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EUNAVFOR Atalanta, è la volta della
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vent’anni, la portaeromobili ha di nuovo varcato le Colonne d’Ercole e l’emozione a bordo è stata tangibile. Diversi i membri dell’equipaggio che hanno osservato in silenzio sul ponte di volo il tratto di mare che divide due continenti così vicino, eppur così lontani nella storia e nel destino dei popoli che le abitano. “Sono grata alla Marina per questa bellissima esperienza. Rimarrà indelebile nei miei ricordi”, sono le parole del marinaio Rosa Cava, tra i più giovani di bordo a vivere un’esperienza unica nella storia decennale della nave. Durante il trasferimento, nelle acque del Mediterraneo occidentale, il Garibaldi si è esercitato con il pattugliatore Syphax della Marina Tunisina e con il magnifico veliero Juan Sebastián De Elcano della Marina Spagnola, collaborando con paesi partner nell’ottica della strategia di “Naval Diplomacy” della nostra Marina. Lasciate le Colonne d’Ercole, con alle spalle l’Europa e l’Africa, il Garibaldi ha affrontato le prime onde dell’Oceano Atlantico e, dal 24 al 26 febbraio, ha sostato a La Coruña in Spagna per il rifornimento di viveri e combustibile prima di continuare la rotta verso nord. Il burrascoso Golfo di Biscaglia, con le sue onde alte sei metri, ha messo a dura prova la resistenza dell’equipaggio che è giunto, come previsto, il 28 febbraio nella rada di Plymouth in Inghilterra per imbarcare 3 marines dell’advanced party dello staff CLF. “Momento storico” l’attraversamento del Circolo Polare Artico (latitudine 66° 33’ 39” N) avvenuto alle 09.00 locali del 4 marzo quando, alcuni membri dell’equipaggio, in nome della tradizione sono stati “battezzati” con le gelide acque del Mar di Norvegia, mentre a prora, i nocchieri di bordo, dipingevano di blu “l’occhio di panama” (apertura situata nella parte prodiera della nave, attraverso cui passano i cavi d'ormeggio e da rimorchio n.d.r.) , proprio come i “nasi blu” di coloro che navigano nel mare del Circolo Polare Artico. Ma le sorprese non sono finite per il Comandante ed il suo equipaggio! Qualche miglio più a nord, nel cielo stellato appare la magia dell’Aurora Boreale, che non ha
impedito solo qualche ora dopo che una violenta bufera di neve si abbattesse sulla nave imbiancando “l’isola ed il ponte di volo” del Garibaldi. Passata la bufera, l’equipaggio ha potuto godere di un’incantevole panorama fatto di maestose montagne, imponenti pendii innevati e puntellati da piccoli villaggi e taiga scandinava. “Un momento indescrivibile, che porteremo nel nostro cuore per sempre” ha commentato il comandante, capitano di vascello Marcello Grivelli, consapevole che il suo equipaggio, al rientro in Italia, torneranno cambiati perché arricchiti da un’esperienza unica nel suo genere.
L’incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi alla fonda davanti il porto di Narvik, a nord della Norvegia.