Noi in FIDAS 3/2013

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Magazine della Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue Trimestrale / anno XIII / n. 3 / settembre-ottobre 2013 www.fidas.it

e u g n a s l i o d n Qua fa notizia

– Rassegna Estate FIDAS 2013: coast to coast, traversata della solidarietà e 24ore di caldiero


Sommario

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Editoriale di Aldo Ozino Caligaris L’errore trasfusionale

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Intervista a Giuliano Grazzini

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Intervista a Gloria Pravatà

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Il nuovo modello italiano di presa in carico dei pazienti emofilici Estate FIDAS

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FIDAS Coast to Coast/ photostory

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Cucina/ Le ricette del donatore

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7a Traversata della solidarietà/ photostory

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24 ore di Caldiero/ photostory

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Premio Fidas-Isabella Sturvi/ Bando di concorso 2013

ultima

Le Federate FIDAS

NOI in FIDAS Trimestrale – Periodico di informazione e formazione della FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue) Editore: FIDAS, Piazza Fatebenefratelli 2, 00186 Roma Redazione NOI in FIDAS: Piazza Margana 19, 00186 Roma – tel. 06 68891457 – 06 68217350 Email: fidas@fidas.it Anno XIII n° 3 SETTEMBRE-OTTOBRE 2013 Direttore editoriale: Aldo Ozino Caligaris Direttore responsabile: Cristiano Lena Comitato di redazione: Roberto Bonasera, Michele Di Foggia, Antonella Locane, Giovanni Musso Hanno collaborato a questo numero: Matteo Benci, Camilla Bunino, Pierfrancesco Cogliandro, Guglielmo De Monte, Laura Di Marco, Rosaria Filippi, Ermanno Giuca, Giuliano Grazzini, Claudia Marino, Stefania Picco, Gloria Pravatà, Iolanda Squillace, Giampaolo Zumerle. Progettazione grafica: Leandro Di Maria/ AlterErgo studio Autorizzazione: Tribunale di Roma n° 442/2003 del 21 ottobre 2003 Periodico iscritto al R.O.C. (Registro Operatori Comunicazione)


editoriale

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Quando il sangue fa notizia I

di Aldo Ozino Caligaris, Presidente nazionale FIDAS

talia, inizio anni ’90. Luigi come ogni mattina esce di casa, accompagna il figlio Francesco all’asilo e prima di andare al lavoro compra il suo quotidiano. Lo sfoglia rapidamente e legge un articolo sullo scandalo del sangue infetto. Nel pezzo il giornalista analizza la situazione, sottolinea le responsabilità, presenta i dati degli ultimi anni. Ne esce un panorama inquietante. Luigi ne rimane profondamente colpito. Si parla di molte persone infettate dai virus dell’HIV e dell’epatite B e C. Si evidenziano le responsabilità, le lacune di vigilanza e i vuoti normativi. Luigi pensa subito al suo amico Mario, talassemico, costretto a continue trasfusioni. Si augura che a lui non sia capitato quel sangue malato. Si affretta per arrivare al telefono dell’ufficio, vuole accertarsi che Mario stia bene. Sono cresciuti insieme e ha avuto modo di seguire il percorso della sua malattia. Pensa intanto che il sangue utilizzato per le terapie trasfusionali allora non è sicuro. Luigi non è un medico e come tanti non si è mai interrogato sul problema. D’altronde se il sangue serve per curare qualcuno, non può essere avvelenato. Eppure l’articolo dice altro. Ma se qualcuno ne ha bisogno come può fare? Stesso posto, estate 2013. Francesco, il figlio di Luigi, sta preparando il prossimo esame all’università. Intanto con lo smartphone naviga in rete. Legge una notizia sulla “barca della solidarietà” in viaggio per sensibilizzare al dono del sangue. È uno dei tanti pezzi comparsi su quotidiani, articoli in rete, servizi televisivi. L’idea gli piace, vuole saperne qualcosa in più, scopre che dopo qualche giorno approderà nel porto della sua città. Trova alcuni video, un servizio televisivo, si connette alla pagina Facebook dell’iniziativa. Francesco non ha mai donato il sangue. Nessuno gli ha mai detto che è importante. O forse l’hanno fatto, ma in casa non se ne parla, soprattutto dopo che Mario è morto “per colpa del sangue”, come gli ha sempre ripetuto suo padre. Forse le cose sono cambiate, pensa. Certo, i controlli sono serrati, sono state fatte tante leggi per tutelare i pazienti. Allora manda un messaggio a Laura, quella fissata con il volontariato. Le chiede di andare con lui al porto dove ci sarà lo stand della FIDAS e arriverà la barca a vela che sta facendo il giro d’Italia. Magari potrà sapere qualcosa di più sulla donazione. Una storia che unisce due esperienze diverse, dove il fil rouge, la linea rossa, è proprio rappresentata dal sangue. La contrapposizione è evidente, se da una parte il dito è puntato sulla negligenza, sull’interesse personale, dall’altra c’è il desiderio dei volontari del dono di continuare a diffondere un messaggio, testimoniando in prima persona il valore etico di un gesto che non è solo un’azione solidaristica a favore di altri cittadini, ma un segno di partecipazione civica e di sinergia con la rete trasfusionale. L’estate 2013 è stata caratterizzata dalle esperienze che le Associazioni FIDAS, come tante altre associazioni di volontari del sangue, hanno voluto mettere in campo per coinvolgere la popolazione. Prima tra tutte il FIDAS Coast to Coast, seguito con interesse e continuità dai media. Per ricordare che il periodo estivo è spesso caratterizzato dalla carenza di sangue, soprattutto in quelle regioni in cui l’equilibrio è precario, lì dove ordinariamente si fa fatica a garantire la reperibilità del sangue. L’estate, purtroppo, è stata anche segnata da eventi fatali in alcune zone d’Italia, che hanno rischiato di mettere in secondo piano la generosità di tanti cittadini perché, non dimentichiamolo, fa più rumore l’albero che cade rispetto alla foresta che cresce. Alcune ferite lasciano profonde cicatrici. Lo scandalo del sangue infetto è una cicatrice sul volto dell’Italia, una vera e propria strage di stato, come è stata definita da alcuni. Oggi, non ci stanchiamo di ripeterlo, il sangue in Italia è sicuro, così come lo sono i suoi componenti e i medicinali plasmaderivati. Ma il percorso trasfusionale necessita dell’operato dell’uomo, essere straordinario, irripetibile, unico, ma anche fallibile. ●


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intervista

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L’errore trasfusionale:

dalla criticità alla prevenzione

Intervista a Giuliano Grazzini, Direttore Centro Nazionale Sangue di Cristiano Lena

L’

attenzione della medicina trasfusionale per anni ha tenuto in massima attenzione il controllo epidemiologico dei donatori di sangue, identificando la sicurezza trasfusionale con l’assenza di trasmissione di agenti infettivi. Ma se oggi possiamo affermare che il sangue italiano è sicuro, grazie alla priorità riservata alle procedure per la selezione del donatore, tornano in primo piano altri aspetti legati alla sicurezza. La trasfusione del sangue, infatti, è ancora causa di “reazioni indesiderate gravi” e di eventi avversi, principalmente causati da errori nei processi di assegnazione, consegna e somministrazione della trasfusione. Ne abbiamo parlato con il Direttore del Centro Nazionale Sangue Giuliano Grazzini. Dottor Grazzini, gli eventi estivi verificatisi a Cosenza e a Grosseto hanno puntato nuovamente il dito sull’errore trasfusionale. Quali sono le criticità che lo determinano?

Per saperne di più: www.centronazionalesangue.it/newsbox/ prevenzione-errore-trasfusionale-abo

“Dal 2009 al 2012 sono stati registrati 5 decessi con rapporto di imputabilità molto elevata. Si tratta di numeri piuttosto limitati che tuttavia rappresentano un segnale che deve indurre ad adottare strategie per la loro prevenzione”

L’errore trasfusionale può nascere fin dal momento in cui il cittadino donatore di sangue si accinge a compiere il suo gesto di solidarietà. Si dà per scontato che l’identificazione del donatore avvenga in modo univoco, ma si può verificare un errore anche nel momento stesso della donazione. Per questo si presta attenzione a tutte le procedure dal momento in cui il processo trasfusionale ha inizio, ossia a partire dalla donazione di emocomponenti. È possibile delineare un quadro relativo all’incidenza di questo tipo di eventi e alle loro conseguenze? Dal 2009 al 2012 sono stati registrati 5 decessi con rapporto di “imputabilità molto elevata”, ossia in cui si è riconosciuto uno stretto legame tra l’errore compiuto e il decesso. Si tratta di numeri piuttosto limitati che tuttavia rappresentano un segnale che deve indurre ad adottare strategie per la loro prevenzione. Certamente tutti vorremmo un sistema privo di errori, ma l’errore è strettamente connesso alle attività umane. Ogni anno vengono trasfuse oltre 3,3 milioni di unità. Dal 2009 sono aumentate le notifiche validate di effetti indesiderati (che hanno previsto anche interventi terapeutici o a volte procedure rianimatorie) ma questo a testimonianza di una crescente consapevolezza da parte dei Servizi Trasfusionali. In particolare i decessi per incompatibilità di gruppo sanguigno sono tutti

scaturiti da errori di identificazione del paziente al momento della terapia trasfusionale. Ci sono altre cause dell’errore trasfusionale? Le cause possono essere molteplici, dall’errore nell’atto dell’esecuzione delle prove di compatibilità, fino all’utilizzo di un’unità non destinata al paziente, dalla mancata identificazione della corrispondenza tra il paziente e l’unità a lui destinata in reparto, alla mancata identificazione “al letto del paziente”. Ad esempio, se si verificasse un’interruzione dell’alimentazione elettrica in un Servizio Trasfusionale, le richieste di emocomponenti sarebbero evase senza l’uso del software gestionale. Questo potrebbe generare un errore in caso in cui mancassero procedure operative standardizzate, mentre dovrebbero essere applicate le opportune procedure sostitutive. Quali provvedimenti sono stati presi negli anni per monitorare gli errori trasfusionali? Il ministero della Salute ha definito una lista di “eventi sentinella” nelle attività sanitarie, ossia situazioni che occorre notificare qualora si verifichino. La reazione trasfusionale per somministrazione di trasfusione ABO incompatibile rientra appunto tra questi eventi sentinella. I Servizi Trasfusionali hanno progressivamente aumentato le segnalazioni, un’indicazione positiva di costante monitoraggio e attenzione degli operatori verso il sistema. Cosa manca ancora? È in corso di approvazione un nuovo decreto che prevede l’obbligo del braccialetto identificativo. È indispensabile introdurre, anche mediante rigorose prescrizioni normative, le adeguate procedure per l’identificazione del paziente in tutte le fasi del processo trasfusionale condivise con tutti gli operatori sanitari coinvolti e valutare l’opportunità e la sostenibilità di adottare tecnologie sempre più adeguate. Il Centro Nazionale Sangue è inoltre impegnato in un percorso formativo rivolto ai principali attori del sistema trasfusionale e ha realizzato un decalogo per la prevenzione della reazione trasfusionale da incompatibilità di gruppo AB0.●


intervista

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Quando il sangue fa notizia Intervista a Gloria Pravatà, Responsabile Comunicazione del Centro Nazionale Sangue di Cristiano Lena

P “A volte manca la sincronia tra l’informazione e le reali possibilità del Sistema Sanitario Nazionale”

oi c’è differenza tra dramma, quando non ci sono morti, e tragedia, con morti; se da una parte si colloca il diritto all’informazione, dall’altra si rischia di disincentivare i buoni propositi. Purtroppo i media si occupano spesso di alcune tematiche, come ad esempio quanto ruota attorno al sistema sangue, solo nel momento in cui si verifica uno scandalo o un evento negativo. E in tal caso la notizia fa più male al cittadino, alimentandone la sfiducia verso il sistema, e al mondo del volontariato che non smette di trasmettere messaggi positivi. Ne parliamo con Gloria Pravatà, Responsabile Comunicazione del Centro nazionale Sangue. Dottoressa Pravatà, l’estate 2013 è stata caratterizzata da alcuni fatti drammatici che hanno coinvolto il sistema sangue, dal decesso avvenuto a Cosenza a quello di Grosseto, passando per la notizia delle 20mila sacche di sangue cordonale distrutte a Sciacca. Partirei proprio da quest’ultimo esempio. A fine luglio è rimbalzata la notizia circa la necessità di distruggere 20mila sacche di sangue cordonale raccolte in Sicilia. Sicuramente non si tratta di uno “scoop” in quanto la situazione era ben nota agli operatori del settore, ma le ripercussioni di questa informazione sicuramente rischiano di disincentivare alla donazione, vanificando gli sforzi che le Associazioni hanno fatto per anni. 20mila unità significa un decennio di mancata risposta ai requisiti di qualità. In questo modo, l’attività di sensibilizzazione rivolta in particolare alle donne si scontra con una realtà in cui non sempre sono presenti strutture adeguate che soddisfino i requisiti di qualità e sicurezza. Come possono rispondere le Associazioni a una situazione come questa? Diversificando la comunicazione; continuando a informare i cittadini sull’utilità della donazione che contribuisce a salvare migliaia di vite e allo stesso tempo sollecitare gli operatori affinché si intensifichino i controlli in quanto la richiesta di dono è richiesta di solidarietà. Le Associazioni hanno espresso più volte indignazione per situazioni simili, ma a volte manca la

sincronia tra l’informazione e le reali possibilità del Sistema Sanitario Nazionale. Per quanto riguarda la donazione di sangue e emocomponenti, paghiamo ancora lo scotto di quanto successo negli anni 90? Certamente. C’è ancora timore nell’avvicinarsi alla donazione di sangue soprattutto dalla parte dei riceventi. Secondo i risultati del progetto “Gli italiani, la medicina trasfusionale e la donazione del sangue” realizzato nel 2009 dal Centro di ricerca Observa Science in Society in collaborazione con il Centro Nazionale Sangue, mentre per oltre l’80% degli italiani non vi sono rischi nel donare il sangue, quasi il 50% degli intervistati ritiene rischioso ricevere una trasfusione. Negli ultimi cinque anni in Italia si sono registrati 5 decessi, dato che certamente nessuno avrebbe voluto registrare, ma anche minimo rispetto ai milioni di trasfusioni effettuate. L’errore umano è più evidente nel momento in cui il sistema è sottoposto a eccessive sollecitazioni e mancano le corrette condizioni di lavoro dovute alla crisi e ai tagli che portano verso una condizione di criticità. Oggi non si tratta di destinare più risorse, ma di ottimizzare quelle esistenti.

“Non si tratta di destinare più risorse ma di ottimizzare quelle esistenti” Quali possono essere le possibili soluzioni? Uniformità e completezza delle procedure e opportuni investimenti tecnologici, come il braccialetto elettronico di cui si è parlato molto nelle ultime settimane. È indispensabile che i media aiutino a far passare un’idea di sanità in cui si investe di più in presidi tecnologici, sollevando le persone dalle variabili di errore. Dal punto di vista istituzionale quanto c’è ancora da fare? La comunicazione nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale non è ancora recepita come servizio, è legata a una concezione ormai supe-


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rata che prevede di dare risonanza all’evento piuttosto che educare alla consapevolezza. Le istituzioni non hanno fatto propria l’idea che comunicare in maniera adeguata è un dovere verso i cittadini per creare coscienza in termini di salute e di corretti stili di vita. Inoltre manca il feedback, l’analisi del riscontro di quanto operato. Per comprendere quanto il messaggio sia stato recepito, occorre monitorare gli effetti

La comunicazione nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale non è ancora recepita come servizio, è legata a una concezione ormai superata. della comunicazione per questo è indispensabile analizzare quello che resta della comunicazione ufficiale e quale sia l’efficacia del brand. In merito al sangue cordonale, ad esempio, non è stata mai prevista una campagna istituzionale; questo rimanda alla buona volontà degli operatori del settore che possono risultare più o meno sensibili al tema. Anche il 14 giugno, Giornata mondiale del donatore di sangue, può essere un’arma a doppio taglio: si rischia di concentrare l’attenzione in una data legata al ricordo positivo, mentre si trascura l’attività dei rimanenti 364 giorni dell’anno. Quali dovrebbero essere gli elementi caratterizzanti una campagna di comunicazione efficace? Innanzitutto evitare la commiserazione, sottolineando l’aspetto punitivo, la colpevolizzazione e l’eccessivo buonismo. Occorre abbandonare l’idea del volontariato buono. Ognuno di noi rivendica il proprio diritto a non essere buono, ma non per questo non può compiere un gesto volontario di solidarietà. È indispensabile affidarsi a chi non dona per poter costruire un messaggio che sia recepito soprattutto da chi è lontano da questa realtà. Inoltre ritengo utile selezionare il target in maniera funzionale, facendo leva sugli argomenti che possano interessare un determinato tipo di pubblico, evitando di “sparare sulla massa”, rischiando in questo modo di non colpire nessuno. Non ultima la verifica: occorre intensificare gli sforzi per studiare il profilo di chi si vuole coinvolgere, investendo sulla misurazione e sulla conseguente verifica del risultato. ●

approfondimenti

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Il nuovo modello italiano di presa in carico dei pazienti emofilici di Michele Di Foggia

L’Unione Europea ha emanato moltissime leggi sulle malattie rare, con lo scopo di ottenere un coordinamento europeo e la formazione di un network di centri nazionali di eccellenza

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o scorso 11 luglio si è svolto a Roma, presso l’Istituto superiore di sanità, un Seminario di presentazione e discussione dei risultati del progetto “Definizione di un modello di presa in carico del paziente portatore di malattie emorragiche congenite finalizzato alla prevenzione e riduzione dell’impatto sociosanitario della malattia e delle sue complicanze”. Il seminario è stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue (Cns), in collaborazione con l’Associazione Italiana Centri Emofilia (Aice), la Federazione delle Associazioni emofilici (FedEmo), la Regione Veneto in rappresentanza della Commissione salute della Conferenza Stato-Regioni e il Laboratorio di Sanità e Management della Scuola Superiore S. Anna di Pisa. Il progetto ha contribuito a definire il quadro generale degli aspetti organizzativi relativi alla gestione dei pazienti affetti da Mec (Malattie emorragiche congenite) e a sviluppare un modello per la loro presa in carico. Nel nostro paese, sono circa 8800 i pazienti affetti da tali patologie. Nel saluto di apertura, il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Fabrizio Oleari, ha sottolineato l’importante lavoro svolto con tutti gli Enti interessati: a partire dalle Regioni fino ai network di eccellenza dell’Unione Europea. La sinergia che si è creata è divenuta un modello di riferimento all’avanguardia nel panorama internazionale (erano presenti al convegno medici dal Regno Unito, dal Belgio e dall’Olanda che hanno presentato i loro sistemi nazionali di presa in carico dei pazienti emofilici), utilizzato nella definizione degli standard europei per i centri emofilia (progetto Euhanet) e applicato anche nell’approccio verso le altre malattie rare. Un risultato fondamentale del progetto è stato quello di fornire un supporto tecnico-scientifico per la creazione delle linee guida da parte del Ministero della Salute di accreditamento nazionale dei Centri Emofilia regionali da parte di un panel di esperti a livello regionale e nazionale (in linea con quanto sta avvenendo per i centri trasfusionali). Infatti, nello scorso mese di marzo è stato approvato l’Accordo Stato-


approfondimenti

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Regioni sui criteri di accreditamento regionale. Antoni Montserrat Moliner, funzionario della Commissione Europea, ha ricordato che l’Unione Europea ha emanato moltissime leggi sulle malattie rare, con lo scopo di ottenere un coordinamento europeo che possa garantire un simile livello di assistenza in tutta l’Unione e la formazione di un network di centri nazionali di eccellenza sulle malattie rare, basate su criteri condivisi a livello europeo. La recente direttiva 2011/24/EU, la cosiddetta direttiva Cross-Border, ha regolamentato (gli Stati membri hanno tempo fino al prossimo 25 ottobre per recepire la direttiva) l’applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera. I risultati auspicabili sono tra gli altri: il riconoscimento al rimborso delle spese sanitarie sostenute in un altro stato dell’Unione, un più uniforme livello di qualità nell’assistenza, una maggiore collaborazione tra servizi sanitari nazionali e un migliore trasferimento delle conoscenze scientifiche. Il Segretario Generale della Federazione delle associazioni dei malati (FedEmo), Romano Arcieri, ha ricordato come gli sforzi compiuti negli ultimi anni abbiano apportato un sensibile miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti emofilici (si pensi che l’aspettativa di vita è aumentata di 8 anni). Nonostante questo, a livello nazionale permangono delle criticità, soprattutto sul fronte dell’omogeneità dell’assistenza, tant’è che nel Meridione solo il 63% dei

A livello nazionale permangono delle criticità, soprattutto sul fronte dell’omogeneità dell’assistenza, soprattutto nel Meridione pazienti fa meno di 100 km per raggiungere il suo centro di riferimento (contro una media nazionale del 79%), con una percorrenza media di 274 km (contro gli appena 31 dei pazienti del Nord-Est). Nel recente accordo Stato-Regioni, le Regioni e le Province Autonome si sono impegnate a ridurre queste differenze sull’accesso alla diagnosi e al trattamento, per definire un approccio nuovo per i pazienti affetti da Mec, ad esempio con la predisposizione di specifiche risorse per il trattamento domiciliare e la maggiore disponibilità di professionisti per la diagnosi, la cura, la gestione delle emergenze e la prevenzione e il trattamento delle complicanze dirette e indirette della patologia. ●

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COSA SONO LE MEC: disturbi ereditari della coagulazione dovute a deficit delle proteine del plasma coinvolte nell’emostasi (arresto delle emorragie). Malattia di von Willebrand

Emofilia A (deficit del fattore VIII di coagulazione), in Italia 1700

Emofilia B (deficit del fattore IX di coagulazione), in Italia circa 300

Incidenza: 1-3/1000000

Incidenza nella popolazione maschile: 1/5000

Incidenza nella popolazione maschile: 1/30000

Cure: concentrati di fattori di coagulazione a partire dal plasma raccolto nei Centri Trasfusionali o prodotti per via biotecnologica (DNA ricombinante). Nel 2011, sono state consumate 417 milioni di unità di fattore VIII e oltre 52 milioni di fattore IX, per un costo sul Sistema Sanitario Nazionale di 272 milioni di € (senza considerare il plasma raccolto dai centri Trasfusionali Specialità connesse: Ortopedia, Fisiatria e terapia riabilitativa, Chirurgia Generale e Specialistica, Odontoiatria, Gastroenterologia/ Epatologia; Malattie infettive, Ostetricia-Ginecologia, Pronto Soccorso, Diagnostica di Laboratorio

ACCORDO STATO-REGIONI del 13 marzo 2013 Definizione di un approccio integrato al percorso assistenziale per la diagnosi e terapia dei pazienti affetti da Mec Attuazione di un modello assistenziale per la gestione delle emergenze Iniziative per il trattamento domiciliare delle Mec Consolidare la raccolta dati e l’attività di sorveglianza dei pazienti Disponibilità di competenze professionali idonee alla gestione clinica dei pazienti Definizione dei collegamenti tra la rete dei presidi accreditati


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estate fidas

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4 luglio – Un momento della Conferenza stampa di presentazione tenutasi a Roma, presso la sede operativa FIDAS in Piazza Margana. Al tavolo da destra Danilo Medica Country Manager KEDRION), Aldo Ozino Caligaris (Presidente nazionale FIDAS), Maria Rita Tamburrini (Dirigente Ufficio VIII Sangue e Trapianti del Ministero della Salute) e Andrea Fazioli, responsabile comunicazione Lega Navale Italiana). LINK: www.youtube.com/watch?v=le7FQoD7gLU LA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELL’INIZIATIVA

11,30 metri di energia e versatilità: la Lullaby, del giovane capitano Andrea Nasuti, è approdata a Imperia il 7 luglio per il tour del Tirreno: percorrendo quasi mille miglia nautiche ha raggiunto 20 porti in sei regioni italiane.

4 luglio – Il presidente nazionale FIDAS ai microfoni del TG1 per presentare FIDAS Coast to Coast in occasione della Conferenza stampa. LINK: www. youtube.com/ watch?v=6UgYnZQnsnQ IL SERVIZIO DI LAURA CASON AL TG1

FIDAS COASTtoCOAST 7–28 luglio 2013

7 luglio – In occasione dei festeggiamenti dei 50 anni dell’Associazione Donatori Sangue di Trieste, il capoluogo giuliano ha accolto la Savage, con a bordo il presidente nazionale FIDAS, per l’inizio dell’avventura FIDAS Coast to Coast. LINK: www.youtube.com/watch?v=Gm8o96bzk6M LA PARTENZA

8 luglio – Inizia l’avventura. La Lullaby prende il via dal porto di Oneglia (Imperia).


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Guglielmo De Monte, FIDAS AFDS “Estate in FIDAS? Mare, sport, divertimento, amici vicini e lontani. Poi arriva l’autunno: cambia la stagione, ma non lo stare insieme!”

8 luglio – Dopo una partenza accompagnata dalla bora, la Savage approda nella suggestiva cittadina di Grado (GO).

8 luglio – i giovani FIDAS di Piemonte e Liguria gustano il piatto realizzato dallo chef Mattia Poggi (pag. 15) in occasione della tappa di Genova

10 luglio – Il presidente nazionale FIDAS e l’equipaggio della Savage sono accolti a Ravenna dalle autorità locali a dall’ADVS-FIDAS.

15 luglio – Il presidente nazionale FIDAS consegna il gagliardetto FIDAS ai sindaci dei comuni di Ischia in occasione della tappa del FIDAS Coast to Coast. LINK: www.youtube.com/ watch?v=mR_rDjpF4dY ISCHIA COAST TO COAST

Laura Di Marco, EmatosFIDAS - Roma L’iniziativa è riuscita a tenere il livello di attenzione, sul tema della donazione del sangue, sempre alto, vivace e costante per così tanti giorni consecutivi! Un Tam-tam che per tre settimane ha coinvolto ragazzi, ai primi approcci al tema, personaggi pubblici, personalità politiche, medici, infermieri, giornalisti, volontari che dal Nord al Sud operano quotidianamente per uno stesso importante obiettivo, l’autosufficienza del nostro paese. In un’atmosfera d’incontri, conferenze, eventi festosi, che hanno accolto le nostre imbarcazioni, non è mai mancata la consapevolezza nel sottolineare le evidenti differenze organizzative, le realtà locali ognuna con le proprie peculiarità e/o difficoltà. La Lullaby e la Savage hanno intrecciato, come un “file rouge”, l’impegno e la volontà di tantissime persone che credono fermamente che “insieme si fa!”.


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13 luglio – I rappresentanti delle associazioni del Lazio, con il presidente FIDAS regionale Vincenzo Magalotti hanno accolto la Lullaby nel porto di Anzio.

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14 luglio – I volontari della FIDAS Pescara insieme con Il presidente nazionale Aldo Ozino Caligaris e il consigliere nazionale Massimiliano Bonifacio ringraziano Gabriele Cirilli per aver ricordato che “anche il riso…fa buon sangue”. LINK: www.youtube.com/watch?v=l3ZD7Rkb580

Claudia Marino (DraculApp) DraculApp al CoastToCoast, 400 miglia per 13 porti, centinaia di abbracci e la consapevolezza che la solidarietà può cambiare il mondo.

16 luglio – La Lullaby è stata accolta al Molosiglio di Napoli dalle federate della FIDAS Campania al ritmo di una coinvolgente tarantella. In occasione della tappa partenopea, il presidente nazionale ha fatto il bilancio a metà percorso dell’iniziativa. LINK: www.youtube.com/watch?v=9dB4uMtmPb0 BILANCIO A META’ PERCORSO

16 luglio – Miriam Candurro, è l’interprete di Serena Cirillo in “Un posto al sole”. Ha accettato l’invito della FIDAS ad essere la madrina della tappa partenopea del FIDAS Coast to Coast. “Non avevo mai pensato di donare sangue finché non sono diventata mamma. Allora ho pensato : perché non farlo? È un gesto che permette di salvare tante vite”. LINK: www.youtube.com/watch?v=fQjAt_ZgqCU

17 luglio – Bimbinbici, una delle iniziative organizzate dalla FIDAS Paola per sensibilizzare al dono del sangue in occasione della tappa calabrese del FIDAS Coast to Coast. LINK: www.youtube.com/watch?v=l-cG9XeEI04 VIDEO REALIZZATO DALLA FIDAS PAOLA IN OCCASIONE DELLA TAPPA DEL FIDAS COAST TO COAST.


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18 luglio – La bandiera umana Stefano Scarpa ha navigato da Manfredonia fino alla sua Trani dove si è esibito in un emozionante spettacolo di fronte a migliaia di persone. Nella foto con i rappresentanti FIDAS e l’assessore del comune di Trani. LINK: www.youtube.com/watch?v=MTABQyqesAc

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19 luglio – L’equipaggio della Lullaby in posa con la presidente dell’AMDAS di San Filippo del Mela Maria Zodda.

20 luglio – La Lullaby approda al porto di Termini Imerese accolta da un carosello di imbarcazioni della Lega Navale. LINK: www.youtube.com/ watch?v=b-4_ETRuy-0 IL SERVIZIO DI TELE TERMINI

Camilla Bunino (ADSP Fidas)

21 luglio – A Castellammare del Golfo Gli “Ottoni Animati” hanno accolto l’equipaggio della Lullaby insieme ai volontari della FIDAS Alcamo guidati dal presidente Mimmo Scaglione. LINK: www.youtube.com/watch?v=bqa5KaZ78OI IL SERVIZIO DI VIDEO SICILIA

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Fare rotta al cuore dei più sensibili, veleggiare per convincerli a donare, solcando mari, percorrendo un laccio di legami.


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Più di un semplice viaggio in barca di Ermanno Giuca e Jolanda Squillace

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ono trascorsi, ormai, più di due mesi da quel 7 Luglio, giorno in cui è iniziata la nostra avventura del FIDAS Coast to Coast. Sì perché per noi, due laureandi in comunicazione, è stato più di un semplice stage formativo, di un’esperienza lavorativa o di qualsiasi altro termine gli si voglia attribuire. Certo non vi nascondiamo che la paura prima di partire era molta! Non solo per le tante ore di navigazione che ci attendevano (entrambi non avevamo molta esperienza di barca) ma anche per la notevole mole di lavoro di ripresa e montaggio certamente diversa da quella che avevamo sperimentato durante i nostri studi. La domanda che ci siamo posti è stata: ce la faremo? Ebbene sì, ce l’abbiamo fatta e oggi vogliamo ringraziare tutta la grande famiglia FIDAS per questa notevole opportunità che ci ha dato. Dopo i primi giorni di rodaggio sulla “Lulluby” e sulla “Savage” abbiamo capito che c’era da raccontare più di un semplice viaggio in barca a vela. Da Imperia e Trieste fino a Reggio Calabria abbiamo sperimentato l’accoglienza di una grande famiglia, unita e compatta nel promuovere un semplice gesto, quello del dono. Abbiamo incontrato e raccolto la testimonianza di giovani, bambini, adulti e anziani pronti a spendersi in tempo ed energie per promuovere la cultura della donazione del sangue. Per raccontare le loro storie avevamo a disposizione due grandi occhi digitali, le telecamere, forse le due nostre più fedeli compagne di viaggio. Due sono state le prospettive dalle quali abbiamo raccontato il FIDAS Coast to Coast. La prima è stata il mare, le lunghe e stupende coste italiane che da nord a sud ci hanno lasciato a bocca aperta regalandoci paesaggi unici nel loro genere. E come non dimenticare i nostri skipper Andrea e Saverio che ci hanno tenuto compagnia per tante miglia! La seconda sono stati gli eventi, le manifestazioni e le iniziative organizzate dalle tante federate FIDAS che ci hanno accolto,

ognuna delle quali ci ha fatto gustare e apprezzare il proprio territorio le proprie tradizioni, le proprie bellezze. Ecco perché nei nostri montaggi video non ci siamo limitati solo a raccontare gli eventi in sé ma abbiamo voluto dotarli di un contesto paesaggistico, folcloristico e anche eno-gastronomico, cornici che hanno reso unici certi momenti (come dimenticare le gustose ricette dei cuochi di AliceTv!). Un ringraziamento doveroso, però, lo dobbiamo ad Aldo Ozino Caligaris e a Cristiano Lena che si sono mostrati più di due semplici “datori di lavoro” ma anzi ci hanno accompagnato in questo viaggio creando un clima di amicizia e di stima reciproca, incoraggiandoci e stimolandoci in tutto ciò che realizzavamo. Due amici che hanno creduto in noi sin dal primo momento! Il FIDAS Coast to Coast ci rimarrà nel cuore per tanti motivi ma in particolare per uno, quello che abbiamo cercato di palesare maggiormente nei nostri video. Il volontariato e, in questo caso, quello della donazione del sangue, rende più felici ed accoglienti tutti, dai più grandi ai più piccoli. E rende ancora più bello il nostro Paese, lo stesso che per venti giorni abbiamo attraversato, con voi! ●

Ermanno Giuca e Iolanda Squillace, laureandi della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma, hanno coraggiosamente seguito il percorso del Coast to Coast con passione e professionalità, realizzando i servizi video disponibili sulla pagina FIDAS Channel di YouTube.


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22 luglio – La musica della banda, la stima delle autorità locali e l’affetto dei volontari della FIDAS Leccese hanno accolto l’arrivo della Savage a Leuca. LINK: www.youtube.com/watch?v=hC01jqJfsPw LE TAPPE DI LEUCA E GALLIPOLI

23 luglio – Alcuni volontari della FIDAS Leccese in occasione della tappa di Gallipoli (LE)

Matteo Benci, Coordinatore nazionale Giovani FIDAS Se già l’estate è meravigliosa, E…state in FIDAS diventa una bomba! Partecipare, vivere e donare. Le tre cose di cui mai potrei fare a meno.

24 luglio – Le Torri umane di Irsina sulla spiaggia di Policoro (MT) in occasione dell’arrivo della Savage. LINK: www.youtube.com/watch?v=kOlNVv-DreM

Rosaria Filippi, FIDAS Alcamo Il sole va a dormire dentro il mare, il cielo di notte è una semisfera con tante luci, le onde portano con sé ogni pensiero... Adesso lo so!!!”

26 luglio – il sindaco Enzo Caragliano e il presidente della Lega Navale Roberto Nicotra danno il benvenuto nell’elegante Marina di Riposto (CT) all’equipaggio della Lullaby capitanato dal presidente FIDAS Sicilia Mimmo Scaglione.

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27 luglio – Dopo tre settimane di navigazione e oltre 2000 miglie nautiche, le due imbarcazioni finalmente si incontrano nel porto di Reggio Calabria. LINK: www.youtube.com/watch?v=Yly7g3tUoNQ SERVIZIO DI LINEA BLU – RAI 1 trasmesso il 27 luglio.

Vita da barca

28 luglio – L’esperienza del capitano Saverio e l’entusiasmo della figlia Cristiana al timone della Savage nelle acque dello Stretto di Messina.


estate fidas...in cucina

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La ricetta del donatore il fidas coast to coast è stato anche un itinerario enogastronomico grazie agli chef di Alice TV

Cristina Lunardini e Daniele Persegani Cristina Lunardini consiglia ogni giorno come mettere “Le mani in pasta” con la semplicità e la simpatia tipica dei romagnoli. Sono sue le ghiotte ricette che ogni giorno su Alice TV appassionano migliaia di aspiranti chef. Accanto a lei, l’abilità di Daniele Persegani, padrone di casa di “Casa Alice”, insieme per sostenere la donazione di sangue. Nel clima estivo e marinaresco del mese di luglio, presso la Marina di Ravenna, hanno preparato per il FIDAS Coast to Coast gli Strozzapreti alla motonave. LINK: www.youtube.com/watch?v=OJHNPU6eYK8

Mattia Poggi Tra i più giovani chef del panorama italiana, protagonista di diversi programmi su Alice TV e Arturo, i canali tematici dedicati alla cucina, Mattia Poggi ha accolto con entusiasmo l’invito di FIDAS a proporre a Genova, la sua città, un piatto inventato per i donatori, convinto che “uno stile di vita sano e una corretta alimentazione aiutano la donazione del sangue e aiutano a vivere bene”. A Piazza Caricamento, vicino al Porto Antico, ha presentato due meravigliose ricette: i tagliolini all’uovo con pomodori confit, cipolle fondenti e bottarga e il branzino scottato su crema di carote e spinaci scottati. LINK: www.youtube.com/watch?v=bZzkhg1n0nU

Strozzapreti alla Motonave Ingredienti:

500 gr di farina 0 • 1 uovo • acqua calda. Per la salsa: 500 gr di poveracce • 300 gr di alici o saraghine • 50 gr di olio d’oliva • 1 bicchiere di vino bianco • 1 mazzetto di erbe aromatiche (prezzemolo erba cipollina basilico timo) • 500 gr di pomodori datterini • 1 zucchina • aglio • pane grattato • 1 limone • sale e pepe

Impastare la farina con l’uovo e l’acqua, stenderla con il mattarello e formare delle tagliatelle che poi andranno arricciate fregandole tra le mani e strappate della lunghezza di 4/5 cm. Pulire bene le poveracce e farle aprire in padella con olio aglio prezzemolo e vino bianco. Conservare il liquido di cottura filtrato. In un’altra padella soffriggere l’aglio schiacciato con olio e rosolare le zucchine a dadini, fare altrettanto in un’altra padella con i pomododini. Con il pane grattato, l’olio e le erbe aromatiche fare un impasto aromatizzandolo anche con la buccia di limone grattuggiata impanare le saraghine e farle dorare in padella antiaderente con poco olio. Unire tutti gli ingredienti tranne le saraghine e regolare di sapore. Lessare gli strozzapreti in acqua salata bollente scolarli nella padella saltarli con il liquido di cotture delle poveracce e servire con una spruzzata di prezzemolo tritato fresco e le saragnine panate come decoro sopra alla pasta.


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Tortino di alici, peperoni e cipolle Sergio Maria Teutonico È possibile cucinare in maniera sana ma con gusto? Ne è convinto Sergio Maria Teutonico, lo chef di “Colto e mangiato” il programma di Alice TV in cui protagonisti sono ortaggi e verdure. Protagonisti anche sul molo di Viareggio in occasione della tappa del FIDAS Coast to Coast Sergio Maria Teutonico, con il vulcanico aiuto di Flavia Annella, ha presentato con grande entusiasmo una ricetta per la FIDAS: il tortino di alici, peperoni e cipolle. Alle doti culinarie dei donatori, la possibilità di sperimentarsi con questo piatto, magari condividendo il risultato proprio con l’ideatore che dalla sua palestra del cibo dispensa consigli e buone abitudini alimentari. LINK: www.youtube.com/watch?v=aLZqUmdyZHE

Ingredienti:

alici freschissime • cipolla bianca grande • peperone rosso • peperone giallo • aglio • olio extravergine di oliva • menta fresca • pomodoro ramato • aceto di vino rosso • limone • senape • sale • pepe

Pulite le alici eliminando testa e lisca. Lavatele con cura e poggiatele su di un panno pulito lasciandole asciugare mentre vi dedicate alle verdure. Lavate i peperoni e tagliateli in fettine molto sottili, affettate la cipolla sottilmente, tagliate i pomodori in cubetti privandoli dei semi. A parte prendete l’aglio e schiacciatelo con cura, mettetelo in una ciotola con poco aceto e limone e lasciate che maceri leggermente. Ora tritate la menta, unitela al composto di aglio e frullate il tutto insieme a un pochino di senape. Regolate di sale ed emulsionatevi dell’olio a filo. Prendete una casseruola, meglio un wok, aggiungete vi un filo di olio e incominciate a cuocervi le verdure, un tipo alla volta aggiungendo pochissimo olio se serve. Per ultimo le alici scottatele velocemente. Regolate tutto di sale e di pepe quindi componete il piatto alternando strati di alici a strati di verdura andando a contornare il tutto con i pomodori. Condite il tortino con la salsa alla menta. Lista spesa 300 g alici freschissime • 1 cipolla bianca grande • 1 peperone rosso • 1 peperone giallo • 3 spicchi aglio • olio extravergine di oliva • 2 mazzetti menta fresca • 2 pomodoro ramato • aceto di vino rosso • 1 limone • senape • sale • pepe La Palestra del Cibo - Cooking Gym Via Principessa Clotilde 38 - 10144 TORINO Telefono 011 0266397 Fax 011 0266386 info@lapalestradelcibo.com www.lapalestradelcibo.com


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estate fidas/ 7a TRAVERSATA DELLA SOLIDARIETà

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7a TRAVERSATA DELLA SOLIDARIETà 27-28 luglio 2013

di Pierfrancesco Cogliandro

Una bella immagine dei nuotatori FIDAS all’arrivo a Cannitello realizzata dall’elicottero della Polizia di Stato.

Oltre 50 donatori di sangue provenienti da tutta Italia si sono alternati quest’anno nella staffetta a nuoto da Punta Faro (ME) e Cannitello (RC). LINK: www.youtube.com/watch?v=y8OSq9ZlziU IL SERVIZIO DI LINEA BLU - RAI 1

Tante forze in campo per sostenere il progetto della Traversata della Solidarietà, dalla Guardia Costiera alla Lega Navale che ha fornito numerose imbarcazioni, dalla Polizia di Stato all’Arma dei Carabinieri.

U

n’edizione ricca di partecipanti, infatti rispetto all’edizione del 2012, quest’anno la Traversata della Solidarietà, che rientra tra le attività estive della Fidas, ha fatto il pienone di presenze, a testimonianza che la Traversata “accompagnata” dalla manifestazione Coast to Coast è diventata un punto di riferimento importante nell’attività di promozione FIDAS su tutto il territorio Nazionale. 82 atleti hanno preso parte ai tornei di beach volley e ping pong, mentre ad attraversare lo Stretto si sono cimentati 51 nuotatori tra cui 6 atleti delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, due della Guardia di Finanza ed 1 dei Carabinieri, oltre ad una nuotatrice paralimpica e due diversamente abili. Numerosissima presenza rappresentativa di gran parte dell’Italia FIDAS, in riva allo Stretto sono giunti volontari, donatori, e atleti oltre che da varie zone della stessa Calabria, da Puglia, Veneto, Friuli, Campania, Sicilia, Basilicata e Lazio. Quest’anno si è consolidata anche la collaborazione con la Lega navale Italiana, che oltre alla partecipazione attiva durante le tappe del Coast to Coast, è stata di supporto alla Traversata con numerose imbarcazioni grazie alle sezioni di Reggio Calabria Sud, Villa San Giovanni e Milazzo. Accanto agli atleti si annoverano anche le presenze dei Presidenti e dirigenti Regionali e di Federata della Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e dell’Aquila, che hanno accompagnato e sostenuto i “loro” ragazzi durante i due giorni di sano divertimento all’insegna della promozione della donazione che passa attraverso l’ottimo stato di salute del donatore. ●


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I nuotatori FIDAS sono stati divisi in 6 gruppi che hanno percorso i 3,5 chilometri di mare tra Scilla e Cariddi.

Alcuni nuotatori festeggiano l’arrivo insieme al presidente nazionale Aldo Ozino Caligaris e al testimonial della manifestazione Luca Seta.

Francesco Vespe, atleta del Gruppo Sportivo Carabinieri e la campionessa italiana nuoto paralimpico Anna Barbaro.

Alcuni giovani FIDAS, protagonisti dell’avventura estiva, in attesa dei primi nuotatori sulla spiaggia di Cannitello.

Anche quest’anno non potevano mancare i tornei che hanno fatto da cornice alla Traversata dello Stretto. 82 atleti giovani (e meno giovani) si sono sfidati a Beach Volley e Ping Pong nella giornata di sabato e nel pomeriggio di domenica. E tra una partita e un’altra non è mancata la possibilità di rinfrescarsi…anche per Matteo Benci, coordinatore nazionale Giovani FIDAS.

L’operatore RAI Pino Anfuso, Maria Ignazia Trovato della FIDAS Alcamo, la coordinatrice regionale dei Giovani FIDAS Sicilia Rosaria Filippi e il giornalista RAI Pino Gugliemo. La troupe di RAI 3 ha seguito tutta la Traversata da una delle imbarcazioni di appoggio dei nuotatori.


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Stefania Picco (FIDAS AFDS) “è bastato un minuto per sentirmi a casa. Agli eventi FIDAS è così: questa è la mia famiglia acquisita e sono fiera di loro!”

L’arrivo dei primi nuotatori sulla spiaggia di Cannitello.

Gli straordinari atleti delle FIAMME ORO, sezione Gran Fondo, della Polizia di Stato. I sei partecipanti, accompagnati dal coach Peppe D’Angelo, hanno scortato con entusiasmo e generosità i donatori FIDAS attraversando con loro lo Stretto.

Luca Seta, attore e cantautore, ha voluto sostenere il messaggio della donazione e partecipare alla Traversata. Qui al microfono di Pino Guglielmo di RAI 3. LINK: www.youtube.com/watch?v=b3Y-JecFuPg IL SERVIZIO DEL TG3 CALABRIA DEL 28 LUGLIO.

LINK: www. youtube.com/ watch?v=Ffjvx1xJTfc IL SERVIZIO VIDEO REALIZZATO DA ERMANNO GIUCA E IOLANDA SQUILLACE.

L’Adspem FIDAS di Reggio Calabria, guidata da Caterina Filippone Muscatello, è l’Associazione che da 7 anni organizza insieme alla FIDAS Nazionale l’appuntamento di fine luglio. Il 26 luglio ha presentato l’iniziativa alla stampa presso il palazzo reggino della Prefettura. LINK: www.youtube.com/watch?v=zvovTgWOVk0 PIERFRANCESCO COGLIANDRO PRESENTA LA TRAVERSATA IN OCCASIONE DELLA CONFERENZA STAMPA


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24 Ore (o quasi) del donatore di

Giampaolo Zumerle Ufficio Stampa FIDAS Verona

IL SERVIZIO DI TELEARENA www.youtube.com/ watch?v=lWcsl0A90d A&list=PLCzcsc00HD 1K2idEFMkMiBK5OK xvxfDu6&index=1

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persone sotto l’egida Fidas si sono alternate in acqua percorrendo complessivamente 2486 vasche per un totale di 124,3 chilometri. I volontari Fidas provenienti da tutta Italia si sono dati appuntamento sabato 24 agosto alle Terme di Giunone di Caldiero per l’evento finale dell’estate Fidas. «La 24 Ore del Donatore si conferma un evento di riferimento non solo per i donatori veneti, ma per tutti coloro che sostengono il volontariato del dono del sangue a favore dei tanti pazienti che ogni giorno hanno necessità di terapie trasfusionali - ha sottolineato il presidente provinciale Fidas Verona, Massimiliano Bonifacio - superando le difficoltà meteorologiche nella serata di sabato, la tenacia dei donatori ha assicurato la buona riuscita della kermesse». La manifestazione ha preso il via alle ore 16 di sabato 24 agosto nell’antico scenario delle Terme di Giunone e, viste le previste condizioni meteo avverse, è proseguita fino alla stessa ora della giornata domenicale nella piscina coperta Monte Bianco a San Michele Extra. Tre i testimonial in prima linea: l’uomo bandiera Stefano Scarpa, vincitore del programma televisivo Italia’s Got Talent 2012 che, coniugando forza ed eleganza, ha aperto l’iniziativa affascinando il numeroso pubblico delle Terme di Giunone con un’impeccabile esibizione; l’attore-cantautore Luca Seta, già protagonista di 7vite e Un posto al sole, e il campione Niccolò Maschi, medaglia d’oro nel nuoto di salvamento ai recenti mondiali di Calì in Colombia. Quest’ultimo ha concluso la staffetta insieme a Francesco Donin e Alessia Polieri, giovani plurimedagliati atleti delle Fiamme Gialle. Alla conclusione della staffetta sono stati conferiti i seguenti premi:

Trofeo Fidas Verona a Enrico Bresadola (24 vasche), donatore della sezione di Golosine, già autore del maggior numero di vasche nel 2012 e partecipante quest’anno alla Traversata della Solidarietà. Trofeo Fidas Giovani al Gruppo Giovani di Verona per la grande partecipazione e l’organizzazione dell’intrattenimento serale e notturna. Trofeo Fidas Veneto alla famiglia Pesenti, presente con ben 19 membri nuotatori Trofeo maschile a Federico Masini, nuotatore del CSS Sport, che si è distinto per il numero di vasche percorse nei 15 minuti (23). Trofeo femminile a Maria Verzini, giocatrice di pallanuoto che si è distinta per il numero di vasche percorse tra le donne (21,5). ●

I primi staffettisti che hanno dato il via alla 24 Ore: Pietro Balzanello donatore della FIDAS Terme, Andrea Chiamenti, dirigente dell’azienda speciale delle Terme di Giunone, Giovanni Molinaroli, Sindaco di Caldiero e Matteo Benci, coordinatore nazionale Giovani FIDAS.


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Un folto pubblico ha seguito l’esibizione dell’uomo bandiera Stefano Scarpa, donatore e testimonial FIDAS, vincitore di Italia’s Got Talent 2012.

Stefano Scarpa con il presidente FIDAS Verona Massimiliano Bonifacio, il presidente FIDAS Veneto Fabio Sgarabottolo e il presidente nazionale FIDAS Aldo Ozino Caligaris.

Luca Seta, testimonial FIDAS, si prepara ad entrare in acqua per il suo quarto d’ora. Lo vedremo nel ruolo di un nuotatore? La stoffa non gli manca.

Campioni di nuoto a favore del dono: Alessia Polieri e Francesco Donin, atleti plurimedagliati delle Fiamme Gialle insieme a Niccolò Maschi, medaglia d’oro 2013 nei mondiali di nuoto di salvamento di Calì (Colombia)


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BANDO DI CONCORSO PER IL PREMIO GIORNALISTICO NAZIONALE “FIDAS - Isabella Sturvi” IV EDIZIONE 2014 La FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue) organizza la quarta edizione del Premio Giornalistico nazionale “FIDAS-Isabella Sturvi” riservato al miglior articolo/inchiesta sul tema del volontariato e della donazione del sangue. Il Premio, che ha ottenuto il patrocinio dell’Ordine Giornalisti nazionale, è finalizzato alla promozione dell’impegno del giornalismo sociale, alla valorizzazione del grande patrimonio costituito dalle numerose associazioni del territorio impegnate nel volontariato, all’educazione e sensibilizzazione dei giovani verso l’impegno sociale e civile, nonché al ricordo della dottoressa Isabella Sturvi, già responsabile dell’ufficio VIII, “Sangue e trapianti”, presso la Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute. Il Premio “FIDAS-Isabella Sturvi” si propone: di far accrescere in tutti i settori la sensibilità nei confronti del tema della donazione del sangue; di segnalare all’attenzione della pubblica opinione quei giornalisti e quelle trasmissioni televisive, radiofoniche o su web che si siano distinti per completezza e correttezza di informazione; di mantenere alta l’attenzione dei cittadini sul tema della donazione del sangue, attraverso un’azione capillare e permanente di sensibilizzazione e di informazione. DESTINATARI La partecipazione al Premio “FIDAS-Isabella Sturvi” è aperta a tutti i giornalisti professionisti, pubblicisti e praticanti che nel corso del periodo indicato si siano distinti per il proprio impegno, professionalità, passione nei confronti del mondo del volontariato o per aver saputo promuovere un’informazione chiara ed efficace sul tema della donazione del sangue e del volontariato del dono, attraverso la propria opera (articoli, servizi, reportage, inchieste, su quotidiani, periodici, agenzie di stampa, giornali on line o servizi trasmessi su televisioni, radio e new media). SEZIONI DEL PREMIO Il Premio è articolato in due sezioni: Sezione carta stampata e web Sezione tv, radio e new media All’Autore dell’articolo/inchiesta primo classificato in ogni sezione sarà assegnato il Premio “FIDAS-Isabella Sturvi” del valore di euro 1.000,00 (mille/00). Si potranno attribuire altre menzioni. MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE La partecipazione al Premio “FIDAS-Isabella Sturvi” è gratuita. I giornalisti ed i pubblicisti che intendano partecipare al Premio candideranno i servizi giornalistici pubblicati dal 30.04.2013 al 15.03.2014, riguardanti il tema della donazione del sangue e del volontariato. La partecipazione è riservata ad un solo servizio. Le candidature devono essere redatte su carta semplice ed indirizzate con raccomandata A/R a FIDAS Nazionale, Piazza Margana 19, 00186 Roma, inviate via fax al numero 06/68217350 o via mail alla casella di posta elettronica fidas@fidas.it con oggetto “Premio FIDAS-Isabella Sturvi - IV edizione” e devono contenere: - un curriculum vitae del candidato - il servizio e l’indicazione della pubblicazione o della messa in onda - copia del servizio candidato (per servizi televisivi e radiofonici si richiede di inviare copia digitale su CD o DVD o il file del servizio).


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BANDO DI CONCORSO PER IL PREMIO GIORNALISTICO NAZIONALE “FIDAS - Isabella Sturvi” IV EDIZIONE 2014

SCADENZA Le proposte di candidatura devono pervenire entro il termine di scadenza inderogabile del giorno 15 marzo 2014. GIURIA La composizione della giuria verrà comunicata dal Comitato Organizzatore dopo il 15 marzo 2014. Il giudizio della giuria è inappellabile. Entro il 15 aprile 2014, la Giuria, con giudizio insindacabile, selezionerà i servizi giornalistici più rispondenti ai motivi ed agli obiettivi del Premio. Ne sarà data comunicazione sul sito www. fidas.it. PREMIAZIONE La premiazione avverrà in concomitanza con il 53° Congresso nazionale FIDAS che si svolgerà ad Agrigento il 2 maggio 2014. Il vincitore del Premio “FIDAS-Isabella Sturvi” dovrà essere personalmente presente alla cerimonia di premiazione. INFORMAZIONI Per informazioni ci si può rivolgere alla Segreteria organizzativa del Premio “FIDAS-Isabella Sturvi” presso la Sede operativa FIDAS (email: fidas@fidas.it – tel. 06/68891457). L’assegnazione del Premio verrà resa pubblica mediante comunicato stampa, invio newsletter informativa FIDAS e sul sito Internet www.fidas.it La documentazione inviata rimarrà tutto il materiale pervenuto resterà di esclusiva proprietà di FIDAS la quale potrà utilizzarlo per i propri scopi promozionali e divulgativi. La partecipazione al Premio implica automaticamente l’accettazione del presente bando. Ai sensi del D.Lgs.196/2003 e ss.mm.ii. (Codice in materia di protezione dei dati personali) i dati forniti dai candidati verranno utilizzati esclusivamente ai fini della partecipazione al premio ed alle iniziative collegate.


Valle d’Aosta FIDAS VALLE D’AOSTA fidasvda@gmail.com - 0165 552196

Piemonte / www.fidasadsp.it ADS Michelin - Cuneo www.adsm.fidaspiemonte.it - 0171 315374 ADAS - Saluzzo www.adas-saluzzo.it - 0171 943497 AVAS - Mondovì www.avas.fidaspiemonte.it

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DONATORI DI SANGUE ROMA EST ONLUS - Roma donasangueromaest@tiscali.it - 06 23188708

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Veneto / www.fidasveneto.it

DOSAVO - San Cesareo info@dosavo.it - 06 9570427

Sicilia ADAS - Agrigento www.adas-agrigento.it - 0922 596588 FIDAS - Alcamo www.fidas-alcamo.it - 0924 26996 FIDAS - Caltanissetta www.fidascaltanissetta.it - 0934 592830 ADVS FIDAS - Catania www.advsfidascatania.it - 095 7411223 ADSF - Favara e-mail: fbelluzzo@virgilio.it

FIDAS POLESANA - Adria fidaspolesana@gmail.com - 0426 23267

Molise

ADAS - Gela adas.gela@iol.it - 0933 934460

FIDAS - Treviso www.fidastreviso.it - 0438 998360

FIDAS MOLISE franco.vitulli@yahoo.it

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FIDAS - Padova www.fidaspadova.it - 049 8760266 FIDAS - Venezia www.fidasvenezia.it - 333 1390880 FIDAS - Verona www.fidasverona.it - 045 8202990 FIDAS - Vicenza www.fidasvicenza.com - 800979000 AFDVS - Feltre afdvs@ulssfeltre.veneto.it - 0439 883359

Sardegna FIDAS OZIERI fidas.ozieri@libero.it - 079 787498

GDVS FIDAS - Paternò www.gdvs-fidas.it - tel 095 842966 AMDAS - San Filippo del Mela amdas.milazzo@gmail.com ADVS - Termini Imerese advs_termini_imerese@libero.it - 091 8115533


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