ESPOSIZIONE D’ARTE CONTEMPORANEA
DEGLI ARTISTI SELEZIONATI DAL CONCORSO WE ART
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Esposizione d’arte contemporanea degli artisti selezionati dal concorso We Art Un progetto di No Title Gallery in collaborazione con Cantiere Barche 14 Con il patrocinio del Comune di Vicenza Curatori e giurati: Silvia Andreatta e Paola Natalia Pepa (scultura – installazione) Massimiliano Boschini (fotografia) Amedeo Gheller Mercat (pittura) Filippo Lorenzin (video arte) In partnership con L’identità aumentata, Festival dell’Immaginario, AE Plus Ufficio stampa e pr: Hoodooh snc dal 17.01 al 01.02.2015 c/o Cantiere Barche 14 Stradella Barche 14 - Vicenza Artisti: Stefano Bonazzi, Marta Dal Sasso, Ana Devora, Federico Fusetti, Giulia Magagnini, Li Chen, Anna Lorenzini, Lorenzo Palombini, Valeria Pontremoli, Walter Ronzani, Davide Sgambaro, Fabio Valerio Tibollo, Cristiano Vettore, Annalisa Zegna. Catalogo a cura di Stefania Cavalletto e Ester Baruffaldi Progetto grafico di Carla Daniela Pepa Photo courtesy: gli artisti Testi a cura di Silvia Andreatta, Massimiliano Boschini, Amedeo Gheller Mercat, Filippo Lorenzin, Paola Natalia Pepa.
INDICE 4
Introduzione
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Pittura, grafica, street art A cura di Amedeo Gheller Mercat
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Scultura e installazione A cura di Silvia Andreatta e Paola Natalia Pepa
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Fotografia A cura di Massimiliano Boschini
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Video arte A cura di Filippo Lorenzin
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No Title Gallery
INTRODUZIONE Nell’immaginario collettivo l’artista è una figura mitica, quasi un’entità: non ha contorni ben specifici, è un soggetto dal profilo sfumato e manca di una sostanza realmente tangibile. Osservando lavori artistici, infatti, si ha talvolta l’impressione che siano stati generati da un “qualcosa” di indefinito, da una forza non comune. Realizzare che dietro ad ogni opera c’è una persona in carne ed ossa è uno sforzo mentale non sempre semplice. Conoscere direttamente queste persone, poi, magari in occasione di inaugurazioni, conferenze o interviste e ascoltare la loro opinione, cogliere le loro emozioni e il loro punto di vista, completa la percezione dello spettatore costruita parzialmente attraverso il solo contatto con l’opera d’arte. L’origine di quest’ultima si ritrova nell’interiorità e nell’identità dell’artista ed è proprio per questo motivo che essa è unica. Un’opera d’arte è dunque una parte di ciò che è l’artista, quella che lui sceglie di mostrare. Un’opera d’arte è un’affermazione d’identità.
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P I T T U R A G R A F I C A S T R E E T A R T
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PITTURA GRAFICA STREET ART
Nell’attuale situazione socio-politica del nostro paese e degli ingenti problemi che l’Europa e il resto del mondo stanno affrontando - che siano di natura energetica, sociale o semplicemente riguardanti la salute - l’uomo contemporaneo può trovare manforte nell’Arte per cercare di alleviare i propri momenti di debolezza, stanchezza e di giornaliera abitudine. Da sempre l’Arte permette all’uomo di rendere partecipe se stesso e i propri simili di gioie, dolori, sogni, paure e tutto ciò che ha a che vedere con le dinamiche della vita e che viene realizzato sottoforma di gesto artistico, comunemente chiamato “opera d’arte”. In questi mesi ho avuto l’onore di poter partecipare nel ruolo di giurato ad un concorso per le arti contemporanee per i giovani artisti chiamato “ We Art “, voluto da No Title Gallery, associazione culturale che in questi anni ha dato molto nel panorama artistico territoriale e nazionale. Il mio compito è stato arduo, molti i partecipanti nella mia categoria, forte la mia curiosità nel guardare a cosa le nuove leve stanno lavorando, pensando, creando. Tanti i partecipanti che avevano da dire, raccontare qualcosa, citare aneddoti attraverso il loro mestiere artistico. Bisognava scegliere ed io ho scelto, con non poche fatiche, perché, come ben sa chi pratica questo mestiere - e non me ne vogliano i vincitori -, in arte tutti hanno il diritto di esprimersi nonostante ci possa essere una giuria che debba scegliere e decretare un vincitore. Nel grande cerchio che è l’Arte, a mio avviso tutti sono vincitori. Complimenti, quindi, a tutti. A cura di Amedeo Gheller Mercat Storico dell’arte, curatore, direttore artistico del Festival dell’Immaginario di Asiago
PITTURA GRAFICA STREET ART
OPERA VINCITRICE FUSETTI FEDERICO Esperienza termale a bagno maria
FEDERICO FUSETTI Esperienza termale a bagno maria 2014 Incisione all’acquaforte-acquatinta e ceramolle su matrice di zinco matrice 20x20cm stampa 35x50cm
PITTURA GRAFICA STREET ART
L’incisione, il disegno e tutto ciò che gravita attorno la pittura, che può contenere varie tecniche artistiche, è affascinante e antropologico. C’è la natura più intima dell’uomo: sin dalla nascita della nostra specie l’istinto ha portato l’uomo a rappresentare attraverso il disegno la propria quotidianità e storia (mi vengono i mente gli antichi disegni nelle grotte realizzate dai primi insediamenti preistorici, i riti pagani, i disegni anatomici di Leonardo). Anche in Fusetti il lavoro presentato per il concorso “We Art” racchiude un’opera volta alla rappresentazione allegorica ma pur sempre significativa di un episodio di vita reale o immaginaria, poco importa. Si vede che la storia si fa largo nel piano bianco del lavoro, dove l’artista esercita con minuzie di particolari il suo narrare di questo soggetto che riceve un esperienza attraverso la storia rappresentata. La tecnica del lavoro è la più classica del ramo artistico, semplicemente adatta per tali narrazioni. Per me è lui il selezionato vincitore, per il grado d’immaginazione nel raccontare qualcosa che, reale o meno, agli occhi di un uomo moderno non può che fare bene. A cura di Amedeo Gheller Mercat Storico dell’arte, curatore, direttore artistico del Festival dell’Immaginario di Asiago
PITTURA GRAFICA STREET ART
OPERE SELEZIONATE
MARTA DAL SASSO Welcome The Uninvited 2 2013-14 Litografia, grafite e olio su carta 50 x 35 cm
LI CHEN I tuoi fiori fioriranno 2014 Acrilico su tela 120 x 100 cm
ANNA LORENZINI Lievitare una piuma, improvvisamente 2012 Penna biro, acrilico e pastelli ad olio su compensato 40 x 30 cm
VALERIA PONTREMOLI Ho perso il tuo odore 2014 Acrilico su tela 130 x 110 cm
S C U L T U R A INSTALLAZIONE
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SCULTURA e INSTALLAZIONE
La riflessione artistica condotta attraverso la terza dimensione scorta gli artisti verso un confronto che rappresenta il motivo stesso di esistenza dell’arte: il reale dà stimoli, suscita emozioni, fomenta dubbi e desideri, sempre alimentato da quell’incontro-scontro con il malevolo compagno di vita, lo scorrere del tempo. È così che oggetti e media diventano forme con cui comunicare metafore e immagini che nell’installazione trovano il modus operandi più consono. Differenti sono le dinamiche che caratterizzano le opere presentate in questo contesto, seppur congiunte da un filo invisibile che integra le creazioni ed il genere artistico di un valore essenziale: il rapporto con l’ambiente e lo spettatore. Ciò che nel nostro caso accomuna i vincitori selezionati e che li ha resi meritevoli di menzione è la tenace costanza nella ricerca artistica: analisi e studio cromatico hanno spinto Annalisa Zegna a raccogliere per un anno a Venezia gli scarti di tintura dei lavaggi in lavatrice. Nella stessa durata temporale Fabio Valerio Tibollo ha raccolto materiale personale (fotografie, video, appunti, conversazioni) attraverso l’uso di uno smartphone, con cui i visitatori potranno interagire violando la privacy del proprietario. Lo scorrere del tempo ha interessato anche l’opera di Davide Sgambaro, rappresentata in un vaso di vetro sopra il quale sono state sciolte le 24 candeline dei compleanni dell’artista, riproposto come “Vaso di Pandora” che sigilla il tempo personale del protagonista e lo rende visibile. I tre artisti hanno saputo esplorare con perseveranza e fermezza il mondo circostante ma anche approfondire il rapporto più intrinseco con sé stessi e il proprio arco vitale. Testo a cura di Paola Natalia Pepa Storica dell’arte e curatrice di No Title Gallery
SCULTURA e INSTALLAZIONE
OPERA VINCITRICE ANNALISA ZEGNA
Studio per un paesaggio
ANNALISA ZEGNA Studio per un paesaggio 2014 Fogli acchiappacolore installati a parete 210 x 250 cm
SCULTURA e INSTALLAZIONE
Il tempo che passa consuma ciò che tocca: i materiali, le persone, le dinamiche economiche e sociali, la geografia. Piccoli pezzi si staccano continuamente lungo il percorso, creando nuove fisionomie. Annalisa Zegna tenta metaforicamente di catturare questi frammenti perduti, raccogliendo i colori residui dei tessuti lavati in lavatrice attraverso i fogli acchiappacolore. Li raccoglie con pazienza e li presenta come paesaggio mentale e temporale: queste sfumature raccontano un anno a Venezia. Se fissiamo la nostra attenzione su un solo elemento della nostra quotidianità e lo osserviamo nel tempo, possiamo cogliere in esso le medesime trasformazioni che interessano noi stessi, le persone attorno a noi, la nostra città, la società. I cambiamenti non sempre sono eclatanti, è il tempo a dare forma ai piccoli invisibili mutamenti del quotidiano. L’assenza agisce sui contorni e crea disegni nuovi. Testo a cura di Silvia Andreatta Storica dell’arte e curatrice di No Title Gallery
SCULTURA E INSTALLAZIONE
OPERE SELEZIONATE
DAVIDE SGAMBARO 345,52,35 2014 Vaso in vetro, cera 10 x 15 x 15 cm
FABIO VALERIO TIBOLLO Diario. Un secondo in pi첫 del naturale 2013-14 Smartphone Dimensioni variabili (12x6x1 cm)
FOTOGRAFIA
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F O T O G R A F I A
“Chi sono? Come mi vedo? Come mi vedono gli altri?”. Ogni persona si trova, prima o poi, a porsi queste semplici domande. L’individuo, ma soprattutto il fotografo, si accorgerà che pensare a sé stessi in rapporto con gli altri è un passo inevitabile, quasi necessario. L’uomo è un essere sociale, è nella sua natura comunicare, presentandosi agli altri attraverso un’esteriorità conforme al ruolo che ha deciso di assumere. Le diverse interpretazioni date dai fotografi selezionati per il concorso “We Art”, mostrano molteplici risposte con cui è possibile rispondere ai quesiti iniziali, utilizzando un linguaggio condiviso, mediante il quale trova realizzazione la soggettività. Questo è uno dei punti cruciali dell’identità, poiché il soggetto che mette in gioco sé stesso fa ricorso al concetto di “io” e “tu”. Giulia Magagnini, Cristiano Vettore, Stefano Bonazzi e Lorenzo Palombini ci pongono innanzi a situazioni sceniche, nelle quali trova spazio il loro io pubblico, frutto della mediazione tra ciò che sono e ciò che è richiesto loro di essere come artisti. A noi, in questo caso, il compito di assurgere al ruolo del pronome personale tu, rendendo onore a quell’io che tanto ha fatto per crearsi un’identità. Tutto torna… “Chi sono? Come mi vedo? Come mi vedono gli altri?”. La risposta non può che essere “We Art”. A cura di Massimiliano Boschini Fotografo, artista, curatore
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OPERA VINCITRICE GIULIA MAGAGNINI N
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GIULIA MAGAGNINI Nero Organico 2014 Fotografia digitale 53 x 63 cm
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Giulia Magagnini ricorre all’uso del quadrittico non con uno scopo sequenziale ma con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sulle analogie e le somiglianze tra i singoli scatti: tre corpi animali ed uno umano, non molto dissimili tra loro; ma anche quattro situazioni che raffigurano quattro oggetti naturali di colore nero: situazioni che affascinano e attirano l’interlocutore, per organicità e composizione. Giulia Magagnini sorprende con banalità, un ossimoro solo apparente ma che rappresenta, di questi tempi, un complimento sincero. A cura di Massimiliano Boschini Fotografo, artista, curatore
F O T O G R A F I A
OPERE SELEZIONATE
STEFANO BONAZZI Mad Parade – frame #14 2012 Composizione digitale 100 x 80 cm
LORENZO PALOMBINI Desperate Housewife 2013 Fotografia digitale. Stampa su d-bond 75 x 60 cm
CRISTIANO VETTORE animali[e] 2013 Manipolazione digitale di fotografie antiche 47 x 37 cm cadauna
V I D E O A R T E
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V I D E O A R T E
L’obiettivo centrale del progetto “We Art” è sostanzialmente duplice: scandagliare la scena degli artisti appartenenti alle generazioni più recenti e, tra le righe, capire con quali modalità viene intesa l’arte da un vasto numero di persone che appartengono, in una misura più o meno diversa, a contesti “creativi”. Partendo da queste considerazioni, è chiaro quanto sia stato stimolante e interessante curarne la sezione dedicata alla Video Arte: le ricerche artistiche che riflettono su questo mezzo di espressione sono sicuramente più recenti di altre e, inoltre, le possibilità offerte dalla tecnologia negli ultimi anni hanno permesso ad un numero sempre maggiore di persone di girare e montare materiali video. Essendo dunque un campo di ricerca tanto recente quanto potenzialmente alla portata di tutti, si è rivelato essere anche quello tra i più aperti alle interpretazioni dei partecipanti. I video inviati per il concorso sono stati sicuramente illuminanti, se inquadrati sotto questo punto di vista: le opere che hanno partecipato sono state tanto numerose quanto varie, passando da documentazioni video di performance a progetti che rivisitano lavori molto conosciuti, usando linguaggi e tecniche diverse e dimostrando, quindi, l’estrema duttilità di un mezzo d’espressione come il video. Trovare un parametro comune per misurare opere tanto eterogenee è stata una sfida affascinante: ognuna di esse è a suo modo interessante, portatrice di suggestioni e riflessioni che invitano all’approfondimento delle tematiche trattate. In questa situazione, sono state selezionate le opere che si sono maggiormente distinte per coerenza estetica e teorica, dimostrando una precisa attenzione alle peculiarità del mezzo espressivo e una certa maturità nello studio delle sue caratteristiche. A cura di Filippo Lorenzin Ricercatore e curatore indipendente, redattore de L’identità aumentata
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OPERA VINCITRICE A N A D E V O R A A
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ANA DEVORA Amnesia 2011 Video 5’38” Dimensioni variabili
V I D E O A R T E
I primi secondi di Amnesia suggeriscono immagini, ritmi, suggestioni che conosciamo molto bene: le affollate strade di una città senza nome, una voce che racconta una storia in prima persona - ci sono tutti gli ingredienti del più classico dei thriller statunitensi (“this is the night”, come direbbe Dexter Morgan). La seconda parte del video scombina la struttura narrativa costruita nei primi minuti e porta lo spettatore, grazie ad un’acuta e sapiente operazione di montaggio, in una dimensione meno definita, dai contorni liquidi. Lo spaesamento e l’incertezza del protagonista si allargano fino a coinvolgere il paesaggio urbano, creando un cortocircuito tra narrazione, immagini e suono. A cura di Filippo Lorenzin Ricercatore e curatore indipendente, redattore de L’identità aumentata
V I D E O A R T E
OPERA SELEZIONATA
WALTER RONZANI Una storia industriale 2014 Video in loop 12� Dimensioni variabili
NO TITLE GALLERY No Title Gallery è un progetto artistico curatoriale che mira a promuovere l’attività di giovani artisti italiani di qualità, attraverso un sito web e una serie di proposte espositive. La peculiarità del progetto è la sua doppia natura, virtuale e reale. L’aspetto virtuale è costituito da una galleria d’arte online (www.notitlegallery.com) che promuove gli artisti, selezionati secondo un principio qualitativo. L’assenza di una sede fisica fissa è un punto a favore di No Title Gallery, che può così attuare la fase reale collaborando, di volta in volta, con diverse realtà, sperimentando allestimenti in luoghi non solitamente devoluti all’arte e stabilendo legami con istituzioni, curatori, artisti e, naturalmente, con il pubblico. Le attività organizzate e promosse sono orientate agli artisti, nella concezione di un consono apparato espositivo, curatoriale e promozionale, che sia in grado di mettere in massimo risalto le loro opere, sia nella fase virtuale sia in quella reale. Questo si traduce nella gratuità della partecipazione dei singoli artisti e nella natura no-profit delle iniziative No Title Gallery.
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No Title Gallery Associazione Culturale Sede legale: via Isonzo 12, 30200 Pramaggiore (VE) C.F. 92035740270 www.notitlegallery.com info@notitlegallery.com Staff Francesco Liggieri Direttore artistico e presidente Paola Natalia Pepa Curatrice ed event planner Ester Baruffaldi Segreteria organizzativa e comunicazione Silvia Andreatta Curatrice Carla Daniela Pepa Grafica Stefania Cavalletto Comunicazione Lucia Bondetti Pubbliche relazioni Davide Canton Fotografia
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Aggiornato a gennaio 2015