00 1ª di copertina D.qxp_Layout 2 12/12/18 14:18 Pagina 1
M ARINA
n o T I Z I A r I o d el l a
A n n o LX V - n o V e m b r e 20 1 8 - € 2 ,0 0
00 2ª copertina.qxp_Layout 2 12/12/18 13:24 Pagina 1
A RELIABLE PARTNER TO SAFELY GO UNDERWATER.
Use of U.S. DoD visual information n does not imply or constitute DoD endorsement.
E U Electronic Un niversal Modular Mast
L CALZON L3 CA AL LZONI SUBMAR MA ARINE SY Y YST ST TEMS: EX X XP PERIEN NC CE AND AND INNOVATION A NNOV NNOVATION OVATION VATION ATION Witth th over 40 40 y ye ears r o off exp xperienc nce, L L3 Calzo zon ni is a le eader in providin ng g rreliable, inn nno ov vativ ttiiv ve and nd high-perfo h gh p rform rmanc nc ce systtems fo forr mod modern rn submarine submarine sails. sails. The s he Univ Univ ive v rsal Modu Modular Mastt (UMM), (UMM), a as s well as th the new w E-UMM UMM (E (Electr ctron onic Un Univ ive v rs sal Modu Modular Mastt)) w witth th opt optimiz zed po ower c con onsu umpt mptio on n an nd d incr incre eased p perfo rformance, rmance, are r tw two o examp mples of of L3 L3 Calz zoni oni’s c con onsttant p pur ursuitt o off excellenc nce and nd rreliabilit b ty ty. That’ That’ t’s wh why hy our ur solutions olutions ha ave a v been c cho hosen by several na av vies around v ound th the world. Wittth h a wide w de rrang nge o off pr pro oduct ducts for or modern modern submarine submarine sails, ails, y yo ou u can rrelly y on on us ffo orr safet fety ty u und nder tth he wat ater. t r CALZ LZONI.c ON com
L3T.COM EL EC T RONIC S Y S T EMS A EROSPACE S Y S T EMS C OMMUNIC AT ION S Y S T EMS SENSOR S Y S T EMS
C A L Z ONI
01.qxp_Layout 2 19/12/18 09:56 Pagina 1
di Antonio Cosentino
Operazioni internazionali, esercitazioni complesse, formazione, addestramento, storia e sport, questi i tanti argomenti trattati nelle pagine del Notiziario di novembre. Nel “Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”, abbiamo ricordato l’indissolubile legame che unisce le Forze Armate alla Nazione, una ricorrenza che quest’anno è carica di significato poiché coincide con i cent’anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale. A cornice dell’importante evento, il Notiziario dedica un approfondimento sulla Grande Guerra: “11novembre 1918, l’ultima azione della Regia Marina”. Per le celebrazioni della ricorrenza storica del 4 novembre, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha reso omaggio all’Altare della Patria prima, al Sacrario di Redipuglia poi, quindi a Trieste, per ricordare a nome di tutti gli italiani, i caduti nelle guerre che hanno visto impegnato il nostro Paese e a quanti, in tutti questi anni, hanno perso la vita per la sicurezza e la pace tra i popoli. Trieste, la città dove la Repubblica ha celebrato la Vittoria e la conclusione di quella guerra, che sancì il pieno compimento del sogno risorgimentale dell’Unità d’Italia, con l’arrivo delle navi Audace e Grecale e con l’ingresso dell’Esercito a Trento. Con queste parole il capo dello Stato ha voluto sottolineare l’importanza e la centralità di Trieste: “In questa magnifica piazza, così ricca di storia e di cultura, profondamente italiana ed europea, città di confine e di cerniera, città cara a tutta Italia. Trieste, capitale di più mondi, storia di tante storie è - insieme - un simbolo e una metafora della complessità e delle contraddizioni del Novecento. Saluto con affetto i triestini e, con loro, tutti gli Italiani. Alle Forze Armate, protagoniste in questa giornata, indirizzo il riconoscente pensiero della Repubblica, la loro storia è testimonianza di un servizio prezioso reso all’indipendenza d’Italia”. Le stesse Forze Armate che si pongono ancora a baluardo di difesa e sicurezza del Paese operando nel proprio elemento naturale, così la Marina si addestra quotidianamente, ne è un esempio una delle più grandi, articolate e complesse esercitazioni militari condotte negli ultimi anni come la “Trident Juncture”, che ha rappresentato un importante banco di prova per lo strumento militare dell’Alleanza Atlantica. A carattere internazionale anche l’esercitazione Smerex sulla ricerca e soccorso dei sommergibili sinistrati, che ha evidenziato una delle eccellenze della Marina militare in campo subacqueo. A terra, continuano a susseguirsi le attività istituzionali in cui è partecipe il capo di Stato Maggiore della Marina. A Venezia, l’ammiraglio Valter Girardelli, ha presenziato e inaugurato il nuovo Anno Accademico che sancisce l’avvio del percorso annuale degli allievi verso la professione di marinaio e che li porterà ad affrontare nuove sfide. Anche nel sociale la Marina si mantiene in primissima linea per gli obiettivi e le finalità perseguite come l’evento conclusivo della manifestazione “Vienna sul Lago”, il cui ricavato è devoluto in beneficienza, e il concerto di solidarietà di fine anno della Banda musicale, organizzato dalla Marina militare all’Auditorium Parco della musica di Roma. Non manca, come di consueto, la rubrica sui “dis…corsi” di navigazione e articoli a carattere storico e scientifico. Cos’altro aggiungere, se non augurarvi una buona lettura.
1
02.qxp_Layout 2 12/12/18 14:33 Pagina 1
Milano, centro di ricerca IFOM. Ricercatori, volontari, donatori e persone guarite grazie alla Ricerca. Scopri le loro storie su airc.it
CONTRO IL CANCRO, IO CI SONO. Ogni giorno migliaia di persone sostengono insieme la Ricerca. PerchĂŠ sanno che soltanto uniti, renderemo il cancro sempre piĂš curabile. 800.350.350 - CCP 307272 - WWW.AIRC.IT
03.qxp_Layout 2 21/01/19 10:09 Pagina 1
SOMMARIO
Il Notiziario della Marina è una testata giornalistica mensile fondata nel 1954
Novembre
2018
Registrazione: Tribunale di Roma n.396/1985 dell’ 8 agosto 1985
Proprietà Ministero della Difesa Editore Ministro della Difesa
Marina Militare - Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione
DIRETTORE RESPONSABILE Antonio COSENTINO
REDAZIONE
Luciano REGINA, Pasquale PRINZIVALLI, Emanuele SCIGLIUZZO D IREZIONE E R EDAZIONE Marina Militare - Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione Notiziario della Marina - piazza della Marina, 4 - 00196 Roma - tel. 06.3680.5556 mail: notiziario.marina@gmail.com segreteria e abbonamenti tel. 06.36806318 partita iva: 02135411003 N ORME
PER LA COLLABORAZIONE
La collaborazione è aperta a tutti, gli elaborati, inediti ed esenti da vincoli editoriali, esprimono le opinioni personali dell’autore, che ne assume la responsabilità. La Direzione si riserva il diritto di dare agli articoli il taglio editoriale ritenuto più opportuno. Gli articoli, concordati con il Direttore, dovranno essere corredati di foto (formato .tif o .jpg, di dimensioni minime 18 x 13 cm, con risoluzione a 300 dpi) e didascalie esplicative; gli elaborati dovranno essere redatti evitando l’uso di acronimi, che eventualmente vanno esplicitati. L’accoglimento degli articoli o proposte di collaborazione non impegnano la Direzione alla pubblicazione nè alla retribuzione.
© Tutti i diritti sono riservati.Testi e foto non possono essere riprodotti senza l’autorizzazione del Direttore. COME ABBONARSI
Le modalità di sottoscrizione sono: - versamento di € 20,00 con bollettino postale CCP 001028881603 oppure - bonifico bancario - codice IBAN IT26G0760103200001028881603 intestati a Difesa Servizi s.p.a. con la causale: abbonamento al Notiziario della Marina. Effettuato il pagamento è necessario inviare copia via mail a: notiziario.marina@gmail.com oppure per fax al numero 06.36803396, con i dati completi (nome, cognome, indirizzo, telefono, codice fiscale e mail).
Stampa: Fotolito Moggio srl, Villa Adriana - Tivoli
Concessionaria di pubblicità: N&C Media srl tel. 03311783010 amministrazione@necmedia.eu
chiuso in redazione il 12 dicembre 2018
Nave Termoli durante il transito nello stretto di Corinto.
4 6 8 12 14 18 20 22 24 26 29 34 36 39 41 42 44 46
Allegato il fumetto storico dal titolo “Affondate la Viribus Unitis”
4 novembre: Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate di Pasquale Prinzivalli Trident Juncture 2018 di Piergiorgio Ferroni
L’esercitazione internazionale Smerex 18
di Emanuele Scigliuzzo
A difesa degli interessi nazionali di Antonio Cosentino Esercitazione Goldfinger di Filippo B.
Nave Termoli entra nel 2° Gruppo Nato di Luciano Regina Artico, un nuovo mare si sta formando
di Emanuele Scigliuzzo
Il nuovo Anno Accademico l’inizio di nuove sfide
di Antonello Lorusso
Concerto, un mare di solidarietà di Elisabetta Gramolini La Marina sulle note del valzer di Elisabetta Gramolini
Grande Guerra: 11 Novembre 1918, “ultima azione della Regia Marina” di Enrico Cernuschi Buon Compleanno Palazzo Marina di Desirèe Tommaselli La Rivista Marittima ha compiuto 150 anni di Natalia Marra Riapre il Museo Storico Navale di Venezia
di Antonello Lorusso
Nominati i consiglieri scientifici della Marina
di Alessandro Boggio Tomasaz
90° anniversario per ricordare la spedizione di Nobile di Giosué Allegrini
Il Castello Svevo di Brindisi di Giuseppina Maria Greco
Dis...Corsi di navigazione, che ore sono? Guardiamo le stelle di Paolo Giannetti
3
04-05.qxp_Layout 2 18/12/18 15:49 Pagina 1
4 novembre:
Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate La ricorrenza di quest’anno è carica di significato poichè coincide con i cento anni dalla fine della prima Guerra Mondiale "1918 - 2018”
Q
di Pasquale Prinzivalli
uest’anno la ricorrenza del 4 novembre ha assunto un particolare significato poichè si celebra anche il centenario della fine della prima Guerra Mondiale. Le celebrazioni hanno preso il via dalla Capitale dove il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta e dalle più alte cariche dello Stato, ha deposto una corona d'alloro al Sacello del Milite Ignoto all'Altare della Patria. A rendere gli onori al capo dello Stato una Brigata di formazione interfore schierata in piazza Venezia, poi il tradizionale sorvolo delle Frecce Tricolori ha chiuso la cerimonia nella Capitale. Successivamente le celebrazioni si sono svolte al Sacrario di Redipuglia con la deposizione di una corona d’alloro da parte del capo dello Stato e a Trieste. A rendere omaggio alla “Giornata” sono stati i molti triestini intervenuti alla cerimonia che ha avuto luogo in piazza Unità d’Italia, dove erano schierati militari dell’Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e della Guardia di Finanza. "Quanto accaduto cento anni fa deve costituire monito per il futuro perché l'incubo della guerra non sbiadisca mai dalle nostre menti, nella consapevolezza Le nostre Forze, armate di orgoglio e umanità, le parole della locandina realizzata in occasione della Giornata dell’Unitò nazionale e delle Forze Armate. A destra due momenti delle celebrazioni di Roma e Trieste. N OT I Z I A R I O
D E L L A
che molti sono i pericoli che attualmente incombono sulla sicurezza dell'intera comunità internazionale. Oggi la pace non è un bene scontato che possiamo permetterci di dare per acquisito, ma è qualcosa che va costruito e preservato ogni giorno", queste le parole del ministro della Difesa Elisabetta Trenta durante il suo intervento nel quale ha voluto ringraziare gli uomini e le donne delle Forze armate che con coraggio e sacrificio, proprio in quelle giornate, hanno garantito assistenza alle popolazioni colpite dal maltempo, che in quei giorni imperversava in Italia. Su questo tema si è soffermato anche il presidente della Repubblica, rivolgendo un sentito ringraziamento ai militari e ai volontari impegnati durante le operazioni di soccorso alle popolazioni delle zone colpite, ribadendo con forza la solidarietà piena di tutta Italia. Per onorare i sacrifici dei soldati caduti a difesa della Patria, in rappresentanza del presidente Mattarella, il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha reso omaggio al Sacrario Militare dei Caduti d'Oltremare di Bari.
M A R I N A
04-05.qxp_Layout 2 18/12/18 15:49 Pagina 2
5
06-07.qxp_Layout 2 18/12/18 15:50 Pagina 1
Si è svolta dal 25 ottobre al 7 novembre in Norvegia la Trident Juncture 2018 (TRJE18), una delle più grandi, articolate e complesse esercitazioni militari condotte negli ultimi anni
Trident Juncture 2018 di Pergiorgio Ferroni
A
partire dal 25 ottobre sino al 7 novembre 2018 in Norvegia si è svolta la Trident Juncture 2018 (TRJE18), una delle più grandi e più articolate e complesse esercitazioni militari condotte negli ultimi anni. La TRJE18 ha rappresentato un importante banco di prova per lo strumento militare dell'Alleanza Atlantica che, dopo un quarto di secolo, è tornata ad addestrare le proprie forze in scenari non permissivi e multi-minaccia caratterizzati da condizioni meteo-climatiche particolarmente impegnative con temperature sotto lo zero, venti oltre i 40 nodi e onde alte più di 5 metri. Le cifre che descrivono l'esercitazione sono di as-
N OT I Z I A R I O
D E L L A
soluto spessore: 31 paesi partecipanti (29 NATO + Svezia e Finlandia), 52000 uomini, 65 Unita' Navali, 250 aeromobili e oltre 10000 veicoli terrestri. Un evento della stessa portata risale ai primi anni novanta, alle attività della serie Display Determination, Distant Hammer o Dragon Hammer in uno scenario geopolitico del tutto diverso. Lo sforzo logistico per dispiegare un così elevato numero di uomini e mezzi
M A R I N A
senza paralizzare un paese come la Norvegia è iniziato a fine agosto tramite grandi navi cargo scortate da unità militari e attraverso una vasta operazione anfibia che ha dato via alla c.d. battaglia di Oppdal. Il comando delle forze navali del Nord è stato affidato al COMSTRIKFORNATO, ovvero il CTF 1106, in cui era presente un piccolo contingente di militari italiani composto da sei ufficiali ed un
06-07.qxp_Layout 2 18/12/18 15:50 Pagina 2
sottufficiale provenienti da Marina, Esercito e Aeronautica, tutti impiegati in ruoli direttivi dello staff. Il personale del CTF 1106 è imbarcato sulla USS Mount Whitney - LCC 20 il 12 ottobre a Lisbona e ha subito iniziato a lavorare per riuscire a convogliare tutte le informazioni necessarie in un unico sistema di comando e controllo per le forze navali e terrestri di tutte differenti nazioni della task force. Professionisti
delle varie forze armate provenienti da vari paesi, si sono integrati in pochissimo tempo portandolo a oltre 200 persone lo staff di STRIKFORNATO. Nella fase iniziale dell’esercitazione si è svolta la LIVEX: la simulazione di un conflitto su mare, terra e aria della durata di vari giorni con attività seriali a difficoltà crescente. La Trident Juncture 2018 ha visto la partecipazione di diversi comandi Nato
e nazionali che hanno messo in campo le loro expertise per lo sviluppo di uno scenario operativo ad elevata difficoltà sotto la costante minaccia cibernetica. La TRJE18 ha concentrato in Norvegia il fiore all’occhiello delle forze armate delle varie nazioni partecipanti riunite sotto un comando Nato, del Carrier Strike Group 8 della Marina degli Stati Uniti e i Marines del Marine Expeditionary Force II. In tale contesto, lo stesso Strike Group ha operato all’ interno del Circolo Polare Artico, tornando a condurre operazioni di volo in condizioni climaticamente estreme, per la prima volta dopo 28 anni.
7
08-11.qxp_Layout 2 18/12/18 15:58 Pagina 1
L’esercitazione internazionale Smerex 18
“
Submarine Escape Rescue Exercise: ricerca, soccorso e fuoriuscita da un sommergibile sinistrato, un’attività che poche Marine al mondo sono in grado di condurre, un’eccellenza in campo subacqueo
N OT I Z I A R I O
D E L L A
M A R I N A
”
08-11.qxp_Layout 2 18/12/18 15:58 Pagina 2
Submarine Escape Rescue Exercise
L
di Emanuele Scigliuzzo
’attività addestrativa Smerex Submarine Escape Rescue Exercise è una esercitazione incentrata sulla ricerca, il soccorso e la fuoriuscita dell’equipaggio, da un sommergibile sinistrato. Oltre all’addestramento alle procedure da attuare per il recupero del personale coinvolto, Smerex è stata anche l’occasione per testare la catena che normalmente si deve attuare in caso di sinistro marittimo, attraverso il Cospas-Sarsat, un sistema satellitare internazionale per la localizzazione di navi in difficoltà. Attivo dal 1982, il CospasSarsat favorisce, attraverso una rapida localizzazione del luogo dell’incidente, la sopravvivenza delle persone coinvolte e la riduzione dei rischi delle squadre SAR (ricerca e soccorso). Quest’anno hanno partecipato alla Smerex il sottomarino greco Matrozos, della classe U214 e il personale dell’Ismerlo (International Submarine Escape and Rescue Liaison Office), un ufficio della Nato, istituito nel 2003, con lo scopo di fornire consulenze mirate per la prevenzione di incidenti a bordo di sottomarini e come rapida risposta in caso di incidente; Ismerlo è composto da un team internazionale di ufficiali e tecnici. Per la Marina italiana hanno preso parte all’esercitazione nave Anteo, con il ruolo di soccorritore, il sommergibile Romei e il Gruppo Operativo Subacquei e Incursori con i team di Pronto Intervento Aviolanciato S.P.A.G. (Submarine Parachute Assistant Group), supportato dallo S.M.E.R.A.T. (Submarine Escape and Assistance Group). L’attività di soccorso ai sommergibili rappresenta un’eccellenza in campo subacqueo, riconosciuta all’estero. Presente all’esercitazione, come osservatore, il personale delle marine estere del Brasile, Cile, Ecuador, Emirati Arabi Uniti, Francia, Israele, Olanda, Pakistan, Russia, Turchia e Spagna. Un’attività che la Marina è in grado di svolgere grazie alla preparazione di personale specializzato e alla dotazione di mezzi imbarcati su nave Anteo, come il minisommergibile SRV 300 e la Campana McCann.
9
08-11.qxp_Layout 2 18/12/18 15:58 Pagina 3
Uomini straordinari, mezzi speciali
M
olteplici sono le capacità acquisite dagli uomini del Gruppo Operativo Subacquei, compresa quella di raggiungere quote d’immersione importanti fino a una profondità di 250 metri con escursioni fino a 300, utilizzando la tecnica delle immersioni in saturazione. Fa parte del G.O.S. il nucleo operativo S.P.A.G. (Submarine Parachute Assistant Group), un nucleo capace di proiettare, da mezzi ad ala fissa o rotante, 10 uomini in grado di allestire sul luogo del sinistro marittimo, un campo base galleggiante per stabilire un contatto con il battello sinistrato e fornire una prima assistenza sanitaria all’equipaggio. I mezzi di salvataggio
N OT I Z I A R I O
D E L L A
impiegati per prestare soccorso in caso di sinistro marittimo sono il minisommergibile SRV 300 e la campana McCann, entrambi ad alto contenuto tecnologico, in dotazione a nave Anteo. Il primo, simile a un batiscafo, può raggiungere 300 metri di profondità ed è dotato di due bracci manipolatori che possono fornire ausilio nelle fasi di soccorso. La campana McCann è un sistema di salvataggio integrato composto da due compartimenti: quello superiore, presso-resistente, destinato ai manovratori e al personale recuperato; il secondo è un ambiente aperto che serve da passaggio, comunicante con quello superiore.
M A R I N A
08-11.qxp_Layout 2 18/12/18 15:58 Pagina 4
11
12-13.qxp_Layout 2 18/12/18 16:51 Pagina 1
A difesa dei confini nazionali Continua l’impegno di nave Carabiniere come Unità di bandiera dell’operazione Mare Sicuro, condotta dalla Marina Italiana per tutelare gli interessi nazionali e la libera navigazione nel Mediterraneo N OT I Z I A R I O
D E L L A
di Antonio Cosentino
L
e unità della Squadra Navale della Marina sono impegnate dal 12 marzo del 2015, nell’Operazione Mare Sicuro (OMS), varata dal governo italiano per garantire, attraverso la presenza di un dispositivo aereonavale, la sorveglianza nel bacino del Mediterraneo
M A R I N A
Centrale e nello stretto di Sicilia.Tra i compiti principali dell’OMS il contrasto all’immigrazione illegale e al traffico di esseri umani, ma le unità della Marina spesso si trovano a svolgere compiti di supporto a imbarcazioni civili. Nave Carabiniere, attuale Unità di Bandiera del Comando Tattico dell’operazione Mare Sicuro, durante l’attività di pattugliamento ha prestato soccorso al motopesca Anna Madre di Mazara del
12-13.qxp_Layout 2 18/12/18 16:51 Pagina 2
A sinistra, la prora di nave Carabiniere, attualmente è impagnta come Unità di Bandiera dell’Operazione Mare Sicuro. In alto, l’attività di rimorchio, dopo il controllo nei confronti di un natante segnalato dal dispositivo Themis, condotta in cooperazione con la Guardia di Finanza. Sopra, gli operatori del nucleo subacqueo della fregata intervengono in soccorso di un motopesca di Mazara del Vallo.
Vallo, che andava alla deriva per alcuni spezzoni di gomma che impedivano la propulsione. La sicurezza nel Mediterraneo però passa sia attraverso il dispositivo Mare Sicuro, attività condotta a livello nazionale, ma anche attraverso operazioni assicurate da accordi internazionali come l’Operazione Themis, in atto da febbraio del 2018. Quest’operazione, voluta dall’Agenzia Europea delle Guardie Costiere e di Fron-
tiera (Frontex), sostituisce la Triton, iniziata nel 2014, con l’obiettivo, tra gli altri compiti assegnati, di coadiuvare l’Italia, nel fronteggiare il flusso illegale dell’immigrazione. Questa rete formata di uomini e mezzi italiani ed europei, opera cooperando e scambiando informazioni tra di loro, come nella notte tra il 22 e il 23 novembre, quando nave Carabiniere, insieme alla motovedetta della Guardia di Finanza GdF 202, è inter-
venuta, proprio su segnalazione da parte dei mezzi impiegati nell’Operazione Themis, per l’identificazione di un’imbarcazione sospetta. Grazie a questa azione congiunta il natante, utilizzato come “nave madre”, è stato rimorchiato nel porto di Lampedusa, dopo che la fregata ne aveva impedito la fuga. Un successo della cornice di sicurezza messa in atto dall’Italia e dall’Unione Europea, a difesa dei confini nazionali.
13
14-17.qxp_Layout 2 19/12/18 09:35 Pagina 1
Esercitazione Goldfinger
A
di Filippo B. foto di Rosario Caruso
nche quest’anno, il Gruppo Operativo Incursori (GOI) ed il 1° Gruppo Elicotteri di Maristaeli Luni della Marina militare hanno condotto l’esercitazione Goldfinger, al fine di mantenere e migliorare le capacità operative nel settore del controterrorismo marittimo, rafforzando, nel contempo, la stretta collaborazione da sempre in vigore tra i due gruppi. Ed è stato proprio con il massimo spirito di collaborazione e professio-
nalità, premessa fondamentale per svolgere questa tipologia di attività, che uomini e mezzi dei due Reparti hanno operato in un contesto estremamente singolare, quale è il campo Barbara, una area dell’Adriatico settentrionale dove sono state istallate le piattaforme offshore dell’Eni per l’estrazione di idrocarburi. La Goldfinger rappresenta il culmine della preparazione operativa degli uomini del GOI, soprattutto per il particolare
Battelloni d’assalto del Gruppo Operativo Incursori in navigazione nel mar Adriatico verso il Campo Barbara, un’area dove sono istallate molte piattaforme offshore dell’Eni.
N OT I Z I A R I O
D E L L A
M A R I N A
14-17.qxp_Layout 2 19/12/18 09:35 Pagina 2
e complesso scenario da affrontare, in quanto consente di verificare le capacità delle Forze Speciali della Marina nel condurre un’azione tesa alla riacquisizione del controllo di una fortezza d’acciaio sita in alto mare, allo scopo sia di liberarne l’equipaggio fatto ostaggio da un gruppo terroristico, sia di garantire il fabbisogno energetico nazionale. Ma come ci si prepara per queste esercitazioni, così complesse? Inizia tutto dall’addestramento quotidiano che il GOI pianifica a favore dei propri operatori, affinché affinino le loro capacità nel movimento tattico, nell’impiego delle armi e nell’applicazione delle procedure di trattamento e liberazione degli ostaggi. Questa meticolosa e continua preparazione è sviluppata nelle
tre dimensioni e si svolge in ambientazioni sempre più realistiche, permettendo così agli Incursori di Comsubin di poter operare in tutti gli scenari ritenuti oggi ad alto rischio. Ma non è tutto, perché per poter condurre una operazione durante la quale si realizza l’assalto ad un obiettivo marittimo da tre ambienti diversi (subacqueo, di superficie e aereo), risulta fondamentale l’opera di coordinamento e controllo di ogni singola attività, al fine di garantire la sicurezza di tutti gli operatori in gioco. Benché il periodo dell’anno non abbia assicurato condizioni meteo marine favorevoli, la Goldfinger ha avuto un enorme ritorno addestrativo sia per il GOI, che per il personale del 1° Gruppo
15
14-17.qxp_Layout 2 19/12/18 09:35 Pagina 3
N OT I Z I A R I O
D E L L A
M A R I N A
14-17.qxp_Layout 2 19/12/18 09:35 Pagina 4
elicotteri di Maristaeli, anche grazie alla completa disponibilità dell’Eni nel concedere l’utilizzo di una piattaforma d’estrazione e le proprie strutture della sede del Distretto Centro Settentrionale (DICS) di Marina di Ravenna. In questa occasione, il Gruppo Operativo Incursori ha colto infine l’opportunità di validare nuove procedure d’intervento ed utilizzare materiali di ultima generazione, come gli apparati di scoperta che utilizzano la tecnologia FLIR (forward looking infrared) basata sulla ri-
velazione della radiazione termica, che permettono di avere immagini nitide e chiare anche in condizioni di buio totale. La Goldfinger è certamente un’esercitazione ad alta valenza che ha permesso agli uomini e mezzi della Marina militare di confermare, ancora una volta, la completa capacità operativa di intervento nel settore del controterrorismo marittimo, in scenari particolarmente complessi come quelli delle piattaforme nazionali offshore.
In primo piano uno sniper che protegge un team di Incursori in discesa sulla piattaforma da un elicottero EH-101 attraverso la tecnica del fast rope.
17
18-19.qxp_Layout 2 18/12/18 16:05 Pagina 1
Nave Termoli entra nel 2° Gruppo Nato Il cacciamine è stato impegnato in attività addestrative internazionali Nato, durante le quali ha ritrovato delle mine della seconda guerra mondiale. Condotte anche importanti attività diplomatiche
Momento della cerimonia della consegna della stella di prora di nave Audace alla presenza del dottor Kemal Can Gur;
a centro pagina l’emozionante transito di nave Termoli nello stretto di Corinto.
N OT I Z I A R I O
D E L L A
M A R I N A
18-19.qxp_Layout 2 18/12/18 16:05 Pagina 2
S
di Luciano Regina
ono stati 53 giorni intensi quelli vissuti dall’equipaggio del cacciamine Termoli, impegnato in attività addestrative internazionali: Olives Noires e Nusret, ma non solo. Diversi i compiti di naval diplomacy affidati a nave Termoli che ha ricevuto a bordo, nella sosta in Tunisia a La Goulette, la visita dell’ambasciatore d’Italia a Tunisi, S.E. Lorenzo Fanara, accompagnato dall’addetto militare, comandante Fantoni. L’ambasciatore ha potuto apprezzare le peculiarità dell’Unità, dotata di camera iperbarica per il trattamento medico di emergenza per i sommozzatori, oltre che di veicoli subacquei, Pluto Gigas e Pluto Plus, impiegati per vedere, attraverso telecamere, i contatti scoperti dal sonar. Proprio questi mezzi sono stati impiegati durante l’esercitazione Olives Noires, condotta con il 2° Gruppo di contromisure mine della Nato (Standing NATO Mine Counter Measures Group 2), organizzata dalla Marina Nazionale francese, alla quale hanno partecipato anche Germania, Grecia, Turchia, Slovenia, Belgio, Polonia e Stati Uniti. Durante il trasferimento dalla Tunisia verso la Turchia, con l’emozionante attraversamento dello stretto di Corinto, si è svolta una esercitazione con la Marina tunisina per favorire una crescente sinergia, con un partner internazionale impegnato nella sicurezza del Mediterraneo. Prima della fase addestrativa Nusret, organizzata dalla Marina turca, il dottor Kemal Can Gur, rappresentante dell’Istanbul Shipyard, il cantiere navale dove le unità Ardito e Audace saranno demolite, ha consegnato al comandante del cacciamine, tenente di vascello Mirco Forasacco, la stella di prora di nave Audace per riportarla in Italia. Un gesto che permette al nostro Paese di conservare un cimelio significativo di una delle unità che hanno scritto la storia recente della nostra Marina. Ripreso il mare, nave Termoli è stata impegnata, sempre con il Gruppo Nato, nelle acque antistanti l’isola di Uzunada, provincia di Izimir, nell’esercitazione Nusret, durante la quale, l’equipaggio del cacciamine si è reso protagonista del ritrovamento di tre residuati bellici. Le tre mine, ancora pericolose per la navigazione, sono state segnalate alle autorità turche che le hanno recuperate per metterle in sicurezza. L’esercitazione si è riconfigurata in attività operativa, mettendo in luce la prontezza delle nostre unità navali.
19
20.qxp_Layout 2 19/12/18 15:29 Pagina 1
Artico, un nuovo mare si sta formando
Anche se può sembrare così lontano dal nostro Paese, l’Artico rappresenta oggi un punto strategico per i cambiamenti climatici del mondo e la crescita economica mondiale
S
di Emanuele Scigliuzzo
ono trascorsi 90 anni da quando la Marina ha compiuto la sua prima missione nel lontano Artico con la spedizione che passò alla storia per la tragedia che l’ha accompagnata ma anche, per i risultati scientifici all’epoca raggiunti. Da allora, la Marina è tornata in quell’area con la missione High North condotta con il coordinamento scientifico dell’Istituto Idrografico insieme a Enti di ricerca nazionale e internazionali, con l’impiego di nave Alliance. Dalla storica spedizione che vide protagonista nave Città di Milano tante sono le cose cambiate, sicuramente, l'interesse in quella zona del globo è cresciuta ed è importante più che mai, oggi, comprendere quali sono i cambiamenti in atto dal punto di vista amN OT I Z I A R I O
D E L L A
bientale. Conseguenza dei gravi cambiamenti però, è l’apertura di nuove prospettive economiche nel “nuovo mare” ricco di risorse fossili. L’impegno continuo dell’Italia nel condurre studi scientifici che hanno riguardato l'oceanografia, l'idrografia, la meteorologia, gli studi sulle correnti marine, la flora e la fauna acquatica, hanno permesso al nostro Paese, negli ultimi due anni, di prendere parte al tavolo artico, con il direttore dell’Istituto Idrografico, ammiraglio Luigi Sinapi, cha ha anche introdotto i lavori del forum internazionale “Nuovo Artico Vecchio Mediterraneo” che si è svolto a Genova. Durante i due giorni di lavori, sono stati messi in relazione il mar Mediterraneo con il Mar Artico che, seppur di-
M A R I N A
stanti geograficamente sono accomunati dalle conseguenze dei cambiamenti climatici. E’ nell’interesse di tutti, comprendere, studiare e proteggere, il nuovo mare che si sta formando in artico, prima di considerare lo stesso, come una nuova risorsa economica. La Marina è in campo come sempre a tutela dell’interesse della collettività e per la salvaguardia dell’ambiente.
21.qxp_Layout 2 18/12/18 16:40 Pagina 1
K K K K K
:
D
5
0ć 4% Ĉ 5 [ 0 Ĉ % Ĉ 0% [:G5:Ĉ DG Ĉ 0 Ĉ D:GO Ĉ 0Ĉ DR
0% :Ĉ â êĈ Ĉ ãçĈ ! 55 % :Ĉ ãáâ ê 0% [:G5:Ĉ ă Ĉ [% 0 Ĉ % O 0% î Ĉ èã \\\ó 4 G% 5 ó % K ó % O
b
22-23.qxp_Layout 2 18/12/18 16:07 Pagina 1
Il nuovo Anno Accademico l’inizio di nuove sfide
E’ stato inaugurato il nuovo Anno Accademico, un momento significativo che apre per i frequentatori il percorso didattico che li porterà ad affrontare nuove sfide e a guardare il mondo con differenti prospettive
D
di Antonello Lorusso
all'Arsenale di Venezia, il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli, ha inaugurato l'Anno Accademico 2018-2019 per tutti gli Istituti di Formazione della Forza Armata. Nel suo saluto, l’ammiraglio Girardelli ha spiegato come "il nuovo anno addestrativo segna, per i frequentatori, l'inizio del percorso didattico che li porterà ad affrontare nuove sfide e a guardare il mondo con differenti prospettive e con strumenti sempre più efficaci". L'apertura dell'Anno Accademico per l'Accademia Navale di Livorno, per le Scuole Sottufficiali di Taranto e della Maddalena, per la Scuola Navale Militare "Francesco Morosini" e per la Scuola Militare delle Forze Armate di Chiavari sancisce l'avvio del percorso annuale degli allievi verso la professione di marinaio, un modello moderno che costituisce per i giovani una concreta prospettiva per la realizzazione di una vita professionale entusiasmante al servizio del Paese e della collettività. A conferma della
N OT I Z I A R I O
D E L L A
proficua sinergia solidamente avviata tra la Forza armata e il mondo accademico, data la pluriennale collaborazione tra la Marina militare e diverse università italiane, il Magnifico Rettore dell'Università Ca' Foscari di Venezia, professor Michele Bugliesi, ha tenuto per l'occasione una Lectio Magistralis dal titolo "Le sfide della Cyber Security". Durante il suo intervento, il Magnifico rettore ha sottolineato "il proficuo rapporto di collaborazione con la Forza armata che vede la condivisione di contenuti ed esperienza di docenza. Rapporto che è cresciuto nell'ultimo triennio grazie a nuove e stimolanti sinergie". Al termine della cerimonia, sono stati consegnati, come da tradizione, premi e distintivi d'onore agli allievi risultati particolarmente meritevoli nel corso del precedente anno di studi per attitudine professionale e rendimento.
Venezia, 14 novembre 2018. Inaugurazione Anno Accademico 2018 - 2019, alcuni momenti della cerimonia nella Sala Squadratori, presso l’Istituto di Studi Militari Marittimi, all’interno dell’Arsenale di Venezia
M A R I N A
22-23.qxp_Layout 2 18/12/18 16:07 Pagina 2
23
24-25.qxp_Layout 2 18/12/18 17:36 Pagina 1
Concerto, un mare di solidarietà di Elisabetta Gramolini
All’Auditorium Parco della Musica di Roma, l’evento di fine anno della Banda musicale
I
l programma vario, la finalità benefica e i momenti scanzonati e divertenti sono gli ingredienti del concerto offerto dalla Marina militare all’Auditorium Parco della musica di Roma. Come da tradizione, i 102 elementi della Banda musicale hanno eseguito diversi brani, spaziando dal lirico al muN OT I Z I A R I O
D E L L A
sical. Novità dell’edizione di quest’anno è stata la partecipazione di 80 artisti del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che hanno accompagnato i musicisti della Marina. Sul podio, il capitano di vascello Antonio Barbagallo, direttore della Banda, ha intrattenuto e sorpreso il pubblico grazie alla scelta di
M A R I N A
pezzi leggendari di gruppi rock, come i Deep purple e i Queen. Ma la serata, oltre alla musica, ha avuto come altra protagonista la solidarietà che lega da sempre la Marina militare ad alcune organizzazioni benefiche. L’evento infatti è dedicato alla Fondazione Francesca Rava che dal 2000 aiuta l’infanzia in condizioni di disagio, sia in Italia sia all’estero.Testimonial della onlus è l’attrice Martina Colombari che, dal palco, ha ricordato l’importanza di contribuire
24-25.qxp_Layout 2 18/12/18 17:36 Pagina 2
alla raccolta fondi, scegliendo i prodotti solidali in vendita pure durante il concerto nel foyer del teatro. Nel corso della serata, inoltre, è stato presentato il calendario 2019 della Forza armata, dal titolo “Palombari e incursori nella Marina militare”. A parlarne, insieme alla giornalista e conduttrice del Tg2 Marzia Roncacci, sono stati il fotografo Massimo Sestini, autore degli scatti, il capo di Stato Maggiore della Marina, l’ammiraglio di squadra Valter Girardelli,
e il medico Domenico Scopelliti, vicepresidente scientifico della Fondazione “Operation Smile Italia Onlus”. Proprio alla onlus infatti è dedicato il calendario, a conferma della collaborazione con la Forza armata tramite il progetto “Un mare di sorrisi” con cui i medici e gli infermieri volontari della Fondazione operano a bordo delle unità navali i bambini e gli adulti affetti da malformazioni al volto. Durante la serata infine sono state ricordate le aziende Leo-
nardo, Elettronica e Mdba, che hanno sostenuto l’iniziativa oltre al media partner Tv 2000 che ritrasmetterà l’evento. Roma, 28 novembre 2018. Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica di Roma. La Banda musicale della Marina Militare si esibisce in un concerto a favore della Fondazione "Francesca Rava" N.P.H. ITALIA onlus. Sopra: l’ammiraglio Valter Girardelli con l’attrice Martina Colombaritestimonial della onlus.
25
26-27.qxp_Layout 2 19/12/18 09:51 Pagina 1
La Marina sulle note del valzer di Elisabetta Gramolini
G
li stucchi della Galleria della reggia sabauda hanno fatto da scenario al “Gran Ballo di Venaria Reale”, l’evento conclusivo della manifestazione “Vienna sul Lago”, giunta alla XXIV edizione. A partecipare in qualità di cavalieri delle debuttanti, sono stati trenta aspiranti guardiamarina dell’Accademia Navale di Livorno. La serata rappresenta il culmine di un percorso formativo per i futuri ufficiali. Nei giorni precedenti, oltre alle prove, i ragazzi hanno seguito un programma intenso di attività culturali, fra cui, l’incontro con il prefetto di Novara, la dottoressa Rita Permiatti, una conferenza sul tema della sicurezza a 17 anni di diN OT I Z I A R I O
D E L L A
stanza dall’attentato alle Torri Gemelle, e la visita alla reggia di Venaria Reale. Fra i momenti più significativi, l’omaggio ai monumenti nella città di Novara in ricordo dei "Caduti di Nassirya" e "Ai Marinai d'Italia” con la deposizione di due corone d’alloro. «Vienna sul lago – afferma il contrammiraglio Pierpaolo Ribuffo, comandante Accademia Navale di Livorno - è una manifestazione speciale a cui partecipano ragazzi e ragazze speciali che hanno dimostrato il loro impegno». Per gli obiettivi e le finalità sociali perseguiti, l’intera kermesse ha raccolto negli anni prestigiosi riconoscimenti. Il ricavato del “Gran Ballo” infatti viene devoluto in beneficienza. In particolare quest’anno a ricevere i fondi è stato il Corpo italiano di soccorso dell’ordine di Malta (Cisom). L’edizione ha visto anche le giovani
M A R I N A
dame indossare delle scarpe rosse, divenute il simbolo della campagna internazionale contro i reati ai danni della popolazione femminile grazie all’installazione della artista Elina Chauvet che nel 2009 usò centinaia di calzature rosse abbandonate nella città messicana Ciudad Juárez. L’opera, intitolata “Zapatos Rojas”, è divenuta uno dei modi più replicati anche in Italia per celebrare il 25 novembre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. «Da sempre - spiega il notaio Claudio Limontini, presidente del Comitato “ Vienna sul Lago” - la manifestazione mette al centro le donne e i loro sogni. Le violenze subite dalle donne sono anche derivate dalla difficoltà nel soddisfare le proprie aspirazioni. In questi anni, abbiamo sempre aiutato le ragazze a crescere e realizzare il loro sogno fin da quando erano bambine».
26-27.qxp_Layout 2 19/12/18 09:51 Pagina 2
All’evento hanno infine partecipato numerosi personaggi del mondo della cultura, delle istituzioni e dello spettacolo, che hanno messo al servizio della solidarietà e della lotta contro la violenza sulle donne la propria professionalità. Ad alcuni di loro è stato conferito il premio intitolato al generale Delio Costanzo, uno dei fondatori di“Vienna sul Lago”. Hanno ricevuto, in particolare, il riconoscimento: il tenente colonnello Marco Iannuzzi, per gli eccellenti risultati raggiunti nelle competizioni sportive di nuoto a livello mondiale, la giornalista Maria Teresa Lamberti, per l’impegno in favore del mondo femminile nei programmi per Radio Rai, e lo stilista Carlo Pignatelli per essersi affermato quale interprete autentico delle migliori tradizioni imprenditoriali nazionali.
30 allievi dell’Accademia Navale di Livorno in visita alla sede ANMI di Torino di Anna Testa
Torino, 11 novembre - Gli aspiranti guardiamarina del corso ΔΥΝΑΤΟΣ (Dunatos), dopo la visita al museo Egizio, hanno varcato il cancello dalla più antica sede A.N.M.I. d’Italia. Nel cortiletto che circonda il sommergibile Provana, il capocorso dei Dunatos ha donato ai rappresentanti della sede A.N.M.I. il crest del loro corso, gesto simbolico per confermare il legame tra i marinai in congedo e i futuri comandanti. I cadetti, dopo una foto ricordo sul sommergibile, sono entrati all’interno per una visita più approfondita: con grande meraviglia nel trovare un battello
della fine della Grande Guerra sulle sponde del Po. La visita è poi proseguita nel museo dove sono esposte bandiere, modellini di imbarcazioni, uniformi, cimeli marinareschi e addirittura uno scafandro da palombaro. Molti oggetti erano a loro noti ma altri erano unici nel loro genere, questo ha permesso un continuo scambio di informazioni e opinioni. Al termine della visita il gruppo di allievi dell’Accademia Navale, dopo la foto ricordo, è ripartito verso Livorno, col cuore colmo di soddisfazione e con lo sguardo proteso verso nuove avventure.
27
28.qxp_Layout 2 18/12/18 16:32 Pagina 1
29-32.qxp_Layout 2 18/12/18 16:36 Pagina 1
Grande Guerra: 11 novembre 1918, “ultima” azione della Regia Marina di Enrico Cernuschi 11 novembre 1918, ore 11.00 del mattino. 11.11.11 come insegnano a scuola nel resto d’Europa. Solo noi italiani ricordiamo e celebriamo il 4 novembre, festa della Vittoria e armistizio con l’Austria-Ungheria firmato dall’Italia per conto di tutti gli altri alleati. L’11 novembre entrò invece in vigore l’armistizio con la Germania, firmato da inglesi e francesi per conto del resto dell’Intesa e degli Stati Uniti. Non è ovviamente possibile descrivere,
in questa sede, le operazioni in corso quel giorno da parte di centinaia di navi da guerra e ausiliarie italiane sparse per l’Adriatico, il resto del Mediterraneo, l’Atlantico, il Mar Rosso e l’Estremo Oriente. Può bastare un immaginario diario scritto a bordo di uno dei tanti esploratori, cacciatorpe-
diniere o torpediniere in mare intorno alle ore 11.00 dell’11-11 in Adriatico. “11 novembre 1918. In navigazione da X a Y. Tempo coperto, mare grosso in aumento. Le vedette continuano a scrutare in ogni direzione. L’Adriatico è disseminato di molte migliaia di mine nostre e loro e, come sempre, sono
In alto: il rientro nel porto di Taranto del RN Puglia; a destra: un silurante italiano durante la navigazione con mare grosso nell’ultimo atto della battaglia nel mar Adriatico.
29
29-32.qxp_Layout 2 18/12/18 16:36 Pagina 2
stati avvistati ordigni alla deriva, ma non per questo meno mortali. Non sempre si riesce ad affondarli a fucilate o con la mitragliera. Buona guardia anche nei confronti dei sommergibili. L’Austria-Ungheria si è arresa, ma i battelli germanici continuano a battere il mare. Due giorni fa, l’ho saputo ieri, un U Boot ha affondato la corazzata inglese Britannia. I morti sono stati decine e decine e a nessuno piace essere l’ultimo caduto. Alle ore nove avvistiamo il faro di Y. Ci avviciniamo a lento moto. Nessun pilota; d’altra parte anche qui, come ieri a Z, l’organizzazione a terra si è volatilizzata. Né segnali, né ordine pubblico. Le uniche autorità, come spesso succede in questi giorni tra le isole dell’arcipelago dalmata, sono i parroci. Sul continente è peggio: bande di disertori (li chiamano i “verdi” perché sono nascosti da mesi nei boschi) armati di tutto punto che spadroneggiano qua e là contrastati da gruppi di cittadini anch’essi impadronitisi delle armi abbandonate da chi ha smesso la divisa per tornare a casa, magari in Polonia o in Ungheria. Naturalmente, in queste circostanze, finisce per rimetterci chi ha una bella moglie. Entriamo lentamente nel porto canale. Nessuna fucilata, a differenza di ieri e di lunedì. Meglio così. Di solito sparano male, ma c’è chi ci ha lasciato la pelle
lo stesso la settimana scorsa. Ore 10.00 siamo a banchina. La gente è tranquilla, anche se concentrata e attenta a qualsiasi possibile, anche minima reazione improvvisa da terra. Scende il plotone armato. Definizione piuttosto ambiziosa per sette uomini dotati di un fucile e di sei caricatori, con le buffettiere e tutto. Il comandante sbarca con loro. Otto uomini soli per una cittadina di 10.000 abitanti. Qualche gesto di saluto, più o meno amichevole, poi, nella piccola, bella piazzetta di pietra bianca, troviamo una piccola folla. L’italiano lo capiscono tutti, anche se quello che sembra il notabile locale preferisce usare un francese fuori moda stile Luigi XIV o XV. Mancano solo le parrucche, il tricorno e lo spadino. Il discorso corre subito, con grande dignità, alle necessità più elementari: pane, farina, medicinali. Non hanno neppure il carbone e, questa ancora mancava, l’olio lubrificante per far funzionare le pompe dei pozzi. Usano al loro posto dei muli, ma sono veri e propri scheletri con una mano di pelo sulle ossa. Per anni abbiamo letto sui giornali del Al centro: la formazione navale dei siluranti prepara l’attacco alla flotta Austro-Ungarica; in basso: l’esploratore Rossarol, ex Tedesco, al momento dell’effettiva entrata in servizio nella Regia Marina.
blocco navale. Ma un conto è leggerlo, un conto vederlo. Qui manca tutto. I vestiti sono consunti e le facce magre, non si vede una pancia in giro. Abbiamo strappato il mare all’Austria, giorno dopo giorno e notte dopo notte. E
29-32.qxp_Layout 2 18/12/18 16:36 Pagina 3
l’Austria-Ungheria ne è morta: sul fronte e dietro il fronte, anzi prima dietro e poi sul Piave, sul Monte Grappa e in Albania. Ora noi, i padroni del mare, dobbiamo riaprirlo. Distribuiamo in municipio quel poco che abbiamo
portato apposta a bordo. Non ci sono stive su una silurante. Però abbiamo aperto la rotta. Seguiranno i dragamine e, soprattutto, un primo piroscafo carico di viveri e di generi di prima necessità, inclusi i disinfettanti e il sa-
pone, richiestissimo. Dopo è cominciata ad arrivare un po’più di gente. Chiedono, in mancanza di pane, notizie. Le linee del telegrafo sono state tagliate dall’inizio del mese.Verdi? Croati? Ungheresi, Serbi? Chi lo sa? Qui non
31
29-32.qxp_Layout 2 18/12/18 16:36 Pagina 4
A sinistra: i siluranti in formzazione con la squadra navale; al centro: il sommergibile tedesco U-6 in ingresso a Pola; in basso: il tenente di vascello Emilio Brenta che “occupò”, con la sua torpediniera da 110 tonnellate, la città di Zara.
sono la stessa cosa. Abbiamo una missione da compiere e dopo questa un’altra e così via”. Ha ragione lui. Questa è la nostra vita. E lo sarà sempre. Certo vincere è bello, e sapere che gli altri, noi e loro, a terra e in mare, dipendono da noi è importante. Festeggeremo un’altra volta”. Questa cronaca sanno niente di quello che sta succedendo nel resto d’Europa. Gli diciamo quel che sappiamo. Alcuni sono increduli, ad altri non importa. I più tornano a casa, al freddo e al buio, dopo una sorta di piccola cerimonia. Il parroco attenderà tutta la notte sul molo, intabarrato. Annuncerà con le campane, la mattina dopo, l’arrivo della salvezza. Il comandante gli ha detto che ci saranno il latte in polvere per i bambini e una novità alimentare: salmone in scatola che viene dall’America. Nessuno qui sa che gusto abbia; d’altra parte come noi l’anno scorso. Le prime scatole, grandi e bellissime, di un lamierino spesso mai visto prima, arrivarono sotto Natale e non sapevamo neppure come cucinarlo, poi il cuoco decise di metterlo in padella con la panna aggiungendo, infine, quei maccheroni piccoli che lui chiama penne. Per l’una il comandante torna a bordo. E’ appena arrivato un marconigramma con la caratteristica “Decifri da solo”. Noi partiamo e il “presidio”, in mano a un sottufficiale, resta qui. Non so chi stia meglio, noi che torniamo in mare e, da lì, a casa, o loro che rimangono qui lontani da tutto. Ore due del pomeriggio. Il comandante ordina l’adunata a poppa. La guerra è finita! E’ ufficiale. “E noi?” chiedo al Capo. “Per noi non cambia nulla”, risponde lui. “Ma come nulla?”. “Nulla, si va a L., saremo laggiù questa sera”. “Ma la guerra è finita”. “Ma le mine no, e i sommergibili neppure”. “Ma è finita anche per loro, no?”. “E se non avessero ricevuto il messaggio? E se l’avessero cifrato con una chiave sbagliata? Occhi aperti, serpante. Per un marinaio guerra e mare N OT I Z I A R I O
D E L L A
M A R I N A
immaginaria è basata su memorie autentiche del tempo. Ci fu a chi, in quei giorni sull’11 novembre, andò bene, come al TV Emilio Brenta, poi ammiraglio di squadra, che “occupò”, con la sua torpediniera da 110 tonnellate, la città di Zara, coi suoi 20.000 abitanti, trovandovi - fu un colpo di fulmine pure moglie. Ci fu a chi andò male, come all’equipaggio dell’esploratore leggero Cesare Rossarol, affondato su una mina il 16 novembre. Morirono 100 marinai incluso il comandante, CV Ludovico de Filippi, sacrificatosi cedendo il proprio salvagente a un marinaio. Ci furono ulteriori perdite, come il comandante del vecchio incrociatore protetto Puglia, C.C.Tommaso Gulli, ucciso da una fucilata a Spalato. Ci furono infinite vicende politiche, militari, strategiche ed economiche, nessuna delle quali avrebbe potuto essere risolta senza l’intervento (di solito discreto ed efficace), della Marina italiana. Novembre 1918: un mese da ricordare.
33.qxp_Layout 2 18/12/18 16:44 Pagina 1
34-35.qxp_Layout 2 18/12/18 16:53 Pagina 1
Da 90 anni faro di cultura marittima per il Paese
Buon compleanno Palazzo Marina
D
di Desirèe Tommaselli
omenica 28 ottobre Palazzo Marina ha compiuto 90 anni; un traguardo importante per l’edificio che, come nessun altro in Italia, rappresenta la Marina militare e la tradizione marinara italiana di cui essa è erede. Esso si erge sulle sponde del Tevere a ribadire la naturale e storica vocazione marittima dell’Italia e a ricordare come la penisola abbia conquistato un ruolo preminente nella storia ogni qual volta abbia investito sul mare, assecondando la sua geografia. Questo è il messaggio che “trasmette” da 90 anni attraverso la sua posizione e attraverso un programma iconografico (e quindi comunicativo) espresso fin dalla facciata e poi ribadito all’interno, nel susseguirsi degli ambienti di rappresentanza. L’ubicazione in prossimità del Tevere, e in particolar modo del porto fluviale, ha una valenza simbolica così forte che N OT I Z I A R I O
D E L L A
solo per la Marina il Governo Giolitti che giudica urgente la costruzione di questo Ministero, allora ancora temporaneamente ospitato nel Convento di Sant’Agostino - investe denaro pubblico nell’acquisto da privati del terreno su cui edificare il palazzo, mentre per tutti gli altri dicasteri coevi impone tassativamente l’utilizzo di aree demaniali. La vicinanza al fiume, infatti, colloca il nuovo Ministero della Marina in una “ideale e anche fisica continuità tra il Tevere navigabile e il mare” (F. Borsi, La città della Difesa, in F. Borsi - G. Morolli, I palazzi della Difesa, Roma 1985, p. 23) e rimanda all’identità marinara che Roma, attraverso il suo fiume - antica via per il Mediterraneo -, ha sempre rivendicato, ponendosi alla stregua di Venezia e Genova. Genova, Roma e Venezia sono i nomi iscritti sulle tre finestre monumentali dell’avancorpo centrale della facciata di Palazzo Marina sul Lungotevere: sono i simboli dell’Imperium Maris italiano nella storia e che vengono menzionati anche all’in-
M A R I N A
terno di Palazzo Marina, sia nelle decorazioni pittoriche e scultoree, sia nelle arti applicate. Anche il 28 ottobre 1928 cadeva di domenica e il Palazzo della Marina veniva inaugurato dal Capo del Governo, Benito Mussolini, all’epoca anche Ministro pro tempore della Forza Armata a seguito delle dimissioni rassegnate volontariamente dall’Ammiraglio Thaon di Revel a causa di alcune significative decisioni politiche sfavorevoli alla Marina. Nonostante la sua “data di nascita”, il palazzo non è un’opera di Regime ma rientra nel programma edilizio governativo di Roma Capitale di epoca giolittiana, secondo il quale le sedi dell’amministrazione pubblica non dovevano essere concentrate in un unico quartiere; pertanto l’edificio del Ministero della Marina non è stato allineato, con gli altri palazzi della Difesa, su via XX Settembre - considerata per quarant’anni dopo la breccia di Porta Pia l’arteria principale di Roma Capitale -ma è stato destinato al quartiere
34-35.qxp_Layout 2 18/12/18 16:53 Pagina 2
I festeggiamenti
La conferenza della Sovrintendenza Capitolina in collaborazione con l’Istituto Luce e l’apertura al pubblico Flaminio, che offriva, all’epoca, nuovi spazi e nuove prospettive all’espansione della cittĂ . Il palazzo, eretto appositamente per la Marina Militare (all’epoca Regia Marina) e ad essa esclusivamente dedicato,“parlaâ€? di mare attraverso iscrizioni, simboli, raffigurazioni e quello straordinario “ordine architettonico marinaroâ€? che il suo progettista, Giulio Magni, inventa per l’occasione (cfr. G. Morolli, Il Ministero della Marina, in F. Borsi–G. Morolli, I Palazzo della Difesa, Roma 1985, p. 164). Vero e proprio unicum per la sua intonazione navale, Palazzo Marina offre l’occasione di percorrere un viaggio simbolico e storico a ritroso attraverso le glorie d’Italia sul mare, dalla Grande Guerra all’antica Roma. Un percorso che, nel lungo periodo di gestazione dell’edificio, ha assunto la sua definitiva configurazione nel 1929, quando sono state posizionate in facciata le ancore delle corazzate austroungariche Teghettoff e Viribus Unitis, segni tangibili della vittoria italiana sul mare nel primo conflitto mondiale (vedi D. Tommaselli, Palazzo Marina: il racconto dell’Italia sul mare, in “Notiziario della Marinaâ€?, gennaio 2018).
26 OTTTOBRE oree 16.00 PALAZZO MARINA BIIBLIOTECA CENTRALE Piazzal a e della Marina, 1
In ncontro e vi v sita alla mostra FU UORI PORT TA DEL PO OPOLO: PA ALAZZO MA ARINA ED IL QUARTIERE E FLAMINIO O A cura di DesirĂŠe Tommaselli l
(con o proiezioni di
appositamente selezionati. SeguirĂ una visita guida uidata i occ casione dei 90 ann a i di Palazzo Marina)
Prrenotazione o obbligatoria:: max a 60 persone
I
n occasione dei suoi 90 anni, Palazzo Marina ha aperto le porte alla cittadinanza e alla Sovrintendenza Capitolina che, per la particolare ricorrenza, ha voluto dedicare allo storico edificio una conferenza del ciclo “Educare alle mostre, educare alla cittĂ â€?, organizzato ogni anno in collaborazione con l’Istituto Luce. L’incontro, aperto al pubblico, si è tenuto nella Biblioteca di Palazzo Marina il 26 ottobre ed ha visto gli interventi della dottoressa Nicoletta Cardano, curatore storico dell’arte della Sovrintendenza Capitolina, della dottoressa Patrizia Cacciani, Responsabile dell’Ufficio Studi dell’Archivio Storico dell’Istituto Luce, del comandante Leonardo Merlini, Capo dell’Ufficio Storico della Marina Militare, e della dottoressa DesirĂŠe Tommaselli, Storica dell’Arte e Ufficiale della Riserva Selezionata della Marina militare. Attraverso foto e filmati storici dell’Istituto Luce, “Fuori Porta del Popolo: Palazzo Marina e il Quartiere Flaminioâ€? - questo il titolo della conferenza - ha presentato la sede dello Stato Maggiore Marina nel complesso contesto urbano del quartiere Flaminio, costituito da storiche ville patrizie, insediamenti artigianali e industriali; ma ha anche messo in evidenza il passato dell’edificio, “testimoneâ€? di un “uso del fiumeâ€? ormai dimenticato, fatto di bagni, attivitĂ didattiche marinare presso quello che oggi è il Circolo Ufficiali della Marina, straordinarie gare motonautiche ed epiche imprese, come l’ammaraggio di Francesco de Pinedo con l’idrovolante “Gennarielloâ€? al termine della trasvolata australiana nel 1925.
35
36-37.qxp_Layout 2 18/12/18 16:58 Pagina 1
La Rivista Marittima ha compiuto 150 anni La ricorrenza è stata celebrata con un convegno sulla “Geopolitica del mare” alla presenza del capo di Stato Maggiore della Marina militare
L
di Natalia Marra
a Rivista Marittima, storico punto di riferimento per il mondo diplomatico, accademico, scientifico ed istituzionale in tema di studi navali, tecnici e scientifici, ha compiuto 150 anni di attività editoriale. La ricorrenza è stata celebrata dalla Marina militare con il convegno “Geopolitica del mare”, un approfondimento dalle importanti radici storiche, ma che ha anche affrontato tematiche di grande attualità centrate sugli aspetti politico-econo-
N OT I Z I A R I O
D E L L A
M A R I N A
36-37.qxp_Layout 2 18/12/18 16:58 Pagina 2
Roma, 22 novembre 2018. Celebrato, nella Biblioteca Storica di Palazzo Marina, il 150° anniversario della Rivista Marittima. Nelle foto vari momenti della cerimonia.
mici e geo-strategici della marittimità italiana. L’evento si è tenuto il 22 novembre, presso la Biblioteca storica di Palazzo Marina a Roma, alla presenza del capo di Stato Maggiore della Marina militare, ammiraglio Valter Girardelli. Per l’occasione, è stato anche realizzato un prestigioso volume celebrativo della storia della Rivista Marittima, presentato nel corso del Convegno, edito da Mursia. La Rivista Marittima è stata fondata nel lontano 1868 e si prefiggeva
uno scopo molto ambizioso - mai disatteso - riportato nel primo articolo del suo ordinamento del 1911, ancora in vigore: “istituita per esercitare ed alimentare la coltura professionale del personale della Marina, è palestra di studi navali, tecnici e scientifici, per chiunque sia in grado e desideri contribuire con gli studi stessi all’interesse scientifico e allo sviluppo della Marina militare e mercantile”. Interessanti ed attuali i temi del dibattito, sviluppati nel
corso del convegno, che hanno analizzato l’importanza dello spazio marittimo e della marittimità per gli interessi nazionali in un contesto di globalizzazione e post-globalizzazione. Sono intervenuti all’incontro: autorità civili e militari, i co-autori del volume celebrativo e i collaboratori storici della Rivista Marittima. Al termine dell’evento sono stati consegnati riconoscimenti alle collaborazioni più prestigiose.
37
38.qxp_Layout 2 18/12/18 17:38 Pagina 1
39.qxp_Layout 2 18/12/18 17:52 Pagina 1
Riapre il Museo Storico Navale di Venezia
D
di Antonello Lorusso
opo circa 2 anni è stata riaperta al pubblico la sede principale del Museo Storico Navale della Marina militare di Venezia con una mostra dedicata a “d’Annunzio Marinaio”. La cerimonia di inaugurazione, che si è tenuta il 14 novembre, si è svolta alla presenza del capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli, del sindaco di Venezia, architetto Luigi Brugnaro, e di numerose autorità civili e militari. La struttura espositiva di inestimabile valore storico e culturale, dopo un periodo di chiusura dovuto ad importanti interventi di riqualificazione e di adeguamento agli standard di sicurezza infrastrutturali, è ritornata agli occhi del
pubblico grazie alla Marina che conferma il proprio costante impegno per tutelare e valorizzare gli edifici storici della città lagunare. La manifestazione culturale è stata aperta dal giornalista e storico professor Giordano Bruno Guerri, che ha ufficialmente inaugurato la mostra temporanea dedicata al Vate e al suo rapporto con il mare, realizzata a cura dell’Ufficio Storico della Marina in collaborazione con la “Fondazione il Vittoriale degli Italiani”. L’esposizione rende omaggio al legame tra il mare e il poeta che partecipò, come volontario, a numerose azioni aeree e navali quale combattente al servizio della Regia Marina. La Marina è stata protagonista del volo
sin dai tempi pionieristici del primo pilota italiano, tenente di vascello Calderara. All'interno del percorso storico, il visitatore può ammirare foto, documenti e oggetti appartenuti a Gabriele d'Annunzio. Tra i cimeli storici: la mitragliatrice dell’idrovolante “Macchi” con cui il poeta prese parte a numerose missioni nel corso della Grande Guerra.
39
40.qxp_Layout 2 18/12/18 17:56 Pagina 1
inserto pubbliredazionale
soluzioni ad hoc per la nautica PantecnicaŽ - che da 50 anni fornisce consulenza tecnico-applicativa per la progettazione, lo sviluppo, la produzione e la fornitura di sistemi e componenti per la tenuta !"& 7/&!& " +", '5&-*' (").* -(*,2 (").* di vibrazioni e urti, in ogni possibile applicazione industriale e metro-ferrotranviaria, oltre che in alcuni specialistici ambiti civili - si propone come partner per aiutare il settore nautico a crescere, utilizzando soluzioni innovative sviluppate in anni di esperienza sia nei differenti settori, che in forza del Progetto DQN – Design e Qualità per la Nautica DQN – (www.dqn-italy. it) condotto appunto da Pantecnica in partnership con Gallinea, Manifattura Corti, Parà -Tempotest e Veco, con il patrocinio di Regione Lombardia ed in collaborazione col Politecnico di Milano, di cui le suelencate imprese hanno deciso di rispettare i severi standard qualitativi dettati in modo tale da garantire il massimo delle performance attribuite agli accessori prodotti da ciascuna di esse. La Nautica italiana sta vivendo - con la ripresa economica recente - una seconda 0&. *) /) ,"- &. )"''5"1+*,. !*++& cifra soprattutto per i produttori di yacht di medie e grandi dimensioni, di cui Pantecnica vuole diventare partner di sviluppo ." )& * ++'& .&0* +", (&$'&*, ," /'."riormente il comfort di bordo. Per questo motivo, oltre ai sistemi di sospensione dei motori e degli organi ausi'& ,& ., /& $'& &-*' .*,& 7 )$& ).&-., +po a bassa frequenza naturale (fn 6)* 2 ++*-&. (")." -0&'/++ .& +", '5&(+&"$* ) /.& * )." )& +,*+*)"
al mercato i materassini antivibranti poliu,". )& & -& +", '5&-*' (").* " -(*,2 (")to vibrazionale, sia per ridurre il fastidioso rumore trasmesso per via strutturale (il cosiddetto “structure-borne noiseâ€?), che viene attenuato grazie alla presenza dei /- &)"..& !5 ,& "''" %&/-" ''5&).",)* !"' ( .",& '" +*'&/,". )& * 5 (+&* +*,. #*glio prodotti, con range di carico statico ! & ((2 6)* & ((2 permette di soddisfare ogni esigenza appli .&0 ' 0 '*," +&4 '.* !"' *"#6 &")." !& smorzamento dei nostri poliuretani rispetto ai prodotti standard a base di gomma, non solo permette di contenere gli effetti indesiderati durante il passaggio in risonanza del sistema (ad esempio durante i transitori di avviamento o spegnimento !"''5*,$ )* +,*+/'-&0* * !"' $")", .*," ausiliario), ma anche di ridurre gli effetti vibratori e gli spostamenti a seguito di urti e contraccolpi causati per esempio dal (*.* *)!*-* &)6)" *)-")." !& &) ,"("). ," '5&-*' (").* /-.& * +", '" "'"0 ." prestazioni insonorizzanti. Disponibile non solo in formato lastra, ma anche accoppia.* 7 )$" (". ''& %" " !&(")-&*)& *(+ .." /)&." ''5 '. ,"-&-.")2 ''5&)0" %& (").* !"' +*'&/,"tano, permettono di avere un prodotto smorzante ed antivibrante di qualitĂ premium, ed in caso di rischio di presenza o addirittura di immersione in acqua, Pantecnica *)-&$'& '5&(+&"$* !"'' 0",-&*)" "'lule chiuse, denominata Vibradyn (quella standard Vibrafoam). / '*, '5"-&$")2 !& &-*' (").* -& # -
cesse ancora piĂš spinta, la soluzione sca./,&- " ! ''5&(+&"$* !"$'& IsodamperÂŽ Pantecnica, antivibranti a cavo in acciaio &)*1 ! '.* -(*,2 (").* &(+&"$ .& ! es. per evitare problemi di funzionamento alle apparecchiature elettroniche di bordo (isolamento passivo). Pantecnica, in qualitĂ di partner industriale nel settore nautico, si propone come sviluppatore di soluzione ad hoc e di prodotti -"(+," +&4 "#6 &").& " -& /,& )# ..& '* -0&luppo di prodotti in Poliuretano resistenti al fuoco e fumi secondo la norma FTP-Code
).",) .&*) ' *!" #*, ++'& .&*) *# &," "-. ,* "!/,"- "- 3 -*'* '5/'.&( #,*).&", !"''5&))*0 2&*)" che accompagnerĂ a breve le aziende della nautica, consentendo loro garanzie $$&/).&0" +", & '&").& 6) '& Ma non solo relazioni commerciali con la nautica: Pantecnica da anni ha sposato un codice etico volto alla salvaguardia dell’ambiente marino tramite un impegno di Corporate Social Resposibility, andando oltre il semplice rispetto della legge, arricchendo le scelte di gestione con considerazioni etiche, sociali ed ambientali: la nostra concreta e convinta adesione al programma “One Ocean Forumâ€? (www.oneoceanforum.org) per la salvaguardia dell’ambiente marino, ed il rinnovato sostegno alla fondazione ne è una concreta testimonianza.
41.qxp_Layout 2 18/12/18 18:00 Pagina 1
Nominati i consiglieri scientifici della Marina Conferito l’incarico per il biennio 2018 - 2019 a dieci personalità legate alla Forza armata che con la loro professionalità potranno supportare e arricchire la Marina
C
di Alessandro Boggio Tomasaz con una cerimonia che si è svolta nella biblioteca storica di Palazzo Marina, presieduta dal capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli, sono stati nominati lo scorso 20 novembre i consiglieri scientifici della Forza armata per il biennio 2018-2019. Un titolo che dal 2017 viene conferito a personalità di spicco e grandi conoscitori dei settori sanitario, umanistico, sociale e scientifico che, oltre ad essere profondamente legati alla Marina, sono in grado con la loro professionalità ed esperienza di supportare e arricchire la preparazione della Forza armata. Il processo di selezione dei consiglieri scientifici avviene attraverso una rigorosa attività di valutazione effettuata da una commissione, sulla base dei curricula e profili dei possibili candidati. Sarà quindi il capo di Stato Maggiore della Marina a conferire gli incarichi. Per la disciplina sanitaria sono stati nominati consiglieri i professori: Paolo Cremonesi, direttore della Struttura complessa di Medicina e chi-
rurgia d'accettazione e d'urgenza dell'Ospedale "Galliera" di Genova e presidente dell'Associazione nazionale Medici di Bordo della Marina mercantile; Giampietro Farronato, presidente del corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria, direttore della scuola di specializzazione in Ortognatodonzia dell'università degli Studi di Milano; Giovanni Ghirlanda, già direttore del Servizio di Diabetologia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore "A. Gemelli" di Roma; Paolo Marcolin, presidente dell'Associazione OTOSUB (Otorinolaringoiatria subacquea) ed esperto in medicina subacquea ed iperbarica; Giuseppe Noschese, direttore dell'Unità operativa "Trauma center" dell'A.O.R.N. "A. Cardarelli" di Napoli. Nel campo delle discipline umanistiche: l'ammiraglio ispettore capo (ris.) Pasquale Romano, esperto conoscitore del campo tecnico-amministrativo e giuridico di Forza armata, con particolare esperienza nel settore del contenzioso; l'ammiraglio ispettore (ris.) Fabio
Caffio, "cultore della materia" per il Diritto internazionale presso l'Università di Bari e presidente della Fondazione marittima "Ammiraglio Michelagnoli" onlus; professor Natalino Ronzitti, docente emerito e ordinario di Diritto internazionale presso l'Università Luiss "Guido Carli". Per le discipline sociali è stato nominato l'avvocato Antonello Forestiere, penalista, iscritto all'Ordine degli avvocati di Siracusa. Per le discipline scientifiche il professor Stefano Mancuso, ordinario presso l'Università di Firenze e responsabile del laboratorio internazionale di Neurobiologia vegetale. L’evento si è concluso con l’intervento del capo di Stato Maggiore della Marina, il quale ha voluto sottolineare come la Marina sia da sempre stata partecipe nello sviluppo delle varie scienze umane, così come testimoniato dai numerosi libri presenti all’interno della biblioteca storica di Palazzo Marina e dagli eccellenti risultati conseguiti grazie all’attività dei consiglieri scientifici. Tutti e dieci i consiglieri scientifici forniranno, con il loro straordinario contributo, la costante e aggiornata preparazione della Marina militare in settori di strategica rilevanza, che garantiranno il continuo sviluppo e adattamento della Forza armata alle mutevoli esigenze di un mondo sempre più globalizzato.
41
42-43.qxp_Layout 2 18/12/18 18:02 Pagina 1
90° anniversario per ricordare la spedizione polare di Nobile di Giosué Allegrini
Q
ueste poche righe sono solo il frutto di una considerazione che mi è venuta spontanea lo scorso anno, quando da direttore del Museo tecnico Navale di La Spezia, ho avuto modo di vedere e maneggiare la celebre radio d’emergenza “Ondina” che permise di salvare, nel 1928, i superstiti della celebre “Tenda rossa”. La storia è nota ed è perfettamente inutile rievocarla una volta di più. Non sono state appurate neppure le cause tecniN OT I Z I A R I O
D E L L A
che provocarono l’abbattersi sul pack del Circolo polare artico di quel celebre e tragico dirigibile italiano. Tutto è ancora allo stato delle ipotesi, indimostrabili per di più in quanto il resto di quel “più leggero dell’aria” è stato portato via dal vento, un attimo dopo la caduta, assieme agli altri sei uomini dell’equipaggio, scomparendo per sempre. Quello che mi piacerebbe rendere al lettore, ammesso e non concesso che ci riesca, è la sensazione ineffabile
M A R I N A
e
42-43.qxp_Layout 2 18/12/18 18:02 Pagina 2
che ho provato stringendo le mani intorno a quel piccolo oggetto, l’Ondina, fatto di solido legno, di grosse valvole e di resistenze. Forse alcuni sanno che sono un appassionato d’arte moderna. Ho maneggiato sculture di tutti i tipi e, per me, quella radio a batterie è un’opera d’arte. Compatta come vuole il migliore design Bauhaus, efficiente in quanto in grado, sebbene sia grande come due scatole da scarpe, di farsi sentire attraverso mezzo mondo, essenziale nella sua sintesi. Un raggio invisibile di energia che collega l’uomo all’universo e, in ultima analisi, alla misericordia dell’Onnipotente, il quale ha risposto all’appello di quegli uomini privi di tutto e in mezzo al nulla. Molti libri hanno narrato come fu possibile riparare, ricorrendo a un pezzo di carta, a una matita e alle nozioni di fisica apprese al ginnasio da uno dei superstiti, la resistenza spezzata di quella radio. Pochi o nessuno hanno pensato a quello che c’era dietro quel cubo di legno. Tanto per cominciare un’esperienza millenaria tradotta, sin da prima del decollo da Roma di quel dirigibile (anzi prima ancora che fosse costruito) nella scelta, rivelatasi vincente, di affidare alla Marina italiana e ai suoi uomini la navigazione astronomica dell’aeromobile e i suoi collega-
menti. L’attività a bordo e sui ghiacci degli ufficiali della Marina e del marconista fu decisiva. L’appoggio assicurato prima e dopo il disastro dalla Regia Nave Città di Milano e dal suo equipaggio fu parimenti indispensabile. Uomini e idrovolanti della Marina concorsero alle ricerche e ai soccorsi. La Marina aveva appositamente realizzato per quella spedizione, come per quelle precedenti e che seguirono, incluse le celebri crociere degli idrovolanti S 55 di Italo Balbo, gli apparati radio, i radiofari e i radiogoniometri di bordo e basati a terra. E proprio perché chi va per mare sa che le cose possono anche andare in maniera molto diversa rispetto a quella programmata a tavolino e che l’imprevisto è sempre in agguato, ci fu chi pensò anche all’emergenza dell’emergenza ideando e realizzando On-
dina, addestrando il relativo personale a bordo e a terra e organizzando i posti d’ascolto. Certo quell’oggetto passato alla storia è, lo ripeto, un’opera d’arte. Ma dovrebbero essere considerate alla stessa stregua, anche se è difficile solo pensarci, i Fogli d’Ordine e le circolari, gialle e burocratiche, che ne accompagnarono la realizzazione; non ultimi i mandati e le reversali del Commissariato per pagare i materiali utilizzati dal laboratorio di Marinelettro, a Livorno
e la loro relativa spunta, a cura del capocarico di turno. Poesia delle scartoffie che ci opprimono quotidianamente? Perché no, se questo è il risultato. Certo è molto più bello pensare che il comandante della spedizione chiese, ogni sera, ai marinai presenti dentro la Tenda Rossa, di recitare la Preghiera del marinaio. E alla fine Domineiddio rispose a quelle voci. Forse l’impulso elettromagnetico captato, infine, da un radioamatore russo prima che Stalin proibisse, qualche mese dopo, quel genere di passatempi, giudicati pericolosi per la sicurezza nazionale, fu solo un gesto di eleganza dell’Onnipotente affinché non si gridasse al miracolo. Ma per i marinai va benissimo così: previdenza - dettata da millenni di esperienza - e fortuna. Oltre alla Fede non serve nient’altro.
In alto a sinistra: spedizione artica del dirigibile Italia; a sinistra: la “Tenda rossa”; in alto: “nave Città di Milano” alla spedizione artica; sopra: la celebre radio d’emergenza “Ondina”.
43
44-45.qxp_Layout 2 18/12/18 19:01 Pagina 1
Il castello Svevo di Brindisi Un gioiello di architettura medievale
l
di Giuseppina Maria Greco
l maniero più antico ed importante della citta di Brindisi è il Castello Svevo, detto anche "castello grande" o "di terra", per distinguerlo da quello Aragonese. E’ stato voluto, all’epoca della sesta crociata, come residenza fortificata dell'Imperatore Federico II, della sua famiglia e servitù, dei suoi funzionari e soldati; questi ultimi erano soprattutto saraceni, stimati per il loro valore e fedeltà da Federico II che, dopo averli deportati dalla Sicilia a Lucera, li aveva poi accolti nel suo esercito e in particolare nella sua guardia del corpo. Per i brindisini, che erano rimasti affezionati ai Normanni e non tolleravano gli Svevi per gli eccessivi obblighi fiscali, le servitù e le prepotenze cui erano assoggettati, il castello divenne il simbolo di un potere oppressivo, contro il quale si ribellarono più volte. Per la sua costruzione iniziata nel 1227 furono impiegati materiali derivanti dalle antiche mura e dai monumenti cittadini in rovina. Impostato originariamente a pianta trapezoidale, come quelli di Bari e Trani ma non come questi è certa l'impostazione su un preesistente impianto difensivo normanno, aveva altissime torri angolari, che rispondevano ai criteri difensivi N OT I Z I A R I O
D E L L A
dell’epoca: le alte torri e mura offrivano la possibilità di lanciare sul nemico pietre, liquidi bollenti, frecce, rendendo in tal modo più difficile l’assedio; mura e torri erano ancora piatte, non essendoci il problema tecnico di schivare le schegge rivenienti dai colpi di arma da fuoco mediante superfici oblique o ricurve. Sul lato a Ovest tra le due torri cilindriche, reimpostate in epoca angioina, fu realizzato il Mastio, dove al piano terra vi era l'ingresso alla rocca. A levante e al centro tra le altre due torri quadrangolari fu impostata una torre pentagonale. Potenziato da Carlo I d'Angiò (1226-1285), prima re di Sicilia e poi di Napoli, che nell'ambito della sua politica espansionistica in oriente, costruì a Brindisi un grandioso arsenale sull'attuale sito della stazione marittima, il ca-
“
stello grande fu molto ampliato e fortificato nel 1488 da Ferdinando I re di Napoli (detto il Ferrante), figlio di Alfonso V d'Aragona. Venne costruito dagli aragonesi un antemurale che circondava la parte a terra del castello, conservando in tal modo il nucleo svevo originale. La nuova cinta muraria, più bassa delle torri sveve, era rinforzata da quattro torri circolari, i baluardi, che meglio rispondevano ai canoni di architettura militare dell'epoca, considerata anche la comparsa delle armi da fuoco. Fu scavato un nuovo e più ampio fossato ed aperto un nuovo ingresso da ovest. Nello scavare il nuovo fossato, furono trovate fonti d'acqua potabile e abbondante, in grado di dissetare a lungo gli abitanti del castello in caso di assedio. Il fossato svevo fu coperto da volte e furono così creati dei locali interni e dei
Oggi il castello è la sede del 3° Comando di Divisione della Marina militare. La Forza Armata ne cura la manutenzione e la conservazione. Il castello Svevo è una delle tappe imperdibili, un tuffo nel passato, un percorso artistico e culturale attraverso le atmosfere di un tempo antico, ricche di fascino e mistero
M A R I N A
”
44-45.qxp_Layout 2 18/12/18 19:01 Pagina 2
piazzali intorno al nucleo federiciano. In una di queste sale, quella situata poco oltre l'ingresso al castello una volta superato il ponte sul fossato e prima di entrare nel cortile interno denominato "piazza d'arme", è custodita una epigrafe che riporta l'iscrizione relativa all'ampliamento del castello ad opera di Ferdinando d'Aragona. Inoltre sull'arco del corridoio che dalla sala porta alla piazza d'arme è collocata la catena angioina che serviva a chiudere l'ingresso al porto interno nel XIV secolo. Il 30 marzo 1496 Brindisi fu consegnata da Ferdinando II d'Aragona (1467-1496) alla Repubblica di Venezia che provvide a realizzare ulteriori opere di fortificazione. L'imperatore Carlo V d'Asburgo (15001558), che aveva ereditato i domini italiani (Napoli, Sicilia e Sardegna), fece realizzare altre modifiche al castello svevo di Brindisi da Giovanni Battista Pignatelli, nel 1526, e da Ferdinando da Alarcon, nel 1530, al fine di assicurare una difesa più efficace. In particolare furono sopraelevati i parapetti della Batteria di Levante e del Baluardo della Campanella sul lato mare, quest’ultimo rivelatosi il più debole durante l'assedio posto, nell’agosto del 1528, da 16.000 soldati francesi, veneziani e romani appartenenti alla lega costituita da Francia, Inghilterra, Firenze,Venezia, ducato di Milano e Papato per opporsi a Carlo V. Fu Gioacchino Murat, generale francese
e cognato di Napoleone, re di Napoli dal 1808 al 1815, a trasformare, nel 1814, il castello grande, da tempo in stato di abbandono dopo essere stato dismesso dagli Spagnoli, in “bagno penale”. Qui alloggiavano i galeotti, impegnati nello scavo del porto. Nel 1879 nelle prigioni erano detenuti oltre 800 forzati. Nel 1909 il castello, dismesso dal ministero dell’Interno, fu acquisito dalla Regia Marina e adibito prima come stazione torpediniere e poi l'anno successivo come comando dei sommergibili. La Marina dispose l’esecuzione di lavori di adattamento interno del castello per destinarlo all’espletamento dei servizi logistici (magazzini, depositi, officine e uffici) della base navale di Brindisi.Al momento dell’entrata in guerra dell’Italia contro l’Austria-Ungheria i servizi logistici della base navale di Brindisi erano ormai stati approntati, sia all’interno che negli immediati dintorni del castello che fu utilizzato anche come sede del locale Comando Marina. Qui
inoltre, dal 1916, la flottiglia MAS ha avuto un importante riferimento. Tra il settembre 1943 e il febbraio 1944, il castello fu residenza del Re Vittorio Emanuele III, della regina Elena e del maresciallo Badoglio che, dopo aver lasciato Roma, si stabilirono a Brindisi promuovendo quella città a temporanea capitale d'Italia.
45
46-48.qxp_Layout 2 18/12/18 18:05 Pagina 1
Dis...Corsi di navigazione Che ore sono? Guardiamo le stelle
L
di Paolo Giannetti
a determinazione della posizione in mare mediante l’osser vazione degli astri (sole, stelle e pianeti) è una pratica millenaria che si è man mano perfezionata nel tempo. Gli antichi navigatori erano anche in grado di conoscere l’ora osservando la disposizione in cielo di alcune costellazioni come, ad esempio, l’ Orsa Maggiore (chiamata anche il “Grande Carroâ€?). Un sistema ancora usato, ma piĂš per fini estetici che per praticitĂ , è la lettura delle meridiane (oppure orologi solari) le quali, grazie al movi mento apparente del sole, segnano il trascorrere delle ore con lo spo stamento dell’ombra di uno stilo su un quadrante. Sappiamo che, in realtĂ , è la Terra che ruota su sĂŠ stessa, dando l’illusione che sia il sole a muoversi, e la notte questo spostamento apparente riguarda pure le stelle e i pianeti. e Se di giorno non vediamo le stelle i pianeti è perchĂŠ il sole, con la sua luce, ne impedisce la visione mentre di notte è il sole ad essere nascosto alla nostra vista perchĂŠ la parte della Terra dove ci troviamo gli ha “girato le spalleâ€?. Quindi, come di giorno si può conoscere l’ora con il moto del sole, cosĂŹ di notte lo si può fare con le stelle. Purtroppo le stelle non danno ombra e un sistema di misura come le meridiane non è quindi possibile. Nell’emisfero Nord abbiamo la fortuna di avere una stella che si trova (non lo sarĂ piĂš tra 13000 anni!) sul prolungamento dell’asse di rotazione terrestre e quindi di vedere ruotare il firmamento attorno a questa stella: è la Stella Polare, che, a differenza delle altre, appare ferma. La Stella Polare è inoltre allineata con le ultime due stelle dell’Orsa N OT I Z I A R I O
D E L L A
figura 1
figura 2
(Figura 2: riproduzione di Notturlabio di Della Volpaia conservato presso l'Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze).
M A R I N A
Maggiore (Dubhe e Merak) e questo ci dĂ modo di immaginare questo allineamento come una lancetta di un orologio imperniata sulla Stella Polare. (figura 1). Ci domandiamo dunque se sia possibile conoscere l’ora usando questo orologio astronomico. Non è semplice, e per varie ragioni: - la lancetta ruota in senso contrario a quello delle lancette dell’orologio; - la lancetta fa un giro completo in 24 ore invece di 12; - nel corso di un anno la Terra compie un giro completo attorno al sole e questo porta ad una visione del firmamento continuamente diversa (infatti le costellazioni visibili in inverno sono diverse da quelle osservabili in estate); - l’orario ricavato dalle stelle è l’orario “localeâ€? (di dove ci troviamo), mentre gli orologi segnano l’orario
46-48.qxp_Layout 2 18/12/18 18:06 Pagina 2
ufficiale/convenzionale del Paese. Per esempio Genova e Brindisi sono distanti 9° in longitudine, cioè 36 minuti di differenza di ora “solareâ€? (quella delle meridiane, per intenderci), ma l’orario adottato (quello ufficiale del fuso per l’Italia) è lo stesso per entrambe le cittĂ . Esiste comunque un metodo pratico per conoscere l’ora tenendo conto di tutti i punti sopraelencati ed è valido per una vasta fascia attorno al meridiano passante per Roma. Facciamo un esempio prima di spiegarne la teoria e supponiamo di osservare il cielo verso la Stella Polare (Nord) la sera del 15 luglio e di vedere l’Orsa Maggiore posizionata come nel disegno in figura 1. Punto 1 - stimiamo l’orario che indica la lancetta Stella Polare - Merak Dubhe come fosse la lancetta delle ore di un normale orologio con quadrante da 12 ore: nel nostro caso, espresso in ore e minuti, le 8:30; Punto 2 - calcoliamo poi la differenza in mesi tra la data in corso e l’8 marzo precedente (per le frazioni di mese, moltiplichiamo il numero dei giorni x 2); nel nostro esempio la differenza è 4 mesi e 7 giorni e il risultato, espresso in ore minuti, è 4:14; Punto 3 - sommiamo inoltre l’orario del punto 1 con il risultato del punto 2: 8:30+4:14= 12:44; Punto 4 - moltiplichiamo il risultato X 2: 12:44 x 2= 25:28; Punto 5 - sottraiamo il risultato a 48 (oppure a 24 se il risultato non avesse superato 24):48 – 25:28= 22:32; Punto 6 - al risultato finale aggiungiamo un’ora nel caso sia in vigore l’ora estiva (detta legale): dato che il 15 luglio vige tale l’ora, l’orario sarĂ 22.32+1:00= 23.32. La precisione dell’orario dipende dalla precisione della lettura dell’ora con le stelle (punto 1). Con un pò di pratica non si dovrebbe superare i 15 minuti di errore. Anticamente veniva usato uno strumento per la misura dell’ora di notte chiamato “notturlabioâ€? (figura 2). I primi esemplari di questo strumento risalgono al XV secolo e venivano realizzati in ottone inciso. Principio dell’orologio siderale Vediamo adesso la teoria che sta dietro a questo metodo pratico. La
figura 3
%
$ !
# !$ !
%
stessa posizione di mezzogiorno. Il “giorno solareâ€? dunque dura circa 4 minuti in piĂš.
Figura 3 : La Terra deve ruotare di un ulteriore angolo Ă˜ perchè il sole ritorni nella figura 4
47
46-48.qxp_Layout 2 18/12/18 18:06 Pagina 3
figura 5
Terra ruota su sé stessa e come riferimento per la cadenza del susseguirsi dei giorni prendiamo il sole all’istante del mezzodì, cioè quando raggiunge il suo punto più alto nel cielo indicando esattamente il Sud. L’intervallo di tempo tra due passaggi successivi è definito “giorno solare” (24 ore). Ma la Terra ruota anche intorno al sole impiegando un anno (365 giorni). Mentre a mezzogiorno di due giorni successivi si vede il sole sempre nella sua posizione, negli stessi due giorni, coloro che si trovano dalla parte opposta (alla corrispondente mezzanotte) vedono il firmamento spostarsi da un giorno all’altro. In pratica, in 24 ore la Terra ruota, rispetto alle stelle, di più di un giro: un giro lo termina 4 minuti prima delle 24 ore. In altre parole le stelle appaiono nello stesso punto del cielo ogni giorno 4 minuti prima rispetto al giorno precedente (figura 3) Dopo 2 giorni anticipa di 8 minuti, dopo 3 giorni di 12 minuti e così via fino ad arrivare, dopo un anno, ad anticipare di un giorno esatto (4 minuti x 365 giorni = 24 ore) azzerando così lo scarto. Il giorno 8 marzo, a mezzanotte, la costellazione dell’Orsa Maggiore, guardando verso Nord, ci appare come in figura 4: la lancetta PolareMerak-Dubhe segna esattamente le ore 12 (ora zero). Con il trascorrere della notte le due stelle segneranno con la loro N OT I Z I A R I O
D E L L A
lancetta immaginaria che ruota in senso antiorario, le ore successive. Alla mezzanotte del successivo 9 marzo, Dubhe e Merak si troveranno un grado più a occidente rispetto alla verticale: la lancetta avrà infatti girato 4 minuti in più di un’ora, portandosi quindi alle 11,56, e così via nei giorni che seguono. (figura 5). In un anno, le stelle ruotano di 24 ore nello stesso senso antiorario della rotazione giornaliera (Osservando in direzione Nord). Occorre quindi sommare i due moti per ottenere il totale della rotazione [Punti 1, 2 e 3 dell’esempio pratico], moltiplicare il risultato X 2 per riportare il tutto ad un quadrante di 12 ore invece di 24 [Punto 4] e infine, calcolare il “complemento” a 24 ore per riportare il moto nel senso orario [Punto 5].
Un altro metodo Un altro procedimento che porta allo stesso risultato si ottiene partendo dalla data e dalla longitudine (λ) del luogo rispetto alla longitudine del meridiano del fuso (per noi dell’Europa centrale 15° E). All’ora apprezzata dall’allineamento (lancetta) si aggiunge 28 come costante, si sottrae il numero delle quindicine di giorni trascorsi dal 1 Gennaio (N qu ), si aggiunge la correzione del fuso (λ F – λ), la differenza (espressa in tempo) tra la longitudine del fuso e quella luogo di osservazione.
M A R I N A
La formula da applicare è dunque:
t f = “Ora letta” + 28 – N qu + (λ° F – λ°) h:m
Riprendiamo lo stesso esempio fatto per il 15 luglio (13 “quindicine”di giorni trascorsi dal 1° Gennaio) per Roma (Long 11° E) che si trova nel fuso B (Long 15° E). Sostituendo si ottiene:
tf = 08:30+28 –13 + (λF – λ) tf = 08:30+28 – 13 + (15° –11°) tf = 08:30 + 28–13+(4°) tf =08:30+28 –13+00:16= 23:46 (*) (*) La differenza nel risultato rientra nelle tolleranze e nelle approssimazioni del metodo adottato (~ 15 minuti). Per mezzo della stessa formula, risolvendo rispetto ad Nqu, si può invece ricavare la data conoscendo l’ora della notte.
Nqu = “ora letta” + 28 - tf + (λ°F – λ°)h:m
Nqu = 08:30 + 28:00 - 23:46 + 00:16 = 13 (Quindicine trascorse dal 1 Gennaio) = 15 Luglio!
00 3ª COP.qxp_Layout 2 18/12/18 18:27 Pagina 1
00 4ª copertina.qxp_Layout 2 12/12/18 13:26 Pagina 1
PIÙ VALORE AGLI INVESTIMENTI.