M ARINA n o T I Z I A r I o de l la
A n n o L X I I I - n o v e m b r e 20 1 6 - € 2,0 0
dal numero di:
N OVEMBRE 1966
CINQUANT’ANNI
FA . . .
La Marina di cinquant’anni fa, riproposta attraverso le immagini dei Notiziari dell’epoca e i vostri scatti
Cagliari, 4 novembre 1966. Numerosi studenti hanno visitato nave “Rizzo”, in occasione della “Giornata delle Forze Armate e del Combattente”.
Copertina del Notiziario della Marina: Pronti per l’ormeggio. Mitraglieri in azione ai pezzi
In alto: Mostra della Marina Militare a Treviso, organizzata a cura del Gruppo A.N.M.I. locale. Da sinistra: il Presidente Nazionale ANMI amm. De Angioy, l’amm. Ciccolo ed il Cav. Parpinel osservano il modello dell’incrociatore lanciamissili Andrea Doria.
inviate i vostri scatti dell’epoca con una breve didascalia a: notiziario.marina@gmail.com
Un momento dell’incontro di Rugby tra le rappresentative della Marina Militare e di Frascati
MARINA N O T I Z I A R I O
T E S TATA
M A R I N A M I L I TA R E 1954
GIORNALISTICA DELLA F O N DATA N E L
I SCRIZIONE :
R EGISTRAZIONE :
Tribunale di Roma
n. 396/1985 dell’8 agosto1985
PROPRIETÀ: Ministero della Difesa - EDITORE: Ministro della Difesa D IRETTORE R ESPONSABILE
Antonio COSENTINO
REDAZIONE, GRAFICA/IMPAGINAZIONE, SEGRETERIA:
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E
R EDAZIONE :
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per i testi ed i contributi fotografici: Umberto Castronovo, Giuseppe Bisceglia, Cosimo Massaro, Alessandro Bozza, Carlo Disma, Fabio Cacciatore, Marco Peruzzo, Ilaria Cerra, Desirée Tommaselli, Paolo Giannetti, Greco Fabio,Origlia Fabio, Mancini Donato, Corrado Carrubba, Fabio Carella, Paolo Landi. Stampa: Arti Grafiche Picene Roma
chiuso in redazione il 22 novembre 2016
Sommario
della
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12 16 22 24 26 30 32 36 38 42 44 46 48
A N N O LXIII -
N OV E M B R E
2016
Editoriale
di Antonio Cosentino
Sitrep
Mare Aperto 2016 di Umberto Castronovo
Eunavfor Med - Operazione Sophia di Giuseppe Bisceglia
Esercitazione bilaterale Oasis 2016 di Cosimo Massaro
Nave Palinuro, per mare e per terra con i giovani di Alessandro Bozza
Nave Aviere flagship di C.D.
Chiusa la 273ª sessione della Scuola di Comando Navale di Fabio Cacciatore
Tradizione e Futuro di Antonio Cosentino
Morosini, scuola di vita... di Marco Peruzzo
Un concerto di note in solidarietà di Ilaria Cerra
Le origini della Banda Musicale di Desirée Tommaselli
Sicurezza in mare: segnali sonori e luminosi e in mare di Paolo Giannetti
In Breve
di Emanuele Scigliuzzo
Italrugby vs “All blacks”: anche la Marina Militare in campo di Giuseppe Lucafò
22ª edizione del campionato interforze di tiro al volo specialità double trap di Elia Rega
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In copertina: Mar Mediterraneo, 14 novembre 2016. Suggestiva immagine della fregata classe FREMM, Virginio Fasan con la “Superluna” sullo sfondo. Vai alle pagine del Notiziario della Marina
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Editoriale di Antonio Cosentino
Operazioni internazionali, esercitazioni complesse, formazione, addestramento, solidarietà e sport. Tra i tanti impegni della Marina nel mese di novembre, saltano subito agli occhi, l’operazione europea Eunavformed Sophia e la Sea Guardian della NATO, entrambe nel bacino del Mediterraneo. E’ un segno importante, dimostrazione che il baricentro geopolitico si è spostato e che le direttrici dei traffici illeciti ed il loro costo complessivo in termini di risorse e sacrificio di vite umane sia diventato tale da
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scegliere di affrontare la situazione in modo sistematico. La Marina si addestra quotidianamente per sostenere questo genere di impegni e, per esempio, solo lo scorso mese si sono svolte l’esercitazione Mare Aperto, che ha visto coinvolto l’intero spettro di capacità aeronavali proiettabili della nostra Forza Armata, parallelamente alla Oasis 2016, finalizzata a testare, in un’altra zona del Mare Nostrum, alcune capacità fondamentali quale quella di Search And Rescue. Alla base di queste capacità troviamo
anche un intenso addestramento degli equipaggi a tutti i livelli, sin dagli istituti di formazione – Scuola Navale Militare “Morosini” ed Accademia Navale in testa – fino alle sessioni della Scuola di Comando Navale di Augusta, tutti momenti formativi che abbiamo toccato in questo numero. Sempre a bordo di navi italiane, come la nave scuola Palinuro, si svolgono continuamente attività di collaborazione con ambienti associazionistici molto vicini alla Forza Armata e,
come sappiamo, spesso impegnati nel sociale... ma non solo per mare, infatti questo mese si è svolto il concerto di solidarietà della Banda Centrale della Marina, di cui vi raccontiamo la storia e coinvolgiamo sulle “note” dell’evento. Infine non poteva man-
care la nostra rubrica sportiva sull’evento unico che ha coinvolto gli atleti della Marina a fianco della nazionale italiana di rugby contro i famosi “All Blacks” neozelandesi. In questo misto di impegno, tradizione e passione, non ci resta che augurarvi buona lettura. Mar Mediterraneo, 27 settembre 2016. 273ª Sessione di Scuola di Comando Navale. Nocchieri al lavoro a prua di nave Sfinge. (foto di Corrado Carrubba).
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oceano atlantico
SITREP novembre
2016
ma r
mar mediterraneo
BONIFICHE
ORDIGNI IN MARE
Attività di disinnesco/neutralizzazione di ordigni esplosivi in mare
RILIEVI
Personale Gruppo S.D.A.I. TA (Bonifica ordigni Torre GAvetone Molfetta - BA), S.D.A.I. AU (Bonifica Ordigni Santa Flavia - PA), S.D.A.I. LMD (bonifica Ordigni Porto Palma Is. Capresa), S.D.A.I. NA (Bonifica Ordigni San Felice Circeo), S.D.A.I. CA (Bonifica Ordigni Golfo di Cagliari),S.D.A.I. AN (Bonifica Ordigni Baia Flaminia - PU)
IDRO-OCEANOGRAFICI
Attività di monitoraggio Navi idro-oceanografiche ARETUSA
OPERAZIONE MARE SICURO Operazione di presenza, sorveglianza e sicurezza marittima nel Mediterraneo centrale per la tutela degli interessi nazionali Cacciatorpediniere MIMBELLI, DORIA Fregate FASAN (flagship), BERSAGLIERE, GRECALE, AVIERE Pattugliatori BETTICA, BORSINI, CIGALA FULGOSI, SIRIO.
JOINT OPERATION TRITON Operazione congiunta di controllo delle frontiere esterne della UE sotto egida dell’agenzia FRONTEX Personale MM presso ICC Pratica di Mare
VI.PE./OPER.CONSTANT VIGILANCE Attività di presenza/sorveglianza V Vigilanza Pesca/Controllo flussi migratori
MCCID MALTA Missione italiana di collaborazione nel campo della Difesa
1 Pattugliatore/Corvetta: SFINGE, ORIONE, SIRIO, LIBRA, VEGA.
Personale Marina Militare
EUNAVFOR - MED EUROPEAN UNION NAVAL FORCE
ATTIVITÀ DI DIFESA E SICUREZZA MARITTIMA NAZIONALE OPERAZIONI DI SICUREZZA MARITTIMA INTERNAZIONALI ATTIVITÀ DI COOPERAZIONE E OPERAZIONI INTERNAZIONALI CONCORSI/COLLABORAZIONI CON ALTRI DICASTERI NAZIONALI CAMPAGNE NAVALI/D’ISTRUZIONE, ATTIVITÀ ADDESTRATIVA COMPLESSA
O Operazione di contrasto al traffico di esseri umani nel Mediterraneo Portaeromobili GARIBALDI (flagship) - SAN GIORGIO mare re terra
n
ar
UNIFIL UNITED NATIONS INTERIM FORCE IN LEBANON
Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite Personale Marina Militare
OPERATION INHERENT RESOLVE Operazione di contrasto del terrorismo islamico Gruppo Operativo Incursori
COMBINED MARITIME FORCES Forza marittima multinazionale per la sicurezza marittima nella regione (Bahrain)
ne ro
Personale Marina Militare
RESOLUTE SUPPORT MISSION
Missione NATO di assistenza e supporto alle forze di sicurezza e istituzioni dell’Afghanistan Personale Brigata Marina SAN MARCO, Gruppo Operativo Incursori
M.F.O. golfo arabico
MULTINATIONAL FORCE AND OBSERVERS
Controllo e verifica della libertà di navigazione nello Stretto di Tiran GRUPNAVCOST 10: Pattugliatori ESPLORATORE, SENTINELLA, VEDETTA, Personale Brigata Marina SAN MARCO
oceano indiano
BMIS GIBUTI BASE MILITARE ITALIANA DI SUPPORTO IN GIBUTI
Missione di supporto tecnico-logistico alle forze nazionali in transito/sosta Personale Marina Militare
SNMCMG 2 STANDING NATO MINE CONTERMISURES GROUP 2
Gruppo navale permanente Nato di contromisure mine Cacciamine Rimini
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con la collaborazione della Sala Monitoraggio M.M. del 3° Reparto dello Stato Maggiore Marina
ESERCITAZIONE L’importanza dell’esercitazione testimoniata anche dalla visita del capo di Stato Maggiore della Marina L’ammiraglio Valter Girardelli si è recato lo scorso 22 novembre a bordo della portaerei Cavour e nel poligono di Capo Teulada. La ripresa dell’addestramento delle componenti della Squadra Navale, dopo molti mesi, rappresenta un investimento per il paese. La ripresa delle attività a caldo, i lanci missilistici, le attività anti sommergibile e antiaeree, rappresentano una necessità addestrativa vitale per la Marina. Inoltre, la connotazione interforze dell’esercitazione è fondamentale per integrare le differenti capacità delle forze armate, in modo da costituire una forza militare flessibile e pronta. A sottolinearlo anche la presenza dei comandanti operativi di Esercito, generale di corpo di armata Riccardo Marchiò, e Aeronautica, generale di squadra aerea Franco Girardi. Nel poligono di Capo Teulada l’ammiraglio Girardelli ha seguito le fasi della presa di terra da parte della Forza da Sbarco costituita dai militari della Brigata Marina San Marco e del Reggimento Lagunari Serenissima, provenienti da nave San Marco e giunti a terra con la copertura aerea degli aerei AV8.
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Grande soddisfazione è stata espressa durante la visita alla postazione di Comando campale del San Marco e dei Lagunari, che hanno gestito sul campo di Teulada l’esercitazione, mantenendo le comunicazioni con le varie componenti intervenute dal cielo, dal mare ed a terra. Al termine della visita, l’ammiraglio Girardelli ha sottolineato come la partecipazione di altre forze armate alla Mare Aperto serva ad esaltare competenze e specialità della componente terrestre, navale ed aerea che, se rese disponibili in maniera sinergica, possono dare al paese uno strumento militare valido in grado di operare in qualsiasi ambiente.
MARE APERTO 2016 P
Uno strumento aeronavale efficace a garanzia della sicurezza nazionale
di Umberto Castronovo
rontezza operativa e capacità di reazione. Sono questi gli elementi cardine su cui la Marina Militare ha sviluppato anche quest’anno l’esercitazione Mare Aperto, svoltasi nel Mediterraneo Centrale dal 15 al 25 novembre. Un’attività addestrativa intensa e multiforme mirata a consolidare le capacità operative nella lotta antiaerea, antisommergibile e antinave, la gestione di scenari di crisi in considerazione delle minacce convenzionali e asimmetriche che il nostro Paese e più in generale la Comunità Internazionale, si trovano ad affrontare in questo periodo storico. Lo scenario prescelto è stato svilup-
pato simulando una situazione di “frizione” tra Nazioni con escalation di eventi, sotto la direzione del Centro di Addestramento Aeronavale della Marina Militare di Taranto e la supervisione del Comando in Capo della Squadra Navale. I livelli di difficoltà crescenti, con continui mutamenti di situazione, hanno stimolato i Comandi in mare a variare la pianificazione delle missioni secondo le regole d’ingaggio assegnate. 3000 militari, 16 navi oltre a sommergibili, aerei AV8 ed elicotteri hanno preso il mare per mantenere elevati gli standard addestrativi attraverso una continua formazione professionale che rappresenta, più in generale, l’elemento cardine su cui ruota l’efficacia del Marinaio moderno unitamente agli strumenti altamente tecnologici di cui la Forza Armata dispone. Le componenti delle altre Forze Armate composte da 200 Lagunari del Reggimento Serenissima, 40 Bersa-
Mar Mediterraneo 21 novembre 2016, nave Alpino in navigazione durante l’esercitazione Mare Aperto.
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La connotazione interforze della Mare Aperto ha esaltato le competenze e le specificitĂ delle componentti terrestri, aeree e marittime
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Alcune fasi dell’esercitazione che ha visto la presenza del capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio Valter Girardelli, insieme al comandante in Capo della Squadra Navale ammiraglio Donato Marzano ed il comandante della Squadra Aerea, generale di squadra aerea Franco Girardi.
Mare Aperto, un’attività addestrativa intensa e multiforme mirata a consolidare le capacità operative nella lotta anti-aerea, antisommergibile e antinave
glieri del 3° Reggimento Bersaglieri unitamente ad assetti vari dell’Aeronautica, hanno assicurato ancora una volta quel processo di integrazione ed interazione necessari per mantenere flessibile e sempre reattivo lo strumento militare, indispensabile per la difesa degli interessi nazionali nel mondo. Questa prerogativa, che rafforza le competenze e le specificità di ogni singola Forza Armata, enfatizza la capacità di proiezione dei nostri militari in scenari diversificati in Patria e all’estero, a garanzia della stabilità e della sicurezza collettiva.
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Incontriamo l’ammiraglio di Squadra Donato Marzano, Comandante in Capo della Squadra Navale
Qual è l’importanza del condurre un’esercitazione annuale come la Mare Aperto? È importante perché alla Mare Aperto prendono parte tutte le componenti della Squadra Navale: gli staff, i comandi, le unità pronte, i sommergibili, gli aerei, gli elicotteri, la forza anfibia; è il compito in classe della Squadra Navale, per provare tutte le capacità combat della forza armata. E non solo, visto che quest’anno l’esercitazione è stata aperta al concorso di altre forze armate. In particolare la parte terrestre della componente anfibia, la cosiddetta Landing Force, è guidata da un colonnello dell’Esercito ed è composta da personale del Reggimento Lagunari e da personale della Brigata Marina San Marco, mentre per l’attività aerea hanno partecipato velivoli AMX e Typhoon dell’Aeronautica, insieme ai nostri AV8B. Quali sono i temi che il Comando della Squadra Navale ha deciso di provare
per verificare la prontezza dei comandi dipendenti? È la ripresa di un’esercitazione così complessa, dopo un certo numero di mesi di stop; siamo partiti dall’addestramento in tutti i settori base – dall’attività antiaerea, all’attività a caldo e all’attività antisom, fino alla prova degli assetti di comunicazione per poi passare ad un gioco più libero, per consentire ai tre comandi complessi coinvolti, ai loro staff e alle forze assegnate, di pianificare in maniera più realistica possibile in uno scenario di crisi, con un embargo, attività anfibia, attività di boarding; tutto quello che effettivamente poi siamo chiamati a fare in una situazione reale. Come giudica i risultati raggiunti? C’è un po’ di ruggine che ci stiamo levando piano piano in alcuni settori, molto bene in altri settori; l’importante è che vedo un trend positivo, vedo la gente interessata e molto appassionata ed è quello che mi interessa come Comandante in Capo.
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EUNAVFOR MED Operazione SOPHIA
L
di Giuseppe Bisceglia
’operazione Sophia, lanciata il 22 giugno 2015, coinvolge direttamente 25 Stati membri dell’Unione Europea e si pone l’obiettivo di contribuire a smantellare il traffico di esseri umani nel Mediterraneo centro-meridionale. Un’operazione strutturata che, come sottolineato dall’Alto Rappre-
senante dell’UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, è la più seria presa di posizione dell’Unione Europea nei confronti di chi lucra sul fenomeno della migrazione. L’operazione, suddivisa in quattro fasi successive, dalla raccolta informativa, al contrasto attivo prima in mare e poi a terra ai trafficanti di esseri umani, lo scorso 20 giugno, è stata rinforzata con due nuovi com-
Terminata la prima fase dell’addestramento per la Marina libica
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La missione Europea, a guida italiana contro i trafficanti di esseri umani, verso nuove sfide
piti: l’addestramento della Guardia Costiera e della Marina libica ed il contributo all’implementazione in alto mare dell’embargo di armi voluto dalle Nazioni Unite, da e per la Libia. I due compiti aggiuntivi sono di supporto al mandato principale, ovvero ciò che era l’obiettivo di partenza di Eunavfor Med non cam-
La portaeromobili Giuseppe Garibaldi impegnata nell’Operazione Sophia. (foto di Giancarlo Cadeddu).
bia, vengono però dotati ulteriori strumenti per raggiungerlo. Solo due mesi dopo, l’ammiraglio Credendino, il Comandante dell’Operazione Sophia, firmò un accordo tecnico sulle modalità dell’addestramento con il Comandante della Guardia Costiera e della Sicurezza portuale libica, il “Memorandum of Understanding”, diventato di fatto operativo già il 30 agosto con decisione del Comitato Politico e di Sicurezza dell’Ue. Parallelamente, molteplici sono stati gli sforzi degli stati membri per supportare e concretizzare l’inizio di questi compiti. Italia e Olanda
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II comandante dell’operazione Sophia di EuNavFor Med, ammiraglio Enrico Credendino con il comandante della Guardia Costiera libica Abdalh Toumia.
hanno fornito, oltre che un’aliquota di personale istruttore, anche due navi da sbarco: il San Giorgio e il Rotterdam. Il 26 ottobre scorso, infatti, sono imbarcati i primi 78 militari della Guardia Costiera e della Marina libica per iniziare un addestramento di 14 settimane incentrato sui com-
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piti specifici di guardia costiera. Inoltre, il programma delle lezioni prevede anche dei moduli dedicati per il diritto umanitario, ricerca e soccorso, controllo dei pescherecci, ricerca del materiale sospetto a bordo e primo soccorso medico. Un’attività addestrativa molto impegnativa e prolungata che si pone l’obiettivo di rendere la Guardia Costiera libica e la Marina pienamente autonome nel controllo delle proprie acque territoriali e che, come conseguenza, contribuirà a
salvare vite umane in quella porzione di mare dove le Unità impegnate nell’Operazione Sophia non hanno mandato di entrare. Al primo pacchetto addestrativo, ne seguirà un secondo nei centri di addestramento di alcuni Paesi membri ed, infine, un terzo, a bordo dei pattugliatori libici.
Un importante passo verso una maggiore sicurezza nel Mediterraneo di Emanuele Scigliuzzo
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ell’ambito dell’Operazione Sophia di Eunavfor Med, nave San Giorgio è stata impegnata nel primo dei cicli addestrativi per 78 tirocinanti libici. Lo scopo di questa attività di Capacity Building and Training per la Marina/Guardia Costiera libica, è quello di formare personale istruttore, necessario per una crescita interna alla forza armata e riportare stabilità e sicurezza nelle acque territoriali. La prima fase del modulo d’istruzione ha visto il personale della marina libica suddiviso in due gruppi: il primo impegnato a bordo della nave olandese Rotterdam in attività addestrative di lotta antincendio, attività di boarding, ispezioni ai mercantili, manutenzione meccanica ed elettrica; il secondo gruppo a bordo della nave anfibia San Giorgio è stato impegnato in lezioni di condotta della navigazione, telecomunicazione, gestione eventi di ricerca e soccorso e lingua inglese. Anche il prossimo ciclo vedrà la collaborazione dell’unità olandese, per quelli successivi, della durata di dieci settimane, l’attività sarà condotta su nave San Giorgio con gli istruttori italiani affiancati anche da personale proveniente
da altre nazioni dell’Unione Europa oltre a rappresentanti di Frontex (Agenzia Europea della Guardia di Frontiera e Costiera) e UNHCR (Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati). Fornire un addestramento completo sulla navigazione costiera e d’altura, la condotta di imbarcazioni e motovedette, la gestione delle telecomunicazioni, l’arte marinaresca, il diritto della navigazione, la ricerca e soccorso (SAR), il primo soccorso, la capacità di costruire una Maritime Situational Awareness e le conoscenze per una vigilanza
L’operazione Sophia si pone l’obiettivo di contribuire a smantellare il traffico di esseri umani nel Mediterraneo centro-meridionale
Alcuni momenti dii addestramento del personale della marina libica a bordo di nave San Giorgio.
sulle attività di pesca nel rispetto del diritto internazionale: questa la richiesta di collaborazione del governo Libico riconosciuto dalla comunità internazionale, impegnata in una pronta risposta che garantirà una maggiore sicurezza nell’area del Mediterraneo. L’attività suddivisa in tre differenti fasi porterà nell’arco di quattro mesi i 78 formatori libici ad essere pronti a trasmettere ai propri colleghi quanto appreso durante il corso. Dopo la prima parte in mare, i tirocinanti continueranno il loro percorso nei centri di formazione dei paesi membri dell’Unione Europea, per terminare poi con l’ultimo passaggio a bordo delle unità libiche per l’addestramento degli equipaggi.
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Esercitazione bilaterale Oasis 2016
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La Marina italiana e la Marina tunisina si esercitano nelle acque dello Ionio meridionale, importante momento formativo e addestrativo per entrambi gli equipaggi e staff coinvolti.
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di Cosimo Massaro foto di Corrado Carrubba
i è svolta nelle acque del mar Ionio meridionale l’esercitazione italo-tunisina Oasis 2016, quest’anno organizzata dalla Marina Militare Italiana. Giunta, ormai, alla sua quattordicesima edizione, l’esercitazione bilaterale si colloca fra le attività di cooperazione che la Marina Militare svolge con le Marine rivierasche del Nord Africa. Una cooperazione che mira ad accrescere e consolidare la capacità di interazione e intervento congiunto nel campo della sorveglianza e con-
Mar Ionio meridionale, 27 ottoobre 2016. Vedetta del team di force protection scruta l’orizzonte dall’aletta di plancia di nave Cigala Fulgosi.
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L’ Oasis, giunta alla 14ª edizione, è una esercitazione bilaterale annuale fra la marina militare italiana e quella tunisina.
trollo del traffico mercantile, contrasto alle attività illegali via mare, ricerca e soccorso marittimo (S.A.R.) e ricerca e rimozione di ordigni rinvenuti sul fondale marino. L’Italia ha partecipato all’esercitazione con il pattugliatore d’altura Comandante Cigala Fulgosi, un elicottero SH-212 del 2° Gruppo della Stazione Elicotteri di Catania, un boarding team della Brigata Marina San Marco di Brindisi ed un team di subacquei del Nucleo Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi (SDAI) di Augusta. La Tunisia ha partecipato con il pattugliatore Hannibal P-508, un team di subacquei ed un boarding team. Due fasi principali hanno caratterizzato l’intera esercitazione. La prima, a terra, in un vero e proprio warm up i team subacqueo e di boarding hanno potuto testare procedure ed effettuare prove a freddo, propedeutiche per lo svolgimento della fase successiva. La seconda fase, invece, in mare, è stata condotta con l’obbiettivo di
Mar Ionio meridionale, 27 ottobre 2016. In alto a sinistra: personale della Brigata Marina San Marco e del boarding team tunisino rientrano a bordo di nave Cigala Fulgosi, a seguire personale del team di force protection. A sinistra: l’elicottero di nave Cigala Fulgosi sorvola le unità impegnate durante l’esercitazione di law-enforcement.
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Lo scopo dell’esercitazione è quello di verificare le procedure tattiche per il controllo dei traffici illeciti nel Mediterraneo centrale.
mettere in atto, e verificare, procedure e tattiche per il contrasto dei traffici illeciti e le expertise adottate dalle due Marine per la ricerca e salvaguardia della vita umana in mare. Tra le numerose esercitazioni condotte sono state eseguite anche attività di fuoco con armi di diverso calibro che hanno fatto da cornice ad una articolata simulazione di abbordaggio e law enforcement nei confronti di un mercantile dedito al contrabbando di armi. Le due giornate di esercitazione in mare hanno visto, inoltre, le unità navali confrontarsi nella conduzione di manovre cinematiche ravvicinate e nella simulazione, con team congiunti, di operazioni di ricerca e soccorso di naufraghi. L’esercitazione, importante momento formativo ed addestrativo per entrambi gli equipaggi e staff coinvolti, ha rappresentato una valida e produttiva opportunità che ha ulteriormente rafforzato il già ottimo rapporto che lega le due Marine e i due Paesi.
In alto: nave Cigala Fulgosi in rada davanti la base navale di Augusta insieme all’unità tunisina Hannibal. In basso a sinistra: imbarco sull’elicottero di nave Cigala Fulgosi del personale della Brigata Marina San Marco (BMSM). A seguire, l’elicottero SH-212 di nave Cigala Fulgosi impegnato in attività di fast-rope su nave Levanzo, che simulava essere un mercantile d’interesse.
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on lo sbarco a Taranto degli allievi marescialli è iniziata contestualmente la post Campagna 2016 di nave Palinuro dedicata alla collaborazione con associazioni e istituti scientifici. I 25 giovani imbarcati, soci delle associazioni STA-Italia, ANMI e LNI, dopo un rapido ambientamento a bordo, sono stati direttamente coinvolti in numerose attività marinaresche tra le quali significative sono state l’apertura e chiusura delle vele, la condotta dell’unità dalla plancia, la navigazione notturna e tanto altro ancora utile per apprendere i rudimenti dell'andar per mare. L’esperienza, dall’elevato carattere formativo, si è conclusa con la tradizionale ceri-
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monia di consegna dei diplomi per navigazione d’altura da parte del Comandante dell’Unità, capitano di fregata Giuseppe Valentini, al termine della quale i neo-marinai hanno fatto ritorno presso le loro famiglie, con un bagaglio unico, carico di esperienza, emozioni e la gioia di aver superato un impegnativo periodo di imbarco ma anche accompagnati da un pizzico di nostalgia per una nave e un equipaggio in cui, seppur per un breve periodo, si sono sentiti pienamente integrati. Nell’ambito delle attività svolte dall’Unità da segnalare, nel corso della sosta a Porto Empedocle, la conferenza a bordo dell’associazione “Marevivo", che da anni si occupa della tutela e della salvaguardia
dell’ambiente marino, dal titolo “dalla plastica all'erosione costiera” ed alla quale hanno partecipato anche docenti dell’università di Messina. Di assoluto rilievo e degna di menzione, l’accoglienza riservata alla storica nave goletta dalla città di Messina, seconda tappa
Nave Palinuro, per mare e per terra con i giovani di Alessandro Bozza
della post campagna. Durante la sosta in porto, a bordo di nave Palinuro, sono state organizzate dall’amministrazione comunale una serie di momenti di interesse culturale. Il 4 ottobre si è svolta una serata musicale che ha visto l’esibizione del “Trinacria Saxophone Quartet” un quartetto di
studenti del Conservatorio “A. Corelli” di Messina che hanno intrattenuto gli ospiti presenti con un repertorio musicale che ha spaziato dal classico al jazz. L’evento si è concluso con la proiezione del cortometraggio “Come le Onde” in ricordo della figura della poetessa messinese Maria Costa. L’Unità è stata la location di una estemporanea di pittura di grande impatto visivo dal titolo “Oltre il mare”. Particolare interesse verso l’Unità a vela della Marina è stato manifestato dai tanti giovani studenti degli istituti scolastici, che sono giunti a bordo in gran numero da Messina e provincia, ma anche dai limitrofi
comuni calabri. La visita di nave Palinuro oltre ad essere stata di elevato gradimento per tutti, ha rappresentato un primo contatto con la realtà della Marina per molti giovani ed un esempio di ciò che potrebbe rappresentare per loro, in un prossimo futuro, la vita in mare.
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nave Aviere flagship Operazione Sea Guardian
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di C. D.
’ iniziato lo scorso 5 novembre il turno come nave di bandiera del pattugliatore di squadra italiano Aviere nell’ambito della nuova operazione di sicurezza navale dell’Alleanza Atlantica “Sea Guardian” (OSG). Nave Aviere, al comando del capitano di fregata Alessandro Romano, ha preso il controllo di una serie di attività di vitale importanza nel Mar Mediterraneo in testa al Task Group 440.03, una formazione navale di altre due fregate, la bulgara Verni e la turca Gemlik. L’operazione Sea Guardian, sotto la catena di comando e controllo del Comando Marittimo
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NATO di Northwood (MARCOM), è infatti centrata su tre obiettivi principali. Primo dei tre, contribuire a garantire la Maritime Situational Awareness, il quadro complessivo della situazione marittima aggiornato in tempo reale; non meno importante il secondo, ossia operare
in ruolo di contro-terrorismo navale; quindi il terzo, consistente nella cosiddetta attività di Capacity Building – che si traduce nell’addestramento delle forze di Paesi riviersachi amici – volta a generare sinergie e collaborazioni di rilevanza strategica per gli equilibri nel baricentro geopolitico che è oggi il Mare Nostrum. Agli staff delle Unità del gruppo na-
vale questi obiettivi sono stati declinati nel corso della riunione organizzata nella stessa giornata di inizio novembre dal MARCOM presso il Nato Maritime Interdiction Operational Training Center della base NATO di Suda, a Creta. A livello strategico, l’operazione ha anche il compito di supportare la funzione di sicurezza europea nel Mediterraneo attraverso un sempre maggiore coordi-
namento con l’operazione “Eunavformed Sophia” mentre, a livello operativo, le Unità partecipanti alla OSG potranno intervenire anche con attività mirate di interdizione marittima per garantire la libertà di navigazione, contrastare la proliferazione di armi di distruzione di
massa e proteggere le infrastrutture critiche esposte alla minaccia di attori ostili. Ancora una volta, l’incarico affidato alla Nave italiana ed al suo equipaggio rappresenta un riconoscimento di professionalità alla nostra Marina, che negli ultimi anni ha schierato spesso nave Aviere in attività addestrative ed operative nazionali ed internazionali, contribuendo fattivamente al mantenimento della pace e della sicurezza collettiva. 8 novembre 2016, nave Aviere impegnata nell’ambito dell’operazione di sicurezza navale dell’Alleanza Atlantica “Sea Guardian” vista dal cockpit dell’elicottero. (foto Mancini Donato).
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Chiusa la 273ÂŞ sessione della Scuola di Comando Navale di Fabio Cacciatore foto di Corrado Carrubba
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l 7 ottobre ad Augusta, presso il Comando delle Forze da Pattugliamento per la Sorveglianza e la Difesa Costiera, si è conclusa la 273ª sessione della Scuola di Comando Navale, scuola che, dal 1926, forma i futuri comandanti delle unità navali della Marina Militare. Giovani ufficiali provenienti da tutte le realtà operative. La prima fase della sessione ha visto i futuri comandanti, impegnati in un tirocinio di manovra (Tir.Ma.) della durata di tre settimane, durante il quale si sono alternate conferenze,
visite d’istruzione, attività in mare a bordo delle Unità Navali ove si sono cimentati con oltre 30 manovre ciascuno, sia diurne che notturne, tra ormeggi, disormeggi, prese di boa ed ormeggi alla fonda nella rada di Augusta. Sbarcati dalle navi Ticino e Favignana gli ufficiali frequentatori si sono poi
alternati, nella seconda fase, sulle plance delle corvette Driade e Sfinge per ulteriori tre settimane, nel Tirocinio di Manovra ed Impiego Tattico (Tir.M.I.T.) per la conduzione di manovre cinematiche più complesse: affiancamenti, navigazione all’appoggio e rimorchi, unitamente a fonde di squadriglia e navigazione in formazione in mare aperto. Durante questa fase le unità hanno fatto sosta nel porto de La Valletta, nella Repubblica di Malta. Non sono mancate, visite culturali a favore dei frequentatori e degli equipaggi al
22 settembre 2016, durante l’attività della 273ª sessione della Scuola di Comando Navale, la corvetta Driade incrocia nave Palinuro.
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War Museum presso il Forte Sant’Elmo e alle antiche mura della cittadina di Mdina. Forti le emozioni nel rivivere l’impresa di Teseo Tesei e di Alcide Pedretti a bordo del loro SLC nel forzamento del porto di Malta. Molte le tracce della passata presenza inglese nel Paese: dalle regolari e ordinate strade de la Valletta, scolpite in un disegno dalla perfetta geometria e contraddistinte dalle scarlatte cabine telefoniche inglesi, ai secolari vicoli della cittadina di Mdina, interamente costruita in pietra gialla locale. Presso l’Headquarter dell’Armed Forces of Malta, è stato, inoltre, siglato un accordo contenente istru-
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zioni di coordinamento permanenti, atto a regolare l’attività addestrativa in mare, fra la Marina Militare e la componente navale delle Forze Armate Maltesi. La firma dell'accordo giunge al termine di un processo di elaborazione congiunta che ha visto direttamente impegnata la Missione Italiana in Malta ed i Comandi della Marina Militare interessati, in particolare il Comando per le Forze da Pattugliamento e la Difesa Costiera. I contenuti del documento, sono stati immediatamente valorizzati, presso il Maritime Squadron della base navale di Floriana, e messi in atto il giorno seguente durante un'esercitazione congiunta.
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Aperto l’anno accademico 2016-17
Tradizioni e futuro
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di Antonio Cosentino
Livorno, 18 novembre 2016, piazzale dell’Accademia Navale. L’ammiraglio Valter Girardelli accompagnato dall’on. Domenico Rossi e dal comandante dell’Accademia Pierpaolo Ribuffo. (foto di Fabio Carella). In alto: L’onorevole Domenico Rossi, sottosegretario alla Difesa dopo la firma del libro d’onore, a seguire il tavolo dei relatori.
ui nell’Istituto trova autorevole ed efficace espressione uno straordinario legame, un legame che vorrei sintetizzare con una progressione anche concettuale in quattro parole:“Valori, Uomo, Mare, Futuro” - lo afferma il capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio Valter Girardelli, intervenuto a Livorno in occasione dell’apertura dell’Anno Accademico 201617, alla presenza del sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, dell’ammiraglio Giampaolo Di Paola (ex ministro della Difesa e capo di Stato Maggiore Difesa), del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di corpo d’armata Tullio Del Sette e di numerose autorità civili e militari. “La sicurezza marittima assume pertanto un ruolo determinante e un ruolo abilitante per il futuro geopolitico stesso del pianeta, sempre più orientato alla dimensione delle risorse di interesse generale per l’umanità, da dover proteggere, da dover salvaguardare. Ricordo l’Artico, ricordo la digitalizzazione, ricordo tanti altri aspetti che sono stati dichiarati beni comuni dell’umanità, che sono funzionali e sono chiave per gli sviluppi positivi, futuri, del genere umano. D’altra parte, il mare si è imposto sin dagli albori della storia quale elemento di congiunzione tra popoli e culture, secondo un principio di unità nelle differenze, unity in diversity, come dicono gli anglosassoni, che ha anche fatto della diversità una ricchezza. Al mare è unanimemente attribuito un carattere di impegnativa palestra di vita, cui ci si riferisce nel tratteggiare comportamenti concreti e improntati allo spirito di squadra, prendendo ad esempio chi vi opera.
“
Sul mare vigono sacri codici comportamentali improntati al rispetto dell’ambiente e all’assistenza al prossimo in difficoltà”- queste le parole dell’ammiraglio Girardelli. Il capo di Stato Maggiore della Marina ha evidenziato, inoltre, l’importanza delle risorse umane: “il capitale umano è una ricchezza primaria, prioritaria, vincente, dirimente, insostituibile di qualsiasi realtà organizzativa”. Tra le tante tematiche affrontate, si è parlato anche di innovazione, adattamento, aggiornamento e formazione. Formazione che, come ha rimarcato il professor Gaetano Manfredi, presidente della conferenza dei Rettori e Rettore dell’università di Napoli, deve stare al passo con i cambiamenti cadenzati e imposti dai tempi moderni, quelli della globalizzazione, “della cosiddetta quarta rivoluzione industriale”. Una formazione – ha sottolineato il professor Manfredi - che deve porre attenzione a come trasmettere le competenze. E devo dire che qui in Accademia si presta molta attenzione a questo aspetto, fatto sta che da qui escono giovani capaci di gestire le complessità. Mentre, il comandante dell’Accademia, ammiraglio Pierpaolo Ribuffo, ha posto l’accento su uno dei compiti dell’Istituto, “stimolare gli allievi lungo la via della virtù e della conoscenza, utile ad affrontare un anno denso di impegni e di sfide che possono aprire a utili opportunità di crescita”. Come tradizione, nel corso della cerimonia sono stati consegnati i riconoscimenti agli ufficiali e allievi dei corsi normali che si sono particolarmente distinti negli studi durante lo scorso anno.
L’apertura dell’Anno Accademico è uno dei momenti centrali che scandiscono il tempo di questo glorioso Istituto di formazione, che è una palestra di vita marinara Il capo di Stato Maggiore della Marina Ammiraglio Valter Girardelli
”
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Morosini, scuola di vita... di Marco Peruzzo
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a storia di questo istituto parte dal 1937, quando vennero inaugurati gli edifici che avrebbero ospitato fino al 1943 il “Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio” per formare i giovani al servizio della Regia Marina.
Lo stesso complesso si trovò ad ospitare poi dal 1946 al 1959 le Scuole Sottufficiali della Marina e dal 1961 venne inaugurato il Collegio Navale pensato per accrescere nei giovani l’interesse alla vita sul mare e alle attività a questo collegate. Dal 1997 è stata istituita la Scuola Navale Militare ed ultima innovazione, dall’anno scolastico 2001/2002 agli allievi ammessi alla frequentazione, viene attribuito lo status di militare. In omaggio alla città che lo ospita, l’istituto è stato intitolato a Francesco Morosini, ammiraglio e personaggio storico di rilievo che durante la Repubblica Veneta si distinse nella guerra di Candia contro l’impero Ottomano nel ‘600. Una scuola di vita che trasforma giovani studenti in donne e uomini pronti ad affrontare il futuro, che prosegua o meno nella Marina Militare, che sia ancora di appartenenza oppure no alle Forze Armate. Gli allievi del Morosini una volta raggiunta la maturità liceale dovranno affrontare le stesse scelte di tutti gli altri studenti italiani, ma potranno farlo certi di una preparazione scolastica elevata, raggiunta con impegno e costanza, con un senso del dovere che darà un valore aggiunto al loro domani. Gli studenti del Morosini avranno durante il percorso didattico, l’opportunità di confrontarsi con le arti marinaresche e sportive in genere sempre con un livello di qualità assoluto. Numerose saranno le esperienze importanti che ogni allievo vivrà con l’esperienza nella Scuola Navale, anche la possibilità di misurarsi con realtà diverse dalla Marina Militare. Una scelta da affrontare nel momento cruciale della crescita di ogni ragazzo, un triennio che segnerà per sempre il carattere di ogni allievo, che acquisirà non solo una maturità scolastica ma anche la forza e la prontezza per poter sfidare il suo futuro. Una veduta panoramica della Scuola Navale Militare presso l’Isola di Sant’Elena a Venezia.
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56ª Cerimonia d’inaugurazione dell’Anno Scolastico
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o scorso 22 ottobre, presso la Scuola Navale Militare “Francesco MOROSINI”, si è tenuta la 56ª Cerimonia d’Inaugurazione dell’Anno Scolastico 2016/2017 che ha visto protagonista il Battaglione Allievi nella sua interezza, ma che è stata particolarmente sentita per gli Allievi del 1° Corso coinvolti nella loro prima ricorrenza istituzionale. In apertura, sulle note dell’inno del Battaglione San Marco, hanno fatto ingresso i vessilli di tutti i corsi precedenti portati dagli allievi del 1° Corso chiamati così metaforica-
mente a farsi carico di tenere alto l’orgoglio dell’Istituto. Il loro riconoscimento ufficiale come Corso avverrà solo in occasione del Giuramento solenne che si terrà il 23 dicembre prossimo, ma già in questa occasione questa neoformata compagine di sedicenni si è espressa come un gruppo compatto e coeso investito della responsabilità di ben figurare innanzi alle Autorità militari e civili intervenute, al Quadro permanente, ai familiari ed agli Allievi più anziani. I vessilli dei vari corsi si sono disposti lungo il perimetro circolare dell’Aula Magna, a simboleggiare la presenza costante di tutti gli Allievi che hanno dato anima alla Scuola Navale in un simbolico abbraccio. Anche per l’anno in corso le Autorità non hanno fatto mancare la loro vicinanza alla Scuola. Sono intervenuti il rappresentante del Governo per il Veneto e prefetto di Venezia dott. Domenico Cuttaia, il Comandante delle Scuola della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Salvatore Ruzzittu, il procuratore aggiunto della Repubblica
e coordinatore distrettuale antimafia e antiterrorismo di Venezia, consigliere Adelchi D’Ippolito ed il vice sindaco della città di Venezia, sig.ra Luciana Colle. Palpabile è stata l’emozione anche per i genitori degli Allievi del 1° Corso che, per la prima volta, hanno visto i loro figli marciare formalmente, indossando una divisa militare. Il momento maggiormente significativo ed emozionante della Cerimonia non poteva che essere la consegna della Bandiera d’Istituto da parte degli Allievi del 2° Corso Helios a quelli del 1° Corso. Pronunciata la formula con cui il 1° Corso accetta di rispettare e portare avanti gli alti valori e le nobili tradizioni di lealtà e onore che costituiscono patrimonio irrinunciabile della Scuola Navale Militare Francesco Morosini, con l’intervento finale del Comandante delle Scuole della Marina, è stato ufficialmente aperto l’Anno Scolastico. In chiusura è toccato all’Allievo più giovane decantare i versi della Preghiera del Marinaio.
Come descriverebbe le Scuole militari? Quella delle Scuole militari è una realtà purtroppo poco conosciuta, non tanto perché siano poche le attenzioni che vengono rivolte a questi Istituti, quanto piuttosto perché è difficile comprendere dall’esterno le molteplici dinamiche formative che interessano i frequentatori. Tali dinamiche non si limitano al mero conseguimento di una perfetta forma militare, richiesta peraltro ad ogni singolo Allievo, ma anche e soprattutto nell’armonico intreccio di quest’ultima con altre due componenti fondamentali all’interno del Morosini: la didattica e lo sport.
e comunque, come si confà ad un militare e, prima ancora, ad un buon cittadino. “Morosiniano” non è chi rispetta le regole perché costretto a farlo, ma chi si attiene alle norme perché ne ha interiorizzato il senso e fatta propria la primaria funzione di rendere possibile la convivenza e la crescita sia individuale che collettiva.
L’intervista all’allievo Inzinza Giuseppe
Cosa significa essere “morosiniano”? Essere “morosiniani” vuol dire innanzitutto comprendere appieno le regole della Scuola Navale Militare, rispettarle sempre
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Questa esperienza l’ha cambiata e se sì in che cosa? L’esperienza al Morosini è qualcosa di unico ed irripetibile, non solo perché veniamo immersi, a soli sedici anni, in una realtà completamente nuova, ritrovandoci addirittura ad indossare una divisa, ma anche e soprattutto perché questa Scuola è una vera e propria “palestra di vita”.
La Scuola ha rispettato le sue aspettative? La Scuola ha rispettato e soddisfatto tutte
“
Nelle parole delle Autorità intervenute non è mancato l’apprezzamento generale per la Scuola Navale, baluardo di valori sempiterni, eppure capace di rinnovarsi In alto il passaggio del Vessillo della Scuola Navale dal 2° al 1° Corso; in basso il Brigatiere Giuseppe Inziza; in basso a destra: il Comandante del Comando Scuole della Marina Militare Ammiraglio di Squadra Salvatore Ruzittu con il Prefetto di Venezia dott. Domenico Cuttaia ed il Comandante della Scuola Capitano di Vascello Massimo Fabbri.
ed aprirsi all’incedere dell’incremento sociale. La consolidata presenza di Allievi di sesso femminile nonché la perfetta integrazione di giovani provenienti dai contesti familiari più disparati per estrazione sociale, religione e provenienza geografica, non sono che la conferma della bontà di un modello formativo frutto di un continuo affinamento, ma con radici solide e ben strutturate.
In qualità di Comandante e Dirigente Scolastico il mio primo pensiero va a voi, Allievi del 1°Corso, provenendo da tutta Italia e primeggiando tra tanti altri concorrenti, avete superato una selezione che vi ha impegnato per parecchi mesi, e da sole poche settimane avete deciso di affrontare con impegno, serietà e coraggio un percorso triennale faticoso e difficile, ma che se sarà superato rappresenterà per sempre una delle più grandi soddisfazioni della vostra vita.
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Capitano di Vascello Massimo Fabbri
le mie aspettative, in particolare dal punto di vista didattico. Il Morosini mi ha assicurato una preparazione completa nella totalità delle materie studiate grazie alla presenza di un corpo docente selezionato e presente.
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La Banda della Marina all’Auditorium Parco della Musica
Un concerto di note in solidarietà C
di Ilaria Cerra
ome ogni anno la Banda Centrale della Marina ci ha regalato emozionanti “note in solidarietà” con il concerto tenuto presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, lo scorso 14 novembre. I suoi 102 orchestrali hanno suonato spaziando dalla sinfonia alle arie d’opera, dalle più celebri colonne sonore di film, alla musica rock. Ad arricchire l’evento musicale le voci del soprano Monica De Propris e del tenore Claudio Minardi che si sono esibiti in componimenti di grandi autori sia italiani che stranieri, entusiasmando la platea. La Banda, diretta dal capitano di fregata, Maestro Antonio Barbagallo è impegnata da anni nel sociale riscuotendo successi in tutto il mondo. Il concerto presso l’Auditorium romano è stato, ancora una volta, un’unione di musica, canto e solidarietà in favore della fondazione Telethon che destinerà il ricavato delle donazioni e della vendita degli ormai tradizionali “cuori di cioccolato” all’avanzamento della ricerca nel campo delle malattie genetiche rare. Il capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio Valter Girardelli, ha voluto rimarcare l’impegno profuso quotidianamente dalle Forze Armate a favore della collettività sottolineando lo stretto legame tra la musica ed il mare e ricordando gli equipaggi che quotidianamente prestano soccorso in mare a centinaia
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di persone. Il concerto ha ospitato importanti autorità come il sottosegretario della Difesa, onorevole Domenico Rossi ed il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, che hanno riconfermato in solido l’importanza di fare “gioco di squadra” e di “aiutare la collettività”. Un pensiero non può non andare agli immigrati sbarcati sulle nostre coste ed ai terremotati del centro Italia, che hanno visto le nostre Forze Armate in prima linea nell’aiutare e soccorrere.
Un concerto non solo quindi musicale ma anche di unione e sentimenti dove i protagonisti non erano solo gli orchestrali o i tenori, ma ogni singola persona della platea, ogni singolo militare e civile uniti per uno scopo unico, “aiutare le persone” ove la musica era il punto d’unione al servizio della collettività e del nostro Paese.
Guarda il concerto sul canale Youtube della Marina Militare.
Roma, 14 novembre 2016 Auditorium Parco della Musica, l’esibizione della Banda Musicale della Marina diretta dal maestro Antonio Barbagallo. (foto Maurizio Flamini).
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Le origini della Banda Musicale La Marina Militare in musica
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di Desirée Tommaselli
l mare e la musica uniscono, non hanno barriere e travalicano le differenze culturali, anzi, le mescolano nel continuo fluire dell’acqua salata e del pentagramma. Il mare e la musica sono legati da un passato di condivisione, non solo ideale, ma fisico. Si potrebbe, infatti, far risalire quasi all’origine della navigazione la presenza di musicanti a bordo, incaricati di battere il ritmo
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dei colpi di voga e di suonare gli ordini. Inquadrati tra i sottufficiali “tecnici” nella Marina Romana, i suonatori imbarcati, nel corso dei secoli, aumentarono di numero fino a costituire dei gruppi strumentali che con la loro musica, sulle navi come a terra, imprimevano il senso di appartenenza agli equipaggi e li incoraggiavano al combattimento, li accompagnavano nelle vittorie e li
L’impiego di musicisti a bordo delle navi è una tradizione antica, specialmente romana
confortavano davanti alla morte, come documenta la breve sequenza del film Eroi del mare nostro in cui la banda della Marina austroungarica, il 10 giugno 1918, è ripresa dal vivo mentre rende omaggio, dal ponte del Teghettoff, alla corazzata Santo Stefano che il mare sta inghiottendo a seguito del siluramento da parte del Mas 15 di Luigi Rizzo. La banda, che avrebbe dovuto sottolineare musi-
calmente l’auspicata vittoriosa impresa del forzamento del blocco navale d’Otranto, dovette dolorosamente cambiare spartito. Ma la sequenza, girata dai cineoperatori austriaci e poi inserita nel film di Eduardo Bencivenga del 1927, rimane una rara immagine di banda a bordo, la cui presenza, andando a ritroso, è attestata più dai documenti che dalle raffigurazioni. Per quanto riguarda la tradizione italiana, è storicamente accertato che nella Marina Borbonica le bande (una grande e una piccola) appartenessero alla Fanteria di Marina e che fossero imbarcate a richiesta. Organizzate sulla solida tradizione musicale napoletana, le bande del Regno venivano alimentate da istituti e orfanotrofi dediti all’insegnamento musicale finalizzato poi all’arruolamento nelle bande militari. Anche la Marina Sarda aveva due Musiche, una per la Fanteria di Marina (Battaglione Real Navi), destinata a terra a Genova, e l’altra per il Corpo Reale Equipaggi, permanentemente imbarcata sulla nave capitana, ossia ammiraglia. Con l’Unità d’Italia e la nascita della Regia Marina, fu stabilito che la Musica fosse aggregata al Reggimento Fanteria Real Marina e fosse stanziata nei dipartimenti marittimi settentrionale e meridionale. La Marina ebbe quindi due Bande, di 42 elementi ciascuna: una a Genova, for-
mata dai musicanti delle due Musiche della Marina Sarda, e una a Napoli, formata dall’organico della Banda Piccola dell’ex Reggimento Real Marina Borbonico. Ma erano previste anche Musiche a bordo, come dimostra l’elenco dei caduti della nave ammiraglia Re d’Italia nella Battaglia di Lissa: 19 elementi - ossia un intero complesso strumentale - tutti di formazione musicale napoletana, tranne uno. Soppressa la Fanteria di Marina, i Musicanti andarono a costituire un ruolo nel Corpo Reale Equipaggi: era il 1° gennaio 1879 e nasceva, di fatto, il Corpo Musicale della Marina. Un cambiamento, questo, reso evidente dalla sostituzione della divisa della Fanteria di Marina (simile a quella dei Bersaglieri) con quella da sottufficiale di Marina e dall’adozione della cetra ricamata in oro quale distintivo di categoria. Nel 1905 fu stabilito che a La Spezia avesse sede la Banda dipartimentale, destinata ad imbarcare solo sulle navi su cui fosse presente a bordo il Re o un membro della famiglia reale. Le Musiche istituite presso i Comandi Militari Marittimi di La Maddalena e di Taranto, invece, si alternavano nel La Banda Centrale della Regia Marina a La Spezia nel 1931. Sul podio è il Maestro Pietro Aghemo, Direttore della Banda dal 1° settembre 1920 al 1° luglio 1954.
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Il primo Direttore
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a tradizione vuole che il primo Direttore della Banda sia stato Tommaso Mario, autore della celebre marcia La Ritirata. Nel 1876 Mario entrò a far parte nella Fanteria di Marina come musicante volontario per transitare, poi, nel Corpo Reale Equipaggi. Proveniente dalle fila dell’Esercito del Regno delle Due Sicilie, si era formato presso la scuola musicale dell’Orfanotrofio di San Lorenzo ad Aversa, uno degli istituti costituiti dai Borbone allo scopo di preparare opportunamente i futuri musicisti delle bande militari. Raggiunto il grado di sottocapo Musica si congedò nel 1887. Il primo nome, o meglio cognome, citato dai documenti è, invece, quello di Sayno, Capo Musica del Corpo Reale Equipaggi nel novembre 1879, anno di istituzione del Ruolo Musicanti.
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Sebastiano Matacena e la Marcia d’ordinanza
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econdo Direttore della Banda citato dalle fonti, il casertano Matacena, già capo Musica del 1° Reggimento Granatieri di Sardegna, transitò nei ruoli della Marina con il grado di capo Musica nel 1885, assumendo l'incarico di direttore della Banda Musicale della R. Marina. Sottotenente della categoria Musicanti nel Corpo Reale Equipaggi dal 1895, fu il primo direttore di una banda musicale a rivestire il grado di ufficiale. Autore della Marcia d'Ordinanza della Marina, lasciò la direzione della Banda nel 1911.
Una gloria nazionale alla Direzione: Alessandro Vessella
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ra il 1913 e il 1920 la direzione del Corpo Musicale fu affidata al Capitano di Complemento Alessandro Vessella, personalità di spicco nel panorama musicale. Compositore di musica per banda, direttore della Banda
servizio a bordo della nave ammiraglia della Forza Navale del Mediterraneo. Nel 1933 il numero delle bande fu notevolmente ampliato; oltre alla Musica Centrale, composta di 95 elementi e con sede a La Spezia, e quelle di Taranto e La Maddalena, ne furono istituite altre presso il Comando in Capo della 1^ e 2^ Squa-
dra Navale, l’Accademia, il Comando Superiore Navale in Estremo Oriente, il Battaglione italiano in Cina, le Scuole CREM di Pola. Questa organizzazione fu ben presto modificata, trasformando tutte le Musiche in Fanfare, ad eccezione della Banda Centrale di Spezia che, tra l’altro, assunse l’aspetto di una vera e propria orchestra, compren-
siva di strumenti a corda. Con lo scoppio del secondo conflitto mondiale le Musiche sbarcarono dalle navi. Dopo il trasferimento del Re e del Governo nell’Italia Meridionale, la Banda si ricostituì a Taranto con la Fanfara locale cui si aggiunsero altri elementi che erano riusciti a raggiungere il meridione dal Nord Italia. Anche sulle navi furono ripristinati i complessi strumentali sbarcati all’inizio del conflitto e quelli precedentemente istituiti a La Spezia, a Taranto, in Accademia. Dopo un periodo (1965-1991) alle dipendenze del Dipartimento Marittimo di Taranto, la Banda Musicale della Marina Militare fu trasferita a Roma, dove ha sede ancora oggi. Attualmente la struttura organica musicale della Banda Musicale si compone di un Maestro Direttore, un Maestro Vicedirettore, 102 Orchestrali e un Archivista, tutti militari in servizio permanente effettivo. Nella pagina a sinistra: la Fanfara di Taranto imbarcata in occasione della visita ufficiale di alcune autorità nel dicembre 1937; a sinistra: la Fanfara dell’Accademia Navale, Livorno 1910 circa.
Comunale di Roma, portò nelle piazze la grande musica tedesca, francese e italiana facendola conoscere al grande pubblico. Grande divulgatore, diresse la Banda della Regia Marina in una tournée in Francia e in Italia nel 1918.
La Ritirata
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almente conosciuto dal vasto pubblico da essere stato spesso erroneamente ritenuto la Marcia d’Ordinanza della Marina, questo componimento firmato da Tommaso Mario, primo Direttore della Banda della Marina, veniva eseguito dalle Fanfare di La Spezia e di Taranto in occasione del servizio della Ritirata, ossia del rientro dei marinai dalla franchigia. La Fanfara si recava davanti alla sede del locale Comando del Dipartimento alle 20.30, mezz’ora prima dell’ora della Ritirata,
e, disposta in cerchio col maestro al centro, eseguiva alcuni brani musicali. Alle 21.00, ora della Ritirata, la Fanfara si metteva in marcia e percorreva la via principale (Via Chiodo a La Spezia, via D’Aquino a Taranto), fino alla porta principale dell’Arsenale Militare Marittimo delle rispettive basi, suonando La Ritirata. I marinai in libera uscita, si accodavano alla Fanfara e, a passo di marcia, la seguivano e facevano rientro nelle rispettive caserme o a bordo delle unità navali. In vigore fino al 19631964, venne recuperata a La Spezia nel 1985, come cerimonia svolta il venerdì sera precedente al giuramento delle reclute. La Ritirata fu a lungo ritenuta la Marcia d’Ordinanza della Marina, addirittura da Thaon di Revel, che ne ricordava l’esistenza fin dai tempi della Marina Sarda. Ma si trattava forse di una suggestione dovuta al fatto che le note di Ritirata dal posto di combattimento erano antichissime.
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La sicurezza in mare
Segnali sonori e luminosi a bordo
Il 27 dicembre 1977 il capo dello Stato ratificò il Regolamento Internazionale del 1972 per prevenire gli abbordi in mare, meglio conosciuto come COLREG 72 (Convention on the International Regulation for Preventing Collision at sea 1972)
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testo e vignette di Paolo Giannetti
n navigazione, soprattutto durante le manovre, i segnali sonori aiutano la comunicazione tra le navi, questi suoni, come tipo, modalità e durata sono descritti dal regolamento internazionale per prevenire abbordi in mare. Vediamo quali sono i dispositivi sonori che obbligatoriamente bisogna avere a bordo e come devono essere usati. Le unità di lunghezza maggiore o uguale a 12 metri devono essere provviste di un fischio (corno, sirena o tromba) e una campana; per lunghezze maggiori o uguali a 100 metri: un fischio (omologato), una campana e un gong a poppa. Le unità di lunghezza inferiore a 12 metri non sono obbligate ad avere i dispositivi di segnalazione descritti ma, se ne sono sprovviste, devono avere qualche altro mezzo in grado di produrre un efficace segnale sonoro; I tipi di suono sono due: suono breve, della durata di circa uno/due secondi, suono prolungato della durata dai quattro ai sei secondi.
Segnali di manovra; Quando due navi sono in vista l’una dell’altra, una nave a propulsione meccanica in navigazione, quando manovra deve indicare le sue intenzioni mediante i seguenti segnali emessi con il fischio. Sto accostando a dritta: 1 suono breve (.) Sto accostando a sinistra: 2 suoni brevi (. .) Le macchine vanno indietro: 3 suoni brevi (. . .) I segnali di manovra possono essere usati anche in combinazione con i segnali luminosi.
Segnali di manovra in caso di dubbio Quando due navi in navigazione si stanno avvicinando e sono in vista l'una dell'altra e per qualche motivo una delle due non riesce a comprendere le intenzioni o la manovra dell'altra, la nave che ha dei dubbi deve immediatamente manifestare tali dubbi emettendo con il fischio una serie rapida di almeno 5 suoni brevi. Questo
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segnale può essere accompagnato da un segnale luminoso costituito da almeno cinque lampi brevi e rapidi. Non capisco la vostra manovra: (. . . . .) cinque suoni brevi.
Segnali di sorpasso Questi segnali sono da utilizzare in canali o passaggi ristretti, quando il sorpasso è possibile solo se l'unità raggiunta manovra di conseguenza. Intendo sorpassare sulla dritta: ( ____ ____ .) lettera G del morse Intendo sorpassare a sinistra: ( _____ _____ . .) lettera Z del morse Benestare al sorpasso: ( ____ . ____ .) lettera C del morse
Segnali in caso di nebbia o scarsa visibilità: In caso di nebbia o scarsa visibilità, ogni unità in navigazione deve avere i fanali accesi, mantenere una velocità di sicurezza e tenere in funzione lo scandaglio e il radar. Inoltre deve emettere i seguenti segnali previsti ogni dueminuti: nave a motore in navigazione con abbrivio: ( _____ ) lettera T del morse; nave a motore in navigazione senza abbrivio: ( _____ _____ ) lettera M del morse; nave condizionata dal proprio pescaggio (nel caso si tratti di nave a vela, nave intenta alla pesca, rimorchiatore, posacavi, nave che non governa, nave con manovrabilità limitata): ( _____ . . ) lettera D del morse; ultima nave di un rimorchio, con equipaggio a bordo: ( _____ . . . ) lettera B del morse, emesso, se è possibile, subito dopo quello della nave che rimorchia. Infine, se necessario, per attirare l'attenzione di un'altra unità, una nave può emettere dei segnali luminosi o sonori che non possano essere scambiati per qualche segnale autorizzato altrove in queste regole.
Ostacoli Una nave che si avvicina ad un gomito o ad una zona del canale dove non è possibile vedere altre navi che si avvicinano in senso opposto, deve emettere un suono prolungato. Una nave che si trovasse al di là del gomito nel sentire questo segnale è tenuta a rispondere con un suono prolungato.
Nave all’ancora Se l’unità ha una lunghezza inferiore a 100 metri questa deve emettere, a prora e almeno ogni minuto, una sequenza di suoni di campana per cinque secondi. Per lunghezze uguali e superiori ai 100 metri, oltre alla sequenza di suoni di campana a prora, per cinque secondi devono seguire altri suoni di gong a poppa per ulteriori cinque secondi. Nave incagliata Deve emettere i segnali della nave all’ancora, preceduti e
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Un buon marinaio non si troverà mai nelle condizioni di dover effettuare una manovra disperata all'ultimo momento
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seguiti da tre tocchi distinti di campana. Questa la sequenza: tre colpi di campana; sequenza di suoni di campana a prora per cinque secondi; suono di gong per cinque secondi a poppa (se previsto); tre colpi di campana.
Nave pilota Quando è in servizio di pilotaggio, oltre ai segnali prescritti può emettere un segnale di riconoscimento consistente in quattro suoni brevi (lettera H del morse).
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in breve... Un gesto eroico che sa di normalità
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n gesto decisamente eroico quello compiuto dai sottocapi Alessio Cherchi e Alessio Baire il 7 novembre scorso. Un gesto compiuto senza alcuna esitazione, perchè per un militare, per un marinaio, la salvaguardia della vita umana è un dovere che viene prima
Rubrica a cura di Emanuele Scigliuzzo
avvenimenti e curiosità in poche righe di ogni altra cosa. Quando hanno visto l’auto della donna cadere nelle acque del porto di Cagliari si sono gettati immediatamente in mare per tentare di salvare la donna rimasta intrappolata nella sua auto che si è poi inabissata a sette metri di profondità. Grazie al loro tempestivo intervento, la donna è stata estratta viva dalla macchina. Il capo di Stato Maggiore ammiraglio Valter Girardelli ha voluto sottolineare che quanto fatto dai due
marinai rispecchia il quotidiano impegno di tutto il personale della Marina Militare e di tutte le forze armate, ogni giorno al servizio del paese. Ai due militari è giunto, anche l’apprezzamento del ministro della Difesa, senatrice Roberta Pinotti e del capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano per il coraggio dimostrato, una dote bagaglio indispensabile di ogni militare, eroi silenziosi e quotidiani.
La Marina Militare insignita del premio internazionale Madre Teresa di Calcutta “Inno alla vita”
Nave San Marco ospita il convegno “La prevenzione ancora di sicurezza” di Emanuele Scigliuzzo
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iunto alla sua 3^ edizione, il riconoscimento “Inno alla vita” è stato assegnato alla Marina con la seguente motivazione: “Agli uomini e alle donne della Marina Militare, impegnati costantemente nell’emergenza profughi sulle coste italiane che, con straordinario coraggio e abnegazione, continuano a essere in prima linea nel salvare centinaia e migliaia di vite umane, donne, uomini, bambini, anziani che scappano da guerre, persecuzioni e povertà”. Alla cerimonia, svoltasi lo scorso 24 ottobre presso il Palazzo Reale di Milano, era presente l'ammiraglio di divisione Roberto Camerini, comandante di Marina Nord, che ha ritirato il premio in rappresentanza del capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli.
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bordo di nave San Marco il Comandante della Terza Divisione Navale, ammiraglio Salvatore Vitiello, ha accolto il referente del gruppo operativo di Brindisi dell’Associazione Cuore di Donna, Tiziana Piliego, il direttore dell’unità operativa complessa di oncologia medica e “brest unit” dell’ospedale “Perrino”, professor Saverio Cinieri, il capo componente sanitaria del 1° reggimento San Marco, tenente di vascello Tiziana Manisco. “Cuore di Donna è un’associazione no profit impegnata nella sensibilizzazione, nell’informazione e nella promozione della cultura alla prevenzione e si sta occupando della salute nella lotta contro i tumori di tipo femminile; in particolare per il tumore al seno, sostenendo dove richiesto le malate ocno-
logiche nel loro cammino verso la gurigione”, queste le parole di Tiziana Pieliego per spiegare l’importante attività svolta su tutto il territorio nazionale dalla propria associazione. “Agire su fattori modificabili del rischio di tumore è la strada principale della prevenzione primaria. Fondamentale riuscire a fare una diagnosi precoce sottolinea il dottor Galiano, per migliorare la prognosi e ridurre il rischio di mortalità. L’ammiraglio Vitiello nel suo intervento ha voluto sottolineare la sensibilità della Forza Armata verso queste tematiche con importanti collaborazioni ed un sostegno concreto verso le associazioni che se ne occupano. Apprezzamento anche dall’ammiraglio Donato Marzano verso un’iniziativa che si auspica possa ripetersi anche in altre basi della Marina.
Cambio al vertice dell’operazione Mare Sicuro
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ul ponte di volo di nave Mimbelli, alla presenza del Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio Donato Marzano, lo scorso 4 novebre si è svolta la cerimonia di passaggio di consegne al comando dell’Operazione Mare Sicuro tra l’ammiraglio Placido Torresi cedente e l’ammiraglio Enrico Pacioni accet-
alpato il 7 novembre con rotta verso il litorale di Corfù il secondo gruppo navale Standing NATO Mine Countermeasures per la bonifica dei fondali marini da eventuali residuati
tante. Si è svolto al contempo anche il passaggio di consegna tra navi bandiera dell’operazione con nave Francesco Mimbelli sostituita da nave Virginio Fasan. L’Operazione Mare Sicuro è in atto dal 12 marzo del 2015 per rafforzare lo schieramento aeronavale già esistente per la tutela degli interessi nazionali.
Attività NATO per nave Rimini bellici pericolosi per la navigazione. Il 2 Gruppo navale, al comando del Captain (HN) Panagiotis Papageorgou imbarcato sull’unità Greca attuale flagship HS Aliakmon, è uno dei due gruppi
multinazionali navali di contromisure mine della NATO nel quale sta attualmente operando il cacciamine Rimini.
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ITALRUGBY vs “ALL BLACKS”: ANCHE LA MARINA IN CAMPO
di Giuseppe Lucafò
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nche la Marina Militare ha “giocato da protagonista” a Roma a fianco della nazionale italiana di rugby, in occasione del primo test match autunnale organizzato allo stadio Olimpico contro i campioni del mondo in carica della Nuova Zelanda. Più di 60.000 spettatori hanno gremito gli
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spalti non solo per assistere alla partita, ma soprattutto per contribuire anche questa volta a regalare all’evento un clima di serenità, di rispetto e di sano agonismo, caratteristiche tipiche dell’atmosfera del rugby, che trovano con i principi della Marina Militare numerose affinità. Analogamente a quanto avviene in un
equipaggio di una nave della Marina Militare, infatti, nel rugby ci sono regole imprescindibili, il rispetto, anche per l'avversario, la solidarietà di gruppo, il ridimensionamento dell’individualismo a vantaggio di una visione collettiva del gioco, cosi come l’educazione alla pazienza, alla fatica, all’impegno e al rispetto delle regole e alla dovuta considerazione per il lavoro altrui, tutte prerogative fondamentali per l’andar per mare e per essere un buon marinaio. Spettacolo già nel pre-partita quando, incitata a gran voce dallo speaker dello stadio Olimpico, la Banda Musicale della Marina Militare ha marciato per posizionarsi al centro del terreno di gioco men-
tre sui maxi schermi dello stadio venivano trasmesse le immagini delle operazioni svolte dal personale della Forza Armata a bordo di navi, sommergibili e aeromobili. Anticipando l’ingresso delle due formazioni di gioco, anche gli atleti della Marina Militare, tra cui la medaglia di bronzo nel canottaggio alle Olimpiadi di Rio 2016, sottocapo Giovanni Abagnale, si sono resi protagonisti accompagnando sul campo i giovani atleti delle società italiane di rugby e fungendo loro da esempio, a testimonianza sia dell’importante ruolo che riveste lo sport per la crescita dei ragazzi che per sottolineare l’attenzione che pone la Marina Militare nel favorire, da sempre, la pratica di discipline sportive per la forma-
Al grande evento internazionale giocato a Roma, gli spettatori entusiasti per le note dell’Inno di Mameli suonate dalla Banda Musicale e per la presenza a bordo campo degli atleti della Marina zione del proprio personale. E prima del fischio di inizio, dopo aver intonato l’inno nazionale degli “All Blacks” e prima che gli stessi giocatori neozelandesi effettuassero la famosa danza Maori “Haka”, la Banda Musicale della Marina ha suonato le note dell’Inno di Mameli, cantato a gran voce dagli spettatori presenti
e riecheggiato dentro e fuori lo stadio, al quale sono seguiti gli scroscianti applausi rivolti anche a tutti i marinai presenti in campo, a testimonianza della vicinanza del pubblico alla forza armata per il servizio svolto quotidianamente per la collettività, grazie alla sua continua presenza in mare per la protezione e la sicurezza del Paese.
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F.I.T.A.V & M.M.
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di Elia Rega
a 22ª edizione del campionato interforze di tiro a volo ha visto, come ormai da tradizione iniziata nel 1995 a bordo di nave Ardito, il palcoscenico del ponte di volo dell’Andrea Doria trasformato in un campo di gara per circa 100 atleti militari appartenenti a tutte le Forze Armate e Corpi Armati dello Stato assieme ai tiratori del prestigioso Shooting Club della NATO, del Circolo Simpatia Terra Jonica che si sono abilmente confrontati con i piattelli. Tra i primi classificati di ciascuna categoria merita di essere citato il sottocapo Antonino Barillà, del Gruppo Sportivo della Marina, che ha conquistato il 1° posto nella classifica individuale, affiancato dal caporal maggiore Valerio Vallifuoco e dal caporal maggiore scelto Davide Gasparini, entrambi dell’Eser-
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22ª edizione del Campionato Interforze di Tiro a Volo nella specialità Double Trap
cito Italiano. La medaglia d’oro nella classifica generale a squadra è stata invece aggiudicata dall’Aeronautica Militare. La cerimonia di premiazione è stata presenziata da importanti autorità civili e militari come il presidente della federazione italiana di tiro a volo (FITAV) sen. Luciano Rossi, il sottosegretario di Stato per il Lavoro e per le Politiche Sociali sen. Massimo Cassano ed il contrammiraglio Luciano Guerra, comandante del Centro Addestramento Aeronavale della Marina. La manifestazione ha contribuito a rafforzare ancora di più il “filo invisibile” che unisce le Forze Armate allo sport: tutte le discipline agonistiche, incluso il Double Trap, rappresentano
infatti per i militari uno strumento importante per il mantenimento della forma fisica e mentale che permette di conseguire, giorno dopo giorno, quelle peculiari doti caratteriali indispensabili a svolgere una professione delicata. In chiusura, il sen. Luciano Rossi, ha attivamente preso parte alle fasi conclusive del Campionato, ha ringraziato la Marina Militare per l’opportunità offerta, evidenziando il forte rapporto di collaborazione tra le Forze Armate e la Federazione che di anno in anno si consolida sempre di più.
In alto gli atleti che hanno partecipato al Campionato Inteforze Double Trap; in basso: il sottocapo Antonino Barillà durante la sua serie di tiro.