bi bL io Te ca in De pe ro Libri, riviste e volantini di Fortunato Depero dalle collezioni della Biblioteca Civica “G. Tartarotti� A cura di Duccio Dogheria
In una sala della biblioteca il 28 ottobre 1923. Da sinistra: Giovanni de Cobelli, Fortunato Depero, don Antonio Rossaro, Paolo Orsi, Riccardo Zandonai e Luigi Miorandi Sorgenti; fotografia di Ottavio Daniele Rossi. Rovereto, Biblioteca Civica.
Introduzione Da tempo considerato uno dei capolavori della tipografia del ‘900, Depero futurista - edito nei 1927 e noto a tutti come libro imbullonato per via della legatura metallica ideata da Fedele Azari - è solo il più conosciuto dei libri realizzati da Fortunato Depero. Per ricordare il 50° anno dalla scomparsa dell’illustre concittadino la Biblioteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto propone la ristampa aggiornata e ampliata del catalogo della mostra “Depero in biblioteca”, curata da Duccio Dogheria negli spazi della Biblioteca Civica di Rovereto nell’aprile del 2005. In tale occasione vennero esposte per la prima volta tutte le pubblicazioni promosse o illustrate da Depero appartenenti al ricco patrimonio della Biblioteca Civica. Accanto ai libri e alle riviste trovarono spazio anche alcuni preziosi ephemera deperiani, come il programma (illustrato) per i Balli plastici, messi in scena nel 1918 al Teatro dei Piccoli a Roma, il piccolo catalogo della mostra del 1921 a Palazzo Cova a Milano e due volantini relativi ad altrettante personali di Depero, uno dei quali lanciato dai cielo di Torino nel 1922 e contenente, sul verso, un invito tricolore all’autarchia. Se pesa l’assenza del manifesto Ricostruzione futurista dell’universo, firmato da Fortunato Depero e Giacomo Balla l’11 marzo del 1915, il corpus delle pubblicazioni deperiane appartenenti alla biblioteca cittadina e documentate in ordine cronologico all’interno di questo catalogo è pressoché completo: dalla sua prima raccolta lirica, Spezzature. Impressioni - Segni - Ritmi (1913), ancora pregna d’imagerie simbolista declinata in maniera grottesca, al Catalogo della Galleria e Museo Depero Rovereto (1959). Tra questi estremi cronologici sono presenti opere celebri come il libro imbullonato o quel capolavoro pubblicitario che è il Numero Unico Futurista Campari (1931), testi scanzonati come il numero unico realizzato nel 1936 per la Festa dell’uva a Rovereto o al contrario inquietanti e retorici, come A passo romano (1943), aperta e sincera celebrazione del fascismo. E poi le poesie (Liriche radiofoniche, 1934), le sinistre illustrazioni per Un istituto per suicidi di Gilbert Clavel, pubblicato nel 1917… fino ai numerosi testi autobiografici (Bilancio 1913-1936, 1937; Fortunato Depero nelle opere e nella vita, 1940; So I Think so I Paint, 1947). Accanto ai libri, le riviste, da “Dinamo Futurista” (1933), promossa in prima persona dallo stesso Depero, a quelle alle quali il futurista roveretano collaborò tra le due guerre in veste di graphic designer, come “Il Mondo”, “Emporium” e “Il Secolo XX”. Infine, i sopraccitati ephemera, ai quali vanno aggiunti due gustosi calendarietti auto-promozionali della Tipografia Mercurio di Rovereto, recentemente rinvenuti e fino ad ora rimasti inediti. Gianmario Baldi
Spezzature (Impressioni – Segni – Ritmi) Rovereto, Tipografia Mercurio, giugno 1913
Primo libro di Depero, venduto a 2 corone e pubblicato a proprie spese poco prima del soggiorno romano, Spezzature è dominato da un immaginario decadente e simbolista, pregno d’inquietudine giovanile. L’estremo senso di fibrillazione è ben intuibile già nella prefazione: “[…] ciò che io presento è una raccolta di facili impressioni ed il passaggio naturale da questo periodo di semplicità infantile a quello ricco, tumultuoso, pregno di emozioni, disaccordi, tonfi, orge, delirii”. La tragicità delle prose e delle poesie è accompagnata da una ventina di disegni grotteschi, vicini a Kubin, ad Alberto Martini, al Kupka illustratore e alle declinazioni più spettrali della Secessione internazionale; bastano del resto i titoli per intuirne l’essenza: Odio incarnato, Visione d’isterismo, Scetticismo pauroso dei morti-vivi...
Gilbert Clavel, Un istituto per suicidi
Roma, Bernardo Lux Editore [ma: Napoli, Stabilimento d’Arte Grafiche Luigi Pierro & figlio, dicembre 1917] Illustrazioni di Depero, traduzione di Italo Tavolato Nella primavera del 1917 Depero conosce Gilbert Clavel - scrittore ed esperto d’esoterismo, amico di Picasso e Cocteau - e si trasferisce per un lungo soggiorno nella sua villa a Capri. Durante la permanenza Depero illustra questa umbratile e a tratti metafisica novella di Clavel, narrante le vicende di un aspirante suicida presso un luogo istituito per rendere il tragico gesto il più piacevole possibile, tramite un eccesso d’alcool, sesso e oppio. Depero traduce questa prosa decadentista in dieci composizioni oniriche e spettrali, il cui senso d’inquietudine è accentuato dall’assoluta contrapposizione del bianco e nero.
Balli plastici nel locale del Teatro del Piccoli dal 15 aprile 1918 con esposizione del pittore Depero [Roma], s.e., [1918]
Si tratta del pieghevole dei “Balli Plastici”, cinque brevi spettacoli mimico-musicali ideati da Casella, Malipiero, Tyrwhitt e Chemenov (pseudonimo di Bela Bartók) per le marionette meccaniche di Depero, inaugurati il 15 aprile 1918 al Teatro dei Piccoli di Roma e replicati ben 11 volte. Nel foyer del teatro, pagando una lira d’ingresso, si poteva assistere a una mostra di disegni, quadri, arazzi e giocattoli deperiani.
“Il Mondo”, V, n. 17, 27 aprile 1919 Milano, Sonzogno
In questo numero il settimanale “Il Mondo” pubblicò in copertina I selvaggi rossi e neri, illustrazione per il Teatro dei Piccoli di Depero. All’interno (pp. 9-12) è ospitato il manifesto Il teatro plastico Depero. Principi ed applicazioni, in cui l’artista individua come unica possibilità espressiva il Complesso plastico vivente e il Teatro Plastico. Il 1919 è un anno di riflessione per Depero, documentato da queste e altre teorizzazioni (ricordiamo la conferenza L’architettura luminosa: teatro plastico e complesso plastico vivente, tenuta a Genova), nonché da una moltitudine di disegni e schizzi riguardanti il Teatro Magico. Questo, oggetto anch’esso di un manifesto e derivato dal Teatro Plastico, è caratterizzato da scenografie mobili e figure fantastiche tra il primitivo e il meccanico, rese però più morbide dall’utilizzo di gomma, stoffa e latta.
Depero e la sua casa d’arte
Rovereto, Tipografia Mercurio, 1921 La copertina è presente in più versioni cromatiche. Un esemplare con dedica “al molto reverendo Cav. dr. A. Rossaro omaggio alla Sua alta intelligenza”. Venduto a 5 lire, il catalogo della mostra tenutasi dal 29 gennaio al 20 febbraio 1921 a Palazzo Cova a Milano (poi anche a Roma, presso la Galleria d’Arte Bragaglia, dal 15 marzo al 15 aprile dello stesso anno) presenta, unitamente a 12 tavole, l’elenco completo delle ben 203 opere esposte, testimonianti la poliedrica attività della Casa d’Arte Futurista Depero: arazzi, cuscini, quadri, disegni in bianco e nero e a colori, costruzioni in legno ed altro ancora, come recita il testo che apre il catalogo: “La casa d’arte avanguardista Depero, moderna, elegante, d’importanza europea per originalità e novità artistiche produce arazzi, cuscini, paraventi, paralumi, costumi teatrali, costumi per maschere, disegni per pavimenti, soffitti e cortinaggi di lusso. Fornisce prontamente originalissimi e modernissimi cartelloni. S’occupa di scenografia”.
Volantino della XXVIa esposizione Depero al Circolo Sociale di Trento, con interventi di Oreste Ferrari e F. T. Marinetti Trento, s.e., 1922
Volantino della mostra di Depero al Winter Club Torino, Tipografia Succ. B. Marchisio e figli, 1922
Di particolare interesse il secondo di questi volantini, relativo all’esposizione di Depero al Winter Club in Piazza Castello a Torino. Il piccolo ma elegante volantino fu infatti lanciato dai cieli della città grazie alla collaborazione di Fedele Azari, per mano dello stesso Depero e di un gruppo di aviatori amici ed ammiratori del grande lirico e acrobata del colore Fortunato Depero; si tratta probabilmente del primo esempio di pubblicità aerea non esclusivamente politica. Sul verso di questo foglietto è presente, su fondo tricolore, un invito degli industriali al consumo di soli prodotti italiani.
Casa d’Arte Futurista Depero. Carta da lettere, busta, cartolina s.l., s.e., [1922]
Si tratta dei primi ephemera deperiani che rimandano al tema dell’auto-promozione della Casa d’Arte Futurista Depero attraverso il mezzo postale. Tali carte intestate, segnate da un’identica iconografia (l’uomo-rondine che regge una casa, al cui interno c’è Rosetta, al telaio), verranno utilizzate anche negli anni successivi, aggiornate nella parte relativa alle esposizioni e accompagnate dalla scritta a inchiostro rosso All’Esposizione Internazionale di Parigi 1925 TRIONFA.
Rovente futurista, nn. 7-8, maggio 1923 Parma, s.e.
Il numero è dedicato alla glorificazione della Sala Futurista e Trentina di Depero alla Ia Mostra Internazionale d’Arte Decorativa a Monza. Per l’occasione Depero - presente in due diverse sale con arazzi, dipinti, cuscini e giocattoli - allestì anche un grande complesso plastico luminoso in omaggio a Marinetti, titolato La Gloria Plastica Luminosa di Marinetti.
Depero Futurista
Milano – New York – Paris – Berlin, Edizione Italiana Dinamo Azari [ma: Rovereto, Tipografia Mercurio], ottobre 1927 Edizione di 1000 esemplari, oltre a 10 copie speciali con legatura in metallo cromato; quattro le soluzioni cromatiche del frontespizio. Esemplare con dedica “A Baldessari R. M. una bomba colorata di simpatia e 1000 bottiglie di ammirazione”. Primo esempio di libro-oggetto futurista, il libro imbullonato è una summa auto-promozionale del pensiero e dell’opera deperiana, dalla pittura al teatro, dalla pubblicità alle arti applicate, così sintetizzata nel testo Necessità di autopubblicità: “È ora di finirla con il riconoscimento dell’artista dopo la morte o in avanzata vecchiaia. L’artista ha bisogno di essere riconosciuto, valutato e glorificato in vita, e perciò ha diritto di usare tutti i mezzi più efficaci ed impensati per la réclame al proprio genio e alle proprie opere”. Depero Futurista deve il suo celebre soprannome alla rilegatura ideata dall’amico aviatore ed editore Fedele Azari, composta da due bulloni metallici prodotti dalla ditta G. Bologna & Co. di Milano, chiusi da dadi, che tengono uniti i fogli. Questi ultimi, di formato rettangolare, sono alternati a cartoncini di vari colori, carte veline e una tavola ripiegata più volte, contenente un testo di Marinetti delineato dalle lettere che formano la parola “Depero”. Per via della sua essenza meccanica, Depero consiglia di non collocarlo negli scaffali della libreria, bensì su di un coloratissimo e soffice-resistente cuscino Depero.
Numero Unico Futurista Campari
Milano, Edizione Davide Campari & C. [ma: Rovereto, Tipografia Mercurio], 1931 Un esemplare con dedica a don Antonio Rossaro. Ideato ed illustrato da Depero, alla realizzazione collaborarono anche il poeta Giovanni Gerbino e il musicista Franco Casavola. L’album, uno dei massimi esempi di pubblicità futurista, raccoglie quadri, disegni, liriche, poesie, motti in libertà, proiezioni parolibere, paesaggi tipografici, pubblicità plastica, profezie pubblicitarie, musica ed arte decorativa che canta, illustra e glorifica il Cordial e Bitter Campari (dal frontespizio). Come spiega Depero stesso nella premessa, non si tratta di banale pubblicità, seppur per una ditta, la Campari, che con l’arte andava spesso a nozze (oltre alla presente pubblicazione, ricordiamo Il Cantastorie di Campari, illustrato l’anno successivo da Bruno Munari); egli rivendica la piena complicità, umana ed artistica, con i prodotti industriali, che vanno glorificati con la sensibilità futurista e non, come è d’uso per le celebrità passatiste, tramite immagini mitologiche, lirismo medievale, lo stile pregno di tradizione, tutti elementi in urtante dissonanza con i nuovi prodotti che vogliono esaltare. All’interno della pubblicazione compare significativamente anche il Manifesto dell’Arte pubblicitaria.
“Emporium”, LXVI, dicembre 1927 Bergamo, Istituto di arti grafiche
Sono questi due esempi dell’attività di Depero nel campo della grafica editoriale, incentrata sull’illustrazione di copertine sia di libri – ad esempio La congiura dei passeri di Giovanni Gerbino, Napoli, Morreale, 1927 – che soprattutto di riviste, dalle italiane “Emporium”, “Il Secolo XX”, “Trentino”, “La Rivista illustrata del Popolo d’Italia” alle americane “Vogue”, “Sparks”, “Vanity Fair”, “Movie Makers”.
“Il Secolo XX”, maggio 1928
Milano, Rizzoli
Calendarietto Tipografia Mercurio 1928 Calendarietto Tipografia Mercurio 1929 Rovereto, Tipografia Mercurio, 1927-1928
I due esemplari, rimasti finora inediti, appartengono a una serie di tre calendarietti auto-promozionali stampati tra il 1926 e il 1928 dalla Tipografia Mercurio di Rovereto. Il primo, impresso negli ultimi mesi del 1927, presenta principalmente composizioni a tinte piatte di forme astratte tipicamente deperiane, prevalentemente giocate sulle tonalità del verde e dell’arancio, cromie ricorrenti in molti lavori coevi dell’artista, dalla cartolina pubblicitaria per la ditta Presbitero (1926) alla copertina de La congiura dei passeri di G. Gerbino (1927) o a quella per il New Auto Atlas (1930). Il calendarietto del 1929, rispetto al precedente ornato solamente in copertina, riprende con la sola variante cromatica un’iconografia floreale già utilizzata da Depero in più occasioni, dalla tarsia di stoffa Fiori artificiali (1925-1926) alla copertina per il n. 10 de “La rivista illustrata del Popolo d’Italia” (ottobre 1928), oltre a una versione in bianco e nero sulle pagine del libro imbullonato, come modello di disegno per cuscini. In precedenza Depero aveva già realizzato un altro calendarietto, il Calendario futurista 1927. Teatro plastico Depero, stampato dall’Architipografia di Milano a fine 1926 per la ditta cosmetica Valli.
Saggio futurista 1932. Numero unico redatto dal pittore-poeta Fortunato Depero in occasione della venuta nel Trentino di S. E. Marinetti Rovereto, Tipografia Mercurio, primavera 1932
La copertina, che reca una variante del titolo (Futurismo 1932 anno X° - S. E. Marinetti nel Trentino), è presente in due versioni cromatiche. Esemplare firmato da Depero. Pubblicazione dedicata a F.T. Marinetti ma dal contenuto assai eterogeneo. Il fondatore del movimento futurista compare infatti solo in un discorso tenuto da Depero a New York e qui interamente riproposto, nonché nelle liriche La battaglia di via Mercanti e Con Boccioni a Dosso Casina, ambedue dello stesso Marinetti. Oltre ad altri componimenti poetici di Maino, Vianello, Farfa, Gerbino ed Escodamé, questo numero unico presenta due testi di Depero, Realtà ed astrazione e Il cinematografo e la pittura dinamica; in quest’ultimo il dinamismo futurista e il rapido susseguirsi d’immagini proprio dell’arte cinematografica sembrano condividere un’unica, cinetica realtà. Arricchiscono le pagine di Saggio futurista 1932 anche numerose tavole pubblicitarie per la Campari e per il volume di Depero New York. Film vissuto (rimasto inedito), oltre al manifesto L’aeropittura futurista (sottoscritto da nove futuristi, tra i quali lo stesso Depero) e il saggio L’enarmonismo. Quest’ultimo, di Luigi Russolo, è un’accusa di plagio della sua “arte dei rumori”: [ ... ] giorni fa una corrispondente da Londra ci rendeva noto che un compositore di yazz e direttore d’orchestra ha registrato i rumori delle vie di Londra in una specie di fonografo, e ha trovato che sotto i rumori più forti e chiari esiste uno sfondo particolare rumorista costante. lo nel mio libro “L’arte dei rumori” pubblicato nel 1916 avevo già notato e anche spiegato il fenomeno [ ... ]”.
“Dinamo futurista”, I, n. 1 (febbraio) e 3-5 (giugno) 1933 Rovereto, Tipografia Mercurio
Rivista ideata, impaginata e diretta da Depero, “Dinamo futurista” uscì dal febbraio del 1933 per soli tre numeri, di cui l’ultimo triplo. Il primo numero contiene poesie di Farfa e Gerbino, nonché scritti di Depero, Prampolini, Oriani, Anselmi, Sanzin e altri. Di Depero, autore tra l’altro di alcune gustose pubblicità (Cordial Campari, Veramon, Istituto di Credito Fondiario), segnaliamo la prosa Gardesana in velocità, dedicata alla nuova strada che circonda il Lago di Garda: “[…] sorvoliamo velocemente Riva. Passiamo davanti al grigio, solido imponente palazzo della Centrale elettrica del Ponale. Infiliamo il nuovo largo viale, tra roccia e lago. In poche decine di minuti copriamo i vari chilometri che separano Riva da Campione. Settantadue gallerie. Curve della strada simili a terrazzi arditi, sporgenti sulle acque come colpi d’ala solidificati. Fuga di arcate cupe, chiare, abbaglianti. Prospettive tubolari intersecate da proiezioni solari. Interminabile cattedrale pagana, scavata nel monte con altari vibranti d’azzurro e fumanti di sole […]”. Il terzo ed ultimo numero, triplo, è interamente consacrato a Boccioni ed ospita interventi di Depero, Marinetti, Buzzi, Russolo, Folgore, Notati, Bontempelli, Simoni, nonché scritti dello stesso Boccioni.
Liriche radiofoniche
Milano, Editore Giuseppe Morreale [ma: Tipografia S. A. Spiga], aprile 1934 Liriche radiofoniche perché alcune di esse furono create espressamente per radio-trasmissioni e perché le altre contengono pure gli elementi necessari che le radiotrasmissioni esigono: […] brevità di tempo, varietà concisa di immagini, soggetto contemporaneo, stile simultaneo e giocondo, lirismo poetico fuso con il lirismo fonico, sonoro e rumorista, onomatopee […]. Queste ed altre le caratteristiche delle liriche deperiane del periodo newyorkese, alcune di fantasia (Il vento; Il gallo; Pioggia), altre delicatamente retoriche (Tempo fascista: COSTRUIRE), altre che, nella frenesia vertiginosa del mito americano, si sciolgono in gustose onomatopee (Brindisi all’Hotel Fifth Avenue; Broadway).
Festa dell’uva. Numero unico
Rovereto, Tipografia R. Manfrini, 1936 Esemplare firmato in copertina da Depero, Iras BaIdessari, Piccoli, Casalini. Scanzonato numero unico realizzato da Depero, Pola, Pancheri, Iras Baldessari, Raffaelli, Tiella, Mariani, Speranza, Casalini, Gaifas, Barozzi, Costa e Piccoli in occasione della Festa dell’uva tenutasi a Rovereto nel 1936. La regia di Depero è evidente non solo nell’esecuzione della copertina, ma anche nei contributi interni, il più interessante dei quali è senz’altro il progetto per il carro allegorico “Monopoli”, la cui realizzazione è documentata da alcune fotografie conservate nel Fondo Depero dell’Archivio del ‘900 al Mart.
Bilancio 1913-1936. 380 segnalazioni Rovereto, Tipografia R. Manfrini, 1937
Un esemplare con dedica al Podestà di Rovereto Remo Perotti Beno. Ventiquattro anni d’attività artistica classificata in 380 voci: dall’elenco delle prime 72 esposizioni agli articoli per il “Secolo Sera”, dalle pubblicazioni di Depero alle trasmissioni radiofoniche, dall’attività teatrale alle recensioni e molto altro ancora: un mirabile esempio d’archiviazione del proprio lavoro al quale Depero non seppe mai rinunciare. Adornano il testo numerose, piccole illustrazioni in bianco e nero, dedicate alle sue più classiche e giocose iconografie: Fiammiferino, l’Uomo-Matita, maschere, farfalle e altri animali e personaggi di fantasia.
96 tavole a colori per “I Dopolavoro Aziendali in Italia”
Novara, Istituto Geografico De Agostini [ma: Rovereto, Tipografia R. Manfrini], 1938 Esemplare con dedica “Al binomio Depero-Rovereto ci tengo in modo particolare; esso può indubbiamente significare orgoglio reciproco- R.26. ott.XVI° Fortunato Depero Per il Comune di Rovereto”. Album promozionale in formato 29x30 composto da 96 tavole a colori, stampato in soli 200 esemplari numerati e firmati dall’autore in occasione del III Congresso Mondiale del Dopolavoro. Dall’introduzione di Depero: “[…] Ogni tavola a colori simboleggia una Provincia del Regno e porta impresso, oltre i dati statistici di quel Dopolav. Prov., un motto del DUCE ad essa riferentesi […]”.
Fortunato Depero nelle opere e nella vita
Trento, Edizione a cura della Legione Tridentina [ma: Tipografia Editrice Mutilati e Invalidi], maggio 1940 È la corposa quanto importante autobiografia in carta patinata di Fortunato Depero, stampata in 600 copie numerate. “Siamo lieti di pubblicare il presente volume ove il Legionario Fortunato Depero raccoglie in viva e brillante sintesi l’opera fervida multiforme geniale onde in oltre un ventennio di feconda attività artistica egli ha onorato il Trentino e l’Italia” (dalla prefazione di Guido Larcher, Comandante del Battaglione Volontari d’Italia “Legione Trentina”).
A passo romano. Lirismo fascista e guerriero, programmatico e costruttivo
Trento, Edizioni “Credere - Obbedire – Combattere”, 1943 Edizione a cura del fascio di Trento, traduzione in tedesco di Anna Zelger Salvadei Uscito in 1000 esemplari pochi mesi prima del 25 luglio, A passo romano segna la flessione retorica della prosa poetica di Depero. Un’adesione al fascismo (apparentemente sincera, ma forse più di semplice convenienza) e ai suoi miti che la storia dimostrerà essere di cartapesta, cosi espressa nell’introduzione, titolata significativamente Vincere: “La poesia al microfono, in teatro o stampata sono atti di fede utili per combattere, accendere ed elevare gli animi su tutti i fronti […] ecco il perché oggi sono lieto di dedicare questa sincera raccolta di immagini, pensieri ed intenzioni ai combattenti, con slancio d’artista, di legionario e di Camicia nera, per sempre vincere nel nome dell’Italia su tutti i fronti: su quello delle armi, della fede e dell’arte; su quello esterno ed interno, cioè sul fronte unico della Patria; ovunque essa ci chiama - ovunque il Duce ci indica”. Queste cupe prose, dedicate a Mussolini, alle camicie nere, ai combattenti al fronte, sono accompagnate da disegni in bianco e nero non meno ampollosi, assolutamente alieni dalla giocosità degli anni precedenti: baionette ed elmetti, croci e coltelli, teschi e deflagrazioni, fasci e svastiche, cannoni e maschere antigas. Non è forse un caso che questo testo sia stato spesso omesso nella bibliografia deperiana del dopoguerra, celato o talvolta camuffato, come in Prose Futuriste (1973) curato da Riccardo Maroni, ove tre brani provenienti da questo volume vengono ricondotti ad una non meglio precisata pubblicazione di Fortunato Depero edita nel 1943.
Ventidue disegni del pittore-poeta Fortunato Depero
Trento, Tipografia editoriale Mutilati ed Invalidi di Trento, 1944 Si tratta della riproduzione in-folio di 22 disegni di Depero, stampata dopo il successo dell’autobiografia del 1940. Oltre alle molte vedute di rustici alpestri riferibili per lo più al lungo soggiorno dell’artista nella località montana di Serrada, sono presenti reminiscenze del viaggio a New York e composizioni ispirate all’arte africana.
So I Think. So I Paint. ldeologies of an Italian self-made painter Milano - New York [ma: Trento, Tipografia editoriale Mutilati e Invalidi], 1947 Traduzione in inglese di Raffaella Lotter
Esemplare con dedica alla Biblioteca Civica di Rovereto. Il volume è una sorta di sunto in lingua inglese di Fortunato Depero nelle opere e nella vita, fatta eseguire a scopo auto-promozionale in vista del secondo soggiorno negli Stati Uniti che avverrà di lì a poco e che si protrarrà per sedici mesi.
88ma mostra Depero. Pittura e arte applicata 1915-1951. Prima presentazione di pittura nucleare Rovereto, Arti Grafiche Manfrini, 1951
Due degli ultimi cataloghi di personali di Depero con brossura illustrata dallo stesso artista. L’88a mostra Depero si tenne a Rovereto, nella Sala della Filarmonica, dall’11 agosto all’11 settembre 1951; in tale occasione furono tra l’altro esposte, all’interno di alcune vetrinette, tutte le pubblicazioni dell’artista. Il catalogo contiene anche il Manifesto della pittura e plastica nucleare. La 94a mostra Depero fu invece allestita a Trento, nel Palazzo della Camera di Commercio, e si tenne dal 28 marzo al 16 aprile 1953.
94a mostra Depero Trento, Edizione della Tipografia Ed. Mutilati e Invalidi, 1953
Riccardo Maroni (a cura di), Fortunato Depero pittore Trento, Arti Grafiche Saturnia, 1953
Si tratta della quarta monografia della C.A.T. - Collana Artisti Trentini -, promossa da Riccardo Maroni, il cui archivio è posseduto in parte dalla Biblioteca Civica di Rovereto, in parte dall’Archivio del ‘900 del Mart. La monografia contiene una densa auto-presentazione di Depero, Note autobiografiche ed elogio di Rosetta.
Antibiennale. Requisitoria di Fortunato Depero Rovereto, Arti Grafiche R. Manfrini, gennaio 1955.
Esemplari con dediche a Valentino Chiocchetti e Adolfo Galvagni. Testo ricco di vis polemica verso Il comitato organizzatore della XXV Biennale di Venezia, in particolar modo nei confronti di Rodolfo Pallucchini. Il contrasto è dovuto al limite ante quem fissato al 1916 dagli organizzatori della rassegna per le opere da ammettere alla mostra storica sul futurismo, la prima del secondo dopoguerra. In questo libello, atto finale di una lunga querelle ripresa da molti giornali, Depero aonda questa data spartiacque, rivendicando, con acceso ed acuto spirito critico, una totale continuità tra primo e secondo futurismo e chiedendo un giusto riconoscimento ai proprio decennale lavoro.
Relazione F. Depero. Rinnovamento della Sala del Consiglio Provinciale di Trento (1953-56) Trento, edizione a cura della Giunta Provinciale di Trento [ma: Rovereto, Arti Grafiche Manfrini], gennaio 1956
Libro in gran formato che testimonia l’intenso lavoro di Depero, intrapreso dal 1953 al 1956, per la realizzazione della decorazione della Sala del Consiglio Provinciale di Trento. L’imponente apparato decorativo, che interessò porte, mobili, finestre ed enormi pannelli dipinti ad olio, presenta un’iconografia fortemente legata al territorio: dalla celebrazione agiografica di S. Vigilio alla flora e fauna trentina, dai costumi folkloristici agli sport invernali, dai castelli agli eremi, dalle centrali elettriche alla coltura del vino.
Dizionario volante Depero. Voci e significati - aneddoti e opere, 2
Rovereto, edizione a cura della Galleria Permanente e Museo Storico Depero, [1956] Esemplare firmato da Depero. Seconda parte del Dizionario volante Depero, costituita da 9 tavole e 30 voci raccolte in 7 pieghevoli, oltre alla copertina. Una sintesi del pensiero e dell’opera deperiana il cui intento è possibilmente quello di chiarificare molti equivoci, di pianare dannosi e antipatici malintesi […] Curiosa la soluzione dei fogli sciolti, che sembra ricollegarsi idealmente alle ben più ardite sperimentazioni tipografiche dei decenni precedenti.
Catalogo della Galleria e Museo Depero. Rovereto. Il primo museo futurista d’Italia Trento, Tipografia Editoriale Temi, [1959]
Le pubblicazioni deperiane si chiudono idealmente con una testimonianza dell’importante e per lunghi anni trascurata eredità che Depero ha donato alla sua città, la galleria-museo Depero. Il catalogo non documenta solamente, sala per sala, la moltitudine delle opere esposte; esso è anche una viva testimonianza del lungo travaglio, umano ed artistico, che ha portato alla nascita di quest’istituzione, unica nel suo genere in Italia. Una meta che Depero raggiunse al tramonto della sua vita e che lo premiò con la convenzione tra lui e l’amministrazione comunale, riportata per intero nel catalogo, concretizzatasi l’8 agosto 1959 con l’inaugurazione delle sale.
Riccardo Zandonai e Fortunato Depero in una sala della biblioteca in riordino, 1923. Rovereto, Biblioteca Civica.
Bibliografia essenziale: BRUNO PASSAMANI, Fortunato Depero, Rovereto, Comune di Rovereto, 1981 GABRIELLA BELLI (a cura di), La Casa del Mago. Le Arti applicate nell’opera di Fortunato Depero 1920-1942, catalogo della mostra, Milano, Charta, 1992 DOMENICO CAMMAROTA, Futurismo: bibliografia di 500 scrittori italiani, Milano, Mart-Skira, 2006 GABRIELLA BELLI, BEATRICE AVANZI (a cura di), Depero Pubblicitario. Dall’autoréclame all’architettura pubblicitaria, catalogo della mostra, Milano, Skira, 2007 FRANCESCA VELARDITA ( a cura di), Fondo Fortunato Depero. Inventario, Rovereto, Mart-Nicolodi, 2008 MAURIZIO SCUDIERO, Depero. L’uomo e l’artista, Rovereto, Egon, 2009 ENRICO CRISPOLTI (a cura di), Nuovi Archivi del Futurismo. I. Cataloghi di esposizioni, Roma, De Luca Editore d’Arte-C.N.R., 2010
Stampato nel mese di aprile 2011 da la grafica srl - Mori (TN)
Biblioteca civica di Roverero
Laboratorio didattico di arte grafica. Quaderni, 2