Notiziario della Marina novembre 2014

Page 1

Marina

NOTIZIARIO della

Anno LXI - novembre 2014


Cinquant’anni fa... La Marina di cinquant’anni fa, riproposta attraverso le immagini dei Notiziari dell’epoca e i vostri scatti dal numero di

NOVEMBRE DICEMBRE 1964

Mar Mediterraneo, novembre 1964 Accostamento del C.T. “Aviere” durante una esercitazione..

Acque al largo di Brindisi. - Una interessante fotografia di lancio di siluro dalla Motosilurante 443 durante una recente esercitazione. (foto del Sc. Rd. Ivo Falcomer)

In copertina - Il C.T. “Indomito” attraversa il Canale Navigabile di Taranto.

inviate i vostri scatti dell’epoca, con una breve didascalia, a: notiziario.marina@gmail.com

Roma, 4 novembre 1964 - Il Presidente Supplente della Repubblica Sen. Cesare Merzagora, accompagnato dal Ministro della Difesa, On. Giulio Andreotti, e dalle massime autorità militari, si reca a rendere omaggio alla Tomba del MIlite Ignoto.


MARINA NOTIZIARIO

PeRI Od IcO

M A R I N A M I l I tA R e F O N d At O N e l 1 954 d ellA

R EGIstRAzIoNE :

I sCRIzIoNE :

n. 396/1985 dell’8 agosto1985

Tribunale di Roma

Sommario

della

PRoPRIEtà: Ministero della Difesa - EDItoRE: Ministro della Difesa

A N N o LXI - N o V E M b R E 2 0 1 4

2

Editoriale di Antonio Cosentino

4 6

Sitrep Cavour, tra Blue Economy e cooperazione di Davide Galli

12

Mare Nostrum visto dai protagonisti di Antonio Cosentino e Carlo Disma

D IREttoRE R EsPoNsAbILE :

Antonio CosENtINo antoniocosentinoit@gmail.com

18 24

Davide GALLI

30

Pasquale PRINzIVALLI

34

silvio.scialpi@marina.difesa.it D IREzIoNE E R EDAzIoNE : NOTIZIARIO DELLA MARINA Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina Militare Piazzale della Marina, 4 - 00196 Roma tel. 06.36805556 e-mail: notiziario.marina@gmail.com N oRME

PER LA CoLLAboRAzIoNE

Il Notiziario è organo di informazione e la collaborazione è aperta a tutti. Gli elaborati, inediti ed esenti da vincoli editoriali, investono la diretta responsabilità dell’autore, rispecchiandone le idee personali. Gli articoli dovranno pervenire per posta elettronica entro 10 giorni dall’evento, corredati di foto (in formato .tif o .jpg, di dimensioni minime 18 x 13 cm e risoluzione non inferiore a 300 dpi) e didascalie esplicative; gli elaborati dovranno essere redatti evitando possibilmente l’uso di acronimi, che eventualmente vanno esplicitati in maniera chiara e precisa. L’accoglimento degli articoli o proposte di collaborazione non impegnano la Direzione alla pubblicazione nè alla retribuzione. La Direzione si riserva il diritto di dare all’articolo l’impostazione e i tagli ritenuti più opportuni. Al fine della corresponsione del compenso di collaborazione, è indispensabile che l’autore rediga una dichiarazione contenente tutti i dati anagrafici, recapito telefonico e coordinate bancarie. Dal momento della retribuzione l’autore cede ogni diritto di esclusività d’utilizzo al Notiziario. Nessuna parte dei testi e delle illustrazioni può essere riprodotta senza l’autorizzazione della direzione del Notiziario.

Nave Fasan riceve la bandiera di combattimento. di Carlo Disma

pasquale.prinzivalli@marina.difesa.it

silvio sCIALPI

Dieci anni di lotta ai pirati di Maria Arena

Carlo DIsMA carlo-disma@marina.difesa.it

Con un cuore grande così di Marco Maccaroni

REDAzIoNE, GRAFICA/IMPAGINAzIoNE, sEGREtERIA: davide.galli@marina.difesa.it

La Marina e Fondazione Rava

36

Cambiamenti climatici, workshop a Venezia di Rosario Naimo

38

Gli uomini che hanno fatto la storia della Marina: Gabriele d’Annunzio di Desirée Tommaselli

42

Il mese in immagini di Pasquale Prinzivalli

46

Andrea Pendibene campione italiano di Pasquale Prinzivalli

In copertina: Mar Mediterraneo, 16 maggio 2012. Nave Borsini in navigazione con mare mosso. (foto di Giancarlo Silvestrin).

Per la collaborazione a questo numero si ringraziano: Fondazione Francesca Rava, Marco Maccaroni, Maria Arena, Rosario Naimo, Desirée Tommaselli. Per i contributi fotografici si ringraziano: Jessica D’Acquarica, Giancarlo Cadeddu, Massimo Sestini, Maurizio Flamini, Gabriele Lenzi, Daniele Messercola e Giancarlo Silvestrin.

stampa: Tipografia Facciotti - Roma chiuso in redazione il: 25 novembre 2014

M A R I N A M I l I tA R e www.marina.difesa.it App NewsMM MarinaMilitareOfficialPage @ItalianNavy ItalianNavy

In quarta di copertina: campagna promozionale sugli arruolamenti in Marina.

ItalianNavy Feed RSS

Scarica il Notiziario in versione pdf NOveMbRe 2014

1


Editoriale

di Antonio Cosentino

O

gni mese ha le sue peculiarità. A novembre, per esempio, la Marina ha dato il meglio di sé nel sociale, realizzando un eccezionale concerto di raccolta fondi per la fondazione Telethon nell’auditorium “Parco della Musica” di Roma. Con la partecipazione delle maggiori autorità – prima tra tutte il ministro della Difesa Roberta Pinotti – la Marina ha sottolineato il proprio stile grazie alla professionalità dei musicisti della Banda Centrale, vanto della Forza Armata. Sulla stessa lunghezza d’onda – quella del sociale – troviamo un dovuto approfondimento sul contributo della Fondazione Rava all’operazione Mare Nostrum, che questo mese, peraltro, vi raccontiamo insieme agli ammiragli comandanti del 29° Gruppo Navale. Poi, senza più allontanarci dal mare, abbiamo parlato di nuove opportunità, come la Blue Economy, di risultati, quelli nella lotta alla pirateria e di studi, quello sui cambiamenti climatici (che pure ha risvolti sociali).Tutto ciò senza mai perdere di vista le buone notizie, come l’ingresso in Squadra di nave Fasan, e gli esempi da seguire: quello storico di Gabriele d’Annunzio e quello sportivo di Andrea Pendibene, inimitabili per molti aspetti. Cos’hanno in comune?! Hanno saputo rispondere all’invito: “Be Cool and Join the Navy”. Buona lettura! n Trieste, 4 novembre 2014. Un elicottero AB-212 ASW, sul ponte di volo di nave Cavour. (Foto di Jessica D’Acquarica).

2

Notiziario della Marina


OTTOBRE 2014

3


oceano atlantico

SNMCMG 2 STANDING NATO MINE COUNTERMEASURES GROUP 2

Gruppo Navale Permanente NATO di contromisure mine Pattugliatore di Squadra AVIERE (flagship)

Route/Bottom Survey

mar

Attività di monitoraggio e sicurezza della navigazione Cacciamine RIMINI

Dispositivo Navale di Sorveglianza/Sicurezza marittima Attività di sorveglianza e sicurezza marittima in Mediterraneo Centrale e stretto di Sicilia, attività in alto mare di concorso al controllo Flussi Migratori, salvaguardia della vita umana, presidio sanitario avanzato, contrasto ai traffici illeciti 1 LPD - Unità anfibia SAN GIORGIO (flaghsip) 3 PV/OPV

Vi.Pe./Constant Vigilance Attività di presenza/sorveglianza Vigilanza Pesca/Controllo flussi migratori 1 Corvetta/pattugliatore (OPV/PV)

Joint Operation TRITON Operazione congiunta di controllo delle frontiere esterne della UE sotto egida dell’agenzia FRONEX 1 Pattugliatore/Corvetta - Nave SPICA

Missione Italiana in Libia Attività di cooperazione militare post-conflict Italia-Libia Personale Marina Militare

Eubam Libia Attività di cooperazione militarecivile post-conflict UE-Libia Personale Marina Militare

Bonifiche ordigni in mare Attività di disinnesco/neutralizzazione di ordigni esplosivi in mare Personale Gruppo Operativo Subacquei

30 a Spedizione Nazionale di Ricerca in Antartide

Personale Marina Militare

ATTIVITÀ DI DIFESA E SICUREZZA MARITTIMA NAZIONALE OPERAZIONI DI SICUREZZA MARITTIMA INTERNAZIONALI ATTIVITÀ DI COOPERAZIONE E OPERAZIONI INTERNAZIONALI CONCORSI/COLLABORAZIONI CON ALTRI DICASTERI NAZIONALI ATTIVITÀ ADDESTRATIVA COMPLESSA/CAMPAGNE NAVALI/D’ISTRUZIONE

mar mediterraneo

n


ar

SITREP nov emb re 2 014 Operation Inherent Resolve Operazione Prima Partica Operazione di contrasto del terrorismo islamico Personale Marina Militare

ISAF Afghanistan INTERNATIONAL SECURITY ASSISTANCE FORCE

Assistenza militare alle Forze Armate afgane e stabilizzazione dell’Afghanistan Personale Brigata Marina SAN MARCO Gruppo Operativo Incursori

n ero

Joint Enterprise Kosovo MULTINATIONAL BATTLE GROUP Personale Marina Militare

UNIFIL UNITED NATIONS INTERIM FORCE IN LEBANON

Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite golfo arabico

Personale Marina Militare

Combined Maritime Forces Forza marittima multinazionale per la sicurezza marittima nella regione (Bahrain) Personale Marina Militare

M.F.O. MULTINATIONAL FORCE AND OBSERVERS

Controllo e verifica della libertà di navigazione nello Stretto di Tiran

mar rosso

GRUPNAVCOST 10: Pattugliatori ESPLORATORE, SENTINELLA, VEDETTA Personale Brigata Marina SAN MARCO

EUNAVFOR Atalanta EUROPEAN UNION NAVAL FORCE

Operazione di contrasto alla pirateria marittima dell’Unione Europea Cacciatorpediniere ANDREA DORIA (flagship TF-465)

Nuclei Militari di Protezione Protezione naviglio mercantile nazionale in transito nelle aree a rischio pirateria Personale Brigata Marina SAN MARCO

BMNS Gibuti BASE MILITARE NAZIONALE DI SUPPORTO IN GIBUTI

Missione di supporto tecnico-logistico alle forze nazionali in transito/sosta Personale Marina Militare

Eucap Nestor

Missione UE civile-militare di Regional Maritime Capacity Building in Corno d’Africa (Gibuti e Seychelles) Personale Marina Militare

EMOCHM - Operazione Joint Will/ Vontade Conjunta Team internazionale di osservatori militari per la cessazione delle ostilità in Mozambico Personale Marina Militare

oceano indiano


Nave Cavour, tra Blue Economy e cooperazione La campagna nei mari Adriatico e Ionio della nave ammiraglia della Marina ha costituito una nuova occasione per supportare settori strategici per il Paese: dall’economia alla cooperazione, passando per un’ampia gamma di tematiche legate al mare e alla sua centralità nel processo di sviluppo e prosperità globale. di Davide Galli

17 novembre 2014, baia di Kotor (Montenegro). Nave Cavour dirige per le acque antistanti il porto di Tivat con le luci dell’alba.

6

Notiziario della Marina


ne

L

’autunno di Nave Cavour è stato caratterizzato da una campagna che l’ha vista toccare porti ionici ed adriatici per conseguire molteplici obiettivi strategici, nel solco di quella versatilità insita nel suo stesso concetto costruttivo. Ripercorriamo le tappe della portaerei. AUGUSTA, 30 OTTOBRE La Marina ospita a bordo della propria nave ammiraglia un appuntamento internazionale organizzato dal ministero delle Politiche Agricole con la Commissione dell’Unione Europea incentrato sul tema dell’economia del mare, la cosiddetta Blue Economy. L’uso sosteNOVEMBRE 2014

7


LE TAPPE DELLA CAMPAGNA 30 OTTOBRE

AUGUSTA 2-5 NOVEMBRE

T RIESTE 8 -10 NOVEMBRE

B ARI 12-14 NOVEMBRE

O RTONA (RADA) 18 NOVEMBRE

T IVAT (MONTENEGRO) 21- 24 NOVEMBRE

GRUZ-DUBROVNIK (CROAZIA)

8

Notiziario della Marina


nibile delle risorse marine, la pesca in primis, ma anche sicurezza ed ambiente, sono state le problematiche trattate. La Marina - come sottolineato nell’occasione dal sottocapo di Stato Maggiore, ammiraglio di squadra Claudio Gaudiosi - svolge da sempre un ruolo importante in questo ambito, dove il mare rappresenta un fattore determinante nel processo di crescita e prosperità globale, ed in quanto tale va salvaguardato con i mezzi e le risorse umane peculiari e unici che la Forza Armata mette a disposizione del Paese.

3 novembre 2014, Trieste. Il Cavour ormeggiato di fronte al molo “Audace” da dove, il 4 novembre 1954, lo sbarco dei Bersaglieri dal cacciatorpediniere Audace sancì la definitiva annessione della città all’Italia. Sotto, una veduta notturna di Trieste dal ponte di volo della portaerei con un elicottero EH-101 in primo piano. (foto di Jessica D’Acquarica).

TRIESTE, 2-5 NOVEMBRE

ammiraglio di squadra Claudio Gaudiosi sottocapo di Stato Maggiore della Marina

Il mare è una fonte importante di crescita globale e in quanto tale va salvaguardata, e noi abbiamo delle caratteristiche specifiche che corrispondono alla strategia dell’Unione Europea di crescita

La “prima volta” nel porto friulano è stata molto intensa per attività condotte e per coinvolgimento emotivo di equipaggio e popolazione locale. Il giorno dell’arrivo è coinciso con la ricorrenza di San Giusto, santo patrono di Trieste, e nei giorni che hanno portato alle celebrazioni della Festa delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale del 4 novembre la portaerei è stata letteralmente invasa da migliaia di triestini, desiderosi di visitarla durante i periodi di apertura al pubblico. La sosta ha visto il Cavour celebrare anche il 60° anniversario della definitiva annessione della città di Trieste all’Italia, sancita con lo sbarco dei Bersaglieri dal cacciatorpediniere Audace, che ha dato il nome al molo che unisce idealmente Piazza Unità d’Italia al mare. Il 5 novembre ha avuto luogo la cerimonia di consegna della bandiera di combattimento a Nave Fasan. NOVEMBRE 2014

9


La Marina Militare è un giacimento di bravura, di iniziativa, di capacità che oggi abbiamo toccato con mano su Nave Cavour, che è una cittadella di professionalità e organizzazione straordinaria Luciano D’Alfonso Presidente della Giunta regionale abruzzese

14 novembre 2014, rada di Ortona (CH). Il Cavour alla fonda in occasione della firma degli accordi di collaborazione e sviluppo con la Regione Abruzzo, in primo piano un AV-8B. In basso a sinistra la portaerei alla fonda nella baia di Kotor davanti a Tivat (Montenegro).

BARI, 8 -10 NOVEMBRE Il capoluogo di regione pugliese ha rappresentato una sosta avvenuta al termine di un di ciclo attività addestrative condotte in Adriatico. ORTONA, 12-14 NOVEMBRE Con l’unità alla fonda in rada della città abruzzese è stato firmato a bordo l’importante accordo di collaborazione e sviluppo con la Regione Abruzzo, occasione per incentivare anche i rapporti con gli altri Paesi che

10

Notiziario della Marina

si affacciano sull’Adriatico. La collaborazione si estrinsecherà in vari campi legati alla più ampia tematica marittima: formazione e cultura, sport, ricerca e innovazione, progettazione, industria, salvaguardia ambientale e tutela del territorio e del mare. Il Capo di Stato Maggiore della Marina ha definito l’iniziativa "l'avvio di una collaborazione strategica che parte dal contesto regionale dell'Abruzzo ma si estende ai Paesi della sponda di fronte, raccogliendo tutto il potenziale


ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi capo di Stato Maggiore della Marina

strategia dell’Unione Europea per questa macro-regione.

Questa iniziativa è l’avvio di una collaborazione strategica che parte dal contesto regionale dell'Abruzzo ma si estende ai Paesi della sponda di fronte, raccogliendo tutto il potenziale che il mare può offrire per la prosperità nazionale

TIVAT (MONTENEGRO), 18 NOVEMBRE La sosta nel porto montenegrino è stata definita dalle autorità locali “un'occasione eccezionale per approfondire la conoscenza e l'amicizia tra le due marine e tra i popoli del Montenegro e dell'Italia”, mentre il comandante del secondo Gruppo Navale, contrammiraglio Gueglio, ha sottolineato la valenza della sosta come “segno d'amicizia e dei buoni rapporti”, orientato anche a “rafforzare la nostra cooperazione”.

GRUZ-DUBROVNIK, (CROAZIA) 21- 24 NOVEMBRE La sosta nel porto croato, che ha consentito alla consistente comunità italiana di visitare la portaerei, ha costituito un’ulteriore opportunità per rinsaldare i già forti rapporti bilaterali tra i due paesi, in particolare la cooperazione in ambito militare che con la Marina croata è particolarmente sinergica. Nell’occasione operatori del Gruppo Operativo Subacquei e della Brigata Marina San Marco sono stati impegnati in briefing ed esercitazioni dimostrative a favore dei colleghi croati. n che il mare può offrire per la prosperità nazionale", e inoltre “è un'iniziativa che funziona da modello, un concetto innovativo che ha nell'efficacia il suo più grande potenziale". Gli esponenti della Regione Abruzzo si sono detti soddisfatti di veder “promuovere il mare Adriatico a modello di sviluppo portuale sinergico”, una sorta di “ponte” virtuale di collegamento tra le due sponde: questo rappresenta la portaerei Cavour, parte integrante dell’Iniziativa Adriatico - Ionica nell’ambito della NOVEMBRE 2014

11


M ARE N OSTRUM visto dai Ad un mese dalla conclusione dell’operazione Mare Nostrum - mentre la Marina continua a garantire sorveglianza e sicurezza martittima nello Stretto di Sicilia - il Notiziario intervista gli ammiragli che si sono alternati al comando del 29° Gruppo Navale. di Carlo Disma e Antonio Cosentino

D

urante l’Operazione Mare Nostrum abbiamo assistito a un imponente spiegamento di forze da parte della Marina per assicurare quanto previsto dal mandato istituzionale della Forza Armata: difendere il Paese da ogni possibile minaccia proveniente dal mare imponendo il rispetto delle leggi anche al di fuori delle nostre acque territoriali. Questo sforzo espresso dalla Forza Armata, che ha permesso di contrastare efficacemente i traffici

di esseri umani nel Mediterraneo, è frutto dell’abnegazione, dell’umanità e – non ultima – della professionalità degli equipaggi. Infatti, grazie al duro addestramento mantenuto nel tempo, ai continui lavori per il mantenimento in efficienza delle unità navali ed alle condizioni di approntamento delle forze è stato possibile garantire i margini di sicurezza pur operando in condizioni estreme, a volte anche con navi che hanno trenta o più anni alle spalle.

Incontriamo il contrammiraglio Guido Rando Ammiraglio, dal punto di vista della condotta delle operazioni, quali sono state le Sue impressioni a proposito del coordinamento in mare tra i diversi attori coinvolti in OMN? ono stato il primo comandante in mare dell’operazione, partita senza alcun preavviso all’indomani delle tragedie in mare che nel mese di ottobre 2013 hanno provocato centinaia di vittime. Si è trattato di un’operazione senza precedenti, decisa dal Governo

S 12

Notiziario della Marina

per fronteggiare una situazione di emergenza in Mediterraneo anch’essa senza precedenti, e quindi ci siamo trovati (perlomeno il sottoscritto) ad affrontare situazioni inedite con una “squadra” di persone che spesso operavano insieme per la prima volta: mi riferisco, in particolare, alla presenza a bordo delle nostre navi di personale della polizia di stato per gli adempimenti relativi alla normativa sull’immigrazione, ai rapporti con gli operatori dei team investigativi e dell’autorità giudiziaria a vario titolo coinvolti nella lotta al traffico di migranti, ai medici e ai volontari della Croce Rossa e delle associazioni non


i protagonisti

governative imbarcati, agli operatori dei media che numerosi si sono avvicendati nel corso dell’operazione. Non nascondo che all’inizio c’è stata qualche difficoltà nella gestione e nel coordinamento di attori diversi, dovuta alla novità assoluta della situazione ed alla conseguente mancanza di procedure consolidate, ed al poco tempo a disposizione per poter ottimizzare tutti gli assetti organizzativi. Ma la vita di bordo è un formidabile catalizzatore per aggregare sentimenti e abitudini: mi sono stupito della facilità con la quale ognuno dei nuovi “attori” ha trovato il proprio spazio, il proprio ruolo ed il proprio modus vivendi all’interno

dell’organizzazione “nave”, di come sono stati capaci di integrarsi fin dall’inizio nei nostri equipaggi, e di come hanno affrontato e superato le inevitabili difficoltà logistiche condividendo disagi e momenti lieti, diventando a tutti gli effetti parte della nostra squadra. Questo è stato anche facilitato dall’assoluta chiarezza ed importanza dell’obiettivo comune, salvare vite umane in pericolo e combattere i trafficanti di carne umana. Per quanto riguarda il coordinamento “tattico”, ossia il comando e controllo delle navi e degli aeromobili operanti in mare, ancorché appartenenti a diverse Forze armate od amministra-

Ponte di volo di nave Bergamini. Mar Mediterraneo, 3 giugno 2014. Gruppo di migranti tratti in salvo. (foto di Massimo Sestini).

zioni, devo dire che si è trattato della parte meno difficile, perché quello è un lavoro che conosciamo bene, le procedure sono consolidate, la catena di comando chiara, la situazione tattica aggiornata e la direzione delle operazioni dalla Sala Operativa del Comando in Capo della Squadra Navale continua ed efficace anche se talvolta un po’ “asfissiante”, per la continua richiesta di aggiornamenti informativi e di intenzioni nel pieno delle attività di soccorso (ma ne comprendo le ragioni). Da un punto di vista tattico, quali difficoltà comporta per un gruppo navale la necessità di compiere più NOVEMBRE 2014

13


eventi SAR contemporaneamente e spesso in rapida successione? Mi è capitato più di una volta di dover coordinare interventi multipli di soccorso in mare, specie nei periodi di temporaneo miglioramento delle condizioni meteorologiche, dopo diversi giorni di mare agitato, occasione che i trafficanti non si lasciavano scappare

14

Notiziario della Marina

per “smaltire” i gruppi più numerosi di migranti in attesa sulle coste libiche. La decisione più difficile, quando le richieste di soccorso erano di gran lunga superiori al numero di unità disponibili (comprese le MM/VV della Guardia Costiera) e geograficamente sparse su una vasta area di mare, era la scelta dell’imbarcazione da soccorrere per prima, sapendo che per la durata del-

l’intervento di soccorso le altre avrebbero dovuto aspettare. Non sempre, infatti, vale la regola che è l’imbarcazione più vicina a dover essere soccorsa per prima, o quella dove presumibilmente sono presenti più donne e bambini. In questo, devo dire che qualche briciolo di umanità o di riguardo non è mancata persino in personaggi notoriamente privi di scrupoli


Evento S.A.R. di nave Cigala Fulgosi del 30 ottobre 2013

moni, vere e proprie bare galleggianti, caricati fino all’inverosimile (numero medio di passeggeri un centinaio) di uomini, e talvolta qualche donna, non avrebbero retto in alcun modo una traversata di 150 miglia : spesso abbiamo dovuto soccorrerli in condizioni estreme, con i tubolari che cominciavano a sgonfiarsi, a volte semiaffondati, con migranti ormai rassegnati al peggio, uomini che il più delle volte non avevano mai visto il mare prima d’ora, ignari di quello che li aspettava, increduli che potesse esistere qualcosa di peggio da attraversare, rispetto al deserto africano che pure era diventato cimitero per molti di loro. Quando avevamo la notizia che si trattava di un gommone, era lì che dirigevamo per primi, perché eravamo consapevoli che la differenza tra la vita e la morte era questione di poche ore, se non meno. n

Intervista al contrammiraglio Mario Culcasi

quali gli organizzatori di questo turpe commercio di esseri umani, dacché dalla mia esperienza ho notato che il maggior numero di donne e bambini, prevalentemente di etnia siriana ed eritrea, generalmente era imbarcato su barconi di legno, sicuramente non adatti alla traversata del Mediterraneo in inverno ma infinitamente più robusti e sicuri per i “passeggeri” (a

volte forniti persino di salvagente individuale: ma forse soltanto perché avevano potuto permettersi di pagare qualche centinaio di dollari in più per questo “servizio extra”) di quei grossi gommoni di infima qualità dal fondo fluttuante irrigidito da assi di legno, che spesso era l’unica cosa che restava a galleggiare dopo un paio di giorni di permanenza in mare. Questi gom-

Ammiraglio Culcasi, quanto è stato determinante il ruolo di “filtro protettivo avanzato” delle navi della NOVEMBRE 2014

15


Marina per controllare e prevenire, sin dall’alto mare, l’eventuale rischio di diffusione di malattie endemiche nel nostro Paese? ’OMN ha creato un cordone sanitario tale da garantire un efficace controllo sul rischio di malattie trasmissibili, valutando in modo adeguato e razionale lo stato di salute dei migranti soccorsi, assicurando già in mare le più elementari norme di sanità pubblica con l’ausilio di personale del Mi-

L

16

Notiziario della Marina

nistero Salute, del CMCRI, del CISOM, della Fondazione RAVA. Nello specifico, con procedure standardizzate, le persone soccorse sono state sottoposte ad esame medico, eventuale terapia e se necessario isolate. A tutti è stata attribuita una scheda sindromica con la descrizione dei segni e sintomi riferiti/riscontrati, per il successivo sbarco sicuro nei Place of Safety. Quali vantaggi ha comportato la disponibilità del Comando delle

Forze da Pattugliamento in ruolo di force provider ed una base navale come quella di Augusta per fronteggiare l’emergenza? (n.d.r., se opportuno: “e quanto continuano ad essere centrali in un quadro operativo europeo?”) I pattugliatori e le corvette di Augusta, Base geograficamente strategica per vicinanza all’AOO, hanno costituito, con 70 missioni svolte e oltre 18000 ore di moto, un’aliquota economica e prepon-


Evento S.A.R. dell’8 dicembre 2013 di nave San Marco; sotto: il contrammiraglio Massimo Vianello.

Polizia dell’Alto Mare, anche in conseguenza della decisione degli Stati che si affacciano sui bacini meridionali del Mediterraneo di non impiegare sistematicamente assetti navali e del fatto che le operazioni Navali della NATO pur operando nelle stesse aree hanno obiettivi diversi. L’impiego coordinato di differenti mezzi e le collaborazioni con altri Enti dello Stato hanno consolidato oltre al ruolo di presenza e sorveglianza, quello d’intervento a sostegno della legalità. Quanto ha influito l’intervento della Marina nella lotta al traffico di esseri umani nel Mediterraneo?

derante del dispositivo navale, consentendo il salvataggio di 52.000 persone. Gli equipaggi ridotti ma estremamente addestrati e motivati, hanno profuso elevata prontezza, confermando spiccata perizia anche in condizioni proibitive. Il supporto logistico della locale MARISTANAV si è rivelato fattore abilitante per il successo dell’operazione. Gli interventi tecnici alle unità navali sono aumentati di circa il 50 % rispetto al passato senza peraltro diminuirne l’efficacia. n

Intervista al contrammiraglio Massimo Vianello Per quanto riguarda le attività di Polizia dell’Alto Mare, quanto è centrale oggi il ruolo della Marina Militare nel Mediterraneo? l dispositivo Aeronavale della Marina Militare che ha operato nell’ambito dell’Operazione MARE NOSTRUM ha rivestito un ruolo centrale nell’esercizio delle attività di

I

La continua e costante azione svolta dalle Unità Navali in alto mare, oltre a palesare la disapprovazione della Marina per lo sfruttamento del fenomeno migratorio ai f ini di lucro scoraggia e condiziona il comportamento delle organizzazioni criminali inducendole a modif icare il modus operandi. Un signif icativo numero di “facilitatori” sono stati assicurati dalla Marina Militare alle Autorità Giudiziarie, insieme a prove e natanti sequestrati dopo aver tratto in salvo i migranti che vi si trovavano a bordo, arrecando un significativo danno alle organizzazioni cui fanno capo ostacolandone le attività illegali. n NOVEMBRE 2014

17


La Marina e Fondazione Rava NPH Italia Onlus Cinque anni di lavoro in aiuto ai bambini

10 gennaio 2012, Mariavittoria Rava, Presidente della Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus

18

Notiziario della Marina


12

gennaio 2010, un terribile terremoto distrugge l'isola quarto mondo di Haiti, paese già devastato dalle malattie e dalla povertà. La portaerei Cavour attraversa l'oceano per portare soccorsi e fa base all'ospedale pediatrico NPH Saint Damien, centro dei

soccorsi internazionali, trasportando feriti gravi a bordo e affiancando nella distribuzione di tonnellate di acqua e cibo nei villaggi isolati padre Rick Frechette, direttore dei progetti NPH sull'isola. Inizia così 5 anni fa la collaborazione

tra la Marina e la Fondazione Francesca Rava NPH Italia Onlus, che aiuta l'infanzia in condizioni di disagio in Italia e nel mondo: con un lavoro in prima linea, fianco a fianco in una situazione di emergenza per aiutare migliaia di persone in grave difficoltà. Un'altra catastrofe naturale nel maggio 2012 unisce gli uomini e le donne della Marina e lo staff della Fondazione. Il terremoto sconvolge l'Emilia Romagna e il Cavour diventa di nuovo ponte di solidarietà, vestendosi nel luglio 2012 con parquet e tribune per ospitare Basket on board, partita tra le Nazionali di basket Under 18 Italia Svezia il cui ricavato viene devoluto alla Fon-


Il lavoro della Fondazione Francesca Rava in un anno di Mare Nostrum • 55 volontari imbarcati, di cui 29 medici, 17 infermieri, 9 ostetriche che hanno donato il tempo delle loro ferie e del loro riposo; • 25 team avvicendatisi a bordo • 1245 Giornate – uomo • 50mila migranti assistiti: tra questi 500 donne incinte e 5.000 bambini • Imbarco di 2 ecografi e 1 cardiotocografo dati in dotazione ai team, allestita una sala

La Fondazione Francesca Rava aiuta l’infanzia in condizioni di disagio in Italia e nel mondo e rappresenta in Italia N.P.H. – Nuestros Pequeños Hermanos (I nostri piccoli fratelli), che dal 1954 salva i bambini orfani e abbandonati nelle sue case orfanotrofio ed ospedali in 9 paesi dell’America Latina. L’impegno della Fondazione è intenso anche nel far fronte alle emergenze e al disagio dell’infanzia in Italia: con medici volontari nel primo soccorso sanitario ai bambini e donne incinte migranti sulle Navi della Marina Militare nel Canale di Sicilia, con il progetto ”ninna ho” contro l’abbandono neonatale, con “In farmacia per i bambini” portiamo aiuto a famiglie ed enti colpiti da povertà sanitaria su tutto il territorio nazionale e con progetti di integrazione in aiuto ai bambini dei quartieri disagiati di Milano e altre città.

20

Notiziario della Marina

A destra: nave Etna, Nigeria 28 febbraio 2014. Una giovane paziente sottoposta a visita oculistica da parte del personale della Fondazione Rava; a sinistra: un migrante viene portato in salvo; sotto: Martina Colombari, fuori dalla camera iperbarica mentre parla con un paziente.

dazione per la ricostruzione di un centro di terapia per bambini disabili, reso inagibile dal sisma, la Lucciola di Stuffione di Ravarino in provincia di Modena, inaugurato nel settembre dello stesso anno alla presenza del Capo di Stato Maggiore. Il rapporto di reciproca stima umana e professionale, porta a una nuova collaborazione in aiuto ai bambini, nel sostegno a “ninna ho”, progetto della Fondazione Francesca Rava e di KPMG contro l'abbandono neonatale e infanticidio, che informa le donne in grave difficoltà sul diritto al parto in anonimato in ospedale e sulla presenza di culle termiche salvavita in un network di ospedali italiani (www.ninnaho.org). A questo importante progetto di sensibilizzazione la Marina dedica per due anni il suo Calendario devolvendone il ricavato. Una nuova emergenza, nell’ottobre 2013, scrive un ulteriore capitolo di questa partnership all’insegna del lavoro di team e spirito di servizio, valori comuni alla Marina e alla Fondazione. La tragedia al largo di Lampedusa: “Le centinaia di vittime a pochi chilo-


metri dalle nostre coste, i racconti dei sopravvissuti di donne con le braccia in alto che cercavano di tenere a galla i loro bambini, per poi essere inghiottite nel buio del mare, ci hanno spinto a scendere in prima linea in modo concreto e immediato con l’invio di per-

sonale per il primo soccorso sanitario, grazie all’ospitalità e collaborazione della Marina. E’ stato bellissimo verificare la risposta immediata al nostro appello da parte di volontari da tutta Italia e dei nostri donatori, tra i quali Wind, che ci hanno permesso di sostenere i costi di logistica della nostra missione ” racconta Mariavittoria Rava, Presidente della Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus. In un anno sono stati 55 i volontari, ostetriche, pediatri, immunologi, infermieri e medici d'urgenza rianimatori e di terapia intensiva, che in 25 team si sono avvicendati con continuità a bordo delle navi San Marco, San Giusto, San Giorgio, Fasan, Etna, Aliseo, Maestrale, Foscari, Margottini, Sirio, fornendo consulenza specialistica, assistendo al fianco dello staff sanitario della Marina 50 mila migranti e permettendo di salvare molte vite, intere famiglie in fuga dalla guerra e dalla povertà: “Ti trovi di fronte la paura, la disperazione di chi ha perso tutto e affronta questo viaggio come unica speranza e voglia di riscatto. Nel giro di poche ore abbiamo salvato 1200

migranti, la maggior parte di loro erano allocati sul ponte volo, il piccolo hangar destinato ai più deboli: donne bambini e malati. Moltissimi i casi di disidratazione e tanti ustionati dal sole. Mi hanno toccato profondamente le scene di disperazione per chi aveva perso in mare una persona cara, ma anche la grande gioia di coloro che si sono ritrovati dopo che il mare li aveva divisi." Calogero, infermiere anestesista (team 16). Tantissimi i bambini soccorsi, oltre 5.000, capaci di conquistare tutto l’equipaggio con lo sguardo interrogativo della loro innocenza:” Gli occhi sgranati i grandi sorrisi dei piccoli migranti ti rapiscono, ti lasciano sgomenta e ti chiedi perchè.” Antonella, infermiera di cardioanestesia (team 15) Molti dei volontari imbarcati erano già intervenuti in Haiti per il terremoto ed il colera e quindi già formati nell’affrontare l’emergenza sia dal punto vista sanitario che umano. La loro provenienza, da tutta Italia: dagli Ospedali Sacco, S. Raffaele, Buzzi e Niguarda di NOVEMBRE 2014

21


Bordo di nave San Giorgio, 20 giugno 2014. L’ammiraglio De Giorgi ritratto con alcuni membri della Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus e con la Presidente Mariavittoria Rava, (alla sua sinistra).

Milano, dall’Ospedale S. Gerardo e di Monza, dal Lanzo hospital di Como, dagli Ospedali S. Anna e Mauriziano di Torino, dal Policlinico Gemelli di Roma, dagli Ospedali di Cuneo, Ferrara, Belluno, Trieste, Pordenone, Dalo e Olbia. I volontari oltre che con le necessarie strumentazioni mediche, anche con un cardiotocografo (per il controllo del battito prenatale), e un ecografo messo a disposizione da General Electric (partner tecnico della Fondazione anche in Haiti). "Fin dal primo giorno il personale della Marina mi ha fatta sentire parte

22

Notiziario della Marina

integrante dell'equipaggio coinvolgendomi sempre in tutte le attività. Condividere con loro la disperazione dei migranti, che intraprendono questo lungo e pericoloso viaggio nella speranza di raggiungere una terra sicura e una vita dignitosa, ha forgiato rapporti veri di sincera amicizia, stima e collaborazione lavorativa. Insieme agli altri volontari della Fondazione Francesca Rava, abbiamo soccorso 2.452 persone, tra adulti, ragazzi, donne incinte, neonati e bambini di appena qualche mese. Tanto abbiamo condiviso in questi mesi." Anna, ostetrica (team 4, 5, 6, 7)

“Mi ha toccato la storia di una ragazza somala, che ci ha aiutato a tenere pulita l'infermeria sul ponte della nave. I genitori erano state vittime casuali in uno scontro tra fazioni in Somalia; lei ed il fratello fuggiti e dopo lungo percorso, riusciti ad arrivare in Libia, dove si sono messi a lavorare per raggranellare i soldi


necessari ad arrivare in Europa. Anche il fratello è rimasto ucciso, e lei rimasta sola è riuscita a salire e rimanere viva su uno dei barconi insieme ad altri della sua terra. Un caro ricordo anche per l'infermiera siriana vestita di nero, gravida di un maschietto di 7 mesi, marito ucciso in Siria, madre di 5 figli tutti intorno a lei, il più grande di circa 15 anni con aria protettiva su madre, fratelli e sorelline.“ Pietro, ginecologo (team 18)

Padre Rick Frechette assiste un paziente.

L’aiuto ai bambini nella collaborazione tra Marina e Fondazione Francesca Rava non ha avuto davvero confini. Da gennaio ad aprile 2014, 27 optometristi e oftalmologi volontari della Fondazione in collaborazione con Aimo e Federottica hanno circumnavigato l’Africa su Nave Etna, nella missione Sistema Paese in movimento, effettuando in 8 paesi poveri (Kenya, Mozambico, Sudafrica, Angola, Congo, Nigeria, Ghana, Senegal) 2.513 visite optometriche e oculistiche e donando occhiali nuovi a oltre 600 bambini, offrendo un training on the job 10 specializzandi africani in optometria, come atto concreto di lotta alla cecità evitabile, nella maggior parte dei casi dovuta alla mancanza di correzione agli errori di rifrazione. “Finché ci sarà un bambino in grave difficoltà, ci saremo anche noi. Siamo onorati e grati di poterci mettere a disposizione in sinergia con la Marina e i suoi uomini e donne a terra e in mare, di cui stimiamo la profonda umanità e professionalità” conclude Mariavittoria Rava. Per chi volesse aiutare la Fondazione nella sua missione di aiuto ai bambini in difficoltà, ci sono tanti i modi, dall’adozione a distanza, alla scelta dei doni solidali in occasione delle festività natalizie, dalla partecipazione ai campus di volontariato nelle Case NPH in Haiti e in altri 8 paesi dell’America Latina, alla partecipazione a uno degli eventi organizzati per raccogliere fondi. Tra gli eventi, il prossimo 21 gennaio al Teatro alla Scala, il recital del Maestro Aldo Ciccolini vera e propria leggenda del pianoforte, in occasione del quinto anniversario del terremoto di Haiti. n NOVEMBRE 2014

23


Con un cuore

Nella sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma si è svolto il concerto della Banda Musicale della Marina Militare. La serata è stata promossa per la raccolta fondi a scopo di beneficenza a favore della fondazione Telethon. di Marco Maccaroni

Roma, Auditorium Parco della Musica, 18 novembre 2014. La banda musicale della Marina sul palco della sala Santa Cecilia insieme a rappresentanti dei reparti della Marina Militare al termine dell’evento di beneficenza a favore di Telethon.

24

Notiziario della Marina


grande così

I

l 18 novembre, nella sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma si è svolto il concerto della Banda Musicale della Marina Militare diretta dal Maestro capitano di fregata Antonio Barbagallo. La serata è stata promossa per la raccolta fondi a scopo di beneficenza a favore della fondazione Telethon.

Alla presenza del Ministro della Difesa, Sen. Roberta Pinotti, del Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli e del Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi, gli ospiti hanno affrontato una navigazione virtuale, scoprendo attraverso la musica il significato del termine “dualità”, con-

cetto che la Marina Militare ha abbracciato fin dall’inizio della Prima Guerra Mondiale, ben 100 anni fa. La poliedricità e flessibilità musicale della Banda della Marina, ha rappresentato in musica le capacità che giornalmente la Marina Militare esprime impiegando i propri uomini e mezzi su una gamma di attività ed operazioni che spaziano dal sociale,

NoveMBRe 2014

25


Le presentatrici del concerto da sinistra le sottotenenti di vascello Maila Venturi e Florinda Bruschi. (foto di Silvio Scialpi). Pagina a fianco, in alto, un particolare il maestro Antonio Barbagallo dirige la banda (foto Silvio Scialpi); sotto, particolare del tenore, sottocapo Claudio Minardi (foto Gabriele Lenzi).

26

Notiziario della Marina

La solidarietà è un concetto che ogni marinaio porta nel cuore



Umanità, solidarietà e…professionalità, immaginate che biglietto da visita rappresenta questo per l’Italia

In alto: i tre presentatori della serata, da sinistra il guardiamarina Edoardo Farina, le sottotenenti di vascello Maila Venturi e Florinda Bruschi (foto Silvio Scialpi). Sullo sfondo, ve-

Vai alla notizia web sul sito internet: www.marina.difesa.it

duta d’insieme della sala Santa Cecilia durante l’esecuzione di un brano. Pagina a fianco: il ministro della Difesa sen. Roberta Pinotti e il capo di stato maggiore della Marina ammira-

glio di squadra Giuseppe De Giorgi. (foto di Maurizio Flamini).

Guarda il #concerto della Banda della #MarinaMilitare


all’umanitario, all’ambientale, allo scientifico ed in tutti i settori d’interesse della collettività. Particolarmente emozionante l’ingresso sul palco del diorama, rappresentazione “vivente” di tutte le specialità della Marina Militare, che ha preceduto gli interventi del Sig. Capo di Stato Maggiore e del Ministro della Difesa. Durante il suo discorso, l’ammiraglio De Giorgi ha detto: “La solidarietà è un concetto che ogni marinaio porta nel cuore: noi non lasciamo indietro nessuno. La nostra Marina ha salvato anche i naufraghi delle navi che sono state affondate in combattimento, figuriamoci se

possiamo lasciare in mare qualcuno a morire”. A questo punto, l’applauso è stato tutto per i comandanti di “Mare Nostrum”, presentati sul palco in rappresentanza degli equipaggi delle navi che hanno preso parte all’operazione umanitaria e militare “Mare Nostrum”. Il Ministro della difesa, ha voluto poi sottolineare l’umanità e solidarietà della Marina con queste parole: “l’operazione Mare Nostrum mi ha colpito soprattutto per alcuni racconti che ho ascoltato da persone esterne al mondo della Marina e dell’operazione stessa” – ha aggiunto – “…i naufraghi, nei loro racconti,

dopo esser stati salvati, sottolineassero, oltre la professionalità del personale della Marina, l’umanità con cui venivano trattati e si sentivano accolti” – e poi – “Immaginate che biglietto da visita rappresenta questo per l’Italia”. Poi, tutti uniti nello slogan “Io sostengo la ricerca con tutto il cuore”, prima e dopo il concerto sono stati distribuiti – a fronte di una donazione – i cuori di cioccolata a sostegno della ricerca nella lotta alle malattie genetiche. Iniziativa abbracciata da tutta la famiglia Marina Militare, con il coinvolgimento in massa degli equipaggi imbarcati sulle navi in giro per il mondo. n


Dieci anni di lotta ai pirati di Maria Arena

Quasi un milione di miglia percorse in attività di pattugliamento nelle acque del bacino somalo e del Golfo di Aden, 70.000 ore di moto, 4.000 ore di volo, 6.000 tra uomini e donne: sono i numeri che caratterizzano dieci anni di missioni di antipirateria della Marina Militare.

Golfo di Aden, 7 novembre 2014. Un team di nave Andrea Doria, sullo sfondo, effettua il controllo di un peschereccio nell’ambito dell’attività di contrasto alla pirateria.

30

Notiziario della Marina


L

’importanza strategica del Golfo di Aden e del bacino somalo per l’Italia in primis, ma per l’Unione Europea più in generale, è evidente. Attraverso questo tratto di mare, che mette in comunicazione il Mar Mediterraneo con l’Oceano Indiano, passano più di 4 miliardi di tonnellate di merci al giorno nelle due direzioni. In questi mari si concentrano interessi vitali per l’Italia e l’Europa. L’interruzione di questa cruciale linea di comunicazione comporterebbe la marginalizzazione del bacino Mediterraneo: senza il contenimento del fenomeno della pirateria marittima, infatti, gli armatori infatti opterebbero per rotte più lunghe ma più sicure, circumnavigando l’Africa – come già avvenuto nel periodo 2008-12 in cui è stata registrata una riduzione del transito delle navi mercantili per Suez di

circa il 20% – al fine di evitare le acque dove il fenomeno è particolarmente attivo. Lo spostamento in Atlantico delle rotte mercantili comporta un evidente vantaggio per i porti del Nord Europa e dell’Africa Nord Occidentale, a detrimento di quelli nazionali (Gioia Tauro, Napoli, Trieste, Genova, La Spezia), che oggi rappresentano il punto d’ingresso di significativi traffici commerciali verso l’Europa. L’Italia rischierebbe così di perdere la funzione strategica di hub marittimo europeo, con pesanti ripercussioni sull’economia dell’intero Paese. L’Italia, con la propria Marina Militare, ha partecipato alle operazioni di contrasto della pirateria marittima sin dalle prime avvisaglie del fenomeno, con una presenza navale militare in loco. La Marina italiana è stata la prima in Europa, nel 2005,

NOVEMBRE 2014

31


con l’operazione Mare Sicuro, ad inviare una unità navale militare specificatamente designata alla protezione di navi mercantili italiane in seguito al manifestarsi del fenomeno della pirateria marittima. Ed è stata sempre la Marina italiana, nel 2008, nell’ambito dell’operazione Allied Provider, a guidare lo Standing NATO Maritime Group 2, nel primo impiego della forza navale della NATO nelle acque del bacino somalo a protezione delle navi del World Food Programme. Non è un caso che l’unica operazione militare a guida europea- che vede le Marine Militari dell’Unione quali leading services- si sia generata e sia in svolgimento proprio nel bacino somalo. Parliamo dell’operazione Atalanta,

Golfo di Aden, 7 novembre 2014. Un’imbarcazione in navigazione sottocosta è sottoposta a controlli da parte di un team di nave Andrea Doria.

32

Notiziario della Marina

avviata nel dicembre 2008 e oggi sotto comando italiano. Un operazione che ha visto la Marina Militare impegnata in primissima linea nel contrasto al fenomeno della pirateria marittima. I numeri parlano chiaro: dal 2008 ad oggi la presenza delle Navi della TF 465 – insieme alle altre forze navali schierate in teatro – ha avuto un eccezionale effetto di deterrenza riducendo il fenomeno praticamente a zero. Le difficoltà non sono poche, la prima più macroscopica è la vastità dell’area: 75 milioni di chilometri quadrati, pari a 249 volte l’Italia. Ma si può considerare dunque il fenomeno estinto? È stato raggiunto l’obiettivo della missione? La risposta è no. Non bisogna fare l’errore di

pensare che il fenomeno sia stato debellato. I network che alimentano il fenomeno della pirateria e che da tale fenomeno traggono ingenti utili sono dormienti e pronti a riprendere in qualsiasi momento. I fattori che garantiscono ai pirati il terreno fertile per prosperare non sono stati debellati. Povertà, guerra e fame in uno stato che sta faticosamente cercando di controllare il proprio territorio rappresentano una miscela che alimenta il capitale umano dei network della pirateria. E per questo che un giovane maschio somalo, la cui prospettiva di guadagno è di 1 USD al giorno, decide di imbracciare un’arma, organizzarsi con altri disperati e rischiare il tutto per tutto a caccia di navi da depredare.


La presenza delle navi della Marina Militare ha consentito altresì di cogliere, in questi dieci anni di attività, altri importanti risultati: soccorrere e riparare imbarcazioni in difficoltà; curare personale colto da malore in un’area dove non vi sono né ospedali né altri soccorritori; prestare assistenza a mercantili italiani in transito nell’area; contribuire a rinsaldare i legami con i Paesi che si affacciano sul Golfo di Aden e sul bacino somalo; contribuire ad affermare un’immagine dell’Italia e delle sue forze armate professionale, umana ed efficace. Ma non è tutto. La Marina Militare ha svolto - e continua a svolgere – l’ulteriore rilevante attività di capacity building nei confronti dei Paesi

amici, ossia il contributo allo sviluppo della capacità degli Stati costieri nell’affrontare efficacemente ed in maniera autonoma le sfide connesse con la sicurezza marittima. La presenza dunque delle navi da guerra è dunque oggi più che mai necessaria, in primo luogo per la gente di mare e per le navi mercantili, ma anche per gli Stati europei che possono garantire attraverso le loro marine la sicurezza e la pervietà delle rotte marittime, ed in ultima analisi gli scambi vitali di merci tra Oriente ed Occidente. Una presenza che non si esplica solo tramite la funzione di protezione dai pirati ma anche come aiuto e sostegno ai naviganti. Le navi della Marina Militare sono un pezzo di territorio dello

Stato che, con la cura attenta, amorevole e quotidiana di centinaia di uomini e donne che silenziosamente compiono il loro dovere, rappresentano la Repubblica ed il popolo italiano, tutelano gli interessi vitali della Nazione e danno sostanza e valore alla più ampia azione dello Stato sul mare. La loro presenza è motivo di sicurezza, di orgoglio e di tranquillità da parte della comunità marittima che sa di poter contare su professionisti seri, motivati e preparati. La presenza fisica delle navi militari ha rappresentato e rappresenta tuttora un eccezionale deterrente al fenomeno della pirateria, fenomeno al momento controllato e governato, ma pronto a riprendere se le condizioni lo permetteranno. n

NOVEMBRE 2014

33


N

ave Fasan, la seconda fregata della classe Carlo Bergamini e capoclasse del tipo antisom, ha ricevuto la Bandiera di combattimento ed è entrata così a far parte della Squadra Navale. Né la data – 5 novembre, immediatamente successiva alla Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate – né il luogo della cerimonia, sono stati scelti casualmente. La nave, intitolata al friulano Virginio Fasan, ha trascorso il momento simbolicamente più importante della propria vita nel molo “Audace” di Trieste, sessant’anni dopo la riannessione della città all’Italia, proprio per rinnovare lo storico legame tra il Friuli Venezia Giulia, la Marina Militare ed i suoi marinai. Virginio Fasan fu uno di questi, Medaglia d’oro al Valor Militare classe 1914, caduto nell’autoaffondamento del cacciatorpediniere “Vivaldi”, a fianco del Comandante della nave, il 9 settembre del 1943 nelle acque dell’Asinara. Alla cerimonia, molto sentita tra le Autorità, i marinai e la popolazione

34

Notiziario della Marina

friulana, hanno preso parte il sottosegretario di Stato alla Difesa, Domenico Rossi, il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ed i Capi di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, e della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi.

La consegna della Bandiera ha visto intervenire l’Associazione Marinai d’Italia, che ha donato la teca, ed il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, il quale ha consegnato nelle mani del comandante della nave il Tricolore che rappresenterà sempre la Nave ed il suo equipaggio. L’intervento dell’ammiraglio Luigi


Nave Fasan riceve la bandiera di combattimento di Carlo Disma

Binelli Mantelli, il quale ha parlato di “una bandiera meritata, che va ben oltre la ritualità della cerimonia”, va letto in prospettiva alle attività navali già svolte, come la partecipazione all’operazione Mare Nostrum nello Stretto di Sicilia, che ne ha confermato la prontezza e l’efficienza prima ancora del suo in-

gresso formale in Squadra. Uno sforzo che, come ha ricordato il Sottosegretario Rossi, è stato sostenuto grazie ai valori umani e professionali di tutti i marinai, da osservare quali “principi ispiratori della rinascita dell’Italia”. Ad affiancare la nave nel porto di Trieste c’era la portaerei Cavour, che

ha salutato la consegna della Bandiera con una serie di colpi a salve, come da tradizione. L’ammiraglia della Marina Militare, al comando del capitano di vascello pilota Luca Conti, è stata ospite insieme a nave Fasan nel porto di Trieste già dal 4 novembre, ricevendo a bordo la visita della presidente Serracchiani che, accompagnata dall’ammiraglio De Giorgi, ha riconosciuto la presenza della Marina come un gradito segnale di attenzione per il territorio friulano nell’ottica dello sviluppo di future collaborazioni. n Trieste, 5 novembre 2014. Nave Fasan pronta a ricevere la Bandiera di Combattimento, sullo sfondo nave Cavour. A sinistra: l’equipaggio schierato durante la cerimonia. vai alla pagina web della notizia sul sito internet: www.marina.difesa.it

guarda il video dell’evento su: www.webtvmarina.difesa.it NOVEMBRE 2014

35


I cambiamenti climatici e le loro implicazioni sulla sicurezza e sul dominio marittimo

00

Notiziario della Marina


Cambiamenti climatici workshop a Venezia

L’intervento del capo di stato maggiore della Marina; a sinistra: la dottoressa Francesca Santoro, Intergovernmental Oceanographic Commission of Unesco; a destra: il dottor. Jamie Shea - NATO Int.Staff Deputy Assistant Secretary General, Emerging Security Challenges Division

di Rosario Naimo

I

cambiamenti climatici, influenzati dal riscaldamento globale, coinvolgono sì l’ambiente ma anche l’economia dei territori, con implicazioni sulla sicurezza e il dominio marittimo. Le temperature in continuo aumento, il modificarsi delle precipitazioni uniti allo sciogliersi dei ghiacci, variano il livello medio del mare, rendendo frequenti alluvioni e siccità. Uno scenario dipinto nei dettagli alla Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”, nel corso della conferenza internazionale promossa

dalla Marina Militare e dedicata proprio ai cambiamenti climatici. Un workshop al quale hanno preso parte esperti del mondo accademico, militare, scientifico e rappresentanti delle maggiori organizzazioni internazionali (ONU, NATO, Unione Europea) che hanno rappresentato le potenziali problematiche di sicurezza legate direttamente o indirettamente alle tematiche, cercando di analizzare le capacità necessarie ad affrontare tali sfide e l’impellenza di giungere alla definizione di linee guida sovranazionali in grado di gestire il problema. Anche per l’impatto che i fenomeni naturali stanno avendo sia sulle tensioni regionali sia sulla stabilità dei territori, in particolare del bacino mediterraneo, e uno stretto legame ad altre sfide del XXI secolo, quali il terrorismo, la pirateria e l’immigrazione clandestina. “Emergenze – è stato sottolineato dal Capo di Stato Mag-

giore della Marina Militare, Ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi - di fronte alle quali le marine svolgono un ruolo di primo piano. Devono essere pronte a gestirne gli effetti, legati alla sicurezza, all’assistenza umanitaria e di protezione civile. La Marina Militare sta sviluppando il concetto innovativo della funzione duale, grazie alla progettazione di navi “verdi” (con propulsione a impatto zero sull’ambiente, ndr) multi funzione e all’avanguardia nell’assistenza sanitaria e capaci di arrivare in zone impervie anche con bassi fondali, risalire i fiumi…”. n NOVEMBRE 2014

37


Gli uomini che hanno fatto la storia della Marina:

Gabriele d’Annunzio di Desirée Tommaselli

L

’ Italia o sarà una grande potenza navale o non sarà nulla”: fu questa una delle prime “azioni letterarie” compiute da d’Annunzio a favore della Marina. Egli infatti iniziò ad occuparsi di “uomini, sistemi e cose” della Forza Armata fin dal 1888, pubblicando sul giornale La Tribuna otto articoli, poi raccolti nel volume L’Armata d’Italia. Seguirono nel 1893 le Odi Navali, in occasione della morte dell’Ammiraglio Pacoret de Saint Bon, e le Canzoni delle gesta d’oltremare nel 1912, dedicate al conflitto italo-turco. “Poeta della guerra” - come amava definirsi e “lanciere di mare” - come lo nominarono i marinai dell’Isola

38

Notiziario della Marina

Morosina, d’Annunzio fu attratto dalla Forza Armata fin da quando, nel 1887, la nave militare Barbarigo lo trasse in salvo in Adriatico. “Naviglio d’acciaio, diritto veloce guizzante/bello come un’arme nuda,/vivo palpitante/come se il metallo un cuore terribile chiuda” sarà l’incipit delle sue Odi Navali, nelle quali dispiegherà tutti i miti risorgimentali che animarono la Grande Guerra sul fronte marittimo: la vendetta di Lissa e la ricostituzione del mare nostrum. Con l’ingresso dell’Italia nel conflitto mondiale d’Annunzio passò all’azione e, dietro sua richiesta, sperimentò tutte le componenti della Marina, prendendo parte a missioni

che poi contribuì a divulgare e rendere famose attraverso l’arte della parola: la più nota fu senza dubbio l’incursione nella baia di Buccari, da egli stesso celebrata quale beffa contro gli austriaci che, dopo il suo primo volo su Trieste, il 7 ottobre 1915, avevano posto sulla sua testa una taglia di 20.000 corone. Attento ai mezzi offensivi di nuova invenzione, volle assistere al tentativo del forzamento del porto di Pola con i barchini saltatori Pulce e Cavalletta la notte tra il 12 e il 13 aprile 1918 D'Annunzio prima della partenza per l’impresa di Buccari: da sinistra si riconoscono Luigi Rizzo, Gabriele d’Annunzio, Alessandro, Costanzo e Arturo Ciano e Matteo Spano.


Gabriele D’Annunzio

OTTOBRE 2014

39


e forte dell’esperienza sugli idrovolanti e sui bombardieri, sostenne lo sviluppo delle siluranti aeree che, organizzate nella 1° Squadriglia Navale S.A., furono poste sotto il suo comando nel 1918. Tutta la sua attività di “marinaio volontario” divenne oggetto nel 1931 di un libro intitolato “Gabriele D’Annunzio combattente al servizio della Regia Marina”, l’unico ad avere per oggetto un uomo, piuttosto che

mezzi e azioni, nell’ambito della collana di 25 volumi Cronistoria documentata della guerra marittima 1915-1918, compilata a partire dal 1919 sulla base dei rapporti di missione, dei diari di bordo, di telegrammi e messaggi scambiati durante il primo conflitto mondiale. Autore della monografia su d’Annunzio “marinaio” fu Guido Po, allora Capo dell’Ufficio Storico ma già aiutante di bandiera dell’Ammi-

raglio Thaon di Revel a Venezia, dove aveva conosciuto il poeta. Per la stesura del libro, con il quale la Marina voleva dare testimonianza del debito di riconoscenza sentito nei confronti di d’Annunzio, Guido Po ricorse al suo diretto aiuto, dal reperimento dei documenti fino alla revisione delle bozze. Il testo ha il pregio di aver riunito la corrispondenza “marinara” di d’Annunzio dispersa tra proprietari diversi,

In alto a sinistra: Ercole Sibellato, Ritratto di Gabriele d’Annunzio: il disegno, firmato, datato e dedicato al Comandante Piero Orsini, trova corrispondenza nel ritratto, intitolato L’orbo veggente, dallo stesso artista dopo l’incidente aviatorio in cui il poeta perse la vista all’occhio destro. A seguire: D’Annunzio con Ufficiali della 1^ Squadriglia Navale Siluranti Aeree. Comandante della 1ª Squadriglia Navale Siluranti Aeree dal febbraio 1918, il poeta si adoperò per il raggiungimento di una migliore efficienza degli apparecchi, prendendo contatti diretti con le ditte costruttrici per perfezionare il rendimento dei motori e sollecitarne la consegna.

D'Annunzio con Luigi Rizzo, Costanzo Ciano ed Emanuele Ponzio, 1917: il Comandante Ponzio, dirigibilista e amico di d’Annunzio, all’epoca prestava servizio a Venezia quale direttore dei servizi aeronautici.

40

Notiziario della Marina


offrendo la possibilità di ripercorre ancora oggi le vicende storiche e personali che legarono d’Annunzio alla Forza Armata durante il primo conflitto mondiale: dall’amicizia con Piero Orsini Comandante dell’Impavido durante i primissimi imbarchi, a quella con Giuseppe Miraglia, Luigi Bologna e con gli altri piloti di Marina della base di Venezia, dai rapporti con l’Ammiraglio Thaon di Revel alla vicinanza ai “marinai di

palude” del Capitano di Vascello Dentice di Frasso, Comandante del Reggimento Marina, “ammirabili fanti navali” che dopo Caporetto combattono sul Basso Piave, “là dove il fiume il mare e la terra si confondono come il coraggio la costanza e la speranza nei loro giovani cuori”. Ma le testimonianze della più affettuosa amicizia sono quelle espresse nel Notturno, l’opera composta da d’Annunzio a Venezia nel

1916, in cui il poeta indulge nella descrizione di luoghi (l’Arsenale di Venezia, l’Idroscalo di Sant’Andrea), situazioni e persone come Piero Orsini, “tutt’anima, occhio che vince la notte”, Giuseppe Miraglia “ch’ebbe d’Icaro l’anima e la sorte” e Gigi Bresciani “biondo, mingherlino, pallido, con le basette, con la bocca sottile, con gli occhi chiari, con un aria di piccolo ufficiale inglese del tempo di Orazio Nelson”.n D'Annunzio a bordo del Pisa a Brindisi prima del volo su Cattaro.

G

abriele d’Annunzio nacque a Pescara il 12 marzo 1864. Scrittore, poeta, giornalista e drammaturgo, all’ingresso dell’Italia nel conflitto mondiale, riuscì a partire volontario, benché cinquantaduenne. Nominato Tenente di complemento nei Lancieri di Novara, fu assegnato al quartier generale della Terza Armata, con ampia libertà di movimento e di relazioni con gli altri Comandi. Stabilitosi a Venezia nel luglio 1915 con l’intento di partecipare alle azioni marittime in qualità di marinaio volontario, imbarcò sul cacciatorpediniere Impavido per due missioni in Alto Adriatico il 20 luglio ed il 18 agosto. Il 7 ottobre sorvolò per la prima volta Trieste insieme al Tenente di Vascello Miraglia, Capo Squadriglia degli idrovolanti della Piazza di Venezia, lanciando proclami di incitamento e speranza alla popolazione. A metà ottobre fu al fianco dei marinai della batteria dell’Isola Morosina durante un combattimento di artiglieria. Nel gennaio 1916 fu costretto ad interrompere i voli di ricognizione a causa del distacco della retina all’occhio destro. Per la sua attività di osservatore sugli idrovolanti il Ministero della Marina gli concesse la Medaglia d’argento al Valor Militare. Riprese la sua attività di combattente 13 settembre partecipando al bombardamento di Parenzo con le forze aeree della Marina, seguito in agosto da quello su Pola, effettuato da apparecchi terrestri e marittimi su obiettivi designati dalla Marina. La notte tra il 4 e il 5 ottobre 1917 comandò la spedizione aerea su Cattaro, secondo d’Annunzio la “più audace impresa marina”. Su proposta della Marina, fu insignito della Medaglia di bronzo al Valor Militare. Nel dicembre 1917 fu decorato della Military Cross dal Re d’Inghilterra. La notte tra il 10 e l’11 febbraio fu protagonista insieme ai Comandanti Rizzo e Ciano dell’incursione di M.A.S. nella baia di Buccari, impresa che gli valse il conferimento della Medaglia di bronzo al valor militare. Posto al Comando della 1ª Squadriglia Navale Siluranti Aeree, il 17 luglio condusse il bombardamento di Pola, poi ripetuto dopo il volo dimostrativo su Vienna. Finita la guerra, quale riconoscimento dell’attività bellica svolta in terra, sul mare e nel cielo, fu insignito di Medaglia d’oro al Valor Militare. Dopo l’impresa fiumana, si ritirò nella sua Villa del Vittoriale, destinata a divenire sacrario dei cimeli della Grande Guerra. Il 1° marzo 1938 d’Annunzio morì per emorragia cerebrale al suo tavolo di lavoro. OTTOBRE 2014

41


23 O

TTOBRE

na complessa esercitazione è U stata condotta dai 'Leoni' della 3^ Compagnia del 1° Reggimento San Marco che, ha condotto un raid anfibio nell’area di Torre Veneri. L’azione è terminata quando, alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe De Giorgi e del Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio Filippo Maria Foffi, l’unità del 1° RSM ha effettuato un attacco a fuoco reale sugli obiettivi pianificati. Al termine dell’attacco, la compagnia ha effettuato un ripiegamento anfibio a bordo di nave San Giusto terminando l’iter addestrativo.

27 O

TTOBRE

2 nazioni dislocate con mezzi in un'area addestrativa 4chenavali va dal Golfo Persico al Mar Rosso. Questo lo scenario operativo della IMCMEX 14 (International Mine Counter Measure Exercise). Addestrare una coalizione multinazionale nelle operazioni di Mine Counter Measures Operation (ricerca mine), Maritime Security Operation, e Harbur Protection Operation, questo lo scopo dell’esercitazione che ha visto per l’Italia la partecipazione del capitano di corvetta Luca Traversaro, come current staff officer a bordo della nave USS Ponce, unità anfibia della marina statunitense.

3N

OVEMBRE

H

a avuto luogo, in Accademia Navale la cerimonia di apertura dell’Anno Accademico 201415, presieduta dal Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi, davanti ad una cornice di alte autorità civili, militari e religiose. L’attesa prolusione è stata tenuta dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Sen. Marco Minniti. Nel corso dell’evento sono stati conferiti i tradizionali riconoscimenti agli ufficiali e allievi dei corsi normali che si sono particolarmente distinti negli studi e attitudine professionale nel corso dell’Anno Accademico 2013-14.

IL MESE IN IMMAGINI


4N

OVEMBRE

iornata speciale per i giovanisG simi allievi dell'Istituto Trionfale-Nazario Sauro di Roma. Palazzo Marina, che tutti conoscevano come "l'edificio delle grandi ancore", ha aperto loro le porte. Ad accoglierli il personale militare, che li ha guidati alla scoperta degli uomini che hanno fatto la storia della Marina, come Nazario Sauro, il grande violatore di porti irredentista cui é dedicata la loro scuola. La visita, fatta coincidere con il giorno dell'Unità nazionale e Festa delle Forze Armate ha fatto conoscere ai bambini la figura di quell'uomo forgiato nel bronzo che tutte le mattine incontrano all'ingresso dell'Istituto.

4N

OVEMBRE

appa densa di eventi quella di T Nave Andrea Doria a Mascate. Durante i tre giorni di sosta nella capitale dell'Oman l'equipaggio della nave, impegnata nel ruolo di flagship della missione europea di contrasto alla pirateria, ha organizzato incontri ed eventi per celebrare il Giorno dell'Unità Nazionale, Giornata delle Forze Armate. L'evento che ha visto la presenza dell'ambasciatore italiano e dell'addetto per la Difesa è stato molto sentito dalla comunità italiana in Oman ed ha offerto l'occasione per mostrare agli ospiti l'Unità Navale, illustrando le sue capacità d'eccellenza.

6N

OVEMBRE

’allievo del secondo corso RoL berto Pollara, della Scuola Navale Militare Francesco Morosini, ha brillantemente concluso la Coppa Campioni 2014 di Gaeta con la conquista della medaglia d’Oro nella classe laser radial. Nelle acque del Golfo di Gaeta si sono sfidati i 245 timonieri di Laser suddivisi nelle classi Standard, 4.7 e Radial. Proprio in questa classe il giovane allievo e atleta dello Sport Velico della Marina, si è reso protagonista di un’eccellente serie di regate che gli hanno permesso di conquistare il primo posto assoluto, su un totale di 112 avversarsari.

di Pasquale Prinzivalli


9N

OVEMBRE

a avuto luogo a Livorno la 34^ H edizione della maratona “Città di Livorno”. 350 gli iscritti dell’Accademia Navale tra allievi, ufficiali frequentatori, ufficiali e sottufficiali del quadro permanente e personale civile.La maratona ha visto lungo i suoi 42 km un passaggio all’interno dell’Accademia Navale con ingresso dal Cancello San Jacopo per percorrere l’intero viale dei Pini, passare davanti al piazzale delle Ancore e risalire il viale degli Oleandri con uscita dal Cancello di Barriera Margherita, eccezionalmente aperto per l’evento.

13 N

OVEMBRE

elethon e Marina Militare insieme, con 'il cuore' per la riT cerca contro le malattie genetiche. Dal 12 novembre e fino al 10 dicembre, ogni mercoledì, gruppi di volontari capitolini di Telethon stazioneranno nella sede dello Stato Maggiore della Forza Armata, a Palazzo Marina a Roma, nei comandi periferici ed operativi, dove sono in distribuzione – a fronte di una donazione - i famosi cuori di cioccolata a sostegno della ricerca nella lotta alle malattie genetiche. Iniziativa abbracciata da tutta la famiglia Marina Militare, con il coinvolgimento in massa del personale imbarcato sulle Unità in giro per il mondo.

15 N

OVEMBRE

l mondo accademico riconosce Inell'operazione alla Marina Militare l'impegno umanitaria Mare Nostrum. Nell'aula Giubileo della Libera Università Maria Santissima Assunta, il Magnifico Rettore dell'ateneo romano, professor Francesco Bonini, ha consegnato al Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi il sigillo della Lumsa già ricevuto dai presidenti della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e Giorgio Napolitano, dal Nobel Carlo Rubbia, quale riconoscimento perl'attenzione rivolta dalla Marina alle esigenze formative dei giovani.

IL MESE IN IMMAGINI


15 N

OVEMBRE

resso la caserma Carlotto, il 1° P Battaglione d'Assalto “Grado” del 1° Reggimento San Marco ha dedicato una giornata ai propri familiari, i quali hanno potuto così assistere alle diverse attività addestrative, pane quotidiano dei Fucilieri di Marina. Per un giorno sono stati coinvolti nelle attività addestrative dei propri cari che, con piccoli gesti sono riusciti a trasmettere loro quel senso di appartenenza al Reparto che “unisce” i Leoni di Marina in ogni attività condotta, sia addestrativa che reale. Il “Family Day” ha riscosso grande apprezzamento da parte degli ospiti.

16 N

OVEMBRE

paracadutisti del San Marco Imarehanno effettuato un aviolancio in che per la prima volta nella storia è stato organizzato, gestito e diretto dalla Brigata Marina San Marco, grazie al supporto della 46^ Brigata Aerea di Pisa e del Centro Addestramento Paracadutismo (CAPAR) della Brigata Paracadutisti Folgore.Questo evento dà l'inizio a una nuova era per la Brigata Marina San Marco, i cui uomini dal motto 'per mare per terram' - si apprestano a utilizzare anche l’aria come efficace e rapido mezzo di intervento e inserzione.

19 N

OVEMBRE

a Marina Militare ha reso diL sponibili due Palombari di Comsubin, Luogotenente Antonio

Corda e Capo di 1^ Classe Giuseppe Tangari, che prenderanno parte alla XXX ^ Spedizione Italiana in Antartide ed ai quali è stato affidato il compito di coordinare e condurre con i subacquei scientifici dell’ENEA tutte le attività d’immersioni che si svolgeranno nei dintorni della Stazione Mario Zucchelli a Baia Terra Nova nella Terra Vittoria (74°41’42”S, 164°07’23’’E).


Andrea Pendibene campione italiano di Pasquale Prinzivalli

Stagione eccezionale per il team di ITA 520 MM, arriva il secondo titolo italiano

S

i è tenuta, presso lo Yacht Club Italiano, la cerimonia di chiusura del Campionato Italiano 2014 Classe Mini 650. Il titolo di Campione Italiano categoria Serie va per il secondo anno consecutivo al team ITA 520 MM, l’imbarcazione di Andrea Pendibene, atleta della Marina Militare che, con la co-skipper Giovanna Valsecchi, ha collezionato una vittoria dopo l’altra durante tutto il corso del Campionato, lottando con ogni mezzo. Le fatiche sono state ripagate infatti a bordo di ITA 520 MM Pendibene e Valsecchi hanno conquistato il posto più alto del

46

Notiziario della Marina

podio ad Arcipelago 650, 200 miglia in doppio e al Grand Prix d'Italie, 550 miglia in doppio, classificandosi secondi alle due tappe di Transtyrrenum, 600 miglia in doppio e alla Solo Roma Race, la


300 miglia disputata da Andrea in solitario. Adesso, messa a punto la barca, dopo aver fatto cantiere in giugno nella Base Navale della Spezia alla S.E.N. (Servizio Efficienza Naviglio) e la scelta strategica di non affrontare per questa stagione le regate del Circuito Internazionale, il Team di ITA520MM continua ad allenarsi nel Golfo della Spezia, per affrontare quelle che saranno le

sfide 2015. Gli obbiettivi di Pendibene sono ambiziosi: confermare per la terza volta consecutiva il titolo italiano, e non solo. Il 6 dicembre al Salone Nautico di Parigi si apriranno le iscrizioni alla Mini Transat 2015, Golfo della Spezia, Andrea Pendibene e Giovanna Valsecchi durante un allenamento a bordo di ITA 520MM, al lasco mure a sinistra sotto gennaker. (foto di Daniele Messercola )

NOVEMBRE 2014

47


Vai alla notizia web sul sito internet: www.marina.difesa.it

che sarà il prossimo progetto in oceano e la prossima grande sfida. Per rientrare negli 84 posti disponibili, Andrea – che sarebbe alla sua terza partecipazione - dovrà affrontare le qualifiche imposte dall’organizzazione, tra cui 1000 miglia in solitario entro dicembre 2014 e altre 1000 miglia in regate ufficiali. Da novembre in poi il team sarà a punto per affrontare il duro lavoro che lo aspetta! n

Golfo della Spezia, Andrea Pendibene e Giovanna Valsecchi durante un allenamento a bordo di ITA 520MM, al lasco mure a dritta sotto gennaker. In alto i due Atleti premiati, (foto di Daniele Messercola )

48

Notiziario della Marina




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.