Notiziario della Marina settembre 2019

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M ARINA

n o t i Z i A r i o d el l a

A n n o LXV - S e t t e m b r e 2 01 8 - € 2 ,0 0 -

co piA om Aggio


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di Antonio Cosentino

La Marina è chiamata mese dopo mese, anno dopo anno a confermare la propria posizione in primissima linea nella difesa del Paese. Un impegno che unisce la sicurezza dell’alto mare con la formazione e la professionalità del personale. Non a caso la partecipazione di nave Margottini prima e di nave Martinengo dopo, impegnate nell’Operazione antipirateria dell’Unione Europea Atalanta, rappresentano quanto sia decisivo l’apporto della Marina alla blue economy dalla quale il Paese trae una notevole spinta. Il bacino del golfo di Aden ci vede protagonisti attenti da diversi anni, con una costante azione di presenza e sorveglianza. Altrettanto importante l’attività nel Mar Mediterraneo dove l’Operazione Mare Sicuro sta garantendo il massimo della sicurezza.

Passato e presente, i tempi cambiano ma l’intento è lo stesso, frutto dell’indiscussa professionalità del grande equipaggio della Marina, che ha una conoscenza profonda del mare costruita anche attraverso le campagne d’istruzione che costituiscono parte dell’addestramento dei giovani allievi. Si tratta spesso del primo impatto con la vita di mare per i marinai di domani, il primo appuntamento con le difficoltà che dovranno imparare ad affrontare giorno dopo giorno con passione e umiltà. Sono questi i due elementi fondamentali che la vita di bordo permette di rinforzare in un giovane che sarà chiamato ad assumere presto incarichi di responsabilità. La più emozionante tra le diverse fasi formative, che accompagna questi giovani marinai inesperti e segna il passaggio “dalla terra al mare” per gli allievi di oggi e ufficiali e sottufficiali di domani. Il mare è il nostro futuro, ricco di storia affascinante che da 150 anni vede protagonista la Marina e trova nella città di Napoli, proprio uno dei porti principi, il ruolo di primo piano della Marina per lo sviluppo economico della città, dell’economia regionale e nazionale. Più volte tale concetto è stato evidenziato nelle tante riflessioni del Naples Shipping Week. Una settimana dove i cittadini del capoluogo campano hanno avuto modo di apprezzare l’impegno delle nostre navi e la concretezza della riflessione scientifica ed esperienziale.

Non vogliamo dimenticare chi si è impegnato prima di noi sacrificando la propria vita. Grande eco mediatico hanno avuto le nuove immagini del relitto della Corazzata Roma, realizzate da nave Vieste nel golfo dell’Asinara, presentate lo scorso 9 settembre. L’ammiraglio Valter Girardelli ha ricordato a Brindisi, davanti al monumento al Marinaio, i caduti in mare di tutte le guerre. Anche questo mese vi abbiamo raccontato uno spaccato esclusivo della Marina permettendovi di vederla con gli occhi di chi la vive quotidianamente, così da farvi sentire parte di questo grande equipaggio.

Buona lettura

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SOMMARIO

Il Notiziario della Marina è una testata giornalistica mensile fondata nel 1954

Settembre

Registrazione: Tribunale di Roma n.396/1985 dell’ 8 agosto 1985

2018

Proprietà Ministero della Difesa Editore Ministro della Difesa

Marina Militare - Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione

DIRETTORE RESPONSABILE

Le Unità della Marina militare protagoniste della Campagna d’istruzione 2018.

Antonio COSENTINO

REDAZIONE

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Situation Report

D IREZIONE E R EDAZIONE Marina Militare - Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione Notiziario della Marina - piazza della Marina, 4 - 00196 Roma - tel. 06.3680.5556 mail: notiziario.marina@gmail.com segreteria e abbonamenti tel. 06.36806318 partita iva: 02135411003

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Cambio di comando tattico dell’operazione Mare Sicuro di Luciano Regina

Luciano REGINA, Pasquale PRINZIVALLI, Emanuele SCIGLIUZZO

N ORME

PER LA COLLABORAZIONE

La collaborazione è aperta a tutti, gli elaborati, inediti ed esenti da vincoli editoriali, esprimono le opinioni personali dell’autore, che ne assume la responsabilità. La Direzione si riserva il diritto di dare agli articoli il taglio editoriale ritenuto più opportuno. Gli articoli, concordati con il Direttore, dovranno essere corredati di foto (formato .tif o .jpg, di dimensioni minime 18 x 13 cm, con risoluzione a 300 dpi) e didascalie esplicative; gli elaborati dovranno essere redatti evitando l’uso di acronimi, che eventualmente vanno esplicitati. L’accoglimento degli articoli o proposte di collaborazione non impegnano la Direzione alla pubblicazione nè alla retribuzione. © Tutti i diritti sono riservati.Testi e foto non possono essere riprodotti senza l’autorizzazione del Direttore. COME ABBONARSI

Le modalità di sottoscrizione sono: - versamento di € 20,00 con bollettino postale CCP 001028881603 oppure - bonifico bancario - codice IBAN IT26G0760103200001028881603 intestati a Difesa Servizi s.p.a. con la causale: abbonamento al Notiziario della Marina. Effettuato il pagamento è necessario inviare copia via mail a: notiziario.marina@gmail.com oppure per fax al numero 06.36803396, con i dati completi (nome, cognome, indirizzo, telefono, codice fiscale e mail).

Stampa: Fotolito Moggio srl, Villa Adriana - Tivoli

Concessionaria di pubblicità: N&C Media srl tel. 03311783010 amministrazione@necmedia.eu

chiuso in redazione il 01 Ottobre 2018

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Operazione Atalanta, l’Italia passa il timone alla Spagna di Antonello Lorusso Nave Espero in Sea Guardian

Una simulazione antinquinamento di sversamento in mare di Antonio Cosentino Campagne d’istruzione 2018: l’ultima tappa a Livorno di Giuseppe Lucafò

Il capo di stato Maggiore visita il Comando delle Forze di Contromisure Mine di Pasquale Prinzivalli 9 settembre: giornata della Memoria dei Marinai scomparsi in mare di Antonio Cosentino

In ricordo di tutti i marinai della Corazzata Roma

di Emanuele Bianchi

Carlo Acefalo torna a casa di Emanuele Scigliuzzo Il mare come terapia di Antonello Ferrara

Naples Shipping Week di Giuseppina Greco

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Dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia continuano incessanti le operazioni dei G.O.S.

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Noi siamo la Marina di Emanuele Bianchi

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di Giampaolo Trucco

La Mostra storica artigiana di Giovanni Simonetti Musei Navali italiani, il caso Caorle

di Desirèe Tommaselli

Il museo storico di Venezia di Giuseppina Greco

Linda Cerruti, orgoglio Marina di Emanuele Scigliuzzo Il gergo marinaresco di Alessandro Lentini

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oceano atlantico

m ar n e ro

mar meditee r r a n e o


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Situation Report

con la collaborazione della sala monitoraggio del 3° Reparto - SMM

Unifil - Forza di interposizione in Libano delle Nazioni Unite. Personale Marina Militare

Operation Inherent Resolve - Operazione di contrasto del

terrorismo islamico. Gruppo Operativo Incursori

Combined Maritime Forces - Forza marittima multinazio-

nale per la sicurezza marittima nella regione (Bahrain). Personale Marina Militare

Resolute Support Mission - Missione Nato di assistenza e supporto alle forze di sicurezza e istituzioni dell’Afghanistan. Gruppo Operativo Incursori e personale Brigata Marina San Marco M.F.O. - Controllo e verifica della libertà di navigazione nello

Stretto di Tiran. Grupnavcost 10: pattugliatori Esploratore, Sentinella e Vedetta, personale Brigata Marina San Marco golfo arabico

Eunavfor-Med Operazione di contrasto al traffico di esseri umani nel Mediterraneo. Ldp San Marco

BMIS Gibuti - Base Militare Italiana di Supporto in Gibuti.

Missione di supporto tecnico-logistico alle forze nazionali in transito/sosta. Personale Marina Militare

Operazione Mare Sicuro - Operazione di presenza, sorve-

glianza e sicurezza marittima nel Mediterraneo centrale per la tutela degli interessi nazionali.

Vi.Pe. Costant Vigilance - Attività di presenza/sorveglianza Vigilanza Pesca/Controllo flussi migratori.

Operazione Atalanta - dispositivo internazionale di antipirateria dispiegato in Oceano Indiano a tutela degli interessi nazionali ed europei. FREMM Martinengo Mibil - Missione Bilaterale Libano Nave Magnaghi

Snmcg2 - Standing Nato Mine Contermisures Group 2 Gruppo navale permanente Nato di contromisure mine. Cacciamine Termoli

Sea Guardian - operazione Nato di sorveglianza, lotta al terrorismo e sviluppo delle capacità marittime regionali. Fregata Espero

Post-Campagna d’istruzione 2018 - Nave Durand de la Penne, Nave Scuola Amerigo Vespucci, Palinuro, navi a vela minori.


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Operazione Atalanta

L’Italia passa il “timone” alla Spagna di Antonello Lorusso

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o scorso 18 agosto, la FREMM Carlo Margottini è rientrata nel porto della Spezia dopo ben 179 giorni di attività nell’operazione di contrasto alla pirateria denominata Atalanta. Durante questo periodo, l’Unità della Marina militare ha svolto il ruolo di flagship del dispositivo aeronavale della Task Forse 465, sotto il comando del contrammiraglio Simone Malvagna, e ha garantito alle navi del World Food Programme, protezione, libertà di navigazione e sicurezza marittima nelle acque dell’Oceano Indiano. Nel corso della sua attività in mare, nave Margottini ha condotto 29 Friendly Approach su natanti di piccole e medie dimensioni, volti a manifestare alla comunità marinara locale la presenza in mare e la missione delle unità della TF 465, e otto attività di Local Maritime Capacity Building a favore delle Marine militari e N OT I Z I A R I O

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Guardie Costiere dei paesi rivieraschi visitati. Tali attività erano volte a sviluppare autonome capacità di contrasto della pirateria, di controllo delle coste e di contrasto ai traffici illeciti. Inoltre sono state svolte nove iniziative di cooperazione civile-militare presso strutture dedicate ai bambini, nel corso delle quali sono stati distribuiti generi alimentari e beni di prima necessità. Dopo aver ceduto le consegne del comando della forza in mare all’ammiraglio Alfonso Pereze de Nanclares, imbarcato sull’unità spagnola Castilla, l’impegno delle forze nazionali è continuato con l’ingresso, nel dispositivo Atalanta, della FREMM Federico Martinengo. L’unità, partita dal porto di Taranto lo scorso 6 agosto dopo essere stata salutata dall’ammiraglio di squadra Donato Marzano (Comandante in Capo della Squadra Navale), è diventata operativa

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il giorno 11 agosto. La stessa continuerà il suo impegno nel golfo di Aden fino al prossimo mese di dicembre. A tutto l’equipaggio si esprime l’augurio di buon vento per la loro missione.

La Fremm Margottini durante alcune fasi dell’attività nelle acque dell’Oceano Indiano.


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Terminato l’impegno della Fremm Margottini all’interno del dispositivo Atalanta, in concomitanza della sosta svolta nel porto di Alessandria d’Egitto, l’unità italiana è stata protagonista di un’esercitazione con la fregata egiziana ENS Tahya Misr. L’addestramento è stato breve ma intenso e ha permesso al personale delle due unità di misurarsi in un contesto multinazionale, che ha favorito l'accrescimento dell'interoperabilità e consolidato con i fatti una robusta cooperazione bilaterale tra le due marine. Nello specifico la fregata italiana è stata impegnata nell'esecuzione di manovre cinematiche semplici e complesse ed ha addestrato il proprio personale specialistico nel rilascio del team della Brigata Marina San Marco sull'unità Tahya Misr dall'elicottero SH-90 italiano tramite barbettone. L'opportunità addestrativa ha permesso altresì ai team specialistici egiziani di condurre una simulazione di boarding cooperativo a bordo del Margottini, durante il quale i militari egiziani hanno simulato un'ispezione ad un mercantile.

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Cambio di comando tattico dell’operazione Mare Sicuro

L'operazione Mare Sicuro continua ad assicurare la tutela degli interessi nazionali e la sicurezza delle attività marittime in un'area di mare di circa 160.000 km quadrati

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di Luciano Regina

o scorso 24 settembre è avvenuta la cerimonia di avvicendamento al comando tattico dell’operazione Mare Sicuro, a bordo della fregata Alpino, ormeggiata nel porto di Augusta, alla presenza del comandante in capo della squadra navale, ammiraglio di squadra Donato Marzano. Dopo quasi due mesi di intensa attività nel Mediterraneo centrale, il contrammiraglio Angelo Virdis, Comandante della Prima Divisione Navale, ha ceduto l'incarico all’ammiraglio Davide Berna, Comandante delle Forze

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di Contromisure Mine. Contestualmente la fregata Alpino ha assunto il ruolo di nave di bandiera e sede di comando tattico dell’intera operazione. Nel suo periodo di comando, iniziato il 2 agosto, il contrammiraglio ha operato con unità navali, elicotteri e team della Brigata Marina San Marco continuando a garantire sicurezza, presenza e sorveglianza in un’area di mare vasta circa 160 mila chilometri quadrati. L’operazione Mare Sicuro, in atto dal 12 marzo 2015, prevede lo schieramento di un disposi-

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tivo aeronavale nel Mediterraneo centrale con il compito di assicurare la tutela degli interessi nazionali, garantire lo svolgimento delle attività marittime e la protezione delle linee di comunicazione, delle fonti energetiche strategiche per il Paese e la deterrenza e il contrasto nei confronti delle organizzazioni criminali. Inoltre, il dispositivo mira anche a consentire l’intervento in sicurezza dei


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La visita del capo di Stato Maggiore

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ll’inizio di agosto il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli, accompagnato dal comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio Donato Marzano, ha voluto testimoniare, con la propria presenza, l’importanza delle numerose attività operative svolte dalla Marina. Il 3 agosto, dopo un incontro con il sindaco di Lampedusa, ha fatto visita al personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo dell’isola. Successivamente, l’ammiraglio Girardelli ha incontrato il personale di nave Orione, impegnata in missione di vigilianza pesca e quindi a bordo di nave Rizzo, dove attraverso una videoconferenza, ha po-

mezzi impegnati in eventi di ricerca e soccorso delle migliaia di migranti che partono dalle coste nordafricane. Dal 1 gennaio 2018, i compiti della missione sono stati ampliati ed ora comprendono le attività di consulenza e supporto tecnico-logistico alla Guardia Costiera e alla Marina militare libica. L'attività di ripristino dell'efficienza di mezzi navali libici, iniziata a luglio 2017 dalle varie unità au-

tuto salutare gli equipaggi di tutti i dispositivi impegnati nell’operazione Mare Sicuro. L’ammiraglio Girardelli ha poi incontrato, a bordo di nave Durand de la Penne gli allievi della seconda classe dell’Accademia Navale. Durante il suo discorso, ha ricordato come gli uomini e i mezzi della Forza armata, sono impegnati quotidianamente nella sicurezza marittima agendo negli interessi del Paese, a qualsiasi latitudine e in qualsiasi tipo di operazione, sia nazionale che in contesti internazionali, di ricerca scientifica piuttosto che di tutela ambientale. Capacità sviluppate grazie alla continua formazione e al costante addestramento.

siliarie della Marina italiana che si sono alternate in porto a Tripoli, ha permesso di riparare 9 navi (6 per la marina e 3 per la Guardia Costiera libica) portando il livello di efficienza della flotta libica a circa il 90% e consentendo così di incrementare la capacità delle forze marittime libiche di contrastare efficacemente i traffici illeciti e la tratta di esseri umani nelle aree di propria responsabilità.

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Nave Espero in Sea Guardian Il comandante della fregata, ha assunto il ruolo di comandante tattico della missione internazionale

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a fregata Espero della Marina militare è entrata a far parte dell’Operazione Sea Guardian, insieme al gruppo navale NATO composto dalla nave inglese HMS Echo e dalla corvetta croata HRV Vukovar. Il gruppo navale della NATO al comando del capitano di fregata Alberto Fiorentino, comandante di nave Espero, dopo aver lasciato il porto di Taranto ha iniziato una fase di integrazione e addestramento per poi dirigere nel Mediterraneo centrale dove ha effettuato attività di pattugliamento sotto il controllo operativo del Comando Marittimo Alleato (MARCOM) di Northwood (UK). Nata dopo il summit di Varsavia del 2016, la Sea Guardian è un’operazione altamente flessibile, in grado di garantire un ampio spettro di compiti operativi che includono la sorveglianza degli spazi marittimi di interesse con lo scopo di avere una

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chiara Maritime Situational Awarness, la cooperazione e la formazione a favore delle forze di sicurezza dei paesi rivieraschi (Maritime Security Capacity-Building) e il contrasto al terrorismo marittimo. Inoltre, ha lo scopo di incrementare il coordinamento tra l’attività della NATO e quelle dell’Unione Europea, condotte dai mezzi impiegati nell’operazione EUNAVFORMED Sophia, al fine di migliorare la difesa europea e la sicurezza collettiva, assicurando maggiori sinergie e sfruttando le peculiarità di ciascuna organizzazione.

Nave Espero in navigazione.

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esigenze di qu ualsiasi cliente nel mondo. Questa capacità, tu utta italiana, di costruire “abiti su misura” anche per manuffatti atti di tali dimensioni, ha creato nel tempo quell’eccellenza che caratterizza l’azienda aziend da nel suo complesso. Progettiamo e creiamo. Forniamo e manteniamo. Il gruppo assiste gli armatori, i cantieri navali e i clienti con soluzioni tempestive, innovative e convenienti. Grazie alla loro esperienza, i nostri ingegneri esperti sono in grado di fornire una gamma completa di soluzioni, dagli studi di ffattibilit attibilità e progettazione concettuale per completare i sistemi “chiavi in mano”, nonché una gamma di servizi personalizzati per tutta la vita operativa della nave. La nostra gamma di prodotti comprende la progettazione e la produzione di gru, imbarcazioni di salvataggio, Skydome coperture scorrevoli per piscine, sistemi di controllo remoto delle valvole di illuminazione architettonica e intrattenimento locale, sistemi di movimentazione di carico per navi da crociera, rampe di accesso per autoveicoli e mezzi pesanti destinati a traghetti e roro. Da allora, un lungo viaggio ricco di ispirazioni con passi maestosi ma non una sola fermata. NAVIM GROUP ha un portfolio significativo di oltre 20.000 sistemi e attrezzature consegnati

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NUOVA M A S T R O 2018.qxp_Layout 2 10/10/18 11:38 Pagina 1

Una simulazione antinquinamento di sversamento in mare

Con cadenza regolare Italia, Francia e Principato di Monaco, organizzano a turno un’esercitazione per testare l’efficacia del piano di cooperazione antinquinamento RAMOGE. Si tratta di una complessa attività internazionale finalizzata alla risposta in caso di sversamento di idrocarburi in mare

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di Antonio Cosentino

elle acque antistanti l’isola di Caprera nell’arcipelago di La Maddalena, si è svolta il 12 e 13 settembre, la simulazione antinquinamento di sversamento in mare di idrocarburi, organizzata nell’ambito dell’accordo RAMOGE. Un protocollo d’intesa stipulato nel 1976 tra Italia, Francia e Principato di Monaco, che prevede il coordinamento degli interventi di tutela del mare in caso

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di sversamento di prodotti petroliferi e sostanze pericolose. Alla complessa esercitazione internazionale hanno partecipato oltre 200 persone e ha visto

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coinvolti, per la parte marina, gli attori internazionali che operano in mare in base all’Accordo RAMOGE, tra questi: Guardia Costiera, Marina militare italiana (che que-


NUOVA M A S T R O 2018.qxp_Layout 2 10/10/18 11:38 Pagina 2

st’anno ha preso parte all’esercitazione con nave Orione ed un elicottero), mezzi antinquinamento convenzionati con il Ministero dell’Ambiente, Prefettura Marittima francese, Marina Nazionale Francese, CEPPOL (Centre d'expertises pratiques de lutte antipollution) – ed - EMSA (European Maritime Safety Agency) con la partecipazione di Vigili del Fuoco, ISPRA, CNR, ARPA Sardegna, Castalia (per le navi antinquinamento), E-Geos (per i satelliti) ed ENI (per la nave cisterna). Durante l’esercitazione è stato simulato l’urto di una nave cisterna in avaria contro gli scogli affioranti la secca dei “Monaci”, a est di Caprera, con sversamento in mare

di 200 tonnellate di prodotto inquinante (sostituito ai fini della simulazione da un prodotto organico). Riscontrato l’inquinamento marino, il comandante della Guardia Costiera di La Maddalena, ha dichiarato l’emergenza locale e successivamente, a causa dell’ampia diffusione della sostanza inquinante, ha assunto il coordinamento delle operazioni la Direzione Marittima di Olbia. Una volta accertato il coinvolgimento di aree di particolare tutela soggette all’accordo RAMOGE è stato attivato, dalla Direzione marittima di Olbia, il protocollo che ha coordinato l’intervento in campo dei mezzi coinvolti a tutela dell’ambiente marino e costiero.

L'esercitazione ha avuto una doppia valenza, oltre a testare il sistema di risposta a un'emergenza, è servita anche per poter verificare la risposta a terra da parte delle autorità locali competenti in un’azione sinergica e coordinata attraverso l’attuazione degli specifici piani di emergenza. Presenti all’esercitazione il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto - Guardia Costiera, ammiraglio Giovanni Pettorino e altre autorità civili e militari.

Nave Orione durante una fase delll’esercitazione.

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Campagne d’istruzione 2018: l’ultima tappa a Livorno

Nave Vespucci, Durand de la Penne, Palinuro, Orsa Maggiore, Caroly e Corsaro II, dopo il tradizionale incontro alla fonda a Portoferraio, hanno ormeggiato a Livorno per consentire agli allievi e agli equipaggi di riabbracciare i propri cari

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D E L L A

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di Giuseppe Lucafò

l 22 settembre, come da tradizione, il porto di Livorno è tornato ad ospitare le navi Vespucci, Durand de la Penne, Palinuro, Caroly, Corsaro II e Orsa Maggiore, le sei navi scuola partite a luglio scorso che hanno Le navi Vespucci, Durand de la Penne, Palinuro e le unità a vela minori in navigazione verso il porto di Livorno, tappa conclusiva delle Campagne d’istruzione 2018.

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svolto le campagne d’istruzione 2018 per consentire anche quest’anno di completare l’iter formativo degli allievi ufficiali e sottufficiali della Marina militare attraverso un intenso programma didattico-addestrativo a bordo. “Il termine delle Campagne addestrative svolte operativamente rappresenta, per i frequentatori dell’Accademia Navale e per quelli della Scuola Navale Militare Morosini, il conseguimento di una tappa, di un traguardo segnato dall’avanzare nella progressione di carriera, dal salire un primo o un successivo gradino. Nella carriera ci saranno


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tanti altri periodi di imbarco sulle Unità navali, ma le esperienze, i momenti, gli eventi che vi hanno visti protagonisti in questi mesi rimarranno scolpiti nella vostra mente e nel vostro cuore. Costituiranno un bagaglio, il piÚ importante della vostra vita in Marina�, queste le parole pronunciate dal capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli da bordo di nave Vespucci durante il discorso di benvenuto rivolto agli uomini e donne della Forza armata, che durante il periodo estivo hanno navigato in una vasta area di mare compresa tra Oceano Atlantico, Mediterraneo, Mar Nero e mari del Nord Europa, percorrendo

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quasi 40.000 miglia. “Ai familiari, genitori, parenti, amici, dico grazie per aver voluto condividere questo momento particolare della carriera dei vostri cari che vi invito a continuare a sostenere perché il vostro supporto

consente di portare a termine il nostro impegno con serenità, sempre al servizio del nostro Paese”, con queste parole l’ammiraglio Girardelli ha poi concluso il suo intervento rivolgendosi alle numerose persone che sono in-

le esperienze, i momenti e gli eventi che vi hanno visti protagonisti costituiranno il più importante bagaglio della vostra vita in Marina il capo di Stato Maggiore della Marina Ammiraglio Valter Girardelli

tervenute presso il porto mediceo di Livorno per accogliere con grande emozione, entusiasmo ed orgoglio “i propri marinai” imbarcati sulle navi scuola. Le campagne d’istruzione appena concluse rappresentano un elemento cardine nella formazione del personale impegnato sia in navigazione che durante le soste nei porti nazionali ed esteri e in numerose attività didattiche e addestrative come quelle svolte nell’ambito delle discipline marinaresche, professionali e della formazione etico-militare. Nave Vespucci, che quest’anno ha visto protagonisti 125 allievi ufficiali della prima classe dell’Accademia Navale di Livorno, ha por-

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tato con sé la bandiera dell’Unicef nei porti in Islanda, Francia, Spagna, Portogallo e Regno Unito, navigando in mari mai toccati prima e raggiungendo inoltre un altro traguardo della sua storia lunga 87 anni: l’attraversamento del Circolo Polare Artico. Il Cacciatorpediniere Durand de La Penne è stato da subito impegnato nell'Operazione Mare Sicuro, permettendo ai 123 allievi ufficiali della seconda classe dell’Accademia Navale imbarcati di entrare in contatto con la realtà operativa della Forza armata, prima di proseguire le navigazioni verso il golfo di Guinea per assicurare presenza e sorveglianza in un area geografica significativa per l’influenza che esercita sul Mediterraneo.

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La nave Scuola Amerigo Vespucci e la goletta Palinuro in navigazione.

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Comando delle Forze di Contromisure Mine Il capo di Stato Maggiore visita il

di Pasquale Prinzivalli

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a Spezia - L’ammiraglio Valter Girardelli si è recato in visita presso il Comando delle Forze di Contromisure Mine (MARICODRAG). Accolto dal comandante, contrammiraglio Davide Berna, il capo di Stato Maggiore, salutando il personale, ha espresso apprezzamento per il prezioso lavoro che quotidianamente, gli uomini e le donne imbarcati sulle unità svolgono durante il delicato compito di contromisure mine assegnato alla componente nonchè l’impegno dimostrato durante le attività, in ambito Squadra Navale, a favore della collettività nazionale ed estera. L’ammiraglio Girardelli durante la sua visita ha potuto apprezzare la realtà del Comando delle Forze di Contromisure Mine, dei dieci cacciamine e delle sette unità idrografiche che, grazie ad una incessante

formazione specialistica a favore degli equipaggi, presso il Centro di Addestramento (MARICENDRAG), mantiene elevati profili professionali. Un impegno necessario per la certificazione delle unità della Squadra Navale secondo gli standard NATO e per la gestione, attraverso il Mine Warfare

Data Center, dei dati di interesse per le operazioni di contromisure mine nazionali e in ambito Alleanza Atlantica. La visita è continuata poi a bordo del Cacciamine Alghero, unità ammodernata e dotata di nuovi sensori di scoperta e localizzazione su alti fondali che recentemente ha fatto parte dello Standing NATO Mine Counter Measure Group 2 (SNMCMG 2) dove ha operato al fianco di cacciamine degli altri Paesi dell'Alleanza.

Un elicottero SH-90 in avvicinamento al cacciamine Alghero (foto di repertorio); a sinistra: il capo di Stato Maggiore della Marina durante la visita a Maricodrag, La Spezia, 30 luglio 2018.

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giornata della Memoria dei Marinai scomparsi in mare 9 settembre:

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di Antonio Cosentino

el 1949, con il Decreto Legge 260 del 27 maggio di quell’anno, è stata disposta l’istituzione della “Giornata della Memoria dei Marinai Scomparsi in Mare”che ogni anno si celebra il 9 settembre. Un giorno simbolico per la Marina militare con precisi riferimenti storici legati all’affondamento della Corazzata Roma e dei Cacciatorpedineri Da Noli e Vivaldi avvenuta subito dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943. La commemorazione, giunta al 75° anniversario, si è celebrata a Brindisi, presso il Monumento al Marinaio d’Italia e a Porto Torres a perenne ricordo del sacrificio dei marinai militari e civili. La cerimonia è stata presieduta dal sottosegretario del ministero delle infrastrutture e dei trasporti, onorevole Edoardo Rixi e dal capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli con la partecipazione di una rappresentanza di parlamentari, associazioni d’Arma e ospiti civili. L’ammiraglio Girardelli nel suo intervento ha sottolineato:“Profondo ossequio e grata riconoscenza a tutti coloro che hanno sacrificato il bene più prezioso, la vita, nell’adempimento del dovere sul mare.Verso di loro conserviamo un debito di riconoscenza che non potrà mai essere estinto e oggi debbono essere fraternamente pianti”. Nel suo intervento il sottosegretario Rixi ha invece evidenziato quanto sia stato altissimo il contributo pagato dai marittimi della nostra Marina mercantile durante i due conflitti mondiali con oltre 2.700 marinai caduti in entrambe le guerre. I parlamentari si sono successivamente recati a bordo di nave San Giusto, occasione per incontrare l’equipaggio e constatare l’altissima professionalità dei marinai d’oggi. In occasione della celebrazione del 75° anniversario la Marina militare ha aperto al pubblico il Castello Svevo di Brindisi dove è stata adibita una mostra sulla Grande Guerra a testimonianza dell’impegno della forza armata per mantenere vivo il patrimonio storico, valoriale e identitario quale elemento di coesione collettivo. N OT I Z I A R I O

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In ricordo di tutti i marinai della Corazzzata Roma di Emanuele Bianchi

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l nove settembre si è celebrato a Brindisi il 75° anniversario dell’affondamento della Corazzata Roma e dei Cacciatorpediniere Da Noli e Vivaldi, perduti nel 1943 a seguito di due differenti azioni, il giorno successivo alla dichiarazione dell’Armistizio italiano. Una tragedia in cui persero la vita oltre 1.700 uomini. Nei mesi di luglio e agosto il Cacciamine della Marina militare Vieste, grazie alla tecnologia dei veicoli autonomi filoguidati, gli A.U.V. (Autonomous Underwater Veichle) di ultima generazione, lo Hugin 1000 e multipluto, in dotazione a bordo, ha rilocalizzato

ed effettuato nuove esplorazioni di nave Roma, per rendere onore al sacrificio dei 1.393 marinai morti nell’affondamento della corazzata. Il relitto, divenuto un sacrario sottomarino,

Dalla Corazzata Roma nelle acque della Sardegna a Brindisi la Marina ricorda i suoi marinai

fu infatti scoperto nel 2012 dall’ingegnere ed esploratore marino Guido Gay ad oltre 1.200 metri di profondità,

16 miglia circa dalla costa del golfo dell’Asinara, sul fondo del canyon di Castelsardo, particolarmente impervio e roccioso. L’attività esplorativa di nave Vieste ribadisce la valenza duale e complementare che la Marina militare può mettere a disposizione della collettività, delle sovrintendenze, del mondo accademico e delle istituzioni per ricerche di carattere storico al fine del mantenimento di una memoria condivisa del passato. Già dalla Grande Guerra e ancor di più nel 1940 l’eccellenza della cantieristica italiana divenne nota con il varo della Corazzata Roma, appartenente alla classe Littorio, progettata da Umberto Pugliese, brillante ingegnere del Genio navale. La nave da

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La corazzata Roma ormeggiata in porto, visibili i due cannoni trinati di calibro 381 mm.

guerra più imponente dell’allora Regia Marina era capace di ospitare 2.000 membri d’equipaggio con un dislocamento di oltre 45.000 tonnellate. Era lunga 240 metri e larga 32. I due motori principali, costruiti dall’Ansaldo di Genova, erano in grado di spingere la corazzata a oltre 30 nodi di velocità, grazie ai 140.000 CV di potenza. 33 i cannoni di grande e medio raggio - prodotti dalla Oto Melara di La Spezia - di cui 9 pezzi da 381 mm, in grado di sparare proiettili del peso di otto quintali ad una distanza di oltre 40 km, 12 cannoni da 152 mm e 12 da 90 mm (con funzione antiaerea). La Breda di Brescia produsse le mitragliere da 37 e 20 mm. La corazzata nel 1942 fu dotata dalle cosiddette “antenne del gufo”, primo radar di produzione italiana. Il 9 settembre 1943, alle 15.45 circa, la flotta composta dalla nave ammiraglia e da altre 22 navi da guerra, tra incrociatori e cacciatorpediniere, si trovava in navigazione a Nord della Sardegna quando venne intercettata da 15 cacciabombardieri bimotore tedeschi (DO-217/K2) decollati dall’aeroporto di Istrés, nella Francia occupata. Cinque aerei si staccarono dalla formazione e attaccarono il convoglio da un’altitudine di circa 7mila metri, con le allora innovative bombe radiocomandate FX-1400. La prima colpì la Roma scoppiando in mare dopo aver trapassato lo scafo e causato una grossa falla. Il secondo ordigno centrò il cannone numero 2 di grosso calibro provocando lo scoppio del deposito munizioni della nave che causò un’esplosione devastante. La nave si spezzò in due tronconi ed affondò nel giro di 10 minuti trascinando con sé 1.393 marinai, di cui 1.193 dell’equipaggio e 200 del Comando Forze Armate da Battaglia presenti a bordo della nave ammiraglia. I superstiti furono solo 628, molti dei quali gravemente feriti e ustionati.


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Carlo Acefalo torna a casa Dopo quasi 80 anni dall’affondamento del sommergibile Macallè, i resti del sottocapo silurista Acefalo potranno fare rientro in Patria

di Emanuele Scigliuzzo

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ra il 1940 quando il sommergibile Macallè, in navigazione nelle acque del Mar Rosso ebbe una fuori uscita del gas del sistema rifregerante altamente tossico. L’equipaggio usciva dal battello che, non essendo sotto controllo, si incagliava in una barriera corallina a 65 miglia a Sud-Est da Port Sudan. L’equipaggio, nonostante l’affondamento del battello, trovò rifugio sulla spiaggia di un’isola molto vicina alla barriera corallina. Solo un marinaio, il sottocapo silurista Carlo Acefalo era particolarmente grave per le forti inalazioni del gas refrigerante. Nei giorni che seguirono un piccolo gruppo dell’equipaggio, con una scialuppa recuperata, cercò di raggiungere la vicina

costa africana per chiedere soccorsi. Dopo alcuni giorni di vogate contro corrente, riuscirono a farsi notare e a far scattare i soccorsi. Nonostante gli sforzi di tutto l’equipaggio nell’isola e la rapidità delle attività di soccorso messe in atto da un altro sommergibile, il Guglielmotti, Carlo Acefalo, di ventiquattro anni, non sopravvisse. Un marinaio, uno dei tanti eroi silenziosi che ha offerto la sua giovane vita al mare e che costituisce il patrimonio più importante della Forza armata. Il ritrovamento dei resti di Carlo Acefalo è avvenuto dopo 75 anni ad opera del regista italo-argentino Preve, durante le riprese del docufilm dedicato proprio al naufragio del Macallè. Ora, finalmente, le spoglie del militare potranno rientrare in patria dopo l’autorizzazione del Governatore del luogo che ha emesso il certificato di morte. I sommergibili sono mezzi moderni che grazie alle più avanzate tecnologie

Taranto, il sommergibile Macallè in uscita dal Canale navigabile.

riescono a navigare in sicurezza ovunque, nel 1940 però, le dotazioni di bordo erano ovviamente meno sviluppate, e l’episodio dell’affondamento del Macallè ne è testimonianza. Ma allo stesso tempo la componente dei sommergibili si è dimostrata fin da subito una soluzione operativa soprattutto in determinate situazioni in cui si vuole osservare senza essere visti e ascoltare senza essere sentiti. Di fatto, oggi i sommergibili rappresentano un’arma strategica delle marine moderne, alla quale non si può rinunciare. I resti del marinaio Acefalo, dopo aver ricevuto gli onori militari saranno affidati alla famiglia che attende da settantotto anni questo momento.

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Il mare come terapia Nave Italia accoglie i bambini dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù

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di Antonello Ferrara

er la Campagna Estiva della Fondazione Tender del 2018, su Nave Italia, è stato realizzato un importante progetto con il dipartimento di onco-ematologia dell’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma. Dal 24 al 28 luglio nel porto di Gaeta la nave e il suo equipaggio sono stati protagonisti del progetto “A vele spiegate contro il cancro 5”.

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Quindici tra ragazzi e ragazze di varie età, preadolescenziali e adolescenziali, accompagnati da 7 operatori tra medici, psicologi e infermieri, hanno trascorso una settimana intensa dove si sono sperimentati in una avventura nuova e bellissima come quella di vivere a bordo di una nave a vela. Il progetto ha avuto come processo educativo il modello “adventure terapy” che prevede l’inserimento dei giovani pazienti in un ambiente completamente diverso dal loro quotidiano, per stimolarli in nuove esperienze. Un luogo di avventure dove è importante che i ragazzi, giorno dopo giorno, imparino a conoscere i propri limiti e ricevano gli stimoli giusti per superarli in autonomia. L’imbarco a bordo di una nave a vela, come il brigantino nave Italia, è stato lo spazio ideale per realizzare questo progetto.


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I ragazzi hanno imparato velocemente a muoversi all’interno della nave, a vivere negli spazi ristretti e a integrarsi nelle complesse manovre che una nave a vela richiede. I laboratori sono stati il centro del modello educativo, hanno trasmesso ai pazienti, attraverso l’apprendimento di nozioni marinare, l’importanza della socializzazione e della cura dell’ambiente. I riti quotidiani, le regole di bordo e gli elementi di base della disciplina del mare, sono stati una cornice ideale per promuovere questo processo di crescita dei giovani pazienti, che ha visto coinvolti, in un unico obbiettivo educativo, gli accompagnatori del “Bambino Gesù” insieme a tutto l’equipaggio della Marina militare che arma il brigantino della “Fondazione Tender To Nave Italia”. Al termine della settimana, le parole

“coraggio”, “credere in se stessi” e “mare” sono state le più utilizzate dai ragazzi; ascoltandoli, è emerso quanto questa esperienza sia stata considerata “straordinaria” e rimarrà indelebile nella loro memoria. In questi mesi di attività l’equipaggio di nave Italia è stato in grado di integrarsi con tutti i protagonisti dei diversi progetti ospitati a bordo, raggiungendo sempre il più importante degli obbiettivi: far vivere ai ragazzi l’esperienza del mare, il luogo più bello dove curare ogni difficoltà

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Conferenze e incontri aperti all’intera community dello shipping internazionale, per il terzo anno Napoli ospita il prestigioso evento dedicato all’economia del mare

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di Giuseppina Greco

a Marina militare è presente a Napoli nell'ambito della manifestazione Naples Shipping Week 2018 con una serie di attività culturali e promozionali, sia a terra che a bordo di nave Vespucci e Rizzo, dal 23 al 29 settembre. Giunto quest'anno alla terza edizione, l'evento realizzato da Propeller Club Port of Naples e Clickutility Team, è caratterizzato da una serie di conferenze e incontri aperti all’intera community dello shipping internazionale a cui contribuiscono relatori di grande prestigio provenienti dal mondo imprenditoriale, scientifico e accademico, con l'intento di confermare il ruolo chiave dell'Italia nello sviluppo del cluster e del commerNapoli, 18 settembre 2018. Nello storico caffè Gambrinus si è svolta la presentazione alla stampa della manifestazione Napoli Shipping Week 2018; a destra: l’ammiraglio Eduardo Serra, capo del Comando Logistico della Marina.

cio marittimo del mare nostrum. Si tratta di un’edizione speciale dedicata a Genova e al suo porto per dare un forte segnale di comunione nazionale. Numerose le autorità di governo che hanno assicurato la loro presenza nel capoluogo partenopeo e oltre 300 i relatori coinvolti nei 40 eventi a calendario. Efficienza energetica, governance dei porti, tecnologie disruptive, nuovi mercati e sicurezza sono alcuni dei temi affrontati durante la settimana che, oltre ai momenti di networking e approfondimento riservati al cluster marittimo, offrirà eventi speciali e iniziative culturali aperti alla cittadinanza e alle scuole in particolare. Sono infatti 18 gli Istituti scolastici coinvolti per sensibilizzare i giovani sull’importanza del mare nell’economia di Napoli. Un'ottima occasione per sottolineare il ruolo fondamentale della Marina militare nel contribuire alla sicurezza della collettività nazionale, alla stabilità internazionale e alla promozione del "Sistema Paese". Attraverso l'uso dello strumento aeronavale, la Forza armata garantisce presenza, sorveglianza, deterrenza e contrasto alle attività illecite, in supporto e coordinamento con il cluster mercantile nazionale. Valori e azioni ancora più significativi se inquadrati nel millennio appena iniziato, caratterizzato dalla "crescita blu" e dalla forte vocazione marittima del Paese che vede nel mare una risorsa per la crescita commerciale, occupazionale e tecnologica. Il ricco programma della manifestazione è stato presentato il 18 settembre alla

stampa nelle storiche sale del caffè Gambrinus di Napoli. L'ammiraglio di squadra Eduardo Serra, a capo del Comando Logistico della Marina con sede a Nisida, durante il suo intervento incentrato sull'apporto della Marina nel contesto attuale e sugli eventi promossi dalla Forza armata sul territorio, ha evidenziato inoltre il ruolo strategico della città di Napoli e il suo legame storico e culturale con la Marina: "Anche per questa edizione della manifestazione la Marina militare è presente in maniera significativa. Da qualche anno la Forza armata ha inteso portare a Napoli uno dei quattro pilastri su cui si fonda, il Comando Logistico, ed è una presenza di qualità". Nel capoluogo campano in sosta nave Luigi Rizzo, la sesta Unità FREMM della Marina, una delle più moderne unità navali, e la nave scuola Amerigo Vespucci, entrambe visitabili dalla popolazione e dagli studenti. Novità di questa edizione sono le visite tecniche per le scuole al Maritime Rescue Sub Center della Capitaneria di Porto di Napoli, dove vengono affrontate le emergenze e i soccorsi in mare.

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Con una storia di 169 anni alle spalle, i Palombari del COMSUBIN rappresentano l'eccellenza nazionale nell'ambito delle attivitĂ subacquee

Dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia, continuano incessanti le operazioni dei G.O.S. di Giampaolo Trucco

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i è conclusa un'intensa settimana di lavoro per i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (COMSUBIN), distaccati presso i nuclei S.D.A.I. (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Ancona e Augusta, durante la quale sono stati effettuati interventi di bonifica per un totale di 62 ordigni inesplosi. In particolare, in Friuli Venezia Giulia il nucleo S.D.A.I. di Ancona è stato chiamato ad intervenire dalla prefettura di Gorizia per rimuovere dal fondo del porto di Monfalcone 5 proiettili di medio calibro a caricamento speciale, rinvenuti a soli 5 metri di pro-

fondità da una ditta specializzata in tale settore, che sono stati rimossi e consegnati agli artificieri del 3° Reggimento Guastatori dell'Esercito. In Sicilia, invece, i Palombari del nucleo S.D.A.I. di Augusta hanno operato nella provincia di Messina, rispettivamente a Galati Marina e Patti, per rimuovere e distruggere 49 proiettili di medio calibro e 8 di grosso calibro che erano stati segnalati da subacquei e apneisti sportivi a una profondità tra i 5 e i 39 metri. Questi interventi rappresentano una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità anche nelle acque interne, come ribadito dal

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Un palombaro del GOS intento a “scendere in mare� per iniziare la propria immersione.

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decreto del ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione.Al termine di questa intensa settimana di operazioni subacquee, i comandanti dei nuclei S.D.A.I. di Augusta e Ancona raccomandano a chiunque dovesse individuare oggetti con forme simili a quelle di un ordigno esplosivo o parti di esso, di non toccarli o manometterli in alcun modo, denunciandone il ritrovamento, prima possibile, alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei

Carabinieri. Lo scorso anno i Palombari della Marina militare hanno recuperato e neutralizzato un totale di 22.000 ordigni esplosivi di origine bellica, mentre dal 1 gennaio 2018 sono già 10.287 i manufatti esplosivi rinvenuti e neutralizzati nei mari, fiumi e laghi italiani, senza contare i 14.811 proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm e 12 ordigni a caricamento speciale. Con una storia di 169 anni alle spalle, i Palombari del COMSUBIN rappresentano l'eccellenza nazionale nell'ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri

di profondità e in qualsiasi scenario operativo, nell'ambito dei propri compiti d'istituto (soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi) e a favore della collettività. Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formati esclusivamente dal Gruppo Scuole di COMSUBIN che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni in basso fondale secondo le rispettive competenze.

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L’Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione, ha reso noti i risultati ottenuti durante un anno di lavoro per la valorizzazione del brand Marina

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di Emanuele Bianchi

nche quest’anno lo Stato Maggiore della Forza armata ha reso noti, attraverso l’Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione, i risultati ottenuti durante l’anno di lavoro e valorizzazione del brand Marina militare. L’evento, che si è tenuto il 12 settembre al circolo sottufficiali di Roma, è stato presentato dall’am-

miraglio Fabio Agostini capo dell’Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione, alla presenza del capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Valter Girardelli. L’incontro si è aperto con l’applauso dei presenti rivolto a tutti gli uomini e le donne della Forza armata, ricordando coloro che sono impegnati a terra, in mare, nelle missioni e nelle campagne addestrative. Il brand Marina militare, che dà voce a tutto il personale, è

valorizzato e tutelato da Difesa Servizi S.p.a., società controllata dal ministero della Difesa, che si occupa di accreditare aziende private e associazioni civili che contribuiscono allo sviluppo e alla promozione del marchio Marina militare, con prodotti che spaziano dall’abbigliamento, all’editoria fino alla progettazione di strumenti ad alto contenuto tecnologico. I valori e le tradizioni della Forza armata, come sottolineato dalla più alta carica

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Un anno di comunicazione, i risultati

“Questa sera siamo qui per raccontare un anno di comunicazione e di attività operativa, durante il quale Upicom (Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione), ha dato voce alla Marina militare, ai 29 mila militari e 10 mila civili, tra i quali quasi 2000 impegnati in questo momento in mare a bordo delle navi e nei vari teatri operativi”. Con queste parole, il capo dell’Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione, ammiraglio Fabio Agostini, ha aperto la serata nella quale la Marina, al termine di un anno di attività comunicativa istituzionale e di marketing, ha voluto tirare le somme su quanto svolto in termini di valorizzazione del proprio brand. Il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli, durante il suo discorso ha sottolineato che “Per tutelare i valori e raggiungere gli obiettivi, la Marina ha scelto di legare il suo brand, il marchio Marina Militare, a delle imprese, le più dinamiche e le più attente alla tradizione e all'innovazione”. Gli indicatori evidenziano che lo sforzo compiuto in questi anni dalla Marina in termini di promozione della propria immagine, è stato sicuramente ripagato con una crescita continua. I parametri AVE-AVEO che indicano il valore equivalente pubblicitario generato dalle attività di comunicazione svolte, si attesta sui 41 milioni di euro del 2016, 134 nel 2017 e una stima di 151 milioni di euro per il 2018. Anche il mondo dei social premia l’impegno con un incremento di pubblico. Sono infatti più di 150 milioni le iterazioni su Facebook, Twitter, Instagram, Youtube e web nell’ultimo biennio. Sempre nello stesso periodo, sono stati pubblicati 206 video visualizzati per più di 180 mila ore. Anche l’editoria ha dato il suo contributo alla crescita del brand con la pubblicazione, oltre del Notiziario della Marina, anche di 28 numeri della Rivista e 20 libri storici. “Numeri che ci ripagano” ha commentato l’ammiraglio Agostini che ha poi proseguito “ma mai quanto l’affetto del pubblico che dimostra di esserci vicino e di apprezzare il lavoro che silenziosamente svolgono i Marinai […]uomini e donne che quotidianamente, con il loro sacrificio e senso del dovere raccontano agli italiani chi siamo, perché noi, tutti noi, anche voi, NOI SIAMO LA MARINA.

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l’individuazione di aziende con cui collaborare rappresenta un lavoro delicato. Entrare nella rosa deve essere considerato un onore per le imprese italiane e indubbiamente è il riconoscimento della Forza armata per la qualità dei prodotti, il rispetto delle persone e la tutela dell’ambiente che l’azienda dimostra

della Marina, rimangono indissolubilmente legati al Paese, nella difesa e la sicurezza dei cittadini e degli interessi nazionali. Il capo di Stato Maggiore ha evidenziato che per tali obiettivi la Forza armata mette in campo il lavoro di squadra, la disciplina, la dedizione, il supporto reciproco, il rispetto, la volontà, il coraggio e la tolleranza di tutto il personale, civile e militare.

il capo di Stato Maggiore della Marina Ammiraglio Valter Girardelli Particolare attenzione è stata posta al costante impegno della Marina militare nelle iniziative per promuovere la cultura del mare come strumento di educazione, inclusione sociale e terapia, riabilitazione, formazione ed educazione. In conclusione di serata è stato presentato il nuovo calendario della Marina 2019: una serie di scatti inediti che vede prota-

gonisti subacquei e incursori del Comsubin nelle loro innumerevoli e complesse attività al servizio del Paese. Roma, 12 settembre 2018. Alcuni momenti della serata che ha visto la presentazione dei risultati conseguiti dopo un anno di lavoro per la valorizzazione del brand Marina militare.

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¾ Le L ader in Maiintenanc M Main nce nce ce, Rep e air & Over erhaaul u of Avio onic Co om mpo pone n nts (EASA Parrtt 145 & EMAR 145 cer e t i fi e ed d) ¾ Au A thorized ed Rep e air Station n fo orr FLIR System ms ¾ Authoriz r ed ed Rep e air Station fo orr Trakkka Searchlish hts ¾ Le L ader in E ineering, Eng Developmen ent, Qualificatio on n& Product uction uc on o of Avionic Co om mpone n nts

¾ Autho u orize ed d dis istributor for Rockw kwell Collins ns,, Hone eywe elll, Howell, Becker Avion nics ic ic s . ¾ Ex E perti rtti t se e,, Reliabil e bility, Quality & Efffficie enc nccyy Avaliable To A Customer ¾ Qualified Sup u plier for Leonardo & Airbu uss ¾ Ma M in Cu Cus ustomerrss: Italiaan n Arrme me ed e d Forcce e, es Italian Paramilittaary Force ess, Italian e Platform m OEM EM Ms ¾ Support fo orr Rotor Wingggs and nd Fix ix Winggs g Platforms rm ms m

Qualiittyy Sys ystem m: UNI EN ISSO 9001 90 001:2015 2 5, EN 9100 9 :2016 6, EN 9110:2016, EN 91 120:2 201 01 16 6 Via Del Fossso della Magliana 34/F, 00148 Rome ʹ Italy Mail: info@leat.it, Phone: +39 06 6555599, Fax: +39 06 65678386


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Inaugurata nel giugno del 1979 la mostra a Taranto è ubicata all’interno di un edificio che fa parte del primo gruppo di costruzioni dell’Arsenale

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La Mostra storica artigiana

di Giovanni Simonetti

a Mostra Storica Artigiana dell’Arsenale Militare Marittimo di Taranto, inaugurata nel giugno del 1979, è ubicata all’interno di un edificio che fa parte del primo gruppo di costruzioni dell’Arsenale, già esistenti alla data di inaugurazione, avvenuta nel 1889. L’edificio, originariamente nato per magazzini e uffici, è stato completamente ristrutturato, mettendo in risalto l’architettura interna di pareti, pilastri e archi a volta realizzati in carparo. L’adiacenza con la storica “Sala a tracciare”, dismessa e ristrutturata, ha reso disponibile la sua vasta sala per la collocazione in mostra dei tanti manufatti storici dello stabilimento, ampliandone di fatto le potenzialità espositive. Collegate all’interno, la Mostra Storica e l’ex “Sala a tracciare”, offrono oggi un ampio e interessante percorso espositivo agevolato da personale dipendente con funzioni di tutela e conservazione del patrimonio storico oltre che guide esperte per i tanti visitatori. In un angolo della “Sala a tracciare” si può ammirare una piccola parte del pavimento in legno, montato su archi in muratura per il passaggio d’aria al di sotto del piano di lavoro, a testimonianza dello strategico tracciamento delle lamiere di scafo nave.

Partendo dall’ingresso in Mostra Storica, tra i cimeli esposti spiccano il timone della nave Cristoforo Colombo e il suo “specchio di poppa” in legno intagliato, vari modelli statici di antichi galeoni e navi militari. Della prima nave costruita in Arsenale - Regia Nave Puglia – sono esposti alcuni disegni del progetto originale. Interessante e di forte impatto emotivo è il simulacro del siluro a lenta corsa, famoso con l’appellativo di “maiale”. La visita in Mostra è arricchita da busti e cannoni in bronzo, timoni, campane di bordo, vari manufatti esposti in passato nelle precedenti

edizioni della “Fiera del Mare” e numerosi brevetti degli “Arsenalotti”. Dalla Mostra Storica si accede all’attiguo salone della ex “Sala a tracciare” dove sono esposte numerose attrezzature e macchinari risalenti agli inizi del ‘900, una interessante sezione fotografica della storia dello stabilimento e un prezioso reperto di archeologia marina riguardante un’ancora romana risalente all’epoca a. c. All’interno della Mostra Storica Artigiana sono custoditi libri tecnici, stampe e un immenso patrimonio fotografico composto da pellicole, foto e lastre ortocromatiche in vetro, trattate con gelatina al cloruro d’argento. Attualmente la Mostra Storica si è arricchita di un ulteriore tassello storico con la riscoperta e relativa catalogazione di un importante patrimonio librario concernente testi tecnici, monografie, manuali, relazioni progettuali di navi e opifici, in molti casi arricchite da disegni e mappe. Una biblioteca storica di notevole valore che completa l’offerta espositiva e che offre interessanti fonti di studio e ricerca per studenti, enti, istituzioni, liberi professionisti e cittadini.

Nelle immagini alcuni cimeli della Mostra storica artigiana all’interno dell’Arsenale Militare Marittimo di Taranto.

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Musei Navali italiani il caso Caorle

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di Desirèe Tommaselli aper raccontare rientra nella funzione educativa di ogni Museo, destinato per sua stessa mission ad acquisire, conservare, studiare e comunicare “le testimonianze materiali e immateriali dell’uomo e del suo ambiente” (definizione ICOM). E il Museo Nazionale di Archeologia del Mare di Caorle sa ben raccontare; lo dimostra il nuovo allestimento del piano terra, inaugurato a fine luglio scorso e dedicato interamente al brigantino Mercure, la cui storia chiama in campo Napoleone, il controllo dell’Adriatico, l’Arsenale di Venezia, la storia della marineria e della Marina italiana; elementi, questi, che rendono di grande interesse l’istituto, soprattutto in rapporto al vicino Museo Storico Navale della Marina militare a Venezia. La storia del Mercure è quella di una nave ceduta dai francesi alla flotta militare del Regno d’Italia e affondata durante la battaglia di Grado, combattuta contro gli inglesi tra il 21 e il 22 febbraio 1812. Il brigantino ha funzione di collegamento tra i vascelli, più grandi e più lenti. Dotato di un solo ponte, ma ben armato, il Mercure ha il compito di scortare, in quella fatidica notte di febbraio, il vascello francese Rivoli, appena N OT I Z I A R I O

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Thomas Luny, “HMS Victorious alla presa del Rivoli”, olio su tela, Greenwich, National Maritime Museum, al centro del dipinto è raffigurata l’esplosione del Mercure; in alto: Caorle, Museo Nazionale di Archeologia del Mare, esterno. A destra in alto: riproduzione in scala 1:2 delle ordinate del Mercure, Caorle, Museo Nazionale di Archeologia del Mare; in basso: Ugo Pizzarello, ricostruzione del profilo e del piano velico del brigantino Mercure.

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uscito dall’Arsenale di Venezia, dov’è stato costruito. Colpito nella Santa Barbara, il brigantino salta in aria ed affonda rapidamente spezzato in due tronconi, portando con sé quasi l’intero equipaggio. Il Weazel, il vascello inglese che lo ha attaccato, cala subito le scialuppe di salvataggio, ma riesce a recuperare solo tre uomini, poi testimoni e “narratori” di una tragica vicenda che


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ha una forte eco sia letteraria sia pittorica presso i contemporanei. Poi l’attenzione su questa storia si riaccende quando alcuni pescatori ritrovano un pezzo di artiglieria di questo brigantino. Alla scoperta dà seguito la Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto nel 2001 con indagini subacquee in cui vengono individuate altre evidenze archeologiche, così significative da portare allo svolgimento di campagne estive di scavo stratigrafico nell’area dal 2004 al 2011. Moltissimo il materiale recuperato relativo alla vita di bordo; elementi di artiglieria, due carronate, una petriera, armi, munizioni e oggetti personali dell’equipaggio (come bottoni, scarpe, stoviglie) sono oggi esposti a raccontare la quotidianità della vita di bordo, così come gli oggetti provenienti dai relitti romani e bizantini in mostra al primo piano del Museo, aperto nel 2014. Ciò che propone il nuovo allestimento, però, non è una semplice mostra di reperti della marineria del Regno Italico. Il largo uso di moderni dispositivi multimediali e interattivi consente di indagare l’imbarcazione e di individuare dove, nello scavo subacqueo, sono stati trovati i singoli oggetti esposti. La concretezza delle dimensioni del brigantino è data dalla ricostruzione della poppa in scala reale, armata con le carronate, e dalla riproduzione in

scala 1:2 delle ordinate del veliero, entrambe progettate con grandissima competenza scientifica dall’architetto Ugo Pizzarello e realizzate da carpentieri navali veneziani. La realtà virtuale fa sia navigare ancora il Mercure, riproponendo anche la nebbiosa notte del combattimento, sia rivivere l’esperienza dello scavo subacqueo: attraverso l’oculus e particolari effetti sonori, il visitatore ha la sensazione fisica di immergersi alla scoperta del relitto, il più antico di un’imbarcazione battente il tricolore italiano. Realtà immersiva virtuale, proiezioni e touchscreen preparano il visitatore e al tempo stesso gli consentono di approfondire gli argomenti, così come di conoscere l’equipaggio attraverso il Ruolo di bordo, ritrovato presso l’Archivio di Stato di Venezia e sfogliabile in formato digitale nel Museo; tutti i 92 uomini ed una donna (l’unica a bordo, la moglie del cuoco), hanno così un nome e se ne conoscono le mansioni (velai, calafati, assistenti ai pezzi, etc.) e a volte anche l’altezza, i caratteri somatici o i segni particolari. Anche lo scheletro esposto nel Museo, ci anticipa la Direttrice Annamaria Larese, sta per essere riconosciuto sulla base della medaglietta del Collegio dei Cadetti di Sant’Anna di Venezia da lui indossata.

Un esempio virtuoso di moderno e attraente Museo, quindi, quello di Caorle, frutto del lavoro di un nutrito staff di esperti composto dal direttore del Polo museale del Veneto Daniele Ferrara, dalla direttrice del Museo Annamaria Larese, dall’architetto Ugo Pizzarello, dall'archeologo dott. prof. Carlo Beltrame - docente all'Università Ca' Foscari-, da Cristina Barbiani e Fabio D’Agnano che hanno coordinato l’allestimento multimediale in collaborazione con il laboratorio di fotogrammetria Circe, il Master Digital Exhibits e il Master in Architettura Digitale dello Iuav che hanno curato la ricostruzione in digitale 3 D.

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il museo storico di Venezia

La città lagunare è custode di uno dei più belli e importanti musei marittimi

di Giuseppina Greco N OT I Z I A R I O

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i proprietà della Marina militare l’intera area espositiva comprende l'edificio principale risalente al XV secolo, già "Granaio" della Serenissima Repubblica, che si sviluppa su cinque livelli per un totale di 42 sale, ed il padiglione delle navi, situato nell’antica “officina remi” dell’Arsenale, per un totale di oltre 6000 mq di allestimento. Fondato nel 1919 dopo la Prima Guerra Mondiale, per volontà dello Stato Maggiore della Marina di riunire in un unico Museo Storico della Marina i vari cimeli sparsi negli Arsenali e a bordo delle Regie

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Navi, il Museo è situato in Campo S. Biagio, in un edificio nato sulle tracce della seicentesca “Casa dei Modelli”, che raccoglieva i modellini utilizzati, all’epoca, come riferimento per la costruzione delle imbarcazioni a grandezza naturale. Parte di questi, scampati al saccheggio francese del 1797, vennero riordinati e sistemati alla fine del dominio austriaco (1866) in un’unica sede che formò il primo nucleo del “Museo dell’Arsenale”. Diretto oggi dal capitano di fregata Agostino Fedrigo, il Museo si sviluppa lungo un percorso che ricostruisce la storia


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Accanto e sopra il Padiglione delle navi, in basso una foto d’epoca dell’ingresso del Museo storico navale di Venezia.

della marina veneziana e della Marina militare, un tuffo tra arte e cultura che comincia al pianterreno con il monumento funebre realizzato da Antonio Canova per Angelo Emo, l’ultimo ammiraglio della Marina veneziana e ingegnoso inventore di apparecchi bellici. Sempre al pianterreno, oltre a un imponente fanale di poppa di galea veneziana del XVI secolo, detto "fanò", e diversi pezzi di artiglieria da nave e da fortezza, grande interesse merita per la rarità e l'importanza storica la raccolta di diciotto plastici in legno, realizzati tra il XVI ed il XVII secolo, di antiche fortezze veneziane dell'Adriatico e dell'Egeo. Il primo

piano è quasi interamente dedicato all'aurea storia marinara della Serenissima Repubblica. Vi si possono ammirare alcuni modelli di grande valore storico: una impressionante ricostruzione di una galea da guerra, in uso fino alla metà del XVI secolo; una "galeazza", galea di grandi dimensioni che fu la protagonista della vittoria sui Turchi a Lepanto (1571); un modello particolare e affascinante di "Bucintoro", la nave da cerimonia usata dal Doge nel giorno dell'Ascensione per lo "sposalizio del mare": "Ti sposiamo", diceva in latino il Doge, gettando nelle acque un anello, "in segno di vero e perpetuo dominio". Le sale del secondo piano sono essenzialmente dedicate alla Marina Militare unitaria: modelli, dipinti e cimeli ne illustrano il percorso storico. Impreziosiscono l'esposizione gli antichi

portolani, le mappe, le stampe e i dipinti che ornano le pareti, gli antichi strumenti di navigazione, le storiche uniformi e splendidi anelli di varo. Al terzo piano è possibile ammirare la sala delle gondole, tra le quali spicca quella appartenuta alla collezionista statunitense Peggy Guggenheim; l’area dedicata alle imbarcazioni caratteristiche della laguna veneta; la collezione di ex voto marinari dei secoli XVl-XIX e l’importante e insolita raccolta di modelli di giunche cinesi donate al Museo di Venezia da un collezionista francese. L'ultimo livello, il quarto, accoglie la cosiddetta Sala svedese che testimonia i buoni rapporti tra la Svezia e l'Italia, e ancor più quelli tra le Marine dei due Paesi, mostrando l'aiuto che le nostre industrie hanno portato alla formazione della marina e dell'aviazione del paese scandinavo. Infine, del tutto inattesa, una preziosa collezione di conchiglie donata dalla stilista Roberta di Camerino. Nel "Padiglione delle Navi sono esposti alcuni esemplari originali di imbarcazioni tipiche veneziane, barche lagunari da lavoro, antiche gondole da cerimonia, tra le quali un meraviglioso Bucintoro; imbarcazioni militari tra cui una Motosilurante rimasta in servizio nella nostra Marina dopo le imprese della Seconda Guerra Mondiale; una parte della sala macchine del panfilo Elettra di Guglielmo Marconi e non ultime le imbarcazioni da corsa, come il famoso racer degli anni Trenta "Asso" (scafo Baglietto, motore Isotta Fraschini, pilota Cattaneo).

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gli europei di Glasgow, una stella ha brillato in modo particolare, quella di Linda Cerruti, atleta della Marina e pilastro della nazionale italiana di nuoto sincronizzato. Linda ha ottenuto risultati eccezionali che la fanno entrare di diritto, tra le più forti al mondo, in questa difficile e affascinante disciplina. Una formazione quella delle sincronette, capace di portare a casa ben 3 medaglie durante gli Europei, argento nel libero combinato, bronzo nel libero a squadre e nella routine tecnica. Il medagliere italiano però contiene altri preziosi risultati, due bronzi ottenuti dal duo libero e tecnico, con la coppia Costanza Ferro e Linda Cerruti che, incontenibile, ha conquistato anche un argento nel singolo libero e un bronzo nella routine tecnica del singolo. Totale 2 argenti e 5 bronzi, ovvero, sette medaglie europee in quattro giorni praticamente, un’impresa. Tra prove di squadra, di coppia e in singolo Linda, con tecnica, grinta e passione, è riuscita a chiudere sul podio tutte le specialità affrontate. Abbiamo incontrato la nostra atleta dopo la competizione europea per una breve intervista: Linda, qual è il segreto per trovare la forza fisica e mentale, necessaria ad affrontare in così pochi giorni, tante gare ottenendo in tutte un podio? Sicuramente affrontare tante prove in pochi giorni non è semplice, né dal punto di vista mentale né da quello fisico. Per me non esiste alcun segreto, durante l’anno lavoriamo circa dieci ore al giorno, io in particolare un po’ di più per perfezionare anche il duo e il singolo. In questo modo ho energia a sufficienza e una buona resistenza per affrontare le gare sulle quali mi concentro una alla volta per riuscire a dare sempre il meglio.

Prima della partenza per Glasgow ti aspettavi un successo cosi importante? Non mi aspettavo un risultato cosi importante, anche perché non mi prefiggo mai nessun obiettivo ma penso solo a dare il massimo. In questo sport, come in tutti gli altri serve equilibrio e umiltà, sempre. N OT I Z I A R I O

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Sette medaglie, molte delle quali ottenute con prove di squadra o in duo con Costanza Ferro, quanto conta l’affiatamento oltre il lavoro tecnico e la preparazione fisica? L’affiatamento è molto importante, anzi, direi fondamentale sia nel duo che nelle prove di squadra. In un gruppo non si può essere sempre d’accordo su tutto, ma le differenze per me sono motivo di crescita. Tre aggettivi per definire il nuoto sincronizzato. Elegante, faticoso e stupendo.

Sei un’atleta della Marina dal 2013, cosa è cambiato per te in questi cinque anni? Sicuramente ho trovato la giusta serenità negli allenamenti e la possibilità di dedicarmi al nuoto sincronizzato in maniera assoluta, l’unico modo per restare al passo con le altre nazioni.

A chi dedichi le sette medaglie di Glasgow? Le medaglie a Glasgow sono arrivate in un anno difficile e doloroso per la scomparsa di Federica Brollo, Aurora Etter e Noemi Carrozza, per questo abbiamo deciso di dedicarle principalmente a loro oltre che alla Marina militare, lo staff diretto dal CT Giallombardo, la federazione di nuoto, il Coni e la Rari Nantes di Savona.

Il prossimo obiettivo? Oro ai mondiali di Gwangju del 2019 in Corea? Preferisco non fare pronostici ma pensare ad allenarmi al massimo delle mie possibilità per dare il meglio nelle tappe di avvicinamento al mondiale che saranno dei test per noi e per capire il livello di condizione delle avversarie. Nel nuoto sincronizzato occorrono anni per far capire ai giudici il miglioramento di una nazione e poi, ai mondiali, ci andremo a scontrare con nazioni preparate come Russia, Cina, Giappone, Ucraina e Spagna che in questi anni hanno già dimostrato largamente il loro valore. Scalzarle non sarà semplice.

Le atlete della Marina militare Linda Cerruti e Costanza Ferro.

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Linda Cerruti, orgoglio Marina

La sincronette ha conquistato, tra prestazioni di squadra e prove singole, sette medaglie agli europei di Glasgow di Emanuele Scigliuzzo

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Il gergo marinaresco

Scopriamo i segreti del linguaggio di bordo, la lettera “I” come: intelligenza e idro-oceanografica di Alessandro Lentini

nave idro-oceanografica

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na nave Idro-oceanografica è un mezzo costruito per la ricerca scientifica e può, grazie ai numerosi strumenti tecnologici a bordo, imbarcare scienziati e ricercatori per lo studio dei fondali marini costieri, della flora e della fauna dei mari. Nave Ammiraglio Magnaghi, prima nave idro-oceanografica della Marina, è stata costruita interamente in Italia e può effettuare studi anche sulla propagazione del suono in acqua, sui parametri chimico-fisici presenti, campionamento e stratigrafia del fondo marino e delle correnti. La Marina, attraverso l’Istituto Idrografico e le navi idrografiche Magnaghi, Aretusa e Galatea, si occupa anche dell’aggiornamento delle carte nautiche nazionali.

intelligenza

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l codice internazionale nautico è un sistema di codifica che permette di rappresentare lettere singole dell'alfabeto, numeri o interi messaggi, attraverso segnalazioni visive con le bandiere nautiche, le quali, issate sulle navi verticalmente a gruppi di quattro, vengono lette dall'alto verso il basso.In particolare, una bandiera, denominata intelligenza, svolge funzioni particolari nelle comunicazioni. Intelligenza viene

issata prima di iniziare la risposta ad un proprio messaggio o con funzione di virgola o punto nei numeri decimali. Se issata dal trasmittente, può indicare anche la fine della comunicazione.

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