitazione tipo. Il suo filtraggio attraverso sistemi naturali di fitodepurazione e il suo successivo riutilizzo, analogamente all’acqua bianca, può ridurre l’impatto ambientale dell’uomo grazie ad un risparmio della metà del budget idrico residenziale.
.6
acqua nera L’acqua nociva contenente sostanze organiche. Relativa agli scarichi dei WC, delle cucine, degli elettrodomestici comuni o degli impianti industriali, tale acqua è definita dannosa per la salute umana, animale e vegetale, tanto da richiedere ingenti processi di depurazione. Tali acque non possono essere reimmesse nell’ambiente tal quali poiché i recapiti finali come il terreno, il mare, i fiumi e i laghi non sono in grado di ricevere una quantità di sostanze inquinanti superiore alla propria capacità autodepurativa. Il ciclo depurativo al quale sono soggette è costituito da una combinazione di più processi di natura chimica, fisica e biologica che produce, oltre chè, rifiuti tossici di difficile smaltimento. .7
.2
23
1
quota clima cc
+
+
4
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1
0
3 0 FRAN E
0
antropocene
! ! +2.0° !
0.0°
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°C +
ciclo acqua
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C O N D E N SA Z I O N E
+ 0 6 0 0 RIDUZ IONE ENERGIA IDROELE TTRICA
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P R EC I P I TA Z I O N E
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E VA P O R A Z I O N E
“Com’è stolto aver paura del mare, quando sai che l’acqua che cade goccia a goccia può farti morire!” Seneca
quota: 1. La distanza di un punto o di un oggetto, elemento, ente da un piano orizzontale prefissato di riferimento, generalalmente il livello medio del mare, alla quale si attribuisce il segno + o − secondo che il punto sia al disopra o al disotto del piano stesso (Treccani) 2. In geografia la quota può essere riferita al livello del terreno sottostante o soprastante, e in questo secondo caso assume il valore più generico di profondità. (Treccani) clima: 1. l’insieme delle condizioni atmosferiche quali temperatura, umidità, pressione, venti prevalenti in una località e da cui dipende la vita delle piante, degli animali e dell’uomo. (Treccani) 2. insieme delle caratteristiche politiche, culturali, psicologiche ecc. di un ambiente, un’epoca, un periodo. (Treccani)
acqua come leva
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una nuova lente
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l’alta quota
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Nella storia, un’immagine è in grado di mutare radicalmente la visione del mondo. È successo qualche anno fa quando i geologi hanno annunciato l’inizio di una nuova era: l’Antropocene...
+4817 +1500 domani +4817 +1500 oggi
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la nuova metrica la nuova questione una nuova era
l’indice
il cambiamento c l i m at i c o a diverse quote d ’ e u r o pa .
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l’indice q u o ta r e i l c a m b i a m e n t o c l i m at i c o
I geologi di solito non sono scienziati che si occupano degli sconvolgimenti frenetici, a breve termine. Pensano in migliaia, se non milioni di anni. L’era geologica più recente, l’Olocene, ha ora 10.000 anni. Le ultime notizie raramente provengono dalla geologia, se non per questa volta. È il premio Nobel olandese Paul Crutzen, in un articolo nel 2016, a parlare dell’olocene come un’era finita. È cambiato troppo negli ultimi secoli: siamo entrati in una nuova era in cui l’umanità sta scolpendo la terra come una forza della natura. Egli chiamò questo nuovo periodo geologico l’era dell’essere umano: l’Antropocene.
una nuova era L’antropocene è un termine appropriato e provocatorio con cui descrivere l’età e il mondo in cui viviamo. Grazie a questo concetto possiamo posizionare meglio molte osservazioni sull’influenza umana nei processi naturali. Per cominciare, il mondo è più verde ora che nella foresta primordiale. Gli esseri umani sono stati in grado in 500 anni di bruciare la biomassa prodotta in 500 milioni di anni e di alterare il clima attraverso il rilascio di gas serra. La costruzione di decine di migliaia di dighe ha portato i delta densamente popolati a non riempirsi più naturalmente, perdendo la loro biodiversità. Possiamo constatare questo: il progresso dell’umanità va in coppia con l’estinzione delle specie animali. .1
la nuova questione Ma antropocene non è solo un concetto scientifico. Risuona con un avvertimento: il fatto che siamo abbastanza potenti o manipolare la terra non è qualcosa di cui essere orgogliosi. Attività umane apparentemente slegate fra loro – auto che emettono anidride carbonica, centrali elettriche che bruciano carbone, incendi individuali – hanno contribuito tutti al riscaldamento globale. Per questo, influenzare un cambiamento positivo su problemi di così vasto respiro può andare molto aldilà della capacità dei progettisti. Dove possiamo incominciare? Di una cosa siamo sicuri: il riscaldamento globale è legato fortemente all’acqua [NASA]. L’acqua, non l’atmosfera, guida il tempo e di conseguenza il clima. L’atmosfera
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è maggiormente influenzata dai corpi idrici presenti sul pianeta Terra, non viceversa. la nuova metrica La potenzialità di una scala di matrice ecologica come il corridoio fluviale ci porta di fronte una nuova metrica: alzarci (alpi) o abbassarci (delta) in quota, leggendo le conseguenze del cambiamento climatico a cascata. Come uno strumento potente, la definizione di altitudini diverse guarda alle fascie climatiche per andare oltre la dimensione di locale o globale. Ecologie urbane progettate alla scala del paesaggio possono cominciare ad attivare comunità, informare la politica, creando cambiamenti efficaci e duraturi. Quotare le conseguenze del cambiamento climatico è il primo passo.
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la bassa quota +0300 - 0007
Durante la storia, l’uomo si è insediato dove l’acqua ha assunto forme vantaggiose: a bassa quota. Pianure alluvionali sono divenute spazi agricoli, confluenze dei fiumi occasione per espandere i commerci, baie protette luoghi sicuri per ancorare imbarcazioni, estuari ricchi di molluschi nutrienti o cascate sufficienti a far girare le ruote dei mulini. Tale contesto ha dato vita a un carattere regionale distinto sostenuto dalla trama dell’acqua fino all’avvento della modernità. Il territorio della dispersione, ha portato la scomparsa di tali elementi portanti dalla maglia urbana. I materiali dell’acqua, talvolta all’apparenza di relitto, possono dare nuova luce agli spazi urbani fortemente popolati della bassa quota.
-0007 +0300 oggi Come abitanti delle metropoli orizzontale abbiamo rimosso e sostituito all’infrastruttura della terra l’infrastruttura della città. Abbiamo sotterrato corsi d’acqua, riempito estuari, sbarrato fiumi, unito bacini di raccolta dell’acqua piovana a quelli sanitari, e sostituito il ciclo dell’acqua piovana con l’irrigazione programmata. Il flusso d’acqua che un tempo nutriva una serie di specie animali e vegetali, materia - vita, è diventato “drenaggio”, materia – scarto, progettato per essere allontanato il più rapidamente possibile. Riportare alla luce la materia fisica dell’acqua nel paesaggio urbano conduce ad una serie di questioni: Dove è diretta? Come viene assorbita? Dove viene convogliata? Chi la sta bevendo? .1
Dove viene “smaltita” come prodotto di scarto? Domande rivelatorie che portano a potenziali nuovi e positivi rapporti spaziali fra forma urbana e programmi idrici. L’acqua, nella sua riscoperta, può anche aiutarci a riscoprire elementi identitari di carattere regionale unici e camuffati, assenti nella metropoli orizzontale. -0007 +0300 domani La tradizione datata duemila anni in cui la rete delle acque, artificiale o naturale, strutturava le città è stata sommersa dal rapido sviluppo dell’urbanistica come una disciplina scientifica. Le diverse esigenze indotte dalla rivoluzione industriale hanno portato a legare il problema dell’igiene pubblica all’acqua. Da elemento attrattivo qual’era, questa è divenuta ben pre-
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sto niente che uno scarto da coprire, da venir nascosto, da allontare il più possibile dalle città. Canalizzata, purificata, intubata è rimasta assente nell’urbanistica moderna, allontanata dalla vista e dagli schemi di pensiero per ben due secoli, oggi viene richiamata in cattedra dal cambiamento climatico. È tempo di iniziare a valutare l’acqua come una forza connettiva, modellante, progettando spazi per le infrastrutture blu collegate a scala dell’ecosistema all’interno dei nostri tessuti urbani. Considerando l’acqua come un bene comune, può essere progettato di nuovo nel tessuto urbano per rigenerare la vita ambientale e sociale delle comunità.
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la quota media +1500 +0300
Dal dopoguerra ad oggi le terre alte sono state caratterizzate da fenomeni di spopolamento e abbandono. A fronte di un pesante esodo a partire dalla metà degli anni ’50, recentemente si è riscontrato un rinnovato interesse per le aree interne montane e un conseguente movimento di ritorno, il quale, seppure limitato e circoscritto, ha dato avvio a forme nuove dell’abitare la montagna. Presidio idrogeologico e della biodiversità, custode della qualità dell’aria e della qualità delle acque – dunque della qualità della vita – la quota media può ritornare a vivere anche in relazione alla crescente esigenza di fare più spazio per l’acqua.
+0300 +1500 oggi Il vivere sostenibile ha sempre trovato terreno fertile nelle Prealpi europee, luoghi dove la tradizione ha imposto, nel corso dei secoli, una consapevolezza rispetto i limiti dell’ambiente. La relazione fra il bosco e la dimora, l’uno il confine dell’altra, ci evidenzia un rispetto che, per lungo tempo, è intercorso fra l’uomo e la natura nei territori della media montagna. Quote che oggi vivono un rimboschimento dovuto a un abbandono delle principali attività agricole e forestali e, in principio, al profondo spopolamento iniziato a partire dagli anni Cinquanta. In questo periodo, il declino dell’agricoltura e è stato costante a favore dei settori secondario e terziario, attirarando verso la città le nuove generazioni di .1
popolazione rurale. Tutto ciò ha alterato il paesaggio tradizionale montano con conseguente perdita di elementi culturali di grande valore, determinando una limitazione della fruibilità turistica e la diminuzione di sicurezza dello spazio alpino. Il rischio idrogeologico è aumentato: poiché vengono abbandonate le opere realizzate nel passato per la messa a coltura dei pendii la forza delle acque, non più moderata da queste strutture, si moltiplica divenendo così un pericoloso agente erosivo capace di causare smottamenti e frane. +0300 +1500 domani Per le loro caratteristiche climatiche e di biodiversità, la ricchezza paesaggistica, le risorse idriche, gli aspetti culturali ed edilizi, le tradizioni e i costumi, le zone
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della media montagna rappresenteranno, nei prossimo cinquant’anni, le aree più importanti per il turismo. Se da un lato la riduzione dell’innevamento renderanno meno attraenti diverse regioni montuose, con ripercussioni in particolare sul turismo invernale legato allo sci, nuove opportunità sono all’orizzonte. La conversione dell’offerta verso attività alternative quali l’escursionismo, l’equitazione, il turismo culturale e l’agriturismo tiene conto di modi più maturi di vivere la risorsa acqua in relazione alla cultura alpina. Un maggiore afflusso di persone provenienti dalle città arroventate, alla ricerca di luoghi freschi in cui vivere, lavorare o riposarsi, spinge verso un nuovo tessuto sociale per i territori di margine europei come le Prealpi.
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l’alta quota +4 817 +1500
Le quote alte delle Alpi, conosciute come le torri d’acqua d’Europa, rappresentano un’enorme cisterna naturale. Come serbatoi d’acqua si presentano sotto diverse forme: dai ghiacciai in scioglimento ai laghi del turismo estivo, dalle pozze per l’abbeveraggio degli animali tipiche delle terre alte fino alle risorse idriche nascoste sotto al terreno, nella falda acquifera. Perciò le Alpi lette come torri d’acqua sono estremamente sensibili e vulnerabili ai diversi impatti dei cambiamenti climatici definiti dal riscaldamento globale. Cambiamenti nel regime delle precipitazioni, nella copertura nivale e nella capacità di immagazzinamento dei ghiacciai condizioneranno il deflusso dalle terre alte in termini di tempismo, volume e variabilità verso le quote più basse.
+1500 +4817 oggi Il territorio alpino gioca un ruolo fondamentale nel ciclo idrogeologico e nella fornitura di acqua potabile nel mondo. La maggior parte dei fiumi più importanti per l’economia d’Europa come il Reno, il Rodano, il Danubio e il Po, hanno le loro sorgenti nelle Alpi. I fiumi proseguono scendendo di quota, dalle montagne alle colline, dalle valli alle pianure abitate, trasportando materiale e fornendo acqua potabile fino ai delta più produttivi d’Europa, dove incontrano la superficie del mare. In inverno, le temperature basse portano le precipitazioni a solidificarsi in forma di neve e ghiaccio mentre in estate, in seguito all’irradiamento, tali risorse si sciolgono in acqua, tanto che quantità considerabili vengono rilasciate fino a .1
giungere a quote più basse. Questo diventa fondamentale nei periodi secchi, privi di precipitazioni, tipici della tarda estate, quando le montagne si distinguono giocando il ruolo di supporto nel deflusso totale dei corsi d’acqua. L’incidenza delle Alpi può essere compresa meglio comparando l’attuale portata dell’asta fluviale all’ipotetico deflusso dei più importanti fiumi considerato solo il bacino d’utenza. Con un contributo netto che va dal 26% (Danubio) al 53% (Po) del deflusso totale, le Alpi forniscono circa dalle due alle sei volte più acqua di quello che il bacino può fare indipendentemente. +1500 +4817 domani Il ciclo idrogeologico nelle Alpi è influenzato non solo dalle condizioni metereologiche e dai processi
.2
climatici, come accade nelle terre diffuse, ma oltrechè dalla topografia e dalla pressione dettata dall’uomo attraverso impianti idroelettrici, turismo invernale e colture agro-silvo-pastorali. Temperature più alte porteranno un aumento del grado di evapotraspirazione delle piante tanto da condurre a una frequenza maggiore di precipitazioni allo stato liquido-pioggia piuttosto che solido-neve. Questi meccanismi condizioneranno il tasso di umidità del suolo, la falda acquifera e il regime di deflusso dei corsi d’acqua. Oltre a questo, il riscaldamento globale alzerà la linea delle nevi di 650m prima del 2100, continuando a sciogliere i ghiacciai [Jacob, 2001]. I più piccoli scompariranno, mentre i più grandi soffriranno di una riduzione dal 30% al 70% prima del 2050.
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E VA P O R A Z I O N E
una nuova lente il cambiamento come risorsa
Ora risulta lecito porsi una domanda: che cosa possiamo fare noi, come progettisti, rispetto al cambiamento climatico? Ci sono due prospettive di azione: l’adattamento e la mitigazione. Adattarsi significa aggiustare la società agli impatti previsti del riscaldamento globale come descritti in precedenza: innalzamento del livello del mare, deflussi irregolari dei corsi d’acqua, schemi di precipitazione alterati e tempeste più forti. Adattarsi comporta perdere lo stile di vita, la prosperità, il benessere, il modo di muoversi, cercando di resistere ai cambiamenti. Al contrario, mitigare significa alleviare fino ad abbattere, mano a mano, il problema. Divenire resilienti, reagire di fronte alle difficoltà, implica creare paesaggi sicuri e allo stesso modo attrattivi.
.4
acqua come leva L’acqua rappresenta il rischio più difficile e complesso dell’uomo. Inondazioni e disastri, inquinamento e conflitti idrici si combinano in modi concepibilmente disastrosi con una rapida urbanizzazione, una crescente domanda di cibo ed energia, migrazione e cambiamenti climatici. Ma mentre le sfide idriche portano con sé il rischio di transizioni dirompenti ci offrono anche l’opportunità di utilizzare l’acqua come leva per l’impatto trasformativo. Solo una migliore comprensione dei rischi ci consentirà di salvare il mondo. Riconoscere che l’acqua può divenire una leva ci aiuta a trovare opportunità per un cambiamento reale, per progetti di trasformazione ovunque e su ogni tipo di scala. .1
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HA RDWA RE
“Una goccia d’acqua contiene tutti i segreti dell’oceano.” Khalil Gibran
idraulica: 1. scienza applicata che studia i fenomeni connessi all’equilibrio e al moto dei liquidi. (Treccani) 2. Studio della distribuzione, del regolamento e dell’utilizzazione dei corsi d’acqua come fonte d’energia e forza motrice. (LaRepubblica)
.3 .2 .1 43 42
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creare paesaggi abitabili
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strutture forme
L’hardware
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produrre economie
il software .2
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Per lungo tempo, l’acqua è stata definita un problema. Ora, il cambiamento climatico conduce a ripensarne il suo lato dimenticato: il lato di risorsa. Molte opportunità emergono negli spazi urbani: biodiversità, economia e tempo libero. Come possiamo, in futuro, fare in modo che una gestione sicura dell’acqua leghi a se la realizzazione di spazi di qualità?
fornire servizi ecosistemici
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come leggere l’acqua più spazio per l’acqua
l’acqua struttura p i ù s pa z i o p e r il fiume p i ù s pa z i o p e r il mare p i ù s pa z i o p e r la pioggia
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ecosistema
economia
minciato a ragionare riguardo le modalità per prevenire il ripetersi di futuri disastri ambientali nelle aree già colpite dall’uragano Sandy. La costa, come un insieme di tratti poco profondi, ospita anche l’entroterra: un lungomare a diverse faccie capace di adattarsi alle condizioni climatiche avverse, rimanendo al contempo invitante e produttivo per la città. In entrambi i casi, lo spazio aperto si lega alla città definendo un ecosistema ampio, complesso e coerente rispetto alle esigenze indotte dal clima. Il nostro compito sarà quello di indagare come riportare alla luce l’acqua adoperandola come materia da costruzione nella progettazione di spazi aperti e costruiti.
uomo
più spazio per l’acqua Risolvere il problema dell’acqua non significa realizzare infrastrutture idriche incementate, incanalate, nascoste. Lavorare con la natura, rivelandola e facendole spazio, permette di superare le soluzioni tecniche da ingegneri generando spazi aperti di qualità. Come Paese leader nella gestione intelligente delle risorse idriche, l’Olanda ha avviato un decennio fa un progetto riguardo la gestione del fiume Maas: “Room for the river”. In questo programma, la robustezza lascia il posto alla resilienza. Gli interventi avviati vanno al di là il controllo del fiume, divenendo occasione per migliorare la qualità, in termini di abitabilità, delle sue sponde. Parallelamente in questi anni, l’amministrazione di New York ha co.1
S OF TWA RE
HA RDWA RE
l’acquastruttura infrastrutture della terra
come leggere l’acqua Interpreteremo quest’infra-struttura della terra attraverso gli occhi di informatico attento – à la Bélenger – attraverso due figure del significato. L’index – una lista di informazioni che permette di conoscere il nome e la posizione di un elemento – e l’interfaccia – un dispositivo di collegamento in grado di assicurare la comunicazione fra due sistemi informatici altrimenti incompatibili. Attraverso la sua progettazione, l’infra-struttura dell’acqua incorpora
.2
Al mondo niente è più cedevole dell’acqua. Se il suo continuo fluire da uno stato all’altro ci suggerisce in un primo istante la sua debolezza, la sua mancanza di forza, è proprio tale capacità insita nella sua natura ciò che le permette di dominare. Una forza che ha lavorato per secoli dando forma ai territori in cui viviamo. Avvicinarsi alla sua potenza dinamica significa, prima di tutto, comprendere che tipo di relazioni l’acqua tesse con gli spazi urbani. Quello a cui andremo incontro è la capacità dell’acqua nel definire paesaggi sempre nuovi, che vanno al di là dell’ambiente umido, in perenne equilibrio fra uomo e natura. Incominciamo.
a livello di spazi sia componenti “fisiche” - le figure liquide - e processi “morbidi” – i flussi che porta con se [Forman, 1986; Bélenger, 2013]. Considerato questo paesaggio come un campo di sistemi complessi funzionante a diverse scale, esso si rivela attraverso processi e pattern, sia digitali che fisici, automatizzati – attraverso l’ingegneria, meccanici – grazie alla natura . L’infrastruttura del paesaggio si costruisce mettendo insieme sistemi tecnologici costruiti – hardware - e sistemi biofisici progettati – software. Guardare alla struttura del paesaggio idrico in questo modo ci orienta verso un nuovo approccio. Cablare i problemi indotti dal cambiamento climatico con le risorse fornite dall’acqua così dal tradurre i problemi attuali in future soluzioni.
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forme Guarderemo inizialmente come l’acqua, fluendo, origina forme capaci di divenire luoghi abitabili non solo per l’uomo, ma anche per le specie animali e vegetali. Per far questo osserveremo l’asta fluviale al di là del corso d’acqua, abbracciando prima la piana alluvionale e infine il corridoio che origina. Nella piana alluvionale pioggie forti causano la formazione di sedimenti fluviali, isole che aumentano eterogeneità e curvilinearità. Succede che tali aste si estendono ai bordi del corridoio biforcandosi e dando vita a segmenti che spezzano notevolmente il movimento delle specie animali. L’ansa di tali frammenti, essendo spesso umida, presenta terreno fertile per la crescita di vegetazione. La chioma tende a coprire totalmente i corridoi piuttosto stretti .1
40
mentre lascia spazio aperto in alto per gli organismi volatili. Nel corso d’acqua, finchè il fiume scorre particelle come ghiaia, sabbia, limo, argilla vengono “mangiate” lungo l’alveo e trasportate altrove. Le porzioni più ripide in alto dell’asta vengono erose e depositate nelle porzioni più basse e tortuose. La lenta e profonda corrente che deposita sedimenti nel lato concavo (pool) bilancia la più veloce serie di rapide presente nel lato convesso (riffle). Il processo di corrosione si traduce in ogni ansa del corridoio fluviale, generando spazi di dimensioni diverse che scompaiono e ricompaiono nella stessa posizione in relazione al livello dell’acqua. strutture Tagliando ora l’asta fluviale in sezione, noteremo tre distinti segmenti
.2
HA RDWA RE
l’hardware la macchina fisica
già anticipati in precedenza, dall’alto al basso: corridoio verde, piana alluvionale e corso d’acqua. Per entrare ancor di più nella dinamica del fiume, possiamo rompere ulteriormente questi segmenti frammentandoli. Avremo quindi, nella
Attraverso gli occhi del rabdomante la ricerca dell’acqua inizia con la vegetazione. Se per un attimo allontaniamo la vista, cominceremo a scorgere nastri a tratti verdi e blu: corsi d’acqua che portano con se la natura lungo il territorio. Uno spazio, quello del corridoio fluviale, in equilibrio precario fra l’azione antropica e il cambiamento climatico. Come un mosaico di patch à la Forman – macchie di diverse trame - che variano gradualmente, configurando un flusso spazio-tempo nel quale acqua, sostanze organiche, popolazione acquatiche cambiano gradualmente dalla sorgente alla foce. Osservare come nasce tale forma conduce a una comprensione dei processi che l’hanno originata. In quest’ottica, vi sono due modi per capire come gli elementi d’acqua lavorano configurando il paesaggio: forme nel piano e strutture in sezione. Guarderemo l’infrastruttura dell’asta fluviale attraverso due occhiali diversi: la morfologia ci farà comprendere il motivo delle forme mentre l’anatomia si occuperà di come queste strutturano il paesaggio.
stessa logica di pensiero precedente, l’entroterra e i suoi canali d’irrigazione seguito dalle colline di sponda, fino alle fasce di piana alluvionale in parallelo alle rive del fiume. Con il variare del tratto, l’anatomia interna cambia in modo forte, rapido, imprevisto. Dietro tale mutamento stanno i processi di erosione e sedimentazione, forze responsabili della struttura nascosta dell’asta fluviale. I legami risultanti fra livello della falda, superficie, tipo e pendenza del suolo determinano la biodiversità presente ai margini umidi dei territori abitati europei. In merito all’acqua verde, quando questa vegetazione si infiltra fino all’entroterra agisce come delle grandi spugne assorbendo, trattenendo e rilasciando lentamente l’acqua nel fiume nel caso di precipita-
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cc
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4 8 1 0 d’acqua attraverso + 2 0 0 l’evotraspirazione, portandola dal + 2 0 0 terreno verso il + 0 3 0 0 cielo e alimentando ancor di più il ciclo 1 0 0 dell’acqua in +un’ottica di cambiamento climatico. +
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acqua come risorsa per..
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economia
zioni estreme. Più in basso, la vegetazione antropocene che copre la piana alluvionale rallenta ! di questi la velocità ! +2.0° +1.0° corsi d’acqua evi! tando che, durante eventi °C estremi, si 0.0° irrobustiscano sempre di più erodendo i ciclo bordi nelacqua quale sono confinati. Oltre a questo, essi provvedono alla materia organica utile al + suolo e al movimento + delle specie animali + di terra capaci di tollerare terreni D E N SA Z I O N E umidi eC O Ninondazioni periodiche. Nei corsi minuti quali i canali d’irrigazione, l’ombra data dalla - a vegetazione aiuta mantenere+fresca la temperatura dell’acP REC I P I TA Z I O N E qua, diminuendo la differenza fra il giorno e la notte e fra una stagione e l’altra creando, in questo - habitat modo, un molto favorevole - - ai pesci. Ciò I N F I LTRnonostanAZIONE te quando il clima diviene molto secco, per alimentarsi le piante pompano considerevoli quantità
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creare co2 paesaggi + 1 5 0 0 + 0 3abitabili 0 0 Le attività che l’uomo intrapende all’aperto possono + 0 6 0 0 + 1 5 0 0 trovare nuova vita in relazione all’acqua. L’attività fisica +quotidiana, 0 1 0 0 2 0 0 0 lo+ sport, il gioco, il tempo libero, l’educazione hanno insito,+per la 0 6 0 0 natura dinamica che li domina, la capacità di adattarsi a + 0 3 0 0 paesaggi in costante cambiamento come quelli liquidi. .1
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produrre economie + 0 3 0 0 Riportare - 0 0 0 7 l’acqua in superficie no 3 conduce a ripensare + 1 5 0 0 a questi spazi- liquidi 0 0 0 7 non solo in termini di abitabilità, ma + 0anche 0 0 1 -in0 relazione 0 0 7 alle sue possibili implicazioni .2
E VA P O R A Z I O N E
il software drivers
&
risorse
per l’economia. Come un vettore conduce in via naturale una serie di componenti che possono così rimettere in moto la vita di un luogo. Il motore dell’acqua produce energia con l’idroelettrico, materia da costruzione per le cave d’estrazione e capitale monetario attraverso il turismo estivo dei laghi alpini e invernale delle piste da sci d’alta quota.
Il corso d’acqua ha sempre costituito un elemento primigenio al quale, per la sua ricchezza di risorse, si è affidata la vita di un luogo. Molto più che una mera fonte di acqua dolce, l’abbondanza di pesce, la disponibilità di legno da ardere, la presenza di materiali adatti a costruire è ciò che ha condotto l’uomo ad abitare inizialmente il fiume. Come un grande serbatoio in equilibrio precario fra l’attività umana ed animale, fra quantità d’acqua e materia, spazi aperti e costruiti legati al corso dell’acqua sono oggi all’offensiva. Come ambienti qualitativi più che quantitativi, essi sono in grado di offrire una moltitudine di prestazioni: dal creare paesaggi abitabili per la ricreazione, l’educazione, l’attività sportiva fino al produrre economie sostenibili come l’ecoturismo e l’idroelettrico, fornendo servizi ecosistemici di supporto, approvvigionamento e regolazione alla vita della città.
fornire servizi ecosistemici Capace di raffrescare il clima urbano, generare spazi verdi regolando l’impollinazione, riportare la biodiversità persa migliorando le qualità di vita, l’acqua è una risorsa preziosa per le città del futuro che sfidano il cambiamento climatico. Gli ecosistemi acquatici, oltre che assolvere molte funzioni di regolazione, supportano il ciclo dei nutrienti e la migrazione delle specie animali, producendo cibo e materie prime utili all’uomo quali biomassa per l’energia e la sabbia per le costruzioni.
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.2 .2 .1
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Banyoles Old Town
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Eco-quartièr Bottière-Chênaie
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+0068 Laasby Sea Park
un parco umido
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Naturbad Riehen
una biopiscina .2
un neobocage
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Dove l’acqua riposa
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un postbocage .2
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un serbatoio verde
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Centrale di Saumont
Pontresina Ice Stupa
una torre di ghiaccio
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Ragn d’Err Zentrale
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un neoturbina .2
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aqua summa:
+2007
-0007 Benthemplein Water Square
superfici linee
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una piazza d’acqua
punti
le figure
l a c a s s e t ta d e g l i at t r e z z i p e r l ’ a r c h i t e t t o e l o s pa z i o dell’acqua del futuro.
1. dal latino: la superficie dell’acqua (Olivetti)
aqua summa + RRE 2 G0HIACCIO 0 7 TO
+ N EO 1 - TURBINA 2 2 2
1 0 VERDE 0 3 S+ERBATOIO
+P O ST 0 - TURBINA 6 2 9
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+ P OST 0 - BO 1 CAGE 6 6
+ PA 0RC O0U M6I D O 8 + NEO 0 - 0BO CAGE 1 7 - 0 0D ’ ACQ 0 UA7 PIAZZA
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46
Il materiale da costruzione nell’architettura dell’acqua è materia vivente. Sia come materia organica – le piante - che come materiale inorganico - la sabbia del fiume, l’aria, la pietra o il cemento – essa agisce come elemento vivo. Tuttavia, come abbiamo visto in precedenza, l’uomo ha storicamente nascosto tali sistemi paesaggistici canalizzando nel suolo i corsi d’acqua, manipolando la topografia, rimuovendo la vegetazione nativa per estendere le città e pavimentare gli ambienti urbani. Esaminare come i sistemi del paesaggio possono essere ripristinati, riproblematizzati oggi, ci porta a utilizzare l’intelligenza insita nella natura per rendere le diverse quote d’Europa resilienti. Nella cassetta degli attrezzi per la metropoli idraulica del futuro troviamo una serie di dispositivi accumunabili in merito alle figure che assumono: punti, linee e superfici.
Punti Dalla Val Roseg, dove la “torre di ghiaccio” risponde alla rapida contrazione dei ghiacciai di montagna, per passare alla piccola “neo-turbina” nel cantone Grigione, elemento di landmark protetto dalle inondazioni del vicino ruscello al “serbatoio verde” sul Bondone, strumento che riporta acqua dolce in quota, fino alla “neo-turbina” di Saumont, centrale idroelettrica del novecento spogliata della sua antica funzione e riproblematizzata oggi. .1
Linee Dall’eco-quartiere Bottière-Chênaie, il “neo-bocage” nato sulle tracce del ruscello Gohards rivela la ricchezza di pratiche rurali appartenenti un brano di città dimenticato fino a giungere nei pressi di Banyoles, dove dei vecchi canali di irrigazione costruiscono, integrando l’acqua in piazze e vicoli pedonali, una percezione umida degli spazi aperti all’interno del contesto storico.
.2
Superfici Dall’entroterra danese, dove il “parco umido” viene disegnato su un vecchio sedime produttivo come strumento specifico per combattere le inondazioni di un quartiere di periferia fino alle terre basse di Rotterdam, dove la “piazza d’acqua” rivela una nuova anima di una piastra di cemento priva di qualità, passando per la “bio-piscina” svizzera di Basilea, un lago balneabile dove i sistemi tecnici e le sale macchine spariscono per essere sostituiti dalle proprietà filtranti degli ambienti umidi.
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le figure
l ’ at l a n t e d i d i s p o s i t i v i progettuali
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economia
Situati in una delle zone più a rischio allagamento della città, in caso di forti precipitazioni, una serie di spazi pubblici e vasche si allagano diventando bacini di raccolta e decantazione delle acque piovane. In questo modo, l’acqua immessa gradualmente nel sistema fognario evita il sovraccarico in caso di precipitazioni estreme. La piazza d’acqua nasce da due strategie: rendere apprezzabili e visibili le risorse pubbliche investite negli impianti di raccolta dell’acqua ed essere in grado di generare qualità ambientali e dare identità agli spazi aperti del quartiere.
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PIAZZA D ’ ACQ UA
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una piazza d’acqua
r ot t e r da m , o l a n da , 2013
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Benthemplein Water Square La piazza d’acqua traduce, in termini urbani, la necessità di fare spazio per la pioggia. Nel 90% dei giorni lo spazio asciutto potrà venir utilizzato come campo da gioco mentre, in condizioni metereologiche avverse, il bacino allagato rappresenterà un nuovo paesaggio umido per la città di Rotterdam. Tre bacini raccolgono l’acqua piovana proveniente dai tetti degli edifici che ne delimitano il perimetro: due vasche per gli immediati dintorni ricevono acqua ogni volta che piove, un bacino più profondo riceve acqua solo quando continua a piovere per periodi prolungati. Quest’ultimo bacino, il più grande, diviene così uno spazio votato al gioco. Qui tutto ciò che si può allagare è dipinto in tonalità di blu. L’acqua piovana .1
50
che cade sulla piazza scorre attraverso generose grondaie fino a giungere nei bacini. Ciò che definisce il carattere identitario della piazza di Benthemplein sono un pozzo di pioggia, un muro d’acqua e un battistero. è in grado di regolare il bilancio idrico del suolo favorendo un buon mantenimento della vegetazione urbana. -0007 Rivelare il problema dell’acqua attraverso lo spazio pubblico ha in questo progetto, prima di tutto, un obiettivo educativo. L’abitante della città ha perso contatto con l’ecosistema naturale e il suo funzionamento idrogeologico. La questione del cambiamento climatico e il problema delle inondazioni ricevono poca attenzione semplicemente perché non sono davanti gli occhi di tutti noi. Osservare
.2
il funzionamento del ciclo dell’acqua può rivelare un’altra faccia: un potenziale – geologico, industriale, agricolo, culturale – dell’ambiente urbano a noi nascosto. Abitare questo paesaggio dell’acqua è una sfida in corso, non solo in termini di consapevolezza, ma oltrechè come pratica socio-culturale: l’acqua come legante sociale.
100m
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1. vasca principale 2. primo bacino 3. secondo bacino
creare paesaggi abitabili
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fornire servizi ecosistemici
fornire servizi ecosistemici
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una piazza d’acqua
r ot t e r da m , o l a n da , 2013
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Da un passato geologico che ha lasciato in eredità strati di acqua confinata in falda, la storia all’ingresso della città è segnata dall’occupazione agricola di lotti adibiti ad orto. In un’ottica di sedimentazione, il progetto del nuovo quartiere eco-sostenibile viene tracciata sulle vestigie culturali andate perdute. Molte sono i segni di un’intelligenza che un tempo l’uomo aveva instaurato con questo luogo, un tempo spazio agricolo.
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economia
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un neobocage
n a n t es , f r a n c i a , 2018
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Eco-quartièr BottièreChênaie La gestione delle acque piovane diventa occasione per strutturare la rete idraulica, il sistema arboreo e l’infrastruttura della mobilità lenta e veloce. I canali di raccolta dell’acqua piovana, percorrendo le strade verso il canale principale supportano percorsi per pedoni, traffico lento e auto, fungendo inoltre da misura di controllo le possibili inondazioni. Tali fossati vengono piantati con salici, ontanti e vegetazione caratteristica delle zone umide, quali le Phragmites, così da purificare l’acqua prima che venga rilasciata nella piazza principale, dove diviene una sorta di “pediluvio”. Pozza d’acqua bassa definita da una leggera pendenza, così da permettere agli abitanti del quartiere di rin.1
54
frescarsi durante la stagione secca, questo è l’ultimo punto di raccolta e controllo dell’acqua prima che sfoci nel ruscello Gohards. Grazie alle correnti d’aria, il neo-bocage si configura come uno strumento capace di combattere il riscaldamento globale ad una scala urbana. Oltre a questo, l’energia eolica, ottenuta tramite piccole turbine installate sulle rive del ruscello, viene utilizzata per rinnovare l’approvvigionamento idrico ai giardini condivisi in costruzione, per irrigare gli orti e per reintegrare l’acqua del canale principale durante i periodi di siccità. Infine, alcuni serbatoi di stoccaggio dell’acqua per l’irrigazione, ricollegati ai pozzi, partecipano all’identità del quartiere. +0017: Il parco e il torrente sono un
.2
contrappunto alla nuova densità urbana. La vegetazione nativa che colonizza le sponde del fiume porta in città una nuova qualità della natura: nel periodo estivo offre opportunità per i bambini, e talvolta gli adulti, di rinfrescarsi grazie alla riscoperta del ruscello mentre durante l’anno, attraverso le linee blu, permette ai bambini di raggiungere la scuola o il parco pubblico senza attraversare strade trafficate. Oggi nessuno dubita più che condividere momenti quotidiani con la natura possa portare qualche pericolo. In un’ottica di cambiamento climatico, la ridefinizione di pratiche urbane trova ospitalità nel paesaggio dell’acqua, che collabora a rendere la vita più serena per i nuovi abitanti. Il neo-bocage, ritornando alla luce, anima la vita del quartiere.
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1. ruscello Gohards 2. nuovo canale 3. pediluvio
2. 1. creare paesaggi abitabili
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Qualche anno fa, in una piccola città suburbana danese, una vecchia area produttiva viene abbandonata. Entrando in disuso perde ogni tipo di relazione con la città. Nel 2013, anno di sconvolgimenti climatici nella parte a nord della Terra, una casa per anziani situata nelle vicinanze trova i suoi scantinati inondati da enormi quantità d’acqua piovana. Invece di vederla come un problema da dover essere nascosto, gli architetti pensano al rivelare l’acqua realizzando un parco suburbano che, come una grande pozza, sia capace di mutare la sua offerta ricreativa in relazione all’intensità delle precipitazioni.
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l a as by , da n i m a r ca , 2018
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Laasby Sea Park L’acqua piovana come risorsa per trasformare una vecchia area industriale in un parco vivibile pieno di attività ricreative. Tre corpi d’acqua piovana rafforzano il paesaggio contro i crescenti volumi di pioggia nel futuro. I bacini lavorano con tre diversi livelli di acqua: per livelli normali, per alluvioni ogni 5 anni e inondazioni ogni 100 anni. Questo rende il Sea Park resiliente per il futuro. Elementi cross-fit progettati appositamente sono disposti intorno e all’interno dei corpi d’acqua. Gli elementi scultorei possono essere utilizzati sia per l’allenamento fisico sia come installazioni di giochi per bambini. Quando viene colpito da un evento di pioggia una volta ogni 5 anni, una parte degli elementi del parco viene nascosta dall’acqua, .1
58
mentre la restante rimarrà in funzione. Durante l’evento di pioggia ogni 100 anni, gran parte delle strutture sott’acqua funzioneranno solo come elementi scultorei piuttosto che come aree di allenamento. Il paesaggio cambia sempre, è dinamico, come uno specchio. Intorno ai bacini d’acqua un tracciato pedonale rinforza la mobilità dolce del quartiere, invitando bambini, adulti e anziani a esplorare il parco umido. Il percorso porta a un campo da beach volley, un parco giochi ispirato alla natura, un paesaggio collinare per lo skateboard e un’area di riposo e osservazione costruita come scale di legno che scendono verso la superficie dell’acqua. +0067 Ben presto il clima come punto di partenza viene sorpassato e il progetto
.2
inizia a muoversi al di là. Maggiore diviene la portata finanziaria: più strutture vengono progettate specificamente per il sito in questione. Attraverso il ripensamento dello spazio aperto dei bacini naturali, i prezzi immobiliari nel quartiere sono aumentati restituendo, in uno spazio costruito, la qualità di questo nuovo paesaggio suburbano dell’acqua. Si potrebbe dire che un terzo passo verso la civiltà idrica del futuro è stato compiuto – un passo che sostiene un ambiente ricreativo del futuro: la cultura del cambiamento climatico, il benessere e l’allenamento fisico.
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creare paesaggi abitabili 1.
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produrre economie
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un parco umido
l a as by , da n i m a r ca , 2018
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Da zona degradata qual’era, un centro urbano in cui veicoli e pedoni convivevano attorno a un sistema di strade strette e vecchi marciapiedi, l’utilizzo sapiente del travertino riporta alla luce un elemento dimenticato nella città storica. I canali di irrigazione, dopo esser diventati parte del sistema fognario della città, vengono scoperti in modo intermittente lungo le vie pedonali e incorporati nel nucleo della città di Banyoles.
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un post bocage
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Banyoles Old Town Proveniendo originariamente dal lago di Banyoles, un tempo questi corsi d’acqua costituivano la spina dorsale della città. Alimentato da acque di provenienza sotterranea, tale bacino ha consentito ai canali di mantenere un flusso pressochè costante. Rifornendo di acqua i cortili delle case, irrigando i frutteti e fornendo energia per le industrie locali, i Recs hanno rappresentato il motore economico e sociale di questa piccola città. La scomparsa di questi elementi ha generato a poco a poco la copertura e conseguentemente la degenerazione della qualità dell’acqua canalizzata. Il progetto ripristina la circolazione di persone e acqua attraverso il centro storico di Banyoles, restituendo loro gli itinerari che occupavano in origine. .1
62
Attraverso dei tagli nella pavimentazione in travertino, la linealità dei percorsi pedonali viene rallentata, diversificata, così da far emergere il flusso dell’acqua. Il canale viene in parte liberato e portato in superficie, mentre il flusso principale rimane sotterraneo. +0167 Il progetto si propone di recuperare questi antichi tracciati ed il loro percorso attraverso la città, rendendoli visibili nel momento in cui incrociano spazi urbani rilevanti. Si tratta di una presenza superficiale che rende manifesta una rete profonda di maggiore dimensione. I canali, così come le chiuse e le rogge, si formano piegando questo pavimento e raccogliendo in vasche di pietra sottili lamine d’acqua. Il lavoro dei progettisti sul
.2
pavimento consente di sviscerare le possibilità e l’identità più profonda del materiale con cui la città è costruita e rivela il sottosuolo attraverso veri e propri tagli nel travertino. Materiale formatosi a seguito dei depositi calcarei che hanno dato origine a quest’ambiente lacustre, il progetto conduce a un carattere identitario legato alla forza dell’acqua nel produrre materiali da costruzione duraturi. Il flusso idrico continuo impedisce l’allagamento dovuto a livelli eccessivi di acqua nel lago o a precipitazioni abbondanti introducendo, all’interno di in un contesto storico consolidato, una nuova condizione di abitabilità, sia percettiva che visuale, della componente liquida.
creare paesaggi abitabili
creare paesaggi abitabili
creare paesaggi abitabili
fornire servizi ecosistemici
63
un post-bocage
g i r o n a , s pa g n a , 2 0 1 2
4
64
Per decenni, la popolazione di Riehen ha desiderato una nuova piscina pubblica per sostituire i bagni obsoleti in riva al fiume. Le mutate prospettive climatiche hanno spinto ad abbandonare il concetto di piscina convenzionale in favore di una pozza naturale con filtrazione biologica. La piscina geometrica convenzionale si trasforma in un lago balneabile capace di autoregolarsi, offrendo alla cittĂ spazi di diversa natura.
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una biopiscina
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4
Naturbad Riehen Modellare la bio-piscina sulle tracce del Badi locale, i tradizionali bagni in legno una volta costruiti sulle rive del Reno, ha portato lo studio Herzog & De Meuron a ripensare, in termini spaziali, al processo di purificazione dell’acqua. Attraverso un muro di larice, lo spessore dell’architettura funge da solarium aprendosi verso il fiume che scorre più in basso. La piscina naturale è divisa in due aree di utilizzo: un’area per la balneazione e un’area di rigenerazione per il trattamento delle acque. La purificazione viene svolta conducendo l’acqua di superficie, oramai esausta, attraverso le radici della vegetazione acquatica che colonizza le sponde dello stagno. Le piante assorbono i nutrienti presenti nell’acqua per la loro crescita .1
66
mentre i germi vengono eliminati dai microrganismi in genere si riporducono in via naturale in questi ambienti umidi. Sull’altro lato della strada, le operazioni di filtraggio delle acque nere e bianche sono supportare da ulteriori bacini biologici ricordandoci, d’altro canto, le terrazze asiatiche. Il cuore non meccanico dei bagni – incastonandosi nel paesaggio in pendenza al di fuori degli spazi dedicati alla ricreazione dei bagnanti, si apre verso la città. Insieme alle varie strutture per il tempo libero fornite, essi formano un’area ricreativa aperta tutto l’anno alla popolazione. +0267 Nel realizzare un elemento puramente ricreativo, i progettisti riescono ad entrare nel ciclo dell’acqua. L’occasione di trattare la
.2
pioggia in modo naturale lega a sé una nuova percezione del paesaggio collinare. Il benessere della popolazione di Riehen si muove al di là dello stagno, colonizzando gli spazi circostanti grazie all’attività fisica. Il corpo e l’anima ritornano, grazie alla bio-piscina, in armonia con la natura.
200m
100m
050m
025m
1. piscina 2. vasca di depurazione 3. fiume Wiese 4. canale di irrigazione
4.
2.
1. creare paesaggi abitabili
3.
creare paesaggi abitabili
fornire servizi ecosistemici
fornire servizi ecosistemici
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una biopiscina
bas i l e a , sv i z z e r a , 2014
4
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L’esondazione di un torrente induce a ripensare agli spazi di una vecchia turbina idroelettrica del novecento. La produzione di energia assume un nuovo ruolo nella città. La centrale e il vecchio canale di adduzione si traducono, con l’aggiunta di un nuovo volume rialzato per rifuggire all’innalzamento del fiume, in un disegno sia dello spazio aperto che costruito capace di dare nuova qualità alle turbine del futuro.
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Centrale di Saumont L’area oggetto dell’intervento è gravata dai rischi idrogeologici connessi con la possibile esondazione, già avvenuta in passato, del vicino torrente Buthier: acqua del quale la centrale stessa è alimentata. Nel restituire decoro all'edificio che ospita l'impianto di produzione a turbina, destinato a rimanere in funzione, la centrale e le aree di pertinenza esterne divengono fruibili per utilizzi diversi da quello industriale, in particolare come piccolo centro espositivo-museale o all’occorrenza congressuale. .1
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+0629 Nel sopraelevare da terra l’edificio aumenta la dimensione del parco dando vita a piccoli strumenti di controllo fluviale. Lo spazio aperto, intrecciandosi con il costruito, conferisce un nuovo ruolo al torrente che da problema diviene risorsa capace di produrre energia, creare luoghi di esposizione museale e fornire servizi di regolazione all’ecosistema della città di Aosta.
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creare paesaggi abitabili
creare paesaggi abitabili
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una postturbina
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Attraverso un gesto misurato, la necessità di realizzare un serbatoio per l’acqua potabile si traduce in un piccolo volume collocato al lato di un sentiero nel bosco, riformulando così la relazione fra ingegneria idraulica e turismo di media quota.
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un serbatoio verde t r e n t o , i ta l i a , 2 0 1 7
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Dove l’acqua riposa Il piccolo serbatoio idrico si dispone con intelligenza lungo la passeggiata tra i boschi, regalando ai passanti un senso di misura e di quiete che ben si addice all’acqua che vi riposa protetta all’interno. In corrispondenza dell’ingresso si offrono al visitatore una porta e una fontana, suggerendo un rituale di gesti anonimi e generosi, quali quello dell’abbeverarsi a una fonte, appartenenti all’immaginario e alla tradizione delle passeggiate montane. Malgrado uno scarso livello di finitura del manufatto, la sua posizione, al margine della strada, conferisce carattere e qualità al luogo che si anima in relazione alla presenza idrica. .1
74
+1003 Inserito nel paesaggio grazie a un gesto il più silenzioso possibile, il volume così descritto diviene una luogo capace di sostenere l’escursionismo, anche a media quota. Nel posizionarsi a ridosso della strada, esso lavora, facendo riposare l’acqua al suo interno e stabilizzando il terreno a monte. Il bosco così, protetto da incendi e smottamenti in seguito alla presenza del serbatoio, diviene parte integrante il comune di Roncone che guadagna, con un colpo solo, una nuova riserva di acqua potabile e un piccolo supportoalla crescita del suo turismo invernale ed estivo.
.2
creare paesaggi abitabili
creare paesaggi abitabili
fornire servizi ecosistemici
fornire servizi ecosistemici
un serbatoio verde t r e n t o , i ta l i a , 2 0 1 7
4
76
La crescente esigenza di pensare a forme di energia sostenibili ha portato un comune svizzero d’alta quota a sperimentare nuove dimensioni dell’idroelettrico. Le due turbine diffuse nate in quest’occasione, dalla produzione di energia per le famiglie dei piccoli paesi in questione, divengono elementi di landmark che scolpiscono il paesaggio alpino di fondovalle.
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t i n i n zo n g , sv i z z e r a , 2016
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Ragn d’Err Zentrale Collocato approssimativamente nel mezzo della sezione pianeggiante, tra la strada cantonale e la foce del torrente Gelgia, l’edificio è progettato in modo da rimanere il più innocuo possibile in caso di alluvione. Per questo, la struttura portante è una costruzione in cemento che rimane visibile all’interno e in parte all’esterno, rivelandosi nella struttura portante. Il volume è isolato sul lato del paesaggio e rivestito da una costruzione in massetto di legno. La piccola centrale è illuminata da un lucernario che viene allo stesso modo coperto con assi di legno ai fini della protezione solare. L’unica apertura è il grande cancello d’accesso a due lobi con anta. Questo è posto a sud, così da evitare il villaggio di Tinizong. L’inqui.1
78
namento acustico è così mantenuto il più basso possibile. +1222 Le due piccole centrali elettriche di Ragn d’Err, lavorando a cascata, produrranno in media circa 20,3 GWh di elettricità all’anno. Ciò corrisponde alla domanda di circa 4’500 famiglie. Attraverso un’architettura modesta, gli architetti sono riusciti, nel rispondere ad un’esigenza di carattere tecnico come la necessità di energia, a dar vita ad un nuovo landmark. Il paesaggio di una valle svizzera di media quota si illumina così attraverso l’acqua che nel corso dei secoli l’ha scolpita.
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creare paesaggi abitabili
produrre economie
creare paesaggi abitabili
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una neoturbina
t i n i n zo n g , sv i z z e r a , 2016
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Le terre alte del pianeta, in uno scenario di cambiamento climatico, dovranno affrontare problemi di mancanza d’acqua più di una volta l’anno. A differenza, per esempio, di alzune comunità dell’Himalaya che necessitano di acqua per l’agricoltura all’inizio della primavera, i nuovi montanari svizzeri ne hanno bisogno in due diversi contesti: verso Maggio / Giugno per le colture di ortaggi e fra Agosto Ottobre per la vita dei rifugi alpini, case dislocate ad alta quota, lontano dai centri urbani. In uno scenario dove i ghiacciai si stanno sciogliendo molto velocemente, queste case si trovano di fronte a periodi di siccità sempre più insistenti.
TORRE G HIACCIO
+ 2 0 0 7
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una torre di ghiaccio
va l r o s e g , s v i z z e r a , 2 0 1 6
4
Pontresina Ice Stupa Sfruttando la forza di gravità prodotta dalla differenza di quota fra ghiacciaio e rifugio, l’acqua intubata a monte schizza in alto a valle dalla pressione prodotta nel tragitto. Grazie alle basse temperature al quale questi territori sono soggetti, una volta toccata terra le goccie spruzzate in via naturale si trasformano in ghiaccio, componendo una scultura conica ideale, capace di impedire lo scioglimento. Capaci di raggiungere fino a 20 metri di altezza, così da immagazzinare da 1.000.000 a 4.000.000 litri d’acqua, le torri di ghiaccio possiedono un’anima costruita in materiali naturali. Prima rami freschi e forti di salice vengono conficcati nella terra, costituendo la struttura portante, poi aste più sottili .1
82
intrecciate a nastri lunghi, operanti come rete di supporto vengono collegati fino a costruire una struttura reticolare aperta. La costruzione diventa stabile rapidamente, definendo la forma di una cupola, elemento statisticamente ottimale a definire una superficie il più grande possibile a parità di mezzi. +2007 Dalle regioni desertiche dell’Himalaya poste a +3500, dove i ghiacciai, sciogliendosi, condividono le loro acque solo dopo Aprile, troppo tardi perché le sementi si sviluppino bene durante la stagione estiva, è nata l’idea di immagazzinare la scarsa acqua dell’inverno sotto forma di ghiaccio, così da poterne usufruire nel periodo e luogo desiderato. Il progetto, grazie la sperimentazione compiuta nelle terre
.2
alte dell’Himalaya, riguarda l’agricoltura sostenibile e lo sviluppo turistico durante i periodi di caldo secco dell’anno. Successivamente al progetto pilota, un villaggio turistico di ghiaccio è stato realizzato prossimo al ghiacciaio del Morteratsch. Tali interventi, rafforzando la produzione agricola e la produzione idroelettrica a valle, oltre che un nuovo sviluppo turistico invernale, forniscono stabilità economica sostenendo i territori di montagna come le torri idriche del mondo.
creare paesaggi abitabili
creare paesaggi abitabili 3. in inverno, quando le gocce raggiungono terra, si ghiacciano formando un cono; 2. la pressione generata dalla differenza di dislivello produce una fontana; produrre economie
1. un tubo convoglia l’acqua in scioglimento dal ghiacciaio;
fornire servizi ecosistemici
4. in estate, il ghiaccio si scioglie irrigando gli orti o fornendo acqua potabile ai rifugi alpini 83
una torre di ghiaccio
va l r o s e g , s v i z z e r a , 2 0 1 6
4
.0 acqua & quota Attraverso “mare cielo terra”, “quota clima”, “idraulica” abbiamo gettato le basi riguardo le possibili implicazioni del cambiamento climatico sul mondo dell’acqua. Infine, con “aqua summa”, una serie di dispositivi di dimensioni contenute hanno evidenziato come, nella progettazione dei nostri spazi, dobbiamo ottenere meno dallo studio della forma e più da una comprensione dei processi che le danno vita. In questa filosofia la progettazione diviene olistica: un dialogo aperto fra le discipline del costruito quali l’ingegneria, l’architettura, l’urbanistica, l’architettura del paesaggio e l’ecologia. La distinzione tra città e paesaggio non esiste più: è per questo che ogni spazio urbano deve essere inteso come la composizione di forze che vanno
oltre i suoi confini. Concentrarci nel risolvere le problematiche legate al mondo idrico porta a riformulare la comprensione della città su di una scala ecologica. Ciò che emerge, in ultima battuta, è l’acqua come un legante fra quote diverse del territorio europeo. Dimensioni spesso discordi che, attraverso le soluzioni minute, compresse, reperibili nella cassetta degli attrezzi qui illustrata, possono trovare, nell’opportunità di lavorare insieme, traiettorie future ancora da svelare. L’acqua: la vita. La quota: una sua misura. Ora le basi sono state gettate. Una nuova civiltà affiora dall’acqua..
aquafuturo
Come illustrato fin qui, le discipline legate alla costruzione della città e del territorio hanno dovuto accettare l’idea che siamo entrati nell’Antropocene: era in cui nessuna quota del globo è rimasta inalterata dall’impatto umano. Queste forze stanno ora plasmando un territorio che va al di là dei perimetri urbani. Come e dove nasceranno i nuovi tasselli capaci di sostenere la civiltà idrica del futuro?
85
un mosaico di nuove tessere per l a c i v i ltà i d r i c a che verrà
5
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bibliografia c o n s u ltata
sitografia
illustrazioni Pimazzoni Nicolò crediti Ogni immagine contenuta in questa ricerca è da ritenersi proprietà dei rispettivi autori. font Founders Grotesk Domaine Sans Display palette Pantone Warm Gray 1 Pantone Acqua Sky Pantone Orange 715 carta 300g, 120g riciclata stampa Pixart, Venezia
abitare acqua aqua acquifero torre di ghiaccio abbandono adattamento agricoltura alluvione Alpi altitudine alto antropocene aria atmosfera attrezzi azzurro bacino basso bene bianco biota biodiversità blu caldo Callisto cambiamento campagna centrale Cerere clima ciclo cielo cisterna città civiltà collina condensazione corridoiofluviale CO2 Danubio delta dolce drenaggio economia ecosistema Encelado energia era erosione Europa evaporazione falda figura fiume fluire flusso fonte forma forza Ganimede geografia ghiacciaio ghiaccio geologia Giove goccia grondaia neo-turbina hardware H2O idraulica idrico idroelettrico incendi indice infiltrazione infrastruttura innalzamento inondazione interfaccia lago linea lente liquido Luna Marte mare serbatorio_verde Maas medio Mercurio metrica metropoli mitigazione molluschi Mondo montagna mosaico mulino natura nero neve nuovo_petrolio Olanda paesaggio palette palude parco pianeta pioggia Po pozzo palude pediluvio post-turbina potabile Phragmites precipitazione problema punto qualità quantità quota rabdomante Reno resilienza resistenza riffle riscaldamento rischio risorsa Rodano salato salinizzazione salmastro Saturno scarto scioglimento serbatoio siccità sole sorgente sostanza bio-piscina sotterraneo spazio_aperto spazio_costruito sport superficiale superficie post-bocage struttura suolo terra terreno parco umido Titano torre turismo umidità neo-bocage vapore verde vita 2050 4817 piazza d’acqua Quota4817, dal punto più basso (-7, Rotterdam) al punto più alto (+4810, Monte bianco) rappresenta,
sotto la lente del cambiamento climatico, i nuovi spazi dell’acqua del territorio europeo.