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di Antonio Cosentino
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SOMMARIO GIUGNO 2017
Il Notiziario della Marina è una testata giornalistica della Marina Militare fondata nel 1954 Registrazione Tribunale di Roma n.396/1985 dell’ 8 agosto 1985 Proprietà Ministero della Difesa Editore Ministro della Difesa
DIRETTORE RESPONSABILE Antonio COSENTINO
In copertina:
Gli allievi della 1^ classe dell’Accademia Navale di Livorno rendono gli onori al Presidente della Repubblica.
REDAZIONE:
Luciano REGINA, Pasquale PRINZIVALLI, Emanuele SCIGLIUZZO
D IREZIONE E R EDAZIONE : Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina - Notiziario della Marina piazza della Marina, 4 - 00196 Roma tel. 06.3680.5556 mail: notiziario.marina@gmail.com segreteria e abbonamenti tel. 06.36806318 partita iva: 02135411003 N ORME
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71° anniversario della Repubblica Italiana di Luciano Regina
Giornata della Marina di Giuseppe Lucafò
Paolo Thaon di Revel di Desirée Tomaselli
Missione Compiuta! Sulla rotta degli antichi esploratori di Umberto Castronovo
Benvenuti a bordo di Graziella Salvato
Onori al Presidente di Antonio Cosentino
Montecuccoli: una crociera indimenticabile di Desirée Tomaselli
Fedeli alla Repubblica Italia di Paolo Pucci
Ultimo saluto alle corvette Sfinge e Fenice di Emanuele Scigliuzzo
Nocchieri, marinai d’altri tempi di Emanuele Scigliuzzo
La cultura del mare al servizio del sociale di Giuseppe Lucafò
Un mare di emozioni di Roberta Talamoni
Pegaso ITA 833 di Pasquale Prinzivalli
Marisicilia Cup di Alberto Gusmano
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2 giugno 2017
71º anniversario della Repubblica Italiana
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di Luciano Regina ome da tradizione, le celebrazioni per il 71° anniversario della Repubblica Italiana si sono aperte con la deposizione della corona di alloro al Sacello del Milite Ignoto da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dal ministro della Difesa Roberta Pinotti e alla presenza delle massime Autorità dello Stato. Ad assistere alla tradizionale parata su via dei Fori Imperiali cittadini provenienti da tutta Italia. Davanti a loro hanno N OT I Z I A R I O
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sfilato tutte le componenti dello Stato, all’insegna del senso di appartenenza e dell’orgoglio nazionale: circa 4.000 persone appartenenti ai corpi militari e civili, 159 bandiere e stendardi, 14 bande, 51 cavalli, 22 unità cinofile e 79 veicoli, tra i quali i mezzi impiegati per l’emergenza sisma. Anche quest’anno alla manifestazione hanno preso parte circa 400 sindaci in rappresentanza di 8.000 tra città metropolitane e comuni, piccoli e grandi, di ogni parte d’Italia. In testa, i primi cittadini delle zone terremotate del
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centro Italia doveroso segno di vicinanza per le popolazioni colpite dall’emergenza sisma e maltempo. “Abbiamo voluto esprimere la nostra vicinanza a tutti coloro che hanno subito le tragiche conseguenze di quell’evento e reiterare la nostra riconoscenza a quanti, militari e civili, in uno straordinario connubio organizzativo, si sono adoperati, instancabilmente, per prestare loro soccorso e riportare condizioni di normalità in territori
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Sono convinta che, in questi casi di straordinaria emergenza, come nella normale quotidianità, sarà sempre e solo grazie all’impegno coordinato di istituzioni e cittadini, al lavoro duro, ma anche gratificante di ciascuno di noi, che si riuscirà ad affrontare e superare qualsiasi difficoltà. Ministro della Difesa sen. Roberta Pinotti
devastati dalla violenza della natura” ha evidenziato nel suo messaggio per il 2 giugno il ministro Pinotti, nel quale ha voluto esprimere a tutti i militari in servizio, in Italia e all’estero, “il più vivo apprezzamento per il lavoro silente che svolgono quotidianamente sul terreno, con altissima professionalità e generosità, anche a rischio della propria incolumità, in favore dei più deboli e di chi ha più bisogno”. Sulle note dell’Inno di Mameli, intonate
”
dal maestro Andrea Bocelli con il coro di voci bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia insieme alla Banda Interforze della Difesa e il passaggio delle Frecce Tricolori si è conclusa la cerimonia per il 71° anniversario della fondazione della Repubblica Italiana. Defilamento del plotone delle componenti specialistiche della Marina Militare.
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Giornata della Marina
di Giuseppe Lucafò
“Noi siamo la Marina, non é solo un motto ma significa che noi italiani ci rispecchiamo nella nostra Marina". Queste le parole rimarcate dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti, durante il discorso tenuto in occasione della Giornata della Marina che quest'anno é stata celebrata in via straordinaria il 9 giugno. N OT I Z I A R I O
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i è svolta, nella splendida cornice del porto di Civitavecchia, la Giornata della Marina. La manisfestazione è stata celebrata, in via straordinaria, il 9 giugno, alla presenza del Presidente della Repub-
blica, del capo di Stato Maggiore della Difesa e del capo di Stato Maggiore della Marina, in ricordo dell'impresa di Premuda, eroico gesto compiuto dal comandante Luigi Rizzo contro la Marina austro-unga-
Suggestiva veduta dall’alto del porto di Civitavecchia in occasione della Giornata della Marina.(foto Maurizio Flamini).
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rica durante la Grande Guerra che testimonia il valore di tutti i militari che si sono battuti per il nostro Paese. Numerose le autoritĂ civili e militari presenti, ma soprattutto numerosa ed entusiasta la popolazione civile accorsa che ha cantato l'Inno nazionale e ha sventolato per tutto il tempo il tricolore italiano, al fianco degli uomini e delle donne della Marina Militare e della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera, oltre che alle due compagnie di alpini e carabinieri, schierati in prossimitĂ delle N OT I Z I A R I O
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nove navi e di un sommergibile della Marina Militare ormeggiati in porto per rendere onore a tutta la Forza Armata. Una Giornata della Marina ancor piĂš speciale, che ha visto il Capo dello Stato insignire la bandiera delle forze navali della Marina Militare di due decorazioni, al valore e al merito civile, per le operazioni di salvataggio nel Canale di Sicilia e per il soccorso prestato alla popolazione a seguito delle recenti calamitĂ naturali che hanno colpito il centro Italia. Inoltre, tre medaglie d'argento al valor di marina per il personale della Marina Militare e Capitaneria di Porto protagonista di salvataggi in mare. "Gli uomini e le donne della Marina non
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La ricorrenza dei 99 anni della Giornata della Marina, quest’anno è stata ancora più speciale con la consegna della Bandiera di combattimento a nave Carabiniere e nave Alpino.
sono eroi - ha detto il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli - ma cittadini, che nello svolgere la missione primaria di garantire la sicurezza sul mare e dal mare, sono sempre al servizio del Paese e della collettività". A seguire la tradizionale cerimonia di consegna della Bandiera di combattimento a nave Carabiniere e a nave Alpino, le due unità navali militari italiane più nuove e tecnologicamente più avanzate attualmente in linea, che ha segnato ufficialmente la piena operabilità delle due FREMM al servizio del nostro Paese. Due navi che ricordano i nomi di altri reparti del comparto Difesa, evidenziando la forte vocazione in-
terforze della Marina Militare, una forza armata interoperabile che agisce per mare per cielo e per terra e che pone un altro passo in avanti verso un futuro che vede nel mare il suo ambito fondamentale per lo sviluppo economico, tecnologico e sociale del nostro Paese. Giornata della Marina che è stata celebrata non solo a Civitavecchia, ma come tradizione vuole, anche all'interno delle basi e a bordo di tutte le navi della Marina Militare in porto e per mare impegnate in missione all'estero e in territorio nazionale, sempre al servizio della collettività ed anche da tutti coloro che sono strettamente legati agli uomini e alle donne della forza ar-
”
mata: mogli, mariti, figli, genitori, parenti, conoscenti e personale civile della Difesa che, come noi, sono la Marina.
Civitavecchia, 9 giugno 2017. Alcuni dei momenti delle celebrazioni della ricorrenza della Giornata della Marina che ha visto la partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del ministro della Difesa sen. Roberta Pinotti e dei vertici delle Forze Armate.
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La Bandiera di Combattimento
I comandanti di nave Alpino e nave Carabiniere, Marcello Grivelli e Francesco Pagnotta, ricevono la Bandiera di Combattimento.
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Le navi militari custodiscono a bordo la Bandiera di Combattimento che accompagna l’unità in tutta la sua vita operativa, sia in pace che in guerra. L’impiego di questa bandiera, consegnata in occasione della Giornata della Marina alle due FREMM Alpino e Carabiniere, trae origine dalle navi delle Repubbliche Marinare di Genova e Venezia che issavano a riva un vessillo più vivido nei colori nazionali, rispetto a quella naturalmente consunta dalle lunghe navigazioni, nell’imminenza dello scontro navale. La consegna della bandiera è celebrata con una cerimonia che, secondo la tradizione di origine risorgimentale, prevede che siano i comitati, i cittadini, le rappresentanze di città provincie o le regioni e le as-
La Giornata della Marina è stata celebrata non solo a Civitavecchia ma anche all’interno delle basi militari e a bordo di tutte le unità della Marina.
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Tra gli eventi collaterali della Giornata della Marina: il cambio della guardia d’onore al Quirinale e il concerto della Banda Musicale della Marina.
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sociazioni combattentistiche legate in qualche maniera al nome della nave, a donare al Comandante dell’unità questo simbolo della nostra Patria. Il giorno della cerimonia la bandiera, portata a bordo dal più giovane ufficiale dell’equipaggio, è issata a riva per sancire l’inizio della vita operativa del mezzo navale. Ammainata, riposta nel suo cofano e custodita presso l’alloggio del Comandante è issata solo nell’imminenza della battaglia. Alla fine della vita operativa della nave, la Bandiera di Combattimento con il suo cofano viene consegnata al Sacrario delle Bandiere delle Forze Armate presso il Vittoriano a Roma.
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Paolo Thaon di Revel Ammiraglio della Vittoria e Presidente della Società Geografica Italiana
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di Desirée Tommaselli
’incontro, che ha visto la partecipazione e collaborazione della Marina Militare, ha inteso ricordare il forte legame tra la Forza Armata e la Società Geografica Italiana che, in un delicato momento della sua storia, scelse come suo vertice l’ammiraglio Revel; un marinaio, professione che da sempre si avvicina (quando non è addirittura coincisa nel corso della storia) a quella dell’esploratore. Esperienza di viaggi Revel ne aveva molte; una su tutte, la circumnavigazione del globo a bordo di nave Garibaldi, una di quelle operazioni di diplomazia culturale che hanno fatto della Marina, dall’Unità d’Italia in poi, la “finestra sul mondo e prima portavoce degli interessi nazionali nella sua proiezione internazionale”, come
Roma, 17 giugno 2017. Il sottocapo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Paolo Treu, durante il suo intervento presso la sede della Società Geografica Italiana a Villa Celimontana.
ha evidenziato l’ammiraglio Treu, sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare. Revel, ha aggiunto l’ammiraglio Treu, “seppe dimostrare l’amore per la Marina e per l’Italia, rivelandosi scevro dall’amore per il potere e da ambizioni personali”; animato da un grande “spirito innovativo, che lo portò a realizzare mezzi nuovi e ad impiegarli secondo nuove e più efficaci tattiche e strategie”, rivoluzionò la Marina, “conferendole quella complessità di articolazioni e di competenze che ancora oggi la caratterizzano”. Ai saluti del prof. Filippo Bencardino, presidente dell’ente organizzatore, sono seguiti gli interventi dei relatori che hanno evidenziato non solo il ruolo di Revel - e di tutta la Marina -, nel conseguimento della vittoria italiana nella Grande Guerra, ma anche il suo spessore e peso culturale, testimoniati sia dal rapporto con artisti e intellettuali sia dall’importanza da lui riconosciuta alla storia (per sua volontà fu istituito l’Ufficio Storico della Marina nel 1913) e alla divulgazione. La manifestazione, inserita tra le iniziative celebrative
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Una giornata dedicata al Grande Ammiraglio Paolo Thaon di Revel quella del 17 giugno 2017.Organizzatrice e padrona di casa dell’evento la Società Geografica Italiana, che ha ospitato presso la sua sede di Palazzetto Mattei in Villa Celimontana a Roma un convegno teso a presentare il Duca del mare nella duplice veste di “artefice della vittoria” italiana nella Grande Guerra e Presidente dello storico ente.....
”
del 150° anniversario della Società Geografica nonché nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale, si è conclusa con il concerto della Banda Musicale della Marina Militare, che ha presentato una selezione di brani (dalle marce militari alle colonne sonore di film, passando per le arie d’Opera) rievocativi dell’epoca del Grande Ammiraglio Paolo Thaon di Revel.
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Missione compiuta!
Conclusa a Civitavecchia la campagna navale di nave Carabiniere. Nella Giornata della Marina, l’Unità ha ricevuto la Bandiera di Combattimento insieme alla gemella della classe, nave Alpino.
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opo quasi sei mesi nelle acque del Sud Est Asiatico, dell’Australia e del golfo Persico, la fregata europea multimissione (FREMM) Carabiniere è rientrata in Italia approdando a Civitavecchia dove, il 9 giugno, durante la celebrazione della Giornata della Marina, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha ricevuto la Bandiera di Combattimento insieme a nave Alpino, gemella della classe. L’Unità, partita dal porto di La Spezia lo scorso 20 dicembre per la campagna navale che l’ha portata in tre diversi continenti, ha percorso quasi 28mila miglia nautiche, toccando numerosi paesi: Arabia Saudita, Australia, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Gibuti, Indonesia,
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Israele, Kuwait, Malesia, Oman, Pakistan, Singapore, Sri Lanka e Qatar. In questo periodo nave Carabiniere è stata visitata da oltre ottomila persone tra cittadini locali e membri della comunità italiana e, durante la sosta a Sydney, ha ospitato il ministro della Difesa, sen. Roberta Pinotti. In Malesia l’Unità ha partecipato alla Langkawi International Maritime and Aerospace Exhibition 2017 (LIMA 2017), la più importante esposizione del settore Difesa del Sud Est Asiatico. La missione di nave Carabiniere, al comando del capitano di fregata Francesco Pagnotta, è stata quella di assicurare presenza, sorveglianza marittima, rafforzare le attività di cooperazione già in corso con alcuni alleati trans-regionali ed avviare relazioni con nuovi potenziali partner, nell’alveo dei compiti istituzionali affidati alla Forza Armata. In questo ambito sono state svolte numerose attività addestrative con le Marine di Sri Lanka, Pakistan, Oman, Qatar per migliorare l’interoperabilità. Particolarmente intenso il programma addestrativo e conoscitivo sviluppato, in mare e in porto, con la marina Australiana, visto l’interesse della stessa per le capacità di nave Carabiniere
e le consolidate relazioni che uniscono i due Paesi. L’Unità ha ricoperto, tra l’altro, l’importante ruolo di vera e propria “ambasciatrice” del Paese, in collaborazione con le rappresentanze diplomatiche, fornendo un contributo fondamentale nella promozione del made in Italy, presentando ad ampio spettro le eccellenze italiane e fungendo da vetrina internazionale per l'industria italiana a sostegno del “Sistema Italia”. In questa funzione nave Carabiniere ha potuto contare sul supporto dei partner che hanno seguito
l’Unità durante tutta l’attività: Fincantieri (sponsor principale), Leonardo, MBDA, Elettronica,Telespazio e DRASS e, come Media Partner, RTV San Marino e RAI Italia. Questa campagna ha sostanziato la visione internazionale, europea e globale, che converge e tratteggia questo inizio di millennio come “secolo blu” considerando quello della “crescita blu” come un fattore chiave sui cui puntare per uno sviluppo sostenibile del nostro Paese, in un contesto dove la marittimità rappresenta una risorsa fondamentale per la crescita commerciale, occupazionale e tecnologica. Il settore marino e quello marittimo sono fondamentali per l’economia globale, dal momento che il 90% degli scambi commerciali avviene via mare e che, nell’ultimo decennio il 75% dei paesi ha incrementato la propria capacità marittima, sia accrescendo le dimensioni delle flotte mercantili sia investendo in infrastrutture portuali, nella funzione abilitante. Il mare è dunque vitale, per l’Italia, per l’Europa e per il mondo, e le Marine hanno la funzione primaria di garantirne la sicurezza, il libero scambio, il libero utilizzo.
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Il Vespucci in Canada sul fiume San Lorenzo ripercorre la rotta degli antichi esploratori
Sulla rotta degli antichi esploratori di Umberto Castronovo
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opo la sosta ad Halifax, la rotta canadese dell’Amerigo Vespucci tocca la città di Montreal, attraversata dai fiumi Outaouis e San Lorenzo. Quest’ultimo, prima di sfociare nell’omonimo Golfo nel Nord del Canada, rappresenta un elemento naturale unico nel suo genere poichè impegnativo per chiunque voglia risalirne l’alveo in navigazione dall’Oceano per giungere nella capitale dello Stato del Quebec. Anche questa tappa della Campagna d’Istruzione 2017 rimarrà nei ricordi, perché il Vespucci è tornato a Mon-
treal per la seconda volta nella storia, dopo ben 25 anni, in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dalla fondazione della Confederazione Canadese. Il 1 luglio 1867 infatti, le quattro colonie del Nord America Britannico Ontario, Quebec, Nova Scotia e New Brunswick costituirono le prime province della Confederazione. La sosta a Montreal rappresenterà inoltre l'occasione per incontrare la numerosa comunità italiana. Tutto l’equipaggio si è preparato per questo appuntamento da diversi giorni. Una pianificazione certosina per la navigazione nel fiume San Lorenzo è stata essenziale per condurre l’Unità lungo un tratto di 260 miglia di lunghezza durante i due giorni di navigazione, incrociando mercantili in transito e ristrette aree dragate di soli 230 metri di larghezza. Per far transitare la nave sotto i quattro ponti che tagliano il San Lorenzo, prima di arrivare a Montreal, è stata necessaria una manovra all’alberatura particolarmente delicata, con i nocchieri che hanno prima “scrociato” e poi “sghindato” il 4° e 5° pennone e gli alberetti in legno
dell’albero di maestra e di trinchetto da 1.500 kg ciascuno. All’ordine del Nostromo: “scrocia”, i pennoni sono stati ammainati in coperta mentre con lo sghindare sono stati posizionati più in basso gli alberetti. L’intera operazione è una delle più delicate e impegnative manovre marinaresche a bordo di un veliero che richiede grande coordinamento e lavoro di squadra dell’equipaggio. Un viaggio quindi impegnativo quello sul San Lorenzo, sulla scia del famoso navigatore Jaques Cartier che nel 1535 iniziò le prime esplorazioni lungo il fiume scoprendo luoghi e civiltà allora sconosciute al Vecchio Continente come il villaggio fortificato di Hochelaga, abitato dagli Irochesi del San Lorenzo, che nel breve volgere di alcuni anni videro colonizzare il Mont-Royal di Chartier, successivamente divenuto Montrèal. Dopo Montreal, l'Unità raggiungerà Quebec City, terza ed ultima tappa dello stato nord americano, prima di dirigere verso gli Stati Uniti (Boston, New York) continuando a rappresentare il Paese ed il suo "made in Italy", in un'area di non usuale gravitazione per la Marina Militare.
Nave Vespucci durante la navigazione del fiume San Lorenzo in prossimità del Porto di Montreal.
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Benvenuti a bordo
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A Montreal in Canada, oltre 130 allievi ufficiali iniziano la Campagna d’Istruzione 2017
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di Graziella Salvato
a sosta di nave Vespucci a Montreal rappresenta probabilmente il momento più importante della Campagna d’Istruzione 2017 in Nord America. Nella città del Quebec, lo scorso 22 giugno, oltre 130 allievi dell’Accademia Navale di Livorno hanno iniziato la propria avventura, avvicendando 79 allievi del 24° Corso Volontari in Ferma Prefissata quadriennale che, partiti da La Spezia lo scorso 19 aprile, sono rientrati in Italia per raggiungere le destinazioni finali. Una tappa nel segno della continuità dei valori, delle tradizioni della nostra Marina e della formazione professionale che il Vespucci, quale “palestra di vita” per generazioni di marinai, continua ad offrire. A bordo, gli allievi Ufficiali affronteranno la loro prima esperienza in mare mettendo in pratica quanto fino ad oggi studiato sui libri, addestrandosi alle attrezzature marinaresche, immersi in un contesto lavorativo unico nel suo genere che cambierà per sempre il loro approccio con l’elemento fondamentale per ogni marinaio: il mare. Una Campagna che porterà gli allievi da Montreal a Quebec City, proseguendo per gli Stati Uniti (Boston e New York), prima di attraversare l’Oceano Atlantico per fare rientro in Europa. Un’esperienza che li toccherà nell’animo e che regalerà loro l’onore di potere rappresentare con prestigio la Marina Militare e le eccellenze del made in Italy all’estero.
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Onori al Presidente
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di Antonio Cosentino
La visita di Stato del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Canada è proseguita a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci attraccata a Montreal. N OT I Z I A R I O
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l presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in Canada per una serie di incontri per le Celebrazioni del 150° Anniversario della costituzione della Confederazione Canadese, è salito a bordo dell’Amerigo Vespucci in sosta a Montreal per la Campagna d’Istruzione. Ricevuto gli onori con il “saluto alla voce” dall’equipaggio del Vespucci e dagli allievi Ufficiali dell’Accademia Navale di Livorno e, accolto dal capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio Valter Girardelli e dal comandante di nave Vespucci Angelo
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Patruno, il Presidente ha effettuato una visita a bordo constatando il connubio esistente tra innovazione e tradizione, passato e presente che sono condensati sullo storico veliero, simbolo del made in Italy e dell’eccellenza italiana. Nel segno della profonda riconoscenza verso l’Italia e verso la più grande comunità italiana presente in Canada, il Capo dello Stato ha ricevuto dal sindaco Denis Coderre le chiavi della metropoli del Québec, dando ufficialmente il via alle celebrazioni. La visita terminata con l’ammaina
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Discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a bordo di nave Amerigo Vespucci. Montreal (Canada) 29 giugno 2017.
bandiera solenne, ha regalato momenti di emozione all’equipaggio e agli allievi dell’Accademia schierati sul “cassero”. Nel proseguo della visita il Capo dello Stato ha incontrato la comunità italiana in un Paese che si impone tra i cinque principali al mondo per l’emigrazione dalla penisola. Picchetto d’onore degli allievi ufficiali della 1^ classe dell’Accademia Navale in occasione dell’arrivo a bordo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella accompagnato dal capo di Stato Maggiore della Marina Valter Girardelli.
Comandante Patruno, sig. Capo di Stato Maggiore, allievi e personale di bordo. Nel nome di Amerigo Vespucci che ha ispirato - come tutti sappiamo - la denominazione delle Americhe, siamo oggi qui a rendere omaggio a un grande Paese amico, che festeggia i suoi 150 anni e, come abbiamo poc’anzi sentito dal sindaco di Montreal, i 375 anni dalla fondazione di questa città. Italia e Canada sono uniti da settant’anni di relazioni diplomatiche, ma da molto prima - che divenissero uno Stato - ci ha unito la storia, a partire naturalmente da Giovanni Caboto che si è affacciato, nel 1497, sulle coste atlantiche di questo Continente. E’ un omaggio che rendiamo a questo Paese, a questa città, all’amicizia dell’Italia con il veliero più prestigioso della nostra Marina Militare. Il Vespucci, 16 anni dopo, si affaccia nuovamente sul mare delle Americhe, sulla rotta di Colombo, la cui figura la troviamo raffigurata emblematicamente nella polena di questa nave. In Canada incontriamo una numerosa collettività di cittadini canadesi di origine italiana e di nostri connazionali che operano qui con impegno e con laboriosità. Ringrazio molto il Comandante e tutto l’equipaggio per l’accoglienza che è stata data e riservata a me e a coloro che mi accompagnano. Una nave - e lo sapete bene – è una comunità ed è un simbolo: è una comunità che cresce in professionalità, cresce in senso dell’onore, in amor di Patria, in adesione ai valori della nostra Repubblica. Ed è un simbolo che rappresenta la cultura dell’Italia, la nostra civiltà e che - appunto qui - condividiamo con l’amico popolo canadese con cui siamo impegnati per la difesa e la promozione della vita delle persone e dei popoli. L’esperienza che state effettuando è certamente non eguagliabile, in un ambiente che non ha paragoni. Imparate a conoscervi, a mettervi alla prova, a intessere relazioni e a conoscere luoghi e popoli che vi permetteranno nella vostra carriera di servire la causa della pace così vera assunta nella nostra Costituzione. Ritornando fra tre mesi a Livorno, voi allievi, porterete nel cuore la memoria di un’esperienza unica. Rivolgo a tutti voi un saluto e un incoraggiamento, un saluto caloroso vorrei rivolgere agli allievi delle nazioni amiche, che compiono con voi questa campagna d’istruzione. Da tanti anni, da ottantasei anni il Vespucci porta il Tricolore in tante parti del mondo, dovunque accolta con entusiasmo, come portabandiera del nostro Paese. Questo legno è una macchina del tempo: chi ha avuto la possibilità di conoscere da vicino, questo veliero, sa come in esso si ritrovi la sapienza dell’antica arte della marineria italiana e - qui poc’anzi ho avuto una veloce dimostrazione - sa che qui si ritrova anche il mettere insieme di questa antica arte della marineria con la modernità dell’innovazione tecnologica che in questi anni si sviluppa sempre di più; in fondo il Vespucci è una metafora, un’immagine del destino stesso dell’umanità. Sapere unire l’esperienza tradizionale, il progresso scientifico e la visione del futuro per avere la capacità di affrontare la complessità delle sfide che il mondo contemporaneo ci presenta. Vi ringrazio molto di questo incontro e di questa accoglienza. Buon vento e mare calmo per tutti i lunghi anni a venire.
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A Civitavecchia commemorata la crociera compiuta sessant’anni fa del giro del mondo dell’incrociatore Montecuccoli.
Montecuccoli: una crociera indimenticabile di Desirèe Tommaselli, foto Ufficio Storico della Marina Militare.
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L’importanza della circumnavigazione del 1956-1957
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l Montecuccoli è un’unità leggendaria per i marinai di ieri e di oggi. Varato a Genova il 2 agosto 1934, ha avuto una vita fortunata e romanzesca. Adibito nel 1949 a compiti di nave scuola, è scelto per presentare al mondo l’Italia uscita dal dramma della seconda guerra mondiale: è nave da guerra e nave scuola ed è comandata da un marinaio di indiscutibile valore, il capitano di vascello Gino Birindelli, Medaglia d’Oro al Valore Militare per l’attacco compiuto nell’ottobre 1940 contro la base inglese di Gibilterra con i siluri a lenta corsa. “Finestra sul mondo” (come la definì Paolo Thaon di Revel ancora quattordicenne all’epoca della sua prima campagna d’istruzione) e “prima portavoce” degli interessi nazionali, grazie alla sua capacità di proiezione su scala internazionale, la Marina è chiamata ancora
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una volta dalla Nazione a rappresentare il meglio del Paese e a “battere bandiera”, ossia a svolgere quella complessa missione dalle motivazioni e implicazioni diplomatiche, politiche, economiche, scientifiche, che è storico appannaggio della marineria italiana. Nel 1956 l’Italia, uscita dalla miseria del dopoguerra e ormai nel pieno del miracolo economico, aspira a promuovere se stessa ed il proprio lavoro nell’area dell’Oceano Indiano e, come tra27 febbraio 1957: il Montecuccoli, di ritorno dal giro del mondo, riceve il saluto alla voce degli equipaggi della Squadra Navale. In prima pagina: L’arrivo del Montecuccoli a San Diego, l’11 gennaio 1957, dopo aver partecipato a una esercitazione a fuoco con l’incrociatore USS Helena e quattro cacciatorpedinieri dell’U.S. Navy.
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dizione, affida la creazione delle necessarie relazioni internazionali alla Marina Militare. Per il Montecuccoli, pertanto, viene pianificata una crociera di 27.000 miglia con soste ad Aden, in Pakistan, in India, a Singapore, in Indonesia, in Australia, in Tasmania e in Nuova Zelanda. Per questa campagna - che già con questo itinerario si prospetta come la più lunga del dopoguerra - vengono imbarcati 617 uomini (tra equipaggio, ufficiali addetti all’inquadramento e corpo insegnanti) e 95 aspiranti del Corso Vikinghi, all’ultimo anno di Accademia Navale, ossia “la fresca, nuova Italia” di
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allora e la Marina degli anni a venire. Il capo di Stato Maggiore dell’epoca, ammiraglio Corso Pecori Giraldi, saluta la nave in partenza da Livorno il 1° settembre esprimendo chiaramente la propria speranza che dopo questa crociera “le navi della Marina Militare tornino a navigare su tutti i mari del mondo”.
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Tale desiderio trova un’imprevista, rapida attuazione: a causa della crisi di Suez e della conseguente chiusura del Canale, il Montecuccoli dovrà fare ritorno via Panama. Il lungo viaggio diventa un vero e proprio giro del mondo, il 24° della storia della Marina dal 1866, il primo del dopoguerra, il primo dopo oltre trent’anni.
”
Nel 1956 ... per il Montecuccoli viene pianificata una crociera di 27.000 miglia con soste ad Aden, in Pakistan, in India, a Singapore, in Indonesia, in Australia, in Tasmania e in Nuova Zelanda
La notizia entusiasma l’equipaggio e gli allievi, consapevoli di avere l’opportunità di vivere un’esperienza memorabile. Da Melbourne, dove l’unità presenzia alle Olimpiadi in cui il capitano di fregata Agostino Straulino su Merope III guadagna all’Italia la medaglia d’argento nelle regate veliche della classe “Star”, il Montecuccoli prosegue per Suva, Pago Pago, Pearl Harbour, San Francisco, San Diego, Acapulco, La Libertad, Puntarenas, Balboa, Cristobal Colon, Cartagena, La Guaira, San Vincenzo Capo Verde. L’ultimo porto estero toccato, prima di fare rientro a Livorno, è Gibilterra. Attraverso lo stretto, la nave ritorna in Mediterraneo dopo 6 mesi di navigazione e più di 34.000 miglia percorse (oltre una volta e mezzo la lunghezza dell’equatore). Questa sosta ha un significato particolare per il Comandante Birindelli, che manca da quelle acque da quando ha forzato quel porto, base navale inglese, nel 1940.
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Le precedenti circumnavigazioni
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’efficienza permanente della Marina Militare ha una importanza di primo ordine ai fini nazionali […] anche per lo svolgimento della politica estera, soprattutto nei riguardi dei paesi non confinanti e dei paesi lontani. Una nazione come la nostra che ha un sesto dei suoi figli all’estero, sparsi in ogni punto del globo […] deve potersi affermare e fermamente portare l’espressione della propria forza a contatto con i figli lontani. Solo le navi possono ciò fare. Ciò si risolve in un elemento di prestigio mondiale, oltre che nella più valida protezione dei propri cittadini all’estero, sosteneva l’ammiraglio Thaon di Revel. Parole ancora valide, che esprimono il profondo convincimento del Duca del mare maturato nel corso della sua lunga vita in Marina. Come giovane tenente di vascello, imbarca sulla fregata ad elica A sinistra: la fregata a elica Garibaldi, che compì due volte la circumnavigazione del globo: dal 1872 al 1874 e dal 1879 al 1882. Nel secondo viaggio imbarcò come giovane ufficiale Paolo Thaon di Revel, futuro capo di Stato Maggiore e Ministro della Marina.
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L’incrociatore-avviso Cristoforo Colombo che compì il giro del mondo dal 1877 al 1879.
Garibaldi, impegnata dall’aprile 1879 all’agosto 1882, nel suo secondo viaggio di circumnavigazione del mondo (il primo risaliva al biennio 1872-1874), il sesto compiuto da una nave della Marina. A precederla nell’impresa la pirocorvetta Magenta (1866-1868), la corvetta Vettor Pisani (1871-1873 e 1874-1877) e l’incrociatore-avviso Cristoforo Colombo (1877-1879). Durante il suo secondo giro del mondo, il Garibaldi protegge le comunità italiane all’estero durante la crisi politico-militare tra Cile e Perù e contribuisce alla riapertura del Canale di Suez alla navigazione internazionale durante la crisi provocata dalla rivolta xenofoba di Arabi Pascià nel 1882. Ciò a conferma di come, da sempre, le navi della Marina svolgano un ruolo fondamentale nel garantire la sicurezza, il libero scambio e l’utilizzo del mare, perseguendo il principio della libertà di navigazione. Un’altra storica circumnavigazione del globo sarà poi quella compiuta dall’incrociatore Libia tra il 1921 e il 1923, l’ultima compiuta da un’unità da guerra italiana prima di quella del Montecuccoli.
A fianco: lo Stato Maggiore della corvetta Magenta all’arrivo della nave nel porto di Napoli a conclusione del viaggio di circumnavigazione del globo (1866-1868), il primo compiuto da una nave della Marina postunitaria.
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Siamo venuti per voi
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a nave militare è giuridicamente definita “territorio fluttuante”, ossia un lembo di terra italiana che può raggiungere i paesi più lontani per far conoscere la propria cultura e, soprattutto, per portare il saluto della Patria a tutti gli italiani emigrati o alle comunità di origine italiana. Sono questi “figli lontani” che accorrono con ogni mezzo e con qualsiasi tempo sul molo del porto dov’è ormeggiata una nave della Marina Militare e che si commuovono nel salutare la bandiera e nel sentire parlare la propria lingua d’origine. ”Siamo venuti per voi” e “Sulla nave siete a casa vostra” sono le affettuose e sentite formule di saluto rivolte, senza alcuna retorica o formalismo, dal Comandante Birindelli ai numerosi visitatori del Montecuccoli. E’ da poco accaduta la tragedia di Marcinelle in Belgio (8 agosto 1956) e la questione dei tanti connazionali all’estero è balzata all’attenzione di tutta l’Italia. Il viaggio del Montecuccoli è anche “una risposta a questo sussulto di memoria” e di senso patrio. L’equipaggio, “dopo aver visto tanta italianità sparsa per il mondo” si sente più italiano di prima.
La popolazione di Melbourne in fila per visitare la nave; a destra: alcune fasi delle esercitazioni compiute nel corso della crociera dal Montecuccoli con le Marine straniere.
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Sono questi figli lontani che accorrono con ogni mezzo e con qualsiasi tempo sul molo del porto dov’è ormeggiata una nave della Marina Militare e che si commuovono nel salutare la bandiera e nel sentire parlare la propria lingua d’origine
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Le commemorazioni a Civitavecchia
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na crociera indimenticabile, quella compiuta dal Raimondo Montecuccoli tra il 1956 e il 1957, eternata da un libro (ristampato quest’anno dall’Ufficio Storico della Marina) e da un film (I ragazzi della Marina, 1958, per la regia di Francesco De Robertis), oltre che dai ricordi di chi ebbe la fortuna di vivere quell’esperienza”.Un avvenimento di grande rilevanza a cui è stata dedicata una cerimonia commemorativa a Civitavecchia, lo scorso 11 giugno, a ridosso della Giornata della Marina. Ad ospitare l’evento la fregata multimissione (FREMM) Carabiniere, appena rientrata da una campagna nel Sud Est Asiatico e in Australia del tutto simile a quella compiuta a metà anni ’50 dal Montecuccoli e, pertanto, location
ideale per lo svolgimento della commemorazione; la modernissima unità, come espresso dal Capo di Stato Maggiore della Marina,Ammiraglio di Squadra Valter Girardelli, condivide con l’incrociatore Montecuccoli non solo l’abitudine a lavorare in acque lontane ma anche la caratteristica di rappresentare un momento di eccellenza operativa e tecnologica di cui, non solo la Marina, ma l’intero Sistema Paese deve essere orgoglioso. Medesima anche la funzione, svolta dalle due unità a distanza di 60 anni, di rappresentare e portare nel mondo il prestigio del made in Italy, della professionalità e della tradizione marinaresca di cui gode il nostro Paese, come ha evidenziato il capitano di fregata Francesco Pagnotta, Comandante
del Carabiniere. Una funzione che le navi della Marina Militare svolgono da prima dell’Unità d’Italia, senza soluzione di continuità.
Gli interventi dell’ammiraglio Girardelli e del comandante Pagnotta, a bordo di nave Carabiniere in occasione della commemorazione del 60° anniversario del giro del mondo del Montecuccoli.
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Il Montecuccoli a Taranto nel 1957.
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Taranto, 17 giugno 2017, Scuola Sottufficiali della Marina Militare, momenti della cerimonia del giuramento. Il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli durante il suo discorso.
Alla Scuola Sottufficiali di Taranto hanno giurato gli allievi del 19° Corso Normale Marescialli e i Volontari in Ferma Prefissata del 2° incorporamento 2017.
Fedeli alla Repubblica Italiana
di Paolo Pucci
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35 allievi del 19° Corso Normale Marescialli e i 483 Volontari in Ferma Prefissata annuale (VFP 1) appartenenti al 2° incorporamento 2017, hanno giurato fedeltà alla Repubblica Italiana nella Piazza d’Armi dell’Istituto, alla presenza del capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio Valter Girardelli, e delle autorità civili, militari e religiose. La cerimonia, culminata nel momento in cui è stato pronunciato il rituale “Lo giuro” a suggello dell’ingresso ufficiale di questi giovani nella grande famiglia marinara, da oggi, anch'essi compartecipi di un'esperienza indelebile e preziosi custodi di quei valori e di quegli ideali che accomunano, da sempre, tutto il personale della Marina Militare. Il 19° Corso Normale Marescialli è N OT I Z I A R I O
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composto da: infermieri, tecnici elettronici ed informatici, radaristi e nocchieri di porto, il cui iter formativo, iniziato lo scorso anno, si concluderà nel 2019 con il conseguimento delle lauree in Scienze e Gestione delle Attività Marittime, Infermieristica ed Informatica Comunicazione Digitale, presso l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari. Gli allievi hanno scelto all’unanimità “Victoria”, figura mitologica romana, quale nome del Corso. La Dea, raffigurata come una giovane donna alata, personifica la vittoria, il trionfo e l’onore, e in essa il Corso identifica, facendoli propri, i valori di “Forza” e “Unità” che considerano la chiave di volta per i loro futuri successi. Il motto scelto “dominus terrae, maris arbiter” (chi domina il mare è padrone della terra), evidenzia, infine, il legame indissolubile del Corso con la carriera professionale intrapresa. Dei 240 Volontari in Ferma Prefissata annuale appartenenti alla categoria nocchieri di porto: 145 partiranno subito dopo il giuramento per la prima destinazione di servizio, mentre 33 frequenteranno il corso di specializzazione in Servizio Difesa Installazioni e 62 frequenteranno il corso di specializzazione in Maestro di Cucina e Mensa. I 243 Volontari appartenenti alla categoria “Marinai” continueranno, invece, la frequenza del rispettivo corso presso questo Istituto. Essi hanno scelto quale
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Allievi, al termine dei vostri percorsi formativi vi attendono compiti impegnativi da assolvere. Oggi la difesa del Paese e la sicurezza dei suoi cittadini assume un significato molto più ampio che nel passato, interessando la politica, la diplomazia, il diritto, l’istruzione, l’economia, il commercio, l’assistenza umanitaria e sanitaria e l’informazione ammiraglio di squadra Valter Girardelli Capo di Stato Maggiore della Marina
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nome del Corso “Metis” (l’intelligenza pratica dell’antica Grecia). La Metis di Ulisse, posta in risalto da Omero in diversi brani dell’Odissea, delinea il comportamento di quest’ultimo caratterizzato da multiforme ingegno nell’affrontare le diverse situazioni che gli si presentano durante il suo viaggio. Ulisse impronta il suo agire dinanzi agli imprevisti su un complesso di atteggiamenti che combinano intuito, astuzia, sagacia, capacità di trarsi d’impaccio, vigile attenzione. Tutte doti che i frequentatori VFP1 si auspicano di possedere per affrontare al meglio le sfide professionali che questo nuovo percorso lavorativo gli presenterà. Il motto scelto “fortis cadere, cedere non potest” (i forti possono cadere, ma non possono cedere), ha, invece, lo scopo di attestare la determinazione di progredire nel cammino intrapreso, senza cedere di fronte alle avversità e agli ostacoli che potranno incontrare durante la loro vita professionale.
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Ultimo saluto alle corvette Sfinge e Fenice
21 salve di cannone accompagnano l’ultimo ammaina bandiera.
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di Emanuele Scigliuzzo
a Squadra Navale saluta altre due Unità, le corvette Fenice e Sfinge, radiate lo scorso 29 maggio ad Augusta. La toccante cerimonia dell’ultimo ammaina bandiera, si è svolta presso la banchina Tullio Marcon di Augusta, alla presenza del capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli, e del comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio Donato Marzano. In questi numerosi anni di servizio, le due unità sono state impegnate in missioni internazionali come l’embargo in Adriatico nella crisi dell’ex Yugoslavia, nel mediterraneo orientale nella crisi Irak-Qwait e nell’operazione Leonte nelle acque antistanti il Libano. Il capo di Stato Maggiore della Marina nel suo intervento, ha ricordato come è stato così possibile iniziare a stabilire un dialogo costruttivo che ha mostrato in tutta la sua evidenza, come il “mare non divide ma unisce”. Nave Fenice e nave Sfinge sono state anche protagoniste in scenari nazionali come la vigilanza pesca, l’assistenza ai pescherecci italiani che in
qualche occasione, ha significato salvare vite umane. Fondamentale anche l’attività svolta da queste unità, negli impegni di Scuola Comando Navale, contribuendo all’addestramento e alla formazione dei futuri comandanti navali che hanno potuto cosi ricevere un’imposta-
Suggestiva immagine della cerimonia dell’ultimo ammaina bandiera delle corvette Fenice e Sfinge.
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In ambito internazionale queste navi sono state un preziosissimo strumento che ha consentito di avvicinare idealmente le sponde del Mediterraneo
zione univoca che oggi contraddistingue la nostra Marina Militare. Prima che la cerimonia “semplice, ma ricca di profondi significati” arrivasse alle 21 salve di saluto che hanno accompagnato l’ultimo atto di queste gloriose navi, l’ammiraglio Girardelli ha voluto condividere il momento di tristezza che accomuna il comandante Piredda, ultimo ufficiale al comando delle due navi, con i precedenti comandanti ed equipaggi che si sono succeduti a bordo nel corso di questi anni e che hanno vis-
ammiraglio di squadra Valter Girardelli Capo di Stato Maggiore della Marina
suto a bordo delle due corvette parte della loro carriera. Le bandiere di combattimento di nave Fenice e Sfinge saranno conservate al museo Sacrario delle bandiere presso l’altare della Patria a Roma, insieme a quelle delle altre gloriose unità della Marina Militare.
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Continua la rubrica “i mestieri di Marina”, in questo numero conosciamo i Nocchieri
Nocchieri, marinai d’altri tempi
di Emanuele Scigliuzzo
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ono l’emblema del marinaio perché custodi dell’arte marinaresca, un patrimonio fatto di gesti, di conoscenze e di esperienza che esiste da quando l’uomo ha iniziato a solcare i mari. Non importa se oggi la tecnologia è in grado di coadiuvare, se non addirittura sostituire, l’uomo in tutti settori. Le conoscenze dell’arte di saper andar per mare sono fondamentali, perché sapersi orientare scrutando le stelle, o governare una barca in base alla forza e alla direzione del vento, può risultare fondamentale per dirigere verso un approdo sicuro e non sempre, la rotta migliore, si può calcolare con un algoritmo matematico. Possiamo quindi definire i nocchieri come gli ultimi romantici del mare, persone spesso rudi, nella nostra Forza Armata definiti con l’appellativo di “selvaggi”, proprio per il loro modo diretto di affrontare un problema, ma sono insostituibili per l’equipaggio di qualsiasi nave. A bordo delle unità a vela sono i veri padroni di casa, con il loro prezioso N OT I Z I A R I O
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sapere manovrano vele e cime, timonano e si prendono cura dell’imbarcazione come fosse parte di loro. Nella Marina Militare trovano il loro “regno” a bordo di nave Vespucci, la loro “roccaforte” è l’albero di trinchetto, ma sono una figura fondamentale anche a bordo delle cosiddette “navi grigie”. Sono diretti dal nostromo, il nocchiere più anziano presente a bordo, che li coordina e gli trasmette tutta la sua esperienza. Il nostromo ricopre a bordo uno degli incarichi più importanti e delicati perché coadiuva il comandante nei momenti cruciali delle manovre dell’unità. Lo strumento di lavoro tipico dei nocchieri è un fischietto particolare, di origine britannica, detto “fischio del nostromo” e serve per comunicare gli ordini e per rendere gli onori alla bandiera e alle autorità che salgono o scendono dalla
In alto a sinistra: Mariangela Mangione, primo nostromo donna della Marina; in alto a destra un nocchiere mentre lancia una sagola dalla prora di nave Sfinge; a destra: un nocchiere durante la cerimonia dell’ammaina bandiera. (foto di Corrado Carrubba)
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nave. Il fischietto è composto da un tubicino, in gergo detto cannone, da un anello posizionato all’estremità dell’impugnatura, chiglia, e da una pallina forata, ovvero boa, dalla quale fuoriesce il suono. L’impugnatura corretta è con il pollice e l’indice che stringono la chiglia e le altre dita utilizzate per modulare il suono. Il fischietto può emettere una nota alta e una bassa, e tre toni, pieno, modulato e trillo. Con l’ingresso delle donne nelle forze armate, anche i nocchieri hanno dovuto adattarsi a questo cambiamento. Ai marinai di una volta può sembrare strano sentir parlare di nocchieri donne, proprio perché la figura è normalmente associata a lavori duri, che sembrano non abbinarsi alla femminilità. Incontriamo Mariangela Mangione, primo nostromo donna della Marina Militare, per conoscere le impressioni sulla sua esperienza personale.
Appena arrivata a bordo sulla prima nave, come sei stata accolta? Erano già presenti donne a bordo, quindi l’equipaggio era già abituato alla presenza fermminile. Nella mia componente sono stata accolta
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con il loro prezioso sapere manovrano cime e vele, timonano e si prendono cura dell’imbarcazione come fosse parte di loro
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con un pò di diffidenza iniziale ma siamo riusciti a creare un team affiatato.
Hai mai sognato di diventare nostromo di nave Vespucci? Mi sarebbe piaciuto fare un’esperienza sulla nave scuola Amerigo Vespucci per ampliare le mie conoscenze professionali, ma non ho mai pensato di diventarne nostromo. Era questo il lavoro che immaginavi di fare quando ti sei arruolata in Marina o ti aspettavi qualcosa di diverso? Quando sono entrata in Marina non avevo idea di cosa mi potesse aspettare, per me era un mondo sconosciuto, è stata una continua scoperta.
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Gli equipaggi “speciali” navigano a bordo di nave Italia per la Campagna di solidarietà 2017 con progetti educativi, di formazione, riabilitazione e inclusione sociale.
La cultura del mare al servizio del sociale di Giuseppe Lucafò
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ave Italia ha iniziato anche quest’anno la Campagna navale a favore della fondazione “Tender To Nave Italia”, la Onlus costituita nel 2007 dalla Marina Militare e dallo Yacht Club Italiano che promuove la cultura del mare e della navigazione a vela, di cui la Marina Militare è custode, come strumenti per migliorare la qualità della vita di bambini, adolescenti e adulti affetti da disabilità, disagio psichico o disagio sociale e familiare, che quotidianamente affrontano grandi ostacoli, ma che a bordo del più grande Brigantino a vela del mondo riconquistano la fiducia in sé stessi, attraverso un’esperienza che unisce l’amore per il mare all’amore per la vita. Nave Italia, partita lo scorso maggio da La Spezia, ha visto fino ad oggi salire a bordo più di 100 di queste persone: provenienti da tutta Italia che, insieme a professionisti, medici, psicologi ed educatori volontari, suddivisi in gruppi in base ai progetti solidali delle associazioni non profit e ONLUS, scuole, ospedali, servizi sociali, aziende pubbliche e private - che sostengono azioni inclusive verso i propri assistiti e le loro famiglie - i sono alternati per costituire gli equipaggi “speciali” affiancando i 21 marinai della Marina Militare fissi di bordo. L’imbarco su Nave Italia non è mai una vacanza e le settimane trascorse a bordo sono sempre impegnative perché, per raggiungere la meta, si deve lavorare insieme e condividere gli spazi disponibili, 24 ore al giorno, con ordine e rispetto verso gli altri. A bordo il lavoro non è mancato e le attività svolte da tutti sono state molteplici: da quelle marina-
resche, come il laboratorio di nodi, la salita a riva - affiancati da un marinaio e muniti di imbrago e cima di sicurezza e la manovra alle vele per governare gli oltre 1.300 metri quadri di velatura di questa unità, con l’obiettivo di sviluppare nei ragazzi creatività e spirito di squadra, ma non solo. In questo periodo, infatti, nave Italia, ha prima navigato per raggiungere la costa nord dell'Isola d'Elba, tratta in cui sono state svolte a bordo anche attività creative ed esperienziali, tra cui tecniche di mindfulness, di focalizzazione sugli aspetti emotivi, sull'identità corporea e sul rapporto con sé stessi e con gli altri, e ha poi proseguito verso Santa Margherita Ligure, dove l’equipaggio ha svolto attività di carattere sportivo presenziando alla regata Trofeo Bombola d'Oro 2017, della classe “Dinghy 12”. L’impegno della fondazione Tender to Nave Italia è stato inoltre onorato lo scorso 9 giugno quando l’unità e il suo equipaggio “speciale” sono stati tra i protagonisti della Giornata della Marina, celebrata quest’anno nella splendida cornice del porto di Civitavecchia: il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dalla Ministra della Difesa, senatrice Roberta Pinotti, dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano e del Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Valter Girardelli, si è recato in visita a bordo della nave, dove ad accoglierlo erano presenti i ragazzi del progetto “Mari e dolci onde” dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, prima di consegnare le Bandiere di Combattimento alle FREMM Alpino e Carabiniere, segnando ufficialmente l’ingresso delle due unità nella Marina Militare per assolvere i compiti al servizio del Paese.. La Campagna di solidarietà 2017 di nave Italia, che per la prima volta quest’anno guarda oltre i confini nazionali e diventa una sorta di servizio made in Italy apprezzato anche all’estero accogliendo anche il progetto di un’associazione della Repubblica Ceca, toccherà diversi porti tra Mar Ligure e Mar Tirreno e terminerà a fine ottobre a Genova, dove verrà celebrato il decennale della fondazione.
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Gran performance della Marina Militare al Trofeo Mariperman: la vocazione marinaresca per soccorrere e vincere
Un mare di emozioni di Roberta Talamoni
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ulle note dell’inno di Mameli, eseguito dalla banda di presidio del Comando Marittimo Nord diretta dal 1° Mrs Vito Ventre, si è aperta la 30^ edizione del Trofeo Mariperman, organizzato dal Centro di Supporto e Sperimentazione Navale (CSSN) della Spezia. Sfondo di pregio la bella baia delle Grazie di Porto Venere che dall’8 all’11 giugno ha ospitato le imbarcazioni d’epoca e gli eventi principali della manifestazione. Sono stati diversi gli appuntamenti culturali a partire proprio dai laboratori ludico–scientifici per i giovani organizzati dal CSSN in concerto con i principali centri di ricerca presenti nel golfo spezzino. I ragazzi più grandi hanno inoltre avuto la possibilità di conoscere le opportunità di carriera offerte dalla Marina Militare. I professionisti del mare si sono invece raccontati in due conferenze: la prima dal titolo “CSSN - Comsubin: dalla ricerca alle operazioni subacquee”, ha illustrato il rapporto tra Marina Militare e sviluppo scientifico-tecnologico, nella seconda spazio al personale della
I^ Sezione Volo elicotteri della Guardia Costiera di Sarzana accompagnato dal velista Giorgio Vacchetti, che ha raccontato e fornito utili consigli riguardanti la procedura di elisoccorso. Guardia costiera e Comsubin sono stati inoltre protagonisti, rispettivamente, di una esercitazione di sicurezza in mare e di una piccola rievocazione storica in cui i palombari hanno indossato ed utilizzato antichi equipaggiamenti. Per gli amanti dell’arte spazio agli artisti Federika Striker e Mauro Manco che con i loro diversi stili hanno raccontato l’amore per il mare ed il golfo dei poeti. Grandi emozioni per chi si è recato alle Grazie durante il weekend, i presenti hanno potuto ammirare un superbo modello di Nave Vespucci, presente nello stand del CSSN, visitare le imbarcazioni d’epoca in forza alla flotta della
Momenti salienti della regata nella suggestiva baia del golfo dei Poeti La Spezia. N OT I Z I A R I O
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Marina Militare: Caroly, Chaplin, Corsaro II e Stella Polare, Grifone e vedere, all’imbrunire del venerdì, la partenza, scandita con le bandiere dalla terrazza del torrione Comsubin,della regata sociale AIVE. Di rara bellezza è stata la parata d’eleganza con armamenti aurici e marconiani stagliati sullo sfondo della palizzata del borgo di Porto Venere. Al termine delle due prove valide per il VI Trofeo CSSN-ASDP la vittoria nel raggruppamento Classici è andata a Corsaro II, mentre nel raggruppamento epoca trionfo di Ilda, seguita da Forban V, a pari merito con nave Caroly. Quest’ultima aveva interrotto la regata per rispondere ad una richiesta di may day, che ha portato al soccorso di 6 naufraghi vittime di un sinistro marittimo; l’ammiraglio Claudio Morellato, direttore del CSSN, ha consegnato al Comandante Marcello Losito, un premio per il pronto intervento effettuato. La sezione velica della Marina Militare è stata invece la base operativa delle
regate del IV Trofeo CSSN-Enti di Ricerca, vinto per la seconda volta dal Polo Universitario G. Marconi della Spezia, e della tappa del campionato nazionale della classe 2.4 mR, con a bordo velisti normodotati e portatori di disabilità fisica, conquistata da Antonio Squizzato.
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Trionfo di vele per le regate di stazzati e monotipi. Novità di questa edizione è stata l’istituzione del 1° Trofeo Artiglio, assegnato ad Antares della Marina
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Intanto gli appassionati di vela, non dediti alle impegnative regate, si sono divertiti su percorso costiero con la veleggiata del Vela Cup organizzata dal Giornale della Vela. Tra le imbarcazioni moderne, che si sono sfidate al centro del Golfo su percorso a bastone, nella classe Meteor vittoria di misura di Top Yacht mentre tra i J24 è Argento Vivo ad ottenere il 1° posto e a portarsi a casa il premio per l’11^ volta nella storia del Trofeo. Nella classe Gran Crociera A il gradino più alto del podio è di Marziana, mentre nei B vittoria di Marina 2. Tra gli ORC A è Raffica 2 ad imporsi sui concorrenti mentre nei B è Melagodo a trionfare. Si è aggiudicato il 30° Trofeo Mariperman, assegnato dalla classifica riunita delle classi ORC, Raffica 2 di Walter Tronconi che ha ritirato la storica coppa, che negli anni è passata nelle mani dei diversi vincitori e che verrà rimessa in palio il prossimo anno. Fino ad allora Buon Vento!
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Presentiamo l’imbarcazione classe Mini 650 Serie Pogo 3, progettata per le regate oceaniche in solitario, che sarà timonata dal velista della Marina Militare Andrea Pendibene all’edizione 2017 della Minitransat.
Pegaso ITA 883
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di Pasquale Prinzivalli
ome vi avevamo promesso, sul numero passato, stiamo accompagnando il nostro atleta Andrea Pendibene fino alla linea di partenza della regata Ministransat 2017, che partirà il prossimo primo novembre da La Rochelle (FRA). Ma con che tipo di barca parteciperà? Quali materiali sono stati utilizzati per la costruzione? Che vele ha in dotazione? Cosa c’è dietro ad un progetto di una imbarcazione a vela di 6,50 metri, capace di affrontare l’oceano percorrendo 4.000 miglia? SERIE e PROTOTIPI Partiamo facendo una distinzione, le imbarcazioni classe 650 si dividono in due categorie denominate “Serie” e “Prototipi”, per i primi i cantieri costruttori
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sono obbligati a produrre un minimo di 10 esemplari con vincoli ben precisi su strutture, impianti di bordo e attrezzatura velica, i prototipi invece sono un vero banco di prova per materiali e nuove tecnologie. Nei serie e nei prototitpi, le misure degli scafi sono pressoché identiche, si differenziano di qualche centimetro nella lunghezza dell’albero, delle derive e dei timoni. La principale differenza sta nella limitazione dei materiali costruttivi e dell'utilizzo o meno dei foils, appendici capaci di far volare letteralmente lo scafo sopra l’acqua incre-
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mentando notevolmente la velocità. In entrambe le categorie sono vietati i gps (Global Positioning System) cartografici e l'utilizzo dell’elettronica se non per la produzione di energia a bordo e per il pilota automatico con giroscopio. Di seguito elenchiamo alcune delle misure delle rigide regole di stazza della classe Mini650: la lunghezza massima scafo è di 6,5 metri con una larghezza di 3 metri. Il limite del numero delle vele a bordo è di 7. La lunghezza della deriva è di 1,60 m per imbarcazioni di serie e 2 m sui prototipi. Passando all’albero, la lunghezza è di 11 m sulle imbarcazioni di serie e 12 m sui prototipi. I materiali costruttivi autorizzati sono l’alluminio e le fibre di vetro per i prototipi. I foils e le derive mobili sono ammessi solo sui prototipi.
PROGETTO Le nuove tecnologie legate allo sviluppo dei materiali compositi, dei software di elementi finiti ma anche di fluidodinamica hanno dato una brusca accelerazione nel mondo dello yachting moderno. La
realizzazione del Mini650 serie Pegaso ITA 883, la barca di Andrea Pendibene, è stata affidata allo studio di Architettura Navale Guillaume Verdier che ha ottimizzato le strutture interne beneficiando di un backhistory nelle più importanti competizioni mondiali dove tecnologia, performances e affidabilità sono stati la chiave del successo in competizioni come l’Americas Cup, Vendee Globe, Volvo Ocean Race. Addentrandoci sul progetto, si ha una prima fase in cui sono state analizzate le condizioni meteo degli ultimi 10 anni nel percorso dove si svolge la regata, poi grazie alla creazione di un render dello scafo sono stati provati i differenti assetti, un software ha definito poi il progetto finale dopo aver provato più di 2.000 configurazioni. Definite le geometrie, si è passati ad analizzare la migliore struttura in grado di resistere alle enormi sollecitazioni principalmente di slamming ossia quando lo scafo letteralemente impatta sulle onde e di dumping quando avviene lo scarico delle forze a cui viene sottoposta la barca in planata, con velocità medie di 10 nodi e per oltre 20 giorni di navigazione continuativa. Un altro aspetto molto importante, curato in fase progettuale, è stato la creazione della crash box di prua, una parte stagna che, qualora si verifichi un urto violento ed involontario a forte velocità con oggetti semisommersi, impedisce l’affondamento della barca. Anche per le pale del timone, in caso di
urto, si distrugge parte della pala, lasciando integro il sistema di governo, cosi da poter sostituire la stessa anche in navigazione. L’alberatura e il piano velico, fortemente arretrati, portano indietro il centro velico in modo da facilitare la stabilità di rotta in planata. Le crocette dell’albero, molto “acquartierate” rendono il profilo autoportante che con venti medi garantisce un margine di sicurezza durante le manovre delle strambate in oceano. La barca è dotata di un bompresso, orientabile, incernierato sul musone di prua e viene angolato al meglio per murare i gennaker, durante la navigazione nelle andature portanti. Lo scafo costruito in materiale composito, ossia formato da due o più elementi che una volta insieme sviluppano caratteristiche diverse da quelle che produrrebbero i due elementi individualmente, è realizzato sottovuoto per garantire maggior rigidità. Nelle imbarcazioni di serie monotipo classe 650 non si possono utilizzare ma-
Il velista della Marina Militare, Andrea Pendibene in allenamento a bordo del Pogo 3 - Pegaso ITA 883, di bolina con la barca molto sbandata.
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teriali compositi come carbonio e kevlar ma solo fibre di vetro per garantirne la longevità. Su Pegaso ITA 883 sono state utilizzare le migliori fibre di vetro, lavorate con tecniche ad infusione proprie di realizzazioni aerospaziali. L’unico ausilio elettronico ammesso, oltre alla radio da 25 w, un ricevente SSB (Single Side Band), la strumentazione radar che segnala la posizione alle navi, l’AIS (Automatic, Identification, System) la luce di navigazione è il gps (non cartografico). Il cuore di Pegaso è la centralina NKE, un pilota automatico giroscopico, indispensabile per chi naviga in solitario, che con il suo particolare software permette di navigare in differenti modalità: prora vera, prora magnetica, gps, vento reale e vento apparente. Ad oggi questo pilota è l’unico che permette con una certa sicurezza di poter planare con lo spinnaker grazie alla sua sensibilità e velocità di invio ed analisi variabili tra cui accelerazione, velocità, rotta, inclinazione sia trasversale che longitudinale, etc. Per dare un idea dell’accuratezza questo sistema era installato sui catamarani volanti delle Coppa America. PIANO VELICO Per quanto riguarda il piano velico, la randa è molto piatta, ad essa è possibile dare tre mani di terzaroli, interamente steccata è realizzata in dacron come impone il regolamento per garantire la sicurezza. Il fiocco è piccolo ed ha un profilo alare, disegnato e realizzato in un particolare tessuto brevettato, è molto resistente e la sua forma alare accoppiata alla randa, permette grandi velocità senza stressare l’attrezzatura. Il gennaker è la vela non strallata, molti skipper ne adottano due tipologie di forme, grande per condizioni fino a 10 nodi e una piccola per l’oceano. Gli spinnaker, vele fondamentali per queste imbarcazioni, unitamente alla randa coprono il 90% di tutte le 4.000 miglia e variano di grandezza dai 35 fino a 90 metri quadrati. Questi sono solo alcuni tra i più significativi aspetti che caratterizzano la progettazione e la realizzazione di una seppur piccola imbarcazione con così tanta tecnologia alle spalle.
In alto, Giovanna Valsecchi , atleta della Marina MIlitare, co-skipper di Andrea Pendibene, durante le fasi dell’armo della barca prima dell’uscita in mare. A seguire: Andrea Pendibene in allenamento notturno a bordo del Pogo 3 Pegaso ITA 883. N OT I Z I A R I O
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Marisicilia Cup Ad Augusta il Trofeo velico
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di Alberto Gusmano
a riscosso notevole successo la due giorni di regate veliche in occasione della III edizione della Marisicilia Cup e dell’XI edizione della Xifonio Cup con le manifestazioni collaterali realizzate nel corso dell’open day del comprensorio Terravecchia di Marisicilia. Questa edizione ha visto – per la prima volta - la partecipazione di 44 barche d’altura provenienti da tutta l’isola (Palermo, Catania e Riposto, Agrigento, Si-
racusa e Marzamemi) ad entrambe le regate: un importante segnale che lancia Augusta quale prestigioso centro velico a livello regionale se non nazionale. La prima giornata di eventi ha avuto inizio con i tornei di calcio a 5 e di tennis oltre alla tanto attesa gara podistica, seguiti dall’esibizione musicale degli istituti scolastici della città di Augusta sulle canzoni del mare e della Marina Militare. Molteplici sono state le iniziative che hanno dato spettacolo di colori in mare come l’esercitazione di recupero naufrago dei reparti di volo di Maristaeli Catania e della Capitaneria di porto di Augusta, ma anche il sorvolo dei campi di regata da parte di un P-72 del 41° stormo di Sigonella. Migliaia di persone hanno potuto visitare gli stand delle FF.AA., delle istituzioni e delle associazioni onlus presenti, ma anche il pattugliatore della Marina Militare Nave “Comandante Foscari”, alla fonda in prossimità di Torre Avolos.
“Ritengo – ha commentato l’ammiraglio de Felice - che il successo di questa edizione abbia confermato il connubio indissolubile tra la Marina Militare e la Sicilia, testimoniato altresì dalla massiccia partecipazione di barche di regatanti, dall’apprezzamento dei numerosi visitatori e dal coinvolgimento attivo di scuole e istituzioni”. A fare da cornice alle viste agli stand sono stati previsti numerosi eventi molto apprezzati dalla popolazione che hanno arricchito di musica e colori il weekend di sport e Marina Militare.
Le imbarcazioni che hanno partecipato alla regata, in navigazione di bolina, subito dopo la partenza di una delle prove disputate. (foto di Corrado Carrubba)
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