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PRIMO GIORNALE VALPOLICELLA - 13 NOVEMBRE 2012

PESCANTINA / Ecco i passaggi fondamentali della deliberazione dei magistrati contabili che stanno tenendo sotto controllo la situazione finanziaria del Comune MASSIMO ROSSIGNATI

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escantina a rischio “default”. Se la Corte dei conti del Veneto fosse un’agenzia di rating, il Comune guidato dal sindaco Alessandro Reggiani si sarebbe visto togliere non una, ma tre “A”. È una relazione durissima quella stesa in ben 33 pagine dall’organo regionale di controllo il 12 settembre scorso. E che termina con 12 pesanti punti a cui l’amministrazione dovrà attenersi per non vedersi piombare i magistrati negli uffici. Una spada di Damocle che resta appesa sull’attuale amministrazione comunale e che potrebbe alla fine veder chiamati a risponderne gli attuali e passati amministratori. «La Corte dei conti invita il consiglio comunale di Pescantina all’adozione dei provvedimenti di riequilibrio strutturale; all’adozione di misure di riequilibrio strutturali e non una tantum; a verificare l’esistenza di debiti sommersi e non ancora riconosciuti; a verificare l’effettiva situazione di cassa e le ragioni dell’anticipazione di tesoreria; a verificare le previsione di entrata derivanti dalle alienazioni; a verificare l’avvenuta o meno adozione del Piano esecutivo di gestione e la sua effettiva operatività; a verificare i tempi di pagamento di parte corrente e di parte capitale; all’adozione di misure atte al recupero in termini di riscossione e non solo di accertamento dell’entrata; ad istituire il fondo svalutazione crediti per residui attivi; a dare applicazione dell’art. 6 comma 4 relativo ai rapporti debitori-creditori tra ente e società; a procedere all’eventuale rettifica di poste di bilancio in relazione ai principi posti in precedenza e al fondamentale principio di prudenza; ad osservare, in sede di assestamento di bilancio, il rispetto degli obblighi sanciti

LE ACCUSE I giudici parlano di «profili di grave criticità e violazioni che influiscono sulla tenuta strutturale del bilancio»

IL DISAVANZO Nelle 33 pagine inviate al sindaco si ricordano i 2,09 milioni di “buco” del 2010 ed i 1,6 del 2011

relazione dei magistrati -. E si ha notizia non ufficiale fornita dall’organo di revisione dell’avvenuta approvazione con ritardo del bilancio 2011 con un disavanzo di 1 milione e 600 mila euro. Ciò anche in relazione a quanto emerso nelle audizioni, in particolare nel verbale in cui il presidente dell’organo di revisione uscente espone «la crescente preoccupazione per lo squilibrio, a suo dire strutturale, del bilancio dell’ente. Il sequestro della discarica avrebbe solamente messo a nudo una situazione critica già esistente, più volte denunciata all’amministrazione dallo stesso organo di revisione». E pure del sindaco Reggiani, che in un verbale afferma: «Alcuni crediti iscritti nel bilancio di previsione 2011 sono stati ritenuti non esigibili, poiché le previsioni di bilancio di parte entrata, effettuate esclusivamente in base alle proposte della “Pescantina Servizi srl”, gestore del servizio tributi, si sono rivelate in seguito sovrastimate». Una situazione finanziaria del Comune a dir poco preoccupante. E che peserà sulle generazioni future.

Corte dei conti: «Attenti, siete al default» dal Patto di stabilità e gli altri vincoli di finanza pubblica», riporta alla fine la missiva inviata al Comune dalla Corte dei Conti. Ora, a queste richieste l’amministrazione Reggiani ha risposto con una delibera di riequilibrio di bilancio sulla quale, però, si attende ancora l’esame della Corte. In attesa, resta sconcertante quanto scrivono i quattro magistrati a conclusione dell’udienza dell’11 settembre scorso a Venezia: «I profili di grave criticità e le gravi violazioni dei vincoli di finanza pubblica che influiscono sulla tenuta strutturale del bilancio del Comune di Pescantina hanno indotto questa Sezione ad interessare il consiglio comuna-

Il sindaco di Pescantina, Alessandro Reggiani. In alto, una veduta del paese

le e gli organi di supporto ad esso (segretario, ragioniere, organi di revisione, dirigenti)». Un messaggio chiarissimo dei magistrati contabili che a

questo punto, dopo aver ascoltato i 14 marzo ed il 2 luglio il sindaco Reggiani, l’assessore al bilancio Veneri, i revisori contabili attuali e passati, chiama in causa an-

che i dirigenti del Comune. «Le irregolarità che sono emerse dalla relazione dell’organo di revisione e dai verbali di audizione denotano - continua la deliberazione della Corte dei Conti - la necessità di una attenta verifica da parte dell’organo consigliare e di questa Corte, poiché altamente probabile e quasi certo è che essi si riverbino sugli esercizi successivi sotto i profili dell’equilibrio strutturale dei conti, della sana gestione finanziaria e del rispetto dei vincoli di finanza pubblica». «I dati ufficiali mostrano, infatti, un disavanzo di amministrazione dell’esercizio finanziario 2010 pari a 2 milioni e 90 mila euro - continua la

Dall’ultimo Consiglio Comunale

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SOCIALE

Festa per il primo anno dell’“Oasi” la casa famiglia voluta da don Zocca

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a casa famiglia “L’Oasi” L di don Zocca ha compiuto un anno di attività all’insegna della solidarietà verso gli anziani. È quanto festeggiato sabato 20 ottobre nella casa d’accoglienza di Settimo di Pescantina, l’“Oasi Gina ed Enrico” della Fondazione L’Ancora, proprio laddove sorgeva l’abitazione dei genitori, Gina ed Enrico, del carismatico prete veronese don Zocca, ed alla cui memoria essa è dedicata. “L’Oasi”, rispetto alla sorella “Fiordaliso” del Saval, a Verona, è in realtà una doppia casa famiglia: questo permette di raddoppiare il numero degli ospiti che vivono a Settimo senza infrangere la legge regionale che impone il numero massimo di 12 persone ospitabili. In questa casa famiglia vivono, infatti, ventiquattro anziani che vengono scelti mediante una scrupolosa selezione che premia innanzitutto la provenienza dal territorio di Pescantina, questo perché possano continuare a vivere e a mantenere le loro quotidiane relazioni in un clima il più possibile familiare. «Mi trovo benissimo qui, sembra proprio di stare in famiglia» confessa la bisnonna Annamaria, che a Settimo ha trovato un clima tranquillo e sereno dove poter vivere. La vita tra gli anziani ospiti, tutti autosufficienti, è regolata dalla cosiddetta “legge del villaggio”, uno

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slogan coniato da don Zocca per caratterizzare un progetto di solidarietà, interno ad ogni comunità, che verte sul messaggio di Gesù. Nella casa famiglia gli anziani si rendono utili: chi può aiuta i volontari nelle faccende domestiche, nella pulizia come nel servire a tavola. Molti sono i momenti aggregativi anche con i giovani che possono usufruire degli spazi della struttura a patto di interagire con gli anziani. Gli stessi pagano un fitto molto conveniente e in

linea con le loro necessità, il tutto avviene in forma anonima, «come dovrebbe essere ogni libera donazione - precisa don Zocca - la Provvidenza ci aiuta moltissimo ad arrivare con il bilancio in pari ogni anno, se rimane qualcosa lo devolviamo interamente in opere di bene». Il modello di casa famiglia di Pescantina deriva dalla precedente esperienza del Saval, dove don Zocca ha iniziato la sua opera, ma questa idea di villaggio sta per essere esportata altrove: i comuni di San Martino Buon Albergo e Zevio sono infatti in trattativa per dotarsi di strutture simili che verranno gestite sempre dalla Fondazione L’Ancora. Nella foto in alto la casa famiglia e sotto don Zocca durante la cerimonia

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