L’ Aviazione Navale Motivazione, dedizione, competenza per volare in alto
Aviazione Navale il volo verso il futuro
“
Nave Cavour rappresenta la sintesi della proiettabilità e delle capacità di controllo del potenziale aeronavale italiano
” a cura di Carlo Disma
C Portaerei Cavour in navigazione con a bordo una notevole componente aerea di AV-8B Harrier ed elicotteri EH-101. (Foto: Christian Cavallo).
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luglio-agosto 2013
ento sono gli anni trascorsi da quel lontano 1913 in cui l’Ammiraglio Paolo Thaon di Revel, istituendo il “Servizio Aeronautico della Regia Marina”, diede vita alla forza da combattimento che oggi conosciamo come Aviazione Navale. Ma la storia dell’aviazione nel nostro Paese è legata alla Marina ancor da prima. Il primissimo pioniere dell’aviazione italiana fu infatti il Sottotenente di Vascello Mario Calderara, il quale iniziò la sua attività di volo già nel 1906 costruendo e volando su un idroveleggiatore e in seguito, nel 1910, ottenendo il primo brevetto di volo nazionale dopo che Wilbur Wright lo addestrò su un modello del Flyer.
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Aviazione Navale il volo verso il futuro
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Nave Cavour rappresenta la sintesi della proiettabilità e delle capacità di controllo del potenziale aeronavale italiano
” a cura di Carlo Disma
C Portaerei Cavour in navigazione con a bordo una notevole componente aerea di AV-8B Harrier ed elicotteri EH-101. (Foto: Christian Cavallo).
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luglio-agosto 2013
ento sono gli anni trascorsi da quel lontano 1913 in cui l’Ammiraglio Paolo Thaon di Revel, istituendo il “Servizio Aeronautico della Regia Marina”, diede vita alla forza da combattimento che oggi conosciamo come Aviazione Navale. Ma la storia dell’aviazione nel nostro Paese è legata alla Marina ancor da prima. Il primissimo pioniere dell’aviazione italiana fu infatti il Sottotenente di Vascello Mario Calderara, il quale iniziò la sua attività di volo già nel 1906 costruendo e volando su un idroveleggiatore e in seguito, nel 1910, ottenendo il primo brevetto di volo nazionale dopo che Wilbur Wright lo addestrò su un modello del Flyer.
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Dall’aeronave agli elicotteri imbarcati I primi cinquant’anni di volo sul mare
Nella pagina a sinistra: immagine d’epoca di una “Aeronave” media (“M” 18) ancorata a terra; a fianco: elicottero AB-47J rizzato sul ponte di volo della fregata “Luigi Rizzo”; in basso: AB-204AS in appontaggio sulla fregata “Carabiniere”.
I
l battesimo del fuoco arrivò presto per i primi aviatori navali italiani, chiamati già nel 1911 – per il conflitto italo-turco - nei cieli della Libia con compiti di direzione del tiro dal mare e di bombardamento, mentre nel 1914 il Capitano del Genio Navale Alessandro Guidoni lanciò, primo al mondo, un simulacro di siluro da un idrovolante. Ma le potenzialità della forza aeronavale emersero impetuosamente nel corso della Grande Guerra, con 5.000 missioni di ricognizione ed attacco nelle quali caddero 147 valorosi marinai dell’aria,mentre la Seconda Guerra Mondiale vide volare solo gli Ufficiali di Marina qualificati Osservatori su velivoli della Regia Aeronautica.
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Dall’aeronave agli elicotteri imbarcati I primi cinquant’anni di volo sul mare
Nella pagina a sinistra: immagine d’epoca di una “Aeronave” media (“M” 18) ancorata a terra; a fianco: elicottero AB-47J rizzato sul ponte di volo della fregata “Luigi Rizzo”; in basso: AB-204AS in appontaggio sulla fregata “Carabiniere”.
I
l battesimo del fuoco arrivò presto per i primi aviatori navali italiani, chiamati già nel 1911 – per il conflitto italo-turco - nei cieli della Libia con compiti di direzione del tiro dal mare e di bombardamento, mentre nel 1914 il Capitano del Genio Navale Alessandro Guidoni lanciò, primo al mondo, un simulacro di siluro da un idrovolante. Ma le potenzialità della forza aeronavale emersero impetuosamente nel corso della Grande Guerra, con 5.000 missioni di ricognizione ed attacco nelle quali caddero 147 valorosi marinai dell’aria,mentre la Seconda Guerra Mondiale vide volare solo gli Ufficiali di Marina qualificati Osservatori su velivoli della Regia Aeronautica.
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Rotori e Sonar La grande caccia al nemico silenzioso
N
egli anni cinquanta emerse la necessità di difendersi dalla minaccia sottomarina sovietica, così la Marina si concentrò sulla componente elicotteristica, schierando i primi AB-47G su Marieliport Augusta ed imbarcando, il 15 dicembre 1961, il primo AB-47J sulla Fregata Luigi Rizzo: era nato il primo Servizio Volo di bordo. Ebbe così inizio l’epica caccia al nemico silenzioso, una sfida fatta di pazienza ed abilità che durò per i successivi trent’anni.
Elicottero del nuovo tipo SH-90A, acquisito dalla Marina in due versioni: TTH da trasporto truppe ed NFH da lotta antinave ed antisommergibile, nella foto, riconoscibile per il radar sotto la fusoliera. (Foto: Luigino Caliaro); in basso: un AB-212 ASW mentre sorvola una formazione navale mista durante un’esercitazione antisommergibile nel Mediterraneo.
Elicottero SH-3D, ormai dismesso, ripreso in appontaggio su nave San Giusto.
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Rotori e Sonar La grande caccia al nemico silenzioso
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egli anni cinquanta emerse la necessità di difendersi dalla minaccia sottomarina sovietica, così la Marina si concentrò sulla componente elicotteristica, schierando i primi AB-47G su Marieliport Augusta ed imbarcando, il 15 dicembre 1961, il primo AB-47J sulla Fregata Luigi Rizzo: era nato il primo Servizio Volo di bordo. Ebbe così inizio l’epica caccia al nemico silenzioso, una sfida fatta di pazienza ed abilità che durò per i successivi trent’anni.
Elicottero del nuovo tipo SH-90A, acquisito dalla Marina in due versioni: TTH da trasporto truppe ed NFH da lotta antinave ed antisommergibile, nella foto, riconoscibile per il radar sotto la fusoliera. (Foto: Luigino Caliaro); in basso: un AB-212 ASW mentre sorvola una formazione navale mista durante un’esercitazione antisommergibile nel Mediterraneo.
Elicottero SH-3D, ormai dismesso, ripreso in appontaggio su nave San Giusto.
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Giuseppe Garibaldi Gli ultimi trent’anni raccontati da un’Ammiraglia
Incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi in navigazione con 11 AV-8B sul ponte di volo. (Foto: Luigino Caliaro).
G
“
Nave Garibaldi prese parte alle principali operazioni internazionali
8
”
luglio-agosto 2013
li anni 70 furono quelli della Legge Navale, promossa dall’Ammiraglio Gino De Giorgi, che determinò l’ammodernamento della Squadra Navale permettendole di giungere in efficienza sino ai giorni nostri. E’ nata in questo contesto la portaeromobili Giuseppe Garibaldi che, con una componente ad ala rotante e, dal 1991, anche ad ala fissa, prese parte alle principali operazioni internazionali, dal Libano, al Kosovo, fino all’Afghanistan ed alla Libia, tagliando recentemente il traguardo dei trent’anni. Prospettiva degli AV-8B sul ponte di nave Garibaldi con Beirut sullo sfondo. (Foto: Cataldo Palmisano). luglio-agosto 2013
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Giuseppe Garibaldi Gli ultimi trent’anni raccontati da un’Ammiraglia
Incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi in navigazione con 11 AV-8B sul ponte di volo. (Foto: Luigino Caliaro).
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Nave Garibaldi prese parte alle principali operazioni internazionali
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li anni 70 furono quelli della Legge Navale, promossa dall’Ammiraglio Gino De Giorgi, che determinò l’ammodernamento della Squadra Navale permettendole di giungere in efficienza sino ai giorni nostri. E’ nata in questo contesto la portaeromobili Giuseppe Garibaldi che, con una componente ad ala rotante e, dal 1991, anche ad ala fissa, prese parte alle principali operazioni internazionali, dal Libano, al Kosovo, fino all’Afghanistan ed alla Libia, tagliando recentemente il traguardo dei trent’anni. Prospettiva degli AV-8B sul ponte di nave Garibaldi con Beirut sullo sfondo. (Foto: Cataldo Palmisano). luglio-agosto 2013
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La proiezione sul mare e dal mare Ragion d’essere di un moderno potere aeronavale
“
La Marina è una forza compatta, multiruolo e proiettabile
”
O Maggio 2010, una coppia di AB-212 ASW in volo tattico di addestramento nelle montagne della Lunigiana. (Foto: Giancarlo Vecchi).
10
luglio-agosto 2013
ggi la Marina risponde ai requisiti di flessibilità richiesti dai moderni scenari: è una forza compatta, multiruolo e proiettabile, grazie anche allo strumento aereo, capace di svolgere operazioni militari a tutela degli interessi nazionali così come di proteggere la popolazione civile con le proprie specifiche capacità di intervento.
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La proiezione sul mare e dal mare Ragion d’essere di un moderno potere aeronavale
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La Marina è una forza compatta, multiruolo e proiettabile
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O Maggio 2010, una coppia di AB-212 ASW in volo tattico di addestramento nelle montagne della Lunigiana. (Foto: Giancarlo Vecchi).
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ggi la Marina risponde ai requisiti di flessibilità richiesti dai moderni scenari: è una forza compatta, multiruolo e proiettabile, grazie anche allo strumento aereo, capace di svolgere operazioni militari a tutela degli interessi nazionali così come di proteggere la popolazione civile con le proprie specifiche capacità di intervento.
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Uomini e mezzi
“
Il personale dell’Aviazione Navale opera come un unico equipaggio di Marina
”
L’
Aviazione Navale, organizzata oggi sul 6° Reparto dello Stato Maggiore, su un Comando delle Forze Aeree, un Gruppo supporto aerei imbarcati, una Sezione Aerea e cinque Gruppi elicotteri, oltre ad un Centro sperimentale aeromarittimo, dispone di elicotteri AB-212, EH-101, SH-90A, oltre ad aerei AV8B Harrier e biturbina P-180. Il personale in forza alla componente, che si trovi imbarcato o nelle basi a terra, si muove come un unico equipaggio di Marina, intorno ai velivoli che pilotano, gestiscono e mantengono in efficienza. Immagine di sfondo: SH-90A in volo a bassa quota sul mare; dall’alto: vista di un pilota di AV-8B durante un volo in formazione. (Foto: Luigino Caliaro); personale al lavoro sul ponte di volo della portaerei Cavour: uomini e mezzi a bordo diventano parte di un unico grande sistema.
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Il personale dell’Aviazione Navale opera come un unico equipaggio di Marina
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Aviazione Navale, organizzata oggi sul 6° Reparto dello Stato Maggiore, su un Comando delle Forze Aeree, un Gruppo supporto aerei imbarcati, una Sezione Aerea e cinque Gruppi elicotteri, oltre ad un Centro sperimentale aeromarittimo, dispone di elicotteri AB-212, EH-101, SH-90A, oltre ad aerei AV8B Harrier e biturbina P-180. Il personale in forza alla componente, che si trovi imbarcato o nelle basi a terra, si muove come un unico equipaggio di Marina, intorno ai velivoli che pilotano, gestiscono e mantengono in efficienza. Immagine di sfondo: SH-90A in volo a bassa quota sul mare; dall’alto: vista di un pilota di AV-8B durante un volo in formazione. (Foto: Luigino Caliaro); personale al lavoro sul ponte di volo della portaerei Cavour: uomini e mezzi a bordo diventano parte di un unico grande sistema.
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Il vantaggio di essere... I velivoli della Marina offrono non pochi vantaggi, determinati dalle loro caratteristiche “navali”.
L
Un Harrier ripreso durante una manovra da combattimento aereo con una dotazione da addestramento che ne rivela le capacità multiruolo. A fianco: rifornimento in volo e vista dal cockpit dell’Harrier.
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luglio-agosto 2013
a punta di diamante delle Forze Aeree della Marina è, per prestazioni e capacità, l’AV-8B+ Harrier II, aereo da caccia a decollo corto ed atterraggio verticale. Questo velivolo racchiude lo spirito dell’Aviazione Navale, essendo “multiruolo”, capace cioè di svolgere missioni di difesa aerea della Squadra Navale, di supporto aereo ravvicinato, di attacco al suolo e ricognizione. E’ un “verticale”, quindi può operare da portaerei di media taglia come Nave Cavour. E’ “navale”, quindi viene proiettato da una nave - che è già proiettata in teatro - riducendo così tempi e costi di trasferimento. Reattiva ed efficiente, l’Aviazione Navale è una forza da combattimento ma, all’occorrenza, può sfrecciare su zone colpite da calamità o in aree di crisi per individuare tempestivamente superstiti e fornire immagini in tempo reale alle forze in campo, oltre a poter evacuare con elicotteri feriti o personale. Motivazione, dedizione e competenza, dal mare al cielo al servizio del Paese: questa è l’Aviazione Navale della Marina Militare. luglio-agosto 2013
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Il vantaggio di essere... I velivoli della Marina offrono non pochi vantaggi, determinati dalle loro caratteristiche “navali”.
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Un Harrier ripreso durante una manovra da combattimento aereo con una dotazione da addestramento che ne rivela le capacità multiruolo. A fianco: rifornimento in volo e vista dal cockpit dell’Harrier.
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a punta di diamante delle Forze Aeree della Marina è, per prestazioni e capacità, l’AV-8B+ Harrier II, aereo da caccia a decollo corto ed atterraggio verticale. Questo velivolo racchiude lo spirito dell’Aviazione Navale, essendo “multiruolo”, capace cioè di svolgere missioni di difesa aerea della Squadra Navale, di supporto aereo ravvicinato, di attacco al suolo e ricognizione. E’ un “verticale”, quindi può operare da portaerei di media taglia come Nave Cavour. E’ “navale”, quindi viene proiettato da una nave - che è già proiettata in teatro - riducendo così tempi e costi di trasferimento. Reattiva ed efficiente, l’Aviazione Navale è una forza da combattimento ma, all’occorrenza, può sfrecciare su zone colpite da calamità o in aree di crisi per individuare tempestivamente superstiti e fornire immagini in tempo reale alle forze in campo, oltre a poter evacuare con elicotteri feriti o personale. Motivazione, dedizione e competenza, dal mare al cielo al servizio del Paese: questa è l’Aviazione Navale della Marina Militare. luglio-agosto 2013
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Allegato speciale al NOTIZIARIO DELLA MARINA luglio-agosto 2013 testata giornalistica della Marina Militare registrata al Tribunale di Roma n. 264/2011 il 20.09.2011
Direttore Editoriale Michele CAROSELLA
Direttore Responsabile Antonio COSENTINO
in redazione Davide GALLI, Carlo DISMA, Oberdan SGARAMELLA (segreteria di redazione), Pasquale PRINZIVALLI
Direzione e Redazione MARINA MILITARE Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione piazzale della Marina, 4 - 00196 Roma tel. 06.36805556 mstat.notiziario@marina.difesa.it chiuso in redazione il 30 agosto 2013
Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione dell’allegato, in particolare, per il contributo fotografico a: Luigino Caliaro, Cataldo Palmisano, Massimo Sestini, Giancarlo Vecchi, Fabrizio Villa, Alberto Alpozzi