M ARINA n o t I Z I A r I o de l la
A n n o LXI V - o t t o b r e 20 1 7 - € 2, 00
di Antonio Cosentino
Venezia, luogo simbolo delle migliori tradizioni marinare è stato lo scenario del Symposium delle Marine estere giunto felicemente all’undicesima edizione. Il Regional Seapower Symposium è una di quelle occasioni, ben più numerose di quanto non si immagini, in cui l’andar per mare aiuta e predispone al dialogo al di la e al di fuori delle convenzioni formali e delle stesse alleanze. E di queste cooperazioni c’era particolarmente bisogno nei nostri mari, che hanno originato e cullato le grandi civiltà. Questi mari vanno trattati con cura, con rispetto e attenzione e le Marine – per cultura e per vocazione – riescono a trovare in questo impegno le ragioni per superare interessi che contribuiscono non poco alla pace e all’incontro tra i popoli. Nessun fondamentalismo mediterraneo, per carità, ma certo la rivendicazione di una tradizione e di una cultura millenaria che sanno guardare con equilibrio, competenza e lungimiranza al destino dell’insieme dell’umanità. Il Symposium di Venezia ha dunque mantenuto le promesse ed ha delineato nuove e più avanzate frontiere, per rafforzare il dialogo e la cooperazione, in quest’area marittima del mondo a volte travagliata e minacciata dalle complicate alleanze a cui sa dare vita la minaccia terroristica. Un’edizione speciale – come ha evidenziato l’ammiraglio Valter Girardelli, capo di Stato Maggiore della Marina - che segna oltre vent’anni di attività e vede per la prima volta la partecipazione delle Marine di Australia, Canada, Indonesia, Iran, Kuwait, Pakistan, Arabia Saudita e Sri Lanka. Nel suo intervento l’Ammiraglio ha focalizzato l’attenzione sulla sicurezza marittima che non dovrebbe essere considerata come un fine in sé, ma come un valore a beneficio della comunità globale e nessuno dei rischi e delle minacce presenti, collegate al terrorismo, ai cambiamenti climatici e alle difficoltà sociali, dovrebbero essere viste come irrilevanti. A cornice dell’importante evento era presente anche la nave scuola Amerigo Vespucci al rientro dalla Campagna d’istruzione, simbolo della marittimità e della tradizione italiana. Ospiti della cerimonia di chiusura, il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano e il ministro della Difesa, sen. Roberta Pinotti, che ha evidenziato: “Per lunghi anni tra Europa e Nord Africa si è consumata una frattura tra promesse e fatti, tra aspirazioni e realizzazioni, che negli anni ha generato violenza, ha spinto migliaia di profughi ad attraversare le acque del Mediterraneo in cerca di speranza, ha anche prodotto una pericolosa crepa all’interno dell’Europa che oggi rischia, se non vi poniamo urgente rimedio, di approfondirsi e mettere in discussione i rapporti tra Stati. Solo quando avremo avvicinato l’Africa all’Europa e spento gli incendi che divampano nella sponda Sud potremo dirci davvero sicuri; solo quando avremo ridotto la faglia politica apertasi nel Mediterraneo, che alimenta intolleranza, discriminazione e altri fattori di rischio per la stessa tenuta dell’Europa, potremo ritenerci soddisfatti”. Nel numero si è parlato anche della recente campagna di geofisica marina in Artico, al convegno High North che si è tenuto a Genova e del programma a supporto della ricerca scientifica e delle esigenze della collettività. Tra le curiosità, un articolo sulla lingua per comunicare a bordo delle navi della Marina Militare i “Fischi alla banda” un’espressione antica che affonda le sue radici nei regolamenti del 1800. Anche nel sociale la Marina si mantiene in primissima linea con i dieci anni di Tender To Nave Italia e con la premiatissima banda della Marina, ambasciatrice di pace nel mondo, in concerto a favore di Telethon all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Riprendiamo infine il nostro viaggio con la rubrica “i mestieri di Marina”, in questo numero conosciamo l’elettricista, chi è e cosa fa a bordo di una nave. Buona lettura.
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SOMMARIO
Il Notiziario della Marina è una testata giornalistica della Marina Militare fondata nel 1954
OTTOBRE
Registrazione Tribunale di Roma n.396/1985 dell’ 8 agosto 1985
2017
Proprietà Ministero della Difesa Editore Ministro della Difesa
DIRETTORE RESPONSABILE Antonio COSENTINO
In copertina: Venezia, 19 ottobre 2017. Suggestiva immagine della prora della nave scuola Amerigo Vespucci ormeggiata nella città della Serenissima in occasione del Simposio delle marine estere (foto di Massimo Stotani).
REDAZIONE:
Luciano REGINA, Pasquale PRINZIVALLI, Emanuele SCIGLIUZZO
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Situation Report
“Rising Star” interoperabilità tra le Marine israeliana e italiana di Antonio Cosentino Nave Alpino in addestramento alla Oasis 2017 di Antonio Cosentino
Formidable Shield di Emanuele Scigliuzzo
Le Forze Aeree della Marina a favore della collettività Il programma High North
di Roberta Ivaldi e Maurizio Demarte
Si amplia il progetto “Valore Paese-Fari”
di Giuseppe Lucafò
Dieci anni di Tender To Nave Italia
di Elisabetta Gramolini
Il “Regional Seapower Symposium”
di Giuseppe Lucafò
Un concerto con il cuore di Elisabetta Gramolini La XXIII edizione di Vienna sul lago
di Enrico Maria Ferrari
Fischi alla banda: i segnali prima dell’avvento di Morse di Elisabetta Gramolini 49ª Barcolana: il trionfo della vela
di Emanuele Scigliuzzo
Un salto nel tempo
I mestieri di Marina: l’elettricista
di Rossella Di Ponzio
Il gergo marinaresco di Alessandro Lentini Messina in “Festa per la Marineria”
di Alfio Alberto Gusmano
Dis...Corsi di navigazione di Paolo Giannetti In breve di Emanuele Scigliuzzo
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oceano atlantico
mar
mar mediterraneo
nero
Situation Report ottobre 2017
con la collaborazione della sala monitoraggio 3° Reparto - Stato Maggiore Marina Unifil - Forza di interposizione in Libano delle Nazioni Unite. Personale Marina Militare.
Operation Inherent Resolve - Operazione di contrasto del
terrorismo islamico. Gruppo Operativo Incursori.
Combined Maritime Forces - Forza marittima multinazionale per la sicurezza marittima nella regione (Bahrain). Personale Marina Militare.
Resolute Support Mission - Missione Nato di assistenza e supporto alle forze di sicurezza e istituzioni dell’Afghanistan. Gruppo Operativo Incursori e personale Brigata Marina San Marco.
golfo arabico
M.F.O. - Controllo e verifica della libertà di navigazione nello Stretto di Tiran. Grupnavcost 10: pattugliatori Esploratore, Sentinella e Vedetta, personale Brigata Marina San Marco.
Eunavfor-Med Operazione di contrasto al traffico di esseri umani nel Mediterraneo. Fregata: Zeffiro.
Atalanta - Operazione di contrasto alla pirateria marittima dell’U.E. Fregata: Fasan.
BMIS Gibuti - Base Militare Italiana di Supporto in Gibuti. Missione di supporto tecnico-logistico alle forze nazionali in transito/sosta. Personale Marina Militare.
Operazione Mare Sicuro - Operazione di presenza, sorve-
glianza e sicurezza marittima nel Mediterraneo centrale per la tutela degli interessi nazionali. Cacciatopediniere: Doria; Fregate: Carabiniere (flagship), Bergamini, Espero, Scirocco, Aviere; Corvette: Driade; Pattugliatori:Foscari.
Vi.Pe. Costant Vigilance - Attività di presenza/sorveglianza Vigilanza Pesca/Controllo flussi migratori. Pattugliatore: Cassiopea, Spica.
Joint Operation Triton - Operazione congiunta di controllo delle frontiere esterne della U.E. sotto l’egida dell’agenzia Frontex.
SNMCMG 2 - Gruppo navale permanente Nato di contromisure mine. Cacciamine Crotone. SEA GUARDIAN - Attività di sorveglianza, lotta al terrorismo e sviluppo delle capacità marittime regionali. Fregate: Scirocco.
“Rising Star” interoperabilità tra le Marine israeliana e italiana Nelle acque antistanti il porto di Haifa si è svolta l’esercitazione bilaterale
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di Antonio Cosentino
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’ giunta al termine l’importante esercitazione con la Marina Israeliana svoltasi nel tratto di mare davanti Haifa (Israele), che ha visto impegnata la Marina Italiana, con la fregata Scirocco, il sommergibile Todaro e un elicottero SH-212, mentre la Marina Israeliana ha partecipato con i pattugliatori Hanit, Romah , Kechet, il sommergibile Tanin della classe Dolphin e un elicottero Panther. L'esercitazione, caratterizzata da una fase di pianificazione congiunta in porto e da una fase operativa in mare, ha visto gli equipaggi coinvolti
nelle diverse forme di lotta e di minaccia (subacquea, aerea e di superficie), toccando aspetti connessi con il controllo del danno e l'intervento medico di emergenza. Il focus della "Rising Star 2017" è stato soprattutto il contrasto alla minaccia subacquea, con simulazioni in mare che hanno fornito agli equipaggi un'ottima occasione per verificare l'interoperabilità tra le due marine. Nave Scirocco al termine dell’esercitazione ha raggiunto il punto dove oltre 75 anni fa fu affondato il sommergibile Scirè dalla Marina britannica, con una solenne cerimonia l’equipaggio della nave ha reso gli onori e deposto una corona in mare.
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Nave Alpino in addestramento alla Oasis 2017
di Antonio Cosentino
Cooperazione internazionale tra le Marine italiana e tunisina
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ontinua la cooperazione bilaterale tra la Marina Italiana e quella Tunisina con l’esercitazione Oasis 17. L’attività addestrativa, che ha visto impegnata nave Alpino, ha affrontato diversi aspetti come la ricerca e il soccorso, controllo del traffico mercantile, contrasto alle attività illegali in mare e la rimozione di ordigni
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dai fondali. La cooperazione ha rappresentato l’occasione per il rafforzamento dei rapporti tra le due Marine e l’opportunità di accrescere le capacità operative dando modo altresì di focalizzare gli aspetti che riguardano la versatilità e l'interoperabilità delle forze cooperanti in un contesto d'integrazione multinazionale.
NAVE ALPINO F594
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La cooperazione internazionale si inserisce in un contesto di sicurezza condivisa e in risposta alle rinnovate sfide che interessano lo scacchiere strategico del Mediterraneo
”
La cooperazione ha trattato i più svariati argomenti e consentito l'interazione dei team di bordo attraverso esercitazioni congiunte nel campo della ricerca e soccorso marittimo (S.A.R.), sorveglianza e controllo del traffico mercantile, contrasto alle attività illegali via mare e ricerca e rimozione di ordigni rinvenuti sul fondale marino.
Nave Alpino (F594) è la quinta Unità FREMM italiana, la quarta, ed ultima, commissionata in configurazione ASW (Anti Submarine Warfare). L’Unità, costruita nello stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso, è stata varata il 13 dicembre 2014 e successivamente trasportata allo stabilimento del Muggiano (La Spezia) per il completamento dell’allestimento e le prove di collaudo. Nave Alpino è stata consegnata alla Marina militare il 30 settembre 2016. Attualmente la nave ha sede nel porto di La Spezia ed è alle dipendenze della Prima Divisione Navale (COMDINAV UNO).
Scheda Tecnica
Tipologia: Fregata classe Bergamini Varata il: 13/12/2014 Cantiere: Fincantieri di Riva Trigoso (GE) Dislocamento: 6700 t Lunghezza: 144 m Larghezza: 19,40 m Immersione: 8,40 m Apparato motore: CODLAG su due eliche a passo variabile che utilizza: una turbina a gas AVIO-GE LM2500 G4 plus da 32 MW e due motori elettrici JEUMONT da 2,1 MW Apparato Elettrico: 4 Diesel Generatori Isotta Fraschini V1716T2NE da 2,190 KW Potenza: 32000 KW (42912,7 HP ) Velocità: 27 Kt Autonomia: 6000 NM a 15 Kt Armamento: Artiglieria: 2 Cannoni 76/62 SRDF con kit Davide e 2 mitragliere OtoBreda da 25 mm. Missili: Sistema missilistico S/A SAAM-ESD con 1 lanciatore verticale da 16 celle per missili Aster 15 o Aster 30; S/S Teseo Mk2a con 2 rampe da 2 missili ciascuna. Guerra Equipaggio: 168
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di Emanuele Scigliuzzo
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i è conclusa il 17 ottobre scorso, nelle acque scozzesi, l’esercitazione della Nato “Formidable Shield 2017”, attività dedicata alla difesa anti-missile. Nel corso dell’addestramento incentrato sull’Integrated Anti Missile Defense (IAMD), la fregata Luigi Rizzo ha potuto testare, e mettere in evidenza, le potenzialità che la
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caratterizzano: radar aereo multifunzionale, capacità di scoperta, sistemi di artiglieria di difesa aerea e di tiro contro costa. All’attività addestrativa, guidata dal Comando delle Forze Navali e Forze di Supporto Nato, hanno preso parte mezzi del Canada, Francia, Germania, Olanda, Regno Unito e degli Stati Uniti."Eventi come questo richiedono uno sforzo congiunto e rappresentano una grande opportunità per dimostrare la cooperazione tra gli alleati sullo sviluppo delle capacità di difesa missilistica in-
Formidable Shield
La Nato si esercita alla difesa da attacchi missilistici
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Formidable Shield si basa sui nostri successi IAMD passati e migliora la nostra interoperabilità in un complesso ambiente marittimo
vice ammiraglio Christopher Grady
tegrata", ha affermato il Vice Direttore del Reparto Operazioni Strikfornato Francesco Covella. La Formidable Shield è stata l’opportunità per affinare le tattiche e le procedure dei Paesi dalla Nato, che esercitandosi insieme possono migliorare la capacità collettiva di difendersi da minacce balistiche e aree sempre più complesse. Imponente la partecipazione di uomini, oltre tremila militari con 14 unità navali impegnate e oltre dieci aeromobili, tra cui i falchi di combattimento americano
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La Fregata multimissione Luigi Rizzo impegnata nell’esercitazione Nato Formidable Shield 2017
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F-16 della base Nato di Aviano, che hanno simulato le “forze di opposizione”. L’edizione di quest’anno è stata caratterizzata dalla simulazione di un attacco senza preavviso, situazione che ha contribuito a rendere ancora più reale l’addestramento e al contempo alzato il livello di difficoltà. Lo scenario ricreato per l’edizione 2017 della Formidable Shield, ha visto la simulazione di diverse forme di attacchi missilistici. “Formidable Shield si basa sui nostri successi IAMD passati e migliora la nostra interoperabilità in un complesso ambiente marittimo", ha affermato il vice ammiraglio Christopher Grady, Comandante delle Forze Navali e Forze di Supporto Nato e Comandante della 6ª Flotta americana. L’esercitazione con cadenza biennale, ha messo alla prova l’equipaggio che ha dovuto affrontare le diverse attività di addestramento, con condizioni metereologiche in nord Atlantico difficili, con onde di oltre cinque metri, venti superiori ai 40 nodi e visibilità ridotta. Un particolare momento di soddisfazione arriva per i membri di nave Rizzo dopo la visita del comandante della Task Force, ammiraglio Shanti Sethi della US Navy, che si è complimentato per gli alti livelli di interoperabilità raggiunti dall’Unità italiana.
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Strikfornato, la storia
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a Forza di Attacco e Supporto della Nato è stata costituita nel 1953 con la denominazione di Forze Navali e Forze di Supporto dell'Europa meridionale (COMSTRIKFORSOUTH). Il Comando è retto ancora oggi da un ammiraglio della marina statunitense, comandante anche della 6ª Flotta, un doppio incarico che prosegue nonostante la sede del Comando sia stata trasferita da Napoli nel 2012 ad Oeiras, Portogallo, dove è ancora presente la flotta navale statunitense. Formato inizialmente quasi in via esclusiva da personale della U. S. Navy, nel corso degli anni anche Francia, Grecia, Italia,Turchia e Regno Unito, aderendo al programma hanno inviato i propri uomini presso la sede del Strikforsouth. Nel 1957 lo Strikforsouth aveva come mission quella di fronteggiare emergenze nella zona sud dell’Europa, con un’area di competenza che corrispondeva a tutto il Mediterraneo. Negli anni novanta gli incarichi di Strikforsouth sono stati incrementati, con l’inclusione nei compiti di missioni anche terrestri. In questo passaggio il Comando assume le caratteristiche di una forza in grado di schierare, rapidamente, un quartier generale per la gestione di forze navali e anfibie, in grado di rispondere a una larga scala di situazioni critiche, non solo operative e di peacekipping, ma anche di emergenze umanitarie. Nel 2004 il comando entra a far parte della Nato, assumendo la denominazione di Naval Striking and Support Forces Nato (Strikfornato), estendendo l’area di competenza a tutto il territorio dell’Alleanza Atlantica.
Le Forze Aeree della Marina a favore della collettività
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nche quest’anno, caratterizzato da un’estate particolarmente calda, gli AB-212 delle Forze Aere della Marina hanno supportato la Protezione Civile ed i Vigili del Fuoco nella lotta agli incendi boschivi. Uno dei principali fattori a rendere determinante ed efficace l’intervento aereo è la celerità d’azione con la quale si attiva l’intera catena d’allarme, permettendo agli aeromobili di raggiungere in breve tempo le zone minacciate dal fuoco, che spesso arriva a lambire anche i centri abitati. Ricevuta la richiesta d’intervento dal Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) della Protezione Civile, il Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV), valutata la situazione, dispone l’impiego dell’equipaggio di allarme, pronto a decollare e dirigersi sull’area di intervento. Un volta in zona, stabilito il collegamento radio con il Direttore delle Operazioni di Spegnimento (DOS) che ha il compito di gestire i mezzi aerei e terrestri a disposizione, l’equipaggio riceve le informazioni e le istruzioni necessarie per procedere alla ricognizione dell’incendio e dell’area circostante, per poi iniziare le attività di “attacco” al fuoco. Il tutto, però, non prima di aver individuato le fonti di approvvigionamento idrico. Nello svolgimento di una missione antincendio, i piloti e gli operatori di volo delle Forze Aeree della Marina mettono in pratica esperienza e competenza nel volo a bassa quota, indispensabile per un intervento efficace in un ambiente ostile, caratterizzato dalla presenza di fumo e fiamme, che richiede pertanto una consolidata conoscenza delle tecniche di intervento sugli incendi boschivi. Un AB212 del Secondo Gruppo Elicotteri in volo nella fase di “attacco” su un incendio nella provincia di Catania.
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Il fenomeno degli incendi boschivi colpisce soprattutto il sud della penisola e le isole, ove il clima subarido, in particolar modo nei mesi estivi, favorisce le condizioni per lo sviluppo e la propagazione del fuoco
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Il Programma High North
A supporto della ricerca scientifica e delle esigenze della collettivitĂ di Roberta Ivaldi e Maurizio Demarte
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o scorso 30 ottobre si è tenuto a Genova, a Palazzo San Giorgio, il convegno “programma High North - tecnologie della Marina Militare a supporto della ricerca scientifica e delle esigenze della collettività”, alla presenza del ministro della Difesa, sen. Roberta Pinotti, e del capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli. Il convegno è stato aperto dal direttore
dell’Istituto Idrografico della Marina, Luigi Sinapi, che ha introdotto il significato del programma High North, a cui hanno fatto seguito l’intervento di benvenuto del dott. Signorini, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del mar Ligure Occidentale e l’intervento del presidente del Comitato Scientifico del Festival della Scienza, prof. Alberto Diaspro, che ha riportato l’importanza delle attività con-
dotte dalla Marina e la connessione con il mondo della ricerca scientifica. Il programma High North si pone l’obiettivo di poter aprire, in Artico, un nuovo fronte di ricerca in mare a connotazione nazionale ed internazionale, a guida Marina Militare ed Istituto Idrografico, forte delle collaborazioni messe in atto nella recente esperienza di High North 17 con i maggiori enti di ricerca italiani (CNR, OGS ed ENEA) e del NATO CMRE (Centre for Maritime Research Experimentation). La Marina, come puntualizzato dal capo di Stato Maggiore, persegue da tempo questo modo di agire, non da soli ma facendo sistema con tutte le altre eccellenze nazionali ed internazionali per fare in modo che “quest’approccio sistemico sia un moltiplicatore di potenza, un moltiplicatore di funzione, un moltiplicatore di capacità.” Il settore marino e lo sviluppo sostenibile in mare sono infatti fattori imprescindibili su cui puntare per le prospettive future correlate alla blu eco-
Alcuni momenti del convegno “programma High North”; gli interventi del ministro della Difesa sen. Roberta Pinotti e del capo di Stato Maggiore della Marina amm.Valter Girardelli.
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Il settore marino e lo sviluppo sostenibile in mare sono fattori imprescindibili su cui puntare per le prospettive future correlate alla blu economy.
nomy. In particolare per il nostro Paese, dotato di una spiccata propensione verso il mare e di una naturale connotazione marittima, le attività nelle aree polari sono un elemento chiave per una crescita nelle dinamiche globali. Per questo la Marina mette a disposizione della collettività e della ricerca scientifica le proprie conoscenze specifiche e le proprie tecnologie innovative. La recente campagna di geofisica marina in Artico, High North17, ha portato la Marina Militare e l’Istituto Idrografico a condurre e coordinare un'attività scientifica che rappresenta l'impegno italiano nelle ricerche polari a vantaggio di tutta la comunità internazionale in un settore del mondo così complesso, delicato e fragile. I risultati preliminari e gli sviluppi futuri di High North17 sono stati oggetto della prima presentazione al convegno curato dal coordinatore scientifico, prof.ssa Roberta Ivaldi, cattedra di Geologia Marina, e dal capo spedizione, capitano di fregata Maurizio Demarte, capo reparto di Geofisica e Oceanografia entrambi presso l'Istituto Idrografico. Durante la relazione è emerso come sia stata importante nello sviluppo delle attività di High North17 la perfetta sinergia tra gli enti di ricerca e i componenti del team scientifico imbarcato e l’integrazione di tutte le competenze supportate da nuove tecnologie. Questo approccio dinamico è stato fondamentale per raggiungere risultati significativi e di estremo interesse per la comunità nazionale ed internazionale con lo scopo ultimo e comune, di condivisione dei dati e delle conoscenze scientifiche dell’area artica. Durante il convegno sono stati trattati altri aspetti delle aree polari che coinvolgono competenze che la Marina Militare ha sviluppato nel corso degli anni. In particolare tra queste le eccellenze sono rappresentate dalle immersioni N OT I Z I A R I O
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e supporto in climi rigidi nell’ambito del programma PNRA (Programma Nazionale di Ricerca in Antartide), condotte dal personale del Raggruppamento Subacquei ed Incursori, esposte dal capitano di fregata Bruno Rocca, comandante del Gruppo Operativo Subacquei, dalle nuove soluzioni tecnologiche nella propulsione subacquea, con l’introduzione dell’idrogeno quale elemento chiave per una propulsione verde e sviluppate dalla Componente Sommergibili, con la relazione del capitano di vascello Decio Trinca, capo Ufficio Piattaforma e Sicurezza del 5° Reparto Sommergibili dello Stato Maggiore della Marina ed infine dall’impiego duale di mezzi autonomi subacquei da parte dal capitano di vascello Alessandro Falcone, capo Ufficio Studi e Progetti del Comando delle Forze di Contromisure Mine. In chiusura, il capo di Stato Maggiore ed il ministro della Difesa, hanno ribadito le connessioni tra le diverse componenti specialistiche e le capacità al servizio della Marina a supporto
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della comunità scientifica e della collettività. In particolare l’intervento del capo di Stato Maggiore è stato incisivo nel fornire diversi punti chiave nell’interesse della Marina rivolto alle aree polari per gli aspetti scientifici e geostrategici. Gli effetti dei cambiamenti climatici,
l’intensificarsi delle attività in questi settori potrebbero portare non soltanto opportunità di sviluppo ma anche rischi di eccessivo carico e pressioni su un ambiente da tutelare. La senatrice Pinotti nella fase finale del suo intervento ha sottolineato con soddisfazione l’impresa della Campagna High North 17 e come questa abbia rappresentato soprattutto una sfida Nazionale con forti ripercussioni a livello internazionale, ideata e coordinata dalla Marina e dall’Istituto Idrografico. Dal convegno è emerso come il ruolo geostrategico dell’artico, in uno scenario “senza ghiaccio”, si presenti in una chiave di importanza marittima futura sempre più evidente; quindi le implicazioni della crescita economica, lo sfruttamento delle risorse naturali, quelle della sicurezza e della tutela ambientale, necessitano di un supporto concreto. Con il programma High North, la Marina, in modo integrato, sinergico, multidisciplinare e multisettoriale fornisce un contributo chiave nella ricerca scientifica e si prefigge di rendere l’Italia attore attivo nelle attività marittime e nelle dinamiche marine polari.
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A Civitavecchia, a bordo del Vespucci, presentato l’elenco delle strutture costiere che nel 2018 saranno destinate a diventare luoghi dedicati al turismo, alla cultura, alla natura e all’ambiente
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Si amplia il progetto “Valore Paese-Fari”
di Giuseppe Lucafò
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l 3 ottobre a bordo della Nave Scuola Amerigo Vespucci, ormeggiata nel porto di Civitavecchia, è stato presentato il terzo bando di gara “Valore Paese – Fari” che fornisce l’opportunità ai cittadini privati di impiegare nel 2018 un numero totale di 17 strutture, tra cui torri, edifici costieri e 8 fari della rete nazionale dislocati lungo gli 8.000 chilometri di costa, per creare nuove realtà e opportunità imprenditoriali. A rinnovare l’iniziativa il direttore dell’Agenzia del Demanio, l’amministratore delegato di Difesa Servizi S.p.A alla presenza di autorità politiche e militari tra cui il ministro della Difesa, senatrice Roberta Pinotti, accompagnata per l’occasione dal capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Valter Girardelli, il quale parlando degli edifici costieri ha sottolineato “I fari, in un Paese come il nostro, sono essenziali per tutti i marinai e per i naviganti che andando per mare ne seguono le segnalazioni e vi fanno riferimento per
determinare la propria posizione geografica perché questi rappresentano dei veri e propri punti di riferimento. Tutte le strutture continueranno pertanto, non solo per tradizione, a svolgere le proprie funzioni anche a seguito delle concessioni ai privati”. Si tratta di immobili molto belli, immersi in contesti suggestivi che diverranno luoghi dedicati al turismo, alla natura, alla cultura e all’ambiente - come il Faro di Punta Lividonia in Toscana, i tre fari calabresi di Punta Stilo, Punta Alice e Capo Rizzuto, i
quattro siciliani di Dromo Caderini, Punta Omo Morto, Capo Santa Croce e Capo d’Orlando oltre alle altre 9 strutture molto suggestive in gestione all’Agenzia del Demanio collocate in regioni non coinvolte nelle edizioni precedenti come la Liguria, le Marche e piccole isole della laguna veneta – che verranno valorizzati maggiormente con un ritorno notevole a favore del nostro Paese “grazie al pieno supporto delle Forze armate”, come concluso dal ministro Pinotti durante il suo intervento.
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Dieci anni di Tender To Nave Italia di Elisabetta Gramolini
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4.500 giovani dal 2007 ad oggi hanno navigato alla volta di un viaggio indimenticabile
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alire a bordo di un brigantino, issare le vele ed entrare in plancia di comando è un sogno per tanti ragazzi. Dal 2007 la FondazioneTenderTo Nave Italia, nata dalla collaborazione fra la Marina militare e lo Yacht Club Italiano, offre la possibilità ai giovani con disabilità di vivere l’esperienza della navigazione lungo le coste del Paese. Un modo per superare qualsiasi barriera, accompagnati dai 21 membri dell’equipaggio di nave Italia. Lo scopo è quello di promuovere l’amore per il mare come strumento di educazione, riabilitazione, e inclusione sociale a favore di associazioni non profit, aziende pubbliche o private che promuovano azioni inclusive verso i propri assistiti e le loro famiglie. Nei primi dieci anni di sinergia, sono già 4.500 i ragazzi che hanno realizzato il sogno di salpare l’ancora. Al termine della settimana di navigazione, nel periodo tra aprile e ottobre, ciascuno di loro si è guadagnato il diploma di “Marinaio di nave Italia”, impegnato in un progetto, ogni volta differente per le finalità sociali e terapeutiche. Il decennale è stato celebrato lo scorso 14 ottobre nel Porto Antico di Genova, con una cerimonia a bordo della stessa nave, ormeggiata al molo dei Magazzini del Cotone. In occasione dell’anniversario, la FondazioneTender to Nave Italia ha realizzato
stato l’incontro delle autorità con le famiglie dei ragazzi disabili e delle associazioni nell’atrio del Centro Congressi. «In questi dieci anni – ha affermato a margine dell’iniziativa l’ammiraglio Valter Girardelli nave Italia ha ospitato 200 progetti della durata di una settimana, ha formato 4.500 marinai che considero “speciali” perché i giovani quando vengono a bordo apprendono come fare i nodi, i letti, le pratiche giornaliere, acquisendo il significato del rispetto, dell’equipaggio. Ma non imparano solamente, danno e rendono una vicinanza, una solidarietà, un affetto, una compostezza e una crescita professionale a tutti noi. Gli uomini che vanno per mare - ha aggiunto l’ammiraglio Girardelli - sono animatori di un grande spirito che è la solidarietà e l’essere tutti sulla stessa barca. Questa è la chiave del successo di queste iniziative che proiettano e danno un futuro sia ai ragazzi che vengono a bordo sia all’equipaggio che cresce insieme a loro. Nave Italia seguirà durante l’inverno da ottobre fino a maggio dei lavori di ristrutturazione perché le navi a vela hanno bisogno di una manutenzione periodica. A maggio ripartirà la campagna: per 30 settimane si alterneranno 24 ragazzi provenienti anche dall’estero. In più – ha concluso - ci sarà un collegamento, sperimentato già quest’anno, dalla nave alla
un libro, donato all’equipaggio dal capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli. Alla cerimonia a bordo hanno preso parte le istituzioni locali, il presidente della Fondazione Roberto Sestini, il comandante di Marina Nord, ammiraglio Giorgio Lazio, ed il comandante di nave Italia, capitano di fregata Marco Filzi. A seguire, il secondo evento in programma è
neve, insieme agli alpini della scuola sciistica di Aosta che fortifica lo spirito di fratellanza». L’intervento del capo di Stato Maggiore della Marina in occasione dei “Dieci anni della Fondazione Tender To Nava Italia”. (foto di Silvio Scialpi)
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Notiziario della Marina, la forza sei tu. Il modo migliore per conquistare gli abbonati è pensare costantemente come offrire loro di piÚ
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Il “Regional Seapower Symposium” 2017
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er la prima volta nella storia ventennale del Simposio, quest’anno erano presenti anche le Marine dell’Australia, Canada, Indonesia, Iran, Kuwait, Pakistan, Arabia Saudita e Sri Lanka, a cui il capo di Stato Maggiore della Marina Militare italiana, ammiraglio Valter Girardelli, nel suo discorso iniziale, ha rivolto un particolare benvenuto. Il Regional Seapower Symposium è un impegno che dura da molto tempo e che vede oggi la partecipazione
di Giuseppe Lucafò
di un pubblico prestigioso a cui mando il mio personale saluto e quello di tutta la mia Forza Armata. Porteremo alla luce in questi giorni quelle che sono le nostre
prospettive, la nostra vision e sono sicuro che tutti insieme contribuiremo al successo del Simposio, tramite uno sforzo collettivo e condiviso, che una comunità di questo tipo può garantire”. L’ammiraglio Girardelli ha voluto inoltre N OT I Z I A R I O
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sottolineare, prima di aprire la tre giorni di lavori, l’importanza rivestita dalla Sala Squadratori dell’Arsenale diVenezia, località in cui il Simposio ha preso parte, che “all’insegna della tradizione marinara ci porta storicamente alla lunga storia di successo
della Repubblica di Venezia, un periodo di forte crescita economica basato sulla crescita del commercio marittimo con un impressionante sviluppo degli scambi interculturali e interregionali e una sinergia equilibrata tra una diplomazia raffinata e
una forza militare per l’ottenimento del dominio marittimo”. Una realtà quella veneziana di un tempo che, secondo l’ammiraglio, si proietta nella realtà dei nostri giorni, in cui lo sforzo di tutte le Marine deve mirare a garantire la
libertà dell’impiego del mare in maniera legittima, ossia assicurare la sicurezza marittima che nell’attuale contesto diventa un beneficio globale per tutti realizzabile attraverso forme di collaborazione e cooperazione e mediante l’impiego dei mezzi
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e la condivisione dei dati. Questo è stato infatti lo spunto per uno degli argomenti di discussione presi in esame nel corso delle tre sessioni di incontri: l’analisi delle marine oltre i ruoli tradizionali, con una visuale delle operazioni attualmente in corso, il rafforzamento della cooperazione per la progettazione della stabilità e della sicurezza del mare attraverso il contrasto alle attività illegali, l’innovazione tecnologica e il rafforzamento della capacity building e del settore della sorveglianza marittima. Quasi tutti i rappresentanti dei Paesi e delle organizzazioni internazionali presenti hanno preso la parola e questo ha consentito di analizzare, secondo un approccio comprensivo e collaborativo, il ruolo delle Marine moderne all’interno dello scenario che caratterizza le aree marittime di interesse strategico per fornire risposte adeguate alle nuove sfide. A cornice dell’importante evento internaN OT I Z I A R I O
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Dal 17 al 20 ottobre, presso l'Arsenale di Venezia, si è svolto l’XI “Regional Seapower Symposium”, il forum marittimo internazionale delle Marine mondiali che nel corso di questa edizione ha fatto registrare la partecipazione record di rappresentanti provenienti da 47 Paesi e ben 11 organizzazioni internazionali, tra cui Fincantieri, partner dell’evento zionale era presente a Venezia anche la nave scuola Amerigo Vespucci, simbolo della marittimità e della tradizione marinara italiana nel mondo, appena rientrata dalla Campagna d’istruzione estiva che, ormeggiata presso Riva San Biagio, oltre a ricevere l’abbraccio caloroso di quasi quindicimila visitatori in poco meno di una settimana,
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ha anche ospitato a bordo alcuni importanti eventi come la firma dell’accordo di cooperazione tra la Marina Militare italiana e quella del Qatar, l’incontro tra i Capi delle Marine aderenti all’iniziativa Adriatico-Ionica Adrion ed il primo incontro informale tra i Capi delle Marine delle Nazioni G7. Durante il periodo del Simposio non è
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Meeting internazionali e accordi legati alla marittimità svolti a Venezia in occasione dell’11th RSS
el corso degli incontri, sono stati effettuati numerosi meeting bilaterali tra i Paesi partecipanti e sono stati firmati alcuni importanti accordi a bordo di nave Vespucci, come quello che ha portato il Cile all’ingresso nel Trans Regional Maritime Network (T-RMN). La mattina del 17 ottobre a bordo del prestigioso veliero è stato effettuato l’incontro periodico tra i Capi delle Marine delle sei Nazioni aderenti all’iniziativa Adriatico-Ionica Adrion – Albania, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro e Slovenia – orientato a valutare i piani di cooperazione in atto e ad identificare nuove aree per ulteriori potenziamenti legati alla sicurezza marittima nella regione di interesse e all’allargamento dello spettro delle collaborazioni, in corso e future, includendo aspetti di ricerca e sviluppo in diversi campi, come ad esempio quello dei combustibili innovativi e alternativi. Il 18 ottobre all’interno della sala consiglio è stato firmato l’accordo
di cooperazione tra la Marina militare italiana e quella del Qatar per la fornitura di assistenza e addestramento a favore degli equipaggi qatarioti destinati ad imbarcare sulle unità navali contrattualmente acquisite. A questo è seguito nel pomeriggio il primo incontro informale tra i capi delle Marine delle Nazioni G7 – Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia e Stati Uniti d’America – sviluppato in piena continuità con i contenuti e le risultanze dei G7 High-level Meeting on Maritime Security tenutisi nel 2015 a Berlino e nel 2016 a Tokio, nonché in previsione dell’analogo evento che il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale sta organizzando per il prossimo 20 novembre a Roma, per discutere di tematiche di comune interesse relative al quadro generale della dimensione marittima e al suo ruolo cruciale nelle prospettive di sviluppo sostenibile e inclusivo delle società moderne.
mancata la puntuale esibizione della Banda Musicale della Marina che ha allietato con le sue note la cittadinanza veneziana e le centinaia di turisti accorsi nella splendida cornice mattinale di piazza San Marco e nella suggestiva cornice pomeridiana di Campo San Rocco. Al termine dei tre giorni di incontri, l’XI Regional Seapower Symposium si è confermato, nel solco della tradizione, un’eccellente opportunità di confronto, scambio diretto di idee, di ricerca di accordi in materia marittima e navale e ha costituito, come sottolineato dall’ammiraglio Girardelli, nel corso della cerimonia di chiusura “uno strumento ideale di approfondimento delle reciproche conoscenze tra tutti gli attori, istituzionali e non, che condividono con la Marina, sfide ed interessi comuni. Oggi più del 90% del commercio globale si sviluppa sul mare, più dell’80% della popolazione mondiale vive entro 200 km dalle coste e
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La Sala Squadratori dell’Arsenale di Venezia
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er la seconda edizione consecutiva il Regional Seapower Symposum è stato svolto all’interno della prestigiosa “Tezon dei Squadratori”, meglio conosciuta come la Sala Squadratori dell’Arsenale di Venezia. Il profondo e accurato lavoro di restauro della più grande sala senza colonne presente in Europa,
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Le ultime tre edizioni del Simposio si incentrano sul tema della sicurezza marittima (Maritime Security), essenziale requisito per preservare la libertà di navigazione
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svolto nel pieno rispetto della struttura originale e dei vincoli architettonici da parte della Marina Militare italiana, in stretta collaborazione con la “Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per Venezia e Laguna”, ha riportato nel 2015 a rinnovato splendore questo luogo risalente al 1778, che rappresenta un grande valore storico e simbolico per la ma-
rineria veneziana. In questo periodo la fama di costruttori navali degli arsenali fu tale che per lavorare e squadrare le ossature delle navi del tempo, si iniziarono i lavori di un grande fabbricato a carattere prettamente industriale, chiamato “degli squadratori”, lungo la sponda orientale del canale delle Galeazze dell’Arsenale di Venezia.
più del 99% del traffico delle telecomunicazioni mondiali si sviluppa su una rete di cavi sottomarini. Su queste basi vorrei promuovere l’idea di una centricità del mare, un concetto legato alla teoria del Blu Century, periodo che come descrivono molti analisti e strateghi è caratterizzato dallo sviluppo di politiche per uno sfruttamento sostenibile della grande quantità di risorse marittime e marine per una crescita blu sostenuta da una Blu Economy. La sicurezza marittima in questo diventa
importante e assicurare la stessa diventa un beneficio globale attraverso forme di collaborazione e cooperazione, mediante l’impiego dei mezzi e la condivisione dei dati”. Alla cerimonia di chiusura del 20 ottobre, ospiti il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano e il ministro della Difesa, senatrice Roberta Pinotti, che ha sottolineato come “questo Simposio rappresenta una preziosa opportunità di confronto e di scambio per cercare soluzioni
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alla grande sfida per la sicurezza che si sta giocando nel Mediterraneo, una sfida che è presente anche nell'agenda Europea. Le Marine rappresentano uno strumento capace, efficiente e prontamente disponibile, non solo per assicurare un’efficace difesa nei confronti di minacce tradizionali, ma anche per garantire il sicuro e libero utilizzo condiviso dell’ambiente marittimo”. “E con l’auspicio che quanto trattato nel corso di queste tre giornate possa rafforzare la cooperazione e la collaborazione per incrementare la conoscenza reciproca e promuovere la cultura del mare”, il ministro della Difesa ha dichiarato conclusa l’XI edizione del Regional Seapower Symposium e ha rivolto alla platea il suo personale invito a partecipare all’edizione in programma nel 2019.
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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
La riqualificazione energetica di Palazzo della Marina e il ruolo di Esco Italia S.r.l. LE ENERGY SERVICE COMPANY ED ESCO ITALIA Il tema energetico è diventato la massima priorità indifferibile al fine di mitigare il cambiamento climatico in corso. L’adozione di politiche, processi e comportamenti che consentano una più razionale gestione dell’energia sarà, sempre più, un tema di prioritaria importanza. Le Energy Service Company (E.S.Co.) sono gli operatori di riferimento per tutte le tematiche energetiche e sono specializzate nei settori dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili di energia e della generazione distribuita. Esco Italia, la prima E.S.Co. italiana ad aver ottenuto la certificazione UNI CEI 11352, è stata fondata nel 2002. Tra le principali attività, fornisce consulenza per energy management, diagnosi energetiche, monitoraggio, richiesta e gestione TEE, supporto per l’accesso al Conto Termico 2.0, ecc. Tra le principali referenze vi sono: Almaviva, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Società per Azioni Esercizi Aeroportuali - SEA, Aeroporti di Roma, Mondadori, De Agostini, PricewaterhouseCoopers.
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Attestato di Prestazione Energetica
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Diagnosi Energetica
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Relazione Tecnica
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Asseverazione di un tecnico abilitato riportante indicazioni sul rispetto dei requisiti normativi
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Quadro Tecnico Economico
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Scheda di Sintesi
La diagnosi energetica, effettuata secondo la normativa tecnica, è la fase principale per la definizione e programmazione degli interventi di efficienza energetica e i suoi criteri minimi saranno quelli previsti nell’Allegato 2 al D.Lgs. 102/2014. Nell’ambito della diagnosi energetica sarà caratterizzato il sistema edificio-impianti nelle condizioni attuali dal punto di vista costruttivo, energetico ed economico (spesa dovuta ai consumi energetici) e saranno indiA tal fine, le PA centrali definiscono, anche in forma congiunta, proposte di intervento per la ri- viduate le principali criticità dal punto di vista qualificazione energetica dei immobili dalle stesse occupati, formulate sulla base di appropriate energetico (sottosistemi in cui le energie didiagnosi energetiche o in riferimento agli interventi di miglioramento energetico previsti dall’At- sperse sono maggiori). testato di prestazione energetica. Il Palazzo della Marina è ubicato a Roma sul Lungotevere delle Si passerà quindi all’elaborazione delNavi e al suo interno sono presenti tre Direzioni del Segretariato Generale della Difesa, lo stato le proposte di riqualificazione energetica Maggiore della Marina Militare e altre organizzazioni interne alla Marina Militare. L’opera, inaugue alla loro valutazione tecnico-economica. rata nel 1928, è tra le più significative dell’architetto Magni, sorge su un’area di circa 31.000 metri La diagnosi energetica si concluderà con la quadri, di cui 11.500 coperti e 4.580 a cortili e giardini e si sviluppa su sei piani fuori terra più un presentazione dei risultati; saranno evidenziati sotto tetto. gli interventi prioritari nell’ambito delle possibili
LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DI PALAZZO DELLA MARINA Il D.Lgs. 102/2014 (attuazione della Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica), per il conseguimento dell’obiettivo nazionale stabilisce che fino al 2020 sono realizzati interventi sugli immobili della pubblica amministrazione centrale in grado di conseguire la riqualificazione energetica almeno pari al 3% annuo della superficie coperta utile climatizzata o che, in alternativa, comportino un risparmio energetico cumulato di almeno 0,04 Mtep. Allo scopo è prevista, entro il 30 novembre di ogni anno, la predisposizione di un Programma per la Riqualificazione Energetica degli edifici della Pubblica Amministrazione Centrale - PREPAC.
Esco Italia si occuperà del supporto tecnico necessario alla predisposizione della documentazione minima per la richiesta di finanziamento secondo quanto previsto nelle “Linee Guida alla presentazione dei progetti per il Programma per la Riqualificazione Energetica degli edifici della Pubblica Amministrazione Centrale PREPAC” elaborate da ENEA e GSE S.p.A. (D.M. 16/09/2016):
soluzioni tra quelle ammesse al PREPAC, compatibili con i vincoli presenti sul Palazzo della Marina, in termini di migliori benefici energetici, economici e ambientali. A seguito della discussione e condivisione dei risultati, e su indicazione degli interventi prescelti da parte del Direzione del Genio Militare per la Marina, si passerà alla fase progettuale. I contenuti minimi della progettazione e del resto della documentazione prodotta saranno conformi alle richiamate Linee Guida e tali da consentire un’adeguata valutazione da parte dei rappresentanti della Cabina di Regia per l’efficienza energetica. Questa prima parte della proposta di riqualificazione energetica di Palazzo della Marina si concluderà con la presentazione della documentazione ai fini dell’accesso al PREPAC.
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di Elisabetta Gramolini a musica come protagonista. La musica come elemento di congiunzione fra impegno nella difesa del Paese e solidarietà verso i più deboli. Il 30 ottobre la banda della Marina militare ha offerto un concerto in favore della Fondazione Telethon, nella sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della musica di Roma. Oltre 2600 persone hanno applaudito l’orchestra composta da 102 membri, diretta dal maestro e capitano di fregata Antonio Barbagallo. Dal pop di Michael Jackson alla classica di Rossini, passando per le note immortali di compositori del calibro di Ennio Morricone e George Gershwin, le note e i diversi generi hanno fatto da filo conduttore dell’intera serata. A rapire il pubblico
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sono state le voci del tenore Claudio Minardi e la soprano Monica De Propris che hanno infine duettato per la canzone “Vivo per lei”. Come intervistatrice d’eccezione, la serata ha visto la giornalista e presentatrice Rai Benedetta Rinaldi che ha chiamato sul palco della Santa Cecilia uno dopo l’altro gli ospiti d’onore. Fra loro, il capo di Stato Maggiore, l’ammiraglio Valter Girardelli, che ha sottolineato l’impegno degli uomini e delle donne che nella Forza armata assicurano la difesa del Paese anche in luoghi distanti e l’attenzione verso la società. Scopo dell’evento è stato quello di raccogliere fondi per finanziare i progetti di ricerca sulle malattie genetiche rare, condotti da Telethon attraverso l’offerta dei tradizionali “cuori di cioccolato”. La collaborazione fra la Marina e la Fondazione va avanti già da alcuni anni. Grazie ai contributi raccolti è stato infatti possibile portare avanti gli studi sulle terapie geniche,
La banda della Marina in favore di Telethon per una serata speciale all’Auditorium di Roma
Un concerto con il cuore
come da esempio quelli condotti dal professor Alberto Auricchio del Tigem di Napoli intervenuto sul palco durante la serata.Altro momento destinato alla solidarietà è stato quello che ha avuto protagonista la Fondazione Francesca Rava, a cui la Marina Militare ha dedicato il Calendario storico 2018. Ad oggi sono nati almeno 10 bambini a bordo delle navi grazie alla collaborazione fra il personale sanitario e i medici della Fondazione. Ad affascinare il pubblico, una curiosità tipica del mondo della marineria: i fischi alla banda, i tradizionali segnali di comando e onore alle autorità, eseguiti da una rappresentanza di nocchieri di nave Vespucci. Una serata splendida dall’inizio alla fine in cui i ricordi e le immagini del mondo della Marina hanno traghettato il pubblico in un viaggio musicale che non ha tralasciato l’impegno per i più deboli e il futuro della ricerca.
Roma, 30 ottobre 2017. Il maestro della banda musicale della Marina militare, capitano di fregata Antonio Barbagallo, durante il concerto di beneficienza tenutosi all’Auditorium Parco della Musica.
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rappresenta oramai un “classico” e resterà nel tempo un ricordo indelebile per chi l’ha vissuto da trasferire alle nuove generazioni: un po’ come attraverso i secoli ci sono stati tramandati pilastri della musica come Mozart e Verdi, giusto per fare alcuni esempi.
l’intervista
Antonio Barbagallo:“La Banda come servizio pubblico” Un entusiasta, sopra e lontano dal podio. Ma soprattutto un appassionato del proprio lavoro, della Marina e della musica.Tutta la musica, di ogni genere. Così come ha dimostrato in occasione del concerto del 30 ottobre all’Auditorium di Roma. Il maestro Antonio Barbagallo è un fiume in piena quando illustra le scelte che l’hanno portato a presentare un programma variegato con brani appartenenti a generi musicali diversi, dall’opera al rock, passando dalla musica originale per banda alle colonne sonore di film.
Maestro, cosa l’ha spinta a scegliere questa scaletta? Mi sono formato studiando gli autori classici, ma nel tempo, ho elaborato un concetto di musica molto allargato. La Banda Musicale della Marina Militare è per tutti, assolvendo così a una funzione di servizio pubblico. Non tutti hanno la predisposizione per ascoltare, recepire il messaggio musicale di un autore come Wagner così come invece, dimostra nell’ascolto della musica di Michael Jackson (ovviamente la considerazione va fatta invertendo i fattori). La varietà consente alla gente di poter vivere il concerto nella sua completezza perché sa che poi arriverà il genere che preferisce. E’ oramai una consuetudine per noi presentare un format in cui si parte dalla musica classica per arrivare al jazz, sino anche al rock. Il problema non è tanto sperimentare la prima volta ma ripetersi e trovare in ogni occasione qualcosa che sia musicalmente rilevante e di interesse generale. Nell’edizione di quest’anno per esempio abbiamo inserito “Music” di John Miles (pezzo caratterizzato sia da atmosfere classiche che “poppeggianti”), preceduto da “Vivo per lei”, entrambi veri e propri inni alla musica. L’omaggio a Michael Jackson perché il cantautore americano N OT I Z I A R I O
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Può darci un’anticipazione per il concerto dell’anno prossimo? Ovviamente finita una partita si pensa al futuro. Il prossimo anno potrebbero esserci i Rolling Stones, i Dire Straits o George Michael…chi lo sa cosa uscirà alla fine dal cilindro? E’ un dato di fatto che nel panorama musicale mondiale orchestre e realtà musicali militari di primo piano continuano a realizzare progetti di assoluta rilevanza artistica nell’ambito della musica leggera (senza ovviamente trascurare, come nel caso della Banda Musicale della Marina, i repertori più classici). Questa è la dimostrazione che non esiste la ghettizzazione verso un genere musicale e la rigidità degli spazi musicali.
Perciò non è strano che una banda musicale militare gridi “Who’s bad”, come avete dimostrato durante il concerto del 30 ottobre a conclusione di “Bad”. Perché no? L’importante è risultare credibili rimanendo in un sound più vicino all’originale. Coraggiosa la scelta della danza slava “Puszta”. Atto doveroso per essere coerenti: il rispetto della musica e di noi musicisti impone anche il cimentarsi in pagine che sebbene non siano conosciute dal grande pubblico, trovano grande interesse negli addetti ai lavori (in platea, l’altra sera, erano in tanti) altrimenti, in caso contrario,
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si correrebbe il rischio di essere considerati “ruffiani”.
Ora che il concerto per Telethon è alle spalle a cosa sta lavorando? Stiamo preparando per dicembre una serie di concerti alcuni dei quali Natalizi.
Roma, 30 ottobre 2017. Alcuni dei momenti significativi del concerto di beneficienza della Banda musicale della Marina militare, tenutosi presso la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica. Servizio fotografico Upicom-Cinefoto
la banda
La Banda musicale della Marina militare è una delle più antiche di Italia. E’ nata infatti nel 1861 anche se la sua composizione era ridotta a pochi elementi. L’istituzione ufficiale di un Corpo Musicale della Marina risale diciotto anni dopo, nel 1879. Oggi si compone di 102 membri, un archivista, un direttore e un vicedirettore, tutti in servizio permanente effettivo, provenienti dai più importanti Conservatori e selezionati tramite concorso pubblico. Si è esibita in numerosi palcoscenici nazionali ed esteri. Nel 2004 è stata insignita del “Cavalierato di pace” dal Centro Internazionale per la Pace fra i Popoli di Assisi per la capacità di rappresentare attraverso la musica l’attenzione verso il sociale. Attualmente è comandata dal capitano di fregata Santo Pagano Giorgianni e diretta dal maestro e capitano di fregata Antonio Barbagallo.
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La XXIII edizione di Vienna sul Lago
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di Enrico Maria Ferrari
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Nell’ambito dell’evento, si è tenuto negli storici giardini della Reggia Sabauda il concerto della Banda Musicale della Marina
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a preso il via lo scorso 21 ottobre la XXIII edizione dell’evento “Vienna sul Lago”, la tradizionale manifestazione che unisce cultura, solidarietà e storia nata nel 1993 che, nel corso degli anni, ha ottenuto numerosi riconoscimenti da parte della Presidenza della Repubblica italiana e di quella austriaca per il suo costante impegno nel sociale. “Vienna sul Lago” è organizzato da un comitato senza scopo di lucro e dal consorzio per la valorizzazione della Reggia di Venaria Reale, fra i progetti di solidarietà realizzati ci sono impianti di condizionamento a case di riposo, sedi di associazioni di volontariato, donazioni di attrezzature sanitarie, informatiche, sono stati inoltre organizzati momenti di socializzazione per ragazzi
disabili, per anziani e minori abbandonati. L’edizione del 2017 ha avuto fra i protagonisti la Marina, partner dell’evento che ha aperto la manifestazione con un dibattito storico e una mostra fotografica dal titolo: “Sulla cresta dell’onda: il ruolo storico della Marina a tutela dell’Interesse nazionale”, con interventi dei comandanti Leonardo Merlini e Marco Sciarretta, dell’Ufficio Storico della Marina Militare. A seguire è stato presentato il calendario storico per il 2018 della Marina dal titolo: “Ricordare il passato, costruire il futuro” con immagini che collegano il passato della Grande Guerra alle attività svolte quotidianamente dalla Marina con i suoi mezzi e soprattutto con i suoi uomini, impegnati costante-
mente nella salvaguardia nella difesa del Paese e delle sue Istituzioni, al servizio della collettività. Ad illustrare il calendario è intervenuto il contrammiraglio Fabio Agostini, capo dell’Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina Militare. A seguire si è tenuto negli storici giardini della Reggia sabauda l’applaudito concerto della Banda Musicale della Marina, comandata dal capitano di fregata Santo Pagani Giorgianni e diretta dal capitano di fregata maestro Antonio Barbagallo. La Banda ha ottenuto il prestigioso riconoscimento del Cavalierato di Pace dal Centro Internazionale per la Pace dei Popoli di Assisi. Evento culmine di “Vienna sul Lago” è la tradizionale serata conclusiva di solidarietà e charity con il Gran Ballo della Venaria Reale, con la partecipazione degli allievi Ufficiali dell’Accademia di Livorno ad accompagnare le giovani debuttanti. La serata è organizzata in favore del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta. In occasione dell’evento, gli Allievi hanno visitato il Museo Egizio di Torino.
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Fischi alla banda: i segnali prima dell’avvento di Morse Ancora oggi la “lingua” per comunicare a bordo delle navi della Marina Militare si basa su una tradizione trasmessa dai nocchieri
di Elisabetta Gramolini
“Due”,“quattro” o “sei alla banda”. La Marina dà i numeri? Tutt’altro. Quella del “fischio alla banda” è un’espressione antica, che affonda le sue radici nei regolamenti del 1800. Anche se del cosiddetto “fischio da nostromo”, come modalità per impartire i comandi, esistono tracce già nel Medioevo. Ben prima, quindi, dell’introduzione nel 1837 dei segnali Morse. I fischi, ieri come oggi, rappresentano un segnale, chiaro e acuto che punge e vibra nelle orecchie di chi ascolta. Un suono che è anche un saluto da parte dei nocchieri verso gli ufficiali o le autorità civili quando salgono o scendono dalle navi. Ecco quindi spiegato l’ordine scandito:“due alla banda”, quando l’omaggio è rivolto da una coppia di nocchieri a un ufficiale inferiore, fino al grado di tenente, “quattro”, se è superiore, fino al capitano di vascello, “sei”, se sale a bordo un ammiraglio, e infine otto, per il Capo di Stato, la Bandiera o per commemorare i caduti. Una sensazione che sfiora quasi le lacrime di chi assiste e un’occasione in più per l’equipaggio di dimostrare l’orgoglio e lo spirito di appartenenza. La fonte più antica in cui si fa cenno alla pratica è il Regolamento di Disciplina, approvato con R.D. 20 settembre 1882. Al Cap. VI, intitolato “Onori agli Ufficiali della R. Marina”, l’art. 294 stabiliva che:“Gli onori indicati nel presente regolamento sono sempre accompagnati, nel salire e scendere da bordo degli ufficiali, da colpi di fischietto del nocchiere di guardia, e da un certo numero di marinai alla banda (…). Di notte ogni marinaio alla banda è provvisto di un fanale. Le autorità citate nel Cap. III, avranno sei marinai alta banda come gli ufficiali ammiragli. Per le Persone N OT I Z I A R I O
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reali non sono chiamati marinai alla banda: di notte in questo caso le adiacenze della scala sono illuminate da un numero opportuno di fanali tenuti da marinai”. In poche parole, l’omaggio del fischio era accompagnato dal numero di fanali, uno per ciascun marinaio sul ponte, che veniva alzato. Va ricordato inoltre che allora la corrente elettrica non aveva ancora fatto il suo ingresso sulle navi e quindi ciascuna luce, sia interna che esterna, inclusi i fanali di via, era a lume di candela.L’intera cerimonia dell’omaggio prevede altri comandi a voce dell’ufficiale. Il regolamento stabilisce un “copione” in cui le parti sono assegnate con precisione. Quando l’autorità, in particolare, pone piede sul barcarizzo, o sulla estremità dello scalandrone, l’ufficiale dà il comando “Fuori!” il nocchiere esegue l’apposito fischio, la sentinella presenta le armi ed il resto del personale assume la posizione di “Attenti”. L’ufficiale saluta militarmente, anche il graduato nocchiere saluta, ma avendo la mano destra occupata dal fischio, saluta con la mano sinistra. Il segnale “Fuori” è costituito da un primo fischio acutograve, il suono acuto breve e quello grave prolungato, seguito da tre suoni grave-acuto-grave della stessa lunghezza e termina con un breve suono acuto. Quando l’autorità cui si rendono gli onori è giunta in coperta, o è scesa dal barcarizzo o dallo scalandrone, l’ufficiale di guardia dà il comando “Rientra”, il graduato nocchiere esegue il segnale, e tutti riprendono la posizione di riposo. Il segnale “Rientra” è costituito da tre suoni acuto-grave-acuto, i primi due lunghi e l’ultimo breve. Scavando fra le fonti, c’è un altro regolamento, scritto in lingua francese, della Marina sarda che nel 1826 fa cenno alla consuetudine marinara. Nel capitolo che tratta gli onori e i saluti per ricevere a bordo il
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Nave Vesuvio, il sottocapo 2ÂŞ cl. nocchiere Concetto Claudio Fassari (foto di Sivio Scialpi)
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Sovrano o i Principi si dovevano rendere gli onori con i tamburi e ai lati della scala si dovevano porre due ufficiali per il Re e due guardiamarina, o allievi, per i Principi. Gli “uomini alla banda” erano invece previsti per gli onori da rendersi al Comandante in Capo della Marina.Anche per lui gli onori dovevano essere resi con i tamburi “Aux Champs”, ma non si dovevano disporre ufficiali o guardiamarina ai lati della scala; viceversa “Il primo nostromo farà passare sei uomini sul bordo”. Per gli altri ufficiali e per il cappellano, il nocchiere di guardia doveva dare i colpi di fischietto per far passare due uomini alla banda e, se di notte, ognuno doveva portare un fanale. In origine, quindi, gli onori venivano resi col tamburo, e quelli che oggi sono definiti “onori col fischio” non erano affatto onori ma segnali di comando. Tornando al presente, i nocchieri della Marina italiana non usano il particolare fischietto solo per onorare i superiori e le autorità. Per tradizione, i segnali sono destinati a tutti i marinai a bordo, fino al più distante in cima all’albero maestro, per comunicare i comandi delle manovre. Così come ieri, l’emozione è la stessa, anche per i nocchieri in forza sul Vespucci. “La cosa più bella è la tradizione della marineria che si vive a bordo”, racconta il sottocapo di 1° Classe,Alessandro De Porzis, a bordo del veliero dal 2003. “Una di queste è il fischio – continua -. Per manovrare i tre alberi della nave i fischi suonano come un’orchestra. Sono inconfondibili per noi. E ogni volta è un’esperienza emozionante. Appena imbarcato, il nocchiere più anziano ti tramanda questa che per noi è un’arte. Io stesso – conclude - l’ho insegnato ai ragazzi che sono venuti dopo di me, continuando una tradizione con lo stesso entusiasmo dei primi anni”. Nelle parole dei membri dell’equipaggio è viva la passione di chi si sente ormai una componente della nave più bella del mondo. “Sul Vespucci – afferma Antonio Cantore, sottocapo 1° classe, a bordo dal 2009 - si crea un clima familiare. Anzi, di una famiglia allargata, visto che normalmente l’equipaggio è composto da 250 persone ma durante la campagna di istruzione sale a 400 grazie agli allievi dell’Accademia navale di Livorno. Quando – aggiunge mi chiedono se mi trovo bene sul Vespucci rispondo sempre che la cosa più emozionante per me è il “posto di manovra generale alla vela” partendo dai fischi al centro, una sorta di preparazione N OT I Z I A R I O
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Nocchieri e nostromi non sono la stessa cosa. I primi sono gli addetti ai servizi marinareschi di bordo (servizio al timone, manovra delle ancore, ecc.). Su una nave a vela come il Vespucci costituiscono gran parte dell’equipaggio. Il nostromo di bordo invece è sempre e solo uno ed è il capo dei nocchieri e impartisce gli ordini dati dal comandante tramite il fischio da nostromo. In particolare, a bordo della Vespucci prende il nome di primo nocchiero e non di nostromo.
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dei nocchieri. Veniamo coordinati dai sottoufficiali nocchieri per salire a riva, andare a mollare i matafioni e infine spiegare le vele. Lo stesso andare a vela – sottolinea - è sempre un’emozione bellissima. Quest’anno di ritorno da New York abbiamo fatto più del 70% di navigazione a vela e per me è stata la prima volta”. Una nota finale va destinata allo stesso strumento del fischio che non è un fischietto qualsiasi. Di metallo, spesso ma non sempre di ottone, ha una catenina che lo lega al collo del nocchiere. La sua struttura è esile, simile a una cannula, e all’estremità ha un’impugnatura, la cosiddetta chiglia. Il suono è frutto delle vibrazioni prodotte da una pallina forata, detta boa, attaccata al tubicino. Per suonare il fischio, il marinaio stringe l’impugnatura fra pollice e indice mentre con le altre dita regola invece l’intensità e la modulazione del suono che può essere alto o basso e avere tre toni: pieno, modulato e trillo. La diversa nota permette ai nocchieri di comunicare i comandi, secondo un codice condiviso, anche a diversi metri di distanza e in qualsiasi condizione meteo.
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Nave Scirocco, il sottocapo nocchiere Angela Brigida (foto di Sivio Scialpi)
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49ÂŞ Barcolana il trionfo della vela di Emanuele Scigliuzzo
Trieste capitale della vela con una competizione ormai famosa in tutto il mondo
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a 49ª Barcolana passerà alla storia come quella dei record grazie a 2101 iscritti. La regata più affollata del mondo, è cosi che viene ufficialmente descritta dagli organizzatori, ed effettivamente i numeri sono dalla loro parte. Basta considerare che sono 25mila i velisti che in mare hanno affrontato la competizione, perché per quanto sia considerata una festa della vela, alla Barcolana tutti hanno voglia di partecipare, e di ben figurare. Per questo, lungo le 13 miglia del percorso che dalla Riviera di Barcola porta fino a pochi metri dalla banchina, gli equipaggi si sono dati battaglia seppur all’insegna della sportività. Anche quest’anno la Marina ha risposto presente, impossibile non esserci ad una competizione cosi prestigiosa, dove
l’arte marinaresca è l’ingrediente principale, oltre a costituire tradizione indelebile e “strumento di lavoro quotidiano” per i professionisti del mare. All’Orsa Maggiore, che ha tagliato la linea di arrivo alla 34^ posizione della classifica generale, il compito di difendere i colori della Marina. L’edizione 2017 della Barcolana, è stata vinta da Furio e Gabrielle Benussi, su Spirit of Porto Piccolo con il tempo di 1 ora, 12 minuti e 17 secondi. “E’ una grande emozione ha dichiarato Mitja Gialuz, presidente della Società Velica di Barcola e Grignano che organizza l’evento - aver scritto assieme a tutti i velisti, ai circoli velici del territorio e a tutta la città di Trieste una bella pagina della vela mondiale: siamo la regata più affollata del mondo, l’abbiamo
organizzata, l’abbiamo vinta, abbiamo ospitato a Trieste migliaia di persone, assieme abbiamo raggiunto il grande obiettivo di aver mostrato il valore di questo sport, la passione e l’amore per il mare”. Anche la 49ª Barcolana ha visto la Marina presente con uno stand espositivo visitato da migliaia di persone, che hanno potuto apprezzare i prodotti editoriali di Forza armata e il nuovo calendario storico. Appuntamento quindi al 2018 per un’altra indimenticabile e affollata regata.
Una veduta panoramica del golfo di Trieste in occasione della 49ª edizione della Barcolana.
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Un salto nel tempo Il calendario 2018 presentato alla Barcolana di Trieste. Dopo Genova le foto della Marina di ieri e di oggi arrivano nella città fiulana in occasione della gara velica
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urante la 49esima edizione della Barcolana, che si è svolta a Triste dal 29 settembre all’8 ottobre, è stato presentato il calendario storico 2018 della Marina Militare. Dopo il debutto a Genova al Salone Nautico, i 12 mesi continuano a ricevere consensi. Ad affascinare è il parallelo fra le istantanee di oggi, firmate dal fotografo Fabrizio Villa, in cui traspare la tecnologia, la precisione e l'innovazione con i ricordi del passato. E non un passato qualsiasi. Nelle pagine del calendario 2018 si compie un salto nel tempo, esattamente al 1918, data della fine della Prima Guerra Mondiale. Inevitabile quindi il rimando all'impresa di Premuda, condotta da Luigi Rizzo e Giuseppe Aonzo a bordo dei Mas. E poi alla corvetta Caracciolo, usata per gli orfanelli come scuola di marineria o al ponte semovente del monitore Faà di Bruno. A quest'ultimo è legato un aneddoto. Rimasto incagliato a largo di Marotta, fu raggiunto da undici ragazze che avevano sfidato la burrasca per rifornire di viveri l’equipaggio. Per due volte riuscirono in questa “impresa” che valse loro la medaglia di bronzo al merito della Marina. Un altro contributo che le donne italiane diedero alla guerra è l'istantanea che ritrae un'operaia alla macchina dei proiettili di piccolo calibro. Oggi siamo incapaci di apprezzare gli sforzi della popolazione di allora. Ma, se da una parte, gli uomini erano al fronte, impegnati in un conflitto che ha mietuto milioni di vittime, dall'altra le donne sulle spalle avevano tutto: la produzione industriale, N OT I Z I A R I O
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Dall’alto: il capitano di vascello Mauro Panarello, capo del 2° ufficio Comunicazione dell’UPICOM della Marina militare ha presentato il calendario alla Barcolana di Trieste; Andrea Mura, velista italiano skipper di “Vento di Sardegna” intervistato da Elisabetta Gramolini; alcune immagini del calendario 2018
l'organizzazione della casa e l'educazione dei figli. Il presente è un flusso di scatti che vanno dalla sala operatoria sulla portaerei Cavour, le FREMM, realizzate in collaborazione con i Paesi europei, il Vespucci, la nave più bella del mondo, dove gli ufficiali del futuro vengono addestrati, e le unità navali al passo con i tempi. Non mancano le iniziative promosse dalla Marina con una finalità sociale. Anche lo stesso Calendario storico 2018 ne è un esempio perché è dedicato alla Fondazione Francesca Rava, impegnata in prima linea per i bambini in difficoltà.
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I mestieri di Marina Chi è e cosa fa l’elettricista a bordo di una nave
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di Rossella Di Ponzio
embrano lontanissimi i tempi in cui Thomas Alva Edison creò la lampadina. Questa grandiosa scoperta ha rivoluzionato la vita degli uomini dando vita all’elettricità senza la quale oggi non potremmo nemmeno vivere. Ad essa ovviamente si collegano diverse professioni una su tutte quella dell’elettricista sia sulla terra ferma che bordo della navi. L’introduzione dell’energia elettrica a bordo delle navi è avuta alla fine dell’ottocento, ed essendo la forma di energia più pulita e flessibile, ha avuto un rapido sviluppo sostituendo tutte le altre forme di energia precedentemente utilizzate. At-
tualmente, con l’evoluzione dei servizi, l’energia elettrica è indispensabile per il funzionamento di una nave. L’elettricista è una categoria assegnata al personale dei ruoli truppa e sottufficiali della Marina militare, che fa parte degli Specialisti del Sistema di Piattaforma. A bordo delle unità navali, la componente elettricisti è inquadrata nel reparto sistema nave, diretto da un ufficiale del corpo genio navale che riveste l’incarico di Direttore di Macchina. Agli elettricisti è affidata la capacità delle navi di produrre l’energia elettrica necessaria al funzionamento di tutte le apparecchiature di bordo, sia in attività sia in sosta in porto, necessarie alla navigazione, al combattimento e a garantire la normale vita quotidiana lavorativa dell’equipaggio. Il personale inquadrato nella categoria elettricista, secondo il ruolo e il grado di appartenenza, deve saper operare su impianti di bassa e media tensione, ma non solo. La complessa automazione dei sistemi di piattaforma, impone oggi al personale anche una conoscenza sulla gestione delle reti informatiche che si interfac-
ciano con gli apparati di bordo. Una preparazione tecnica che deve essere costantemente aggiornata per tenere il passo delle innovazioni tecnologiche. La formazione del personale varia secondo il ruolo di appartenenza e il grado rivestito, perché in base al gradino occupato nella scala gerarchica, sono determinate responsabilità e competenze. I corsi di base e i successivi per eventuali abilitazioni sono tenuti presso la Scuola Sottufficiali di Taranto. Tutti i corsi sono accomunati da una parte prettamente specialistica dettata dalla categoria di appartenenza. Inoltre anche per gli elettricisti come per tutto il personale che opera negli specialisti del Sistema di Piattaforma, la preparazione prevede la frequenza di corsi tecnici di anticendio e antifalla, presso il Centro di Addestramento Aereonavale di Taranto (Maricentadd), tenuti dal Reparto Addestramento Servizi di Piattaforma. L’elettricista è parte fondamentale della complessa ma efficiente organizzazione di bordo, un elemento del quale il meccanismo non può prescindere per il corretto funzionamento.
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Il bacino
l bacino è una struttura presente in molti porti o arsenali per permettere l'eventuale riparazione o manutenzione delle navi all'asciutto, in particolare delle carene e delle altre parti dello scafo che sono poste sotto il livello di galleggiamento. Il bacino in muratura è il più comune ed è posto sotto il livello del mare in modo da agevolare l’entrata della nave. Una volta chiusa la “barca porta” (chiusura stagna del bacino) l’acqua all’interno viene pompata fuori permettendo alla nave di rimanere all’asciutto per la manutenzione. Meno comune il bacino galleggiante, che si immerge quasi del tutto per permettere all’imbarcazione di entrarvi. Pompando via l’acqua dalle paratie del bacino esso riemerge portando fuori dall’acqua anche la nave che deve essere riparata.
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Porto Il porto è un luogo dove è permesso l’ormeggio di imbarcazioni e che può essere creato sui litorali marittimi, laghi e corsi d’acqua. Responsabili, in base alla grandezza e all’importanza del porto, sono l'Autorità Portuale, per i porti nazionali e l'Autorità Marittima per i porti di minori dimensioni. Importante per tutti i porti il lavoro giornaliero di bonifica e messa in sicurezza delle aree portuali di residuati bellici da parte del Comando Subacquei ed Incursori.
Arsenale L’arsenale è il luogo dove le navi della Marina Militare ormeggiano quando non sono in fase operativa, permettendo la loro manutenzione e riparazione. In epoca antica all’interno dell’arsenale si trovavano anche i cantieri navali che costruivano le imbarcazioni.
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Scopriamo i segreti del linguaggio di bordo
Il gergo marinaresco di Alessandro Lentini
La nave scuola Amerigo Vespucci in bacino in Arsenale a La Spezia durante i grandi lavori. (foto Silvio Scialpi).
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Messina in “Festa per la Marineria”
di Alfio Alberto Gusmano
La Festa della Marineria, organizzata dal Comando Militare Marittimo in Sicilia dal 5 al 8 di ottobre ha visto la partecipazione di 20 mila visitatori
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na festa nella festa quella che Marisicilia ha organizzato a Messina dal 5 al 8 di ottobre che ha visto la partecipazione di oltre ventimila visitatori, ma anche delle Istituzioni locali e regionali, delle Forze Armate e delle Forze di Polizia. L’edizione 2017 è stata dedicata all’identità territoriale, alla cultura ed allo sport. La kermesse marinara è stata arricchita da alcune mostre permanenti all’interno del Forte San Salvatore: uniformi storiche, modelli di navi della Marina Militare e di antiche cartografie dello Stretto. “La partecipazione sentita e massiccia delle altre Forze Armate sintetizza quei sani principi e valori etici alla base dei rapporti di sinergia e coesione interforze” ha commentato il contrammiraglio Nicola de Felice; “Questa II edizione della Festa della Marineria ha consentito di raggiungere obiettivi importanti e sostanziali
per il rilancio della cultura del mare e del territorio, contribuendo ad una rinnovata integrazione con la città, l’Università e gli Istituti scolastici di Messina”. Il connubio con l’Università di Messina sarà sugellato con un accordo di collaborazione sul già “gettonatissimo” nuovo
Immagini della kermesse marinara messinese, (foto di Corrado Carrubba e Fabio Maggiore) N OT I Z I A R I O
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Corso di studi in “Scienze e Tecnologie della navigazione”, mentre la presenza degli istituti d’istruzione secondaria della provincia di Messina e Catania ha avvicinato le scolaresche alle Forze Armate – attraverso un concorso artistico dal tema:“L’evoluzione delle navi da Lepanto
ad oggi” - conoscendone dal vivo competenze e professionalità. Il programma degli eventi è stato arricchito dalla regata velica d’altura “IX Trofeo della Marina e città di Messina”, alla quale erano presenti imbarcazioni dei Circoli velici di Sicilia e Calabria,
dalla presentazione del calendario 2018 della Marina Militare e dal focus giornalistico dedicato al “Ruolo della Sicilia in un mare non più nostrum”, con i direttori delle maggiori testate giornalistiche e televisive siciliane. La manifestazione si è conclusa con il concerto dell’orchestra giovanile “Falcone-Borsellino” della Fondazione “La città invisibile” a bordo di nave Palinuro, accompagnati dalla violinista di fama internazionale Maristella Patuzzi.
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Dis...Corsi di navigazione di Paolo Giannetti
Dopo avere analizzato il primo dei tre fondamenti della navigazione e cioè la “conoscenza del punto nave” in questa seconda puntata ci soffermeremo sulla “determinazione della rotta” necessaria per trasferirsi, in mare, da un punto ad un altro. Parleremo di “rotta” e “prora” due valori che non sempre, anzi quasi mai, coincidono ma che spesso vengono scambiati l’uno per l’altro.
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Rotta e Prora
uando si parla di “Rotta”, ci si riferisce sempre al percorso che la nave, o imbarcazione, ha effettuato (o dovrà effettuare) rispetto alla superficie terrestre (il fondo del mare) per spostarsi da un punto ad un altro. La rotta è definita mediante un angolo (l'angolo di Rotta) che è quello formato tra una direzione di riferimento e la direzione del moto effettivo e viene misurato in senso orario da 000° (si legge “zero zero zero”) e 359° (si legge “tre cinque nove”). Facciamo notare che in navigazione non esiste la rotta 360° in quanto coincidente con 000°. La direzione di riferimento è il Nord geografico, rappresentata sulle carte nautiche dai meridiani, e pertanto la rotta viene denominata Rotta Vera (indicata con Rv) in quanto riferita al Nord vero. La “Prora” è, invece, l'angolo formato dall'asse longitudinale della nave, o imbarcazione, (la chiglia ) e dalla direzione di riferimento. Anch’ essa viene misurata in senso orario da 000° a 359°. Come per la Rotta, anche la prora, quando la direzione di riferimento è il Nord geografico, viene denominata Prora Vera (indicata con Pv) in quanto riferita al Nord vero. Per la prora, a differenza della rotta, esistono altre due direzioni di riferimento: il Nord Magnetico e il Nord bussola, quest’ultimo indicato dall’ ago magnetico della bussola. In questi due casi si parla rispettivamente di Prora magnetica e Prora bussola. Da queste definizioni date N OT I Z I A R I O
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si intuisce che per una unità è possibile, in ogni istante, definirne la prora (di qualsiasi tipo), anche quando questa non è in movimento (ad esempio quando ormeggiata o addirittura in bacino o in cantiere!) mentre, come abbiamo detto prima, si indica una rotta solo quando ci si muove da un punto ad un altro.
zione esistono elementi perturbatori che spostano l'imbarcazione dalla rotta prevista o impostata (Pv) e la portano in un'altra direzione (Rv). Questi elementi sono la “deriva” causata dalla corrente e lo “scarroccio” causato dal vento. Facciamo un esempio (fig. 1): se orientiamo la nostra linea di fede su Pv 050 ed inizio la navigazione con corrente di direzione 090 (verso Est) avrò uno spostamento che porterà la mia imbarcazione sulla Rotta vera Rv 070 (lo spostamento è esagerato per renderlo
La Prora vera non sempre, anzi quasi mai, coincide con la Rotta vera, perchè? Idue angoli non coincidono quasi mai in quanto durante la naviga-
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fig. 1
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I viaggi sono quelli per mare con le navi, non con i treni. L’orizzonte dev’essere vuoto e deve staccare il cielo dall’acqua. Ci dev’essere niente intorno e sopra deve pesare l’immenso, allora è viaggio E. De Luca
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comprensibile e visibile graficamente). La Prora vera e la Rotta vera coincideranno solo in assenza dei citati elementi perturbatori (vento e corrente ) o nel caso questi siano perfettamente allineati con la Prora vera mentre, all’ estremo opposto, Pv e Rv possono differire anche di 180°!!!! Quando? …….Quando si procede (ad esempio in manovra) con macchine indietro!
C U VA G E M E T O DO CL A S S I C O
Bolllllici Bo iciciine a reg reregola d ‘arte
Piemonte: nella culla delle bollicine italiane, Cuvage reinterpreta con coraggio ed un pizzico di audacia l’arte del Metodo Classico. La creatività de el nostro enologo trova la sua più alta espressione in tre vere e prop prie icone: Cuvage Nebbiolo d’Alba DOC Brut Rosé, Cuvage de Cuv vage Pas Dosé e Cuvage Blanc de Blancs.
Definita una “ca attedrale delle bollicine”, la cantina di elaborazione e affinamento è ideata per unire efficienza ed estetica. La cantina è aperta al pubblic ubblico, il percorso comprende la visita di tutto lo stabilimento, con la linea di imbottigliamento e la galleria di affinamento dei metodi classici e si conclude con una degustazione di 3 prodotti.
Per info e preno otazioni: visit@cuv vage.co om www.cuvage.com Tel.l 0144 371600 0
cuvage.com cuvagewine
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Prometeo, ultimo ammaina bandiera
di Emanuele Scigliuzzo
avvenimenti e curiosità in breve
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Un supporto al servizio idrografico libanese Una delegazione italiana si è recata a Beirut, Libano, per fornire un supporto al neo costituito servizio idrografico libanese. Nei mesi precedenti, un ufficiale della Marina libica ha partecipato ad un master Universitario di II livello in Geomatica Marina, e due sottufficiali hanno frequentato corsi di abilitazione per operatori idrografici, organizzati in Italia dall’Istituto Idrografico della Marina. L’eccellente polo dalla nostra Marina, ha inoltre tenuto stage formativi per trasferire il know how sull’impiego di strumentazione topografica e geodetica, oltreché in rilievi ad risoluzione in acque poco profonde. (foto 1) D E L L A
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Lo scorso 5 ottobre è stata ammainata per l’ultima volta la bandiera di nave Prometeo. L’Unità verrà cancellata dai ruoli del naviglio militare, dopo oltre 40 anni di servizio. La commovente cerimonia si è svolta alla presenza dell’ammiraglio Andrea Cottini, Comandante delle Forze da Pattugliamento per la Sorveglianza e la difesa Costiera, che nel suo discorso ha voluto ricordare l’intensa attività di supporto che nave Prometeo ha fornito in questi anni.
Family day: una giornata dedicata alle famiglie
Sono stati oltre 5.000 i partecipanti al Family Day della Marina, che si è svolto il 16 settembre 2017 in tutte le sedi della Forza armata. Una giornata di festa e di vicinanza con la Marina da condividere con i propri familiari sul luogo di lavoro. L’ammiraglio di squadra Donato Marzano, al termine della manifestazione, ha espresso il suo ringraziamento per la riuscita del Family Day, sottolineando il fatto che la giornata “è stata dedicata alle nostre famiglie” e per questo particolarmente sentita”. Il Family day è stata un’occasione per mostrare dal vivo ai propri familiari le attrezzature marinaresche, i mezzi usati e gli spazi dove ogni giorno lavora il personale della Marina. (foto 2)
Seminar on Leadership 17
L’Accademia Navale di Livorno ha ospitato il Seminar on leadership 2017. Suddiviso in due fasi, nella prima è stato affrontato il tema del seminario da diversi punti di vista, mentre una seconda fase è stato approfondita la leadership in ambito militare. Diversi i conferenzieri autorevoli intervenuti durante i sei giorni di lavori davanti a una plataea composta da dagli allievi dell’accademia, anche futuri ufficiali di altre Forze armate, della Guardia di Finanza e di Marine estere. (foto 3)
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