ProVita Dicembre 2017 - Anteprima

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Anno VI | Dicembre 2017 Rivista Mensile N. 58

MEMBER OF THE WORLD CONGRESS OF FAMILIES

Notizie

“Nel nome di chi non può parlare”

“POSTE ITALIANE S.P.A. – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1, COMMA 1 NE/TN” | Autorizzazione Tribunale: BZ N6/03 dell’11/04/2003

Organo informativo ufficiale dell’associazione ProVita Onlus - Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale -

Ma chi è l’uomo?

Intervista ad Antonio Socci

di Francesco Agnoli, p. 14

di Giulia Tanel, p. 18

Attrazione per lo stesso sesso di Paolo Gulisano, p. 32


MEMBER OF THE WORLD CONGRESS OF FAMILIES

EDITORIALE 3

Lo sapevi che...

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Educare per edificare

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Anno VI | Dicembre 2017 Rivista Mensile N. 58

Perché il mondo ci odia

Editore ProVita Onlus Sede legale: via della Cisterna, 29 38068 Rovereto (TN) Codice ROC 24182

PRIMO PIANO

Redazione Toni Brandi, Federico Catani, Alessandro Fiore, Francesca Romana Poleggi, Giulia Tanel G r aMunicipio, f i c a i l l u s3t r- a39040 t r i c e Salorno (BZ) Piazza www.notizieprovita.it/contatti Cell. 329-0349089

Notizie

Direttore responsabile FRANCESCA GOTTARDI Antonio g r a f iBrandi ca illustratrice Direttore editoriale Francesca Romana Poleggi Progetto e impaginazione grafica

Walter Salin

Luca Scalise

10

Ma chi è l’uomo?

14

FILM: Il paradiso per davvero

17

I tornati dall’Aldilà

18

Coscienza oltre la vita

22

Esperienze di pre-morte e suicidio

24

Francesco Agnoli Marco Bertogna Giulia Tanel

Teresa Moro Eliseo Corsi

Le NDE nel pensiero della Chiesa

Francesco Agnoli

28

Tipografia

Distribuzione

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Francesco Agnoli, Marco Bertogna, Eliseo Corsi, Andrea Torquato Giovanoli, Paolo Gulisano, Cecilia McCamerons Piazza, Teresa Moro, Walter Salin, Luca Scalise, Giulia Tanel

Attrazione per lo stesso sesso

32

Con la bocca piena di farfalle

34

Meravigliosa normalità

36

Paolo Gulisano

Andrea Torquato Giovanoli

Cecilia McCamerons Piazza

Letture Pro-life 39

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32 L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti e/o delle foto. La rivista Notizie ProVita non ti arriva con regolarità? Contatta la nostra Redazione per segnalare quali numeri non ti sono stati recapitati e invia un reclamo online a www.posteitaliane.it Grazie per la collaborazione! Le immagini presenti in questo numero sono

Intanto, chi sa che la «fede è sustanza di cose sperate e argomento de le non parventi» (Dante, Paradiso XXIV, v. 64; cfr. Eb 11,1) chiederà a Gesù Bambino che accresca nel mondo la fede, cioè la certezza dell’immortalità che si spera, la prova dell’Aldilà che non si vede… ma che forse qualcuno ha intravisto.

Buon Santo Natale!

state scaricate legalmente da www.pixabay.it

Toni Brandi

EDITORIALE

È

di nuovo Natale: una festa laicizzata e consumistica ma che, per molti, costituisce ancora un’occasione per fermarsi e vivere del tempo di qualità con la propria famiglia e con le persone care. E poi, alla fine dell’anno, siamo tutti portati a fare un bilancio della nostra situazione esistenziale e a interrogarci sul senso della vita e del tempo che scorre veloce e inesorabile. A questo proposito, da quando esiste, l’uomo s’interroga sul “dopo” e sul senso della vita. Per alcuni non c’è niente: tutto finisce con l’ultimo respiro, o con quella che chiamano “morte cerebrale”. Invece, per le persone di fede, ma non solo, “dopo” c’è “il tutto” e “il meglio”. E la fede e la ragione non hanno necessariamente bisogno di prove scientifiche dell’immortalità dell’anima, che sola dà un senso alla “fatica” della vita terrena. Ma la scienza, anche in questo campo, comincia a interrogarsi su quella che appare una residua attività cerebrale non misurabile con l’elettroencefalogramma, dopo la morte conclamata. Per indagare su questo aspetto offriamo ai nostri Lettori una serie di articoli sulle “esperienze di pre-morte” di innumerevoli persone che – dopo il coma, l’arresto cardiaco, la “morte cerebrale” o altre circostanze clinicamente estreme – sono “tornate” e raccontano quell’assaggio di Paradiso – o di Inferno – che hanno vissuto e che ha cambiato il loro modo di affrontare la vita. Ed è positivo che si parli di questo tema, perché da un tale dibattito discendono conseguenze importanti quando poi si affronta il tema dell’eutanasia, del prelievo di organi a cuore battente e – in generale – della tutela della vita umana.


LO SAPEVI CHE...

4 N. 58

MEDICI CORAGGIOSI SALVANO LA VITA

Paolo, bergamasco, a seguito di un incidente in montagna ha subito un’emorragia molto consistente, con la perdita di ben tre litri di sangue. I medici, andando contro ogni protocollo, hanno deciso di attaccare il ragazzo all’Ecmo, la macchina che si sostituisce al cuore e ai polmoni e permette la circolazione extracorporea e che non andrebbe utilizzata in caso di emorragia perché contemporaneamente bisognerebbe somministrare l’eparina, che serve per rendere il sangue fluido e non rischiare trombosi. Il rianimatore Luca Lorini ha affermato: «Abbiamo fatto l’esatto contrario di quello che si insegna ai medici di tutto il mondo. Un grande rischio, ma l’alternativa era vederlo morire senza potere fare nulla». Ebbene, non solo il giovane ha avuta salva la vita, ma è stata anche provata una nuova tecnica, fino a oggi sconosciuta alla letteratura scientifica.

ARRIVARE VERGINI AL MATRIMONIO?

Sono sempre di più le testimonianze che vanno verso una rivalutazione della castità prima del matrimonio. E questo non tanto, o non solo, per motivi legati alla religione e alla morale, ma perché ci sono dati oggettivi che dimostrano come questa sia la scelta migliore: favorisce un dialogo profondo con il partner e una maggiore conoscenza reciproca, e le coppie che arrivano vergini al matrimonio hanno una probabilità maggiore di rimanere assieme tutta la vita. Ci sono anche una serie di personaggi del mondo dello spettacolo che hanno fatto questa scelta di castità prima del matrimonio e che lo testimoniano al mondo come un valore aggiunto nel loro rapporto, come il calciatore Kakà. In USA, si sono dichiarati casti Ciara e Russel Wilson, Julianne Hough e Brooks Laich, Sean Lowe e Catherine Giudici, Jessica Simpson e Nick Lachey, Kevin Jonas e Danielle Deleasa, Mariah Carey e Nick Cannon, Evan Spiegel e Miranda Kerr, Adriana Lima e MarKo Jaric, DeVon Franklin e Meagan Good, Ali Landry e Alejandro Monteverde.


La World Medical Association (Wma) raduna 109 associazioni mediche e conta dieci milioni di membri: si è schierata apertamente a favore della vita, contro l’eutanasia. In occasione della sua 53esima assemblea a Washington, la Wma ha emanato un documento finale in cui «riafferma la sua forte convinzione che l’eutanasia è in conflitto con i principi etici basilari della pratica medica» e «incoraggia con forza tutte le associazioni mediche nazionali e i medici ad astenersi dal prendere parte all’eutanasia, anche se la legge nazionale lo consente o depenalizza questa condotta a certe condizioni». Già nel 2013, in Francia, la Wma aveva dichiarato l’eutanasia «non etica» in quanto «atto che pone fine deliberatamente alla vita di un paziente, anche se a chiederlo è il paziente stesso o i suoi congiunti».

I MEDICI DEL MONDO CONTRO L’EUTANASIA

Juan Manuel De Prada, nato nel 1970 nei Paesi Baschi, è un romanziere apprezzato e tradotto nel nostro Paese. Non tradotta, però, è la sua raccolta di articoli di giornale intitolata La nueva tiranìa. El sentido común frente al Mátrix progre (La nuova tirannia. Il senso comune di fronte al Matrix progressista), attraverso la quale lo scrittore basco denuncia l’ascesa di un nuovo ordine politico, economico, culturale che sembra ormai avere imposto una mentalità egemonica capace di omologare gli schieramenti politici sotto l’egida del politicamente corretto e di un pensiero unico edonistico-relativistico. La «nuova tirannia» si presenta in veste chic, dal volto umano, che vuol apparire ludica, amabile e iper-libertaria. Agisce in primo luogo attraverso la pratica di «svincolamento» (désvinculación) dell’individuo. Si tratta di eliminare quella ricca trama di legami e appartenenze (la famiglia in primis, ma anche la nazione, la comunità) che danno spessore all’essere umano, rendendolo una persona unica e irripetibile, irriducibile agli schemi del potere.

LA NUOVA TIRANNIA

Recenti studi confermano che le persone LGBTQIA(…), e soprattutto i trans, sono particolarmente soggette all’autolesionismo. Il rapporto statistico che lancia l’allarme è stato redatto dell’associazione Stonewall, una delle più prominenti nella battaglia per i diritti LGBTQIA(…). La relazione, stilata di concerto con l’Università di Cambridge su più di 400 studenti LGBTQIA(…), mostra che il 96% dei giovani trans pratica l’autolesionismo (idem il 60% degli omosessuali). Il rapporto ha anche rilevato «livelli incredibilmente elevati» di problemi di salute mentale tra i ragazzi trans: si cerca di dare la colpa di questo al bullismo o agli errori (colpevoli o incolpevoli) che commette la gente nel rivolgersi ai trans con il pronome sbagliato, eppure la percentuale di suicidi nella popolazione trans (circa il 50%) è molto più alta dei suicidi tra le persone non LGBTQIA(…), anche in Paesi decisamente non omofobi come quelli della Scandinavia.

AUTOLESIONISMO LGBTQIA(...): PERCHÉ?

5 N. 58


A DIFFONDERE LA CULTURA DELLA VITA! Per abortire fino a sei mesi (e oltre) bisogna trovare una “buona scusa” (per esempio? Il piede torto, o il labbro leporino, o la Trisomia 21!...). Ma fino a dodici settimane la legge italiana consente l’uccisione dei bambini a richiesta, senza troppe spiegazioni. La spilletta colore oro che vedete è la riproduzione esatta della grandezza dei

piedini di un bambino alla dodicesima settimana di gestazione: per alcuni è ancora un «grumo di cellule» o il «prodotto del concepimento». Il bambino in plastica è invece la riproduzione di com’è un bimbo nella pancia a 10 settimane. Il portachiavi, infine, è un utile accessorio per ricordare i cinque anni della nostra Notizie ProVita.

VUOI RICEVERE I PIEDINI, IL BAMBINO IN PLASTICA O IL PORTACHIAVI? Scrivi alla Redazione collegandoti a www.notizieprovita.it/contatti specificando il numero di pezzi che desideri ricevere (fino a esaurimento scorte). Offerta minima consigliata (più spese di spedizione): spillette 100 spillette – 100€ 50 spillette – 75€ 10 spillette – 20€ “Michelino” portachiavi 2€ 2€


Vasco Rossi è l’autore di Vita spericolata («Voglio una vita maleducata, una vita che se ne frega di tutto…»)

EDUCARE per edificare di Walter Salin

Un’azione rivolta a genitori e insegnanti per difendere i giovani dalla dittatura del pensiero unico “Guardare” senza “vedere” equivale a “sentire” senza “ascoltare”, il che sostanzia l’esaltazione della distrazione: il farmaco sociale di massa che evita a persone, famiglie e popoli interi di esercitare il sacrosanto diritto di pensare, valutare, scegliere e agire per cercare insieme la via possibile verso la gioia e il buon esito della sfida esistenziale.

ESISTONO DITTATURE EVIDENTI E ALTRE SILENTI, RIVESTITE CON I PANNI DI UN APPARENTEMENTE SANO PROGRESSISMO CHE RIESCE A INIBIRE IL PENSIERO PENSANTE E A SOSTITUIRLO CON UN PENSIERO GIÀ PENSATO

Paroloni? No! Soltanto un’ipotesi per evitare di subire impotenti gli indotti liberticidi di un sistema che appare malato e inadeguato. “Subire” è un vocabolo che connota ogni forma di dittatura e di solito va a braccetto con “imporre”… Esistono dittature evidenti e altre silenti, rivestite con i panni di un apparentemente sano progressismo che riesce

a inibire il pensiero pensante e sostituirlo con un pensiero già pensato. Esse sono meno facili da riconoscere e quindi molto pericolose poiché emanano, attraverso l’opera rigorosa e implacabile di un esercito di esecutori più o meno consapevoli, i progetti voluti dalle categorie “alte”, quelle poco note che hanno la forza e i mezzi per imporre dogmi, ideologie e indotti creati ad arte per surrogare la vera libertà con il libertarismo e la menzogna. Così, di giorno in giorno, vengono imposti programmi, protocolli, informazioni, reti burocratiche, opportunità pilotate e molto altro capaci di realizzare l’evidente handicap sociale di un popolo omologato, che appare come 7 N. 58


una sorta di minestrone ribollente dalla cui superficie emergono gli ingredienti a ogni rimestata: burattini illusi, opinionisti presuntuosi, maestri di vita autoreferenziati che nuotano accanto agli arrabbiati, ai pacifisti, ai teorici del nulla, agli pseudoriformisti che illudono il villaggio globale di cambiare tutto per poi peggiorare in modo esponenziale ogni aspetto della vita sociale, politica e religiosa, speranzosi di fissare la propria immagine sulla scia delle autostrade mediatiche. E i risultati sono: regresso economico, globalizzazione, degrado etico e valoriale, sfruttamento, aumento degli illeciti penali e civili, corruzione politica, aumento del consumo di alcool e droga, disimpegno professionale, abusi, mobbing, bossing, baronato, ricatto, inquinamento culturale, ambientale e intellettuale, pedofilia, destabilizzazione, depressioni, confusione... e ancora confusione.

LA DISTRAZIONE È IL FARMACO SOCIALE DI MASSA CHE EVITA A PERSONE, FAMIGLIE E INTERI POPOLI DI ESERCITARE IL SACROSANTO DIRITTO DI PENSARE 8 N. 58

Eppure tutti nel profondo del cuore desideriamo vivere nella pace e nella gioia, nessuno vuole «una vita spericolata e piena di guai, una vita maleducata, una vita che se ne frega di tutto, dove ognuno in fondo è perso dentro i fatti suoi», come dicono le

parole di una nota canzone che ha venduto milioni di copie e che mantiene vivo il ricordo di una pedagogia riduttiva, firmata da una persona che sta invecchiando tra dubbi, incertezze e milioni di euro. Quanto sopra accennato è materia di bonifica da parte degli adulti educatori, chiamati a liberare le menti e le coscienze dei giovani, oggi i più esposti ai pericoli. Famiglia e scuola procedono mano nella mano per evitare la fine ingloriosa di una civiltà che poteva essere migliore ma che ancora si può riscattare, se solo lo volesse veramente. Il problema sta tutto qua: cosa fare per valorizzare l’esperienza educativa genitoriale e scolastica e produrre una riflessione feconda, idonea a fornire ai ragazzi gli strumenti utili per una crescita autentica? Che fare per non ridurre l’azione educativa all’ansia di dover concludere il programma ministeriale, compilare verbali, registri, permessi e ottemperare alle altre mille incombenze che oggi allontanano sempre più l’insegnante dal mondo e dalle vere esigenze dei propri studenti? Che fare allora per conoscere un po’ meglio i nostri figli e figlie ed entrare in sintonia con loro?


Scrivici: redazione@notizieprovita.it

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